Cafoscari 04

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Attualità

Il piano strategico dell’Ateneo (2013-2018)

Laureati

Cultura

L’occupazione dopo la laurea

Edizioni Ca’ Foscari Digital Publishing

cafoscari 04

Edilizia

Nuova residenzialità studentesca

Sport

Voga e non solo

Esposizioni

William Congdon, un Americano a Venezia

Cultura Media

Oltre 11.000 fan per Ca’ Foscari su Facebook

Il premio Pacioli a Salvatore Settis


Editoriale

Contenuti

Direttore Tiziano Zanato

Una delle migliori Università d’Europa

Direttore responsabile Lorenzo Tomasin Redazione Marco De Rossi Federica Ferrarin Federica Scotellaro Paola Vescovi Progetto grafico Zaven

Carlo Carraro

p. 1 Una delle migliori Università d’Europa p. 2 Vivere a Venezia per vivere Ca’ Foscari p. 4 Record di iscrizioni

p. 23 Ca’ Foscari International Lectures p. 24 Edizioni Ca’ Foscari Digital Publishing

p. 5 Brevi da Ca’ Foscari

p. 25 Un nuovo nato: Cafoscariletteratura

p. 6 Studiare altrimenti

p. 26 Un Americano a Venezia

p. 8 Erasmus per tutti

p. 27 I cineasti del futuro partono da Ca’ Foscari

p. 9 Ca’ Foscari nel XIV rapporto Almalaurea p. 12 Premio Pacioli a Salvatore Settis p. 16 Archeologi si diventa p. 17 Alla ricerca del vello d’oro p. 18 Piano strategico 2013-2018 p. 20 Sostenibilità a Ca’ Foscari

Cafoscari 04/12 Rivista universitaria di cultura Reg. del Trib. di Venezia n. 994 del 19.10.1989

p. 22 Conversazioni sul nostro futuro

p. 28 Arti e cultura della Russia p. 29 Ultime dal Teatro p. 30 Musica a Ca’ Foscari p. 31 Fare sport con noi p. 32 Sulle tracce dei saperi: Bibliotracks

Anche Ca’ Foscari è oggi più che mai chiamata a reagire al cambiamento del contesto economico e culturale, ma anche sociale e ambientale, che la crisi, prima finanziaria, poi produttiva e in prospettiva di sostenibilità, ha drammaticamente accelerato. La sfida è la riconfigurazione strategica di Ca’ Foscari come Università moderna e internazionale in grado di differenziarsi, e quindi competere e collaborare, con le Università più prestigiose per assolvere a tutte e tre le sue missioni istituzionali: ricerca, didattica e innovazione a supporto dello sviluppo economico e culturale del territorio. La tradizione in studi economici, linguistici, culturali e ambientali di Ca’ Foscari la candida a essere il partner ideale del mondo produttivo e finanziario, per rispondere alle esigenze di sviluppo di una realtà economica e sociale globalizzata: sempre più complessa, meno sostenibile, e spostata verso Oriente. Il patrimonio culturale e ambientale di Venezia costituisce un grande e straordinario laboratorio all’aria aperta, che offre un’opportunità unica per investire sui temi della conservazione e delle produzioni culturali e della sostenibilità ambientale, garantendo una forte visibilità internazionale alle attività sviluppate. Nella consapevolezza di queste opportunità e spinta da una forte volontà di cambiamento, Ca’ Foscari ha avviato nell’ultimo anno una serie di importanti iniziative che le hanno permesso

di emergere tra le migliori Università Italiane. L’obiettivo di Ca’ Foscari è innanzitutto offrire ai propri studenti un’esperienza straordinaria e non un prodotto formativo come tanti. Un’esperienza di qualità internazionale, evitando gli effetti negativi della progressiva massificazione dell’università italiana, con conseguente proliferazione delle sedi e standardizzazione dei corsi. A questo scopo, fra le tante attività in cantiere, va sottolineato lo sforzo di Ca’ Foscari nel campo dell’edilizia studentesca, rivolto a rendere più facile, in una città fragile e orientata soprattutto al turismo come Venezia, la possibilità di vivere in città da parte di un numero sempre maggiore di studenti. Ca’ Foscari vuole pertanto coinvolgere i propri studenti, ma anche ricercatori, professori e collaboratori, in un’esperienza accademica, culturale e professionale senza eguali, in cui la vita universitaria è arricchita e stimolata da momenti di teatro e musica, cinema e letteratura, sport e impegno sociale. Un’esperienza che coniughi una ricerca di qualità con una didattica di eccellenza, perché Ca’ Foscari ha l’ambizione di tornare a essere una delle migliori Università d’Europa.


Studenti

Studenti

Vivere a Venezia per vivere Ca’ Foscari

Vivere a Venezia per vivere Ca’ Foscari

Nuovi progetti di residenzialità studentesca San Giobbe, Via torino, Santa Marta: 3 progetti, 1.500 posti letto, un investimento di 40 milioni di euro Tre progetti per portare a millecinquecento i posti letto “universitari” disponibili per gli studenti di Ca’ Foscari. Tre progetti che nel giro di qualche anno cambieranno il volto della città e il modo in cui viene vissuta l’Università. «Si tratta di lavori che Ca’ Foscari intende realizzare per portare l’offerta di posti letto in linea con gli standard europei, dove il rapporto tra disponibilità offerta e studenti iscritti è circa del 10% – sottolinea il rettore Carlo Carraro – In questo senso infatti va l’obiettivo di arrivare ad avere circa 1.500 posti letto, conteggiando anche i circa 400 che già abbiamo a disposizione attraverso convenzioni con enti pubblici e privati. L’orientamento è di utilizzare i nostri fondi per dare a Ca’ Foscari e ai suoi studenti quello che oggi manca: una disponibilità residenziale di qualità». Complessivamente solo il piano di edilizia residenziale per gli studenti varato da Ca’ Foscari prevede investimenti per circa 40 milioni di euro, che l’Ateneo copre attraverso sue poste di bilancio, uno stanziamento della Regione Veneto di 5 milioni di euro e un finanziamento chiesto al Ministero dell’Istruzione e dell’Università in via di definizione. Il primo intervento è quello programmato al campus di San Giobbe,

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dove verranno realizzati 240 posti letto e sarà riqualificata un’intera fetta di città. Il cantiere, per il quale è ultimata la progettazione definitiva, durerà 4 anni e comprenderà anche gli interventi di realizzazione di servizi per gli studenti e per i cittadini su un’area di 2.000 metri quadri. Area quest’ultima, al centro nei mesi scorsi di un percorso di progettazione partecipata che ora si è chiuso e che permetterà di mettere in gara i lavori. Il secondo intervento riguarda il campus di via Torino. Oltre agli edifici per i Dipartimenti di area scientifica, in questi spazi troverà posto una nuova casa dello studente con una disponibilità di oltre 115 posti e per un investimento attorno ai 10 milioni di euro. Anche in questo caso, una volta approvato il finanziamento ministeriale e chiusa la gara d’appalto, sarà necessario un anno di lavori. La terza operazione è la più articolata e riguarda il complesso di Santa Marta. Gli interventi sono su due livelli: il primo prevede la realizzazione di 130 posti letto all’interno del così detto parallelepipedo, per un investimento di poco inferiore ai 10 milioni di euro e un anno di cantieri. Il secondo invece chiama in causa eventuali investitori privati, che avrebbero l’opportunità di gestire lo studentato in cambio

dell’investimento per realizzare altri 470 posti letto. «L’idea è quella di identificare un privato che si faccia carico delle spese di costruzione – spiega Carraro – e che poi gestisca lo studentato per rientrare dell’investimento. Naturalmente il tutto sulla base di una chiara e dettagliata convenzione con l’Ateneo che fissi i limiti di prezzo a cui le camere vengono affittate e la durata del periodo di gestione». Attualmente sono in tutto circa 450 i posti letto di cui Ca’ Foscari dispone e che gestisce attraverso l’Housing office. Il servizio nel suo primo anno di vita ha seguito oltre 800 “utenti” accompagnandoli verso la soluzione abitativa più adatta alla loro permanenza a Venezia.

Il campus di San Giobbe Il campus di San Giobbe prende forma. E acquista il suo volto definitivo

www.unive.it/housing

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Uno dei tasselli del puzzle che mese dopo mese si sta componendo è l’ultimazione del restauro dell’edificio “ex cedosta” dove è stato trasferito il bar. La nuova struttura, più grande e spaziosa, offre anche un servizio di tavola calda per gli oltre 800 tra studenti e docenti che ogni giorno frequentano il campus di San Giobbe. L’edificio che fino a qualche tempo fa ospitava il bar, invece, è in fase di ristrutturazione e nelle prossime settimane diventerà la “casa” dei servizi di campus, una sorta di sportello unico in cui gli studenti potranno trovare tutte le risposte rispetto a didattica e servizi. A fine marzo è stata chiusa la gara d’appalto per il pacchetto di lavori che permetterà di completare la gran parte degli interventi previsti nel complesso che ospita i corsi di area economica. L’appalto prevede per Ca’ Foscari un investimento di oltre 13 milioni di euro, con i lavori che partiranno entro questo autunno e dureranno complessivamente due anni. Gli interventi prevedono il completamento della biblioteca di area economica e la realizzazione degli spazi dipartimentali ad essa connessi. In pratica verrà realizzato un complesso edilizio a forma di C che si affaccia sul giardino. Questi lavori, che si aggiungono a quelli connessi alla realizzazione dello studentato e soprattutto a quelli per la realizzazione dei servizi nei 2.000 metri quadrati aperti alla città, permetteranno di ultimare l’area del campus di San Giobbe. Per chiudere il cerchio, il Comune ha avviato la progettazione per la costruzione del così detto “ponte delle vacche” che consentirà agli studenti di raggiungere il campus direttamente dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, dal binario 1. «L’obiettivo è quello di integrare al meglio l’intero campus con il tessuto cittadino in cui si trova – sottolinea Andrea Stocchetti, prorettore all’Edilizia di Ca’ Foscari – e di assicurare a chi viene qui a studiare un pacchetto di servizi accessibili ed efficienti».


