Speck dall'Alto Adige - un'analisi economica

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CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA BOLZANO Al servizio dell’economia Bolzano - 2005/1

SPECK DALL’ALTO ADIGE ...un’analisi economica

Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. - D.L. n. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n° 46), art. 1, comma 1, DCB Bolzano Supplemento al bollettino “Per l’economia” n. 2/2004 Internet: http://www.camcom.bz.it/ire e-mail: wifo@hk-cciaa.bz.it

IRE ISTITUTO DI RICERCA ECONOMICA


Coordinamento e gestione del progetto Oswald Lechner

Autori Oswald Lechner Peter Möltner Consulenza scientifica Gottfried Tappeiner

Collaboratrici Carmen Delmonego Alberta Mahlknecht

In collaborazione con il team dell’IRE M. Cristina Bagante, Lidia Carlevaris, Barbara Moroder, Luciano Partacini, Stefano Perini, Urban Perkmann, Sieglinde Stüger, Helmut Untermarzoner

Direttore responsabile: dott. Josef Rottensteiner Registrato presso il Tribunale di Bolzano con decreto n. 3/82. Direzione e amministrazione: via Perathoner 10, 39100 Bolzano. Pubblicato in marzo 2005 Riproduzione e diffusione - anche parziale - autorizzata soltanto con la citazione della fonte (titolo e edizione). Testi, grafici e tabelle sono disponibili su richiesta in formato elettronico.

Per chiarimenti e informazioni:

Istituto di ricerca economica (IRE) I-39100 Bolzano, via Argentieri 6 casella postale 441, tel. 0471 945708, fax 0471 945712 internet: http://www.camcom.bz.it/ire e-mail: wifo@hk-cciaa.bz.it

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Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Lo speck è molto di più ...

Lo speck è un prodotto particolare: è un potente veicolo pubblicitario, in grado di risvegliare emozioni e generare discussioni. Per questo motivo diventa importante e interessante condurre un’analisi obiettiva sul mercato dello speck. Attraverso una rilevazione condotta fra i produttori altoatesini ed una valutazione dei dati disponibili a livello nazionale ed internazionale, questa pubblicazione intende illustrare gli aspetti economico-aziendali della produzione di speck ed evidenziare l’importanza di questo prodotto. I risultati costituiranno la base per ulteriori riflessioni economiche.

Werner Frick Assessore provinciale all’Artigianato, industria e commercio

Benedikt Gramm Presidente della Camera di commercio di Bolzano

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

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Lo speck è senz’altro al primo posto fra i prodotti che vengono identificati con l’Alto Adige. Nessun altro prodotto è in grado di rappresentare meglio le caratteristiche di questa terra, punto d’incontro tra nord e sud, tra area linguistica e culturale germanica e latina. Da anni ormai questo tipico prodotto altoatesino – fra Hans Berger le altre cose riconosciuto come tale anche dall’UE Assessore provinciale sulla base del marchio IGP – sta seguendo, a mio all’Agricoltura avviso, l’unica strada giusta: quella della garanzia di qualità. Proprio quest’anno abbiamo coronato i nostri molteplici impegni lanciando sul mercato uno speck contadino di assoluta qualità, frutto di una produzione rigorosamente nostrana. Questo prodotto, infatti, consente di gettare un ponte tra lo speck, ormai noto in tutto il mondo, e l’agricoltura altoatesina. Ciò che caratterizza questo speck non è solo la sua composizione e il processo di produzione, ma soprattutto la materia prima, che proviene solo ed esclusivamente da stalle altoatesine. L’allevamento e il foraggiamento dei suini altoatesini rispondono a severe norme di qualità volte ad ottenere un peso ed una qualità di carne ottimali. I promotori di questo progetto pilota (la Ripartizione provinciale Agricoltura, il Consorzio speck Alto Adige e la Federazione zootecnica altoatesina) non puntano su una produzione di massa, ma su una quantità limitata e su requisiti di qualità elevati, per poter offrire ad una ristretta cerchia di buongustai un prodotto speciale della nostra agricoltura. Questo prodotto, inoltre, è destinato anche a chi desideri gustare uno speck eccezionale, particolarmente tenero e più grasso rispetto ad altri tipi di speck. Dietro a questo progetto si cela un sistema rigido e indipendente di controlli presso contadini, macelli e stabilimenti di lavorazione, per garantire un’elevata qualità ed offrire al consumatore le garanzie di sicurezza richieste. Sono fermamente convinto che lo speck contadino soddisfi tutte le condizioni necessarie per divenire un fiore all’occhiello della nostra produzione agricola, rafforzando ulteriormente lo stretto legame fra Alto Adige e speck nella mente del consumatore.

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Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Lo speck dell’Alto Adige è un alimento di antica tradizione, divenuto nel frattempo un prodotto strategico per la nostra terra e parte integrante della cultura alimentare italiana e dell’area alpina. La protezione di questo prodotto, garantita fin dagli anni ‘60 e ‘70, ovvero da quando esso ha iniziato a diffondersi al di fuori dei confini locali, ha fatto sì che la Franz Senfter produzione dello speck dell’Alto Adige fosse riservata Presidente del Consorzio solo ai produttori locali. Già negli anni ‘70 si è reso Tutela Speck Alto Adige necessario ricorrere a strumenti legali per impedire la produzione di speck altoatesino nel Nord della Germania. In queste circostanze e per tutte le iniziative destinate al settore dello speck, la Camera di Commercio per molti anni ha fornito consulenza, ha dato indicazioni ed ha svolto un ruolo importante nella realizzazione delle attività prefissate. Tali sforzi sono stati premiati con l’iscrizione da parte dell’UE nel Registro delle indicazioni geografiche protette, avvenuta nel 1996. Pertanto bisogna riconoscere un grande merito a questa istituzione ed in particolare al suo segretario generale, dott. Josef Rottensteiner, che ha saputo agire con competenza, lungimiranza e diplomazia. Anche in futuro la funzione di tutela continuerà a svolgere un ruolo molto importante per questo settore, al fine di offrire al consumatore una garanzia di qualità e assicurare al produttore una protezione dalle imitazioni. Tuttavia, questa protezione comporta per i produttori anche l’obbligo di utilizzare la denominazione “Alto Adige” solo per prodotti di qualità superiore. Ciò è garantito dall’INEQ, un istituto di certificazione indipendente che effettua severi controlli su incarico della Giunta Provinciale e del Consorzio Tutela Speck Alto Adige. Il continuo miglioramento della qualità applicato a metodi di produzione tradizionali e predefiniti continuerà, anche in futuro, ad essere l’obiettivo del nostro comune impegno per lo speck dell’Alto Adige. È importante valutare correttamente i presupposti, le condizioni quadro e le potenzialità e guardare al futuro senza perdere di vista gli obiettivi prefissati. In questo senso, la presente pubblicazione dell’Istituto di ricerca economica della Camera di commercio fornisce un’importante base conoscitiva e rappresenta pertanto un contributo prezioso per il settore.

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

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Kapitel 1

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Speck dall’Alto Adige - una valutazione economica Riassunto Lo speck dell’Alto Adige è caratterizzato da una forte dinamica In Alto Adige vi sono 35 aziende Produzione di speck in Alto Adige produttrici di speck, di cui 22 in milioni di baffe aderenti al “Consorzio Tutela Speck 5,0 4,5 Alto Adige”. Nel 2003 queste ultime produzione di speck complessiva 4,0 hanno prodotto 21.267 tonnellate 3,5 3,0 di speck, pari al 95% dell’intera 2,5 2,0 produzione altoatesina. Dieci anni 1,5 Speck IGP 1,0 fa la loro produzione ammontava a 0,5 0,0 10.368 tonnellate: ciò corrisponde 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 ad un incremento medio annuo del anni 7,5% (per lo speck di marca tale incremento è stato addirittura del IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano 14,7%). La maggiore crescita si è registrata nelle aziende più grandi (50 addetti e oltre). Il settore dello speck si è sviluppato in maniera particolarmente positiva anche rispetto al resto del comparto alimentare. Oggi questo settore dà lavoro a quasi 1.000 persone, pari al 19% degli addetti operanti nel comparto alimentare in Alto Adige. La tendenza continua ad essere positiva su tutti mercati, sia a livello locale che fuori provincia (soprattutto in Italia e Germania): da una parte le abitudini di consumo favoriscono l’acquisto di speck, dall’altra lo Speck IGP (Indicazione Geografica Protetta) è divenuto un elemento rappresentativo dell’Alto Adige. fonte: Consortium Speck Alto Adige

Un marchio di successo L’aumento di produzione riguarda soprattutto lo speck di marca, che oggi rappresenta la metà dello speck complessivamente venduto. Come emerge dai sondaggi, il “Consorzio Tutela Speck Alto Adige” è riuscito a dare un’identità allo speck dell’Alto Adige, che si distingue dai prodotti concorrenti per la propria immagine ed il prezzo. Sul mercato italiano, ad esempio, il prezzo dello “Speck IGP” raggiunge i 18 € ed eccede pertanto del 10% il prezzo dello speck “non IGP”. Tuttavia, vi sono ancora dei margini di miglioramento per quanto riguarda la presentazione dello speck alla clientela, che deve avvenire in modo innovativo e accattivante.

