Touring 11/2023 - italiano

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#11 | novembre 2023 | Fr. 4.50

NE TCS SEZIO TICINO GINA 69 LLENGE! PA

T CHA PAGINA 70 TC S E S P O R I DI AUTO T A N IO TORNA L A S S APPA À PER GLI UNA NOVIT GINA 74 ELEPASS PA OFFERTA T

camionista per vocazione

lavoro. Che non attrae Per Manuela Schenk è più di un ffali restano vuoti. i giovani. Ma senza autisti gli sca

TEST SEGGIOLINI Due bocciati per sostanze tossic e | NUOVA TOYOTA PRIUS La capostipite delle ibride rinasce finalmente bella | TRA CRATERI E ORTENSIE Alla scoperta dell’isola azzurra di aial


Un adesivo che fa la differenza! Accettando la pubblicità, la vostra cassetta delle lettere inizierà subito a riempirsi di opportunità: dai buoni ai campioni di prodotti fino alle raccolte di sconti, e ancora inviti a eventi da non perdere. Per non lasciarvi sfuggire nemmeno un’offerta coprite l’avviso «Nessuna pubblicità» sulla cassetta delle lettere con i nostri simpatici adesivi e approfittate di tante offerte imperdibili.

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Ogni giorno Manuela Schenk è in viaggio con il suo grande camion. Nel reportage ci racconta del suo appassionante lavoro. Oggi, in tutta Europa v’è una forte carenza di conducenti di mezzi pesanti p. 10 . Pure in Svizzera ogni anno 2000 posti di guida restano vacanti. Rispetto ai mastodonti della strada, la Toyota Prius p. 38 di quinta generazione è un peso leggero con le sue 1,6 tonnellate. In versione plug-in hybrid, si aggiorna fuori e dentro. Rinasce con linee graffianti e una potenza di 223 CV. Per chi ama far trekking ecco Faial p. 54 nelle Azzorre. Lontana dalle masse l’isola azzurra offre un’ampia rete di sentieri ben curati lungo i crinali dei crateri spenti. Fra tappeti verdi che si alternano ad un paesaggio lunare merita ben una visita, specialmente in autunno.

Copertina: Manuela Schenk, foto Pia Neuenschwander

Felix Maurhofer, caporedattore

Olivier Vogelsang

Benvenuti

p.

34

Il Salone dell’Auto di Ginevra (GIMS) s’ha da fare. Parola di presidente. Nell’intervista Alexandre de Senarclens ci spiega il concetto. TCS Sezione Ticino 68

Tanti auguri agli amici dell’ACS!

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In arrivo la 3a TCS eSport Challenge

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Una novità per gli appassionati di auto

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Finalisti TCS all’ETEC in Montenegro

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Offerta Telepass

L’edizione in cifre

Nel 2022 in Svizzera sono stati immatricolati 160 camion a propulsione elettrica. Pagina 16

novembre 2023

Il TCS ha messo sotto la lente 30 seggiolini auto. 2 sono stati bocciati per sostanze tossiche. Pagina 28

Oltre 1,3 milioni i decolli/atterraggi effettuati agli aeroporti e aerodromi svizzeri nel 2022. Pagina 30

3


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Le teste sagge si proteggono

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Sono state 3123 le persone contate alla guida di un veicolo a 2 ruote (moto escluse).

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Fonte TCS, *obbligo di casco

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Da un conteggio svolto dalle sezioni TCS in tutta la Svizzera risulta che soltanto la metà dei conducenti di veicoli a due ruote indossano il casco. La quota è particolarmente bassa per i monopattini elettrici.

14%

Pizzicando nella mobilità

? la domanda

uale la pi elo e nello k h a) vettura da F1 b) e-berlina Lucid c) auto da corsa elettrica dell’ETH d)) Dragster Top-Fuel d

Risposta corretta: c) La «Mythen» creata da studenti del Politecnico federale di Zurigo e dell’Università di Lucerna (HSLU) ha stabilito il record mondiale di accelerazione per i veicoli elettrici. Va da 0 a 100 km/h in 0,9556 s, quasi come i Dragster Top-Fuel. La Lucid Air Sapphire ci mette 1,8 s, i bolidi da F1 circa 2,6 s.

novembre 2023

Scopri i tuoi superpoteri! L’ormai tradizionale Giornata della Luce in programma il november 0 l’occasione per ricordare l’importanza della visibilit nel traffico e premiare c i gi sceglie un abbigliamento ed accessori luminosi. Non mancano certo le possibilit per vestire in modo intelligente e contribuire ad aumentare la sicurezza stradale per tutti gli utenti. uoi sapere uali superpoteri nascosti possiedi Allora partecipa alla uper ero perience di MAD I I L e vinci uno dei 0 buoni del valore di C 100 l’uno in palio. ramite l’azione Cas las ai inoltre la c ance di farti rimborsare l’ac uisto di indumenti e accessori alta visibilit . madevisible.swiss/it/superhero

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In pillole Una dolce sorpresa dal pattugliatore

Austria, vignetta giornaliera dal 2024

Presto ad 80 all’ora in autostrada?

Auto Zürich, fiera colma di novità

In novembre i soci c e c iameranno per un guasto riceveranno, oltre all’usuale assistenza competente, una confezione mini C oco etit eurre. Con uesto gesto il Club ringrazia i soci di rendere possibile il test pneumatici, giunto alla 0a edizione. gni anno, la C atrouille interviene uasi 0mila volte per problemi con i pneumatici 1 di tutte le panne .

Dal 0 gli automobilisti possono ac uistare una vignetta giornaliera per le autostrade austriac e al prezzo di , 0 euro. Conviene solo per viaggi di un solo giorno considerando c e il bollino da 10 giorni aumenter solo leggermente a 11, 0 euro finora , 0 euro . Invariato il prezzo della vignetta annuale, pari a , 0 euro.

Dal 0 , l’ fficio federale delle strade stra intende ridurre la velocit massima consentita sulle strade nazionali a 0 km nelle ore di punta per decongestionare il traffico. Il C riconosce c e uesta misura necessaria a breve. A lungo termine non risolverebbe per il problema, dovuto ad una rete non pi ovun ue adeguata alle esigenze attuali.

La edizione della rassegna automobilistica si svolger dal al novembre nei padiglioni di Messe ric . Grande attesa per uest’appuntamento c e vede l’adesione di una sessantina di marc i, un record nel panorama dei saloni internazionali. Il pubblico potr partecipare dal vivo alle ben 1 anteprime in programma.

tcs.ch/info-turistiche

La cifra

6

Il numero di turbine del parco eolico di ainte Croi , c e entrer in funzione in novembre. Distribuita su due siti, la prima centrale eolica del canton aud dovrebbe produrre milioni di k all’anno e coprire il consumo di elettricit di 0 000 utenti, ovvero la totalit del bisogno annuale del comune e delle imprese industriali locali. 6

auto-zuerich.ch


Visto per voi Invio «Touring», addio alla plastica

Osservazioni e riflessioni sulla mobilità in generale da parte di Illustres Questa volta: Consegne nelle ore di punta

I lettori se ne saranno accorti, da ualc e mese ricevono la nostra rivista senza l’involucro trasparente. rimarr cos . Con 10 edizioni all’anno e 1,1 milioni di copie il risparmio ingente tonnellate di plastica, pari a 1 tonnellate di C 2 per la produzione, consegna e il riciclo delle buste. Ci corrisponde alle emissioni di 1 000 auto per 100 c ilometri percorsi.

Piogge di stelle e desideri

Keystone

In ottobre con un po’ di fortuna si possono avvistare miriadi di stelle cadenti. Il primo picco di meteore uello delle Draconidi nella notte fra l’ e il , seguite dallo spettacolo delle rionidi ed infine le auridi. ui accanto uno sciame di Draconidi. La foto composta con singole immagini, tutte riprese nel villaggio di La a uela in pagna.

7


Top 5

ald

I cantoni con le reti stradali più lunghe

1

Berna

2

Il Vaud possiede un decimo della rete stradale svizzera. Con poco meno di 200 chilometri è il cantone con più autostrade.

Lunghezza: 12 380 km

Lunghezza: 8411 km

Di cui autostrada: 177 km

Di cui autostrada: 193

3

Zurigo

Con 1,58 milioni di abitanti è il cantone più popolato; copre il 4% del territorio della Svizzera. Ha poco meno strade del Vaud.

La startup Tsubame ha dato vita al celebre robot della serie animata che ha spopolato nel mondo dagli anni ’80. Dopo quasi 45 anni prendono vita i protagonisti della franchise Mobile Suite Gundam ideata da Yoshiyuki Tomino e Hajime Yatate nel 1979. Ryo Yoshida, fondatore e presidente della Tsubame Industries avrà, come tanti altri bambini, sognato di pilotare uno di questi «Mecha». Nato a Tokyo, ha studiato biotecnologie all’università prima di avviare l’azienda che produce protesi di mani mioelettriche. Ed ora ecco Archax: robottone antropomorfo dotato di quattro ruote, alto 4,5 metri e con un peso di 3,5 t. La cabina di pilotaggio ha alcuni monitor, sui quali appaiono le immagini captate da telecamere esterne. Con l’ausilio di questi video il pilota, posto all’interno del busto dell’automa, è in grado di manovrarne con dei joystick braccia e mani.

Argovia

4

Situato nel nord-ovest della Svizzera, il cantone è due volte al quarto posto: per abitanti (711 232) e rete stradale.

Lunghezza: 8393 km

Lunghezza: 6580 km

Di cui autostrada: 164 km

Di cui autostrada: 104 km

2 5

Gundam diventa realtà

Vaud

La rete stradale svizzera ha un’estensione totale di oltre 84 800 km. Del totale, quasi un settimo ricade sul canton Berna.

1

4

3

Un giocattolo costoso Si dovranno sborsare sui tre milioni di franchi per acquistare uno dei cinque esemplari progettati. «Il Giappone eccelle nei settori dell’animazione, dei giochi, della robotica e dell’automotive. Volevo creare un prodotto che racchiudesse in sé tutti questi elementi», spiega il 25enne. Spera che in futuro possa essere utilizzato nei soccorsi in caso di catastrofi o nell’industria spaziale. Archax sarà presentato al Japan Mobility Show che apre a fine mese. Fabbricato in lega di metallo e plastica leggerissima, si muove in due modalità. Una in verticale e una orizzontale in versione veicolo capace di viaggiare fino a 10 km orari.

5

San Gallo

5303 km di strade si snodano su una superficie di 2026 km2. Ciò corrisponde a 2,6 km d’asfalto per km2, ovvero 0,6 più della media dei cantoni svizzeri.

Mobilità, geografia ed opere ingegneristiche: qui puoi scoprire fatti interessanti sulla Svizzera, presentati in forma di hit parade.

tsubame-hi.com

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Fonte: UST

Lunghezza: 5303 km Di cui autostrada: 149 km

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In tutta Europa si è disperatamente alla ricerca di camionisti. Manuela Schenk dimostra quanto possa essere appagante questa professione. La bernese ha rinunciato a un buon posto nel settore sanitario e ora guida autoarticolati. Ciò che la entusiasma del suo lavoro è la varietà, la libertà e la responsabilità che comporta. Testo Juliane Lutz Foto Pia Neuenschwander

La regina della strada


Guarda chi guida: la camionista davanti al suo Scania da 450 CV, lungo 16,5 e alto 4 metri.


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Manuela Schenk solleva un pochino l’autocarro lungo 16,5 metri prima di fare retromarcia lungo il ripido pendio fino alla rampa dell’Unione dei produttori di frutta e verdura. Carica rapidamente i prodotti freschi, si congeda con un sorriso e torna nella cabina del suo Scania R450. Lungo il viaggio verso Basilea, il gerente della ditta le comunica il programma per il giorno successivo. Fino a sera sarà impegnata a consegnare cassette di lattuga, bietole, mango e altro ancora ai magazzini di vari rivenditori nella città sul Reno: «Quello che mi piace del mio lavoro è che faccio qualcosa per la società, assicuro che gli scaffali siano sempre pieni». È contenta quando, dopo l’ultima consegna, un dipendente la saluta con le parole: «Gli autisti della ditta Krummen hanno tutto sotto controllo, sono sempre puntuali». Nonostante gli ingorghi è riuscita ad arrivare all’ora stabilita. «La puntualità è importantissima, perché noi autisti svolgiamo un ruolo di rappresentanza per le nostre aziende», afferma Manuela Schenk. Figure professionali come quella della 31enne sono rare e richieste. «In Svizzera, circa 2000 posti di lavoro resterebbero vacanti ogni anno se le aziende di trasporto e logistica non assumessero autisti dall’estero», sostiene David Piras, segretario generale dell’associazione di categoria dei conducenti Les Routiers Suisses. Inoltre, l’età media degli autisti che lavorano in Svizzera è superiore ai cinquant’anni, dunque ben presto raggiungeranno l’età della pensione. Secondo l’Unione internazionale dei trasporti su strada (IRU), la mancanza di camionisti si sta aggravando in tutta Europa. In Austria, ad esempio, sono necessari tra gli 8000 e i 10 000 autisti in più rispetto a quelli che il mercato è in grado di 12

fornire, mentre in Germania si stima che ne manchino fino a 100 000. «Anche in Polonia e in altri Paesi dell’Est c’è penuria di conducenti, quindi non possiamo coprire all’infinito la nostra carenza con persone provenienti dall’Europa», spiega David Piras. E per i cittadini di Paesi terzi, i permessi di soggiorno sono difficili da ottenere.

Meglio il camion che l’ospedale Manuela Schenk ha persino rinunciato a un lavoro meglio retribuito come tecnica di radiologia medica in ospedale per mettersi al volante di un camion da quattro tonnellate. «Mio padre è autista di mestiere e quando ero bambina spesso mi portava con sé. Per me, passare la notte sul camion era il massimo» ricorda mentre lampeggia per indicare a un camionista che può accostare davanti a lei. Lui la ringrazia attivando le quattro frecce. Nel corpo dei vigili del fuoco volontari di Neuenegg, dove è tuttora attiva, nel 2020 le avevano chiesto se voleva guidare l’autopompa. In questo modo ha potuto ottenere la patente C. Nel 2021 ha iniziato a guidare camion e a lavorare a tempo parziale all’ospedale. Dal dicembre 2022 è in servizio presso l’azienda di trasporti e logistica Krummen di Kerzers, che impiega 350 autisti e dieci autiste. «Quando sono passata al trattore a sella sono stata molto sostenuta dai capi e dai dipendenti. D’altronde, l’azienda si ›

«Quello che mi piace del mio lavoro è che faccio qualcosa per la società, assicuro che gli scaffali siano sempre pieni»

touring


Sguardi meravigliati Ogni tanto succede ancora quando Manuela Schenk sbuca dalla cabina del truck.


Flessibilità Spesso il disponente informa l’autista soltanto nel pomeriggio del programma per il giorno successivo.

Aggancio/sgancio Manuela Schenk sotto il camion mentre attacca i cavi e tubi freno tra semirimorchio e trattore.


comporta in modo socialmente responsabile», dichiara la camionista. I veicoli sono nuovi e i salari dignitosi; inoltre, prestano attenzione alla compatibilità tra lavoro, famiglia e tempo libero. All’inizio alcuni erano sorpresi vedendola spuntare dalla cabina di guida, ma tra gli autisti è stata subito accettata. «Dove mi manca la forza fisica, devo usare di più la testa. Inoltre – aggiunge – cerco di risolvere le cose da sola». Ma viene sempre aiutata. Non c’è da stupirsi, perché le vogliono tutti bene e poi non ha problemi ad interagire con le persone.

«Mio padre è autista di mestiere e quando ero bambina spesso mi portava con sé. Per me, passare la notte sul camion era il massimo» Secondo l’Associazione svizzera dei trasporti stradali ASTAG, 221 giovani hanno completato l’apprendistato di autista di veicoli pesanti nel 2022, nemmeno il 5% dei circa 5000 professionisti che ogni anno vanno in pensione o cambiano posto di lavoro in Svizzera. Ecco perché ASTAG promuove programmi per chi intende lanciarsi in questa nuova carriera. E le aziende che vogliono occupare i posti vacanti devono fare degli sforzi mirati. Per esempio, Planzer, uno dei grandi novembre 2023

nomi in Svizzera, si rivolge specificamente a persone provenienti da altri settori, e non solo attraverso i social media. «Siamo pure presenti al Trucker&Country Festival di Interlaken con una bancarella dove, fra uno spuntino e una birra, gli interessati possono saperne di più sul lavoro di autista», spiega il portavoce Jan Pfenninger. «E andiamo alle fiere delle professioni con il nostro simulatore di guida, dove i giovani possono provare virtualmente cosa significa guidare un camion indossando un visore VR». Poiché l’azienda vuole avvicinare i giovanissimi a questo interessante mestiere, non può mancare ai Truck Days nel Museo dei Trasporti di Lucerna. Forte coesione La sera, quando Manuela Schenk arriva con il suo camion nei parcheggi affittati da Krummen a Pratteln per agganciare un portacontainer, tutto è occupato. Un autista, già rilassato su una sedia da campeggio davanti al suo semirimorchio, vedendo l’impiccio, sale in cabina di guida, recupera il portacontainer e libera un parcheggio in modo che la bernese possa fare l’operazione di aggancio. Finita la manovra, parcheggia il suo veicolo accanto a quello del collega. Poco dopo arriva un altro amico. I tre stanno insieme, fumano, ridono molto e ordinano una pizza. «Nei periodi di punta trascorro l’intera settimana nel camion», racconta Schenk. Oggi può utilizzare la doccia e la toilette dell’azienda, aperta 24 ore su 24, dove si trovano i parcheggi in affitto. «Altrimenti ho sempre a bordo una tanica d’acqua per lavarmi alla buona». Durante il giorno, programma le «pause pipì» in modo da poter usare i bagni dei clienti. E a volte deve andare tra i cespugli. «In questo lavoro ci si deve adattare», spiega ridendo. La mattina dopo avvia il mo- ›

Classi di camion fino a 3,5 tonnellate furgoni e autovetture trasformate (LCV)

fino a 7,5 tonnellate camion leggeri

fino a 18 tonnellate camion medi

Oltre 18 tonnellate camion pesanti

Da 40 tonnellate e di lunghezza superiore a 18,75 metri: Eurocombi 15


L’importanza dei camion in cifre

42200 i camion immatricolati in Svizzera nel 2022. Il parco rimane praticamente invariato da una decina di anni. Per contro nello stesso periodo sono aumentati del 36% i furgoni: il dato è passato da 308 884 nel 2012 a 421 014 l’anno scorso.

