Vulture Magazine 6 dicembre

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Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 6 Dicembre 2013 - Lavello nel 900. Lo Sguardo di un Artista. - Coesistere nella diversità . Ecco la nostra fonte di ricchezza. - Una settimana dedicata al lupo nel parco Nazionale della Macella. - Csail-Indignati: Royalties Petrolio contro Dissesto Suolo in Val D’agri. - Csail-Indignati: Dismissione Quote Eni. - Da Roma al Brasile. Inaugurato il presepe dono della Regione Basilicata. VULTURE MAGAZINE

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- L'escursione più bella della Basilicata. - Rionero-Atella.Strada Provinciale 93. Piena di Buche. - Orbetello.Workshop di foto/giornalismo in zone di conflitto. - Sanita’ Futura: Tac Ed Esami Specialistici di sera. - Palazzo San Gervasio. Riuscita19^ Edizione della Festa Dell'albero. - Congresso Sinistra Ecologia e Libertà dedicato a Nelson Mandela. - Melfi: Piano del Diritto allo Studio A. S. 2013 – 2014. - Il ringraziamento del Direttore Generale al personale dell'Irccs Crob. - Bando biennale del Programma Bollini Rosa: Premiato L'irccs-Crob. - Annale (Asrl), Allarme Anche Nel Vulture-Melfese-Alto Bradano. - Annale (Asrl), Fragilita’ Territorio Lucano. - San Fele. Piena Alle Cascate. - L’ali (Associazione Lavoratori Impresa) esprime Solidarieta’ a Vito Di Canio. - Napoli (Fi), Crescono Gli “Scoraggiati”. - Napoli (Fi): Non Sottovalutare Allarme Perdita Fondi Ue. - Rionero. Viaggio della Vita a Ritmo di danze. - Nuovo Patto per la Salute, il ruolo delle strutture sanitarie private accreditate - La Basilicata dei miserabili col cappello in mano. - Palazzo San Gervasio. Gli alunni contrari all’impianto solare termodinamico. - Il Rettore dell'Unibas: "il Sud non è nei programmi del governo". - Psp: Prinzi, Tutela Territorio e Obiettivi Strategici per ogni Attivita’. - Leonessa (Melfi) Il Comitato “No Alla Discarica di Rifiuti Speciali” Protesta. - Leonessa (Melfi). Partita di Calcio di 1^ Categoria bloccata per Tre Minuti. - Sanita’ Futura: Un “Decalogo Di Comportamento” Contro Il Grande Freddo. - Protocollo di collaborazione sociali Fidas Barile e Rotaract Melfi. - Biolife 2013. - Fiat: Passaggio 117 Lavoratori Ex Itca A Nuova Societa’ Pmc - Ginestra. Maltempo. Smottamenti sulla Ginestra-Venosa e Ginestra-Barile

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Coesistere nella diversità Ecco la nostra fonte di ricchezza

riduce anche il rischio di estinzione di specie dovute ad eventi catastrofici, proprio perché gli habitat molto eterogenei risultano meno vulnerabili a eventi estremi, quali siccità ed alluvioni. Senza contare le conseguenze sull’economia e sul turismo. Da tutto ciò appare evidente come la tutela della biodiversità sia una priorità assoluta per tutti noi. E’ necessario il contributo di ogni singolo individuo affinché si eviti di perderla o di distruggerla www.legambientebasilicata.it

:::::::::::::::::::::::::::::::: E’ il pilastro della salute del pianeta. È la risorsa più importante della nostra esistenza in quanto influisce sulla fertilità del suolo e delle piante coltivate, sul clima, sul regime idrico e sulla qualità delle acque. E’ sinonimo di ricchezza, di varietà, della coesistenza di svariate forme di vita, non etichettate come migliori o peggiori, normali o anormali, belle o brutte, ma tutte utili e selezionate nel corso dei millenni. Stiamo parlando della diversità biologica, meglio conosciuta come biodiversità. La prima definizione di biodiversità fu coniata durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e sullo sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992: “Per diversità biologica si intende la variabilità degli organismi viventi, degli ecosistemi terrestri, acquatici e i complessi ecologici che essi costituiscono; la diversità biologica comprende la diversità intraspecifica, interspecifica e degli ecosistemi”. Questa complessità è il risultato dei lenti processi evolutivi che, sotto la spinta della selezione naturale, agiscono sulle caratteristiche genetiche e morfologiche delle specie, permettendo così alle forme di vita di adattarsi al cambiamento delle condizioni ambientali. La biodiversità è fondamentale non solo per noi, ma anche per i nostri discendenti e tutti gli esseri viventi della Terra. Mantenendo elevata la biodiversità si VULTURE MAGAZINE

Una settimana dedicata al lupo nel parco Nazionale della Macella

Si è concluso nel Parco nazionale della Majella, la settimana dedicata all’International Wolf Congress, con il convegno conclusivo del Progetto Life Wolfnet avviato nel 2010 e cofinanziato dalla Commissione Europea. All’incontro, tenutosi il 4-5 Novembre a Sulmona e dal 6-8 a Caramanico Terme, hanno partecipato i più noti ricercatori, biologi, naturalisti, veterinari, provenienti dagli Stati Uniti, dal Canada e da 10 diversi Paesi Europei. Nel corso dei lavori, ci sono stati momenti di confronto tecnicoscientifico sulla gestione del lupo in tutto il mondo, a 40 anni circa dall’emanazione delle prime leggi di tutela del lupo in Italia. Sono lontani, infatti, i giorni in cui il lupo rischiava di scomparire ma la convivenza con il predatore non è semplice né scontata. A Sulmona, dove erano presenti i rappresentanti di aree protette, regioni appenniniche, del Ministero 5


dell’Ambiente, della Salute e dell’Agricoltura, il Corpo Forestale, le Associazioni di categoria dei portatori d’interesse, si è lavorato per siglare un patto per la conservazione del lupo in Appennino e tracciare, per la prima volta in modo congiunto, la strategia per la coesistenza tra lupo e uomo. Gli esiti del progetto Life Wolfnet hanno dato un forte contributo all’aggiornamento del piano d’azione nazionale sul lupo e il network istituzionale che si è costituito in questi anni si trasformerà in un network permanente per la condivisione di azioni, metodologie, conoscenze e attività per la tutela del lupo sull’Appennino. Le personalità presenti all’incontro hanno lavorato al fine di far approvare un documento finale di progetto che prevede le linee guida per la gestione del lupo nei prossimi anni e che verrà consegnato al Ministero dell’Ambiente come contributo al prossimo Piano d’Azione Nazionale. Durante il progetto Life Wolfnet, sono state messe a punto metodiche innovative sia per la prevenzione dei danni da lupo, sia per contrastare e ridurre l’uccisione illegale di questa specie protetta. Tra le azioni rilevanti ritroviamo: la costituzione dei GOS, i gruppi operativi specialistici, che intervengono sulla scena del crimine come veri e propri RIS. Questi nuclei sono composti da operatori dei tre parchi coinvolti nel progetto - Majella, Pollino e Foreste Casentinesi specialmente formati e da forze della Polizia provinciale dell’Aquila che intervengono insieme alla Forestale in caso di ritrovamento di lupi morti, per accertare le modalità dell’uccisione, o in caso di danni alla fauna domestica, per valutare se la predazione è stata opera del lupo o è riferibile ad altro. Questa modalità d’intervento professionale consente di rinvenire tracce e dettagli che sfuggirebbero a un occhio non esperto e di risalire quindi alle modalità delle uccisioni. Le indagini vengono compiute con il supporto della medicina criminale veterinaria e tutte le informazioni sono VULTURE MAGAZINE

comunicate all’autorità giudiziaria. Il “gregge del parco” è un’altra delle innovazioni messe a punto. Riguarda il nostro Parco del Pollino e quello della Majella: ognuno ha costituito un gregge di pecore destinato al risarcimento degli allevatori che subiscono perdite di animali. Un risarcimento effettivo e totale del danno, in tempi rapidi: a chi viene uccisa una pecora ne viene restituita un’altra, prelevata appunto dal gregge del parco. Le pecore del parco sono affidate ad alcuni allevatori che le gestiscono insieme alle proprie; il 25% dei nuovi nati vanno a integrare il gregge del parco, il 75% viene riconosciuto all’allevatore per il suo impegno. Fondamentali, infine, sono i “Protocolli operativi per l’accertamento del danno”, che prevedono uno standard condiviso dai tre Parchi coinvolti nel progetto che non lascia dubbi interpretativi sulla natura della predazione, ossia se questa sia opera di lupo o altro. Una modalità operativa comune che consente di ridurre i tempi burocratici e quelli del risarcimento, ma anche di tracciare il quadro delle aree più vulnerabili e di prevedere misure di mitigazione adeguate al rischio di predazione da parte del lupo. www.legambientebasilicata.it

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CSAIL-INDIGNATI: ROYALTIES PETROLIO CONTRO DISSESTO SUOLO IN VAL D’AGRI

I diffusi dissesti che hanno causato in Val d’Agri gravi danni alla viabilità minore e alle produzioni agricole, oltre a minacciare centri abitati e borghi rurali, confermano che la “terra del petrolio” ha bisogno delle royalties per realizzare un programma straordinario di tutela del territorio tra l’altro in grado di garantire almeno il triplo dei posti di lavoro che oggi si registrano con le attività petrolifere. E’ il “messaggio” che il presidente de CsailIndignati Lucani Filippo Massaro affida al neo Governatore Marcello Pittella perché nell’iniziativa avviata nei confronti del Governo nazionale sull’alluvione e le frane che hanno duramente colpito la nostra regione ci sia spazio anche per un nuovo pressing nei confronti di Eni e Total per investire nella sicurezza dei nostri territori. Sinora – evidenzia Massaro – l’Eni si è occupata di cosiddetti programmi di “compensazione ambientale” che si sono limitati ad interventi di rimboschimento e di salvaguardia dell’habitat forestale esistente specie per “tacitare” la coscienza rispetto all’impatto vergognoso delle trivelle sul Parco Nazionale Val d’Agri. Questo non basta più perché il dissesto del suolo richiede ben altre misure rispetto alla piantumazione di qualche albero. Come non possono più essere sufficienti gli interventi che rientrano nel programma Vie Blu e nel Piano di forestazione mal-gestito VULTURE MAGAZINE

dall’Area Programma Val d’Agri. L’esondazione del fiume Agri e degli altri torrenti della valle del petrolio – continua Filippo Massaro – non è un fenomeno solo degli ultimi anni e pertanto il nuovo Governo Regionale farebbe bene a farlo diventare una priorità del programma dei primi 100 giorni con la consapevolezza che il Governo Nazionale non potrà assicurare fondi consistenti. Ecco perché l’unica fonte a cui pensare sono le royalties. C’è di più: l’impatto occupazionale è sicuramente significativo specie per giovani laureati in materie tecniche ed agrarie che potrebbero finalmente trovare l’opportunità di restare in regione. Infine con il rilancio del Memorandum sul Petrolio non si deve solo perseguire la costruzione di infrastrutture stradali e civili ma occorre farsi finanziare dal Ministero Infrastrutture un piano di difesa del suolo e di salvaguardia dell’invaso del Pertusilllo che potrebbe risentire delle frane oltre che dell’approvvigionamento delle sorgenti. Filippo Massaro,Csail-Indignati Lucani

