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37 COPERTINAverde_Layout 1 09/12/14 17.18 Pagina 1

Periodico mensile – Anno V, numero 37/2015 – €

Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI

3,50 – Canton Ticino chf 7,00 GENNAIO 2015

MAGAZINE

LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI

n. 37 MAGAZINE

Il mondo delle erbe Padma, un’antica formula del Tibet

Scomode verità sul latte Sì a quello materno... e gli altri?

Dossier

Schiena a pezzi? Stop ai farmaci: scegliamo il Tai Chi, la chiropratica o altre soluzioni olistiche

I rimedi per la rosolia L’omeopatia può venire in aiuto

NUTRIZIONE NATURALE

METODO FELDENKRAIS

YOGA SCIAMANICO

LA SOIA EDAMAME, UN GUSTOSO SCRIGNO DI PROPRIETÀ SALUTARI

TORNIAMO A MUOVERCI CON LA STESSA MERAVIGLIA DI UN BAMBINO

IL RECUPERO DELL’ANIMA E LE PRATICHE ANCESTRALI DEI VIAGGI DI GUARIGIONE

IN CUCINA. Prepariamo la nutella veg e riscaldiamoci con le erbe primaverili


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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 14 Quelle scomode

verità sul latte pag. 18 Soia Edamame:

quanta salute in un piccolo seme!

IL MONDO DELLE ERBE pag. 22 Il Padma, un’antica

formula di erbe e minerali

pag. 26 Ricette d’inverno

con erbe primaverili

pag. 34 Come purificare

gli ambienti

LE ALTRE MEDICINE

OMEOPATIA pag. 70

Cinque classici rimedi contro la rosolia

pag. 74

Una bambina sensibile al fluoro

pag. 60 Yoga sciamanico,

un grande viaggio di guarigione

pag. 64 Il metodo Feldenkrais,

reimparare a muoversi per il nostro benessere


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pag. 38

DOSSIER

NUOVE IDEE CONTRO IL MAL DI SCHIENA

RUBRICHE

Medicina psicosomatica: il mal di schiena come eccesso di responsabilità Acqua di zenzero: sollievo senza farmaci Lezione di movimento con il Metodo Pilates La soluzione secondo il Tai Chi Chuan Ernia del disco, guarire con la chiropratica Metodo Grinberg, un’altra idea per trasformare il dolore

Il periscopio pag. 8

Sulle ali di Psiche pag. 10

Ci salverà un fiore pag. 30

Scoperte in soffitta pag. 36

I nostri amici animali pag. 76

Le ricette del mese pag. 78

Prepariamolo in casa pag. 80

Il giramondo pag. 82

Il mercato della salute pag. 84

Libri e web trend pag. 88

Annunci olistici pag. 92

L’ultima domanda pag. 98


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Nutrizione naturale

Quelle scomode veritĂ sul LATTE

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C’è chi fa notare che è un errore rimanere “lattanti a vita” o consumare il latte di altri mammiferi. Rifacciamo il punto insieme a un autorevole specialista. Fabio Fioravanti

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artiamo da qui: ogni mammifero produce il latte adatto al proprio cucciolo. Come spiega il pediatra Luciano Proietti – tra i più autorevoli esperti di alimentazione vegan nell’infanzia – ogni latte ha la sua specifica composizione di nutrienti.

Un latte ad hoc per ogni cucciolo Pensiamo alle proteine: il latte umano ne contiene molte di meno rispetto a quello di mucca (9 grammi per litro contro 35) o di coniglio (fino a 100 grammi per litro). «Il latte della mamma – spiega Proietti – è esattamente quello che serve. Il cucciolo di sapiens impiega 5-6 mesi per raddoppiare il peso alla nascita mentre il coniglio impiega una settimana. La quantità di proteine definisce la crescita corporea: non possiamo dare un latte iper-proteico a un bambino piccolo perché acceleriamo il ritmo di crescita in modo non fisiologico ed è proprio questa scarsa aderenza alla Natura ad aprire la strada alle malattie». Lo stesso vale per lo zucchero del latte, il lattosio, o per il calcio: il latte umano è più povero di quello di mucca e di altri mammiferi. Ma il fatto che sia più “povero” non vuol dire che altri latti siano migliori per noi. Anzi, è vero esattamente il contrario. «Spesso ai genitori arrivano messaggi sbagliati», continua Proietti. «Del resto solo negli anni Novanta si è riconosciuta l’importanza di non dare latte vaccino prima dei dodici mesi d’età».

