OMAGGIO A MARIJA ALSEIKA GIMBUTAS di Teri Volini ridotto per stampa pagg 42

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Teri Volini Omaggio a

Marija Gimbutas parte prima

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Prefazione Sono da oltre 25 anni strettamente legata a Marija Gimbutas sia a livello esperienziale, sia come ricercatrice sia come artista. In quest’ultimo ambito mi sono resa conto che moltissime sono le opere che hanno assorbito la Visione di Marija e ne hanno ricevuto ispirazione, forza e sostanza. Da tempo preparo una pubblicazione ipertestuale su di lei, e nel frattempo ho postato diversi interventi digitali, sia sul mio blog che sul sito web e sui social network; ho scritto e pubblicato articoli, realizzato ricerche, presentato richieste per inserire la studiosa in un progetto di Toponomastica al femminile, da concretizzare con l’intitolazione di una strada o piazza o giardino pubblico, il tutto convergendo in un Omaggio a Marija Gimbutas per sottolinearne il rivoluzionario messaggio. Il merito principale di questa grande archeologa, ricercatrice e studiosa è stato di averci donato su un piatto d'argento le prove inoppugnabili dell'esistenza di antichissime culture che praticavano sistematicamente la pace, privilegiandola quale valore fondante. La tesi sostanziale - da sempre ritenuta utopica - della pace come unica via possibile per la sopravvivenza e per l'evoluzione dell'umanità e del pianeta, era stata sempre frenata dalla fatidica affermazione che la guerra fosse esistita da sempre, quasi un destino, un dato biologico dell'umanità. Con il suo inestimabile lavoro, Gimbutas ha svelato l’infondatezza di una simile affermazione, provandola con i suoi ritrovamenti archeologici e la loro interpretazione, in importanti studi e innumerevoli pubblicazioni. Gimbutas ci ha fornito le prove concrete di una cultura caratterizzata da un modo pacifico del vivere, perdurata migliaia di anni, in un'epoca pre-istorica, sconosciuta ai più. La sua biografia è a tal proposito illuminante.

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Cenni biografici Marija Alseika Gimbutas (Vilnius, 23 gennaio 1921 – Los Angeles, 2 febbraio 1994) è stata un'archeologa linguista e ricercatrice lituana. Docente presso l’Università della California, autrice di innumerevoli scavi, studiò le culture del neolitico e dell'età del bronzo della Vecchia Europa, espressione da lei coniata. Marija Gimbutas giunse negli Stati Uniti come rifugiata dalla Lituania nel 1949 dopo aver conseguito un dottorato (PhD) in archeologia nel 1946 alla Università di Tubinga in Germania, senza mai dimenticare le radici lituane. Iniziò all'Harvard University traducendo testi di archeologia dell'Europa orientale, e divenne assistente al Dipartimento di Antropologia. Nel 1955 divenne Fellow dell'Harvard's Peabody Museum. Nel 1956, Gimbutas introdusse la sua "ipotesi kurgan", che coniugava lo studio della cultura kurgan con la linguistica al fine di risolvere alcuni problemi concernenti gli antichi popoli parlanti il proto-indo-europeo (PIE), che qualificò come "Kurgan". Questa ipotesi e il suo atteggiamento multidisciplinare ebbero un impatto significativo sull'indoeuropeistica. In qualità di docente di archeologia alla UCLA University dal 1963 al 1989, Marija Gimbutas diresse i maggiori scavi dei siti del neolitico nell'Europa sud-orientale tra il 1967 e il 1980, grazie ai quali furono portati alla luce migliaia di oggetti di uso quotidiano o rituale e di manufatti artistici risalenti ad un periodo precedente al neolitico in Europa. Gimbutas fu riconosciuta una specialista mondiale dell'età del bronzo indoeuropea, nonché del folklore lituano e della preistoria dei balti e slavi, parzialmente riassunta nel definitivo Bronze Age Cultures of Central and Eastern Europe (1965), ma ottenne una fama notevole con i suoi tre libri: The Goddesses and Gods of Old Europe (1974), The Language of the Goddess (1989) - che ispirò una mostra a Wiesbaden, 1993/94 e il suo ultimo, The Civilization of the Goddess (1991), che presentava una panoramica delle sue teorie circa le culture del neolitico in Europa: configurazioni architettoniche, strutture sociali, arte, religione e letteratura.