Studenti

Studenti

Record di iscrizioni

Addio alla carta. Tesi e libretti digitali

5mila 651 nuovi iscritti per l’anno 2011-2012. Un successo particolare per i corsi multidisciplinari Nuova offerta formativa che integra e compenetra tra loro le materie di studio e contributi studenteschi bloccati per tre anni. Sono le due mosse che hanno contribuito a garantire a Ca’ Foscari un assoluto record di iscritti per l’anno accademico in corso. L’Ateneo ha registrato un’impennata del 12,2% per i corsi di laurea triennale e un più 3,6% per quelli magistrali. Complessivamente sono 5mila 651 gli studenti che hanno scelto Ca’ Foscari per iniziare o continuare nelle specialistiche il loro percorso di formazione. La programmazione triennale di entrate e uscite ha permesso a Ca’ Foscari di garantire ai suoi studenti e alle loro famiglie una sorta di congelamento triennale delle tasse universitarie. «Ci siamo riusciti nonostante la progressiva e costante riduzione dei finanziamenti da parte del Ministero – spiega il rettore Carlo Carraro – È un impegno che prendiamo oggi con la consapevolezza di poterlo mantenere proprio grazie all’attenzione che abbiamo dato ai conti. Senza andare a discapito dei servizi offerti agli studenti». A rendere possibile la manovra blocca-tasse è il secondo podio consecutivo di Ca’ Foscari nella classifica del Ministero dell’Università e dell’Istruzione, che premia gli Atenei più efficienti con un bonus nei trasferimenti di fondi. La rinnovata offerta formativa prevede in molti casi che le materie

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si incontrino e si incrocino, ad esempio lo studio del cinese assieme all’economia o il restauro assieme alla chimica o ai nano materiali, in modo da dare agli studenti percorsi di formazione più completi e rispondenti alle esigenze del mondo del lavoro. Il boom di iscrizioni per l’anno accademico 2011-2012 testimonia un interesse particolare per questo approccio multidisciplinare allo studio universitario. Gli aumenti più vistosi si sono registrati nei corsi di Lingue orientali, che passano da 510 a 820 nuovi iscritti, con un incremento straordinario del 60%. Un dato nuovo e importante, dopo alcuni anni di declino, è che aumentano del 26% le matricole dell’area scientifica, con incrementi soprattutto nel corso di laurea in Scienze ambientali e Informatica e un rinnovato interesse per il nuovo corso in Chimica e Tecnologie sostenibili (+ 30% di iscritti). Per l’area scientifica il totale nei corsi di laurea triennale passa da 235 a 297. Sostanzialmente stabile l’area umanistica, pur in costante crescita, che passa da 681 a 697 immatricolati al primo anno (+2,3%) con l’effetto trainante del corso di Conservazione e Gestione dei beni e delle attività culturali, un altro corso che integra competenze di discipline diverse: esso risulta avere 267 nuove immatricolazioni, a cui si aggiungono le 44 in

Tecnologia per la conservazione e il restauro. Punto di forza di Ca’ Foscari rimane l’ambito economico, che mantiene e accresce la sua capacità attrattiva con i corsi di Economia aziendale - Economics and Management (ex Economia aziendale), Commercio estero ed Economia e Commercio che registrano nel 2011 una crescita del 12% passando da 1.312 matricole a 1.471, con una forte crescita soprattutto a Treviso (quasi raddoppiato). A questo proposito va segnalato come i corsi di laurea magistrali in Management ed Economia siano quelli che fanno registrare uno dei migliori differenziali, con un incremento delle immatricolazioni del 7,5%. Sempre nell’ambito delle lauree magistrali, in crescita praticamente tutti i corsi di laurea attivati da Ca’ Foscari sia in area scientifica (+17%) che in area linguistica, dove si passa dai 374 iscritti dell’anno passato ai 466 del 2011-12 (+11%). Stabile l’area umanistica (454 iscritti nel 2011 contro i 452 nel 2010).

Brevi da Ca’ Foscari

Con l’inizio del 2012 Ca’ Foscari dice addio alla carta e introduce per tutti gli studenti le tesi di laurea e il libretto universitario esclusivamente in formato digitale. La novità ha una serie di vantaggi: Ca’ Foscari riduce di circa 20mila euro l’anno i costi di stampa per i libretti, gli studenti risparmiano sulle spese per la stampa e la rilegatura dell’elaborato finale. A ciò si aggiungono il vantaggio ambientale, con l’abbattimento del consumo di carta, e la riduzione dei costi organizzativi derivanti dalla gestione operativa e di archiviazione delle tesi. Oltre che minor lavoro burocratico per i docenti, che non firmeranno più i voti sul libretto.

Attività studentesche autogestite Non solo studio per gli studenti di Ca’ Foscari. L’ Ateneo sostiene le iniziative ideate, promosse e autogestite dagli studenti nei campi della cultura, dello sport e del tempo libero in quanto momenti che valorizzano il percorso formativo con la partecipazione attiva alla vita dell’Ateneo. I fondi vengono erogati tramite concorso alle associazioni studentesche iscritte all’albo e ai gruppi di almeno 20 studenti costituiti secondo l’apposito regolamento. La domanda di finanziamento per il secondo semestre 2012 va presentata entro il 31 maggio per le attività da svolgersi entro il 31 dicembre 2012.

Ca’ Foscari su Facebook sfonda quota 11.000 fan Ca’ Foscari sfonda quota undicimila fan: per la precisione, al 21 marzo la pagina di Ca’ Foscari gestita dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico su Facebook ha toccato gli 11.012 “likes” confermandosi come un importante punto di riferimento per gli studenti, che sulla pagina trovano spazio per le loro domande e vengono aggiornati tempestivamente con le notizie più importanti della vita universitaria. La pagina, che è passata alla nuova versione Timeline, ancora più facile da consultare, più attenta alla privacy e con ampio spazio per eventi e news, ha migliaia di utenti attivi, che tra post, likes e visualizzazioni si mantengono in costante contatto con l’Ateneo. www.facebook.com/cafoscari

L’esperienza positiva dell’URP ha spinto altre strutture ad aprire le proprie pagine, che vi invitiamo a visitare: Ca’ Foscari Tour www.facebook.com/tourcafoscari

Teatro di Ca’ Foscari www.facebook.com/teatrodicafoscari

BAS – Biblioteca di Area Scientifica www.facebook.com/bas.unive

Informaticafoscari www.facebook.com/informaticafoscari

BAUM – Biblioteca di Area Umanistica www.facebook.com/baumcafoscari

Storia a Ca’ Foscari www.facebook.com/storiacafoscari

BEC – Biblioteca di Area Economica www.facebook.com/bec.unive

International Relations Office www.facebook.com/ internationalcafoscari

Centro Linguistico di Ateneo CLA www.facebook.com/clacafoscari Itals Italiano Lingua Straniera www.facebook.com/italscafoscari

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Stage e Placement www.facebook.com/placementcafoscari


Studenti

Studenti

Studiare altrimenti

4.

Studiare altrimenti Quattro passi verso il nuovo 1. La didattica, a Ca’ Foscari, ha voglia di rinnovarsi. Con gli strumenti della tecnologia e le competenze tecniche e scientifiche dei docenti. Così, imparare a rispondere correttamente alle domande d’esame si fa su YouTube con l’aiuto del professore. È questa una delle novità del progetto sperimentale ISA, “Insegnare e Studiare Altrimenti”, messo a punto da Paolo Balboni, docente d Glottodidattica, e da un pool di colleghi del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati. L’obiettivo è quello di migliorare la didattica operando su quattro direttrici: 1) utilizzare le possibilità offerte dalla tecnologia; 2) rendere più efficace l’insegnamento svolto in inglese di alcune discipline e dei corsi frequentati da studenti Erasmus che conoscono poco l’italiano; 3) contenere il fenomeno dei “tentativi d’esame” da parte di studenti non preparati e, successivamente, offrire, mediante simulazioni di prove d’esame, nuovi strumenti agli studenti; 4) migliorare la competenza

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informatica e di e-learning dei docenti. Il dottor Fabio Caon, uno dei membri del progetto, ha inserito su YouTube una serie di clip video di 2-3 minuti in cui, dato un tema, il docente lo tratta sinteticamente; lo studente a quel punto sceglie la ‘domanda’, prova a rispondere, poi ascolta la ‘risposta’ del docente e può paragonare le due performance. Lo studente viene consigliato a registrare la propria risposta, in modo da poterla poi riascoltare e migliorare. Lo scopo infatti è quello di fornire strumenti che consentano allo studente di auto-valutare le proprie conoscenze nelle varie discipline in vista della prova. Il progetto ha messo a punto degli auto-test con cui misurare la propria capacità di accoppiare i termini corretti a una serie di definizioni: ciò serve ad auto-valutare la chiarezza e la precisione concettuale, visto che a ogni termine corrisponde un concetto o una nozione. Ca’ Foscari sta inoltre pensando a forme di tutorato nei corsi per studenti lavoratori, realizzabili on line. L’altro fronte sul quale si concentra il progetto riguarda il potenziamento dell’informatica a sostegno delle lezioni, sia per i docenti che per gli studenti.

2. «Matemates» è una pagina Facebook, aperta per i suoi studenti dal professor Paolo Pellizzari, docente del Dipartimento di Economia a Ca’ Foscari, che in poche settimane si è rivelata un successo. L’idea del docente è stata quella, infatti, di utilizzare il più frequentato social network a supporto alle lezioni tradizionali per i quasi 400 studenti del primo anno del corso di matematica nella laurea triennale di Commercio Estero. Inizialmente lo strumento era utile per dare a tutti sia informazioni tecniche relative al corso (orari, testi, aule) che materiale relativo ai contenuti (esercizi, spiegazioni aggiuntive, simulazioni di esami). Con il tempo, però, Facebook ha rappresentato anche un altro vantaggio: l’uso del “muro” per fare domande, condividere opinioni e riflessioni sulla materia studiata. Alla pagina hanno aderito 391 iscritti al corso, con quasi 150 utenti attivi in prossimità dell’esame. Da un questionario proposto dal professore agli studenti è inoltre emerso un giudizio nettamente positivo da parte loro: l’80% degli studenti ha ritenuto la pagina molto utile e ritiene che “Facebook sia innovativo come supporto all’insegnamento”.

3. Dalla cattedra al video: a Ca’ Foscari l’arte, l’economia e il cinese ‘si imparano’ in dieci minuti. Come? Con un assaggio filmato dove i docenti insegnano le principali materie dell’Ateneo. Il Servizio Placement e Orientamento ha infatti realizzato un ciclo di sei video-lezioni da dieci minuti ciascuna – “10 minuti con…” – rivolto a chi si avvicina all’università dopo la maturità e incentrato su alcune delle principali materie insegnate nell’Ateneo veneziano: pillole di manuali, nozioni e sapere direttamente su YouTube (YouCafoscari), a disposizione di quanti si apprestano a lasciare le scuole superiori e sono alle prese con la scelta universitaria. Un modo per assaggiare in pochi minuti una parte della ricca offerta didattica dell’Ateneo e solleticare la propria curiosità rispetto a un ambito o a un indirizzo di studio verso il quale si è interessati. A spiegare in video la lingua cinese moderna è il professor Attilio Andreini (Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea), mentre Chagall e la storia dell’arte dell’Europa orientale vengono raccontati da Silvia

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Burini (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali). La Chimica analitica ambientale, con un focus sui cambiamenti climatici, viene affrontata dal professor Carlo Barbante (Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica), mentre cosa sia la Strategia aziendale lo spiega Carlo Bagnoli, docente del Dipartimento di Management. Nelle mini video-lezioni c’è spazio anche per la Didattica delle lingue moderne a cura del professor Paolo Balboni (Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati) e per la Storia del collezionismo illustrata da Martina Frank, docente del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali. L’interesse per le potenzialità offerte dalla tecnologia e dalle risorse multimediali è un ambito sul quale Ca’ Foscari ha deciso di investire molto, per offrire nuovi strumenti di conoscenza e apprendimento ai suoi studenti e a quanti si avvicinano al mondo universitario per la prima volta.

A lezione con il PC portatile: e-book, riviste elettroniche ed e-journals per studiare la diagnosi delle opere d’arte. È stato attivato infatti lo scorso ottobre, in collaborazione con la Biblioteca di Area Scientifica dell’Ateneo, il nuovo insegnamento in Chimica Analitica e Archeometria e laboratorio nell’ambito del corso di laurea in Tecnologie per la Conservazione e il Restauro. Gli studenti, divisi per gruppi, utilizzano notebook (PC portatili) forniti dalla biblioteca, collegati wifi alla rete di Ateneo, sia a lezione che in laboratorio, e lavorano con risorse elettroniche (oltre 15 mila e-book, materiali didattici del docente, e-journals, database). Una metodologia volta a creare un ambiente di apprendimento ricco di stimoli, capace di sviluppare un’attitudine favorevole ad imparare in modo attivo e collaborativo, in opposizione ad un apprendimento di tipo meccanico e ripetitivo. L’obiettivo del corso è, oltre all’insegnamento della materia, lo sviluppo negli studenti di competenze tali da consentire loro di risolvere situazioni complesse, tramite l’utilizzo di tecnologie informatiche in aula e in laboratorio.