:::::::::::::::::::::::::::::::: CSAIL-INDIGNATI: DISMISSIONE QUOTE ENI, AZIONI A REGIONE E COMUNI VAL D’AGRI Le dismissioni di quote statali dell’Eni che il Governo Letta si appresta a decidere rilanciano la proposta del Csail di assegnarle alla Regione e ai Comuni della Val d’Agri dove si trova il giacimento petrolifero Eni. Lo sostiene Filippo Massaro, presidente del Csail-Indignati Lucani, ricordando che è un’antica rivendicazione che adesso può trovare attuazione se il nuovo Governatore Pittella farà in tempo a bloccare l’operazione prima che sia avviata sui mercati finanziari approfittando della situazione politicoamministrativa determinata dalle 7


dimissioni di De Filippo. In sostanza non vorremmo che il “vuoto” , perché di questo si tratta tenuto conto che la Giunta in carica può fare solo ordinaria amministrazione e che l’ex Governatoresceicco non ha alcuna autorevolezza (ammesso che l’abbia avuta in passato) nei confronti di Governo ed Eni, faciliti l’ennesima operazione di profitto dello Stato attraverso il petrolio lucano. Per Massaro la motivazione di Letta di far cassa per ridurre il debito pubblico non è condivisibile perché il popolo lucano del petrolio ha già dato ampiamente prova di concorrere agli introiti fiscali dello Stato. Basterebbe ricordare che le royalties sono bassissime e che su ogni litro di benzina dopo l’estrazione in Val d’Agri lo Stato incassa sino al 52% sul costo totale per effetto delle vergognose “accise-elemosina”. Abbiamo già dato – è il caso di dire – sin troppo allo Stato sia per il greggio estratto che per la spesa alla stazione di carburante. Pensate, la prima fù introdotta da Mussolini nel lontano 1935 - 1,90 lire al litro sulla benzina per finanziare la guerra di conquista dell’Abissinia. Poi nel corso degli anni ogni Governo ha deciso di imporre ridicoli “balzelli” per ogni emergenza: dalla crisi di Suez (1956), al disastro del Vajont (1963), fino alle guerre in Libano e Bosnia. L’ELENCO Guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire) La crisi di Suez del 1956 (14 lire) Il disastro del Vajont del 1963 (10 lire) Alluvione di Firenze del 1966 (10 lire) Terremoto del Belice del 1968 (10 lire) Terremoto del Friuli del 1976 (99 lire) Terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire) Missione in Libano del 1983 (205 lire) Missione in Bosnia del 1996 (22 lire) Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire) Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione VULTURE MAGAZINE

dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali (0,0073 Euro) 0,040 Euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92 0,0089 per far fronte all'alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011 0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 «Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici» del governo Monti. Ma non finisce qui: perché come spesso accade in Italia – abbiamo una tassa sulla tassa - . Su questi 25 centesimi di euro infatti, sommati alla vera e propria imposta di fabbricazione (definita per decreti ministeriali), viene aggiunta pure l’Iva del 20%. La detenzione di quote (anche di valore simbolico) – conclude Filippo Massaro – fornirebbe lo storico vantaggio di rappresentanza nelle assemblee e negli organismi Eni facendo pesare il punto di vista delle popolazioni della Val d’Agri. Dunque un doppio vantaggio per incalzare l’a.d. Eni Scaroni a sedere al tavolo di trattative non più in posizione di forza. E’ la buona occasione per il Governatore Pittella di iniziare la “Rivoluzione Democratica” di rivendicare dallo Governo centrale anche quei diritti per le ricadute sociali economiche e culturali mai concessi alla Basilicata virtualmente nel profondo baratro . Filippo Massaro,Csail-Indignati Lucani

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Da Roma al Brasile. Il 6 dicembre 2013 a Goiânia sarà inaugurato il presepe di Franco Artese esposto nel 2012 in Piazza San Pietro, dono della Regione Basilicata

La Basilicata ambasciatrice del sacro nel mondo. Dopo Piazza San Pietro nel 2012, il presepe dell’artista lucano Franco Artese approda nella piazza principale di Goiânia, nello stato di Goiás, in Brasile. L’opera, donata l’anno scorso al Santo Padre Benedetto XVI dalla Regione Basilicata, in collaborazione con l’Apt, è stata prestata, in seguito ad una esplicita richiesta, all’arcidiocesi retta dall'arcivescovo Washington Cruz.

Dopo l’inaugurazione in programma venerdì 6 dicembre 2013, l’opera monumentale di Artese, ambientata nei Sassi di Matera, potrà essere ammirata per sei mesi nel cuore della popolosa città brasiliana che conta 1.850.000 abitanti, i quali potranno vivere la magia del Natale con un tocco lucano. VULTURE MAGAZINE

Per l’occasione l’Apt Basilicata ha curato la stampa di un opuscolo in lingua portoghese, proprio per consentire alla popolazione di Goiânia, e non solo, di approfondire la conoscenza del presepe lucano e della tradizione artistica italiana della riproduzione delle scene della Natività. Così, ancora una volta, attraverso il paesaggio della Murgia materana, il presepe dell’artista grassanese farà conoscere al mondo l’antica civiltà contadina lucana, basata sul lavoro nei campi e sugli antichi mestieri, vissuta da un popolo pervaso da forte spirito di sacrificio e senso religioso, votato ai valori essenziali della famiglia, della laboriosità e della solidarietà. Intensa anche la Natività: domina la scena l’immagine della Madonna rappresentata quasi nell’atto di “offrire” suo Figlio, Gesù Bambino, alle donne che Le si avvicinano e che, a loro volta, Le affidano i propri figli.

“A conclusione dell’Anno della Fede, la Basilicata sacra si conferma ambasciatrice della cultura italiana e della tradizione lucana nel mondo” – ha detto 9


Gianpiero Perri, direttore generale dell’Agenzia di Promozione Territoriale. “Un altro passo che dimostra quanto la Basilicata tenga ad un’azione di promozione del sacro anche attraverso la valorizzazione dell’artigianato artistico locale di cui Artese è espressione di eccellenza” – ha aggiunto Perri. Per il maestro Franco Artese “Piazza San Pietro è stata il punto di partenza per portare il mio presepe in altre parti del mondo, come adesso in Brasile, affinché nel mio piccolo possa contribuire al messaggio di evangelizzazione che il Santo Padre esorta a diffondere”.

L’esposizione del presepe donato al Vaticano dalla Regione Basilicata non sarà l’unico evento lucano pensato per il Natale 2013 fuori dai confini italiani. L’8 e il 12 dicembre, la Basilicata Sacra sarà protagonista in Finlandia, tra la capitale Helsinki e la città di Turku, nell’ambito di una iniziativa frutto della collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki e la Regione Basilicata, organizzata dall’Agenzia di Promozione Territoriale. Due gli eventi in programma: una mostra dedicata alla tradizione artistica del presepe italiano e la presentazione di una nuova opera di Franco Artese realizzata su iniziativa dell’Apt Basilicata. APT Basilicata mediaplanning@aptbasilicata.it

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:::::::::::::::::::::::::::::::: L'escursione più bella della Basilicata

Se la sono giocata in due. Entrambe nel Parco Nazionale dell'Appennino Lucano. Il concorso, giunto alla seconda edizione, è stato lanciato dalla rivista Al Parco. Era possibile votare la propria escursione preferita fino al 5 Dicembre esclusivamente su Facebook. Alla fine l'ha spuntata il “Sentiero dei colori” (964 Mi Piace) nel territorio di Marsico Nuovo proposto da Barbara Cirigliano. Lei è una veterana. Ha fatto arrivare la Basilicata molto lontano negli ultimi mesi fino a Rai Due vincendo un concorso del genere. <<Il tracciato - come scrive nella descrizione - parte dal centro abitato di Marsico Nuovo (PZ), sulla vecchia strada

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che porta a Pergola. Si prosegue lungo la stradina, a sinistra. Osservato il panorama si attraversa la Via delle Ginestre. Dopo circa 5 minuti inizia la prima salita. Tra abeti, farfalle, garofani e orchidee selvatiche ci si inoltra nella natura sino ad arrivare ad un incrocio, da qui si scende dentro un anfiteatro naturale per poi salire dall’antico tratturo che conduce in cresta, a poco più di 1000 metri da cui ammirare l’Appennino Lucano, la Maddalena e tutta la Valle. Si ritorna indietro e risalendo dal lato opposto si fa un anello nel quale ammirare il Castagno solitario>>. Al secondo posto “Monte Alpi invernale” VULTURE MAGAZINE

(752 Mi Piace). Un'escursione per esperti. La difficoltà è pari alla bellezza. Il sacrificio alla soddisfazione. Una montagna che non appaga mai. Al terzo la ciaspolata al “Giardino degli dei”, nel Parco Nazionale del Pollino. Qui è talmente straordinario che ci si emoziona ogni volta che si sale. Votazione conclusa si passa offline. Le prime due escursioni verranno pubblicate sul prossimo numero di Al Parco in distribuzione da metà Dicembre in tutti i negozi Decathlon del Sud Italia. Inoltre verrà organizzata un'uscita, con le guide ufficiali dei Parchi, per tutte le prime tre classificate. Le date saranno scelte 11


con i proponenti in base alle condizioni atmosferiche, e di stagione, ottimali. Link Album

con

tutte

le

utili foto:

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.70112849 3233175.1073741847.201596676519695&type=1&l=2e 409acb71

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RIONERO-ATELLA.STRADA PROVINCIALE 93. PIENA DI BUCHE.PER EVITARE UN CAMION, ENTRA IN UNA BUCA E SCOPPIA UNA GOMMA

Atella. Alcune strade del Vulture sono un disastro. La provinciale Ginestra-Venosa, conosciuta per la sua pericolosità, costituita da avvallamenti, incrinature e buche. La Ginestra-Ripacandida, un disastro! Anche la provinciale RioneroAtella, un rettilineo di poco più di 5 km, è piena di buche e nessun Ente interviene per eliminare il pericolo, costituito da questi “crateri”. E’ scandaloso! Una strada di importanza vitale dove transitano tanti mezzi per la vicinanza di stabilimenti di acque minerali.

Nella mattinata del 4 dicembre, un’automobilista di Atella, una signora, diretta a Rionero, alle 7,20, insieme ad una collega di lavoro, per evitare un VULTURE MAGAZINE

camion, è entrata in una di queste buche e la sua gomma anteriore ha fatto crach, scoppiando sul momento. Non è il primo incidente che si verifica su questa strada, molti automobilisti sono inviperiti con i responsabili di questa strada, che non fanno nulla per eliminare i pericoli che sussistono. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono l’incidente, la buca e la macchina.

