La Kermesse - Maggio 2012

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ermesse Prossima edizione: 20 Giugno

La RIVISTA GRATUITA MENSILE della Penisola Sorrentina

PREVENZIONE: la chiave del benessere L’inchiesta sui servizi offerti dalle farmacie della Penisola sorrentina

E venti il cinema dei giovani a vico equense

E conomia L’orgoglio dei prodotti tipici locali

T eatro Intervista all’attore Gino rivieccio

S port La pallavolo maschile prima in campania

e tanto altro...

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Kermesse

Anno II n.4 (9) - Chiuso sabato 19 maggio 2012 Rivista mensile a diffusione gratuita reg. trib. di Torre Annunziata n°7 del 6.07.2011 www.lakermesse.it La Kermesse LaKermesseTwitt Edito da Akmàios a r.l. iscrizione al R.O.C. n°22022 del 04.02.2012 Cell: 331.74.88.453 redazione@lakermesse.it

Sommario

© La riproduzione dei testi contenuti in questa edizione è strettamente riservata.

Per informazioni contattare la redazione al numero 331.74.88.453 oppure tramite l’e-mail redazione@lakermesse.it

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4 - Editoriale: con la scusa della crisi... 5 - Inchiesta: da oggi salvare una vita si può e fa bene al cuore

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8 - La voce del cittadino: emergenza lavoro 9 - Il Social World Film Festival a Vico Equense

Sede creativa: Via San Paolo, 20 80067 Sorrento (NA)

10 - Qualcosa di personale: intervista all’attore Gino Rivieccio

Direttore Responsabile Costanza Martina Vitale direttore@lakermesse.it

p.9

Condirettore Iole Filosa Redazione Francesco Bevacqua Iole Filosa Costanza Martina Vitale

Inserto - Lions Club Penisola Sorrentina - Elezioni del direttivo: secondo mandato per Raffaele Avolio - Cento piante donate al Comune di Sant’Agnello - La nuova sede ufficiale del Club

p.14

Hanno scritto: Francesco Bevacqua Nino Cuomo Lucia Esposito Lucio Esposito Vincenzo Greco Iole Filosa Costanza Martina Vitale Ass. “Gente di mare”

inserto

13 - Lapidi commemorative: Mons. Bonaventura Gargiulo, il “vescovo giornalista” 14 - Storia: quando Capri si staccò dalla Penisola sorrentina

p.19

Hanno collaborato: Michele De Angelis Gaetano d’Esposito Fabio Vollaro

16 - Le case dei sorrentini: gli arredi interni più antichi mai rinvenuti in zona

Graphic Design Iole Filosa filosaiole@yahoo.it Stampa e Grafica pubblicitaria Web Sorrento s.a.s Via Tordara, 1 80065 Sant’Agnello (Na) Per la pubblicità cell. 331.95.90.421 pubblicita@lakermesse.it L’editore non è responsabile della provenienza, della qualità e del contenuto delle inserzioni pubblicitarie e neppure per le conseguenze dirette ed indirette che possano derivare dalla non rispondenza di tali dati con la realtà. Salvo diversa indicazione tutti i contenuti pubblicitari sono stati elaborati dalla redazione e concessi agli inserzionisti per l’utilizzo esclusivo su questa rivista e pertanto, al pari dei testi, sono da considerarsi soggetti a copyright. Ogni riproduzione parziale o totale è vietata.

12 - Le iniziative a sostegno dei prodotti locali

17 - Nuove proposte: “Il dio sordo” di Antonio Scotto di Carlo 18 - La carrozzella magica: la primavera

p.16

19 - Sport: gli Under 16 di pallavolo vincono le regionali

p.20 p.12

20 - “Gente di mare” e il futuro del S.A.S.N. - Diario di bordo: la storia del marinaio poeta, Giulio Durni 21 - Annunci di lavoro 22 - Timeline: i fatti del mese, nazionali e peninsulari



editoriale editoriale

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Con la scusa della crisi...

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oi e la crisi siamo in rotta da anni ormai. Un connubio, il nostro, che non trova o non vuole trovare una soluzione definitiva, nessuno dei due che abbia il coraggio di mollare l’altro: la crisi non è ancora stanca dell’Italia e gli italiani non sono, evidentemente, ancora stanchi della crisi. Viviamo con lei una persistente pausa di riflessione come quegli amanti in continuo disaccordo che si trattengono per abitudine e per paura di ricominciare daccapo. Sì, la “crisi” è diventata ormai una (brutta) abitudine, un modo d’essere, un atteggiamento, un approccio che ci libera dalle pretese sociali e ci giustifica di fronte all’inettitudine e all’egoismo. Stiamo sguazzando, a ben vedere, nella sagra della deresponsabilizzazione di massa: «Non posso, c’è crisi», «è inutile, tanto c’è crisi», «è tutta colpa della crisi». “Crisi” è la nostra scusa migliore, talmente abusata che a volte possiamo anche non palesarla, il nostro interlocutore capirà comunque a cosa ci stiamo riferendo. È l’eminenza grigia dei nostri discorsi e delle nostre non-azioni. Di recente si sono sommate alle notizie di cronaca nazionale quelle di cronaca locale che hanno visto uomini disperati cercare pace nel suicidio, nell’annientamento di se stessi. Quante di queste morti siano addebitabili solo ad un fattore economico e quante portano con twitte sull’a loro anche una componente più o meno consistente di altro ordine non potremo mai rgomeria nto saperlo, sappiamo solo che c’è crisi, e tanto basta ad acquietare la coscienza di un Monti: Paese che grida allo scandalo sempre troppo in ritardo e quasi sempre per dissociarsi «Non li ch suicidi, ma con iamerei dalle conseguenze, sperando così di risultare estraneo anche alle cause. seguen umane ze Troppo facile e, devo dire, anche fin troppo noioso. della c risi». Non lo A Bologna esiste una scuola in cui i manager si scambiano informazioni sulle proprie azioni premie chiam e r, ma c onsegu rei vincenti, condividendole in una sorta di open source che sprona al miglioramento e alle idee. enza disuma In questa scuola, in cui si punta al rialzo e non al ribasso, la crescita è un obiettivo possibile di Gold man S na e la crisi uno spauracchio da allontanare. Al di là della concreta dimostrazione di risalita, achs. @Micr osatira questa realtà colpisce per la condivisione delle informazioni: tutti fruiscono delle esperienze e delle tecniche migliori in uno stato di puro dinamismo e accrescimento professionale. Immaginiamo per un attimo che la stessa cosa debba avvenire in Penisola sorrentina, in cui ognuno è geloso del proprio orto e soddisfatto del proprio piccolo traguardo, in cui ogni unione è vissuta come una perdita di identità. Non c’è una grande rete di idee a cui si possa attecchire liberamente generando una crescita vicendevole, quel meccanismo virtuoso che porta fisiologicamente al meglio. Manca sinergia e così anche le forze migliori finiscono per essere delle voci isolate e tendenzialmente ferme. In questo quadro non stupisce affatto che l’etimo della parola crisi sia proprio il greco “krino”, “separare”: il che può tornarci utile considerando che conoscere l’origine di un problema è il primo passo per superarlo.

Costanza Martina Vitale direttore@lakermesse.it

Per la pubblicazione del tuo articolo sulla rivista “la Kermesse“ invia testo e foto a: redazione@lakermesse.it Si prega di firmare l’articolo e lasciare un recapito telefonico.

Per la prossima edizione invia il materiale entro il 10 Giugno 2012 La redazione si riserva il diritto di pubblicare o meno gli articoli e/o di modificarli per esigenze editoriali.

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INCHIESTA

da oggi salvare una vita si può e fa bene al cuore Presentato ufficialmente il progetto PAD: in 16 farmacie della Penisola sorrentina defibrillatori semiautomatici e operatori brevettati per le emergenze cardio-polmonari. Il Presidente dell’Ordine di categoria, Vincenzo Santagada: «Vogliamo che i cittadini si sentano al sicuro» A cura di Iole Filosa

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l simbolo raffigura un cuore attraversato da un fulmine ed indica la presenza di un DAE, ossia il defibrillatore semiautomatico esterno, un dispositivo portatile capace di generare scosse elettriche che contrastano arresti cardiaci dovuti a fibrillazioni o tachicardie ventricolari. È lui il protagonista (in)discusso del mese di maggio in Penisola sorrentina, al centro dell’attenzione non solo degli addetti al settore sanitario ma anche, e sopratutto, della cittadinanza. È stato avviato, infatti, dal Comune di Piano di Sorrento, in particolare dal Vice Sindaco, il Dott. Vincenzo Iaccarino, delegato alla Sanità, e presentato ufficialmente il 4 maggio in conferenza stampa, il Progetto PAD, letteralmente Public Access Defibrillation, che prevede il posizionamento di defibrillatori in

punti strategici della città e che trova ragion d’essere nella legge n.69 del 15 marzo 2004. Questa, che tecnicamente è una modifica ad una precedente legge del 2001 soprannominata “salvavita”, determina che «è consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede intra ed extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare». In concreto: qualora ci trovassimo a passeggiare per le vie della nostra città e dovessimo imbatterci in una persona che evidenzia i classici sintomi dell’infarto, se siamo stati formati a tale soccorso - e solamente in questo caso - potremmo essere proprio noi ad usare il defibrillatore più vicino della zona e salvare una vita, senza dover necessariamente attendere l’arrivo

dell’ambulanza, attesa che nel 70% dei casi si rivela fatale. Una rivoluzione che abbatte i confini degli ospedali e conduce alla responsabilizzazione comune e popolare per quella che potremmo definire “emergenza di strada”. A fare da apripista a questa vera e propria rete di pronto intervento prima ed unica attualmente nel suo genere nell’intero Sud Italia, saranno le farmacie. In ogni struttura aderente al progetto, organizzato in collaborazione con il G.I.E.C. (Gruppo per l’Intervento delle Emergenze Cardiologiche) presieduto dal Prof. Maurizio Santomauro, sarà istallato un defibrillatore, ottenendo così un presidio di primo soccorso con addetti precedentemente inquadrati e in grado di operare correttamente.

