Vegazine n 1 - 2014

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Nel precedente numero abbiamo fatto appello alla metafora dello struzzo per incitare tutti all’azione. Non dobbiamo mai arrenderci e, oggi più che mai, siamo chiamati a raccogliere tutte le nostre forze per resistere a questo lungo periodo di difficoltà che sembra non abbia la voglia di abbandonarci. Ottimismo, tenacia e passione premiano sempre! Diceva Oriana Fallaci che “Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione!” La passione è l’input principale che porta le persone all’azione ed è grazie ad essa che, nel nostro piccolo, oggi possiamo dire, di essere ancora presenti sul mercato con tante novità. Il Vegazine, il nostro giornale, cambia la sua linea editoriale e veste grafica per dare spazio anche a questa nuova passione: il Green, approfondendo le attività della Vega Buildings & Energy. Nel mondo, oggi, quasi tutti gli Stati stanno sviluppando politiche a favore della produzione di energia attraverso fonti rinnovabili e soluzioni a risparmio energetico. More green for your life è il nostro claim e vuole essere, per noi e le prossime generazioni, un augurio di un futuro sempre più verde. Buona lettura. Gabriele Polini

Organizzazione aziendale: Organizzazione aziendale: evoluzione del sistema dalla Toyota di produzione, la Lean production alla Vega

Case History: L’Oasi di Avezzano Agricosimo Reropam

Mercato fotovoltaico: fotovoltaico 2014: dove investire?

Work in progress: Pentathlon, Villa Leandra Gabrielli Campiglione, Mengucci

N°1

Editoriale

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/CN/AN/30/2014 - euro 1,00

More green for your life

Anno 7

News Vega: Studenti in cantiere: una due giorni per “toccar con mano” il lavoro


Organizzazione aziendale

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Evoluzione del sistema di produzione

Il metodo delle “5 S” Il modello delle “5 S” deriva dalle iniziali di cinque parole giapponesi. • Seiri (separare): individuare le cose utili ed eliminare quelle inutili. • Seiton (riordinare): “Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”. • Seiso (pulire): mettere in ordine e pulire in modo da non nascondere le inefficienze e i rischi. • Seiketsu (standardizzare): standardizzare le operazioni corrette. • Shitsuke (diffondere): fare in modo che tutte le persone applichino tale metodologia. Gli obiettivi che si pongono sono: • Eliminare ciò che non è funzionale all’attività svolta; • Migliorare il posto di lavoro attraverso ordine, organizzazione, pulizia e lavoro di squadra. • Semplificare l’ambiente di lavoro per ridurre il rischio di errori e aumentare la sicurezza. Gli effetti che si ottengono sono: • Tempo di ricerca, zero; • Scorte minime; • Zero difetti e zero reclami; • Zero incidenti; • Ambiente di lavoro più gradevole.

Dalla produzione di massa alla Lean production: l’evoluzione della cultura dei sistemi organizzativi di produzione

I moderni sistemi organizzativi industriali sono stati influenzati da due case automobilistiche: la Ford e la Toyota. Negli anni ‘20 l’azienda americana Ford che operava in un mercato molto vasto e in regime di quasi monopolio, implementò un sistema produttivo basato su strutture gerarchiche, catene di montaggio e produzione just in case con magazzini pieni di merci. La famiglia Toyoda (Toyota è il nome della casa automobilistica), nel dopoguerra, interessata ad affrontare il mercato dell’auto, si recò a visitare la grande azienda e, pur apprezzandone l’organizzazione scientifica, comprese che tale sistema produttivo non era adeguato al mercato giapponese privo di risorse petrolifere, e con una domanda notevolmente inferiore. La Toyota, dopo studi, analisi ed esperienze di produzione, decise di percorrere un’altra strada. Alla struttura gerarchica della Ford, contrappose un sistema produttivo basato in prevalenza sull’assemblaggio delle autovetture (i cui semilavorati arrivavano da terzisti), con strutture decisionali orizzontali, produzione just in time e con scorte di magazzino minime: quindi, una produzione in funzione della domanda, della personalizzazione e orientata

al marketing. Il sistema di produzione, perfezionato poi dalla Toyota negli anni ’70 a seguito di una forte crisi petrolifera, è orientato all’eliminazione degli sprechi, pur garantendo un prodotto di elevata qualità. Grazie a questo nuovo approccio, la Toyota divenne leader mondiale del settore per efficienza produttiva, imponendo un sistema che contrapponeva alla produzione di massa a lotti e code (just in case) un sistema a flusso con produzione a piccoli lotti e che si attivava in base alle richieste del mercato (just in time). L’evoluzione di tale modalità di produzione ha generato, nel tempo, il sistema denominato lean production o lean manufacturing (produzione snella) con l’obiettivo di eliminare ogni tipo di spreco (Muda). I principi su cui si fonda possono essere riassunti in: eliminare ogni forma di spreco; rimuovere le fasi che non aggiungono valore al cliente; produrre in base alla richiesta (just in time); fare il miglioramento continuo; progettare un layout adeguato all’organizzazione e utilizzare strumenti tra cui: le 5 S, la valorizzare la Qualità Totale (TQM) e implementare le strategie manutentive e produttive (TPM e TPS). Giulia Jorini

