Un amico per sempre, testo di coralità poetica (dedicato agli animali) - prima parte

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Primo classificato ex aequo Bruno Bianco di Montegrosso d'Asti (AT), con la poesia “Gli animali affamati” Gli animali affamati Gli animali affamati di affetto sono fatti di pane raffermo assorbono sprezzo da dure radici cedono fango ad un volo di mosche Gli animali affamati di affetto guidano veglie notturne scalzano rozze armonie di collina levano forza e bontà a de profundis Gli animali affamati di affetto inseguono estati assolate caldo e la sete ne fermano il passo voraci zanzare ne pungono il corpo Gli animali affamati di affetto assaggiano rive piangenti colgono lacrime ai salici antichi svuotano scavi dei fossi a confine Gli animali nutriti di affetto sono fatti di pane Pane sfornato Bruno Bianco Montegrosso d’Asti (Asti)


Primo classificato ex aequo Piergiacomo Borio di Torino, con la poesia “Contatti” Contatti Testimone dell’ortodossia animale languidamente scava fosse nel verbo di confine Dai! Su! Vai! Tè, Tè, Tè! S’abbassa col corpo e la mente protende l’uomo verso il filo inferiore cerca lingue, pelo, code in affanno mentre l’altro, con gli occhi, ha già dato la vita. Piergiacomo Borio Torino


Primo classificato ex aequo Carlo Carlotto di Vicoforte (CN), con la poesia “Conversazioni con Apo” Conversazioni con Apo Un fischio e tre parole. È tutto il mio vocabolario nei rapporti con te, a cui bastano la coda e un campionario di abbaii. Carlo Carlotto Vicoforte (Cuneo)


Primo classificato ex aequo Antonio Chiades di Pieve di Cadore (BL), con la poesia “Ho per amico un canarino” Ho per amico un canarino Ho per amico un canarino vestito d’arancio ad ogni risveglio è un canto di cristallo una fremere alto di piume Se di giorno la casa rimane senza nessuno mi sorprende la nostalgia Al rientro con una foglia di radicchio lui ha occhi che diventano spilli e riscopre la fiammante semplicità delle sue canzoni Antonio Chiades Pieve di Cadore (Belluno)


Primo classificato ex aequo Aldo Palmas di Iglesias (CI), con la poesia “Il gatto neroâ€? Il gatto nero Vorrei campare come quel gatto nero, che sbircia quatto quatto, saggia gli umori, e attende poi un segnale, per correre a godersi quello che vuole. Due occhi che, la notte, sono braci vive. Orecchi sempre ritti, girano come antenne, Ha un fare fiero, da nobile lezioso, che non concede nulla oltre misura. Però io solo so quanto sia dolce, quel suo caldo ronfare sulle mie ginocchia. Mi coccola, lusinga, mi strega per sentirmi amato, e protettore. Aldo Palmas Iglesias (Carbonia e Iglesias)


Primo classificato ex aequo Enrico Francesco Rigamonti di Annone di Brianza (LC), con la poesia “Tu non chiedi…” Tu non chiedi… Tu non chiedi, quando torno la sera col tuo languido sguardo di cane se in giornata ho vinto battaglie o se invece sono stato sconfitto se ho guadagnato o perso avuto ragione o torto ma chiedi solo una carezza d’affetto all’amico, sempre tale per te, comunque gli sia andata la vita. Enrico Francesco Rigamonti Annone di Brianza (Lecco)


Prima classificata ex aequo Michela Zanarella di Roma, con la poesia “Timpano felino� Timpano felino Mi superano le fusa e nel silenzio che affiora in vibrissa mi piego ad amare l'ombra del tuo pigro e precoce impastare e sfogliare velluti. Se ti chiamo ecco un vibrare assorto intorno alle caviglie, il calore che s' adagia in fiati congiunti. Ti sollevo a grembo limpido e nel tuo timpano felino dimentico l'umore opaco, la foce della notte che mi curva di solitudine. Michela Zanarella Roma


La gallina prediletta Bianchina gallina prediletta compagna di giochi instancabile. Quando la mia anima sola vorrebbe ridere ancora vola lÏ vicino a te sotto l’ulivo grande del nonno, dove i bambini non muoiono mai. Alessandra Gorga Torino


Il mio pastore Occhioni grandi tanto espressivi, figura imponente, cuore di panna. Vigile e attento, nulla ti sfugge, sei la miglior guardia del corpo. E se sto male “devi guarire” occhioni impauriti sembrano dire! Acqua fresca, il cibo migliore, una carezza per dirti il mio amore! Ti voglio bene, ti stringo al cuore. Sei il mio Billy sei il mio Pastore! Anna Maria Aricò Torino