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inchiesta

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Kermesse

Il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli, Vincenzo Santagada, durante l’incontro presso la Sala consiliare del Comune di Piano di Sorrento ha affermato: «Da parte nostra c’è la volontà di creare una nuova farmacia capace di erogare servizi, mettendo in condizione i titolari di ridisegnarsi secondo le esigenze del territorio e dei cittadini. Non è facile cambiare una struttura di tradizione secolare - continua - ma devo dire che è altrettanto difficile far capire che la farmacia sta cambiando. Vogliamo che il cittadino si senta sicuro di bussare alle nostre porte e che veda il farmacista come un operatore sanitario». Le farmacie che hanno aderito al progetto PAD sono ad oggi*, in Penisola sorrentina, 16 su 19. Per ogni struttura ci saranno in media 2 operatori con brevetto, per un totale di 40 persone sul territorio formate e informate sulle manovre di primo soccorso (valutazione dello stato di coscienza, liberazione delle vie aeree, controllo del respiro e del polso carotideo, massaggio cardiaco esterno, ventilazione assistita) ed emergenza cardio-polmonare. Il Dott. Francesco Palagiano, farmacista e coordinatore, insieme al Dott. Pino De Simone, dei partecipanti al corso, commenta entusiasta questa iniziativa: «Penso che il futuro della farmacia consista proprio nel proporsi come terminale del servizio sanitario e presidio territoriale. Il progetto PAD concorre perfettamente a questo ideale, oltre a

La Sala consiliare del Comune di Piano di Sorrento durante la conferenza stampa del 4 maggio

rappresentare una frontiera nel campo delle emergenze». Ma come funziona tecnicamente il defibrillatore? Sul fatto che sia l’unico apparecchio che possa salvare un soggetto colpito da infarto se utilizzato nei primi 5 minuti di arresto cardiaco è convincimento acquisito. Sull’innocenza del DAE, invece, non sono tutti pienamente d’accordo. Come già detto, tre farmacie della Penisola si sono chiamate fuori dal progetto, una dal principio, le altre in corso d’opera. Per comprendere meglio quale siano state le motivazioni che hanno spinto alcuni farmacisti a non abbracciare l’iniziativa abbiamo chiesto spiegazioni ai diretti

interessati: «Non credo assolutamente che un laureato in farmacia possa essere in grado di sopperire alle conoscenze di un medico durante un’emergenza. Non mi prendo la responsabilità di usare un’apparecchiatura del genere». Questa l’obiezione più comune, seppur di una piccola minoranza, che trova risposta, però, nelle dichiarazioni di chi ha partecipato al corso: «Dopo il protocollo che normalmente si applica in caso di arresto cardiaco - ci raccontano - durante il corso siamo stati addestrati fondamentalmente a posizionare il defibrillatore in modo corretto. La diagnosi, e quindi la valutazione dell’opportunità o meno della scossa


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Kermesse - Maggio 2012 elettrica, la effettua il dispositivo stesso, per questo si chiama semiautomatico: una volta posizionate le placche sul petto del soggetto si accende una spia che permette l’erogazione della scarica. Se questa non dovesse accendersi vuol dire che la defibrillazione in quel caso non è utile e l’erogazione di elettricità viene bloccata dal dispositivo, onde evitare incidenti. è impossibile commettere errori che ledano la sicurezza e la salute dell’infartuato. Il massimo che può succedere è che le placche non siano state posizionate in modo sufficientemente adeguato e che la scarica sia quindi inefficace. Il rischio non è far del male alla persona, ma al limite non riuscire a salvarla, che è una conseguenza pari al non averci provato proprio». Il progetto PAD cammina a braccetto con il programma “Piano in salute”, anch’esso fortemente voluto dal Vice Sindaco, nonché cardiologo all’ospedale di Sorrento, il Dott. Vincenzo Iaccarino. In questo mese gli incontri-dibattito sono stati incentrati sulle problematiche relative al fegato (“Un fegato per amico” venerdì 11 maggio con screening gratuito, esami del sangue ed ecografia nella giornata del 12) e all’obesità (“Togliamoci il peso” sabato 19 maggio con screening gratuito su peso e diabete nella giornata del 20). Tutto questo ha l’obiettivo di costruire una conoscenza e una consapevolezza generale sull’importanza di monitorare il proprio stato di salute e amplificare una sinergia tra le parti disponibili all’apprendimento tali da creare un tappeto di sicurezza nella quotidianità e nell’emergenza. Un discorso da iniziare fin da piccoli, come ha sottolineato in più occasioni il Dott. Iaccarino: «Da circa tre anni stiamo coinvolgendo docenti, studenti e operatori degli istituti scolastici nell’apprendimento delle manovre di primo soccorso perché, come insegna il cortometraggio realizzato con gli alunni della Scuola secondaria di primo grado “AmalfiMassa” di Piano di Sorrento, tutti, se opportunamente addestrati, possiamo salvare una vita».

www.lakermesse.it di autoanalisi avanzata assistita. «La scelta dei servizi da attivare - ci spiega il Dott. Francesco Palagiano - è una libera iniziativa del farmacista: sono servizi complementari, non obbligatori, che ognuno decide di offrire a seconda della propria indole e disponibilità. Servono per far prendere coscienza all’enorme platea di persone sane che è necessario controllarsi sia perché esistono malattie croniche subdole, che non si manifestano con sintomi fastidiosi, ma diminuiscono tantissimo l’aspettativa di vita; sia perché il vero risparmio si ha mantenendo le persone in salute. Non vogliamo sostituire nè marginare i medici specialisti - ci tiene a sottolieare Palagiano - ma fare da tramite, nella speranza che dar modo di controllarsi nella farmacia sotto casa, possa invogliare le persone ad aggiornare di frequente la consapevolezza del proprio stato clinico». Nelle farmacie della Penisola sorrentina, che abbiamo interrogato a riguardo, i servizi offerti più comunemente sono il controllo del peso, della pressione arteriosa, l’autoanalisi dei principali parametri ematici (glicemia, colesterolo totale, HDL e LDL) e la prenotazione gratuita delle visite specialistiche e delle prestazioni di diagnostica strumentale (CUP). Abbastanza diffusa anche la disponibilità periodica (una volta a settimana, al mese o su richiesta) di un tecnico per il controllo gratuito dell’udito. A macchia di leopardo, invece, si trova la possibilità di effettuare esami della pelle e controllo dei nei sospetti, visite podologiche, monitoraggio della pressione nelle 24 ore con l’Holter pressorio, calcolo dell’emoglobina glicata, pensata per i diabetici e utile per tracciare una storia della quantità di glucosio nel sangue nel tempo, autotest per la celiachia e altro ancora.

Stiamo assistendo ad un nuovo concepimento della Sanità che tende a semplificare l’approccio ai controlli di routine, favorendo le diagnosi precoci. Si sta imparando, in un’unica parola, a prevenire. Importante è il ruolo delle farmacie che offrono sempre più servizi * i dati relativi alle farmacie aderenti al progetto sono aggiornati a lunedì 14

INCHIESTA Su una nota radio partenopea inoltre, proprio in questi giorni, sta girando la pubblicità del servizio welfare, un servizio di prenotazione presso centri privati, quindi a pagamento, con brevi liste d’attesa e prezzi competitivi, considerando che un normale ticket costa attualmente il 70% della prestazione. Qui si apre un’altra questione. Recentemente il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha presentato un disegno di legge che propone l’abolizione del ticket e l’introduzione di una franchigia calcolata in base all’Irpef, all’Isee e al numero di figli a carico, senza alcuna esenzione. La soglia sarà fissata, secondo l’intenzione attuale, al 3 per mille del reddito lordo annuo. Oltre questa soglia le spese effettuate nell’arco dell’anno saranno a carico del servizio sanitario qualsiasi sia l’entità della prestazione. Allo scoccare dei 12 mesi, per avere servizi gratuiti, bisognerà prima pagare nuovamente il 3 per mille di franchigia. E così via. Lo stesso disegno di legge stabilirebbe inoltre che chi ha superato i 65 anni può continuare a mantenere la direzione della propria farmacia ed eliminerebbe il limite di età per partecipare ai concorsi mirati all’apertura di una nuova. Ancora le farmacie al centro dell’attenzione pubblica. E ancora una volta in cammino verso il cambiamento.

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DITELO VOI

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Kermesse

La voce del cittadino

Cara redazione, abuso forse di questo spazio per parlare di un fatto che ci ha sconvolto tutti e che ci ha riportato indietro per un attimo lancinante agli anni di piombo che hanno appesantito la nostra storia civile. Quello che è successo a Brindisi ha dell’indecente: colpire così vigliaccamente un obiettivo inconcepibile come i bambini è segno di una violenza senza alcun controllo. Io come cittadina ho disgusto e terrore per qualcosa che non ha nome e non ha fine a cui si affibbia l’etichetta di terrorismo e che vogliono farci credere sia contro il sistema dello Stato. Ma chi sta al potere è stato mai realmente leso da atti del genere? Colpire i ragazzi, colpire lo Stato nella sua parte più debole che non ha responsabilità, non è un atto di forza e non è sicuramente la voce esplosiva di chi vuole atteggiarsi ad antagonista dello Stato e delle leggi.

twit

Mafi

sull’a te rgom ria ento

a? Te rr Se pi orismo? Fo a per c zzi una b llia? olpir omb e ra a che v anno gazzini sei s olo u a scuola n Ness mostro . una pietà . @Gi orgia Melo ni

twitteria

sull’argomento La #scuola dovrebbe essere un luogo di pace. Vicinanza alle giovani vittime, alle famiglie e a tutta la comunità di #Brindisi @SaveChildrenIT

Lo spazio dove sei tu a raccontare la vita della Penisola sorrentina twitteria

sull’argomento Non ci sono parole per esprimere il dolore di cio’ che leggo sulla tragedia di Brindisi... Non è possibile che si arrivi a tanto... è un nuovo lutto troppo grande. ia o Perchè nel mio paese c’è tutto teorment t i questo dolore? ti twll’arg iren u Tutta questa violenza? u q s li in Mi unisco a tutte le persone i, g s i no nd arrabbiate e affrante che in questo Bri incia ere a. momento pregano per le famiglie com sclud afios e m di chi si è trovato in questa giornata i ad ista mic terribile. la p ndi a a. i m Laura Pausini Qu e pri ATIRA m a o l S c @officialpausini iva @V Nessun movimento, nemmeno il più ideologizzato colpisce invano, di fatto inconsapevole di chi colga e dei danni che può causargli. Per cui credo che o ci troviamo di fronte ad un folle megalomane o lo Stato (inteso come chi ci governa) non è certo il destinatario di queste azioni. Ai tempi dei Borbone per far dimenticare i problemi di ogni giorno c’erano le famose 3 F: forca, farina e festa. Oggi penso alle tasse che uccidono, alla televisione che rimbambisce e al terrorismo che spaventa... 3 T, la nostra evoluzione culturale probabilmente si ferma qui. Maria Rosaria Perillo

Cosa a tuo parere non va come dovrebbe in Penisola? E cosa, invece, pensi sia gestito e organizzato in modo efficace?

