Tecnica 3/2018

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Anno 26 N. 3 Marzo 2018 Copia omaggio (euro 2,50)

MARZO 2018


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MARZO 2018

PRODOTTI

3 Marzo 2018

Copia omaggio

(euro 2,50)

ARTICOLI Anno 26 N.

DOVE I PROTAGONISTI SONO I PRODUTTORI E LE IMPRESE DI ONORANZE FUNEBRI.

IMPRESE

CASE FUNERARIE

TECNICA ED INFORMAZIONI DALLE AZIENDE

Anno 26 • n. 3 • Marzo 2018

AZIENDE

ATTUALITÀ

MANIFESTAZIONI

Mensile inviato gratuitamente a tutti gli operatori del settore. edito da:

EDITORIALE SRL

NEWS E APPROFONDIMENTI SULLE TEMATICHE CHE INTERESSANO E COINVOLGONO L’INTERO SETTORE.

NEWS

Via Antonio Bazzini, 24 - 20131 MILANO Tel. +39 02 70 63 45 60 Fax +39 02 26 68 04 08 info@tecnicaed.it Direttore responsabile Tiziano Bertin tbertin@tecnicaed.it Redazione Claudia Baroncini cbaroncini@tecnicaed.it Progetto grafico e impaginazione Gabriele Calzolari gcalzolari@tecnicaed.it Amministrazione tecnicaeditoriale@legalmail.it

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RUBRICHE CONTRIBUTI, OPINIONI E RISPOSTE DI ESPERTI E PROFESSIONISTI.

Copyright È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi e immagini. Gli articoli sono un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione e possono non rispettare le posizioni dell’editore. Le pubblicità e gli impaginati non possono essere riutilizzati per scopi personali o essere riprodotti su altri mezzi di informazione senza preventiva autorizzazione scritta da parte di Tecnica Editoriale s.r.l. (s.u.). Chiuso in redazione il 19-1-2018

LA PAROLA ALL’ESPERTO AUTO STORICHE

IL COACHING

IL FISCALISTA PER VOI

DUBBI E CERTEZZE IL CONSIGLIO DELLA PSICOLOGA


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DAL PRODUTTORE ALLE IMPRESE DI MARCHE E ABRUZZO IN 24 ORE

4 AZIENDE

Sempre più grande il deposito di Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo, che per rispondere alle richieste delle imprese da circa un anno può contare anche su un’altra persona sempre presente in sede.

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ituato a Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo, il magazzino Lorandi è un punto di riferimento fondamentale per le imprese di onoranze funebri delle Marche e dell’Abruzzo. E il grande e crescente apprezzamento registrato per questa tipologia di servizio ha spinto Lorandi a effettuare importanti e recenti cambiamenti. Uno di questi ha interessato la struttura, che si è ulteriormente ampliata e quasi duplicata, raggiungendo una superficie di oltre 1.000 metri quadrati, dove si trovano non solo diversi modelli di cofani funebri, ma anche i vari accessori ne-

cessari al completamento di un cofano, molti dei quali disponibili in visione nella sala appositamente dedicata all’espo-

Alberto Aldofredi, responsabile del deposito Lorandi di Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo.


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AZIENDE 5

sizione. Punto di forza del deposito di Porto Sant’Elpidio è indubbiamente la reperibilità e l’assistenza continua, con un servizio quindi rapido e puntuale che consente all’impresario di avere a disposizione, anche in casi di emergenza, una particolare tipologia di cofano. «I cofani fuori misura, anche se non utilizzati in modo così frequente come quelli dalle mi-

sure standard», ci spiega Alberto Aldofredi, responsabile del magazzino, «non mancano mai nel nostro deposito, proprio per riuscire a soddisfare in pochissimo tempo l’impresario che difficilmente decide di tenere un modello come questo nella propria sede». CONSEGNE E RITIRI Le consegne dei cofani alle imprese vengono effettuate uti-


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6 AZIENDE

A sinistra, Izabela Dobre, che da circa un anno opera all’interno del magazzino Lorandi di Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo. Sopra, Andrea Sabbatini e Alberto Aldofredi.


