Qui Bergamo n.ro 229

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ANNO 24 - N. DUECENTOVENTINOVE - FEBBRAIO 2016 - EURO 3

BERGAMO MAGAZINE

COVER: ANNA CALDARA DI SANGALLI TECNOLOGIE ALLA SCOPERTA DEL MUSEO MAZZUCCHELLI MAI E POI MAI RIAPERTA LA BIBLIOTECA IL CARNEVALE A BAGOLINO

Spedizione in a. p. D.L 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Bergamo In caso di mancato recapito restituire al mittente - Edita Periodici S.r.l. Via B. Bono, 10 Bergamo 24121 - Tassa pagata BG CPO

CHIAMALA MODA



MAGAZINE

BRESCIABERGAMO

BRESCIABERGAMO

Due città che conosciamo bene. Una accanto all’altra con vite sempre parallele ma sempre più simili. Più milanocentrica Bergamo, più indipendente Brescia, da sempre sono l’asse portante di quella Lombardia che vive sì tempi IL CARNEVAL difficili ma resta pur sempre la locomotiva d’Italia. I destini di questi territori sono sempre più in mano al potere della Regione e delle sue istituzioni milanesi che, soprattutto a causa del dissolvimento delle Province hanno potere su tutto. Dall’inquinamento alle strade, dalla scuola al turismo, per non parlare della gestione della sanità e del welfare in generale. In questo strano federalismo che ci è piombato addosso a causa dei pasticci generati a Roma, assistiamo ad un accentramento nei grattacieli della Regione sia di competenze che erano dello Stato, sia quelle che facevano capo alle vecchie province. Se in altri tempi l’abbiamo suggerita, oggi una maggiore coesione tra Città dei Mille e Leonessa è imprescindibile. Comuni interessi e problemi, identiche ispirazioni e in questo momento anche medesima giunta di centrosinistra. Qualcuno ha già ipotizzato la nascita di una maxi provincia tra le città unite dalle sponde dell’Oglio e siamo convinti che territori così simili possano collaborare per avere maggior peso al Pirellone. Con questo magazine cercheremo di farle conoscere l’una all’altra nella convinzione che ci sia ancora molto da scoprire vicendevolmente. E allora, come iniziare meglio questo numero se non con il grande Christo che unirà con un ponte galleggiante la sponda del Sebino a Monteisola simbolo dell’a comune origine delle terre che vi si affacciano.

qui BERGAMO Tribunale di Bergamo n°3 del 22.01.92 qui BRESCIA Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004 EDITA PERIODICI SRL Via Bono 10 Bergamo tel 035.270989 fax. 035.238634 Direttore responsabile : Vito Emilio Filì Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it Responsabile redazione:Tommaso Revera redazione@qui.bg.it Responsabile pubblicità: Roberto Maestroni roberto.maestroni@editaperiodici.it Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it Hanno collaborato: Bruno Bozzetto, Maurizio Maggioni, Giorgio Paglia, Valerio Bailo Modesti Fotografie di: Federico Buscarino Sergio Nessi - Paolo Stroppa Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia

ODDIO... ARRIVA CHRISTO Grazie alla sua idea di gettare un ponte fra l’isola lacustre più grande d’Europa e la sponda del Lago in cui svetta insieme alle sorelle minori, il famosissimo Christo ha creato un interesse universale per questo incantevole angolo di mondo, dove le caratteristiche più apprezzate sono il silenzio e il tranquillo scorrere del tempo, non certo il clamore di orde di turisti. Ma tant’è, come si poteva rinunciare a tanta grazia di Dio, pardon di Christo? Una promozione del brand Iseo Lake che porterà il Sebino su ogni media del pianeta con una ricaduta che si spera importante. Come ogni medaglia che si rispetti anche questa ha un suo rovescio. Nessuno sa prevedere il numero di individui che decideranno di venire a vedere questa meraviglia. Camminare sulle acque del profondissimo lago su un pontile galleggiante sarà un’emozione che in molti vorranno provare, per dire “io c’ero”, come sempre è accaduto in occasione di altre performance spettacolari del grande e geniale artista. SEGUE>

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SEGUE> Quello che invece si può stabilire è la capacità del territorio e delle strutture necessarie ad ospitare in maniera dignitosa una massa di persone che, per i quindici giorni durante i quali sarà praticabile l’installazione, si riverseranno con ogni mezzo sul territori vicini. Si tratta della Franciacorta che ne trarrà un indubbio vantaggio così come tutti i comuni rivieraschi. Un mare di gente che dovrà parcheggiare, mangiare, bere, dormire, lavarsi… I sindaci che hanno accolto di buon grado l’opportunità irripetibile di un rilancio turistico, convinti che tutto ciò farà un gran bene anche alle loro casse, si sono gettati a capofitto per cercare di capire come poter gestire l’evento, ipotizzando una regia comune che si preoccupi di potenziare i trasporti, autobus, treni e traghetti, che organizzi ampie aree di parcheggio per convogliare chi verrà con l’auto, il camper, la moto, la bici, la tenda, il torpedone… Sarà un delirio. Le vie di accesso per chi viene da fuori non sono molte e inevitabilmente le due provinciali, quella che proviene da Brescia e quella che collega il casello di Palazzolo al Lago, saranno intasate… Lo sono già nei normali fine settimana estivi, quando il traffico è solo quello della gita fuoriporta di Bergamaschi e Bresciani. Speriamo bene… Purtroppo pare che l’ipotesi di spalmare l’afflusso dei visitatori su un periodo più lungo delle due settimane previste, non abbia avuto un grande seguito e quindi le migliaia e migliaia di presenze saranno concentrate, quindi più difficilmente gestibili. Se ne parlate in giro con la gente del Lago, in pochi ancora sanno della cosa. Quelli che lo sanno sono più spaventati dal trambusto che affascinati da uno degli eventi clou dell’estate 2016 insieme alle Olimpiadi in Brasile. Capito la portata della cosa? Speriamo che l’abbia capito anche chi dovrà garantire servizi e sicurezza e che insieme al buon Christo, arrivi anche lo Spirito Santo. E…. per fortuna sono solo due settimane!

COVER

INQUINAMENTO: SINDACI CON LE MANI LEGATE Inutile aggiungere parole al fiume in piena che ha riempito i media sull’argomento: l’aria da queste parti è pessima e lo sa benissimo chi arriva dai feudi estremi della provincia i quali, appena sbarcati in città, non possono che constatare la puzza che si respira. I politici si sbattono ma è innegabile che, anche loro, si trovano con le mani legate. A Brescia l’inceneritore è “costretto” a bruciare la spazzatura che le altre città italiane non riescono per loro incapacità a smaltire. Per liberare dalla monnezza la terra dei fuochi a Napoli e dintorni, si costringe noi ad avere la terra dei fumi. Ma quello che risulta essere ancora più drammatico è che l’amministrazione comunale è azionista della società che si occupa di smaltire i rifiuti nell’inceneritore e che più rifiuti brucia più produce utile: un colossale conflitto di interessi che impedisce a chi amministra la città e la provincia di mettersi di traverso agli interessi di un’azienda di cui è azionista che produce utili e dividendi. E non è diverso il discorso per Bergamo dove le istituzioni pubbliche, Comune e Provincia, insieme a Camera di Commercio e Unione Industriali, sono azionisti della società che gestisce lo scalo di Orio al Serio. Così, mentre si suonano le trombe per annunciare che il traffico aeroportuale non produce più inquinamento del traffico automobilistico e che i veleni espulsi dagli aerei si spalmano su un territorio così vasto da essere ininfluenti, d’altro canto si annunciano i futuri traguardi dello scalo che ogni anno aumenta in modo considerevole il suo traffico. L’amministrazione che dovrebbe per prima cosa tutelare la salute pubblica mettendo un tetto al numero dei voli, si trova attanagliata dagli interessi economici della lobbie dell’Aeroporto che vorrebbe che lo scalo cresca all’infinito. Chiunque può vedere quale impatto hanno sul quel territorio la presenza dell’autostrada, spesso intasata da colonne fumanti di veicoli in coda, dell’aeroscalo con gli incessanti decolli e atterraggi e del grande centro commerciale destinato a crescere insieme ai prati asfaltati (erano gli ultimi rimasti...) per farne dei parcheggi pieni di luci. E così, mentre dall’inceneritore bresciano si levano fumi sempre più velenosi, continua l’andirivieni di aerei sulla città senza che i primi cittadini possano dire granchè. Si può certo bloccare il traffico di auto ma non quello delle compagnie aeree. Non resta che far spegnere e i caminetti...

ANNA CALDARA, RESPONSABILE “AMMINISTRAZIONE E TESORERIA” DELL’AZIENDA SANGALLI TECNOLOGIE DI BRUSAPORTO

A lei che con la sua grinta e la sua determinazione è stata, negli oltre venti anni di storia dell’azienda, una delle chiavi di volta di questa realtà specializzata in audio, luci e video, è stata dedicata questa copertina. Testimonianza di come la forza femminile possa fare la differenza, anche quando le sfide da affrontare sono tante e continue. Come la realizzazione in tempo record di Palazzo Italia, Padiglione Iran (sullo sfondo) e Eataly, per le quali Sangalli Tecnologie ha messo al servizio la sua tecnologia, in tempo record, per emozionare il visitatore lungo il percorso ad Expo e raccontare ciò che i luoghi rappresentavano. Solo un breve cenno dei tanti lavori realizzati da Sangalli Tecnologie nel corso degli anni, dei quali vi parleremo in un servizio dettagliato nel prossimo numero. Stay tuned!


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LA GENTE CHE SI VEDE SI VEDE CON NOI


I GRAFFI DI BRUNO

Bruno Bozzetto


MAGAZINE

MENÙ

8 EXPO. 12,6 MILIARDI ALLA LOMBARDIA 10 ALLA SCOPERTA DEI MUSEI MAZZUCCHELLI 14 CHI C’ERA: H20 SPAZIO ALL’IMMAGINAZIONE 16 QUELLI BELLI COME NOI 17 CHIAMALAMODA 20 FUOCHI DI PAGLIA: VISIONI ITALIANE 22 CHI C’ERA: GRISAILLE, UN ANNO DI CREATIVITÀ 24 CHI C’ERA: BEJIA FLOR RITMO DI SAMBAS E PICANHA 26 PROS.IT: PARLAR DI VINO 28 GREEN SPACE: AMBIENTE E ANIMALI 32 DORMIRE DOLCE DORMIRE 34 LORENZI: 50 ANNI DI STORIA 38 IL CARNEVALE DI BAGOLINO 44 CHI C’ERA: CAREDENT - LAST CHRISTMAS PARTY 46 CHI C’ERA: ROTARY, DOMENICHE DELLA SALUTE 49 ANNI AZZURRI 50 NIGHT BRUNCH PER S.APOLLONIA 54 EXPOSÈ. MOSTRE DA NON PERDERE 58 MAI E POI MAI: RIAPERTA LA BIBLIOTECA MAI 65 POLITICANDO: NON SARÀ UN’AVVENTURA 66 BONALDI MOTORSPORT: IL TEAM CRESCE 70 L’ULTIMA NOTTE DI SENNA 73 REVSTONE: DIGITAL TECNOLOGY 74 ON THE ROAD. AUTO E DINTORNI 78 DIECI ANNI DI OROBIE FILM FESTIVAL 80 GOOD TIMES CON ELISABETTA DEL MEDICO 84 PETRONILLA: HOTEL PREFERITO IN LOMBARDIA 86 ALZHEIMER O PERUSINI? STORIA DEL MEDICO ITALIANO CHE SCOPRÌ LA MALATTIA

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FATTI VOSTRI

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Mauro Parolini, Regione Lombardia assessore allo sviluppo economico

EXPO: 12,6 MILIARDI  ALLA LOMBARDIA “L’impatto economico prodotto dai visitatori di Expo in Lombardia è quantificabile in 12,6 miliardi di euro, dei quali 5,3 nei settori della ricettività e della ristorazione, 4,1 nei settori del commercio e delle diverse forme di intrattenimento e tempo libero, 3,2 nel settore dei trasporti, con un aumento complessivo sull’occupazione pari a circa 87.000 nuove unità di lavoro”. Ad annunciarlo è l’assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini, presentando i dati che emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio regionale sul turismo. “A questi numeri - ha continuato - si aggiungono anche quelli altrettanto positivi relativi ad arrivi e presenze turistiche, che attestano un aumento a doppia cifra rispetto all’anno precedente in tutto il territorio regionale, con picchi vicini al 30 per cento sulla città di Milano. Questi dati documentano anche l’efficacia delle misure che Regione Lombardia ha messo in campo per permettere ai territori e a tutta la filiera legata al turismo, ma in modo integrato anche quella del commercio e dell’impresa, di cogliere al meglio le opportunità legate ad Expo e ci spingono a pigiare nuovamente sull’acceleratore per consolidare questi numeri in modo strutturale e far fruttare questa grande eredità.“

LUDOPATIA: RADDOPPIANO GLI ASSISTITI, CALANO LE MACCHINETTE

Sono 2.111 i malati di gioco d’azzardo patologico assistiti nel 2014 dalle Asl lombarde e, secondo i dati parziali pervenuti in questi giorni, nel 2015 i casi sarebbero raddoppiati. Tre milioni di euro per finanziare 68 progetti contro la ludopatia su tutto il territorio regionale, che hanno coinvolto 1.542 soggetti, tra cui oltre 700 Comuni, 258 associazioni del terzo settore, 319 tra scuole, parrocchie, centri anziani, 45 associazioni professionali, 15 associazioni per la tutela dei consumatori. E, ancora, 540 corsi di formazione organizzati in collaborazione con gli esercenti, con oltre 12.000 attestati rilasciati. “Numeri che misurano l’efficacia della legge a due anni dall’entrata in vigore”. Lo afferma l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, e team leader in tema di lotta al gioco d’azzardo patologico, Viviana Beccalossi, che ha presentato un’informativa in Giunta, per fare il punto sullo stato di attuazione della Legge di contrasto alla ludopatia, anche perchè in questi giorni, la maggior parte dei Comuni lombardi si è vista liquidare parte dei finanziamenti necessari per realizzare i propri progetti. “I dati forniti dalle Asl - prosegue Viviana Beccalossi - confermano che la Regione ha saputo intervenire su un’emergenza che è anche di carattere sanitario e non è certo vero, come sostiene qualcuno, che con le nostre norme i malati sono aumentati. È vero il contrario: la ludopatia, oggi, è considerata alla stregua di una malattia e sta emergendo sempre di più una situazione che, fino a due anni fa, era sommersa con il peso di un dramma privato tutto a carico delle famiglie”. Anche il numero di macchinette è diminuito con medie superiori al resto d’Italia. Per il 2014 in Lombardia si è riscontrata una diminuzione di 7.936 new slot sul 2013 e un calo dell’11,2 per cento, contro una media nazionale dell’8,1 per cento. Rispetto al 2013, inoltre, gli esercizi commerciali dotati di apparecchiature per il gioco calano di 1.283 unità, mentre le temute Vlt (Video Lottery Terminal), che consentono giocate libere per centinaia di euro a partita, sono 283 in meno”.