Studenti

Studenti

Ca’ Foscari nel XIV rapporto Almalaurea

Erasmus per tutti Oltre 700 domande di Erasmus outgoing, più di 200 incoming. Mete preferite: Regno Unito, Francia, Spagna

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Voglia di viaggiare, conoscere, entrare in contatto con lingue e culture diverse, scambiare esperienze e stringere nuove conoscenze: la mobilità, a Ca’ Foscari, ha il volto dei centinaia di accordi Erasmus, che danno la possibilità a molti Cafoscarini di soggiornare un periodo di tempo in Europa per studiare, e a molti loro coetanei europei di fare altrettanto nell’Ateneo veneziano. Ca’ Foscari crocevia di culture ed esperienze, dunque, con un respiro sempre più internazionale e aperto alle nuove tendenze, per favorire il dialogo, l’accoglienza e le nuove opportunità per i giovani. Quest’anno Ca’ Foscari ha registrato un boom di richieste Erasmus fra i suoi studenti: con un incremento del 17,8% rispetto all’anno scorso, sono 707 le domande Erasmus outgoing (in uscita) per il 2012/13 pervenute all’Ufficio Relazioni Internazionali rispetto alle 600 dello scorso anno. I Paesi più richiesti dell’Unione Europea? Vanno per la maggiore nazioni tradizionali come Regno Unito, Francia e Spagna, ma sta crescendo anche l’interesse per paesi “nuovi” come la Turchia. Tutti in viaggio, dunque, verso l’Europa: nel giro di sei anni (dal 2006/07 a oggi) le partenze Erasmus dell’Ateneo sono aumentate del 20%, con un totale di 1.924 studenti partiti alla volta di un Paese Ue. Venezia e Ca’ Foscari vedono inoltre attrarre un numero sempre più crescente di studenti europei interessati a studiare in laguna: quest’anno sono 218, l’anno scorso erano 187, e nel corso degli ultimi sei anni l’incremento ha sfiorato il 30%, per un totale di 1.085 studenti Erasmus incoming. Ragazzi che al loro arrivo a Venezia vengono accolti dai coetanei cafoscarini che si prestano a fare loro da buddy (amico, tutor) affinché la loro permanenza a Venezia e in Ateneo si svolga al meglio. “Fare il buddy è una esperienza che ti permette di conoscere un mondo nuovo, una visione diversa delle cose – raccontano i primi buddy di Ca’ Foscari – è uno scambio reciproco, una scuola di vita”. “Di cosa hanno bisogno questi coetanei europei? – proseguono – Certamente delle informazioni più semplici, come imparare a usare i mezzi pubblici, come muoversi in città e in Ateneo”. Il Programma Ca’ Foscari Buddy, messo a punto dall’università, è insomma un utile supporto agli studenti internazionali in arrivo a Venezia e un’interessante opportunità per gli studenti di Ca’ Foscari, che potranno incontrare persone provenienti da molti paesi d’Europa e del mondo. E per i Cafoscarini neolaureati tantissime sono le opportunità di stage all’estero: nel 2011 l’Ateneo ne ha avviati 361 ed è inoltre risultato vincitore del Progetto Leonardo “I see a leader” per l’avvio di 50 tirocini professionalizzanti in Paesi dell’Unione Europea.

Almalaurea è un servizio gestito da un consorzio di Atenei italiani (tra cui Ca’ Foscari) e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che affronta a vari livelli le tematiche degli studi universitari, dell’occupazione e della condizione giovanile. Nel suo XIV rapporto ha svolto un’indagine sulla Condizione occupazionale dei laureati, che ha coinvolto quasi 400.000 laureati di 57 Atenei aderenti al Consorzio nel 2011. Sono stati intervistati: 186.000 laureati post-riforma ad un anno dalla conclusione degli studi, 53.000 laureati di secondo livello (dottori magistrali) a tre anni dalla conclusione degli studi, 22.000 laureati pre-riforma a cinque anni dalla conclusione degli studi. Per Ca’ Foscari i dati sono lusinghieri, pur in una situazione del Paese così difficile, specie per i giovani alla ricerca di prima occupazione: • Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali di Ca’ Foscari ad un anno dalla laurea (titolo conseguito nel 2010) è pari al 49%, un valore superiore alla media nazionale che è del 44%. • Il tasso di occupazione dei laureati specialistici di Ca’ Foscari ad un anno dalla laurea (titolo conseguito nel 2010) è pari al 67%, un valore superiore di 11 punti alla media nazionale del 56%.

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L’indagine rivela inoltre che le condizioni di lavoro migliorano progressivamente nel tempo: • I laureati di Ca’ Foscari del 2006 (sono 121 laureati pre-riforma quelli indagati, con un tasso di risposta del 78%), intervistati dopo cinque anni, raggiungono un tasso di occupazione dell’83%. La stabilità riguarda il 53% dei laureati. • I laureati biennali specialistici di Ca’ Foscari coinvolti nell’indagine a tre anni dal titolo raggiungono un tasso di occupazione dell’81%. Il 10% risulta ancora impegnato nella formazione. Inoltre, dall’indagine si viene a sapere che: • Tra gli occupati triennali (titolo conseguito nel 2010) di Ca’ Foscari, il 31% è dedito esclusivamente al lavoro, il 18% coniuga la laurea specialistica con il lavoro. • Chi continua gli studi con la laurea specialistica è il 55,5%: il 38% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre il 18% studia e lavora.

Laureati 2010-2007: Tasso di disoccupazione ad un anno www.almalaurea.it/universita/occupazione/ occupazione10/sintesi.pdf

Laureati

2007

2008 2009 2010

11,2

15,1

16,2

19,4

10,8

16,2

17,7

19,6

8,6

13,7

16,5

18,6

Primo livello

+8

punti %

Specialisti

Specialisti a ciclo unico

+9

punti %

+10 punti %

Laureati 2010-2007: Tasso di occupazione ad un anno

Laureati

2007

2008 2009 2010

Primo livello

-9

77,8

73,3

71,4

68,6

punti %

62,8

56,7

55,7

56,8

punti %

45,6

42,0

37,1

36,6

punti %

Specialisti

Specialisti a ciclo unico

-6 -9


Studenti

Ca’ Foscari nel XIV rapporto Almalaurea

Anno di indagine: 2011 Anni dalla laurea: 1 Tipo di corso: tutti

Condizione occupazionale

Dati Ca’ Foscari

Condizione occupazionale (%)

Numero di laureati

3.461

Numero di intervistati

3.066

Tasso di risposta

88,6%

Composizione per genere (%) Uomini

32,7%

Donne

67,3% 25,4

Età alla laurea (medie)

103,7

Voto di laurea in 110-mi (medie)

3,7

Durata degli studi (medie, in anni)

Tipologia dell'attività lavorativa (%) Autonomo effettivo

Non lavora e non cerca

26,2

Tempo indeterminato

21,2

Non lavora ma cerca

18,3

Totale stabile

26,1

Quota che non lavora, non cerca ma è impegnata in un corso universitario/praticantato (%)

22,5

Contratti formativi

16,6

Quota che lavora, per genere (%)

Ha partecipato ad almeno un'attività di formazione

5,7 1,4

Master universitario di I livello

2,5

Altro tipo di master

4,5

Stage in azienda

23,4

Corso di formazione professionale

4,0

Attività sostenuta da borsa di studio

2,9

6,8

Donne

Senza contratto

9,1

Diffusione del part-time (%)

38,1

Caratteristiche dell'azienda

Dati Ca’ Foscari

Esperienze di lavoro post-laurea (%) 17,2

Non lavora ma ha lavorato dopo la laurea

27,4 62,7 13,9

Tasso di disoccupazione

Settore di attività (%) Pubblico

11,0

Privato

82,5

Non profit

Ingresso nel mercato del lavoro

Dati Ca’ Foscari

Numero di occupati

1.701

Occupati: condizione occupazionale alla laurea (%) Prosegue il lavoro iniziato prima della laurea

37,3

Non prosegue il lavoro iniziato prima della laurea

19,3

Ha iniziato a lavorare dopo la laurea

43,3

Occupati: tempi di ingresso nel mercato del lavoro (medie, in mesi)

12

10,6

Altro autonomo

Attività di formazione: conclusa/in corso (% per attività) Tirocinio/praticantato

30,7

Parasubordinato

56,1

38,6%

Scuola di specializzazione

Non standard

54,3

Non ha mai lavorato dopo la laurea

Dati Ca’ Foscari

4,9

Uomini

Tasso di occupazione Formazione Post-laurea

Dati Ca’ Foscari

55,5

Lavora

Dati Ca’ Foscari

Caratteristiche dell'attuale lavoro

Tempo dalla laurea all'inizio della ricerca del primo lavoro

1,1

Tempo dall'inizio della ricerca al reperimento del primo lavoro

3,0

Tempo dalla laurea al reperimento del primo lavoro

4,1

6,4

Ramo di attività economica (%) Agricoltura

0,8

Metalmeccanica e meccanica di precisione

3,9

Edilizia

2,5

Chimica/Energia

2,0

Altra industria manifatturiera

7,1

Totale industria

15,5

Commercio

24,2

Credito, assicurazioni

7,5

Trasporti, pubblicità, comunicazioni

5,9

Consulenze varie

9,1

Informatica

3,2

Altri servizi alle imprese

3,3

Pubblica amministrazione, forze armate

3,0

Istruzione e ricerca

8,2

Sanità

1,6

Altri servizi

15,7

Totale servizi

81,7

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Premio Pacioli a Salvatore Settis

Premio Pacioli a Salvatore Settis

Il premio intitolato a Luca Pacioli, il grande matematico quattrocentesco vissuto per buona parte della sua vita a Venezia, è destinato a studiosi, artisti, letterati, economisti, scienziati, non cafoscarini, la cui attività abbia avuto importanti riconoscimenti internazionali e forte valenza interdisciplinare. La prima edizione del premio è andata a Salvatore Settis, attualmente professore a contratto di Storia dell’arte e dell’archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha insegnato a lungo e di cui è stato Direttore. Tra i molti incarichi ricoperti, ricordiamo la direzione del Getty Research Institute di Los Angeles e la presidenza del Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici presso il competente Ministero. È membro del Consiglio scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e di alcune tra le più prestigiose accademie europee e americane. Accanto agli studi sull’arte antica e sulla tradizione classica, si è a lungo occupato di politiche dei beni culturali, con numerosi interventi scientifici e pubblicistici. La motivazione con cui la giuria del premio ha voluto scegliere Salvatore Settis è incentrata sulla sua carriera accademica, svoltasi sia in Italia sia fuori di essa, sul rilievo interdisciplinare della sua produzione scientifica e culturale, sulla capacità del professore di rivestire ruoli rilevanti in ambiti diversi e non solo accademici, e infine sulla proponibilità della sua figura come modello per le giovani generazioni.