La Total Productive Maintenance Prevede l’implementazione e la standardizzazione dei processi della manutenzione e consente, agli operatori, di ottimizzare la qualità e la produttività delle attrezzature e dei macchinari. Ciò garantisce alti livelli di affidabilità delle attrezzature e degli impianti generando maggiore sicurezza, qualità e soddisfazione per il lavoro svolto. Tale attività prevede la partecipazione di tutte le risorse umane coinvolte nel processo produttivo.


Organizzazione aziendale

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Dalla Toyota alla Vega Con la Lean production si migliorano l’efficienza e l’efficacia di ogni reparto aziendale per massimizzare la soddisfazione del cliente

L’implementazione di nuovi sistemi organizzativi all’interno di realtà industriali consolidate non è mai cosa semplice. La Vega Prefabbricati, nell’ottica della ricerca del miglioramento continuo e della sempre maggiore soddisfazione del cliente ha voluto aprire l’anno 2014 con una novità organizzativa: l’attivazione di una cultura orientata al modello Lean production. Ne abbiamo parlato con Sara Mancini, la consulente che ha supportato l’azienda nel percorso di formazione per orientare l’azienda a questo sistema di organizzazione aziendale. Qual è stato il percorso formativo per attivare una cultura orientata al modello della Lean production? “Avviare una cultura orientata a questo modello organizzativo non implica semplicemente dare direttive nuove e spingere gli addetti dell’azienda all’utilizzo di alcuni strumenti. Occorre innanzitutto lavorare sull’approccio formativo di chi è coinvolto nelle varie fasi. È stata proprio questa la prima fase del lavoro svolto alla Vega. In seguito sono state eseguite le attività operative nei reparti insieme a tutti gli operatori e i responsabili di produzione. L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di fornire un quadro sui principali cambiamenti che hanno coinvolto le organizzazioni e le risorse umane con particolare riguardo al metodo. Finita la parte culturale è stata compiuta una formazione specifica sul metodo “5 S”, sulla Manutenzione Autonoma Totale e sul suo mantenimento supportato da Audit periodici”. Su cosa si è sviluppata la formazione dedicata al metodo “5 S” alla Manutenzione Autonoma Totale? “Il mantenimento delle “5 S” prevede che il team sia addestrato nei metodi e negli strumenti del TPM e nei controlli visivi. Gli operatori dell’area di produzione e degli impianti si assumono la responsabilità per la

Sara Mancini

pulizia e l’ispezione delle loro attrezzature e svolgono le attività di manutenzione di base. Il personale addetto alla manutenzione addestra gli operatori su come eseguire la manutenzione di routine e, tutti, sono coinvolti nello sviluppo delle procedure di sicurezza. Per garantire la giusta motivazione del personale all’applicazione costante delle “5 S” è prevista l’esecuzione di un Audit trimestrale per verificare l’andamento della pulizia, della manutenzione autonoma e lo spirito di squadra tra le risorse umane coinvolte”. Oltre alle nozioni esposte, è stato creato una sorta di manuale al quale attendersi? “Si! Come in una certificazione ISO, in team e con la partecipazione di tutti, è stato redatto, un manuale delle “5 S” denominato Dalla Toyota alla Vega: come semplificare l’ambiente di lavoro, ridurre i rischi di errori e generare efficienza organizzativa. Ci tengo a evidenziare che il lavoro è stato svolto in team, in quanto, durante le attività, svolte sia in aula sia nei reparti di produzione, il personale coinvolto nella formazione ha offerto il proprio contributo per migliorare il posto di lavoro e rendere l’ambiente più snello, efficiente e sicuro”. Luigi Gagliardi Periodico realizzato dalla Vega Prefabbricati · www.vegaprefabbricati.it

Editrice: Gabbiano - srl · Via Orsi, 2 · 60123 Ancona Iscrizione al ROC: 16575 del 15/03/2008 Periodico in attesa di registrazione Redazione: Via Cingoli, 20/a 60128 - Ancona (AN) Direttore responsabile: Gabriele Costantini Hanno collaborato: Luigi Gagliardi, Giulia Jorini, Clizia Pavani, Maurizio Polini, Sara Polini Grafica e impaginazione: Gabbiano - srl Stampa: Poligrafica Bellomo · Via V. Diomede Gabrielli, 10 · Ancona www.poligraficabellomo.it