Viviana Beccalossi assessore regionale al territorio, urbanistica e difesa del suolo


TINO SANA FESTEGGIA 50 ANNI DI ATTIVITÀ E INAUGURA IL NUOVO POLO FORMATIVO Una storia lunga cinquant’anni, celebrata con l’inaugurazione della sede della «Scuola del Falegname». Tino Sana, storico patron dell’omonima azienda, famosa nel mondo per la realizzazione di arredi per alberghi, navi da crociera e complessi comunitari di grande prestigio, ha festeggiato così il primo cinquantenario della sua attività inaugurando direttamente in azienda la «Scuola del Falegname»: un intero edificio dal valore di un milione e 200mila euro realizzato ad Almenno San Bartolomeo, in provincia di Bergamo, là dove ha sede la Tino Sana srl, e dedicato alla conoscenza dell’arte della falegnameria, con corsi avanzati per giovani che intendono qualificarsi come “Operatori del Legno e dell’Arredo”. Un centro di formazione che - nato per la prima volta nel 2006 per volere della Fondazione Museo del Falegname Tino Sana e di ABF, Azienda Bergamasca Formazione, Ente gestito dalla provincia di Bergamo tra i più accreditati per la formazione professionale, con la collaborazione di Confindustria Bergamo - ha già visto diplomarsi un centinaio di ragazzi e che conquista oggi nuovi spazi utili a soddisfare la richiesta crescente di iscrizioni e a favorire il collegamento sempre più diretto tra scuola e lavoro.

I MEGLIO VESTITI

Un’indagine condotta da Showroomprive.it, sito di vendite private specializzato nel settore fashion, che per il terzo anno consecutivo ha interpellato un campione di 1.000 italiani per scoprire chi sono le star più apprezzate per il loro look sulla scena nazionale e internazionale. L’affascinante Monica Bellucci è la regina di stile tra le star al femminile di casa nostra mentre sulla scena internazionale trionfa la classe innata di Julia Roberts. Luca Argentero e George Clooney sono le icone maschili di gusto nel vestire, il primo scelto tra gli uomini italiani, il secondo a livello planetario.

QUANDO IL BUE DÀ DEL CORNUTO ALL’ASINO “Caro assessore all’islam Giacomo Angeloni, guarda che anche tu di errori ne stai facendo veramente troppi! Il problema è che il tuo becero buonismo kattokomunista lo pagheranno i bergamaschi... Ma non ti sei accorto che i tuoi amici barbuti ti/ci prendono per i fondelli? Hai dato loro la disponibilità a realizzare una moschea (abbi il coraggio, ora, di chiedere un parere ai cittadini con un referendum) e questi hanno in programma di realizzare il più grande centro culturale d’Italia. Poi si sono presi un immobile e hanno iniziato i lavori abusivamente. Ora spunta il piano B da 10.000 mq., ovvero ancora più grande dell’area di via San Fermo. Della serie, ti do una mano mi prendo tutto il braccio. Ma sui soldi del Qatar tu e il sindaco imam (che non ha ancora aperto bocca) non dite niente? Questo un post di Daniele Belotti... noto esponente della Lega... No comment

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ALLA SCOPERTA

Si tratta della Collezione dell’architetto trevigiano Giuseppe Alessandra di 50 opere - tra dipinti, sculture e disegni - databili a partire dal XIII secolo e riconducibili ad alcuni dei più importanti pittori rinascimentali di area lombardo veneta; tra questi, spiccano i nomi di Vittore Carpaccio, Paris Bordon, Tintoretto e Tiziano, accanto ad altri illustri maestri della pittura internazionale del XVI e XVII secolo, come Van Dyck e Zurbaran. La sede stessa dei Musei nell’ala occidentale di Villa Mazzucchelli, unica evidenza architettonica neopalladiana in Lombardia - ben si presta ad accogliere una collezione costituita prevalentemente da opere di artisti che hanno lavorato per lo più in territorio veneto e lombardo: una naturale fusione tra opere e ambienti, un percorso che dalla seconda metà del Duecento

ci accompagna fino alla prima metà del Novecento. La disposizione delle opere lungo l’itinerario di visita segue la natura stessa della Collezione; un’esposizione che valorizza il profilo originario della raccolta, articolato in quattro sezioni: La collezione Giuseppe Alessandra, vuole rendere ragione della storia della raccolta e del suo carattere poliedrico mediante l’esposizione di opere - tra sculture, disegni e dipinti - accostate secondo un criterio trasversale; L’arte sacra, risponde, invece, ad un criterio tematico, avendo per oggetto i dipinti e le sculture di tema religioso, accostati in sequenza cronologica; Il ritratto, illustra il genere preponderante all’interno della collezione, con dipinti ordinati per tipologia e secondo un ordine cronologico; Indagini tecniche, presenta, secondo una concezione museale innovativa, i risultati delle indagini tecniche eseguite su alcune opere della collezione.


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MUSEI MAZZUCCHELLI


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CHIC’ERA

H2O SPAZIO ALL’IMMAGINAZIONE Dimensione bagno 2016: una nuova corrente di designer ha definito questa stanza una delle più importanti di ogni abitazione. A Bergamo c’è chi condividendo appieno questa vision ha creato un concept store dedicato proprio allo studio e alla realizzazione chiavi in mano del bagno, seguendo una linea minimale ma ricercata, per non passare mai inosservati. La Spazio bagno oggi come mai assume nella casa un’importanza fondamentale. Concepito come uno dei punti di riferimento della style scelto per la propria abitazione esso è oggetto dell’attenzione di interior designer d’avanguadia. Proprio come Nausica Ferrandi che, dopo avere maturato un’esperienza di oltre otto anni nel settore dell’arredo, ha deciso di lanciarsi in una sua nuova avventura chiamata H2O. Un nome di battesimo semplice e pulito proprio come lo stile di Nausica che nei suoi progetti cerca sempre di regalare ai clienti il meglio, puntando su un mood unico e ricercato, mai banale ma anzi anticipatore di tendenze improntate sempre sulla semplicità. Ma non solo: l’elemento chiave del lavoro di Nausica è quello di interpretare sogni e desideri dei clienti, tramutandoli in realtà, grazie anche ad uno studio in 3D che renderà il progetto tangibile fin dalla prima bozza. Da li poi la realizzazione e la consegna chiavi in mano al cliente. Proprio come ci ha spiegato Nausica durante l’evento di inaugurazione del suo concept store, posto in via San’Alessandro 58 a Bergamo “Pulizia delle linee ed essenzialità del design (ma con un’impronta di lusso) sono gli elementi chiave del mio stile, dei quali si avrà dimostrazione già solo visitando questo spazio. Qui, in questo mio piccolo mondo, voglio dimostrare come alla visione di bagno in senso idraulico e termoidraulico può essere sostituita un’immagine di design ricercato e personale. Tutto questo partendo da una dimensione a tutto tondo ovvero dalla semplice posa di un mobiletto alla realizzazione completa di un lavoro chiavo in mano”. Ma non solo: H2O diventerà anche punto di riferimento per architetti e professionisti della progettazione e dell’arredo che potranno avvalersi della collaborazione di Nausica per seguire la messa a disposizione dello spazio e della vendita, per loro conto o diretta ai loro clienti. Nel complesso una sorta di mission quella di H2O che ha già convinto tutti gli invitati all’evento inaugurale e che, siamo sicuri, farà parlare tanto di sè.


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la gallery copleta dell’evento la trovi su www.qui.bg.it


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QUELLIBELLICOMENOI VOLTI SORRIDENTI INCONTRATI FRA BERGAMO E BBRESCIA NELLE VARIE OCCASIONI IN CUI IL GIORNALE VIENE INVITATO NON È UNA GARA COMUNQUE TUTTE LE IMMAGINI LE TROVATE SU QUI.BG.IT E QUI.BS.IT SCRIVETECI CHI VI PIACE REDAZIONE@QUI.BG.IT REDAZIONE@QUI.BS.IT

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chi AMA laMODA A CURA DI VALENTINA COLLEONI

La primavera che verrà TUTTO INTORNO AL COLORE

La primavera è ormai alle porte... e noi siamo tornati con la nostra amata rubrica per darvi alcune chicche della moda che verrà. Come noterete dando un’occhiata veloce a questo servizio la tendenza vuole quel “un po’ di tutto... senza regole ma con tanto stile!”. E quindi le righe si mixano ai fiori e i colori pastello alle tinte più accese. Un vero e proprio arcobaleno di colori che farebbe invidia al migliore dei post-temporali estivi! Ma alla fine ci piace poprio così, la moda, perché ci permette di osare, di sperimentare, di mescolare o più semplicemente di essere noi stessi... sempre e in ogni momento. Abbattere ogni pregiudizio di colore e accostamento pare quasi la mission di questo 2016 che, guarda un po’, va a nozze anche con una società che piano piano sta cambiando (e avete ben inteso a cosa alludiamo). E quindi non ci resta altro che dirvi: voi metteteci i colori, l’entusiasmo, l’allegria e quel pizzico di follia che non guasta mai e il resto verrà da se. Estate inclusa! E per iniziare... BUONA PRIMAVERA A TUTTI!


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chiAMA laMODA

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8 1. Camicia a righe, Marni 2. Borsa gipsy, Paula Cademartori 3. Stivaletti cowboy, Miu Miu 4. Occhiali lenti azzurre, Victoria Beckham

5. Short, Valentino 6. Giubbino in camoscio con frange, Saint Laurent 7. Mini dress jeans, Isabel Marant Etoile

8. Borsa smile, Anya Hindmarch 9. Orecchini folk, Valentino Garavini 10. Mini abito flowers, Saint Laurent


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11. Mini dress red con margherite, Dolce & Gabbana 12. Giubbino in pelle, Faith Connexion 13. Sandalo bluette con lacci, DsQuared2 14. Borsa azzurrina, Stella McCartney 15. Gonna in voile rosa antico, Red Valentino

19 16. Camicia stampa stelline colours, Saint Laurent 17. Sandali con tacco gioiello in raso, Miu Miu 18. Camicia a righe con roches, Jil Sander 19. Ballerine righe, Miu Miu 20. Pochette gioiello, Miu Miu

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20 FUOCHI DI PAGLIA

VISONI ITALIANE

Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

Il 2016 è appena iniziato e, visto che anno bisesto è anno funesto, le Borse di mezzo mondo per dare gli auguri hanno aperto con un mezzo crollo. Gli oroscopi si sprecano e tentano di appalesare scenari comunque ottimistici, anche perché -in caso contrario- nessuno li leggerebbe, visto che le mani sarebbero occupate a toccare i tipici attributi maschili antisfortuna. Allora proverò a trattare un tema un po’ ostico, ma consono all’inizio di ogni nuovo periodo: l’economia. La situazione di sicuro non è cambiata in questi pochi giorni del 2016. Lo scenario futuro è ancora incerto e non si può uscire da una crisi così dura (1/3 delle imprese italiane sono fallite) solo con discorsi eclatanti da televendite e senza un vero cambiamento di rotta. Oggi ci sono due grandi potenze che stanno manipolando il mondo economico: la Cina e gli Stati Uniti. Lo stesso Renzi può fare l’arrogantello solo perché gli americani lo hanno messo lì per andare contro una Merkel conquistatrice dell’Europa intera. Anche Draghi, il presidente della BCE, deve tanto (se non tutto) agli USA per la sua prestigiosa nomina. Perché gli americani non dimenticano che la Cina è un paese assolutamente comunista e non perdonano alla Germania la sua politica tutta rigore e deflazione. Infatti il vero problema non è tanto il deficit di bilancio, il debito pubblico, o l’inflazione (sono tutte balle mediatiche), ma proprio la deflazione, cioè la discesa dei prezzi. In un regime deflazionistico le imprese perdono di competitività, la produzione aggregata diminuisce, la disoccupazione cresce, i margini si annullano e non c’è più convenienza a produrre in tale area. In pratica il mercato europeo diventerebbe un impoverito sobborgo di Berlino. Ecco perché gli Stati Uniti non possono consentire alla Merkel una politica di tal genere. I tedeschi nel novecento hanno perso tutte le guerre, ma hanno vinto tutte le paci. Così la Germania, dopo l’unificazione, ha fortemente voluto l’Euro. Gli altri paesi europei si sono fatti subito coinvolgere con entusiasmo e hanno creato una moneta unica, senza però avere contestualmente una politica monetaria unitaria e senza costituire una vera banca europea federale. Ciò stride con una regola universale dell’economia, che dice che uno Stato (o una confederazione di Stati) deve avere il monopolio di 3 cose: della forza, dell’imposizione fiscale e della moneta. Nell’Unione Europea di oggi, se ben guardate, non c’è niente di tutto ciò, ma ogni singola nazione fa in materia ciò che vuole. Ora siamo di fronte ad uno scontro epocale di poteri grandissimi che si contrappongono, difficile da capire, ma che investe l’economia globale. A furia di perseguire il pallino dell’equilibrio di bilancio, ecco arrivata da 8 anni in Sud Europa la più dura crisi economica dal 1929 ad oggi. Nel frattempo la Cina ha già messo le mani su mezzo mondo produttivo ed ha investito i suoi cospicui guadagni in titoli di Stato di molte nazioni, America compresa. In pratica si è comprata i debiti di quelli che contano e, prima o poi passerà, alla riscossione con gli interessi del caso. La Cina non ha rispettato molte delle regole del commercio internazionale e fermarla adesso sembra quasi impossibile. Ma noi italiani come siam messi? L’Italia in realtà è un piccolo paese, che di grande ha soprattutto l’arte, le promesse non mantenute e i debiti. Ma c’è un fattore che da noi è assolutamente negativo e che può essere riassunto con il motto: l’importante non è vincere, ma impedire ad un altro di vincere. Cioè siamo i campioni europei di disgregazione. Siamo capaci di tagliarci i gioielli di famiglia pur di far dispiacere alla moglie, figuriamoci cosa possiamo fare al nostro vicino di casa! In un silenzio che urla, ci stiamo mangiando la ricchezza accumulata in 40 anni di crescita. Perché ormai sono i nonni a mantenere con le loro pensioni le nuove generazioni. Intanto abbiamo ripetutamente votato leaders politici inguardabili e, poco dopo, abbiamo accettato di essere governati da premier nemmeno eletti dalle urne. E che cosa scrivere del sistema creditizio italiano? Ancora scarsi sono i finanziamenti alle piccole e medie imprese, assurde sono le relative garanzie richieste. Poca è la trasparenza degli istituti e degli organi di vigilanza, mentre le nostre banche hanno crediti incagliati, e praticamente inesigibili, per oltre 200 miliardi di euro. Roba da far impallidire dalla paura di default. Poi, da questo gennaio è entrato in vigore il nuovo sistema europeo di salvataggio bancario, denominato bail-in, di cui tutti i clienti è meglio che si diano da fare per saper bene cosa comporti. Infine, come non notare che la nostra politica non riesce a capire, nonostante la dura realtà, che non può esserci un qualsiasi sviluppo economico quando le tasse alle imprese superano il 30% (in Italia sono oltre il 60%!). Detto questo, possiamo trarre da soli le opportune visioni per il nostro futuro. E per favore, lasciate in pace i gufi, che sono una rara specie protetta.