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Il libro discuteva le differenze tra gli elementi del sistema della "Vecchia Europa", da lei considerato matriarcale e ginocentrico, e la cultura patriarcale portata dagli indoeuropei nell'età del bronzo. Secondo Gimbutas, questi due sistemi si sarebbero fusi generando le società classiche dell'Europa storica. Nel suo lavoro Gimbutas reinterpretò la preistoria europea alla luce delle sue conoscenze in linguistica, etnologia e storia delle religioni, proponendo così un quadro in contrasto con le tradizionali assunzioni circa l'inizio della civiltà europea. Joseph Campbell e Ashley Montagu ritennero paragonabile il contributo di Marija Gimbutas alla Stele di Rosetta e la decifrazione dei geroglifici egizi. Campbell scrisse la prefazione ad una edizione del The Language of the Goddess (1989), prima che la Gimbutas morisse, e spesso diceva di quanto profondamente si rammaricasse che le sue ricerche sulle culture del neolitico dell'Europa non fossero disponibili nel tempo in cui lui stava scrivendo The Masks of God. I suoi articoli sono presenti - insieme con quelli di Gimbutas - alla "Joseph Campbell and Marija Gimbutas Library", al Pacifica Graduate Institute in California. Nel 2004 la regista Donna Read e la scrittrice ecologista militante Starhawk, hanno prodotto il documentario Signs Out of Time, sulla vita e l'opera di Marija Gimbutas. La mostra tenuta a Roma nel settembre/ottobre 2008 sulla cultura di Cucuteni - Trypillia - "Cucuteni-Trypillia: una grande civiltà dell'Antica Europa", nel Palazzo della Cancelleria, Vaticano, Roma, 16 settembre - 31 ottobre 2008, curato dal Ministero della cultura e degli affari religiosi di Romania e dal Ministero della cultura e del turismo di Ucraina, conferma l'ipotesi di Marija Gimbutas sul carattere pacifico, sulla struttura sociale egalitaria e sull'importanza del ruolo femminile di questa cultura dell'Europa Antica.

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Traduzione e cura di Maria Grazia Pelaia

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Marija Alseika Gimbutas: meriti e ostracismi Il grande merito dell’archeologa (Vilnius, 1921 - Los Angeles, 1994) è di aver legittimato il passaggio dalla visione deleteria della guerra come dato insito nel DNA dell’essere umano a quella della Pace come valore primario dell’umanità La studiosa ha comprovato ampiamente tale audace affermazione con i suoi ritrovamenti e la relativa classificazione in un numero enorme di pubblicazioni. Ma le idee nuove - soprattutto quelle veramente eccezionali, che però in qualche modo dis-turbano lo status quo, non vengono assorbite immediatamente dalla società; spesso accade che siano addirittura ostacolate e ignorate: ed è proprio ciò che successe a Gimbutas, che invece di essere premiata per la sua scoperta, venne dapprima boicottata e poi ignorata, in primis dallo stesso ambiente che le aveva attribuito premi e onori per le precedenti, più convenzionali ricerche. D’altra parte, abbiamo illustri esempi di tale modalità di basso livello comportamentale dell’umanità, tra i più eclatanti, basti citare Galileo, che, “a causa” della sua rivoluzionaria quanto veritiera scoperta, fu costretto a rinnegarla, pena la morte, e comunque visse fino alla fine in povertà e solitudine. A Gimbutas è toccato un destino simile: anche la sua scoperta era rivoluzionaria, forse troppo in anticipo coi tempi, come spesso accade; o forse andava a toccare una visione troppo calcificata, e ancor più probabilmente i troppi interessi legati alla guerra e alle sue spietate ramificazioni commerciali e di potere.

In un mondo alla rovescia di cui vediamo esempi ad ogni istante, appare ipotizzabile che tanta inquietante sottovalutazione sia dipesa soprattutto dal fatto che le tesi della studiosa non fossero conformi con i dictat, con i pregiudizi e con gli interessi non etici della cultura imperante di stampo ancora troppo patriarcale. Per aver osato il capovolgimento del crudele refrain "la guerra è sempre esistita", Gimbutas venne sommariamente sottoposta a censura; per aver tentato di distruggere uno schema deleterio, subì il misconoscimento, l’esilio: lei che tale 8


condizione l'aveva realmente patita nei duri anni della 2° guerra mondiale, quando - sotto il nazismo - era stata costretta a fuggire dal suo paese, la Lituania, portando con sé “la sua bambina su di un braccio e la tesi di laurea sotto l'altro”… Gimbutas ha lavorato esclusivamente sulle culture europee, ma la sua capacità di decodificazione, di analisi e di interpretazione dei reperti si è dimostrata applicabile alle culture di qualsiasi altra parte del mondo.

