Pubblicazione Finale Progetto Life Natura HABI.COAST

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La pubblicazione finale è stata realizzata con il contributo finanziario della Commissione Europea nell’ambito del progetto LIFE Natura HABI.COAST Azioni di tutela di habitat prioritari costieri di Torre Guaceto (LIFE05NAT/IT/000050). The final pubblication is realised with the financial contribution of European commission for Life Nature project called HABI.COAST (Protection actions of priority coastal habitats in Torre Guaceto).

HABI.COAST Azioni di tutela di habitat prioritari costieri di Torre Guaceto Codice del progetto: Anno di approvazione:

LIFE05NAT/IT/000050 2005

Informazioni finanziarie Costo totale: cofinanziamento:

€ 730.300,00 50%

Durata: Inizio progetto: Fine progetto:

3 anni 1 gennaio 2006 31 dicembre 2008

Università del Salento Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali

Consorzio di Gestione di Torre Guaceto

Comune di Brindisi

Comune di Carovigno Regione Puglia Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Brindisi

CODRA MEDITERRANEA srl

Regione Puglia – Assessorato Ambiente

A cura di Dott. Leonardo Beccarisi Dott. Fabio Ippolito Dott. Piero Medagli Dott. Flavio Pompigna Arch. Maria Pomarico Dott. Alessandro Ciccolella

Provincia di Brindisi

Supervisione scientifica Prof. Silvano Marchiori Edizione a cura di Francesco de Franco

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Il progetto Life Natura HABI.COAST. Un’introduzione Questo progetto è finalizzato alla protezione degli habitat costieri presenti nel SIC di Torre Guaceto e Macchia San Giovanni (IT9140005) e si prefigge di ridurre gli impatti derivanti dalle minacce presenti, che minacciano questo eccezionale sito naturalistico. La prima minaccia per questo sito coinvolge la perdita di habitat prioritari e il deterioramento degli ecosistemi boschivi dovuti alle pressioni antropiche. Per alleviare la persistenza degli effetti avversi in queste aree, e per restaurare l'efficenza ecologica dei sistemi vegetazionali, questo progetto si propone di realizzare interventi di ripristino delle dune costiere. Inoltre, la struttura e la composizione forestale sarà sviluppata da azioni silvocolturali, e dalle azioni di eliminazione di specie non autoctone piantate artificialmente nel passato. Per ridurre i forti impatti negativi dell'agricoltura ad alta intensità nelle aree limitrofe, i seminativi coltivati attualmente, ai limiti del SIC, saranno acquistati e rinaturalizzati, migliorando il bilancio ecologico dei più significativi habitats nelle aree obiettivo. Inoltre, il progetto si propone di migliorare la consapevolezza del pubblico tra i portatori di interesse (in particolare agricoltori) sulla sfida di ridurre le pressione antropiche nell'area, e su le attività di protezione ambientale già intraprese così come quelle già attuate per il mantenimento della biodiversità di Torre Guaceto. Ancora di più, in considerazione dell'eccezionale unicità di questo sito, che è stata confermata dall'inserimento nelle Zone Umide della Convenzione di RAMSAR, questo progetto intende diffondere le informazioni circa le azioni effettuate con tutti coloro che vorranno intraprendere progetti simili nel futuro.

This project is focussed on protecting the coastal habitats located in the SIC of Torre Guaceto e Macchia S. Giovanni (IT9140005) and is intended to reduce the impact of the substantial threats which menace this exceptional, naturalistic site. The primary threats to this site involve the loss of priority habitats and the deterioration of the forest ecosystems due to anthropic pressures. To alleviate the encroachment of adverse effects in these areas, and to restore the ecological efficiency of vegetation systems, this project proposes to carry out restorative interventions in the dunes. In addition, forest structure and composition will be improved by sylvicultural actions, and by eliminating non autochthonous species artificially planted in the past. To reduce the strong negative impact of high intensity agriculture in nearby areas, currently cultivated land bordering the SIC will be purchased and renaturalized, thereby improving the ecological balance of the most significant habitats in the targeted area. Furthermore, the project proposes to raise public awareness and understanding among stakeholders (particularly farmers) about the challenges of reducing anthropic pressures in the area, and about the environmental protection activities already undertaken as well as future actions needed to sustain biodiversity in the Torre Guaceto. Additionally, in consideration of the exceptional uniqueness of these sites, which has been confirmed by the RAMSAR Convention on Wetlands, this project intends to disseminate information about their experiences with others undertaking similar projects in the future.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Cos’è il programma Life Natura LIFE è lo strumento finanziario europeo a supporto della tutela dell’ambiente e della natura. Sin dal 1992, il programma LIFE, nelle sue varie specificità, cosntribuisce allo sviluppo e all’attuazione della politica comunitaria in materia ambientale, finanziando progetti per lo sviluppo di nuove soluzioni ai problemi ambientali presenti nel territorio europeo e per l’implementazione della policy definita nel VI° Programma di Azione per l’Ambiente (cfr. http://ec.europa.eu/environment/newprg/index.htm). In totale il programma Life ha supportato 2.751 progetti dal 1992 al 2006, includendo 970 progetti Life Natura, 1.552 progetti Life Ambiente e 227 progetti Life Paesi Terzi, per un budget complessivo di circa 1.500 milioni di euro. Dal 2000 è stata individuata una linea specifica, denominata Life Natura, finalizzata alla protezione degli habitat e delle specie interessate dalla Direttiva 92/43/CEE HABITAT e dalla Direttiva 79/409/CEE UCCELLI SELVATICI, con il compito specifico di contribuire alla costituzione della rete europea di aree protette “rete natura 2000”, finalizzata alla gestione e alla conservazione in situ delle specie di fauna e flora e dei tipi di habitat prioritari per l’Unione Europea Elaborazione del Piano di azione L’azione A.1 “Elaborazione del Piano di Azione” del progetto “Azioni di tutela di habitat prioritari costieri di Torre Guaceto” (HABI.COAST.) è illustrata nel capitolo “Preparatory actions, elaboration of management plans and/or of action plans” del documento progettuale. Sugli scopi e la modalità di compimento dell’azione A.1, il documento presenta i seguenti contenuti. L’azione ha previsto la redazione di un Piano di Azione degli interventi previsti dal progetto. Il Piano di Azione è stato realizzato mediante: 1. 2.

3. 4. 5.

Redazione della Valutazione di Incidenza del progetto e delle relative attività e azioni. Esecuzione di sopralluoghi diretti alla conoscenza dettagliata delle caratteristiche degli habitat presenti. I sopralluoghi permetteranno anche la definizione degli aspetti critici e delle loro cause. Raccolta delle informazioni territoriali, ecologiche e delle caratteristiche specifiche degli habitat e delle specie presenti (ciclo biologico, vulnerabilità, ecc.). Definizione degli interventi saltuari necessari per il ripristino del sito, delle operazioni periodiche, dei periodi di intervento ottimali. Elaborazione e restituzione cartografica.

Il piano di azione ha interessato l’intera area del SIC. L’azione riguarda tutti gli habitat presenti nella Riserva di Torre Guaceto. Il piano di azione si è reso necessario per localizzare con precisione gli interventi di recupero e di conservazione previsti nel progetto, per la conoscenza puntuale dello stato di fatto.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 I risultati previsti sono stati: • Valutazione di incidenza del presente progetto LIFE. • Piano di azione con le cartografie di dettaglio e relativo supporto informatico (GIS). In Figura 1 è rappresentato lo schema cronologico delle azioni e delle loro interdipendenze, da cui si evince come l’elaborazione del Piano di Azione sia prioritaria rispetto alle altre azioni e come essa le coinvolga tutte, con la solo eccezione del monitoraggio degli interventi (Azione F.1).

Figura 1 - Schema cronologico delle azioni previste dal progetti HABI.COAST. e delle relazioni tra esse intercorrenti. E’ evidente che l’elaborazioni del Piano di Azione (Azione A.1) incida su ogni azione ad eccezione del monitoraggio degli interventi (Azione F.1)

Considerazioni metodologiche Secondo quanto esplicitamente previsto dal progetto, lo studio finalizzato alla descrizione degli habitat della Riserva Naturale di Torre Guaceto, l’individuazione delle loro caratteristiche critiche e delle cause annesse, con le specie presenti, si è svolto in due fasi successive: • la prima fase ha previsto la raccolta dei dati in campo • nella seconda fase i dati sono stati integrati ed analizzati.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 I dati geografici Occorre considerare che tutti i dati registrati sul campo sono di tipo geografico (ZURLINI in PROVINI et al., 1998), hanno cioè una loro componente geometrica, sono georeferenziati. Questo consente la loro rappresentazione cartografica. I dati geografici registrati sul campo sono di due tipi: • dati di presenza floristica • dati del tipo di comunità vegetale. Relativamente alla loro componenti geometrica, essa è stata registrata attraverso l’utilizzo di un GPS palmare. L’errore strumentale del GPS è variabile e tale variabilità dipende da una somma di fattori. Il GPS fornisce “in tempo reale” una stima dell’errore di localizzazione (espressa come distanza lineare). Generalmente tale errore è inferiore a 10 m; si tratta quindi di un errore trascurabile se si considera la scala adottata nel trattamento dei dati che, come è sotto specificato, è quella di 1:10000 della carta topografica utilizzata. Si esclude un’errore di trasmissione dei dati nel computer, poiché questo processo non è stato manuale, ma automatico attraverso una connessione seriale tra computer e GPS. Lo studio sugli habitat Lo studio delle comunità vegetali (il termine si trova in sinonimia con fitocenosi) precede quello della definizione degli habitat. Infatti, POLDINI e SBURLINO (2005) definiscono la “comunità vegetale” come “l’insieme piu o meno omogeneo di specie diverse che occupano un determinato habitat”, cioè l’insieme di specie che si trovano nelle medesime condizioni ambientali. Su questo approccio si basano i sistemi di classificazione degli habitat tra più diffusamente adottati in Europa ed in Italia: il CORINE biotopes (COMMISSION OF THE EUROPEAN COMMUNITIES, 1991) e l’EUNIS (LAPRESA et al., 2004). Sul primo si basa, a sua volta, la definizione degli “habitat naturali d’interesse comunitario” secondo la Direttiva 92/43/CEE (“Direttiva Habitat”) (EUROPEAN COMMISSION DG ENVIRONMENT, 2003). Lo studio delle comunità vegetali è condotto attraverso il metodo fitosociologico (BRAUN-BLANQUET, 1964). Esiste pertanto una relazione, non necessariamente biunivoca, tra sintaxa definiti attraverso l’analisi fitosociologica, le comunità vegetali e gli habitat. Sono stati tenuti in considerazione questi aspetti metodologici nell’esposizione dei risultati. Si precisa, comunque, che l’oggetto su cui vertono le azioni previste dal progetto è l’habitat. Gli habitat vengono ordinati secondo il criterio della Direttiva 43/92/CEE e sulla base degli oggetti di tutela secondo la legislazione regionale recepita nel Piano Urbanistico Tematico Territoriale per il paesaggio (P.U.T.T./p). La Direttiva habitat definisce “habitat naturali d’interesse comunitario” quegli habitat che nel territorio della CEE “(1) rischiano di scomparire nella loro area di ripartizione naturale; ovvero (2) hanno un'area di ripartizione naturale ridotta a seguito della loro regressione o per il fatto che la loro area è intrinsecamente ristretta; ovvero (3) costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipiche di una o più delle sei regioni biogeografiche seguenti: alpina, atlantica, boreale, continentale, macaronesica e mediterranea”. Sempre secondo la Direttiva Habitat gli

