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Marrakech Express di Valeria Merlini


diario di bordo puntata 2

PRANZO A “UN DÉJEUNER À MARRAKECH”; MERCATO DEL MELLAH CON APERITIVO AL “KOSYBAR”. day 1 Dopo le istruzioni operative da parte di Giorgina eccoci in giro. Ma è già ora di pranzo. E subito dietro il Riad, quando ancora non ci siamo immersi nella piena vita di Marrakech, ci ritroviamo seduti in questo localino che sa, terribilmente, di Francia. Meglio, di Côte d’Azur. Con tanto di poster della Promenade des Anglais. E sottofondo di musica jazz. Siamo al Un déjeuner à Marrakech. Personale composto da ragazzi, tutti gentilissimi. Cucina deliziosa. Cosa abbiamo mangiato: omelette au fromage, tris de salades marocaines, brochette de boeuf; panna cotta al miele, mousse au café (stupenda!). Cosa abbiamo bevuto: tè alla menta (ormai d’obbligo), orangina, schweppes au citron. E poi, visto il caldo e il sole stupendo (e vista l’ora di siesta che anche qui viene solennemente rispettata), testiamo subito i lettini della piscina per il sonnellino. Ma fa un caldo insopportabile, per cui

io e lei ci mettiamo al riparo del gazebo dove c’è il tripudio di divani e cuscini, LUI dorme al sole, come se nulla fosse. Al risveglio andiamo diretti nella zona per nulla battuta dai turisti degli artigiani, dove Giorgina ci ha detto che potremo trovare chi ci farà la cornice per lo specchio del nostro bagno milanese. Dopo aver scoperto i prezzi degli specchi in Italia ci è venuta l’idea geniale di portarcelo fatto e finito come vogliamo da qui. E le contrattazioni hanno inizio. Troviamo il nostro artigiano perfetto: un mito che impiegherà solo due giorni (ma temo che lavorerà giorno e notte…). Il prezzo? Partita da 1500Dhr, la contrattazione è scesa (e si è fermata) a 950Dhr – 85€ circa – (contro i 700€ italiani). Sulla strada non resistiamo ed entriamo in un’erboristeria dove compriamo il tè alla menta da portare


a casa e i bastoncini di liquirizia (quelli che succhiavamo da bambini e ci lasciavano in bocca gli orridi pelucchi…). Da qui ci dirigiamo alla Mellah, il quartiere che una volta era degli ebrei, ora con un mercato coperto molto carino dove poter acquistare orecchini, braccialetti, perline, tessuti, e tantissimo altro. Io mi limito ad un paio di orecchini per 10Dhr (qualcosa come 1€!!!). Dal mercato usciamo e ci portiamo sulla piazza principale in cui ci sono molti negozietti che espongono lampade e lampade e lampade e ancora lampade. E andiamo a prendere l’aperitivo di rito: al KosyBar. Dove l’attrattiva principale è data dai nidi delle cicogne che dominano i tetti circostanti. Cicogne dappertutto. Uno spettacolo! Poi arriva l’ora del rientro, l’aria si è fatta frizzantina. Dopo una doccia strepitosa nel nostro bellissimo bagno, stasera si cena al Riad. Giorgina ci ha preparato una cena pasquale prelibatissima: insalate marocchine (per me), risotto al salmone e porri (per loro due), tajine di rana pescatrice accompagnata da cous cous, millefoglie di fragole e panna. Avete presente il detto “Quando la frutta sapeva di frutta“? Beh, qui a Marrakech è incredibile. Il sapore delle fragole riporta a fragranze dimenticate, che forse noi non abbiamo nemmeno fatto in tempo a conoscere… Domani sveglia all’alba: ci aspetta una grande giornata!

fine seconda puntata

© le foto sono di Valeria Merlini


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