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Tecnologia dell’Architettura - a.a. 2009/10 - pro .re G.Ridolfi

L’arte generativa muove i primi passi a partire dagli anni ottanta e nasce da una limitata interazione fra uomo e macchina data dall’uso di software-idea (generativo) o dall’impiego di formule matematiche che consentono la realizzazione di opere d’arte, visuali, architettoniche, letterarie o musicali, partendo da un’idea che non sia esclusivamente quella umana. Grazie a questi programmi è possibile creare da forme semplici, strutture sempre più complesse e diverse consacrandole come uniche nella sfera dell’individualità. In questa direzione opera il celebre Ward Adrian, autore di software generativi di elevata qualità come dimostra la sua opera intitolata Signwave Autoillustrator, un software semiautonomo che ha lo scopo di creare disegni di grafica vettoriale. Sempre nel campo della grafica e del design stampato ed elettronico, opera anche il gruppo svizzero dei Buro Destruct.

Prototipo d’esperienza progettuale di Cestino Soddu ed Enrica Colabella.

prototipazione rapida

arte generativa

Questo gruppo dopo aver esaminato il design elvetico degli anni sessanta, ne ha estrapolate le regole fondamentali codificandole in BDD ossia un software che crea combinazioni di forme sempre nuove e distinte adatte per essere usate come loghi e pattern in coerenti ed organiche combinazioni cromatiche. L’azione del gruppo svizzero risulta molto interessante se considerato il processo di codificazione in formule di uno stile riconosciuto storicamente, creando una serie di regole di riproduzione concettuale. Invece verso la creazione collaborativa si sposta l’attenzione della ricercatrice Elisa Giaccardi che prendendo spunto dal progetto Generatore Poietico di Olivier Auber, utilizza il web come luogo di incontro fra utenti che sperimentano la creazione di un’immagine collettiva attraverso la rete. Anche un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano capitanati dal Prof. Celestino Soddu, implementano e sperimentano le potenzialità dei software generativi. I primi software generativi di C. Soddu che generano modelli tridimensionali di città medievali Italiane sempre diverse sono del 1987. Gabrielli - Pasquali - Reinhardt - Sciannandrone


prototipazione rapida

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Secondo Soddu l’idea-processo genera una dilatazione sorprendente ed infinita della creatività attraverso espressioni plurime e aperte dell’idea generante stessa. Il progetto generativo portato avanti dal Politecnico di Milano, nasce dalla volontà di indagare ed ampliare i campi della creatività umana non conseguibili ai giorni nostri senza l’utilizzo di strumenti informatici. In questa chiave si attua un processo a catena in cui l’arte viene espressa dalla creazione del generatore, dalle creazioni fatte dal generatore stesso e dalle opere che quelle creazioni possono far nascere tenendo sempre presente che l’idea è processo.

Celestino Soddu - serie di sedie ottenute da Argenia (celestinosoddu.com)

Celestino Soddu - fotomontaggio (noiselabs.com)

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prototipazione rapida

dal software alla realtà Tecnologia dell’Architettura - a.a. 2009/10 - pro .re G.Ridolfi

L’utilizzo delle cosidette macchine di RP (Rapid Prototyping) permettono di ricostruire l’oggetto che rappresenta il modello matematico di partenza fabbricando, come già detto, strati successivi di materiali costituiti volta per volta da liquidi, polveri, fili o laminati; questa tecnica procedurale è anche nota come Layer Manufacturing. Il prototipo viene disegnato a CAD utilizzando un modellatore 3D solido o superficiale (particolare attenzione a chiusura e connessione di tutte le superfici per evitare gap o sovrapposizioni); il modello CAD viene elaborato in un sistema compatibile con il software di gestione della macchina RP. Attualmente si utilizza l’STL (solid to layer) che prevede la tasselizzazione della superficie interna ed esterna del pezzo attraverso elementi triangolari. L’approssimazione conterrà un errore valutabile; infittendo il numero di triangoli si otterrà un risultato accettabile.

sperimantazioneformale (archnewsnow.com)