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 “habitat prioritari” sono i tipi di habitatper i quali la CEE ha “una responsabilità particolare a causa dell'importanza della parte dellaloro area di distribuzione naturale” compresa nel territorio della Unione Europea. Vengono in tal modo distinte 4 tipologie differenti di habitat, secondo un valore decrescente d’importanza conservazionistica (Tabella 1). Valore

Tipo di habitat

Normativa di riferimento

1

Habitat prioritari

Direttiva 92/43/CEE

2

Habitat d’interesse comunitario

Direttiva 92/43/CEE

3

Habitat di interesse regionale

P.U.T.T./p

4

Habitat del paesaggio agrario

-

Tabella 1: I tipi di habitat ordinati secondo un valore decrescente d’importanza conservazionistica

L’adozione di tale classificazione consente un ordinamento degli habitat in cui sono già compresi i riferimenti legislativi e quindi d’immediata applicazione. L’analisi floristica I dati di presenza delle specie riguardano le piante vascolari. La nomenclatura adottata è quella di PIGNATTI (1982) relativamente a Compositae e Monocotyledones; per gli altri taxa è stata considerata, invece, la più recente Med-Checklist (GREUTER et al., 1989). Dall’analisi dei dati di presenza delle specie deriva l’elenco floristico, lo spettro ecologico e le criticità floristiche. L’elenco fornito fa riferimento alle sole specie la cui presenza è stata direttamente accertata. L’elenco è corredato dai dati relativi agli habitat che la specie generalmente frequenta all’interno della riserva; inoltre sono riportati la forma biologica di RAUNKIAER ed il tipo corologico secondo PIGNATTI (1982). Nelle Tabella 2 e Tabella 3 sono riportati i quadri sinottici relativi rispettivamente alle forme biologiche ed al modello corologico adottato. Forme biologiche Fanerofite (F): Alberi e arbusti con le gemme persistenti durante la stagione sfavorevole poste ad un’altezza superiori a 30 cm dal suolo. Camefite (Ch): Arbusti con le gemme poste al di sopra del suolo ad un’altezza inferiore a 30 cm. Nanofanerofite (NP): Arbusti nani con gemme poste al di sopra del suolo ad un’altezza superiore ai 30 cm. Terofite (T): Piante annuali che superano la stagione avversa sotto forma di seme. Geofite (G): Piante con bulbi, tuberi o rizomi, e quindi aventi le gemme poste al di sotto del suolo nella stagione avversa. Emicrittofite (H): piante perenni con gemme poste al livello del terreno. Idrofite (I): Piante acquatiche con gemme poste sotto il pelo dell’acqua. Elofite (He): Piante in parte sommerse, con le gemme poste in prossimità del pelo del’acqua. Sottoforme Bienni (Bienn) Radicanti (Rad) Bulbose (Bulb) Reptanti (Rept) Cespitose (Caesp) Rizomatose (Rhiz) Fruticose (Frut) Rosulate (Ros) Lianose (Lian) Scapose (Scap) Natanti (Nat) Suffruticose (Suffr) Parassite (Par)

Tabella 2 - Forme e sottoforme biologiche secondo il sistema di RAUNKIAER

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Tipo corologico Stenomediterraneo Eurimediterraneo Mediterraneo-Montano

Eurasiatico

Atlantico

Boreale

Gruppo ad ampio areale

Sottodivisioni 8 sottodivisioni corrispondenti ai settori individuati sulla base dei punti cardinali, rispetto al centro del Mediterraneo 8 sottodivisioni corrispondenti ai settori individuati sulla base dei punti cardinali 8 sottodivisioni corrispondenti ai settori individuati sulla base dei punti cardinali Paleotemperato Eurasiatico (sensu stricto) Europeo-Caucasico Europeo Centroeuropeo N-Europeo SE-Europeo W-Europeo Subatlantico Anfiatlantico Eurimediterraneo-Atlantico Stenomediterraneo-Atlantico Circumboreale Eurosiberiano Pantropicale Saharo-Sindico Mediterraneo-Turaniano Subcosmopolita Cosmopolita Paleotropicale Subtropicale Specie introdotta (esotica)

Tabella 3 - Quadro sinottico del modello corologico adottato

Lo spettro ecologico è una elaborazione dei dati che descrive la ricchezza floristica per ogni singolo habitat. L'ampiezza ecologica della specie è rappresentata dal numero di habitat che la specie frequenta. La frequenza di ogni specie nell'ambito dei limiti amministrativi della Riserva di Torre Guaceto è indicata sulla base di una scala ordinale a quattro valori: specie molto rara (rr), specie rara (r), specie comune (c) e specie molto comune (cc). L'ampiezza ecologica della specie e la sua rarità costituiscono indicazioni sulla sua vulnerabilità. Specie generaliste sono specie che frequentano più habitat e la loro condizione all'interno della riserva va, generalmente, considerata meno critica di quella delle specie specialiste, riscontrabili in uno o pochi habitat. Un'ulteriore indicazione sulla vulnerabilità è rappresentata dall'inserimento della specie all'interno delle cosiddette "liste rosse" che individuano quelle specie a rischio di estinzione in determinati ambiti geografici. In questo lavoro sono state adottate la lista rossa regionale (CONTI et al., 1997) e la lista rossa nazionale di CONTI et al. (1992), aggiornata in SCOPPOLA e SPAMPINATO (2005). L'eventuale inclusione delle specie in queste liste è indicata nell'elenco floristico in un campo apposito.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Le elaborazioni cartografiche La base cartografica impiegata è stata la carta della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto edita dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio alla scala nominale 1:10000. La restituzione dei dati geografici è avvenuta su supporto informatico nel formato vettoriale, attraverso l'utilizzo di software tipo GIS. Gli elaborati cartografici sono forniti anche nel formato digitale "shapefile". Tutte le misurazioni relative alle superfici sono state effettuate attraverso l'impiego di algoritmi digitali. Le elaborazioni cartografiche sono le seguenti: ·

La "carta della vegetazione e dell'uso del suolo" in cui sono rappresentate le comunità vegetali cartografabili alla scala adottata;

·

La carta degli habitat, ottenuta per riclassificazione della "carta della vegetazione e dell'uso del suolo"

·

La "carta delle aree d'intervento", in cui sono rappresentate le aree scelte su cui effettuare gli interventi previsti dal progetto.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Caratteristiche, minacce e stato di conservazione degli habitat e descrizione della flora Le specie vegetali Sono 418 le specie la cui presenza è stata eccertata all'interno della Riserva di Torre Guaceto. L'elenco delle specie è riportato in allegato. Le criticità floristiche sono rappresentate da 7 specie, brevemente descritte qui di seguito. ·

· · ·

·

·

·

Convolvulus lineatus L. è specie mediterranea, camefita suffruticosa dei substrati sabbiosi, segnalata in Puglia alla Palude del Capitano, Pulsano e Torre Guaceto (BIANCO et al., 1991). Tale specie è inserita nella lista rossa della regione Puglia con lo status di entità "minacciata" (CONTI et al., 1997). Limonium apulum Brullo è una specie endemica pugliese, emicriptofita del litorale roccioso, il cui areale di distribuzione è compreso lungo la costa adriatica, dal Gargano ad Otranto (BARTOLO et al., 1989; BRULLO et al., 1990). Muscari parviflorum Desf. è specie mediterranea, geofita bulbosa, segnalato in Puglia esclusivamente presso Ugento (MELE et al., 2001) e Torre Guaceto. Ophrys apifera Hudson è un'orchidacea presente in tutto il territorio nazionale; tuttavia nel Salento è alquanto rara e localizzata solo in alcune zone umide. E' compresa nell'elenco delle specie da tutelare dell'allegato C della Convenzione Internazionale CITES (Washington) 3626/82 e 1970/92. Orchis palustris Jacq. è un'altra orchidacea che frequenta gli ambienti umidi, a distribuzione eurimediterranea. In Puglia è segnalata a Lesina, Rauccio, Le Cesine, Laghi Alimini, Palude Li Foggi, Palude del Conte (BIANCO et al., 1989; MARCHIORI et al., 1999). E' inclusa con lo status di entità "minacciata" nelle liste del Libro Rosso delle Piante d'Italia (CONTI et al., 1992) ed in SCOPPOLA e SPAMPINATO (2005) e nelle Liste Rosse Regionali per la regione Puglia (CONTI et al., 1997). Erica manipuliflora è un elemento di particolare interesse fitogeografico avendo una distribuzione di tipo anfiadriatico. E' presente in Italia solo in Puglia, dove è distribuita in maniera discontinua lungo il litorale adriatico tra Torre Guaceto ed Otranto, e su quello jonico presso Gallipoli. E' inclusa come specie "minacciata", secondo le categorie I.U.C.N., negli elenchi del Libro Rosso delle Piante d'Italia (CONTI et al., 1992), in SCOPPOLA e SPAMPINATO (2005) e nella Liste Rosse Regionali (CONTI et al., 1997) relativamente alla Puglia. Plantago albicans L. è segnalata in Puglia in poche stazioni quali Posto Tavernese (Fasano), Ginosa Marina (CORBETTA et al., 1989), Gallipoli, Porto Cesareo e Torre Guaceto. E' specie stenomediterranea, camefita suffruticosa dei substrati sabbiosi, che forma cenosi quasi monospecifiche in posizione retrodunale.

Nell'elenco elaborato, sono 24 le specie riconosciute come "introdotte"; si tratta di entità esotiche, non originarie del Salento. Di queste 19 sono anche fanerofite. Poiché diverse azioni del progetto hanno come oggetto tali fanerofite esotiche, in Tabella 4 si riporta l'elenco delle specie con associati i dati relativi al loro stato di spontaneizzazione, il tipo di riproduzione

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 e l'invasività nei confronti degli habitat naturali e seminaturali. La Tabella 4 rappresenta un'informazione importante per la corretta esecuzione delle azioni C.1-B, C.3 e D.1. Frequenza

Spontaneizzata

Tipo di riproduzione

Efficienza riproduttiva

Invasività

Acacia karoo Hayne

r

S

Bassa

Bassa

Acacia retinoides Schlecht.

r

S

Bassa

Bassa

Acacia saligna (Labill.) Wendl. fil.

r

S

Bassa

Bassa

Agave americana L.

r

V

Media

Bassa

Cupressus sempervirens L.

r

S

Bassa

Bassa

c

S

Bassa

Bassa

rr

V

Bassa

Bassa

Gleditsia triacathos L.

rr

?

-

-

Myoporum tenuifolium Forster

c

S / (V?)

Alta

Nome specie

Eucalyptus camaldulensis Denhn. Fallopia aubertii (L. Henry) Holub

Alta

Nerium oleander L.

r

?

