Voce natale 2015

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Anno V n. 27 / Natale 2015

della comunità Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA Bollettino parrocchiale a diffusione interna L' Angolo di Don Giuseppe

Natale della Misericordia Carissimi, ci apprestiamo a celebrare il grande mistero dell’amore di Dio per l’umanità.

Il percorso di Natale:

Ogni anno, siamo invitati ad immergerci nella tenerezza e misericordia di Dio, che ci visita affinché possiamo cambiare i nostri modi di vita e rivedere i nostri

-dal 16 al 24 dicembre: Novena

interessi, le nostre scelte. Se siamo indifferenti alla nascita di Gesù, se non

-dal 22 al 24 dicembre: Novena dei bambini (ore 16,00) -24 dicembre ore 22,30: Veglia di Natale -25 dicembre: Natale del Signore (Messe 7,30/9,00/ 11,00/18,30)- ore 11.00 : Battesimi -27 dicembre: Festa della Sacra Famiglia -1 gennaio: Festa di Maria Madre di Dio (Messe ore 9,00/11,00/18,30) -3 gennaio: Domenica dopo Natale (Messe domenicali) -6 gennaio: Epifania del Signore (Messe festive) ore 11,00: Cresime

(al mattino ore 6,00/la sera ore 18,30)

proviamo tenerezza e commozione davanti al presepe, allora anche questo Natale passerà invano. Anche nella società attuale, lo scambio degli auguri non perda il suo profondo valore religioso e la festa non venga assorbita dagli aspetti esteriori. Certamente i segni esterni sono belli e importanti, purché non ci distolgano, ma piuttosto ci aiutino a vivere il Natale nel suo senso più vero, quello sacro e cristiano, in modo che anche la nostra gioia non sia superficiale, ma profonda. La nascita di Gesù tocchi il cuore di tutti, anche di coloro che non credono. Quel Bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia sia nuo-

Il nuovo archivio del Giornalino Parrocchiale è disponibile on line: per rileggere tutti i numeri vieni sul nostro sito

vamente simbolo di fraternità, di amicizia, chiamando gli uomini del nostro tempo a riscoprire la bellezza della semplicità, della condivisione e della solida-

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rietà. La Sua nascita è un invito all’unità, alla concordia e alla pace; un invito a fare posto, nella nostra vita personale e sociale, a Dio, il quale non viene con

Don Mimì

arroganza a imporre la sua presenza, la sua potenza, ma ci offre il Suo amore onnipotente attraverso la fragile figura di un Bimbo, che porta un messaggio di

...e con il Giubileo della Misericordia mi tocca perdonare anche le vostre “amabili” maldicenze. Non tutto è perfetto...

luce, di speranza e di amore. Nel Natale noi incontriamo la tenerezza e l’amore di Dio, che si china sui nostri limiti, sulle nostre debolezze, sui nostri peccati e si abbassa fino a noi. San Paolo afferma che Gesù Cristo «pur essendo nella condizione di Dio… svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini». Guardiamo alla grotta di Betlemme: Dio si abbassa fino ad essere adagiato in una mangiatoia, che è già preludio dell’abbassamento nell’ora della sua passione. Il culmine della storia di amore tra Dio

la.... b . . . a l b la... bla...b

e l’uomo passa attraverso la mangiatoia di Betlemme e il sepolcro di Gerusalemme. Il Signore ci esorta ad accogliere le molteplici sfide della società guardando alla fede di Maria, lasciando che la sua luce illumini le nostre tenebre e accogliendo come i pastori l’invito degli Angeli a “non temere”. Guardare a Maria: Lei conosce le inquietudini della fede e partecipa al dialogo con l’angelo

Nelle pagine interne

Gabriele, che l’invita a non temere, Lei accoglie Colui che è la luce e accetta

-

con fiducia di rimanere in un percorso di abbandono e di ricerca. Con Lei an-

La fede spiegata ai bambini/Misericordia è... Ascolto e lettura dei segni dei tempi

che noi accogliamo quotidianamente le sfide del nostro vivere insieme, dell’incontrarci, del sostenerci, del custodirci nella reciproca benevolenza, superando i tanti atteggiamenti difensivi. Come Lei accogliamo nella fede Gesù, Figlio di Dio, che, facendosi carne, si è spogliato dei suoi privilegi divini. Da Lei impariamo a farci dono e chiediamo a Gesù la grazia di vivere nella sua pace, da riconciliati. Viviamo con gioia il Natale che si avvicina. Viviamo questo evento meraviglioso: il Figlio di Dio nasce ancora «oggi», Dio è veramente vicino a ciascuno di noi e vuole incontrarci, vuole portarci a Lui. Egli è la vera luce, che

in seconda:

-in terza: Chi ha paura di Gesù Bambino? L’Eucaristia dono del Dio che ci ama Letto per voi/ Chi ha ucciso Babbo Natale?