Speck Speckdall’Alto dall’AltoAdige Adige...un’analisi ...un’analisieconomica economica

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Kapitel Un maggiore utilizzo di materia prima locale o la creazione di un’importante attività di allevamento di suini in Alto Adige appare invece irrealistico.

Indagine condotta fra i turisti – anno 2003 "Quali sono, secondo Lei, i prodotti tipici dell’Alto Adige?" speck

61,2%

vino

38,3%

mele

30,8%

formaggi

17,2%

pane e cereali

16,2%

dolci

8,0%

verdure

6,9%

bevande

6,6%

latticini

6,6% 0%

20%

40%

60%

80%

percentuale degli intervistati Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

In cosa consiste l’importanza del marchio? Lo speck dell’Alto Adige ha Incidenza della produzione di speck nel comparto alimentare un forte impatto promozionale e pubblicitario, di cui beneficia valore aggiunto addetti tutta l’economia locale. Lo speck significa inoltre posti di lavoro, reddito, entrate fiscali. 17% 19% La produzione di speck incide sull’economia altoatesina per lo 0,38% in termini di valore aggiunto e per lo 0,43% in termini di addetti. All’interno del comparto aliIRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano mentare la produzione di speck rappresenta il 17% del valore aggiunto complessivo ed il 19% dell’occupazione. Fonti: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria; ASTAT

Quale futuro? L’andamento è buono e la redditività (ad eccezione di alcune aziende) è soddisfacente. Tuttavia, sarebbe opportuno rafforzare la collaborazione tra le imprese. Per i piccoli produttori di speck, che esercitano la vendita diretta, l’importanza del marchio è relativa ed i prezzi sono troppo bassi. Inoltre occorre continuare a seguire la strada della qualità e della trasparenza: il cliente vuole un prodotto di alta qualità ed un’adeguata consulenza. La presenza sui mercati del Italia settentrionale, dell’Austria e della Germania meridionale è già molto forte, tuttavia vi sono altre aree (come il Nord della Germania, gli altri Stati dell’UE

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Speck Speckdall’Alto dall’Alto Adige Adige...un’analisi ...un’analisieconomica economica


Kapitel 1 o i Paesi oltre oceano) che celano potenzialità di sviluppo ancora inutilizzate. Stando a quanto affermano i produttori di speck, l’obiettivo principale è rappresentato dalla conquista di nuovi mercati con clientela ad alto potenziale di acquisto.

Speck Speck dall’Alto dall’Alto Adige Adige ...un’analisi ...un’analisi economica economica

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Indice

pagina

1.

Il prodotto speck

11

2.

Il consumo di prosciutto

13

3.

Speck: quote di mercato in Italia e Germania

14

3.1

Il mercato dei salumi in Germania

14

3.2

Il mercato dei salumi in Italia

14

3.3

Prodotti concorrenti

16

4.

5.

18

4.1

Aziende

18

4.2

Addetti

18

4.3

Dimensioni delle aziende

19

4.4

Quantità di speck prodotto in Alto Adige

20

4.5

Quantità di cosce lavorate per dimensione aziendale

22

4.6

Mercati di sbocco

25

4.7

Quota dei produttori altoatesini sul mercato italiano

29

4.8

Zone di provenienza delle cosce

30

I prezzi dello “Speck Alto Adige IGP” a confronto

33

5.1

34

Fattori determinanti per la formazione dei prezzi

6.

L’effetto pubbliciatorio dello speck

36

7.

L’importanza del settore per l’economia locale

39

8.

Redditività e dati di bilancio

41

8.1

Redditività

41

8.2

Indicatori economici

41

Valutazioni a carattere qualitativo

43

9.1

La situazione generale del mercato e gli sviluppi previsti

43

9.2

Valutazione della politica dei prezzi

44

9.3

Un allevamento di suini in Alto Adige?

44

9.4

Il Consorzio Tutela Speck Alto Adige ed i produttori

44

9.5

Le sfide da affrontare secondo i produttori di speck

45

9.

10.

10

La produzione di speck in Alto Adige

Conclusioni - sfide

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

46


Capitolo 1

1.

Il prodotto speck

Definizione Si distinguono due tipologie principali di prosciutto: quello crudo e quello cotto, entrambi ricavati dalla coscia del maiale. Il prosciutto crudo si distingue dal prosciutto cotto (oltre che per il tipo di lavorazione, come p.es. la salmistratura, l’affumicatura e la stagionatura) per la sua carne, che rimane appunto cruda. Lo speck Alto Adige appartiene alla categoria dei prosciutti crudi. In tedesco il termine “speck” designa in realtà il grasso animale o le parti grasse di un animale. È solo nell’area alpina centrale (fino alla Foresta Nera) che la parola “speck” si identifica con un determinato metodo di conservazione, indipendentemente dalla carne e dalla parte dell’animale utilizzata. Per ottenere uno speck saporito e conservabile nel tempo è indispensabile utilizzare della carne di ottima qualità. Pertanto i produttori di speck dell’Alto Adige hanno deciso di propria iniziativa, indipendentemente dalle normative per la certificazione IGP, di acquistare le carni in base ad un “capitolato materia prima” presso fornitori riconosciuti. Per soddisfare le caratteristiche di prodotto predefinite, quali il sapore e il colore, la materia prima deve presentare determinati requisiti (p.es. il grasso intermuscolare, il valore pH, ecc.). Una carne di qualità mediocre può infatti compromettere la qualità del prodotto finito, a dispetto dell’accurata lavorazione.

Lo speck dell’Alto Adige è un prosciutto crudo disossato, salmistrato a secco, leggermente affumicato ed asciugato all’aria

La qualità del prodotto finito dipende dalla qualità della carne, della miscela di spezie, dal basso contenuto di sale, da un controllo perfetto di temperatura, umidità e tempi, dalla lavorazione e dal clima

Differenze fra lo speck “non IGP” e lo “Speck Alto Adige IGP” (speck marchiato) Negli ultimi anni, a causa dell’aumento del fabbisogno informativo espresso dai consumatori, l’etichettatura dei prodotti alimentari ha assunto un ruolo fondamentale. Nell’ambito di un’indagine condotta in Austria e volta ad appurare la frequenza di lettura delle informazioni riportate sulle confezioni alimentari, il 73% degli intervistati ha affermato di leggere sempre la data di produzione e la scadenza, il 62% l’indicazione del prezzo, il 32% l’indicazione del paese di produzione o di origine (cfr. Fessel GFK, 1997, p. 140). A questo proposito, per lo speck si utilizza l’etichettatura “Speck Alto Adige IGP”. Lo “Speck Alto Adige IGP” risponde a severi parametri di qualità (qualità della carne, taglio, tipo e temperatura di affumicatura, temperatura e umidità durante la stagionatura, periodo di stagionatura, contenuto di sale, rapporto

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

11


Capitolo 1 parte grassa / parte magra ed esame organolettico). Esso è inoltre sottoposto a continui controlli da parte dell’organo di controllo indipendente (INEQ Istituto Nord Est Qualità) per soddisfare i requisiti previsti dal disciplinare di produzione per l’indicazione geografica protetta, ai sensi del regolamento CEE n. 2081/92. L’intensità dei controlli è allineata ai massimi standard europei.

Marchio ed indicazione geografica perfetta

Indicazione geografica protetta Il prodotto deve provenire dalla zona o dalla località per la quale viene richiesta l’iscrizione. Il prodotto IGP deve avere determinate caratteristiche di qualità e deve essere riconducibile all’origine geografica per l’aspetto, per una particolare “immagine” qualitativa o per qualche altra caratteristica distintiva. Inoltre, almeno una delle fasi del ciclo produttivo deve avvenire nell’area geografica in questione. Per poter esibire il marchio “Speck Alto Adige IGP” (o anche solo “Alto Adige”) la produzione deve avvenire in base a dei metodi locali di produzione e stagionatura ben precisi; le cosce di maiale fresche, tuttavia, possono provenire anche da altre regioni. Lo “Speck Alto Adige IGP” viene prodotto con cosce di maiale disossate, mediamente salate e speziate, che vengono immagazzinate in appositi ambienti con sufficiente ricambio di aria, affumicate a freddo ad una temperatura di max. 20° C e fatte stagionare mediamente per 22 settimane (o comunque per un minimo di 20 settimane).