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AZIENDE 7

lizzando due furgoni di diverse dimensioni che possono trasportare rispettivamente 10 e 25 pezzi, consentendo quindi, con un unico viaggio, di consegnare un ordine importante oppure passare da più clienti. «Sono molte comunque le imprese che decidono di passare direttamente in sede per ritirare ciò di cui hanno bisogno, magari dopo averci contattato per avere una personalizzazione con una particolare maniglia o un accessorio.

Questo grazie anche al fatto che il magazzino è situato in una posizione molto facile da raggiungere», aggiunge Alberto.

«Proprio per gli importanti numeri che sta registrando il deposito delle Marche è diventato indispensabile garantire

alla clientela la presenza fissa di una persona presso il magazzino». E abbiamo infatti conosciuto Izabela Dobre, presente da oltre un anno, che si occupa in modo particolare della parte amministrativa, segreteria e accoglienza della clientela, anche se non mancano le visite presso le imprese della zona.

Alcune immagini dell’ampio assortimento a marchio Lorandi presente nel magazzino di Porto Sant’Elpidio, tra cui le urne cinerarie e i modelli della linea LorandiPet dedicata agli animali.

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GLI STRUMENTI PER CRESCERE

10 CASE FUNERARIE

Vincenzo Aronica e Pino Caico, con la nuova generazione, sono sempre alla ricerca di prodotti innovativi che contribuiscono alla crescita dell’impresa.


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CASE FUNERARIE 11

Morena Aronica accanto a The Queen II su base Jaguar XJ, l’ultima elegante novità entrata a far parte del parco auto dell’impresa Aronica e Caico.

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ià 25 anni fa Vincenzo Aronica e Pino Caico avevano capito l’importanza di una struttura in grado di ospitare la salma del defunto e soprattutto di dare la possibilità alle famiglie, agli amici e ai conoscenti di ritrovarsi in un luogo appositamente allestito per la veglia funebre e per dare l’ultimo saluto. E così nel 1993 l’impresa Aronica e Caico, fondata nel 1973, inaugura la propria casa funeraria a Licata, in provincia di Agrigento. Oggi insieme ai titolari troviamo presenze molto importanti: Martina Caico, figlia di Pino, Gaetano e Francesco Aronica, figli di Vincenzo, e Morena Aronica, figlia di Gaetano. Uno staff sempre aggiornato e pronto a innovare anche per quanto riguarda i prodotti, gli accessori e il parco auto. «Abbiamo un rapporto consolidato e storico con Pilato, grazie anche alla disponibilità e alla competenza del rappresentante Vincenzo D’Anna a cui siamo molto legati», ci racconta Gaetano Aronica. «Pilato conosce i nostri gusti e le nostre esigenze, sa sempre come allestire o personalizzare ogni nostro modello di autofunebre o furgone».

Pilato • Tel. 0422 881298 • Fax 0422 887092 • www.pilato-spa.it • pilato@pilato-spa.it Onoranze funebri Aronica e Caico • Licata (AG) • Tel. 0922 774227


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NELL’ARTE DEL PREZIOSO RICORDO

PRODOTTI 13

Paravento Madonna del Frassino. “La differenza consiste nel vedere ciò che tutti vedono e nel pensare ciò che nessuno ha pensato”

Si conferma sempre inimitabile l’intera produzione Rotastyle, arricchita di particolari unici e originali.

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Triplicati i funerali per gli amici a quattro zampe

Secondo quanto riportato sul sito dell’Aidaa, l’associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, in Italia nel 2017 è quasi triplicato il numero dei funerali per animali domestici rispetto all’anno precedente: oltre 170mila cremazioni e quasi 140mila inumazioni nei cimiteri per animali o consegna delle ceneri ai proprietari. Cresciute anche del 50% le imprese che propongono per gli amici a quattro zampe diverse tipologie di servizio, con costi che, per un funerale completo con bara e inumazione nel cimitero degli animali, possono arrivare fino a 3mila euro.


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SCORTE E NOVITÀ: MAI SENZA!

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Un assortimento ampio, variegato e costantemente aggiornato con le più recenti novità si rivela sempre molto apprezzato dalle famiglie che si rivolgono all’impresa Naof di Terracina, in provincia di Latina.

