Tecnica 6/2019

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E DAD IN LL FO EA R ZI MA EN ZI DE O N I

Anno 27 N. 6 Giugno 2019 Copia omaggio (euro 2,50)

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DAL 1993 LA RIVISTA PER L’IMPRESARIO

GIUGNO 2019


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IL FUTURO DELLA CONSERVAZIONE A BREVE TEMPO

✓applicabile in fase di vestizione ✓efficace per 72 ore ✓estrema diminuzione del fenomeno di marmorizzazione

✓per inumazione, tumulazione e cremazione

SPAF srl via Chieri 66 10022 Carmagnola (TO) Tel. 011 9771553 Fax 011 9771561 www.spaf.it spaf@spaf.it


GIUGNO 2019

DAL 1993

LA RIVISTA

PRESARIO PER L’IM

Anno 27 N.

6 Giugno

2019 Copia

omaggio (euro

2,50)

ED DA IN LLE FORM AZ AZ IEN IO DE N I

03Colophon 2018.qxp_Layout 1 20/04/19 07:48 Pagina 1

Sempre più spazio ai nostri esperti e professionisti, per affrontare insieme agli impresari il futuro del settore con approfondimenti, opinioni e consigli sulle principali e più importanti temati‐ che della funeraria.

E DAD IN LL FO EA R ZI MA EN ZI DE ON

I

Tiziano Bertin

TECNICA ED INFORMAZIONI DALLE AZIENDE

DAL 1993 LA RIVISTA PER L’IMPRESARIO

Mensile inviato gratuitamente a tutti gli operatori del settore. edito da:

per i tuoi quesiti chiama i nostri esperti

Anno 27 • n. 6 • Giugno 2019

IL CONSIGLIO DELLA PSICOLOGA Monica Fiocchi

347 3090216 EDITORIALE SRL

Via Antonio Bazzini, 24 - 20131 MILANO Tel. +39 02 70 63 45 60 Fax +39 02 26 68 04 08 info@tecnicaed.it

SAI DIRLO CON I FIORI? Laura Grandi e Roberto Sangalli

Direttore responsabile Tiziano Bertin tbertin@tecnicaed.it

AUTOSTORICHE CHE PASSIONE! Marco Sambataro

339 5080536

347 7847628 Redazione Claudia Baroncini cbaroncini@tecnicaed.it Progetto grafico e impaginazione Gabriele Calzolari gcalzolari@tecnicaed.it Amministrazione tecnicaeditoriale@legalmail.it Per la pubblicità tel. 335 1337357 tbertin@tecnicaed.it Registrazioni • Tribunale di Milano n. 332 del 3/7/1993 • R.O.C., Registro nazionale degli Operatori della Comunicazione al n. 26119 Stampa Colorshade di Cabrini Matteo M. Via Cristoforo Colombo, 7 20068 - Peschiera Borromeo (MI) Fotografie Archivio fotografico Tecnica Editoriale srl Archivio fotografico Fotolia.com Copyright È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi e immagini. Gli articoli sono un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione e possono non rispettare le posizioni dell’editore. Le pubblicità e gli impaginati non possono essere riutilizzati per scopi personali o essere riprodotti su altri mezzi di informazione senza preventiva autorizzazione scritta da parte di Tecnica Editoriale s.r.l. (s.u.). Chiuso in redazione il 12-4-2019

LEGGI E NORMATIVE Carlo Ballotta

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IL COACHING Gabriele Grasso

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IL FISCALISTA PER VOI Alberto Pirone

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TANATOESTETICA Salvatore Manola

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LA PAROLA ALL’ESPERTO Giovanni Veggiotti

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DA COLLEGA A COLLEGA Roberta Ridolfi e Tania Bressan

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4 AZIENDE

SEMPRE PIÙ RAPIDI ANCHE PER LE IMPRESE DEL NORD OVEST

Un nuovo e più ampio magazzino di prodotti a marchio Lorandi a Busca, in provincia di Cuneo, per raggiungere comodamente le zone di competenza: Piemonte e parte della Liguria.


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AZIENDE 5

Giuseppe e Luigi Brizio nell’ufficio e, sotto, all’interno del magazzino di Busca, in provincia di Cuneo.

L’

esigenza è stata quella di cambiare e organizzarsi con un magazzino più grande. Per questo Lorandi da poco più di un anno ha trasferito il magazzino da Venasca a Busca, sempre in provincia di Cuneo, in una struttura più ampia, con una superficie di circa 800

metri quadrati e una capienza che sfiora i 1.000 cofani. È stata scelta una zona industriale nuova, in una posizione discreta ma allo stesso tempo facile da raggiungere. Il nuovo magazzino si trova infatti a 10 chilometri da Cuneo, nei pressi dei raccordi auto-

stradali che consentono di raggiungere comodamente le zone di competenza che, per la precisione, sono il Piemonte e parte della Liguria. La gestione è affidata a Giuseppe Brizio – che si occupava da oltre 5 anni del precedente magazzino e fa parte del team


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6 AZIENDE

Operativo da ormai un anno, il magazzino si sviluppa su una superficie di circa 800 metri quadrati e ha una capienza che sfiora i 1.000 cofani.


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AZIENDE 7

Lorandi da 20 anni – coadiuvato dal fratello Luigi, con diversi anni di esperienza nel settore funebre. «Mi occupo prevalentemente dei rapporti con la clientela mentre mio fratello Luigi gestisce soprattutto la parte riguardante il magazzino», afferma Giuseppe Brizio. «Ma i nostri sono comunque ruoli intercambiabili, in base alle necessità, che ci permettono di soddisfare le esigenze degli impresari in tempo reale e 24 ore su 24, sia per quanto concerne gli ordini sia per le

emergenze che possono riguardare la consegna anche di un solo cofano». CONSEGNE RAPIDE ANCHE PER LE EMERGENZE

Non mancano gli impresari che decidono di visitare il magazzino per dare un’occhiata alla piccola esposizione presente in ufficio oppure agli ultimi modelli in deposito. Oppure quelli che, per emergenze e dovendo scegliere un particolare cofano di cui sono sprovvisti, preferiscono andare personalmente al magazzino.

Lorandi • Tel. 030 6900600 • Fax 030 6900603 • www.lorandi.it • lorandi@lorandi.it

«Ma la maggior parte dei nostri clienti usufruiscono del servizio di consegna che effettuiamo con due differenti mezzi, uno che può trasportare fino a 8 cofani e l’altro con una capienza maggiore, fino a 30 cofani», conclude Giuseppe. Sono presenti nel deposito tutti i modelli della gamma Lorandi, tra cui i fuori misura, per rispondere alle richieste di lunghezza e larghezza diverse dalle misure standard, e i cofani lisci, con pochi o in totale assenza di intagli, che si adattano a gusti differenti.


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10 PRODOTTI

SENSO DI BEATITUDINE Colori chiari e forme geometriche ellittiche sono stati sapientemente scelti da Clarius per dare vita a un set che, con estrema discrezione, dona un senso di beatitudine e serenità al luogo destinato all’ultimo saluto.

N

on vuole apparire cupo e lugubre, ma comunicare la beatitudine e un senso di serenità, sempre rispettando il particolare e triste momento che stanno vivendo famigliari e conoscenti, quindi senza mai eccedere. Il set Elysium, realizzato da Clarius in acero e acciaio, si con-

traddistingue per essere un sistema ripiegabile composto, oltre al reggibara, da altri accessori dedicati alla sala del ricordo: il porta candele e la croce in metacrilato trasparente illuminati con led e batterie di grande durata. Il design si basa su pure forme geometriche ellittiche e ogni

elemento può ruotare per adattarsi agli spazi e alle esigenze dell’allestimento. Come per tutti gli arredi funebri ideati e realizzati da Clarius, la parola chiave resta la semplicità, che anche nel caso della struttura Elysium si unisce all’estetica e alla facilità di trasporto.

