Artistic Virtuosity - #72

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY

#72 ARTISTIC VIRTUOSITY Cover: Lungs of the Oceans, Aude Bourgine, 2014 - 2018, photo: Fred Margueron.

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MANIFESTO The Moodboarders is a glance into the design world, capable of capturing, in all of its many facets, what is extraordinary in the everyday. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick up on budding trends, emerging talents, and overlooked aesthetics. It is an adventure towards discovering the most original creativity. It is a savoury mix of contemporary news acquired through persistent involvement in even in the farthest corners of the design world, as well as an occasional dive into fashion, seeing as the two go hand in hand.

The Moodboarders Magazine è un occhio spalancato sul mondo del progetto, in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. È un viaggio avventuroso alla scoperta delle creatività più originali. È una miscela sapida di notizie contemporanee, recuperate grazie alla frequentazione assidua del mondo del design, conosciuto nelle sue più segrete pieghe e, saltuariamente, in quello della moda, poiché le due discipline si tengono per mano.

www.themoodboarders.com

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY

CONTRIBUTORS CRISTINA MOROZZI

DOMITILLA DARDI

MELODIE LEUNG

Journalist, critic and art-director on the border between art, fashion

As a historian and curator, I observe design by reading and visiting exhibitions.

Observing, wondering and creating in between of architecture, art and design.

Giornalista, critica e art director sul confine tra design, arte e moda.

Storica e curatrice, osservo e studio il design attraverso libri e mostre.

Tra architettura, arte e design: osservo, mi stupisco, creo.

FRANCESCA TAGLIABUE

LI JUN

Moving above the lines as much as needed, I would love to live in tree house designed by Mies van der Rohe

I’d be surrounded by the rich colors of this world, and continue to push the boundaries of design and art.

Sopra le righe quel poco che basta, vorrei abitare in una casa sull’albero progettata da Mies van der Rohe.

Vorrei essere circodata dal colore pieno di Memphis e continuare spingere i confini di arte e design.

GENNARO ESPOSITO It was 1991, and the only thing I knew for sure was that I would never do what other restaurants were doing. Era il 1991 e l’unica certezza che avevo era che non avrei fatto le stesse cose degli altri ristoranti.

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PETE BREWIS After over a decade of editing design magazines, I’ve taken to the road for a year, traversing the world in search of wonder Dopo un decennio trascorso scrivendo per riviste di design, mi sono messo in viaggio per un anno alla ricerca delle meraviglie del mondo.


EDITORIAL STAFF

CRISTINA MOROZZI Editor- in-Chief

MELISSA MARCHESE Translator

ERIKA MARTINO

LUCA MAZZA

ELENA BERTOLINI

MASSIMO LUTTAZI

Founder and Managing Editor

Editorial Staff

Founder and Art Director

Web Content Editor

NOEMI PATRIARCA Graphic Designer

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY

CONT ENTS SOMMARIO

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OCEANS’ LUNGS French artist Aude Bourgine’s work is fueled by her love of nature and the guilt of consumerism that is progressively destroying it. Mountains of waste are... Il lavoro dell’artista francese Aude Bourgine è nutrito dal suo amore per la natura e dal senso di colpa nei confronti della sua progressiva distruzione, operata dalla...

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BRANCO LUZ As per tradition, the massive, historic French Le Bon Marché warehouse invited an artist to decorate their space. For 2019, it is Portuguese artist Joana Vasconcelos’ turn... Come da tradizione, anche nel 2019 lo storico grande magazzino francese Le Bon Marché, avviato attorno al 1850, considerato i primo grande magazzino del mondo...

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ARDMORE CERAMICS English ceramics brand Ardmore was founded in 1985 by Fée Halsted and Bonnie Ntshlintshli; two very different cultures, two very different traditions, and a... Il marchio inglese Ardmore, specializzato in ceramica, è stato creato nel 1985 da Fée Halsted e Bonnie Ntshlintshli, provenienti da culture e tradizioni diverse, ma...

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ARCHITECTURAL GLASS FANTASIES New York’s Heller Gallery hosted a personal exhibition dedicated to Danish artist Stine Bidstrup’s architectural glass at the end of 2018. iimagerymuseum's... La Heller Gallery di New York ha dedicato alla fine del 2018 una personale alle architetture fantastiche in vetro dell’artista danese Stine Bidstrup. Bidstrup ha...