Organizzazione aziendale

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La parola ai responsabili dell’azienda L’implementazione di nuove procedure e processi all’interno di un’organizzazione aziendale come strumenti per il miglioramento della sicurezza sul lavoro

A tal proposito abbiamo raccolto le impressioni di due responsabili di reparto della Vega Prefabbicati che hanno partecipato al percorso di formazione per orientare l’azienda alla cultura della Lean Production. Il primo ad essere ascoltato è stato il responsabile di produzione Alessi Nazzareno che ha confermato di aver vissuto in modo estremamente positivo questo nuovo approccio. “Il primo fattore da sottolineare – ha aggiunto Alessi - è che attraverso queste metodologie, si impara a lavorare meglio, quindi migliorare quantità e la qualità dei prodotti a tutto vantaggio del cliente. Ma la cosa che dal mio punto di vista è fondamentale è che attraverso il metodo delle “5S” si migliora anche dal

punto di vista della sicurezza sul lavoro, che sappiamo tutti essere un problema importante nel mondo aziendale”. Ci sono state difficoltà nella gestione del cambiamento da parte degli operai? “Possiamo dire di no. Consapevole che il cambiamento imposto dall’alto non viene mai recepito positivamente, sono stato io per primo ad adoperarmi per mettere in atto quei cambiamenti necessari al miglioramento, coinvolgendo sempre nella scelta delle modalità migliori gli operai. Possiamo affermare che a oggi non siamo al 100% del recepimento da parte di tutti gli operai, ma ci avviciniamo molto e questo credo sia un risultato importante”. Sulla stessa linea di pensiero è anche il responsabile officina manutenzione Emilio Traini che ritiene “…altamente positiva l’esperienza formativa svolta che comporta un’attività lavorativa meno impegnativa ma maggiore produttiva. Anche nel mio reparto sicuramente ci saranno vantaggi sia dal punto di vista della sicurezza che da quello della qualità del prodotto con indubbi benefici sia per i lavoratori che per la proprietà”. Una volta implementata la novità, la difficoltà risiede nel mantenere gli standard previsti… “In effetti, anche se la nova organizzazione ha comportato una certa difficoltà nell’essere applicata, oggi è perfettamente implementata. La criticità sarà il mantenimento di questa organizzazione, infatti, in particolare nel mio reparto si deve spesso rincorrere l’emergenza e quindi si trascura per un paio di giorni l’ordine e la pulizia. Cessata l’emergenza, però, consapevoli dell’importanza di quanto abbiamo appreso durante il periodo formativo, tutto torna ad essere pulito e ordinato”. Insomma una nuova scelta vincente messa in campo dalla Vega che ha saputo cogliere l’occasione per migliorare le condizioni di lavoro degli operai e aumentare la qualità del prodotto e quindi la soddisfazione del cliente. Giulia Jorini


Studenti in cantiere: una due giorni per “toccar con mano” il lavoro

Il prof. Brandi: “Sono occasioni uniche per gli studenti. Ogni cantiere ha una storia a sé” Il 30 aprile 2014, gli studenti dell’Istituto Tecnico per Geometri Girolamo Genga di Pesaro, sono andati al cantiere Pentathlon che la Vega Prefabbricati sta realizzando nella loro città. Presenti alla giornata di studio “sul campo” il geom. Sauro Cantarini della Vega Prefabbricati insieme al progettista e direttore dei lavori arch. Alfredo D’Ercole con tutti i suoi collaboratori. In rappresentanza degli utilizzatori finali dell’impianto erano presenti anche i consiglieri federali, Francesco Di Domizio e Pellegrini Andrea, della Federazione Italiana Pentathlon moderno. “Queste visite – ha dichiarato l’ing. Stefano Brandi, docente di progettazione e costruzione impianti e sicurezza nei cantieri dell’Istituto Genga – sono organizzate dal nostro istituto, dal Comune di Pesaro e dalle aziende che, al momento, sono in fase di realizzazione d’importanti cantieri come, appunto, quello del Pentathlon. In questo particolare caso gli studenti hanno avuto l’occasione di vedere le fasi già realizzate che comprendevano l’uso di materiali come il cemento armato, il cemento prefabbricato e le coperture in legno. Gli alunni, quindi, hanno potuto vivere sia la fase esecutiva che quella progettuale e questo grazie anche alla collaborazione del team di progettisti presenti nell’area di lavoro”. Senza dimenticare la sicurezza… “Assolutamente sì. Il coordinatore della sicurezza di cantiere ha relazionato i ragazzi su uno degli aspetti che ritengo fra i più importanti e interessanti. D’altronde, da alcuni anni a questa parte, la sicurezza sulla conduzione dei lavori è materia di studio nel nostro istituto. Una disciplina fondamentale che prevede un’importante fase teorica relativa alla legislazione italiana ed europea. In occasioni come questa gli studenti possono vivere i temi discussi a lezione come ad esempio: i ponteggi e i rischi