-

-

Opuntia ficus-indica (L.) Miller

r

V

Media

Phytolacca dioica L.

rr

No

-

-

Pinus halepensis Miller

cc

S

Alta

Alta

Pinus pinaster Aiton

r

S

?

?

Pittosporum tobira (Thumb.) Aiton fil.

r

S

Media

Bassa

Robinia pseudacacia L.

r

S/V

Media

Bassa

Tamarix africana Poiret

cc

?

-

-

Tecoma radicans (L.) Juss.

rr

No

-

-

Vitis vinifera L.

c

V

Bassa

Bassa

Bassa

Tabella 4 - Elenco delle fanerofite esotiche rinvenibili all’interno della Riserva di Torre Guaceto con associati i dati di frequenza della specie all’interno della riserva (secondo l’elenco delle specie in allegato), lo stato di spontaneizzazione della specie, il tipo di riproduzione osservato e l’invasività rispetto agli habitat naturali e seminaturali, secondo quanto osservato all’interno della riserva (rr: molto rara, r: rara, c: comune, cc: comune, S: riproduzione sessuata, V: riproduzione vegetativa, ?: dato dubbio)

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Gli habitat Sono 17 i principali habitat presenti all'interno della riserva. Sono riportati in Tabella 5 assieme alle comunità vegetali corrispondenti. Relativamente agli habitat prioritari e d'interesse comunitario è stato adottato lo stesso nome riportato dalla Direttiva 92/43/CEE.

Tipo di habitat

Codice Natura 2000

Tipi di comunità vegetali corrispondenti

Habitat prioritari 1150

Vegetazione fanerofitica ed algale delle acque continentali a concentrazione salina variabile

b. Steppe salate mediterranee

1510

Vegetazione retrodunale dei substrati sabbiosi e salsi Vegetazione dei substrati ipersalini con prevalenza della camefita succulenta Arthrocnemum macrostachyum (Moric.) Moris.

c. Dune costiere con Juniperus spp.

2250

Macchia costiera a Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sm.) Ball

a. Lagune costiere

Habitat d’interesse comunitario d. Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua e. Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophila arenaria (“dune bianche”)

2240

Prati a Convolvulus lineatus L. Prati a Plantago albicans L.

2120

Dune ad Ammophila arenaria (L.) Link

f. Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici

1240

Vegetazione alofila della costa rocciosa

g. Vegetazione annua delle linee di deposito marine

1210

Vegetazione terofitica alo-nitrofila delle zone di accumulo di detriti marini Spiagge sabbiose senza vegetazione

h. Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

9340

Vegetazione arborea con dominanza di Quercus ilex L.

Habitat d’interesse regionale i. Canneti

-

l. Pinete

Canneti – Vegetazione elofitica dulciacquicola e subalofila Rimboschimenti a Pinus halepensis Miller

m. Rimboschimenti a specie igrofile

-

Rimboschimenti con specie igrofile (Tamarix africana Poiret, Populus sp. pl.)

n. Macchie e garighe

-

Macchia mediterranea e garighe

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050

Habitat del paesaggio agrario o. Seminativi

-

Seminativi

p. Colture arboree

-

Oliveti intensivi Oliveti secolari ed infittiti Ciliegeti, oliveti, mandorleti e seminativi consociati

q. Vigneti

-

Vigneti

r. Incolti

-

Vegetazione erbacea ruderale delle aree dismesse dalle attività agricole

s. Manufatti antropici

-

Manufatti antropici

Tabella 5 - Habitat presenti all’interno della Riserva Naturale di Torre Guaceto

1. Lagune costiere Si tratta di un habitat rappresentato all'interno della riserva da 9 piccole aree aventi superficie cartografabile alla scala 1:10000 (il patch maggiore ha una superficie di poco superiore a 1000 m2). La maggior parte delle aree è localizzata appena a sud-ovest di Torre Guaceto; una sola area è localizzata presso Punta Penna Grossa. La connettività (C) ha valori relativamente elevati, ma questo non rappresenta verosimilmente un problema per le comunità vegetali acquatiche, dato che la dispersione delle specie è alta (soprattutto specie ornitocore). L'habitat accoglie comunità paucispecifiche di idrofite alofile. Sono solo 4 le specie legate specificamente alle lagune costiere, nessuna delle quali è considerata alloctona. Il contributo fornito dall'habitat nei termini di diversità floristica alla riserva è il più basso rispetto agli altri habitat. Non sono noti dati relativi alla variazione storica della superficie dell'habitat.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Il sistema di indicatori per la valutazione dello stato di conservazione degli habitat Numero di specie (N). Il numero di specie censite per un determinato habitat fornisce una caratteristica strutturale complessiva relativa alle biocenosi presenti. Unità di misura: numero di specie. Indice di diversità relativo (I). E’ definito dalla seguente equazione:

I=

N A

in cui N è il numero di specie e A è la superficie totale (in ettari) dell’habitat nell’area in oggetto. Tale indicatore stima il contributo, in termini di biodiversità, dell’habitat specifico rispetto agli altri habitat presenti nell’area geografica in oggetto. L’unità di misura è: (numero di specie)/ha. Frequenza relativa di specie a rischio di estinzione (Mr). Le informazioni delle specie a rischio di estinzione su scala regionale e nazionale sono estratte da CONTI et al. (1992; 1997) e da SCOPPOLA e SPAMPINATO (2005). L’indice è rappresentato dal numero di specie riportante in questi lavori (M) rispetto al numero di specie censite nell’habitat (N). In formula:

Mr =

M N

La presenza di specie ritenute a rischio di estinzione nell’habitat fornisce un’indicazione sul pregio naturalistico dello stesso. La misura è adimensionale. Frequenza relativa di specie esotiche (Er). E’ espressa dal numero di specie esotiche presenti nell’habitat (E) rispetto al numero di specie censite nell’habitat (N). In formula: Er =

E N

La presenza di specie esotiche censite nell’habitat denota un’alterazione delle caratteristiche strutturali originarie delle fitocenosi. La misura è adimensionale. Superficie relativa totale dell’habitat (Ar). E’ la misura della superficie topografica complessivamente occupata dall’habitat specifico (A) rispetto la superficie totale dell’area in oggetto (Atot). In formula: Ar =

A Atot

La distanza media dalle strade e dai sentieri è relativamente elevata rispetto agli altri habitat, pertanto il disturbo antropico diretto è da considerarsi modesto. Solo l’area presso Punta Penna Grossa è a contatto con la viabilità stradale. Le variazioni delle qualità chimico-fisiche delle acque potrebbero rappresentare un fattore trasformante delle comunità vegetali, con particolare riferimento all’aumento di salinità, fenomeno questo che sembra essere in atto a carico della falda idrica sotterranea, e quindi delle risorgenze idriche a cui l’habitat delle lagune costiere è funzionalmente legato. Un altro fattore operante sfavorevolmente alla conservazione dell’habitat è l’interramento naturale degli specchi d’acqua. 2. Steppe salate Tale habitat è quello meno rappresentato, dal punto di vista della copertura, all’interno della riserva. Solo 3 piccole aree, la maggiore delle quali ha una superficie di 1500 m2, sono classificate come steppe salate. Esse sono tutte poste in prossimità del litorale sabbioso di Punta Penna Grossa. I valori di frammentazione sono piuttosto elevati. L’indice di diversità I è il più elevato rispetto agli altri habitat, data soprattutto la scarsa superficie occupata dall’habitat. E’ presente una specie ritenuta alloctona (Aster squamatus). Una specie, cioè Orchis palustris, è considerata a rischio di estinzione in Italia con lo stato di “specie minacciata” (SCOPPOLA e SPAMPINATO, 2005). Le due aree presenti nel retroduna del litorale ad est di Punta Penna Grossa, vanno interpretate verosimilmente come di recente formazione, poiché sono localizzate su una superficie topografica sottoposta ad attività di cava tra gli anni 1967 e 1974 (BECCARISI et al., 2004). Sono aree tutte relativamente prossime alla viabilità stradale o sentieristica e quindi suscettibili del disturbo antropico diretto. Una possibile minaccia, che andrebbe presa in considerazione nel programma di monitoraggio, è rappresentata dall’interramento naturale della superficie a causa della deposizione di materiale sabbioso proveniente dal cordone dunale. Occorre considerare che le comunità biologiche (schoeno-plantagineti e salicornieti) presenti nell’habitat sono naturalmente legate a variazioni stagionali del contenuto idrico del suolo. Pertanto ogni modificazione di

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 La misura è adimensionale. Numero di aree (NP). E’ il numero di aree (dette anche patch) occupate dall’habitat nell’area in oggetto. Fornisce un dato relativo allo stato di frammentazione dell’habitat. L’unità di misura è: numero di aree. Superficie relativa dell’area maggiore (AM). E’ il rapporto tra la superficie dell’area maggiore dell’habitat specifico (Amag) e la superficie totale dell’habitat (A). In formula:

AM =

Amag A

Tale indicatore fornisce un ulteriore dato relativo allo stato di frammentazione dell’habitat. Ha valori teorici compresi tra 1 e 0; con valore uguale ad 1 l’habitat non è frammentato; tanto più il valore è prossimo allo 0, tanto più l’habitat è frammentato. La misura è adimensionale. Indice medio di forma (SM). E’ la media dell’indice di forma (S) calcolato per ogni area (patch) dell’habitat specifico. In formula: Si =

SM =

4 Ai

πLi 2

∑S i

i

NP

in cui Si, Ai ed Li sono rispettivamente l’indice di forma, la superficie e la lunghezza dell’asse maggiore relativi all’area i-esima dell’habitat specifico. L’indice di forma adottato corrisponde all’indice S2 di EBDON (1977). I valori teorici di S sono compresi tra 0 ed 1. Più compatta è la forma dell’area, cioè più è approssimata alla forma del cerchio, più vicino ad 1 è il valore risultante dalla funzione. In termini ecologici, più compatta è la forma, minore è l’effetto margine sull’area. Habitat che naturalmente sono attraversati da gradienti ecologici intensi, ad esempio gli habitat costieri, hanno forme allungate e quindi esprimono valori dell’indice di forma bassi. Tuttavia anche aree modellate dall’azione antropica possono esprimere valori bassi dell’indice di forma. La misura è adimensionale. Connettività (C). Tale indicatore è rappresentato dalla media delle distanze tra ciascuna area e la sua più immediata area vicina, relativamente ad un habitat specifico (si consulti a tal proposito Ebdon (1977) e Unwin (1986)). Per habitat rappresentati da un solo patch si assume C = 0. Minore è il valore, maggiore è la vicinanza spaziale delle aree, quindi minore è la sua frammentazione (il concetto di connettività è opposto a quello di frammentazione (TURNER et al., 2001)). L’unitàdi misura è: metri.