:::::::::::::::::::::::::::::::: Orbetello (Gr). Workshop di foto/giornalismo in zone di conflitto. Ricordato anche A. Raffaele Ciriello, il fotoreporter di guerra di Ginestra. L’esperienza di Alessandro Zenti di Melfi

Si è tenuto a Orbetello presso la sala multimediale, appositamente attrezzata, dell'hotel "vecchia Maremma"il Workshop di foto/Giornalismo in aree di guerra. Il 13


Raffaele Ciriello momento dell'uccisione

workshop ha analizzato a tutto tondo le tecniche le attrezzature e l'analisi dei rischi del giornalista al lavoro negli scontri urbani e nei teatri di guerra. Presenti diversi fotoreporter italiani, tra questi anche Alessandro Zenti di Melfi.

“Ho voluto frequentare questo corso della durata di tre giorni - ha detto Alessandro Zenti - conoscendo la fama e la professionalità di Pier Paolo Cito, giornalista che da oltre vent'anni si muove nei teatri di guerra e negli scontri urbani di tutto il mondo, per ampliare ancora di più la mia conoscenza nell'ambito fotogiornalistico in contesti di lavoro non proprio facili. Nell'ottobre 2012 ho avuto modo di frequentare, risultando uno dei pochi scelti annualmente in Italia, il "corso per giornalisti e operatori dell'informazione destinati in aree di VULTURE MAGAZINE

crisi"organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa e dal Ministero della Difesa e successivamente ho conosciuto da vicino il modo degli embedded, cioè dei giornalisti al seguito delle forze armate, avendo avuto modo di essere uno dei giornalisti embedded al seguito delle Forze Armate, ospite del Multinational Battle Group West, Villaggio Italia a Belo Polje (PEC) Kosovo. La prima parte del workshop ha affrontato l'Analisi delle difficoltà nello svolgimento della professione del fotografo/ giornalista in aree di guerra o in tutti quei luoghi in cui sono presenti conflitti o scontri urbani e su come affrontarli al meglio. Molto importante è risultata la pianificazione del viaggio in base alla destinazione, sin nei minimi dettagli, scegliere l'abbigliamento, l'albergo, e conoscenza delle basi primo soccorso. Diverse esperienze sono state dibattute in aula. Questo corso è stata per me la naturale continuazione di un percorso iniziato da tempo e che mi porta spesso a viaggiare e conoscere contesti sempre diversi. Questo corso era concepito in diverse sezioni. Durante le lezioni sono stati mostrati alcuni video, di diverse situazioni, molto toccante è stato il momento di vivo ricordo di Raffaele Ciriello ucciso a Ramallah. Grazie all'abilità dialettica di Pierpaolo ed alla sua grande qualità di comunicatore ho appreso diverse nozioni che mi saranno utili anche a breve, visto che a Gennaio 2013 sarò in Siria”. Lorenzo Zolfo 14


SANITA’ FUTURA: LA PROPOSTA DEI PENSIONATI CISL PER TAC ED ESAMI SPECIALISTICI DI SERA E NEI FESTIVI “SFONDA UNA PORTA APERTA”

“La proposta del sindacato Pensionati Cisl di consentire Tac e radiologie anche di sera, nei festivi e nei weekend, così come hanno deciso di fare in Puglia dal prossimo mese di gennaio, “sfonda una porta aperta” nel senso che alcune strutture private accreditate associate a Sanità Futura sono disponibili a farlo”. A sostenerlo è Giuseppe Demarzio presidente di Sanità Futura aggiungendo che “i dati diffusi dallo stesso sindacato Pensionati Cisl sui tempi di attesa per alcuni esami specialistici trovano conferma nei numerosi rapporti diffusi dalla nostra Associazione impegnata da sempre sul fronte dell’eliminazione delle liste di attesa che ha verificato con un apposita sperimentazione, il gradimento dell’utenza ad utilizzare nelle strutture private accreditate servizi e prestazioni specialistici ad esempio in ore serali e nei giorni di sabato e domenica. Il gruppo di studio di Sanità Futura ha raccolto a campione nelle diverse fasce d’età di utenza, informazioni circa la disponibilità ad effettuare visite specialistiche ed esami diagnostici in orari e giornate inconsuete ed il risultato è stato di grande interesse. …….”Gentile Signora sarebbe disponibile ad anticipare alle 22 di questa sera presso un centro accreditato della sua città il suo esame mammografico già prenotato a giugno del 2015 ?”……… La risposta è stata affermativa nell’ottanta per cento dei casi e parzialmente VULTURE MAGAZINE

negativa (per eccesso d’immediatezza), solo un 3 % ha rifiutato la proposta. Sarebbe utile intraprendere un azione di ripulitura delle liste d’attesa, dice Demarzio, attraverso il pieno utilizzo delle strutture sanitarie private accreditate (una cinquantina di poliambulatori specializzati con circa 600 unità lavorative), cosi che un’azione concertata tra Regione , Aziende Sanitarie ed Associazioni di categoria del privato accreditato potrebbe condurre all’efficiente utilizzo del servizio CUP (Centro Unico di Prenotazione). “E’ da un decennio – evidenzia ancora il Presidente di Sanità Futura – che chiediamo cose semplicissime che normalmente un servizio ICT dovrebbe assicurare in casi come questo, vale a dire: che risponda in modo efficace alle procedure di cui si vorrebbe occupare migliorandone le performance; che sia collaudato nel suo funzionamento; che sia aperto al miglioramento e al dialogo con altri servizi ICT; che sia flessibile rispetto alle necessità degli utilizzatori (quelle generali e non particolari); che offra opportune garanzie di sicurezza contro i rischi di disastro e perdita di dati, di intrusione, di errori e blocchi di sistema, infine, di danni a terzi. Sanità Futura è profondamente convinta che il problema delle liste d’attesa in Basilicata meriti una “procedura straordinaria” in quanto il “reset day” è possibile e reale. Il Sistema Sanitario Regionale di Basilicata potrebbe davvero operare senza liste d’attesa ed attrarre utenti dalle Regioni limitrofe andando così a compensare quell’inutile saldo di mobilità passiva che da troppi anni continua a gravare sulle casse regionali e sulle tasche dei cittadini lucani. Auspichiamo che la nuova compagine politica della Regione Basilicata prenda subito in analisi queste tematiche e che si possa presto ripartire con incontri istituzionali “ripuliti dalle influenze e dai pregiudizi” e tesi invece a “ripulire le liste d’attesa”.

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PALAZZO SAN GERVASIO. RIUSCITA LA 19^ EDIZIONE DELLA FESTA DELL'ALBERO DEDICATA ALLA CONSERVAZIONE DEL TERRITORIO ED UN MONITO CONTRO LA REALIZZAZIONE DI CENTRALI SOLARI

Palazzo San Gervasio.. In Piazza Caduti, nei giorni scorsi, si è celebrata la 19^ edizione della festa dell' albero alla presenza di autorità scolastiche,presenti i dirigenti scolastici dell’istituto comprensivo “Don Bosco” Aurelia Bavuso e dell’I.I.S. “D’Errico” Michele Giammatteo; civili,il vice Sindaco e l’assessore alla Integrazione, e religiose,il parroco don Nicola. A presentare questa festa l'alunna Nuria D' Errico della classe 3^A dell' istituto comprensivo " Don Bosco" presieduto dal dirigente scolastico Aurelia Bavuso :"La festa dell' albero è nata con lo scopo di difendere il nostro patrimonio verde, ricco di parchi urbani, aree boschive, e milioni di alberi. Questi ultimi, sono molto importanti, in quanto sono produttori di ossigeno, e proprio grazie ad essi che il nostro territorio viene difeso dalle emissioni di ossido di carbonio. Grazie agli alberi veniamo difesi dal rischio idrogeologico del nostro territorio. Ma non solo : grazie alla presenza di queste aree verdi il nostro pianeta è ricco di biodiversità. Spesso pero l'importanza degli alberi viene dimenticata dalla gente, o addirittura sottovalutata. I fenomeni di VULTURE MAGAZINE

deforestazione oggi si fanno sempre più frequenti, portando seri rischi al futuro del nostro pianeta. Quest' anno la festa dell' albero viene celebrata in un momento particolare per il nostro territorio. Mentre noi siamo qui a piantare un albero, poco lontano da noi si vuole costruire una centrale solare che mette a rischio non solo la salute dei cittadini ma anche l' ambiente. Non ha senso quindi far crescere un albero quando questa centrale termodinamica causerebbe desertificazione! Il tema di quest' anno è l'integrazione e diritti d' uguaglianza e la scuola è l' ambiente ideale in cui avvengono le prime esperienze di convivenza tra i piccoli cittadini delle diverse culture. Vogliamo ricordare che una legge dello Stato prevede la piantumazione di un albero per ogni nato".

Sulla stessa sintonia gli interventi delle autorità civile e religiose: “la salvaguardia del territorio è fondamentale per tutti noi, considerare la Terra un serbatoio di risorse da sfruttare è non solo irrispettoso verso chi vi abita, ma pericoloso per la 16


sopravvivenza. La presenza di immigrati può essere paragonata ad un albero che affonda le proprie radici nel terreno, donando linfa vitale alla sua chioma e nutrimento alla terra, la sua casa. Quindi la diversità dei popoli e della loro cultura deve considerarsi un privilegio ed una risorsa per i paesi ospitanti, così da far radicare germogli di pace, unione, lavoro e benessere”. Alcuni alunni (Rossana Marroccoli e Maria Ouatik di 3^A, Riccardo Nozza e Alessandra Pagano di 1^C, Isabel Caroli di 2^A) della scuola secondaria "G. Galilei" hanno espresso le proprie opinioni sulla festa dell' albero attraverso racconti, poesie, immagini. L' istituto ha intenzione di realizzare un progetto molto interessante, ne ha dato ampio risalto l' alunno Stefano Buturuga di 3^A. Gli alunni della 1^A hanno realizzato un cartellone sui propri sentimenti verso un albero : “ogni foglia indica un corretto comportamento che ognuno di noi deve assumere nei confronti della natura. Le radici di quest' albero uniscono invece realtà diverse, espressioni di etnie e popoli presenti nella nostra società, che insieme realizzano quel patrimonio fatto di valori universali”. Silvia Mendrino di 1^A ha letto una poesia su questi valori universali. Tre ragazzi stranieri venuti in Italia per vivere e studiare hanno raccontato la loro storia ed i loro sentimenti : Aida Bandaogo di 2^C, Tsetsa Vasileva Najdenova di 2^B e Manjot Singh di 2^A. La festa dell' albero si è conclusa con l'inno di Mameli eseguito da 64 alunni della scuola media e diretto dal docente di educazione musicale, Anna De Silva. Lorenzo Zolfo