Oliver Hai vissuto giorni in cui solo lui riusciva a trovare la rotta nel mare del tuo cuore. Mute sofferenze che coloravano come il bistro gli occhi della tua anima lasciando tracce nere. E lui sempre accanto, a vegliare col suo amore i lamenti di una bimba triste cresciuta nella malattia. Con lo sguardo fisso a te, cercando di abbattere un muro di sofferenza che non voleva cedere. Grazie Oliver, per aver concesso alla tua padrona afflitta un motivo in pi첫 per vivere. Sonia Tortora Alassio (Savona)


Il certo E' nel tuo esprimerti sÏ buono e puro, quello sguardo di perdono che valica la tempesta, quell'eterna e fedele vicinanza, la possibilità di fiducia nell'essenza. Mio dolce amico, sii sempre tu il passo al mio fianco, l'unico certo di un'esistenza che il certo nega: una zampa nella mia. Ai miei due amori, Kobi e Easy – 6 aprile 2012 Sonia Soave Vallo di Caluso (Torino)


Black Black parla con gli occhi e non conosce il rancore; odio, cattiveria, invidia non abitano il suo cuore. Con le zampe mi abbraccia, si struscia sul mio viso, accarezza i miei piedi, risponde al mio sorriso. Dorme in paziente ascolto attendendo ogni giorno, scodinzola di gioia sentendo il mio ritorno. Con il suo dolce sguardo dice: fra cento cani grazie di avermi scelto, leccandomi le mani. Dentro il suo folto pelo affondo le mie dita sono io che ti ringrazio, mio compagno di vita! Piera Alloatti Chiusa di Pesio (Cuneo)


Un gatto è per sempre Ti vedo in ogni cosa che mi circonda e riempio il vuoto coi ricordi: le tue abbuffate proverbiali, le fusa interminabili e poi quando mi consolavi se piangevo. Ma la tua voce manca, mi sforzo, non riesco più a sentirla e me ne cruccio, Mastrazzo mio, mia ombra per dodici anni: tutto abbiam condiviso, e ora dove sei? Me lo domando ma la risposta tarda ad arrivare. Se esiste un Paradiso dei gatti (il Ponte dell’Arcobaleno, così lo definiscono) so dove sei... Anche se avevo ancora bisogno di te, ti immagino là, e spero che un giorno tu, Mastrazzo, il gatto migliore che potessi incontrare, corra verso di me, ancora. Elena Caraglio Bra (Cuneo)


La mia mucca Infanzia di nullatenenza Ogni fratello il suo possesso -La mia mucca è GioiaNulla più nulla meno Belle forme e macchie di rame Nessun privilegio di proprietà Al pascolo con Gaia e Mora Una corda tutte soggiogava Serena prigionia del pascolo di gioventù E sola si levava Per me fantasia Un'abbuffata di trifoglio Se la pigliò E a nulla valse il "carvè" Tristezza vaga di una sera di un'estate Presagio di tante Di una bimba contadina. Angela Rebuffo Caraglio (Cuneo)


The Dolphin Soundtrack (Una poesia contro il massacro dei delfini in Giappone) C'erano una volta delfini che dipingevano di canti di vita e d'amore l'utero del mare cavalcavano le spume selvatiche delle onde per volare coi gabbiani all'infinito e le bucavano con plurimi salti come saette di vento al cielo; di esso bagnavano le mani di spruzzi di stelle e ne lambivano l'animo con sorrisi d'argento. Erano giochi e acrobazie di angeli umidi di seta al limitare dell'orizzonte. Ne rimane un'eco di sale e di salsedine che si allunga sulla battigia come un'ombra orlata di gusci vuoti e nostalgie e si disperde senza orme nel ventre del mare che il primo raggio del giorno infrange in un oblio di sangue e lacrime senza nota e senza addio. Davide Rocco Colacrai Terranuova Bracciolini (Arezzo)


Senza sguardo Il passo prudente, capace, attento. La strada dei miei passi scuri, senza paura. Gli occhi curiosi di una folla indolente, odorosa del quotidiano rancore, troppo veloce per noi due. I rumori di una cittĂ sconosciuta, sempre chiara ai tuoi occhi. I tuoi segni, i tuoi pallidi rimbrotti, la tua difesa costante. E la sera, stanco, affamato, a te una mia carezza, il tuo grazie per il cibo, guaito con calma. Paolo Montaldo Torino


La mia cagnolina Occhietti vispi e intelligenti, ora ci sei tu nei miei piÚ dolci momenti. Quando ti vedo scodinzolare ti vengo incontro per farti giocare. Avverto nel cuore un calore che non si può spiegare quando ti accucci sulle mie gambe per farti coccolare. Sei il mio batuffolo di energia, da quando sei arrivata hai riempito la vita mia. Maria Fantini Boves (Cuneo)