grazie al contenuto di calcio, previene l’osteoporosi. Ma in realtà, l’elevata quota proteica del latte, o del formaggio, alla fine del percorso determina un bilancio calcico negativo: meno calcio viene deposto nelle ossa. Ciò accade perché le proteine animali, presenti nel latte ma anche nella carne, contengono aminoacidi solforati che acidificano le urine. A sua volta l’acidità urinaria favorisce l’eliminazione di calcio nelle urine. Poco calcio resta disponibile per essere deposto nelle ossa». Doppio errore quindi: restiamo lattanti per sempre, e non prendiamo nemmeno il latte della nostra specie.

Lattanti per sempre Ma il problema riguarda anche gli adulti: di fatto molte persone restano lattanti per tutta la vita. «Invece il latte è un alimento straordinario ma solo per i primi anni di vita», spiega il pediatra. «Dopo, può essere controproducente. Sentiamo dire che il latte,

Fino a quando allattare? Altra questione: se il latte è l’alimento ideale per la prima infanzia, fino a quando un bambino dovrebbe essere allattato? Proietti, su questo punto, è tra gli specialisti che invitano a prolungare l’allattamento

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Nutrizione naturale

Chi è Luciano Proietti? Medico pediatra, è uno dei più autorevoli esperti italiani di alimentazione vegetariana nell’infanzia. Da molti anni porta avanti ricerche sul tema presso il Centro di Auxologia della Clinica pediatrica dell’Università di Torino. Padre di tre figli ha scelto di avviarli a una rigorosa dieta vegetariana: saranno poi i figli a decidere che cosa mangiare al momento dell’ingresso a scuola.

(se la mamma non ha latte, si dovrebbe ricorrere ai latti “Formula”). «È assolutamente fisiologico allattare al seno anche fino a 7 anni d’età del bambino. Certo, non è un obbligo ma noi pediatri dobbiamo dire questo, proporre anche questa possibilità di scelta perché è biologicamente fisiologica. E salutare. Il fatto è che, dopo i primi mesi, le mamme si nascondono per allattare, perché la gente, a cominciare dal marito o dal compagno, comincia a storcere il naso. Pensiamo al termine “svezzamento”: vuol dire “togliere il vizio”, come se prendere il latte dalla tetta fosse un vizio!». Ecco perché i pediatri sensibili a questo tema preferiscono parlare di “slattamento”.

Consigli alimentari per i più piccoli Ricapitolando: almeno nei primi due anni di vita il cibo ideale è il latte della mamma o il latte Formula se la mamma non può allattare. L’assunzione di latte vaccino e formaggi deve essere saltuaria. Si possono introdurre cereali in crema, legumi e olio extravergine d’oliva a partire dal sesto mese. «Attenzione alla fibra contenuta nella frutta e verdura – continua Proietti – perché intrappola proteine e grassi impedendone l’assorbimento. È la mamma

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che deve mangiare tanta frutta e verdura, possibilmente colorata: i nutrienti entrano nel suo latte e passano al bambino. Per i nostri piccoli quindi preferiamo i succhi, privi di fibre».

Primi segni d’allerta «Il latte della mamma è la benzina per il motore del bambino. Ma come facciamo a sapere se il motore sta funzionando bene? Non dobbiamo aspettare che arrivino le colichette, le infezioni respiratorie recidivanti, l’allergia, la celiachia… Noi pediatri possiamo vedere prima se tutto sta andando per il meglio. Per esempio, guardiamo la lingua: se c’è la patina vuol dire che stanno uscendo tossine, il bimbo è in acidosi metabolica. Oppure misuriamo il pH e il peso specifico delle urine. O ancora, guardiamo la pelle, gli occhi, la cacca. Tutto questo ci dice se il motore è in salute. Se non lo è, dopo i primi disturbi arrivano i guai seri, le malattie vere e proprie».