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CERAMIC INSTALLATIONS Clare Twomey, an English artist and research fellow at the University of Westminster, creates site-specific installations and sculptures of varying... Clare Twomey è un’artista inglese e una ricercatrice dell’Università di Westminster che con la ceramica modellata a mano realizza installazioni site specific e sculture...

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A ROOM FOR RARITIES

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REIMAGINING NATURE

Noted Tuscan brand Lineapiù, known for their prestigious yarn, belongs to Alessandro Bastagli, a cultured entrepreneur in love with taking on challenges.... Lineapiù, noto marchio toscano di filati pregiati per la moda, oggi di proprietà di Alessandro Bastagli, imprenditore colto, amante delle sfide, possiede nella sede...

Japanese ceramicist Hitomi Hosono makes monochromatic porcelain vases covered in ceramic leaves, flora and other botanical shapes, all finely... La ceramista giapponese Hitomi Hosono crea vasi monocromatici in porcellana completamente rivestiti di foglie, fiori e forme botaniche sempre in ceramica...

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY

Perhaps true to the

law of

contrapasso, as our daily lives are increasingly more technological, creatives retaliate by

embracing artisan practices

Sarà per la legge del contrappasso, ma quanto più il nostro quotidiano è digitale, tanto più si moltiplicano i creativi che scelgono di dedicarsi all’artigianato.

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EDITORIAL by Cristina Morozzi

ARTISTIC VIRTUOSITY Perhaps true to the law of contrapasso, as our daily lives are increasingly more technological, creatives retaliate by embracing artisan practices. Virtuous, traditional techniques prove how handcrafting seemingly restrictive materials creates elaborate objects that reveal the nature of their manufacturing. Fast times call for artists, designers and artisans to rediscover the processes, albeit slow, of paying attention to detail; ancient traditions and techniques produce surprising results. The exuberance of unbridled, exotic nature and Baroque touches retaliates against the minimalism of so-called “good design”.

Sarà per la legge del contrappasso, ma quanto più il nostro quotidiano è digitale, tanto più si moltiplicano i creativi che scelgono di dedicarsi all’artigianato, realizzando con tecniche tradizionali manufatti virtuosi che possano essere dimostrazione della voglia di superare i vincoli imposti dalle materie per dare forma a oggetti elaborati che rivelino al primo colpo d’occhio l’intervento manuale. Nell’epoca della velocità si moltiplicano gli artisti, i designer e gli artigiani che riscoprono i tempi lunghi del fatto a mano, dedicandosi alla minuzia dei dettagli, che recuperano tradizioni e tecniche antiche per produrre oggetti capaci di stupire. Alla pulizia formale del, così detto, buon design si contrappone un ritorno

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY

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OCEANS'LUNGS French artist Aude Bourgine’s work is fueled by her love of nature and the guilt of consumerism that is progressively destroying it. Mountains of waste are exterminating the rich, underwater landscape. Using fabric, beading and paillettes, she creates inventive compositions of coral imprisoned in bell jars, conjuring up the effect of an eighteenth-century wunderkammer. Aude is part of a larger movement of artists putting their work on the forefront of conservation, where creative decoration employing traditional methods is a convincing tool when working towards responsible consciousness.

Il lavoro dell’artista francese Aude Bourgine è nutrito dal suo amore per la natura e dal senso di colpa nei confronti della sua progressiva distruzione, operata dalla società consumistica che inquina con le sue montagne di rifiuti i mari, sterminandone le ricchezze sottomarine. Utilizzando tessuti, perline e paillettes crea artistiche composizioni di coralli che imprigiona in campane di vetro, riproponendo effetti da wunderkammer settecentesca. Aude appartiene al sempre più numeroso gruppo di artisti che mette la propria arte al servizio della salvaguardia del pianeta e racconta che anche le creazioni decorative, ispirate a tradizioni del passato, possono essere un’arma convincente per responsabilizzare le coscienze.

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Lungs of the Oceans, Aude Bourgine, ph. Fred Margueron.

