Cronaca di una crisi annunciata di Paco Roca su internazionale

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Cronaca di una crisi annunciata 52

Internazionale 960-961-962 | 3 agosto 2012


Paco Roca è un autore di fumetti spagnolo nato a Valencia nel 1969. I suoi libri sono pubblicati in Italia da TunuÊ. Internazionale 960-961-962 | 3 agosto 2012

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Quanto ha detto per un caffè e un cornetto?

Da quando non c’è più la peseta stiamo perdendo il senso del valore delle cose. Non ci spaventano più i prezzi delle macchine di lusso o il conto di un ristorante raffinato. Ci siamo perfino abituati ai prezzi incomprensibili degli appartamenti.

Investire nel mattone era un affare sicuro, un po’ come l’oro. Era impossibile che gli immobili perdessero valore!

Sembrerà strano, ma faccio ancora confusione con gli euro.

Il mio amico Sagitario ha comprato un appartamento quando gli immobili avevano raggiunto il valore massimo.

E ora che faccio? Neanche se vendo l’appartamento riesco a estinguere il mutuo.

Adesso deve venderlo perché, come tanti altri, è rimasto senza lavoro e non riesce a pagare le rate del mutuo.

Chi avrebbe immaginato che quell’apparente splendore un giorno sarebbe finito?

Le banche ci hanno offerto quella che sembrava la democratizzazione della ricchezza, il “capitalismo popolare”, come l’ha definito qualcuno.

A cosa si deve il tracollo di un sistema apparentemente perfetto?

Che ne dite se aumentiamo un po’ il mutuo, così vi togliete lo sfizio di una bella vacanza ai Caraibi?

Avanti, non vorrete andarvene a mani vuote. Prendete più soldi, non abbiate paura. Non vi servono dei mobili per la casa? E una seconda macchina, ce l’avete?

Anche se sarebbe più corretto dire che le banche ci hanno messo a portata di mano lo spreco. Perché sono state così “premurose” nei nostri confronti?

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Le banche ci danno i soldi per comprare la casa.

Ecco…

…e se usassimo un pizzico di ingegneria finanziaria?

Investire su soldi che non abbiamo ancora… mi piace!

Sono soldi che dobbiamo restituire a scadenza mensile. Soldi a cui bisogna inevitabilmente aggiungere gli interessi.

Ma i banchieri non erano soddisfatti dei guadagni.

Da sempre è così che le banche ottengono i loro profitti.

Come fare allora per guadagnare di più?

Con una perizia degna del miglior alchimista, le banche hanno trasformato il nostro debito in fondi di investimento ad alto rischio, ma molto redditizi.

Così i nostri debiti hanno creato molti più soldi.

L’avidità li ha spinti a speculare su qualcosa di intangibile.

Tutti ottenevano grandi profitti giocando con i nostri soldi.

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L’economia in cui viviamo si mantiene grazie a una crescita continua e spietata. Nel giro di poco tempo siamo passati dalla società dei consumi a quella del consumismo materialistico. Ostentazione e spreco senza scrupoli.

Era come giocare a una partita a Monopoli.

Chi ha avuto l’opportunità di farlo ha comprato o venduto case, oppure ha investito in borsa.

Anch’io, che considero gli scontrini della spesa alta finanza, ho finito per investire non so bene su cosa.

Il consumismo è un sistema piramidale che si regge grazie alla sottomissione di chi sta più in basso, ma aspetta contento la sua opportunità di poter salire di uno scalino.

Posso giocare con voi?

Certo, vieni pure… qui trattiamo tutti allo stesso modo. Vai al via.

Questo allegro spreco a cui ci hanno spinto le banche ci sarebbe costato molto caro.

uff!

Ah, ah, ah!

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A ogni tiro dei dadi, le crepe del sistema aumentavano.

Fino a quando un bel giorno la partita è andata a monte.

È stato il collasso di un sistema che sembrava perfetto.

Mannaggia! Abbiamo fatto un bel casino. Premi “F5”.

No, meglio se riavvii…

Mi sembra di vivere in un racconto di fantascienza in cui la gente abbandona il pianeta prima di un cataclisma. Potremmo dire che la crisi è il sintomo di un sistema marcio ed esaurito.

Edifici fantasma disabitati, intere zone residenziali abbandonate, metropolitane mai inaugurate, ponti rimasti a metà…

La classe media, il grande successo della società del benessere, sta crollando.

È la fine di un’epoca.

Ci hanno licenziato quasi tutti perché il nostro cliente principale è il comune, sono mesi che non paga. Ma com’è possibile?

