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LA DIFESA DEL POPOLO 19 MARZO 2016

UNEBA A Padova il convegno dell’unione degli enti assistenziali

laquestione

Missionarietà quotidiana con un briciolo di profezia

Uneba punta a diventare una delle reti associative di secondo livello, una nuova e inedita figura che nascerà dalla riforma del terzo settore. Un’opportunità, ma anche una responsabilità per un soggetto tra i più fecondi a livello nazionale

Uneba (Unione nazionale istituzioni e ini-

aggiunge Patrizia Scalabrin, di Opera Santa Maziative di assistenza sociale) ha scelto chi ria della Carità, entrata a far parte del collegio dei dovrà guidare verso il futuro l’associazione revisori dei conti dell’associazione. In Veneto gli e i suoi oltre 800 enti associati, quasi tutti non enti associati Uneba sono circa 70: tra questi, alprofit che si dedicano alle persone cuni grandi enti del sociosanitario fragili nel settore sociosanitario e Definite dallo statuto con centinaia di dipendenti, ma anassistenziale, di radici cristiane. che numerose strutture parrocchiali le scelte ideali Sabato 4 marzo il 15° congresso e gli impegni qualificanti e diocesane. nazionale Uneba, che si è svolto alMaurizio Giordano, che ha guil’Opera Immacolata Concezione di per il futuro associativo dato l’Uneba per più di vent’anni, è all’insegna Padova, ha eletto all’unanimità il stato nominato presidente onorario. dell’autonomia suo nuovo consiglio direttivo, che Prima dell’elezione del consiglio nanei prossimi giorni dovrà scegliere e di una forte presenza zionale, i congressisti Uneba si eraal suo interno il presidente. no ritrovati nella chiesa dell’Opera nel terzo settore Nel nuovo consiglio nazionale Immacolata Concezione per la messiederanno anche Elisabetta Elio, direttore gene- sa con il vescovo di Padova mons. Claudio Cirale di Pia Opera Ciccarelli, ed Ernesto Burattin, polla. consigliere delegato di Opera Immacolata Con«Voi di Uneba – ha detto don Claudio nelcezione, in rappresentanza del Veneto, a cui si l’omelia – siete espressione di missionarietà della

chiesa». E ancora: «Una preghiera particolare per Uneba: riscopra sempre la sua profezia». A Uneba e al suo congresso è arrivata, tramite mons. Cipolla e il cardinale Parolin, anche la benedizione apostolica di papa Francesco. La sfida dle prossimo futuro è ambiziosa, Uneba punta a diventare una delle reti associative di secondo livello, nuova figura che sarà istituita da uno dei decreti della riforma del terzo settore di prossima approvazione, come ha ricordato il sottosegretario Luigi Bobba nel suo intervento al congresso, che ha approvato anche alcune modifiche allo statuto dell’associazione e una mozione che riassume gli impegni e le scelte ideali per i prossimi anni, ponendosi come una rete, tendente a incentivare l’autonomia dell’ente e a porsi come uno dei soggetti forti del terzo settore italiano. servizio di Toni Grossi

In alto il vescovo con i partecipanti al congresso Uneba. Sotto, l’intervento di Luigi Bobba.

LA RIFORMA Si sta lavorando agli ultimi decreti legislativi

Verso un “patto di sussidiarietà” per capire cosa davvero cambierà Incon230 l’applicazione della riforma del terzo settore. Affollato il Civitas Vitae di Padova per il congresso nazionale di Uneba (www.uneba.org ), associazione di categoria del non profit sociosanitario. In apertura è intervenuta l’assessore ai servizi sociali della regione Veneto Manuela Lanzarin. In merito ai decreti attuativi della riforma ha ribadito che «il terzo settore in Veneto ha sua tradizione e sue peculiarità, che hanno radici profonde. I modelli di accentramento non ci piacciono, e presenteremo le nostre osservazioni». Uneba ha chiamato come relatore al convegno Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del lavoro, dove in queste settimane si lavora per ultimare i decreti legislativi previsti dalla legge di riforma. Bobba ha fatto il punto sull’iter e sui contenuti dei decreti, e confermato ancora una volta la sua sensibilità alle istanze di Uneba. «Pensiamo di inserire – ha detto il sottosegretario – una norma che richieda il coinvolgimento del terzo settore nella programmazione dei

servizi. Per una sorta di “Patto di sussidiarietà” con l’amministrazione pubblica». Reti del volontariato «Il testo del decreto su sostegno alle reti associative, consiglio nazionale del terzo settore e Csv è quasi concluso. Vogliamo creare dei catalizzatori del terzo settore, e voi di Uneba lo siete già nei fatti. Vorremmo che formazione e controllo nel terzo settore siano svolti attraverso queste reti, come pure tramite le reti vogliamo favorire la qualificazione dei servizi e la loro rappresentanza e interlocuzione con le istituzioni locali e nazionali». 5 per mille «Decreto attuativo sul 5 per mille: siamo al lavoro per rivedere i criteri di accesso, e per avere un meccanismo più trasparente e rendicontabile. Stiamo ragionando, inoltre, su come redistribuire quel 15 per cento delle risorse non optate (in cui cioè il contribuente non ha indicato a che ente dare il 5 per mille). Anziché una redistribuzione proporzionale che privilegerebbe chi già ha di più, ipotizziamo di redistribuire solo a chi è sotto una certa soglia di raccolta». Tempi Ma quali tempi per i decreti? «Dobbiamo completare tutto entro il 15 maggio per inviarlo alle Camere, poi ci saranno le osservazioni delle commissioni parlamentari. Ed eventualmente la possibilità di fare decreti correttivi entro un anno». Servizio civile Quanto all’unico decreto attuativo già approvato, quello sul servizio civile, Bobba ne ha sottolineato due aspetti: la possibilità di svol-