di caduta dall’alto, il rischio elettrico e la protezione contro le scariche atmosferiche, i dispositivi di protezione individuali e, quindi tutto l’abbigliamento necessario per lavorare in cantiere”. Dalla teoria alla pratica quindi? “In sintesi si tratta di questo. Ricordo sempre ai miei studenti una cosa: per quanto possano essere preparati, ogni cantiere ha una propria peculiarità, criticità e punto di forza. Ogni lavoro, una volta terminato il ciclo di studi, che andranno a realizzare ha in pratica una storia a sé. Proprio per questo posso solo che ringraziare le aziende, i loro progettisti e i tecnici che ci permettono di “toccare con mano” la vita di cantiere”. Giulia Jorini

News Vega

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Work in progress

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Proprietà: Pentathlon Società. Costruzioni Giuseppe Montagna Srl, Cicai Rimini Soc. Coop. Cons. P.A. e Zolfanelli Impianti. Utilizzatore: Pentathlon. Consulente tecnico: Studio arch. Alfredo D’Ercole. Progettista Architettonico: Studio arch. Alfredo D’Ercole. Direzione Lavori strutture: Studio arch. Alfredo D’Ercole. Località montaggio: Pesaro – Via Togliatti. Dimensioni: mq circa 4000. Destinazione d’uso: Palestra, Nuoto, Scherma, Equitazione, Corsa e Tiro. Tipo Copertura: Piana (Solaio). Interpiano: 2+1. Isolamento tamponamento: no. Pannello tamponamento: no.

VILLA LEANDRA

PENTATHLON:

Sede Federale del Pentathlon (Scherma, Nuoto, Equitazione, Corsa e Tiro)

Proprietà: Villa Leandra di Rossi Giancarlo (RSA). Utilizzatore: Villa Leandra (Casa di Riposo e Casa Protetta). Consulente tecnico: ing. Mauro Mancini. Progettista Architettonico: Studio Tecnico Associato ing. Flamma Mancini Manzotti. Direzione Lavori strutture: ing. Mauro Mancini. Località montaggio: Serra De’ Conti (An) – Via Suor Maria Giuseppina Benevenuti. Dimensioni: mq circa 2500. Destinazione d’uso: Casa di Riposo e Casa Protetta. Tipo Copertura: Piana (Solaio). Interpiano: 3. Isolamento tamponamento: no (SP. CM. 20). Pannello tamponamento: liscio S 20.


AMPLIAMENTO OASI DI CAMPIGLIONE Proprietà: Magazzini Gabrielli Spa. Utilizzatore: Magazzini Gabrielli Spa. Consulente tecnico: geom. Enzo Pasqualini. Progettista Architettonico: arch. Torresi Fabio. Direzione Lavori strutture: arch. Torresi Fabio. Località montaggio: Campiglione di Fermo. Dimensioni: mq circa 4000. Destinazione d’uso: Commerciale. Tipo Copertura: Piana. Interpiano: 1. Isolamento tamponamento: Sì. Pannello tamponamento: Fugato S=30cm.

MENGUCCI

Proprietà: Proprietà: Sicap Srl. Utilizzatore: Le Silla. Consulente tecnico: Studio Tecnico i Palmini. Progettista Architettonico: Studio Tecnico i Palmini. Direzione Lavori strutture: Ing. Franco Anselmi. Località montaggio: Porto Sant’Elpidio – Zona Industriale Via San Crispino. Dimensioni: mq circa 3000. Destinazione d’uso: Produzione scarpe. Tipo Copertura: Venere shed. Interpiano: 1. Isolamento tamponamento: Sì. Pannello tamponamento: orizzontale S = 30 cm.

Work in progress

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Case History

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L’Oasi di Avezzano L’Oasi di Avezzano realizzato da Vega Prefabbricati è operativo e presto un altro supermercato del Gruppo Gabrielli sarà pronto a Campiglione di Fermo

Il Gruppo Gabrielli è un esempio di come sia possibile crescere insieme al proprio territorio, alla propria gente. È, questa, la storia di famiglia giunta oggi alla quinta generazione che dal 1892 prosegue nel segno della qualità, dell’etica e del consolidamento del valore più importante: la fiducia dei propri consumatori. Nel 1953, l’intuito e lo spirito imprenditoriale di Pietro Gabrielli e di sua moglie Celsira portarono alla ristrutturazione dello storico emporio di Piazza Roma ad Ascoli Piceno, che divenne un grande magazzino a prezzi fissi. La nuova formula, che comprendeva anche l’abbigliamento, ebbe successo: nacquero così le prime filiali di Fermo, San Benedetto del Tronto, Lanciano, Jesi e Civitanova Marche dove, nel 1964, fu introdotto per la prima volta il reparto alimentare.