Troppe abitudini innaturali Proietti non ha dubbi. Sono in drastico aumento problemi come l’obesità, i tumori infantili, le allergie, i disturbi da


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Bimbi capricciosi e sempre raffreddati: e se fosse un problema affettivo? iperattività e deficit dell’attenzione proprio perché non viene rispettata la naturale fisiologia del bambino. A cominciare dalle scelte alimentari. «Tutto questo accade perché imponiamo ai figli uno stile di vita innaturale: in realtà gli adulti pensano al loro interesse, non a quello del bambino», osserva Proietti, che conclude con una provocazione: «Se scoppiasse un’epidemia di salute, avremmo una crisi economica. La filosofia della medicina attuale è di far vivere le persone a lungo, ma malate affinché possano consumare tanti farmaci».

E la carne? Un mito da sfatare Non è ancora stata modificata l’abitudine di introdurre la carne nella dieta a partire dal quinto mese di vita. «In realtà – precisa Proietti – l’unico cibo fisiologico di derivazione animale è il latte materno. La carne va posticipata. Del resto rispondiamo a questa semplice domanda: quando crescono i canini, che indicano la potenziale capacità di masticare la carne? Dopo i primi 18 mesi: questo riguarda la natura della nostra specie. Purtroppo, però, ancora oggi, si invitano i genitori a introdurre precocemente la carne. A volte si dice che previene la carenza di ferro. Ma le cose non stanno così: l’anemia da carenza di ferro si verificava spesso negli anni Cinquanta quando il latte materno veniva sostituito con il latte vaccino fin dal terzo o quarto mese di vita. Per cui diventava necessario introdurre un cibo ricco di ferro biodisponibile. Oggi sappiamo, però, che se l’alimentazione si basa sul latte materno non esiste alcun rischio di anemia».

Comuni inconvenienti. I genitori dicono: “mio figlio vuole mangiare sempre le stesse cose”. Perché accade questo? «Il cucciolo di Homo sapiens – spiega Proietti – ha bisogno di poche cose ma di fondamentale importanza. Latte materno ma anche luce del Sole, acqua, terra, intrattenersi con altri cuccioli come lui e… animali. Ciò riproduce le condizioni naturali della nostra specie. Ha anche bisogno di una figura affettiva di riferimento (la mamma, il papà o i nonni). Se viene a mancare questa figura, il bambino non si sente più sicuro, rifiuta tutte le novità, anche quelle alimentari. Gioca in difesa». Altro problema: “mio figlio all’asilo o al nido prende tutte le malattie”: «per il piccolo – commenta il pediatra torinese – l’asilo è un altro territorio dove viene a mancare la figura di riferimento. In quell’ambiente cresce la produzione degli ormoni dello stress, come il cortisolo, che vanno ad impattare sul sistema immunitario. Poi non sorprendiamoci se il bambino si ammala così spesso, il colpo d’aria non c’entra nulla». «E attenzione: molti genitori hanno l’abitudine di chiedere sempre al figlioletto “cosa vuoi da mangiare? Il biscottino? La caramella?” Oppure: “dove vuoi andare? Cosa vuoi fare?” Poi si lamentano perché, appena entrati in un negozio, il bambino comincia a fare i capricci. Il problema è sempre quello: questo atteggiamento dei genitori mina alla base la fiducia che il figlio ripone in loro». Come dire: “se la figura di riferimento mi fa così tante domande, vuol dire che c’è un problema: non sono al sicuro”.

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Il mondo delle erbe

Ricette d’inverno con erbe primaverili

Emergenza regalino natalizio Un suggerimento per preparare in casa un piccolo dono per gli amici e i parenti. Va bene per Natale ma anche per le altre feste...

Tè neri e verdi aromatizzati (home made) Acquistate del tè nero e verde sfusi di buona qualità (400 grammi per ogni tè). In erboristeria chiedete boccioli o petali di rosa, se avete la fortuna di trovarli, altrimenti accontentatevi di sambuco, melissa, menta, acacia (mezzo etto ciascuna). Utilizzate varie ciotole per dedicarvi agli abbinamenti (scegliete voi...), utilizzando mezzo etto di tè alla volta e unendo a ciascuno non più di due cucchiai da minestra delle seguenti parti vegetali:

• 1 di menta e 1 di melissa • 2 di menta • 1 di acacia e 1 di sambuco • 2 di rosa • 1 di rosa e 1 di acacia. Mescolate bene e inserite in vasetti di vetro o in sacchetti di plastica di quelli specifici per il tè. Aggiungete una bella etichetta con ingredienti e dosi, un fiocco colorato. Se volete completare l’opera potete preparare i biscotti aromatizzati. Utilizzate lo stesso tè aromatizzato anche per l’impasto per fare un regalo abbinato.