Congresso Sinistra Ecologia e Libertà dedicato a Nelson Mandela

Nel salutare commossi 'Madiba' nel giorno del suo viaggio più lungo non possiamo non ricordare ciò che la sua vita e la sua figura hanno rappresentato per il suo Sudafrica e per tutto il mondo. La nostra memoria non può che andare a quel 1990 in cui veniva liberato dopo 27 anni di carcere che lo avevano staccato dalle sue compagne e dai suoi compagni d'armi sollevatisi contro l'infame ed insopportabile regime dell'apartheid. Un anno simbolico, perché contemporaneamente in Italia nasceva quel movimento studentesco che prendeva il nome da un'altra liberazione, quella di una pantera da uno zoo. Ma Nelson Mandela non era solo l'eroe del Congresso sudafricano e della lotta contro la segregazione razziale: è stato il simbolo della libertà e dei diritti dell'intera umanità, intervenendo più volte in difesa degli ultimi della terra e contro la guerra che è sempre guerra dei potenti contro gli ultimi ed i più deboli. A Mandela vogliamo dedicare questo nostro II° Congresso provinciale di Sinistra Ecologia Libertà. Un Congresso che porrà al centro della propria discussione proprio la libertà ed i diritti come strumenti di emancipazione, e che vedrà la partecipazione della coordinatrice regionale - e candidata presidenta della regione per BASILICATA2.0-#lasceltgiusta - Maria MURANTE, i parlamentari lucani Giovanni BAROZZINO e Antonio PLACIDO, e la coordinatrice nazionale Elisabetta PICCOLOTTI. Francesco Antonio TERRACINA Presidente Commissione per il Congresso

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Melfi: Piano del Diritto allo Studio A. S. 2013 – 2014

La Giunta Comunale di Melfi, con delibera n. 138 dello scorso 28 Novembre, ha approvato il Piano del Diritto allo Studio per l’anno scolastico 2013 – 2014. Lo ha reso noto alla stampa l’Assessore all’Istruzione, Rosa Masi: “La formazione scolastica – ha dichiarato l’Assessore - è un punto fondamentale e qualificante di una società democratica, oggi ancora di più che in passato. Per questo, nonostante la contrazione dei trasferimenti di fondi agli enti locali, cercheremo di assicurare, per quanto di nostra competenza, quel sostegno necessario per il miglioramento degli ambienti scolastici e per la qualificazione del sistema scolastico formativo”. Muovendosi in questa direzione, si è deciso di investire le risorse disponibili in tutti quei progetti finalizzati a rafforzare il legame tra istituzione, scuola, territorio e famiglie con l’obiettivo di costruire un vero e proprio patto fondato sul principio della corresponsabilità educativa. Un punto importante riguarda la piena e reale integrazione degli allievi svantaggiati e dei disabili attraverso il potenziamento di figure educative professionali. Continuità con quanto fatto lo scorso anno, ma anche importanti novità che sono state anticipate così dall’Assessore Masi. VULTURE MAGAZINE

“Consapevoli dell’importanza dell’attività fisica, e del nuoto in particolare, indispensabile per uno sviluppo armonioso dei bambini e dei ragazzi, abbiamo messo a disposizione delle risorse per contribuire alle spese di trasporto degli allievi delle scuole primarie e secondarie di 1° grado alla Piscina Comunale. Risorse che saranno gestite direttamente dagli istituti interessati”. “Inoltre – ha aggiunto l’Assessore – abbiamo deciso di investire sul turismo estivo giovanile, inteso in una duplica veste: rivolto cioè all’accoglienza e alla permanenza nella nostra Città di studenti di scuole gemellate in occasione di eventi culturali rilevanti, oppure concedendo ai ragazzi melfitani la possibilità di fare esperienze in contesti diversi dalla loro realtà”. Infine attenzione e risorse anche per le scuole materne con l’acquisto di giochi che andranno ad arricchire i giardini e gli spazi esterni. Questi, in sintesi, i punti più salienti. La versione integrale del Piano del Diritto allo Studio è consultabile sul sito istituzionale del Comune di Melfi al seguente link: http://www.comune.melfi.pz.it/upload_file/ 0/543/Piano%20del%20Diritto%20allo%2 0Studio%20%202013-2014.pdf

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Il ringraziamento del Direttore Generale al personale dell'Irccs Crob Al personale dell’Istituto “Il Mattino” pubblica una inchiesta sui tumori, che vi invio per l’importanza del nostro Istituto nelle cure degli ammalati campani. Siamo il centro extra regionale che esercita la maggiore attrazione. Il risultato costituisce un motivo di compiacimento per tutti noi e insieme un impegno a rafforzare il nostro ruolo d’Istituto, con personalità ed anima che rappresenti lo spirito di tutti quelli che lo vivono o lo vivranno, un simbolo dell’integrazione ospedale-territorio, ma soprattutto un centro di salute che, per l’eccellenza delle cure e per lo sviluppo della ricerca biomedica e organizzativa, partecipa a pieno titolo alle reti finalizzate alla ricerca e, in posizione di hub, a quelle dell’assistenza. Conscio dell’amore e della diligenza che tutti voi riservate al nostro Istituto, sono convinto che riusciremo a fare sempre meglio. Grazie.

Conclusa la nuova edizione del Bando biennale del Programma promosso da O.N.Da BOLLINI ROSA: PREMIATO L'IRCCS-CROB di Rionero in Vulture

“Per una reale attenzione alla persona è di alto valore etico riconoscere le differenze di genere per rispettare e prendersi cura della salute declinata al femminile o al maschile, anziché nell’anonimo quanto impersonale e neutro “paziente”. Il nostro Istituto è l'unica struttura nella Regione Basilicata che riceve il riconoscimento per il biennio 2014-2015. Le Medical Humanities sono una prassi affermata nell'Istituto grazie all'apporto determinante del personale ”, ha affermato il Direttore Generale

Pasquale Francesco AMENDOLA

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Pasquale Amendola dell’Istituto Oncologico di Rionero in Vulture, che ha ritirato a Roma nella mattina del 3 dicembre 2013 il premio presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Dalla prima edizione del 2007 l’IRCCS-CROB ottiene da O.N.Da due bollini rosa per l’attenzione e le cure erogate alle donne che vivono la malattia oncologica” afferma la Dr.ssa Damiana Andrulli, referente locale per il progetto Bollini Rosa. Presenza di specialità cliniche dedicate alle principali patologie di interesse femminile e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici: sono questi i criteri di valutazione che consentono agli ospedali di ottenere i “Bollini Rosa”, il riconoscimento che O.N.Da attribuisce alle strutture attente alla salute femminile. Nel sito dell'istituto www.crob.it e in quello del progetto www.bollinirosa.it, sono consultabili le schede di tutti gli ospedali premiati con i relativi servizi, suddivisi per regione, e con la possibilità per l’utenza di esprimere il proprio parere sulla base dell’esperienza personale. Grazie ad un accordo con Federfarma, anche quest’anno le 17 mila farmacie, presenti su tutto il territorio nazionale, aiuteranno la popolazione femminile a trovare “l’ospedale amico delle donne” più vicino a loro.

Presidente dell'Osservatorio Francesca Merzagora – O.N.Da conferma il proprio impegno nel promuovere, anche all’interno delle strutture ospedaliere, un approccio ‘di genere’ nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire, secondo i principi fondamentali di parità ed equità delle cure, il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini. Il riscontro positivo da parte delle utenti e la collaborazione sinergica con le strutture ospedaliere rappresentano per O.N.Da il principale stimolo per portare avanti e continuare a migliorare il Programma Bollini Rosa, nonostante l’attuale difficile scenario della sanità italiana.” “Il Programma Bollini Rosa – afferma Alberto Costa, Direttore della Scuola Europea di Oncologia e vicepresidente di O.N.Da – unisce all’obiettivo di fornire informazioni trasparenti sulle strutture eccellenti presenti sul territorio, l’intento, come già avviene in tutto il mondo, di passare da una ‘medicina prescrittiva’, in cui è il medico a dire che cosa fare, a una 'medicina partecipata', in cui è la persona a decidere a chi e dove rivolgersi, esercitando il proprio diritto alla libertà di scelta e di informazione.

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“Con questa nuova edizione del Programma Bollini Rosa – spiega la VULTURE MAGAZINE

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ALLUVIONE: ANNALE (ASRL), ALLARME ANCHE NEL VULTURE-MELFESE-ALTO BRADANO

Per Annale “l’auspicio del neo Governatore Pittella perché dal Governo nazionale arrivino segnali concreti e risorse per i territori colpiti deve trasformarsi in impegno per il nuovo esecutivo regionale e tutti i parlamentari lucani specie quanti hanno responsabilità di Governo".

:::::::::::::::::::::::::::::::: ANNALE (ASRL), FRAGILITA’ TERRITORIO LUCANO AL PRIMO POSTO AGENDA POLITICA “Anche per il Vulture-Melfese-Alto Bradano, come per il Metapontino, c’è bisogno di un piano straordinario di sistemazione idraulico-forestale”. E’ quanto sostiene Antonio Annale, dirigente dell’ASRL (Associazione Socialisti Riformisti Lucani) facendosi interprete delle segnalazioni di sindaci, amministratori locali, agricoltori, operatori economici che hanno subito danni e vivono in queste ore i forti disagi del maltempo. “Si registrano danni – evidenzia – quasi dappertutto e come testimonia l’incidente ferroviario con il deragliamento del treno, sia pure avvenuto nei pressi della stazione di Cervaro, in provincia di Foggia, è la rete dei collegamenti ferroviari lungo la Potenza-Foggia e viari, specie intercomunali, a segnare le maggiori problematicità. Lo straripamento del fiume Ofanto la cui esondazione ha interessato circa 500 ettari di terreno conferma che come per il Bradano, l’Agri e il Basento è anch’esso un rischio altissimo per le comunità dell’area nord della provincia di Potenza e quindi necessita di opere di difesa degli argini. Attenzione particolare merita inoltre il comprensorio dei Laghi di Monticchio per non pregiudicare lo sviluppo turistico”.

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“L’allerta meteo di queste ore con i nuovi pesanti disagi per sempre più numerosi lucani e la memoria dell’alluvione del 7 e 8 ottobre, che fa seguito a quella del 2011, riporta al primo posto dell’agenda politica regionale la “fragilità” del nostro territorio”: è quanto sostiene Antonio Annale dirigente regionale dell’Associazione Socialisti Riformisti Lucani con l’appello al Governatore Pittella a definire un piano straordinario che – spiega – “tenga dentro risorse comunitarie e statali e metta ordine nell’intricato sistema delle opere di difesa idraulico-forestale tra Vie Blu ed interventi di forestazione. Non ci possiamo più permettere – continua – di spendere risorse finanziarie senza finalizzarle a obiettivi di medio termine in grado di mitigare i rischi per le persone e le attività produttive e tra l’altro strumenti di nuova occupazione stabile. Al Governo Letta si deve rivendicare una scelta politica forte per fermare le tragedie causate dal dissesto idrogeologico: almeno 500 milioni di euro all’anno per una concreta azione nazionale preventiva di difesa del suolo come annunciato dal Ministro dell’Ambiente. La difesa del suolo e le politiche di prevenzione del rischio sono urgenti, come ricordato anche nelle recenti risoluzioni approvate al Senato e alla Camera -in cui si impegnava il Governo a considerare questo tema una priorità del Paese, in quanto finalizzata a garantire la sicurezza dei cittadini -e dal suo stesso discorso programmatico in cui affermava che “abbiamo un impegno alla prevenzione, con un piano di manutenzione contro il dissesto idrogeologico”.