Dare onore al merito E così sta ora avvenendo una sua reale rivalutazione, grazie a una serie sempre più numerosa di ricercatori che riconoscono la validità del suo metodo, che ha saputo dare un senso compiuto e di alto livello a dei materiali archeologici che - anche nella parte in cui erano o sono già noti, come l’arte minoico-micenea - prima del suo lavoro erano dormienti, in quanto del tutto mal compresi. Studiosi di altissimo livello come Joseph Campbell e Ashley Montagu hanno ritenuto paragonabile il contributo di Marija Gimbutas alla Stele di Rosetta e alla decifrazione dei geroglifici egizi. Joseph Campbell scrisse la prefazione all’edizione del The Language of the Goddess del 1989, prima che Gimbutas morisse nel 1994, e spesso diceva di quanto profondamente si rammaricasse che le sue ricerche sulle culture del neolitico dell'Europa non fossero disponibili nel tempo in cui lui stava scrivendo il celebre The Masks of God ... Joan Marler scrisse che per Marija ciascun aspetto della cultura della Vecchia Europa esprimeva un sofisticato simbolismo, al cui studio esaustivo si dedicò interamente, insieme all’iconografia al fine di scoprirne i significati sociali e mitologici. Per realizzare ciò fu necessario allargare gli orizzonti dell'archeologia descrittiva al fine di includere linguistica, mitologia, comparazione delle religioni e lo studio storiografico. Questo approccio interdisciplinare è definito archeomitologia. 9


L’Archeomitologia è stata concepita dalla dott.ssa Marija Gimbutas, che, nell’indagare sul passato più ancestrale, non solo ha portato la ricerca archeologica a risultati inattesi, grazie ai suoi preziosi reperti con relativa classificazione e studio specializzato, ma si è accreditata sempre più con tutto ciò che nella cultura popolare si palesa in mitologia, cosmogonia, leggende e folklore, con lo studio comparato fra mitologie “non scritte”, tradizioni orali e manifestazioni magico-religiose: il tutto nell’interdisciplinarità della ricerca. Se affiancata dall’antropologia, si parla “Archeo antropomitologia”, che studia le mitologie arcaiche attraverso il sistema sopravvissuto - di opinioni, credenze, superstizioni, modi di vivere - di tante ancestrali culture, le cui tracce si cerca di ritrovare

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Azioni di Teri Volini per Marija Alseika Gimbutas Incontri e/o conferenze Oltre agli incontri informali in Lazio, Toscana e Lombardia, con il Centro d’Arte e Cultura Delta di cui sono responsabile, ho presentato ufficialmente la personalità e l’opera di Marija Gimbutas anche in Basilicata, a cominciare da “L’altra faccia di Penelope” nel 2011, nel 2012, e nel 2013, nel corso della presentazione della ricerca sul Silenzio storico femminile e di MDI, Monumento alla Donna Ignota© di prossima realizzazione. Tra le azioni ufficiali, la presentazione - con una mia intensa relazione - al premio Premio Letterario Firenze per le Culture di Pace dedicato a Tiziano Terzani

Mostre Insieme alla preparazione degli Ebook , libri digitali interattivi, di cui uno dedicato alla sua presentazione, l’altro all’interazione tra la sua visione e la mia creatività artistica, ho presentato diverse mostre con le opere direttamente o indirettamente collegate ad essa, tra cui principalmente le Mostre in Galleria Virtuale La Bella Terra http://www.terivolini.it/gallerie3d/arte_in_difesa/index.html, e La pacificazione con la Terra e con l’Umanità http://www.terivolini.it/gallerie3d/pacificazione_terra/index.html ;

la complessa serie di Eventi de La Bella Terra 2009-2010, fino all’ Anteprima della Mostra La Pacificazione con la Terra e con l'Umanità, nel cuore dell’Evento La Basilicata in tutti i sensi, emozioni e culture a confronto - Convento Wine Space, Barile, 27 settembre - 20 ottobre 2013 clic su https://www.facebook.com/events/449074121876687/ Un percorso espositivo di tipo antologico quello che - partendo da alcune Opere pittoriche originali - si sviluppa attraverso le immagini di Azioni simboliche, Happening, Performances, Installazioni, Sculture, Manifesti d’Artista e Opere di autocoscienza 11