Il reggibara, in acero e acciaio, ripiegabile e quindi facile da trasportare, del set Elysium.


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PRODOTTI 11

Presentati singolarmente, il porta candele, la croce, il leggio e la panca con imbottitura compongono l’elegante set Elysium disegnato da Davide Montanaro. Nella foto a destra, il raffinato allestimento in una sala che consente di ammirare uno scorcio della famosa Recanati, la città in cui ha sede Clarius.

Clarius • Tel. 071 987108 • www.clarius.it • info@clarius.it


12PubLaValle aprile16_PubLombarda_ott2003 05/09/16 09:46 Pagina 1


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14 IMPRESE


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IMPRESE 15

UNA DELICATA MISSIONE Da cinque generazioni l’impresa Narduzzi di San Daniele del Friuli, in provincia di Udine, si occupa dell’organizzazione del servizio funebre. Una delicata missione, come amano definirla, che svolgono affiancando con discrezione le famiglie e offrendo tutto il supporto necessario.

«P

er me e mio fratello Carlo è stata una scelta spontanea e naturale quella di seguire le orme di famiglia, senza costrizioni da parte dei nostri genitori, che si sono però dimostrati molto compiaciuti quando hanno realizzato che ancora una volta l’impresa sarebbe stata gestita dalla nuova generazione. E nonostante gli anni di esperienza, non sono mai superflui i preziosi consigli dei nostri genitori, che arrivano sempre al

momento giusto», racconta Marida Narduzzi, che gestisce l’impresa di onoranze funebri Narduzzi insieme al fratello Carlo, alla cognata Tania e ai genitori Guido e Giuliana. È un’impresa storica, fondata nell’Ottocento dal bisnonno Emanuele Guido, con sede a San Daniele del Friuli e a Osoppo, in provincia di Udine. Sono molti i punti fermi e i principi di una realtà storica come l’impresa Narduzzi, anche se si affiancano naturalmente all’evoluzione e ai cam-

Marida Narduzzi, alla scrivania, in mezzo al fratello Carlo e alla cognata Tania. Di fronte, i genitori Guido e Giuliana, ancora molto presenti per affiancare i figli nell’attività.


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16 IMPRESE

biamenti necessari per essere sempre al passo con i tempi e soddisfare le mutate esigenze delle famiglie. E in questo rientra anche l’aggiornamento del parco auto con un modello come la E 213 su base Mercedes-Benz in tinta avorio scelta affidandosi, come per il modello precedente, a Ellena. Da ben cinque generazioni l’impresa funebre affianca le famiglie accogliendo le varie richieste, cercando di eliminare ogni altro tipo di preoccupazione e capire le differenti si-

tuazioni, occupandosi di tutto quello che riguarda il servizio funebre. Ma sempre con la massima discrezione, che da sempre contraddistingue l’impresa Narduzzi.

Alcuni interessanti particolari, tra cui il vano per gli accessori, del modello E 213 di Ellena, l’ultima autofunebre su base Mercedes-Benz scelta dall’impresa Narduzzi.

Ellena • Tel. 0175 217576 • Fax 0175 477167 • Cell. 335 6244655 • www.ellenafuneralcar.com • info@ellenafuneralcar.com onoranze funebri Narduzzi • San Daniele del Friuli (UD) • Tel. 0432 957157


02Pub SGF.qxp_04PubScacf_05/2004 27/09/18 13:42 Pagina 1


18_19Zenit.qxp_Layout 1 17/04/19 15:41 Pagina 18

18 PRODOTTI

QUALITÀ NECESSARIE P

ratica ed estetica sono due caratteristiche indispensabili per soddisfare le esigenze dell’impresario funebre alla ricerca di prodotti in grado di supportarlo per svolgere al meglio il proprio lavoro. Ma sono qualità necessarie anche per le famiglie che vogliono poter scegliere lo stile che meglio risponde al momento che stanno vivendo. E Zenit, con una produzione di imbottiture eleganti, raffinate, realizzate con tessuti di qualità e colori differenti, si conferma da sempre un partner ideale.


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PRODOTTI 19

Due esempi della vasta produzione firmata Zenit: i modelli 200 Master Cap in alcantara e 207 Venus in raso, disponibili in diverse tinte.

Zenit • Tel. 0382 868222 • Fax 0382 86699 • www.zenitscuri.it • info@zenitscuri.it


PUB F1 2018.qxp_26pubbliOlivettiScoiattolo2003 25/02/19 10:32 Pagina 4

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32Pub Eurocof A4.qxp_Layout 1 01/08/18 13:12 Pagina 1


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PRODOTTI 23

NELL’ARTE DEL PREZIOSO RICORDO S

i distingue come sempre per qualità e creatività Rotastyle, che presenta l’esclusivo set Ciliegio in Fiore composto dall’urna in rovere americano e ottone e il cofano su scocca Infinity in rovere americano con oblò in ottone disponibile in numerose varianti, con decori floreali o immagini religiose.

Cinzia Rota, art director Rotastyle. “La differenza consiste nel vedere ciò che tutti vedono e nel pensare ciò che nessuno ha pensato”

Set Ciliegio in Fiore in rovere americano, con un particolare dell’imbottitura Ciliegio in Fiore realizzata in esclusiva per Rotastyle.

Rotastyle • Tel. 035 461214 • Fax 035 461470 • www.rotastyle.it • info@rotastyle.it

NEWS

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IERI.

OGGI.

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26 IMPRESE

ECCO COSA VOLEVO! Ricercata e moderna, ma sempre pratica e funzionale. È così che l’impresa Ghedini di Bondeno, in provincia di Ferrara, voleva la nuova autofunebre. E l’ha trovata rivolgendosi nuovamente a Pilato e scegliendo la due posti Aurora su base Jaguar XF.


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IMPRESE 27

S

ettembre 1947. È a partire da questa data che l’impresa Ghedini supporta le famiglie della provincia di Ferrara che si trovano a dover affrontare un lutto e a organizzare la cerimonia per l’ultimo saluto al proprio caro. «L’impresa è stata fondata da mia madre Annita, che nel 1953 si divide dagli altri due soci e continua l’attività con mio padre. E oggi continuo a portare avanti la tradizione della mia famiglia grazie al prezioso contributo di mia moglie Loretta e di mio figlio Enrico», commenta il titolare Admo Formieri sottolineando l’importanza di un’impresa a conduzione familiare dove si

collabora e si lavora tutti insieme. E questo è possibile grazie al bagaglio di esperienze acquisite, operando con lo stesso spirito e la voglia di innovare che ha da sempre contraddistinto l’impresa fin dalla sua nascita. Nella sede storica di Bondeno, accanto agli uffici in cui vengono accolte le famiglie, si trova anche il negozio di fiori, mentre a Vigarano Mainarda è presente una seconda sede che supporta i servizi che l’impresa Ghedini svolge prevalentemente in queste zone della provincia di Ferrara. LA NUOVA ARRIVATA Si occupa di tutto l’impresa Ghedini. «Da sempre ci occupiamo di tutto quello che è necessario organizzare per arrivare pronti


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28 IMPRESE

alla cerimonia funebre», ci spiega Enrico Formieri. «Vogliamo che le famiglie che si rivolgono a noi si sentano supportate, aiutate e soprattutto soddisfatte del servizio richiesto. La loro soddisfazione non solo ci rende orgogliosi e ci conferma che stiamo procedendo nella giusta direzione, ma si rivela un biglietto da visita per chi non ci conosce, rafforzando ulteriormente la nostra credibilità e l’apprezzamento sul territorio». E in questo può naturalmente dare un prezioso contributo anche la scelta di accessori e prodotti, fino alle autofunebri, che con o senza corteo sono davanti agli occhi di tutti. L’ultima scelta dell’impresa

Ghedini è ricaduta sul modello Aurora due posti su base Jaguar XF. «È proprio quello che cercavo!», conclude Enrico. «Già clienti di Pilato, abbiamo

deciso di rinnovare il parco auto e di puntare su un modello pratico e funzionale, ma che al tempo stesso si potesse distinguere per il look moderno ed elegante».