Dal discorso di Salvatore Settis in occasione della consegna del premio Pacioli [...] Il ruolo della ricerca nel tempo presente deve necessariamente essere valutato rispetto agli orizzonti di una crisi economica mondiale, da cui l’Italia si è troppo a lungo illusa di poter essere immune, troppo tardi accorgendosi di essere uno degli anelli più fragili del sistema. Come, dunque, è giusto affrontare il problemi dell’università e della ricerca ai tempi della crisi economica globale? Farò qualche esempio. In un discorso alla National Academy of Sciences del 27 aprile 2009, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha pronunciato parole esemplari: «In un momento difficile come il presente, c’è chi dice che non possiamo permetterci di investire in ricerca, che sostenere la scienza è un lusso in una fase in cui bisogna dare priorità a ciò che è assolutamente necessario. Sono di opinione opposta. Oggi la ricerca è più essenziale che mai alla nostra prosperità, sicurezza, salute, ambiente, qualità della vita. (...) Per reagire alla crisi, oggi è il momento giusto per investire molto più di quanto si sia mai fatto nella ricerca applicata e nella ricerca di base, anche se in qualche caso i risultati si potranno vedere solo fra dieci anni o più: (...) i finanziamenti pubblici sono essenziali proprio dove i privati non osano rischiare. All’alto rischio corrispondono infatti alti benefici per la nostra economia e la nostra società». In questo contesto, l’America di Obama ha accresciuto i finanziamenti in università e ricerca fino al 3% del PIL; ha raddoppiato il bilancio di agenzie di ricerca come la National Science Foundation; ha triplicato il numero delle borse post-dottorali; ha accresciuto i benefici fiscali alle imprese impegnate nella ricerca; ha introdotto stimoli per l’innovazione in materia energetica. Allo stesso principio si è ispirata in Germania la Exzellenzinitiative lanciata tre anni fa dal cancelliere Merkel, che ha incrementato i fondi per la ricerca di 10 miliardi di euro distribuiti in cinque anni (il 2011 è il terzo anno del piano). Un terzo e ultimo esempio: una visione sostanzialmente identica ha ispirato in Francia il discorso del ministro della ricerca, Valérie Pécresse, che il 1 giugno 2010 ha annunciato un nuovo programma di investimenti in ricerca di 21,9 miliardi di euro nel quinquennio. Non sto parlando di “piani quinquennali” promossi da governi sovietici del tempo che fu, bensì di lungimiranti progetti di governi di centro-destra che sono oggi alla guida di grandi Paesi europei che giocano oggi nel mondo un ruolo determinante. Non ho bisogno di sottolineare che la politica seguita dal nostro Paese è esattamente opposta a questa: mi basti qui ricordare che la Conferenza dei Rettori il 22 settembre scorso ha espresso la propria «vivissima preoccupazione per i drammatici tagli progressivamente operati sul finanziamento ordinario» citando «sottrazioni del 7,48% in termini nominali rispetto al 2009», a cui andrà a sommarsi «un ulteriore decremento del 5,53% nel 2012, che comporterà il blocco di alcuni fondamentali

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Premio Pacioli a Salvatore Settis

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Premio Pacioli a Salvatore Settis

servizi strategici forniti dalle Università italiane, con danni incalcolabili per l’utenza studentesca, per l’offerta di istruzione pubblica, per la ricerca e lo sviluppo in Italia». In due modi opposti, dunque, è possibile reagire alla crisi: in America, in Germania e in Francia incrementando gli investimenti in educazione, università e ricerca in quanto producono innovazione, generano occupazione, creano nuovi canali di sviluppo e dunque consentono di superare la crisi: in Italia, tagliando in nome della crisi le già scarse risorse. [...] Passo ora al mio secondo punto, l’impegno civile di chi si dedica alla ricerca attiva. Ha senso, per esempio, che un professore di archeologia e storia dell’arte parli di evasione fiscale? O lo studioso deve limitarsi alla propria specializzazione, lasciando i temi di attualità ai politici di mestiere? Sembra oggi tramontata, o almeno eclissata, la figura dell’ “intellettuale impegnato” che per decenni fu centrale in Italia, spesso tuttavia all’ombra di un partito: né intendo oggi rimpiangere quell’orizzonte di comportamenti, o intervenire nel dibattito (peraltro assai fiacco) sul silenzio degli intellettuali nell’Italia di oggi. Quel che a me preme è una dimensione molto più alta, molto più forte: il diritto di parola non dell’intellettuale, bensì del cittadino. Nel massimo rispetto di chi fa politica per mestiere, non dobbiamo dimenticare che «politica» è, per etimologia ma anche per le ragioni della storia e dell’etica, prima di tutto un libero discorso da cittadino a cittadino; un discorso sulla polis, dentro la comunità dei cittadini e a suo beneficio. Nel degrado dei valori e dei comportamenti che appesta il tempo presente, è sempre più urgente che noi cittadini ci impegnamo in una riflessione, alta, non macchiata da personali interessi e meditata, sul grande tema del bene comune, cuore della nostra Costituzione, nel solco di una tradizione culturale e giuridica che in Italia non ha meno di due millennii di vita, e che oggi si trova sotto attacco. “Bene comune” vuol dire coltivare una visione lungimirante della società, vuol dire investire sui diritti delle generazioni future, vuol dire costruire politiche incentrate sull’utilità sociale, vuol dire prioritaria attenzione ai giovani, alla loro formazione e alle loro necessità. Riconoscere la priorità del bene comune vuol dire subordinare ad esso ogni interesse del singolo, quando col bene comune sia in contrasto. Su questa visione si imperniò il grande (e irrealizzato) progetto della Costituzione del 1948 per un’Italia giusta, libera e democratica. Quel progetto si esprime al meglio nell’art. 9 della Costituzione, secondo cui «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Essenziale alla legalità di una Repubblica che – come ha energicamente ricordato il Capo dello Stato – è e deve restare «una e indivisibile» (art. 5 Cost.), il principio espresso nell’art. 9 si lega ad altri articoli della Costituzione in una sapiente architettura di valori. Esso va inteso come espressione dei «doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (art. 2); dev’essere indirizzato al «pieno sviluppo della personalità umana» (art. 3) e collegato alla piena libertà di pensiero e di parola (art. 21), alla libertà dell’arte, della scienza e del loro insegnamento (art. 33), alla centralità della scuola pubblica statale e al diritto allo studio (art. 34). La tutela del paesaggio, inoltre, concorre alla formazione della nozione di ambiente come valore costituzionale primario

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convergendo con la tutela della salute «come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività» (art. 32). Secondo la Costituzione il bene comune non comprime, ma limita i diritti di privati e imprese: alla proprietà privata deve essere «assicurata la funzione sociale» (art. 42), la libertà d’impresa «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana» (art. 41). È questa architettura di valori che si trova oggi sotto continuo attacco. [...] Di fronte a questo e a troppi altri sintomi di degrado, io credo che sia dovere del cittadino prendere la parola, e farlo in quanto cittadino, anzi farlo tanto più quanto meno si abbiano o si desiderino responsabilità direttamente politiche. Mi piace qui ricordare l’antico istituto della actio popularis, previsto dal diritto romano e fondato sulla piena identità fra il populus nel suo insieme e i cittadini (cives): perciò il singolo civis (quivis de populo) poteva

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agire giuridicamente in nome del popolo, promuovendo, anche contro gli organi dello Stato, un’actio popularis in difesa di interessi pubblici, e in particolare dei beni comuni (res communes omnium) come l’aria, le acque, il mare, i litorali. Nella legge RavaRosadi del 1909, prima grande legge di tutela del patrimonio artistico dell’Italia unita, questo principio era stato introdotto, in un articolo che fu approvato dalla Camera ma poi cassato dal Senato. Il grande movimento che sta oggi diffondendosi in tutta Italia per la protezione del paesaggio e dell’ambiente, e che alle grandi associazioni nazionali come Italia Nostra e il FAI ha affiancato qualcosa come 15.000 associazioni locali dalle Alpi alla Sicilia, si richiama spesso alla class action di matrice anglosassone, ma trova legittimazione e forza nell’ “azione popolare” proposta nel 1909 e nella sua matrice romanistica. Perché di fronte alla crisi della politica e dei partiti, oggi anche troppo evidente, è ai cittadini che deve tornare, in nome della Costituzione e della legalità, la parola e l’iniziativa.

In tal senso, ed è questa la conclusione a cui mi premeva giungere, chi fa ricerca non è un cittadino “speciale”, non deve sentirsi né più savio né più autorevole degli altri cittadini. Deve però saper parlare da cittadino ai cittadini, semmai utilizzando le abilità acquisite nel far ricerca, con umiltà e con rigore, per meglio raccogliere i dati di un determinato problema (per esempio, il paesaggio), interconnetterli in una tessitura narrativa, disporli secondo un ordine argomentativo, proporli alla pubblica discussione con tutta l’onestà e l’eloquenza di cui è capace.


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Archeologi si diventa Alla ricerca del vello d’oro

Nuovo fondo di finanziamento cafoscarino per le attività di scavo. Sauro Gelichi “È un segnale importante” Il 2011 è stato un anno importante per le ricerche archeologiche di Ca’ Foscari. Per la prima volta infatti l’Ateneo ha messo a disposizione un fondo per le attività di scavo, un segnale importante, un riconoscimento per un lavoro che deve essere necessariamente effettuato sul campo, con tutti i costi che questo comporta. “Formare un esperto a tutto tondo, che oltre ad essere archeologo sappia anche di antropologia, geologia, zoologia, genetica e altro ancora. Questo deve essere l’obiettivo di chi insegna archeologia”. Il prof. Sauro Gelichi, docente di Archeologia medievale a Ca’ Foscari, delinea con chiarezza il ruolo dell’archeologo moderno: “Siamo troppo abituati a collegare l’archeologia al reperto o al ritrovamento sensazionale. In realtà il ruolo della nostra professione va al di là della casualità di una scoperta o di uno specialismo coltivato solo da ‘addetti ai lavori’. Infatti la nostra missione è quella di conservare la memoria collettiva, ma per farlo bene è necessario prima capire e poi spiegare. I risultati delle nostre fatiche non hanno molto senso se non diventano sapere diffuso e condiviso: bisogna investire molto sulla formazione, ma anche sulla disseminazione. Si sente spesso dire (e giustamente) che il nostro Paese ha un patrimonio culturale (dunque anche archeologico) vastissimo, ma questo patrimonio, perché diventi un valore per la collettività, deve essere compreso, illustrato e partecipato. Una nuova figura di archeologo è dunque necessaria. Una figura che da una parte sappia utilizzare sapientemente, e al più alto livello,

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gli strumenti, sempre più sofisticati, che la tecnologia mette a disposizione (senza farsene dominare). Ma siccome il fine ultimo resta quello di comprendere frammenti di storia che ci derivano dal passato in forma di contesti (cioè associazioni materiali), è anche importante che i giovani ricercatori non perdano il legame con strumenti e metodi più tradizionali, che dovranno imparare dalla storia come dall’antropologia, dalla sociologia come dalle scienze biologiche, dalla geografia come dalla filologia. Infine dovranno saper parlare uno stesso linguaggio, indipendentemente che si occupino delle società del neolitico europeo, della cultura Ming o del colonialismo nelle Americhe. L’internazionalizzazione, di cui tanto si parla, non è semplicemente praticare una disciplina al di fuori dei nostri confini, ma è costruire saperi e competenze esportabili in un contesto più ampio”. Negli ultimi anni il prof. Gelichi e il suo gruppo di ricerca lavorano su Venezia, utilizzando le fonti archeologiche. Questa centralità veneziana viene declinata attraverso due principali indirizzi di ricerca. Il primo è Venezia nel quadro degli insediamenti nord adriatici tardo-antichi e alto-medievali, con indagini di scavo condotte in laguna (San Giacomo in Paludo, San Lorenzo di Ammiana), nelle aree contermini (territori di Mira e di Jesolo) o addirittura in zone ancora più lontane, come il ferrarese, dove nell’alto medioevo si sviluppò il primo serio competitore degli interessi commerciali veneziani sull’Adriatico e sul Mediterraneo, cioè Comacchio. Il secondo filone riguarda la comprensione della

‘venezianità’ al di fuori di Venezia, in quelle colonie che furono il pilastro della fortuna economica della Serenissima per secoli (e qui vanno segnalate le ricerche ad Antivari, in Montenegro, veneziana dagli inizi del ’400 fino al 1571). Per lei che ha scavato in laguna, che cosa significa lavorare in un ambiente in apparenza così diverso dal consueto? “Prima di tutto bisogna dire che la laguna di Venezia è ancora una “miniera d’oro” dal punto di vista archeologico. Il fatto che ci troviamo in un ambiente estremamente favorevole alla conservazione di manufatti in legno, cuoio e fibre vegetali, è poi una notevole opportunità. Per il resto, lo scavo in laguna è come qualsiasi altro scavo, basta solo riprodurne la normalità attraverso l’eliminazione dell’acqua. Una criticità la riconoscerei, semmai, nell’assenza di una strategia archeologica, nella mancanza di un’agenda che indirizzi la ricerca e ne valorizzi i risultati. Purtroppo, invece, l’archeologia in laguna è ancora dettata dall’emergenza (molti ricorderanno gli scavi archeologici avvenuti dopo il rogo della Fenice)”. Gelichi commenta così il fondo per le attività di scavo stanziato da Ca’ Foscari: “È un fatto importante, perché costituisce un riconoscimento concreto delle nostre attività, ma anche un segnale forte per il futuro. Significa che il nostro Ateneo crede nell’utilità di questa professione, ritiene che essa possa svolgere un importante ruolo sociale e infine pensa che Ca’ Foscari possa qualificarsi come luogo privilegiato di formazione”.