questo parametro ambientale avrebbe il suo effetto negativo in termini di garanzia di conservazione dell’habitat e delle comunità in esso presenti. 3. Dune costiere con Juniperus spp. L’habitat è rappresentato da un’unica area di 11,5 ha, localizzata sulle dune del litorale ad est di Punta Penna Grossa, in contatto spaziale con quello delle “Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia”. La specie esotica Myoporum tenuifolium esprime i caratteri di specie invasiva e ben adattata all’habitat. Non sono noti dati specifici relativi alla modificazione della copertura di tale habitat; gli unici dati disponibili consentono un’analisi congiunta di “Macchie e garighe”, di “Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia” e dell’habitat in questione. Essi sono esposti sotto, relativamente alla trattazione di “Macchie e garighe”. L’habitat delle dune a ginepri ha certamente subito una riduzione della superficie occupata nel corso degli ultimi decenni, fenomeno questo imputabile sia a cause naturali che antropiche. Relativamente alle prime, l’erosione delle dune, sul loro versante esposte a mare, è un processo in atto lungo alcuni tratti del litorale. C’è da osservare, come effetto contrario, che un trasporto anemocoro della sabbia e la deposizione di questa nelle aree più interne sembra favorire l’espansione della vegetazione arbustiva a ginepri nell’entroterra. L’area in questione è percorsa da una rete di sentieri il cui attraversamento ad opera dei bagnanti concorre all’erosione strutturale della duna e della vegetazione arbustiva presente. 4. Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua L’habitat, piuttosto frammentato, è rappresentato all’interno della riserva da 10 piccole aree distribuite sui depositi sabbiosi lontani dal moto ondoso, in tutto il tratto di litorale posto ad ovest di Torre Guaceto. Le cenosi presenti sono prevalentemente di tipo secondario, sostitutive della vegetazione arbustiva a ginepri. Dal punto di vista strutturale le cenosi corrispondenti presentano una elevata ricchezza floristica

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Variazione della superficie totale di un habitat (ΔA). E’ il rapporto dell’attuale superificie totale dell’habitat specifico (A) e della stessa superficie in un tempo passato. La variazione della superficie di un habitat nel tempo rappresenta la riduzione o l’espansione o la stazionarietà della superficie totale dell’habitat specifico all’interno dell’area topografica in oggetto. Tale variazione può essere imputabile a fattori ambientali naturali o antropici. La misura è adimensionale. Inaccessibilità (S). E’ la media (espressa in metri) della distanza delle aree (patch) relative ad uno specifico habitat con la strade o i sentieri più vicini. Minore è il valore, maggiore è l’accessibilità. Rappresenta una misura della pressione del disturbo o delle minacce di origine antropica. L’unità di misura è: metri.

ed un elevato valore dell’indicatore I. E’ censita la presenza di una specie ritenuta minacciata di estinzione per la regione Puglia, cioè Convolvulus lineatus (CONTI et al., 1997). Non sono noti dati specifici relativi alla variazione di copertura dell’habitat all’interno della riserva, ma, data la sua natura secondaria, è verosimilmente ipotizzabile un suo aumento negli ultimi decenni, fenomeno avvenuto contemporaneamente alla riduzione della copertura della vegetazione a ginepri. Nonstante il basso valore dell’indicatore S, l’habitat non sembra minacciato direttamente dal fattore antropico; al contrario, esso sembra favorito dalla presenza dei sentieri sulla duna. Non sono neppure riscontrabili fattori di disturbo naturali.

5. Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (“Dune bianche”) L’habitat è distribuito prevalentemente sui due cordoni dunali posti, rispettivamente, immediatamente ad est e ad ovest di Punta Penna Grossa. L’indice di forma SM ha valori relativamente elevati, data la naturale tendenza delle cenesi costiere a disporsi in fasce parallele alla linea di costa. I valori di N ed I forniscono l’indicazione dell’importanza naturalistica dell’habitat. Le cenosi, tipiche di substrati sabbiosi e fortemente dinamici, afferiscono all’ordine fitosociologico Ammophiletalia e sono costituite in prevalenza da specie erbacee perenni, dotate di apparati ipogei stoloniferi. Ammophila arenaria appare frequente soprattuto sulle dune sottoposte a deposizione di materiali sabbioso, piuttosto che su quelle sottoposte ad erosione. Non sono noti dati quantitativi relativi alle variazioni di copertura dell’habitat in questione nel tempo, sebbene si possano mettere in evidenza alcune circostanze in cui l’habitat sembra abbia subito una riduzione ed altre in cui l’habitat ha subito un’estensione; cio è imputabile sia a fattori naturali (erosione della duna) sia antropici (calpestio frequente o asportazione massiva di materiale sabbioso). Ad esempio, il settore occidentale del litorale ad est di Punta Penna Grossa ha subito, in un periodo compreso tra il 1954 ed il 1967, l’esportazione di materiale sabbioso, utilizzato probabilmente per attività edili. Concomitante a questa azione, è accaduta la distruzione di una fascia di macchia a ginepri larga circa 20 m, fascia attualmente occupata da una cenosi paucispecifica ad Ammophila arenaria, evidentemente di natura secondaria, che oggi caratterizza il paesaggio dunale di questa zona. La frequentazione da parte dei balneanti della spiaggia, comporta la formazione di una sentieristica spontanea che attraversa sia longitudinalmente che trasversalmente il sistema di dune mobili. I principali effetti di ciò si evidenziano nei termini della riduzione e frammentazione della copertura vegetale, con importanti ripercussioni sulle caratteristiche strutturali delle dune (erosione). 6. Vegetazione annua delle linee di deposito marine Sebbene l’habitat sia diffuso, almeno potenzialmente, lungo tutto il litorale sabbioso, sull’arenile compreso tra il piede della duna e la zona afitoica sopratidale, esso occupa un’estensione cartografabile alla scala 1:10000 solo sul litorale ad est di Torre Guaceto. La superficie complessiva

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 è modesta (1,5 ha), frazionata in 2 patch, a cui corrisponde un indice di forma molto basso, una caratteristica naturale. In questo tratto di litorale la balneazione è interdetta; ciò consente un accumulo di detriti provenienti dal mare, soprattutto resti di Posidonia oceanica, condizione necessaria per le comunità nitrofile e psammofile di terofite dell’Euphorbion peplis. Il numero di specie è relativamente basso. Mancano specie alloctone e specie ritenute a rischio di estinzione. Mancano dati della variazione di copertura nel tempo relativamente all’habitat in questione. E’ verosimile una riduzione della copertura negli ultimi decenni a causa del disturbo operato sull’arenile dai balneanti e dalla rimozione dei detriti spiaggiati che, come si è detto, costituiscono una condizione ecologica importante. 7. Scogliera con vegetazione della costa mediterranea con Limonium spp. endemici Si tratta di un habitat relativamente frammentato, sebbene i patch mediamente non siano molto distanti tra loro.Il numero di specie censite è complessivamente modesto, ma l’indice di diversità I può essere considerato significativo. Non sono segnalate specie alloctone. Non sono presenti entità a rischio di estinzione, sebbene si rinvenga Limonium apulum, endemica pugliese (non inserita nelle liste rosse). Non sono noti dati dell’habitat relativi alla variazione di copertura nel tempo, ma, dato il particolare tipo di substrato (scogliera), è ipotizzabile una costanza dei valori di copertura, se si escludono le opere di rimodellamento della costa pressa Punta Penna Grossa, risalenti a qualche decennio fa. Non sono segnalabili rischi particolari per l’habitat, nè naturali, nè provocati dall’ordinaria attività antropica. 8. Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia L’habitat occupa circa 10 ha ed è frammentato in 2 patch spazialmente piuttosto vicini (C = 45 m). E’ localizzato dietro il sistema di dune del litorale ad est di Punta Penna Grossa, a contatto con la macchia a ginepri, posta a nord, e dei canneti, posti ad est; la cenosi a Quercus ilex si articola con queste zone di contatto in ecotoni anche piuttosto estesi. E’ segnalata la specie alloctona Myoporum tenuifolium. Non sono noti dati specifici relativi alla modificazione della copertura di tale habitat; gli unici dati disponibili consentono un’analisi congiunta di “Macchie e garighe”, di “Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia” e dell’habitat in questione. Essi sono esposti sotto, relativamente alla trattazione di “Macchie e garighe”. Strutturalmente il bosco è un ceduo invecchiato che necessita di una conversione in fustaia. Il bosco è facilmente accessibile (S = 24 m) e soffre pertanto del disturbo antropico diretto. La superficie totale è inferiore alla superficie minima vitale pari a 30 ha. 9. Canneti I canneti costituiscono l’habitat naturale più rappresentato di tutta la riserva (111 ha circa). Il patch più importante (AM = 0.91) è localizzato a sud di Torre Guaceto. Il grado di frammentazione è basso. Le cenosi sono dominate da Phragmites australis; il numero di specie censito è relativamente alto, ma l’indice I ha un valore relativamente basso a causa dell’estensione

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 dell’habitat. Il canneto costituisce una vegetazione secondaria, insediatasi dopo gli interventi di bonifica dell’area, negli anni ’30 (AGRIFANI, 1985). Sono noti i dati di variazione di copertura del canneto. Il trend vede una riduzione costante dal 1943 al 1974 (da 145 a 110 ha), a cui è seguito un leggero incremento a causa dell’abbandono di alcune aree coltivate prossime alla palude. Complessivamente l’habitat è relativamente poco accessibile (S = 82 m). Il disturbo antropico diretto è quindi minimo. I fattori naturali di disturbo sono legati alla salinificazione della falda, un fenomeno apparentemente in atto, e l’interramento, così come messo già in evidenza anche a proposito dell’habitat delle “Lagune costiere”. 10. Rimboschimenti Sono 4 i rimboschimenti all’interno della riserva, costituiti da specie alloctone; trattasi, in particolare, di pinete a Pinus halepensis e di impianti di Tamarix africana. Le pinete ed i tamariceti si integrano malamente con la vegetazione spontanea, presentando generalmente un sottobosco povero di specie. 11. Macchie e garighe Le macchie e le garighe costituiscono un importante habitat sia per quanto concerne la copertura che la diversità floristica. Sono 9 le aree censite ed i valori di frammentazione sono piuttosto elevati. Dal punto di vista vegetazionale, si riscontrano cenosi con caratteristiche eterogenee, legate soprattutto alla variabilità del substrato ed al tipo di disturbo antropico. E’ presente Erica manipuliflora considerata a rischio di estinzione sia a livello regionale che nazionale. I dati della variazione di copertura nel tempo tengono conto contemporaneamente sia di quest’habitat che quello dei boschi a Quercus ilex e delle macchie e ginepri. Si registra un notevole decremento tra il 1943 ed il 1954, passando da 182 a 49 ha, ed una riduzione minore, ma costante, almeno sino al 2002, a cui corrisponde una superficie complessiva di 36 ha. I valori di accessibilità sono grossolanamente valori medi rispetto al set di dati riportato in Tabella 6. Le macchie e le garighe quasi sempre sono vegetazioni di tipo secondario, originatesi dalla degradazione dei boschi a leccio. Esse tendono spontaneamente ad evolvere, qualora si presentino condizioni favorevoli, verso cenosi con una stratificazione più complessa. La riduzione dell’impatto antropico (pascolo, incendio) pertanto va visto come un fattore di minaccia per la conservazione dell’habitat.

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0,419444

0,270833

0,074306

0,436111

Macchie e garighe

0,139583

Rimboschimenti

Scogliera con vegetazione della costa mediterranea con Limonium spp. endemici Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

0,496528

Canneti

Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (“Dune bianche”) Vegetazione annua delle linee di deposito marine

0,025

Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua

0,038889

Dune costiere con Juniperus spp.