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amiglia ed esperienza, un’unione importante e che possiamo usare per riassumere la storia di Angelo Di Fabio, titolare dell’impresa Naof di Terracina, in provincia di Latina. Nel corso di una piacevole chiacchierata al telefono sco-

priamo infatti che la sua famiglia non era completamente estranea a questo settore già in passato, a partire dal nonno che all’epoca operava all’interno del cimitero della città. Angelo inizia però a muovere i primi passi nel settore della funeraria in un’impresa di ono-

ranze funebri della zona. E successivamente, nel 2003, inizia a lavorare presso l’impresa Naof di Terracina, che a partire dal 2009 gestisce in qualità di titolare unico. «La nostra professione non è sempre facile da comprendere e soprattutto da far compren-

Angelo Di Fabio e la moglie Antonella nell’ufficio dell’impresa Naof.


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IMPRESE 17


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dere ai più giovani», commenta Angelo. «E spesso siamo proprio noi impresari a dover trasmettere la passione e i principi indispensabili per realizzare un servizio preciso. È importante prestare la massima attenzione a tutte le fasi riguardanti il funerale, ma sempre con un occhio di riguardo alla famiglia e alle necessità, per essere sempre pronti anche in caso di eventuali emer-

genze. Questa è la nostra professione, essere di supporto a tutte le famiglie che ci scelgono, indipendentemente dal tipo di servizio richiesto. E ogni esperienza positiva vissuta con la partecipazione a un funerale contribuisce a fare apprezzare il nostro lavoro e a scegliere l’impresa nel momento del bisogno». ESPOSIZIONE VARIEGATA L’impresa Naof, che opera principalmente nel territorio di Terracina e paesi limitrofi della provincia di Latina, può contare su una struttura moderna

dove, insieme agli uffici per l’accoglienza dei clienti, sono stati predisposti degli spazi per l’esposizione di prodotti e accessori. «Mi piace avere un assortimento molto ampio, variegato e aggiornato», aggiunge Angelo Di Fabio, che nella gestione dell’impresa è affiancato dalla moglie Antonella e dal personale.


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IMPRESE 19

«E questo per poter offrire alle famiglie tutto quello che cercano e soddisfare gusti differenti, sempre puntando sulla fascia alta e prodotti quindi di qualità». Per quanto riguarda gli accessori, possiamo parlare di una

consolidata collaborazione con la Caggiati Matthews e con Andrea Redi, il rappresentante di zona. «Mi piace avere una buona scorta e quindi procedo con gli ordini in modo sistematico», conclude Angelo.

«Ho notato delle preferenze per alcune collezioni, come per esempio Fiore Line, sia nelle versioni Bronzo sia in quella Botticino. Ma vengono sempre ben apprezzate le novità periodicamente proposte».

Il titolare Angelo Di Fabio insieme ad Andrea Redi, rappresentante di zona per i prodotti Caggiati Matthews e Fhp.

Caggiati - Matthews International • Tel. 0521 5208 • Fax verde 840 022444 • www.caggiati.it • servizio.clienti@caggiati.it Fhp (Funeral Home Products) - Matthews International • Tel. 0521 5208 • www.fhpmatw.com Onoranze funebri Naof • Terracina (LT) • Tel. 0773 726660


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22 IMPRESE

SI SONO DAVVERO SUPERATI!

La Mbc 213 è il quarto mezzo firmato Chiotti per l’impresa Caldera, presente da oltre 40 anni in provincia di Vercelli.

La nuova Mbc 213 dell’impresa Caldera realizzata da Chiotti.


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IMPRESE 23

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pera ed è nota nella provincia di Vercelli dai primi anni Settanta l’impresa di onoranze funebri Caldera, gestita dal 2004 da Mauro Pasquariello, che dopo anni di esperienza acquisita lavorando presso un’impresa di onoranze funebri ha deciso di gestire una propria attività, offrendo alla propria clientela un servizio non solo preciso e puntuale, ma che non faccia mai sentire i famigliari abbandonati. «Uno dei principi su cui baso il mio lavoro è quello di accompagnare la famiglia, il cliente che si rivolge a noi, in ogni fase, dalla scelta di tutto quello che servirà per la cerimonia funebre fino al termine del servizio, ma soprattutto fino a quando necessita del nostro supporto», specifica infatti Mauro che, con la collaborazione della moglie Om-