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IMPRESE 29

A sinistra, la fioreria che affianca l’impresa funebre Ghedini a Bondeno, in provincia di Ferrara. Sotto, Enrico Formieri alla guida della nuova Aurora su base Jaguar XF di Pilato insieme al padre Admo.

Pilato • Tel. 0422 881298 • Fax 0422 887092 • www.pilato-spa.it • pilato@pilato-spa.it onoranze funebri Ghedini • Bondeno (FE) • Tel. 0532 893078 - 894103


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31Olivetti Valvola.qxp_Layout 1 17/04/19 15:43 Pagina 31

PRODOTTI 31

LA CONOSCONO TUTTI COSÌ L

a Valvola di Olivetti. È con questo nome che tutti gli operatori del settore funebre conoscono il depuratore OG 94, che garantisce l’igiene, la sicurezza e l’integrità dei cofani evitandone lo scoppio dovuto all’accumulo di gas. Sottoposta a severissimi controlli pezzo per pezzo, una volta superato il collaudo la valvola viene dotata di un contrassegno di certificazione. A testimonianza della qualità del prodotto, alla certificazione si aggiunge un’ulteriore copertura assicurativa composta da due parti: una deve essere conservata dall’impresa e l’altra consegnata a Olivetti.

Oltre al contrassegno di certificazione, rilasciato dopo severi collaudi, la valvola è dotata anche di un’ulteriore copertura assicurativa. Olivetti • Tel. 0522 875165 • Fax 0522 875319 • www.funerolivetti.com • info@funerolivetti.com


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32 PRODOTTI

DIRE GRAZIE E

non solo! I bigliettini sono un oggetto molto importante per le famiglie che vogliono ringraziare amici e conoscenti intervenuti alla cerimonia. Ma vengono scelti anche da chi desidera inviare alla famiglia un messaggio particolare. I bigliettini realizzati da Ftc sono stati studiati in materiali e colori differenti proprio per rispondere a tutte queste esigenze e spaziano dai modelli semplicemente listati a lutto ďŹ no a quelli piĂš ricchi, per esempio con immagini sacre oppure elementi della natura.

Semplicemente listati a lutto oppure con immagini, i bigliettini riportano una frase di ringraziamento oppure danno la possibilitĂ di inserire un proprio pensiero.


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PRODOTTI 33


48Pub_Funeralinfo A4 GIU 18.qxp_Layout 1 30/05/18 15:00 Pagina 1


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PRODOTTI 35

PER CHI VUOLE CAMBIARE U

n’originale tinta pietra, da cui deriva il nome, caratterizza il nuovo set per camera ardente realizzato da Diemme in legno. Tante le grafiche, da quelle floreali a quelle religiose, e facilmente intercambiabili per soddisfare esigenze diverse. In aggiunta – montabili separatamente, semplicemente infilandoli nell’apposita sede – si trovano la croce e l’archetto portacandele dotato di candele led funzionanti a batteria.

Il nuovo set per camera ardente Pietra, in varie soluzioni intercambiabili e disponibili con grafiche a tema religioso oppure floreale.

Diemme • Tel. 011 9690230 • Cell. 393 9007432 • www.arredifunebridiemme.it • facellid@gmail.com


Pub Ellena A3 Mercedes.qxp_Layout 1 22/02/19 14:26 Pagina 58


Pub Ellena A3 Mercedes.qxp_Layout 1 22/02/19 14:26 Pagina 59


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NUOVE EMOZIONI È l’ultima novità della linea Emozioni di Ferrari il modello Rubino. Elegante, con un artistico intaglio floreale, realizzato con una sponda da 31,5 cm e in tante differenti essenze – ebiara, ekop, esotico, frassino, mogano e yellow pine – per soddisfare le più svariate esigenze.

Rubino

Ferrari • Tel. 0376 808901 • Fax 0376 88062 www.ferraricofani.it • ferrari@ferraricofani.it

RICERCATA SOBRIETÀ Sempre più apprezzata per il design semplice ma al tempo stesso elegante e raffinato grazie anche alla ricercata applicazione in legno. L’urna cineraria Ibiza White è infatti impreziosita da un fiore stilizzato, in betulla naturale, che viene applicato e resta a rilievo sul fondo del modello realizzato da L’Equipe in frassino sbiancato.

Ibiza White

L’Equipe • Tel. 0131 253566 www.urnecremazione.it • commercialebrusasco@gmail.com


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COFANI 39

UN DELICATO PROFILO È discreto e semplice il profilo intarsiato posizionato alla base del cofano e composto da piccoli disegni geometrici di colore più scuro. Ma al tempo stesso è capace di dare un tocco di eleganza in più al modello 500 Intarsio realizzato da Lavalle in yellow pine.

500 Intarsio

Lavalle • Tel. 0172 373013 www.lavallecofani.com • lavalle.cofani@gmail.com

ESSENZA E FINITURA Quella in rovere tinta wengé è da sempre una versione molto gradita del modello Diamante. La finitura a poro aperto, che evidenzia le striature del legno e rende percepibili al tatto le venature, dà ancora più valore al modello di Lombarda, disponibile in rovere naturale, beli awura, ebiara pocouli e noce maalghi. Luca Ghirardotti

Diamante

Lombarda • Tel. 030 311402 • Fax 030 0946638 www.lombarda.info • lombarda@lombarda.info


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40 COFANI

E AL CENTRO… La chiesa di San Giacomo, che appare sullo sfondo, e il viso della Madonna di Medjugorje. Sono stati scelti per la fascia centrale dell’elegante cofano Parigi MM, un nuovo modello di Melloni arricchito da delicate lavorazioni e disponibile in pine wood, ayous e frassino.

Parigi MM

Melloni • Tel. 030 6900687 www.mellonicofani.it • info@mellonicofani.it

FIORI E LEGNI Larice, frakè e mogano sono le tre essenze a disposizione per chi sceglie il cofano 26 appartenente alla linea Elegance di Scacf. Un modello impreziosito, in tutti e quattro gli angoli delle fasce, da un raffinato motivo floreale. Michela Sgoluppi

26

Scacf • Tel. 075 856328 • Fax 075 8560314 www.scacf.it • scacfalt@technet.it


Pub WindCars 2019.qxp_Layout 1 13/03/19 13:03 Pagina 1


PubApiemme 2019 TE_REV01.qxp_xxPubTG_Tanexpo2004 08/03/19 15:09 Pagina 1


PubApiemme 2019 TE_REV01.qxp_xxPubTG_Tanexpo2004 08/03/19 15:09 Pagina 2


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44 PRODOTTI

OBIETTIVO: SEMPLIFICARE Punto di forza del software Funeralinfo è indubbiamente la capacità di affiancarsi all’impresario funebre e semplificare il lavoro con servizi innovativi, ma sempre molto facili da gestire anche per chi non ha molta confidenza con le più moderne tecnologie.