Per ogni triangolo sono indicate le 3 coordinate spaziali dei 3 vertici ed i 3 coseni direttori della normale esterna della superficie. Triangolarizzazione è il procedimento che può essere sempre effettuato all’interno dell’ambiente CAD ottenendo file in formato STL che viene elaborato dalla macchina per le successive fasi: - ORIENTAMENTO DEL PEZZO (consente di selezionare la direzione di “crescita” ottimale del prodotto, influenza precisione dimensionale prodotto, finitura superficiale, tempi e costi di produzione); - GENERAZIONE DEI SUPPORTI (necessario per alcune tecniche, per sostenere eventuali parti a sbalzo); - SLICING: UNIFORME (dando origine a strati di spessore co stante); ADATTIVO (spessore viene scelto in funzione della curvatura superficiale, per limitare al massimo l’aspetto a gradini della superficie esterna, favorendo una miglior precisione). Gabrielli - Pasquali - Reinhardt - Sciannandrone


prototipazione rapida

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Le sezioni che vengono costruite in successione dalla macchina RP hanno spessori che variano da 0.05 a 0.5 mm a seconda della tecnologia utilizzata. Dopo queste operazione il modello viene generato dalla macchina e il pezzo viene rifinito manualmente e se necessario sottoposto a post-trattamenti per migliorarne le caratteristiche.

parti industriali (timpickup.files.wordpress.com united-ind.com)

stampante SLS a ciclo integrato img.directindustry.com2

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Cos’è? E’ una serie di sistemi che partendo da una definizione matematica specificata su un CAD 3D e utilizzando processi rapidi, flessibili e altamente automatizzati riproducono un oggetto a prescindere dalla sua complessità tramite tecniche additive. PUNTI DI FORZA tempi ridottissimi prototipo in un’ampia gamma di materiali forme e geometrie complesse Perchè? Da sempre c’è bisogno di utilizzare un piano bidimensionale per comunicare idee prima di tradurle in pratica ma poca certezza sulla fedeltà del modello sullo schermo rispetto alla rappresentazione del concreto. La prototipazione rapida ha obiettivo di sfondare questa barriera: trasformare fuggevoli immagini sullo schermo in un oggetto solido e concreto

stampante 3d con hardware integrato (yourdictionary.com)

prototipazione scala architettonica (at.casa.coriere.it)

prototipazione rapida

in breve...

Da idea pioneristica di Charles W.Hull (1982) nasce 3D SYSTEM INC. (Società americana leader nel settore) si ha quindi di usione di sistemi CAD e continue ricerche scientifiche, ciò favorisce lo sviluppo di tecnologie sempre nuove e diverse: - Stereolitografia; - Laminated Object Manufacturing; - Fused Deposition Modeling; - Selective Laser Sintering. Il processo viene utilizzato da realtà industriali di piccola media dimensione, ottenendo: - tempi di lavorazione minori; - tolleranze dimensionali inferiori; - finitura superficiale sempre migliore; - resistenze dei modelli PR a condizioni climatiche variabili e a sollecitazioni meccaniche, termiche e chimiche sempre più forti; - macchine di PR sono di semplice impiego; - disponibilità di vasta gamma di materiali per produzione. Gabrielli - Pasquali - Reinhardt - Sciannandrone


prototipazione rapida

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La trasformazione del mercato dagli anni ’70 a oggi ha imposto: - crescita del numero di varianti; - progressiva riduzione del ciclo di vita del prodotto; - incremento complessità prodotto; - contenimento tempi di consegna (dato molto rilevante).

stampante 3d (demarco-prototipi.com)

stampante 3d (ronchinimassimo.com)

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La prototipazione rapida è un insieme di tecniche industriali volte a realizzare il cosiddetto prototipo. Indipendentemente da come lo si realizza, per prototipo si intende “il primo elemento della serie”.Questi può essere concettuale, funzionale, tecnico o di preserie, e in ogni caso può svolgere funzioni di erenti nell’azienda: può servire per valutazioni economiche (costi, tempi di ciclo, risposta del mercato), per analisi progettuali (forma, resistenza, compatibilità). Il nuovo scenario tecnologico, che permette la realizzazione di modelli-prototipi nasce con l’obiettivo di ridurre sia i costi di realizzazione che i tempi di costruzione del prototipo stesso; queste tecniche vengono definite rapid prototyping (abbreviata in RP) o prototipazione rapida. Lo sviluppo delle prime macchine RP è dovuto a Charles W. Hull che per primo realizzò una macchina di tipo SLA-1 (StereoLitographic Apparatus). Successivamente gli studi sono avanzati così da giungere a generazioni successive della SLA e messa a punto di

oggetti d’uso (ralph-dte.eu geeky-gadgets.com cirp.de)