Scrivi una lettera a: redazione@lakermesse.it Avanza proposte, segnala problematiche, poni l’accento su realtà o situazioni positive, chiedi supporto per sollecitare le Amministrazioni pubbliche, i Forum dei Giovani o le Associazioni di settore. Raccontaci la Penisola dal punto di vista del cittadino: “La Kermesse” sei tu! Ricordati di firmare la lettera e di lasciare un recapito telefonico a cui la redazione potrà eventualmente contattarti


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CINEMA

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La manifestazione a sostegno dell’industria giovane

il Social world film festival a vico equense L’età media degli organizzatori è di 22 anni e il 90% delle opere presentate sono state realizzate da registi under 35

Articolo e foto di Francesco Bevacqua

A sinistra: il palco del Social World Film Festival; a destra: alcuni degli ospiti della conferenza finale Gianfelice Imparato, Edoardo De Angelis, Irene Ferri e il regista Massimiliano Gallo; in basso a sinistra: Alessandro Siani firma autografi ai fans; in basso a destra: Simona Vanni con Brando Giorgi

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na Vico mondana e tirata a lucido ha accolto tra il 6 ed il 13 maggio scorso il Social World Film Festival, manifestazione dedicata al cinema italiano rivolto alle tematiche sociali. Un’occasione per esperti e appassionati di poter toccare con mano i protagonisti del grande e del piccolo schermo e per conoscere e capire i meccanismi di un’industria che, anche se travolta dalla crisi, riesce ancora a sfornare piccoli gioielli audiovisivi. Partner di kermesse internazionali tra le quali il Giffoni Film Festival e patrocinata dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Social World è stato organizzato dai giovani per i giovani: il 90% delle opere in visione sono state realizzate da registi under 35, la media d’età degli organizzatori si aggira intorno ai 22 anni e un decisivo apporto è stato dato dal Forum dei Giovani di Vico Equense, appena rinnovato, che ha schierato tutti i propri consiglieri ed ha scelto la giuria formata da ben 100 giovani giudici. Numerosi ospiti di livello hanno percorso il red carpet del Social che ha

gremito tutte le sere piazza Kennedy: da Nicoletta Romanoff, madrina della prima serata, passando per Alessandro Siani, simpaticissimo intrattenitore della seconda sera dedicata al film fuori concorso “Benvenuti al Nord”, fino a Lorenzo Flaherty, Irene Ferri e Anna Safroncik che hanno arricchito con la loro presenza la serata conclusiva di domenica 13. Tra i film in concorso da ricordare “Circumstance” di Maryam Keshavarz, “Il Cacciatore di anatre” di Egidio Veronesi e “La strada verso Casa” di Samuele Rossi, tre storie a cavallo tra amicizia, amore, guerra e dolore. Ampio spazio ai cortometraggi come “La Colpa” del pluripremiato Francesco Prisco e “Io sono qui” di Mario Piredda. Ricca la selezione di opere fuori concorso, tra le quali “Mozzarella Stories” di Edoardo De Angelis e “Fortapasc” di Marco Risi, che raccontano varie sfaccettature della camorra tramite le storie di un imprenditore caseario e di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla malavita napoletana per i suoi articoli. Durante l’appuntamento dedicato ai giornalisti, poco prima del gran finale, protagonista del dibattito è stata la crisi che attanaglia il settore cinematografico: Lorenzo Flaherty e Irene Ferri hanno sottolineato la mancanza di un forte sindacato sul modello di quelli americani che spesso bloccano il carrozzone dello spettacolo per far valere i diritti di attori

e addetti, mentre il regista Edoardo De Angelis ha puntato il dito contro il cattivo utilizzo di risorse da parte dei responsabili della cultura in Italia: «Sono state scialacquate risorse pubbliche, ora è il momento di resettare, ci sono troppi colleghi sottopagati in un sistema che favorisce gli artisti della domenica, che hanno le spalle coperte da altre attività: siamo comunque ad un passaggio fondamentale tra finanziamento pubblico e privato». Dello stesso avviso Gianfelice Imparato, il Don Ciro di “Gomorra”, che ha anche svelato un retroscena legato al film di Garrone del 2008 per il quale si è parlato di tangenti ai clan per girare: «Sono state coinvolte persone del posto - racconta Imparato - e nell’enclave di Scampia se un pagamento c’è è stato per gli abitanti del luogo, per creare un clima amichevole per poter girare il film. Il film ha contribuito a far prendere coscienza di ciò che accade a Scampia. Prima forse neanche i napoletani ne sapevano nulla». Appuntamento al prossimo anno con il Social World Film Festival, con la speranza di poter raccontare un superamento della grave crisi verso una maggiore qualità del cinema italiano, un cinema che deve scrollarsi di dosso l’etichetta di industria “di nicchia”.

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Kermesse

Rubrica. Qualcosa di personale

DIETRO LE QUINTE CON GINO RIVIE Scena apparecchiata, strumenti accordati e l’intimità del backstage di un teatro che ha fatto la storia di Sorrento. Al centro di una pedana che si animerà da lì a breve, ci intratteniamo in un piacevole tu per tu con il noto attore partenopeo Intervista di Costanza Martina Vitale

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abarettista e attore italiano, meglio: napoletano. Gino Rivieccio è un amante niente affatto segreto di Sorrento, ospite di recente all’Armida per portare in scena uno dei suoi ultimi spettacoli “La pazienza differenziata” che reca la sua firma insieme con quella di Gustavo Verde e, come prima collaborazione autorale, dello scrittore di calcio e gialli Maurizio De Giovanni (Intervista su La Kermesse n.3 – ottobre 2011). Manca un’ora allo spettacolo e Gino Rivieccio ci invita ad entrare nella sua seconda casa, appena al di là del sipario rosso che confina il reale dalla sua drammaturgia. ♦ Perché è convinto che non poteva che nascere a Napoli? Perché penso che sia tutto predestinato, anche la mia nascita. Dico sempre che se fossi nato ad Ivrea probabilmente avrei lavorato all’Olivetti, così se non fossi nato a Napoli non avrei potuto fare questo mestiere.

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c o n c l u s i o n e dell’undicesima edizione del salotto fieristico “Idee Sposi” intervistiamo la local manager e promoter di eventi Carolina Ciampa. Donna, imprenditrice e mamma, discendente del famoso armatore Francesco Gino Rivieccio Saverio Ciampa, Carolina non (54 anni, napoletano) poteva che essere una donna amante

♦ Il napoletano ha il teatro nel dna?

Napoli ti dà grandi spunti, grandi ispirazioni, in questo senso Napoli è una musa. Ora se tu ce l’hai già dentro questa propensione la puoi sfruttare e in questo senso io ero predestinato un po’ da Dio che mi ha dato questa vocazione e un po’ dal luogo di nascita. Ci sono tante persone che hanno questa attitudine, però nascendo in un paese diverso non la mettono a reddito.

♦ Massimo Dapporto, milanese, ci diceva in un’intervista che i napoletani hanno nel sangue i tempi del palcoscenico e la prontezza della battuta. E ha ragione! Infatti non a caso i colleghi non napoletani temono molto il pubblico napoletano proprio perché è un pubblico abituato a improvvisare, abituato a tutto,


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ECCIO conoscitore della materia, con grandi tradizioni teatrali, per cui capisco che non sia facile quando i miei colleghi di Milano o di Roma mi dicono che sono preoccupati di debuttare a Napoli: sanno che il pubblico napoletano non regala niente, soprattutto ai non napoletani.

«Mi cimentavo già a 5 anni imitando Mina e Celentano, poi al liceo prendevo di mira i professori. Essere napoletano aiuta: il nostro pubblico non regala niente a nessuno» ♦ Come e quando ha iniziato a recitare? Mi sono cimentato da piccolo: a 5 anni mi barcamenavo con le imitazioni di Celentano, di Mina, poi al liceo prendevo di mira i professori, avevo un gruppo di cabaret e dopo la laurea, come ho scritto anche nel mio libro, ho sempre pensato di fare questo mestiere. La laurea in giurisprudenza l’ho presa per una soddisfazione personale, ma alla fine ho fatto il praticantato sulle tavole del Sannazzaro e non sul parquet di uno studio legale. Così facendo ti accorgi che hai già deciso cosa vuoi fare da grande e i risultati poi sono arrivati. ♦ A che età ha conseguito la laurea? Io mi sono laureato a 26 anni.

♦ Nonostante il binomio studio-lavoro

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poteva rischiare anche lei di essere considerato uno sfigato come ha sentenziato il viceministro Martone... In effetti questa frase è stata infelice. Non si dovrebbe mai dire che a 28 anni chi non è ancora laureato è sfigato, perché oggi è tutto più difficile: lo è trovare lavoro e non è sempre colpa dei giovani quando non sanno cosa fare. I ministri dovrebbero pensare bene a creare le occasioni per dare lavoro, ma è stato un piccolo autogoal che ci può anche stare in un Governo che era arrivato da poco e probabilmente non aveva ancora chiara la situazione.

♦ Il più grande amore della sua vita?

Una volta dicevo il teatro, oggi sono un uomo di sentimenti e dico i figli prima del teatro, i figli e la famiglia naturalmente. Però il pubblico occupa una posizione predominante, il pubblico inteso come amore per questa professione alla quale ho dedicato molto del mio tempo e molto della mia vita privata, ma non sono mai stato dipendente dal lavoro perché ritengo che i veri principi siano altri.

♦ Lei non è solo attore ma scrive le sceneggiature che porta sul palcoscenico... Sì scrivo canzoni, spettacoli, libri... in questo spettacolo in particolare mi accompagna Maurizio De Giovanni oltre a Gustavo Verde. ♦ Come fa ad intuire il successo di un

lavoro prima di andare in scena? Si collauda quasi sempre a cena con gli amici e poi, dopo 33 anni di carriera, l’esperienza fa il resto.

“La pazienza differenziata” è la prima opera scritta con Maurizio De Giovanni? La prima e spero non sia l’ultima perché Maurizio è un grande amico e un grande napoletano. Ci siamo trovati subito. Questo è uno spettacolo legato a Napoli per cui un napoletano intelligente, arguto e sensibile come Maurizio poteva dare quella marcia in più che infatti ha dato.

♦ Come Maurizio anche lei tifosissimo

del Napoli? Sì sono tifoso da sempre del Napoli. Arrabbiato, indignato quando il Napoli non mi convince, quando il Napoli delude, quando i tifosi vengono traditi, però con l’età si matura anche in questo: prima mi strappavo di più i capelli, oggi

sono rimasti in pochi per cui quei pochi non me li strappo più.

Parliamo del suo ultimo spettacolo che ha avuto grande successo. “La pazienza differenziata” è un grande spettacolo e non lo dico perché è mio, non mi aspettavo nemmeno che fosse così grande, poi me ne hanno convinto gli spettatori. Ha dei grandi colori, grandi risate, grande divertimento, grande orchestra, delle corde che vibrano e che fanno scattare una fierezza napoletana: è lo spettacolo giusto al momento giusto che fa sentire orgogliosi di essere napoletani e quando si esce dallo spettacolo si vuole più bene a questa città. E al di là del divertimento ci sono riflessioni anche molto toste e coraggiose che propongo e che il pubblico ha apprezzato molto.

