Studi longitudinali che utilizzano un “esperimento naturale”

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Studi longitudinali che utilizzano un “esperimento naturale”: il caso dei bambini adottati dagli istituti rumeni Rutter M, Kumsta R, Schlotz W et al. Longitudinal Studies Using a “Natural Experiment” Design: The Case of Adoptees From Romanian Institutions. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 2012;51:762-770 Background Una grave deprivazione affettiva e/o fisica nei primi mesi di vita può danneggiare lo sviluppo psicologico del bambino portando ad un ritardo globale dello sviluppo, deficit cognitivo e scarsa crescita. Scopi valutazione degli esiti di una deprivazione psicosociale in una coorte di bambini adottati da famiglie britanniche provenienti da istituti di stato rumeni. Metodi Studio longitudinale di bambini orfani vissuti sempre in istituti di stato rumeni prima dell’adozione in Gran Bretagna che non hanno presentato segni di denutrizione durante il ricovero istituzionale. Il gruppo di 27 bambini con deprivazione psicosociale “pura” è stato confrontato con un gruppo di controllo costituito da 81 bambini inglesi adottati e con un gruppo di 50 bambini rumeni denutriti al momento dell’adozione. Risultati La deprivazione sociale “pura” è associata con un importante aumento di disturbi psicologici definiti come deprivation specific pattern (figura 1). Questi disturbi non erano associati ad una riduzione della circonferenza cranica se il periodo di istituzionalizzazione durava meno dei primi sei mesi di vita, mentre per i bambini istituzionalizzati per oltre sei mesi, anche se non denutriti, la circonferenza cranica presentava una riduzione di oltre 2.5 deviazioni standard che persisteva nel tempo. Figura 1. Percentuale di bambini con specifici disturbi psicologici (DPS: deprivation specific patterns) nel gruppo con deprivazione istituzionale (ID) rispetto al gruppo di confronto

Figura 2. Differenze nella circonferenza cranica in relazione alla presenza di denutrizione in bambini con più o meno di sei mesi di istituzionalizzazione dalla nascita (ID: deprivazione istituzionale) prima dell’ingresso in Gran Bretagna.

Conclusioni La deprivazione psicosociale “pura” in assenza di scarsa nutrizione ha un profondo effetto sul funzionamento psicologico, mentre la scarsa nutrizione ha sorprendentemente uno scarso effetto sugli esiti psicopatologici.


Commento L’ERA (English and Romanian Adoptees) Study Team è un ambizioso progetto di studio di una coorte di bambini adottati in Gran Bretagna proveniente da istituzioni statali rumene. I ricercatori hanno seguito 165 orfani adottati prima dei due anni di età che hanno sempre vissuto in orfanotrofi rumeni dal momento della nascita. Uno studio osservazionale di durata eccezionalmente lunga che continua tutt’oggi, e che a tutti gli effetti si potrebbe definire (in modo sgradevole, è vero) come un esperimento naturale, un vero e proprio trial clinico sperimentale. Possibilità unica di studio che si è venuta a creare a causa delle leggi e delle imposizioni della dittatura di Ceauşescu, superando in questo modo le evidenti difficoltà etiche di uno studio di questo tipo. Quindi da ricerca descrittiva a ricerca quasi-sperimentale dove è possibile indagare un rapporto causale e non solo una semplice correlazione tra due eventi. In più, la lunghezza dello studio (all’inizio erano previsti tre anni di follow up) offre preziose informazioni sul possibile cambiamento della psicopatologia nel tempo a causa della peculiarità dello sviluppo cerebrale nell’età pediatrica. Gli effetti della carenza di accadimento nei primi mesi di vita, anche se successivamente i bambini sono stati inseriti in famiglie inglesi con genitori molto motivati e sempre sostenuti da ottimi servizi di assistenza, sembra essere causa di particolari disturbi mentali definiti dagli autori come deprivation specific patterns: “quasiautismo”, una modalità di comportamento con caratteristiche autistiche ma che si differenzia dal vero autismo per una buona socialità e flessibilità; “attaccamento disinibito”; “iperattività e disattenzione”; deficit cognitivo”. Questi disturbi si possono sovrapporre l’uno all’altro ma correlano inequivocabilmente con la durata della deprivazione: il fattore critico è il sesto mese di vita. Psicopatologie che persistono negli anni nonostante i precoci interventi intrapresi dai servizi di cura inglesi. In più, questi bambini presentano, anche se non denutriti, una riduzione della circonferenza cranica con associata un deficit di crescita cerebrale [Mehta MA et al. Amygdala, hippocampal and corpus callosum size following severe early institutional deprivation: the English and Romanian Adoptees study pilot.J Child Psychol Psychiatry. 2009 Aug;50:943-51]. I ricercatori, oltre a stupirsi della persistenza di una psicopatologia in età adolescenziale derivata da una deprivazione affettiva nei primi mesi di vita, nelle conclusioni si chiedono se questi drammatici esiti possono presentarsi in un contesto di profonda deprivazione all’interno della famiglia. Desideriamo rispondere a questa terribile questione capovolgendo la domanda: cosa si può fare per arricchire, accrescere lo sviluppo cerebrale di un bambino all’interno della sua famiglia? La risposta l’ha data una bellissima ricerca di Jean Luby pubblicata da poco su PNAS [Luby JL et al. Maternal support in early childhood predicts larger hippocampal volumes at school age. Proc Natl Acad Sci U S A. 2012 February 21; 109(8): 2854–2859]. Un gruppo di bambini accuditi dalla mamma (o dal caregiver primario) che li sosteneva con dolcezza e fermezza nelle richieste di aiuto o di conforto o durante alcuni impegnativi compiti oppure favorendo una regolazione della loro naturale impulsività presentavano in età scolare un aumento di volume dell’ippocampo - l’area neurale deputata alla memoria, all’apprendimento e sede della regolazione dei livelli di stress – pari ad un 10% in più rispetto ad un gruppo di bambini con madri più disattente. Un sensibile aumento volumetrico dell’ippocampo dovuto anche ad una nuova neurogenesi: cambiamento anatomico cerebrale causato da uno stile genitoriale autorevole nei gesti e nelle parole.

Messaggio conclusivo I primi mesi ed anni di vita sono fondamentali nello sviluppo cerebrale del bambino. Il supporto all’educazione dei genitori o dei caregivers è un fattore cruciale per la salute ed il benessere del bambino.


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