Sorelle nella neve La gatta dai calzini bianchi si fa Il letto sulle gambe secche della Vecchia padrona senza più ricordi Le dona calore con fusa di brace Le canta sul ventre con un suono Che pacifica, la guarda assorta e sa Che la sua anziana coinquilina Viaggia ormai solo con la mente In luoghi innevati inospitali come Freddo-lattei paesaggi svuotati Di memoria, la vuole accompagnare In fondo al sogno e lasciar tracce Sulla neve cosicché la vecchia veda Ed intuisca che mai è stata Davvero sola , davvero abbandonata I calzini bianchi affondano Nella neve e va la coraggiosa Spavalda gatta anziana Che sempre ritroverà la via di casa Nel candore del silenzio già sepolta Cristiana Pezzi Ravenna


Un bahu d'oltre tomba Instancabile di vita nei suoi occhi sembrava non sarebbe mai finita. A chi lo incontrava e mi chiedeva di lui (mai pi첫 visto, come sta?), i suoi occhi diventavan bui. Ormai diventato parte dell'anima mia, la morte crudele l'ha portato via: per diciott'anni amico fedele l'ha portato via la morte crudele. Paolo Francesco Bertolotti Salbertrand (Torino)


Max ti amo Come poter spiegare a chi non l'ha mai provato, come un amore cosĂŹ grande possa essere racchiuso in un cuore cosĂŹ piccolo. Come i tuoi occhi, quasi ciechi, eran stelle gialle, le tue orecchie termometri del mio buon umore e il tuo pelo morbido la consolazione ad ogni mio dolore. Vorrei sentire ancora l'amore vibrare nelle tue fusa. Sarai sempre la piccola pallina di pelo e tenerezza al centro del mio cuore. Patrizia Del Gatto Torino


Le tue parole Mi aspetto di sentire la tua voce Ma a parlare sono gli occhi Neri e spalancati Si affidano indifesi Alle mie carezze Accucciati Mi sognano adoranti E perdonano il mio cuore Distratto Caterina Coccia La Maddalena (Olbia Tempio)


Fido Aprendo il portellone gli fece un sorrisino: «Su scendi bel cagnone vai a fare il bisognino!» Fedele al suo padrone alzò la sua gambetta concluse la minzione e l’auto scappò in fretta Nel giro di un secondo per Fido cambiò il mondo e il grigio della strada brillò come una spada Li comprano di razza perché la moda impazza ma dopo alcuni anni gli impegni sono affanni Li chiamano “randagi” erranti e senza agi li chiamano “padroni”… a Voi le conclusioni Danilo Torrito Candiolo (Torino)


Un gatto I tuoi occhi chiari sono stelle luminose per me fari che rischiarano il mio incerto cammino ricordano il mare e il cielo di un giorno sereno, tu baldanzoso come un vero felino corri di qua e di lĂ sempre in moto vivace e brioso pieno di energia e di fascino. Attendi un futuro azzurro come i tuoi occhi. Ester Eroli Roma


Gatta sapiente Gatta sapiente in un lembo di sole la tua Africa Carla Crivello Torino


Non tutti gli addii son fatti per partire Forse nel peso degli anni dolenti, digrignano le ossaun urlo canuto, lontano nel vento- e il tuo sguardo sempre dolce col tempo di pietà verso il mondo s'è tinto. Tu con coraggio t'alzi ancora, una carezza, un bacio, un addio temuto ma non negato, quando con coscienza nuova pieghi il capo pesante tremando un poco. Di tante vite riflesse alla mia, poche m'hanno insegnato a crescere con la fedeltà e pazienza d'un amico che non se ne va: e non ti chiedo la zampa, la cuccia, la vita. Tu, piega solo il capo. Mattia Lo Presti Tavernerio (Como)


Perché amare i cani I cani hanno le zampe per abbracciarti e accompagnarti; hanno la coda per salutarti e ringraziarti. I cani hanno le orecchie per ascoltarti. Lo specchio della loro anima sono gli occhi: per ammirarti e sorprenderti; sguardi imploranti nel dolore, fulgidi nella gioia. I cani hanno il fiuto per servirti. I cani sanno essere pazienti e fieri. I cani non sanno elaborare pensieri, ma sanno donare fedeltà e lealtà. I cani hanno un grande cuore per amare, perché non dovremmo ricambiare? Bikoz Reggio Emilia