prototipazione rapida

prototipazione rapida

tecnologie di erenti quali LOM (Laminated Object Manufactoring), SLS (Selective Laser Sintering), FDM (Fused Deposition Modeling). Anche lo scenario d’impiego è cambiato in quanto lo sviluppo di queste macchine non è più a idato alla collaborazione con grosse aziende o centri di ricerca, ma soprattutto grazie alla di usione nelle piccole e medie imprese, imputabile alla sensibile diminuzione dei costi di queste tecnologie e alla di usino di software di progettazione 3d, capaci di modificare il concetti di gestione nello sviluppo del progetto, trasformando il flusso creativo dal mondo bidimensionale, all’universo tridimensionale. La prototipazione rapida si di erenzia dalle tecniche tradizionali di lavorazioni meccaniche in quanto queste ultime operano per asportazione di materiale, ossia ottengono la forma voluta da un blocco all’interno della quale essa già esiste, le tecniche RP operano con il concetto inverso ossia per addizione di materiale con la possibilità di poter ottenere forme anche molto complesse, impossibili da realizzare con le lavorazioni tradizionali. Gabrielli - Pasquali - Reinhardt - Sciannandrone


prototipazione rapida

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tecniche di prototipazione

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STEREOLITOGRAFIA - Oggetto organico (atcasa.corriere.it)

La prototipazione rapida è una tecnica piuttosto recente, ma anche se giovane si può tranquillamente a ermare che i materiali e le macchine evolvono continuamente. Ogni casa costruttrice ha sviluppato e continua a sviluppare una propria tecnica con l’impiego di materiali molto di erenti tra loro. Infatti la classificazione principale delle tecniche RP è sulla natura dei materiali impiegati, principalmente sul diverso stato dei materiali impiegati, in particolare polveri, liquidi, solidi. Oggi l’impiego di polveri sta assumendo sempre maggiore importanza, poiché teoricamente la macchina può rimanere la stessa e, cambiando il tipo di polvere, si possono ottenere oggetti con caratteristiche di erenti, sia estetiche sia meccaniche.Oltre alle polveri, che possono essere a un componente o due componenti per la presenza di un legante, ci sono tecniche che si basano su liquidi, costituiti sostanzialmente da resine che vengono fatte polimerizzare, e infine l’uso di materiali solidi quali fili o fogli speciali di carta.

STEREOLITOGRAFIA (S.L.A.) ll primo sistema di Prototipazione Rapida è stata la Stereolitografia, tecnologia sviluppata negli Stati Uniti intorno agli anni ‘70. E’ un sistema che si è evoluto molto ed è attualmente tra i più utilizzati, soprattutto per l’ottima qualità dei pezzi prodotti.In una vasca piena di resina termosensibile un laser definisce i singoli strati e i supporti per sostenere il pezzo. Esistono molte resine di erenti che permettono la realizzazione di prototipi con di erenti qualità meccaniche e chimiche. Esistono diverse tipologie di macchine di stereolitografia, a seconda del volume utile di lavoro e a seconda del tipo di precisione che si vuole ottenere LAMINATED OBJECT MANUFACTURING (L.O.M.) Il sistema LOM permette la produzione di modelli per successiva sovrapposizione di strati di carta termo-adesiva, tagliata da un laser. Il modello prodotto ha una consistenza paragonabile a quella del laminato di legno duro e necessita della verniciatura per proteggerlo dall’umidità. Il modello così Gabrielli - Pasquali - Reinhardt - Sciannandrone

L.O.M. - oggetto organico (emsh.calarts.edu)


creato può essere utilizzato direttamente nei processi di fusione oppure come master in legno.E’ un sistema ormai quasi del tutto abbandonato nella sua prima versione; esiste tuttavia due macchine che testimoniano una qualche ricerca in questa direzione: la prima è una macchina che a questo processo abbina una pressa che compatta il materiale, aumentandone le qualità meccaniche e riducendone i difetti di comportamento. La seconda macchina utilizza, al posto della carta, fogli di plastica adesiva. FUSED DEPOSITION MODELING (F.D.M.) E’ l’unico sistema che impiega fili di materiali di erenti, ‘srotolati’ lungo un percorso utile, per costruire il prototipo. Il cuore del sistema è la testa di estrusione che fonde il materiale (ad una temperatura che dipende dal materiale stesso, ad esempio per l’ABS circa 270°C) e lo deposita in sottili strati tramite un ugello calibrato.