Molte aziende con l’acqua alla gola sprofondano definitivamente per i debiti dell’amministrazione, che raggiungono ormai i quaranta miliardi di euro. Hop!

Hop! Hop!

Mutui che non si riesce più a pagare, gente che smette di consumare, aziende che chiudono e creano più disoccupazione…

Com’è possibile che i governi non rispettino le regole del gioco?

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In piena crisi, quando ormai da tempo le famiglie avevano cominciato a tirare la cinghia, il comune ha speso allegramente tutte le sue risorse.

Lussuosi padiglioni multiuso, moderne spa in piccoli comuni, enormi e assurde rotatorie…

Ci siamo ingenuamente fidati dei politici perché ci proteggessero e si prendessero cura di noi, e loro hanno dimostrato di essere molto meno sensati dei cittadini.

Poi è stata la volta delle opere faraoniche, dei parchi tematici, dei treni ad alta velocità senza passeggeri e degli aeroporti senza aerei.

Tutto questo ha fermato la crescita…

…la mia famiglia ha dovuto lasciare la casa perché la banca l’ha pignorata. Mio padre è disoccupato e ci siamo trasferiti a casa dei miei nonni… ma i miei genitori devono continuare a pagare il mutuo dell’appartamento…

…e ha fatto crollare la piramide del capitalismo.

Se il denaro non si crea né si distrugge…

…ma cambia di mano…

in che mani è adesso?

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Direttori e manager che hanno portato le banche alla rovina, e che però ricevono stipendi e pensioni da milioni di euro.

Anche se, intendiamoci, queste sono solo briciole. Se risaliamo la piramide troveremo gli speculatori che hanno fatto una fortuna con la compravendita del debito greco.

Solo il 10 per cento della popolazione mondiale…

possiede l’85 per cento della ricchezza.

Secondo lo stesso studio dell’Unesco, il 2 per cento dei più ricchi…

…e i ricchi vogliono restare ricchi. A ogni costo.

E guarda che non parlo solo dei molto ricchi, ma anche di te, di tutti… Credi di vivere male per la crisi?

possiede la metà della ricchezza mondiale.

…chiedilo alle persone che soffrono la fame.

La fame ha provocato un milione di morti nel Corno d’Africa, 800mila erano bambini.

Per non parlare dei regimi dei paesi arabi, protetti per anni dagli interessi energetici e geopolitici dell’occidente...

Cosa stiamo facendo per uscire dalla crisi?

La crisi non è solo economica, è un problema del sistema su scala mondiale.

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I governi di mezza Europa stanno riducendo gli stipendi e le pensioni, proprio non capisco come questo farà aumentare il lavoro…

Ma tutti questi sacrifici che stiamo facendo serviranno a risolvere la situazione?

…per non parlare dei tagli all’istruzione, i soldi che arrivano a scuola non bastano neanche per la carta. Stiamo ipotecando le generazioni future…

…ma almeno questo è servito per mobilitare gli studenti a difesa dei loro diritti.

I nostri soldi stanno servendo per qualcosa che non sia solo pagare gli errori dei politici megalomani e il fallimento del sistema finanziario? Corriamo il rischio di perdere per sempre i diritti sociali che abbiamo conquistato con tanta fatica?

Questo è un momento cruciale. L’opportunità di cambiare il sistema e intraprendere un nuovo viaggio.

Ma non possiamo lasciare tutta la responsabilità ai politici. Hostess, quando si serve il pranzo qui?

C’è un menù per scegliere l’acqua?

Ma questi chi li ha fatti salire?

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Vogliamo davvero portare con noi gli stessi errori che ci hanno condotto fin qui?


Una crescita infinita è impossibile in un pianeta dalle risorse limitate. Dobbiamo arrivare a un’economia equa e sostenibile.

Dobbiamo ricordare ai politici che le riforme non possono limitarsi solo ai tagli allo stato sociale.

Bisogna controllare le banche, eliminare i paradisi fiscali e le losche agenzie di rating, aumentare le tasse sui grandi patrimoni, lottare contro la corruzione, ci vuole una profonda riforma elettorale…

Insomma, tutto ciò che è immorale deve essere illegale.

È una sfida per tutti.

Come sarà questo mondo che creeremo…

dipenderà da noi e dai nuovi valori che porteremo con noi nel nostro viaggio.

dice Gilles Lipovetsky: “Il xxi secolo sarà etico o non sarà”.

Grazie a Vicente P., al professor Quintanilla e a tutti quelli che mi hanno raccontato le loro idee sulla crisi.

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