Negli anni Settanta, i figli Michele, Luciano e Giancarlo scelsero il settore alimentare quale core business della Magazzini Gabrielli S.p.A.: in questo decennio, il 1978 è un anno di svolta, perché segna la nascita del primo supermercato Tigre, un format che si svilupperà diventando un modello per la spesa di prossimità caratterizzata dalla freschezza tutti i giorni. Così, il Gruppo Gabrielli radica la propria presenza non solo nelle Marche, ma anche in Abruzzo, Lazio, Umbria, Molise. Nel 2000, è inaugurato il primo Superstore a insegna Oasi. Oasi è la formula ideata dal Gruppo Gabrielli per rispondere ai grandi bacini di utenza. Estesi su una superficie compresa tra i 2500 e 5000 mq, gli Oasi sono, di fatto, dei poli attrattivi, per una formula di shopping agile e completa. Spesso ubicati all’interno di un centro


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commerciale, offrono un vasto assortimento di referenze alimentari, igiene casa e persona, abbigliamento uomo, donna e bambino, bazar leggero e pesante. Dal claim “Prezzi bassi sempre”, questa formula si caratterizza per proporre prodotti di qualità strizzando l’occhio alla convenienza, rispettando sempre la missione del Gruppo incentrata sulla soddisfazione della clientela. Uno degli ultimi ipermercati Oasi aperti è stato realizzato da Vega Prefabbricati ed è situato ad Avezzano. “Questo recentissimo supermercato di circa 3.800 mq – ha dichiarato l’arch. Filippo Giorgi – è stato concepito come edificio a se stante e, quindi, non è contestualizzato in un centro commerciale come spesso accade per queste tipologie di store”. La struttura è stata realizzata da Vega Prefabbricati,

come vi siete trovati? “L’azienda si è dimostrata disponibile nel soddisfare le nostre richieste. Inoltre l’ufficio tecnico di Vega Prefabbricati è riuscito a creare una forte sinergia con quello del Gruppo Gabrielli, così facendo la struttura è stata realizzata seguendo le richieste di custumerizzazione necessarie e che contraddistinguono i nostri supermercati”. E per la tempistica? “Rispettata con nessun intralcio di alcuna natura. Tutto è andato per il meglio e a dimostrazione di questo abbiamo già incaricato Vega Prefabbricati di iniziare i lavori per il nostro prossimo supermercato che, a breve, sarà operativo a Campiglione di Fermo ”. Giulia Jorini


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Una cantina che fa la differenza La struttura è stata progettata per ottimizzare i processi di vinificazione, affinamento e imbottigliamento, attraverso l’utilizzo delle più evolute tecnologie enologiche

Agricosimo è un’azienda moderna nel comune di Villamagna che coniuga gli insegnamenti di generazioni di viticoltori con la gestione scrupolosa di tutte le fasi produttive. Questa coniugazione è dettagliata nella Missione Aziendale: produrre vini attraverso cura attenta alla coltivazione dei vigneti, rispettando la natura, l’integrità del prodotto e il rigore nei processi di trasformazione delle uve, nell’affinamento e invecchiamento dei vini. Le vigne sono distribuite in quattro poderi: Santa Lucia, Colle Maggio, San Vincenzo e San Francesco. Questi quattro cru alimentano la produzione dei vini Agricosimo. Tutti gli impianti sono a filari, eccetto un vecchio vigneto a tendone nella tenuta di Santa Lucia, le coltivazioni sono a cordone speronato e guyot, in base al vitigno. L’azienda è locata nel comune di Villamagna sulle colline teatine a 15 minuti da Chieti e a 20 da Pescara, guarda al mare Adriatico e ai monti della Majella e del Gran Sasso. Territorio storicamente noto per le uve e i vini Montepulciano. Le peculiarità dei vini di questo territorio hanno recentemente originato una nuova Denominazione di Origine Controllata: “Villamagna DOC”. Agricosimo ha iniziato un ampliamento della struttura aziendale culminata con la costruzione della cantina di vinificazione:


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Villamagna: il grande podere

struttura moderna e armonizzata con il territorio. La nuova cantina è stata progettata per ottimizzare i processi di vinificazione, affinamento e imbottigliamento, attraverso l’utilizzo delle più evolute tecnologie enologiche. “La nostra cantina è un edificio di pregio – ha dichiarato Nazario Proietto socio di Agricosimo – che si sviluppa su 3 livelli: dai +9 metri dal piano stradale ai -9 del seminterrato. La struttura è stata pensata per migliorare tutto il nostro ciclo di produzione e commercializzazione dei prodotti. Quindi le aree sono suddivise e predisposte al fine di ottimizzare i processi di vinificazione, affinamento e imbottigliamento, ma senza dimenticare design e immagine. Nei piani superiori, infatti, sono stati realizzati degli spazi destinati a eventi, degustazione e, non da ultimo, show room. Il tutto senza dimenticare il senso del gusto, del bello e dell’ecocompatibilità della struttura perfettamente contestualizzata nell’ambiente circostante, così ricco dal punto di vista storico, culturale e paesaggistico. Sono soddisfatto – continua Proietto – del lavoro fatto da Vega Prefabbricati, in particolare mi sono piaciute, la versatilità e la flessibilità operativa di quest’azienda nell’operare sia con noi che eravamo i committenti che con le altre aziende partner di progetto. Un lavoro di squadra ben riuscito che ha visto nell’ufficio tecnico di Vega Prefabbricati un’abile regia”. Giulia Jorini

Villamagna è un paese dalle origini antichissime, confermate dai reperti archeologici risalenti ai secoli VII-VI a.C. appartenenti a diverse necropoli. Insediamento latino in età romana, nell’870 vi si stanziano i monaci benedettini che lo accorpano tra i possedimenti ecclesiastici e producono lo sviluppo agricolo e commerciale dell’area circostante. Dopo l’avvento dei benedettini, il borgo resta legato ai vescovi e gli arcivescovi di Chieti che lo tengono come feudo privilegiato. In seguito, il borgo medioevale, chiuso in una cerchia di mura cui si accede per due porte, diviene demaniale, donato alla città di Chieti, quindi feudo signorile sino all’abolizione del sistema feudale nel 1806. L’integrità del centro storico fu gravemente compromessa dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: resistettero alla loro violenza l’imponente parrocchia costruita, interamente in mattoni, nel XVIII secolo, il grandioso palazzo vescovile adiacente, la monumentale porta principale di accesso al borgo e un bel palazzo fortificato del seicento.


Mercato fotovoltaico

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Fotovoltaico 2014: dove investire? Da una recente ricerca il primo paese europeo dove è più conveniente investire in produzione di energia da fonti rinnovabili è la Romania Dopo il rallentamento degli ultimi mesi, per il 2014 il fotovoltaico mondiale, ha ripreso di nuovo a correre. Ma non in Italia. Qui infatti, superata la fase degli incentivi, si sta ancora attendendo lo scioglimento di importanti nodi, dalla semplificazione autorizzativa alla liberalizzazione. Molti imprenditori allora stanno cercando nuovi sbocchi all’estero. Ma quali sono i mercati più appetibili ad oggi? Secondo una classifica di IHS Tecnology scaturita dalla relazione per il quarto trimestre del 2013 “Emerging PV Markets Attractiveness Index” l’elenco dei paesi dove la produzione di energia da fonti rinnovabili è ancora conveniente ed incentivato non è breve. Nelle prime quattro posizioni troviamo: Sud Africa, Thailandia, Turchia e Romania. Tutti mercati promettenti, ma dove non ci si può improvvisare. Serve una buona conoscenza dei sistemi normativi e regolatori, degli strumenti di business e della contrattualistica, e soprattutto affidarsi a qualificate risorse umane locali. Il Sudafrica è stato valutato il più attraente mercato emergente dove investire col fotovoltaico. È lì infatti che il potenziale può esprimersi al meglio con una buona

redditività. Rispetto ad altri mercati emergenti, il Sud Africa è in testa alla classifica grazie all’obiettivo di 8,4GW da raggiungere entro il 2030 e del programma nazionale per l’energia rinnovabile che ha attratto investimenti importanti nel settore del fotovoltaico. Al secondo posto della classifica di IHS c’è la Thailandia. Tuttavia tale mercato è destinato presto a mutare per via dei cambiamenti delle tariffe che attualmente premiano produttori di energia solare ma che saranno ora sostituiti con un bonus solo per le installazioni sui tetti. Al terzo posto si trova la Turchia, ma il posizionamento di tale paese nella classifica è a rischio in quanto dei 150MW di progetti proposti all’inizio del 2013 ne sono stati installati appena 3MW. Al quarto posto spicca la Romania che nonostante il ridimensionamento degli incentivi rimane il primo dei paesi europei dove conviene investire nelle fonti da energie rinnovabili. In effetti, resta il problema legato all’aspetto strutturale, con difficoltà di accedere alle strade e forti instabilità della rete elettrica. Ma si tratta di problemi tecnici risolvibili che non pregiudicano gli investimenti. Quanto alla burocrazia rumena, di certo non è peggio di quella italiana…


