Trekking Italia_Milano - mag-ago 2012

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LETTERE Puglia, Cammino di San Michele Pensieri e riflessioni sull’esperienza sul Cammino di S. Michele come socio accompagnatore e soprattutto come camminatore. Il gruppo si incontra alla stazione di Bologna nella sala d’attesa dove l’ambiente scenografico è apocalittico decadente dove viaggiatori si mescolano con la fauna locale che trova riparo alla rigidità dell’inverno. Si prende postazione nelle comode cuccette e il tempo di rilassarsi un po’ e già siamo arrivati. Dopo poco siamo al mare in una meravigliosa alba che colora d’oro il mondo. Il gruppo composto da 15 pellegrini si ritrova a inerpicarsi su antichi sentieri percorsi da monaci ed eremiti che trovavano rifugio nelle grotte naturali che diventavano chiese rupestri. Lentamente si sale, ci avviciniamo all’abbazia benedettina di S.Maria di Pulsano, il mare si allontana come un miraggio, siamo in cammino…..in punta di piedi ci ritroviamo in una realtà straordinaria, dove meraviglia e mistero ci accompagneranno per tutto il viaggio. Siamo partiti dove i colori invernali e uggiosi del nord influenzavano il nostro umore e ci troviamo immersi nella luminosità mediterranea. Le luci e le ombre dentro di noi si alternano con la luminosità del paesaggio marino e l’oscurità delle foreste. Festeggiamo la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno in un luogo misterioso circondato dai boschi dell’altopiano garganico nei pressi delle rovine maestose dell’antica abbazia del Monte Sacro riflettendo sulla bellezza del sacro e del profano. Ringrazio i miei compagni di viaggio per lo scambio di conoscenza, simpatia, cordialità. Ringrazio Trekking Italia per le grandi opportunità che mi dà. Ringrazio la vita per essere in cammino. Felice Sarcinelli (s.a.)

Cammino di S. Michele (foto di Felice)

Piemonte, Val Bognanco Si arriva al rifugio il Dosso m 1.754, sistemazione in camerone per 15 persone. Lo spirito dei partecipanti è stato subito di adattamento. Partiamo per la prima escursione al Lago Paione in ambiente isolato con magnifici larici, il lago completamente gelato e molto suggestivo per la severità del posto. La cena al rifugio

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è ottima e tipica. Secondo giorno escursione al passo Monscera, il forte vento e la neve ci dirottano al rifugio Gattoscosa per un tè e torta. Rientrando il vento ci mette nuovamente alla prova sfidandoci ma il gruppo è temerario. Cenone di Capodanno gustoso e compagnia perfetta. Capodanno: escursione al lago Agro, come segnavia seguiamo ometti in pietra, sopra il lago vista con camosci, rientriamo facendo un giro ad anello. Per alcuni era la prima volta che mettevano le ciaspole e sono rimasti soddisfatti e contenti. Luigi Sironi (s.a.)

Francia, Isole di Hyeres Un trek con una ventina di partecipanti provenienti da Lazio, Piemonte e Lombardia, età piuttosto eterogenea: dai nemmeno trentenni ai poco meno che settantenni. Inconvenienti: due persone, a turno, sono restate a letto causa influenza ma niente di trascendentale e al ritorno tutti le hanno coccolate. Clima generale: decisamente buono, alla fine in parecchi casi si sono allacciate quelle che paiono solide amicizie anche fra persone che abitano distanti fra loro - alla sera a cena veri e propri happening! Eravamo il clou del locale. Clima atmosferico: ottimo/tutte giornate da sogno - splendido mistral che ha scompigliato a tutti i capelli (e non solo, non a caso i francesi dicono dei provenzali che sono tutti pazzi a causa del mistral!). Percorsi portati a termine da parte di tutti con soddisfazione generale e commenti d’ammirazione per certi scorci. Logistica squisita l’ospitalità dell’Hotel du Parc. Parecchi soci hanno scoperto per la prima volta queste zone della Provence ed ho provveduto a fornirli di consigli su luoghi da visitare per eventuali futuri ritorni. Come sempre prima di ogni giornata di escursione, ma anche durante l’escursione stessa, si fornisce notizie prima di tutto sulla macro e micro realtà in cui ci troviamo (aspetti socio culturali/storici/naturalistici/ linguistici, la langue d’oc o d’oeil che spiega il perchè del linguaggio provenzale, ma anche semplici curiosità etnografiche) che, devo dire, sempre incontrano l’apprezzamento dei partecipanti se non disgiunte da un sano tocco di autoironia e leggerezza che devono far entrare le persone per diversi giorni in un mondo a parte che ti lasci qualcosa dentro anche nei giorni successivi quando torni alla routine. In definitiva un gran bel clima sotto tutti gli aspetti. Pietro Gruppi (s.a.)


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