Guerre Sante

Page 148

142

Francesco Dessolis

Presto Cattolici e Protestanti cominciarono ad affrontarsi anche in Francia, dove i Calvinisti erano chiamati “Ugonotti”. In molte regioni, i protestanti erano diventati addirittura alla maggioranza, e “Ugonotti” erano diventati anche molti principi: tra questi anche Enrico di Borbone (discendente di un ramo cadetto dei Capetingi), lontano cugino del re di Francia. Potevano cattolici e protestanti convivere pacificamente? Nessuno lo credeva possibile: i protestanti non erano meno intolleranti dei cattolici! Nel 1562 scoppiò una guerra civile senza quartiere tra la fazione protestante e quella cattolica, comandata dal duca di Guisa. Nel 1570 i protestanti, comandati dall’ammiraglio Gaspard de Coligny, sembrarono avere la prevalenza, e fu stipulata una tregua. Il re di Francia Carlo IX assisteva sempre più preoccupato alle lotte di religione, che avvenivano all’interno del suo stesso regno. Al re (cattolico, ma non troppo) non interessava tanto che vincesse una fazione anziché un’altra: il suo principale interesse era mantenere l’unità del paese. Che cosa sarebbe successo se i principi protestanti avessero chiesto che fosse applicato anche in Francia il principio “cuius regio eius religio”? Probabilmente le regioni protestanti sarebbero diventate stati indipendenti, e il regno di Francia avrebbe fatto la stessa fine del Sacro Romano Impero. Molti principi ribelli probabilmente avevano proprio quest’obiettivo: le controversie religiose spesso erano solo un pretesto per giochi di potere e complotti. Nel 1572 il re convocò a Parigi i capi delle fazioni cattoliche e protestanti. L’occasione era il matrimonio del principe protestante Enrico di Borbone con la sorella del re Margherita di Valois (nota poi come “regina Margot”). Sembrava un “tentativo di conciliazione” tra le due parti, ma le intenzioni del re (e soprattutto della regina madre, la tristemente famosa Caterina de Medici) erano ben altre! La notte tra il 23 e il 24 agosto 1572 è passata alla storia come “la notte di S. Bartolomeo”. L’ammiraglio Coligny e tutti altri capi protestanti furono brutalmente assassinati. Il principe Enrico di Borbone riuscì a stento a salvarsi con la fuga. Naturalmente l’esecuzione dei principi protestanti fu giustificata come una “misura preventiva” per salvare re, e regina, da un complotto. Forse il complotto c’era veramente. In ogni caso papa Gregorio XIII decise di crederci, e fece celebrare un “Te deum”. Il papa affidò al Vasari l’incarico di affrescare, nella Sala Regia del Vaticano, accanto alla “Battaglia di Lepanto “, anche la “Notte di S. Bartolomeo”. Un accostamento che oggi fa riflettere: meno di un anno dopo la battaglia di Lepanto, i cristiani erano tornati a scannarsi (letteralmente!) tra loro!


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.