S

enza richiedere onerosi investimenti nelle moderne tecnologie, Funeralinfo.it porta on line le imprese di onoranze funebri. Ha infatti creato un potente motore di ricerca per i lutti in Italia che vede ogni giorno migliaia di utenti collegati per

controllare i decessi nelle città di loro interesse. Da recenti dati è emerso che il 40% dei visitatori di Funeralinfo ha tra i 55 e i 70 anni, si collega una volta al giorno e visita circa 3 pagine del sito. Il fatto che il 4% dei visitatori totali risieda all’estero con-

ferma che si sente sempre più l’esigenza di accorciare le distanze proprio utilizzando le nuove tecnologie che consentono di essere presenti on line. NON SOLO NECROLOGI ON LINE Il software Funeralinfo permette alle imprese di infor-


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PRODOTTI 45

mare più persone possibili tramite la pubblicazione dei necrologi su un apposito motore di ricerca e la condivisione anche attraverso Whatsapp. Con l’obiettivo di semplificare il più possibile il lavoro per le imprese di onoranze funebri attraverso la velocizzazione di alcuni processi, al servizio di pubblicazione dei necrologi on line si sono aggiunti altri due utili servizi: ► manifesto cartaceo: con pochi e semplici passaggi è possibile creare e stampare

manifesti cartacei con le proprie cornici; ► modulistica: consente di compilare, in pochissimo tempo, tutta la modulistica necessaria per il Comune. Non essendo legato a un dispositivo, è possibile per l’impresario accedere a Funeralinfo da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, verificare quindi le note di un cliente e i documenti, gestire le condoglianze ricevute e tutto lo storico dei moduli stampati.

Funeralinfo • www.funeralinfo.it • info@funeralinfo.it


PUB Jolly 2018.qxp_PubOlivettiJolly 25/02/19 10:32 Pagina 1

Via E. Fermi 74/A - 42021 Barco (RE) - Tel. 0522 875165 - Fax 0522 875319

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48 RUBRICHE

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ade in ITALY

RISPETTI LE REGOLE? Contraffazioni, sequestri, sigilli e timbri non a norma, incauti acquisti… sono tante le notizie riportate in questa rubrica grazie anche alle vostre testimonianze. Svolgendo un servizio pubblico, l’impresario può essere chiamato a rispondere penalmente del proprio operato. È quindi indispensabile tutelarsi attraverso un’attenta informazione e il rispetto delle diverse normative che regolano il settore funebre.

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ade in ITALY

DOPO LA MULTA, LA CONDANNA A 6 MESI E tutto per una dimenticanza! Si conclude con una condanna a 6 mesi di reclusione la brutta vicenda che vede come protagonista Tommaso Masciangelo, titolare dell’omonima impresa di Ortona, in provincia di Chieti, denunciato e multato per aver utilizzato un cofano sprovvisto del marchio del produttore.

Tommaso Masciangelo ci ha raccontato quasi tre anni fa del verbale ricevuto dall’Asl di Pescara per aver utilizzato un cofano funebre che non riportava il marchio del produttore, come viene invece indicato nell’articolo 30 del Dpr n. 285 del 10 settembre 1990 e ribadito al punto 9 della circolare n. 24 del Ministero della Sanità del 24 giugno 1993. Uno spiacevole incidente che si è concluso con il pagamento di una multa e la condanna a 6 mesi di reclusione.

Artic o su Te lo pubblic cnica ato 7/2015

L’intervista completa è disponibile sul canale Youtube di Tecnica www.youtube.com/user/tecnicanews

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on pensavo potesse accadermi una cosa del genere e soprattutto di finire sui giornali accusato di aver dichiarato il falso! Al momento sono stato sanzionato con una multa di 11.800 euro e, dopo tre anni, una sentenza definitiva mi ha condannato a 6 mesi di reclusione. Ho compilato come sempre il verbale di chiusura, ma non mi sono accorto dell’assenza del marchio del produttore. È stata una dimenticanza, ma sono stato accusato di aver dichiarato il falso per aver firmato il verbale senza accertarmi della presenza del marchio, come vuole invece la legge.

CONDANNATO PER UNA SVISTA In una partita di 32 cofani acquistati regolarmente si trovava il cofano senza marchio. Ho chiesto all’azienda una documentazione che ne attestasse la produzione e si è resa subito disponibile, ma nonostante questo sono stato condannato. Penso si tratti della prima condanna in Italia e consiglio a tutti i miei colleghi di stare molto

attenti, di controllare sempre perché oltre alla sanzione è prevista anche una condanna penale molto grave. UN CONSIGLIO AI COLLEGHI IMPRESARI: INFORMATEVI E CONTROLLATE

E dico anche di informarsi bene. Tante volte, da quando ho ricevuto il verbale dall’Asl di Pescara quasi tre anni fa, ho parlato con colleghi di questa legge e di quello che mi stava accadendo. Ma la maggior parte rispondeva che era impossibile e mi sono reso conto che non tutti conoscono in maniera approfondita le norme e a cosa si può andare incontro non rispettandole. Recentemente mi è capitato di richiamare l’incaricato che aveva scaricato poche ore prima i cofani perché, dopo un controllo, ho notato che non tutti riportavano il marchio del produttore. Anche in questo caso, mi hanno confermato, si è trattato di una svista, ma se non me ne fossi accorto sarebbe ricapitato ciò che ha portato a questa condanna».


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Attirato da prezzi molto vantaggios i e alla ricerca del affare a prezzi scont “grande atissimi”, può capita affidi a fornitori che re che un impresario vendono cofani di si quindi non a norm dubbia provenienz a. a, e Questo provoca gravi ripercussioni sia sul il blocco del cofan serviz io funeb re, con o, sia coinvolta in accertame sull’immagine dell’impresa, che viene L’enn esim a confe nti fiscali. rma di quan to sia impo rtant e impresario rivolg per un ersi a fornitori fidati luog o e meto do – di cui può cono scere di prod uzion e, oltre alle mate rie utiliz zate – arriva prim dal maxi sequ estro e venienti dalla Cina di 1.20 0 cofan i pro senza marchio del fabbricante e pront l’immissione sul merca i per to con un falso march produttrici. io di note aziende

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Rivolgersi a fornitori affidabili, con i quali instaurare uno stretto rapporto di fiducia e collaborazione, è indubbiamente uno dei modi migliori per tutelare la propria impresa e garantire alla clientela servizi funebri sicuri firmati made in Italy.

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Professione delicata che richiede da un una formazione tecnica con corsi specifici lato grande umanità e dall’altra che aiutano a relazionarsi non solo con le famiglie ma anche con la burocrazia. Stiamo parlando del tumulatore, l’operatore cimiteriale che si occupa della moviment azione dei feretri e di tutte le operazion i di tumulazio ne, esumazione ed estumulazione. Abbiamo incontrato Mauro Modina, tumulatore da cinque anni presso il Cimitero di Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia. «Le principali norme in merito alla sicurezza sul lavoro e il regolame nto nazionale di polizia mortuaria sono la base che deve essere costantemente aggiornatodella formazione del tumulatore, anche su regolamenti e norme vigenti nelle zone in cui opera e su eventuali loro variazioni e adeguame nti», ci spiega Mauro. «Tra i nostri compiti c’è anche quello important issimo di ricevere dalle onoranze funebri il feretro e i relativi documenti accompagnatori. Solo una volta effettuati i controlli, sia al cofano sia alla documentazione, possiamo firmare l’Allegato 4 che certifica che tutto è in regola e che quindi si può procedere. Nel caso specifico della cassa in legno, a conferma ea compleme ntare garanzia della regolarità del prodotto utilizzato , è importantissimo prestare particolare attenzione alla presenza del marchio di fabbrica apposto sulla stessa dall’effe ttivo produttore del cofano e non dal commerciante! Questo è ribadito anche nell’art 30 del D.P.R. n.285 del 10 settembre 1990, che dice: “Sia la cassa di legno sia quella di metallo debbono portare impresso ben visibile sulla parte esterna del proprio coperchio il marchio di fabbrica con l’indicazione della ditta costruttrice ”». La nuova norma UNI 11520:20 14, all’art. 9, prevede tra l’altro anche l’obbligatorietà di indicare il Paese di produzion e del cofano, questo per ulteriore trasparen za e tutela del mercato e del Made in Italy.