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Risotto alle ortiche e sedano rapa

Alle prese col freddo? Riscaldiamoci con le erbe e i fiori dei mesi caldi.

INGREDIENTI: • 250 g di riso semintegrale • 1 cipolla media • 1 piccola testa di sedano rapa • 1 bicchiere di vino bianco • 4 cucchiai da minestra di ortica secca • brodo vegetale q.b. • 150 g di crema di riso (tipo panna vegetale) o di panna da cucina

Gaia Viola

PREPARAZIONE: Soffriggere in poco olio extravergine d’oliva la cipolla tagliata fine, aggiungere il sedano tagliato a piccoli pezzetti, gettare il riso e farlo tostare, spegnendo il tutto con il vino. Aggiungere il brodo mescolando per i minuti di cottura necessari (circa 22), aggiungere l’ortica secca, spegnere il fuoco e mantecare con la panna vegetale, lasciando il riso a riposare un paio di minuti prima di servire con una spolverata di grana o di noci sminuzzate con il frullatore.

nverno: le nostre piante in terrazzo sono fasciate di tessuto bianco per proteggerle dal gelo, niente profumi e niente aromi direttamente dal balcone al piatto. Rimediamo subito. Le erboristerie, possono essere considerate, con la giusta misura naturalmente, anche dei veri e propri botteghini di verdure aromatiche essiccate. E molte piante utilizzate in fitoterapia possono essere dirottate anche in cucina, come insaporitori, aromi assolutamente naturali, con un tocco di originalità che nessuna fialetta chimica sarà mai in grado di fornirci.

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Le piante su cui puntare Parliamo di ortica, melissa, menta, acacia, santoreggia, finocchietto – sia in semi che in fiori – fiori di sambuco, piantaggine, petali di rosa e fiori di malva, calendula e altea. Piante che solita-

Zuppa verde ai fiori di primavera INGREDIENTI:

• Foglie di cavolfiore (non si gettano, ma si usano) o di cavolo nero, un mazzetto

• 200 g di blede o spinacetti • 2 patate • Mezzo litro di latte, anche vegetale (avena va benissimo)

• Fiori di malva, di calendula, di acacia, di sambuco, di altea PREPARAZIONE: Tagliare tutte le verdure pulite e coprirle quasi del tutto di acqua, far cuocere 10 minuti poi aggiungere il latte. A cottura ultimata (circa 25 minuti), frullare il tutto con il multipimer e aggiustare di sale. Mettere nel piatto, decorare e insaporire con qualche fiore di calendula di cui si usano solo i petali, qualche fiore di malva, mezzo fiore di sambuco essiccato (oppure un pizzico se si tratta di polvere), un pizzico di fiori di acacia, un pizzico di fiori di altea. Potrete approfittare dei fiori per decorare la zuppa verdolina come fosse un prato primaverile: anche l’occhio vuole la sua parte, e forse così anche qualche bimbo riuscirà ad apprezzarla.

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Il mondo delle erbe

Minestra di miglio, zucca e piantaggine INGREDIENTI: • 80 g di miglio • 300 g di zucca • 1 porro di medie dimensioni • una spruzzata di curcuma • 1 centimetro di radice di zenzero • 3 cucchiai di piantaggine essiccata PREPARAZIONE: Tagliare il porro a rondelle e insaporirlo con un filo d’olio extravergine d’oliva. Aggiungere il miglio sciacquato sotto l’acqua, tostarlo leggermente e aggiungere acqua per la dose tripla del miglio. Unire la zucca tagliata a pezzi piccoli, salare e far cuocere per 25 minuti. Aggiungere la piantaggine, la curcuma e lo zenzero tritato e lasciare cuocere ancora un paio di minuti. Servire con un filo di olio extravergine d’oliva. Da ricordare La piantaggine è un blando emolliente intestinale, aiuta l’espulsione del muco ed è quindi un toccasana invernale. Lo zenzero è un eccellente antibatterico: potreste eleggere questa minestra a vostro piatto preferito per i mesi freddi.