Scavi archeologici di Ca’ Foscari in Georgia Dal 2009 Ca’ Foscari è presente anche nel panorama degli scavi archeologici in Georgia, nuova frontiera dell’archeologia, accessibile agli studiosi stranieri solo dopo il crollo dell’Unione Sovietica. “La nostra attività si concentra sulla provincia transcaucasica di Shida Kartli – spiega Elena Rova, ricercatrice cafoscarina, esperta di Archeologia del Vicino Oriente e responsabile del team italo-georgiano. – Gli obiettivi principali del progetto del nostro Ateneo sono la cooperazione con le istituzioni locali e la ricerca sul campo per investigare le culture del IV e III millennio a.C. nei loro rapporti con le culture contemporanee della Mesopotamia e dell’Anatolia. La regione immediatamente a sud della catena montuosa del Caucaso, la Transcaucasia appunto, ha sempre svolto un importante ruolo di cerniera tra le steppe dell’Eurasia e il Vicino Oriente. Popolata da un mosaico di etnie diverse, essa è stata costantemente oggetto delle mire espansionistiche delle potenze delle aree circostanti, interessate al controllo dei valichi del Caucaso ma anche, e soprattutto, a quello delle importanti risorse minerarie della regione. In Georgia è infatti da localizzare la Colchide, la mitica terra del vello d’oro menzionata nel mito degli Argonauti. L’approccio di Ca’ Foscari è interdisciplinare, teso a conoscere e portare alla luce tutti gli aspetti della vita di

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queste antiche popolazioni che, a causa del loro stile di vita basato sulla pratica della pastorizia transumante, hanno lasciato tracce più evanescenti di quelle delle grandi civiltà urbane a noi meglio note. Abbiamo avuto parecchie sorprese, come constatare che la ricchezza di alcune tombe della metà del III millennio a.C., soprattutto nei siti di Martqhopi e Bedeni, non ha nulla da invidiare a quella delle più famose tombe di Ur in Mesopotamia. Le ricerche hanno portato alla luce tesori insospettabili, a testimonianza di come, più di 1.500 anni prima dei primi insediamenti greci sulla costa del Mar Nero, la Georgia possa già essere considerata la mitica “terra del Vello D’Oro”. Nel nostro progetto è molto importante la collaborazione instaurata con gli studiosi locali del Museo Nazionale Georgiano e dell’Università Statale di Tbilisi: il team in cui operiamo è composto in modo paritario da studiosi e studenti italiani e georgiani”. Le attività principali di Ca’ Foscari sul campo sono estremamente diversificate. L’Ateneo si occupa della pubblicazione di scavi georgiani inediti, opera in prima persona negli scavi archeologici ad Okherakhevi e Natsargora, compie ricognizioni di superficie con l’ausilio di foto aeree e satellitari e di un team di geologi e geomorfologi, effettua analisi archeometriche e datazioni radiometriche dei rilevamenti.

Una parte del lavoro di scavo nella regione è stato presentato in occasione della giornata di studi conclusiva della mostra “Il Vello d’Oro. Antichi tesori della Georgia”, tenutasi presso il Museo dei Mercati di Traiano – Roma (17 Novembre 2011 - 5 Febbraio 2012) che ha fatto ammirare ai visitatori 185 preziosissimi reperti, tutti provenienti dal Museo Nazionale Georgiano. Oltre ad offrire un’eccellente opportunità a studenti, dottorandi e specializzandi, le ricerche cafoscarine in Georgia permettono di aggiungere un nuovo tassello alla nostra conoscenza delle culture del Vicino Oriente e contribuiscono ad estendere nel tempo e nello spazio le più antiche radici della nostra stessa civiltà.


Ateneo

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Piano strategico di Ca’ Foscari Il Piano Strategico è il documento che guiderà le scelte di Ca’ Foscari nei prossimi anni, in vista del 2018, ricorrenza dei 150 anni della fondazione dell’Ateneo, all’indomani dell’adesione del Veneto al Regno d’Italia. Si basa su interviste, analisi documentali, confronti con i maggiori Atenei rivali, nonché su momenti di condivisione delle ambizioni strategiche dei principali soggetti preposti al governo dell’Università. Ne riproduciamo alcune delle pagine più significative.

Valori

Ca’ Foscari vuole essere un Ateneo...

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e dei diritti fondamentali; sostegno alle pari opportunità; responsabilità e riconoscimento dei doveri nei confronti della comunità locale, nazionale e internazionale; onestà e integrità; promozione degli studi e delle ricerche scientifiche a livello internazionale; equità, imparzialità, leale collaborazione e trasparenza. • Assume come valore fondamentale il benessere nei luoghi di studio e di lavoro. • Aderisce ai principi e alle pratiche di sostenibilità ambientale e sociale, adottando strategie e comportamenti volti a minimizzare il proprio impatto sull’ambiente e sulle risorse naturali, ad aumentare la coesione sociale e a ridurre le disuguaglianze, a favorire la crescita culturale e il progresso economico sostenibile. • Adotta regole di condotta finalizzate a favorire: la libertà della ricerca scientifica; la trasmissione delle conoscenze e il trasferimento tecnologico per lo sviluppo della società a livello locale, nazionale e internazionale; l’interdisciplinarietà di ricerca e didattica; la valorizzazione delle competenze presenti al suo interno.

umanistici e ambientali dell’Ateneo e la sua localizzazione geografica, per sfruttare l’immenso patrimonio culturale e ambientale di Venezia.

Attento alla didattica Orientato alla ricerca La dimensione di Ca’ Foscari e la presenza di team di ricerca eccellenti ne inducono il riorientamento sulla ricerca, sia di base che applicata. Puntare su una ricerca eccellente, aumentando i fondi a essa destinati, permetterà di migliorare il prestigio dell’Ateneo a livello nazionale e internazionale e quindi la sua capacità di attrarre maggiori risorse finanziarie (pubbliche e private) e più qualificate risorse umane (studenti e ricercatori eccellenti) instaurando così un circolo virtuoso.

Internazionale L’Università Ca’ Foscari Venezia afferma il proprio carattere laico, pluralista e libero da ogni condizionamento ideologico, confessionale, politico o economico. Consapevole dell’importante funzione sociale e formativa svolta: • Si riconosce nei valori della Costituzione della Repubblica italiana, specialmente per quanto attiene allo sviluppo della cultura e della ricerca, al diritto per i capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi. • Favorisce lo sviluppo e la circolazione del sapere, il progresso tecnologico e la crescita culturale e professionale delle persone, in un ambiente improntato al dialogo, alla collaborazione e all’apertura alla comunità scientifica internazionale. • Richiede a ogni membro della comunità Cafoscarina, nell’adempimento dei propri doveri e in relazione ai ruoli e alle responsabilità assunte, di rispettare, proteggere e promuovere i valori cardine a cui Ca’ Foscari si ispira: tutela della dignità umana; rifiuto di ogni ingiusta discriminazione; valorizzazione del merito e delle diversità individuali e culturali; rispetto della libertà

Piano strategico di Ca’ Foscari

Una ricerca eccellente impone un confronto a livello internazionale da cui la necessità, anche sfruttando la visibilità internazionale di Venezia, d’intensificare le relazioni con gli Atenei stranieri più prestigiosi. Ciò permetterà di aumentare il numero di pubblicazioni sulle riviste scientifiche più autorevoli, contribuendo così a migliorare la posizione di Ca’ Foscari nei ranking internazionali, nonché il reclutamento di studenti, ricercatori, visiting student e professor su scala internazionale.

Specializzato La dimensione di Ca’ Foscari spinge a specializzare le attività di ricerca su quegli ambiti tematici in grado di assicurarle, da un lato, complementarietà rispetto agli altri Atenei locali per agevolarne l’integrazione e, dall’altro, vantaggi competitivi rispetto agli altri Atenei nazionali e internazionali. L’identificazione degli ambiti tematici deve tenere in considerazione le competenze distintive dei team di ricerca e i fabbisogni di conoscenza in primis del territorio. Deve tenere altresì in considerazione la tradizione storica in studi economici, linguistici,

Una ricerca eccellente e specializzata permetterà di alimentare anche una didattica altrettanto eccellente e per quanto possibile, dati i vincoli ministeriali, specializzata in termini sia di ambiti tematici che di livelli di erogazione. La dimensione media di Ca’ Foscari induce a puntare su una didattica prevalentemente di 2° e 3° livello e su pochi percorsi formativi di eccellenza. Risulta comunque utile anche una razionalizzazione della didattica di 1° livello, per evitare la duplicazione dell’offerta formativa con altri Atenei così da garantire, da un lato, recuperi di efficienza e, dall’altro, un imprinting più marcato all’offerta formativa, ma anche per garantire che i laureati triennali possano effettivamente soddisfare le esigenze formative del territorio.

Collegato al territorio Una ricerca e quindi una didattica di eccellenza permetteranno il trasferimento di conoscenza utile allo sviluppo economico e culturale, ma anche sociale e ambientale, del territorio e del Paese. L’adattabilità, flessibilità e rapidità di risposta alle esigenze informative, formative e di consulenza del territorio garantite dalla capacità di innovazione strategica e culturale dell’Ateneo contribuiranno a renderlo un interlocutore imprescindibile per il sistema delle imprese, degli enti finanziari, culturali e politici locali. L’obiettivo è instaurare con questi un rapporto di partnership che permetta di valorizzare la ricerca sviluppata reperendo i necessari finanziamenti per continuare a potenziarla.

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Capace di valorizzare la propria localizzazione La posizione di Ca’ Foscari in Venezia offre una cornice unica al mondo per attrarre i migliori talenti tra gli studenti (undergraduate, graduate ed executive), ricercatori, professori e collaboratori facendoli immergere in un contesto stimolante, coinvolgendoli in un’esperienza personale e sociale, ludica, culturale e talvolta persino emotiva indimenticabile. L’obiettivo è permettere ai suoi protagonisti di vivere e far (ri)vivere Venezia attraverso la sua Università.

Capace di valorizzare la propria storia Il 150° anniversario della fondazione di Ca’ Foscari offre un orizzonte evocativo per far partecipare i suoi studenti, ricercatori, professori, collaboratori ed alumni al processo di trasformazione dell’Ateneo, coinvolgendoli in un’esperienza intellettuale, di apprendimento e appartenenza importante, che innova sulla base di una tradizione di consolidata qualità della ricerca e della didattica.