collettiva, scelte fra le Opere più significative realizzate in Public Art, Land Art, Body Art, Sharing Art e Azioni d’impegno civile dall’Artista, educatrice e attivista ambientale, presidente del Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza. Il Viaggio, guidato da un Nastro Rosso che collega fra loro le Opere, sottolinea la vocazione comunicativa di un’Arte nobile, in merito ai valori fondanti che l’Artista desidera potenziare, quali il collegamento tra tutti gli esseri e la natura, il rispetto e la salvaguardia del Pianeta vivente e la difesa dei basilari diritti umani nella solidarietà e multiculturalità, sostenuti da una potente vibrazione di Pace universale che supera divisioni, barriere e confini e riconosce tutti gli esseri umani come Unità di perfetta armonia. Le Opere qui presentate sono l’Anteprima di un’esposizione assai più ampia, essendo ciascuna capofila di una ricerca e/o di una mostra specifica, come si può riscontrare nella VIDEO-GALLERIA virtuale contestualmente proiettata. Album Fotografico del percorso espositivo https://www.facebook.com/teri.volini/media_set?set=a.642192872468790.1073741828.100000342495094&type=1

Maggio - giugno 2017 - Mostra delle Opere direttamente o indirettamente collegate a Marija Gimbutas: FAR PACE CON LA TERRA E CON L’UMANITÀ, nella doppia mostra di Teri Volini nei “Percorsi d’arte in bi-locazione”, dal 10 maggio al 23 giugno negli spazi della Pinacoteca provinciale, con l’antologica di opere pittoriche, picto-sculture e video; in quelli del Museo archeologico con “Far pace con la Terra e con l’Umanità”, ampia rassegna di opere performative, installazioni e manifesti d’artista. In concomitanza con la permanenza della mostra, si sono susseguiti tre appuntamenti presso il Museo provinciale: il 24 maggio, il convegno “L’artista di fronte alla Natura”; il 14 giugno, la presentazione della raccolta poetica “Universi” di TeriVolini e il 21 giugno, il convegno sulla toponomastica femminile: premesse all’intitolazione a Marija Gimbutas

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Proposta ufficiale 2017 Il 21 Giugno 2017 è stata presentata in Basilicata la proposta ufficiale d’intitolazione a Marija Gimbutas, con il Convegno di Toponomastica Femminile organizzato dal Centro d’Arte e Cultura Delta, presso il Museo Provinciale di Potenza, con la partecipazione dell’arch. Giancarlo Grano in rappresentanza del Comune di Potenza e della Consigliera di parità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, con gli interventi della vice presidente della Toponomastica nazionale e della referente lucana della stessa associazione e con il sostegno dell’Assessore all’Urbanistica ing. Rocco Pergola. Il Convegno nasce da un progetto ante litteram di Teri Volini, per onorare con l’intitolazione di una strada, piazza o spazio verde a Marija Gimbutas, personalità internazionale, che - nella targa a lei dedicata - diverrà portabandiera della rivoluzionaria scoperta a cui la grande archeologa dedicò l’intera vita: che è la pace e non la guerra ad essere iscritta nel DNA degli esseri umani, e di ciò lei ci ha offerto le prove “su un piatto d’argento”, tramite i ritrovamenti archeologici in tutta la zona della Vecchia Europa, di civiltà arcaiche a base matrilineare, pacifiche e laboriose. Ce n’è un esempio significativo anche in Basilicata, vicino Matera, nel sito archeologico di Serra d’Alto. 2015 - Aprile – Le Bande Rosse di Serra d’Alto. Link : http://terivolini.blogspot.it/2015/05/le-bande-rosse-di-serra-dalto.html Una scoperta cui la ricercatrice, seguendo una sua precisa intuizione, arrivò dopo decenni di scavi e di ritrovamenti di successo, che però la lasciavano inappagata, per aver trovato sempre “armi, armi e ancora armi”… Non si arrese, e la sua tenace intuizione venne premiata dai clamorosi ritrovamenti.