17,4

miliardi di tonnellate-chilometro: il totale delle prestazioni fornite nel trasporto merci sulle strade svizzere, in crescita del 28% sul 2000. Il 95% ricade sul traffico pesante con camion e trattori a sella, e il restante 5% su veicoli per il trasporto di merci leggeri.

1997 milioni di tonnellate-chilometro: tante le prestazioni fornite nel trasporto di minerali non energetici nel 2021. Seguono le derrate alimentari con quasi 1911 milioni di tonnellate-chilometro e i prodotti agricoli con 1295 milioni di tonnellate-chilometro.

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3350

donne in Svizzera sono in possesso di licenza di condurre cat. C (con certificato di capacità) per veicoli di peso massima superiore a 3,5 t. 2200 autiste hanno la patente CE (certificato di capacità) per guidare trattori della classe C con rimorchio di oltre 750 kg. A confronto, gli uomini muniti di patente C e CE (certificato di capacità) sono rispettivamente 87 487 e 71 850.

160

dei camion di nuova immatricolazione in Svizzera nel 2022 erano a propulsione elettrica, contro 2492 veicoli pesanti a diesel sulle nostre strade. 16 dei trattori a sella di nuova immatricolazione erano elettrici e 1087 alimentati a diesel. Da notare che dei 2902 camion messi in circolazione nel 2020 erano elettrici 31 e dei 974 trattori a sella appena 2.

2000

i conducenti di veicoli pesanti che attualmente mancano in Svizzera. Le imprese ripiegano su personale straniero. L’Austria cerca a sua volta da 8000 a 10 000 autisti e in Germania ne mancherebbero addirittura 100 000, secondo stime.

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Fonti: Ustra, UST, Les Routiers Suisses, Camera di commercio austriaca

È vero che i furgoni stanno conquistando terreno, ma i veicoli pesanti continuano ad assicurare il 95% del trasporto di tutte le merci in Svizzera. Nota positiva: le statistiche sulle immatricolazioni mostrano che le flotte di autocarri iniziano ad essere elettrificate.


La 31enne ha un debole per i «bestioni»: nel tempo libero, Manuela Schenk guida un’autopompa dei vigili del fuoco di Neuenegg.

tore alle cinque. Sta andando in Svizzera orientale. Compra un caffè e un croissant in un’area di servizio. Non c’è tempo per fermarsi a fare colazione. Il tempo stringe. Poi porta l’autocarro carico a Basilea. Oggi è in servizio in centrale, ciò significa che preleva i container dai vari terminal e li porta ai parcheggi di Pratteln. Da lì, altri autisti della Krummen partono per la consegna della merce. Lei guida, sale e scende dal sedile numerose volte, strappa un sorriso a un impiegato del terminal notoriamente scorbutico e al telefonino si fa spiegare come allungare un telaio. «Forse gli altri automobilisti si lamenterebbero di meno trovando una fila di camion sull’autostrada tra Berna e Zurigo se sapessero tutto il lavoro che facciamo», puntualizza. Più tardi deve andare in Germania, il suo primo viaggio all’estero. «Mi piace stare sempre in un luogo diverso e alternare tra il volante e il lavoro fisico», spiega di buon umore. Davanti alla rampa dell’enorme centro di distribuzione di Lahr la prima cosa da fare è aspettare, come spesso accade. Manuela Schenk approfitta del tempo e mangia un panino. Anche se un giorno avrà dei figli, vuole continuare a guidare. «Bisogna solo essere super organizzati», dice. David Piras di Les Routiers Suisses sa che questo è possibile. «Con aziende grandi e ben strutturate, ci sono sempre viaggi che possono essere pianificati con precisione». novembre 2023

«Forse gli altri automobilisti si lamenterebbero di meno trovando una fila di camion sull’autostrada tra Berna e Zurigo se sapessero tutto il lavoro che facciamo»

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La macchina al posto dell’uomo Un modo per contrastare la carenza di camionisti è rappresentato dai veicoli senza conducente. In Svizzera, Planzer testerà un servizio di consegna a guida autonoma, mentre un camion senza autista percorrerà presto le autostrade tedesche in via sperimentale. Testo Juliane Lutz

Visualizzazione Planzer

«Il nostro obiettivo non è quello di rendere superflui gli autisti, ma di impiegarli sfruttando meglio i loro punti di forza», afferma Björn Lindner. Il responsabile del settore Innovazione di Planzer è a capo di un progetto per la consegna di pacchi con un furgone elettrico autonomo a Dietikon dall’estate 2024. L’azienda di trasporti svizzera prevede di utilizzare questi veicoli per i compiti più ripetitivi. Esternamente il furgone di Planzer assomiglia a un LOXO, ma più grande. Per chi non lo ricordasse, LOXO è stato il primo transporter a guida autonoma a circolare su strada nel nostro paese a febbraio. Il veicolo in prova da Planzer coprirà una distanza di quattro chilometri entro il perimetro urbano. I clienti saranno informati via mail e SMS su dove possono ritirare la merce ordinata e sul numero del comparti-

Assomiglia ad un armadio su ruote il furgone senza conducente che Planzer testerà a Dietikon a partire dall’estate 2024.

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mento in cui si trova il pacco. Potranno poi aprirlo in modo semplice e sicuro tramite smartphone. Per il progetto, Planzer collabora con la startup statunitense Udelv, che produce veicoli autonomi per l’ultimo miglio in grado di caricare e scaricare autonomamente i plichi. I furgoni Udelv utilizzano la tecnologia basata sull’intelligenza artificiale dell’azienda israeliana Mobileye, leader mondiale nella guida automatizzata. I veicoli dotati di questa tecnologia imparano ad ogni chilometro che percorrono. «Finora la tecnologia Mobileye non è stata utilizzata in Svizzera», spiega Lindner. Planzer ha ordinato cinque veicoli da Udelv. Presso l’Ufficio federale delle strade si sta valutando la richiesta di un permesso speciale in più fasi per due anni. «Poiché la corrispondente modifica del codice stradale è prevista per il 2025, speriamo che a partire da allora potremo utilizzare i veicoli di trasporto autonomi a livello commerciale», afferma Lindner. Camion autonomi in autostrada Entro la fine del decennio, in Germania i camion a guida autonoma dovrebbero essere all’ordine del giorno. MAN, Knorr-Bremse e Bosch, per citare qualche compagnia, stanno lavorando a questo progetto, con il supporto scientifico dell’Istituto Fraunhofer e delle Università tecniche di Monaco e Braunschweig. Altri partner sono Autobahn GmbH e TÜV Süd. Il progetto di ricerca è denominato «Atlas-L4». Lo sviluppo tecnico del prototipo è in pieno svolgimento, il camion a guida autonoma sarà testato su un tratto autostradale a partire da giugno 2024. Il luogo esatto è ancora da definire, ma,stando a MAN, presumibilmente sarà farà tra Monaco e Norimberga. I primi veicoli utilizzati dai clienti dovrebbero circolare a partire dal 2025. Già dal 2021 in Germania i veicoli completamente autonomi possono partecipare al traffico stradale pubblico in aree prestabilite e approvate. Il progetto «Atlas-L4» intende dimostrare che l’uso in autostrada di veicoli senza conducente è possibile già oggi. Inoltre, i camion autonomi sono un modo per contrastare la massiccia carenza di autisti in Germania. touring


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eicoli elettrici leggeri automatizzati guidano la mobilit del futuro | l presidente dell’ A sulle chiusure al an ottardo | na rete stradale efficiente per la izzera novembre 2023

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La mobilità di domani? Elettrica e compatta L’Arena della mobilità, giunta alla quinta edizione, si è svolta a Berna il 19 e 20 settembre scorsi. Le vetture automatizzate e la mobilità leggera elettrica sono stati i temi al centro dei lavori. Testo Jérôme Burgener Foto Olivier Vogelsang

Una relatrice ha particolarmente impressionato Raffaella Silvestri e Tom Marty, entrambi esperti in mobilità all’Ufficio federale dell’energia (UFE). Li abbiamo seguiti durante la seconda giornata dell’Arena della mobilità, organizzata dall’Accademia della mobilità del TCS. «Nella sua presentazione sui veicoli elettrici leggeri e la protezione del clima, Mascha Brost, scienziata presso il Centro tedesco per l’aeronautica e l’astronautica (DLR), ha analizzato il potenziale teorico della mobilità leggera e ha mostrato uno studio secondo cui, in Germania, fino al 50% dei chilometri percorsi in auto potrebbe es-

sere sostituito», ci spiega Tom Marty con evidente entusiasmo. Raffaella Silvestri aggiunge: «Uno studio analogo potrebbe essere condotto anche nel nostro paese, dove il 43% degli spostamenti quotidiani è inferiore ai 5 km. Ciò potrebbe portare a delle riflessioni interessanti». Tutti i partecipanti sembravano votati alla causa della mobilità leggera ed elettrica, che include sia le bici e i monopattini elettrici che le vetture o i camioncini da consegna compatti. Una delle principali sfide è ottenere l’accettazione generale di questi nuovi veicoli, come sottolineato da Thomas Kuwatsch, cofondatore di Ari Motors:

«L’importante è convincere gli utenti che i veicoli più piccoli e più leggeri possono portare dei vantaggi». Dei vantaggi che Raffaella Silvestri e Tom Marty intravedono pienamente, essendo loro stessi dei fervidi utenti dei mezzi di locomozione leggeri. «Vivo in collina e con la mia e-bike posso fare tutto: ad esempio portare i miei figli a scuola, fare la spesa ecc. È pratico e veloce», racconta Raffaella Silvestri. Nemmeno Tom Marty, più urbano, si separa dalla sua bici, senza motore: «È multimodale nella vita quotidiana o per le escursioni del weekend. E quando devo trasportare qualcosa di più grande, ›

Tom Marty e Raffaella Silvestri: avanti per la mobilità sostenibile!

novembre 2023

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I due esperti in mobilità hanno seguito le presentazioni con interesse.

tipo la spesa settimanale o un oggetto ingombrante acquistato in un negozio di bricolage, ricorro volentieri a una cargo bike elettrica». Incontrare e creare contenuti Complessivamente i due esperti concordano che l’Arena della mobilità arriva al momento giusto. Tom Marty, che è intervenuto anche alla tavola rotonda intitolata «La mobilità leggera incontra la mobilità condivisa», ritiene che la mobilità abbia un problema di peso che è essenziale affrontare: «Ma anche qui, le opportunità sono molteplici. Questo evento ci permette di riunire le principali parti interessate e spero che da questo tipo d’incontri emergeranno delle buone idee per definire meglio e promuovere insieme la mobilità leggera in 24

Svizzera». Raffaella Silvestri ha visto l’Arena come un’opportunità per raccogliere una documentazione riguardante la micromobilità, dato che la letteratura su questo soggetto è finora piuttosto scarsa: «Non solo ho avuto modo di seguire delle presentazioni che mi hanno dato spunti da approfondire, ma ho anche avuto delle conversazioni interessanti durante le pause. Infine, e soprattutto, ho potuto constatare che altre donne che lavorano nell’ambito della mobilità hanno partecipato alla conferenza». Si sono quindi avuti degli scambi proficui sia durante le tavole rotonde, sia attorno a un meritato caffè all’Eventforum di Berna tra una presentazione e l’altra. Nel settore della micromobilità, la Confederazione, tramite l’Ufficio fede-

rale dell’energia, partner dell’evento, collabora strettamente con l’Accademia della mobilità del TCS. Un partenariato accolto favorevolmente da Tom Marty, che giudica questa collaborazione importante: «Alcuni dei progetti più appassionanti di cui ho potuto occuparmi erano in collaborazione con l’Accademia della mobilità. Carvelo è uno di essi e rappresenta un ottimo esempio, che abbiamo potuto sostenere anni fa e che oggi è presente in tutta la Svizzera. Abbiamo pure dei progetti comuni in corso, come Smargo. Con i veicoli utilitari leggeri condivisi siamo solo agli inizi». Raffaella Silvestri si dice ottimista: «Com’è stato sottolineato nel corso della giornata di oggi, ogni persona ha la propria storia e le proprie esigenze. Penso che il fatto d’aver una vasta offerta di touring


La tavola rotonda dedicata alla mobilità leggera e condivisa ha permesso a Tom Marty di esporre le sue osservazioni e il suo punto di vista.

3 domande a Jörg Beckmann, Direttore dell’Accademia della mobilità del TCS

prodotti e servizi tra i quali scegliere possa contribuire decisamente a una mobilità sempre più sostenibile», ha commentato, riassumendo le discussioni sulla mobilità di domani. Per concludere queste due giornate intense di dibattiti e ricerca di soluzioni per il futuro, la «Swiss Alliance for Collaborative Mobility» (CHACOMO), gestita dall’Accademia della mobilità del TCS, ha conferito per la prima volta l’«Oscar CHACOM». Il riconoscimento è stato assegnato al canton Basilea Città, in particolare per le sue misure di promozione del car sharing (condivisione dell’automobile). Questo premio speciale è destinato ad enti territoriali che dimostreranno un notevole impegno a favore della mobilità condivisa o collaborativa. novembre 2023

Dove ci troviamo con la mobilità automatizzata? In Svizzera sembra che il dibattito sulle navette autonome si sia placato. Dopo che le nostre aziende di trasporto pubblico erano scese con verve in campo solo per poi riuscirne in sordina, abbiamo avuto ancora una volta la conferma che in Svizzera è meglio non lanciarsi a capofitto all’inseguimento di ogni astro nascente. Tuttavia, l’automazione sta facendo passi da gigante. A livello internazionale, ad esempio, grazie a ulteriori salti quantici in ambito digitale e al successo di «waymo» e «cruise», i più noti servizi di taxi autonomi. E nel nostro Paese? Sul piano nazionale stiamo facendo progressi grazie soprattutto agli sforzi dell’Ufficio federale delle strade, che sta adeguando il quadro normativo ai servizi altamente automatizzati. Secondo me, al centro dei dibattiti sul «veicolo autonomo» nei prossimi anni ci sarà la questione del suo potenziale dirompente (ovvero un intero mercato che viene sostituito da un’innovazione in rapida crescita, n. d. r.). Se potremo presto chia-

mare un taxi robotizzato 24 ore su 24, salirvi a bordo in pochi minuti e farci portare in qualsiasi luogo, allora il trasporto pubblico classico e quello individuale sono sul punto di fare la fine delle carrozze trainate da cavalli. Altro tema discusso in occasione dell’Arena svizzera della mobilità è la «mobilità leggera». Cosa si intende con questo termine? Attualmente osserviamo che le auto elettriche stanno diventando sempre più pesanti nonostante presentino un miglior bilancio ecologico; quindi, molti veicoli riescono a percorrere meno chilometri per chilowattora. Eppure la mobilità elettrica mira proprio al contrario: concetti di veicoli piccoli e leggeri che consumano meno risorse e meno energia, quali i monocicli, bici e monopattini elettrici o ancora gli scooter, microcar e nanotrucks. Questo ne fa un elemento focale della nuova mobilità urbana all’interno di città vieppiù sostenibili. A mio parere, la mobilità leggera è quindi il tema su cui dobbiamo e possiamo impegnarci seriamente fin da ora a differenza forse della mobilità automatizzata del futuro. 25


«Non tutto può essere trasferito su rotaia» Il presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, Fabio Regazzi, è infastidito dal dibattito ideologico sull’ampliamento della rete stradale. Il ticinese spiega quali ripercussioni hanno sul suo cantone le chiusure al San Gottardo. Testo Dino Nodari

La chiusura della galleria del San Gottardo ha conseguenze di vasta portata sul Ticino. A Berna si presta sufficiente attenzione al cantone e ai suoi abitanti?

Fabio Regazzi: Sì e no. Al momento delle chiusure e delle interruzioni, c’è sempre un grande stupore sui media, tra i politici e i consiglieri federali. Ci si preoccupa del Ticino come destinazione turistica, per l’approvvigionamento del cantone e per coloro che devono regolarmente attraversare le Alpi. D’altro canto, le stesse cerchie propongono, come alcuni anni fa, la chiusura per tre anni del tunnel autostradale e l’introduzione di un inattuabile sistema di navette o di un pedaggio che tasserebbe i viaggi da e per la nostra regione. È un fatto incomprensibile. Quali conseguenze economiche hanno i recenti incidenti al Gottardo sulla nostra infrastruttura stradale e ferroviaria?

Purtroppo molto pesanti. È diventato difficile compiere in un solo giorno il tragitto di andata e ritorno tra Ticino e Svizzera tedesca, come molti fanno. Ma non ne risentono solo i pendolari, anche il turismo ne soffre. Chi voleva trascorrere un paio di giorni in Ticino in autunno, probabilmente ha optato per un’altra destinazione o ha rinviato il viaggio al prossimo anno. Oltre ai tempi di percorrenza più lunghi, ci sono anche molti ritardi, treni sovraffollati e altri disagi. A seguito dell’incidente nella galleria di base, pure il traffico merci è stato gravemente compromesso, con ripercussioni sulle catene di approvvigionamento e successive conseguenze per molte piccole e medie imprese. 26

Foto Emanuel Freudiger

In Svizzera investiamo abbastanza nelle nostre infrastrutture?

Rispetto ad altri paesi, diamo alle infrastrutture una priorità piuttosto alta. Tuttavia, dobbiamo fare attenzione, perché già da tempo questo dibattito si è ideologizzato. Alcuni vogliono bloccare l’ampliamento della rete autostradale ed opporre il traffico ferroviario a quello stradale. Ciò è inconcepibile, perché la rete autostradale svizzera è rimasta de facto ferma al punto in cui fu progettata negli anni ’60. Nel frattempo, però, la mobilità è cresciuta. Sotto la spinta della demografia e dell’immigrazione le esigenze di mobilità sono cresciute. Sbaglia completamente chi pensa che bloccando il potenziamento della capacità viaria si riesca ad arrestare questa tendenza. Non c’è un’altra risposta valida per far fronte agli ingorghi che si verificano quotidianamente su numerosi punti della nostra rete. L’apertura del secondo tubo del San Gottardo potrà risolvere questi problemi?

Solo in piccolissima parte. Il risanamento della galleria aumenterà senz’altro la sicurezza e rafforzerà sostanzialmente l’affidabilità del collegamento. Oggi basta il minimo incidente per provocare diverse ore di interruzione del traffico. Ma la seconda canna a corsia unica non risolverà né il problema delle code d’attesa ad entrambi i portali né gli interminabili ingorghi sul resto delle strade nazionali e negli agglomerati. Almeno, però, con il sì al secondo traforo del Gottardo si è finalmente superato un dogma ideologico che non aveva alcun motivo di esistere. Infatti, qualcuno deve spiegarmi perché

Fabio Regazzi è fautore di una politica orientata alle soluzioni.