-in quarta: Carità, dono del Dio dell’Amore Misericordioso Intervento del Papa sul processo matrimoniale

dirada e dissolve le tenebre che avvolgono la nostra vita e l’umanità. Viviamo il

Voce… della comunità

Natale del Signore, contemplando il cammino dell’amore immenso di Dio,che

via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Vito Buttiglione, Francesco Giannini, Angelina Passatore, Vito Sportelli, Vito Giannelli, Rocco Barbalinardo, Giovanni Capotorto, Marina Capodiferro, Marida Donvito Vieni a trovarci e a leggerci on line su http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com Pagina 1 e su http://www.upgo.org/upgov1/

ci ha innalzati a Sé. Soprattutto contempliamo e viviamo questo Mistero nella celebrazione dell’Eucaristia, centro del Santo Natale; lì si rende presente in modo reale Gesù, vero Pane disceso dal cielo, vero Agnello sacrificato per la nostra salvezza. Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie di celebrare un Natale veramente cristiano.


La fede spiegata ai bambini/Misericordia è...

Lo scorso 8 dicembre, papa Francesco ha dato ufficialmente inizio all’Anno Giubilare Straordinario sulla Misericordia. Nella Bolla di indizione del Giubileo scrive papa Francesco: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. E’ fonte di gioia, di serenità e di pace. (...) Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro”. (n. 2 - Misericordiae Vultus) La parola Misericordia è una delle più belle del dizionario. E’ una espressione che usiamo

spesso; ma senza renderci ben conto del significato. Il termine Misericordia deriva dall’unione di due parole: miser (infelice, miserabile, malato) che è riferita alla miseria umana; e cor (cordis) cioè cuore (sede dell’anima, dell’intelligenza, della sensibilità). Per cui misericordia è sentire nel proprio cuore la miseria dell’altro, mettersi, immaginarsi al posto di chi soffre. Più ancora, è lasciarsi portare verso la miseria altrui sapendo che siamo fatti della stessa polvere, della stessa natura. Essere misericordioso significa spogliarsi di ogni preconcetto e percepire che siamo fragili quanto la persona che abbiamo davanti agli occhi.” (Pg 58 - “8 vie per la felicità – Le beatitudini” – Luís Erlin – Città Nuova Ed.) Ho letto una bella definizione che mette anche allegria: “Misericordia è.... Colorare il mondo di opere buone!”.

Concretamente dobbiamo scoprire quali opere di Misericordia, quali buone azioni possiamo compiere verso gli altri per rendere il mondo in cui viviamo colorato con colori vivaci e brillanti, scopriremo così anche le varie facce della Misericordia, Vi suggerisco i primi…colori”, illustrate le azioni che vi suggeriscono, trovatene anche voi altri, disegnateli e mandateceli vedrete quante cose belle si possono fare rispondendo a ”

Misericordia è….”

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conforto

Catechista Angelina DONO

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Ascolto e lettura dei segni dei tempi Il 2015 che stiamo per lasciarci alle spalle è stato molto denso di avvenimenti che hanno coinvolto e sconvolto la nostra società sia in campo civile che in quello religioso. Basti pensare ai grandi avvenimenti, come gli attentati di Parigi, la Conferenza mondiale sul clima a Parigi, e dal punto di vista religioso anche i massacri dell’Isis contro gli infedeli, il processo Vatileaks, l’apertura del Giubileo straordinario della Misericordia, indetto da papa Francesco, Giubileo unico nella storia della Chiesa, momento di riflessione, di meditazione, di perdono, di apertura al dialogo in una società di divisioni, di guerre di religione, di odio, di massacri, di massicce ondate migratorie, di corruzione e di idolatria del dio denaro e del dio potere. Anche per Gioia quest’anno è stato particolare sia dal punto di vista sociale che dal quello religioso: lo scioglimento del Consiglio comunale, il furto ed il ritrovamento della reliquia di san Filippo verificatisi nella celebrazione del V Centenario della sua nascita, la comparsa di un arcobaleno rovesciato durante la processione in piazza il 26 maggio, il trasferimento di alcuni sacerdoti da parrocchie gioiesi verso altre destinazioni. In questi momenti occorre fare silenzio intorno a noi e, come suggerisce il nostro Arcivescovo nelle Tracce per il nuovo Anno Pastorale 2015-2016, mettersi in ascolto del segno dei tempi, riflettere e porre in atto l’esercizio del discernimento, cioè quella capacità di osservare quei segni, leggerli ed interpretarli. Credo che nel nostro piccolo questi segni ci invitano a ripensare il nostro modo di essere cristiani, ad operare quel cambiamento o quella conversazione che è tipica del cristiano e che più pressantemente ci richiede il tempo di Avvento che stiamo per concludere, per essere più coerenti con la fede che professiamo in modo da essere nel mondo fedeli testimoni del Vangelo, della comunione, dell’amore fraterno e per operare per la pacificazione, per il rispetto di tutti gli altri, indipendentemente dal colore della pelle, dalla lingua, dalla loro religione, perché anch’essi sono nostri fratelli in Cristo. Pag.2