Dolce polentina al sambuco e acacia INGREDIENTI:

• 100 g di farina di farro bianca • 100 g di zucchero • 5 uova (a seconda della grandezza) • 1 limone • vanillina • 150 g di fecola di patate • una bustina di lievito • un cucchiaio da tè di fiori di sambuco • un cucchiaio da minestra di fiori di acacia PREPARAZIONE: In una ciotola capiente, mescolare la farina e la fecola di patate, mentre in un’altra sbattere i tuorli delle uova con lo zucchero, aggiungere al composto il mix di farina e fecola a poco a poco, in modo che non faccia grumi. Montare a neve i bianchi dell’uovo e aggiungerli al composto con un pizzico di sale e il succo del limone spremuto, la vanillina e infine il lievito. Mescolare con un cucchiaio di legno fino a quando la consistenza sarà omogenea: aggiungere sambuco e acacia. Versare il tutto in una tortiera rivestita di carta da forno e far cuocere in forno preriscaldato per 45 minuti a 180 gradi.

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mente gli erboristi assemblano sapientemente in tisane, ma che in dosi appropriate possono entrare a insaporire i nostri piatti invernali. Naturalmente ci sono vari modi di raccogliere le erbe officinali, e ci sono ditte più o meno all’ingrosso che producono e riforniscono il mercato.

Cosa troviamo in erboristeria? In queste pagine proponiamo alcune gustose ricette invernali che usano però le foglie e i fiori della primavera. Pensiamo ai fiori secchi: potrebbe darsi che della malva troviamo solo le foglie, oppure un mix di foglie e fiori, da cui toglieremo i fiori che intendiamo utilizzare per esempio con la zuppa, mentre riserveremo le foglie alla preparazione di tisane con il consiglio dell’erborista, come rimedio antinfiammatorio ed emolliente intestinale. Anche per quanto riguarda il sambuco potremmo trovare i fiori essiccati interi oppure già quasi in polvere: nel secondo caso parliamo di dosi in pizzichi, mentre, nel caso dei fiori integri, ci riferiamo a dosi espresse come mezzi fiori o interi. Tutte le ricette sono per quattro persone.

Gaia Viola è autrice di un bel libro, pieno di idee e ricette con le erbe spontanee: Alimentazione spontanea Bianca&Volta Edizioni. Pagine 153 euro 15,00


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Scoperte in soffitta

Gemma Astolfo

Miele e cipolla Rimedio anti-tosse della nonna come tenere lontani i batteri), a patto che non sia raffinato e pastorizzato. Meglio il miele intero. Le cipolle, poi, sono ricche in quercetina (preferire quelle rosse), sostanza antinfiammatoria e in grado di rinforzare il sistema immunitario.

oi avevamo i nostri, ma anche in Francia e Spagna avevano il loro rimedio popolare contro la tosse (e il mal di gola). Quando era impossibile rifornirsi in farmacia (semplicemente perché non esisteva) si utilizzava ciò che era disponibile, il più delle volte nei prati o nell’orto. Per la tosse, il rimedio principe si basava su miele e cipolla. Che strana accoppiata, eppure è così. Sicura anche per i bambini, l’efficacia di questa “pozione” non è provata scientificamente ma ha alcune frecce al suo arco. Il miele è un antibiotico naturale (le api sanno

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È anche un antistaminico naturale: bene anche per le tossi su base allergica. Non prendiamolo come il rimedio definitivo per la tosse. Se la tosse non passa ricordate sempre che è meglio farsi vedere da un medico.

Ci sono molti modi per combinare miele e cipolla: ecco due proposte, tra le più semplici.

METODO 1

METODO 2

● Taglia a fettine sottili una cipolla e mettile dentro una tazza ● Versa due o tre cucchiaini di miele sopra la cipolla ● Copri la tazza e lascia riposare per 8 ore ● Mischia e rimuovi i pezzi di cipolla, il rimedio è pronto.