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i due tubi del Seelisberg vanno bene, mentre una struttura analoga a una ventina di chilometri più a sud no. Lei si è battuto con forza per il Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali (PROSTRA). Perché è importante adeguare l’infrastruttura stradale in Svizzera?

La circolazione stradale, sia quella privata che quella delle merci, è complementare a tutte le altre modalità di trasporto, dalla ferrovia all’aviazione fino alla navigazione. Abbiamo bisogno di una politica dei trasporti orientata alle soluzioni, libera da dogmi e il più differenziata possibile. La strada offre un’altra qualità di trasporto rispetto alla ferrovia. Non tutto può essere trasferito su rotaia. In Svizzera e in Europa si adottano misure a favore dell’elettromobilità e che riguardano anche le imprese. Sono sufficienti?

L’elettrificazione della mobilità individuale è una realtà. Il successo e la velocità di questo processo saranno determinati dal mercato, dalla capacità delle batterie, dai nuovi sistemi di ricarica rapida e, non da ultimo, dal prezzo dei veicoli e dell’energia e dalla loro disponibilità. Non saranno le sovvenzioni a velocizzare o rallentare questo processo. I soldi possono essere investiti in modo diverso e più efficace. Le città adottano iniziative per limitare la mobilità individuale a favore del trasporto pubblico. In che modo questo sviluppo incide sull’economia?

Fabio Regazzi L’imprenditore del settore metallurgico di Gordola è diventato nel 2020 il primo ticinese ad essere eletto presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri. Nato nel 1962, è consigliere nazionale per Il Centro dal 2011 e ora si candida al Consiglio degli Stati.

Molto negativamente, perché la strada ricopre un ruolo chiave nelle catene di approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda la logistica dell’ultimo miglio. Riguardo alle restrizioni al traffico, talvolta incomprensibili, all’interno delle località, mi chiedo quale legittimità democratica abbia questo tipo di politica. Dobbiamo smetterla di affrontare queste questioni in modo dogmatico. Recentemente, lei ha sostenuto una mozione che mira a mantenere una gerarchia dei limiti di velocità, ad esempio i 50 sugli assi stradali principali e i 30 nei quartieri. Può dirci per quali ragioni?

I limiti di velocità devono rimanere strumenti da utilizzare laddove è necessario proteggere i pedoni, i bambini distratti nei pressi delle scuole o altri utenti della strada. Non devono diventare uno strumento vessatorio per ostacolare inutilmente gli automobilisti. Anche questi ultimi hanno dei diritti che vanno tutelati, purché non siano in conflitto con altri interessi superiori. In linea di massima, l’obiettivo della mozione è definire priorità e regole per mettere un po’ di ordine nel dibattito sul limite dei 30 km/h. novembre 2023

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Il posto più importante della vita Nell’ultimo test del C , dei 0 seggiolini per bambini anno ottenuto almeno la nota consigliato . Due modelli vengono bocciati per la presenza di sostanze nocive. Testo ominic raf Test

Due vincitori e due bocciati La buona notizia la maggior parte dei seggiolini controllati soddisfa le prescrizioni legali e i pi elevati re uisiti a tutela dei consumatori, c e in alcuni casi vengono persino superati nettamente. 1 modelli ottengono il voto molto consigliato , sette un consigliato . Nella categoria da 0 a centimetri la palma va al guscio per beb esafe i i Go Modular i ize + i i Modular i ize ase . uesto seggiolino per bambini fino a circa un anno d’et , con imbracatura cinture a bretelle e base Isofi , si fissa in modo facile e stabile. Convince soprattutto per la geometria del guscio c e assicura un buon comfort e un’ottima protezione del piccolo in caso di incidente. Nella categoria da 100 a 1 centimetri troviamo a capolista il C be olution i i . uesto rialzo con sc ienale adatto a bambini dai uattro ai dodici anni. possibile fissarlo agli ancoraggi Isofi , ci c e ne accresce ulteriormente la stabilit laterale impedendo c e il seggiolino si ribalti in curva. Nei veicoli con poco spazio per la testa, l’altezza del dispositivo pu peraltro causare ualc e problema. 28

Cybex Solution T i-Fix. Buon rialzo con schienale per bambini dai quattro anni in su. L’opzione di fissaggio extra per una maggiore stabilità impedisce che il seggiolino si ribalti. Categoria: 100–150 cm, ca. 260 fr. punteggio globale: 70%; sicurezza: 68%; uso/ergonomia: 72%; sostanze tossiche: 80% Valutazione TCS: molto consigliato ★★★★☆

Gli unici due modelli c e non sono stati promossi sono il ebble 0 ro e il ebble 0 ro + amil i 0 ro , entrambi gusci per beb fino a un anno e mezzo del marc io Ma i Cosi. Il motivo c e i materiali del rivestimento contengono del naftalene, un solido incolore sospettato di provocare il cancro. Non comprare alla cieca ltre all’attuale test dei seggiolini si consiglia di dare uno sguardo ai risultati pubblicati negli anni precedenti, c e dal 0 0 sono confrontabili direttamente con le ultime valutazioni. Inoltre vale la regola generale tutti i seggiolini testati a partire dal 01 c e anno ricevuto il voto consigliato o miglior possono essere raccomandati ancora oggi senza problemi.

ebbene i test del C offrano una panoramica utile e delimitino la scelta, l’ac uisto di un seggiolino per bambini non dovrebbe avvenire alla cieca. i consiglia vivamente di comprarlo in negozio e di farsi consigliare professionalmente. Ancora meglio se ci si presenta con il proprio veicolo e il bambino per provare il seggiolino prescelto. Attenzione dal settembre 0 non si possono pi produrre e importare seggiolini con l’omologazione N eg. . La vendita di stock di magazzino comun ue ancora possibile fino ad agosto 0 . Non previsto alcun divieto di utilizzo di uesti seggiolini e uelli esistenti potranno continuare ad essere impiegati senza restrizioni. Foto ald

I futuri genitori anno mille cose cui pensare. olitamente il seggiolino auto non in cima alla lista delle priorit e l’ampia gamma di prodotti non facilita il compito. Ma vale la pena dare un’occ iata pi da vicino, perc ne va nientemeno c e della sicurezza dei passeggeri pi vulnerabili. Il test dei seggiolini per bambini del C , effettuato due volte all’anno, costituisce una base decisionale c iara, neutrale e affidabile una prestazione c e il C fornisce da anni a favore dei consumatori in vizzera. er l’attuale test, gli esperti del C anno esaminato una selezione di trenta modelli delle marc e pi note.

rg einhard

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Consigli per l’uso Dopo l’acquisto è opportuno impratichirsi a maneggiare il seggiolino. Le istruzioni per l’uso del sistema di ritenuta e quelle del veicolo vanno assolutamente rispettate.

In particolare assicurarsi che le cinture siano sempre ben tese. Lasciare aperte le giacche nella zona della cintura addominale, in modo che questa aderisca il più possibile al corpo del bambino.

Maxi-Cosi Pebble 360 Pro + FamilyFix 360 Pro. Il rivestimento è contaminato da naftalene (rischio cancerogeno), motivo per cui questo guscio per bebè non è consigliato e valutato «insufficiente».

Le cinture e gli schienali dovrebbero essere adattati regolarmente al bambino che cresce. In nessun caso passare troppo presto ad un seggiolino per la categoria successiva.

Categoria: 40–87 cm, ca. 570 fr. punteggio globale: 18%; sicurezza: 76%; uso/ergonomia: 54%; sostanze tossiche: 18% Valutazione TCS: non consigliato ★☆☆☆☆

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I fatti

Si torna a volare L’aviazione civile svizzera non è ancora ai livelli prepandemia. Tuttavia, come mostrano le cifre a fine 2022, il settore sta rapidamente recuperando quota. Testo Dino Nodari

percento dei voli in partenza dalla Svizzera era diretto verso destinazioni europee. Il 7,5 percento dei viaggiatori si è recato negli USA, il 6,8 percento in Asia.

3134

Il numero di aeromobili immatricolati nel 2022, di cui 1702 aerei. In costante espansione la flotta di elicotteri, da 199 nel 1990 a 354 l’anno scorso.

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Tanti gli incidenti e inconvenienti gravi che hanno coinvolto velivoli immatricolati in Svizzera nel 2022. Per inconveniente grave s’intendono eventi imprevisti con un’alta probabilità che si verifichi un incidente quali avvicinamenti involontari tra due aeromobili.

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1 344 397 I movimenti (decolli ed atterraggi) registrati complessivamente nel traffico aereo l’anno scorso. Di questi, 463 493 ricadono sui grandi aeroporti d’importanza nazionale.

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Tanti gli aeroporti regionali operativi in tutta la Svizzera. Il più frequentato è quello di Grenchen con 58 830 voli in arrivo e partenza, seguito da Birrfeld von 56 386 movimenti. Il più piccolo, quello di Bressaucourt, ne ha registrato 6252.

3900

metri: le piste più lunghe in Svizzera. Ginevra e BasileaMulhouse si condividono questo primato. A ZurigoKloten, il principale scalo elvetico, la più lunga arriva a 3700 metri.

Fonte: Ufficio federale di statistica (UST), «Aviazione civile 2022»

81,2

Illustrazione Oliver Maier

43 570 768

Il totale dei passeggeri in arrivo e partenza dagli aeroporti svizzeri. A confronto, nel 1990 erano 19 944 463. Nel 2019, l’anno prima che scoppiasse la crisi del coronavirus, si era segnato il record con 58 561 919 passeggeri locali o in transito. 30


l punto

Occorre uno sviluppo mirato

«A tambur battente le organizzazioni ambientaliste hanno lanciato il referendum sbandierando slogan ideologici tipo ‹prati al posto dell’asfalto»

Foto Emanuel Freudiger

Peter Goetschi, presidente centrale TCS

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In autunno il arlamento, a larga maggioranza, a dato luce verde al Decreto federale sulla fase di potenziamento 0 delle strade nazionali ampliamento mirato di tre gallerie a an Gallo, asilea e ciaffusa e costruzione di corsie aggiuntive sui tratti ankdorf c nb l irc berg e Le engeron G Coppet N on D . I progetti, per miliardi circa, saranno finanziati tramite il ondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato A , alimentato esclusivamente dalle diverse tasse a carico del traffico motorizzato. Il Consiglio federale giudica la sistemazione di uesti tronc i indispensabile a garantire la funzionalit della rete viaria nel suo insieme. Nei punti critici si sono raggiunti livelli di saturazione tali da provocare ingorg i e rallentamenti ricorrenti le code sono raddoppiate negli ultimi dieci anni arrivando a totalizzare uasi 0 000 ore. ra il 00 e 01 il traffico aumentato del 1 sotto la spinta, in particolare, della forte crescita demografica. Il governo stesso ammette c e si risc ia il collasso su oltre 0 c ilometri di autostrade se i cantieri approvati non venissero realizzati. A tambur battente, le organizzazioni ambientaliste anno lanciato il referendum sbandierando slogan ideologici tipo prati al posto dell’asfalto . Ma ual la situazione c e ci troviamo ad affrontare effettivamente asti citare un dato statistico le autostrade, c e costituiscono appena il della rete complessiva, assorbono circa il 0 di tutto il trasporto motorizzato. ogliamo c e il traffico scorra fluido sui grandi assi stradali, facili da insonorizzare, oppure preferiamo c e le reti cantonali vengano invase dal traffico d’aggiramento erc , contrariamente a uanto pretendono coloro c e osteggiano una rete moderna ed efficiente, la mobilit non scomparir come per magia ed illusorio pensare di trasferire la domanda interamente sui mezzi pubblici, c e gi oggi toccano i limiti di capacit nelle ore di punta. iamo realisti e prendiamo decisioni assennate per i prossimi decenni. mettiamola di stigmatizzare gli ampliamenti puntuali dell’infrastruttura autostradale e ricordiamoci c e uesta costituisce la spina dorsale della nostra economia e la base stessa della nostra mobilit . Le autostrade completano organicamente la rete ferroviaria. La Confederazione a preventivato stanziamenti ben pi massicci per la rotaia senza c e ci abbia suscitato simili levate di scudi negli ambienti favorevoli alla strada. D’altronde sarebbero del tutto fuori sintonia con la popolazione, talmente i nostri spostamenti sono diventati multimodali. e governare significa prevedere, allora investiamo oggi in una mobilit sicura, sostenibile e liberamente scelta dall’utente. Il Consiglio federale e il arlamento potranno contare sul pieno sostegno del C a uesta nuova fase di sviluppo mirato delle nostre strade nazionali. 31


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«Ginevra», si riparte Dopo quattro anni di pausa il Salone internazionale dell’automobile di Ginevra avrà di nuovo luogo dal 26 febbraio al 3 marzo 2024. Una sorta di aperitivo si è tenuto ad inizio ottobre in Qatar. Testo Daniel Riesen

I saloni automobilistici non sono più gli stessi di un tempo, quando per i costruttori e per gli appassionati era scontato esserci. Sono arrivati gli anni 2010, quando le case hanno iniziato a trovare più chic partecipare alle fiere dell’elettronica oppure addirittura rinunciare in toto alle esposizioni, sebbene il sostegno dei fan non fosse diminuito. Le ragioni erano molteplici. Innanzitutto, i costi elevati. Ma anche la mancanza di esclusività: una mostra genera molta attenzione e molta copertura mediatica, ma gli espositori devono condividerle con i loro concorrenti. Tuttavia, il Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra (GIMS) riprende slancio, come ci assicura nell’intervista il nuovo presidente del Comitato permanente, Alexandre de

Foto Olivier Vogelsang

Senarclens. A cominciare con il GIMS Qatar quest’autunno; e poi a fine febbraio 2024, come di consueto nei padiglioni del Palexpo. Ginevra punta su una rassegna classica, dove l’automobile rimane al centro dell’interesse. Non è stato diverso a Monaco di Baviera in settembre, quando ha avuto luogo per la seconda volta dopo il 2021 l’IAA Mobility. Articolata in due parti: una sezione business (B2B) nei padiglioni espositivi ai margini della città e grandi stand per il pubblico, i cosiddetti Open Spaces, distribuiti nel centro. Tra questi i marchi nazionali, Renault… e molti fornitori cinesi con ambizioni di esportazione. La loro presenza potrebbe far scuola ed essere un’opportunità, anche per Ginevra.

IAA Mobility

Altra città, altra esposizione La parte pubblica dell’IAA Mobility a Monaco di Baviera era liberamente accessibile nel centro. Un magnete l’enorme Porsche 911, a livello degli occhi della statua equestre del Principe Massimiliano I.

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«L’edizione 2024 non deve essere grandiosa. L’importante è che abbia luogo»

Alexandre de Senarclens Alexandre de Senarclens (48), ginevrino di nascita, è stato eletto alla presidenza del «Comité permanent du Salon international de l’automobile de Genève» dal 1° luglio 2023. Succede a Maurice Turrettini. De Senarclens è avvocato specializzato in diritto bancario. Da vent’anni è impegnato in politica per il partito liberale radicale. È sposato e padre di tre figli.

L’ultimo Salone dell’Automobile di Ginevra si è svolto nel marzo del 2019. La lunga pausa rende più difficile la «riconquista», come Lei ha già definito il nuovo tentativo per il 2024?

Alexandre de Senarclens: Sono stati anni davvero difficili. Nel 2020 abbiano dovuto annullare a causa del Covid-19 pochi giorni prima dell’apertura e l’anno dopo l’obbligo di mascherine e certificato hanno complicato la situazione. Nel 2022 e 2023 il contesto economico in cui opera l’industria ha impedito agli espositori di posizionarsi decisamente. Ma ora i tempi sono maturi per ripartire. I costruttori hanno perso un po’ la «consuetudine» che ogni primavera arrivava Ginevra. L’edizione 2024 non deve per forza essere grandiosa come certe annate prima della crisi sanitaria. L’importate è che abbia luogo. novembre 2023

La decisione di organizzare l’evento è quindi definitiva?

Assolutamente. Il Geneva International Motor Show (GIMS) si farà a Ginevra nel 2024. Non è fondamentale la grandezza, ma la qualità. Il GIMS si propone di dimostrare che le fiere sono ancora necessarie per il contatto tra marche e pubblico. Speriamo in numerose anteprime. Una decisione presa con così ampio anticipo comporta però dei rischi per il Comitato permanente del Salone.

Innegabilmente. La superficie espositiva è già affittata. Tuttavia restiamo flessibili su molti punti. Ad esempio al momento non è ancora deciso quanti padiglioni andremo ad occupare. Come minimo saranno due, ma potrebbero diven› 35


del Qatar. Dal canto nostro fungiamo soprattutto in veste di consulenti. Il bello è che con questo portiamo Ginevra, o meglio Geneva, nel mondo intero; il nome della nostra città è stato molto presente a Doha, non solo nei padiglioni espositivi ma anche sul grande Lusail Boulevard, chiuso per l’occasione. Ma i due avvenimenti sono paragonabili solo in misura limitata. Le due esposizioni si completano a vicenda. In Qatar abbiamo organizzato un festival dell’automobile immersivo ed esperienziale con al centro i veicoli, corredato da diverse possibilità di provare le macchine, sia sul circuito di Formula 1 che nel deserto. Il Salone di Ginevra continuerà invece ad essere il luogo in cui il pubblico potrà scoprire le innovazioni e le novità proposte dal settore automobilistico.