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CHIC’ERA

GRISAILLE

Testo Valentina Colleoni Fotografie Sergio Nessi

UN ANNO DI CREATIVITÀ E PASSIONE LO STILE E LA PASSIONE ANCHE NEL MINIMO DETTAGLIO: QUESTE DUE CHIAVI DI VOLTA HANNO GUIDATO LO STORE DI OSIO SOTTO PER TUTTO IL SUO PRIMO ANNO DI VITA. DODICI MESI INTENSI, FATTI DI IMPEGNO, SFIDE E DETERMINAZIONE, FONTI DI UN SUCCESSO PIÙ CHE MERITATO. PER FESTEGGIARE TUTTO QUESTO, CIRCONDATI DA AMICI E CLIENTI, NON POTEVA CHE ESSERE CREATO UN PARTY RICCO DI STILE E DI “GUSTO”...

Quando arredare non è solo la scelta di complementi arredo perfetti per un ambiente ma bensì “la ricerca di ciò che donerà una sua anima a quell’ambiente”. Questo è ciò che ogni giorno guida Grisaille nella realizzazione di lavori unici, curati in ogni minimo dettaglio, traduzione diretta dei desideri di ogni cliente in realtà. E proprio seguendo questa filosofia Grisaille ha soffiato con soddisfazione sulla prima candelina, circondati da oltre 60 clienti, amici e collaboratori che hanno preso parte alla prima tappa di questa avventura intrapresa da Patrizia, Rossano e Manuel. Loro, i titolari, per rendere omaggio a tutto questo sostegno hanno dato vita lo scorso 17 dicembre ad una festa unica, creata in collaborazione con TM Italia e CB Italy, che per l’occasione ha esposto il suo fantastico Leonardo, il geniale forno a infrarosso modulato utilizzato per la preparazione del gustoso buffet, reso ancora più unico dallo show cooking dello chef Angelo Koyfalas. Tanto l’entusiasmo mostrato dagli ospiti tra i quali Nadia e Luca Albergoni, Alessandra e Francesco Vattimo e Giusy e Fausto Paganini, tutti accorsi allo show room di Piazza Agliardi ad Osio Sotto, dove è stato anche possibile gustare quell’allure unico che solo Grisaille ricrea nei suoi spazi; un risultato dettato dalla perfetta interazione dello stile e delle professionalità dei titolari. Grisaille riesce ad unire lo stile alla grande capacità progettuale, creando soluzioni uniche e personalizzate per ogni cliente. I titolari hanno accuratamente selezionato i migliori marchi, sapientemente combinati in uno spazio armonioso ed “a misura d’uomo”: un concentrato della migliore qualità manifatturiera italiana. Come TM Italia che, unendo l’innovazione tecnologica a ricercati interventi artigianali, realizza cucine sartoriali curando ogni progetto nei minimi dettagli, supportando il team di Grisaille nella progettazione di spazi cucina e interior rigorosamente “su misura”. A breve verranno organizzati una serie di eventi rivolti agli architetti che pongono Grisaille come partner del progetto e come riferimento su Bergamo dell’eccellenza nell’interior design. Un’iniziativa che apre la strada ad un 2016 ricco di nuovi percorsi e grandi successi.


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CHIC’ERA

BEJIA FLOR

Testo Valentina Colleoni Fotografie Sergio Nessi

AL RITMO DI SAMBAS E PICANHA INAUGURATO ANCHE A BERGAMO BEIJA FLOR, LA PRIMA CATENA ITALIANA DEDICATA AI SAPORI ED AI COLORI DI UNA DELLE TERRE PIÙ ALLEGRE DEL MONDO: IL BRASILE. Uno spazio moderno, colorato e frizzante dove gustare il meglio della cucina brasiliana. Il gusto brasiliano è approdato a Bergamo e nel farlo ha portato con sè tutti i suoi tratti distintivi: allegria, colore e sapori. Soprattutto intorno a questo ultimo dettaglio è stato creato nel cuore della nostra città, al n. 7 di Via Angelo Maj, Beija Flor, il primo ristorante brasiliano interamente dedicato al mood della famosa terra sud americana, realizzato per conto di un importante gruppo di food dalla Eos International Project, con progetto e direzione lavori a cura dell’architetto Cinzia Rivellini. Una vera e propria churrascaria, con personale - cuochi e churraschieri - autentici brasiliani, dove da oggi sarà possibile gustare sfiziosi piatti cotti a carbone, come la castelinha de porco, la picanha, la linguiça, il frango e il peru, accompagnati da speciali cocktails (caipirinha, caipiroska ecc) e deliziosi dolci tipici. Tutto questo in uno spazio concepito appositamente per ricreare l’allegria brasiliana, possibili solo miscelando a design semplice e colori naturali tinte forti e brillanti, come le piume del beija-flor, l’uccello di piccola taglia della famiglia dei colibrì, scelto proprio come logo e nome del ristorante. Una scelta non casuale ma voluta anche per un riferimento diretto con la scuola di samba più famosa del Brasile, il Gremio Recreativo e la celebre “Codinome Bejia Flor”, cantata da Cazuza, gettonatissimo rocker du Brasil. Dettagli questi riproposti anche durante la serata inaugurale avvenuta il 14 gennaio con un evento tutto musica, balli, cibo ed allegria. Tantissimi gli ospiti coinvolti per tutta la sera in un clima di festa unico, durante il quale hanno potuto gustare cibi brasiliani al ritmo di musica dal vivo, suonata da un dj set e guidati nei balli da veri ballerini. Per rendere ancora più unica la serata, offerti agli ospiti churrasco e pizza no stop, un inserimento costante nel menu di Bejia Flor, voluto da titolari per consentire anche a quanti vorranno rimanere fedeli al gusto del made in Italy, di gustare una superba pizza napoletana cotta nel forno a legna. Gusto, allegria e simpatia a Beija Flor saranno così gli ingredienti speciali per “accendere” le serate bergamasche... in perfetto stile brasileiro!


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PROS.IT VIAGGIO DIGITALE TRA VIGNETI E CANTINE Oltre quindicimila etichette in pochi touch. Il Seminario Permanente Luigi Veronelli presenta I Vini di Veronelli 2016, applicazione per smartphone e tablet dedicata alle produzioni vitivinicole d’Italia. Assaggi, dati, punteggi: l’applicazione - disponibile al costo di soli 5,99 euro - rende consultabili con la rapidità e l’immediatezza del formato digitale tutte le informazioni e i giudizi della Guida Oro I Vini di Veronelli, prima guida ai vini italiani, secondo i valori trasmessi dal padre della critica gastronomica italiana contemporanea.

PIA FOR PRESIDENT

Pia Donata Berlucchi Amministratore Delegato uscente è il nuovo Presidente della Fratelli Berlucchi. Accoglie il mandato dal fratello Marcello, nella continuità di un legame famigliare radicato nella storia della Franciacorta e pronto a rinnovarsi guardando al futuro. “Sono molto onorata della nuova nomina” - ha dichiarato Pia Donata Berlucchi - “Il cambiamento fa parte del nostro DNA impossibile per noi non guardare al futuro, pur restando ancorati alla nostra storia, alla tradizione, al territorio. Non a caso abbiamo scelto Freccianera a guidare il nostro presente e il nostro futuro: questa ‘freccia’ è stata scoccata nel passato, siamo stati la prima doc in Franciacorta nel 1967 ma non si ferma, anzi, ci porta avanti, consci e sicuri che il miglior futuro, per noi fratelli Berlucchi, i nostri figli, i nipoti e per i nostri vini, debba attingere dall’esperienza. E senza paura, dalla vita che scorre nei suoi molteplici aspetti, buoni e meno buoni”.

AVREMO LAMBRUSCO FRANCESE?

Coldiretti stima che ammonti ad almeno 3 miliardi il valore sul mercato mondiale dei vini italiani che rischiano di dover rinunciare al loro nome tradizionale. Infatti, nel rivedere le norme comunitarie sulla etichettatura dei vini, la Commissione Europea sarebbe orientata a consentire l’uso di denominazioni senza un riferimento geografico, ma con solo il nome del vitigno. Sparirebbero insomma quelle distinzioni che sono espressione del territorio di produzione di vitigni genericamente analoghi ed il Lambrusco potrebbe provenire da qualunque altra regione europea, cancellando il forte legame che storia e tradizione hanno costruito nei territori originari. Il risultato sarebbe una pericolosa banalizzazione di alcune tra le più note denominazioni nazionali che si sono affermate nel mercato nazionale e in quelli esteri grazie al lavoro dei vitivinicoltori italiani. ll problema principale è proprio quello dei mercati internazionali dove il Made in Italy enologico è rappresentato da 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia che adesso potrebbero veder nascere la concorrenza di vini prodotti con lo stesso vitigno ma in qualsiasi altro luogo. Quindi il Lambrusco spagnolo, il Barolo francese e il Chianti cecoslovacco... Allora faremo lo Champagne in Franciacorta, il Bordeaux in Toscana e il Porto in Sicilia...

FRANCIACORTA 2015 ANNATA STORICA

Il 2015, per Franciacorta, è stato un anno ricco di soddisfazioni ed Expo è stata un’importante vetrina internazionale. Si registra un incremento delle vendite del 7.1% in Italia e del 7.5% all’Estero con un prezzo medio di vendita in leggera crescita (€ 19 iva inclusa), nonostante un contesto economico generale estremamente complesso. Il Franciacorta ha venduto16,5 milioni di bottiglie di cui oltre 1,5 all’estero. Il principale mercato si conferma il Giappone che rappresenta il 22% dell’export, a seguire Svizzera e Stati Uniti che incidono quasi il 14% sul totale. Interessanti le performance di crescita: il Giappone registra + 19% rispetto al 2014 e gli Stati Uniti + 16%, risultati incoraggianti grazie al lavoro svolto ed agli importanti investimenti in comunicazione. Sul mercato, inoltre, la domanda ha espresso un consenso crescente verso il Satèn, tipologia esclusiva del Franciacorta che fa rilevare un incremento del 17.5% e sui Dosaggio Zero che crescono del 28,8%. Forte incremento nel numero di bottiglie vendute nel centro Italia, in particolare in Toscana che registra +18,5%, stesso tasso di crescita anche per la Puglia, sebbene il Nord Italia mantenga ampiamente il primato di vendita: le due regioni principali si confermano Lombardia ed Emilia Romagna. Anche il Trentino cresce in modo importante con un +21,6%. Il 2016 sarà un anno ricco di eventi e iniziative in Italia, all’estero e soprattutto sul territorio. Proprio in Franciacorta si terranno il Festival Franciacorta d’Estate che si svolgerà il 25 e 26 giugno 2016, rientrando nel palinsesto degli eventi collaterali che il territorio offrirà nel periodo di installazione a giugno dell’opera-evento The Floating Piers di Christo sul lago d’Iseo (dal 18.6 al 3.7). A settembre, l’ormai consolidato Festival Franciacorta in Cantina, 17 e 18 settembre e durante l’anno gli immancabili Festival Franciacorta itineranti che quest’anno si svolgeranno a Padova, Cuneo, Roma e Bari.



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TE MANA O TE MOANA Vilebrequin conferma anche per il 2016 il suo impegno nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e dell’Oceano supportando Te Mana o Te Moana associazione che si occupa della salvaguardia delle tartarughe e dei fondali marini in Polinesia. Moana, oceano in thaitiano, non è solo il nome dell’associazione: è il nome della prima tartaruga raccolta da un gruppo di volontari nelle acque di Bora Bora più di dieci anni fa. Da questa prima esperienza nasce una clinica per tartarughe a Moorea. Punto di riferimento per la salvaguardia dell’Oceano Pacifico, si occupa anche di sensibilizzare le popolazioni locali verso una maggiore conoscenza dell’ecosistema marino, stimolando la partecipazione a progetti di ricerca. A più di 10 anni di distanza le cifre parlano chiaro: più di 400 tartarughe hanno trovato rifugio e sono state curate presso il Turtle Center dell’Hôtel InterContinental Moorea Resort & Spa, sede dell’associazione Te Mana o Te Moana. Come per Te Mana o Te Moana, la tartaruga sta a cuore a Vilebrequin. Icona scelta da anni dal marchio di costumi francese è simbolo di fortuna, positività, amore per il mare e le creature che lo abitano. Il modello di costume più amato di Vilebrequin inoltre si chiama proprio Moorea, come l’isola dove ha sede l’associazione. Tartarughe nuotano felici all’interno di una laguna dai colori polinesiani, protette dalla barriera corallina. SuIlo sfondo il mappamondo, per ricordarsi di avere rispetto per il mare e per l’ambiente ovunque ci si trovi. Per ciascun costume venduto 10 dollari andranno a favore di Te Mana o Te Moana. In vendita presso le boutique Vilebrequin dalla primavera 2016. www.vilebrequin.com

FOTO AL PARCO Premiati i vincitori del concorso fotografico indetto dal Parco del Serio che ha visto la partecipazione di molti fotoamatori intenti nell’immortalare i momenti di vita più suggestivi. Due donne sul podio: al primo posto si è classificata Greta Spinoni con la fotografia “Suggestioni autunnali” e il secondo è risultato Giovanni Moretti con la “Tortora selvatica” mentre al terzo gradino della classifica troviamo Miriam Viola con la fotografia “Nell’alveo del Serio”. Per la migliore immagine “macro” è stata scelta la foto del bruco di Massimiliano Bonvini.