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emergenza caldo non esiste per l’impresario che ha scelto di affidarsi al minifrigo F1 di Olivetti, che in qualsiasi periodo dell’anno risolve il problema della conservazione della salma. Uno strumento di lavoro indispensabile che si adatta a tutte le esigenze con le diverse versioni: dritto o spallato, in radica o marmorizzato. Il minifrigo F1 Sprint, senza coperchio, si conferma un’ulteriore evoluzione dello storico modello ed è destinato soprattutto a chi ritrova nel vetro una barriera e desidera invece un contatto visivo con il proprio caro per l’ultimo saluto.

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una volta aperto il pacco trova un’elegante urna per l’espositore del proprio ufficio! Natale Marni, titolare dell’impresa Marni di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, ha così completato e arricchito l’esposizione di urne firmate L’Equipe. «Siamo da tempo affezionati clienti e conosco molto bene la qualità, l’originalità e l’ampia scelta dei prodotti L’Equipe», afferma Natale Marni. «È stato molto semplice, quindi, ordinare il modello giusto che è arrivato puntuale, come accordato, in un pacco completo anche del materiale informativo».

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OMAGGIO A UNA GRANDE PASSIONE

Rendere omaggio a chi, in vita, ha avuto una grande passione per le due ruote. Per questo motivo Giuseppe Pavese, titolare dell’impresa G. Pavese di Forno Canavese, in provincia di Torino, organizza cerimonie speciali con la motofunebre.

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iviamo in una zona molto amata dai motociclisti, non solo da quelli che arrivano da altre località per un giro nei giorni di festa o durante le ferie, ma anche dagli abitanti. Sono pochissimi, infatti, quelli che non possiedono un veicolo a due ruote, di qualsiasi tipologia si tratti. Anche Giuseppe è un motoci-

clista, una passione che è riuscito a trasmettere anche a me, così come quella per la professione di impresario funebre», racconta Valentina parlando di Beppe, titolare dell’impresa funebre di Forno Canavese, in provincia di Torino. L’attività è nata più di 60 anni fa grazie al grande impegno, ai sacrifici e alla costanza di Claudina e Pasqualino, geni-

Sopra, il funerale di Fabrizio Pirovano all’autodromo di Monza e, sotto, Giuseppe Pavese con la motofunebre.


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tori di Giuseppe, che ha continuato a mandare avanti l’attività con la stessa dedizione, l’impegno e la passione trasmessa dai genitori, supportato dalla moglie Luciana e dalla figlia Valentina, innovando sempre il parco mezzi e tutto ciò che poteva arricchire il ricordo del caro estinto. Ma il successo dell’attività, che può contare su altre sedi a Cuorgnè e a Rivarolo Canavese, sempre in provincia di Torino, si deve anche alla grande sintonia e al rapporto sempre più stretto con lo staff: Nadia, da 30 anni impiegata in impresa, Bruno, dipendente da 20 anni, e Vassile. Da anni l’impresa, sempre at-

tenta alle esigenze delle famiglie e con l’obiettivo di rendere ogni cerimonia funebre unica e personalizzata, propone cerimonie molto particolari e commoventi organiz-

zando il trasporto del feretro con la motofunebre: un modo per rendere omaggio a chi in vita ha tanto amato le due ruote.


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La sottile linea DELL’ESPOSIZIONE!

tanatoestetica

È la mossa vincente! Con una perfetta esposizione del defunto possiamo essere certi che il nostro servizio risponderà totalmente alle aspettative delle famiglie.

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artendo dall’igiene del defunto fino, dove necessario, alla corretta rasatura, con particolare attenzione alla cromaticità che andremo a dare. In questo articolo voglio soffermarmi proprio sugli accorgimenti fondamentali per riuscire a dare la perfetta e giusta esposizione della salma. E a tutti i professionisti che, con impegno e dedizione, eseguono questa tipologia di servizio voglio ricordare che i pigmenti base in commercio sono anche miscelati tra loro per fare in modo che si ottengano delle nuance più o meno scure, a seconda della necessità. Ma su questa specifica tecnica ci soffermeremo la prossima volta. Tornando a noi, e alla cromaticità sulla quale andremo a lavorare, è importante che ci sia sintonia con l’ambiente nel quale ci ritroviamo. Andiamo quindi a prestare particolare attenzione al colore dell’imbottitura scelta per il feretro, a come viene illuminato l’ambiente e ai toni accesi.

Prendiamo come esempio una classica abitazione di città: un lampadario a neon, una finestra e un’imbottitura di colore bianco. In base a come posizioneremo il feretro, la luce che arriverà sulla salma toccherà punti e zone differenti. Una volta disposto il feretro, infatti, noteremo che la luce artificiale del neon sarà quasi sicuramente diretta al viso, mentre quella della finestra illuminerà il capo della salma, dirigendo il fascio verso i piedi. Vedremo quindi che alcune zone del capo saranno totalmente prive di luce. I MODI PER PROCEDERE A questo punto, con i nostri colori, procederemo in questo modo: 1. schiarire le zone d’ombra, dove non arriva la luce; 2. scurire di mezza tonalità le parti interessate dalla luce, sia quella naturale sia quella artificiale.

SALVATORE MANOLA Esperto di tanatoestetica, ha studiato all’estero frequentando corsi di tanatoestetica e principi base di tanatoprassi, tra cui il Curso de Tanatopraxia presso l’Universidade Federal de Minas Gerais in Brasile e diversi corsi di perfezionamento in Inghilterra e Scozia, con il superamento di esami e prove pratiche. In Italia ha seguito il corso di formazione di tecnico di sala autoptica presso diverse strutture ospedaliere di Milano e corsi di psicologia focalizzati soprattutto sul tema della morte e dell’elaborazione del lutto. Interessato anche ad altre religioni, è costantemente aggiornato sulle metodologie e il trattamento delle salme nei riti buddisti, musulmani, ortodossi ed ebrei. Gli studi e la pratica nel campo della tanatoestetica hanno portato allo sviluppo di collaborazioni con diverse imprese di onoranze funebri.

Autoptical Service - cell. 389 6016759 anubifuneralservice@gmail.com

Così facendo andremo a dare uniformità cromatica al viso, lavorando con tonalità leggermente più scure sui punti in rilievo: naso, zigomi e mento. E in questo modo doneremo nuance più naturali al viso. Ricordo, come già detto nei precedenti articoli, di non trascurare mai i profumi dell’ambiente.


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Buona crescita, DI QUALITÀ

Se non stai crescendo, questo è l’articolo che fa per te! Molte delle aziende che mi contattano (più della metà!) hanno un problema particolare: non riescono a crescere.