«Noi vogliamo mostrare il futuro dell’automobile» tare anche quattro. In linea di principio, il termine di iscrizione scade a fine ottobre, ma resteremo comunque aperti agli espositori che hanno bisogno di più tempo per decidere. Una fiera deve avere un numero sufficiente sia di espositori che di visitatori. Fra i due, quali risultano più difficili da attirare? Dopo la mia nomina alla presidenza del Comitato del Salone sono rimasto stupito dalle numerose reazioni positive. Mi aspettavo più scetticismo. Anche persone che non avrei definito degli entusiasti dell’auto si sono felicitate per il rilancio. In tal senso sono fiducioso per quanto riguarda l’affluenza di visitatori che ci possiamo attendere. Ma questi verranno o solo se l’esposizione è attraente. Per questo ci vogliono ovviamente gli espositori. Puntiamo su un mix interessante di marchi prestigiosi e costruttori di sicuro richiamo. All’inizio di ottobre si è tenuto per la prima volta il GIMS Qatar. Come si inserisce nel quadro generale? Sin dall’inizio per noi si trattava di una grande opportunità per far conoscere ancora meglio il marchio GIMS, alla stregua di Art Basel a Miami. Siamo stati contattati dal Ministero del turismo 36

Com’è stato l’interesse degli espositori? Naturalmente non è facile organizzare una rassegna del genere nel 2023. Ma GIMS Qatar è stato sicuramente un successo. Sono intervenuti 33 fabbricanti, le sale erano al completo. L’ultimo ha confermato definitivamente solo poche settimane prima dell’apertura. L’interesse c’è, solo che oggi le decisioni arrivano spesso all’ultimo momento. Altri organizzatori cercano di riposizionarsi come saloni della mobilità. Non è questo il nostro approccio. Noi vogliamo mostrare il futuro dell’automobile, e ce già abbastanza da raccontare a riguardo! Da qui lo slogan: «Auto. Future. Now» per Ginevra 2024. Il GIMS non si disperderà, non ci saranno cioè espositori di monopattini elettrici. Da un lato ci saranno i costruttori che vedremo nel quadro abituale, ma parallelamente offriamo anche un format per le marche che vogliono presentarsi sotto un determinato aspetto tematico. Ad esempio nei campi della tecnologia, del design o dell’innovazione. Perché si è impegnato come presidente del Comitato permanente del Salone? È un amante delle auto? Sono sempre stato appassionato dell’industria automobilistica, ancora di più oggi con la rivoluzione dell’elettromobilità. Anche il posto della macchina nella nostra società è un tema centrale in questi ultimi anni e mi interessa molto. Infine, il mio è anche un impegno affinché la Svizzera possa rimanere una vetrina delle nuove tecnologie in questo settore. touring


Spinta cinese verso Europa In Svizzera i grandi marchi cinesi non sono ancora presenti o comunque poco conosciuti (Maxus, JAC). Nei paesi vicini, invece, marchi come MG stanno già conquistando fette di mercato significative. Nell’UE, nel segmento delle auto elettriche la loro quota si aggira attualmente intorno al 10%. In questa fase, i gruppi cresciuti sotto il capitalismo di Stato cinese approfittano dello slancio dell’enorme mercato interno, che porta con sé vantaggi competitivi in termini di prezzo e di tecnologia delle

batterie. È difficile non notarlo: la rapida conversione alle propulsioni sostenibili, dettata dalla politica, favorisce l’offensiva di esportazione della Cina. La situazione ricorda quella dell’industria automobilistica e motociclistica europea e americana degli anni ’60 e ’70. Con una differenza: i marchi giapponesi furono a lungo sottovalutati, oggi quelli cinesi sono temuti. Di seguito presentiamo cinque fornitori cinesi che potrebbero avere le carte in regola per sfondare in Occidente.

BYD Build Your Dreams, BYD, potrebbe suonare patetico alle nostre orecchie, ma il marchio sta convincendo con i fatti. Sul mercato cinese BYD è di gran lunga leader nel settore delle auto ibride ed elettriche (e vende più auto elettriche di Tesla a livello globale). La Seal (nella foto) è equipaggiata di moderne batterie di propria costruzione.

Great Wall Motors GWM non vende auto con il proprio nome, ma possiede diversi marchi. In Europa il gruppo, quotato in borsa da vent’anni, ci sta provando con modelli dai nomi originali come Good Catt, Funky Cat, o ancora Next Ora Cat, una coupé a quattro porte da 408 CV e, come tutte le Ora, completamente elettrica.

Geely (p. e. Smart) Come GWM, il gruppo opera tramite i singoli marchi. I più noti sono Volvo e la controllata Volvo/Geely Polestar, oltre alla Lotus, sportiva per eccellenza, che sta attualmente lanciando un lussuoso SUV elettrico seguito a breve da una berlina, sempre elettrica. Geely possiede anche il cinquanta per cento di Smart (nella foto la #1, una «cinesina» con una potenza rispettabile).

Nio

Foto ald

Un produttore della classe media superiore con alcune difficoltà iniziali. Un’esclusività: le auto elettriche non si ricaricano solo alla presa di corrente. Hanno batterie swappabili (il cambio si fa in cinque minuti) in box appositamente progettati. Nio offre inoltre anche una station wagon elettrica (ET5, a partire da 47 500 euro, con 490 CV!).

SAIC (p. e. MG) Allo stand dell’IAA di Monaco di Baviera, il sales team del marchio MG era di ottimo umore. Le vendite sono in crescita, la gamma di modelli piace. E pure i prezzi: la compatta MG4 parte da meno di 33 000 euro, ma è disponibile anche come modello a trazione integrale con 435 CV. MG appartiene alla Shanghai Automotive Industry Corporation (SAIC). novembre 2023

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TOYOTA PRIUS

Rinasce la madre di tutte le ibride Testo aniel iesen Tecnica Andrea cuderi

Foto manuel reudiger

Inaspettatamente, o ota trasforma la rius, capostipite di tutte le auto ibride, in una bella macc ina sportiva. La uinta generazione disponibile esclusivamente con po ertrain plug in brid e si guida come un normale veicolo elettrico, finc dura la batteria. 38

touring


Quasi come un head-up display Le info nel campo visivo e gli occhi sempre sulla strada.

A proposito di Toyota

La famiglia Toyoda Toyota, il più grande produttore di automobili al mondo per unità vendute e il più quotato per valore del marchio, è essenzialmente un’azienda familiare. Quella dei Toyoda. Questo era anche il nome della società originaria da cui Kiichiro Toyoda fondò la Toyota Motor Co. Ltd. nel 1937. Il nipote, Akio Toyoda, ha guidato l’azienda come presidente e AD dal 2009 al 2023.

La forma a cuneo rimane. Ora però in versione coupé.

novembre 2023

Il motto, con tanto di as tag, si ritrova pi volte iscritto sulla nuova rius siamo davanti ad una bridreborn ibrida rinata . robabilmente o ota vuole cos dic iarare la fine dei tempi in cui la rius, pioniera dell’ibrido economico, stata un brutto anatroccolo. enduto ben cin ue milioni di volte, per un uarto di secolo e uattro generazioni ora, nel 0 si compie la metamorfosi ed entra in scena il bellissimo cigno. ispetto all’ultima versione, la rius diventata pi lunga, pi larga, ma soprattutto pi bassa di 1 millimetri, appiattendosi sulla strada come si addice ad un’auto sportiva. La sobriet lascia il posto alla sportivit tticamente e in tema di prestazioni, la rius fa un grosso balzo, passando da 1 a C di potenza combinata. ale da 0 a 100 km in , secondi nel 01 la rius di uarta generazione in versione plug in testata dal C ci aveva messo 10, secondi. Con la batteria da 1 , k lordi , l’ibrida plug in riesce a percorrere c ilometri in modalit puramente elettrica. ufficienti per gli spostamenti uotidiani della maggior parte degli utenti. Anc e a batteria scarica, la rius si rivela parsimoniosa come le predecessore, consumando solo , litri per cento c ilometri. A batteria carica, l’ultima rius viaggia come un’auto totalmente elettrica, silenziosa e lesta. Anc e lanciata a buona andatura nelle curve, uesta trazione anteriore mantiene bene la traiettoria e il telaio lavora magistralmente. La maestria viene per meno uando alla rius viene ric iesta una spinta superiore a uella c e il motore elettrico o ›

Aperta alla tecnologia Altri costruttori offrivano da tempo ibride plug-in, mentre la pioniera Toyota Prius è rimasta fedele all’ibrido puro e totale. Negli ultimi anni, il marchio è stato conservatore riguardo all’elettrificazione. La bZ4X è l’unica auto elettrica che offre. Toyota persegue una strategia globale e punta sull’idrogeno, ad es. con la Mirai che funziona con pila a combustibile.

Corrente dal tetto Già la precedente generazione della Prius PHEV era disponibile con tetto solare. L’ultimogenita in versione Premium che abbiamo testato ne è equipaggiata di serie. L’impianto fotovoltaico eroga un massimo di 185 watt, ciò che aggiunge 8 km di autonomia supplementare al giorno, o 1200 km/anno. Su richiesta, Toyota fornisce anche l’elettrica pura bZ4X con tetto solare.

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TCS CHECK-UP

143 cm

SCHEDA TECNICA

passo 275 cm lunghezza 460 cm larghezza 178 cm bagagliaio: 284 l pneumatici: ant./post. 195/50 R19

VEICOLO PROVATO Toyota Prius: 5 porte, 5 posti, da 42 900 fr. (veicolo del test: Prius PHEV Premium incl. vernice metallizzata/Mica: 50 890 fr.) Garanzie: 10 anni/185 000 km generale, sulla batteria di trazione e mobilità; 3 anni sulla vernice; 12 anni anticorrosione Importatore: Toyota SA, Schürmattstrasse, 5745 Safenwil toyota.ch SPECIFICHE Motori: 4 cilindri da 2 l, 111 kW (151 CV); motore sincrono a magneti permanenti, 120 kW (163 CV); cambio continuo (CVT); potenza cumulativa: 164 kW (223 CV); trazione anteriore; velocità massima: 177 km/h Batteria: agli ioni di litio, 13,6 kWh (lordi); caricatore incorporato: 3,3 kW; potenza max. ricarica, misurata: 3,67 kW Peso: 1630–1680 kg a vuoto (veicolo del test 1627 kg), dati incl. conducente di 75 kg; peso totale: 1995 kg; peso rimorchiabile: —

CARROZZERIA Toyota ha fatto della Prius «educata» una berlina dal look sportivo. Effetto: il montante anteriore inclinato compromette la visibilità, le curve strette a sinistra si fanno guardando dal finestrino. Il tetto solare carica direttamente la batteria di trazione, ma impedisce il montaggio del portapacchi. Relativamente leggera per un PHEV. ABITACOLO Interni dal design sobrio e dalle finiture solide. Grazie al passo maggiorato, anche in seconda fila c’è sufficiente spazio per le gambe; un po’ meno per la testa, a causa della linea del tetto spiovente stile coupé. COMFORT La versione Premium è molto ben equipaggiata, con sedili riscaldati e ventilati in pelle vegana davanti e riscaldamento dietro. Il park assist, utile nelle manovre più difficili, a volte capitola di fronte a compiti che si direbbero abbordabili. COMPORTAMENTO Auto capace di planare piacevolmente sulla strada con le sue confortevoli sospensioni, grazie al baricentro basso e all’ottima tenuta di strada. Rollio minimo. La berlina non è particolarmente agile e lo sterzo, piuttosto molle, è più adatto alla guida compassata che sportiva. MOTORE / TRASMISSIONE Un potente motore elettrico abbinato a un efficiente ma letargico quattro cilindri Atkinson, che lavora discretamente. Sotto pressione diventa rumoroso, anche perché il cambio planetario CVT lo fa girare troppo a lungo a regimi elevati. CONSUMO Nonostante un aspetto sportivo e un motore molto più potente, la Prius non ha perso la sua più grande virtù. È economica nei consumi, ha un’autonomia elettrica di 75 km a batteria piena e, anche quando questa è scarica, bevicchia benzina come un uccellino. SICUREZZA Ampia gamma di assistenti alla guida. Nulla sfugge al sistema di rilevamento della stanchezza/attenzione tramite camera a infrarossi, obbligatorio per legge. Perde punti in questo criterio per lo spazio di frenata giusto nella norma.

DINAMICA DI GUIDA Accelerazione (0–100 km/h): Elasticità 60–100 km/h: Diametro di sterzata: Spazio frenata (100–0 km/h): Insonorizzazione 60 km/h: 120 km/h:

7,3 s 3,6 s 11,5 m 38,7 m 57 dB (A) 65 dB (A)

COSTI DEI SERVIZI Manutenzione km / mesi 15 000 / 12 (Ø) 30 000 / 24 (Ø)

ore 1,0 1,7

costi (fr.)* 307.– 616.–

Manutenzione totale per 180 000 km: 15 000 km/anno 16,1 5536.– * incl. materiale, liquidi escl.

COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

15 000 30 000

72 47

fr./mese fissi variabili 625.– 279.– 625.– 559.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS) TCS ASSICURAZIONE AUTO Premio annuo (fr.):

925.–

esempio di offerta per un socio TCS 36enne, domiciliato a Berna, responsabilità civile e casco totale, chilometraggio annuo 10 000 km, garage coperto, premio annuo senza tasse

CONSUMO NORMALIZZATO Fabbrica (WLTP): 0,7 l + 12,6 kWh/100 km Emissioni di CO2: 16 g/km Media svizzera di CO2: 129 g/km Etichetta energia (A–G): C CONSUMO DEL TEST Percorso RDE-TCS Batteria carica: 0,3 l + 14,3 kWh/100 km In modalità charge-sustaining: 3,5 l + 2,2kWh/100 km Batteria scarica 4,2 l/100 km Autonomia (RDE-TCS) puramente elettrica:

75 km

PREZZO-PRESTAZIONI La Prius è disponibile nella versione base Trend a partire da 42 900 franchi; un’offerta equa visto l’attuale livello generale dei prezzi. La durata della garanzia e l’ampia copertura ispirano fiducia. 40

touring


Un paio di LED infrarossi monitorano il livello di attenzione del conducente.

La concorrenza

Peugeot 308 Hybrid 225 Ampia apertura del portellone. Il bagagliaio è però piuttosto piccolo.

Come hatchback, la Peugeot 308 è più corta della Prius, ma ha una potenza simile (nella variante 225 e-EAT8) e un bagagliaio piuttosto piccolo. Invece di una trasmissione CVT, Peugeot combina i due motori passando da un convertitore di coppia automatico a una frizione multidisco in bagno d’olio. Categoria

berlina compatta

Lun./lar./alt.

4,37 / 1,85 / 1,44 m

Volume bagagliaio

max. 361 l

Motore termico

132 kW (180 CV)

Motore elettrico

81 kW (110 CV)

Potenza

225 CV; 320 Nm

da 0 a 100 km/h

da 7,5 s

Batteria

12,44 kWh (lordi)

Autonomia elettrica max. 59 km (WLTP) Prezzo

da 45 000 fr.

La nuova Toyota Prius appare scattante a prima vista. Il suo motto è «Hybrid reborn».

Mercedes Benz A 250e

la batteria sono in grado di fornire il cambio planetario a variazione continua scatena la rumorosit del motore a combustione. uttavia, grazie al motore elettrico pi potente, raramente uello a combustione viene sollecitato a tal punto. Ci si deve poi abituare al nuovo concetto di comando abbassare il piccolo volante per avere una visione c iara dello sc ermo posizionato molto avanti, a mo’ di ead up displa . Il displa LCD affollato e le preferenze rilevanti per la guida devono essere impostate tramite i pulsanti al volante, cosa a dire il vero piuttosto faticosa. eccato c e non si sfruttino appieno le potenzialit del displa da dodici pollici. Ad esempio, le opzioni del clima potrebbero esservi visualizzate in modo molto c iaro. Invece appaiono sul piccolo displa LCD del climatizzatore posto tra i buoni pulsanti. Gran parte del sistema funziona bene, con ualc e debolezza come il comando vocale per la navigazione. novembre 2023

Economicità … … malgrado una maggiore potenza Trasmissione ibrida fluida Linea cuneiforme Prius dal design dinamico Quadro strumenti funzionale

La Classe A berlina è una derivata della Classe A hatchback di quarta generazione, costruita dal 2018. Mercedes ha aggiornato entrambe le varianti di carrozzeria nel 2023 e, tra le altre cose, ha modernizzato la PHEV. Può essere resa più adatta ai lunghi viaggi con un caricatore a corrente continua opzionale (22 kW). Categoria

berlina

Lun./lar./alt.

4,55 / 1,80 / 1,44 m

Come sulle Prius precedenti: il motore diventa rumoroso.

Volume bagagliaio

max. 420 l

Motore termico

120 kW (163 CV)

Il montante anteriore inclinato toglie visibilità.

Motore elettrico

80 kW (109 CV)

Potenza

218 CV; 450 Nm

Display conducente sovraccarico

da 0 a 100 km/h

7,5 s

Batteria

15,6 kWh (lordi)

Display centrale sottoutilizzato

Autonomia elettrica max. 78 km Prezzo

da 58 200 fr.

tcs.ch/ricerca-auto

TCS Helpline elettromobilità 0844 888 333

41


Meno mordente con battistrada consumato Una serie di test lo dimostra: in accelerazione e frenata le gomme invernali, anche piuttosto consumate, offrono prestazioni ancora buone. Sul bagnato invece la tenuta in curva peggiora fortemente con l’usura. Testo Daniel Riesen

Diversi tipi di usura Sono stati testati sei pneumatici invernali diffusi sul mercato, scelti tra quelli del test TCS 2018. Le gomme 205/55 R16 91H sono state montate su una VW Golf 7 e hanno dovuto dimostrare le loro qualità nei test di trazione e di frenata sulla neve nonché in quelli di frenata e aquaplaning su fondo bagnato. Queste prove sono state condotte anche in vista di un nuovo protocollo di omologazione per l’etichetta europea dei 42

pneumatici (v. Performance dei pneumatici usurati). Per questo motivo, oltre ai pneumatici che sono stati consumati fino ad un battistrada residuo di 2,5 millimetri in condizioni di guida reali, due treni di gomme sono stati smerigliati secondo due procedure diverse e poi nuovamente irruviditi in condizioni di guida. I risultati qui presentati si basano sulla media dei tre tipi di usura. Perdite di prestazioni Sulla neve, l’accelerazione peggiorava del 15–35% con i pneumatici usurati, a seconda del tipo di usura, e la frenata del 14–32%. Modelli che da nuovi avevano ottenuto il voto «consigliato», in

Lamelle caratteristiche delle gomme invernali I pneumatici invernali o termici si distinguono da quelli estivi per il battistrada più profondo e una mescola della gomma che rimane morbida anche a basse temperature, garantendo così un migliore grip. Inoltre sono dotati di lamelle, ossia di sottili incisioni dei tasselli che aumentano l’aderenza e migliorano la trazione su neve o ghiaccio nonché la tenuta in frenata e in curva. Non solo, le lamelle si deformano durante la marcia generando calore che mantiene più flessibile la gomma. A seconda del fabbricante e del modello di pneumatico le lamelle hanno un disegno a zig-zag, a onda oppure 3D. Esse devono essere visibili finché le gomme raggiungono lo spessore minimo legale del battistrada. Quando le lamelle sono completamente usurate, la presa sulla neve peggiora in misura drastica e sarà allora giunto il momento di cambiare senza indugio i pneumatici con un treno di invernali nuovi.

iStock/Believe_In_Me

La scena si svolge sul circuito di prova: due auto identiche con pneumatici identici lanciate alla stessa velocità percorrono una curva su asfalto bagnato. La vettura due non riesce a mantenere la linea impostata dalla vettura uno, ma viene inarrestabilmente spinta verso l’esterno. Cosa è successo? L’unica differenza tra i due veicoli è lo stato d’usura delle gomme che montano. Su una sono nuove, con una profondità del battistrada di nove millimetri circa, usuali per una gomma invernale. L’altra ha gomme con uno spessore del battistrada ridotto di circa 2,5 millimetri. Un valore sempre superiore al minimo di legge di 1,6 millimetri, ma nettamente sotto i 4 millimetri consigliati dal TCS. Quanto sopra descritto si è verificato durante un test svolto dal TCS e suoi club partner per esaminare come la profondità del battistrada influisce su sicurezza, consumi e rumorosità. Uno dei quesiti posti era il seguente: la sperimentata raccomandazione del TCS di sostituire i pneumatici invernali con battistrada residuo inferiore a 4 millimetri è ancora valida oppure ormai superata dal progresso tecnico?

touring


base ai criteri del C , sono risultati appena consigliati con riserva o non consigliati . Inoltre, le gomme con lamelle completamente consumate frenano peggio anc e in presenza di un battistrada identico o pi profondo. Nella frenata sul bagnato la perdita mediamente del . Ci significa c e frenando bruscamente un’auto lanciata a 0 km con profilo usurato notabene sempre entro i minimi legali proceder ancora a uasi km , uando uella con gomme nuove gi ferma. La maneggevolezza sul bagnato dimostra c e il deterioramento dovuto all’effetto combinato tra profondit del batti-

strada, abrasione e invecc iamento la gomma diventa pi fragile . Pericolo di aquaplaning La resistenza all’a uaplaning diminuisce fortemente. Le gomme perdono tra il 0 e dell’aderenza. e si applicassero gli standard per pneumatici nuovi, su strada bagnata uelli usurati risulterebbero appena sufficienti o decisamente insufficienti. uindi sempre raccomandato sostituire gli invernali raggiunta una profondit del battistrada inferiore a uattro millimetri e i pneumatici estivi con una profondit del battistrada di tre o meno millimetri.