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Toponomastica La Toponomastica è lo specchio della nostra società e dei persistenti pregiudizi culturali: se guardiamo infatti le targhe che “nominano” strade o piazze delle nostre città, ci accorgiamo che, per la maggior parte, esse non sono riferite a nomi femminili. Si calcola che la percentuale di intitolazioni in tal senso sia molto bassa, limitata comunque a nomi di madonne, regine, sante etc., mentre ancora minori sono i nominativi laici. Adoperarsi affinché ciò cambi, al di là dall’essere un capriccio dettato da futili motivi, è un contributo importante alla parità di genere, e non si limita a dedicare una via a donne , ma ne esplicita e ne evidenzia le motivazioni, contribuendo a conoscere e “riconoscere” tante personalità ancora sottaciute o ignorate. Quelle targhe - finora impegnate quasi esclusivamente da nomi maschili - sono portatrici di valori propri di una società, che, riconoscendoli in quei personaggi, li ha voluti onorare con l’intitolazione: per la maggioranza, si tratta di re, principi, prelati, cavalieri, generali, statisti, letterati, scienziati, eroi … La targa, visibile a tutti, nominata da tutti nelle indicazioni, nell’indirizzo, ne conferma l’importanza, continuando a sigillare e tramandare alle future generazioni - direttamente o in subliminale - i valori da essi e in essa - rappresentati. Nominare al femminile indirizza la società civile e le nuove generazioni a uno sguardo diverso, più rispettoso non solo nei riguardi delle donne ma dei valori di cui il Principio femminile in sé si fa portatore. Teri Volini e Centro d’arte e Cultura Delta di Potenza

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Con i suoi ritrovamenti e la loro interpretazione, Marija Gimbutas ci ha donato su un piatto d'argento le prove dell'esistenza di un'antichissima societĂ caratterizzata da un modo pacifico del vivere, perdurata migliaia di anni, in un'epoca pre-istorica, sconosciuta ai piĂš ...

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Il documentario Signs Out of Time, prodotto dalla regista Donna Read e dalla scrittrice ecologista militante Starhawk nel 2004 sulla vita e l'opera di Marija Gimbutas.

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Proposta d’intitolazione e motivazioni La Pacificazione con la terra L'opera di Gimbutas, con la sua scoperta e rivalutazione di società che onoravano la Terra come corpo vivente e senziente, che sentivano la profonda unione essa e con l'intero universo, onorandola e rispettandola, è fondamentale per uno sguardo completamente diverso nei riguardi della natura: di difesa, amore e preservazione, al posto dell'aggressivo atteggiamento distruttivo tuttora prevalente. La visione di Gimbutas - che le società da lei riportate alla luce rispecchiavano completamente - si apparenta molto con le ipotesi innovative di James Lovelock e di Fritjof Capra, di una terra vivente che tende all'armonia: una Terra concepita come un vero e proprio super-organismo vivente, un organismo che ci ospita e di cui facciamo parte come le nostre cellule fanno parte del nostro corpo Una simile concezione è alla base di una potente visione di pacificazione con il pianeta vivente, che sostituisca definitivamente e scientemente quella folle guerra contro la Terra che contraddistingue il nostro tempo, ad onta del vantato progresso e le cui conseguenze sono distruttive per la vita stessa, poiché, come ci ricorda la scienziata attivista indiana Vandana Shiva: questa guerra non è solo contro la Terra, perché dipendiamo da essa, i contadini dipendono dai campi, i popoli tribali dipendono dalle foreste, tutti dipendiamo dall'acqua, ognuno di noi dipende dal cibo. La guerra contro la Terra diventa una guerra contro gli esseri umani, è alla radice della fame e della sete nel mondo. Dobbiamo fare pace con la Terra sia perché è doveroso, sia perché è l'unico modo di proteggere i diritti umani.

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Proposta di intitolazione di una strada, piazza o spazio verde a Marija Gimbutas

Il lessico di segni pittorici elaborato da Gimbutas mostra il primordiale tentativo, da parte dell'umanità, di comprendere e vivere in armonia con la bellezza e la meraviglia del creato, e adombra in termini simbolici archetipici una visione della vita umana contraria in ogni suo aspetto ai sistemi manipolati che hanno prevalso in epoche storiche nell'Occidente ... (Josef Campbell) Per la luce che ha acceso sui secoli a venire - per le conseguenze di quella sua ineguagliabile scoperta - Marija Gimbutas meriterebbe di essere candidata al Nobel per la Pace.