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Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 2

2.

Il consumo di prosciutto

Negli ultimi anni il consumo medio pro capite di prosciutto (cotto o crudo) è aumentato sia in Germania che in Italia. Attualmente esso è di circa 4,0 kg in Germania e 3,8 kg in Italia. I motivi che hanno determinato tali incrementi del consumo di prosciutto sono molteplici. Tra questi, è il caso di sottolineare alcuni mutamenti socioeconomici e culturali (cfr. Ministero Federale Austriaco per l’economia agraria e forestale, 1997, p. 93): • l’aumento dei piccoli nuclei familiari e dei single, che fa salire la domanda di prodotti preconfezionati; • la crescente difficoltà nel conciliare le diverse disponibilità di tempo dei singoli membri della famiglia: il pasto principale in compagnia della famiglia viene consumato sempre più nelle ore serali, mentre il pranzo assume la forma di uno spuntino a base di cibi pronti, come appunto lo speck; • il desiderio di prodotti “suggestivi”, come ad esempio i prodotti della campagna, cui viene associato il fascino della provenienza regionale e di uno stile di vita semplice; • la crescente domanda di sicurezza alimentare (garanzia di provenienza, igiene, ecc.), che fa sì che il controllo sugli alimenti divenga un fattore sempre più importante. A questo proposito, svolge un ruolo fondamentale la tracciabilità del prodotto in relazione alla provenienza ed alla sicurezza del medesimo. Da un’indagine svolta in Germania è emerso che lo speck dell’Alto Adige è un prodotto caratterizzato da varie modalità di impiego: nella maggior parte dei casi esso viene consumato in occasione di cene rustiche, ma viene apprezzato anche come merenda, piccolo spuntino o in viaggio (cfr. Marketing-Forschung GmbH, 2001, p. 184).

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Il cambiamento delle abitudini di consumo favorisce l’acquisto dello speck. Il mercato dello speck è in crescita

13


Capitolo 3

Germania: la quota percentuale di speck sul mercato dei salumi è pari al 13,3%

3.

Speck: quote di mercato in Italia e Germania

3.1

Il mercato dei salumi in Germania

Stando all’Associazione dei macellai tedeschi (DFV), il consumo pro capite di prosciutto (speck incluso) in Germania è pari a 4,0 kg all’anno. Il consumo complessivo è pari a 328.000 tonnellate, corrispondenti al 13,3% di tutto il mercato dei salumi. La quota di prosciutto crudo è pari a circa il 50%. Nell’ambito del mercato dei salumi il prosciutto è senza dubbio un prodotto di tendenza: se nel 1997 l’incidenza del prosciutto sfuso sul totale delle vendite di salumi era pari al 63,8%, nel 2001 tale percentuale è salita al 68,3% (cfr. GFK Panel Services). Grafico 1

Germania: consumo pro capite di insaccati e prodotti di carne (anno 2002 – consumo pro capite totale: 30,5 kg) 7,1

salame bollito (Brühwurst) salame crudo würstel prosciutto*) salame cotto (Kochwurst) salsiccia da arrostire affettati pancetta aspic, gelatina di carne arrosti patè, involtino di carne

5,3 4,4 4,0 3,3 2,8 1,3 0,9 0,8 0,3 0,3 0

1

2

*) comprende anche lo speck

3

4

5

6

7

8

kg pro capite

Fonte: Deutscher Fleischer-Verband

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

3.2 Italia: la quota percentuale di speck sul mercato dei salumi è pari al 2,7%

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Il mercato dei salumi in Italia

In Italia il prosciutto copre circa la metà di tutto il mercato dei salumi (445.000 t). Nel 2003 sono state vendute 203.000 tonnellate di prosciutto. Lo speck rappresenta il 2,7% del mercato dei salumi. In termini di quantità ciò corrisponde a circa 12.000 tonnellate di speck, per un volume d’affari di 213 milioni di Euro (cfr. AC Nielsen, 2003).

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Capitolo 3 Grafico 2

Italia: mercato dei salumi nell’anno 2003 quota di mercato dei vari prodotti

prosciutto crudo altri prodotti di carne

23,4% 51,6% 22,3% prosciutto cotto

2,7% speck Fonte: elaborazione IRE su dati AC Nielsen

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Il mercato dello speck in Italia è in crescita: secondo AC Nielsen, lo sviluppo del mercato dello speck italiano è orientato verso prodotti tipici locali certificati, in grado di offrire al consumatore la trasparenza e tracciabilità dell’intero processo produttivo (cfr. Databank S.p.A., 2002). Considerando la crescente domanda di alimenti tipici, lo “Speck Alto Adige IGP” risponde perfettamente alle esigenze dei consumatori.

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

Lo speck (soprattutto lo speck IGP) è un prodotto tipico e tradizionale di successo

15


Capitolo 3 Grafico 3

Italia: quota di mercato dello Speck Alto Adige IGP* e dello speck comune (in quantità e valore, anno 2003) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

37,9%

39,7%

Speck Alto Adige IGP Speck non IGP

62,1%

60,3%

* IGP = Indicazione Geografica Protetta

quantità

valore

Fonte: elaborazione IRE su dati AC Nielsen

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

I produttori locali vendono sul mercato italiano sempre più speck di marca, tanto che oggi questo rappresenta ben il 37,9% dello speck altoatesino venduto in Italia in termini di quantità ed il 39,7% in termini di valore.

3.3 Il prosciutto crudo è un importante prodotto concorrente dello speck...

...soprattutto sul mercato italiano

16

Prodotti concorrenti

Il principale prodotto concorrente dello speck dell’Alto Adige è il prosciutto crudo. Ciò vale in primo luogo per il mercato italiano, ma anche per il mercato locale e per quello tedesco. Le aziende che producono speck hanno nominato esplicitamente come prodotti concorrenti il prosciutto di Parma e di San Daniele per l’Italia, lo speck della Foresta Nera per la Germania ed il prosciutto Serrano per la Spagna. Gli altri salumi, invece, non vengono quasi mai considerati come potenziali concorrenti. Nell’ambito dell’indagine condotta presso i produttori, è stato chiesto di valutare l’andamento delle vendite di speck rispetto ai prodotti concorrenti. Solo poche imprese hanno espresso un giudizio negativo in merito. Lo sviluppo dello speck rispetto ai prodotti concorrenti è particolarmente positivo sul mercato italiano.

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Capitolo 3 Grafico 4

Percentuale di produttori altoatesini di speck che vedono il prosciutto crudo come principale concorrente 80% 68%

60% 50% 45%

40%

20%

0%

per il mercato locale

per il mercato italiano

per il mercato tedesco

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano , rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

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Capitolo 4

4.

La produzione di speck in Alto Adige

4.1

Aziende

Le aziende che producono speck iscritte nel Registro delle imprese della Camera di commercio sono 35, di cui 18 artigiane. Fra queste 35 aziende, 22 producono lo “Speck Alto Adige IGP”.

4.2 35 imprese con ca. 1.000 addetti

Addetti

Le 35 aziende produttrici di speck danno lavoro a quasi 1.000 persone ed il numero di addetti è aumentato del 72% negli ultimi 10 anni. Grafico 5

Alto Adige: numero di addetti nelle aziende produttrici di speck 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0

addetti 935

710 545

oggi

5 anni fa

10 anni fa

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Il settore dello speck presenta una dinamica decisamente superiore rispetto alla media del comparto alimentare

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Il numero di addetti dell’intero settore alimentare (industria e artigianato) altoatesino è pari a circa 4.900 unità e l’incremento nell’ultimo decennio è stato del 5,7%. Se dieci anni fa gli addetti che lavoravano nelle aziende produttrici di speck rappresentavano l’11,6% degli occupati del settore alimentare altoatesino, oggi la percentuale è salita al 19,3% (cfr. IRE, 1999, p. 3 e IRE, 2000, p. 33).