Capace di trasformare i suoi protagonisti La localizzazione, la storia, e soprattutto i traguardi che Ca’ Foscari si pone, costituiscono il contesto e la dinamica migliori affinché tutti i suoi protagonisti possano vivere una lifetransforming experience così come lo è sicuramente stata per chi l’ha vissuta per la prima volta nella Venezia del 1868. L’obiettivo è preparare i propri studenti, ricercatori, professori e collaboratori a realizzare pienamente le proprie aspirazioni, guidarne la trasformazione in individui pronti a vincere le sfide professionali e personali che si troveranno ad affrontare.

Capace di trasformare se stesso Accogliendo la missione sopra citata, non solo i singoli studenti, ricercatori, professori e collaboratori di Ca’ Foscari, ma l’intero Ateneo diventa esso stesso il risultato del processo di trasformazione perseguito, nella consapevolezza della necessità di rimettere continuamente in discussione il proprio modus operandi. Per Ca’ Foscari ritornare almeno in parte al passato, partendo dalla dimensione locale, è il modo migliore per proiettarsi nel futuro, assumendo progressivamente una dimensione globale per diventare una delle migliori Università d’Europa.


Ateneo

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Sostenibilità a Ca’ Foscari

Medaglia “green” per Ca’ Foscari

Sostenibilità a Ca’ Foscari Tutte le iniziative per diventare un Ateneo a “impatto zero”

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Terza carta degli impegni di sostenibilità Ca’ Foscari prosegue sulla strada dell’impegno verde approvando la Carta degli Impegni di Sostenibilità 2012-14, per diventare un Ateneo sempre più sostenibile. Dal 2010 Ca’ Foscari ha inserito la prospettiva di sostenibilità in tutti i suoi documenti strategici e normativi. In questo modo l’Ateneo esprime, anche attraverso gli strumenti istituzionali, la volontà di ridurre l’impatto sull’ambiente e sulle risorse naturali, di aumentare la coesione sociale e di ridurre le disuguaglianze al suo interno, di favorire la crescita culturale e il progresso economico sostenibile del territorio. Ogni anno la Carta viene ri-modulata sulla base di periodici monitoraggi sullo stato di avanzamento dei singoli progetti e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, valutando di volta in volta le criticità, così da poter predisporre eventuali adeguamenti. La nuova CIS 2012-14 contiene quindi tutti gli obiettivi e gli impegni programmati fino al 2014 e rappresenta una revisione delle due carte precedenti. Essa vuole essere innanzitutto uno strumento operativo e contiene quindi azioni molto concrete, suddivise nelle aree più rilevanti per il contesto universitario, come ad esempio promuovere la politica di sostenibilità nell’Ateneo, aumentare la soddisfazione degli studenti e il benessere del personale, migliorare l’efficienza energetica e la gestione dell’acqua, incrementare la mobilità aziendale sostenibile, incentivare la dematerializzazione e la raccolta differenziata (progetto Ra.Di.Ca) e ridurre le emissioni di CO2 (progetto Carbon Management). Nel documento 2012-14 sono stati sottolineati in particolare gli obiettivi di digitalizzazione e dematerializzazione, con particolare riferimento all’eliminazione del libretto universitario cartaceo e alla completa digitalizzazione delle tesi di laurea, senza produzione della versione cartacea e relativa conservazione da parte dell’Ateneo. Maggiori responsabilità vengono inoltre date alla figura dell’Energy Manager, che dovrà monitorare e gestire i consumi energetici delle strutture dell’Ateneo. Infine verranno ampliati tutti gli eventi e le iniziative di sensibilizzazione sulle tematiche della sostenibilità, sia verso studenti e personale, sia verso la comunità cittadina e internazionale.

Ca’ Foscari ha ottenuto per gli anni 2009 e 2010, nell’ambito del progetto Carbon Management stipulato con il Ministero dell’Ambiente, la Certificazione ISO 14064:2006. Bureau Veritas, ente certificatore esterno, ha attestato che il calcolo dell’impronta di carbonio realizzato dall’Ateneo è conforme agli standard internazionali per la gestione ambientale. Ca’ Foscari è sulla strada giusta, quindi, e calcola in modo corretto riscaldamento, mobilità, smaltimento dei rifiuti e tutti gli elementi che concorrono al “peso” ambientale. Per ottenere la certificazione l’Ateneo si è sottoposto ad attività di verifica sul campo, test e ispezioni, mentre un ciclo di visite di sorveglianza continuerà per tutto il periodo di validità del certificato, al fine di garantire il mantenimento della conformità nel tempo. L’Ateneo dunque si sottoporrà nuovamente alle verifiche, al fine di testimoniare l’elevata qualità delle procedure di gestione adottate e la correttezza del proprio operato.

Calcolatore della Carbon Footprint Ecco un altro modo attraverso il quale gli studenti di Ca’ Foscari potranno contribuire ad adottare un comportamento più sostenibile. Sul sito di Ateneo, su Smartphone, su iPhone, su iPod, su iPad potranno ora calcolare la loro personale “Carbon Footprint” e dare una mano all’ambiente. È stato infatti realizzato da Ca’ Foscari uno speciale “calcolatore di CO2”, dove inserire i propri dati di comportamento e poterne ricavare il valore di impatto ambientale. Lo studente inserisce informazioni sulla mobilità (percorso casa-sede di studio, mezzo di trasporto utilizzato), sulla casa (riscaldamento, smaltimento dei rifiuti, consumo di acqua), sul cibo (bio, di stagione, locale, fresco; luogo dove si consuma e periodicità), su beni e servizi: su

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questi dati il programma calcola il “costo di emissione”. Il costo singolo dovrebbe poi essere sommato e confrontato con altri comportamenti, con altre sorgenti di CO2, in modo da avere la possibilità di un miglioramento globale. L’obiettivo non è quello di dare delle nozioni, ma di coinvolgere l’utente, mostrandogli come anche il proprio stile di vita incida sulle emissioni. I comportamenti “virtuosi” verranno evidenziati, dopo la fase di “calcolo”, dall’applicazione. A questo punto l’utente potrà scegliere se intervenire su qualche area e quindi su qualche suo comportamento, dandosi degli “obiettivi” che riducano le emissioni. L’applicazione potrà calcolare il “guadagno” (in CO2) collegato al comportamento virtuoso o alla modifica dei comportamenti, e permetterà di tenerne traccia, con una specie di taccuino in cui appuntare quando e in che misura si è

seguito il comportamento posto come “obiettivo”. Inoltre il programma prevede la pubblicazione dei risultati raggiunti sulla propria pagina di Facebook, in modo che ci sia una gratificazione “pubblica” (e anche una forma di controllo pubblico) che faccia da stimolo all’uso di tali strumenti. Con il fine di favorire comportamenti che riducano le emissioni, saranno riconosciuti dei Crediti Formativi Universitari extra curriculari per l’impegno sostenuto dagli studenti, se in abbinamento ad altre attività formative sulle stesse tematiche.


Cultura

Cultura

CFIL

Ermete Realacci

Conversazioni sul nostro futuro Incontri e dibattiti di economia e politica italiana. L’università si mette in gioco come spazio di discussione libera, con l’obiettivo di prendere parte al dibattito sul futuro del Paese e contribuire con idee e proposte al suo rilancio.

Piero Angela

Ca’ Foscari International Lectures, con grandi protagonisti del mondo scientifico e finanziario internazionale. L’Ateneo si candida come interlocutore affidabile e prestigioso, offrendo a docenti, studenti, imprese e cittadinanza la possibilità di aprire una finestra sul mondo, mettendo in evidenza le potenzialità e il valore aggiunto creato dall’università.

Niall Ferguson

Michael Spence

Nigel Thrift Alessandro Profumo

Viegas Filho e Carlo Carraro

Giorgio Brunetti Lee Changdong

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Cultura

Cultura

Edizioni Ca’ Foscari Leggere l’unità d’Italia a cura di Alessandro Casellato e Simon Levis Sullam

La prima uscita per le Edizioni Ca’ Foscari Pubblicazione leggibile al seguente indirizzo www.unive.it/media/allegato/ Edizioni_cafoscari/2011/libri/ leggere-unita-Casellato-Sullam.pdf

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Anche Ca’ Foscari si è dotata di una University Press, tramite le Edizioni Ca’ Foscari - Digital Publishing. Esse nascono col proposito di favorire la diffusione dei risultati della ricerca nella comunità scientifica nazionale e internazionale, basandosi sulle opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Le Edizioni Ca’ Foscari pubblicano riviste e collane monografiche in formato digitale in tutti gli ambiti della ricerca accademica. I libri e le riviste editi sono resi disponibili via internet con accesso libero e gratuito. Le Edizioni Ca’ Foscari sono state rese possibili grazie al lavoro del prof. Mario Infelise, delegato del rettore ad hoc, e si appoggeranno per il proprio funzionamento sul Sistema delle Biblioteche di Ateneo. Sono rette da un Comitato esecutivo, con responsabilità sull’infrastruttura tecnica e la gestione amministrativa, e da un Comitato scientifico, con funzioni di coordinamento delle attività editoriali. Nel corso del 2012 vedranno la luce le prime 9 pubblicazioni delle Edizioni Ca’ Foscari approvate dal Comitato scientifico: 5 periodici, 3 collane editoriali di ambito umanistico, linguistico e giuridico, oltre al libro Leggere l’unità d’Italia, uscito nel novembre scorso. Il volume è curato da Alessandro Casellato e Simon Sullam, i quali hanno raccolto le letture tenutesi il 6 giugno 2011 durante la giornata «Per una Biblioteca del 150° dell’Unità d’Italia», presso gli spazi della Biblioteca umanistica (Baum) di Ca’ Foscari. Si tratta di trentasette esercizi di lettura, sui più diversi testi, relativi all’Italia di ieri e di oggi, come si può vedere dal sommario.