718 MILIONI DI ALBERI In un anno la superficie boscata è cresciuta dello 0,25%: sono 624 gli ettari a disposizione di ogni lombardo. L’incremento di massa legnosa in un anno equivale a tante cataste quanti undici Duomi di Milano: ma solo due di queste sono state tagliate. Quasi l’80% del bosco regionale è situato nelle aree montane, contro il 13,2% in fascia collinare e il 7,6% in pianura. Faggi, castagni e carpini gli alberi più presenti sul territorio. La superficie forestale continua a crescere e con essa aumenta la possibilità di utilizzare il legname lombardo. Oggi in Lombardia viene tagliato circa il 20% dell’incremento legnoso annuo, in linea con la media nazionale. Questo dato concede nuove opportunità di crescita per la filiera, in quanto – almeno in linea teorica – indica che si potrebbero quintuplicare le utilizzazioni forestali senza intaccare il ‘capitale’ boschivo. La superficie boscata regionale è stimata in 624.383 ettari, con un aumento di 1.572 ettari rispetto all’anno precedente (+ 0,25%). Ciò conferma la Lombardia al 3° posto tra le regioni italiane, con il 7% del bosco nazionale. L’aumento del numero dei lombardi, peraltro, seppur continuo, è stato decisamente più contenuto rispetto alle precedenti annualità (10.002.615 unità, +0,29% dal 2013) determinando una sostanziale stazionarietà della superficie disponibile pro capite: nel 2014 ogni residente in Lombardia ha avuto a disposizione 624 mq di foresta. L’incremento della superficie rispetto al 2013 si deve in primo luogo al noto fenomeno di espansione naturale, cui fa riscontro la diminuzione di superficie dei pascoli e dei prati, e in secondo luogo all’aumento dei boschi di origine artificiale, con un numero maggiore di ettari collaudati


GREENSPACE GREENSPACE rispetto allo scorso anno, e per contro un valore contenuto di boschi trasformati. Rispetto al 2007, quando la superficie boscata era di 617.121 ettari, l’aumento è complessivamente del 1,18% (in media + 0,15 annuo). Le zone montuose sono caratterizzate dalla maggior crescita (+776 ha, 49%), seguite dalle zone di pianura (+523 ettari, 33,3%), mentre in quelle collinari l’aumento è di poco inferiore a quello registrato nel 2013 (+273 ha, 17,3%). La distribuzione complessiva del bosco nelle tre zone altimetriche ISTAT conferma la ripartizione riscontrata lo scorso anno: il 79,2% del bosco regionale è situato nelle aree montane, dove la copertura boschiva raggiunge i 494.729 ha, in fascia collinare troviamo il 13,2% di copertura forestale, corrispondente a 82.272 ha, mentre il bosco di pianura, esteso su 47.382 ettari, rappresenta il 7,6%. In Lombardia: sono presenti 718 milioni di alberi.

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DUE A ZERO PER LE NUTRIE

“Il problema dell’eccessiva proliferazione delle nutrie è tutto fuorchè risolto, purtroppo, ed è bene essere informati sulla verità, perché è stato fatto un grande passo indietro, allungando i tempi e utilizzando metodi poco efficaci come le gabbie, che hanno caratterizzato la politica degli ultimi 20 anni, senza risultati”. Parola di Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura. “Da un lato si dice che l’eradicazione è una modalità perseguita anche dalla UE - ha osservato - e, dall’altro, si vieta l’utilizzo delle armi nelle cosiddette “aree di Natura 2000” o “Aree protette”. Questo significa sostanzialmente vietare l’utilizzo delle armi da fuoco per l’abbattimento delle nutrie, esattamente in quei territori dove esse sono più concentrate”. Infatti, non sarà possibile cacciarle nel Parco dell’Oglio, nel Parco del Mincio, nelle golene del Po e in nessun’altra area che abbia valenza in qualche modo tutelata. E questo significa che non si possono cacciare in quasi tutti i territori dove queste sono più numerose. La seconda questione aperta dall’Istituto per la protezione dell’Ambiente, è che, di fatto, si limita l’autorizzazione ai soggetti che possono sparare a pochi individui qualificati, che debbono avere prima partecipato a corsi e ottenuto appositi patentini. Campa cavallo... la nutria intanto anche.

IN LOMBARDIA UNA FAMIGLIA SU TRE HA UN CANE In Lombardia una famiglia su tre ha un cane, le province più “dog friendly” sono Bergamo, Brescia e Mantova. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia diffusa in occasione della 50a esposizione internazionale che si è svolta ad inizio anno alla Fiera di Milano-Rho. Fra esemplari di razza e meticci sono più di un milione e 300 mila gli animali registrati in Lombardia e il loro numero è cresciuto del 10% negli ultimi due anni. Bergamo ha il record con il 47% delle famiglie con un cane, segue Mantova con il 44% e Brescia con il 43%. Le province sotto la media regionale sono Milano con il 18%, Monza con il 25% e Varese con il 29%. Per quanto riguarda gli altri territori: a Como il 32% delle famiglie ha un amico a quattro zampe, a Cremona il 34%, a Lecco il 36%, a Lodi il 37%, a Pavia il 35% e a Sondrio il 36%. Nelle zone di campagna è più frequente trovare abitazioni con cani, ma si tratta di una presenza che anche in città si sta diffondendo, come dimostrano le varie aree di sgambatura che vengono predisposte dai Comuni e anche dai regolamenti sulla gestione degli animali all’aperto, su strade, giardini e marciapiedi.


È il sapere della più antica tradizione artigiana, la continua innovazione, l’instancabile ricerca di prodotti di qualità, ma soprattutto sono le persone, che sono il centro di ogni nostro progetto.

SHOWROOM: Via Lega Lombarda 59 Bonate Sopra, Bergamo tel. +39 035 795002 info@polarislife.it - www.polarislife.it


Dal 12 al 17 aprile 2016 esponiamo l’anteprima delle nostre nuove cucine al

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stare bene

IL SANO DORMIRE

in collaborazione con Negozio del Materasso

ALCUNE BUONE REGOLE Fai fatica ad addormentarti? Oppure ti svegli nel cuore della notte o non riesci a riprendere sonno? Se ti può consolare, sappi che sei in buona compagnia, visto che in Italia circa 12 milioni di persone hanno problemi di insonnia. Donne soprattutto, in percentuale quasi doppia rispetto agli uomini, e con qualche differenza. Il 10% della popolazione, infatti, ne soffre in forma cronica, accusando qualche alterazione più o meno seria delle proprie performance anche durante il giorno, mentre circa il 20-30% lamenta fenomeni transitori o di breve durata. Ma cosa fare per scongiurare l’incubo di un’altra notte con gli occhi sbarrati a fissare il soffitto? Contro l’insonnia

è utile adottare dei comportamenti che aiutano a trascorrere notti serene. Ecco alcune regole da rispettare, segnalate da Liborio Parrino, responsabile assistenziale del Centro di medicina del sonno dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma e vicepresidente dell’Associazione italiana di medicina del sonno. 1. Di sera abituati a rallentare i giri del motore, staccare con la giornata, rimandare le incombenze all’indomani, perdere i contatti con l’ambiente esterno. 2. Predisponi la tua camera da letto per il sonno: abbassa le luci, i suoni e anche la voce (anche il colore delle pareti ha la sua importanza). 3. Abituati a coricarti a orari fissi, e a usare il letto solo per dormire, assicurandoti che la camera sia ben areata. 4. Nella camera da letto metti al bando, computer e cellulari. E stop anche alla televisione e ai pisolini davanti allo schermo dopo cena. Senza dimenticare, poi, che pc e tv sono due fonti luminose che inibiscono il rilascio della melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. 5. Non fare sport nelle ore serali. Se l’attività fisica durante il giorno concilia il sonno, poco prima di dormire potrebbe compromettere il riposo notturno a causa dell’aumento della temperatura corporea. 6. Ricorri a tecniche di rilassamento che aiutano l’organismo a raggiungere più facilmente il sonno come lo yoga, ma attenzione ai movimenti che tendono a eccitare il sistema nervoso. 7. Fai un bagno o una doccia calda prima di andare a letto: si rilassano muscoli e mucose respiratorie. Per i più pigri può andar bene un pediluvio. L’obiettivo è scaldare le estremità del corpo per propiziare un sonno tranquillo: i meccanismi che regolano la temperatura influenzano quelli di controllo del sonno.

40 ANNI DI ESPERIENZA È stato appurato da innumerevoli ricerche che il buon dormire sia uno degli ingredienti fondamentali per esaltare la qualità della propria vita. Ecco perché non sono indispensabili solo le giuste ore di sonno ma anche la scelta di un sistema di riposo con le giuste caratteristiche...proprio come il “Negozio del Materasso” ci ha spiegato in questa prima puntata di questa rubrica. Rendere unico e speciale ogni riposo. Questo l’obiettivo che in oltre 40 anni di storia ha guidato il “Negozio del Materasso”, affermata realtà bergamasca specializzata nei sistemi di riposo la quale, seguendo nel corso del tempo le nuove esigenze dei consumatori, gli stili di vita e le soluzioni di materiali ergonomici, è oggi in grado di fornire ai clienti il meglio presente sul mercato. Ne è un esempio Jensen Diplomat, un vero e proprio alleato del sonno, realizzato dalla ditta Jensen, utilizzando materiali appositamente selezionati e propri di un sistema a molle insacchettate dello spessore di 12,5 cm nel piano inferiore del letto. Per aumentarne la robustezza il letto è rinforzato da un telaio, doghe integrate e doppio sistema a molle completo. Inoltre lo strato superiore del materasso presenta una parte in tessuto stretch, estensibile in ogni direzione, che ottimizza l’efficacia del sistema a molle. Quando parliamo di Jensen non si può inoltre non specificare la sua continua ricerca verso il raggiungimento di un confort ottimale per il riposto che ha condotto alla realizzazione di un sistema particolare: Jensen Exact Comfort Adjustment. Esso ricollegandosi al concetto che un buon sistema di riposo deve consentire una rigidità del letto e una divisione in zone, attraverso la funzione svolta da questo nuovo dispositivo, consente la rigidità del letto box spring, semplicemente premendo un pulsante. In base alle esigenze di confort si potrà scegliere così se avere un piano letto più morbido o più rigido optando per la soluzione “più sostegno” o “più relax”. Jensen Diplomat è solo una delle tante proposte che la ditta norvegese realizza, tutte create tenendo fede ad un concetto di ecosostenibilità certificata dal famoso logo del cigno, il marchio che garantisce la conformità dei prodotti ai severi requisiti di rispetto dell’ambientale, a partire dalle materie prime fino allo smaltimento e riciclo. Inoltre ogni prodotto Jensen è sottoposto al controllo rigoroso di Mobelfakta, sigillo di qualità norvegese che ne attesta stabilità, sostenibilità, qualità dei materiali, infiammabilità, lavorazione e sicurezza.



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50° LORENZI 1965-2015: CINQUANT’ANNI DI STORIA DEL SALUMIFICIO TRA AMBIZIONE E PASSIONE.

Salumi Lorenzi, una delle aziende bergamasche che in cinquant’anni di storia è cresciuta senza sosta fino a rappresentare oggi un’importante realtà nel suo settore. Tutto questo grazie ad un trascorso semplice ma ricco di passione e ambizione: due caratteristiche che hanno guidato fin dagli inizi del suo percorso Giambattista Lorenzi, fondatore nel 1965 della sua omonima azienda. Prima sede quella di Borgo Palazzo, dove in quegli anni iniziarono le prime produzioni di salumi e dove l’azienda restò fino al 1975 quando la sede ufficiale passò da Bergamo a Comun Nuovo, dove ancora oggi risiede, con tutta la sua produzione, uffici amministrativi e centrale per la rete commerciale che oggi tocca tutta la penisola italiana. Impegno, professionalità ed innovazione uniti alla collaborazione attiva di tutti permisero negli anni a venire la crescita dei Salumi Lorenzi e il perseguimento di continui successi dettati anche dal forte legame tra i membri della sua famiglia. Da Giambattista e sua moglie Rosangela ai figli, lo sviluppo è stato sempre più esponenziale, implementato da una cura meticolosa riservata a tutte le fasi di lavorazione dei salumi: dalla selezione delle materie prime al trattamento delle carni, nel rigoroso rispetto della più autentica tradizione. Oggi in un’unica modernissima struttura si collocano tutte le fasi della produzione: la linea dei cotti, le cantine di stagionatura, le sale bianche di affettamento, il magazzino dinamico e l’attrezzatissimo laboratorio di analisi. Proprio qui si svolgono le operazioni di controllo continuo sui prodotti per potere mantenere gli altissimi livelli qualitativi raggiunti. Con questo suo primo cinquantesimo Salumi Lorenzi raggiunge così un grande risultato, inteso però come punto di partenza per nuove sfide e traguardi, proprio come la recente acquisizione del Salumificio Salvo, azienda storica ligure. Una mossa che segna un ulteriore tappa nella storia del salumificio, che con ambizione guarda al suo futuro, con entusiasmo, volgendo sempre lo sguardo a quel passato che ha gettato le basi per un presente di successi.


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Con un evento dagli “effetti speciali” Salumi Lorenzi ha festeggiato i suoi primi 50 anni di attività presso la stupenda Villa Castelbarco, accesasi in tutto il suo splendore per ospitare uno degli anniversari più attesi dell’imprenditoria bergamasca. “Un sogno lontano divenuto un’affermata realtà”, così è stata definita Salumi Lorenzi durante il discorso agli ospiti, al quale ha fatto seguito la consegna di targhe e riconoscimenti a quanti in questi anni hanno prestato il loro servizio. Per tutta la serata un gustoso buffet, distribuito in isole appositamente create, ha deliziato i presenti, intrattenuti anche da coinvolgenti spettacoli. In chiusura servita una magnifica torta accompagnata da un suggestivo gioco di farfalle luminose che ha reso ancora più speciale un evento unico ed indimenticabile, non solo per la famiglia Lorenzi ma per tutti gli ospiti presenti.