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Capitolo 4 Oltre allo speck, la maggior parte delle aziende produce salumi, carne fresca e prosciutti. Nelle aziende produttrici di speck, il 51% degli addetti si occupa esclusivamente della lavorazione dello speck. Grafico 6

Le 35 imprese altoatesine produttrici di speck producono anche…

insaccati

16

carne fresca

12

11

prosciutto

0

5

10

15

20

numero di imprese Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

4.3

Dimensioni delle aziende

Le imprese altoatesine produttrici di speck sono per lo più aziende di piccole dimensioni: il 60% di esse ha meno di dieci addetti. Tuttavia, nell’ultimo decennio l’occupazione è cresciuta maggiormente nelle imprese più grandi.

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

Negli ultimi 10 anni le aziende più grandi hanno registrato la maggiore crescita occupazionale

19


Capitolo 4 Grafico 7

Alto Adige: dimensione delle imprese produttrici di speck grandi imprese (50 addetti e oltre)

15% 60%

25%

medie imprese (10 - 49 addetti)

piccole imprese (1 - 9 addetti)

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Tabella 1 Numero di addetti per classi dimensionali: oggi, 5 e 10 anni fa dimensioni dell’azienda

numero di addetti 10 anni fa

5 anni fa

variazione % oggi

in 10 anni

in 5 anni

piccola

100

114

142

42%

25%

media

115

126

158

37%

25%

grande

330

470

635

92%

35%

totale

545

710

935

72%

32%

(piccola: 9 addetti; media: 10–49 addetti; grande: 50 addetti e oltre) Fonte: IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, rilevazione propria

4.4 Lo speck IGP ha assunto una forte importanza

20

Quantità di speck prodotto in Alto Adige

Nel 2003 l’Alto Adige ha prodotto circa 4.726.000 baffe di speck. Circa la metà delle baffe prodotte sono state lavorate per divenire speck marchiato “Speck Alto Adige IGP” (i dati provengono dall’istituto di controllo INEQ, incaricato di effettuare i controlli di qualità sullo “Speck Alto Adige IGP”). Nell’ultimo decennio la produzione di speck ha registrato un forte incremen-

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 4 to, pari al 190%. In particolare, la produzione dello speck “non IGP “ è raddoppiata e quella dello “Speck IGP” è addirittura quadruplicata. Grafico 8

Alto Adige: quantità di speck prodotto

2.500.000

numero di baffe Speck non IGP

2.000.000

Speck Alto Adige IGP

1.500.000 1.000.000 500.000 0 1990

1995

2000

2002

2003

anno Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Tabella 2 Numero di baffe lavorate per addetto dimensioni dell’azienda

addetti alla lavorazione di speck

baffe lavorate

baffe lavorate per addetto

piccola

38

193.000

5.056

media

144

1.491.000

10.325

grande

293

2.570.000

8.774

totale

475

4.254.000

8.947

Fonte: IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, rilevazione propria

Confrontando lo sviluppo del numero degli addetti con quello delle baffe si può osservare come la quantità di cosce suine lavorate sia aumentata molto più rapidamente del numero degli occupati. Ciò è indice di un enorme miglioramento della produttività, che ha riguardato in particolare le aziende medio - grandi. In media, ciascun addetto lavora circa 9.000 baffe all’anno.

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

Le imprese medio-grandi vantano il maggiore incremento di produttività

21


Capitolo 4

4.5

Quantità di cosce lavorate per dimensione aziendale

Che importanza rivestono le piccole, medie e grandi imprese nella produzione di speck in Alto Adige? I piccoli produttori di speck rappresentano il 60% delle imprese, l’8% degli occupati ed il 5% dello speck prodotto. Grafico 9

Importanza delle piccole, medie e grandi imprese in relazione al numero di aziende, di addetti e di baffe lavorate 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

in % imprese grandi medie piccole

imprese

addetti

baffe

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

22

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 4 La seguente tabella mostra lo sviluppo nel tempo del numero di baffe lavorate in relazione alle dimensioni dell’azienda. Tabella 3 Numero di baffe lavorate per impresa (oggi, 5 e 10 anni fa) dimensioni dell’azienda

baffe lavorate - speck IGP 10 anni fa

5 anni fa

variazione % oggi

in 10 anni

in 5 anni

piccola

10.500

27.400

72.100

587%

163%

media

23.098

122.280

666.000

2783%

445%

grande

396.000

676.000

1.375.000

247%

103%

totale

429.598

825.680

2.113.100

392%

156%

dimensioni dell’azienda piccola

baffe lavorate - speck non IGP 10 anni fa

5 anni fa

36.900

45.200

variazione %

oggi

in 10 anni

in 5 anni

120.900

228%

167%

media

239.998

671.720

825.000

244%

23%

grande

754.000

1.074.000

1.195.000

58%

11%

1.030.898

1.790.920

2.140.900

108%

20%

totale dimensioni dell’azienda

baffe lavorate - totale 10 anni fa

5 anni fa

variazione % oggi

in 10 anni

in 5 anni

piccola

47.400

72.600

193.000

307%

166%

media

263.096

794.000

1.491.000

467%

88%

grande

1.150.000

1.750.000

2.570.000

123%

47%

totale

1.460.496

2.616.600

4.254.000

191%

63%

Fonte: IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, rilevazione propria

La quota di “Speck Alto Adige IGP” sulla produzione complessiva è caratterizzata da una crescita costante. Negli ultimi cinque anni è aumentata soprattutto la produzione delle aziende di media dimensione (10 - 49 addetti). In ogni caso, le imprese di grandi dimensioni hanno la maggiore percentuale di “Speck IGP” sul totale della produzione.

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

Più grandi sono le aziende, maggiore è la quota di “Speck Alto Adige IGP”...

23


Capitolo 4 Grafico 10

Speck Alto Adige: ripartizione della produzione tra piccole, medie e grandi imprese 5% piccole imprese

60%

medie imprese

35%

grandi imprese

Speck non IGP

Speck Alto Adige IGP

6%

3% 56%

65%

39%

32%

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Grafico 11 ...ma le piccole e medie imprese hanno aumentato la produzione di “Speck Alto Adige IGP”

Speck Alto Adige: quota di Speck IGP sulla produzione totale 100% piccole imprese medie imprese grandi imprese

79%

80%

67% 60%

60% 40% 18%

20% 3%

0%

35%

30%

5%

3%

1990

1995

2000

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

24

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 4 Grafico 12

Produzione di speck in Alto Adige: quantità di baffe lavorate

600

indice 1990 = 100

500 medie imprese

400

piccole imprese

300 200

grandi imprese

100 0 1990

1995 anni

2000

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

4.6

Mercati di sbocco

La maggior parte dello speck prodotto in Alto Adige viene venduto in Germania, in Austria e soprattutto in Italia. I due terzi (62%) dello speck dell’Alto Adige vengono commercializzati in Italia, mentre Germania ed Austria incidono rispettivamente per il 15% e il 13% sul fatturato complessivo. Solo il 7% dello speck altoatesino viene smerciato sul mercato provinciale (il 5% dello “Speck IGP” e il 9% dello speck “non IGP”).

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

Il mercato più importante per lo speck è l’Italia...

25


Capitolo 4 Grafico 13

Speck altoatesino: mercati di vendita dello speck IGP e dello speck comune (anno 2000) 100% 90% 80%

altri Paesi UE Austria Germania

70% 60% 50% 40%

Italia (A. Adige escluso)

30%

Alto Adige

20% 10% 0%

speck IGP

non IGP

totale

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Tabella 4 Mercati di vendita dimensioni dell’azienda piccola media grande totale dimensioni dell’azienda piccola media grande totale dimensioni dell’azienda piccola media grande totale

quantità di speck IGP venduto (tonnellate) Alto Adige 172 78 251 501

altri Paesi altri UE 146 5 2 1.078 349 1.350 142 3.506 2.007 297 52 74 4.730 2.361 1.647 196 4 quantità di speck “non IGP” venduto (tonnellate)

Alto Adige 287 205 427 920

Italia

Alto Adige 459 284 678 1.421

Italia

Germania

Germania

Austria

Austria

altri Paesi altri UE 251 2 5 2.739 319 450 4.257 210 424 29 29 7.247 530 874 34 29 quantità totale di speck venduto (tonnellate) Italia

Germania

Austria

396 3.816 7.764 11.977

7 668 2.217 2.892

1.800 721 2.521

altri Paesi UE 6 142 82 230

totale 324 2.997 6.188 9.509

totale 544 3.713 5.378 9.634

altri

totale

103 103

869 6.710 11.565 19.143

Fonte: IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, rilevazione propria

26

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 4 Per quanto riguarda la combinazione tra “Speck IGP” e non, la fornitura dei mercati più importanti presenta notevoli differenze. Grafico 14

Speck altoatesino: quota di speck IGP e speck comune per mercato di vendita 100% 28,5%

34,7%

80% 70%

14,8%

18,3%

90%

speck non IGP 50,3%

64,7%

60,5%

speck IGP

60% 50% 71,5%

65,3%

30% 20%

85,2%

81,7%

40%

49,7% 35,3%

39,5%

10% 0%

A

e dig A lto

Ita

li a

an rm e G

ia

str Au

ia

ri U a lt

E

a ri P t l a

es

i

dia me

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Mentre in Alto Adige e nel resto d’Italia prevale la vendita di speck “non IGP”, ...ma la produzione di quali-

sui mercati esteri, soprattutto in Germania, conta maggiormente l’aspetto della tà è destinata in primo luogo qualità. all’estero

La struttura dei mercati di vendita dipende sostanzialmente dalla dimensione delle aziende produttrici: le piccole imprese (fino a 9 addetti) producono sia “Speck IGP” che speck “non IGP” e sono attive per lo più sul mercato locale e su quello nazionale.