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ensa a quanto è in aumento il costo della vita e a quanto aumentano a vista d’occhio gli adempimenti fiscali solo per tenere in piedi un’azienda sana. E nel lungo periodo le opzioni sono due: si cresce o si chiude. E in questo periodo più che mai: il settore è in trasformazione e la liberalizzazione del mercato consente un’apertura più facile di nuove imprese o di nuove filiali. Te ne sei accorto, vero? Nel gergo di chi fa impresa, ma anche nelle questioni riguardanti il merito creditizio (quando sei quindi costretto a chiedere un prestito) il potenziale di crescita è sicuramente una delle cose che vengono osservate. Ossia, quanto puoi crescere in termini di fatturato nel medio e lungo periodo. Questo “coefficiente” viene calcolato in base alle strategie che metti in campo, le azioni che fai per consentire all’impresa un buon rateo di crescita. Banalmente tutto si traduce in quanto stai investendo in marketing (che non sono solo le vignette divertenti sui social media!), quanto nei materiali, le immobilizzazioni ecc… Facciamo però un passo indietro. Come sempre il vero risultato è la soddisfazione del cliente, o meglio, la reputazione che hai saputo costruirti con le famiglie che hai servito. Tieni presente che se il cliente (il dolente o il parte-

cipante) non ha riferimenti per collocarti in maniera diversa rispetto ai suoi concorrenti non è colpa sua (si muore una sola volta nella vita), ma è proprio colpa tua. Le imprese mi chiamano proprio per questo (e puoi farlo anche tu, anche se pensi di offrire il miglior servizio della zona) per aiutarle a far percepire la qualità. Perché il problema è proprio questo: maggiore è il divario tra la qualità reale e la qualità percepita, maggiore è la tua probabilità che non ti raccomanderanno a nessuno. Anzi, diventeranno ambasciatori del tuo concorrente che in quel momento non hanno chiamato. E non lo dico io, ma le regole del marketing. È dura da digerire, ma è la verità, scritta e sperimentata.

Il coaching è una strategia di formazione che consente di migliorare le performance e raggiungere gli obiettivi di maggior valore attraverso la scoperta e lo sviluppo delle personali potenzialità. Gabriele Grasso www.gabrielegrasso.it/essentia | info@gabrielegrasso.it | cell. 340 7002671

COME FARE PER AUMENTARE LA QUALITÀ? Prezzo Sei libero di fare i prezzi che vuoi. Tu solo puoi sapere se devi incrementare la qualità percepita oppure offrire qualcosa in più a parità di costo del concorrente. Il consiglio, in ogni caso, è quello di rivedere i listini (o di farne uno!) e comportarti nella maniera più trasparente possibile. Il cliente lo apprezza. Sii franco: se sei convinto che un cofano non rispetti la qualità che vuoi far percepire per quel servizio, non venderlo! Cura gli ambienti Può sembrare banale, ma non lo è! Quello che tu sei abituato a vedere (e che reputi normale) è la prima cosa che salta all’occhio a chi entra. Qualche mese fa, per esempio, durante una consulenza a un grande gruppo di imprese ho subito notato le righe lasciate dalle sedie sul muro. Fai in modo che gli ambienti siano confortevoli, ma soprattutto curati.


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RUBRICHE 61 Casa funeraria Argomento trattato sui numeri precedenti, è una scelta che di sicuro va ad aumentare la qualità percepita. Manifesti È lo strumento di comunicazione più importante che hai. Curalo in maniera maniacale e, se puoi, cerca di offrire qualcosa che vada oltre le aspettative.

Rapporti umani La qualità (genuinità) dei rapporti che sai offrire può essere la tua croce o il tuo cavallo di battaglia. Allenati a offrire maggior umanità e comprensione verso chi hai di fronte, mettiti nei suoi panni e cerca sempre di anticipare le necessità.

Tiriamo le somme… Queste sono solo alcune linee guida che seguo quando lavoro in azienda, ce ne sono molte altre. Tieni presente che se le strategie che stai adottando non sono scritte in un mansionario è come se non esistessero.

Personale Seleziona le migliori figure professionali tenendo presente la resa estetica che vuoi dare. Ma valuta anche altri aspetti. Se ti avvali di un centro servizi, per esempio, fai in modo che i necrofori siano sempre gli stessi. Questionario di soddisfazione Investi in questi strumenti, dico sul serio, per capire la percezione che il cliente ha di te e del tuo marchio. Non valgono le recensioni su google o i bigliettini di ringraziamento che si pubblicano sui social network: non ci dicono dove possiamo migliorare e, se pubblicati sui social network, possono essere di cattivo gusto e qualcuno potrebbe anche offendersi (compreso l’autore!).

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Sai dirlo

con i fiori ?

Per maggiori informazioni Roberto Sangalli - Scuola d’Arte Floreale Milano tel. 02 66987150 - cell. 339 5080536 Bornate (VC) cell. 339 8962634 www.fioristaitaliano.it www.funeralfloraldesign.it info@artefloreale.com

Messaggi SIMBOLICI Le piante sono spesso una valida alternativa al fiore reciso nelle composizioni dedicate alla commemorazione dei defunti che vogliono esprimere un messaggio simbolico utilizzando elementi decorativi.

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ispetto a quella realizzata con fiori recisi, la composizione con piante ha una durata maggiore e spesso si adatta meglio all’uso in esterni con temperature molto basse o alte. È fondamentale scegliere le piante in base alla destinazione: per esterni se vogliamo collocarle al cimitero, dove saranno soggette a temperature va-

riabili, e per interni se affiancheranno l’urna cineraria in casa. Attenzione a non mischiare piante che necessitano di poca acqua, come crassulacee e cactacee, con piante che hanno maggiori esigenze idriche. Si parte dal progetto per scegliere il contenitore di forma e colore più adatti e le piante funzionali all’effetto

cromatico finale, tenendo conto che cresceranno nel tempo. Riportiamo l’esempio di una composizione da interni con sviluppo lineare, che potrete variare con piante differenti. La pianta più alta, a destra, bilancia gli elementi decorativi collocati all’opposto e che rappresentano la zona focale di maggior interesse visivo e simbolico. Di dimensioni e altezze contenute le altre piante, per valorizzare i protagonisti collocati all’altra estremità.

I SIMBOLI DELLA COMPOSIZIONE contenitore a forma di barca: Chiesa, archetipo dell’Arca di Noè e quindi della salvezza; corona: eternità; cuore: devozione e amore; angelo: protezione e custodia.


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step by step contenitore di design terriccio universale 1 Spathiphyllum 1 Fittonia Marble 1 Hypoestes White pezzi di legno sbiancati 2 angeli Debby in poliresina – Opiflor 2 miniature cuori di betulla - Opiflor 1 corona Prima di collocare le piante nel contenitore smuovere le radici eccessivamente aggrovigliate nel pane di terra per dar loro modo di svilupparsi nella nuova sede.

► Collocate la Fittonia Marble sul lato sinistro dello Spathiphyllum.

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Riempite parzialmente il contenitore con terriccio universale e collocate lo Spathiphyllum nell’estremità di destra.

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Inserite l’Hypoestes White nell’estremità di sinistra.

MATERIALE:

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Aggiungete terriccio per fissare le piante e inserite gli elementi decorativi. Completate con le cortecce sbiancate.


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Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine Nazionale Giornalisti dell’Emilia Romagna, specializzato in giornalismo tecnico-amministrativo nel settore necroscopico, funerario e cimiteriale. Carlo Ballotta ha conseguito diplomi e attestati partecipando a diversi seminari sulla polizia mortuaria e a giornate di studio sulle differenti leggi regionali emanate negli ultimi anni, focalizzandosi principalmente su pianificazione e gestione dei fattori produttivi in ambito cimiteriale, redazione e osservanza del regolamento comunale di polizia mortuaria e pianificazione cimiteriale. Dal 2005 è parte del programma di aggiornamento e formazione per il settore funebre e cimiteriale condotto da diversi enti e ha frequentato, a più riprese, corsi di approfondimento su concessioni cimiteriali, operatività e sicurezza in cimitero, metodologia di azione nelle operazioni cimiteriali, protezione della privacy in ambito di polizia mortuaria e tutela delle opere di rilievo storico-artistico nella gestione cimiteriale.