bretta e dei dipendenti, gestisce tre differenti sedi in provincia di Vercelli: a Borgo d’Ale, Alice Castello e Cigliano. UN BIGLIETTO DA VISITA «L’autofunebre, si sa, rappresenta da sempre un biglietto da visita per l’impresa e ogni scelta va fatta con particolare attenzione», conclude Mauro. «Il mio ultimo acquisto è stato un modello su base MercedesBenz, la nuova Mbc 213 quattro porte di Chiotti che mi ha davvero stupito non solo per gli interni, sempre eleganti e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma anche per le linee estetiche. Anche se si tratta della quarta volta che mi rivolgo a Chiotti e conosco molto bene il loro stile, posso dire che si sono davvero superati».

Chiotti • Tel./Fax 0175 64129 • Cell. 335 8010366 • www.chiottiauto.it • chiottiauto@libero.it Onoranze funebri Caldera • Borgo d’Ale (VC) • Tel. 0161 46162


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VARI E PERSONALIZZATI

26 PRODOTTI

A disposizione in varie forme e tinte, i portamanifesti realizzati da Zenit possono essere arricchiti da particolari decorazioni o personalizzati con logo e nome dell’impresa.

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PRODOTTI 27

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gni accessorio ha una precisa funzione all’interno della cerimonia funebre, anche quello a cui a volte, erroneamente, attribuiamo un

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ruolo secondario. Nel caso dei portamanifesti, per esempio, è necessario che l’impresario faccia la giusta scelta privilegiando quelli che

meglio si adattano alla cerimonia, pensando anche a una personalizzazione che, oltre ad arricchirli esteticamente, li renda sempre riconoscibili.

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1 - Portamanifesto Z Pann Sg Bic 2 - Portamanifesto Z Pann Flor Bic 3 - Portamanifesto Z Pann Bic 4/5 - Portamanifesti Z Pann Quadro 1 e Z Pann Quadro 6 - Tappetino di protezione con marchio dell’impresa, modello 7

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RUBRICHE 29

IL FISCALISTA PER VOI

FINANZIARIA 2018: LE PRINCIPALI NOVITÀ È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 27 dicembre 2017 n. 205, la cosiddetta Legge di Bilancio 2018, la quale presenta numerose novità, tra conferme e proroghe, che sono entrate in vigore dall’1 gennaio 2018. Vi segnaliamo le principali.

Dottore commercialista laureato all’Università Bocconi di Milano e con un Master tributario full time Ipsoa, Alberto Pirone è specializzato nella consulenza fiscale e societaria. È tra gli esperti professionisti dello studio R&S Commercialisti di Milano, che da circa 30 anni si rivolge a persone, piccole e medie imprese, ma anche grandi realtà nazionali e internazionali con consulenze in materia tributaria, societaria, aziendale e contabile. Tel. 02 48007790 info@rscommercialisti.it

• RINVIO AUMENTO ALIQUOTE IVA L’aliquota Iva ridotta al 10% passerà all’11,50% dal 2019 e al 13% dal 2020; l’aliquota Iva al 22% passerà al 24,2% dal 2019 per giungere sino al 25% a partire dal 2021. • INTERVENTI EDILIZI È stata confermata la detrazione Irpef per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio nella misura del 50%, su un importo massimo di 96.000 euro per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2018. • MAXI AMMORTAMENTO Le imprese potranno usufruire del maxi ammortamento al 30% (anziché al 40%) per gli investimenti in beni strumentali effettuati dall’1 gennaio sino al 31 dicembre 2018: sono esclusi tutti i veicoli e gli altri mezzi di trasporto di cui all’art. 164, primo comma, del Tuir (veicoli a deducibilità limitata, a uso promiscuo ai dipendenti e strumentali all’attività d’impresa e di uso pubblico). • IPER AMMORTAMENTO Le imprese potranno incrementare del 150% il costo di beni immateriali nuovi finalizzati a favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale, se acquistati entro il 31 dicembre 2018 (tale termine è prorogato al 31 dicembre 2019 se, entro il 31 dicembre 2018, gli investimenti per l’acquisto del bene sono stati accettati dal fornitore ed è stato versato un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione).