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

27


Capitolo 4 Grafico 15

Piccole imprese (fino a 9 addetti): quota di speck IGP e speck comune, per mercato di vendita 100% 90%

23,2%

80% 70%

62,6%

63,3%

62,6%

71,9%

60%

Speck non IGP Speck IGP

50% 40%

76,8%

30% 20%

37,4%

36,7%

0%

A

e dig A lto

Ita

li a

37,4%

28,1%

10%

an rm e G

ia

str Au

ia

ri U a lt

E

a ri P t l a

es

i

dia me

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Il mercato più importante per le piccole imprese è l’Alto Adige, per le imprese di media e grande dimensione l’Italia

Per le aziende medie (10 - 49 addetti) e grandi (50 addetti e oltre) il mercato più importante è quello italiano. Qui si evidenzia ancora una volta come lo “Speck IGP” sia destinato prevalentemente al mercato internazionale, lo speck “non IGP” al mercato nazionale. Grafico 16

Medie imprese (da 10 a 49 addetti): quota di speck IGP e speck comune, per mercato di vendita 100% 90%

25,0%

80%

47,7%

55,3%

70% 60%

72,4%

71,8% 100,0%

50% 40%

75,0%

30%

52,3%

44,7%

20% 10% 0%

A

Speck non IGP Speck IGP

27,6%

e dig A lto

28,2%

Ita

li a

an rm e G

ia

str Au

ia r a lt

iU

E

a ri P a lt

es

i

dia me

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

28

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 4 Grafico 17

Grandi imprese (50 addetti e oltre): quota di speck IGP e speck comune, per mercato di vendita 100%

9,5%

90%

36,1%

28,5%

80% 70%

63,0%

46,5%

54,8%

58,8%

Speck non IGP Speck IGP

60% 50%

90,5%

40%

100,0%

71,5%

30% 20%

37,0%

53,5%

45,2%

41,2%

10% 0%

A

e dig A lto

Ita

li a

an rm e G

ia

str Au

ia r a lt

iU

E al

P tri

ae

si

dia me

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

4.7

Quota dei produttori altoatesini sul mercato italiano

Stimare le quote di mercato è tutt’altro che facile. Stando alle informazioni fornite da AC Nielsen, si ritiene che i produttori altoatesini detengano una quota pari a circa il 60% del mercato italiano (il 50% dello speck non IGP e la quasi totalità dello speck IGP).

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

L’Alto Adige produce più della metà dello speck consumato in Italia

29


Capitolo 4 Grafico 18

Speck altoatesino: quota sul mercato italiano (incluso Alto Adige) speck totale quota speck altoatesino

57% speck di marca

92%

altro speck

46%

Fonte: elaborazione IRE su dati AC Nielsen

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Paesi Bassi, Germania e Austria sono i principali fornitori di carne suina

4.8

Zone di provenienza delle cosce

L’Alto Adige potrebbe produrre solo una piccola parte di materia prima, che tuttavia non sarebbe sufficiente per soddisfare la forte domanda di speck. La zona di provenienza della carne fresca dipende dalla dimensione delle aziende produttrici di speck: le piccole aziende acquistano le loro cosce in gran parte dalla Germania e dai Paesi Bassi. Una piccola parte di cosce, inoltre, proviene dall’Austria e dall’Italia, mentre la quantità di materia prima proveniente da allevamenti locali è praticamente trascurabile. Le medie imprese acquistano carne fresca in parti più o meno uguali da Olanda, Austria e Germania ed in quantità minori dalla Danimarca. Le grandi imprese acquistano le cosce di maiale prevalentemente dai Paesi Bassi e dalla Germania.

30

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 4 Grafico 19

Speck altoatesino: zona di provenienza della materia prima

Austria Danimarca

6%

Paesi Bassi

1% Alto Adige 3% Italia (Alto Adige escluso)

17% 30%

43%

Germania

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Grafico 20

Speck altoatesino: zona di provenienza della materia prima per classi dimensionali delle imprese produttrici di speck 60%

quota % piccole imprese medie imprese grandi imprese

50% 40% 30% 20% 10% 0% Alto Adige

Italia

Germania

Paesi Bassi

Danimarca Austria

altri Paesi

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

31


Capitolo 4 Dal primo gennaio 2004 è in vigore il nuovo capitolato relativo alla materia prima per lo “Speck Alto Adige IGP”. Tutti i presupposti qualitativi relativi alla produzione, così come la tracciabilità e la provenienza geografica della materia prima vengono fissati e definiti con maggiore precisione. Il capitolato riguarda – oltre che gli aspetti tecnici come peso, temperatura nella catena del freddo, ecc. – anche la genetica, l’impiego di medicinali, il foraggiamento, i metodi di allevamento, il trasporto degli animali vivi, il trattamento dei suini prima e durante la macellazione ed una serie di altri criteri volti a garantire la massima qualità dello speck dell’Alto Adige. Tutti i fornitori si impegnano contrattualmente a rispettare il capitolato per poter fornire materia prima destinata alla produzione di Speck IGP. Inoltre, l’istituto di controllo indipendente verifica regolarmente il rispetto dei criteri stabiliti. Il Consorzio Tutela Speck Alto Adige, assieme all’Assessorato provinciale all’agricoltura ed alla Federazione zootecnica dell’Alto Adige, ha avviato un progetto per la promozione dello speck prodotto con materia prima altoatesina denominato “Bauernspeck Alto Adige”. Questa iniziativa crea un effetto di richiamo importante, ma non influisce in modo significativo dal punto di vista della quantità prodotta (vedi 9.3).

32

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 5

5.

I prezzi dello “Speck Alto Adige IGP” a confronto

In occasione di una rilevazione dei prezzi dei generi alimentari, l’Istituto di ricerca economica (IRE) ha analizzato anche i prezzi dello speck. Ciò al fine di rilevare i fattori che determinano tali prezzi (marca, dimensione della confezione, ecc.) e di verificare se il prezzo dello speck prodotto in Alto Adige si differenzia da quello proveniente da altre zone. Complessivamente sono stati rilevati 60 prezzi, di cui 44 a Bolzano e 16 a Verona. La ripartizione dei prodotti esaminati per tipo di marchio e zona di origine è riportata nel grafico di figura 21. Grafico 21

Distribuzione dei prodotti di speck secondo il tipo di marchio a Bolzano e Verona 100% 90%

2,3% 11,4%

25,0%

80% 70%

prodotti altoatesini

60%

prodotti provenienti da altre zone prodotti “no-name”

37,5%

50% 40%

86,4%

30% 20%

37,5%

10% 0%

Bolzano

Verona

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

A Bolzano prevale il prodotto altoatesino, sia per quanto riguarda lo speck IGP che quello “non IGP”). A Verona la presenza di prodotti altoatesini e prodotti provenienti da altre zone è più bilanciata. Inoltre, a Verona la presenza di prodotti “no - name” (p.es. anche i marchi di commercializzazione) è pari al 25%, mentre a Bolzano questo genere di prodotto è praticamente inesistente.