Attività necroscopica di verifica sui feretri: CHI CONTROLLA DAVVERO? C

hi deve assicurare le funzioni di tutela sul corretto svolgimento delle attività funerarie? Tanto tempo fa, ormai, in vigenza del solo Dpr n. 285/1990 valeva la norma generale stabilita dall’articolo 16 comma 2 in base al quale l’Ausl competente vigilava e controllava il servizio di trasporto dei feretri, senza specificare l’obbligatorietà di intervento in ciascun caso. Emblematico per i produttori di casse mortuarie è il paragrafo 9 della circolare ministeriale n. 24/1993 esplicativo degli articoli 30, 31, 75 e 77 del Dpr n. 285/1990. (A oggi unicamente la Lombardia si è dotata, con l’allegato 3 al regolamento regionale 9 novembre 2004 n. 6 di un proprio corpus normativo per la costruzione dei cofani, con gravi problemi di compatibilità tra regole profondamente diverse). Solo con la circolare n. 24 del 24/6/1993 del Ministero della Sanità, paragrafo 9.7, viene finalmente conferita a “personale all’uopo delegato dall’azienda unità sanitaria locale, del luogo di partenza” la certificazione di alcune verifiche. Tra i riscontri assegnati dal paragrafo 9.7 della circolare n. 24/1993 del Ministero della Sanità all’autorità sanitaria locale – i quali rientrano nell’orbita dei compiti propri dell’Ausl per la loro intrinseca natura sanitaria e di ente pubblico che la stessa possiede; si tratterebbe, tra l’altro, di documentazione sanitaria e, pertanto, non surrogabile da soggetti terzi ex art. 49 Dpr n. 445/2000 – si annoverano:

1. identità del cadavere Si rammenti, per le modalità del riconoscimento, la circolare della presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio per la riforma dell’amministrazione, prot. n. 778/8/8/1 del 21 ottobre 1968 tutt’ora vigente. 2 accertamento dell’avvenuto trattamento conservativo di cui all’art. 32 Ma ormai quasi tutte le Regioni lo disapplicano, almeno per i trasporti interni, lasciandolo attivo a discrezione del medico necroscopo per particolari casi, o per i trasporti internazionali, laddove prevalga la normativa statale, ovvero dove sussistano rapporti di extra-territorialità.

3 rispondenza del cofano alle prescrizioni stabilite dall’art. 30 a seconda che: • il feretro percorra un tragitto superiore a 100 km In sostituzione dello zinco si può ricorrere a un dispositivo a effetto impermeabilizzante, ex art. 31 Dpr n. 285/1990 con i relativi decreti ministeriali di autorizzazione; • il feretro venga tumulato • si sia in presenza di morto di malattia infettivo-diffusiva (decreto ministeriale 15 dicembre 1990) o di cadavere portatore di radioattività (da ultimo Dlgs n. 257/2001). La verifica del feretro sarebbe stata comunque random, ossia a campione, e sarebbe risultata, invece, vincolante e tassativa solo per i trasporti internazionali in uscita, ossia dall’Italia verso l’estero (art. 29 lett. b, Dpr n. 285/1990) tra Paesi non firmatari della Convenzione di Berlino del 10 febbraio 1937 e in caso di cadavere portatore di morbo infettivo-diffusivo (art. 25 Dpr n. 295/1990). Tale azione di preventivo esame non consisteva solo nella prova della qualità della cassa, o delle casse, ma si estendeva a tutti i processi o trattamenti o prescrizioni che fossero, caso per caso, necessari. Ma soprattutto costituiva un giudizio complessivo di perfetta idoneità di quel determinato feretro per quello specifico trasporto funebre. Il soggetto vigilante dell’Ausl redigeva e sottoscriveva un apposito verbale nel quale si certificava l’esecuzione di dette verifiche e apponeva un sugello (generalmente di ceralacca) con timbro dell’Ausl sia sugli incartamenti, da esibire assieme al decreto di trasporto e ai titoli di sepoltura, sia sul feretro, in idonea posizione, ben visibile, cosicché, salvo non incorrere nel reato di violazione di sigilli ex art. 349 del codice penale, il feretro non dovesse più esser riaperto se non per ordine dell’autorità sanitaria o di quella giudiziaria. In tal modo veniva garantita l’effettività dei controlli anzidetti rendendoli superflui nel cimitero di arrivo e influendo di conseguenza sulle fasi successive della sepoltura, con un notevole


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RUBRICHE 67 snellimento procedurale. Non sarebbero state, quindi, permesse situazioni nelle quali il conflitto di interessi potesse prevalere sul rispetto della normativa. In altri termini non sarebbero potute esistere situazioni in cui controllore e controllato coincidessero, laddove l’Ausl avesse inteso delegare i compiti previsti dal paragrafo 9.7 della circolare n. 24/1993 del Ministero della Sanità a personale esterno alla sua organizzazione. Sulla scelta del personale delegabile da parte dell’Ausl per l’effettuazione della verifica e delle certificazioni di cui al punto 9.7 della citata circolare n. 24/1993 del Ministero della Sanità, era l’Ausl stessa a provvedere, in genere nominandolo all’interno dei propri servizi ispettivi. In ultima analisi, laddove non si fosse trattato di certificazioni strettamente mediche, era però già consuetudine che le verifiche alla partenza dei funerali fossero compiute da vigili sanitari o personale comunale a cui espressamente era affidata tale mansione con delega personale (vigili, polizia municipale, necrofori, impiegati della polizia mortuaria e figure simili), regolata da apposita convenzione fra i due enti che fissasse unitamente al trasferimento delle attribuzioni pure quello delle risorse economiche necessarie, nonché la titolarità all’incasso per conto dei relativi diritti per la prestazione erogata. Quanto sopra indicato muoveva dal presupposto che le verifiche enumerate dal paragrafo 9.7 della circolare n. 24/1993 del Ministero della Sanità gravitassero nell'orbita delle competenze dell’Ausl, per la loro essenza strettamente sanitaria e di pubblica fede, e l’eventuale delega, quando ammissibile, non avrebbe potuto non prender atto di detto assunto. Se invece si fosse ritenuto che dette verifiche fossero più attratte nella sfera di attività proprie della polizia mortuaria comunale, la titolarità in proposito sarebbe sorta in capo al sindaco e questi l’avrebbe disciplinata attraverso apposita ordinanza. C’era anche chi vedeva come tali verifiche fossero più assorbite nel complesso di passaggi e operazioni che contraddistinguono il trasporto funebre vero e proprio. Ed esso, come noto, è normato dal regolamento di polizia mortuaria nazionale, da quello comunale e da ordinanza del sindaco per gli aspetti di dettaglio. Cosicché, essendo riconducibile il servizio di trasporto funebre al comune, anche se ai sensi degli articoli 16, 19, 22 e 24 del Dpr 285/1990, sarebbe stato quest’ultimo a individuare i modi di esecuzione dei prefati accertamenti. Sarebbe stato, pertanto, da escludere che singole imprese funebri, anche a ciò delegate dall’Ausl, avessero avuto titolo alcuno a svolgere funzioni pubbliche (art. 347 del codice penale). Il servizio di custodia del cimitero di arrivo avrebbe potuto legittimamente considerare contra legem l’assenza del sigillo dell’Ausl di partenza sul feretro e pretendere di procedere a ulteriori controlli, con possibile disappunto da parte dei familiari interessati. Tutto ciò in regime di Dpr n. 285/1990. Poi, però, irrompono sulla scena del nostro sgangherato panorama funerario italiano le leggi regionali con le quali vuoi per problemi gestionali delle Ausl (soprattutto in tempi amari di spending review) vuoi per mancanza cronica di personale, si tende sempre più a demedicalizzare la polizia mortuaria, sollevando l’autorità sanitaria da incombenti non più considerati strategici o fondamentali, come appunto la “verifica feretro” oggi sempre più demandata all’addetto al trasporto, tramite un’autocertificazione su cui potremmo sollevare parecchi dubbi, anche ai termini dell’art. 49 Dpr n. 445/2000. Egli, in via interpretativa con il paragrafo 5.4, II periodo della circolare ministeriale n. 24/1993, era già stato individuato quale incaricato di pubblico servizio ai sensi dell’art. 358 del codice penale, da leggersi in modo coordinato con il successivo art. 359. A maggior ragione l’assoggettamento a questa qualifica è confermato da quasi tutta la copiosa normativa regionale già approvata, pertanto egli su propria responsabilità, anche e soprattutto penale, stende e firma un verbale/attestato sul corretto confezionamento del feretro, in rapporto alla tipologia del trasporto e alla sua destinazione ultima.