♦ E del suo Sindaco De Magistriis, cosa

pensa? Aspetto a dare un giudizio, lo prendo di mira in questo spettacolo facendone uno sceriffo però il giudizio politico lo riservo a posteriori perché non si può dare un giudizio su un Sindaco dopo poco, aspettiamo almeno un anno e mezzo e capiamo se quello che ha detto verrà mantenuto veramente oppure si rivela un flop. Mi piace giudicare le persone per quello che fanno e non per quello che promettono.

«Per me Sorrento significa parenti, affetti, i ricordi belli della mia gioventù. Verrei a viverci tutto l’anno, anche l’inverno» ♦ Da buon napoletano qual è il rito scaramantico che attua prima di entrare in scena? Lo tengo segreto... sai come si dice: “Non è vero ma ci credo” (ride). Anche se alla fine lo spettacolo lo fa anche il pubblico e mi fa piacere aver portato questo spettacolo a Sorrento. È una realtà che amo: qui ho affetti, parenti, ricordi, le cose belle della mia gioventù e l’Armida è un bel pubblico. Io vivrei a Sorrento anche in inverno, ti puoi consentire delle cose che ormai la grande città non ti consente più.


12 ECONOMIA

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Made in Sorrento. Le iniziative a favore del D.o.c. D.o.p. e I.g.p.

lunga vita ai mestieri di una volta Arance, limoni, provoloni, pomodori, artigianato locale e tanto altro. A maggio la sfilata dei sapori in Penisola sorrentina

D

ue le iniziative che in questo mese hanno lavorato a favore della terra della Penisola Sorrentina: l'una una provocazione, l'altra una fiera espositiva. La sana provocazione l'ha lanciata il partito dei Giovani Democratici rappresentati dal gruppo di Antonio D'Aniello, consigliere del Comune di Piano di Sorrento, che da tempo si batte contro la nascita rigogliosa di box auto al posto dei giardini privati.

Muniti di spremiagrumi e bicchieri hanno offerto aranciate e limonate ai passanti per ricordare la ricchezza e la bontà dei prodotti della Penisola Sorrentina «con l'intento di creare un brand, “l'arancia di Sorrento” da esportare in altre piazze e nei bar, incentivando gli agricoltori a continuare a coltivare arance». Stessa vicinanza ai produttori locali, almeno per qualche giorno, l'ha dimostrata il Comune di Sorrento con l'iniziativa “Borsa Valori del Territorio” che ha trovato nella Piazza Andrea Veniero la location ideale per dare visibilità e importanza alle prelibatezza che Madre Natura, con il sudore della fronte dei nostri contadini e artigiani, riesce a donarci. L'indirizzo morale oltre che materiale di queste iniziative è quello giusto, sperando di poterci fregiare ancora a lungo delle caratteristiche innate della Penisola sorrentina senza perdere la passione per la manualità e i mestieri di una volta.


INSERTO NUM. 9 del Mensile

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Kermesse

( Maggio 2012)

Lions Club Penisola Sorrentina L’Assemblea Ordinaria per le elezioni del nuovo anno sociale

RiNNOVATO IL DIRETTIVO, SECONDO MANDATO PER AVOLIO

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enerdì 4 maggio si è svolta, in seno all’Assemblea ordinaria del Lions Club Penisola Sorrentina, l’elezione del Direttivo per l’anno sociale 2012-2013 che si aprirà il prossimo mese di luglio. I soci hanno espresso la propria preferenza in relazione alle cariche del Club e la scelta è ricaduta all’unanimità sui candidati proposti. La prima notizia riguarda l’attuale Presidente del Club, l’avvocato Raffaele Avolio, rieletto per la presidenza 2012-2013: un secondo mandato che non è nuovo all’interno della storia del Club ma che testimonia il buon operato compiuto al vertice. Riconfermati anche il 3° Vice Presidente Tommaso Paone, il Tesoriere Antonio Piccolo, l’Officer telematico Andrea Colonna, recentemente insignito del Melvin Jones Fellow, il Consigliere Roberto Ruggiero e la Leo Advisor Maria Rosaria Pirro Titomanlio.

Il momento della votazione dei soci presenti

Al termine della votazione alcuni dei presenti sono intervenuti per esprimere la propria impressione su questo anno sociale che si avvia alla conclusione: ne sono emersi indirizzi guida e propositi alla luce dell’esperienza appena trascorsa che non hanno risparmiato qualche appunto, indispensabile per un Club che continua a voler crescere e maturare con sincerità e in continuo confronto dialettico. Al termine è seguita un cena conviviale offerta dal socio Franco Mascolo.

Lo spoglio dei voti e la determinazione del direttivo

Entrano a far parte del Direttivo altri sette soci Davide Infuso (Consigliere), Franco Mascolo (Consigliere), Francesco Vecchietti, Giovanni Belnome e Gianluigi De Martino (Commissione Soci), Sergio Leone e Alessandro Amoroso (Revisori dei conti). Non si sono invece ricandidati Diodato Morvillo, Antonio Brunelli, Catello Sepe, Francesco Dell’Amura, Aldo Di Fronzo e Pietro De Nicola.

XXXIII

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Lions Club Penisola Sorrentina

Lions club penisola sorrentina:

48

anni di storia

la presidenza di Ammirati, Gerardis e Cinque «Durante la presidenza di Paolo Ammirati si svolsero due interclub con il Rotary della Penisola Sorrentina, il primo (11 Ottobre 1986) sul tema “Problemi di viabilità e sicurezza per lo sviluppo turistico della Penisola Sorrentina” ed il secondo (30 Maggio 1987) su “A.I.D.O., la donazione degli organi: aspetti etici, religiosi, sociali, medico-legali e giuridici”. Nel 1990/91 la presidenza di Ermanno Gerardis ricorda, particolarmente, due eventi molto significativi. Il primo fu “L’istituzione del Televita, in stretta collaborazione con il Rotary sorrentino sotto la presidenza di Raffaele Scarpati e con la Fidapa, presidente Enrica Schisa, primo servizio di Telesoccorso istituito nel Mezzogiorno d’Italia, servizio di grande importanza sociale affidato al Pellicano che ancora lo gestisce”. Il secondo evento che è ancora vivo nella memoria di molti lions sorrentini per gli sviluppi futuri e per gli stimoli nell’operatività del club nell’ambito del culto del Tasso, è stata “La visita del L. C. Bergamo Host unito a Sorrento nel ricordo di Torquato Tasso, la cui memoria è ancora viva per lo spirito di fratellanza tassiana nella quale si sviluppò sincera cordialità”. In quella occasione fu pubblicato - tradotto in italiano - un lavoro di Riccardo Tramontano realizzato negli USA, in inglese, nel 1942, “Una notte a Sorrento nel 1557”. Lo stesso Ermanno Gerardis svela come il L. C. Bergamo Host, ha festeggiato il 50° anniversario di fondazione. Per ricordare quell’occasione indimenticabile per gli amici bergamaschi, il presidente Serafino Tambuscio pubblicò un suo lavoro dal titolo “A Sorrento” ovvero “Leoni sulle orme del Tasso”, parafrasi della prima cantica della “Gerusalemme Liberata”, in chiave bergamasca-lionistica. Ed il nostro past president ce ne trasmette la prima ottava della cantica: “Canto i fieri leoni e il Capitano che sull’orme si misero del Tasso partendo all’alba, la valigia in mano per il centro d’Italia e un po’ più in basso. Invan Luciana vi si oppose e invano fu dalle Leghe contrastato il passo: ognun con la sua croce e sotto i santi segni ridusse i suoi lombardi erranti” Il successore, Ferdinando Cinque, ha ricoperto importanti incarichi distrettuali (da delegato di zona a vicegovernatore-presidente di circoscrizione), può vantare un anno di densa attività lionistica. Egli stesso ricorda la sistemazione di una tenda per la raccolta di fondi per la Telethon in piazza Tasso a Sorrento; la serata di Gala, intorno alla piscina del Gran Hotel Sorrento Palace, in onore del Principato di Monaco con l’intervento del rappresentante ing. Bruno e dell’Ambasciatore della Norvegia in Italia e le varie iniziative sociali in favore della Casa degli anziani “S. Giuseppe” di S. Agnello e dell’Associazione “Il Pellicano”. Nando Cinque rappresenta il ponte fra il vecchio Club (prima della costituzione del Club Castellammare Terme, di cui il sorrentino fu sponsor, nel quale emigrarono molti Lions e Lioness) e il nuovo dopo l’ingresso delle Lioness, ereditando da quanti lo hanno preceduto “la strada sicura e maestra da percorrere per un cammino agile e piano come un viale che si snoda tra piante e fiori, anche se ostacolato da numerose e pericolose insidie, per affrontare le quali si può far riferimento ai principi lionistici per poter sperare in un mondo migliore”».

Il testo in alto è tratto dal libro “40 anni di Lionismo in Penisola Sorrentina” a cura di Antonino Cuomo (Castellammare di Stabia - 2004 - Nicola Logobardi Editore)

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Lions Club Penisola Sorrentina Il Club aderisce al service internazionale “Piantiamo un milione di alberi”