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Siamo felici di condividere con voi questo straordinario traguardo Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il realizzarsi di questo sogno


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foto di SILVIA SALERI


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CHIC’ERA

CAREDENT

LAST CHRISTMAS PARTY

COME OGNI ANNO GRANDE ENTUSIASMO PER LA CENA DI NATALE CAREDENT CHE PER L’EDIZIONE 2015/16 SI È SVOLTA IN UNA LOCATION DA SOGNO. L’OMAGGIO PERFETTO PER UNA REALTÀ AZIENDALE IN CONTINUA CRESCITA. “Qualità e competenza? Garantite!”. Credendo per anni in questo slogan Caredent si pone oggi come una delle realtà più affermate nel campo dell’odontoiatria, grazie alle sue 28 cliniche attualmente presenti in Italia, 23 della quali in Lombardia. Entrare oggi in una clinica CareDent significa affidarsi a professionisti in grado di curare al meglio la salute dentale dei pazienti, accolti in un clima confortevole e rilassante. Tutto questo mosso anche dalla coesione di uno staff attento e motivato, riunito la sera dell’11 dicembre scorso in occasione del Santo Natale al Ristorante La Cantalupa di Brusaporto, splendida location appositamente scelta per regalare una serata unica ed indimenticabile. Qui, dopo avere gustato una raffinata cena, i collaboratori della sede centrale Caredent e tutto lo staff delle cliniche hanno trovato il meglio dell’intrattenimento grazie alla partecipazione dell’attore comico Jerry Calà esibitosi con lo show musicale “Una vita da libidine”. Canzoni, battute e tanto divertimento hanno così coinvolto tutto lo staff CareDent, rendendo ancora più unica una serata in cui le parole di augurio e di crescita per questo 2016 appena iniziato avevano già motivato i dipendenti. Nove le cliniche in provincia di Bergamo, per generare un indotto per il mondo del lavoro bergamasco di grande rilievo nonché una maggiore presenza sul territorio per quanti vorranno usufruire del servizio di CareDent. Trattamenti di odontoiatria quali implantologia, chirurgia odontoiatrica, protesi fisse e mobili, parodontologia, igiene orale, conservativa, endodonzia, odontoiatria infantile, ortodonzia ed estetica dentale sono solo alcuni dei tanti trattamenti dei quali i pazienti potranno usufruire in uno dei centri CareDent, con un risultato assolutamente di massima eccellenza. Questo senza dimenticare le direttive vincenti dell’azienda quali l’educazione delle persone alla cultura della salute dentale, una semplice fruibilità delle strutture, dentisti esperti e preventivi chiari, trasparenti e con prezzi accessibili.


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CHIC’ERA

ROTARY: LE DOMENICHE DELLA SALUTE ONE

PROMUOVERE L’INFORMAZIONE SANITARIA, PER LA PREVENZIONE DELLE PIÙ COMUNI PATOLOGIE SUL TERRITORIO, IN UN’OTTICA INDIVIDUALE E SOCIALE: QUESTA LA SFIDA LANCIATA DAL ROTARY TREVIGLIO E PIANURA BERGAMASCA A CUI L’ASST BERGAMO OVEST HA ADERITO COL PATROCINIO DELLE DOMENICHE DELLA SALUTE E CON LA PARTECIPAZIONE DI NUMEROSI PROFESSIONISTI. Sabato 6 febbraio al Teatro Nuovo di Treviglio è stato presentato il Service Rotariano dal titolo “Le Domeniche della Salute”. Responsabile del progetto la Dott.ssa Martina Di Rubbo, socia del Rotary Club Treviglio e Pianura Bergamasca, ginecologa dell’Ospedale di Treviglio, che per presentarlo a tutti i cittadini, ha organizzato un convegno serale che si è proposto di essere un incontro formativo-informativo per la popolazione al fine di sensibilizzarla sull’argomento “salute” quale bene fondamentale ed essenziale per lo sviluppo sociale economico e personale. La serata è iniziata presentando nel dettaglio il progetto “Le domeniche della salute” che si propone di promuovere sul territorio l’informazione sanitaria per la prevenzione delle più comuni patologie sia a livello individuale che sociale e quindi come mantenersi in forma e in buona salute. Per introdurre i temi principali della prevenzione - che sono stati trattati in occasione della prima ‘Domenica della Salute’ (14 febbraio) e che saranno ripresi in modo più specifico e approfondito nell’arco delle restanti due domeniche (13 marzo e 10 aprile) - durante il convegno è stata fatta informazione sanitaria e parlato di corretto stile di vita come strategia indispensabile per il benessere e la salute. Durante questa occasione, nel foyer del teatro, è stata inoltre allestita una mostra che descrive la “sfida del Rotary alla poliomielite nel mondo”, ideata e curata dal socio Ing. Franco Pellaschiar, autore anche del DVD sul Programma PolioPlus che è stato proiettato e di cui sono stati omaggiati i relatori al termine della serata. Riferendoci al motto del Presidente del Rotary International K. R. Ravindran “Siate dono nel mondo” e al suo invito: “a chi ne ha bisogno, noi rotariani non diamo solo le nostre risorse ma anche noi stessi, perchè c’è una grande differenza tra il fare la carità e dare una mano, soprattutto quando questa è accompagnata dalla sincerità di cuore”, abbiamo pensato di mettere a servizio del territorio la nostra professionalità rotariana donando noi stessi e il nostro lavoro. L’obiettivo è quello di promuovere l’ informazione sanitaria per la prevenzione sul territorio delle piu’ comuni patologie sia da un punto di vista individuale sia a livello sociale, per mantenersi quindi in buona salute. Viene offerta informazione medica tramite colloquio e visita diretta del paziente con il medico specialista dedicato e attraverso la distribuzione di brochure informative tradotte in varie lingue, e in presenza di un mediatore culturale. Viene eseguito uno screening diagnostico che varia asseconda dell’argomento trattato e a conclusione un consiglio diagnostico-terapeutico. C’è la possibilità di accedere ad un percorso di approfondimento diagnostico già tracciato e facilitato, con la creazione di canali preferenziali di prenotazione visite nelle settimane successive all’evento, presso l’ospedale del territorio. In maniera ben visibile sulla piazza principale della cittadina ci sarà un grande camper attrezzato di strumentario diagnostico, affiancato da gazebi/stand con cartellonistica sul tema della domenica, trattato, sul gruppo organizzatore, ci saranno medici e personale qualificato rotariano, nonchè amici rotariani. Saranno n. 3 domeniche con date concordate con il comune di Treviglio per l’occupazione del suolo pubblico in piazza Manara (14/02/2016, 13/03/2016, 10/04/2016) 1^ domenica di ginecologia e urologia, informazione su adolescenza, contraccezione, gravidanza, menopausa, screening oncologico con pap test , disturbi della sfera urologica femminile e maschile. 2^ domenica sul rischio cardiovascolare, ipertensione, diabete, alimentazione, malattia renale cronica, screening glicemico, proteinuria. 3^ domenica su informazione e screening visivo, miopia, cataratta senile e infantile, retinografia Per proseguire il tema del mantenersi in forma e quindi in buona salute e per raccolta fondi verranno inoltre organizzati due eventi sportivi sul territorio, con data da definire: Torneo di Tennis presso il circolo tennis di Treviglio e una Biciclettata della Salute per i castelli che circondano Treviglio o lungo l’Adda.


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anni azzurri

A cura del Direttore Johnny Vinella

L’ASSISTENTE SOCIALE IN RSA

TRAIT D’UNION INDISPENSABILE FRA L’ANZIANO E I SERVIZI Alla Residenza Anni Azzurri San Sisto di Bergamo l’attenzione e la cura dedicata ad ogni ospite si declinano a 360 gradi, per offrire sempre risposte puntuali ai suoi bisogni: dai servizi di assistenza quotidiana, alla qualificata assistenza medica e infermieristica, dagli alti standard alberghieri, ai moderni servizi riabilitativi, dalle iniziative di animazione all’impegno per far sentire ciascun anziano davvero “a casa”, in un clima che sia il più accogliente e familiare possibile. In questo ampio ventaglio di attività si inserisce un servizio peculiare che

caratterizza la Residenza San Sisto: si tratta della figura dell’assistente sociale, che è presente in RSA ed è a pieno titolo parte integrante dell’équipe della residenza, insieme a tutte le altre figure professionali, per ricercare ed individuare soluzioni idonee relativamante agli aspetti sociali riferiti all’ospite e alle famiglie. “Il servizio svolto dall’assistente sociale è gratuito e aperto a tutti – afferma il direttore della Residenza Anni Azzurri San Sisto, dottor Johnny Vinella - e offre informazioni ed assistenza sui molteplici temi di carattere socio-sanitario come le procedure per l’ingresso in Rsa, le pratiche per ottenete l’indennità di invalidità e di accompagnamento, oppure no-

mina di amministratore di sostegno, le procedure di convenzionamento, o quelle per il rilascio di ausili e presidi sanitari”. L’assistente sociale è un fondamentale tramite fra gli anziani che vengono accolti presso la struttura e il contesto esterno, perché questa figura è impegnata nel mantenere i contatti con il territorio, in particolare i Servizi sociali e l’Asl, sia per gli inserimenti sia per le pratiche riferite al sostegno e all’invalidità. Si occupa degli ingressi alla struttura, essendo in contatto sia con i familiari sia con gli ospedali, ed è il primo punto di collegamento con l’esterno per le informazioni sulla residenza, sulle degenze e sui servizi offerti all’interno della struttura. L’invecchiamento e la non autosufficienza di un genitore o di un parente spesso genera un vissuto di emozioni nuove, perché la fragilità tende a capovolgere i ruoli e a determinare un nuovo e diverso senso di responsabilità. Anche le famiglie che affidano il proprio caro alle cure di una Rsa devono confrontarsi con sentimenti nuovi, e in questa prospettiva l’assistente sociale diventa una presenza indispensabile, che si occupa del sostegno e del mutuo aiuto rivolto ai familiari degli ospiti e ai caregiver del territorio, attraverso momenti di confronto condotti insieme alla psicologa. I gruppi di mutuo aiuto a sostegno dei familiari e dei caregiver di anziani rappresentano infatti un’importante occasione di condivisione di esperienze, per far fronte ai momenti di fragilità, alle sfide, alle attese e alle frustrazioni di ogni giorno, e affrontare la quotidianità sentendosi meno soli. “L’assistente sociale – sottolinea il direttore Vinella - è una figura inserita a tempo pieno nella Residenza Anni Azzurri San Sisto, per curare i rapporti con i familiari, l’aiuto e il sostegno agli ospiti”. Un servizio che è un punto di riferimento per i pazienti e i parenti, tenuto conto che la Residenza Anni Azzurri San Sisto accoglie ospiti con molteplici e progressivi livelli di complessità, come gli anziani con parziale autosufficienza, quelli non autosufficienti, o quelli con demenza senile e Alzheimer, cui è dedicato un intero piano della struttura.

In collaborazione con Via Colognola ai colli, 8 - Bergamo Tel. 035 08641 - Fax 035 19909256 residenzasansisto@anniazzurri.it - johnny.vinella@anniazzurri.it


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CHIC’ERA

NIGHT BRUNCH DA CAPOGIRO

PER S.APOLLONIA I DENTISTI ANDI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE DENTISTI ITALIANI) DI BERGAMO, MARTEDÌ 9 FEBBRAIO 2016, HANNO PARTECIPATO AD UN NIGHT BRUNCH ORGANIZZATO NEL LOCALE CAPOGIRO DI CURNO, PER FESTEGGIARE LA LORO PROTETTRICE S. APOLLONIA, NEL GIORNO DELLA SUA RICORRENZA. UN ‘OCCASIONE SPECIALE IN CUI LA CONCESSIONARIA BMW LARIO BERGAUTO HA PRESENTATO LA NUOVA BMW X5 XDRIVE 40E PLUG-IN HYBRID, LA PIÙ ECOLOGICA X5 MAI PRODOTTA Dopo il saluto inaugurale del Presidente Dott. Giuseppe Caldara, giunto a bordo di una fiammante BMW I8, messa gentilmente a disposizione per l’occasione dal concessionario BMW Lario Bergauto, i numerosi partecipanti hanno potuto godere di una piacevolissima serata fatta di musica e ottimo cibo nello splendido locale, anima della movida bergamasca. Come ricordato dal Presidente provinciale è stata un’occasione per trascorrere alcune ore di svago tra colleghi in un ambiente gioioso e lontano dall’ambito lavorativo. A rendere ancora più pregevole la serata è stata la partecipazione del Presidente Nazionale Dott. Gianfranco Prada, quella del Presidente Regionale Dott. Nicola Di Gennaro e del past Presidente Nazionale Dott. Roberto Callioni. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la generosità e disponibilità delle ditte Lario Bergauto, Ascor Group, Astidental, Econ, Henry Schein Krugg, Kavo, Linea Diretta e Teethan, che hanno creduto con entusiasmo nell’evento fin dall’inizio permettendone la realizzazione con il loro contributo e intervenendo loro stessi alla serata.


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CHIC’ERA

NIGHT BRUNCH

PER S.APOLLONIA E PASSIONE

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Inoltre per gli Associati sono stati messi a disposizione dagli Sponsor numerosi omaggi, assegnati con estrazioni e consegnati dai rappresentanti delle aziende. I dottori e le dottoresse hanno ricevuto gioielli da Leila Bali, un corso di guida sicura presso l’autodromo di Monza da Lario Bergauto, profumi da Acqua di Bergamo, capi di abbigliamento da Tradizione Italiana, accessori da InVogue e prodotti odontoiatrici da Astidental. Al termine della serata il Presidente provinciale Dott. Giuseppe Caldara ha ricordato che “ANDI BERGAMO C’E’”, non solo per organizzare eventi culturali o sindacali, ma anche ludici, come in quest’apprezzata occasione.