Area (ha) N

Steppe salate

Habitat

Lagune costiere

AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050

110.74

0,975694

1,025

4

34

32

88

46

10

24

38

77

39

95

0,23125

56.90

0,404167

2,199306

0,640278

0,35

0,436111

0,50625

0,313889

0,344444

0,820139

0

1

0

1

0

0

0

0

0

0

1

0.0000

0,204167

0.0000

0,079167

0.0000

0.0000

0.0000

0.0000

0.0000

0.0000

0,072917

0

1

4

0

1

0

0

2

1

20

1

Er

0.0000

0,204167

0,868056

0.0000

0,150694

0.0000

0.0000

0,365278

0,090278

3,561111

0,072917

Ar

0.0005

0.0003

0,072222

0.0025

0.0087

0.0013

0.0053

0.0089

0,69375

0,143056

0,15

9

3

1

10

10

2

11

2

6

4

9

Ama g (ha) AM

0,008333

0,010417

0,496528

0,046528

0,239583

0,065278

0,074306

0,289583

4,188194

0,786806

0,575

0,014583

0,029167

0,041667

0,016667

0,039583

0,044444

0,017361

0,045833

0,063194

0,05625

0,038889

SM

0,020139

0,025

0,017361

0,022222

0,011111

0,002083

0,014583

0,015972

0,014583

0,018056

0,013889

C (m)

210

467

0

100

149

123

97

45

99

196

205

S (m)

72

11

33

14

65

189

44

24

82

14

34

I M Mr E

NP

Tabella 6 - Valori degli indicatori calcolati per ogni habitat prioritario, d’interesse comunitario e d’interesse regionale censiti per la Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. Area: superficie totale occupata dall’habitat (in ettari); N: numero di specie; I: indice di diversità relativo; M: numero di specie a rischio di estinzione; Mr: frequenza relativa delle specie a rischio di estinzione; Er: frequenza relativa di specie esotiche; Ar: superficie relativa totale dell’habitat; NP: numero di aree (patch); Amag: superficie dell’area (patch) maggiore (in ettari); AM: superficie relativa dell’area maggiore; SM: indice medio di forma; C: connettività (in metri); S: accessibilità (in metri). La superficie complessiva del territorio amministrativo della riserva è di 1108 ha

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 In Tabella 7 è riportato lo spettro ecologico relativo alla flora di Torre Guaceto, che mette in relazione il numero di specie all’habitat specifico. L’elevato numero di specie ruderali (associate all’habitat degli incolti) è un fatto normale se si considera l’eterogeneità e l’elevata estensione dell’habitat, spesso presente in unità non cartografabili alla scala della carta. ID

Habitat

N. specie

a

Lagune costiere

4

b

Steppe salate mediterranee

34

c

Dune costiere con Juniperus spp.

32

d

Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua

88

e

Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophila arenaria (“dune bianche”)

46

f

Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici

24

g

Vegetazione annua delle linee di deposito marine

10

h

Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

38

i

Canneti

77

l

Pinete

34

m

Rimboschimenti a specie igrofile

29

n

Macchie e garighe

95

o

Seminativi

43

p

Colture arboree

38

q

Vigneti

42

r

Incolti

212

s

Manufatti antropici

40

Tabella 7 - Spettro ecologico relativo alla flora presente nella Riserva di Torre Guaceto

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Scelta e descrizione delle aree d'intervento Criteri adottati nella scelta delle aree d'intervento La localizzazione degli interventi si basa, oltre ovviamente ad una rigorosa attinenza ai contenuti del documento progettuale, sulle considerazioni generali emergenti dalle conoscenze floristiche ed ecologiche precedentemente presentate e su una selezione di possibili aree d'intervento effettuata preliminarmente dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto. Pertanto, prima di iniziare una trattazione dettagliata sulle aree scelte per gli interventi, si ricordano sinteticamente gli scopi generali del progetto e si riportano le conclusioni salienti relative alle analisi degli habitat interessati dalle azioni. Tra gli scopi generali del progetto, quelli il cui soddisfacimento necessita dell'individuazione di specifiche aree topografiche sono: 1. 2.

Ampliamento degli habitat naturali attraverso la naturalizzazione di aree agricole, previsto esplicitamene dall'Azione C.2, la quale è in rapporto subordinato con le Azioni B.1, B.2, C.1, C.3 e C.5 (Figura 1); Incremento delle specie floristiche autoctone e della biodiversità regionale: •miglioramento delle formazioni a Quercus ilex, previsto esplicitamente dall'Azione C.1, la quale è in rapporto subordinato con l'Azione C.5 (Fig. 2) •eliminazione di 12,5 ettari di rimboschimento a Tamarix africana, previsto esplicitamente dall'Azione C.3, la quale è in rapporto subordinato con l'Azione C.5 (Fig. 2) •eliminazione di specie esotiche, prevista dall'Azione D.1 •ricostruzione di 8000 m2 di dune degradate, prevista dall'Azione C.4, la cui realizzazione è affidata al partner esecutore Codra Mediterranea.

Sebbene la descrizione delle azioni è oggetto del capitolo successivo, relativamente all'Azione C.1 è opportuno effettuare sin da subito la seguente precisazione. L'Azione C.1 ha come obiettivo il miglioramento strutturale delle cenosi boschive a Quercus ilex e l'ampliamento della loro superficie all'interno della riserva. Gli habitat su cui punta l'azione sono due: 1) Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia e 2) Pinete. Relativamente al primo habitat, l'azione prevede una conversione del bosco da ceduo invecchiato a fustaia; relativamente al secondo habitat, l'azione prevede una parziale eliminazione delle fanerofite esotiche e la messa a dimora di piante giovani di specie della flora spontanea. L'Azione C.1 punto allo scopo previsto attraverso due strategie di intervento che hanno due differenti habitat target. Per tali ragioni, gli interventi sull'habitat delle Pinete sono segnalati, di seguito nel testo e nella Carta delle Aree di intervento, come Azione C.1-B; gli interventi sull'habitat delle Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia sono segnalati semplicemente come Azione C.1. In Tabella 8 sono riportati gli habitat bersaglio delle azioni.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050

Habitat Dune mobili del cordone dunale con presenza di Ammophila arenaria (“dune bianche”) Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia Pinete Rimboschimenti a specie igrofile Macchie e garighe Seminativi

Azione C.4 C.1 C.1-B C.3 D.1 C.2

Tabella 8 - Habitat bersaglio delle azioni.

Il litorale sabbioso presso Punta Penna Grossa è stato sottoposto in passato ad alterazioni significative sia della componente vegetazionale sia del substrato geologico. Le rilevanti conseguenze che attualmente si osservano sono la riduzione della copertura arbustiva ed arborea, l’introduzione di essenze arboree alloctone, l’erosione delle dune e la scomparsa dell’associazione Crucianelletum maritimae, cenosi delle dune fisse documentata in passato. La frequentazione antropica è causa della formazione di una sentieristica spontanea che attraversa disordinatamente la duna in ogni direzione. L’azione del calpestio e la maggiore incidenza del moto ondoso comportano un effetto erosivo sul cordone dunale. L'azione C.4 punta a contrastare questi effetti attraverso il restauro del cordone dunale ed il ripristino della vegetazione retrodunale. Tutte le azioni che interessano le cenosi arboree hanno lo scopo di apportare l’aumento della complessità strutturale, nonché funzionale, ottenibile con la diversificazione in età delle popolazioni, l’aumento della ricchezza floristica delle cenosi, il raggiungimento di una stratificazione idonea, l'eliminazione delle specie esotiche, l'ampliamento della copertura della macchia mediterranea e del bosco di leccio. La boscaglia autogena di lecci, localizzata presso Punta Penna Grossa e denominata “Boschetto”, in contatto con la macchia a ginepri, ha le caratteristiche di un ceduo invecchiato. La struttura fitocenotica si presenta omogenea, poco disetanea, con una stratificazione indotta dalla ceduazione. La specie dominante, il leccio, raggiunge appena la forma arborescente e compete direttamente per l’occupazione dello spazio con le altre specie della macchia mediterranea, tra cui Pistacia lentiscus e Myrtus communis. I rimboschimenti con specie alloctone non costituiscono un sistema autopoietico (CIANCIO e NOCENTINI, 2001), non sono in grado di rinnovarsi autonomamente, e quindi non sono in linea con gli scopi della Riserva di Torre Guaceto e con la sua gestione. Dalla distribuzione generale degli impianti di rimboschimento si evince quale volevano essere, al momento della loro progettazione, gli intenti di questi interventi: creare una barriera arborea fronte-mare per ridurre l'impatto dei venti salsi nell'entroterra e realizzare ai margini della zona umida sottoposta a bonifica un'interruzione con le aree ad essa circostanti. Gli effetti di tali interventi si manifestano oggi a livello di paesaggio, sul continuum vegetazionale ed evidentemente anche sugli aspetti funzionali. Osservando tali effetti attraverso la moderna ottica conservazionistica, essi hanno inficiato la naturalità originaria del biotopo. Bisogna pertanto riconoscere che molte delle azioni previste nel progetto puntano a contrastare gli effetti di questi interventi del passato, invertendo, quanto più possibile, le dinamiche di trasformazione ancora in atto scaturite da questi interventi ed adottando come modello di riferimento le condizioni quanto più vicine possibile a quelle originarie. Occorre inoltre considerare un effetto secondario indesiderato scaturito dai rimboschimenti che è stato quello

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 di introdurre localmente un set di specie vegetali non autoctone, la cui riproduzione avviene con efficacia. Si osserva (Tabella 4), infatti, che tra le diverse specie alloctone rinvenibili nel sito in oggetto, diverse specie del genere Acacia, Eucalyptus camaldulensis, Cupressus sempervirens, e soprattutto Pinus halepensis e Myoporum tenuifolium si riproducono spontaneamente all'interno delle comunità vegetali naturali o semi-naturali; competono spazialmente con le specie autoctone, alterano le strutture fitocenotiche ed interferiscono con i normali processi ecosistemici. Tra il canneto e la lecceta è presente un’area di ecotone che allo stato attuale si presenta come un habitat umido (principalmente costituito dall’associazione dello Schoeno-Plantaginetum) in fase di colonizzato da parte di specie della macchia mediterranea. Tale processo di colonizzazione avviene per nucleazione, a cui concorrono anche specie esotiche. In Figura 2 sono descritti quattro tipi di nuclei di colonizzazione.

Figura 2 - Modello descrittivo di costituzione della macchia mediterranea per nucleazione, come osservato nell’ambiente di ecotono tra il bosco di lecci e la zona umida nel SIC di Torre Guaceto. a: Nucleo costituito da Myoporum tenuifolium al centro, Pistacia lentiscus nella fascia intermedia e da Daphne gnidium e Dorycnium hyrsutum nella fascia esterna; si riscontrano varianti di questo nucleo in cui la zona centrale è costituita da Myrtus communis oppure da Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa. b: Nucleo costituito da arbusti di Pistacia lentiscus al centro e da Pistacia lentiscus e Rubus ulmifolius nella fascia esterna. c: Individui isolati colonizzatori (Pinus halepensis, Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa ed altre specie). d: Nucleo costituito soltanto da arbusti di Pistacia lentiscus.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Sulla base di queste premesse, sono stati individuati cinque ambiti territoriali su cui concentrare gli interventi afferenti alle azioni B.1, B.2, C.1, C.2, C.3, C.4 e D.1. Tali ambiti territoriali sono i seguenti: 1. 2. 3. 4. 5.