I miei simili Ho anch'io la rabbia dei cani, le piaghe che rendono il mio corpo infetto. Lo so per certo. Quando tento di avvicinarmi ad altri uomini, mi respingono, mi calpestano, mi disconoscono dalla loro specie. Ho trovato molta piĂš pietĂ e compassione tra quei miei simili dagli occhi umili ed umani. Pierluigi Boccanfuso San Giorgio Jonico (Taranto)


Il gatto (Rufus) In falso inverno cominciò una fiaba: era l’inizio della primavera. Venne dal pelo maculato eroso, nuda la carne e una malferma zampa, tra la neve mendicando un osso il gatto e qui trovò ristoro. I tuoi attenti atti e un amorevol tetto a ritrovar le forze e la speranza di vita migliore e senza stenti lo portaron. Or ti guarda felice e ti sorride alla carezza attento. Giuseppe Gianpaolo Casarini Binasco (Milano)


L’equilibrista innamorato Fari gialli nella notte illuminano l’oscurità Passi felpati accompagnano le bianche nuvole di questa sera Pelo lucido Animo spavaldo Ecco! Mio dolce moschettiere mi sferri moine tra le gambe Passi dall’ozio all’agguato con gli stessi tempi con cui nasce il sol e si sveglia la luna RON RON quando ti accarezzo RON RON se mi dormi in grembo o giochi con un lembo Quatto quatto tenero gatto salti sul tavolo con fare tutto matto Ti vedo, ti sgrido e ti perdono e tu con un balzo voli via per tornar dimentico del rimprovero fatto Luana De Santis Palermo


Dedicata a Melissa Sono ormai otto anni che la mia sveglia mattutina è un nasino umido che si sfrega sul mio viso. Non ne potrei piÚ fare a meno. Spero che sia cosÏ ancora per molto tempo! Margherita Roletto Torino


Ricordi d’Eternità Ti trovai solo a domandarti: chi? E in un istante, a suon di rintocchi, vidi l'eternità nei tuoi occhi. Poi, pian piano, fra noi, nacque un lume di pazzia, s‘ instaurò come a ritmo di poesia, non sarà mica un'idiozia? No, era armonia, Dal cuore un sentimento quasi demoniaco, un amore altrettanto maniaco, ma solo io e te uniti, stretti a mo di calamita in questa nostra fugace vita, a volte sarà pungente come un'ortica, a volte procurerà fatica, senza te tuttavia la nostalgia del non vedersi, la voglia di incontrarsi. Solo il dolore: per salvarsi. Samuele Da Gioz Sedico (Belluno)


Oh tu Oh tu, mio forte angelo, incompreso forse, ma vero; oh tu, mia gioia, mia colonna, e mia luce del mattino. Tu senza parola, M’Insegni le dolcezze della vita. Tu, che hai portato nella mia strada, affetto ed attenzioni, Che non avrei mai sperato. Oh tu. Piccolo, tenero, strano, mio straordinario ed unico amico. Antonio Di Bianco Gioia Tauro (Reggio Calabria)


Rambo ti avevo chiamato Ti avevo trovato in un giardino, in quella specie di tavolozza-prato, perché nessuno sapeva, dell’esistenza di un mondo tuo . Per questo, Rambo: ti avevo chiamato, per la tua fedeltà immutabile, disposto a servire la mia famiglia ogni momento, senza conoscere tradimento. Allo stadio giovanile, sembravi esserti fermato, mi contagiava la tua generosità, eri una compagnia disinteressata, ma che capivi il rapporto di causa e di effetto. Dopo tanti anni, addio mi hai dato, Rambo: ti avevo chiamato, non ti ho più dimenticato. Ornella Sala Besana Brianza (Monza Brianza)


Bianca Una matassa quasi groviglio di batuffoli di neri peli corvini. Occhi profondi, miti, tristi. “BIANCAâ€? piccola inerme creatura. Il mio cucciolo di Terranova nuovo paziente compagno di un gioioso cammino. E la clessidra, dipana la sua rena portando lontano il tempo che veloce corre alla meta. Ora, la tua immane, maestosa figura, trascina la sua stanca esistenza cercando sussulti di vita e momenti di amore. Ed il tramonto ci accoglie uniti, accompagnando l'ultimo nostro vicino traguardo senza piĂš ritorno. Bianca Gambara (Brescia)


Riflessi Riflessi di verde. Maliconia di lenta solitudine un nuovo giorno ti attende Là, oltre i raggi del sole uno sguardo ti osserva lento, ti alzi, lento, apri la finestra bianca ti protegge se la notte è buia e nera ora, però,apre alla vita un musetto quieto chiede amore uno sguardo dolce smeraldo pagliuzze di luce innocente un gattino, un dono, forse ? batuffolo di peli già ti ama vera sorpresa tenera effusione Linguaggio muto di tenerezza energia pura,vera e sincera. grazie piccolo micetto ora luce della vita tua! Angela Prestianni Roreto di Cherasco (Cuneo)