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• BONUS 80 EURO È stato confermato il credito di 960 euro annuo per i lavoratori con reddito complessivo non superiore a 24.600 euro. • FATTURAZIONE ELETTRONICA Dall’1 gennaio 2019 le cessioni di beni e le prestazioni di servizi tra soggetti residenti in Italia dovranno essere documentate, attraverso il Sistema di interscambio (Sdi), esclusivamente da fatture elettroniche. • PAGAMENTO DELLE RETRIBUZIONI A decorrere dall’1 luglio 2018 è vietato ai datori di lavoro corrispondere la retribuzione al lavoratore, a prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro, in contanti, pena l’applicazione di una sanzione da 1.000 a 5.000 euro.

• SCHEDE CARBURANTE A partire dall’1 luglio 2018 viene soppresso l’utilizzo della scheda carburante: ai fini della deducibilità del costo, tali acquisti devono essere eseguiti mediante carte di credito, debito o prepagate e documentati da fattura elettronica. • ABBONAMENTI TRASPORTO PUBBLICO È stata introdotta una detrazione Irpef pari al 19% per gli acquisti di abbonamenti ai servizi di trasporto locale, regionale o interregionale, per un importo non superiore a 250 euro; per i datori di lavoro tali spese sostenute o erogate ai dipendenti non concorrono a formare il reddito di lavoro.

UN ULTIMO SALUTO A VALENTINO REPOSSINI

NECROLOGI

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iservato, ma sempre molto disponibile. Così viene ricordato nel settore della funeraria Valentino Repossini, che ci ha lasciati a 55 anni lo scorso 27 gennaio. Da molto tempo stretto collaboratore del commendatore Alcide Cerato e dei suoi figli, Andrea e Massimo, amava profondamente il proprio lavoro e supportava con grande competenza e preziosi consigli l’intera organizzazione dell’impresa milanese. Non a caso per molti era conosciuto come Valentino della San Siro, un’azienda per la quale era diventato un’importante figura di riferimento.


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L’ETERNITÀ E LA REDENZIONE

Scopriamo, passo dopo passo, come realizzare una composizione floreale utilizzando due simboli molto importanti per i cristiani, la croce e la forma circolare, in questo caso della corona di fiori, simbolo di ciclicità.

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ome abbiamo visto nell’articolo pubblicato sul numero di febbraio, la corona, con la sua forma circolare, esprime il concetto di gloria, ciclicità, morte e rinascita. È il simbolo dell’amore eterno e, non per niente, la fede nuziale ha forma circolare. La croce, invece, nella religione cristiana è il simbolo del sacri-

ficio e della redenzione. Volendo unire questi due simboli si può realizzare una composizione floreale fortemente significativa da deporre sul tumulo del defunto prima che venga realizzato il giardinetto provvisorio o anche sulla lastra tombale, per esprimere l’unione di questi due concetti così fondamentali nella reli-

gione cristiana. I materiali occorrenti sono: - 1 corona di spugna idro - rami - Hedera helix - Asparagus umbellatus - 1 Cymbidium - 3 rose - 7 Dianthus (garofano) - 1 Lilium orientalis


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fasi della realizzazione

1 Realizziamo con dei rami, uniti con colla a caldo al silicone, una croce stilizzata alla quale fisseremo sopra con filo di ferro a spoletta (vedi ingrandimento) una coroncina di spugna idro debitamente imbevuta d’acqua, spostata leggermente a destra rispetto all’asse della croce.

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Inseriamo nella spugna dei rami di Hedera helix che si svilupperanno morbidamente e sinuosamente intorno ai quattro bracci della croce e con altra Hedera helix copriamo la base della spugna.

4 Partendo dalla parte sinistra della corona inseriamo tre boccioli di rosa: uno orientato lungo il braccio di destra e due orientati in basso, di diversa lunghezza.

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Inseriamo lungo il braccio di sinistra un ramo di Cymbidium e lungo i due bracci verticali tre Dianthus orientati verso l’alto e tre orientati verso il basso, mentre uno sarà inserito corto sulla parte bassa interna a destra nella corona.