● Trita una cipolla e riponila in un colino da cucina ● Usando il colino e un cucchiaio di legno sopra una tazza, schiaccia la cipolla e ottieni il succo ● Mischia il succo ottenuto con un’uguale quantità di miele.

Assumi un cucchiaino del miele alla cipolla per 4-8 volte al giorno.


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Dossier

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percentuale di persone adulte che dicono di aver sofferto di mal di schiena almeno una volta nella loro vita.

Nuove idee contro il mal di schiena Psicosomatica: il mal di schiena come eccesso di responsabilitĂ pag. 40

La soluzione secondo il Tai Chi Chuan pag. 52

Ernia del disco, guarire con la chiropratica pag. 55

Acqua di zenzero: sollievo senza farmaci pag. 44

Metodo Grinberg, un’altra idea per trasformare il dolore pag. 58

Lezione di movimento con il Metodo Pilates pag. 46

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percentuale di assenze sul lavoro dovute al mal di schiena. È una delle principali cause di stop lavorativo e visite mediche.

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milioni. Quantità di confezioni di antidolorifici vendute ogni anno in Italia. Spesso se ne abusa senza ricetta medica.

Abbiamo già parlato di mal di schiena ma è il caso di ritornarci perché, nel frattempo, abbiamo conosciuto altri autori, dediti all’insegnamento delle loro discipline. Bravi professionisti che hanno qualcosa da dire in merito. Noterete che, alla fine, i punti in comune sono moltissimi: tutti sono consapevoli del fatto che il mal di schiena non è solo un problema fisico ma anche mentale o emozionale. E tutti hanno la loro soluzione pratica da proporre perché un conto è teorizzare, un altro aiutare le persone a uscire dal loro problema. Partiamo dalla Medicina psicosomatica. Il mal di schiena è un messaggio del corpo che possiamo interpretare come “eccesso di responsabilità”. Si può intervenire con varie tecniche, tra cui l’autoipnosi. Oppure possiamo preparare un impacco di zenzero, che rientra tra i rimedi esterni della Macrobiotica. O, ancora, agire in profondità per la prevenzione e alleviare il dolore con la pratica quotidiana del Metodo Pilates.

È un problema che coinvolge insieme il corpo e la mente. Ne deriva che i farmaci offrono solo una cura parziale. Proponiamo quindi sei discipline olistiche per agire sulle vere cause del mal di schiena.

Notiamo poi come un’antica arte cinese del movimento, il Tai Chi Chuan, proponga una visione estremamente “moderna”, molto simile a quella della psicosomatica: è un fatto di testa, siamo sempre troppo “avanti”, nei pensieri e nel muoverci, causando uno squilibrio dei principi Yin e Yang. E l’ernia del disco? Secondo la Chiropratica si risolve senza la chirurgia. Infine, qualche parola sul Metodo Grinberg di cui proviamo subito un esercizio, che potrebbe invogliarvi ad approfondire l’argomento.

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Omeopatia in azione

Roberto Petrucci

Tonsilliti ricorrenti, asma, tante carie. Il carattere della piccola guida verso la scelta di Natrium fluoratum.

Una bambina sensibile al FLUORO

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nna, 8 anni, viene in visita per tonsilliti ricorrenti, in genere 5-6 episodi nel corso di ogni inverno. Ha le tonsille talmente ipertrofiche che si toccano al centro della gola, tiene la bocca

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semiaperta per l'ipertrofia adenoidea, peraltro riscontrata anche dall’otorinolaringoiatra; parla con voce nasale. Ha anche problemi di allergia che si sono manifestati con episodi di orticaria gigante; inoltre, se mangia pomodori,

compaiono sulla pelle delle piccole papule rosse. Soffre di importanti attacchi asmatici, per cui deve fare uso di broncodilatatori e, nell’ultimo periodo, è presente una tosse stizzosa e persistente.


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Cosa ci insegna questo caso?

Problemi con i denti In anamnesi trovo un ritardo di dentizione, ha infatti messo il primo dente a un anno. Carie precoci hanno tormentato la sua infanzia per cui ha dovuto spesso ricorrere al dentista, anche nell’ultimo periodo. Aveva iniziato a seguire la profilassi con supplementazione di fluoruro di sodio, ma ha dovuto interromperla ben presto poiché le provocava diarrea; in seguito ha utilizzato dentifrici al fluoro e ha sempre osservato una scrupolosa igiene dentale ma, nonostante ciò, le carie sono continuate e sono anche comparse delle macchie bianche sui denti.