Iris Noi due, il nostro bilocale il nostro rapporto speciale… Abbiamo condiviso colazioni, pranzi, cene… malumori... Pensare che non ti volevo, mi sei caduta tra le mani e tutti i miei pensieri vani sono sfumati… Credevo d’essere io ad averti salvata ma sei tu che mi hai cambiata. A leccarmi le lacrime se piangevo e miagolare quando uscivo. Sempre pronta a farmi le fusa anche quando dentro ero chiusa Mi hai rinsegnato ad amare ed ora non ti potrei più lasciare. Ti voglio bene piccolina, non sei la mia micina, ma la mia unica famiglia è come fossi mia figlia. Crystal Scesca Sondrio


Fratello animale Quanta pazienza e quanto hai visto fratello animale durante il cammino dell’umanità nel mondo, quanto hai regnato e quanto hai sopportato scappando tra i vicoli di una periferia… Caro fratello animale, ma per quanto ancora ci puoi sopportare? Io mi domando e dico: “Se gli animali son così amici degli uomini, perché gli uomini si ostinano ad abbandonarli ed umiliarli così? La risposta la conosci solo tu, che schizzando te ne vai nel silenzio della notte… Gianpaolo Fiore Montelanico (Roma)


Ritorno quotidiano Passa il tempo, negli occhi l’attesa Che appare scandita dal tuo lieve respiro. Passan le ore e percepisci l’assenza Di colui che al mattino ti salutò con curanza. Odi da lontano il consueto passo Or ti prepari al fausto balzo. Basta uno sguardo e si cancella ogni pensiero Basta una carezza e il vostro cuor divien sereno. Arianna Cassano Castiglione Cosentino (Cosenza)


L'inseparabile Qualcosa di grazioso il bene più prezioso che mi dona tanto amore col piccolo suo cuore. Certo non è un molosso perché piccolo e non grosso, ma accanto è adorabile piccolo dolce inseparabile. Gianfranco Poggiolini Forlì (Forlì-Cesena)


Pelo rosso pronto all’agguato Pelo rosso, pronto all’agguato Bella stazza,baffi lunghi Occhi dolcissimi, sei un buono! Cordiale accogliente sdraiato davanti alla porta d’ingresso, coccolone sul mio divano a fare le fusa ma anche a mordermi senza pietà, allora ti lascio dormire da solo me ne vado e a malincuore nella mia stanza ma lascio la porta aperta, ti aspetto conto fino a tre e ti rivedo lo sapevo, ti conosco bene, sei il mio gatto, Aldo, pelo rosso, grande stazza, occhi dolci! Antonietta Prattichizzo San Severo (Foggia)


Amore puro Ignorare i suoi sguardi... al tuo amico distrugge il cuore. Il suo pensiero trasparente lo rende magico. Il suo silenzio alle nostre parole ci consola. E' amore puro, furtivamente ti penetra e ti rimane dentro col suo calore. Lui ci illumina quando arriviamo. Le sue lacrime che non escono bagnano il cuore quando partiamo. E'amore puro, furtivamente rapisce l'anima. Per sempre. Maria Cristina Biasoli Molinella (Bologna)


VII agosto Splende rovente il sole, ma non ci riscalda il cuore. Oggi è una triste giornata perché tu, cara Moni, te ne sei andata. Il verde prato da te tanto amato è ormai vuoto, come il tuo posto davanti al termosifone che occupavi in ogni stagione. La tua ciotola ed il guinzaglio sono ancora lì a ricordarci di te, ma più non ritorni dolce e fedele compagna di lunghi giorni. Un grande vuoto nel cuore ci hai lasciato perché il tuo immenso affetto a tutte le ore ce l’hai donato. Carla Povigna Torino


Gatti Ho sognato che i gatti amati tornavano in compagnia a sdraiarsi sui miei tappeti e così insieme stavano sereni e pacificati. Non più dolore non più ferite non più malanni cure medicine violenza amica così inutile l’inaccessibile e l’incomprensibile. Ma tutti insieme tigri e pantere, vicini stanno: oltre il presente dietro la cortina i gatti amici per sempre fedeli. Niva Ragazzi Lomazzo (Como)


