TMB - Mostra Itinerante

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TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO - TMB La tecnologia di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) è un tipo di gestione a freddo dei rifiuti che sfrutta la combinazione di processi meccanici e processi biologici senza ricorso a nessun genere di combustione. LO SCOPO DEGLI IMPIANTI DI TMB È QUELLO DI SEPARARE I MATERIALI UTILI (CARTA, VETRO, PLASTICA, TESSUTI…)DA RIFIUTI ORGANICI, CHE ESSENDO CONTAMINATI, IL SISTEMA NON RIUSCIREBBE A RICICLARE.

IL TMB NON FORNISCE ASSOLUTAMENTE UN'ALTERNATIVA ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA. L'impianto allo stato dell'arte è progettato per trattare ciò che rimane dopo un'efficace raccolta differenziata, per ottimizzare al massimo la possibilità di riciclo dei materiali.

COME FUNZIONA Fase di pre-selezione meccanica

Fase di trattamento meccanico

Dopo l'ingresso dei rifiuti nell'impianto, avviene una prima pre-selezione meccanica dalla quale si ottiene un sopravaglio (frazione secca) e un sottovaglio (frazione umida).

Fase di trattamento biologico

Questa fase del trattamento si occupa della frazione secca dei rifiuti. Attraverso varie apparecchiature vengono separati i diversi materiali: si ottengono così materie riciclabili, quali vetro, carta, plastiche, tessuti, metalli, e scarti inerti. Le materie riciclabili vengono inviate a filiere specializzate nel recupero delle materie prime, mentre gli scarti ormai inertizzati, quindi non più pericolosi, finiscono in discariche apposite. Questi scarti sono di volume di gran lunga inferiore a quello del rifiuto entrante.

La frazione organica (es. scarti alimentari, vegetali in decomposizione, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti dell'agro-industria), invece, viene inviata a un sistema di percolazione che divide la parte solida da quella liquida, in quanto ognuna verrà trattata con un tipo di lavorazione diversa.

Processo anaerobico > parte liquida Processo aerobico > parte solida

Processo anaerobico

Processo aerobico

Il liquido derivante dal percolatore contiene materiali organici discioltisi dentro. Esso viene pompato dentro un grosso serbatoio chiamato "digestore" che contiene milioni di batteri che vivono in assenza di ossigeno. Questi batteri hanno la capacità di trasformare la materia organica complessa, in prodotti finali stabili e semplici. QUESTO PROCESSO È DETTO ANCHE FERMENTAZIONE ED È UN PROCESSO DEL TUTTO NATURALE. Durante questo procedimento si producono metano e anidride carbonica. Tali emissioni sono controllate da appositi filtri e sono notevolmente minori rispetto a quelle di una discarica e di un inceneritore; È BENE ANCHE CONSIDERARE IL FATTO CHE IL METANO (BIOGAS) PRODOTTO VIENE CATTURATO CON APPOSITI MECCANISMI, E CONVERTITO IN ENERGIA.

La parte organica solida derivante dal percolatore viene inviata in uno spazio apposito dove verrà lasciata riposare, e periodicamente rivoltata, per un determinato arco di tempo che può andare dalle poche settimane a mesi interi.Il prodotto finale di questo processo, detto di stabilizzazione, è il compost, una specie di terriccio. Solitamente per compost si intende un ammendante organico, una sostanza cioè capace di modificare e di migliorare le proprietà e le caratteristiche chimico-fisiche del terreno; ma IL "COMPOST" DERIVANTE DAL PROCESSO AEROBICO DEL TMB, ESSENDO VENUTO A CONTATTO CON ALTRI TIPI DI MATERIALI, NON È ADATTO ALL'USO AGRICOLO, ED È PER QUESTO CHE È PIÙ CORRETTO CHIAMARLO MATERIALE BIOSTABILIZZATO.

Per ogni tonnellata di rifiuti residui in ingresso è possibile generare dal biogas: - circa 80-100 Kw/h di elettricità - circa 100-180 Kw/h di calore

Il biostabilizzato può essere impiegato per: la copertura di discariche la bonifica di siti

(fonte: "MTB - gestione a freddo dei rifiuti" traduzione del rapporto di Greenpeace Gran Bretagna)

la copertura degli argini di strade/ferrovie

SE NE DEDUCE, QUINDI, CHE L'IMPIANTO DI TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO È TOTALMENTE AUTOSUFFICIENTE, E NELL'EVENTUALITÀ PUÒ ANCHE CEDERE ELETTRICITÀ ALLA RETE.

per migliorare le qualità fisiche di un terreno ad uso non alimentare.

METALLI

CARTA

SEPARAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI

MATERIALI INORGANICI

PRESELEZIONE SEPARAZIONE MECCANICA

CONCLUSIONI

VETRO

PLASTICA

TESSUTI

SCARTI INERTI

DISCARICA DI INERTI

PERCOLATORE

MATERIALI ORGANICI

DIGESTIONE AEROBICA DIGESTIONE ANAEROBICA

ENERGIA ELETTRICA

il controllo dell'erosione

BIOGAS

MATERIALE BIOSTABILIZZATO

Considerando che: - solo 1/4 del rifiuto entrante finisce in discarica - che la potenzialità inquinante degli scarti è minore del 90% rispetto al materiale non trattato - che vengono recuperati materiali riciclabili che anche con un efficace raccolta differenziata non vengono identificati - che il potenziale di produzione di gas da discarica con materiale proveniente da TMB è ridotto del 95% rispetto a quello di rifiuti non trattati (studio di Doedens e al. 2000) - che le emissioni dirette in atmosfera sono basse rispetto sia all'inceneritore sia alla discarica - che l'impianto è autosufficiente - che il percolato prodotto da discariche TMB contiene il 50% in meno di inquinanti rispetto al percolato di discariche di rifiuti non trattati - che i costi di un impianto TMB sono inferiori del 60% rispetto a quelli di un inceneritore IL TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO, ACCOMPAGNATO DA UN'EFFICIENTE RACCOLTA DIFFERENZIATA, È UNA VALIDA E CONCRETA ALTERNATIVA ALL'INCENERIMENTO.