T

CENTO PIANTE IN DONO A SANT’AGNELLO

ra le finalità dello Statuto dei Lions Club, campeggia da sempre quello della tutela ambientale. Per questo è partita la campagna internazionale “Piantare un milione di alberi” aperta ai Club di tutto il mondo. «L’obiettivo - scrive il Presidente del Lions Club International Wing-Kun Tam - è piantare un milione di alberi in tutto il mondo, che significa meno di un albero per ogni socio. Se riusciamo a raggiungere quest’obiettivo, proveremo ancora una volta che siamo in grado di fare di tutto, proprio come è avvenuto quando abbiamo superato gli obiettivi della campagna Sight First II, quando abbiamo prevenuto oltre un milione di casi di cecità fluviale e come stiamo facendo attualmente per contribuire all’eliminazione del morbillo». Al service internazionale ha aderito, con grande soddisfazione di tutti i soci, il Lions Club Penisola Sorrentina il quale ha proposto a tutti i Comuni della Penisola di accettare in dono degli alberi a sostegno della vivibilità e salubrità del pianeta. Ad accogliere la proposta è stato il Comune di Sant’Agnello grazie alla disponibilità del Sindaco Uno dei germogli piantati presso la Piazzetta Marinella Gian Michele Orlando il quale ha accettato in - ha dichiarato il Presidente del Lions Club Penisola donazione dal Club Penisola Sorrentina sette qualità Sorrentina, l’avvocato Raffaele Avolio - che di piante per un totale di centocinque piantumazioni l’iniziativa sarà raccolta presto anche dagli altri che il Comune completerà a breve. Sindaci della nostra Durante la Penisola che della cerimonia ufficiale natura e della bellezza di presentazione del paesaggistica fanno service avvenuta la propria forza il 27 aprile 2012 trainante». presso la Piazzetta «Dal 15 febbraio 2012 Marinella, il Comune - si legge in una nota di Sant’Agnello, - sono stati piantati rappresentato dal oltre sette milioni di Sindaco Orlando e alberi in tutto il mondo alla presenza delle grazie al contributo dei forze dell’ordine e del singoli Clubs Lions. Lions Club Penisola Tanti interventi diffusi, Sorrentina, ha proceduto piccoli ma significativi, alla piantumazione di che vanno nella giusta 22 piante di rosmarino direzione di abbellire e 59 piante di lavanda. Il Lions Club Penisola Sorrentina durante la cerimonia ufficiale del service con il Sindaco di Sant’Agnello, Gian Michele Orlando il nostro territorio ma Al Comune sono state soprattutto di migliorarne la qualità, perché, come altresì donati 4 cipressi, un esemplare di quercius è noto, persino la presenza di un solo albero che ilex, 3 ibicus, 10 weigelia e 6 palme chamaerops assorbe CO2 fa bene all’Ambiente». attualmente in deposito comunale. «Sono fiducioso

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Lions Club Penisola Sorrentina Il Grand Hotel Flora mette a disposizione una sala per i Lions

ecco la sede ufficiale del Club

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er la prima volta nella storia del Lions Club Penisola Sorrentina, il Club può vantare una sede ufficiale che non sia la casa del Presidente ma che possa essere la casa di tutti i soci. Grazie alla collaborazione e alla disponibilità del socio Franco Mascolo, proprietario del Grand Hotel Flora, da questo anno una sala dell’hotel sarà interamente dedicata alle riunioni e alle assemblee dei Lions che avranno così l’opportunità di incrementare la propria attività e lavorare meglio alla progettualità delle varie iniziative. «Avere una sede esterna - afferma il Presidente Raffaele Avolio - è un La sala del Grand Hotel Flora di Sorrento dedicata al Lions Club Penisola Sorrentina grande passo in avanti per il Club in termini di rappresentanza e di coesione. Fuori dai protagonismi dei singoli leader, la sala concessaci da Franco Mascolo aderisce pienamente allo spirito democratico del Club consentendoci, inoltre, di essere ancora più ospitali nei confronti degli altri Club e certamente più vicini, fisicamente parlando, alle richieste dei cittadini, nell’ambito di quella cittadinanza attiva di cui ci siamo fatti promotori già all’inizio del 2012».

Lions Club Penisola Sorrentina Cariche sociali Anno 2011/2012

Presidente: Raffaele Avolio Past Presidente: Vincenza Irolla 1° Vice Presidente: Giuseppe Stinga 2° Vice Presidente: Diodato Morvillo 3° Vice Presidente: Tommaso Paone Segretario: Giuseppe d’Esposito Tesoriere: Antonio Piccolo Cerimoniere: Diodato Morvillo Officer telematico: Andrea Colonna Censore: Carlo Di Leva Leo advisor: Maria Rosaria Pirro Titomanlio Consiglieri: Giacomo Aiello, Lucio Esposito, Antonio Parisi, Roberto Ruggiero. Commissione soci: Presidente Antonio Brunelli; Giovanni Guarracino, Catello Sepe Commissione elettorale: Francesca Rossi, Francesco Dell’Amura, Carlo Di Leva Revisori dei conti: Aldo Di Fronzo, Pietro De Nicola, Carmelo Bentivegna

XXXVI

Messaggi del Presidente Sono grato della fiducia nuovamente accordatami per il secondo mandato come Presidente del Lions Club Penisola Sorrentina. Voglio complimentarmi con tutti i soci i quali hanno permesso che questo anno sociale fosse proficuo di iniziative e di attività lionistiche.

Responsabile immagine e stampa: Costanza Martina Vitale

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C’eraunavolta 13

Rubrica. Alla scoperta delle lapidi della Penisola sorrentina

Mons. Bonaventura Gargiulo, il "vescovo giornalista" La lapide che proponiamo, come prima in questa nuova rubrica, è affissa nell’atrio della chiesa dei Cappuccini di Sant’Agnello in onore e a ricordo di Mons. Bonaventura Gargiulo e vi è stata apposta in occasione del Centenario della morte, a conclusione di un ciclo di celebrazioni indette dal Comune di Sant’Agnello. Testo inciso sulla lapide: D.O.M. onore e lode a Mons. Bonaventura Gargiulo, Cappuccino esemplare, vescovo zelante, giornalista poligrafo, medaglia d’oro di Pio IX, assistente al soglio di Leone XIII, colto pugnace apostolo, gloria della Chiesa, luce della Patria. I contratelli cappuccini, parenti e concittadini, gioiosi, questa lapide posero ov’egli “romito di Portosalvo” rifulse e si spense. 26.3.1843 Sant’Agnello 9.5.1904 - 2004

Articolo di Nino Cuomo*

A

ntonino Gargiulo nacque nel 1843 (quando Sant’Agnello era ancora parte del Comune di Piano di Sorrento) da una numerosa famiglia di coltivatori, nella quale la pietà religiosa era regola di vita. Antonino assunse il nome di Bonaventura a 16 anni vestendo l’abito francescano dei cappuccini e fu consacrato sacerdote nel 1866, nell’anno in cui Sant’Agnello fu dichiarato Comune autonomo. Il nuovo sacerdote cappuccino iniziò il suo apostolato in Inghilterra, dove, per un biennio, offrì prova di pastoralità e popolarità. Ritornato in patria, Padre Bonaventura da Sorrento (come si firmava in alcune sue pubblicazioni), svolse 27 anni di feconda attività nel campo pastorale e culturale. Dopo appena cinque anni dal ritorno dall’Inghilterra, nel 1873, fondò la prima rivista, “L’Eco di S. Francesco” di chiaro indirizzo francescano, ma è anche nella storia di Sorrento e della sua Penisola che il futuro Mons. Bonaventura Gargiulo merita un pieno riconoscimento di merito. Il numero delle sue opere ed il valore delle stesse rappresentano pietre miliari che hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo della cultura sorrentina. Fra le tante iniziative tipografiche del Padre Cappuccino di Sant’Agnello, a parte la fondazione della prima tipografia sorrentina, cui fu dato il

nome “All’insegna di S. Francesco”, la più duratura e ricca di storia e di notizie è stato il periodico “Stelle e Fiori” che, per 18 anni, settimanalmente, ha diffuso pastoralità e dottrina. Nel 1895, allorché si trasferì a San Severo (in Puglia) quale Vescovo, creò nella nuova diocesi “L’Ape cattolica sanseverese”. Senza indicare le altre iniziative tipografiche nelle quali Mons. Bonaventura Gargiulo lasciò il frutto della sua cultura e del suo impegno, anche nel campo letterario, nel quale affrontò i più grandi campioni della letteratura italiana (Dante, Carducci, Gioberti ed altri), non si può non citare la sua attività nello studio del grande epico sorrentino, Torquato Tasso. In occasione delle Feste Centenarie pubblicò per 18 mesi un periodico “Il Terzo Centenario di Torquato Tasso”, che, ancora oggi rappresenta una pubblicazione qualificata e qualificante in onore dell’autore de “La Gerusalemme Liberata”. E, al di là della letteratura, il nostro autore non disdegnò l’attività storica, ricercando e riunendo notizie sulla vita civile e religiosa della Penisola Sorrentina: dall’Archivio storico e cronologico del convento dei cappuccini di S.Agnello di Sorrento allo studio storico-critico sul glorioso S.Agnello Abate e da “Sorrento sacra e Sorrento illustre” a “S. Antonino Abate, appunti storicocritici” e al lavoro “L’arancio - Brevi note e piccoli appunti”, rievocazioni di esperienze familiari e contadine.

L’opera del Padre Cappuccino sorrentino, chiamato il “vescovo giornalista”, non si fermò all’attività editoriale e culturale, ma ebbe grandi riflessi nel campo apostolico e pastorale, sia in Penisola sorrentina che in terra pugliese. Fu uno dei fondatori dell’Accademia degli Umili di S. Tommaso, voluta dal grande arcivescovo sorrentino, Mons. Giuseppe Giustiniani, iniziativa che ripeté a San Severo, istituendo l’Accademia dei Piccoli di S. Tommaso. I suoi impegni teologici pastorali gli valsero la nomina di socio della Accademia filosofica di S. Tommaso. Un grande storico e un grande apostolo. Peccato che il suo ordine monastico non gli conferì, in vita, quegli onori che pur avrebbe meritato. I suoi studiosi affermarono che per Padre Bonaventura da Sorrento fu più facile diventare vescovo che provinciale dei Cappuccini! Oggi il suo nome, da una lapide - e ancor più dai suoi studi e dalla sue attività - è un esempio ed un monito per quanti vogliono dimostrare di amare il proprio paese e la propria fede. Per il suo incessante lavoro, specie per quello durante le ore notturne, Mons. Gargiulo divenne cieco e si ritirò nella sua terra, ove morì nel 1904 ed ove è sepolto.