Ara Sei stata la reginetta degli husky La regina di tutti noi. Per anni siamo state inseparabili A 15 anni ti sei ammalata Tutte le cure sono state vane Ho dovuto farti sopprimere La morte ti ha liberata dal male, ma le tue sofferenze, si sono impossessate di me. Ho dormito un giorno intero Provavo solo nausea e piangevo. Il tuo aspetto era animale, ma per me eri e sarai sempre, la creatura piÚ sensibile che Potessi desiderare. Ti ho fatta cremare. Sei a casa con me Grazie per ciò che mi hai dato Ti immagino felice nei ghiacciai A trainare la tua slitta. Matilde Romoli Bruino (Torino)


Passerotto Un passero implume cadde dal nido, il flebile richiamo fu avvertito da un uomo astante che lo raccolse dalla grondaia in cui si rivolse. Con misericordioso gesto lo scaldò con l’alito e amorevolmente lo curò preservando la vita appena avviata da una fine certa e disperata. Il passero crebbe sano e prepotente credendosi un umano impertinente in seno a una famiglia assai felice di avere un componente sì mordace. Strana cosa a volte può esser la vita che riserva sorprese e infinita capacità di dare a noi mortali un ruolo nella giostra dei valori. Graziano Gismondi Milano


Amore puro Amore puro Amore unico sincero e vero. Che sa di te e ti accetta che non pretende di cambiarti, che non esige che non giudica. Amorevole e profondo. Amore che fa sorridere che rallegra e conforta. Amore che commuove che perdona e ammira, che dipende e che ringrazia Amore che se privato addolora. Amore che non conosce fine. Valentina Spinnato Fonte Nuova (Roma)


Athos Da cinque anni eri la mascotte e sostituivi il gallo in mezzo al mare dando la sveglia con il tuo abbaiare al primo sole sorto, tra le scotte. -Tutti per Uno- come i moschettieri, gridavano al vederti i marinai, e tu non ti tiravi indietro mai ai loro scherzi, coi tuoi occhi neri, la lingua penzoloni e coda in festa… Ma arriva l’ora, l’ultima, del cargo “Jolly Amaranto” in agonia tra i flutti. Vi salva una scialuppa, ma tu lesto ritorni sulla nave e come Argo muori da capitano, Uno per Tutti. Filippo Pirro San Marco in Lamis (Foggia)


Il mio cane In uno scodinzolare inuguale Nell’inuguale soffiare del vento, non si è tardato molto a crescere ad ogni alba il mio cane. Dietro alle mie orme lascia una traccia sulle stelle; nei cieli aperti della campagna solleva nugoli di polvere dietro la corsa che colma. Si estingue la mia vasta solitudine, lungo la sua esistenza lieve, senza ombre risponde al richiamo nell’inaccessibilità della neve. Con slanci continui di emozione chiede una carezza; dissolvendo la tristezza, come albatro dormente oscilla tra le ali di luce in un amore sorprendente. Yuleisy Cruz Lezcano Marzabotto (Bologna)


La vecchia gatta Miagola una vecchia gatta inarcata contro i vetri di una finestra sgangherata in un palazzo abbandonato su di un vicolo cieco. E’ l’ora del rientro dell’ anziana padrona. Non s’ode la chiave nella toppa, immenso silenzio sospeso nell’aria, per le scale sconnesse e infrante. S’oscura nel vicolo la luce del dì sbiadisce nell’ombra la lunga figura distesa, la bocca sulle pietre, le chiavi nella mano serrata, gli occhi sigillati dal buio. Tacciono i miagolii di dolore e solitudine. La vecchia gatta reclina il capo, l’attesa finisce nel nulla abissale. Raffaella Marolda Quarto (Napoli)


Non desidero Il Gatto soriano calpesta i cavolfiori, ma lo fa con classe, leggerezza; scruta tutto dal principio, segno della sera andata, quante volte; d’un tratto si volta, ti fissa, si lecca i polpastrelli, e comincia il suo rituale d’amore; il suo confine sono le sue orecchie, umide, che trascinano i peli e il cerume; ma il suo corpo lo sa, avrà il vestito più bello, è in vena di solitudine, lasciatelo in pace; quel micio ti ha stregato, ha consumato i tuoi momenti, non ti riconosci più, è un luogo mentale; di corsa ricompare, oggi scaverà la terra, non sarà da solo, ci sarai tu con lui; apparentemente consapevole, miagola, ti attraversa e dimentica il tuo volto. Daniele Paulino Velletri (Roma)


Cara Lissia, caro Duck Cara Lissia, caro Duck, ero piccola, avevo tre anni e ora ne ho sessanta di piÚ. Non subivo, allora, gli affanni della vita di chi sta quaggiÚ. Caro Duck, cara Lissia, che coppia eravate e che gioia per me camminare su mani e ginocchia, per giocare, felici, noi tre. Qualche volta mi nascondevo nella cuccia, per stare con voi e i rimproveri me li prendevo, ma sapendo che, prima o poi, l’avrei fatto ancora, lo stesso. E vi sento vicini anche adesso. La vostra amica Ali Angela Maria Arresta Erice (Trapani)