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Using fabric, beading and paillettes, Aude Bourgine creates inventive compositions of coral imprisoned in bell jars, conjuring up the effect of an eighteenth-century wunderkammer

Utilizzando tessuti, perline e paillettes, Aude Bourgine crea artistiche composizioni di coralli che imprigiona in campane di vetro, riproponendo effetti da wunderkammer settecentesca.

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Lungs of the Oceans, Aude Bourgine, ph. Fred Margueron.

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Lungs of the Oceans, Aude Bourgine, ph. Fred Margueron.

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French artist Aude Bourgine’s work is fueled by her love of nature and the guilt of consumerism that is progressively destroying it. Il lavoro dell’artista francese Aude Bourgine è nutrito dal suo amore per la natura e dal senso di colpa nei confronti della sua progressiva distruzione.

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Lungs of the Oceans, Aude Bourgine, ph. Fred Margueron.

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Aude Bourgine puts her work on the forefront of conservation, where creative decoration employing traditional methods is a convincing tool when working towards responsible consciousness

Aude Bourgine mette la propria arte al servizio della salvaguardia del pianeta e racconta che anche le creazioni decorative possono essere un’arma convincente per responsabilizzare le coscienze.

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#71 DESIGN TOUR

B R A N CO

LU Z As per tradition, the massive, historic French Le Bon Marché warehouse invited an artist to decorate their space. For 2019, it is Portuguese artist Joana Vasconcelos’ turn. The warehouse was founded around 1850, considered to be of the first of its kind, and the current location was built with the help of Gustave Eiffel’s architectural wisdom. Vasconselos is known for her unbridled imagination. The feminine elements in her installations make for surprising choreographies of textiles and embroidery dotted with sequins, and enriched by fringe and crochet. She is known for her debut at Venice’s Biennale, where she hung a traditional “lamp” made of thousands of OB tampons above the Corderie. For Le Bon Marché, she has installed an immense octopus-like figure, stretching its tentacles throughout the glass dome; its iridescent sequins and little points of LED cast dazzling reflections.

Come da tradizione, anche nel 2019 lo storico grande magazzino francese Le Bon Marché, avviato attorno al 1850, considerato i primo grande magazzino del mondo, la cui sede attuale è stata edificata con la consulenza di Gustave Eiffel, ha invitato un' artista a decorare il suo spazio. La scelta è caduta su Joana Vasconcelos, artista portoghese dalla fantasia sfrenata, che utilizza le arti femminili per le sue installazioni, realizzando sorprendenti coreografie tessili, ricamate, punteggiate di paillettes, arricchite da frange e da interventi a crochet, nota, al suo debutto alla Biennale di Venezia, per aver appeso all’ingresso delle Corderie un lampadario di forma tradizionale, realizzato con migliaia di assorbenti interni OB. L’installazione pensata per il Bon Marché, simile a un grande polipo che allunga i suoi tentacoli per invadere tutta la cupola vetrata, è giocata sull’effetto luminoso offerto da incrostazioni di paillettes iridescenti e da punteggiature di led..

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Vasconcelos’ installation for Le Bon Marché is made up of iridescent sequins and pinpointed with LED lighting. Photo: Gabriel de la Chapelle. L’installazione di Joana Vasconcelos per il grande magazzino Le Bon Marché, è composta da paillettes iridescenti e da punteggiature di led, ph. Gabriel de la Chapelle.

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Simone, Joana Vasconcelos, 2019, Photo: Gabriel de la Chapelle Simone, Joana Vasconcelos, 2019, Ph. Gabriel de la Chapelle

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Portuguese artist Joana Vasconcelos is known for her unbridled imagination. The feminine elements in her installations make for surprising choreographies of textiles and embroidery dotted with sequins, and enriched by fringe and crochet

Joana Vasconcelos è un’artista portoghese dalla fantasia sfrenata che utilizza le arti femminili per le sue installazioni, realizzando sorprendenti coreografie tessili, ricamate, punteggiate di paillettes, arricchite da frange e da interventi a crochet.

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This page and the last: Simone, Joana Vasconcelos, 2019, Photo: Gabriel de la Chapelle. In questa pagina e in quella precedente: Simone, Joana Vasconcelos, 2019, Ph. Gabriel de la Chapelle.

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Contamination, installation using handmade and found objects, Joana Vasconcelos, 2011, Palazzo Grassi, Venezia. Contamination, installazione realizzata con oggetti fatti a mano o trovati, Joana Vasconcelos, 2011, Palazzo Grassi, Venezia.