Fotovoltaico: come funziona in Romania Nonostante il ridimensionamento delle agevolazioni, chi vuole investire nelle fonti di energia rinnovabili in Europa non può non avvicinarsi alla Romania Gli incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici in Romania sono disciplinati dalla legge 220/2008, che stabilisce il sistema di promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili (tra le quali rientra il sistema fotovoltaico) e dalle successive modifiche e integrazioni introdotte alla legge n. 134/2012. La Legge n. 220/2008 regola: modalità applicative, scadenze, responsabilità, periodi di applicazione e livello di target nazionale, quote obbligatorie annuali di certificati verdi per il periodo 2008-2020, regole di conferimento e transazione, accesso alla rete elettrica e la commercializzazione dell’energia e il monitoraggio delle facilitazioni concesse. Questo sistema d’incentivazione della produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili, prevede un sistema di promozione tramite Certificati Verdi (CV), aiuti di Stato, l’esenzione dalle accise sull’energia elettrica prodotta e la possibilità di ammortamento accelerato per gli investimenti. I produttori di energie fotovoltaiche beneficiano di un certo numero di CV per l’energia elettrica prodotta e consegnata, nel seguente modo: 6 certificati verdi per ogni 1 MWh prodotto e consegnato. Il valore medio del certificato verde al 31/12/2013 sul mercato era circa di 40,00. Dal 1 gennaio 2014, gli impianti che al 31 dicembre 2013 non avevano ancora ricevuto l’accreditamento definitivo da ANRE (Agenzia Nazionale per la Regolamentazione nel campo dell’Energia), si vedranno ridurre il numero dei certificati verdi da 6 a 3, quindi dimezzati per ciascun 1 MWh. Inoltre da marzo 2014 i valori-limite per le transazioni dei CV sul mercato per il 2014, sono così stabiliti: il valore minimo è di 130,69 lei/CV (ovvero 29,280 euro/CV) mentre il valore massimo è di 266,22 lei/ CV (ovvero 59,647 euro/CV). Va ricordato poi che il controvalore di un CV non acquistato da parte degli

operatori economici, che hanno l’obbligo annuale di acquisto di CV, nel caso d’inadempimento della quota obbligatoria di acquisto di CV per il 2014, è di 532,44 lei/CV (ovvero 119,239 euro/CV non acquistato). Per porre in esercizio un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili come un impianto fotovoltaico, in Romania si devono ottenere i seguenti permessi: autorizzazioni rilasciate dal Judet (equivalente alla Provincia italiana) o da altri enti pubblici locali territoriali; certificato di urbanistico e il permesso di costruire; nulla osta ambientale; autorizzazioni rilasciate dal gestore della rete elettrica presso cui sarà collegato l’impianto, ovvero l’autorizzazione del punto di allacciamento e quella tecnica di allacciamento; autorizzazioni rilasciate dall’ANRE: autorizzazione alla operatività, licenza per il funzionamento commerciale e l’accreditamento dei produttori di elettricità da fonti energetiche rinnovabili, per l’applicazione del sistema di promozione.

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Mercato fotovoltaico

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Obiettivo fiera Vega Building & Energy partecipa Energ Energia Regenerabila®, tantissime le presenze provenienti da Romania, Ungheria e Serbia Building & Energy, la nuova divisione della Vega Prefabbricati, ha consacrato la sua attività in terra rumena attraverso la partecipazione alla VI edizione di Energ Energia Regenerabila® svoltasi dal 9 all’11 di aprile 2014. La partecipazione ha visto la Vega presentarsi ai visitatori in partnership con la Logos Engineering, uno studio associato d’ingegneria specializzato nel settore delle energie rinnovabili. Operatori, installatori e curiosi, provenienti da Romania, Ungheria e Serbia si sono dati appuntamento all’Expo Arad International Exhibition Centre per conoscere le novità del settore delle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica nelle ristrutturazioni e costruzioni. “Si è trattato della nostra prima esperienza – ha detto l’Ing. Corina Voiculescu della Logos Engineering – e in considerazione degli interessanti sviluppi, siamo sicuri che ripeteremo l’esperienza a novembre a Bucarest”. Avete avuto molte visite? “Direi di si! Ora non so dire se tutti i partecipanti hanno avuto risultati gratificanti come i nostri, ma è stata un’esperienza importante che ci ha fatto incontrare molte aziende e installatori provenienti da tutta la Romania e, anche, dalla vicina Ungheria. In particolare – continua l’Ing. Voiculescu – gli ungheresi erano molto

