Affari di Gola Dicembre 2020 - Gennaio 2021

Page 7

Il ricordo del Natale con mio figlio rientrato dagli USA

M

Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, alle prese con la seconda ondata del Covid, svela un suo dolce ricordo. «Era il Natale 2019 quando mio figlio è tornato dagli Stati Uniti per la prima volta da uomo sposato con sua moglie -racconta-. Quest’anno, purtroppo, a causa dell’emergenza in corso, non potrà tornare a casa, ma sicuramente grazie alla tecnologia avremo modo di vederci e scambiarci gli auguri. Il piatto della mia infanzia che mi piace riproporre durante le festività è il timballo di maccheroni con polpettine di carne, cotto al forno. Una ricetta della tradizione, cucinato da mia mamma, immancabile, come l’insalata russa preparata da mio marito e i miei antipasti, rigorosamente casalinghi. Ad accompagnare i dolci e il panettone c’è sempre anche un Moscato, che piace alle donne di casa. Natale per me è tradizione, famiglia e serenità».

a si t S e c i r t a a ri a Be

Travolto da una valanga il 25 dicembre del 1997

Un Natale drammatico, ma che, proprio per questo, è indimenticabile per Simone Moro, scalatore di fama mondiale che si è trovato a vivere, a gennaio scorso, un’avventura che gli è quasi costata la vita nella regione himalayana del Karakorum e, al suo rientro, la pandemia. Da quell’esperienza va a ritroso nel suo ultimo libro, “Ho visto l’abisso” (Rizzoli). «Ma il momento più terribile è stato quello del Natale del 1997, quando siamo partiti in tre e sono tornato a casa da solo, soppravvivendo per miracolo -ripercorre l’alpinista-. Alle 12.36 quando la gente usciva da messa e non vedeva l’ora di addentare il panettone, io cadevo per 800 metri, travolto da una valanga insieme a due compagni, riuscendo in modo rocambolesco a salvarmi. Le sconfitte alpinistiche, e non, sono necessarie per imparare a vivere, mettono alla prova le motivazioni che ci spingono a rialzarci. Sono uno sprone per imparare a vedere la luce».

L o stupore davanti al presepe di Borgo Santa Caterina

s o tt Gio rg io Pa

i

L’attore, fresco della prestigiosa nomina a direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo, carica ricoperta in passato anche da Gigi Proietti, e su Canale 5, nella fiction “Il silenzio dell’acqua”, va indietro nel tempo. «Mi ricordo che ero piccolo e, un Natale, nevicò talmente tanto a Bergamo che scesero quasi due metri di neve, la città era meravigliosa, completamente rivestita dal manto bianco -racconta l’attore-. Mia nonna mi portò a vedere un presepe in Santa Caterina, talmente bello che rimasi a bocca aperta. Le statue erano grandissime e c’erano i quattro movimenti, dell’alba, del giorno, del tramonto e della sera. Era allestito dai frati salesiani, che l’hanno tolto. Negli anni ho cercato di recuperarlo, volevo renderlo di nuovo vivo e fare in modo che altri bambini potessero ammirarlo, ma pare che l’avessero venduto. È stato uno degli ultimi indimenticabili giorni di festa passati con i miei nonni».

15 anni e l’infinito pranzo da ma mma

Si m on e M

o ro

Simone Tempia, autore di “Vita con Lloyd” e di “Storie per genitori appena nati” (Rizzoli), ha origini biellesi, ma vive a Comun Nuovo. «Avevo 15 anni, eravamo a Cossato, nel pomeriggio erano arrivati i cugini più grandi a trovarci, ero impazzito di gioia -racconta-. Il pranzo era tutt’altro che parco, mia zia aveva un negozio di alimentari e ci aveva portato lardo, salumi, cotechino, zampone, sanguinaccio con patate, insalata russa, poi venivano gli agnolotti con il brodo preparato con il bollito misto che arrivava dopo, frutta secca e panettone. Alle 16.30 ci si alzava rotolando, anelando per il caffè, in un coma post prandiale che colpiva chi aveva piu di 35 anni. Seguiva la merenda (con il panettone), a quel punto qualcuno chiedeva: beh, stasera magari non si cena? Era la fine del pranzo di Natale e l’inizio della sera: luci spente, albero acceso, tazza di latte e mezza fetta di panettone per andare a letto con un po’ di amarezza, ma anche tanta gioia per la festa e i regali ricevuti».

Una speciale notte da lupi

Nel 1976 il calore della Val Brembana ghiacciata

Mi o c s e c n ra F

ch e li

«In realtà, ho sempre festeggiato molto di più Santa Lucia -tiene a precisare Francesco Micheli, direttore artistico del Festival Donizetti Opera, che si è rinnovato nell’edizione 2020 con un cartellone ad hoc pensato per gli spettatori a distanza-. Sicuramente il Natale più significativo della mia vita è stato quello del 1976. Avevo quattro anni. Mia mamma si era separata da mio papà nell’estate precedente e io e lei andammo a vivere in Brasile. Tornammo a Sedrina, in Val Brembana, attorno al 20 dicembre, passando dai 37 gradi a qualche abbondante decina di gradi sottozero. Questo sbalzo di 40 gradi mi fece, però, comprendere quanto vasto e complesso fosse il mondo, nella gioia di una famiglia ritrovata».

12 dicembre 2020 - gennaio 2021

Ca i ro M a rt i n a

ni

Si m on e Te

m pi a

Il Natale più bello per Martina Caironi è stato quello del 2019, che ha festeggiato con la famiglia, il marito Isaac, i genitori, i fratelli Michele e Fabio, al ristorante “Paleni” a Cusio, sul Monte Avaro, in Val Brembana. «Eravamo tutti insieme, nella mia terra, che ho rivalutato, vivendo a Bologna -racconta la campionessa, che è l’atleta con protesi sopra il ginocchio più veloce al mondo-. Di questo passo ce lo sogniamo un Natale così, che poteva sembrare scontato, invece è stato indimenticabile”. Il menù prevedeva cinghiale, polenta e tante degustazioni. Ma, a rendere alternativo il giorno di festa, è stato un incontro inaspettato. «Ci siamo imbattuti in mio cugino Riccardo, che aveva deciso di disertare il Natale per andare sui monti da solo -racconta Martina-. Ci ha portati a camminare nei boschi senza scarponi: per me la discesa con le protesi è stata una sfida. C’erano mia mamma e Isaac (gli altri, fifoni, si erano defilati). Per fortuna la luna piena non ci ha trasformati in lupi mannari, ma ci ha guidati verso la strada».

13 dicembre 2020 - gennaio 2021


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Affari di Gola Dicembre 2020 - Gennaio 2021 by Affari di Gola - Issuu