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Piena Alle Cascate

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L’ALI (ASSOCIAZIONE LAVORATORI IMPRESA) ESPRIME SOLIDARIETA’ A VITO DI CANIO, DIRETTORE DEL CINE-TEATRO “DUE TORRI” DI POTENZA. CONTINUERA’ L’INDIFFERENZA…?

di decisioni politiche inadatte e inadeguate, colpendo principalmente quei lavoratori che con impegno e dedizione si sono prodigati per costruire un’attività solida e compatta, resistente alle peggiori intemperie, per poi assistere, non allo sbriciolamento di castello di sabbia, ma alla distruzione di una solida struttura, frutto di anni di lavoro e di sacrifici. Si auspica che le istituzioni, a qualsiasi livello la smettano di essere miopi e sorde!, dopo l’ennesimo “campanello di allarme”.

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L’Ali Basilicata esprime il più sentito cordoglio per la tragica perdita di un caro amico, Vito Di Canio che ci ha lasciato un ricordo di persona umile e di onesto lavoratore. La notizia, che ha sconvolto l’intera comunità potentina, ha colpito profondamente anche noi che riconosciamo il valore umano e professionale di chi ha fatto crescere un cinema storico il “Due Torri”.

Di li, infatti, sono passate generazioni di famiglie unite attorno a quello che è stato, per decenni, un appuntamento settimanale. Una persona che, purtroppo, negli ultimi anni, come tanti imprenditori e commercianti lucani, ha subito le drastiche conseguenze di una crisi economica, di una burocrazia asfissiante, VULTURE MAGAZINE

DISOCCUPAZIONE: NAPOLI (PDL-FI), CRESCONO GLI “SCORAGGIATI”

Dentro il nuovo record della disoccupazione giovanile di ottobre (il tasso calcolato dall'Istat ha raggiunto il massimo storico del 41,2%), c’è un altro dato allarmante: aumentano i lucani “scoraggiati” e che rinunciano ad iscriversi ai Centri per l’Impiego. È questa la lettura del calo del tasso di disoccupazione al terzo trimestre 2013 in raffronto all’analogo periodo del 2012 (da 13,3% a 13,1%) tra i più bassi al Sud. La prova dello scoraggiamento è data, sempre statisticamente, dal calo della forza lavoro in un anno pari a 8mila unità e dal calo degli occupati con la perdita di 6 mila posti di lavoro. Il lavoro precario, che l'Istat definisce "atipico", subisce un nuovo calo, il terzo consecutivo. Si tratta di una diminuzione ancora più forte rispetto a quella registrata per i dipendenti a tempo indeterminato. Non c’è più tempo da perdere. La campagna elettorale è finita e si deve lavorare per arginare la disoccupazione specie giovanile e femminile.

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NAPOLI (FI): NON SOTTOVALUTARE ALLARME PERDITA FONDI UE PROGRAMMAZIONE IN CORSO E FUTURA

“L’allarme lanciato dal Tg3 Basilicata sul rischio per la Regione Basilicata di perdere circa 290 milioni di euro, secondo la ripartizione dei 325 miliardi di euro dei fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020, non può limitarsi ad un semplice “avvertimento” del segretario regionale PdGovernatore ancora in carica De Filippo alla direzione regionale del suo partito”. Lo sostiene Michele Napoli (Forza Italia) per il quale “in questa fase di transizione tra vecchia e nuova legislatura regionale e tra vecchia e nuova Giunta non vorremmo che la partita che si sta giocando al tavolo di concertazione al Ministero per la Coesione Territoriale sui criteri di riparto dei fondi tra Regioni Obiettivo Uno, Regioni in fase di transizione ed altre, veda la Basilicata del tutto assente o comunque distratta perché affaccendata nella ricerca di equilibri politici della nuova giunta”. Nel sottolineare che “non ci possiamo permettere il lusso di perdere un solo euro, responsabilità politica che graverebbe interamente su vecchia e nuova Giunta Regionale”, Napoli riferisce che il capogruppo di Fi Renato Brunetta ha presentato un’interrogazione al Ministro per la Coesione Territoriale Trigilia. La scorsa settimana, la

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Commissione sviluppo regionale del Parlamento europeo, infatti, ha dato il via libera all'accordo con il Consiglio sulla riforma della politica di coesione, raggiungendo un'intesa relativa al nodo della «macrocondizionalità» nelle nuove regole per i fondi strutturali europei 20142020; si tratta di un passaggio cruciale per avviare i nuovi principi per la programmazione dei prossimi sette anni, che destineranno 325 miliardi di euro ai fondi strutturali, 30 dei quali nei confronti dell'Italia; la condizionalità macroeconomica nell'erogazione dei fondi strutturali 20142020, fortemente voluta dalla Germania, prevede, tuttavia, che l'Esecutivo comunitario possa sospendere i pagamenti dei fondi per quegli Stati che in presenza di squilibri macroeconomici o di deficit eccessivi che non adottano provvedimenti di riequilibrio, nonché il mancato rispetto del fiscal compact, i cui effetti di tali meccanismi rischiano di essere eccessivamente punitivi nei confronti dei Paesi più deboli, proprio mentre diventano sempre più evidenti le conseguenze drammatiche dell'eccessivo rigore sulla crescita. Nell’interrogazione l’on. Brunetta ha sollecitato iniziative in sede comunitaria al fine di rivedere i dispositivi delle nuove regole dei fondi di coesione per gli anni 2014-2020, le cui risorse europee condizionate da un'eccessiva disciplina rischiano di provocare per il nostro Paese e le regioni gravi danni economici e finanziari, come per la Basilicata, in particolare nei confronti delle imprese destinatarie finali degli aiuti. E’ un pressing nei confronti del Governo Letta che – aggiunge Napoli – ci vedrà protagonisti anche a livello regionale non appena il nuovo Consiglio sarà insediato. Lo stesso impegno – conclude il consigliere regionale di Forza Italia – sarà indirizzato per scongiurare un altro rischio non meno preoccupante che riguarda il cosiddetto disimpegno dei fondi assegnati per il sessennio 2007-2014 che la Regione non sarà in grado di spendere”.

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Nuovo Patto per la Salute, il ruolo delle strutture sanitarie private accreditate

Antonio Flovilla, Basilicata.

presidente

ANISAP

La presenza della Regione Basilicata al tavolo delle Regioni che lavoreranno insieme al ministro alla Salute Lorenzin per la definizione del nuovo Patto per la salute non può che farci piacere. Tenere più occhi aperti su quello che rappresenterà l’intesa Regioni-Stato per regolamentare prestazioni e servizi della sanità sul territorio nei prossimi quattrocinque anni è sicuramente utile. Tanto più che le notizie che provengono dal Parlamento sulla Legge di Stabilità non ci fanno stare del tutto tranquilli. Dalle agenzie di stampa scopriamo, ad esempio, che ci sono emendamenti del governo che destinano ai policlinici universitari privati 50 milioni nel 2014 e 35 mln all’anno da 2015 al 2024 mentre si negano risorse per consentire la semplice continuità dell’attività delle strutture della sanità privata accreditate essenzialmente per prevenzione e cura dei cittadini, specie a quelle più piccole e delle regioni del Sud, che sono al collasso e non reggerebbero ad ulteriori tagli che ammontano a più di quattro miliardi di euro in tre anni. Nel dettaglio i tagli al finanziamento del Fondo sanitario nazionale ammontano a 2,650 miliardi in tre anni, di cui 500 milioni nel 2014, 1,040 miliardi nel 2015 e 1,110 miliardi a VULTURE MAGAZINE

decorrere dal 2016. Ma se l'ennesima operazione “draconiana” nella sanità in questo momento avrà la conseguenza di porre Asl e Ospedali di fronte alla scelta tra garantire livelli essenziali di assistenza o pagare gli stipendi ai dipendenti, la situazione è destinata ad essere ancora più pesante sulle strutture private accreditate che in più occasioni hanno lanciato l’allarme sul rischio del mantenimento degli attuali posti di lavoro (alcune centinaia solo in Basilicata). Per tornare alla presenza della Basilicata nella cerchia ristretta delle Regioni al tavolo con Lorenzin, vogliamo ricordare che l’obiettivo, sicuramente significativo per la scelta della Basilicata, del risanamento dei conti della sanità lucana, è stato raggiunto anche grazie ai sacrifici delle strutture private accreditate che, già da qualche anno, si fanno carico della riduzione dei budget (che si protrarrà fino al 2014), come di altre misure fortemente penalizzanti quali il blocco di nuovi contratti delle strutture sanitarie private accreditate e l’abbattimento delle tariffe a carico dei CEA (Centri Esterni Accreditati). Deve essere chiaro a tutti che i debiti del bilancio regionale nel comparto salute sono accumulati solo ed esclusivamente dalle Aziende Sanitarie di Potenza e di Matera e dall’A.O. San Carlo come dimostra l’operazione di ripiano che Giunta e Consiglio sono costretti ad approvare ogni anno in fase di assestamento di bilancio. In tema di spending review nella sanità regionale abbiamo sin dall’inizio condiviso la strada perseguita attraverso l’adozione da parte della Giunta di specifici provvedimenti, tra i quali la creazione della ''Centrale di committenza'' e la gestione diretta del rischio per responsabilita' civile nel sistema sanitario regionale, con una stima di risparmio preannunciato , pari a 9,5 milioni di euro. Dunque, anche questa è la testimonianza che ci sono margini di sprechi o comunque di spesa superflua che al contrario, se recuperati produttivamente, possono consentire alla Regione di ampliare la presenza 28


territoriale dei presidi accreditati, potenziando l’offerta di prestazioni e servizi.

La Basilicata dei miserabili col cappello in mano

L’ANISAP Basilicata tra le priorità da affrontare indica al neo Governatore Pittella e alla nuova Giunta Regionale che sarà nominata il raggiungimento dell’ accreditamento istituzionale sia per le strutture pubbliche che per le strutture private, insieme ad una rete efficace di controllo sulla qualità delle prestazioni rese e sul livello di soddisfazione degli utenti. Occorre praticare nella sanità rigore e qualità, coniugare territorio ed efficienza e, soprattutto, mettere la persona al centro del sistema sanitario regionale. Noi indichiamo un percorso che ha già dato, in una fase parziale di attuazione, buoni risultati: una più forte integrazione e sussidiarietà sui territori tra pubblico e privato. Siamo dunque in attesa di riprendere il confronto politico-istituzionale e tecnico interrotto per la fase elettorale convinti di poter continuare ad essere utili anche a favorire l’emigrazione sanitaria verso le strutture lucane (pubbliche e private) come del resto già fanno da sempre gli ambulatori e i centri di diagnostica, di cura-prevenzione che operano in comprensori limitrofi per affermare la qualità di cura alla salute dei cittadini siano essi lucani, campani o di altre regioni oltre a produrre benefici diretti alle casse del nostro sistema sanitario regionale.