Prima ipotesi terapeutica La piccola paziente ha sudorazione abbondante, specialmente a mani, piedi e cuoio capelluto. Un omeopata alle prime armi potrebbe pensare alla somministrazione di Calcarea carbonica, visto anche l’aspetto della bambina (appare paffutella), le tonsilliti ricorrenti e l’ipertrofia tonsillare e adenoidea, ma gli altri sintomi non consigliano tale prescrizione.

L’eccessiva somministrazione di fluoro può causare la cosiddetta fluorosi con comparsa di macchie bianche sui denti e, nei casi più gravi, arrivare a mancata formazione di parti dello smalto, frattura dei denti e pigmentazione brunastra. Nella mia giovane paziente erano presenti piccole chiazze bianche sui denti, nonostante l’assunzione di fluoruro di sodio sia stata interrotta ben presto a causa degli effetti collaterali: questi indicano che la paziente è particolarmente sensibile alla sostanza; non si tratta quindi di sovradosaggio, bensì di idiosincrasia al fluoruro di sodio.

* * *

Il carattere di Anna È una bambina che ama vestirsi bene e mettersi in mostra, civettuola e vanitosa. Ha un carattere che la madre definisce “pesante” perché è senz’altro simpatica, ma è “troppo”, troppo in tutto: esuberante, chiacchierona, vuole essere ascoltata e guardata in ogni occasione. Altri aspetti significativi che hanno guidato la prescrizione sono la sua propensione a volere e ad avere a ogni costo delle cose e il suo

L’utilizzo della stessa sostanza (Natrium fluoratum), preparata secondo la farmacopea omeopatica, ha riportato l’organismo al suo equilibrio originario, risolvendo non solo il problema delle chiazze bianche sui denti, ma anche migliorando altri aspetti. La convinzione che il rimedio somministrato sia proprio il rimedio costituzionale viene confermata dal fatto che, oltre agli aspetti odontoiatrici, anche gli aspetti allergici, respiratori e dermatologici, e le tonsilliti hanno beneficiato della somministrazione del rimedio omeopatico. Gli aspetti caratteriali della bambina (esuberanza, tendenza a mettersi in mostra e l’atteggiamento verso il denaro) sono tipici dei rimedi fluorici. Pertanto il rimedio costituzionale Natrium fluoratum ha rimesso ordine nell’organismo della piccola paziente che era in precedenza stato perturbato dallo stesso fluoruro di sodio verso cui ha una idiosincrasia.

atteggiamento verso il denaro. La madre dice: “Per mia figlia è una sofferenza che un altro abbia qualcosa e lei no”. E aggiunge: “Non è ambiziosa né competitiva, ma vuole i soldi e li mette via; da grande vuole fare il mercato o la parrucchiera, per guadagnare i soldi e metterli da parte...”.

e di successo; si accontenta di fare la parrucchiera o di avere la bancarella sul mercato. Il catione del composto del fluoro deve essere uno che cede e che si accontenta facilmente. Il sintomo delle chiazze bianche sui denti guida – oserei dire inevitabilmente – la prescrizione verso Natrium fluoratum.

Quale rimedio prescrivere? Il suo atteggiamento verso il denaro, il desiderio di volere delle cose e di essere ammirata, oltre alla sua sensibilità al fluoro, guidano la prescrizione verso un composto del fluoro. Sì, ma quale? Non può essere Fluoricum acidum né un fluoruro metallico tipo Cuprum fluoratum o Ferrum fluoratum, perché la bambina non è né competitiva né ambiziosa. Vuole guadagnare soldi ma non vuole fare l’attrice, la direttrice i una banca o la modella di alta moda o qualunque altro lavoro di prestigio sociale

Esito della terapia omeopatica Dopo circa soli dieci giorni dall'assunzione del rimedio, registriamo subito un miglioramento significativo della tosse. Per quanto riguarda i controlli successivi, in un anno di terapia omeopatica si è contato un solo episodio di tonsillite, peraltro risolto con lo stesso rimedio omeopatico assunto più frequentemente. L'ultimo controllo dentistico non ha evidenziato alcuna carie e le macchie bianche sui denti sono pressoché scomparse.