gere 3 mesi del servizio civile in un altro paese dell’Unione Europea, e le agevolazioni agli enti che coinvolgono nel servizio civile giovani con meno opportunità, ad esempio i neet. Al convegno è intervenuta anche suor Liviana Trambajoli della Piccola casa della Divina Provvidenza - Cottolengo, con l’appassionata relazione “Senso – significato – motivazione: radici e linfa dell’organizzazione e gestione dei servizi alla persona”: «La carenza di risorse economiche ha messo in crisi il nostro concetto di offerta di servizi e messo a nudo la nostra fragilità – ha detto – ma i valori non sono negoziabili: sulla logica del mercato devono prevalere la logica e il primato dell’etica. La carenza di risorse economiche deve attivare la nostra creatività della carità». In occasione del convegno svoltosi all’Opera Immacolata Concezione, Maurizio Giordano, presidente uscente di Uneba e consigliere della padovana Fondazione Zancan, ha annunciato l’istituzione del “Premio Angelo Ferro per l’innovazione nell’economia sociale”, alla memoria dell’imprenditore e filantropo, già presidente di Oic, mancato il 13 marzo 2016. Intesa San Paolo e Cassa di Risparmio del Veneto, con la gestione di Fondazione Zancan, assegneranno un premio di 20 mila euro all’organizzazione (onlus, coop, ong, fondazioni, etc.) che abbia contribuito allo sviluppo dell’economia sociale, introducendo servizi o processi innovativi. La cerimonia di premiazione sarà il 5 luglio.


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ERNESTO BURATTIN Sempre più valorizzato il legame dell’unione

“La ricchezza di tante esperienze”

Burattin, direttore generale de Ernesto l’Oic (Opera immacolata concezione), è doppiamente soddisfatto: da un punto di vista quantitativo e soprattutto per la qualità del confronto. «La partecipazione al convegno dell’Uneba è stata molto significativa, anche in termini numerici; d’altra parte stiamo parlando di una delle realtà più importanti nel panorama socioassistenziale italiano: un migliaio di enti, 20 mila dipendenti, circa 200 mila assistiti; numeri sicuramente da far paura, che esigono coordinamento, affinità di intenti, strategie condivise. Devo dire con molta franchezza che tali punti sono emersi con molta limpidità: l’Uneba è un’associazione sana e soprattutto che cerca sempre di camminare con i temi». Un invito che è venuto anche dal vescovo Claudio...

«ll quale ha dimostrato di conoscere molto bene la realtà dell’Uneba, il suo modo di operare, i valori che la ispirano. Siamo in perfetta sintonia, su questo non c’è dubbio». Tuttavia, l’impressione è che stiamo vivendo un momento di svolta. In fondo la presenza di Luigi Bobba aveva questo significato… «La riforma del terzo settore, che il governo sta mettendo a punto, imporrà anche ai nostri enti dei cambiamenti; su questo non vi è dubbio. Ma siamo sufficientemente attrezzati e pronti per affrontare le nuove sfide. Siamo certi che alla fine uscirà una buona riforma, in grado di valorizzare tutti i soggetti che operano a vario titolo nel vastissimo mondo del terzo settore. Dove, tra l’altro, la domanda di servizi è crescente». Anche negli enti dell’Uneba? «Di sicuro. Oltre all’aumento della popolazione anziana, ad esempio, dobbiamo continuamente affrontare tematiche relative al personale. Non è facile trovare le competenze e le figure professionali idonee e adatte; ad esempio noi soffriamo molto della carenza di operatrici sanitarie. Potrà sembrare strano, ma anche in un periodo di spasmodica ricerca di lavoro, non tutti sono disponibili a impegnarsi in alcuni ambiti». Forse le badanti straniere hanno fatto scuola… «Noi non abbiamo alcune preclusione, se non quella derivante dalla qualità del servizio. D’altra parte siamo convinti che in futuro la richiesta aumenterà e bisognerà farvi fronte. Certo per un anziano, poter contare su un’assistente “locale” può essere più gratificante, ma non dobbiamo fermarci a questi aspetti e

Ernesto Burattin. Sotto, il centro Civitas Vitae dell’Oic alla Mandria.

andare oltre. Il mondo degli anziani si sta rapidamente evolvendo, non soltanto dal punto di vista demografico, ma soprattutto nella richiesta di servizi, di opportunità. Come Uneba siano molto impegnati in questo ambito e abbiamo la possibilità di attingere a molteplici espe-

rienze. Direi che il valore e il significato più forte di questo essere associazione, sta proprio nel fatto di poter condividere, di riuscire a mettere insieme percorsi (che talora possono sembrare un po’ stravaganti) ma che alla fine costituiscono una straordinaria ricchezza».


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