Indice delle letture Graziadio Isaia Ascoli, Proemio all’«Archivio glottologico italiano», letto da Lorenzo Tomasin Luigi Barzini, The Italians, letto da Ilaria Serra Carlo Bertelli, Traccia allo studio delle fondazioni medievali della storia dell’arte italiana, letto da Michela Agazzi Felicita Bevilacqua La Masa, Anna Erizzo o l’assedio di Negroponte, letto da Nico Stringa Piero Calamandrei, Diario 1939-1945, letto da Stefano Galanti Piero Calamandrei, Discorso sulla Costituzione, letto da Alessandra Zorzi Italo Calvino, Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, letto da Anna Rapetti Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, letto da Giuseppe Goisis Benedetto Croce, Storia d’Italia dal 1871 al 1915, letto da Paolo Mastandrea Vincenzo Cuoco, Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli, letto da Alessandro Casellato Federico De Roberto, I Viceré, letto da Olga Tribulato Francesco Ferrara, Difesa avanti il Consiglio superiore di pubblica istruzione, letto da Andrea Caracausi Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, letto da Simon Levis Sullam Antonio Gramsci, Il Risorgimento, letto da Alfiero Boschiero Primo Levi, Il sistema periodico, letto da Patrizia Canton Primo Levi, Se questo è un uomo, letto da Enrico Palandri Emilio Lussu, Un anno sull’Altipiano, letto da Marco Crestani Gino Luzzatto, L’Alto Adige, letto da Paola Lanaro Niccolò Machiavelli, Il principe, letto da Daria Perocco Alessandro Manzoni, Marzo 1821, letto da Pietro Gibellini Ippolito Nievo, Le confessioni di un italiano, letto da Mario Isnenghi Ippolito Nievo, Rivoluzione politica, rivoluzione nazionale, letto da Marinella Colummi Camerino Pier Paolo Pasolini, Canto popolare, letto da Filippomaria Pontani Carlo Pisacane, Saggio sulla Rivoluzione, letto da Piero Pasini Annabella Rossi, Lettere da una tarantata, letto da Glauco Sanga Giuseppe Rovani, Cento anni, letto da Silvana Tamiozzo Goldmann Giovanni Ruffini, Lorenzo Benoni, letto da Marco Fincardi Umberto Saba, Scorciatoie e raccontini, letto da Alessandro Cinquegrani Leonardo Sciascia, Il quarantotto, letto da Ricciarda Ricorda Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, letto da Carla Lestani Giovanna Zangrandi, I giorni veri, letto da Paola Brolati

“La letteratura in tutte le sue espressioni appartiene alla nostra vita reale in maniera profonda e pervasiva. Parlare di letteratura significa parlare della nostra umanità, di come la comprendiamo e la interpretiamo attraverso le storie che leggiamo, le storie che scriviamo e raccontiamo. Abbiamo libri sul comodino, in borsa per quando viaggiamo, in valigia per le vacanze; ce li prestiamo, li consigliamo agli amici; ci fanno qualche volta piangere, ridere, arrabbiare, sempre ci emozionano e ci trasportano altrove per cinque minuti, per ore”. Pia Masiero delegata del rettore alle Attività letterarie

Lettere e personalia Dediche di un avo garibaldino e di sua moglie ai nipoti, lette da Franca Tamisari Colera e briganti in Calabria in due lettere familiari, lette da Mario Infelise Attorno a una lettera di Cesare Lombroso a Leo Ferrero, scritta e letta da Paolo Puppa Lettera di dimissioni da Ca’ Foscari di Silvio Trentin, letta da Giorgia Ferronato Baratto Cartolina partigiana, letta da Margot Galante Garrone

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Un nuovo nato: Cafoscariletteratura In principio fu Capossela con il suo Marinai, profeti e balene. Con questo lavoro del cantautore, ricco di citazioni letterarie sul tema e il mito del mare, si è aperta l’attività di Cafoscariletteratura, il nuovo settore culturale dell’Ateneo che va ad affiancare le già consolidate attività di teatro, musica, cinema. Sotto la guida di Pia Masiero, delegata del rettore alle Attività letterarie, si inaugura un nuovo modo per parlare di letteratura con gli studenti, che vengono coinvolti in incontri e laboratori con scrittori, traduttori e sceneggiatori, e possono partecipare a numerose iniziative tra cui concorsi per micro-testi e video-recensioni. La seconda iniziativa di questo nuovo nato di Ca’ Foscari ha visto come protagonista Anna Nadotti. Traduttrice di A.S. Byatt, Anita Desai e Amitav Gosh, ha incontrato gli studenti nel marzo scorso in ripetuti e affollatissimi appuntamenti in cui ha raccontato con grazia e levità gli aspetti tecnici e “umani” del suo singolare mestiere. Anna Nadotti ha in realtà inaugurato il ricco programma di “Verso Incroci di civiltà”, che prelude all’attesissimo “Incroci di civiltà”, sicuramente il punto forte di Cafoscariletteratura, il festival letterario ormai alla quinta edizione che, in collaborazione con il Comune e l’Assessorato alle Attività Culturali, attira a Venezia scrittori da tutto il mondo. La prossima edizione si terrà dal 18 al 21 aprile 2012 con 23 scrittori che si alterneranno in incontri, reading, conversazioni, performance, esperienze creative, in una festa della letteratura che mette a confronto culture, geografie, scritture. E sempre a “Incroci di civiltà” è legata un’altra originale iniziativa di Cafoscariletteratura: Videoleggo, un concorso dedicato agli studenti di Ca’ Foscari che in un video di due minuti devono ripercorrere le vicende di una lettura per loro particolarmente significativa. I video e i tre vincitori saranno premiati sul palco del festival “Incroci di civiltà”, un modo nuovo di avviare un dibattito sulla letteratura sfruttando tecnologie particolarmente congeniali ai ragazzi.


Cultura

Cultura

I cineasti del futuro partono da Ca’ Foscari Un Americano a Venezia Ca’ Foscari celebra l’opera di William Congdon Ca’ Foscari Esposizioni inaugura il 5 maggio la retrospettiva William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano. L’esposizione è realizzata in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con Assicurazioni Generali, e comprende oltre 40 opere – che provengono da collezioni private italiane e americane, da numerosi musei americani e da quello dell’Università di Cambridge – sul lungo soggiorno (1948-1960) dell’artista a Venezia. L’esposizione offrirà agli spettatori una vera esperienza sensoriale attraverso l’impiego di nuove tecnologie, messe in piedi dai docenti e ricercatori cafoscarini. Congdon, “l’unico pittore dopo Turner – a detta di Peggy Guggenheim – che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione”, è uno dei maggiori e più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana. Le sue tele saranno esposte nelle sale del piano

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nobile di Ca’ Giustinian dei Vescovi, affiancate da gigantografie del suo soggiorno veneziano, da bacheche con lettere e schizzi, dalla proiezione di disegni, appunti grafici e opere di soggetto veneziano o coeve non riconducibili al percorso della mostra. Al pianterreno degli spazi espositivi, nell’ambito del progetto di ricerca “Venice imago”, sarà offerta al visitatore un’immersione sensoriale nelle opere d’arte, attraverso speciali tavoli interattivi con alcune piante topografiche di Venezia e uno specifico software predisposto dall’équipe del “Computer Vision Laboratory” di Ca’ Foscari. Gli utenti potranno posizionare sulla mappa dei cursori e, muovendoli, daranno il via ad una navigazione visiva dei luoghi dell’epoca che avviene sulle pareti dell’area attraverso opere di Turner, Congdon, Renoir, Monet, Klee e molti altri. Ci sarà spazio anche per raffigurazioni realizzate durante l’età della Serenissima. Una sorta di gioco interattivo in cui il

visitatore, selezionando un punto della mappa, ne sprigionerà i contenuti che verranno riprodotti sulle pareti, mostrando la rappresentazione che di quell’angolo di Venezia hanno dato differenti artisti. Sarà costante in mostra la presenza dei mediatori culturali, studenti opportunamente formati per stabilire nel pubblico una dinamica di attiva interazione con l’opera, rispondendo alle domande, suggerendo specifici sottopercorsi, aiutando il pubblico nella consultazione dei devices multimediali. William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano Ca’ Foscari Esposizioni Ca’ Giustinian dei Vescovi Dorsoduro 3246, Venezia 5 maggio – 8 luglio 2012 A cura di Giuseppe Barbieri e Silvia Burini Orari: da lunedì alla domenica dalle 10 alle 18 Giorno di chiusura martedì Ingresso: 7e Accesso gratuito e riduzioni per alcune categorie

Si è conclusa, e con grande successo “di critica e di pubblico”, la seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il concorso internazionale di cortometraggi realizzati da studenti universitari di cinema e di scienze della comunicazione e da studenti delle più importanti scuole di cinema, che si è tenuto dal 28 al 31 marzo 2012. Cento ore di festival, cento studenti coinvolti nello svolgimento dell’evento, cento opere visionate, 30 titoli in concorso, 14 Paesi partecipanti da tutti i continenti e via vai di studenti che hanno affollato l’Auditorium Santa Margherita dove si svolgevano le proiezioni. La cerimonia di chiusura, svoltasi la sera del 31 marzo, ha visto trionfare il film Le jour où le fils de Raïner s’est noyé – The Day When Raïner’s Son Drowned (Francia, 2011, 15’) di Aurélien Vernhes-Lermusiaux, prodotto dalla scuola di cinema francese Le Fresnoy. Il “corto” è un virtuosistico piano sequenza in bianco e nero con pochissimi dialoghi, in cui si raccontano reazioni e dolore di una comunità investita da un lutto (la morte del figlio di Raïner). Entusiasta della quattro giorni di cinema, che testimonia il successo del settore culturale Cafoscaricinema, il rettore Carlo Carraro: «È una iniziativa importante e di qualità che si inserisce nell’impegno del nostro Ateneo per la produzione di cultura a Venezia. Sono gli studenti i veri protagonisti, perché si tratta

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di una sorta di campionato mondiale studentesco al quale concorrono i “corti” realizzati da universitari, e la manifestazione è realizzata dai ragazzi iscritti a Ca’ Foscari impegnati in tutte le fasi dell’organizzazione. Le cifre di quest’anno dimostrano il successo dell’iniziativa, che va a intrecciarsi anche con Cafoscarimusica e Cafoscariletteratura in un connubio di esperienze artistiche di grande valore». Alla direzione artistica del Festival, come l’anno precedente, il critico Roberto Silvestri, coadiuvato da Roberta Novielli, delegata del rettore alle Attività cinematografiche, responsabile di Cafoscaricinema e “anima” del Festival. «Un’edizione ancora più spettacolare e importante della precedente, con cortometraggi provenienti da tanti paesi di tutti i continenti e un livello certamente molto alto di produzioni che ci ha fatto scoprire tanti giovani talenti». Protagonisti assoluti del Ca’ Foscari Short Film Festival sono stati gli studenti, coinvolti nell’organizzazione e realizzazione della grande ‘macchina’ del concorso: dalla produzione alla giuria, dall’ufficio stampa alla parte tecnica.

Molto apprezzati gli eventi collaterali del Festival: • “Bigrock”, la scuola di computer-grafica tutta italiana che vanta collaborazioni con colossi quali Dreamworks e Pixar; • l’“Echo Park Film Center” di Los Angeles, scuola di cinema speciale fondata (assieme ad altri) da Paolo Davanzo, filmmaker di origini veneziane; • la “Lunga marcia dei marchi cinesi”, un focus dedicato agli spot pubblicitari cinesi del 2008; • due concorsi rivolti alle Scuole del Veneto; • “Oltre il muro”, nato dalla collaborazione tra gli studenti di Ca’ Foscari e i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Treviso; • un omaggio al critico e regista veneziano Francesco Pasinetti; • un focus dal titolo “Agli albori dell’animazione italiana”, con La storia di Lulù di Arrigo Frusta, la più antica sequenza animata nella storia del cinema italiano che sia stata conservata. E il Festival continuerà a vivere attraverso “Viral Competion”, una piattaforma cinematografica collettiva che, sfruttando le potenzialità del Web, mira a coinvolgere studenti, registi e spettatori partendo da una videotraccia, e tassello dopo tassello costituirà un vero e proprio corto ‘comunitario’.