Le aree agricole ed i rimboschimenti interposti tra la vasta area di canneto di Torre Guaceto e la strada litoranea; I rimboschimenti, il bosco di leccio e le aree di macchie mediterranea localizzati ad ovest del canneto di Torre Guaceto; I rimboschimenti a Tamarix africana interposti tra il canneto di Torre Guaceto e la costa; L'area agricola a sud di Punta Penna Grossa; Il litorale sabbioso ad est di Punta Penna Grossa.

Le aree scelte per gli interventi sono tutte localizzate a nord della strada statale litoranea che attraversa la riserva. Un breve riassunto degli interventi effettuati Il progetto LIFE Nature HABI.COAST LIFE05NAT/IT/000050 ha avuto come obiettivo finale il miglioramento dello stato di conservazione degli habitat prioritari e comunitari costieri del SIC Torre Guaceto e Macchia San Giovanni. Il progetto si è posto di raggiungere i risultati attesi attraverso un insieme di interventi aventi come target gli habitat maggiormente compromessi e i siti in cui risulta necessaria una riqualificazione ambientale. Gli scopi generali del progetto sono stati: 1. Ampliamento degli habitat naturali attraverso la naturalizzazione di aree agricole, previsto esplicitamene dall'Azione C.2, la quale è in rapporto subordinato con le Azioni B.1, B.2, C.1, C.3 e C.5; 2. Incremento delle specie floristiche autoctone e della biodiversità regionale: •miglioramento delle formazioni a Quercus ilex, previsto esplicitamente dall'Azione C.1, la quale è in rapporto subordinato con l'Azione C.5 (Fig. 2) •eliminazione del 50% di individui in 12,5 ettari di rimboschimento a Tamarix africana, previsto esplicitamente dall'Azione C.3, la quale è in rapporto subordinato con l'Azione C.5 (Fig. 2) •eliminazione di specie esotiche, prevista dall'Azione D.1 3. ricostruzione di 8000 m2 di dune degradate, prevista dall'Azione C.4, la cui realizzazione è affidata al partner esecutore Codra Mediterranea. Sulla base del Piano di Azione elaborato durante la prima annualità, le attività del progetto si sono concentrate sugli interventi forestali, con le attività di diradamento, sramatura, ed esbosco, e la preparazione del terreno alla successiva piantumazione delle piantine coltivate dal partner IRIF, nelle aree dove previsto. Contemporaneamente alle attività forestali è iniziata, come da piano di azione, la progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento riguardante il cordone dunare. A causa di eventi atmosferici imprevisti la progettazione ha dovuto subire delle variazioni poiché alcune delle aree precedentemente individuate, a causa di forti piogge e

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 successiva presenza di pozza d’acqua retrodunare, non garantivano la stabilità necessaria per realizzare l’intervento. Pertanto la progettazione è stata variata, finalizzata alla sistemazione e restauro vegetazionale della costa sabbiosa per ricostituire la normale successione spaziale dei diversi raggruppamenti vegetali a partire dai 40-50 mt dalla linea di battigia, con quote superiori a 70-80 cm. L’intervento della ricostituzione del cordone dunare si è svolta sul campo da settembre a dicembre 2008. Il piano di comunicazione è stato attivato ed è stato svolto durante l’anno scolastico 2007-2008, attraverso l’affidamento da parte della Provincia di Brindisi a società esterna mediante invito a trattativa privata di 3 ditte. Il sito web, attivo e costantemente aggiornato, durante la vita del progetto, sarà mantenuto per 3 anni dopo la conclusione del progetto. Successivamente sarà integrato sul sito internet ufficiale del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto (www.riservaditorreguaeto.it). Number Deliverable of the Dead or milestone associa- line ted action

Progress

Reference

Costituzione Comitato F.3 Tecnico Scientifico

gen-06

Costituita il giorno 18 11 2005

Verbale CTS

Messa on-line del Sito web dedicato al progetto

apr-06

Aprile 2006

www.habico ast.eu

E.2

Valutazione di Incidenza A.1 del progetto Avvio programma di educazione E. 6 ambientale

Piano di azione A.1 dell’area Rapporto di monitora- F.1 ggio 2006 Piano di Gestione del SIC Torre Guaceto da parte del Ministero dell’ambiente

mag06

Trasmessa all’Ufficio Parchi e Riserve Naturali il 28/06/06 Approvata il giorno 26/07/2007

Approvato il programma esecutivo in data 18 12 2006

0935_G__06 del 28/06/2006 Nota 8959 del 26/07/2006 Verbale CTS

set-06 Con prot. 88493 del 2 maggio 2007 è stata indetta gara informale sancita con affidamento prot.

dic-06

Approvato dal CTS in data 18 12 2006

Verbale CTS

dic-06

Redatto al 31 12 2006

In allegato

In corso di approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Attualmente è in fase di emissione il decreto ministeriale di adozione del Piano di Gestione della Riserva Naturale terrestre e del Regolamento Attuativo.

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gen-07 Con DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 29 dicembre 2007, n. 2247 la Regione Puglia parere favorevole all'adozione del Piano di Gestione e Regolamento attuativo quinquennale della Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto e del S.I.C. "TorreGuaceto e Macchia S. Giovanni"

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Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 15 del 25-12008

Reasons of rescheduling


AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 In corso di approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Attualmente è in fase di emissione il decreto ministeriale di adozione del Piano di Gestione della Riserva Naturale terrestre e del Regolamento Attuativo.

Piano di Gestione del SIC Torre Guaceto da parte del Ministero dell’Ambiente

Con DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 29 dicembre 2007, n. 2247 la Regione Puglia parere favorevole all'adozione del Piano di Gestione e Regolamento attuativo quinquennale della Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto e del S.I.C. "TorreGuaceto e Macchia S. Giovanni" (IT9140005).

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Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 15 del 251-2008

gen-07

Acquisto di B.1 previsione terreni e Aprile B.2 2008

Con deliberazione della Giunta Regionale del 01.08.2008 n. 1465 “SIC TORRE GUACETO MACCHIA SAN GIOVANNI RICHIESTA DI AMPLIAMENTO DEI CONFINI PARERE DELLA REGIONE PUGLIA” pubblicato in BURP n. 153 del 01.10.2008, la Giunta Regionale ha approvato l’ampliamento del SIC TORRE GUACETO MACCHIA SAN GIOVANNI, comunicando al Ministero dell’Ambiente il parere positivo. Come si evince da cartografia aggiornata presente sul sito del MATTM, la cartografia del SIC è stata aggiornata nell’agosto 2008, comprendendo anche i terreni soggetti ad acquisto nell’ambito del progetto LIFE HABI.COAST Localizzazione del Localizzazione terreno del

Superficie (ha)

Superficie (ha)

terreno

N.C.T. Carovigno foglio N.C.T. Carovigno foglio 37 particelle 64/65/66 37 particelle 64/65/66 N.C.T. Carovignofoglio foglio N.C.T. Carovigno 37 727 37 particella particella 727 N.C.T. Carovignofoglio foglio N.C.T. Carovigno 36 particelle particelle 728 36 728- 730 - 730 N.C.T. Carovigno N.C.T. Carovignofoglio foglio 36 particelle particelle 729 36 729- 731 - 731 N.C.T. BRINDISI N.C.T. BRINDISI FOGLIO 1 P.LLE 1 FOGLIO 1 P.LLE 1 (FRAZIONE) - 85 -81 (FRAZIONE) - 85foglio -81 N.C.T. Carovigno N.C.T. Carovigno 37 particella 236 foglio 37Totale particella 236 ettari acquistati alla data del report

0,9635

0,9635

1,0047 1,0047 0,5024 0,5024 0,5024 0,5024 6,1672

6,1672

Identificazione catastrale n°

foglio 37 part.lle 64/65/66 foglio 37 part.lla 727 foglio 37 part.lle 728 - 730 foglio 37 part.lle 729 - 731 FOGLIO 1 P.LLE 1 (FRAZIONE) - 85 -81

0,9683

foglio 37 part.lla 236

10,1085

84%

0,9683

BURP n. 153 del 01.10.200 8

10,1085

Azione B: Acquisti di terreni nei territori di Brindisi e Carovigno Obiettivo Acquisire 12 ettari di terreni ritenuti strategici per la realizzazione degli obiettivi di tutela degli habitat prioritari presenti nel sito. L’intervento porterà all’ampliamento dell’habitat “Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia (Codice 9340) ed indirettamente assicurerà la protezione di tutti gli habitat limitrofi. Cosa è stato fatto Il Comune di Carovigno ha acquisito le particelle individuate nel N.C.T. Carovigno foglio 37 particelle 64/65/66 - N.C.T. Carovigno foglio 37 particella 727 - N.C.T. Carovigno foglio 36 particelle 728 – 730 - N.C.T. Carovigno foglio 36 particelle 729 – 731 - N.C.T. Carovigno foglio 37 particella 236, per un totale di 39.413 m2 (3,9413 ettari). Alcuni dei terreni individuati in agro di Carovigno all’atto della presentazione del progetto LIFE, nel tempo non sono rimasti disponibili