Performance dei pneumatici usurati, nuove regole dal 2024 Con l’aumentare del chilometraggio, la profondità del battistrada si riduce. Le prestazioni di frenata sull’asciutto migliorano, ma peggiorano riguardo la sicurezza, la tenuta longitudinale e laterale su fondo bagnato e neve. Un aspetto che l’UE prende in debita considerazione tramite un nuovo test di omologazione (Regolamento R117.03), che sarà obbligatorio per tutti i pneumatici messi in commercio dal luglio 2026. A tal fine, sarà introdotto il nuovo criterio prestazioni in frenata sul bagnato dei pneumatici usurati. In futuro, per ottenere l’omologazione i fabbricanti dovranno completare un test di frenata sul bagnato con pneumatici usurati (secondo una procedura standardizzata). I prodotti dovranno così garantire prestazioni minime rispetto ad un pneumatico di riferimento da nuovo.

Impronta a terra Le lamelle non hanno funzione decorativa. Assicurano che il pneumatico faccia presa sull’asfalto.

Lex4you

Modifiche all’auto, norme da rispettare Le modific e tecnic e sostanziali apportate al proprio veicolo a motore personalizzazioni devono essere notificate all’autorit d’immatricolazione ed approvate prima di un ulteriore impiego. Al riguardo fa stato l’ rdinanza concernente le esigenze tecnic e per i veicoli stradali . L’Associazione degli ffici della circolazione stradale a rilasciato ulteriori ed esaustive linee guida sugli interventi. Le elaborazioni tuning sono soggette a notifica ed esame come pure lavori c e interessino l’impianto di scarico, il telaio o peso lo stesso vale se si avessero montato cerc i o pneumatici di dimensioni diverse da uelle omologate. importante assicurarsi di allegare tutti i documenti ric iesti. ventualmente si potranno c iedere c iarimenti in motorizzazione. Il collaudo garantisce c e il veicolo sia in stato di piena efficienza e sicuro da guidare. C iun ue circoli con un veicolo non idoneo passibile di multa c i lo fa intenzionalmente risc iando un incidente e mettendo a repentaglio gli altri utenti della strada pu incorrere in una pena detentiva fino a tre anni o sanzione pecuniaria. Vera Beutler Dr. iur., responsabile Info-Center «Diritto & Assicurazioni» lex4you.ch

La nuova normativa varrà per le gomme di nuova certificazione dal 2024. Da metà 2026 sul mercato non potranno più essere venduti pneumatici nuovi che non abbiano superato questo test. Infine, nel 2028 saranno introdotti nuovi parametri di aderenza sul bagnato (R117.04) per pneumatici nuovi, del 10–20% più severi rispetto ad oggi. Il TCS si rallegra che vengano adottate queste nuove disposizioni a favore della sicurezza stradale.

novembre 2023

43


Le elettriche recenti mantengono il valore Sul mercato delle occasioni le auto elettriche più vecchie valgono meno delle coetanee con motore convenzionale. Quelle più recenti invece ottengono quotazioni migliori. Text Daniel Riesen

valore sul mercato dell’usato almeno quanto le autovetture con motore a combustione. Mentre – come dimostrano anche i due grafici basati su dati Eurotax qui sotto – gli scarti per le auto con diversi motori endotermici possono essere notevoli. Le differenze si riducono «Il divario tra i valori residui delle auto elettriche e di quelle a motore tradizionale si è notevolmente assottigliato nel corso degli anni, ma negli ultimi sei mesi la differenza è tornata ad aumentare», sintetizza così l’evoluzione Robert Madas, Regional Head of Valuations di Eurotax. L’andamento del mercato è piuttosto volatile, probabilmente anche a causa del numero alquanto modesto di auto elettriche usate in vendita.

L’ultimo semestre è stato anche il momento in cui i prezzi dell’usato sono complessivamente tornati sotto i livelli massimi raggiunti nel 2022. Secondo gli specialisti di Eurotax, questo trend è destinato a continuare nel prossimo anno, a causa dell’aumento dell’offerta e del calo della domanda. Il grafico dell’evoluzione (qui sotto a sinistra) mostra che i valori residui (Eurotax, vendite) delle auto usate dopo 4 anni (con 80 000 km di percorrenza) per i modelli più datati sono ancora inferiori per le versioni elettriche rispetto alle motorizzazioni a benzina, diesel e ibride. Per contro l’istogramma (a destra) delle auto d’occasione di un anno, evidenzia che le elettriche sono al secondo posto in termini di mantenimento del valore. Appunto degno di

Valore residuo: elettriche di 4 anni in svantaggio

E-car di un anno richieste

% 60

% 85

55

80

50

75 benzina

45

70

diesel ibride

40

65

ibride plug-in elettriche

35 2020

2021

2022

Evoluzione del valore residuo delle occasioni di 4 anni (80 000 km). I veicoli elettrici (EV) di questa generazione rimangono indietro come pure le ibride plug-in (PHEV).

44

2023

60 2023 Le auto elettriche di un anno (20 000 km) si mantengono bene. Soltanto le ibride sono più quotate.

touring

Fonte: Eurotax/Autovista; foto iStock/UroshPetrovic

Una Škoda Kodiaq 2.0 TSI 4×4 dell’ottobre 2021 con 33 200 km è offerta sulla piattaforma online Autoscout24 a 41 500 franchi. L’auto elettrica Škoda Enyaq iv80, di dimensioni comparabili e potenza simile, con due mesi e qualche chilometro in meno, costa 42 900 franchi. Il prezzo a nuovo dell’elettrica era superiore di 790 franchi. I due SUV di classe media con diverse motorizzazioni, stando alle aspettative dei rispettivi venditori, hanno quindi valori residui pressoché identici: 72,5% per la Kodiaq e 73,9% per l’Enyaq. L’esempio casuale ma scelto di proposito è indicativo di una tendenza che gli osservatori del mercato confermano con dati statistici alla mano. Contrariamente alle auto elettriche degli anni 2010, gli ultimi modelli mantengono il


Foto BMW

I veicoli PHEV usati hanno vita difficile; l’esotica BMW i8 rimane comunque costosa.

nota c e si tratti di un’occasione di uattro anni o di uno solo, risultano particolarmente stabili nel valore le , ossia le cosiddette full drid, adatte soprattutto per coloro c e non anno sufficienti possibilit di ricarica a portata di cavo. Ci sono buone ragioni perc le automobili elettric e pi recenti riescono a conservare meglio il loro valore originario. atterie pi efficienti e capienti anno eliminato l’ansia da autonomia, inoltre le buone esperienze fatte per uanto riguarda la longevit delle batterie e le garanzie offerte dai costruttori spesso per otto anni e

160 000 km anno finito per rassicurare molti scettici. Situazione volatile uesta tendenza positiva nell’elettromobilit non per scolpita nella pietra. Lo anno dimostrato, ad esempio, il forte aumento dei prezzi dell’energia e la temuta carenza energetica verificatasi lo scorso anno, afferma ans eter Annen, ead of aluations Insig ts di urota c eiz. Ma uanto sono importanti i valori residui previsionali uando si decide di ac uistare un’auto nuova Nei calcoli

dei gestori di flotte sono inclusi nel otal Cost of ners ip, uindi nella contabilit dei costi complessivi, ed per uesto c e sono importanti , spiega obert Madas. I privati raramente ne tengono conto, perc il valore residuo gi iscritto nel contratto di leasing. In generale, dovremmo dire addio all’idea c e il mercato dell’usato sia un luogo per fare grandi affari Autoscout comunica c e nel primo semestre 0 il prezzo medio delle occasioni proposte sul portale 1 0 000 veicoli , considerando tutti i tipi di trazione e segmento, stato di ben 1 franc i.

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novembre 2023

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Spigolosa: Sante Fe

INNODRIVE SULLA PORSCHE TAYCAN

Sportiva e rilassata ul Grimsel la orsc e a can d una dimostrazione impressionante di ci c e sa fare Innodrive. C e si privilegi una guida pacata o dinamica, la sportiva elettrica padroneggia la tortuosa e imprevedibile strada del passo uasi come per magia. Ma cosa fa esattamente il sistema d’assistenza econdo lorian c r der nella foto , responsabile della funzione Aumenta l’efficienza, la sicurezza e il comfort di guida . n computer elabora la modalit di marcia ottimale sulla base di una serie di dati, estrapolati da precise carte G , dati di telecamere, radar e sensori, informazioni dipendenti dal modello specifico uali peso e resistenze all’avanzamento. L’auto anc e in condizioni di adattare lo stile di guida del conducente. Con un sistema cos completo si mirava altres a coniugare una migliore efficienza con un consumo ridotto di energia, spiega c r der. Le prove su strada lo confermano Innodrive fa risparmiare e aiuta a raggiungere la destinazione in maniera rilassata, soprattutto su percorsi sconosciuti o nel traffico congestionato. na volta c e il conducente a ac uisito fiducia, non deve fare altro c e comandare l’auto. Il sistema in grado di gestire anc e le manovre di svolta. L’Innodrive costa franc i svizzeri per la a can, mentre disponibile e fabbrica per i modelli 11, anamera e Ca enne.

La nuova undai anta e a un design volutamente s uadrato e senza fronzoli all’insegna dell’abitabilit e dell’utilit . Le dimensioni interne e l’enorme portellone promettono spazio e facilit di carico. Non si conoscono ancora dettagli e caratteristic e della posti, la pi grande della gamma , m . Comun ue le propulsioni saranno dignitose ma non esagerate. ar ottenibile in versione full brid da 1 0 C nonc plug in brid, probabilmente pi potente, ma con lo stesso motore a benzina 1, l. L’ultima generazione dell’iconico coreano atteso nei garage in vizzera nella prima met del 0 .

Dolce vita: Fiat 600e

Foto fm, ald

Potente bici d’alta gamma

L’ammiraglia elettrica pu essere definita una bici di fascia alta con prestazioni di guida convincenti. La potente e bike per pendolari con motore novembre 2023

posteriore da 0 att, cambio elettronico a bassa manutenzione inion mart. ift a dodici rapporti e batteria da 1 0 attora non lascia nulla a desiderare. Con i suoi , c ilogrammi, la non per un peso leggero. L’A di luebrake e le gomme grasse c e monta contribuiscono alla buona sicurezza di guida. e si vuole una tale performance, cambio elettronico e grande autonomia, bisogna mettere mano al portafoglio. uesta lussuosa edelec a lunga distanza infatti disponibile a partire da 1 0. franc i.

empre simpatica con le sue linee arrotondate come le versioni precedenti, l’utilitaria da citt a dimensioni abbondanti ,1 metri e l’arc itettura collaudata del gruppo tellantis. Motore da 11 k 1 C , batteria da k per un’autonomia di 00 km nel ciclo L . iat promette tanto comfort, grazie a pratici portaoggetti e baule da 0 litri, una serie di assistenti di sicurezza e connessione smartp one al sistema di infotainment. In vizzera la 00e si lascer sbirciare per la prima volta ad inizio novembre in occasione dell’esposizione Auto ric . Dovrebbe arrivare nelle concessionarie, secondo uanto dato sapere, da inizio 0 . 47


RAY 7.7

Per pendolari a più lunga distanza uando il tragitto casa lavoro troppo lungo per una e bike, l’agile scooter elet trico a . pu essere la soluzione ide ale. La startup di arcellona debutta sul mercato con uno scooter elettrico dina mico, c e garantisce grande autonomia e velocit . er guidarlo ric iesta la pa tente per la categoria A1, ottenibile gi dai 1 anni. Gli automobilisti senza la patente della moto devono seguire il corso pratico di base di 1 ore, ma non devono sostenere un esame. Dinamico in città e autostrada Il . adatto all’autostrada e mantiene senza problemi i 1 0 km anc e in sa lita. Con una potenza continua di 11 k 1 C non arriva ai livelli di punta della categoria A come una moto con un motore a scoppio da 1 ccm , ma dispone di una buona riserva data la po

tenza massima di 1 , k C . La velocit ma . dic iarata di 1 km . La scattante motorizzazione e il peso non eccessivo 1 kg si fanno apprez zare particolarmente nel traffico ur bano, ad esempio nelle fre uenti ripar tenze ai semafori o ancora uscendo dalle rotatorie. Autonomia: non solo sulla carta Le batterie agli ioni di litio anno una capacit netta di , k , da ui il nome del modello. a promette, a se conda della modalit di guida, un’auto nomia da 100 fino ai 1 0 km. ul per corso di prova del C lo scooter non delude le aspettative. strapolando i va lori rilevati in pista si ottiene un’eccel lente autonomia di 1 c ilometri e un consumo di , k 100 km e uiva lente a 1. franc i circa .

ero atout per conducenti di statura pi bassa, la seduta regolabile su tre li velli. Nel vano portaoggetti sotto la sella trova cos posto un casco et. La categoria di veicoli L e non im pone l’A . n freno combinato, c e sul a si aziona tramite la manopola sini stra, sufficiente. La potenza di frenata adeguata e il risc io di bloccaggio della ruota anteriore uasi inesistente su fondo asciutto. uttavia, proprio in ragione dell’et minima di appena 1 anni ric iesta per guidare lo scooter, gli ingegneri di casa a dovrebbe preoccu parsi assolutamente di migliorare le pre stazioni dell’impianto frenante. dan

SCHEDA Motore: elettrico, potenza nominale 11 kW (14 CV), 60 Nm; potenza di punta 17,5 kW (23 CV); tre modalità di guida; velocità max.: 125 km/h Batteria: 7,7 kWh (netti) Freni: a disco ant./post., ruote/ pneumatici: 120/70 R15, 140/60 R14 Peso: 165 kg Prezzo: 10 490 fr. (con connettore di ricarica tipo 2 da 3,3 kW: 11 990 fr.) ottima autonomia guida scattante ampio vano sottosella costi mantenimento contenuti prezzo di acquisto notevole sospensione ant. sottosmorzata niente ABS manca cavalletto laterale

Gli accumulatori sono fissati sui due lati del forcellone.

Stato di carica sempre sotto controllo.

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Foto Emanuel Freudiger

Illuminazione a LED e logo del marchio catalano.

Guidando tutto l’anno è consigliabile montare il paravento proposto in opzione.

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Innovare isioni e novit dal mondo del soccorso d’emergenza. Testo ominic raf

Serpente robot telecomandato Cani, api, formiche, meduse… le impareggiabili capacità degli animali, perfezionate nei millenni dalla natura, fungono spesso da modello per i moderni robot. Vale anche per il «Mod-snake» della Carnegie-Mellon-University in Pennsylvania (USA). Grazie alle sue articolazioni flessibili, striscia come un serpente e raggiunge luoghi che nessun uomo o veicolo può raggiungere. Insinuarsi in crepe, tubi, canali o fra le macerie di un terremoto non è un problema per il serpente robot, che può anche nuotare o arrampicarsi sugli alberi. Queste proprietà lo rendono particolarmente prezioso per le operazioni di ricerca e salvataggio, ma anche per scavi archeologici o ispezioni nelle centrali nucleari. Sebbene sia in funzione da diversi anni, il suo carattere innovativo ispira ancora oggi i ricercatori. La Nasa, ad esempio, ha recentemente presentato un modello simile chiamato «EELS» per l’esplorazione spaziale.

Il «Mod-Snake» dispone di sedici articolazioni, ciascuna mossa da un motore comandato a distanza. Esiste in diverse varianti, fra cui l’«Uncle Sam» (nell’immagine).

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Telecamera e luci permettono di scovare le vittime anche negli angoli più bui e inaccessibili.

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Un puma a zero emissioni Con il M 1 Mountain escue , Munro presenta un fuoristrada per il salvataggio in montagna totalmente elettrico. Il robusto scozzese pu accogliere tre passeggeri e una barella per portare in salvo feriti recuperati su terreni accidentati.

La versione speciale dell’MK-1 dispone di una batteria da 82 chilowattora che offre un’autonomia di 300 km oppure 16 ore di impiego.

Foto ald

In breve Fune high tech

Concorrenza al fiuto canino

Il recupero in long line un metodo col laudato nel soccorso agli alpinisti bloc cati in parete. ra ricercatori della Grigioni anno messo a punto un si stema con propulsione a getto per il cavo c e consente agli operatori di ca larsi con maggior precisione e dirigersi verso i feriti mentre il pilota tiene l’eli cottero a sicura distanza dalla roccia.

Il olitecnico federale di urigo a svi luppato un sensore in grado di indivi duare le persone in base all’odore. i leva acetone, ammoniaca e isoprene, prodotti metabolici c e esaliamo. Dopo un terremoto o una valanga, il naso elettronico pu anc e reperire vittime sotto le macerie o sepolte dalla neve c e non riescono a farsi sentire.