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E' stucchevole la discussione sui fondi europei che tra il 2014 e il 2020 approderanno in Basilicata. E' stucchevole che in base al dibattito in corso a Roma, al Ministero per la coesione territoriale, si ponga l'accento sul fatto che potrebbe essere solo di "800 milioni" piuttosto che di "un miliardo" il bottino che giungerà da queste parti. Ma è stucchevole anche che i mezzi di informazione locale si prestino al miserabile gioco del 'cliente che va a Roma col cappello in mano'. Non uno scatto di orgoglio che sia uno si è registrato nelle ultime ore. Eppure, è difficile cancellare con un colpo di spugna le tristi verità degli gli ultimi 15 anni. Quanti miliardi sono fluiti finora da Bruxelles nelle casse regionali? Incalcolabili. Come sono stati utilizzati? Facciamo due esempi: cittadinanza solidale (oggi Copes) e Patto con i giovani (oggi reddito ponte). Si tratta di fallimenti a 6 cifre. Puro assistenzialismo che si esaurisce in due inutili anni di corsi di formazione. Già, perché il vero business è quello. C'è una grossa truppa 29


di formatori. Sia pubblici, dei due enti Provinciali, Apofil per Potenza, e Ageforma per Matera, sia privati. Privati accreditati dalla Regione sulla base di clientele condominiali e di partito. Rispetto ai fondi introiettati, però, si registrano troppi corsi di informatica di base effettuati. Quanti effettivi lavoratori, invece, sono stati formati e ora sono davvero al lavoro? Pochissimi. Evidentemente il problema non sta nella quantità di fondi europei fin qui giunti, ma nalla qualità (scarsa) della formazione e della spesa. E cosa dire poi del fiume di milioni piovuti a favore dell'imprenditoria: piccola, grande e media. Tanti giovani in questi anni hanno aperto un piccolo negozio chiudendolo dopo 2 anni o perché a fianco ne era sorto uno simile che ne ostacolava la rendita o per semplice convenienza. All'insegna del 'consumo il prestito d'onore e poi chiudo'. E con questa logica, ma più in grande, hanno ragionato anche tanti avventurieri venuti dal Nord. Imprese in cerca di lucro che hanno aperto miriadi di capannoni per poi lasciarsi un cimitero alle spalle: le zone industriali di Vitalba, Tito e della Val Basento. Se oggi la Basilicata nella classifica europea delle aree sottosviluppate è al 227esimo posto su 262 (area dei Paesi Balcanici) non è certo perché sono arrivati pochi fondi europei. E non è certo qualche milioncino in più che salverà dalla miseria questa terra. Chi si batte per quel 'milioncino in più' o ha degli interessi specifici, e quindi vuole ancora approfittarne, oppure vuol continuare a vedere la Basilicata come una terra schiava degli aiutini e delle clientele. E' ora che chi ha delle idee si svegli e rischi. Senza aiuti. Oppure meglio emigrare lontano da questi padri 'paternalisti'! Eugenio Bonanata (fonte basilicata24.it)

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Palazzo San Gervasio. 27 novembre 2013. Anche gli alunni dell'I.I.S.S. “C. D'Errico" o contrari all’impianto solare termodinamico

Palazzo San Gervasio. Anche il mondo scolastico è vicino alle problematiche che in questi giorni stanno attanagliando Palazzo San Gervasio. Gli studenti dell'I.I.S.S. "C. d'Errico" di Palazzo San Gervasio si schierano apertamente contro la costruzione dell'impianto termodinamico, vale a dire una centrale solare che nascerà alle porte della cittadina palazzese, e lo fanno per voce dei due rappresentanti, Nigro Alessio e Cognetti Donato. Quest' ultimi affermano decisamente la loro contrarietà alla costruzione dell'impianto ribadendo con decisione l'unanimità di intenti in sinergia e collaborazione con i comitati neonati locali che si occupano della questione. Gli alunni hanno avuto la possibilità di presenziare all'importante riunione dei sindaci avvenuta giovedi 21 novembre ad Acerenza. In quella sede si è discusso ed analizzato la problematica che la costruzione di tale impianto avrebbe generato sull'impatto ambientale. "Per noi" , proseguono i due rappresentanti, " in questa fase 30


l'importante e la conoscenza e l'informazione, passo decisivo per la costruzione di una identità comune, cosciente e consapevole in grado di contrastare tutto quello che mette a repentaglio la nostra salute". E' questo il motivo che li ha spinti ad organizzare un’ assemblea di istituto per martedi 26 Novembre, in grado di affrontare e discutere il problema a fondo, nella quale in tutti gli interventi, gli studenti hanno ribadito il loro no a questo impianto solare! "Il passo successivo", proseguono i due studenti, " sarà la collaborazione e il sostegno a tutte quelle associazioni locali che si mobiliteranno per non consentire la costruzione dell'impianto". Inoltre lanciano un monito deciso alle autorità locali ed ai politici regionali di nuova nomina, affinchè prestino piu' attenzione alle richieste della periferia in quanto c'è il rischio evidente di pagare tali decisioni in termini di salute per la popolazione lucana. Il motto che serpeggia ormai tra gli studenti è " la salute nè si vende, nè si baratta". Essi infine ribadiscono le pacifiche mobilitazioni che andranno ad organizzare nei prossimi giorni e comunque da concordare con la dirigenza della propria scuola. Lorenzo Zolfo

La foto ritrae il sito dove verrà realizzato l’impianto solare.

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Il Rettore dell'Unibas: "il Sud non è nei programmi del governo"

Fiorentino a Roma con i Rettori del Sud per l'incontro con il ministro Carrozza "Pur esprimendo soddisfazione per la disponibilità al dialogo mostrata dal ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, e nel condividere il documento unitario dei Rettori delle Università meridionali, non posso nascondere che rimane in me viva la preoccupazione che i problemi del Mezzogiorno continuino a non trovare adeguata percezione nelle linee programmatiche del governo: la mia opinione personale è che oggi manchi una mediazione politica attenta che, unica, può ricondurre a una piena osservanza dei principi costituzionali di sussidiarietà e uguaglianza, e al rilancio del fondamentale ruolo di presidio culturale e della legalità che le Università svolgono nelle aree più difficili del Paese". Così il Rettore dell'Università della Basilicata, Mauro Fiorentino, che nel pomeriggio ha partecipato a Roma all'incontro tra il ministro e i Rettori delle Università meridionali, durante il quale è stato presentato un documento unitario in cui è stata ribadita "la necessità - è scritto nel testo - che venga garantita coesione, unità ed equità dell’intero sistema", e la proposta di un "patto nazionale per l'istruzione e la ricerca". In particolare, i Rettori nel documento hanno inoltre chiesto "nel brevissimo periodo: l’introduzione di clausole di 31


salvaguardia finanziaria che consentano di preservare gli equilibri di bilancio degli Atenei nel 2014; il recupero delle disparità determinatesi in seguito all’emanazione del decreto ministeriale 713/2013, e il superamento della divergenza tra i criteri di attribuzione dei punti organico e delle risorse finanziarie". Nel "breve periodo" invece, i Rettori "ritengono necessari i seguenti interventi :la revisione dell’intero sistema di finanziamento delle Università, con particolare riguardo all’introduzione del costo standard unitario di formazione per studente, da determinarsi con riferimento anche ai differenti contesti economici, territoriali e infrastrutturali in cui opera ogni singolo Ateneo; l’introduzione di efficaci sistemi di incentivazione che non si rifacciano ad una mera valutazione del passato e che, invece, attribuiscano le risorse sulla base di risultati che gli Atenei si impegnano a raggiungere, in modo verificabile". Prof. Mauro Fiorentino, Rettore dell'Università della Basilicata Il riassetto e le prossime misure per l’Università, che pure servono al nostro sistema accademico, devono guardare seriamente al futuro e ai problemi reali del Paese, concentrando l'attenzione sulle caratteristiche di ogni singolo territorio, di cui gli Atenei sono presidio di cultura e di legalità, soprattutto al Sud, dove rappresentano anche la speranza, per tanti giovani, di un futuro migliore. Non dovremmo più discutere di un'architettura complessiva che sia frutto di sterili e fredde medie matematiche, di numeri e concezioni astratte. Le scelte che andiamo a mettere in campo segneranno il domani di questo Paese: non possono essere figlie di una debolezza ideologica che forse non ha chiara la percezione delle possibili conseguenze. Non dimentichiamo che le fondamenta e l'architrave del sistema esistono già. Non servono stravolgimenti radicali ma correttivi efficaci. Ora VULTURE MAGAZINE

dovrebbe essere il tempo di un coordinamento di azioni di carattere strategico, da proporre a livello centrale, e quindi di un tavolo congiunto proiettato sull'analisi delle necessità e del futuro degli Atenei, caso per caso. La Basilicata condivide, in questo senso, le posizioni espresse dai Rettori delle Università meridionali. Gli stanziamenti non dovrebbero mai più essere considerati un costo, ma un investimento. Lo dimostra il nostro Ateneo: è una struttura giovane, nata sulle macerie del terremoto del 1980 come simbolo di rilancio dopo la tragedia, e tanto sta facendo per crescere e migliorare le sue potenzialità. Non fu celato assistenzialismo, ma volontà di sviluppo. Per questo abbiamo sempre guardato al domani percorrendo il legame con le forze e le peculiarità dell'area in cui viviamo. Questo per noi è, e resta, parte integrante dello spirito fondativo. Vorrei quindi ribadire - come già fatto dai colleghi - la necessità di evitare tasse più care per i nostri studenti, affidando il sistema di sostegno economico a un Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) la cui contabilizzazione tenga conto del reale reddito procapite delle singole aree, in relazione ai dati macroeconomici delle diverse comunità, che al Sud hanno una 'mappatura' variegata. Evitando quindi "guerre tra poveri" o tentativi di rendere omogenee macroaree che non hanno ragione di esistere, se non in schemi asettici disegnati sulla carta. Stessa posizione di condivisione va espressa per l'idea di una correzione del sistema di valutazione (che tenga conto delle condizioni di partenza di ogni Ateneo, dell'impegno reale in relazione alle disponibilità economiche e di personale, e dei bilanci), e sul quadro, mai veramente affrontato, dei progetti infrastrutturali e per i servizi locali. Anche in questo contesto il Sud rischia di essere fortemente 2 penalizzato se il problema non viene affrontato in modo analitico e locale. Va anche preso in esame l'impianto 32


complessivo dei "costi standard", tema quanto mai delicato e dirimente, e analizzato avendo ben chiaro l'ambito in cui ogni Ateneo è chiamato a operare. A ciò va aggiunta una riflessione approfondita sui "punti organico": oggi i criteri penalizzano oggettivamente molte strutture meridionali, e le poche risorse ottenute possono rendere vano l’impegno che quotidianamente mettiamo nella gestione e nell'offerta dei servizi a supporto delle attività didattiche e scientifiche. Per tutti questi motivi, uno dei punti da cui ripartire dovrebbe essere proprio quello segnato dalla cosiddetta "riforma Gelmini": mi riferisco all'idea di dare piena attuazione ai commi 2 e 6 dell’articolo 1, tra i migliori ma tra i più dimenticati della stessa legge, che dovevano consentire maggiori livelli di autonomia, da concertare con il Ministero, agli Atenei con i conti in ordine e con una buona qualità della didattica e della ricerca. Vanno messe a valore specifiche iniziative come quella legata all’innovativa legge della Regione Basilicata, che consente al nostro ateneo di avere un indice di sostenibilità economicofinanziaria tra i più alti d’Italia, e che ha già condotto alla stipula, nell’agosto del 2011, di un accordo di programma ai sensi del citato comma 6 che potrebbe e dovrebbe maggiormente essere considerato dal Ministero per sperimentare percorsi di maggiore autonomia. Pertanto, prendiamo atto dello stato drammatico dell'Università, in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno, e avviamo un percorso che guardi veramente al futuro. Rifuggendo da spinte alla spettacolarizzazione o all'improvvisazione, alle quali ci si è talvolta assoggettati in passato. Tutto è perfettibile, e ogni cosa può essere resa migliore e più efficiente. Ma l'Università non può essere in balìa delle onde politiche, delle riforme 'last minute' e dei riassetti 'spot' frutto di gruppi a