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

33


Capitolo 5

5.1

Fra i prodotti di qualità altoatesini, lo speck è l’unico che riesce a spuntare un vantaggio di prezzo sulla concorrenza

Fattori determinanti per la formazione dei prezzi

Il grado di trasformazione di un alimento determina sensibilmente la formazione del suo prezzo, ma il fattore più importante è il confezionamento: lo speck confezionato costa in media 5,77 € al kg in più rispetto allo speck sfuso. Si noti che, fra tutti i prodotti alimentari altoatesini analizzati, lo Speck Alto Adige IGP è l’unico che spunta prezzi di vendita più alti rispetto ai prodotti di marca provenienti da altre province (in media 4,17 € al kg in più). Grafico 22

Fattori determinanti del prezzo dello speck (differenza di prezzo al kg, in Euro) ulteriore lavorazione

Bolzano / Verona

marchio Alto Adige / altri marchi

diminuzione grandezza confez. (ogni 100 g)

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

5,00

6,00

7,00

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazoine propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Come per la maggior parte dei prodotti agro-alimentari, anche per lo speck la dimensione della confezione rappresenta un elemento importante per la determinazione del prezzo: riducendo di 100 grammi la dimensione della confezione il prezzo al kg aumenta di 0,74 €. Di conseguenza, il prezzo al kg dello speck venduto in una confezione da 125 g è maggiore di 5,92 € rispetto al medesimo speck venduto come baffa intera. Si può inoltre constatare come vi sia una notevole differenza di prezzo fra le due città esaminate. A Verona lo speck è più caro, in media, di 3,22 € al kg: un chilogrammo di speck dell’Alto Adige IGP non trasformato costa in media 15,77 € a Bolzano, mentre a Verona viene venduto a 18,20 €, ovvero il 15,4% in più.

34

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 5 Tabella 5 Prezzi dello speck IGP e non IGP a Bolzano e Verona in € / kg speck “Alto Adige IGP”

speck “non IGP”

senza ulteriori lavorazioni, 1 kg, Bolzano

15,77

-

senza ulteriori lavorazioni, 1kg, Verona

18,20

11,58

con lavorazione, confezioni fino a 125 g (prezzo al kg), Bolzano

28,2

-

Fonte: IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, rilevazione propria

A Verona, dove lo speck proveniente da altre zone è molto diffuso, la differenza di prezzo fra lo “Speck Alto Adige IGP” e gli altri prodotti è decisamente marcata. I prezzi, inoltre, vengono influenzati in maniera consistente anche dalla dimensione della confezione di vendita e dalla trasformazione del prodotto: a Bolzano lo “Speck Alto Adige IGP” lavorato e venduto in confezione da 125 grammi costa, in media, 28 € al kg. Il mercato dello speck negli ultimi anni si sta trasformando sempre più in un mercato pregiato, caratterizzato da standard qualitativi molto elevati e prezzi conseguentemente alti. Anche l’indagine di mercato condotta da AC Nielsen in Italia conferma che lo “Speck Alto Adige IGP” può raggiungere un prezzo al consumo superiore mediamente del 9% rispetto ad altre marche di speck (cfr. AC Nielsen, 2003).

Marchio e dimensione della confezione sono importanti determinanti del prezzo

Lo Speck Alto Adige IGP è più costoso dell’8% rispetto allo speck non IGP e raggiunge il prezzo più elevato fra tutti gli speck di marca

Grafico 23

Prezzo al kg dello speck in Italia anno 2002 – valori medi 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0

Euro 17,99 16,68

speck Alto Adige IGP

altro speck

Fonte: elaborazione IRE su dati AC Nielsen

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

35


Capitolo 6

6. Lo speck desta emozioni...

Accanto alla qualità dei prodotti, oggi pressoché scontata, anche il valore “emozionale” rappresenta un importante vantaggio competitivo. Chi desidera distinguersi dalla concorrenza con un’offerta incentrata sulla qualità dei prodotti deve puntare su messaggi pubblicitari che trasmettano sensazioni ed emozioni. Un prodotto, per avere un elevato valore emozionale, deve essere “autentico”. Il produttore, la zona di origine e/o il metodo di lavorazione devono godere di una fama particolare e deve esserne garantita l’autenticità (cfr. Reimar v. Alvensleben; 2000, p.1). Lo “Speck Alto Adige IGP” è un perfetto esempio di prodotto caratterizzato da un elevato valore emozionale: lo speck è parte integrante della cultura alimentare altoatesina ed è legato a questa terra dal particolare metodo di produzione, originatosi dall’incontro fra la cultura alimentare mediterranea e quella mitteleuropea. Questo prodotto racchiude in sé il metodo di affumicatura tipicamente nordico ed il metodo di essiccazione mediterraneo, creando un’inimitabile simbiosi di sapori. Il suo aspetto rustico ed il suo gusto mite ed equilibrato lo rendono un prodotto unico. Lo “Speck Alto Adige IGP” viene prodotto nel rispetto delle usanze e delle tradizioni locali.

...ma lo speck beneficia anche dell’immagine positiva dell’Alto Adige

La crescente importanza delle qualità emozionali del prodotto si riflette anche sulla percezione dei marchi regionali. Il marchio di tutela dell’Alto Adige è stato concepito come marchio di qualità, ma per il cliente diviene sempre più sinonimo di “provenienza”. Esso assume così un valore emozionale, in quanto la predilezione per i prodotti regionali è dettata principalmente dalle sensazioni che essi evocano.

Il marchio: un mativo in più per scegliere lo speck dell’Alto Adige

36

L’effetto pubblicitario dello speck

Un’analisi di mercato condotta in Germania ha evidenziato come lo speck dell’Alto Adige vanti un’immagine di prodotto sano e genuino, legato alla natura ed alla tradizione: una specialità di alta qualità. Ecco perché il marchio dell’Alto Adige (con la pettorina) si sposa perfettamente con un prodotto come lo speck. L’influenza del logo “Speck Alto Adige IGP” è molto positiva, e di ciò profittano tutti i produttori. Questo marchio è il criterio che determina maggiormente la scelta di acquisto rispetto ai prodotti concorrenti provenienti da altre regioni. La mancanza del marchio, stando ad un’inchiesta effettuata nel 2001 in Germania, rappresenterebbe senza dubbio uno svantaggio per lo speck dell’Alto Adige che, anche qualora venisse riconosciuto come tale, verrebbe

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica


Capitolo 6 probabilmente considerato di qualità inferiore. Attualmente nessun’altro marchio di speck in Alto Adige è in grado di trasmettere la stessa immagine di alta qualità del logo “Speck Alto Adige IGP” (cfr. Marketing-Forschung GmbH, 2001, p. 70). In Alto Adige il legame con la terra si rispecchia nella qualità dello speck che, a sua volta, viene considerato un prodotto naturale, autentico e sano. L’immagine dell’Alto Adige ha quindi un influsso decisamente positivo sull’immagine del prodotto (cfr. Marketing-Forschung GmbH, 2001, p. 59). L’etichetta “Speck Alto Adige IGP” raffigura la pettorina dei celebri calzoni tirolesi in pelle. Si tratta di un marchio che rispecchia le immagini tipiche del mondo altoatesino e lancia un messaggio chiaro: lo speck dell’Alto Adige è un prodotto di alta qualità. Un marchio forte racchiude dei valori che rimangono impressi nella mente e nel cuore dei clienti, evoca emozioni e distingue lo speck Alto Adige IGP dai prodotti concorrenti. Il messaggio pubblicitario ha il preciso compito di trasmettere ai propri consumatori un’immagine ben definita dello “Speck Alto Adige IGP”. Per poter sfruttare pienamente la forza del marchio e garantirne l’efficacia nel tempo, i produttori si sono uniti e nel 1992 hanno fondato il Consorzio Tutela Speck Alto Adige. Il marchio, infatti, ha bisogno di sviluppo, investimento e di una giusta combinazione di tradizione e innovazione. È compito del Consorzio Tutela Speck Alto Adige rappresentare gli interessi comuni dei produttori altoatesini di speck, organizzare campagne pubblicitarie e iniziative orientate alla qualità per presentarsi più forti sul mercato. Il Consorzio ha incrementato la domanda di speck di alta qualità attraverso una severa politica qualitativa ed un buon marketing. L’indicazione geografica protetta “Speck Alto Adige” garantisce un rigoroso rispetto dei metodi di produzione tradizionali e conquista la fiducia del consumatore a lungo termine. Ciò trova conferma in un’indagine del 2003 condotta fra 686 turisti in vacanza in Alto Adige: alla domanda riguardante quali fossero i prodotti alimentari tipici dell’Alto Adige, oltre il 60% degli intervistati ha indicato in primo luogo lo speck.