*Presidente dell’Associazione Studi Storici Sorrentini


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Storia. Cenni geologici sul tenimento di Massa Lubrense

Quando capri si staccò dalla penisola sorrentina «Un tremoto ruppe le caverne che il monte reggevano onde l’isola al continente era unita» scrive Michele Maria Milano nel libro, diviso in nove capitoli, riportato alla luce dall’editoria napoletana

E

ra il 16 marzo 1778: a Polistena, nella Calabria Ulteriore, sulla fiumana Calderaio (influente del Metrano-Mesima), a Giovanni Milano, ottavo marchese di San Giorgio, e Maria Giovanna d’Evoli di Castropignano, nasceva il settimo figlio, cui fu imposto il nome di Michele Maria, che, per la sua cultura e per il contributo che offrì alla cultura del regno borbonico, divenne un personaggio dell’800 napoletano. Dotato di «fermissima memoria, facilità di percepire, immaginazione fervida e rapida» il giovane rampollo, trasferito a Napoli, al superamento dei dieci anni, ebbe come istitutori l’abate Pepe per le materie letterarie e lo scienziato Francesco Passatelli per le scienze matematiche. Spirito sempre “insoddisfatto” di quanto poteva apprendere, dopo avere appreso la filosofia morale, attese alle scienze astronomiche e fisiche, concludendo le sue ricerche del sapere dedicandosi alla storia. Numerosi furono i suoi studi sullo scibile umano, alcuni dei quali pubblicati dopo

Articolo di Nino Cuomo

la sua morte, fra i quali c’è: “Cenni geologici sul tenimento di Massa Lubrense”, edito a Napoli, presso Vincenzo Orsino nel 1820. L’editore napoletano, Marzio Grimaldi, rilevata la rarità del testo originale, ha deciso di restituirlo al godimento - ed alle ricerche - di quanti amano la storia della Penisola sorrentina e le sue origini. Trattasi di uno scritto diviso in nove capitoli, nel quale l’autore descrive l’evidenza del «lavoro dell’acqua», causa della «mobilità del suolo» il cui materiale delle colline «sovente smotta e precipita» e, dopo aver analizzato la natura vulcanica del terreno e le «congetture assai giudiziose intorno la formazione del cementaro», discute del «separamento» di Capri dalla Penisola sorrentina, che ebbe larga ripercussione sulla stampa estera e nazionale, provocò

indagini e studi nelle esercitazioni accademiche degli aspiranti naturalisti e fu oggetto di ulteriori indagini nella raccolta di memorie da parte della Reale Accademia delle Scienze. L’opera, pubblicata nel 1820, si conclude con la descrizione di un particolare fenomeno verificatosi il 21 aprile 1819: un terremoto verificatosi in località Roncato di Massa Lubrense aveva provocato una «fessura corrente da Oriente verso Occidente». Come la Sicilia si era staccata dall’Italia, Cipro dalla Siria, Eubea dalla Beozia, anche Capri si era staccata dalla Punta della Campanella, antico promontorio Ateneo: «Un tremoto ruppe le caverne che il monte reggevano onde Capri al continente era unita». Interessante è l’ipotesi del separamento di Capri, secondo la teoria di Strabone secondo cui la creazione delle isole è la “vendetta” di Giove per punire i giganti ribelli. La ristampa del libro del Milano, in copia anastatica, è stata adottata dall’Archeoclub di Massa Lubrense, che ha in programma l’organizzazione di un convegno in materia.


Giardullo & c sas

In ogni Comune della Penisola Sorrentina vi è una filiale Allianz Spa Agenzia di Sorrento

Corso Italia, 220 - 80067 Sorrento (NA Telefono +39 081 8784216 Fax +39 081 8771315

Filiale di Piano di Sorrento

Piazza della Repubblica, 35/Bis (piano terra) Telefono +39 081 5322899 Aperta anche il sabato mattina

Filiale di Sant’Agnello

Corso Italia, 39 - tel. 081 8773735

Filiale di Meta

Via Cassari, 2 - tel. 081 19185190 (nuova sede)

Filiale di Massa Lubrense

Via Partenope, 8 - tel. 081 8789061 (nuova sede)


16 arte&design

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Rubrica. Le case dei sorrentini

GLI ARREDI INTERNI PIù ANTICHI RINVENUTI IN ZONA Una seggiola e una cassapanca custoditi nella sala dei fondatori del Museo Correale raccontano la storia peninsulare tramandata dagli archivi dei nobili. E nell’antica Grecia trova radici il mobile che più di altri ha trovato posto nelle case di ogni generazione Articolo di Lucio Esposito

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mobili più antichi a Sorrento, visibili e fruibili al pubblico, sono una seggiola e una cassapanca, custoditi nella sala dei fondatori del Museo Correale. Essi risalgono alla Sorrento del 1500, di cui conosciamo tanta storia politica e sociale perché ci vengono incontro gli archivi dei notai Ambrogio e Giovanni Marino Auriemma e di notar Coppola. Attivi quei nobili i cui blasoni li leggiamo nella sala consiliare del Comune, e le politiche che si sviluppavano nei seggi di Piazza di Dominova e quelli del Piano si riunivano nelle chiese ,le vicende della peste che colpì la Penisola sorrentina, riducendo fortemente il numero dei fuochi e facendo rifuggiare i nobili nella citta di Napoli. Ma le case, le case vere, le abitazioni, come erano? Per farcene un’idea andrei sicuramente in quello che un tempo si chiamava Vico Bagnagatti, ove un’abitazione con colonnato con capitelli fa ancora oggi bella mostra di sé, poi la casa di Cornelia Tasso con i suoi archi messi in luce da un recente restauro, la corte interna e soprattutto le bellissime mensole a mascherone che reggono il piano nobile del palazzo. Poi la torre degli Stiffa, inglobata nel moderno hotel. Nel contado la casa era un modulo a cubo con tetto a scodella e ammezzato in travi di legno, e qualche masseria fortificata visibile in Massa Lubrense. E gli interni, gli arredi interni, quali e come erano?

Scarni ed essenziali sia nelle case nobili che nelle rurali. Anche nel Medioevo il mobile in legno, robusto e dalle forme elementari, rimane a lungo uno dei pochi elementi dell’arredo nelle case comuni, mentre per le corti ed i grandi monasteri vengono confezionati, troni molto elaborati, cofani, reliquari, ecc. con legni pregiati, marmi e avorio. Lo sgabello, spesso in versione pieghevole, derivante dall’evoluzione della sedia curulis dei romani, è un elemento che persiste nel Medioevo. Tavoli e letti, generalmente costituiti da cavalletti sui quali venivano poste delle assi, sono, come lo sgabello, facilmente trasportabili e non arredano stabilmente le camere ma vengono montati e smontati secondo il bisogno. Anche il cassone per biancheria e vestiti viene spesso costruito in una versione portatile: il baule da viaggio. Pare che solo la vita ordinata e sedentaria del monastero e della cattedrale

favorisse l’uso di mobili “statici” come banchi, armadi da sacrestia, scaffali per libri, leggii, panche da coro, ecc. Nel tardo Medioevo questi mobili vengono decorati con trafori, archetti, foglie rampanti, pinnacoli e ogive tipiche delle decorazioni gotiche. L’elemento principe era la cassapanca, contenitore multiuso, che a seconda della destinazione così era imbellettato. Per conservare il pane e derrate alimentari fatte di cereali, nelle cucine o per riporre biancheria e corredo in camera da letto, comunque aveva sempre un lucchetto ed era strutturato in legno di quercia, intagliato o decorato quello per la dote della padrona di casa, con maniglie al lato per essere trasportato, quello da viaggio. La cassapanca non è una prerogativa del Cinquecento, sia ben chiaro, la troviamo già nel mondo greco come ben mostrato nei Pinakes di Locri Epizephiri, tavolette votive in terracotta, a cui la nostra Paola Zancani Montuori ha dedicato gran parte della sua vita di archeologa della Magna Grecia.


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GIOVANI PROMESSE 17

Rubrica. Nuove proposte in campo editoriale

UN VIAGGIO NEL PASSATO PER BEETHOVEN Antonio Scotto di Carlo parla del suo “Il dio sordo - Mia immortale amata”. «Oltre al libro, ho scritto sceneggiature in inglese. Il sogno sarebbe il grande schermo» Intervista di Iole Filosa

A

cosa può portare la passione per la scrittura e il desiderio di incontrare platonicamente l’autore di musica classica più amato? Per Antonio Scotto, di Piano di Sorrento, la risposta è racchiusa nel suo libro “Il dio sordo - Mia immortale amata” in cui, catapultato in un’altra epoca, si concede la possibilità di intessere un contatto con Beethoven. Tutto parte da un sogno e sfocia in una speranza così forte da spingere l’autore, a trent’anni, a lasciare il suo posto fisso di lavoro per dedicarsi completamente alla stesura ed ora alla promozione della sua prima esperienza come scrittore. Un testo assolutamente non per soli adepti della musica, piacevole e traboccante di entusiasmo.

Sì, dopo 11 anni di stesura, a febbraio scorso sono riuscito a pubblicare il libro tramite internet. È piuttosto corposo, sono 500 pagine, quindi ho dato molto spazio ai dialoghi. ♦ Come mai proprio Beethoven? Fin da piccolo sono sempre stato affascinato da questa figura, non so perché, è una propensione innata, un pensiero fisso. E mi identifico in lui anche caratterialmente per alcuni aspetti, per questo forse tanti mi dicono che sono riuscito a rendere bene la sua personalità.

♦ Come nasce l’idea di scrivere un libro?

Sono un fan di Claudio Baglioni da 22 anni e, ispirato da una sua canzone che si chiama “Le vie dei colori”, in cui lui invoglia ad intraprendere un viaggio dentro se stessi per conoscersi davvero, ho iniziato a scrivere una sorta di diario che è stata poi la base per il libro che ho dedicato proprio a Baglioni. Ha tirato fuori lo scrittore che c’è in me, se così posso esprimermi, anche se non sono stato capace di farglielo sapere (ride). ♦ Perché hai deciso di iniziare con un libro su Beethoven? Un giorno sull’enciclopedia trovai l’illustrazione della prima rappresentazione della quinta sinfonia di Beethoven, vidi che era avvenuta il 22 dicembre del 1908 e pensai: “Come vorrei esser stato presente a quel concerto...”. Essendo un appassionato di musica, maturai il desiderio di conoscere personalmente Beethoven, il che naturalmente è impossibile (sorride), quindi ripresi il diario e iniziai ad imbastire una storia, inizialmente per sfizio, poi vidi che le idee arrivavano e andai avanti. ♦ Fino ad arrivare al libro...

sei

♦ Parliamo un po’ di te.

Ho studiato alla ragioneria e, dopo il militare, ho lavorato 8 estati nell’ascensore della Villa comunale di Sorrento, finché non mi è venuto il desiderio di scrivere il libro. Il primo anno ho provato a fare entrambe le cose, poi mi sono reso conto che non riuscivo e mi son detto che se avevo intenzione di intraprendere seriamente questa strada mi ci dovevo dedicare totalmente. ♦ Quindi hai lasciato completamente il lavoro? Sì, ora la mia vita è questo libro. Le mie giornate trascorrono nella ricerca di persone interessate all’argomento, tramite i siti e i social network. ♦ Quale procedimento hai scelto per la stesura? Ho fatto tanti studi sulla vita di Beethoven

nelle biblioteche e su internet e ho fissato i dati certi come paletti da rispettare nella narrazione. Ho inventato lì dove c’era mancanza di documentazione, come nel caso dell’immortale amata (si fa riferimento alle tre lettere manoscritte ritrovate dopo la morte del compositore e dedicate ad una donna la cui identità rimane ad oggi sconosciuta, ndr). Tra le donne considerate papabili per questo ruolo io ho scelto quella che mi ispirava di più. ♦ Hai riscontrato difficoltà essendo alla tua prima esperienza? Diciamo che dopo 20 giorni che scrivevo, mi sono fermato e mi sono reso conto che conoscevo 300 parole in tutto (ride). Quindi ho fatto prima 6 mesi di studio tra vocabolario, sinonimi e contrari e poi ho ricominciato. In compenso ho un mio bagaglio culturale per quanto riguarda il cinema e ho questo piccolo dono di capire dove devo tagliare, dove inserire trama o come amalgamare le storie. ♦ Ti sei addentrato nella scrittura anche nella materia cinematografica? Ho scritto delle sceneggiature in inglese che ho anche proposto a qualche piccolo produttore negli Stati Uniti. Un regista e produttore di Los Angeles, con cui sono rimasto in contatto, ha provato a trovare fondi per una mia sceneggiatura che si chiama “Inside the dream”, una specie di sogno e realtà alla “Inception”, che lui aveva trovato molto buono. Il sogno è arrivare sul grande schermo, ma stiamo parlando di sogni. Però se non sogni sicuro non arrivi, quindi intanto inizio. ♦ Cosa speri per il futuro? Penso che questo libro sia un lavoro abbastanza importante, che sia degno di essere portato all’attenzione nazionale. Io questo voglio fare, ma la strada è lunga, sopratutto se sei solo nella promozione. Ho sempre sognato in grande, ma con la consapevolezza di intraprendere una strada difficile.