L’intitolazione di una strada o piazza della nostra città alla dott.ssa Marija Alseika Gimbutas significa: - riconoscere una personalità a livello internazionale nella promozione della cultura di pace - porre rimedio all'ostracismo cui è stata sottoposta negli ultimi anni della sua vita e renderle omaggio, onorare la sua cultura, l'approccio olistico, la determinazione, il rigore e un'acutezza intuitiva pari solo alla sua eccellenza nei diversi àmbiti della conoscenza e della ricerca - divulgarne l'opera illuminata e anticipatrice, diffonderne il messaggio, tramite una pubblicazione, un video e un monumento, come quello da noi proposto: Il Monumento alla Donna Ignota, che, partendo da lei, vuole onorare la memoria delle donne di tutte le epoche passate, dar loro il giusto riconoscimento e risarcirle di quell’abissale dimenticanza che le ha rese invisibili e “ignote”.

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Marija Alseika Gimbutas (Vilnius, 23 gennaio 1921 – Los Angeles, 2 febbraio 1994)

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Alcune Pubblicazioni di Marija Gimbutas Gimbutas, Marija 1946. Die Bestättung in Litauen in der vorgeschichtlichen Zeit. Tübingen: In Kommission bei J.C.B. Mohr. Gimbutas, Marija: Ancient symbolism in Lithuanian folk art. Philadelphia: American Folklore Society, 1958. Memoirs of the American Folklore Society 49 Gimbutas, Marija ,1961. "Notes on the chronology and expansion of the Pit grave culture", in J. Bohm & S. J. De Laet (eds), L’Europe à la fin de 1’Age de la pierre: 193 200. Prague: Czechoslovak Academy of Sciences. Gimbutas, Marija 1963. The Balts. London: Thames and Hudson, Ancient peoples and Gimbutas, Marija 1965. Bronze Age cultures in Central and Eastern Europe. The Hague/London: Mouton.

places

Colin Renfrew, Marija Gimbutas and Ernestine S. Elster 1986. Excavations at Sitagroi, a prehistoric village in northeast Greece. Vol. 1. Los Angeles: Institute of Archaeology, University of California, 1986, Monumenta archaeologica 13. Marija Gimbutienė 1985. Baltai priešistoriniais laikais: etnogenezė, materialinė kultūra ir mitologija. Vilnius: Mokslas. Gimbutas, Marija 1974. The Goddesses and Gods of Old Europe Marija Gimbutas (ed.) 1976. Neolithic Macedonia as reflected by excavation at Anza, southeast Yugoslavia. Los Angeles: Institute of Archaeology, University of California, 1976. Monumenta archaeologica. Marija Gimbutas 1977. "The first wave of Eurasian steppe pastoralists into Copper Age Europe", Journal of Indo European Studies 5: 277 338. 28


Marija Gimbutas 1980. "The Kurgan wave #2 (c.3400 3200 BC) into Europe and the following transformation of culture", Journal of Indo European Studies 8: 273 315. Marija Gimbutas Il linguaggio della Dea: mito e culto della Dea madre nell'Europa neolitica [1989]; introduzione di Joseph Campbell; traduzione di Nicola Crocetti di The Language of the Goddess Marija Gimbutas, Shan Winn, Daniel Shimabuku, 1989. "Achilleion: a Neolithic settlement in Thessaly, Greece, 6400 5600 B.C." Los Angeles: Institute of Archaeology, University of California, Los Angeles. Monumenta archaeologica 14. Marija Gimbutas 1991. The Civilization of the Goddess Gimbutas, Marija 1992. Die Ethnogenese der europäischen Indogermanen. Innsbruck: Institut für Sprachwissenschaft der Universität Innsbruck, Innsbrucker Beiträge zur Sprachwissenschaft, Vorträge und kleinere Schriften 54. Dexter, Miriam Robbins and Karlene Jones Bley 1997 (eds), The Kurgan culture and the Indo Europeanization of Europe. Selected articles from 1952 to 1993 by M. Gimbutas. Journal of Indo European Studies monograph 18, Washington DC: Institute for the Study of Man. Gimbutas, Marija, edited and supplemented by Miriam Robbins Dexter, 1999 The Living Goddesses. Berkeley/Los Angeles: University of California Press. Dexter, Miriam Robbins and Edgar C. Polomé, eds. 1997, "Varia on the Indo European Past: Papers in Memory of Marija Gimbutas." Journal of Indo European Studies Monograph #19. Washington, DC: The Institute for the Study of Man.