Simulatore di catastrofi

Guardaspiaggia IA

Gli eventi catastrofici con molti feriti e morti rappresentano una sfida mentale e organizzativa particolare per le forze di soccorso. Con MAN D , sistema d’addestramento virtuale della Croce ossa edesca, possibile simulare in terventi in scenari originali con l’aiuto di visori e preparare i soccorritori ad affrontare situazioni difficili.

La startup israeliana L n ig t a svilup pato un’applicazione di intelligenza arti ficiale c e aiuta i bagnini a riconoscere pi rapidamente le persone in difficolt . orveglia le persone in piscina con tele camere e fa scattare l’allarme non ap pena ualcuno smette di muoversi o si comporta in modo insolito dentro come pure sott’ac ua.

novembre 2023

l’EsPERTo TCS

Come misurare il consumo delle elettriche La transizione verso la mobilit elet trica porta con s una lunga serie di nuove sfide. Ad esempio, per i nostri test dei veicoli si rende necessaria una diversa tecnica di misurazione. Nel caso di un modello con motore a combustione, infatti, il consumo di carburante determinato racco gliendo e analizzando la composi zione dei gas di scappamento. Nei veicoli elettrici il metodo in vece ben diverso e avviene in due passaggi. Il primo consiste nel defi nire un consumo senza perdite dovute alla ricarica, vale a dire la uantit totale d’energia c e il vei colo preleva in marcia dalla batteria ad alta tensione, misurata in c i lo attora k . In seguito, uesto dato viene utilizzato per stimare l’autonomia totale del veicolo. Il secondo passaggio consiste nel ricaricare il veicolo alla fine del percorso e leggere la uantit di energia utilizzata pure in k . In uesto modo, anc e le perdite do vute alla conversione dalla corrente alternata alla corrente continua vengono considerate nel calcolo del consumo. er uale motivo erc , malgrado uest’energia vada effetti vamente persa , il proprietario la paga comun ue. e la ritrova sulla fattura dell’elettricit . Andrea Scuderi Capoprogetto Test & Tecnica tcs.ch/esperto

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L’ARTE COLTATO R NELL’O

Daniel Kellenberger

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n erno alle Azzorre tre ing tra i ulcani | aial sull’isola azzurra ad osser are le balene | asseggiate nelle campagne basilesi fra i colori dell’autunno novembre 2023

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A piedi da cratere a cratere

La guida outdoor Pedro Escobar poco prima della vetta del Cabeço do Canto.

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A Faial l’inverno è la stagione delle escursioni. Fra repentini cambiamenti del tempo, quest’isola delle Azzorre invita a camminare attraverso fitte foreste, salire sui vulcani e infine scendere al mare per rinfrescarsi.

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Testo e foto Felix Maurhofer

Pedro Escobar è scomparso dalla nostra vista. Pochi istanti fa la nostra guida era accanto a noi e ora non c’è più. Non c’è da stupirsi, perché la foresta di alloro nella parte occidentale dell’isola di Faial, tra i vulcani Caldeirão e Cabeço do Canto, è fitta come una giungla. Ma ecco che ritroviamo l’isolano ad aspettarci dietro la curva del sentiero. Ha strappato un ramo dall’albero di Myrica faya, endemico della Macaronesia, e ci spiega: «Ormai si vede raramente questa pianta autoctona perché viene soppiantata da altre come l’alloro australiano e l’ortensia blu». Il 36enne conosce ogni piccola pianta e ogni angolo dell’isola. Farsi accompagnare da lui è arricchente e sempre interessante. La guida del parco naturale ci informa pure che sul fazzoletto di terra ci sono quindici riserve naturali e che la convivenza con la natura è molto importante per la gente del posto. Lui stesso, ad esempio, vive in una barca a vela arenata sulla spiaggia che ha trasformato con le sue proprie mani. Accanto cresce un albero di mango i cui frutti può raccogliere direttamente dal ponte della barca. Un susseguirsi di disastri naturali Oltre a guida Pedro è falegname, elettricista, costruttore di barche, pescatore e molto altro ancora – tipico degli abitanti della piccola isola delle Azzorre, che a causa della posizione geografica, devono arrangiarsi a fare di tutto. Seguiamo l’itinerario escursionistico GR 01 novembre 2023

e 06 fino al mare, uno dei dieci sentieri ufficiali segnalati e ben curati dell’isola. Il più bello, secondo Pedro, è il sentiero dei dieci vulcani PR 06 FAI, lungo 19 chilometri. Continuiamo a camminare lungo la catena vulcanica e ci fermiamo alla bocca del Furna Ruim, profonda 55 metri. «I disastri naturali si sono sempre verificati sulla nostra isola», sottolinea. Ad esempio nel 1672, quando l’eruzione del Cabeço do Fogo spinse molti isolani ad emigrare in Brasile. Oppure, più recentemente, nel 1998 con il terremoto i cui danni sono ancora visibili oggi. La gente è consapevole dei pericoli, ma vivere nella paura costante non porta da nessuna parte afferma Pedro, aggiungendo che oggi sull’isola vivono 15 000 persone. Più tardi ci racconterà anche in dettaglio cosa successe nel 1957. Scoperta solo nel 1427 Il sentiero sembra un grande tunnel verde. Solo quando si sale sul cratere del Cabeço do Canto la vista si apre sulla natura circostante. Qui il panorama sull’isola è mozzafiato. Come ci insegna Pedro, l’isola di 173 chilometri quadrati fu scoperta solo nel 1427 dal portoghese Diogo de Silves. Un gruppo di portoghesi e fiamminghi incominciò a insediarsi a Faial a partire dal 1432. Nel 19° secolo iniziò la caccia alle balene e l’isola acquistò grande importanza come centro di telecomunicazioni essendo il punto di collegamento dei cavi tele- › 55


grafici sottomarini fra Europa e America. Da Cabeço do Canto il sentiero scende ripidamente per poi risalire fino alla grotta vulcanica Furna do Cabeço do Canto. È possibile scendere al suo interno e ammirare le formazioni laviche, purché si abbia con sé una torcia. La tappa successiva è un punto di osservazione delle balene, che offre una vista magnifica sul mare e sul Vulcão dos Capelinhos. Da qui si può anche ammirare parte degli 80 chilometri di costa dell’isola, che si rivela a tratti ripida ma anche dolce nonché ricca di baie e spiagge balneabili. Fino al 1974 i balenieri hanno inseguito i cetacei in queste acque. Uscivano con barche a remi per arpionare i giganti del mare e poi ne lavoravano le carcasse in vari stabilimenti a terra. Oggigiorno, soltanto i turisti danno la «caccia» alle balene, sulle barche di osservazione che partono dal porto di Horta. Un’isola in crescita Poco dopo entriamo nella parte più giovane dell’isola. Veniamo a sapere che tra il 1957 e il 1958 qui si sono verificate numerose e violente eruzioni vulcaniche che hanno ingrandito l’isola di 2,4 chilometri quadrati. Improvvisamente ci troviamo a camminare sulla sabbia vulcanica e incontriamo ripetutamente 56

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Il sentiero si snoda come un tunnel da un vulcano all’altro (in alto a sinistra). Dalla cenere vulcanica spuntano piante vicino al vecchio faro (qui a lato). All’improvviso si apre la vista su Capelinhos (in basso a sinistra).

massi di lava. A Ponta dos Capelinhos c’è spesso vento e la sabbia penetra ovunque. Sui fianchi scoscesi del vulcano inizia lentamente a diffondersi la vegetazione. Durante la discesa verso il mare, si può ammirare il vecchio faro, parzialmente sepolto durante le eruzioni. Alla fine dell’escursione di tre ore Pedro ci riserva un’altra sorpresa: le piscine di lava, dove è possibile nuotare godendo di una splendida vista sul mare. Discesa alla baia Pedro Escobar ci ha avvertiti che dovevamo attenderci a dei repentini cambiamenti del tempo sull’isola. Ed infatti, procedendo da Porta da Redonda a Ribeirinha, veniamo sorpresi da un forte acquazzone. In pochi secondi, tutti sono completamente inzuppati. Ma poco dopo ecco che, scendendo verso il mare sulla PRC 09, il sole è già tornato a splendere e fa piacevolmente caldo. Arrivati sulla spiaggia la nostra guida ci fa visitare la sua dimora, la barca a vela trasformata in casa circondata da alberi da frutto. Alla domanda su quale sia il suo piatto preferito Pedro risponde: «Tutti i piatti tipici locali come il polvo guisado com vinho (polpo stufato nel vino) o la caldeirada (stufato di pesce)». Ciò che non deve mai mancare, naturalmente, è il dolce fofas do faial. novembre 2023

Corvo

Da sapere Graciosa Terceira

Flores Faial

Pico

São Jorge São Miguel

Santa Maria

Come arrivare Voli Zurigo–Lisbona, Lisbona–Horta con TAP Air Portugal. Dove alloggiare A Horta: casa di campagna Quinta da Meia Eira, meiaeira.com, o Pátio Ecolodge, patio.pt. Dove mangiare e bere A Horta: Peter Café Sport, Cantina da Praça, Atlético. Equipaggiamento Scarpe da trekking, zaino (30 l), abbigliamento per escursioni e protezione antipioggia. Sentieri escursionistici trails.visitazores.com Guide Our Island (Pedro Escobar), ourisland-azores.com discoverfaial.com

Viaggiare ben protetti 365 giorni all’anno tcs.ch/eti

È comprensibile che tra tutti i luoghi dove abitare il nostro accompagnatore abbia scelto Redonda. La piccola città ha molto fascino ed un’imponente chiesa con tipiche finestre imbiancate a calce. Se il tempo è bello, portatevi il costume da bagno: la baia è perfetta per fare un tuffo. Il percorso circolare dura due ore e mezza (senza sosta per il bagno), è facile e non faticoso. Un inverno affascinante Pedro preferisce svolgere le escursioni durante la stagione invernale. «Anche se non abbiamo un turismo di massa nemmeno d’estate, d’inverno è ancora più tranquillo, si entra bene in contatto con la natura». Ne abbiamo la conferma durante un giro attraverso il capoluogo di Horta con la sua affascinante storia e cultura. Si può passeggiare in tutta tranquillità tra i begli edifici decorati, volendo si può visitare la casa della colonia tedesca senza dover fare la fila o sorseggiare un drink in un bar del porto. Da non perdere assolutamente il muro del porto, dove tutti i navigatori che stanno attraversando l’Atlantico si immortalano con un disegno. Si dice che sia il dipinto più lungo del mondo. Questo reportage è stato realizzato su invito dell’Associazione per il Turismo Sostenibile sull’Isola Faial.

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L’Isola azzurra aial deve l’epiteto ai gomitoli di ortensie c e si srotolano sull’isola in tutte le tinte dal blu al lilla. appa d’obbligo per i velieri di passaggio, a un passato esplosivo, fra vulcani e caccia alle balene. D’origine vulcanica come tutte le isole Azzorre, aial a 0 c ilometri di costa ed una superficie modesta di 1 km2. er la sua posizione privi legiata sulle rotte transatlantic e e stata un ap prodo sicuro per le navi e snodo importante del sistema di cavi telegrafici sottomarini. erremoti ed eruzioni nefaste anno segnato uesto lembo di terra a met tra l’America e l’ uropa. Gli abi tanti sono rimasti attaccati ad uno stile di vita a stretto contatto con la natura sovrana. Il visita tore trova citt storic e e paesaggi selvaggi per fetti se ama far trekking e sport ac uatici. Nume rosi pure i posti di osservazione delle balene, in punti strategici fra i pi panoramici. fm

Praia do

orte

1

Ca elo

Museo del vulcano di Capelinhos 1

Il Centro di interpretazione del vulcano Capelinhos, un museo interattivo allestito nel sottosuolo, ricostruisce attraverso una serie di schede animate l’eruzione del vulcano Capelhinos nel 1957, in tutte le sue fasi, la formazione dell’arcipelago, i vulcani più importanti del mondo e la storia dei fari delle Azzorre. visitazores.com

C

C

Vecchia stazione baleniera Porto Pim 2

Gli isolani appresero la caccia di capodogli nel 19° secolo dai balenieri americani. La lavorazione delle carni richiedeva impianti come quello di Porto Pim, vicino a Horta. Chiusa nel 1974, l’ex fabbrica oggi ospita una mostra permanente di macchinari ed attrezzature usate per la produzione di fino a 65 tonnellate di olio e sei tonnellate di farina ricavata dalle ossa di questi grossi cetacei. oma.pt/fabrica.php

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Nel cuore della Caldera 4

Salão

Alta 1043 metri la Caldera do Cabeço Gordo è il culmine e il centro geografico dell’isola. Il cratere ha un diametro di circa 2 km ed è profondo 400 metri. È un must compiere l’escursione facile di due ore circa lungo il perimetro. La discesa nel cratere è invece possibile solo se accompagnati da una guida certificata.

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trails.visitazores.com

Charcos de Pedro Miguel

Peter Café Sport, Horta 3

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HORTA Castelo Branco

Aperto nel 1918, è il locale più iconico di Faial. Tradizionale punto di riferimento dei diportisti che attraversano l’Atlantico, tra le assi di legno colorate dalle bandiere sbiadite dal sole si serve lo specialissimo Peter’s Gin do Mar, prodotto in loco. Al piano superiore si trova lo Scrimshaw Museum in cui sono esposte una gran varietà di vere e proprie opere d’arte incise su denti di balena. petercafesport.com

Illustrazioni L’atelier cartographik, foto fm

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L’arte delle zucche it uge realizza sculture sorprendenti con la regina dell’autunno. Attualmente le sue opere sono visibili nelle fattorie della famiglia ucker in vizzera e al festival della zucca di Lud igsburg D . esto uliane Lutz Foto aniel ellenberger

it uge d un’occ iata al cappello della strega laina, realizzato interamente con un pezzo di legno dalla forma insolita. L’artista visibilmente soddisfatto del modo in cui stata montata la figura ricreata con le zucc e e ispirata alla serie anime I viaggi della strega . iamo solo alla fine di agosto uando visitiamo il c li of a ona, ma ui sembra c e l’autunno sia gi arrivato. vun ue cassette piene di zucc e di tutte le dimensioni e colori. I dipendenti della fattoria stanno decorando le sculture gi preparate con le zucc e. it uge l’autore di tutti uesti lavori. Due giorni prima le a trasportate in vizzera su camion da Cleebronn, nel sud della Germania. Dal 001 lo scultore tedesco, insieme ad amici artigiani, crea oggetti di grande effetto per le mostre di zucc e della famiglia ucker c e, oltre al c li of, gestisce anc e lo ucker of di eegr ben. gni anno c’ un nuovo motto. Nel 0 in vizzera sar Donne forti . Come sempre, uge e i suoi artigiani anno cercato il legno giusto da maggio a met agosto. cos c e i capelli di laina sono fatti di pezzi di uercia. otto la guida di uge, le figure vengono poi progettate e costruite. Durante il periodo di creazione, tutta la s uadra vive nel ald erft, una sorta di accampamento in una foresta vicino a Cleebronn. Le donne forti c e i visitatori incontrano nelle fattorie esperienziali degli ucker sono l’eroina dell’anime laina, rida a lo, Giovanna d’Arco, ippi Calzelung e, Coco C anel e Greta unberg. C’ persino un’ape regina, l’animale pi importante della colonia di api. 60

manuel reudiger

Che forza! Pit Ruge ha creato anche una scultura di Pippi per la mostra in Svizzera.

I collaboratori del Bächlihof di Jona decorano l’ape regina, fulcro vitale di un alveare.

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«La cosa più difficile quando si lavora su una figura con più persone – spiega Ruge – è concordare le proporzioni fin dall’inizio, in modo che la testa si adatti anche alle gambe». Ogni anno l’artista tedesco si concentra su una o due opere particolari. Quest’anno si tratta di Elaina e del maestoso cavallo di Giovanna d’Arco. Le mostre di zucche nelle fattorie degli Jucker meritano sicuramente una visita. Ma non sono le sole. Dal 2000 i fratelli Martin e Beat Jucker allestiscono il più grande festival della zucca del mondo nel parco del Palazzo della Residenza a Ludwigsburg, vicino a Stoccarda. Il vasto spazio è noto come «Blühendes Barock», ovvero barocco in fiore. Il palazzo, costruito sul modello della Reggia di Versailles, è già di per sé un motivo sufficiente per recarsi a Ludwigsburg. Dolci alla zucca e vulcani in eruzione Con 450 000 zucche che adornano il parco, si può parlare di mania delle zucche. La maggior parte di esse proviene dalla zona di Ludwigsburg. Tra le 600 varietà diverse ci sono zucche ornamentali, da intagliare e da mangiare. C’è la Pink Sophie, dal sapore dolce, che è ottima per la cottura al forno. Oppure la Blüba White, coltivata a Taiwan appositamente per il festival. Ricca di amido, è ideale per le fritture di zucca. Potete assaggiarle sul posto, così come gli gnocchetti di zucca al formaggio, gli spaghetti di zucca o la tradizionale specialità sveva, i Maultaschen, una specie di grossi ravioli, con ripieno di zucca. Altre specialità attendono i buongustai per essere portate a casa, come il miele con semi di zucca macinati, la marmellata di ribes e zucca o un ottimo prosecco alla zucca. Oltre all’offerta di delizie culinarie, vengono organizzate competizioni, come quella in cui i partecipanti si sfidano in una regata a bordo di zucche giganti su un laghetto artificiale in mezzo al parco. Nei giardini del castello si svolgono anche i campionati tedeschi ed europei di pesatura delle zucche. Ma anche qui le star sono le sculture in legno ricoperte di zucche create da Pit Ruge e dal suo team sul tema del fuoco. Le nuove figure vengono presentate prima in Svizzera, poi arrivano a Ludwigsburg l’anno seguente. Ad attirare l’attenzione già da lontano sono i vulcani da cui esce fumo ogni paio di minuti, accompagnato da un novembre 2023

Affascinante Anche senza effetti speciali, il pesce scorpione di Ludwigsburg attira l’attenzione dei visitatori.

Spettacolare Lo sputafuoco entra in azione ogni paio di minuti.

sordo brontolio, che imita il rumore che precede un’eruzione. Il fumo sale anche dalla ciminiera della locomotiva Emma, nota grazie al libro per bambini «Le avventure di Jim Bottone». E, ancora più avanti, ci si trova di fronte alla figura che sputa fuoco. Ma anche le sculture senza effetti speciali sono accattivanti. Per esempio il pesce scorpione, la salamandra pezzata o Fred Flintstone con la sua auto dell’età della pietra. Si può capire che Pit Ruge si separi a malincuore dalle sue adorabili figure e che, quando ne vende una, soffra al pensiero che non venga trattata con cura.