Amico mio fedele E adesso mi guardi, con l'anima tua accesa alla mia; mi ricordo e ti ricordi... lo leggo nei tuoi occhi di lupo, amico mio fedele e vero, dalla barbetta bianca, come la luce che il tempo fa... Siamo stati lungo i mari della vita, dentro burrasche impossibili, dentro la calma e l'affetto assoluto, siamo stati vicini e distanti io e te. E adesso si cammina ancora piano, io e te, senza guinzagli al collo, senza la gabbia del meschino che ti fece prigioniero, e parliamo piano, con il suono ancestrale che ci stringe nelle notti lunari. Lo stesso suono che l'amore ha!... Alessio Carlini Lido di Spina – Comacchio (Ferrara)


Jenny Per sempre la luce e mature nocciole sul manto ondeggiante, coperto di baci. Attraverso un istante, con gli occhi tuoi, veri, scorgevi appassita la giovent첫, tetra. Poi ancora uno sguardo, un attimo appena: era una vita arruffata, non solo di pelo e carezze d'umida gioia. M'hai portato per mano a cantare nei prati d'inverno e correre a fianco della tua voglia d'andare. Andasti pi첫 in fretta, solo una volta. Col pianto, mi dovetti fermare. Ilaria Mainardi Pisa


Giornata Umido il tuo naso scivola sul mio morbidi i tuoi baffi verde dai tuoi occhi prima luce pura. Sentire soffice posarsi sulle labbra l'odore dei tuoi sogni nel silenzio la musica pi첫 lieve: il tuo respiro. Oro d'allegria dei nostri incontri dopo la vita dopo l'attesa sgranare le polveri dei nostri momenti accarezzi la luna mentre ti stendi. Alessandra Testori Rivoli (Torino)


Mi sei stata affidata La vide in vetrina, piccolina e grinzosa, mia figlia s'innamorò. Arrivò nella sua casa, regalatole dal marito la piccola shar-pei. Non sopportavi stare da sola chiusa in casa. Pensò di affidarti a me. Arrivasti da me con il tuo nome consolidato. Camilla,ti accolsi con gioia. Undici anni son passati, adesso con dolore penso al giorno che mi lascerai. Vedendoti scodinzolare, guardando i tuoi occhioni mostri tutto il tuo amore. Camilla ti vedo già stanca, vecchietta, per me sei la creatura che amo tanto. Pacifico Falappa Rivoli (Torino)


Tenerezza Tenerezza, con ampia bontà cingo il tuo manto e nobile e scialbo, m'hai sedotto l'anima mia hai rubato. Tenerezza, prezioso specchio d' attenzione, facile intuire i tuoi sguardi carpire il tuo umore. Ancor non ho detto grazie d'aver cura di me ogni dì senza ch'io te ne chiedessi tanta si che ogni giorno ti vivo. Facile parlar di te come d'un eroe, d'un fratello caro che mi tace, che porge anima sua al mio pianto e non importa ciò che dice la mia voce. Sebbene siano pochi questi versi finisco queste rime con affetto per te che sei dedito all'ascolto tuo amor già io porto nel petto. Alessandro Ruberi Bra (Cuneo)


‌ Mi segui ovunque Mi segui ovunque io vada, ti fermi e riposi dove io sosto. I tuoi occhi le tue parole, il tuo ansimare il tuo tempo. La stanchezza affloscia i tuoi arti ma instancabile ancora mi cerchi. Non senti il mio chiamarti, l’avvicinarsi dei miei passi, il mio arrivo anche ansimante e stanco. Siamo invecchiati insieme 14 anni. I miei dolori sono anche i tuoi, le mie gambe sono stanche cosÏ pure le tue zampe. Ma tu mi cerchi sempre; io non so stare senza te, il mio sguardo e la mia carezza ci bastano. Sei la mia adorata cucciolona Labrador. Sei me stessa, la mia unica certezza. La tua presenza instancabile e quanto mai amata. Lucetta Cravero Bra (Cuneo)


Per Maia Eri da sola, ti avevan smarrita, in quella piazzetta sembravi impaurita. Ci hai seguito, ci hai custodito. Ti abbiamo capito. Cercavi qualcosa: un posto in cui stare; cercavi qualcuno: un uomo d’amare. Noi ti guardiamo, sei sempre presente, non chiedi nulla non brami niente. Avevi timore e tanta tristezza, la vita futura è solo certezza. In casa, un cuscino, un po’ di calore occhi sereni e moltissimo ardore. Alessandro Fabbrica Busnago (Monza Brianza)