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Alcuni articoli, ricerche, conferenze, presentazioni, sculture di Teri Volini sulla scorta della visione di Marija Gimbutas Segni e simboli archetipi della Vecchia Europa - La tessitura nell'antichità: simbologia dei tappeti della Vecchia Europa e dell’ Anatolia La Danza Della Corda - Il Modo di Vestire delle Nostre Antenate - Omaggio a Marija Gimbutas Degradazione e usurpazione degli antichi simboli: la svastica e la doppia ascia - Preistoria e recuperi Il silenzio femminile nella storia - Marija Gimbutas : La Pace come valore e sistema in un'antichissima civiltà La rivoluzionaria scoperta di Gimbutas - Un ordine sociale pacifico nella Vecchia Europa

Living Sculpture Innalzare stele alla vita: sculture, monumenti, memoriali Il Monumento alla Donna Ignota - Il Memoriale alla Donna Ignota - Le stele seminali - Non Casuale è la Pace Stele di pace (Peace Pole) Il Mandala della terra verde - Il Muro della pace - La Colonna Celeste 1-2 –

La Doppia Elica della vita - Energia di guarigione - Antenna di pace - L'Abbraccio della natura Domus de Janas (Il Cappello della Madre Terra) ….

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Ricerche e presentazioni in web -- MATRILINEARITÀ http://terivolini.blogspot.it/2009/07/matrilinearita-un-diverso-modello.html -- Marija Gimbutas e la sua opera meritoria per la pace - targa o intitolazione http://terivolini.blogspot.it/2009/07/nel-parlare-di-antiche-civilta-e-di.html -- Giornata della donna 2011 6 marzo - L'altra faccia di Penelope -“Il Portale” di Pignola - MARZO 2011 - LA MIA ARTE http://terivolini.blogspot.it/2011/03/laltra-faccia-di-penelope-6-7-8-marzo.html -- Giornata della donna 2012 - Sintesi della ricerca sul silenzio femminile nella storia. Presentazione progetto Monumento Donna Ignota La responsabilità di attivare e onorare il principio femminile come valore inerente al dare e mantenere in ogni sua manifestazione la vita sulla terra, estesa ad entrambi i sessi http://terivolini.blogspot.it/2012/01/sintesi-della-ricerca-sul-silenzio.htm

-- Ri-generiamo la terra - Il principio femminile come valore inerente al dare e mantenere in ogni sua manifestazione la vita sulla terra; l'attenzione e la cura dovuta agli esseri umani, non umani e al Pianeta stesso, finora colonizzato senza tregua da noi, quali ospiti ingrati … http://terivolini.blogspot.it/2012/01/attivazione-dellopera-ri-generiamo-la.html-

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- Giornata della donna 2013: 6 marzo - Pignola - La Memoria prepara il Futuro Ripresentazione progetto MDI a L’altra Faccia di Penelope … mai opera è stata più rappresentativa del trattamento di non ascolto riservato alle donne e alle loro opere più innovative e non solo nei tempi passati, e non solo da uomini … Il MONUMENTO ALLA DONNA IGNOTA, presentato a più riprese alle Istituzioni lucane - attende da ben 13 anni di essere realizzato. Certo 13 anni non sono niente rispetto ai tanti secoli in cui il silenzio delle donne è stata la norma, ma è tristemente significativo che si continui ad ignorare le istanze di riconoscimento reale che il valore femminile - quello autentico, non quello in simil-oro o sospetto di troppe connivenze - aspetta da troppo tempo ... http://terivolini.blogspot.it/2013/03/ripresentazione-progetto-monumento-alla.html

Mostre in Galleria Virtuale La bella terra http://www.terivolini.it/gallerie3d/arte_in_difesa/index.html, e La pacificazione con la Terra e con l’Umanità http://www.terivolini.it/gallerie3d/pacificazione_terra/index.html ;

la complessa serie di Eventi de “La Bella Terra” , 2009-2010, Anteprima della Mostra: La pacificazione con la terra e con l’umanità - Settembre – ottobre 2013 Convento Wine Space, Barile: http://terivolini.blogspot.it/2013/09/anteprima-della-mostra-la-pacificazione.html nel cuore dell’Evento La Basilicata in tutti i sensi, emozioni e culture a confronto. Convento Wine Space Barile. https://www.facebook.com/events/449074121876687/

- Omaggio a Marja Gimbutas - per il ventennale della fine della sua vita terrena. 2- 2- 2004 / 2-2-2-2014 Approfondimento, dichiarazione e sintesi delle Opere e delle Ricerche nel tempo conseguenti - 1 febbraio 2014:su blog http://terivolini.blogspot.it/2014/02/omaggio-marja-gimbutas-per-il.html--