interessati al biogas e alle biomasse che, comunque, all’interno della legge sulle energie rinnovabili vigente in Romania hanno una loro apposita normativa di riferimento”. Come si svolge l’attività di Vega nel mercato delle energie rinnovabili rumeno? “La Vega funge da general contractor, proponendo l’installazione d’impianti chiavi in mano. La nostra società supporta l’azienda nella progettazione, nell’installazione e nella scelta dei fornitori. Inoltre, grazie alla nostra conoscenza del territorio riusciamo a facilitare il contatto con le istituzioni politiche e imprenditoriali e lo svolgimento di tutte le pratiche burocratiche che questo tipo di attività comporta”. Prossimi obiettivi? “Sicuramente allargare il numero dei clienti continuando a proporre progetti chiavi in mano con riferimento non solo al fotovoltaico, che comunque rimane un settore di grande interesse, ma puntando anche ad allargare la base di clienti nel settore delle biomasse e del biogas. Queste due fonti di energia rinnovabile stanno attirando sempre più l’attenzione del pubblico e quindi in prospettiva potrebbero essere due settori da sfruttare”. Giulia Jorini


L’impianto fotovoltaico di Reropam in Romania Con un impianto di 650 kW l’azienda sarà in grado di far fronte al suo fabbisogno energetico

La Reropam Srl è un’azienda a capitale italiano che si trova nel distretto Oradea in Romania da circa 20 anni. In tempi non sospetti, verrebbe da dire, dei veri precursori dell’internazionalizzazione d’impresa su un territorio che, come dalle pagine che ci hanno proceduto, molto si è aperto al business e, nello specifico, all’utilizzo delle nuove tecnologie ecosostenibili per la produzione d’energia elettrica. L’azienda, infatti, si è dotata da qualche mese di un nuovissimo impianto fotovoltaico che sarà in grado di far fronte al suo fabbisogno energetico. “Reropam è un calzaturificio – ha dichiarato Saverio Sebastianelli – che produce per diversi mercati d’Europa”. Che tipo d’intervento è stato fatto in sede? “Abbiamo fortemente voluto un nuovissimo impianto

fotovoltaico a terra con una potenza totale di 650 kW e che sviluppa su una superficie di circa 10.000 metri quadrati”. L’impianto è stato realizzato da Vega Buildings & Energy… “Sì. Ci siamo affidati a questa bella azienda abruzzese. Devo dire il vero: ci siamo trovati molto bene. I moduli utilizzati per l’impianto sono fra i migliori esistenti sul mercato mondiale”. E per i tempi di realizzazione? “Fermo restando i tempi burocratici che necessitano per le autorizzazioni, Vega Buildings & Energy ha realizzato l’impianto in due mesi, un lasso di tempo più che soddisfacente”. Giulia Jorini

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20 gare con i professionisti per la Vega Prefabbricati di Montappone La squadra ciclistica Vega Prefabbricati di Montappone (Ascoli Piceno) partecipa, da quest’anno, a una ventina di gare per professionisti. Una novità, questa, figlia anche di una nuova normativa della federazione, cui hanno aderito 5 squadre dilettantistiche italiane su 70. “Non si tratta, ovviamente, delle gare di cartello come la Milano – Sanremo o il Giro d’Italia – ha dichiarato il presidente della squadra Demetrio Jommi – tuttavia sono gare molto importanti del circuito”. Presidente a quali gare avete partecipato e quali le prossime in cartello? “Abbiamo già partecipato al Gran Premio Costa degli Etruschi, al Trofeo Laiguelia e alla gara a tappe Coppi e Bartali. In tarda primavera

andremo anche al Giro dell’Appennino, una bella occasione per far fare “la gamba” ai nostri atleti con i campioni delle grandi classiche”. Dopo il bel risultato di Matteo Di Serafino, passato a professionista nel 2012, come si sta comportando la squadra? “ Nata nel 2000 la Vega si è subito distinta per capacità e impegno raggiungendo importanti traguardi. Di Serafino ne è un fulgido esempio. Oggi abbiamo un buon settore vivaistico che, nel giro di qualche tempo, potrebbe darci grandi soddisfazioni. Alessio Camilli un ex professionista è in squadra e l’atleta che si sta distinguendo al momento è

Nicola Gaffurini. La passione per questo sport ci ha sempre fatto puntare in alto. Oggi grazie alla partecipazione a gare professionistiche di cui si diceva, possiamo solo che migliorare”.

Giulia Jorini


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