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ARDMORE CERAMICS

English ceramics brand Ardmore was founded in 1985 by Fée Halsted and Bonnie Ntshlintshli; two very different cultures, two very different traditions, and a shared creative passion. They have contaminated typical English Arts&Crafts ceramics with lush African motifs, bringing everyday tableware and accessories to life. The handcrafted, polychromatic collection is filled with exotic flora and fauna. The objects’ realism is accompanied by naif yet ironic touches. The elaborate, joyful shapes reveal the surprising synthesis between Western artisan practices and an authentic, exotic mood. Animals straight from the Savannah are the common denominator, but ritual figures and political references are also part of the repertoire. The Aids monster vase stands as a manifesto against the disease. Brilliant colors and shiny finishes make the Ardmore collection’s narrative even richer.

Il marchio inglese Ardmore, specializzato in ceramica, è stato creato nel 1985 da Fée Halsted e Bonnie Ntshlintshli, provenienti da culture e tradizioni diverse, ma animate dalla medesima passione creativa. Contaminando la tradizione ceramica inglese dell’Arts&Craft con il rigoglio delle figurazioni africane, hanno dato vita a una collezione di oggetti funzionali per la tavola realizzati a mano, policromi, decorati da flora e fauna esotica. Il realismo delle composizioni è stemprato da un forte accento naif e da un tocco d’ironia. Le forme elaborate rappresentano la felice e stupefacente sintesi tra perizia artigiana di tradizione anglosassone e un genuino umore esotico. Gli animali della savana sono il comune denominatore, ma non mancano neppure le figurazioni rituali e allusive, come nel vaso Aids Monster, pensato come manifesto anti Aids. La forza dei colori sgargianti e la lucentezza degli smalti rendono preziose le collezioni narrative di Ardmore.

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Ardmore Ceramics’ cofounder Fée Halsted presents the “Voyage of Discovery” collection, February, 2018. Fée Halsted, cofondatrice di Ardmore Ceramics che presenta la collezione “Voyage of Discovery”, febbraio 2018.

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Daniel and the Lions, Ardmore Ceramics.

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Feathered Armour, Ardmore Ceramic Art, design by Somandla Aaron Ntshalintshali and Jabu Nene Great Zambezi.

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Elephant Sweet Dish, Ardmore Ceramics.

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Jabu Nene creating the Rhino Vase; the artist joined Ardmore in 1991. La designer Jabu Nene nella realizzazione del “Vaso Rhino” L’artista è entrata a far parte del team Ardmore nel 1991.

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English ceramics brand Ardmore , founded in 1985 by Fée Halsted and Bonnie Ntshlintshli, is the synthesis the traditional English Arts&Crafts ceramics, contaminated with lush African motifs

Il marchio inglese Ardmore, creato da Fée Halsted e Bonnie Ntshlintshli nel 1985, è la sintesi dalla contaminazione tra tradizione ceramica inglese dell’Arts&Craft e il rigoglio delle figurazioni africane

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This page: pictured front, the Fish Eagle Vase, 36cm x 22cm x 32cm, pictured in the background, Wild Dog & Zebra Vase, 50cm x 15cm x 19cm. Previous page: Leopard Bowl, Ardmore Ceramics. In questa pagina: in primo piano, Fish Eagle Vase, 36cm x 22cm x 32cm, sullo sfondo, Wild Dog & Zebra Vase, 50cm x 15cm x 19cm. Nella pagina precedente: Leopard Bowl, Ardmore Ceramics.

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY Object no. 15, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 23.8 × 28.9 × 22.9 cm. Pezzo n. 15, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 23.8 × 28.9 × 22.9 cm.

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ARCHITECTURAL GLASS

FANTASIES

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“Architectural Glass Fantasies”, Utopia Materialized exhibition, Stine Bidstup, Heller Gallery, New York City, 2018. Esposizione delle opere “Architectural Glass Fantasies”, Utopia Materialized, Stine Bidstup, Heller Gallery, New York City, 2018.