S.L.S. - Catena e Mani prodotte con polveri di nylon (mindtribe.com)

F.D.M. - Dinosauro con supporto ed Oggetto organico (de.academic.ru bridgesmathart.org)

prototipazione rapida

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Testa di estrusione F.D.M. (de.academic.ru)

Il particolare non necessita di post-trattamento, gli eventuali supporti vengono generati automaticamente dall software di gestione. I materiali impiegati sono a basso punto di fusione e alcuni di questi sono cera, ABS, lega ABS-metacrilato, Policarbonato. SELECTIVE LASER SINTERING (S.L.S.) Diverse sono le tecnologie che fanno uso della sinterizzazione laser per la creazione di prototipi a partire da un materiale in polvere (nylon, metallo , sabbia, altri). Il particolare finito generalmente non necessita di post-trattamento e deve essere estratto e pulito dalla polvere non sinterizzata. Non si presentano problemi per l’evacuazione delle polveri rimaste nelle cavità interne. Il laser impiegato è al CO 2 con una potenza decisamente superiore a quello usato nella stereolitografia. I materiali che possono essere utilizzati sono molto numerosi ma dipendono anche dalla tipologia della macchina.

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prototipazione rapida

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ZCORP (3D PRINTING) L’utilizzo di polveri è alla base anche di questo tipo di prototipazione rapida. Le polveri vengono unite senza l’utilizzo del laser bensì mediante un collante spruzzato con la tecnica della stampa a getto d’inchiostro. Una testina si occupa di spruzzare colla solo là dove serve, tra uno strato e l’altro di polvere. Non sono necessari supporti, i pezzi però, devono essere estratti delicatamente e con perizia dalle polveri. La resina con cui vengono impregnati i pezzi dopo l’estrazione permette di conferire nuove qualità meccaniche, rigidità e resistenza alla temperatura.

ZCORP - Vaso, Pistone e Modellino XXX

RAPID TOOLING (RT) stampi rapidi e pre-serie Produrre in modo economico piccole serie di prodotti finiti, per soddisfare richieste o realizzare delle reali condizioni d’impiego realizzando i particolari con i materiali più idonei al risultato finale, è la caratteristiche degli stampi rapidi

e dei prodotti pre-serie. Le pre serie sperimentali da stampi in silicone sono una soluzione valida per poter e ettuare test funzionali su prototipi che, per alcune caratteristiche, simulano quello che sarà il prodotto finito. Le proprietà che più frequentemente vengono simulate sono i moduli di elasticità. Si possono infatti ottenere materiali con il modulo di elasticità tipico di ABS, PA, PP, ecc., sia tramite resine esistenti in commercio, sia tramite l’utilizzo di poliuretano. Possono essere quindi simulate le proprietà di resistenza termica, resistenza a trazione e torsione, resistenza ad alcuni agenti aggressivi chimici, l’autoestinguenza, a fono assorbenza, oltre che naturalmente alle proprietà estetiche quali colore, trasparenza e finiture superficiali. Solo alcune delle proprietà meccaniche e fisiche possono però essere simulate contemporaneamente: per questo è necessario un confronto con il progettista per capire quale o quali sono i test da e ettuare e quale sia il materiale che rappresenti il giusto compromesso per raggiungere gli obbiettivi prefissati.

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prototipazione rapida

Iter procedurale Tecnologia dell’Architettura - a.a. 2009/10 - pro .re G.Ridolfi

STEREOLITOGRAFIA Prevede 4 fasi principali: a) Preparazione della Work Station (studio di supporti modello); b) Costruzione: - localizzazione di fascio laser tramite sistema ottico; - polimerizzazione di resina epoxy liquida (ottenendo particelle solide); - movimentazione del piano di focalizzazione (realizzazione di una sezione); - allontanamento della sezione con elevatore ( h pari a spessore sezione); - copertura della sezione con polimero, tramite un sistema di precisione; - rifocalizzazione del laser e nuova movimentazione della work station;

SLT - scultura e industria (redeyeondemand.com poolandspa.com)

STL - portafrutta (27.media.tumblr.com)

c) Pulizia; d) Post trattamento: - esposizione a lampada UV di Green Part*: cottura del crudo e completamento della polimerizzazione; - eventuale finitura superficiale (eliminazione delle porosità con abrasivi o vernici).