UN CONFRONTO INCENERITORE ENÌA (PARMA)

L’INGANNO DEL TMB DI COLLEFERRO Dopo il parere favorevole dell'amministrazione comunale di Colleferro (delibera del 12-02-2010) al progetto dell'ANGENSEL S.r.l. di un impianto di trattamento meccanico-biologico per la lavorazione dei rifiuti urbani sito in località Colle Fagiolara, il 20 agosto 2010 la società, facente parte del gruppo GAIA, presenta la relativa valutazione di impatto ambientale (VIA). DALLA VIA EMERGE CHIARAMENTE CHE IL PROGETTO DI QUESTO IMPIANTO TMB NON COINCIDE CON LE FINALITÀ PER CUI LA TECNOLOGIA DI TRATTAMENTO MECCANICO-BIOLOGICO È STATA IDEATA, e con le esigenze del nostro territorio.Il progetto dell'AGENSEL S.r.l. È UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI CDR (COMBUSTIBILE DA RIFIUTO) IN PIENA REGOLA.

2% Frazione organica stabilizzata CDR

15,25% 35,75%

3% 3%

Materiali ferrosi Materiali non ferrosi

25%

Perdite di processo Scarti non processabili

Dal grafico si può notare che: La frazione di rifiuto che verrà riciclata comprende SOLAMENTE I MATERIALI FERROSI E NON FERROSI (alluminio) la cui percentuale si stima si aggirerà intorno al 6% totale; La produzione di CdR (Combustibile da Rifiuto) derivato dalla lavorazione della frazione secca del rifiuto entrante (plastiche, tessuti, carta e cartoni materiali totalmente riciclabili), sarà di 31.250 tonnellate l'anno. Sempre dalla valutazione di impatto ambientale si legge distintamente che "se bioessiccata la frazione organica stabilizzata (FOS - 35%) sarà utilizzabile come combustibile", e quindi la percentuale di produzione di CdR non sarà più solo del 25%, ma aumenterà notevolmente. Come possiamo notare, questo impianto, a differenza del vero impianto di tmb descritto in precedenza, NON MIRA ASSOLUTAMENTE ALL'OTTIMIZZAZIONE DEL RICICLO DEI MATERIALI, MA ALLA PRODUZIONE DI COMBUSTIBILE PER GLI INCENERITORI CHE IN QUESTO MODO NON CHIUDERANNO MAI. Inoltre questo futuro impianto ha delle importanti incongruenze con la legislazione vigente e le esigenze dell'ambiente circostante:RINUNCIANDO ALLA VALORIZZAZIONE DI TUTTI I MATERIALI RICICLABILI A FAVORE DELLA PRODUZIONE DI CDR ANDREBBE CONTRO LE DIRETTIVE EUROPEE IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI.

COSTO COSTRUZIONE CHI PAGA? OFFERTA LAVORO

SALUTE

180 milioni di euro Il 7% (CIP6) delle nostre bollette Enel sovvenziona anche gli inceneritori 10 dipendenti

CENTRO DI RICICLO E TRATTAMENTO DEI RIFIUTI DI VEDELAGO (TV) 5 milioni di euro Nessun aiuto statale 60 dipendenti

• O.S.M e ARPA dichiarano che le emissioni degli inceneritori sono cancerogene. • L'ordine dei Medici francesi e quello dei medici emiliani hanno chiesto una moratoria contro gli inceneritori. • E' obbligatoria una discarica per rifiuti speciali dove conferire le ceneri prodotte. • Emissione di diossine e nanopolveri dannose per l'uomo e l'ambiente. • Perdita dei certificati e dei marchi di qualità (D.O.P. - I.G.P. …) nel settore agroalimentare per la presenza di sostanze dannose nel suolo.

Riduzione, in percentuale, delle COSTI SANITARI aspettative di vita e costi sanitari non quantificabili.

• Nessun forno o camino. • Possibilità di riciclo vicino al 100% • Nessuna emissione di diossine o nanopolveri. • Nessuna perdita dei marchi di qualità e minor impatto sull'ambiente.

Nessun maggior costo sanitario.

La direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, stabilisce un ordine di priorità: - prevenzione - riutilizzo - riciclaggio - recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia - smaltimento (discarica) Questo impianto, quindi, oltre a prediligere l'incenerimento che è al penultimo posto nella gerarchia, manterrebbe in vita la discarica per altri 30 anni [Valutazione di Impatto Ambientale - Angensel srl -Agosto 2010 pag.14]

L'IMPIANTO SAREBBE NELLE VICINANZE DI UN ORMAI CONSISTENTE COMPLESSO RESIDENZIALE, E DISTEREBBE SOLI 470M DALL'AREA SCOLASTICA; l'area individuata per l'impianto ANGENSEL S.r.l. disterebbe poche centinaia di metri (meno di 500m in alcuni punti) dal Parco Naturale "La Selva" di Paliano, generando così: - un impatto sull'ambiente naturale, soprattutto sull'avifauna stanziale e migratoria - un degrado visivo - l'impossibilità per il Parco di rappresentare un potenziale nodo di sviluppo turistico nel panorama dell'offerta turistica nazionale, una speranza economica ed occupazionale per il futuro dell’intero comprensorio della Valle del Sacco.

Finito di stampare luglio 2012


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