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composizione e ad attenzione alternata. Queste sono onde in grado di annegare ogni Ateneo. L'Università ha invece bisogno di puntare sulla ricerca, non sui 'premi' a gestioni frutto di sterili medie matematiche. Sull'efficienza, non sulla riduzione indiscriminata della didattica. Deve puntare sull'eliminazione definitiva di quelle sacche di inoperosità, ma senza 'spending review' mediatiche che infieriscono ormai su un corpo morente. Si abbandoni, in sintesi, la sciagurata politica dei tagli lineari e indiscriminati che, tra l’altro, stanno decapitando gli Atenei del Mezzogiorno, che sono un presidio di legalità e di sviluppo di cui l’Italia non può, e non deve, fare a meno. Proponendo bensì di porre maggiore attenzione alle specificità e ai distinti ruoli che Atenei in contesti locali diversi possono svolgere per contribuire al meglio alla crescita complessiva del Paese.

:::::::::::::::::::::::::::::::: PSP: PRINZI, TUTELA TERRITORIO E OBIETTIVI STRATEGICI PER OGNI ATTIVITA’

"Il Piano Strutturale Provinciale approvato oggi dal Consiglio Provinciale di Potenza si modella nei territori secondo le proprie specifiche caratteristiche diventando strumento condiviso e non certo calato dall’alto, come testimonia la lunga gestazione contrassegnata positivamente dal confronto e dagli incontri comprensoriali”. E’ il commento del consigliere Vittorio Prinzi che sottolinea, inoltre, “l’impegno tecnico degli uffici per 33


la stesura di quattro Carte della pericolosità e del rischio alluvioni rispettivamente per il LagonegresePollino, Potentino-sistema urbano di Potenza, Vulture-Alto Bradano e Val d’Agri che rappresentano uno strumento essenziale di prevenzione del diffuso dissesto del suolo al pari delle mappe dei fenomeni franosi e della tavola dedicata alla capacità d’uso dei suoli. La regione Basilicata tra il 1956 e il 2010 (dati Ispra, 2013) – evidenzia ancora Prinzi - ha perso tra i 285 kmq e i 1.500 kmq che sono stati sottratti ad attività agricole e ad ambiente e paesaggio agrario e pertanto destinati alla “cementificazione”, secondo il cosiddetto fenomeno del “consumo del suolo. In media, la stima del consumo di suolo pro-capite da noi è intorno ai 300 mq/abitante. Un prezzo troppo alto. Il Piano Strutturale Provinciale – continua Prinzi - è una risposta all’esigenza di pianificazione, indispensabile per lo sviluppo di un territorio. Infatti, in vista anche dei fondi europei 2014-2020 è uno strumento di lettura dei bisogni e al tempo stesso di governo delle scelte e non solo da un punto di vista urbanistico. Il PSP, frutto di sinergia tra i diversi livelli istituzionali-Comuni, Aree di Programma, Provincia, Regione) rappresenta metodologicamente il modello da seguire per il futuro: la concertazione che superi la logica del campanile e segua quella del sistema ambiti territoriali così come previsto dal Piano che configura quattro ambiti territoriali. Preziosa risulta l’indicazione degli obiettivi strategici per ogni attività ovvero la necessità di operare delle scelte nella realtà della nostra Provincia della quale tra gli altri problemi quello demografico che continuamente ci obbliga a tenere conto dei costi e dei benefici nella gestione delle strutture e dei servizi. Infine disponiamo adesso di un ulteriore strumento per la Val d’Agri e l’ambiente che comprende l’area del petrolio, la quale disponendo di risorse importanti, congiuntamente alla salvaguardia dell’ambiente, deve provvedere VULTURE MAGAZINE

all’utilizzazione “virtuosa” delle royalties del petrolio, puntando su obiettivi chiari ed indifferibili, insieme al P.O. Val d’Agri, per scongiurarne la dispersione a pioggia delle risorse e intraprendere la via dello sviluppo”.

:::::::::::::::::::::::::::::::: LEONESSA (MELFI) 24 NOVEMBRE 2013. IL COMITATO CITTADINO “NO ALLA DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI” PROTESTA DAVANTI IL CAMPO SPORTIVO

Leonessa (Melfi). Si sono dati appuntamento alle 10,30 di domenica 24 novembre, davanti il campo di clacio,gli abitanti di questa frazione di Melfi per urlare il proprio dissenso di fronte alla costruzione id una discarica di rifiuti speciali deliberata nel 2002, vale a dire 13 anni fa dalla Regione Basilicata e ratificata dalla Provincia. Con striscioni attaccati alla recinzione del campo sportivo hanno detto no alla costruzione di questo mostro.Antonio Pippa di 78 anni, guardando le distese di campi coltivati che circonda questa frazione, con un pizzico di rabbia, ha sostenuto: “ siamo contrari alla costruzione di questa discarica perché viviamo di agricoltura. Con l’arrivo di questa discarica, i nostri terreni e nostre falde acquifere verranno

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LEONESSA (MELFI). 24 NOVEMBRE 2013. PARTITA DI CALCIO DI 1^ CATEGORIA: SPORT MELFI-ATELLA. BLOCCATA PER TRE MINUTI PER PROTESTARE CONTRO LA COSTRUZIONE DI UNA DISCARICA PER RIFIUTI SPECIALI

sicuramente inquinate. Gli scoli d’acqua che dai nostri terreni vanno a finire nel vicino fiume Ofanto, cosa porteranno? Già abbiamo il mostro della Fenice a pochi passi! Qui ci sono pascoli, che devono mangiare le pecore? Come faremo a spiegare ai bambini la storia di questa discarica? Dal 2002 che questo programma è stato firmato, perché siamo a conoscenza solo ora, dopo 13 anni? Non si fa così la politica, se ha sbagliato, deve pagare”. Gerardo Curatella ha aggiunto: “tutti sanno che le discariche non portano benessere, ma solo malattie e morte, vedi Fenice!”. Franco Caputo è disposto a fare guerra: “ meglio morire lottando per un pezzo di terra, non di malattia”. Il comitato contro la discarica di Leonessa da lunedì attiverà altre forme di protesta perché entro il 13 gennaio 2014 dovranno giungere le osservazioni all’Ente responsabile per la costruzione di questa discarica. Lorenzo Zolfo

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Leonessa (Melfi). Nella frazione di Melfi di poco più di 250 abitanti a pochi passi dall’insediamento Fiat di San Nicola di Melfi, nella mattinata di domenica 24 novembre, si sono dati apuntamento cittadini della frazione ed alcuni giunti anche da Melfi, per protestare contro la costruzione di una discarica per rifiuti speciali, che dovrebbe sorgere in piena campagna. Hanno protestato anche i giocatori dello Sport Melfi, una società nata 30 anni fa, che milita nel campionato di 1^ Categoria, girone A. Insieme alla squadra ospite, l’Atella ed all’arbitro, dopo l’ingresso in campo, al fischio dell’arbitro, per tre minuti si sono fermati, indossando entrambe le squadre una maglietta tutta verde, simbolo della natura, con scritta: “no alla discarica”. Una forma di protesta condivisa dagli abitanti di questa frazione, che dall’agricoltura, trae la sua fonte di guadagno. Avvicinato il presidente dello Sport Melfi,Alessandro Mancino ha spiegato i motivi di questa protesta: “da anni che giochiamo su questo campo e non potevamo restare insensibili di fronte alla costruzione di una discarica di rifiuti 35


speciali, prevista a pochi passi dal campo sportivo. Siamo entrati in campo con la divisa verde, simbolo di ambiente e natura, che va preservata. A livello sportivo, ma sopattutto socio-economico non possiamo subire danni al nostro habitat naturale. La discarica che vogliono costruire non porta benessere alla popolazione, ma solo business. Quello della discarica di Leonessa è un discorso che parte dal lontano 2002. Tutti i piani dopo 10 anni decadono. Non riesco a capire come questo piano ATO del 2002 ritorna a galla! Un piano redatto dalla Regione Basilicata e ratificato dalla Provincia. Dietro questo progetto c’è un interesse di pochi a danno di tanti. Se non viene ritirato questo piano, ci ritiriamo dal campionato!”. Lorenzo Zolfo