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

Il Consorzio Tutela Speck Alto Adige è riuscito a dare vita all’indicazione geografica protetta “Speck Alto Adige IGP”

37


Capitolo 6 Grafico 24 Lo speck è il prodotto tipico più importante dell’Alto Adige

Indagine condotta fra i turisti – anno 2003 "Quali sono, secondo Lei, i prodotti tipici dell’Alto Adige?" speck

61,2%

vino

38,3%

mele

30,8%

formaggio

17,2%

pane e cereali

16,2%

dolci

8,0%

verdure

6,9%

bevande

6,6%

latticini

6,6% 0%

20%

40%

60%

percentuale degli intervistati Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

38

Speck dall’Alto Adige ...un’analisi economica

80%


Capitolo 7

7.

L’importanza del settore per l’economia locale

Gli indicatori più importanti per la valutazione dell’importanza di un determinato settore sono il valore aggiunto e gli addetti, rapportati rispettivamente al prodotto interno lordo ed all’occupazione complessiva. Tabella 6 Importanza del settore dello speck relativamente al comparto alimentare ed all’intera economia altoatesina

addetti valore aggiunto (mil. di €)

incidenza della produzione di speck sul comparto

incidenza della produzione di speck sull’economia altoatesina

imprese produttrici di speck

comparto alimentare

totale economia altoatesina

935

4.847

218.000

19%

0,43%

43

256

11.122

17%

0,38%

Fonte: IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, rilevazione propria

La produttività si ottiene calcolando il valore aggiunto per addetto e rappresenta un importante indicatore di competitività. Il valore aggiunto per addetto del settore dello speck (45.000 €) si colloca leggermente al di sotto della media del comparto alimentare, pari a 51.000 € (il valore aggiunto per addetto dell’intera economia altoatesina si attesta invece sui 48.000 €). A tale proposito va ricordata l’elevata incidenza del lavoro manuale nel processo produttivo dello speck: anche nelle grandi imprese, infatti, la produzione avviene manualmente. Il valore aggiunto originato dalle aziende produttrici di speck (valore aggiunto = valore della produzione meno consumi intermedi) per l’anno 2000 si aggira sui 43 milioni di €, pari allo 0,38% del totale dell’economia altoatesina. Nel 1990 tale percentuale era pari allo 0,36%. La quota della produzione di speck sul fatturato complessivo del comparto alimentare è pari al 18%, quella sul valore aggiunto è del 17%. Il settore alimentare contribuisce per il 2,3% al PIL altoatesino.

Le aziende che producono speck generano il 17% del valore aggiunto del settore alimentare dell’Alto Adige

Le imposte Se si desidera valutare l’importanza complessiva di un settore in relazione al gettito delle imposte, occorre prendere in considerazione essenzialmente l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e le imposte sul reddito e sugli utili.

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Capitolo 7 Imposta sul valore aggiunto (IVA) L’imposta sul valore aggiunto versata da un’azienda all’ufficio IVA è data dalla differenza tra l’IVA sulle vendite e l’IVA pagata sugli acquisti (la cosiddetta imposta anticipata sui consumi intermedi). Dai bilanci depositati si evince che le aziende addette alla lavorazione dello speck, in generale, sono a credito di IVA nei confronti dello Stato poiché l’imposta anticipata risulta superiore a quella da pagare. 22,1 milioni di Euro di IVA e 3,3 milioni di Euro di imposte sul reddito

L’IVA sostanzialmente è una tassa sui consumi che grava totalmente sul consumatore finale dal momento in cui quest’ultimo acquista un prodotto. I produttori di speck altoatesini commercializzano 501 tonnellate di speck marchiato e 920 tonnellate di speck “non IGP”. Considerato un prezzo di vendita al pubblico pari a 17,99 € per lo speck di marca e 16,68 € per lo speck “non IGP” ed un’aliquota IVA del 10%, l’IVA pagata dal consumatore è stimabile in 2.214.000 €. Considerato che nel 2001 il gettito IVA complessivo in Alto Adige era di 980 milioni di Euro, la percentuale dovuta al consumo di speck si attesta allo 0,23%. Stando ai dati di bilancio, le imposte sul reddito delle aziende altoatesine che lavorano lo speck ammontano a 3.348.000 €.

40

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Capitolo 8

8.

Redditività e dati di bilancio

8.1

Redditività

I produttori di speck considerano generalmente soddisfacente la redditività delle proprie imprese. Solo il 10% ha segnalato un andamento debole degli affari. Tuttavia, le valutazioni espresse dagli imprenditori divengono maggiormente critiche al crescere delle dimensioni aziendali. Grafico 25

Redditività delle imprese altoatesine produttrici di speck buona

sufficiente

insoddisfacente

La redditività peggiora con l’aumento delle dimensioni aziendali

Grandi imprese (50 addetti ed oltre) Medie imprese (da 10 a 49 addetti) Piccole imprese (fino a 9 addetti) 0%

20%

40%

60%

80%

100%

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

8.2

Indicatori economici

Premettiamo che le affermazioni relative a questo punto debbono essere interpretate con cautela, poiché si riferiscono esclusivamente a quelle imprese che devono depositare il bilancio, rendendo così accessibili al pubblico i propri dati. Il quadro della situazione Il settore dello speck, paragonato al settore degli alimentari in generale, ha raggiunto risultati inferiori, nonostante l’utile ante - imposte sia proporzionalmente maggiore. Anche il grado di indebitamento è sensibilmente superiore.

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I dati finanziari, patrimoniali e di redditività delle imprese del settore speck sono buoni, ma risultano inferiori ai dati del settore degli alimentari in generale e di tutta l’economia altoatesina

41


Capitolo 8 Tabella 7 Produttori di speck: indicatori di bilancio a confronto - anno 2001 produttori di speck cifre dell’utile

indici patrimoniali

indici finanziari

indici di liquidità indici di produttività

comparto manifatturiero

R.O.I. - Return on Investment (%)

2,8

6,0

7,8

R.O.S. - Return on Sales (%)

1,3

3,1

4,4

utile al lordo delle imposte misurato sul fatturato (%)

3,4

2,7

3,2

22,3

39,5

23,3

quota di indebitamento (%)

166,2

52,1

75,3

intensità d’investimento (%)

53,8

42,0

44,6

copertura d’investimento (%)

44,2

95,7

64,6

copertura dell’impegno finanziario

2,2

4,8

4,3

risorse finanziarie (in anni)

8,9

12,1

8,8

quota dell’impegno finanziario (%)

2,1

1,6

1,7

liquidità 2° grado

0,4

0,7

0,7

Working Capital Ratio

0,8

1,1

1,0

352,2

226,4

177,0

30,5

29,1

26,8

8,7

12,0

12,4

60,7

51,8

47,6

quota del capitale proprio (%)

fatturato per addetto (1000 €) spese personale per dipendente (1000 €) quota spese personale (%) valore aggiunto per addetto (1000 €)

Fonte: IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, rilevazione propria

42

media dell’economia altoatesina

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Capitolo 9

9.

Valutazioni a carattere qualitativo

9.1

La situazione generale del mercato e gli sviluppi previsti

Il clima generale è positivo, come ha sottolineato uno degli imprenditori intervistati: “il mercato è in crescita e la qualità permane buona”. Grafico 26

Valutazione espressa dai produttori di speck sulla situazione generale del mercato

valutazione positiva

Anche la valutazioni degli imprenditori forniscono un quadro ottimistico, soprattutto nelle piccole e medie imprese

62% 27% valutazione negativa

1%

indecisi

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

Le valutazioni riguardo alla situazione del mercato, tuttavia, variano molto in base alle dimensioni dell’azienda: il giudizio espresso dalle piccole imprese che riforniscono esclusivamente il mercato locale e regionale è stato unanimemente positivo. Le piccole aziende prevedono uno sviluppo positivo anche per il futuro, a patto che la qualità si mantenga sugli attuali livelli. Anche le imprese medio - grandi si sono dichiarate soddisfatte, ma occorre tenere presente che queste ultime sono maggiormente esposte alla concorrenza internazionale. Ci si attende, inoltre, che tale concorrenza aumenti ulteriormente in futuro.

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43


Capitolo 9

9.2 Politica dei prezzi: collaborazione troppo scarsa, le imprese più grandi abbassano i prezzi

La politica dei prezzi, stando a quanto affermato dagli intervistati, è una questione molto delicata: per la maggior parte degli imprenditori lo speck dell’Alto Adige viene venduto a prezzi troppo bassi. Occorre sottolineare che la pressione sui prezzi riguarda soprattutto le imprese più grandi, che talvolta si trovano a fronteggiare eccessi di produzione. Ciò si ripercuote negativamente anche sulla qualità. Sarebbe necessario concordare dei prezzi minimi ed eventualmente introdurre una limitazione sulla quantità di speck da produrre.