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AUTOSTORICHE che passione! Le imprese del Sud Italia hanno sempre manifestato, rispetto al Nord, uno stile più ricco di decori per quanto riguarda le autofunebri. Troviamo interessanti realizzazioni di carrozzieri locali, ma anche più organizzati, tra cui la carrozzeria Grazia di Bologna, in grado di realizzare sia modelli modesti per uso comunale sia monumentali apprezzatissimi soprattutto al Sud. In questo articolo presentiamo gli interessanti mezzi in uso dagli anni Cinquanta agli anni Settanta presso l’impresa Antonella Muscianisi di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, in origine impresa Giuseppe Labate dal nome del fondatore e nonno dell’attuale titolare Antonella Muscianisi. Le fotografie sono state gentilmente inviate dal padre di Antonella.

Una spettacolare Fiat 1400B, riconoscibile dalla prima serie anche grazie al faro rettangolare al centro della mascherina, magistralmente trasformata in autofunebre dalla carrozzeria Fratelli Giordano di Reggio Calabria, una storica attività che svolse per decenni con maestria un lavoro dedicato sia alla riparazione sia alla trasformazione di vetture e veicoli industriali. Nella sua lunga attività Domenico Giordano, insieme ai fratelli, allestì varie Fiat 1400 e 1900 per uso funebre, tutte contraddistinte da una linea particolarmente morbida e ricercata, dimostrazione di un’ottima capacità di modellazione delle lamiere. La 1400 fu ordinata a Giordano sul finire degli anni Cinquanta, quando la vettura era attualissima. La trasformazione era riconoscibile per i ricercati decori in lamiera sul tetto, quasi a voler simulare grossi nastri su un pacchetto regalo. La ricercatezza estetica proseguiva con le lampade votive esterne, davvero grandi, ma proporzionate alla carrozzeria funebre che era separata dalla parte anteriore dell’abitacolo, rimasta esattamente la stessa della vettura di serie. L’altezza della parte allestita era quasi doppia rispetto alla vettura di serie, rendendo necessario un ricovero dedicato. Le grosse lampade esterne erano smontabili per ridurre le dimensioni negli spostamenti, mentre erano previsti i cordoni laterali per i dolenti. Nelle foto è possibile vedere il feretro portato a spalla da amici e parenti e la vettura funebre che apriva il corteo, un’usanza ancora oggi praticata. Notiamo sulla parte alta del parabrezza una veletta semitrasparente scura per limitare il sole negli occhi dell’autista, quella che oggi è presente su molte auto moderne con una fascia più scura del parabrezza.


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Nella prima metà degli anni Sessanta, dovendo aggiornare il parco auto, l’impresa decise di affiancare alla Fiat 1400 una più moderna Fiat 1500. Fu trasformata dalla carrozzeria Fissore di Savigliano, in provincia di Cuneo, in attività fino alla fine degli anni Ottanta, occupandosi anche di ambulanze, veicoli industriali, pubblicitari e vetture sportive, e che ebbe modo di creare numerose autofunebri operative lungo tutto lo stivale. La Fiat 1500, molto apprezzata negli anni Sessanta e Settanta, era una berlina decisamente più moderna sia per la linea che ricordava la Corvair statunitense sia per le soluzioni tecniche adottate. Derivava direttamente dalla Fiat 1300, nata nel 1961. Fissore realizzò una vettura piacevole mantenendo gli stili della vettura originale e adattandoli all’uso specifico. Posteriormente erano montati i fanali della Fiat 850, tondi e ben adattati alla linea. Il tetto manteneva l’andatura della berlina senza rialzi, con ampie vetrature decorate. Probabilmente aveva allestito il mezzo con un gusto più sobrio e semplice per quanto riguarda i decori e i paramenti, tanto che la vettura venne in seguito arricchita da elementi decorativi, acquistati da un’azienda specializzata napoletana e fatti montare appositamente dall’impresario che ora poteva considerarsi soddisfatto. Nelle foto è possibile vedere che le lampade votive sono differenti, così come i decori e la croce sul tetto. Mentre in una sono presenti i ganci portacorona in alluminio, molto diffusi su mezzi di questo periodo, nell’altra troviamo i cordoni per l’accompagnamento dei dolenti. Le coppe ruota originali erano sostituite da altre più elaborate tipiche delle vetture fuoriserie degli anni 50 e 60.

Nella prima metà degli anni Settanta l’impresa si dotò di una più moderna autofunebre derivata da quella che era la vettura che sostituiva di fatto la Fiat 1500, affiancando la Fiat 124, ovvero la Fiat 125. Nasce dalla trasformazione di una berlina 125 usata da un medico, pagandola all’epoca 600.000 lire e in seguito inviata alla carrozzeria Latorre di Fasano, in provincia di Brindisi, officina molto operosa nel settore delle autofunebri – in particolar modo per la clientela del sud Italia, lavorando su basi quali le Fiat 1800/2300 e le 125 come questa – nata negli anni Quaranta e ancora oggi attiva, anche se ha ormai abbandonato il settore funebre per dedicarsi alle riparazioni. La trasformazione appare piacevole anche se si evidenzia in maniera netta il distacco tra il vano abitacolo e il vano funebre, che appare rialzato con un’ampia vetratura decorata. Sono presenti le classiche lampade esterne votive tipo lampione, oltre a decori cromati come i tubi batticorona laterali. Vettura di ottimo successo, la Fiat 125 commerciale era molto diffusa e apprezzata e partecipò anche ad alcuni rally. Dotata di una carrozzeria a scocca portante e di un moderno e brillante propulsore benzina bialbero 1400cc, portato poi a 1600cc, questo motore fu la base di numerosi successi sportivi per il gruppo Fiat fino agli anni 80. Dotata di quattro freni a disco, era a tutti gli effetti la prima berlina brillante del gruppo Fiat con prestazioni di tutto rispetto. Molto diffusa presso gli impresari italiani e interpretata da numerosi carrozzieri, da Fissore a Grazia, passando per Pilato e Introzzi, oltre a numerosissimi carrozzieri minori, ma non per questo meno abili.

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle autofunebri utilizzate in passato dagli impresari italiani. In ogni numero vi presentiamo alcuni modelli grazie all’analisi di Marco Sambataro, modellista ed esperto di autofunebri d’epoca.

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