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 a causa di problemi di successione ereditaria, che hanno sconsigliato la continuazione. Il Comune di Brindisi ha terminato l’acquisto dei terreni ricompresi nel proprio agro. Sono state acquistate le particelle indicate nel N.C.T. BRINDISI - FOGLIO 1 P.LLE 1 (FRAZIONE) - 85 -81 per un totale di 61.167,2 m2 (6,1672 ettari). Rispetto a quanto previsto le rilevazioni catastali in sede di acquisto hanno evidenziato una differenza rispetto ai 6 ettari previsti di 1.167,2 m2 (16,72 are). I terreni acquistati sono soggetti ad un vincolo di destinazione d’uso che prevede l’impiego esclusivo dei terreni per finalità di conservazione della natura. I terreni sono già ricompresi nell’area SIC della riserva. Azione C.1: Interventi selvicolturali a favore di formazioni di Quercus ilex Obiettivo Gli interventi selvicolturali previsti sono rivolti al soprassuolo costituto da Pinus halepensis e ad un ceduo invecchiato di Quercus ilex. In entrambi i popolamenti si interverrà, con differenti interventi selvicolturali, al fine di ricreare una composizione più naturale e ripristinare formazioni coerenti con le caratteristiche ecologiche del sito. Cosa è stato fatto Gli interventi selvicolturali previsti sono stati rivolti ad un soprassuolo costituto da Pinus halepensis per una estensione di 10,2 ettari. Si è intervenuto, con interventi selvicolturali, al fine di ricreare una composizione più naturale e ripristinare formazioni coerenti con le caratteristiche ecologiche del sito. In particolare, è stato realizzato un diradamento pari al 20% del popolamento, con relativa piantumazione di specie tipiche della macchia mediterranea, quali Quercus ilex L, Myrtus communis L., Phillyrea latifolia L., Pistacia lentiscus L., Rhamnus alaternus L, per un totale di 5.210 circa di plantule di due anni di età riprodotte in vivaio. La percentuale di attecchimento per le varie aree è stata del 57%. Il risarcimento delle fallanze ha portato il numero delle plantule impiantate complessivamente a circa 10.000 individui, cercando di mantenere le percentuali relative alle varie specie previste dal piano di azione. Così come meglio specificato nel piano After Life, le aree interessate dall’intervento saranno mantenute in fase 4) con irrigazione di soccorso e cure colturali durante il periodo aprile-ottobre 2009 e stesso periodo 2010. Laddove necessario saranno risarcite le fallanze per mantenere il numero complessivo di piantine previsto nella stagione silvana 2009-2010, mantenendo le percentuali relative alle varie specie. Nel periodo ottobre – febbraio 2009-2010 sarà effettuata una campagna di monitoraggio per la verifica delle percentuali di attecchimento per la pianificazione di eventuali risarcimenti nella stagione silvana successiva. L’intervento di conversione da ceduo a fustaia non è stato completato a causa delle avverse condizioni metereologiche dovute a un alto numero di giorni di pioggia che hanno impedito la lavorazione all’interno del bosco di lecci. Tale eccezionalità è confermata dalla DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 marzo 2009, n. 404, Proroga tagli boschivi in aree Z.P.S. in Puglia, che riconosce il particolare andamento climatico della stagione in corso, caratterizzato da un prolungato periodo piovoso a carattere anche nevoso che ha rallentato notevolmente i lavori, deliberando di concedere in via del tutto eccezionale, una proroga all’esecuzione dei tagli boschivi ricadenti nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS), fino al 15 aprile 2009. La lunga sequenza di giorni piovosi ha

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 impedito i lavori all’interno della lecceta e l’impossibilità di richiedere proroghe per le condizioni eccezionali, vista la scadenza dei termini, ha fatto si che al 31 dicembre 2008 le operazioni colturali si siano svolte su circa il 25/30% della superficie prevista. Azione C.2: Naturalizzazione di aree agricole Obiettivo L’intervento consiste nella naturalizzazione delle aree agricole acquistate con l’azione B1 attraverso l’impianto di specie tipiche nella misura di 1600 unità per ettaro dell’habitat boscaglia a Quercus ilex. Il processo di naturalizzazione porta ad un notevole ampliamento della lecceta esistente che, in tal modo, raddoppierà la propria estensione. L’intervento porta all’ampliamento dell’habitat “Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia (Codice 9340) ed indirettamente assicurerà la protezione di tutti gli habitat limitrofi. Cosa è stato fatto Il numero complessivo di plantule messe a dimora è quello previsto è di circa 13780 unità (una densità di 1215 unità per ettaro), seguendo lo schema del piano di azione. La percentuale di attecchimento medio è stato del 32%. Tale risulta essere in linea con le previsioni del progetto, legato alla necessità di riconvertire terreni agricoli presenti nelle aree contermini a naturalità prevalente, caratterizzati da un’intensa attività agricola, che ha degradato le caratteristiche pedologiche e biochimiche. Così come indicato dall’indicatore n° 19 - Ricchezza floristica delle aree agricole naturalizzate indica come rispetto al valore dell’anno 2007 si registra un aumento del numero di specie nella porzione di territorio presa come campione, come diretta conseguenza dell’azione di naturalizzazione delle aree agricole. Il risarcimento delle fallanze ha portato il numero delle plantule impiantate complessivamente a circa 18.000 individui, cercando di mantenere le percentuali relative alle varie specie previste dal piano di azione. Così come meglio specificato nel piano After Life, le aree interessate dall’intervento saranno mantenute in fase 3) con irrigazione di soccorso e cure colturali durante il periodo aprile-ottobre 2009 e stesso periodo 2010. Laddove necessario saranno risarcite le fallanze per mantenere il numero complessivo di piantine previsto nella stagione silvana 2009-2010, mantenendo le percentuali relative alle varie specie. Nel periodo ottobre – febbraio 2009-2010 sarà effettuata una campagna di monitoraggio per la verifica delle percentuali di attecchimento per la pianificazione di eventuali risarcimenti nella stagione silvana successiva.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Azione C.3: Conversione di formazioni di Tamarix africana in macchia aperta Obiettivo L’azione prevede la conversione delle formazioni vegetali di Tamarix africana in formazioni di macchia mediterranea. L’intervento realizzerà la progressiva e graduale conversione delle formazioni a Tamarix africana in macchia aperta e comporterà anche la creazione di ampie aree di vegetazione erbacea substeppica. Verrà realizzato un diradamento che interesserà il 50% circa degli esemplari esistenti e comporterà il taglio del tronco e la completa eliminazione del ceppo e delle radici. Complessivamente la zona interessata di rimboschimenti di Tamarix africana ha un’estensione di 12,50 ettari. Cosa è stato fatto Gli esemplari adulti selezionati sono stati abbattuti per taglio del tronco alla base. La restante parte ipogea della pianta è stata asportata con l'utilizzo di mezzi meccanici, preferibilmente con l'impiego di una trivella affondata all'interno del ceppo e dell'apparato radicale allo scopo di ridurre il più possibile le potenzialità di ripresa vegetativa dell'esemplare. Il numero di plantule piantate nei tamariceti diradati, secondo i dati registrati, è pari a 9590 comprensivo della quota di plantule rinnovate a causa del mancato attecchimento. Le specie introdotte sono le seguenti: Quercus ilex, Phillyrea latifolia, Pistacia lentiscus, Myrtus communis. La percentuale delle plantule attecchite nei tamariceti diradati è stata del 26%. La ricchezza floristica dei tamariceti diradati evidenzia un aumento delle numero di specie all’interno delle porzioni di territorio campionate. Così come meglio specificato nel piano After Life, le aree interessate dall’intervento saranno mantenute in fase 4) Manutenzione con irrigazione di soccorso e cure colturali durante il periodo aprile-ottobre 2009 e stesso periodo 2010. Laddove necessario saranno risarcite le fallanze per mantenere il numero complessivo di piantine previsto nella stagione silvana 2009-2010, mantenendo le percentuali relative alle varie specie. Nel periodo ottobre – febbraio 2009-2010 sarà effettuata una campagna di monitoraggio per la verifica delle percentuali di attecchimento per la pianificazione di eventuali risarcimenti nella stagione silvana successiva. Azione C.4: Ricostituzione dunale Obiettivo Nelle aree maggiormente compromesse l’obiettivo è di ricostruire la successione ecologica dell’ambiente dunale, con interventi di ingegneria naturalistica. Cosa è stato fatto A causa di eventi atmosferici imprevisti la progettazione ha dovuto subire delle variazioni

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 poiché alcune delle aree precedentemente individuate, a causa di forti piogge e successiva presenza di pozza d’acqua retrodunare, non garantivano la stabilità necessaria per realizzare l’intervento. Il progetto esecutivo rimodulato è stato approvato e trasmesso agli Enti competenti per il rilascio delle necessarie autorizzazione per l’inizio dei lavori. L’elaborazione progettuale è partita dallo studio di quanto fornito dalla letteratura e da alcuni criteri di base fondamentali al fine di raggiungere specifici obiettivi. I criteri e gli obiettivi si possono così suddividere: • • • •

Analisi della vegetazione reale e delle caratteristiche ecologiche del territorio; Ripristino delle fitocenosi spontanee; Impiego di specie autoctoni di ecotipi locali; Utilizzo di tecniche di Ingegneria Naturalistica.

L’area di intervento è stata sottoposta a rimodellamento del cordone dunale utilizzando tecniche di bioingegneria ed avvalendosi di essenze, rizomi, cespi endemici. L’obiettivo finale è stato quello di ripristinare la serie di tipologie vegetazionali e di ricostuituire un ambiente naturale lungo la costa. La sistemazione e il restauro vegetazionale della costa sabbiosa sono stati realizzati in modo da ricostituire la normale successione spaziale dei diversi raggruppamenti vegetali, a partire da 40-50 metri dalla linea di battigia sino ad una depressione retrodunale umida. Nella zona interessata dalla ricostruzione della duna mobile, in corrispondenza delle attuali aree erose, la vegetazione è stata impiantata seguendo la successione tipo dal mare verso l’entroterra. A questa fitocenosi, pertanto, sono state destinate le zone a caratteristiche ecologiche intermedia fra quelle del cakileto e quelle degli aggruppamenti delle dune a maggiore evoluzione pedologica. Allo Sporobolus pungens (Shreber) Kunth sono state associate la gramigna delle spiagge (Agropyron junceum (L.) Beauv.), e la calcatreppola marittima (Eryngium maritimum L.), altre specie caratteristiche dello Sporoboletum arenarii. Questa fascia di vegetazione così realizzata, ha costituito un elemento essenziale per l’avvio del processo di evoluzione della spiaggia. Infatti, il tipo di vegetazione utilizzato è caratterizzato da specie a elevata capacità stolonifera o con radici a sviluppo orizzontale che sono in grado di determinare un certo consolidamento delle sabbie le quali, di conseguenza, subiscono in maniera sempre minore l’azione di scalzamento operata dal vento marino. Subito a ridosso delle dune embrionali, nelle aree interessate attualmente dai varchi dove è stato ricostruito totalmente il cordone dunale, è stata impiantata la vegetazione caratteristica secondo la normale successione spaziale. Sul cordone di duna mobile esistente, si è proceduto all’infoltimento dell’echinoforo-ammofileto esistente mediante semina delle specie caratteristiche per aumentare la percentuale di copertura. Sul cordone di duna mobile, è stato utilizzato oltre che l‘Ammophila arenaria (L.) Link, che ne determina dinamicamente l’evoluzione e fisionomicamente l’aspetto, anche dell’erba medica marina (Medicago marina L.), della Carota spinosa (Echinophora spinosa L.), della calatreppola marittima (Eryngium maritimum L.), del giglio marino (Pancratium maritimum L.) e della soldanella di mare (Calystegia soldanella (L.) Romee & Schultes) ricostituendo in questo modo una fitocenosi dell’Echinophoro spinosae – Ammophiletum arundinaceae. Le azioni per il restauro del cordone dunale ed il ripristrino della vegetazione retrodunale hanno previsto l’uso di plantule sia da seme (50%), sia da trapianto di di piante e/o parti di piante (50%), per un numero complessivo di circa 5000 elementi vegetali.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Azione C.5: Riproduzione di piante autoctone Obiettivo L’intervento consiste nella raccolta di seme all’interno di popolamenti naturali presenti nell’area SIC prodotto da specie autoctone (Quercus ilex, Pistacia lentiscus, Phyllirea latifolia, Erica manipuliflora, ecc.), nella piantagione del seme in appositi contenitori e nell’allevamento delle piantine. Le piantine derivanti dalla germinazione del seme verranno mantenute in vivaio per due anni (uno nel caso di Erica manipuliflora), quindi utilizzate per la messa a dimora con pane di terra. L’intervento di riproduzione di piante autoctone si svolgerà presso i vivai della Regione Puglia Cosa è stato fatto Come da previsione sono state riprodotte 29367 plantule. Complessivamente si sono riprodotte 12 specie di seguito elencate: Arbutus unedo L. Cistus creticus L. Cistus salvifolius L. Myrtus communis L. Olea europea var. sylvestris Brot. Phillirea latifolia L. Pistacia lentiscus L. Pyrus amygdaliformis vill. Quercus ilex L. Rhamnus alaternus L. Rosmarinus officinalis L. Thymus capitatus (L.) Hoffmagg et Link

