Guerre Sante

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Guerre Sante

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In Libano Cristiani e mussulmani trovarono un accordo per creare uno stato multiconfessionale, con una Costituzione complicatissima che avrebbe dovuto mantenere l’equilibrio tra le tante religioni del paese: cattolici maroniti, cristiani ortodossi, mussulmani sunniti, sciiti e drusi. Per circa trent’anni sembrò che il sistema potesse funzionare, e il Libano fu citato come esempio di “coesistenza pacifica” tra gente di religione diversa. Siria e Libano aderirono alla nuova “Lega Araba” insieme agli altri stati arabi allora indipendenti: Arabia Saudita, Transgiordania, Irak ed Egitto. La Lega Araba doveva essere il primo passo per un grande stato mussulmano che ritrovasse lo splendore e la gloria degli antichi califfati. In realtà l’unica cosa che univa gli arabi era la religione mussulmana, e proprio l’Islam venne da molti invocato come forza d’aggregazione, contro gli “infedeli”. Ma chi erano gli infedeli? Sicuramente gli Inglesi e i Francesi, colonialisti e cristiani, ma soprattutto gli Ebrei che avevano avuto “la faccia tosta” di creare nella Palestina araba un loro stato nazionale! Fino al 1918, anche la maggioranza degli ebrei considerava il Sionismo un’utopia, perfino quelli che lo finanziavano. Le persecuzioni naziste, culminate nell’Olocausto, fecero diventare per molti l’emigrazione, una necessità. Quelli che poterono andarono ad accrescere la ormai numerosa (e potente) comunità ebraica americana. Altri trovarono solo l’aiuto delle organizzazioni sioniste, e partirono con entusiasmo verso la “Terra Promessa”. Nel 1946 i sionisti erano, circa, seicentomila. Poco importava, a chi aveva conosciuto il nazismo, che quella terra fosse già abitata. Il problema non se l’erano posto neanche gli ebrei di Giosuè, ma, nel XX secolo, la Palestina non era abitata da "idolatri" ma da fedeli di un’altra grande religione, pronti a combattere non solo per la propria terra, ma anche per il proprio Dio. Dicono che lo stesso Ben Gourion abbia, una volta, detto: “Se fossi arabo, io stesso mi opporrei all’arrivo degli ebrei in Palestina!”. Forse... ma lui non era arabo: era il capo di una nazione di profughi incattiviti dalle avversità, che avevano imparato a combattere. Gli ebrei d’Israele non volevano più essere una minoranza “tollerata”: pretendevano un loro stato! Era veramente possibile la convivenza tra Ebrei e Arabi? Già prima della fine della Seconda Guerra mondiale gli inglesi si erano resi conto che il loro “Mandato” sul territorio palestinese era impossibile da mantenere, e avevano cominciato a studiare una soluzione di compromesso tra Arabi ed Ebrei.


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