:::::::::::::::::::::::::::::::: SANITA’ FUTURA: UN “DECALOGO DI COMPORTAMENTO” CONTRO IL GRANDE FREDDO

Con l’arrivo del freddo in agguato non c’è solo il virus influenzale ma ci sono insidie specie per la salute degli anziani, dei bambini e delle persone affette da particolari patologie, notoriamente più vulnerabili e a rischio di infezioni. Persino i giovani, in apparente benessere, VULTURE MAGAZINE

possono subire conseguenze sulla salute. E’ quanto evidenzia Sanità Futura che ha diffuso un “decalogo di comportamenti” per prevenire i mali della stagione invernale sinora da noi caratterizzata dalle abbondanti piogge accompagnate da temperature rigide notturne, in attesa di quelle accompagnate da neve e gelo. Il freddo – evidenzia l’Associazione delle strutture sanitarie private accreditate di Basilicata e Puglia – è il nemico principale dei cardiopatici e degli ipertesi che nelle nostre regioni sono categorie affette da patologie in netto incremento. Inoltre, sono particolarmente suscettibili alle conseguenze delle basse temperature per la diminuzione della risposta del sistema di termoregolazione, i bambini molto piccoli che tra l’altro non sempre possono manifestare apertamente il disagio causato dal freddo. Gli anziani, invece, sono più suscettibili agli effetti delle basse temperature per una diminuita risposta del sistema di termoregolazione e per una ridotta percezione del freddo. Per i malati cronici un episodio di grande freddo può peggiorare condizioni di salute già precarie e, soprattutto, aggravare patologie croniche quali: malattia cardiovascolare, broncopatia cronica ostruttiva, asma bronchiale, diabete e disturbi neurologici (soprattutto se in trattamento con sostanze psicotrope). Pertanto, per affrontare senza rischi le temperature rigide e la stagione invernale, è buona norma praticare prima dell’arrivo della stagione invernale la vaccinazione antiinfluenzale ed adottare le precauzioni e le misure di prevenzione indicate dal proprio medico curante. Il vaccino non basta. Di qui il “decalogo” di Sanità Futura. Quando si esce all’aperto è consigliato vestirsi con indumenti adatti alle basse temperature esterne, sufficientemente caldi e indossare sempre il soprabito, guanti e cappello. Proteggersi dagli effetti del vento e del freddo coprendo il volto con sciarpe. Fare attenzione agli sbalzi di temperatura e coprirsi in maniera 36


adeguata quando si passa da un ambiente riscaldato ad uno freddo e viceversa. Anche per l’alimentazione durante la stagione invernale si consiglia una dieta equilibrata, preferendo l’assunzione di pasti e bevande caldi, che aiuta a soddisfare le aumentate richieste metaboliche per la produzione di una maggiore quota di calore interno. Quando le temperature sono particolarmente basse si consiglia di: - bere almeno 2 litri di liquidi al giorno, salvo diverso parere medico; preferire bevande calde come té e tisane, o anche semplici spremute d’arancia - assumere pasti a base di frutta e verdura che contengono vitamine e sali minerali, molto utili per difendersi dalle insidie del freddo. In generale sono consigliati tutti gli alimenti contenenti vitamina E ed il beta carotene (un precursore della vitamina A), in grado di stimolare le difese immunitarie. Si ricorda che i cibi contenenti carotenoidi sono: carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni, mentre quelli contenenti la vitamina E sono le mandorle, le nocciole, olio extravergine d’oliva, etc. - alimenti consigliati sono: la pasta con i legumi o la pasta con le verdure, che forniscono energia e fibre, ed il brodo caldo perché apporta liquidi e proteine digeribili. Il latte ed il miele possono essere un ottimo rimedio, tranne in caso di persone malate di diabete. La carne ed il pesce garantiscono il giusto apporto di proteine, indispensabili per l’organismo, che forniscono calore ed energia. - evitare di bere alcool e super alcolici perché possono causare una eccessiva dispersione del calore prodotto dal corpo e favorire l’insorgere di ipotermia. A casa si consiglia di regolare la temperatura degli ambienti interni su valori adeguati, evitando che l’aria diventi eccessivamente secca (specialmente se sono presenti persone affette da malattie respiratorie e asma), umidificandola con VULTURE MAGAZINE

appositi contenitori d’acqua posti sui radiatori e aerare periodicamente gli ambienti. Per Michele Cataldi e Giuseppe Dimarzio dirigenti di Sanità Futura l’informazione sanitaria resta il primo importante compito di tutti gli operatori della sanità attraverso specifiche ed adeguate campagne di prevenzione prima che di cura come accade da tempo con il “Punto Salute” servizio di informazione-prenotazione di prestazioni e servizi presso strutture private accreditate che tra l’altro contribuisce a superare le liste di attesa per visite e prestazioni specialistiche.

:::::::::::::::::::::::::::::::: Firmato protocollo di collaborazione nelle attività sociali Fidas Barile e Rotaract Melfi insieme per gli altri

Primo impegno comune sabato e domenica in piazza per la vendita delle Stelle di Natale Ail BARILE – L’associazione donatori volontari sangue Fidas Barile e il club Rotaract Melfi hanno firmato un protocollo di collaborazione finalizzato all’impegno comune nelle attività di volontariato che si andranno a realizzare nell’anno sociale in corso. Alla base dell’intesa sottoscritta a Melfi nei locali dell’Hotel Relais La Fattoria, sede sociale del Rotary, dal presidente della Fidas Barile, Rocco Franciosa, dal vicepresidente Fidas 37


Basilicata, Anna Maria Piarulli e dal presidente del Rotaract Melfi, Emiliano Marchitiello, la consapevolezza che unire le forze e le energie per diffondere la cultura della solidarietà e del dono del sangue tra le nuove generazioni del Vulture Melfese è la strada da percorrere. Primo impegno comune per la Fidas Barile e il Rotaract Melfi una giornata di donazione sangue che si svolgerà la mattina di sabato 7 dicembre presso il punto salute di Barile e la raccolta fondi con la vendita delle Stelle di Natale Ail (associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma onlus) prevista nei giorni sabato 7 e domenica 8 dicembre in piazza a Barile, dove donatori e volontari allestiranno un gazebo con materiale informativo sulle iniziative promosse nel campo del volontariato. “La collaborazione tra le nostre associazioni è fondamentale per far accrescere nel territorio del Vulture Melfese la consapevolezza che il valore supremo del volontariato è l’impegno disinteressato verso gli altri – hanno sottolineato Rocco Franciosa, presidente Fidas Barile e Emiliano Marchitiello, presidente Rotaract Melfi – puntando a sensibilizzare la partecipazione attiva delle nuove generazioni che rappresentano una grande risorsa energetica per le attività da svolgere”. Soddisfazione per la condivisione di un percorso di collaborazione è stata espressa dal vicepresidente Fidas Basilicata, Anna Maria Piarulli che ha rimarcato “per incidere positivamente nel contesto sociale è necessaria la collaborazione in rete di tutti gli stakeholder animati dai medesi interessi valoriali. Questa firma rappresenta l’incipit di un cammino che speriamo sia lungo e proficuo”.

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BIOLIFE 2013

Si è conclusa la decima edizione di BIOLIFE 2013, la fiera dell'eccellenza regionale biologica tenutasi presso la Fiera di Bolzano dal 22 al 24 novembre 2013. Una fiera che, con un sapiente mix di intrattenimento, informazione, opportunità d’acquisto, ha portato al raggiungimento di risultati eccellenti, vista la partecipazione di circa 45.000 visitatori, di 451 espositori provenienti dalle regioni di tutta Italia e dall’estero, Il Presidente del Gal Sviluppo Vulture Alto Bradano Franco Perillo, nell’esprimere pieno apprezzamento per questa edizione 2013 di Biolife, con evidente soddisfazione, afferma che “la decisione di partecipare alla fiera con un proprio spazio espositivo, ci ha premiati. L'area espositiva del Gal, allestita con alcune delle eccellenze agro-alimentari biologiche del nostro territorio – il vino aglianico, delle Tenute D’Auria di Barile e delle Cantine Bonifacio di Venosa, l’olio, degli oleifici Masturzo e Rabasco di Venosa, il miele, dell’Apicoltura Rondinella di Ripacandida, il caffè, della Ri.Dis. di Oppido Lucano, l’acqua, della Monticchio Gaudianello Spa-, è stata visitata da un numero consistente di visitatori, che hanno apprezzato i prodotti esposti , registrando ottimi riscontri anche dal punto delle vendite. Abbiamo partecipato alla fiera per sondare un mercato nuovo. La Fiera di Bolzano è situata in posizione strategica e ci ha permesso di entrare in contatto facilmente con i mercati austriaci, tedeschi e svizzeri. Sono stati avviati nuovi contatti e raggiunto clienti di fuori regione. Sono molto soddisfatto di quest’edizione di Biolife e vi parteciperemo sicuramente anche il prossimo anno”. 38


FIAT: PASSAGGIO 117 LAVORATORI EX ITCA A NUOVA SOCIETA’ PMC AUTOMOTIVE MELFI

Oggi pomeriggio si e' svolto l'incontro tra le Segreterie di Fim, Uilm, Fismic, Ugl, la RSA e la Direzione Aziendale della SATA Spa per un esame congiunto delle procedure per il passaggio dei 117 dipendenti del reparto "Unita Sottogruppi Lastrati ( ex ITCA)" ( prevista dall'art.47 legge 29/12/1990 n.428) nella nuova società denominata PMC Automotive Melfi Spa. La nuova società, che acquisirà dal 1 gennaio 2014 tutti i lavoratori garantendo tutti i livelli occupazionali, ha annunciato investimenti per 15 milioni di euro per produrre componenti di stampaggio lastratura per i due nuovi modelli ( Jeep e 500x ) e inoltre continuerà a produrre la Grande Punto, attuando un piano di formazioneriqualificazione dei lavoratori al fine di realizzare un polo di eccellenza attraverso l' applicazione del World Class Manufacturing. Fim, Uilm, Fismic e Ugl, ritengono che l'intesa odierna aggiunge un tassello importante per il consolidamento della missione industriale dell' intero polo dell' auto lucano che consentirà una maggiore centralità produttiva dello stabilimento Sata di Melfi, utile al rilancio del gruppo Fiat in Italia. Le Segreterie di Fim, Uilm, Fismic, Ugl

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GINESTRA. 2 DICEMBRE 2013. MALTEMPO. DUE SMOTTAMENTI DI TERRENO COMPROMETTE LA VIABILITA’ SULLA GINESTRAVENOSA E GINESTRA-BARILE. L’INTERRUZIONE DI ACQUA HA IMPEDITO LA PRODUZIONE DI PANE

Ginestra. Dopo le piogge insistenti dei giorni scorsi, si fanno la conta dei danni subiti in alcune strade del Vulture. Sulla provinciale n° 10, IV tronco, GinestraVenosa, una frana di grosse dimensioni, subito dopo il campo sportivo di Ginestra, sta compromettendo il passaggio regolare agli automobilisti in transito.

L’acqua piovana, sull’intero tratto si riversa sul manto stradale a causa della inesistenza della cunette su questa strada! Fino ad oggi, mezzi della Provincia per liberare in alcuni tratti della strada, fango e detriti, non si sono visti! 39


Mentre la strada Ginestra-Barile, ancora senza un proprietario, nonostante la Provincia sia intervenuta per migliorarla alcuni anni fa, con fondi regionali, ha resistito alle intemperie del tempo. Solo in un tratto della strada, si è verificato uno smottamento del terreno. Il Comune di Ginestra è intervenuto per segnalare la pericolosità, ponendo alla meglio alcuni cartelli. Da ricordare che dalle 14 dello scorso 1 dicembre e fino alle 7 del giorno dopo, è mancata l’acqua in alcune zone del paese nel quale l’acquedotto lucano ha spiegato i motivi nel suo sito: “a seguito delle precipitazioni di queste ore, si è verificato un guasto all' impianto di sollevamento a servizio del comune di Ginestra, pertanto l'erogazione idrica e' sospesa per consentire il ripristino dei livelli ottimali del serbatoio. La normale erogazione sarà garantita dalle ore 7:00 circa di domani mattina 2 dicembre 2013, salvo imprevisti”. Questo comunicato è rimasto sconosciuto alla popolazione e l’unico forno del paese non ha potuto produrre pane. Lorenzo Zolfo

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È una produzione editoriale dell’Associazione Vibrazioni Lucane

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Le due foto riprendono la frana sulla Ginestra-Venosa e sulla Ginestra-Barile.

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