Esposizioni di zucche In Svizzera: Juckerhof sino al 29 ottobre 2023 Bächlihof sino a metà novembre 2023 juckerfarm.ch In Germania a Ludwigsburg: sino al 3 dicembre 2023 blueba.de

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TCS BENEFITS

10% ack*

Cashb

Viaggiare in modo più economico e senza stress Il volo è prenotato, la valigia pronta, il parcheggio prenotato online. Risparmi il tempo per la ricerca di un parcheggio gratuito all’aeroporto di Zurigo prenotandolo in anticipo. Inoltre, in qualità di socio del TCS, può usufruire attualmente di un cashback del 10% sulla prenotazione online del parcheggio.* Grazie alla perfetta soluzione Park & Charge, potrà lasciare la sua auto elettrica in carica mentre è in viaggio. Così potrà tornare a casa senza stress dopo il viaggio. In alternativa, ha anche la possibilità di utilizzare le stazioni di ricarica rapida GOFAST con otto punti di ricarica in totale. Con l’impressionante potenza di oltre 300 kilowatt, le auto elettriche possono raggiungere un’autonomia di 200 chilometri in soli 10 minuti. E... ciliegina sulla torta: GOFAST utilizza esclusivamente elettricità 100% verde proveniente dalla Svizzera.

biglietto tradizionale e si risparmierà la coda alle biglietterie automatiche. Può, inoltre, scansionare il codice QR davanti agli ascensori e salvare automaticamente il piano del parcheggio insieme al biglietto sullo smartphone. Così non rischierà di dimenticare il piano del parcheggio. E se prima del viaggio dovesse verificarsi un imprevisto, con la nostra assicurazione anti-annullamento le verrà rimborsato l’intero importo, meno il costo dell’assicurazione. Le auguriamo buon viaggio.

Dopo la prenotazione, riceverà via e-mail un codice QR personale. All’arrivo e alla partenza vada direttamente alla barriera e metta il suo smartphone con il codice QR davanti al lettore. Non avrà più bisogno di un

*Offerta valida dal 26.10.2023 al 31.12.2023. Applicabile ai parcheggi P1, P2, P3 XXL, P6 (incl. Park & Charge), nonché ai due parcheggi esterni all’aeroporto.

L’OFFERTA DEL TCS I soci del TCS usufruiscono attualmente di un cashback del 10% sulle offerte di parcheggio all’aeroporto di Zurigo.* Ecco come funziona: 1. Selezioni il partner Aeroporto di Zurigo nella sezione TCS Benefits su tcs.ch. 2. Acceda al suo account online «Il mio TCS». Se non ha ancora un account online «Il mio TCS», si registri e inizi subito a usufruirne. 3. A questo punto sarà reindirizzato alla piattaforma di prenotazione dell’aeroporto, dove potrà prenotare il parcheggio desiderato pagando il prezzo integrale. 4. Il 10% di cashback sarà poi versato sul conto bancario o postale memorizzato nell’account online «Il mio TCS».

Tutte le offerte su benefits.tcs.ch e nell‘app/benefits del TCS.

Prenotare online il parcheggio su benefits.tcs.ch


Scoprire

Passeggiate autunnali Nelle campagne basilesi

Caccia al tesoro In premio un assaggio del nettare dorato. Divertirà i bambini.

Camminando fra le vigne di Aesch

Giro delle fattorie nel Baselbiet

Sentiero del miele Rünenberg

La Klus di Aesch è il più grande vigneto del cantone di Basilea Campagna. Lungo il sentiero curato numerosi pannelli spiegano gli svariati aspetti della viticoltura, attestata nella regione fin dall’epoca romana.

Il percorso ad anello (Svizzera in bici 113) si snoda su un altopiano del Giura tabulare tra pascoli e villaggi ameni. Strada facendo si può acquistare direttamente dai contadini o far sosta all’albergo spa Bad Ramsach Quellhof. Partenza ed arrivo: Gelterkinden.

Val la pena salire all’idilliaco villaggio di contadini per imparare tutto sulle api e il loro dolce oro. Il sentiero lungo 3,5 km è adatto a grandi e piccoli e illustra la vita delle instancabili operaie. I prodotti degli iniziatori del sentiero sono in vendita presso Vogt Blumen und Weine.

TCS benefits «black weeks»

Foto Jan Geerk, Guido Schärli, Paul Menz, Sandra Ryser

Arriva la stagione delle super offerte

Percorso esperienziale Passepartout

Un tuffo nel Medioevo

Nelle campagne basilesi è ancora vivo il ricordo della tessitura a domicilio di nastri di seta. Dal Giura tabulare le «passamanerie» venivano esportate in tutto il mondo. Da scoprire sul sentiero Anwil-Tecknau, fra orti e frutteti tradizionali. Durata: 4 ore circa.

La camminata tematica (30 min. circa) da Läufelfingen alle rovine di Homburg vi trasporta nel mondo dei cavalieri. Fatto costruire da Herman IV, Conte di Frohburg nel 1240, il castello venne distrutto dalle fiamme nel 1798. Dalla torre si gode di una splendida vista. Info e proposte (italiano n.d.): baselland-tourismus.ch/excursions-tcs

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Per le ultime settimane dell’anno, TCS Benefits ripropone una carrellata di sconti e promozioni. Durante le «Black Weeks» dall’11 novembre a fine dicembre i soci del TCS non fruiscono soltanto dell’usuale cashback presso i numerosi partner convenzionati bensì ricevono sconti aggiuntivi imperdibili. Dai prodotti di moda, tech e lifestyle, con le «Black Weeks» il programma di vantaggi del TCS prolunga le ormai note giornate dei grandi affari come il «Black Friday», «Singles Day» o «Cyber Monday» e le trasforma in una sorta di quinta stagione. E andiamo con lo shopping all’insegna del risparmio! tcs-benefits.ch/blackweeks

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Forum touring impressum

quiz dei lettori

Rivista del Touring Club Svizzero Editore Touring Club Svizzero Casella postale 820 1214 Vernier (GE)

Leggere attentamente la rivista per rispondere alla domanda del nostro quiz.

Partecipazione gratuita entro il 26.11.2023 su touring.ch/quiz-lettori

A cosa servono le lamelle presenti sul battistrada dei pneumatici invernali?

Vice caporedattore Dino Nodari (dno)

A B C

Per driftare meglio su neve e ghiaccio

Migliorano l’aderenza sulla neve

Contraddistingono i pneumatici invernali

Premio: 1 buono di TCS Autonoleggio del valore di 100 franchi tcs.ch/autonoleggio Possono partecipare tutti i lettori e le lettrici di «Touring» domiciliati in Svizzera e nel Liechtenstein, eccetto i dipendenti del TCS e i loro famigliari. I vincitori e le vincitrici saranno estratti a sorte e informati personalmente. In merito al quiz non viene tenuta corrispondenza. Sono escluse le vie legali.

rovo incomprensibile c e si debba circolare sempre con le luci accese soltanto con l’e bike, pena una multa. er c la norma non vale per tutte le bici Nei bosc i, con pioggia e nebbia come pure all’imbrunire o di notte la loro visibilit praticamente nulla. La ragione starebbe nella velocit delle elettric e. Con tutto il rispetto dissento la maggior parte di coloro c e vanno in bici da corsa o mountain bike sfrecciano ben pi rapidi Di recente camminando su un sentiero forestale o risc iato di es sere travolto da due rampi c ini c e scendevano a tutta birra, senza luci, i ciclisti ve stiti di scuro e a malapena visibili. o dovuto fare un salto nei cespugli per evitare lo scontro. M. Freivogel @

c e per non parte. Niente da fare sembra es serci ualcosa alla batteria. elefono al C e descrivo nei dettagli il problema. Mi informano c e il pattuglia tore arriver sul posto in un’ora e mezza. In realt , previa comunicazione da parte sua, giunge in meno di un’ora. rova a caricare la batteria ma senza successo. Inizia allora uno scrupoloso esame tecnico e di misura zioni. copre c e si rotto un elemento c e ne preclude il funzionamento. isogna sostituirla. Nell’attrezzatis simo furgoncino giallo ci sono alcune batterie pronte all’impiego per consentire il ripristino della situazione. uesta si c iama organizza zione efficiente. Grazie A. M. @

In settembre abbiamo forato vicino a sc ierv. o attivato

la mia app C e inserito online le mie coordinate e se gnalato la panne. L’addetto del C mi a poi c iamato, completato i dati e disposto l’intervento del garage m brail di anta Maria. Dopo circa sessanta minuti, il tito lare dell’officina arrivato sul posto e a constatato c e la gomma non poteva essere riparata. a caricato il vei colo sul carro attrezzi, ci a fatti salire a bordo ed in sieme siamo tornati a anta Maria. Gi durante il tragitto il nostro soccorritore a pro vato ad ordinare un pneuma tico nuovo, c e per gli sa rebbe arrivato solo il giorno successivo. Dopo aver con sultato il C , ci a organiz zato un alloggio nel villaggio. L’indomani abbiamo potuto proseguire il viaggio con la nostra auto. Grazie dell’aiuto sollecito e professionale M. Saxer @

Grazie TCS Patrouille!

ntro nel garage pronto alla partenza per una breve va canza. Avvio l’automobile 64

Redazione Jérôme Burgener (jb) Dominic Graf (dg) Juliane Lutz (jl) Philippe Rawyler (pra) Daniel Riesen (dan) Pascale Stehlin (pst) Art Director Alban Seeger Concetto grafico Michele Iseppi Responsabile foto Emanuel Freudiger (ef) Layout Sara Bönzli Stephan Kneubühl Andreas Waber Mathias Wyssenbach (mw) Correttorato Michela Ferrari (I) Tania Folly (F) Susanne Troxler (T)

I lettori ci scrivono Obbligo di luci per bici

Caporedattore Felix Maurhofer (fm)

La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs.ch). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring. touring.ch

Traduzioni Grazia Annen (I) Philippe Rawyler (F) Corrispondenza TCS – Redazione Touring Poststrasse 1 3072 Ostermundigen Tel +41 58 827 35 00 touring@tcs.ch Tiratura Edizione italiana: 69 118 Totale: 1 111 449 Edizione/Marketing Cumi Karagülle Pubblicità Roger Müller, responsabile vendite Cédric Martin Vanessa Ukoh, +41 58 827 35 00 anzeigen@tcs.ch Abbonamento compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 10 volte l’anno. Modifica indirizzo con il numero di socio: TCS, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, info@tcs.ch Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editoria. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Produzione Swissprinters SA Brühlstrasse 5 4800 Zofingen

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Codice postale Rico Dürst, inventore dell’«Airmarker R.One». Il kit contiene un pallone luminoso rosso che aiuta ad essere ritrovati.

7208 Testo e foto Felix Maurhofer

Rico Dürst ama la montagna e l’acqua. Personalmente non è mai venuto a trovarsi in pericolo nelle sue uscite. Ma lavorando per la Swiss Helicopter nel soccorso a persone ed animali sperimenta dal vivo le difficili condizioni in cui ci si trova ad operare. Nonostante le coordinate abbastanza precise trasmesse dai dispersi, spesso le ricerche risultano frustranti. Nella sua mente inizia a prendere forma un dispositivo che permetta di localizzare rapidamente i malcapitati in zone impervie ed aumentarne le chance di sopravvivenza: «Se hanno con sé un apparecchio tipo una boa da liberare nel cielo, possono essere avvistati e portati in salvo per tempo. Due anni fa un pilota gli racconta di una missione di ricerca durata ben tre ore. È allora che il 56enne decide di realizzare, assieme al partner Daniel Wattenhofer, la sua idea: un apparecchio composto da una scatola contenente un pallone gonfiabile, attaccato ad una corda, che si dispiega per segnalare la posizione della persona incidentata o smarrita, facilitandone il recupero. Lunga gestazione del sistema Esperto vendite e consulente per le aziende di articoli sportivi, il grigionese di Malans conosce bene il settore outdoor. Sa quindi come impostare il progetto. «Inizialmente non eravamo sicuri se un sistema analogico potesse affermarsi», ricorda. Un’analisi di mercato conferma che non esiste ancora un dispositivo paragonabile. Motivato dal forte interesse riscontrato fra le organizzazioni di soccorso aereo per un kit che aumenta la visibilità degli infortunati, i due partner fondano la AirMarker SA. Una delle maggiori sfide è sviluppare il palloncino aerostatico che non deve essere né troppo grande né troppo piccolo, trasportare la luce di segnalazione e poter essere fatto volare anche in aree boschive. Dopo un anno depongono la domanda di brevetto per il loro «AirMarker R.One». Composto da un pallone luminoso riempito con elio alloggiato in un contenitore può essere proiettato fino a 45 metri da terra. I creatori sperano che dopo l’imminente lancio diventi un accessorio presente nello zaino degli appassionati di sport all’aperto o cacciatori proprio come il triangolo che fa parte dell’equipaggiamento a bordo di ogni automobile. airmarker.swiss

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La mia prima auto Presa d’aria sul tipico cofano rialzato per alloggiare il motore sei cilindri 3000 cc. Con uno stile di guida sobrio i consumi si tenevano comunque entro limiti accettabili.

Nel gennaio 1 iniziai a lavorare come meccanico di carri armati addetto al parco veicoli dell’esercito AM di un, dove soggiornavo durante la settimana. er tornare a casa in Argovia nei eekend decisi di comprare una macc ina c e si prestasse meglio della mia amata A Lig tning 0, comprata nella primavera 1 appena finito l’apprendistato. La moto era sinonimo di libert e non volevo rinunciare del tutto a guidare a cielo aperto all’epoca un mio amico possedeva gi una MG oadster. Mi piaceva un sacco e perci ne cercai a mia volta una di seconda mano. u pi difficile di uanto pensassi, ma alla fine trovai una MGC de capottabile ad un prezzo abbordabile. Mi propose di partire insieme in uattro per le vacanze estive c e voleva trascorrere dalla famiglia nel urgenland in Austria. Aveva anc e in mente di andar a trovare dei parenti in ng eria. 66

A uei tempi uesto paese faceva parte del blocco orientale e per l’ingresso ci volevano passaporto e visto per noi e le nostre ragazze. brigammo le formalit . oi via, di notte per evitare il traffico. enza tettuccio, affinc l’aria fresca ci tenesse svegli. Avevamo indosso berretto e giacca leggera, una coperta di lana sulle gambe, ma lasciammo il riscaldamento acceso per tutto il viaggio. Lungo i 1000 c ilometri ci fermammo solo per fare il pieno. Arrivammo ad ber art l’indomani. Con il bel tempo da l la cittadina di orn ap ti gi ernau , 0 km circa dietro la frontiera, si vede ad occ io nudo. er la nostra capa-

Christian Stoller

«Ai tempi c’era l’obbligo di comprare un minimo di fiorini ungheresi e un buono benzina» Cercasi: foto scattate dai lettori

Nessuno dimentica il primo veicolo e neanche le esperienze che ci ha fatto vivere. Allora raccontateci la vostra storia, curiosa, avventurosa o divertente che sia. Inviare con foto a corredo per e-mail a: touring@tcs.ch

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Montaggio Touring / Illustrazioni: iStock

Alla volta dell’Est

tina dietro la cortina di ferro ci consigliarono di passare per il valico di szeg, a circa 100 km di distanza. I doganieri ci controllarono per un’ora, sebbene avessimo con noi solo il necessario visto c e saremmo rientrati la sera. A orn ap ti facemmo scalpore con le nostre due spider britannic e. Dopo il gustoso pranzo magiaro ritornammo ad ber art dal valico di eiligenkreuz, passando per zombat el . ulla strada una pattuglia militare ci ferm e i soldati per uisirono le nostre automobili. Ci godemmo il resto delle vacanze e facemmo delle belle gite in cabrio.


#11 | Novembre 2023

TICINO Bollettino della Sezione Ticino

Dalla Kids Bike Challenge di Bienne alla finale europea in Montenegro Dopo l’esperienza della ids ike C allenge, organizzata lo scorso 1 giugno a ienne, i uattro vincitori della competizione sono volati in Montenegro nel mese di settembre per le finali dell’ C uropean raffic ducation Contest . A pagina , vi raccontiamo com’ andata con annick, Dario, oe e re a, i nostri protagonisti rossocrociati.


SEZIONE TICINO

Promemoria - Invito del Gruppo TCS del Luganese

CIRCO KNIE, Agno

Save the date – sabato, 2 dicembre 2023 Vi ricordiamo con piacere l’invito speciale del Gruppo TCS del Luganese a un’indimenticabile serata all’insegna degli spettacoli circensi, che si terrà sotto il maestoso tendone del prestigioso Circo Nazionale Svizzero Knie presso la nuova

sede di Agno. È l’occasione perfetta per immergervi in un mondo di magia, divertimento ed emozioni, durante l’unica tappa della tourneé 2023 prevista nel Canton Ticino.

Tanti auguri agli amici dell’ACS, buon 125esimo!

Il programma della serata

ISCRIZIONE:

• Dalle ore 18.30: iniziate la serata con un ricco aperitivo riservato ai Soci TCS e condividete l’entusiasmo per la serata che vi attende, in un tendone riservato ed esclusivo. • Ore 20.00: Prendete posto nei migliori posti del settore categoria B, per assistere al magnifico spettacolo del Circo Knie.

Inviare la richiesta via e-mail a: info@tcs-lugano.ch indicando tutti i nominativi, indirizzo e numero di socio di tutti i partecipanti. I posti sono limitati e le iscrizioni verranno considerate secondo l’ordine di entrata. Gli iscritti riceveranno un’e-mail evidenziante i dettagli per il pagamento della quota di partecipazione. Solo una volta corrisposta la quota di partecipazione sarà notificata la conferma di iscrizione via e-mail.

È prevista una quota unica di partecipazione per ciascun socio TCS: CHF 65.–, comprendente ricco aperitivo e spettacolo (del valore complessivo di CHF 108.–)

Il neo-direttore della Sezione Ticino dell’ACS, Benjiamin Albertalli, è venuto a trovarci a Rivera per provare in un luogo sicuro questa bellissima BMW M3 CS, prima di sfilare lungo le Prove Speciali in qualità di sponsor al Rally del Ticino 2023, che si è tenuto lo scorso 29 e 30 settembre a Mendrisio. Per celebrare i 125 anni dell’ACS, la Sezione Ticino del TCS ha realizzato un simpatico video, che potete vedere scansionando il QR Code. Buona visione!