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New York’s Heller Gallery hosted a personal exhibition dedicated to Danish artist Stine Bidstrup’s architectural glass at the end of 2018. Bistrup began creating his structural glass fantasies in 2013. German Architect Bruno Taut’s “Crystal Chain” has been a source of inspiration for him. Bidstrup creates three-dimensional, glass scale models that very well could have been inspired by existing buildings. His prodigious, shaded, frosted glass models are expertly executed, representing an unusual decorative repertoire. They may never be life size, but his models are certainly a new species of aesthetic objects to be admired and placed on display.

La Heller Gallery di New York ha dedicato alla fine del 2018 una personale alle architetture fantastiche in vetro dell’artista danese Stine Bidstrup. Bidstrup ha iniziato a lavorare alle sue fantasie architettoniche in vetro nel 2013. La sua fonte d’ispirazione è la “Crystal Chain” dell’architetto tedesco Bruno Taut. Dando forma tridimensionale alle sue fantasie architettoniche, utilizzando il vetro, Bidstrup pensa di offrire dei modelli in scala che possano essere d’ispirazione per architetture reali. I suoi modelli in vetro satinato colorato sono prodigi d’esecuzione e rappresentano un inusuale repertorio decorativo. Forse i suoi modelli non diventeranno mai delle architetture in dimensioni reali, ma di certo possono essere considerati e esposti come oggetti decorativi di nuova specie.

Object no. 19, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 18.7 × 22.9 × 17.8 cm. Pezzo n. 19, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 18.7 × 22.9 × 17.8 cm.

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The Danish artist began creating his structural glass fantasies in 2013. German Architect Bruno Taut’s Crystal Chain has been a source of inspiration for him

L’ artista danese ha iniziato a lavorare alle sue fantasie architettoniche in vetro nel 2013. La sua fonte d’ispirazione è la “Crystal chain” dell’architetto tedesco Bruno Taut.

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Object no. 26, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 29.8 × 30.8 × 27.9 cm Pezzo n. 26, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 29.8 × 30.8 × 27.9 cm.

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Object no. 27, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 21 × 21.9 × 14.9 cm. Pezzo n. 27, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 21 × 21.9 × 14.9 cm.

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New York’s Heller Gallery hosted a personal exhibition dedicated to Danish artist Stine Bidstrup’s architectural glass at the end of 2018. His prodigious models are expertly executed, representing an unusual decorative repertoire

La Heller Gallery di New York ha dedicato una personale alle architetture fantastiche in vetro dell’artista danese Stine Bidstrup. I suoi modelli sono prodigi d’esecuzione e rappresentano un inusuale repertorio decorativo.

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Object no. 14, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 34 × 25.7 × 24.8 cm. Pezzo n. 14, Architectural Glass Fantasies, Stine Bidstup, 2018, 34 × 25.7 × 24.8 cm.

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY Danish artist Stine Bidstrup’s objects, Architectural Glass Fantasies, exhibited inside the Heller Gallery, New York, 2018. Le opere in vetro dell’artista danese Stine Bidstup, Architectural Glass Fantasies, esposte all’interno della Heller Gallery di New York, 2018.

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY Monument, Clare Twomey, Zuiderzee Museum, Holland, March, 2009. Monument, Clare Twomey, Zuiderzee Museum, Holland, Marzo 2009.

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CERAMICS INSTALLATIONS Clare Twomey, an English artist and research fellow at the University of Westminster, creates site-specific installations and sculptures of varying sizes using hand-molded ceramics. Over the past ten years, she has exhibited in noted museums throughout England and Japan; her work stems from historic and social issues. Her pieces are often ephemeral, disappearing before the end of the exhibition. Fragility is part of her cause, and she uses delicate materials. In her 2004 Consciousness, Twomey covered the gallery floor with small, frangible tiles that were literally crushed under visitors’ feet. She prefers large-scale installations, where she plays with multiplication. Forever, for example, displayed myriad traditional two-handle cups in neat, parallel rows, and she has filled rooms, from floor to ceiling, with teacups and plates. She also does outdoor displays, like Traces, a round, grassy carpet covered in circular clusters of broken dishes, and lends her expert skills to candid “springtime” flowers of different species popping up from the grass.