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Prepariamolo in casa

Giulia Landini

LA VEG NUTELLA una sana alternativa alla cioccolata spalmabile Buona, veloce da preparare e sana, non potrete più farne a meno. E i vostri bambini vi ringrazieranno!

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reme al cacao e golosità simili, un tema squisitamente caldo da affrontare! Se si hanno in casa bambini non può certo mancare questa prelibatezza che, però, riserva sorprese non troppo piacevoli: andando a leggerne gli ingredienti, infatti, spesso si trovano grassi ed emulsionanti davvero poco raccomandabili sia per la propria salute sia per l’ambiente. Ma tornando alla nostra crema di nocciole, come dice il professor Franco Berrino, oncologo e direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, “Compra e mangia solo cibi che mangerebbe anche tua nonna”: e allora le nostre nonne che cosa avrebbero fatto? La crema al cioccolato se la sarebbero probabilmente autoprodotta!

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Veg nutella con fagioli e cacao Questa particolare ricetta è perfetta per la colazione poiché abbina le proteine dei legumi agli zuccheri: i morsi della fame tipici di metà mattina con questa veg nutella saranno solo un ricordo! Ingredienti (per circa 300 g) ● 230 g di fagioli cannellini (sgocciolati e risciacquati) ● 50 g di cacao amaro ● 80 g di zucchero integrale di canna ● 100 g di nocciole ● 5 mandorle ● 30 g di cioccolato fondente ● 1 cucchiaio di olio di semi di girasole ● latte di soia q.b.

Tostate le nocciole, quindi frullatele insieme alle mandorle, ai fagioli, a metà dello zucchero e al cioccolato: frullate fino a quando avrete ottenuto una densa pasta di nocciole. Aggiungete il cacao, il resto dello zucchero, l’olio e tanto latte quanto basta a rendere il composto cremoso. Trasferite il tutto in un vasetto di vetro pastorizzato e consumare entro 10 giorni.


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Veg nutella con cioccolato a pezzi Ingredienti (per circa 250 g) ● 80 g di nocciole ● 30 g di zucchero di canna ● 100 g di cioccolato fondente a pezzi ● 100 g di latte di mandorle o soia biologico. La preparazione di questa ricetta necessita di un robot da cucina. Macinate insieme le nocciole con lo zucchero; una volta che le nocciole saranno ben tritate,

aggiungete il cioccolato fondente pezzo per pezzo, quindi frullate nuovamente. Scaldate il latte di mandorle fino a farlo bollire e aggiungetelo agli altri ingredienti; quindi frullate per circa 5 minuti, fino a quando il composto sarà diventato cremoso. Trasferite il tutto in un vasetto di vetro pastorizzato e consumate entro 10 giorni. Si può conservare in frigorifero.

Formiamo professionisti del Pilates Prenotati per il prossimo corso di PDR Pilates 1, che inizierà il

7 febbraio 2015 Per info: telefono 02.49467211 info@physiquedurolestudio.com www.physiquedurolestudio.com

Diventare insegnanti di Pilates è un’opportunità che garantisce un lavoro sicuro. La richiesta a livello internazionale di professionisti del Pilates è in continuo aumento. La professione può essere svolta senza utilizzo di apparecchiature o di locali particolarmente attrezzati, un corso di formazione qualificato è l’unico e il più importante investimento da sostenere.

Il programma dei corsi PDR PILATES 1,2,3 è indicato per futuri professionisti nel campo della salute. Un programma che in tre moduli prepara a insegnare il repertorio tecnico di Matwork base e intermedio, Matwork avanzato e Reformer base, Reformer intermedio e avanzato in maniera sicura ed efficace. Alla fine dei corsi sarete pronti a insegnare gli esercizi integrando l’uso di piccoli attrezzi, l’uso dell’Universal Reformer, per diversificare il repertorio e soddisfare le necessità individuali dei vostri clienti.

Al termine di ogni singolo modulo un attestato di partecipazione e al termine dei tre moduli un diploma di insegnante riconosciuto dal CONI. 19.21


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