Francesco Giannini


Chi ha paura di Gesù Bambino? Gesù sta per nascere ancora per noi, ma sembra che come cristiani cerchiamo sempre pìù di dimenticarlo, di tenerlo fuori dalla nostra vita. Come ogni anno si susseguono in questi giorni le polemiche, spesso strumentali, sulla presenza del presepe a scuola, in nome di un presunto rispetto verso i credenti di altre religioni. Alcuni dirigenti scolastici fanno una censura preventiva delle tradizioni natalizie, addossandone poi la colpa a chi professa un culto diverso, spesso senza neanche interpellarlo, con l’unico risultato di creare tensioni inutili. Non amo particolarmente il periodo natalizio e soprattutto l'attuale degenerazione buonista e consumistica di questa festa, ma credo che sia giusto non rinunciare alla nostra identità, a riti e tradizioni, che ormai fanno parte della cultura italiana. Abolire il presepe nelle scuole e contemporaneamente introdurre feste pagane e lontane dal nostro sentire come Halloween genera solo confusione nei bambini e incomprensibili alchimie; meglio piuttosto far conoscere anche agli altri le nostre tradizioni, senza fanatismi e guardare con curiosità alle loro in un'ottica di reciproco scambio, in cui ciascuno rimanga se stesso e impari a conoscere e comprendere l'altro. Il rispetto nasce dal dialogo, dalla conoscenza reciproca, dal ritrovare i valori comuni, come ci suggeriva più di 50 anni fa papa Giovanni XXIII. Il vero credente non ha paura di confrontarsi con chi professa una fede diversa, ha fiducia nel proprio Dio e consapevolezza del proprio cammino. È aperto al dialogo senza mai rinunciare alla propria identità. Gianni Capotorto

Cronache "catechistiche"

L 'Eucarestia dono del Dio che ci ama Ricevere l’ Eucarestia non è un diritto né un premio. È un segno, una presenza reale del Signore e come tale, per accoglierlo dentro di noi, é necessario un adeguato cammino di fede e un costruttivo e continuo percorso di formazione spirituale, anche e sopratutto per i bambini. É questa la considerazione che qualche settimana fa mi aveva portata a “vietare” ad alcune bambine il Sacramento in seguito non solo alla loro mancata partecipazione agli ultimi incontri di catechismo, ma anche al mancato accostamento al sacramento della Riconciliazione, a cui gli altri compagni avevano partecipato. Ma ho subito letto sul loro volto non solo il tipico disappunto dei bambini, a cui viene negato qualcosa, ma anche un sincero rammarico velato di tristezza e ciò mi ha fatto sentire come quei discepoli, rimproverati da Gesù proprio perché allontanavano da Lui i fanciulli in cerca della sua benedizione: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite!". Ed a me, in qualità di catechista, spetta il doveroso compito di non indicare quel cammino “in senso contrario”, continuando con amore e sensibilità a far crescere in loro un vero e sincero desiderio di incontrare Gesù, non solo nella Eucaristia, ma anche nella Confessione, sacramento troppo spesso considerato legato più alla morale che all' amore, il cui centro invece non è il peccato ma la misericordia del nostro Dio, che non é il Dio del " non devi" ma il Dio dell’ "ama”. Marina Capodiferro

Letto per voi/Chi ha ucciso Babbo Natale? di R. Barbalinardo/BookSprint Edizioni Una intrigante copertina e un titolo enigmatico (in tema con il periodo natalizio?) aprono questo bel libro del nostro redattore Rocco Barbalinardo, offrendoci sette intriganti storie gialle ambientate a Bari e dintorni. Sette indagini del commissario Loiacono, un poliziotto vecchio stile, che basa molto le indagini sul ragionamento e le intuizioni, più vicino a Maigret che ai moderni film d'azione. Storie di un’umanità spesso sconfitta, che ci aiutano a riflettere sulla famiglia e l'amore, l'identità culturale e il razzismo, il paranormale e le apparenze ingannevoli, l'immigrazione, la droga, il ricatto e la criminalità organizzata. Lector in fabula Pag.3