Punto di contatto TCS SEZIONE TICINO Impressum Bollettino ufficiale dei Soci TCS, Sezione Ticino Tiratura 84 000 copie Edizioni 10 volte all’anno Redazione Marco Colandrea Layout Sara Bönzli (TCS) Inserzioni TCS Sezione Ticino, CP 581, 6802 Rivera, sezioneTI@tcs.ch Stampa Swissprinters AG, Brühlstrasse 5, 4800 Zofingen

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via alla Chiesa 10, 6802 Rivera Societariato e prodotti TCS, corsi e scuola guida, collaudi e controlli tecnici. Per il viaggio: ViaCard, Bollo ecologico (D e F), Telepass (I, F, E, P), Patente internazionale, Vignetta autostradale per CH e Austria, info e pagamenti Pedemontana Telefono 091 935 91 35 sezioneTI@tcs.ch, www.tcs-ticino.ch


SEZIONE TICINO

La Rocket League torna con la terza edizione della TCS eSport Challenge! ni Iscrizio al d e t r ap e re 2023 28 ottob

Iscriversi qui!

Matrix VR Arena, Lugano, finale 2a edizione.

Non c’è due senza tre! È con grande entusiasmo che annunciamo l’arrivo della terza edizione della TCS eSport Challenge-Rocket-League! Dopo i successi delle passate edizioni nel 2021 e nel 2022, siamo pronti a regalarvi un’altra emozionante sfida di sport virtuale che unisce l’azione delle auto al fascino del calcio. Trenta squadre di giovani talenti si sfideranno per conquistare la gloria e cercare di detronizzare i campioni in carica, i Donut Cats. Le iscrizioni saranno ufficialmente aperte e gratuite a partire dal 28 ottobre 2023, grazie alla rinnovata collaborazione con il partner organizzativo AKR eSport ASD. Le semifinali e le finali del torneo avranno luogo rispettivamente domenica 14 e 21 gennaio 2024 presso l’iconica Matrix VR Arena di Lugano, con un montepremi complessivo di CHF 4000. Abbiamo già vissuto due tornei memorabili della TCS eSport Challenge-RocketLeague, e ora siamo pronti a scrivere un terzo e nuovo capitolo di questa entusiasmante competizione. La Sezione è lieta di annunciare la continuazione di questa sfida virtuale, basata sui successi passati che hanno visto un crescente interesse sia da parte degli spettatori online che dei partecipanti. Oltre 30 squadre e 100 giocatori hanno partecipato all’edizione precedente, dimostrando un forte interesse per gli eSports nella Svizzera italiana.

Questo torneo è nato nel 2020 seguendo le orme della “madre” TCS eSports League with Opel, torneo nazionale che ha già all’attivo ben 10 edizioni. Le quattro squadre che si sono distinte nell’ultima competizione, oltre a ricevere un ricco montepremi, hanno avuto l’opportunità di allenarsi per oltre mezzo anno con sessioni di coaching presso la Matrix VR Arena, in preparazione della decima edizione del torneo nazionale svoltasi lo scorso settembre. Gli Alt F4 e i Los 3 Mosquitos, rispettivamente secondi e terzi classificati nell’edizione 2022 del torneo cantonale, non sono riusciti ad accedere alle finali nazionali, ma hanno comunque ottenuto un buon piazzamento tra i primi 10. L’obiettivo centrale del torneo rimane quello di offrire anche ai giovani del nostro Cantone l’opportunità di vivere un’esperienza ludica e sociale in una vera e propria arena, mettendo in contatto appassionati al di fuori del mondo virtuale, sempre nel rispetto della prerogativa della media scolastica pari o superiore al 4,5 per potersi iscrivere. Le iscrizioni per la terza edizione della TCS eSport Challenge Rocket-League apriranno ufficialmente il 28 ottobre 2023 sul sito www.esportmaster.net, presso il quale i vostri nipoti e figli potranno trovare tutte le informazioni necessarie: il regolamento con i requisiti di partecipazione, i dettagli sulla distribuzione del montepremi e il

Una foto dei vincitori della seconda edizione della TCS eSport Challenge - Rocket League, i Donut Cats.

calendario delle partite delle fasi di qualificazione. Non dimenticate che l’iscrizione è gratuita, quindi invitate i giovani della vostra famiglia a dimostrare le proprie abilità e competere con i migliori giocatori della Svizzera italiana. La finale e la superfinale si svolgeranno, come ormai da tradizione, alla Matrix VR Arena di Lugano, domenica 14 e 21 gennaio 2024. Entrambe le giornate saranno piene di azione, emozioni e competizione di altissimo livello, e anche quest’anno le partite verranno trasmesse in diretta online sul canale Twitch della Matrix VR Arena. Preparatevi, la terza edizione della TCS eSport Challenge - Rocket League si avvicina rapidamente. È il momento di invitare i vostri nipoti e figli a iniziare ad allenarsi. Continuate a seguirci sul sito tcs-ticino.ch e sulle nostre pagine social per ulteriori aggiornamenti e sorprese. L’emozione della Rocket League sta per tornare in grande stile, vi aspettiamo numerosi e che vinca il migliore! Novembre 2023 |

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Ai blocchi di partenza: nasce l’Automobile Club Lugano Classic

1000 Miglia 2022: Ermanno De Angelis, insieme alla co-pilota Nunzia Del Gaudio, a bordo della OM 469 Sport (Officine Meccaniche) del 1922.

Il 15 novembre 2023, presso Villa Ciani a Lugano, verrà presentato l’Automobile Club Lugano Classic, un’associazione interamente dedicata al settore automobilistico. ACLC nasce dall’esperienza trentennale nel ramo automobilistico dei suoi fondatori: Ermanno De Angelis, Nunzia Del Gaudio e Marco Poltera. Tra gli obiettivi principali troviamo la promozione della cultura delle quattro ruote sul territorio, attraverso conferenze, mostre ed eventi che riuniranno tutti gli appassionati. Prima di condividere alcune anticipazioni sull’Automobile Club Lugano Classic (ACLC), è doveroso fare un passo indietro. No, non stiamo per raccontarvi la storia delle vetture che hanno caratterizzato le corse del passato, perché siamo certi che l’ACLC avrà l’opportunità di farlo prossimamente e meglio di noi. Desideriamo invece presentarvi chi si cela dietro a questo nuovo progetto. Ermanno De Angelis e Nunzia Del Gaudio sono i professionisti che dietro le quinte, lavorano nel settore del marketing e dell’automobilismo da quasi tre decenni, a partire dalla fondazione della prima e unica realtà italiana di comunicazione e marketing dedicata esclusivamente al motorismo storico: Adrenali-

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ne24h.com. Questa azienda è all’origine del format televisivo di successo Gentlemen Driver e oggi gestisce 40 pagine sui social network, 7 uffici stampa e supporta l’organizzazione di circa 50 eventi. Più recentemente, De Angelis e Del Gaudio, hanno portato la loro esperienza italiana a Lugano creando il brand Victorious – che calca le orme di Adrenaline 24h – al fine di ampliare le prospettive e accedere al mercato internazionale. La presenza sul territorio di Victorious ha già portato all’apertura dell’unica squadra rossocrociata iscritta alla Dakar classic, la Desert Endurance Motorsport, che nel gennaio del 2024 sarà tra i protagonisti che sfrecceranno sulla sabbia tra le dune in Arabia Saudita.

L’Automobile Club Lugano Classic, nonostante sia una novità, ha già una sua storia ben radicata che sarà ulteriormente arricchita dai tanti professionisti e appassionati ticinesi che ne faranno parte, tra i quali, in qualità di responsabile della commissione Motorsport, anche il noto pilota luganese Alex Fontana. Il 15 novembre 2023, presso Villa Ciani a Lugano, saranno presentati gli obiettivi del Club, le commissioni di lavoro, i partner ed anche il calendario di tutti gli eventi 2024 sul territorio, grazie anche al supporto del Municipio di Lugano. Per maggiori informazioni sull’associazione e i dettagli dell’evento, è possibile consultare il sito www.automobileclublugano.ch o scrivere all’indirizzo email info@automobileclublugano.ch.


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Nunzia Del Gaudio: donna pioniera nell’automobilismo storico Intervista a Nunzia Del Gaudio, tra i membri fondatori dell’Automobile Club Lugano Classic e prima donna nella storia ad aver completato Dakar Classic e 1000 Miglia nello stesso anno.

Nunzia Del Gaudio alla sua prima partecipazione alla Dakar Classic, 01.2023

Com’è nata la sua passione per l’automobilismo? La mia passione per l’automobilismo è nata grazie all’incontro e alla frequentazione di Ermanno, oggi mio marito. Circa trent’anni fa, mi ha involontariamente introdotto al mondo delle quattro ruote. Lui faceva già parte dell’ambiente, gareggiava in pista, partecipava a eventi e conferenze del settore. Io lo seguivo, gli prendevo i tempi sul giro in circuito ma

sempre fuori dall’abitacolo. Circa 15 anni fa, grazie a un gruppo di appassionati che ci aveva coinvolto in un evento dedicato alle auto storiche, abbiamo cominciato a immergerci sempre di più in questo mondo, partecipando a gare di regolarità e a eventi, fino a quando abbiamo deciso di acquistare la nostra prima auto d’epoca. Da eventi più semplici, siamo passati a quelli più complessi, tra i quali la 1000 Miglia. Entrambi provenivamo dal mondo del marketing e quando abbiamo visto l’opportunità, è stato un passo quasi naturale unire la nostra passione al lavoro. A livello nazionale, ci siamo resi conto che mancava una realtà professionale di riferimento in questo settore. Così, grazie all’esperienza accumulata, abbiamo fondato Adrenaline 24h, che oggi è una realtà consolidata in costante crescita nel mercato italiano. Più recentemente, per espanderci a livello internazionale, abbiamo creato il brand Victorious con sede a Lugano e siamo prossimi all’inaugurazione ufficiale dell’Automobile Club Lugano Classic. Qual è stata la motivazione che l’ha

spinta a partecipare alla Dakar Classic e alla 1000 Miglia nel 2023? E come si arriva preparati a queste gare? La motivazione principale è stata certamente il connubio lavoro e passione. Senza la passione, sarebbe stato impensabile richiedere tanto sforzo al mio corpo. Avere la responsabilità di un team (Desert Endurance Motorsport), organizzare gli equipaggi per la Dakar

Ermanno De Angelis e Nunzia Del Gaudio alla 1000 Miglia, 2022.

Nunzia Del Gaudio: «Alla Dakar Classic nessuno viene abbandonato, prevale lo spirito di coesione tra gli equipaggi, al di là del risultato di gara», Dakar Classic 2023.

Un selfie a bordo di Nunzia Del Gaudio prima di una tappa della Dakar Classic 2023.

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Classic e partecipare in qualità di co-pilota è stata una grande sfida, prima di tutto con me stessa. Inoltre, l’idea di attraversare luoghi che altrimenti non avrei mai potuto vedere mi entusiasmava, così come l’obbligo, durante tappe specifiche denominate «marathon», di guidare senza traccia gps, orientandoci solo con l’ausilio della bussola. La partecipazione alla Dakar non si limita al programma delle due settimane di gara e ai 6’500 chilometri di percorso nel deserto, già impegnativi e imprevedibili di per sé. Esiste anche tutta una fase di preparazione nei mesi che precedono l’evento, che include attività fisica regolare, dal cardio agli esercizi per rafforzare la muscolatura, in particolare quella della schiena e del collo, necessaria per far fronte alle sollecitazioni prolungate dalle molte ore da trascorrere nel veicolo. Per quanto riguarda la parte di guida, ci prepariamo sui circuiti offroad in Italia e durante i campi di allenamento all’estero. In questo momento, ad esempio, siamo in partenza per un campo di allenamento in Tunisia per testare in condizioni desertiche similari a quelle che troveremo poi in Arabia Saudita nel gennaio 2024. Come vengono affrontate le due settimane di gara nel deserto arabo, dal vitto all’alloggio? A ogni partecipante viene assegnata un’area per parcheggiare il veicolo dell’equipaggio presso il bivacco e per collocare il gazebo o una tenda per la notte, proprio come avviene in un camping. Alla fine di ogni tappa ci si ritrova tutti presso questo grande villaggio itinerante, sempre con la stessa

Nunzia Del Gaudio con l’annullo filatelico rilasciatole dalle Poste italiane e depositato presso il Ministero delle comunicazioni.

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Il soccorso sotto la pioggia in occasione della 1000 Miglia del 2021.

disposizione, che ospita oltre 3’500 persone addette ai lavori: meccanici, giornalisti, cuochi, piloti della Dakar Rally, noi piloti della Dakar Classic e tante altre figure. L’organizzazione fornisce cibo da consumare durante la tappa e tanta acqua, mentre la cena si svolge in un’area hospitality. I servizi igienici e le docce sono allestiti in container e sono disponibili grazie a grandi cisterne d’acqua. Può condividere con noi un momento particolarmente significativo che ha vissuto in occasione della 1000 Miglia? Nel 2022, abbiamo partecipato alla 1000 Miglia a bordo di un’auto simbolica per la città di Brescia che è esposta al Museo Nazionale dell’automobile di Torino: una OM (Officine Meccaniche) 469 Sport del 1922 che quell’anno celebrava il suo centenario. Prima della gara, abbiamo collaudato l’auto per circa mille chilometri per assicurarci che funzionasse e minimizzare i potenziali problemi. Il nostro obiettivo era coprire l’intero percorso Brescia-Roma (A/R) previsto dallo storico itinerario della gara. Seppur molti pensavano che ci fossimo iscritti solo per sfilare in occasione della passerella iniziale, siamo orgogliosi di aver completato la gara in quattro giorni, nonostante le evidenti bruciature causate dal contatto della pelle sull’alluminio della scocca, dovute al calore emesso dal veicolo. Per inciso, Ermanno ha ancora un segno di ustione sul ginocchio. Abbiamo avuto l’onore di ricevere l’annullo filatelico dalle Poste Italiane in segno di riconoscimento, con una cerimonia celebrativa.

Dakar: il tendone hospitality presso l’area bivacco.

Può raccontarci un aneddoto divertente o insolito che le è accaduto durante la 1000 Miglia? Durante l’edizione del 2021, a bordo di una Cisitalia 202 SMM Nuvolari, abbiamo avuto un guasto tecnico che ci ha costretto a fermarci in occasione di una prova speciale. La parte divertente – non in quel frangente – è che stava piovendo a dirotto e la nostra auto era una spider, senza tetto. In quel momento, un passante, di cui ancora oggi ignoriamo l’identità, ci ha coperti con un grande ombrellone, consentendoci di riparare l’auto più agevolmente. Successivamente abbiamo pubblicamente ringraziato questo signore toscano attraverso un articolo, anche se è improbabile abbia mai letto le nostre parole. Alla fine, siamo riusciti a riprendere la gara dopo soli 40 minuti e abbiamo raggiunto il traguardo con un buon risultato.


SEZIONE TICINO

Dalla Kids Bike Challenge di Bienne alla finale europea in Montenegro

Dopo l’esperienza della Kids Bike Challenge, organizzata lo scorso 14 giugno a Bienne, i quattro vincitori della competizione sono volati in Montenegro nel mese di settembre per le finali dell’ETEC (European Traffic Education Contest). Scopriamo com’è andata. Il team svizzero in partenza per il Montenegro. In piedi, al centro della foto, Barbara Fantini, responsabile corsi e sicurezza stradale TCS Sezione Ticino.

Il 14 giugno scorso, presso la Tissot Arena di Bienne, si è tenuta la Kids Bike Challenge, manifestazione organizzata dal TCS in collaborazione con la Polizia, rivolta ai ragazzi di età compresa tra i 10 e i 12 anni. L’obiettivo principale di questo evento è insegnare ai giovani a padroneggiare la bicicletta e fornire loro nozioni base sulla mobilità lenta e sul comportamento sicuro nel traffico. La Kids Bike Challenge offre ai quattro ragazzi più abili della competizione la possibilità di rappresentare il TCS e la Svizzera all’ETEC (Concorso Europeo di Educazione Stradale). Fondata nel 1986, questa competizione annuale mira a promuovere l’educazione stradale nei paesi partecipanti, coinvolgendo club di mobilità provenienti da tutta Europa. L’evento comprende esercizi teorici e pratici, come percorsi a gimkana, al fine di sensibilizzare i giovani alla sicurezza stradale.

Il percorso a gimkana allestino nella palestra di Bar, Montenegro.

Barbara Fantini, responsabile corsi e sicurezza stradale della Sezione Ticino del TCS, ha avuto il piacere di accompagnare i quattro finalisti della Kids Bike Challenge alle finali dell’ETEC che si sono svolte in Montenegro dal 22 al 25 settembre 2023. Insieme a lei, erano presenti un’allenatrice e un allenatore, oltre a due accompagnatori. Zoey, Freja, Yannick e Dario sono i giovani ciclisti che si sono distinti il 14 giugno scorso, partecipando con impegno alla competizione insieme a ragazzi provenienti da oltre 20 nazioni. La giornata del concorso è stata intensa, caratterizzata da prove speciali, con le squadre che hanno gareggiato per ottenere il punteggio più alto. Tuttavia, è importante sottolineare che il risultato del team è quello che conta, non le prestazioni individuali. Nell’edizione di quest’anno, tenutasi a Bar, Montenegro, la Serbia ha conquistato il primo posto, seguita dalla Lettonia e dalla Repubblica Ceca al secondo e al terzo posto, mentre la squadra svizzera si è posizionata al 19º posto. Prima dell’evento, gli scolari si sono dedicati a intense sessioni di allenamento, preparandosi a sfidare i coetanei provenienti da tutta Europa e affrontando anche squadre provenienti da club che praticano lo sport del ciclismo. Nonostante la classifica, quest’esperienza ha permesso ai giovani di allenarsi e migliorare le loro abilità, dando inoltre loro l’opportuinità di

Le medaglie per tutti i team che hanno partecipato alla finale europea dell’ETEC in Montenegro.

visitare, nella giornata di domenica 24 settembre, la città di Bar, mentre nel pomeriggio i bambini hanno potuto godersi il mare e la piscina, approfittando delle calde temperature montenegrine. L’avventura si è conclusa lunedì 25 settembre, quando gli scolari sono rientrati in Svizzera dopo un viaggio con scalo di passaggio a Belgrado. Il prossimo appuntamento è fissato per il 24 maggio 2024 a Faido, quando sarà la Sezione Ticino del TCS, in collaborazione con i corpi di Polizia comunale e cantonale, a organizzare la Kids Bike Challenge. I quattro giovani che avranno l’opportunità di rappresentare la Svizzera il prossimo anno alla finale europea, voleranno questa volta nella capitale francese, Parigi. Eventi come questi continuano a svolgere un ruolo fondamentale nell’educare le nuove generazioni alla sicurezza stradale, preparandole per un futuro più consapevole e responsabile sulle strade. Novembre 2023 |

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