*Green Part VS Red Part: Allo scopo di ridurre i tempi di produzione, il laser non viene utilizzato per polimerizzare l’intera sezione ma solo i profili interni ed esterni nonché dei collegamenti tra di essi. Parte del polimero rimane allo stato liquido. Si ottiene così la Green Part o crudo, di consistenza insu iciente e la cui polimerizzazione viene poi completata ottenendo la Red Part. Gabrielli - Pasquali - Reinhardt - Sciannandrone


prototipazione rapida

v Polyjet - stampante protogenic.com Tecnologia dell’Architettura - a.a. 2009/10 - pro .re G.Ridolfi

Indice stampanti Polyjet:

Polyjet - oggetto (redeyeondemand.com)

- paragonabile ad una stampa a getto (inchiostro = fotopolimero); - descrizione del processing: - acquisizione file STL o CAD; - slicing; - deposizione selettiva (testina multijet); - esposizione UV; - traslazione della work station. NB: terminata la realizzazione delle varie sezioni del modello, si e ettua una eventuale finitura manuale; non è necessario nessun tipo di post trattamento (cfr SLA), in quanto il polimero viene fatto reticolare subito dopo la sua deposizione.

Multi Jet Modeling (MJM):

MJM - modello antropomorfo (i.ytimg.com)

- paragonabile ad una stampa a getto (inchiostro = polimero termoplastico liquefatto – solidifica aderendo allo strato precedente); - descrizione del processing: posizionamento della testina sulla work station; - deposizione di un primo strato di polimero e movimentazione testina sul piano x-y; - movimentazione della work station (asse z) e inizio deposizione di una nuova sezione. Il processo descritto viene ripetuto fino al completamento del modello, che non necessita di finiture successive e può essere subito utilizzato.

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MJM - stampante img.directindustry.com


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Drop On Demand (DOD): - è una stampa 3D; - è simile alla MJM come processing e materiali impiegati. La di erenza principale consiste nel numero delle testine della macchina (due, o due gruppi in questo caso); - non necessita di nessuna preparazione della workstation (i supporti per il modello vengono generati dalla macchina stessa. Si prevede l’utilizzo di più materiali e testine indipendenti); - si depone prima il materiale di costruzione e poi quello di supporto;

DOD - ink jet printhead (kyocera.com.sg)

LOM - oggetto organico (jotero.com) LOM - stampante (foammolders.com)

LAMINATED OBJECT MANUFACTORING - Processing: a) incollaggio e taglio delle sezioni: fase di costruzione del prototipo, si ottiene un parallelepipedo di materiale stratificato dal quale si deve estrarre il pezzo (materiale in eccesso viene tolto manualmente con utensili). La carta in eccesso alla sezione tagliata funge da supporto; b) finitura: ottengo un pezzo con aspetto esterno e consistenza simile al compensato, però presenta una forte anisotropia lungo la direzione perpendicolare a quella di costruzione (pericolo delaminazione). Un trattamento con tela abrasiva permette di ottenere buone finiture superficiali, però è meglio e ettuare un ulteriore trattamento impermeabilizzante con vernice per evitare deformazioni causate dall’ umidità. Tecnica idonea a costruire prototipi di grandi dimensioni.

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FUSED DEPOSITION MODELLING a) la prima sezione viene realizzata su un supporto che si muove verticalmente; b) la testa di estrusione dopo aver realizzato i perimetri interno ed esterno riempie lo spazio compreso (incremento le proprietà meccaniche). Il controllo della temperatura della testa e della zona di lavoro sono fondamentali. Processo “pulito” e la stazione di lavoro può esser installa vicino a un CAD. Non sono richiesti post-trattamenti. SLS - stampanti (cmc.cheme.cmu.edu digital_factory.com cadalyst.com)

SELECTIVE LASER SINTERING Prevede a livello del Processing diverse fasi: a) deposizione della polvere, pressata (tramite rullo) su tutta la workstation; b) sinterizzazione laser della polvere; c) allontanamento dell’ elevatore e rimozionne della Red Part. Caratteristiche di processo: - la camera di lavoro è ad atmosfera inerte e a temperatura controllata (T Tf per diminuire energia necessaria alla sinterizzazione e compensare i ritiri volumetrici); - laser a CO2, potenza tra 50 e 250 W; - non sono necessari supporti: la polvere sostiene sé stessa; - si e ettua per polveri ceramiche e metalliche un post-trattamento per incrementare le proprietà meccaniche del modello; - la finitura non viene e ettuata per abrasione, ma per infiltrazione di cera o con vernici epoxy per eliminare le porosità; - è necessario un laser più potente, ma i materiali sono ATOSSICI e non solo di natura polimerica. Gabrielli - Pasquali - Reinhardt - Sciannandrone

SLS - oggetto organico piatto (marialardi.files.wordpress.com) SLS - oggetto organico circolare (georgehart.com)