9.3 Cosce provenienti da maiali altoatesini: possibile ma solo entro certi limiti

44

Un allevamento di suini in Alto Adige?

Stando alle affermazioni delle imprese produttrici di speck, un allevamento di suini in Alto Adige comporterebbe più svantaggi che vantaggi. L’uso di materia prima altoatesina avrebbe un effetto positivo sull’immagine dello speck, ma ciò riguarderebbe probabilmente solo i consumatori locali. Inoltre, stando ai produttori di speck, il foraggiamento dei suini in Alto Adige sarebbe identico a quello dei Paesi mitteleuropei. La presenza di allevamenti di suini potrebbe anche avere ripercussioni negative sul turismo. Infine, l’agricoltura altoatesina potrebbe fornire solo una parte della materia prima necessaria per la produzione di speck, vale a dire 2,25 milioni di maiali per un totale di 4,5 milioni di cosce.

9.4 Il Consorzio Tutela Speck Alto Adige: i piccoli si sentono svantaggiati

Valutazione della politica dei prezzi

Il Consorzio Tutela Speck Alto Adige ed i produttori

Successo con retrogusto amaro La valutazione del Consorzio Tutela Speck Alto Adige è risultata complessivamente positiva. Le iniziative volte a potenziare la conoscenza e l’immagine dello speck dell’Alto Adige si sono rivelate decisamente utili ed il livello qualitativo è stato innalzato (citazione: “l’industria è costretta a produrre lo stesso speck che produce l’artigianato”). Tuttavia, stando alle aziende più piccole, il Consorzio porterebbe un notevole vantaggio solo ai produttori più grandi. I piccoli si sentono spesso sopraffatti, p. es. per quanto riguarda la politica dei prezzi, e schiacciati dai costi e dalla burocrazia.

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Capitolo 9 Grafico 27

Grado di soddisfazione dei produttori di speck riguardo all'attività del "Consorzio Speck Alto Adige"

soddisfatti

68% 32%

non soddisfatti

Fonte: IRE – Camera di Commercio di Bolzano, rilevazione propria

IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano

9.5

Le sfide da affrontare secondo i produttori di speck

Le aziende produttrici di speck sono concordi sul fatto che puntando sulla qualità sia possibile tenere testa alla concorrenza (soprattutto nei confronti dei produttori di prosciutto crudo). Occorre continuare ad incrementare il livello qualitativo, innanzitutto migliorando la materia prima e in secondo luogo introducendo ulteriori innovazioni sul prodotto finale (soddisfare maggiormente i desideri dei clienti, migliorare ulteriormente la presentazione, ecc.). La qualità così ottenuta andrebbe poi valorizzata, in particolare per conquistare nuovi mercati con clienti ad alto potenziale di acquisto. Il mercato locale ed europeo, ma anche i nuovi mercati d’oltreoceano celano ancora delle potenzialità inutilizzate. Infine, la collaborazione fra le imprese, soprattutto per quanto riguarda la politica dei prezzi, deve essere ulteriormente migliorata.

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Il futuro risiede nella qualità

45


Capitolo 10

10.

Conclusioni - sfide

Per continuare anche in futuro ad essere competitivi sul mercato dello speck occorre migliorare ulteriormente il prodotto, l’assistenza ai clienti, il processo di produzione e la materia prima. Pertanto, la vera chiave del successo risiede nel prodotto, nei clienti e nella vendita. Il prodotto Lo speck dell’Alto Adige ha un gusto più mite e delicato rispetto ai prosciutti nordici affumicati, ma più deciso rispetto ai crudi dolci dell’area mediterranea. Per poter soddisfare le esigenze di qualità sempre più elevate, sarà soprattutto necessario offrire al consumatore una maggiore trasparenza.

Prodotto: ancora più qualità e trasparenza

Cliente: migliorare la consulenza, soddisfare maggiormente le sue richieste, p.es. per quanto riguarda le dimensioni delle confezioni

Maggiore collaborazione per ottenere vantaggi nell’ambito dell’innovazione, della vendita e della politica dei prezzi

46

I clienti La soluzione sta nel creare un rapporto fra prodotto e cliente. Il Consorzio Tutela Speck Alto Adige ha dato vita ad un marchio (“premium”) di qualità, strettamente legato alla zona di produzione, che consente all’acquirente di identificare meglio il prodotto. Questo marchio è riuscito a sfruttare l’immagine positiva dell’Alto Adige, proponendo lo speck come un prodotto sano ed una specialità di alta qualità. Le opportunità innovative vanno individuate soprattutto nel campo della comunicazione e della consulenza, ma anche nel confezionamento e nella pezzatura dello speck. L’obiettivo deve essere quello di ottenere un vantaggio sulla concorrenza attraverso una forte fidelizzazione del cliente. Produzione e vendita Con l’impegno di tutte le figure coinvolte nel processo produttivo e nella commercializzazione si possono ottenere dei vantaggi competitivi. Nella produzione dello speck gli accordi sulla qualità tra i fornitori (di materia prima, di materiale di imballaggio, ecc.) e le imprese produttrici rivestono un ruolo fondamentale e la realizzazione di network strategici può rappresentare un vantaggio a lungo termine. A ciò si aggiunge la necessità di un coordinamento perfetto tra i partner.

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La nostra attività comprende: Informazioni e dati economici per imprese, associazioni e studenti (si assegnano anche tesi di laurea) Rapporti e relazioni per convegni e attività di formazione Pubblicazioni regolari: • Relazione sulla situazione economica in Alto Adige (annuale) • Barometro dell’economia (semestrale) • Listino dei prezzi all’ingrosso (mensile) Studi speciali: • Produttività - L’Alto Adige verso il futuro (2004) • Le sfide per le piccole e medie imprese in Tirolo e in Alto Adige (2004) • Prodotti locali e piatti tipici (2004) • Il trasferimento dell’impresa come fattore di successo – Rilevanza del fenomeno in Alto Adige (2004) • Conciliare famiglia e lavoro... una necessità sociale ed economica (2003) • Commercio al dettaglio in Alto Adige – struttura e sfide (2003) • I prezzi dei prodotti lattiero-caseari. Fattori determinanti (2003) • Innovazione – la realtà altoatesina (2002) • Nuove imprese in Alto Adige (2002) • L’economia lattiero-casearia nelle Alpi. Quale futuro? (2002) • L’intermediazione commerciale in Alto Adige: un elemento fondamentale dell’economia (2002) • L’Alto Adige: partner commerciale nel centro d’Europa. I rapporti economici nel mercato nazionale ed internazionale (2002) • L’artigianato altoatesino: struttura ed evoluzione (2002) • Atlante economico Alto Adige – Tirolo – Trentino. Panoramica degli aspetti economici (2001) • Gettito e spesa dello Stato in Alto Adige – un bilancio locale (2001) • Industria altoatesina: più competitiva tramite la cooperazione (2001) • La cooperazione tra imprese. Sfida e futuro dell’artigianato altoatesino. Parte seconda - interventi concreti (2001) • La cooperazione tra imprese. Sfida e futuro dell’artigianato altoatesino (2000) • Imprese di servizi e liberi professionisti in Alto Adige – Un’analisi strutturale ed empirica (2000) • Il dépliant nel marketing turistico – Un’analisi comparativa tra Alto Adige, Carinzia e Tirolo (1999) • L’Alto Adige proiettato nel futuro (1999) • Struttura dell’industria in Alto Adige (1999) • Le cooperative agricole nell’arco alpino (1998) • Apprendistato in Alto Adige e Tirolo del Nord. Analisi di due diverse realtà occupazionali (1998) • Come viene utilizzato il terreno in Alto Adige? - Analisi e verifica (1998) • Il costo del lavoro in Alto Adige - Un confronto nazionale ed europeo di un importante fattore di localizzazione economico (1997) • L’Alto Adige come localizzazione economica vista dagli imprenditori (1997) • Innovazione in Alto Adige - Un’indagine empirica a supporto del dibattito sull’innovazione (1997) • Disoccupazione a lungo termine in Alto Adige - In piena occupazione costituisce un problema? (1997) Le pubblicazioni antecedenti sono consultabili su internet. ISTITUTO DI RICERCA ECONOMICA I-39100 Bolzano, via Argentieri 6 casella postale 441, tel. 0471 945706, fax 0471 945712 internet: www.camcom.bz.it e-mail: wifo@hk-cciaa.bz.it

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