Info e contatti: www.antonioscotto.wordpress.com

un giovane scrittore, artista, poeta, musicista o inventore

e vuoi raccontarci la tua storia?

scrivici a redazione@lakermesse.it


18 PRONLUS

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Kermesse

Rubrica. La carrozzella magica

VIVA La primavera Storie di uomini diversamente abili: una narrazione naturalistica insegna la dignità di tutte le forme di vita, senza alcuna distinzione

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ra coeso quel gruppo di ragazzi diversamente abili, non solo nelle attività che normalmente svolgevano come la musicoterapia, le arti figurative o in quelle a carattere sociale tipo le rivendicazioni sui diritti negati. Era compatto a manifestare anche aspetti dell’esistere dove ci si sente appagati semplicemente intraprendendo delle iniziative a carattere ludico. Fu così che decisero di inventare e raccontare una storia di trattazione naturalistica dove i protagonisti risultavano essere i fiori ma, come era nel loro stile, non trascurarono di far trasparire nella trama un forte significato morale. Ad aprire il racconto è la stessa presenza del gruppo che in una bella giornata di sole decidono di programmare un’escursione in campagna per creare un contatto con il mondo floreale e mentre si imbattono in una zona ricca di appariscenti biancospini e papaveri intravedono una margheritina con i

a cura di Vincenzo Greco e Paolo Massa associazione “I tantavogliadivivere” onlus

suoi petali lacrimanti: si sente sola e dimenticata da tutti, ma un gelsomino la rincuora poichè ha notato un aitante anemone che è pronto a farle la corte. Anche nel mondo dei fiori - osservava il gruppo dei nostri amici - si possono creare delle disparità che danno poi origine ad atteggiamenti discriminatori come succede con gli esseri umani. Nel proseguimento della passeggiata il gruppo si imbatte in una fresia vanitosa la quale impiegava il suo tempo a pavoneggiarsi ignorando che tutte le forme di vita sono governate da un ciclo naturale delle cose. Un poco più avanti incontrarono un lillà, due orchidee, e tre aristocratici agrofanti diretti con una carozza regale ad una festa per la celebrazione dell’incoronamento di un’azalea e dai finestrini osservarono le facce indignate di quei fiori nobili che denigravano i loro coetanei campestri. Non volevano confondersi con quei fiori di collina e accalorarono la corsa per arrivare al più presto al castello, ma improvvisamente una dolce e tenera violetta rispose a fil di fiato «Noi fiori siamo tutti belli, è Dio che ci ha creato».

Magicamente entrò in scena un vegliardo girasole, il decano di tutti i fiori. Sovente amava intrattenere tutto il popolo floreale con favole e fiabe come quella su un astuto tulipano che possedeva una particolare abilità a superare molte difficoltà. Il girasole si serviva di ogni sorta di artifizi per mitigare quella diatriba tra fiori spontanei e fiori coltivati e con la pazienza di un certosino avviava rieanto colloqui e e t it m dialoghi twll’argo positivi tra le su e ili: due fazioni. ion tito graz disab t a e # Il racconto si Dib ’ #int dei a l l v i u t chiude con la s ora no o” lav nveg che i presenza del nostro o n il c lgo a gruppo di ragazzi ws “Va ieste dione r che assistono estasiati i a T nteg a ad un singolare evento: @s videro sfilare un fiume di rose sottobraccio agli iris, si verificarono nuovi connubi con successivi sposalizi per la nascita di nuove specie floreali. Si vedevano colori assai vari e sgargianti e tutti in coro gridarono: «Viva la primavera».


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SPORT 19

Pallavolo. La squadra maschile

GLI UNDER 16 PRIMI IN CAMPANIA Stagione impeccabile per i ragazzi dell’A.P.D. Carotenuto di Sant’Agnello, allenati da Gabriele Gargiulo

È

stata una stagione superlativa per la pallavolo costiera: dopo l’alloro mondiale conquistato a dicembre dalla carottese Monica De Gennaro con la nazionale in Giappone, la seconda parte della stagione per le varie società sparse sul territorio ha riservato ottimi risultati, segno che le vittorie internazionali non sono un caso ma nascono dalla grande tradizione peninsulare che continua a sfornare atleti e tecnici di grande livello. Uno degli esempi più fulgidi di tale tradizione è rappresentato dall’Apd Carotenuto, società di Sant’Agnello presieduta dall’imprenditore Giuseppe Carotenuto, che in questa stagione è diventata campione regionale con la squadra Under 16 maschile e ha affrontato nelle scorse settimane la sfida decisiva per il passaggio in serie D con la formazione femminile che milita in Prima Divisione. Oltre a queste due squadre l’Apd ha schierato altri quattro sestetti; la Under 14

Articolo di Francesco Bevacqua - Foto di Michele De Angelis maschile e femmilile, la Under 18 maschile e per finire la squadra di Serie C maschile. Un impegno non da poco per tecnici e dirigenti che con passione e grandi sacrifici sono riusciti ad arrivare ad alti livelli in tutte le competizioni disputate. Grandi soddisfazioni ha regalato la squadra Under 16 maschile, allenata dal tecnico Gabriele Gargiulo. Non ha mai perso in campionato e ha vinto agevolmente prima il campionato provinciale, battendo i Colli Aminei per 3-0 e poi si è laureata campionessa della Campania battendo la Pallavolo Salerno con identico risultato. Un traguardo che apre le porte della competizione nazionale alla squadra, che sarà impegnata dal 29 maggio al 3 giugno a Pomezia dove dovrà misurarsi contro i migliori team d’Italia. Non è la prima volta che l’Under 16 varca i confini campani; già nel 2010, quando i ragazzi militavano nell’Under 14, era stato raggiunto il traguardo delle nazionali mentre nello scorso febbraio la truppa di Gargiulo è stata impegnata a Treviso nel

Memorial G.B. Foroni, dove ha affrontato squadre di Falconara e San Donà e ha potuto maturare l’esperienza necessaria per strapazzare le avversarie in casa propria. Il curriculum della società acquista notevolmente valore se si considerano gli sforzi, soprattutto di tipo economico, che il presidente Carotenuto affronta per regalare ai ragazzi la possibilità di esprimersi nel volley, nonostante un palazzetto, quello di Via Dei Pini, praticamente inutilizzabile in inverno e di cui ha finalmente ottenuto l’uso gratuito, e il periodo di grande crisi che allontana gli sponsor da queste piccole ma grandi realtà sportive rendendo molto complicato il proseguimento dell’attività. La ribalta nazionale, già assaporata più volte, rende irrisorio il paragone tra l’organizzazione e le strutture di molte società del nord e del centro e quelle, in particolare, della costa sorrentina, ma questo non ferma la voglia di affermarsi dei giovani campioni santanellesi che, dopo aver domato la Campania, vogliono conquistare anche l’Italia.


20 WORKERS’PROTEST

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Comunicazione

IL FUTURO DEL S.A.S.N. (servizio assistenza sanitaria ai naviganti) Associazione nazionale “Gente di Mare” Con la recente legge 183/11 all’art. 4 commi 89 e 90 è stato previsto il passaggio delle attività sanitarie per il personale marittimo e del personale aereo navigante dal S.A.S.N. (servizio assistenza sanitaria naviganti), gestito direttamente dal Ministero della Salute, alle Regioni, con decorrenza dal 2013. La norma in oggetto è una legge ”obiettivo”, cioè prevede un’indicazione di indirizzo, lasciando poi l’organizzazione delle attività alle Regioni. Ente necessario per la gestione del comparto sanitario dei marittimi, che sostituì nel 1980 la “cassa marittima” e pertanto in deroga ai principi della riforma sanitaria L. 833/78 che trasferiva le competenze sanitarie alle regioni, il S.A.S.N. fu strutturato per

assolvere a questa specifica funzione. La motivazione per la quale per il personale marittimo era stato previsto il S.A.S.N. è da ricercare nelle peculiarità proprie di questo mestiere: il marittimo lavora spesso lontano dal luogo di residenza ed è obbligato a tempistiche molto diverse dal normale lavoratore, quindi un inserimento dei servizi sanitari compiuti dal S.A.S.N. nell’attuale complesso A.S.L. significherebbe paralizzare il mercato del lavoro marittimo a beneficio esclusivo del personale extracomunitario. Purtroppo la necessità di dover risparmiare, e sùbito, ha portato lo Stato italiano e, di conseguenza, il legislatore, a compiere delle scelte immediate che alla lunga porteranno solo disagi e maggiori costi al Servizio Sanitario Nazionale, per la scarsa conoscenza delle prerogative del Settore Marittimo italiano. Forse il legislatore ha dimenticato che l’attuale

sistema sanitario per la tutela della salute, del benessere e della sicurezza sociale, già rispetta appieno i criteri della Convenzione Internazionale sul lavoro marittimo (quale a breve strumento unico) che prevede per la tutela del lavoratore marittimo una serie di strumenti legislativi specifici. Ulteriori preoccupazioni nascono dal fatto che, ad oggi, in Campania ancora non è operativo un tavolo tecnico Regione - S.A.S.N. Pertanto l’Associazione Nazionale Gente di Mare ha ritenuto di doversi impegnare, richiedendo a una società di servizio con specifiche conoscenze in quest’ambito, di relazionare in merito all’argomento, con un preciso inquadramento normativo al fine di poter sviluppare delle proposte, dovendo (più che volendo, in virtù anche di strumenti internazionali) essere presente sul tavolo delle decisioni per la tutela della salute e assistenza sanitaria e quindi a tutela del benessere e della sicurezza sociale.