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EXPOSÈ

SIMBOLISMO A PALAZZO REALE La mostra “Simbolismo. Dalla Belle Époque alla Grande Guerra” a Palazzo Reale di Milano è un grande omaggio ad una delle correnti più originali ed intriganti della storia dell’arte. Sviluppatosi alla fine dell’Ottocento, il Simbolismo mira ad indagare tutti gli aspetti emotivi della realtà e trova manifestazioni in letteratura e in poesia, dove capolavoro assoluto sono I fiori del male di Baudelaire, in pittura, in scultura, in musica. Andando ad indagare i misteri più intimi e segreti del creato, il Simbolismo penetra nell’essenza delle cose, cui solo l’artista dallo spirito eletto riesce ad attingere: suo scopo è dunque svelare e rendere visibile o ascoltabile quell’intima natura delle cose, più vera, più intensa, superando la mera oggettività del reale, affidandosi ad immagini sognanti e metaforiche, in un’esplosione di fantasia che trova in artisti come Segantini, James Ensor, Moreau, Redon e Bocklin i suoi interpreti più alti. La mostra “Simbolismo” a Milano propone al visitatore una selezione di opere significative che indagano l’essenza della natura nel più puro stile simbolista, dove il superamento dell’Impressionismo si manifesta in un distacco dal dato reale che privilegia, allegorie, atmosfere sognanti, incubi e visioni spaventose che attraversano una vastissima gamma di sensazioni che l’animo umano prova nel momento in cui si accinge ad indagare oltre il visibile. “Simbolismo. Dalla Belle Époque alla Grande Guerra” a Milano Palazzo Reale, fino al 5 giugno 2016 . Orari: lunedì: 14.30– 19.30 - martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30

giovedì e sabato: 9.30-22.30

KLAUS MUNCH GOCCE DI SPAZI PARALLELI L’originale universo creativo dell’artista Klaus Münch è in mostra fino al 23 marzo alla Fabbrica del Vapore di Milano. Una significativa personale dal titolo “Klaus Münch. Gocce di spazi paralleli” a cura di Pietro Bellasi, Bruno Corà con il contributo scientifico di Aldo Iori, presenta sculture in plexiglas, grandi opere su carta a grafite e cera, disegni realizzati con resina e pigmenti, dove micro e macrocosmo si riflettono continuamente l’uno nell’altro. L’esposizione illustra attraverso inediti e opere degli ultimi anni il lavoro dello scultore tedesco che, formatosi tra Carrara e Monaco, si esprime attraverso la realizzazione di opere che evocano la formazione della vita nel cosmo in una concezione spaziale in divenire, avvicinandosi alla teoria degli universi paralleli. Il rapporto tra arte e scienza, tra micro e macrocosmo, è sapientemente espresso nel nucleo di sculture policrome semisferiche in plexiglas che caratterizzano il lavoro dell’artista dalla metà degli anni Novanta, serigrafate internamente con immagini di cellule minerali, vegetali e animali ricavate al microscopio. Sono “cupole” di varie dimensioni che

diventano “spazio abitativo” per l’origine della vita, in cui le nanostrutture cellulari rimandano a pianeti, a mondi più vasti, a costellazioni astratte. In mostra i lavori posizionati a terra e alle pareti definiscono lo spazio espositivo e collocano il visitatore all’interno di una galassia di organismi plastici che induce alla riflessione sulla natura stessa dell’uomo e dell’universo. Ne sono esempi le opere in cui la texture cellulare serigrafata sulla superfice ricorda l’immagine di un mondo lontano, in altre opere impronte cromatiche evocano paesaggi lunari, ed in altre la trasparenza del colore su plexiglas richiama la vita nel suo stadio embrionale. Il lavoro plastico di Klaus Münch si accompagna da sempre al disegno dove l’enfasi del gesto è predominante e il tratto delinea forme e organismi cellulari che ritroviamo anche nelle opere realizzate a grafite, resina e pigmenti. Klaus Münch è in mostra fino al 23 marzo alla Fabbrica del Vapore di Milano Orari da martedì a domenica, ore 15-20


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BESTIARIO. MANUALE DI CUCINA ILARIA FERRETTI MUST GALLERY è lieta di presentare per la prima volta in Svizzera l’artista Ilaria Ferretti con il suo inedito progetto fotografico Bestiario. Manuale di cucina. “Amo il bello ed il buono ovunque si trovino e mi ripugna di vedere straziata, come suol dirsi, la grazia di Dio”. Così Pellegrino Artusi conclude l’introduzione al suo intramontabile manuale, La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene. Con le stesse parole Ilaria Ferretti dà inizio al suo Bestiario, una spettacolare sequenza di immagini, citazioni, testi, con la quale l’artista cerca di trovare l’impossibile conciliazione tra due amori paralleli e contrapposti. Da un lato il “suo” paesaggio, la tradizione, la buona cucina, e tutto l’idillio apparente e la violenza implicita che li rendono possibili (e che già spaccavano il cuore a Giacomelli). Dall’altro l’insostenibile empatia con le vittime di quella invisibile brutalità, in questo caso gli animali destinati al macello, così come in altri suoi lavori erano i luoghi di estrazione martoriati dall’uomo o addirittura gli edifici assaliti dal tempo e dall’incuria. Per tenere

PICASSO CAPOLAVORI INCISORI E LITOGRAFICI Testimonianza di una genialità eclettica, di un’assoluta modernità artistica, della versatilità, della costante evoluzione stilistica è il corpus di opere grafiche presentate dalla Galleria Deodato Arte, dal 12 febbraio al 30 marzo con la mostra “Picasso, capolavori incisori e litografici”. Pablo Picasso dimostra in tutto il corso della sua carriera uno spiccato interesse per la grafica, dall’incisione all’acquaforte, dall’acquatinta alla litografia, realizzando opere esemplari sia dal punto di vista tecnico, che iconografico per esprimere una grande varietà di contenuti. Un incessante desiderio di esplorazione, appropriazione e innovazione contraddistingue questi lavori, nei quali non mancano componenti autobiografiche che si uniscono a temi letterari, classici, mitologici, erotici. In mostra sono esposte numerose opere litografiche dagli anni venti agli anni settanta, oltre a una selezione di incisioni appartenenti alle serie Suite Voillard (1930 1937) e La Celestine (1968 - 1971). Le 100 acqueforti raccolte nella Suite Voillard, commissionate dall’editore Ambroise Voillard, non fanno riferimento ad un unico testo, ma trattano cinque tematiche differenti: la battaglia amorosa, Rembrandt, il Minotauro e il Minotauro Cieco, lo Studio dello Scultore e Ritratti di Voillard. Rientrano in questa suddivisione 73 tavole, mentre le rimanenti 27 sono a tema libero. Nel percorso espositivo una consistente sezione è dedicata alla tecnica litografica, già sperimentata dagli anni venti e che raggiunge il suo culmine a partire dal 1944, anno in cui Picasso visita e frequenta assiduamente lo studio di Fernand Mourlot, noto laboratorio di stampa parigino. Rappresentativa di questo periodo è Centaure et bacchante avec un faune (1947) dal tratto morbido e veloce. Un ulteriore studio e ricerca nell’ambito dell’arte incisoria emerge dai lavori realizzati su linoleum, materiale più morbido e leggero da lavorare rispetto al legno, con tempi di realizzazione molto rapidi e con tonalità cromatiche più vive come si ammira in Jeune homme couronné de fuillage (1962) e in Le vieux roi (1963).

Galleria Deodato Arte, dal 12 febbraio al 30 marzo con la mostra “Picasso, capolavori incisori e litografici”.

insieme due sentimenti così diversi, eppure così presenti in ognuno di noi, Ferretti ha bisogno di un linguaggio fotografico estremo, dove il contesto naturale si nasconde in un’oscurità quasi impenetrabile e il colore dei soggetti diventa bianco e astratto, come fosse quello delle loro “anime”. La bellezza del paesaggio offuscata dalla voglia prevalente di “mettere in luce” i soggetti del suo bestiario. Il colore e la fisicità degli animali ritratti, bianchi e immacolati come l’anima che l’artista riconosce in loro. Gli animali poi sono spesso di spalle, non hanno faccia, marciano verso una destinazione persa nel buio eppure resa fin troppo ovvia dalle citazioni dell’Artusi. E infine il buon cibo, che aleggia come una promessa e una minaccia nelle parole sottratte all’esperto e nel futuro dei capi di bestiame ma non si vede mai. Ferretti non intende denunciare. Ha empatia ma è allo stesso tempo crudele, toglie i colori al pavone, non consente ai buoi di consolarci brucando il pascolo, racconta l’oca solo come un ammasso ben distribuito attorno al suo gustoso fegato. Isola la “bellezza” dei gruppi, la sospende in un magma scuro e la rende astratta, strappata al terreno. Oltre che sui suoi animali Ferretti lavora sull’idea stessa di fotografia, ne stressa i procedimenti tradizionali spingendola con consapevolezza in un territorio artistico nuovo, dove immagine fotografica, reportage, pittura, disegno, arte (apparentemente) digitale si confondono e si consolidano a vicenda. Tra gli aspetti più impressionanti di questo progetto c’è la capacità della fotografa di “mettere in posa” (inconscia) gli animali: “attraversano” l’inquadratura come se volessero in qualche modo sfuggire al buio che li opprime, si guardano intorno in cerca di uno spiraglio, ma soprattutto quando si tratta di soggetti singoli sembrano dialogare in modo terribilmente intenso con lo sguardo fotografico. Da questo dialogo nascono inquadrature strazianti e memorabili, che potrebbero inquietarci un poco alla nostra prossima visita al ristorante, o mentre sfogliamo il più classico dei manuali di cucina. (Pippo Ciorra) Il Bestiario di Ilaria Ferretti in mostra fino al 20 marzo da Must Gallery Via del Canvetto Lugano +41 91 970 21 84 info@mustgallery.ch


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EXPOSÈ

FINO AL 26 FEBBRAIO DURANTE GLI ORARI DI APERTURA DELLA FILIALE DEL CREDITO BERGAMASCO DI LARGO PORTA NUOVA, 2

GIOBBE LA NOTTE E IL SUO SOLE

La Fondazione Credito Bergamasco presenta nel Salone principale di Palazzo Creberg, in Largo Porta Nuova a Bergamo, l’esposizione Giobbe. La notte e il suo sole, la mostra itinerante realizzata dalla Fondazione, con opere di Francesco Betti, che nel corso del biennio 2014/2015 ha toccato le località di Romano di Lombardia, Serina, Lovere, Grumello del Monte, Verona, Pitigliano (GR) e Genova, riscuotendo un grande apprezzamento da parte dei numerosi visitatori (circa 20.000 in totale). L’esposizione ripercorre la vicenda biblica di Giobbe, che attraverso situazioni drammatiche di privazioni, dolore e sofferenza giunge alla serenità. La Fondazione Credito Bergamasco ha coinvolto, per l’occasione, Francesco Betti, pittore bergamasco nato nel 1980. Un artista capace di un’attenta analisi psicologica dei personaggi raffigurati e in grado di trasmettere la drammaticità delle vicende di Giobbe. Attraverso tredici grandi tavole realizzate con tecnica mista su tela, caratterizzate da linee nette e marcate, l’artista trasforma la parabola biblica di Giobbe in una metafora della vita dell’uomo. “Fatica, prove, privazioni, tentazioni, tormento, lutto, dolore, sofferenza; la vicenda di Giobbe evoca, a prima vista, situazioni drammatiche, strettamente connesse alla natura dell’uomo e al suo percorso terreno. Nel periodo di difficoltà che stiamo vivendo, risulta immediata l’associazione tra il crescendo di vicende negative che il personaggio biblico è chiamato a sperimentare e la crisi che stiamo soffrendo e dalla quale sembra, a volte, impossibile uscire – spiega Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg e curatore della mostra con Tarcisio Tironi, presidente del Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia. “Eppure dalla crisi si esce; l’itinerario di Giobbe, per quanto profondamente tormentato e, in molti momenti, disperato, si conclude nella serenità, ancor più preziosa dopo annose tribolazioni, costituita da una vita rinnovata nel segno della libertà, della prosperità, degli affetti, della progenie e del futuro”. Salone principale di Palazzo Creberg, in Largo Porta Nuova a Bergamo,

CLAY PAKY ILLUMINA IL CIELO DI MOSCA Le luci Clay Paky sono state grandi protagoniste del Circle of Light Festival, un evento di rilevanza internazionale che si tiene ogni anno a Mosca, dove le tecnologie visive – video e luci – applicate al contesto metropolitano costituiscono l’ingrediente caratterizzante e che ne determina il successo: ogni anno l’evento richiama più di 6 milioni di persone! Quest’anno il “Circle of Light” prevedeva una molteplicità di stage sparsi per la città di Mosca, fra cui uno costituito da un ponte sul fiume Moscova, e l’altro dal Palazzo del Ministero della Difesa. I numerosissimi visitatori potevano apprezzare ogni giorno due light show di grande effetto spettacolare1

PAOLO FACCHINETTI: TZIMTZUM

Nella cabala ebraica – tzimtzum – è ciò che rende possibile la creazione del mondo da parte di Dio. Il suo significato, difficile da rendere in italiano, corrisponde all’atto del ritrarsi, come all’onda che indietreggia per riuscire a coprire la sabbia nel moto successivo, e indica l’atto con il quale Dio si ritrae in se stesso per “fare spazio” a ciò che vuole creare. L’intero lavoro di Paolo Facchinetti si gioca su questo, sulla dialettica composta, silenziosa, perseguita con un lavoro di ricerca in continua tensione, tra la materia e l’idea anche se, guardando i suoi lavori, emergono una rarefazione e una contrazione tali da non fare affiorare al pensiero il peso e la fatica di un grumo materico. Le opere in mostra possono, seppure nella loro diversità di tecniche e supporti, essere definite come “paesaggi” o, meglio ancora, “landscapes”, parola che parla di terre e di fuga, di spazio in cui perdersi ed evadere, con un’ansia di superamento della finitudine delle frontiere. (Giovanna Brambilla) SPAZIOARTE VIAMORONI16 Bergamo fino al 5 Marzo


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A CURA DI ANDREA BOTTI TITOLARE DI CERAMICHE BOTTI

REVSTONE digital tecnology “UN PASSO AVANTI... SEMPRE”. UNA FILOSOFIA CHE BOTTI CERAMICHE PERSEGUE COSTANTEMENTE ATTRAVERSO UNA RICERCA CONTINUA E ATTENTA DI TUTTE LE SOLUZIONI CHE PROPONE AI SUOI CLIENTI, PER REALIZZARE AMBIENTI CURATI E RICERCATI IN OGNI DETTAGLIO. PROPRIO COME REVSTONE, LA NUOVA LINEA FIRMATA SANT’AGOSTINO

Eccellenza ed innovazione sono due degli elementi chiave del brand proposto questo mese: Revstone. Una novità dalla forte personalità metropolitana che può essere utilizzato in qualsiasi tipo di progetto indoor (pubblico o residenziale) e in qualsiasi ambiente, dal living alla stanza da bagno. Un materiale la cui versatilità sfocia anche nelle differenti applicazioni outdoor come terrazzi, balconi, pavimentazioni esterne ed altri tipi di rivestimenti esterni. Tutto questo declinato in tre finiture differenti: naturale (nat), lucida (Kry) e antiscivolo (As 2.0, disponibile nel formato 75x75 cm). Per ognuna di esse è prevista la possibilità di inserire ulteriori decori che ampliano la possibilità di applicazione della materia ceramica e la personalizzazione degli spazi. La collezione traduce in maniera fedele le sensazioni visive e tattili della pietra, ponendola come strumento in grado di dialogare con tutti gli ambienti. La collezione Revstone fa parte del progetto “supernatural” che raccoglie le nuovissima gamma di prodotti Ceramica Sant’Agostino realizzati con l’innovativo sistema di stampa digitale a getto di inchiostro. Appositamente progettata per l’industria ceramica, questa tecnologia consente infinite possibilità di riproduzione delle immagini garantendo risultati estetici assolutamente naturali. La stampa digitale su ceramica permette di realizzare un numero illimitato di piastrelle diverse dello stesso soggetto, come se fosse materia naturale e non industriale. La definizione della stampa è perfetta anche in caso di superfici con rilievi pronunciati e, cosa fondamentale, arriva fino al bordo estremo della mattonella. Tutto questo ha consentito di riprodurre fedelmente sfumature, ombre, segni e toni di colore che traggono ispirazione dalla natura. La stampa digitale è anche una tecnologia pulita: gli inchiostri vengono utilizzati al 100% senza generare residui di scarto. Revstone si pone così come una delle soluzioni più all’avanguardia presenti oggi sul mercato, per realizzare ambienti unici e ricercati.