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ALL’INIZIO È IL FEMMINILE - articolo/ricerca di Teri Volini: LE INSEGNE DELLA DEA Pubblicazione su sito Laima – Call for papers - aprile 2014 http://www.associazionelaima.it/le-insegne-della-dea/

articolo su http://www.associazionelaima.it/le-insegne-della-dea/

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Altri articoli: IL LUCANO - schermata: http://www.terivolini.it/html/illucano.html Estrapolazione dalla ricerca I misteriosi Glifi: su sito web http://issuu.com/andypower/docs/i_misteriosi_glifi_unito/2?e=0

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2014 - Manifestazione Cad Pignola - Intervento su Femminilicidio 2104 - Alla ricerca di soluzioni -

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Il conio di un nuovo termine per capire le origini ancestrali della violenza sulle donne Femminicidio e Femminilicidio, molto piĂš di un gioco verbale - Un tragico presente, un passato esemplare, articolo pubblicato su Il Lucano magazine novembre /dicembre http://terivolini.blogspot.it/2015/01/femminicidio-e-femminilicidio-molto-piu.html

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Presentazione dell’Opera: Lei che porta in grembo gli universi Evento Fb https://www.facebook.com/events/303617623162445/?pnref=storyAlbum Fb https://www.facebook.com/teri.volini/media_set?set=a.855962804425128.1073741844.100000342495094&type=1

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Una Ricerca approfondita, metodica Gimbutas: Articolo Le Bande Rosse di Serra d'Alto, pubblicato su Il Lucano magazine - Aprile 2015 Link : http://terivolini.blogspot.it/2015/05/le-bande-rosse-di-serra-dalto.html http://www.lucanomagazine.it/2015/04/le-bande-rosse-di-serra-dalto/

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Alcuni articoli attinenti dal 2014 Anniversario di Maria Gimbutas - Articolo ricerca su Blog http://terivolini.blogspot.it/2014/01/celebriamo-lanniversario-della-nascita_23.html Una mistificante Manifestazione - articolo denuncia su blog: http://terivolini.blogspot.it/2014/01/partecipazione-choc-alla-mistificante.html Febbraio - Omaggio a Maria Gimbutas - Articolo/Ricerca con 42 img link http://terivolini.blogspot.it/2014/02/omaggio-marja-gimbutas-per-il.html Aprile -Pubblicazione su sito Laima articolo /ricerca All’inizio è il Femminile. Le Insegne della Dea. http://www.associazionelaima.it/le-insegne-della-dea/ IL MIO INCONTRO CON VANDANA SHIVA a MILANO http://terivolini.blogspot.it/2015/05/il-mio-incontro-con-vandana-shiva-milano.html Articolo /Nota FB Contro la guerra - https://www.facebook.com/notes/teri-volini/diciamo-basta-alla-guerra-a-tutte-le-guerre/10152665892959529 Aprile – Da che mondo è mondo? Confutazione dell’ineluttabilità della guerra – articolo di Teri Volini su La Grande Lucania - marzo - aprile 2015 - e su blog in luglio http://terivolini.blogspot.it/2015/08/da-che-mondo-e-mondo-confutazione.html Maggio Le Bande Rosse di Serra d’Alto- Pubblicazione su Il Lucano magazine http://terivolini.blogspot.it/2015/05/le-bande-rosse-di-serra-dalto.html 2017 Convegno Toponomastica e Gimbutas articolo Teri Volini su GLB e su blog

https://terivolini.blogspot.it/2017/06/proposta-di-intitolazione-gimbutas.html

Convegno di Toponomastica e Proposta d’intitolazione a Gimbutas , alcuni articoli sul convegno giugno 2017 https://terivolini.blogspot.it/2018/01/proposta-dintitolazione-marijagimbutas.html Dicembre- Articolo di Teri Volini su Marija Gimbutas pubblicato sulla rivista Il Capricorno, nel portale www.lucaniainrete.it - Eventi clic su Onorare il valore della pace intitolazione di una strada a Marija Gimbutas 2018 Gennaio Maggio - Toponomastica: una Significativa Intitolazione - articolo su GLB

Tersi Volini

terivolini.art@gmail.com

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a cura di Teri Volini prof.ssa Teresa Volini detta Teri Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza DEE Edizioni

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