UndergroundZine febbraio 2014

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RECENSIONI

DILUVE

“Speed jaculation” GENERE: Thrash/HC ETICHETTA: GhostRecordLabel VOTO: 70/100 RECENSORE: Alessandro

Schumperlin

Speed Jaculation è il secondo lavoro dei Diluve, che ritornano sulle scene a tre anni dal primo lavoro “What the Hell is Diluve...?!?”. La band toscana è più grintosa che mai nel proporre un mix tra Punk harcore ny style e thrash metal costa est. Si sentono le influenze di band seminali quali Mad ball, Agnostic front, Anthrax, D.R.I. e M.O.D. . Ma andiamo per gradi; un minimo di “storia” della band per chi non avesse la minima idea di chi sono i Diluve. La band nasce nel 2006 nei pressi di Bientina (Pisa), come ho scritto poco sopra Nel 2010 uscì il primo EP/Demo ‘What the Hell is Diluve..?!?’’ EP un filino troppo grezzo, ma comunque molto godibile. Dopo alcuni problemi di lineup, arriviamo a questo nuovo EP, con tanto di firma con la casa discografica. Della loro musica trovo poco del punk in quanto tale, se non la parte più goliardica e ironica del genere (basti già guardare la copertina) ed una traccia che, cantata in italiano, ricorda molto le band punk HC dei primi anni 80 e 90. Altra nota è la cover dei NOFX “It’s my job to keep punk rock elite” che troviamo nei sei brani di questo EP. In ambito tecnico, direi che hanno fatto un buon lavoro, forse nell’ultima traccia”Te quiero” avrei cercato altri suoni per le trombe che mi risultano troppo simili ad una canzone dei Rammstein (e per titolo e per riff di trombe), ma per il resto un buon lavoro con gli strumenti che non si sovrappongono o che risultino eccessivamente coperti dagli altri o eccessivamente “esposti”. Interessante anche le abilità della voce del cantante che si amalgama al meglio. “Speed Jaculation”, “Hansjorg” e “Stronzavita” sono le cartine tornasole di quello che sono ora i Diluve, come sempre ascoltate il cd nella sua interezza per poter farvi una vostra idea. Concludendo, pollici in alto per i Diluve, sono stati in grado di proporre un lavoro ottimo, con un certo sapore retrò senza dover per forza copiare e riuscendo a dare una loro personale interpretazione per un genere che è di “confine” tra il metal classico e il punk restando comunque in bilico e non andando a “sforare” da una parte o dall’altra. Aspetto il primo album completo per poter valutare l’evoluzione della band.

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