Clare Twomey è un’artista inglese e una ricercatrice dell’Università di Westminster che con la ceramica modellata a mano realizza installazioni site specific e sculture di varie dimensioni. Negli ultimi dieci anni ha esposto in noti musei in Inghilterra e in Giappone. I suoi interventi hanno come punto di partenza il legame con il contesto storico e sociale. Sovente sono deperibili e scompaiono prima della fine dell’esposizione. La fragilità fa parte del suo progetto, basato sull’utilizzo di un materiale delicato. Ad esempio nel progetto Consciousness del 2004 Clare Twomey ha ricoperto il pavimento della galleria con piccole fragili piastrelle che andavano in frantumi quando si calpestavano. Predilige le installazioni su larga scala dove può giocare sull’effetto della moltiplicazione, come in Forever: tante coppe a due manici di forma classica, tutte ordinatamente disposte in varie file parallele. Talvolta costruisce assemblaggi di tazze e piattini, alte sino al soffitto. Realizza anche interventi in esterno, come Traces un tappeto erboso rotondo punteggiato di piatti rotti disposti in cerchi regolati. Ma produce anche dimostrazioni di perizia creando realistici candidi fiori di varie specie che dispone sull’erba al pari di fioriture primaverili.

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY Present Traces, Clare Twomey, The Magic of Clay, GL Holtegaard, Denmark, March - July, 2011. Present Traces, Clare Twomey, The Magic of Clay, GL Holtegaard, Denmark, Marzo - Luglio 2011.

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This page: a close-up of Trohpy. Previous page: Trophy, Clare Twomey, Cast Courts, Victoria & Albert Museum, September, 2006. In questa pagina: dettaglio di Trophy. Nella pagina precedente: Trophy, Clare Twomey, Cast Courts, Victoria & Albert Museum, Settembre 2006.

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This page: Plymouth Porcelain, Clare Twomey, Plymouth City Museum & Art Gallery, 2013. Next page: Forever, Clare Twomey, The Nelson Atkins Museum of Art, USA, Kansas, 2010 – 2011. In questa pagina: Plymouth Porcelain, Clare Twomey, Plymouth City Museum & Art Gallery, 2013. Nella pagina successiva: Forever, Clare Twomey, The Nelson Atkins Museum of Art, USA, Kansas, 2010 – 2011.

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Clare prefers large-scale installations, where she plays with multiplication. Fragility is part of her cause, and she uses delicate materials

Clare predilige le installazioni su larga scala dove può giocare sull’effetto della moltiplicazione. La fragilità fa parte del suo progetto, basato sull’utilizzo di un materiale delicato.

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A ROOM FOR

RARITIES Noted Tuscan brand Lineapiù, known for their prestigious yarn, belongs to Alessandro Bastagli, a cultured entrepreneur in love with taking on challenges. Elio di Franco elegantly renovated their offices in Capelle (Bisenzio, Florence), including the important archives, filled with over 33,000 examples of yarn, looms, garments and accessories, and fashion photography and volumes. It also hosts 40 years worth of the creations from the company’s high-profile collaborations with international stylists. A new 150 sq. m. space, the “Sala dei Rari”, curated by di Franco, was added on in the fall of 2018, specially built to house the “Rari”, a collection of antique books and prized lace. The rarest lace samples are displayed in four cases, and a central table allows visitors to take a closer look. The sala gathers admirable examples, spanning from the 1500’s to 1900’s, created using varying techniques, including bunting, filet, reticello, and bobbin, and hailing from Belgium, France, and Italy. Monica Dumitras was called upon to coordinate the cataloging and archiving of the materials.

Lineapiù, noto marchio toscano di filati pregiati per la moda, oggi di proprietà di Alessandro Bastagli, imprenditore colto, amante delle sfide, possiede nella sede di Capalle (Campi Bisenzio in provincia di Firenze), ammodernata da un elegante intervento dell’architetto Elio di Franco, un importante archivio storico, ricco di oltre trentatremila elementi, tra filati, teli in maglia, abiti e accessori, immagini fotografiche e volumi di moda. Ospita, inoltre, anche le creazioni dei più grandi stilisti internazionali che negli ultimi quaranta anni hanno utilizzato i filati Lineapiù. Nell’autunno 2018 si è aggiunto all’archivio storico un nuovo spazio di 150 mq, sempre affidato alla matita di Elio Di Franco destinato ad accogliere I Rari, una collezione di libri antichi e pizzi preziosi. I pizzi più rari sono disposti in quattro teche, mentre un grande tavolo centrale è utilizzabile per la consultazione degli esemplari. La sala dei Rari accoglie realizzazioni mirabili in varie tecniche, dal buratto, al filet, al reticello, ai fuselli, dal 1.500 sino al 1.900, di provenienza belga, francese e italiana. L’opera di catalogazione e archiviazione dei materiali è stata coordinata dall’esperta Monica Dumitras.