Una lunga storia d’amore Eri un cagnolino silenzioso e dolce un amico prezioso, giorno e notte in tua compagnia: è stata una lunga storia d’amore… Ti piaceva correre e saltare eri come un bambino ti cullavo come un bambino… l’amico che ho sempre sognato, io l’ho incontrato ed ora dal paradiso dei cagnetti mi guardi e mi proteggi, ti penso e ti scrivo questa poesia che spero il vento ti faccia arrivare come missiva… e che ti doni calore, come quello che ci donavi tu con tanto amore! sarai sempre accanto a noi dolce Bimbetto! Liliana Manetti Roma


Grido di dolore Dai milioni di piccole gabbie anguste, addossate, dalle carni innocenti squarciate, per gioco, da milioni di tiri di schioppo, dai roventi rimorchi, in viaggio, per le strade della Terra, dalle mille catene di ferro, s’alza unico, immenso, assordante, tremendo, il grido di dolore, degli animali del mondo. M. Ivana Trevisani Bach Albisola Capo (Savona)


Fedele Ogni giorno, puntuale scodinzolando guaivi nella speranza di rivedermi. Eri lĂŹ ad aspettarmi sulla fredda lapide di cerea memoria. Piangevi ormai da parecchi anni, vecchio e stanco. Nella piĂš oscura delle notti terrene un ululato, il tuo e silenzio. Hai aspettato vanamente, non il tuo padrone, bensĂŹ un amico. Finalmente riuniti, non in vita, ma oltre. Matteo Taccola Livorno


Un amico leale Coloro che ci sono più vicino e cari Possono tradire ed essere ingrati L’unico amico che mai ti abbandona e’ il tuo cane , che tutto ti dona Se il fallimento è sopra la testa Come una nube temporalesca Egli fedele e fermo resta Come uno scoglio nella tempesta Veglia sul sonno del servitore Come se fosse un imperatore E’ costante nel suo amore Come la terra gira intorno al sole Per stare sempre al tuo fianco Dorme sul terreno di neve bianco Bacia la mano a chi non ha cibo da dare Lecca ferite che la vita può causare Quando si chiudono tutte le porte E si aspetta solo la morte Presso la tomba il nobile cane sarà e con la testa fra le zampe vigilerà Giuseppina Greco Albignasego (Padova)


Il mio vicino Bartolo Ieri eri incredibile, davvero, te l'ho anche detto con la tua gamba ferita ancora insistevi ad infilarti tra le tavole sfrangiate del tuo steccato. Il tuo padrone è ricco ti elargisce merende appetitose, non devi venire al di qua dello steccato. I miei resti sono poveri lo sai, resta poco d'avanzo alla mia tavola e per di piÚ chiami la tua compagna di alto pedigree e d'alto rango. Non hai fame? Lo vedo e appoggi il viso sulle mie ginocchia. Ti accarezzo e chiudi gli occhi, non vorrai dormire qui? Fari nella notte, un fischio e tu corri via. Fai piano! Attento allo steccato. Domani... ci vediamo domani. Patrizia Stefanelli Itri (Latina)


Il mio ragatto Ricordo ora la sera dell’incontro. In un cinema sotto le stelle, i miei occhi colmi d’amore per una creatura così nobile e pura. Un tigrotto in miniatura! Magro come il nome che ti diedi: Ago. E in questa notte di fine settembre, sei anni dopo l’insolito incontro, vorrei tra le mie mani quel tuo tondo capino, ancora una volta… Suona quel nottolino! Io lo sentirò! Senza confonderlo col vento correrò e tu sarai là, ancora una volta… Ti bacerò e ti sfamerò, come un bambino che torna da scuola. Ilaria De Bortoli Livorno


Gatta Priscilla E’ stato bello respirarti accanto Osservarti in silenzio Mentre mangiavi gustando Le nuove prelibatezze propagandate! E’ stato bello, e Dio sa quanto, dividere con te cento emozioni tra lacrime, gioia e frammenti d’amore. E’ stato bello cercarti, volerti ad ogni costo Anche quando scappavi… per poi farti riprendere E tu con la schiena arcuata e pelosa Mi sfuggivi… Mentre i tuoi artigli mi solcavano Le braccia strette in un nido d’amore! E quando mi sfioravi le guance Con i tuoi baffi sibillini… Mi sentivo pervadere da un soffio di tenerezza E quando mi guardavi facendomi le fusa In un mitico abbraccio Affondavo il mio viso nel tuo pelo. Patrizia Pizzolongo Udine


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