Rubrica. Diario di bordo

IL MARINAIO POETA Articolo di Lucia Esposito

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uella di Giulio Durni, marittimo di professione, è la storia di un uomo che riesce a fondere in un connubio perfetto la sua professione ed il suo grande amore per la scrittura. Giulio è un poeta: ha già pubblicato alcune raccolte delle sue poesie e, recentemente, anche il suo primo romanzo. Sua primaria fonte di ispirazione, il mare è, non a caso, proprio il soggetto della poesia che l’ha portato a ricevere un importante riconoscimento come il Premio Popolarità alla manifestazione “Torre del Greco e i torresi in Italia e nel mondo”. Come lui stesso ci racconta: «La poesia si intitola “O’ mare”: l’ho scritta quando ero ancora un bambino, un ragazzo di mare. Allora si andava a pescare e ciò che riuscivamo a prendere lo portavamo alle nostre mamme, che lo avrebbero cucinato per tutta la famiglia: era bellissima la genuinità di questi gesti». L’amore per la poesia affonda le radici nella sua infanzia: «La passione per la scrittura è una cosa che ci si porta dentro. Io ero alle elementari e già mi piaceva tanto scrivere. Poi crescendo ho continuato a farlo: ho iniziato a prendere degli appunti, qualche appunto l’ho trasformato in poesia, qualche poesia l’ho letta ad amici e parenti che mi hanno invogliato a pubblicare i miei lavori. Adesso continuo a coltivare la mia passione e cerco sempre di migliorarmi». Attualmente Giulio ha pubblicato un altro lavoro: “Un bandito perbene”, romanzo che vede sullo sfondo Napoli e una storia fatta di alterne fortune. Il protagonista è un uomo che ha imboccato una cattiva strada, ma che ha pur sempre un animo buono: «La definizione di “bandito perbene” potrebbe sembrare un nonsense - spiega Giulio - ma a ben vedere al di là della facciata il protagonista rivela tutta la sua umanità e, anche nelle sue imprese criminali, non si può fare a meno di scorgere la sua bontà». Ma è forse un attimo prima di salutarci che Giulio tradisce il suo più profondo amore per il mare: «Io sono un uomo di mare e c’è una cosa che voglio dire: cominciamo ad amare di più il mare. Purtroppo vedo molta noncuranza e molto inquinamento prodotto da noi esseri umani: dobbiamo imparare ad amare il mare, e a rispettarlo, perché è fonte non solo di tanta ispirazione, ma anche di lavoro per molte persone».

O’ mare

Vedenno ‘na varca ‘mmiez ‘o mare, dint’ ‘a mente mia vola ‘nu penziero, me veco guaglione. Appena ferneva ‘a lezzione, io cu ‘o mantesino ancora ‘ncuolle currevo a mare. Quanno isso era forte e aggitate, povera mamma mia, quante ccorse a tte aggio fatte fà, quante ppaure ciente, mille chi sà. ‘O mare, ‘o primm’ ammore, pe’ mme è stato, cu isso quanti mumente belle aggio passate. Tutte chelle che me dava, io a casa e mammà ‘o ppurtavo. Purpe, range, mazzune e bavose, tofe, scungilli e angine spinose, mammà cucenava sempe cu mme qualche ccosa. ‘O mare e ‘a pesca, frate e sora erano pe’ mme, sempe ‘nzieme tutt’ e tre. Vedenno ‘na varca ‘mmiezo ‘o mare, veco ‘nu guaglione… me saluta c’a mano e doppe s’alluntana… “Ce verimmo dimane…”


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BACHECA 21

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in collaborazione con

danza. Per leggere tutti i requisiti necessari: http://scambieuropei.tesionline.it/lavoro/ Per informazioni: lricci@regione.lazio.it Sono previste nuove assunzioni per integrare l’ organico di Poste italiane. Le assunzioni saranno effettuate su tutto il territorio nazionale e verranno scaglionate nei mesi di gennaio, aprile, luglio e settembre. Vengono proposti contratti di lavoro a tempo determinato, di durata bimestrale o trimestrale. Lo stipendio è di circa 1.100 Euro al mese. REQUISITI: - Età non superiore ai 35 anni - Possesso del diploma con voto non inferiore al 70/100 oppure 42/60 - Capacità di guidare il motorino Liberty Piaggio 125 - Disponibilità a lavorare tutta la settimana (tranne la domenica) dalle 8.00 alle 14.00 - Non aver mai lavorato per Poste Italiane. Per partecipare alla selezione basta registrare il proprio curriculum vitae. La modalità di inserimento del curriculum nel data base del sito è stata rinnovata recentemente, pertantochi ha inserito il proprio CV prima del 20 ottobre dovrà farlo di nuovo.


22 CURIOSITà

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Kermesse

Per segnalare un evento scrivi all’indirizzo e-mail: redazione@lakermesse.it I fatti del mese, nazionali e peninsulari

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24 aprile - Otto arresti per spaccio in Penisola sorrentina: tra gli arrestati anche alcuni minorenni

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26 aprile - Insediamento del nuovo Aricivescovo della Diocesi SorrentoCastellammare Mons. Franco Alfano. Festa in piazza Tasso

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27 aprile - I Forum dei Giovani promuovono la Giornata della Gioventù riportando in penisola l’orientamento universitario

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29 aprile - Il Sorrento Calcio raggiunge i playoff per la serie B vincendo contro la Pro Vercelli con doppietta di Ginestra

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3 maggio - Uomo disperato per i debiti prende ostaggi nella sede Equitalia di Bergamo, libera l’ultimo nel tardo pomeriggio e viene arrestato 4 maggio - Presentazione del Progetto “Defibrillazione precoce PAD” in cui il Comune di Piano di Sorrento ha coinvolto le farmacie della Penisola

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sull’a rgomeria ento

Hol lo sti lande si t aglia pend i Da P o del 30% alazz . o par te Chigi “Pezz il c ente, pezze oro nte!” @Ste llaStr ala

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8 maggio - L’ambasciatore giapponese in Italia ringrazia il Sindaco di Sorrento Cuomo per la solidarietà e le iniziative promosse dalla città dopo il terremoto che ha colpito il paese

11 maggio - Strage senza precedenti a Damasco. Kamikaze uccidono 55 persone tra cui un numero imprecisato di bambini diretti a scuola. 11 maggio - Inizia la mostra internazionale “Vele d’arte - America’s Cup” presso il Centro culturale comunale di Piano di Sorrento fino al 27 Maggio 11 maggio - Incontro al Centro culturale di Piano di Sorrento sulla prevenzione e la cura delle malattie del fegato con il Vice Sindaco Vincenzo Iaccarino e il Dott. Carlo Gargiulo

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7 maggio - Crollo politico dei partiti pro euro. I neonazisti di Alba Dorata al 7%, si presentano in sala stampa costringendo i giornalisti ad alzarsi in piedi in segno di rispetto 7 maggio - L’amministratore delegato di di Ansaldo Nucleare Adinolfi gambizzato a Genova. L’Italia rivive l’incubo Br

10 maggio - Muore suicida nel piazzale antistante al Santuario di Pompei un imprenditore vicano oppresso dai debiti: lascia lettera d’accuse a Equitalia 10 maggio - 25° Anniversario del primo scudetto del Napoli di Maradona 10 maggio - Bernardo Provenzano tenta il suicidio in carcere, salvato dalla polizia penitenziaria

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6 maggio - Inizia a Vico il Social World Film Festival, tra gli ospiti Alessandro Siani, Nicoletta Romanoff, Ernesto Mahieux e Franco Oppini 6 maggio - Il socialista Hollande eletto in Francia al posto di Sarkozy: dopo due giorni taglia il suo stipendio del 30% e quello dei supermanager francesi 6 maggio - La Juventus vince il suo ventottesimo scudetto vincendo contro il Cagliari e approfittando della contemporanea sconfitta del Milan nel derby

9 maggio - Il Sindaco di Sant’Agnello Gianmichele Orlando anticipa la revoca ad Equitalia per quanto riguarda la riscossione dei tributi 9 maggio - Scompare aereo russo partito da Giacarta, ritrovato il giorno dopo su un vulcano. 50 passeggeri a bordo, due italiane. 9 maggio - Obama in una intervista alla Nbc si schiera apertamente a favore dei matrimoni gay, diversamente dal suo prossimo avversario Romney

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5 maggio - Imprenditore 72enne si spara a Napoli a causa di un debito di ventiseimila euro con Equitalia 5 maggio - Conferenza “La Penisola sorrentina e i vulcani attivi nella baia di Napoli” a cura del geologo Omar Scala, organizzata dal Comune di Piano di Sorrento

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12 maggio - In Piazza Cota un camper sanitario effettua screening gratuiti al fegato, esame del sangue ed ecografia in seno al progetto “Piano in salute” del Comune di Piano di Sorrento

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16 maggio - Fabio Salvati, promotore finanziario napoletano viene trovato morto, con un coltello da cucina di 30 cm conficcato nel petto, in una camera d’albergo dell’hotel Parco dei Principi. Si tratta di suicidio.

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19 maggio - Esplode un ordigno davanti all’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi, durante l’orario di entrata degli studenti. Muore Melissa Bassi, 16 anni, tanti i feriti gravi, vittime di un gesto folle.

IO

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20 maggio - Il Napoli vince la Coppa Italia battendo la Juve O-2

ria tw’aitrtgoemento

sull

e di a mor t io dell r a s r e Anniv oro. mo Aldo M ri su terroris ie ll e c lfi n Ca dino tato A ta. e atten n’Aula deser u a parla ti Presen pare. u 630, s iano 0 5 in rtosav @robe

Marco Palmieri per l’U.N.I.T.A.L.S.I. a Sorrento Reduce da due settimane di repliche nei panni di Mimì di Montemuro in "Viviani la nuit", Marco Palmieri reciterà, insieme a Lucia Palmientieri e con la partecipazione straordinaria di Mario Aterrano, nella commedia "Non solo versi" prevista per il prossimo 24 maggio presso il Teatro S. antonino di Sorrento. Il ricavato dello spettacolo, scritto da diversi autori e con musica dal vivo, verrà donato all' Associazione nazionale U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) a sostegno dei servizi di cui da anni si rende promotrice.

ria tw’aitrtgoemento

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hiano he risc c * * * e #bimb zzar ti pur a Siani... di amm na foto di # eu di aver stivalvico e lf ia c o #s 8686 le @eag

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sull’argoemreia nto Grazie #pocho , siamo i #veric ampionidital ia. #ojvitaojvitam ia, #napoli é giá esplosa di gioia @marcoias


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E I P O C ense 0 0 0 r

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Lub e a s s as n e M u a d Eq o c i aV

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