Nome italiano

Corbezzolo Cisto rosso Cisto foglie di salvia Mirto Olivastro Fillirea Lentisco Perastro Leccio Alaterno Rosmarino Timo

Numero di piante ottenute

Corbezzolo Cisto rosso Cisto foglie di salvia Mirto Olivastro Fillirea Lentisco Perastro Leccio Alaterno Rosmarino Timo

1025 2125 1275 6969 1519 5138 6296 452 2055 1238 850 425 29367

Tabella 10 - produzione di numero di individui per specie

Il numero prodotto è stato integrato da circa 10.000 individui in più, per il risarcimento delle fallanze durante la vita del progetto e per la gestione del progetto AFTER LIFE.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Azione D.1: Manutenzione periodica per limitare la presenza di specie esotiche Obiettivo All’interno dell’area SIC sono state introdotte, con rimboschimenti, numerose specie esotiche (Myoporum tenuifolium, Eucaliptus globulus, Acacia spp., ecc) completamente estranee all’ambiente naturale locale. E’ necessario provvedere al contenimento e all’eventuale eliminazione di queste specie. La manutenzione si concretizzerà nell’eliminazione dei singoli esemplari di specie esotiche mediante il taglio del tronco e la rimozione della ceppaia. Tale operazione potrà essere condotta in qualsiasi periodo dell’anno, preferibilmente dovrebbe essere realizzata in inverno per non danneggiare l’attività vegetativa di altre piante. L’intervento si localizza soprattutto all’interno delle formazioni a macchia mediterranea. Cosa è stato fatto Le operazioni di taglio sono state condotte sulla base di una selezione negativa, attraverso l’eliminazione di tutti i soggetti in cattive condizioni fitosanitarie e vegetative, e positiva con il taglio anche delle piante di migliore conformazione, portamento, posizione e vitalità. Tale attività di selezione è stata condotta attraverso verifica in situ da parte di dottore forestale e successiva marcatura degli esemplari con descrizione della relativa operazione. Sono stati realizzati lavori complementari al diradamento come le spalcature da effettuarsi fino ad un’altezza massima di 2 m dal terreno. Così come meglio specificato nel piano After Life, le aree interessate dall’intervento saranno mantenute nella stagione silvana 2009-2010, per la verifica di ricacci vegetativi degli individui tagliati. Azioni di disseminazione delle attività Il piano di disseminazione dei risultati ottenuti attraverso il progetto Life Nature Habi.Coast ha avuto come principale obiettivo la massima diffusione del progetto sia agli attori locali che al pubblico d’interesse generale ed un’attenta attività di disseminazione in modo da consentire per il futuro anche un livello di ripetibilità elevato. In questo sono state realizzate una serie di azioni che si sono svolte durante il progetto e che continueranno successivamente alla chiusura del progetto, per permettere agli attori locali di poter consultare i risultati di progetto, condividendo soprattutto le motivazioni che hanno portato all’attuazione dello stesso. 1. 2.

Sito web: il sito web www.habicoast.eu, così come riportato sopra, continuerà ad essere manutenuto ed aggiornato anche successivamente alla chiusura del progetto, rendendo disponibili i materiali di progetto per il download e la consultazione; Bacheche informative: le bacheche informative sul progetto, posizionate nei siti oggetto degli interventi, continueranno ad essere presenti, e sostituite in caso di necessità, per consentire a scolaresche e turisti di poter avere informazioni sul progetto direttamente in Riserva Naturale;

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 3. 4.

Layman’s Report: il Layman’s Report, al termine delle copie stampate (3.000), sarà reso disponibile per il download in formato elettronico sul sito del progetto e della riserva; Pubblicazione divulgativa: anche questo prodotto, al termine delle copie stampate (3.000), sarà reso disponibile per il download in formato elettronico sul sito del progetto e della riserva;

Azione E.6: Formazione e coinvolgimento stakeholder Il progetto svolto, denominato LA RETE DELLA NATURA è consistito in un intervento di Educazione Ambientale e di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione locale e ha preso spunto dai temi specifici del progetto. In particolare, i delicati equilibri degli ambienti costieri, dalla macchia mediterranea alle dune, le reti ecologiche e sociali che sottendono ai delicati equilibri di conservazione e tutela della Riserva Naturale di Torre Guaceto, sono stati scenari di un percorso di educazione ambientale rivolto alle scuole dell’obbligo. Le azioni svolte sono state: 1. Attivazione di una segreteria di coordinamento, per l’attività didattica e quale raccordo tra il gruppo operativo di progetto e le scuole destinatarie dell’intervento. La segreteria è stata a disposizione delle scuole 4h al giorno per 5 giorni la settimana per tutta la durata dell’intervento 2. Conferenza di presentazione del progetto. È stato organizzato un incontro pubblico di presentazione dell’azione rivolto alla stampa, ai dirigenti scolastici, Provveditore agli Studi, insegnanti referenti, soggetti interessati ai workshop tecnici con il fine di illustrare gli interventi previsti. 3. Promozione, diffusione e selezione delle scuole. Al fine di garantire una diffusione e promozione capillare, la modulistica del progetto è stata trasmessa alle scuole mediante spedizione postale, nonché attraverso visite dirette presso le scuole e circolare del Centro Servizi Amministrativi(ex-Provveditorato agli Studi). Le scuole sono state selezionate in ordine temporale di iscrizione tra quelle di Brindisi Carovigno Ostuni San Vito dei Normanni e Mesagne. 4. Il percorso didattico per ognuna delle 20 classi partecipanti è stato strutturato in 3 incontri di animazione ambientale in classe e in un’esperienza in natura presso la Riserva di Torre Guaceto 4.1 Obiettivo dell’incontro I°: presentare gli aspetti ambientali ed ecologici della riserva come non interessati da relazioni funzionali 4.2 Obiettivo dell’incontro II°: introdurre i legami della rete della natura 4.3 Obiettivo dell’incontro III°: mettere in relazione la natura e l’uomo, quale elemento perturbante. Esperienza sul campo a Torre Guaceto 4.4 Obiettivo dell’incontro IV°: creazione di un gioco originale ideato dal gruppo-classe che spieghi la Rete della Natura 5. Organizzazione di un evento finale di restituzione alle istituzioni e cittadinanza dell’esperienza compiuta. L’incontro si è svolto il 13 dicembre 2008 presso il Salone di Rappresentanza della Provincia di Brindisi.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 Il progetto didattico ha visto coinvolto 25 classi, per un totale di 100 incontri di animazione e circa 600 alunni partecipanti.

Al fine di garantire il maggior coinvolgimento possibile della comunità locale ed una maggiore e consapevole presa di coscienza degli interventi di conservazione e della politica ambientale della Riserva, sono stati organizzati tre incontri con i portatori di interesse del territorio in cui ricade la Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto e anche dei territori circostanti che con le loro scelte operative gestionali possono influenzare la cultura e gli atteggiamenti della popolazione. Obiettivi: • Sensibilizzare la cittadinanza sui temi della conservazione della natura e dello sviluppo sostenibile • Stimolare la nascita di esperienze di agricoltura sostenibile nel territorio • Stimolare la nascita di itinerari turistici intorno alle aree interessate dall’intervento. • Promuovere la politica ambientale • Stimolare la nascita di esperienze pilota di gestione e fruizione delle aree protette del territorio. Il programma è stato promosso dalla segreteria organizzativa del progetto a mezzo inviti personali, circolari informative e schede illustrative e saranno coinvolti operatori del settore turistico a carattere locale. L’elemento innovativo dell’intervento è stato la presenza di attività di progettazione partecipata in natura (team building) con la duplice finalità di favorire la conoscenza e il confronto tra i partecipanti e stimolare l’elaborazione di proposte operative inerenti la tematica. 1. PRIMO INCONTRO: MONDO AGRICOLO Il primo incontro tenutosi il 13 dicembre 2007 a Brindisi è stato rivolto al mondo agricolo e agrituristico e agli amministratori pubblici. L’ incontro ha rappresentato il primo momento di informazione, sensibilizzazione e progettazione partecipata intorno ai temi della conservazione della natura e delle forme di agricoltura eco-compatibili. Si sono discusse le minacce derivanti dall’agricoltura per la biodiversità, identificate come possibili cause di un crollo dell’agricoltura e di conseguenze delle attività turistiche ad essa connesse trattandosi di una regione ad alta vocazione per il turismo rurale. 2. SECONDO INCONTRO:MONDO DELLE SCUOLE Il secondo incontro ha interessato il mondo scolastico e si è svolto il 2 aprile 2008, alle ore 16:30 nel Salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi. Il confronto con il mondo della scuola si è concretizzato nell’organizzazione di un laboratorio di confronto e progettazione partecipata. L’incontro ha avuto il duplice obiettivo di informare e presentare alle scuole le azioni previste nell’ambito del programma LIFE e di raccogliere riflessioni e suggerimenti utili a tracciare le linee guide delle attività didattiche che si implementeranno nel parco.

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AZIONI DI TUTELA DI HABITAT PRIORITARI COSTIERI DI TORRE GUACETO LIFE05NAT/IT/000050 3. TERZO INCONTRO:MONDO DEL TURISMO Il terzo ed ultimo incontro ha coinvolto il mondo dei tour operator e delle agenzie che da tempo operano nel settore turismo e che nell’ultimo periodo ha avuto un’inversione di tendenza. L’incontro si è svolto dapprima nella nuova struttura in allestimento del centro Visite di Torre Guaceto a Serranova e poi direttamente in Riserva. Si è trattato di uno scambio di esperienze e di dati oggettivi sul turismo-natura, quel turismo cioè che ha come motivazione principale l’osservazione e il godimento della natura e della cultura tradizionale, che conferma il trend di crescita degli anni precedenti e fa segnare nuovi e più significativi primati” (5° Rapporto sul Turismo Natura, redatto dal Centro Studi Permanente dell’Osservatorio ECOTUR).

AFTER-LIFE COMMUNICATION PLAN Obiettivo della comunicazione anche a progetto concluso sarà quello di proseguire la divulgazione dei risultati di progetto. Nell’ambito delle attività istituzionale di divulgazione della azioni svolte dal soggetto gestore della riserva, beneficiario di progetto (workshops tematici a livello nazionale e locale, incontri con stakeholders, attività di educazione ambientale, fiere), saranno presentati illustrazioni (poster tematici, presentazioni powerpoint©, prodotti divulgativi disponibili, ecc…) riferibili alle azioni svolte e ai risultati ottenuti. E’ da considerarsi parte integrante dell’azione comunicativa anche il coinvolgimento degli stakeholders che prevedendo una comunicazione bidirezionale, sarà possibile sviluppare coinvolgendo maggiormente le istituzioni e il partenariato.

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