Cultura

Cultura

Ultime dal Teatro

Arti e cultura della Russia

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È passato un anno da quando, il 6 marzo 2011, il Rettore Carlo Carraro ha inaugurato il Centro di Alti Studi sulla Cultura e le Arti della Russia (CSAR) che fa di Ca’ Foscari, unico ateneo italiano ad avere una cattedra di Storia dell’arte dell’Europa Orientale, la base per la diffusione dell’arte e della cultura russa nel nostro Paese . Da allora lo CSAR, diretto dalla prof.ssa Silvia Burini, ha dato vita ad iniziative culturali di grande rilievo, che hanno contribuito ad intensificare i legami tra l’Italia e la Russia e a diffondere l’interesse per la cultura e l’arte russe. Tra le già numerose iniziative, hanno riscosso grande successo le due edizioni di “Ruskino”, festival dedicato al cinema russo, organizzato da CSAR con Ca’ Foscari Cinema. L’edizione 2012 ha visto protagonisti sullo schermo passioni,

amore e buoni sentimenti, sullo sfondo di una Russia contemporanea. Una carrellata di 4 film, in lingua originale con sottotitoli in italiano: L’albero di Natale, L’albero di Natale 2, Trouble Lucky, Due Giorni. I film sono stati proiettati nell’ambito dell’evento Missione culturale San PietroburgoVenezia, patrocinato da Svetlana Medvedeva, consorte del presidente della Federazione Russa che ha appena concluso il suo mandato. www.unive.it/csar

L’Unità d’Italia secondo Ippolito Nievo, ma anche una prima assoluta, Voix sans paroles, insieme agli studenti di Ca’ Foscari. Sono due degli appuntamenti clou di “Molecole. Esperienze, workshop, spettacoli e letture in scena”, il laboratorio teatrale dell’Ateneo realizzato nell’ambito del programma della stagione teatrale di Santa Marta. Storia filosofica dei secoli futuri, testo di Ippolito Nievo che già nel 1859 parlava di unione europea, robot e unità d’Italia, è lo spettacolo che sarà messo in scena il 15 e 16 maggio al teatro di Ca’ Foscari di Santa Marta, come seguito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. La produzione è il frutto di un workshop, un vero e proprio ‘atelier permanente’ rivolto agli studenti e guidato dalla docente Elisabetta Brusa. L’8 marzo è invece andato in scena Voix sans paroles, lo spettacolo di Nanténé Traoré in prima assoluta, risultato di quattro giorni all’opera con il gruppo di giovani studenti e appassionati di discipline teatrali, che hanno seguito l’atelier dell’artista. Un lavoro sulla voce e un’esperienza di voci. Una riflessione intorno alla tragedia a partire dal mito, ma al tempo stesso una ricerca sulla situazione contemporanea. Ancora “Molecole”, ancora una produzione realizzata dagli studenti: La sostanza. Racconti di nuove dipendenze, ideata e interpretata dal gruppo teatrale studentesco H2O non potabile, e andata in scena a fine marzo. Uno sguardo sulle moderne “droghe”, quelle per dipendenza da internet e dai videogiochi. Diventerà infine una pièce teatrale incentrata sul tema della sicurezza il concorso rivolto agli studenti di Ca’ Foscari e basato su un progetto pensato dall’Ateneo insieme all’Inail della provincia di Venezia. In un bando aperto a tutti, di cui a fine maggio si chiuderanno i termini, gli studenti di Ca’ Foscari sono invitati a presentare un progetto teatrale sull’argomento Sicurezza, della durata massima di un’ora. Il copione vincitore sarà portato in scena nel teatro Ca’ Foscari in prima serata e in due matinée per le scuole secondarie superiori. www.unive.it/teatrocafoscari

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Cultura

Sport

Fare sport con noi

Musica a Ca’ Foscari Laboratori, workshop, improvvisazioni live e la nascita di Elettrofoscari, ensemble di musica sperimentale composto da studenti

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MusiCafoscari è un progetto che realizza le attività musicali dell’Ateneo in incontri, workshops, performances, tavole rotonde e improvvisazioni live. L’università, oltre a preparare alle professioni, è un riferimento culturale per le giovani generazioni e per il territorio; in questa prospettiva la musica è una straordinaria occasione di reciproco ascolto e collaborazione, da cui nascono amicizia, curiosità e rispetto. In Italia l’educazione alla musica non è sufficientemente assolta dall’istruzione di base, ed è bene sia coltivata in quanti più modi possibile. La proposta musicale di Ca’ Foscari non si sovrappone a quelle delle istituzioni musicali già presenti sul territorio. L’obiettivo è la musica come esperienza di cooperazione e di apertura ad aspetti rilevanti della contemporaneità. Ne sono protagonisti gli studentimusicisti stessi in workshops permanenti e masterclasses nell’ambito della composizione e dell’improvvisazione contemporanee. Vi hanno partecipato e parteciperanno protagonisti internazionali della musica sperimentale, come Pauline Oliveros, una delle figure carismatiche della musica contemporanea e della stagione musicale californiana degli anni ’60, il performer elettroacustico Luigi Ceccarelli con il contrabbassista Daniele Roccato, Giancarlo Schiaffini (che sarà presente il 20 aprile) e Frederic Rzewski (per il 14 maggio). E questi sono solo alcuni ospiti della stagione da gennaio a maggio 2012. Da MusiCafoscari nasce poi l’ensemble Elettrofoscari, laboratorio di musica sperimentale a geometria variabile composto attualmente da Anita Baldisserotto (voce), Raoul Catalano (percussioni), Jacopo Giacomoni (sax alto), Pier Pontarollo (contrabbasso), Claudio Podeschi (trombone), Luca Ramon (percussioni), Davide Schimd (percussioni, chitarra), Carlo Siega (chitarra classica, chitarra elettrica), Marco Spano (tromba, cornetta), Gianni Zen (chitarra elettrica): tutti studenti o dottorandi di Ca’ Foscari. Elettrofoscari ha riempito il cortile di Ca’ Foscari per la sua prima esibizione ufficiale nel giugno 2010 e ha accompagnato alcuni dei momenti “caldi” dell’anno cafoscarino, come l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2011 e la serata finale dell’ultimo “Short Film Festival”. Per il Festival di ‘corti’ gli studenti-musicisti del gruppo hanno impreziosito con una sonorizzazione dal vivo e contemporanea la proiezione del progetto incompiuto di Charlie Chaplin, “The Professor” (1919). Il gruppo Elettrofoscari è stato selezionato per partecipare al “Festival International de Musique Universitaire” di Belfort, dal 26 al 28 maggio 2012.

Il galeone sul traguardo in volta di Canal alla Regata Storica anno dopo anno davanti a tutti. È il simbolo dello sport a Ca’ Foscari. Il simbolo di una tradizione, quella della voga a Venezia, che lega l’Università al suo territorio. Un simbolo che anche quest’anno incornicerà la stagione sportiva dell’Ateneo con un tocco internazionale, legato agli equipaggi stranieri invitati alla gara. Un respiro internazionale che si aggiunge a quello dell’America’s Cup, che dal 12 al 20 maggio porterà le formula uno del mare a sfrecciare sulle acque del bacino di San Marco. All’organizzazione contribuiscono anche gli studenti di Ca’ Foscari, chiamati come volontari ad accompagnare team e skipper della competizione velistica più antica del mondo. Oltre 100 i ragazzi che hanno risposto alla “call” per partecipare all’evento e testare sul campo come si organizza e si comunica un evento del genere. Esperienze da protagonisti, così come quelle a cui sono chiamati gli studenti di Ca’ Foscari che vogliono imparare a vogare a bordo dei particolari dragon boat, o delle caorline, attraverso un programma di corsi e poi di regate. A questo si aggiungono nuove convenzioni (per la vela con “Vento di Venezia”) o le collaborazioni con il CUS (Centro Universitario Sportivo) per le squadre di volley, basket, calcio a 5, o per la selezione della rappresentativa universitaria veneziana di atletica leggera, tennis, scherma, canoa, judo e altre arti marziali, ai Campionati Nazionali Universitari (CNU) Primaverili.

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Tutto questo è solo una parte di quanto accade sotto i colori di Ca’ Foscari Sport, il nuovo ramo delle attività dell’Ateneo che raggruppa appunto le attività sportive dell’Università. «Pratica e cultura sportiva sono elementi che contribuiscono in modo importante come fattori di formazione e crescita – spiega Antonietta Baldo, delegata del rettore alle Attività sportive – Insegnano il rispetto dell’avversario e delle regole, oltre ad essere strumento di aggregazione e integrazione. Si tratta di fattori che in un contesto universitario acquistano ancora maggiore importanza, e molta di più a Ca’ Foscari, dove sta prendendo forma una comunità viva e vivace che contribuisce attivamente alla vita della città in tutte le sue sfaccettature».

Un panorama articolato, dunque, a cui contribuisce attivamente il “Circolo Ricreativo Culturale Ca’ Foscari”, le cui iniziative vanno dall’esperienza in ghiacciaio con i ramponi al rafting, tanto per citare due “estremi”, ma si snodano anche attraverso i meno spericolati giochi a bocce o a bowling, il tennis o la bicicletta. www.unive.it/cafoscarisport


DM+B&AssociatI

Verso il 2018

Sulle tracce dei saperi a Ca’ Foscari: bibliotracks Leonardo Buzzavo

Il percorso di Ca’ Foscari verso il suo centocinquantesimo anniversario nel 2018 chiama a valorizzare anche la ricchezza di servizi e di risorse che l’Ateneo mette a disposizione della comunità cafoscarina e del territorio. Tra questi spiccano le sue biblioteche, con il loro vasto patrimonio di risorse e servizi: migliaia di libri e riviste, anche in formato elettronico, preziosi volumi e documenti antichi, spazi appositamente pensati per lo studio, fondi e collezioni lasciate in dono a Ca’ Foscari con opere di alto valore letterario e storico. Su queste basi nasce “BiblioTracks – Sulle tracce dei saperi a Ca’ Foscari” ovvero un percorso esperienziale in cui gruppi di studenti, ex-studenti (Alumni) e docenti sono chiamati ad affrontare quesiti interdisciplinari ed enigmi riscoprendo il fascino delle sedi e delle biblioteche di Ca’ Foscari. Nel 2011 si sono svolte due edizioni (Maggio e Novembre), coinvolgendo anche ex-studenti che hanno così potuto rivivere in parte l’esperienza di studio scoprendo però le innovazioni dell’Ateneo. I gruppi di partecipanti hanno dovuto risolvere quesiti ed enigmi riferiti a storia economica, tavole di trascrizione e caratteri orientali, versi di poeti custoditi in camerini e sotterranei, ricerca di nozioni scientifiche all’interno di vastissime banche dati digitali, episodi e aneddoti della storia di Ca’ Foscari e del suo palazzo. Si è trattato di una sfida di saperi e di ragionamento che ha richiesto la condivisone delle conoscenze trasversali e un forte spirito di squadra, elementi chiave oggi nella vita personale e professionale. Cartine alla mano, i gruppi hanno attraversato le numerose biblioteche e sedi di Ca’ Foscari, dai palazzi storici di Ca’ Bernardo e Ca’ Vendramin (che ospitano alcune delle biblioteche di Area Linguistica), alle moderne sedi di San Giobbe (Economia), Malcanton-Marcorà (Studi Umanistici), Santa Marta (Scienze) e Zattere (Servizio Didattico), concludendo il percorso in alcune delle sale più belle del palazzo che fu del doge Foscari, ora sede centrale dell’Università. www.unive.it/bibliotracks

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art night venezia l’arte libera la notte 23 giugno 2012

www.unive.it/artnightvenezia


Ca’ Foscari è chiamata a reagire al cambiamento del contesto economico, culturale, sociale e ambientale, che la crisi, prima finanziaria, poi produttiva e in prospettiva di sostenibilità, ha drammaticamente accelerato. La sfida è la riconfigurazione strategica di Ca’ Foscari come Università moderna e internazionale in grado di differenziarsi, e quindi competere e collaborare, con le Università più prestigiose per assolvere a tutte e tre le sue missioni istituzionali: ricerca, didattica e innovazione, a supporto dello sviluppo economico e culturale del territorio.

L’obiettivo di Ca’ Foscari è innanzitutto offrire ai propri studenti un’esperienza straordinaria e non un prodotto formativo come tanti. Un’esperienza di qualità internazionale, evitando gli effetti negativi della progressiva massificazione dell’università italiana. Un’esperienza che coniughi una ricerca di qualità con una didattica di eccellenza, perché Ca’ Foscari ha l’ambizione di tornare a essere una delle migliori Università d’Europa.


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