Carità, dono del Dio dell' Amore Misericordioso

La carità – l’essere, cioè, “caritatevoli” – non è un qualcosa che dipende da noi, ma è un dono che riceviamo da Colui che è Carità per eccellenza, Dio, che ci viene incontro per donarci la sua Essenza. Questa virtù teologale, quindi, è l’apice dell’essere cristiani, perché Dio, in Gesù, si è fatto vicino a noi perché noi fossimo vicini a Lui. Nel volto del fratello bisognoso, quindi, noi dobbiamo cercare il volto di Gesù. Cercare, nel nostro essere Chiesa, una Presenza Altra. È un impegno gravoso, ma esaltante, perché permette a noi stessi di “farci prossimo” di ogni persona che incontriamo e di essere, così, il volto di quella Chiesa che è stata definita Madre, cioè quel volto

della Chiesa che genera alla relazionalità, cioè alla creazione di veri rapporti umani basati sull’amore vero. Come i discepoli di Emmaus, però, dovremmo farci “ardere il cuore nel petto”. Per essere Caritas non basta fare delle cose se non seguiamo il Signore Risorto ad Emmaus, cioè se non ci mettiamo in Suo ascolto quando ci parla di Sé nella Legge, nei Profeti e nei Libri Sapienziali (nella Sacra Scrittura insomma!), che il nostro Arcivescovo ci ha indicato come “le tre perle”, e non ci accostiamo al modo Suo di “spezzare il pane” per ricevere la Sua Presenza nell’Eucaristia, ma anche per lasciarsi “ardere il cuore” dai Suoi modi ed essere, così, capaci di imitarli. Solo così si potrà fare sano discernimento delle reali povertà nel territorio, a partire dalla Parrocchia e dal territorio cittadino fino all’intera Diocesi, dove, con la persona del Vescovo, Successore degli Apostoli, vive il cuore pulsante della Chiesa locale. Perché avvenga questo, però, bisogna mettersi davvero in a-

scolto della Scrittura, cioè non solo ascoltando, magari distrattamente, i testi che si leggono nella Messa, ma lasciarsi interrogare da essi, soprattutto frequentando le catechesi nelle Parrocchie e animando le altre componenti della Comunità, cosa atta a creare consapevolezza che la carità non è appannaggio solo della Caritas, ma dell’intera Chiesa. Rocco Barbalinardo Per il Gruppo Caritas

L' ANGOLO DEL D. V.

Ulteriore documento del Papa sulla riforma del processo matrimoniale Buon natale di pace e serenità! Proseguiamo, brevemente, il commento alla nuove norme del processo matrimoniale anche alla luce del Rescritto del 7 dicembre 2015 di Papa Francesco. E’ opportuno chiarire, stante anche le notizie contrastanti apparse sui giornali che il Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese con sede in Bari, per mandato unanime dei vescovi pugliesi continuerà la sua opera a favore del popolo cristiano di tutte le diocesi di Puglia, sia per quanto riguarda il processo ordinario sia per il così detto “processo più breve” la cui sentenza sarà emanata dai singoli vescovi. Le novità concernono, semmai, alcuni aspetti del processo presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana che funge da tribunale di appello ordinario per il Sommo Pontefice. In primo luogo, il processo di appello sarà svolto nella gratuità evangelica, ogni ricorrente sarà assistito da un patrono ex – officio. Vengono quindi a cadere tutti i luoghi comuni sulle somme che si versavano nelle cause presso il tribunale rotale. In secondo luogo, si è cercato di esemplificare la procedura. Infatti, da un lato si è previsto di limitare, una volta che la Rota si è pronunciata, la possibilità di introdurre ulteriori ricorsi, terminando così la procedura dopo una sola sentenza, senza la possibilità di proporre appello al turno superiore. D’altro canto si è data la facoltà al Decano della Rota di sanare eventuali errori procedurali dei tribunali inferiori per evitare di far perdere tempo alle parti per problemi di ordine formale. Infine, venendo incontro ad una richiesta specifica dei Patriarchi Orientali, si è loro concessa la competenza delle cause provenienti da quelle lontane terre, cause che hanno delle specificità ben definite. In sostanza, si è proseguito nella esemplificazione delle procedure e nell’abbattimento dei cosi per i fedeli (anche le cause dei santi sono state oggetto di riforma per quanto attiene alle spese processuali). Ora, è compito degli operatori dei tribunali rendere effettiva la volontà inequivocabile del Santo Padre di coniugare giustizia e misericordia. Vito Giannelli

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