REVSTONE di Ceramica Santagostino la trovi da: CERAMICHE BOTTI Via del Lavoro, 10 - Almenno San Bartolomeo (Bg) - Tel. 035 540065 Fax 035 540570 - info@ceramichebotti.it - www.ceramichebotti.it

SRL


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ONTHE ROADONTHE ROADONTHEROADONTHE ROADON SEMPRE IN EQUILIBRIO Danny Kim questo il nome di un eclettico ingegnere che con la sua esperienza come meccanico si è imbarcato in un progetto inaudito: tagliare una vettura a metà, bilanciarla, e realizzare il miglior veicolo per muoversi in città. Questo il concetto base del C-Uno, il futuro del trasporto di persone capace di unire il romanticismo e l’efficienza di una moto con la sicurezza e la comodità di una vettura. Completamente chiusa e selfbalancing, protegge conducente e passeggero dalle intemperie e fornisce sicurezza con un’interfaccia intuitiva, auto-like. Il C-1 è considerata una motocicletta e consente al guidatore di scivolare nel traffico, con un taglio del 50% sui tempi di percorrenza cittadini. E, una volta a destinazione, si parcheggia in spazi ridotti. È elettrico al100%, con una velocità massima di150 km./h, le batterie durano circa 300 km. Utilizza motori ad alta coppia A-HUB e accelera da 0-100 km./h in

circa sette secondi. Il tempo di ricarica dipende dalla tensione: sei ore con 110 / 120V, quattro ore con 220 / 240V e meno di mezz’ora con 400-500V delle stazioni di ricarica rapida. Il segreto della C-Uno è il sistema di stabilità giroscopica brevettato che utilizza una coppia di volani a 10.000 giri al minuto per controllare l’inclinazione e l’assetto del veicolo. Questo gli permette di appoggiarsi in entrata e in uscita dalle curve ed è abbastanza potente per mantenere la moto in piedi anche in caso di collisione. Utilizza i due giroscopi per mantenersi in posizione verticale anche da fermo. È inoltre dotato di un “carrello di atterraggio” per il parcheggio. E sì, ha anche una retromarcia! Il C-1 avrà chassis in unibody con porte blindate, cinture di sicurezza, airbag e molteplici accessori per il comfort di bordo.


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ARRIVA BUDD-e

Questo van a emissioni zero è il primo prototipo Volkswagen basato sul nuovo pianale modulare per veicoli elettrici MEB. Il BUDD-e, questo il nome, è dotato di trazione integrale elettrica; il motore elettrico anteriore sviluppa 100 kW, quello posteriore 125 kW di potenza. La capacità della batteria (92,4 kWh) assicura fino a 533 km di autonomia (NEDC). Il pionieristico sistema di visualizzazione e di comando di BUDD-e è una nuova interfaccia uomo-macchina (HMI) realizzata dalla Volkswagen. Active Info Display e Head Unit (sistema di infotainment) si fondono in un universo interattivo. Il BUDD-e è il veicolo al centro della rete. Con Smart Home si può avere accesso alla propria abitazione restando in auto. Tramite tablet e l’App Viaggio Volkswagen è possibile far iniziare la riproduzione di varie canzoni in punti ben precisi del tragitto. I comandi gestuali 2.0 permettono l’uso intuitivo del veicolo. Persino le porte possono essere aperte con un gesto. Il nuovo sistema touch del volante multifunzione fa parte della HMI con comandi intuitivi come non mai. Design sapientemente minimalista come specchio della storia del marchio e al tempo stesso chiara dichiarazione d’intenti per l’immediato futuro.

ELETTRICA MA NON IN ITALIA

È un vero peccato se non sarà commercializzata anche in Italia come tutto lascerebbe sembrare. Si chiama Bluesummer, made in Bluecar, ed è frutto di un accordo fra Citroen e il Gruppo Bollorè specializzato nello stoccaggio e nella distribuzione di energia elettrica. Sembra subito l’erede della mitica Mehari della stessa casa parigina con la differenza che questa Bluesummer è ad emissioni zero, cioè completamente elettrica. Come tutti sanno in Francia, grazie allo sfruttamento dell’energia nucleare per produrre quella elettrica, i costruttori di auto sono da sempre indirizzati a sviluppare vetture che non consumino idrocarburi e l’accordo tra Citroen e Bollorè segna l’inizio di un nuovo capitolo nella storia dell’auto sempre meno inquinante. Bluesummer ha un design assolutamente innovativo, pratica con capote amovibile, adatta ad ogni stagione. Della vecchia Mehari eredita il telaio in acciaio su cui è montata la scocca in ABS. La velocità massima è di 110 km all’ora e ha una autonomia di 200 chilometri nel ciclo urbano grazie alle speciali batterie Lithium Metal Polymère. Ricarica nella presa di casa… Perché a noi no?


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ONTHE ROADONTHE ROADONTHEROADONTHE ROADON RICORDANDO NUVOLARI Il 29 Maggio si svolgerà l’undicesima edizione di “Bergamo Historic Gran Prix”, rievocazione del Gran Premio di Bergamo vinto da Tazio Nuvolari nel 1935 su Alfa Romeo P3 ed anche “memorial” delle dieci edizioni di gare motociclistiche sul circuito delle Mura che videro protagonista il grande Carlo Ubbiali. Massiccia la presenza delle case che parteciparono nel ‘35, come Alfa Romeo, Ferrari, Maserati e Bugatti e assiepati lungo il tracciato ci saranno quarantamila spettatori provenienti da tutta Europa. Il “Circuito delle Mura”, lungo 2.920 metri, verrà percorso in senso orario come nel 1935, con partenza da Colle Aperto. Nel periodo di sosta le vetture e le moto saranno esposte al pubblico, in uno spettacolare paddock di rara bellezza, la Piazza della Cittadella nel cuore di Bergamo Alta. Anche quest’anno confermato lo scopo benefico dell’evento in quanto parte delle quote di iscrizione sarà devoluta alla Onlus Spazio Autismo Bergamo. Tutti i dettagli: www.bergamohistoricgranprix.com

FRANCIACORTA HISTORIC

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Il classico appuntamento primaverile con le auto storiche in Franciacorta, giunto alla nona edizione, si disputerà sabato 9 aprile su un percorso come sempre suggestivo. Forte del successo di iscritti delle ultime 5 edizioni, con oltre 100 vetture al via, la manifestazione - patrocinata dalla Provincia di Brescia e dal Comune di Castrezzato - sarà riservata alle vetture costruite fino al 1968 oltre a una selezione di modelli di particolare interesse storico e collezionistico prodotti entro il 1976. Il percorso di gara, parzialmente modificato, impegnerà i concorrenti attraverso le più belle zone della Franciacorta lungo un tracciato di 130 km con oltre 50 prove cronometrate in linea predisposte per esaltare le doti dei migliori specialisti. Partenza e arrivo saranno ancora una volta all’interno degli splendidi spazi verdi de La Colombera Golf Resort, dove la mattina di sabato dalle 8.00 alle 10.00 sono previste le verifiche sportive e tecniche con la consegna del Road Book della gara. Programma ed estratto del regolamento sono disponibili sul sito: www. franciacortahistoric.it

IL MIGLIO DEL SORRISO A Montichiari è nato CAMEB Club Auto Moto d’Epoca Bresciano, un’associazione senza scopo di lucro che propone eventi culturali e umanitari caratterizzati dalla presenza di bellissimi veicoli d’epoca, siano auto, moto o trattori. Il primo evento intitolato “Il Miglio del Sorriso” è stato organizzato a scopo di beneficenza in collaborazione con ABE Associazione Bambini Emopatici, dove esclusive “vecchie signore” si sono prestate a far divertire i bambini ricoverati con un giro all’interno degli Spedali Civili di Brescia. La manifestazione ha visto partecipare 20 auto storiche, anche se le adesioni sarebbero state molte di più, del calibro di Bugatti T35, Alfa Romeo 6C 2300, Lancia Lambda,

Lancia Augusta, Fiat 509, 510, 520, Lancia Aprilia, Ford A, Ford Y, Mercedes 220, Stanga 750 Sport, MG PA, Citroen 11B, nonché le simpatiche Topolino ed altre vetture costruite fino agli anni’50, che hanno portato il sorriso e un contagioso entusiasmo tra il pubblico e i partecipanti alla manifestazione. Condividere è stata la parola chiave di questo evento; condividere il fare del bene attraverso la passione per il motorismo storico e trascorrere del tempo insieme con la voglia di divertirsi in modo sano e sociale. A dimostrazione di questo, i partecipanti all’evento e gli organizzatori erano in abiti d’epoca, dagli ‘20 ai ‘50 per enfatizzare questa atmosfera d’altri tempi e allietare i bimbi sia sui veicoli che quelli nelle corsie dell’ospedale dove è stato possibile far loro visita grazie alla preziosa presenza del Dott. Fulvio Porta che li segue costantemente in questa gara della vita.


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NTHEROADONTHEROADONTHEROADONTHE ROADONTHE LA SKODA MAI VISTA Nel 120° anniversario di Skoda, la casa automobilistica ceca ha deciso di portare in giro per il mondo alcune auto d’epoca che hanno fatto la storia del marchio. In questo modo il gruppo Volkswagen vuole valorizzare la storica azienda, facendo conoscere al mondo alcune auto molto eleganti costruite in Cecoslvacchia e che non hanno mai raggiunto la fama che avrebbero meritato. L’ultima ad apparire è la Skoda 935 Dynamic. Si tratta di un prototipo del 1935 che poco dopo essere stato realizzato, 80 anni fa, ha fatto la sua ultima apparizione. Era l’ottobre del 1935

quando, al Salone di Praga, venne presentato questo modello, che portava con sé un design decisamente avveniristico per l’epoca. Grazie alle linee aerodinamiche e a un motore abbastanza evoluto per l’epoca (un 2 litri, con una potenza di 54 cavalli e raffreddamento ad acqua), questa auto riusciva a raggiungere una velocità massima di 140 km/h. La macchina ha fatto parte di una collezione privata a partire dal 1939, poi nel 1968 è stata comprata dal museo Skoda, che nel 2012 ha deciso di procedere a un restauro totale, per portare la 935 all’antico splendore.


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Si è chiusa sabato 23 gennaio la decima edizione di Orobie Film Festival - Festival Internazionale del documentario di montagna e del film a soggetto, promossa dall’Associazione culturale “Montagna Italia” e da Teamitalia, con un buon bilancio registrando un’ottima affluenza di pubblico durante tutto il corso del Festival. Venerdì 22 gennaio sala gremita per la proiezione del documentario in anteprima bergamasca “GUERRA BIANCA. STORIA E MEMORIA NEI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA IN LOMBARDIA” di Roger Fratter, prodotto da Teamitalia Videoproduzioni, con il sostegno di Regione Lombardia attraverso il Film Fund 2014. Presente l’assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, dottoressa Cristina Cappellini, per un saluto alla platea presente rinnovando il piacere e la necessità di sostenere la cultura cinematografica nella nostra Regione. Con lei sul palco anche il direttore del Museo della Guerra Bianca in Adamello, John Ceruti, scrittore dei testi del documentario. La serata ha dedicato spazio, vista l’importante tematica, anche ai Ca.S.T.A., i Campionati Sciistici delle Truppe Alpine, alla presenza di due esponenti del Comando delle Truppe Alpine: Maggiore Stefano Bertinotti e 1° Caporalmaggiore Elisa Mazzucco, video operatrice. Il pubblico delle grandi occasioni ha riempito anche la platea della serata finale di Orobie Film Festival, presentata da Fabrizia Fassi. Novità 2016 è stata “Montagna&Suoni”, alcuni momenti musicali creati proprio in occasione dell’anniversario di OFF. Dopo l’esibizione del Coro Angelo in serata inaugurale, in serata finale si è tenuta la performance del pianista e compositore Corrado Rossi dal titolo “Il bosco degli aquiloni”, composta da brani inediti. Dopo la Cerimonia di Premiazioni dei concorsi Cinematografico e Fotografico che ha visto la presenza di registi, case di produzione e fotografi premiati dalle Istituzioni e dai Partner del Festival, si è esibito il Coro Antiche Armonie diretto dal Maestro Giovanni Duci. In omaggio al carattere internazionale del Festival, sono stati scelti canti scritti in quattro lingue diverse. La decima edizione è stata dedicata al grande alpinista Walter Bonatti e, grazie al Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai, sono stati proiettati tre film fuori concorso nei quali egli era protagonista. In serata finale il pubblico ha potuto vedere “WALTER BONATTI ALDILA’ DELLE NUVOLE” tratto dalla trasmissione RAI “Sfide” in cui, attraverso interviste e immagini anche inedite, viene ricostruita tutta la vita del famoso alpinista. Ecco i vincitori dell’edizione 2016:

OROBIE E MONTAGNE DI LOMBARDIA Proiezione naturale - Luca Bentoglio Il più famoso spettacolo naturalistico della bergamasca, le cascate del Serio, viene immortalato con prospettiva diversa e fascino inalterato in questo scatto originale, dove la suggestione regalata dal fascio di luce e dalla ghirlanda degli spettatori dà luogo a una vera e propria coreografia notturna. PAESAGGI D’ITALIA Ribollire di nubi sull’alta Valdivedro – Sergio De Leo. Un mare magnum di nuvole padane infilatesi nelle coste delle nostre valli. Un ritratto naturale turbolento e al contempo rilassante, riservato a chi sa scegliere giorni speciali per salire ai limiti del cielo. TERRE ALTE DEL MONDO La forza della natura - Michela Scandinaro. Una soggettiva dal sapore fantasy della mitica terra d’Islanda, luogo estremo dove la natura è ancora padrona indiscussa e il viaggiatore può sentirsi a cavallo del tempo e alla ricerca di emozioni remote. CONCORSO CINEMATOGRAFICO OROBIE E MONTAGNE DI LOMBARDIA Film vincitore: Al gir di sant di Carlo Limonta Premio Riccardo Cassin. Il film mette in risalto le tradizioni, gli usi e i costumi delle popolazioni dei borghi lombardi nonché la

CONCORSO FOTOGRAFICO

DIECI ANNI DI OROBIE FILM FESTIVAL


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storia e l’arte di importanti monumenti del territorio. PAESAGGI D’ITALIA Menzione speciale: Zanzara e Labbradoro di Lia Giovanazzi Beltrami dedicato a un alpinista che è entrato nella storia dell’arrampicata trentina: Roberto Bassi. Film vincitore: Cervino la montagna del mondo di Nicolò Bongiorno per il modo semplice e quasi didattico con cui accompagna lo spettatore nella salita del Cervino mettendo in risalto il rapporto umano tra la guida Marco Barmasse e il protagonista. TERRE ALTE DEL MONDO Film vincitore: China jam di Evrard Wendenbaum perché è un’opera che racconta una bella impresa alpinistica in una regione remota della Cina compiuta da un team di alpinisti di grande esperienza internazionale sottolineando come si possa affrontare una salita impegnativa anche in modo non serioso, ma con una giusta dose di allegria trasmettendo quindi il concetto che si va in montagna anche per divertirsi con gli amici, nonostante le difficoltà oggettive. Menzione speciale: Find the line di Eye of the storm production, per la capacità di trasmettere in un film breve l’emozione adrenalinica delle discese verticali sugli sci del campione freerider Richard Amacker, in particolare con riprese in volo di eccezionale suggestione visiva. Attraverso un montaggio serrato e inquadrature al limite del possibile, lo spettatore ha l’impressione di trovarsi al posto dello sciatore nelle sue discese estreme, con una efficacia raramente incontrata nei film di alpinismo sportivo.

Per Mario Merelli non c’era solo la montagna. Chi lo ha conosciuto sa bene quanto l’alpinismo fosse importante per lui, ma sa anche come prima delle cime venissero le persone, il rapporto con i compagni di cordata e, più in generale, con quanti gli erano vicini, gli amici. In questo senso lo stile dello scalatore bergamasco sembra affondare le proprie radici in epoche lontane. Un alpinismo classico si potrebbe dire. Fatto di tante vette e un grande cuore. Dopo la prematura scomparsa sullo Scais nel gennaio del 2012, questo volume intende rendergli omaggio sottolineando tutti questi aspetti. Non solo le 23 spedizioni extraeuropee e i 10 Ottomila conquistati, ma anche capitoli fondamentali come la famiglia, il Cai e i progetti di solidarietà. Passioni diverse, ma alle quali Mario si dedicava con la stessa intensità e lo stesso amore con cui si dedicava alla montagna.


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good TIMES Moda, viaggi e buona tavola:

questi sono gli argomenti cardine di GOOD TIMES, il nuovo magazine tv in onda su 7Gold ogni domenica alle 19,10.


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Dalle Alpi ai Caraibi, dalla Sicilia all’Olanda, GOOD TIMES segnala mete conosciute o insolite, con l’intento di stimolare nei telespettatori la curiosità, il desiderio di viaggiare e di conoscere nuove realtà. Le prime puntate del programma hanno già registrato importanti indici di ascolto e gradimento, quindi dopo il successo questa prima serie di 10 puntate che terminerà il 28 febbraio, ne è già stata subito prevista una seconda che inizierà a fine settembre, con tante novità e nuove mete da scoprire.

GOOD TIMES è su facebook e youtube (per rivedere tutte le puntate e i reportage) SITO : www.goodtimestv.it

Conduttrice e curatrice del programma è Elisabetta del Medico: un traguardo importante per la showgirl bresciana che, dopo aver presentato negli scorsi anni vari programmi tv nazionali dedicati al turismo enogastronomico, è stata ora coinvolta a 360° per dare anche un contributo autorale al nuovo format televisivo.


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RACCONTI DI VIAGGIO TRA MODA, SAPORI E TRADIZIONI goodtimestv.it


L’HOTEL PETRONILLA È A BERGAMO IN VIA SAN LAZZARO 4

L’HOTEL PETRONILLA DI BERGAMO È RISULTATO L’ALBERGO PREFERITO IN LOMBARDIA NELLA CLASSIFICA DI TRIVAGO REPUTATION RANKING

PETRONILLA

PREFERITO IN LOMBARDIA Il più grande e più consultato motore di ricerca al mondo, specializzato nella recensione delle strutture alberghiere, raccogliendo oltre 200 milioni di recensioni provenienti da più di 250 siti di prenotazione, ha stilato la classifica dei top 5 hotel, per ogni regione d’Italia, con la migliore reputazione online. Per la nostra regione a vincere è il “Petronilla Hotel” di Bergamo con una valutazione media di 95,42 su 100, un risultato che porta nuovamente Bergamo al top regionale di questa classifica e sancisce un nuovo successo per l’industria ricettiva bergamasca che può vantare, per il secondo anno consecutivo, il migliore hotel regionale. Grazie alla qualità e alla varietà dei servizi offerti, uniti all’accoglienza, il Petronilla ha infatti nuovamente convinto gli utenti del web portando un importante valore aggiunto al turismo locale. Il lago di Garda e la Valtellina completano la graduatoria e sul secondo gradino del podio spicca il risultato del “Lefay Resort and Spa Lago di Garda” di Gargnano con una valutazione di 95,03 su 100, che si riconferma tra le migliori strutture a due passi dal lago. Per concludere la classifica bisogna spostarsi invece nella parte alta della Lombardia. È infatti tra i suggestivi paesaggi della Valtellina sono collocati i restanti top hotel della classifica che vede ll “Park Chalet Village” di Livigno posizionarsi al terzo posto con un punteggio di 94,34, mentre l’hotel “Alpen” (94.33) di Valdidentro al quarto, e il “Sonne” (94,28) - ancora di Livigno chiude la graduatoria in quinta posizione.


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GLI HOTEL SCELTI NELLA REGIONE

LEFAY RESORT AND SPA LAGO DI GARDA DI GARGNANO AL SECONDO POSTO

“PARK CHALET VILLAGE” DI LIVIGNO SI CLASSIFICA AL TERZO POSTO

4° L’ HOTEL “ALPEN” DI VALDIDENTRO AL QUARTO POSTO

5° IL “SONNE” DI LIVIGNO CHE CHIUDE LA GRADUATORIA IN QUINTA POSIZIONE NELLA CLASSIFICA DI TRIVAGO


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ALZHEIMER O PERUSINI ? A cura di Lisa Cesco - Fotografie Matteo Biatta

STORIA DELL’EROE DIMENTICATO CHE DESCRISSE LA MALATTIA


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Fu uno scienziato brillante e un eroe di guerra. Morì tragicamente nel 1915 e il suo nome non fece a tempo a passare alla storia. Eppure l’apporto di Gaetano Perusini fu indispensabile per identificare quella che oggi è da tutti conosciuta come la malattia di Alzheimer, “ma che, come ha recentemente riconosciuto la stessa scuola tedesca, dovrebbe tornare a chiamarsi demenza di Alzheimer Perusini”, sottolinea Bruno Lucci, primario emerito di Neurologia a Pordenone e biografo di Perusini. Una storia appassionante che è stata celebrata lo scorso dicembre all’IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, realtà che si dedica ai due filoni di ricerca e cura – malattie psichiatriche e demenze – cui lo stesso Perusini era votato. In occasione del centenario dalla morte l’IRCCS di via Pilastroni ha organizzato un simposio in memoria di Gaetano Perusini, accompagnato dall’annullo filatelico del francobollo commemorativo emesso per l’occasione. Nato a Udine nel 1879 in una famiglia dell’alta borghesia, impegnata nella vita politica e civile e di forti ideali patriottici, Perusini si iscrive alla facoltà di Medicina di Pisa, trasferendosi poi a Roma per seguire i corsi di psichiatria che fu da subito una delle sue vocazioni. Laureatosi giovanissimo, a soli 22 anni, inizia un intenso periodo di ricerche nel settore dell’anatomopatologia e della psichiatria, frequentando prestigiosi istituti stranieri e approdando nel 1905 a Monaco di Baviera, nel laboratorio di Alois Alzheimer. “Perusini era ospite come medico frequentatore in un momento importante nella storia della medicina: Alzheimer presentò nel 1906 in una riunione di psichiatri a Tubinga il caso di Auguste D., colpita da demenza precoce a 51 anni”, afferma Lucci nella sua lettura magistrale. Il maestro affida a Perusini il compito di approfondire il caso e la malattia, cosa che quest’ultimo fa brillantemente, descrivendo quattro

casi della malattia e pubblicando un ponderoso lavoro che gli dà fama internazionale. Gli interventi degli esperti intervenuti al simposio – fra cui lo storico della scienza Matteo Borri dell’Istituto Nazionale Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa di Firenze e il direttore del Dipartimento di Malattie Neurodegenerative dell’Istituto Neurologico Besta di Milano, Fabrizio Tagliavini – hanno messo in luce i meriti e le intuizioni anticipatorie di Perusini, che riuscì a interpretare, con 80 anni di anticipo, la sostanza che si accumula nel cervello formando le placche correlate alla malattia, oggi nota come proteina beta-amiloide. Perusini la descrisse come “un prodotto metabolico patologico” allora “di origine sconosciuta” che si comportava come “una specie di cemento che incolla le fibrille insieme”. Per primo, inoltre, lo scienziato italiano mise in relazione le modificazioni neuro-degenerative della corteccia cerebrale con quelle nei vasi cerebrali legate a un accumulo di analoga sostanza, cogliendo la presenza di quella che oggi è nota come angiopatia amiloide. Nella sua trattazione Perusini annoverò sia i casi senili che quelli ad esordio precoce, precorrendo la moderna concezione della malattia secondo cui demenza senile e presenile non sono due entità distinte. La malattia passò poi alla storia della medicina come “demenza di Alzheimer” perché fu questo il nome assegnato da Kraepelin, maestro dello stesso Alzheimer, nel suo trattato “Psichiatria” del 1910. La morte prematura di Perusini, inoltre, interruppe un percorso di ricerca proiettato verso importanti traguardi scientifici: friulano e antiaustriaco, allo scoppio della prima guerra mondiale Perusini si arruolò come volontario dell’esercito italiano. Morì a soli 36 anni, l’8 dicembre del 1915, colpito da schegge di una granata mentre soccorreva i feriti sul campo a San Floriano del Collio.

Scomparso a soli 36 anni nella Prima Guerra Mondiale, è ricordato soprattutto per la sua scoperta della degenerazione senile nota come morbo di Alzheimer


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ALZHEIMER O PERUSINI ?

Per il suo coraggio è stato insignito della medaglia d’argento al valor militare. “Era un uomo integro e rigoroso, un ricercatore tenace e appassionato che dedicò la sua breve esistenza alla scienza, conducendo una vita quasi francescana”, ricorda Lucci. Perusini vedeva la psichiatria come un campo d’azione coordinato di diverse discipline dedicate all’uomo, fu fra i primi a mettere in relazione disturbi psichici con lesioni organiche del sistema nervoso, e si distinse anche per gli studi condotti sul cretinismo e per aver contribuito alla conoscenza del gozzo ipotiroideo, delineando l’importanza di introdurre lo iodio nel sale da cucina. “La figura di Perusini si staglia perché, al di là dell’importante lato medico e scientifico, ha un lato umano: aveva voluto essere militare, in trincea con gli altri, rifiutando di diventare direttore di un ospedale di guerra – osserva Fra Marco Fabello, direttore generale dell’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia – Morirà a causa della guerra, e la sua figura può essere accostata con quella di un altro medico, morto 15 anni dopo, San Riccardo Pampuri, che conobbe la grande guerra e Caporetto, prima di diventare religioso dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli”.

Gaetano Perusini nasce ad Udine il 24 febbraio 1879 da genitori di nobili origini e patriottici principi. Il padre Andrea è Primario Medico dell’Ospedale Civile di Udine e la madre, Paolina Cumano, figlia di un eminente chirurgo di Trieste. Gaetano rimane orfano di padre all'età di soli sei anni e la sua crescita viene influenzata dalla forte personalità materna che guida i suoi studi (si diploma giovanissimo a soli 16 anni) e ne incoraggia l'interesse per la Medicina: frequenta per i primi quattro anni l'Università di Pisa e completa la sua formazione a Roma, dove si dedica alla psichiatria, frequentando il Manicomio della Lungara (demolito in occasione della realizzazione del Lungotevere e la Clinica Psichiatrica del Prof. Augusto Giannelli. Insieme alla passione per le malattie mentali cresce l'interesse per l'anatomia patologica, grazie alla frequenza assidua del prestigioso laboratorio del Prof. Giovanni Mingazzini, venendo così a porsi le basi che lo faranno aderire alla concezione “organicistica” delle malattie mentali, di cui fautore a livello europeo è il neuropatologo tedesco Emil Kraepelin. Perusini si laurea in Medicina a soli 22 anni, discutendo una tesi di Antropologia criminale scritta sotto la guida del Prof. Giannelli IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli Via Pilastroni, 4 Brescia Tel. 030 3501111 - Fax 030 3533513


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