Indice stampanti Selective Laser Melting (SLM): Le di erenze sono: utilizzo una polvere metallica integrale senza aggiunte di elementi bassofondenti; bisogna fornire una densità di energia molto elevata per fondere la polvere (sorgente laser a elevata potenza). -

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Ottengo un elemento massivo ad elevata densità

SLM - stampante (yourdictionary.com) SLM - prototipo (seprof.co.il)

SLM - scarpa organica (urbantaster.files.wordpress.com)

prototipazione rapida

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Processing: a) deposizione, pressatura e livellatura della polvere metallica sulla tavola di costruzione della macchina; b) il laser, focalizzato tramite un sistema di specchi nel paino X-Y, fonde in modo selettivo le particelle metalliche realizzando la sezione desiderata e facendola aderire alla precedente. Nella camera viene addotto un gas inerte per evitare l’ossidazione del materiale; c) l’elevatore viene abbassato di una quantità corrispondente allo spessore dello strato e il processo riprende fino alla completa realizzazione del pezzo. Al termine l’elevatore viene sollevato per estrarre il prototipo, la cui superficie può esser migliorata sia tramite pallinatura che tramite la classica finitura manuale.

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Electron Beam Melting (EBM): Le di erenze sono: - utilizzo una polvere metallica integrale senza aggiunte di elementi bassofondenti; - bisogna fornire una densità di energia molto elevata per fondere la polvere (sorgente Electron Beam). Ottengo un elemento massivo ad elevata densità.

EBM - protesi chirurgica (blog.ponoko.com)

Processing: a) deposizione, pressatura e livellatura della polvere metallica sulla tavola di costruzione della macchina;

EBM - colonna vertebrale (gizmowatch.com)

b) il fascio di elettroni, focalizzato tramite un sistema di specchi nel paino X-Y, fonde in modo selettivo le particelle metalliche realizzando la sezione desiderata e facendola aderire alla precedente. Nella camera viene eseguito il vuoto per evitare l’ossidazione del materiale; c) l’elevatore viene abbassato di una quantità corrispondente allo spessore dello strato e il processo riprende fino alla completa realizzazione del pezzo. Al termine l’elevatore viene sollevatoper estrarre il prototipo, la cui superficie può esser migliorata sia tramite pallinatura che tramite la classica finitura manuale. Gabrielli - Pasquali - Reinhardt - Sciannandrone

EBM - stampante (barc.ernet.in)


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Z CORP (3D Printing) Tecnologia sviluppata presso il M.I.T. di Boston per la produzione di gusci ceramici, recentemente usata per la produzione di elementi metallici e nella modellazione concettuale. Comprende numerose tecnologie per la prototipazione attraverso l’ utilizzo di polveri ceramiche, di cellulosa e metalliche. Le operazioni necessarie sono simili a quelle della sinterizzazione laser (SLS) e si di erenziano per il metodo di unione delle polveri (viene usato un colante spruzzato con la tecnica della stampa a getto d’inchiostro). Z CORP - stampante (develop3d.com)

Caratteristiche

del sistema di incollaggio:

- la soluzione spruzzata deve contenere un’alta percentuale di collante e bassa viscosità; - la soluzione deve esser conduttiva per agevolare il lavoro della testina di stampa; - il collante deve esser fatto asciugare rapidamente prima di applicare un secondo strato di polvere. Z CORP - oggetto (leebyron.com)

Vengono e ettuati post-trattamenti di tipo combinato chimico e termico per evitare disgregazioni e migliorare le caratteristiche meccaniche (infiltrazioni per garantire compattezza).

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RAPID TOOLING Le tecniche RT si dividono in: - SOFT TOOLING: tecniche per la produzione di stampi leggeri (produzione di centinaia di unità con tempi brevi); - HARD TOOLING: tecniche per la produzione di stampi rigidi (produzione di 10.000 pezzi o oltre con tempi più lunghi). RT - stampi (belovac.com geminiprototyping.co.uk protocam.com)

- DIRETTO: la macchina produce direttamente l’attrezzatura; processi utilizzati: SLA, SLS e FDM possono generare inserti per stampi da cera garantendo un numero limitato di iniezioni; SLS di miscele metalliche, SLM ed EBM generazione di inserti per iniezione di polimeri (1000 pezzi) o per pressocolata (50/100 elementi).

INDIRETTO: si combina il prototipo rapido con processi tradizionali per ottenere l’attrezzatura; i metodi più di usi sono: - stampi in silicone; - spin Casting; - stampi in resina rigida; - stampi in lega bassofondente; - stampi ottenuti tramite metal spraying; - processo KelTool.

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