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The rarest lace is displayed in four glass cases inside the Sala dei Rari. Nella Sala dei Rari i pizzi di maggior valore sono disposti in quattro teche.

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This page: the Sala dei Rari’s study space, and Lineapiù’s historic archive. Next page: a close-up of one of the priceless lace samples. In questa pagina, spazio di consultazione degli esemplari nella Sala dei Rari. Sotto, l’archivio storico di Lineapiù. Nella pagina successiva: dettaglio su un pezzo della collezione di pizzi preziosi.

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Some of the Sala dei Rari’s rare samples, from around the world and made using diverse techniques. Alcuni pezzi pregiati lavorati con diverse tecniche e di diversa provenienza custoditi nella sala dei Rari.

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This page: priceless, antique lace inside the Sala dei Rari’s display cases. Previous page: La sala dei Rari, Archivio Storico, Lineapiù Italia, Capalle, Florence. In questa pagina: pizzi antichi raccolti nelle teche della Sala dei Rari. Nella pagina precedente: La sala dei Rari, Archivio Storico, Lineapiù Italia, Capalle, Firenze.

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REIMAGINING

nature Japanese ceramicist Hitomi Hosono makes monochromatic porcelain vases covered in ceramic leaves, flora and other botanical shapes, all finely crafted to resemble embroidery. Her quest is to bring stunning natural details to porcelain creations. Hosono’s technique is inspired by Josiah Wedgwood’s 18th century Jasperware method, which she uses to apply the delicate shapes to the porcelain base. Hitomi takes up to a year and a half to complete her virtuous pieces. At first, the vases appear to be covered in woven or knitted fabric, instead of porcelain. Hitomi draws attention to the minute detail in her work by avoiding color and leaving the material raw.

La ceramista giapponese Hitomi Hosono crea vasi monocromatici in porcellana completamente rivestiti di foglie, fiori e forme botaniche sempre in ceramica lavorate finemente quasi, fossero ricamate. Il suo obiettivo è di trasferire nelle porcellane la bellezza e i dettagli naturali. La sua tecnica s’ispira al Jasperware un metodo inventato da Josiah Wedgwood alla fine del 18 secolo per applicare le sue delicate forme a rilievo su una base di porcellana. Per portare a termine una delle sue virtuose creazioni Hitomi impiega circa un anno e mezzo di lavoro. I suo vasi, a prima vista, non sembra possibile siano di porcellana, pare piuttosto siano completamente rivestiti con abiti lavorati a maglia o a uncinetto. Per concentrare l’attenzione sul suo lungo e minuzioso lavoro di cesello Hitomi non usa colori, ma lascia la materia al naturale.

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#72 ARTISTIC VIRTUOSITY Hitomi Hosono finds the essence of what makes leaves and flowers beautiful, transferring the plant forms’ infinite and complex beauty into her ceramic work. Hitomi Hosono ricerca l'essenza di ciò che rende le foglie e i fiori affascinanti, trasferendo la bellezza infinita e complessa delle forme vegetali nel suo lavoro ceramico.

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Hitomi Hosono is inspired by Josiah Wedgwood’s 18th century Jasperware method, used to apply the delicate shapes to the porcelain base

La tecnica di Hitomi Hosono s’ispira al Jasperware, un metodo inventato da Josiah Wedgwood alla fine del 18 secolo per applicare delicate forme a rilievo su una base di porcellana.

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Hitomi Hosono uses monochromatic porcelain, covered in leaves, flora and other botanical shapes, to give her vases naturally beautiful details

Per trasferire nelle porcellane la bellezza dei dettagli naturali, Hitomi Hosono crea vasi monocromatici completamente rivestiti di foglie, fiori e forme botaniche.

Porcellana modellata, intagliata e costruita a mano con interno in foglia di oro giallo. Moulded, carved and hand-built porcelain with yellow gold leaf interior.

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