La cosiddetta zona focale della composizione, spostata verso il centro a sinistra, sarà realizzata con boccioli di Lilium orientalis: più aperti quelli al centro e più chiusi quelli periferici. Infine si riempiranno con rametti di Asparagus umbellatus le zone di spugna ancora a vista.


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I FIORI PER IL MESE DI MARZO Il Flower Council of Holland, indicando le tendenze floreali per i fiori recisi nell’anno 2018, ha decretato come fiori per il mese di marzo l’Anemone e il Ranunculus (ranuncolo). ––– ANEMONE ––– Appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae. L’Anemone coronaria è la più importante varietà coltivata per reciso. I colori più importanti sono rosso, viola, bianco e rosa. Il nome deriva dalla parola greca anemos che significa vento. Il seme è soffice e trasportato dal vento. Utilizzo È un fiore con il gambo molto grosso e cavo, scarsamente consistente e molto delicato. I fiori con il gambo cavo fanno notoriamente fatica a bere

nella spugna. Per tutte queste ragioni è inadatto a essere usato in composizioni nella spugna. Il suo migliore utilizzo è nei mazzi legati, ma occorre fare attenzione nella fase di legatura con la raffia sintetica perché lo stelo si incide facilmente. Il gambo va sempre tagliato orizzontalmente. Conservazione Per conservare al meglio questi fiori toglieteli dall’involucro e recidete la parte finale dello stelo. Mettete gli steli in acqua con l’apposito nutrimento per bulbose recise. Sono fiori da conservare in posizione verticale, altrimenti gli steli si incurvano, e a basse temperature (preferibilmente 2°C) per rallentarne la crescita. Collocarli in un luogo luminoso aiuta ad avere un bel colore. Anemone

Simbologia L’Anemone simboleggia aspettative, sottomissione, considerazione, speranza, determinazione e affezione. È anche il simbolo della desolazione, perché probabilmente per molti secoli l’anemone di mare simboleggiava l’anima dei pescatori annegati. ––– RANUNCULUS ––– È parte della famiglia delle Ranunculaceae e l’unica varietà commercializzata nel reciso è il Ranunculus asiaticus. Viene prodotto nei seguenti colori: bianco, giallo, arancio rosa, rosso, salmone, viola. Il nome Ranunculus è il diminutivo della parola latina rana, in riferimento alle zone acquitrinose dove ha origine il fiore. Utilizzo Anche il Ranunculus ha il gambo molto grosso, delicatissimo e cavo, con andamento curvilineo in diverse direzioni e che va tagliato orizzontalmente. È assolutamente inadatto all’utilizzo nella spugna perché il gambo si lacera facilmente e inoltre farebbe fatica a bere producendo un rapido appassimento del fiore. Usatelo quindi per realizzare mazzi legati, con l’accortezza di non incidere i gambi con la raffia sintetica durante la legatura. Conservazione Per evitare eccessi di umidità togliete i fiori dal loro imbal-


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Ranunculus

laggio. Le foglie sono molto delicate e potrebbero facilmente danneggiarsi. Se il fiore rimane imballato a lungo aumenta molto il rischio di botrite. Togliete dal mazzo eventuali fiori infetti. Recidete la parte finale dello stelo. Non lasciate mai i fiori a secco perché sono delicatissimi, ma di lunga durata se ben trattati. Per mantenere l’acqua più pulita possibile usate del nutrimento per fiori recisi, il quale contrasterà anche l’ingiallimento delle foglie. Controllate regolarmente il livello dell’acqua perché il fiore ne ha bisogno molta. È fondamentale usare acqua pulita perché si possono verificare dei blocchi vascolari in seguito a infezioni batteriche. Tenere un alto tasso di umidità. Non esponete mai i fiori a correnti d’aria perché si disidraterebbero. La temperatura ideale per la conservazione è fra i 6 e gli 8°C. Se il fiore è conservato a temperature più alte lo sviluppo sarà molto più veloce.

IL CORSO CHE CERCAVI La Scuola d’Arte Floreale nasce nel 1995 a Milano per opera di Laura Grandi, diplomata fiorista presso la Scuola Internazionale Mastrofioristi, con l’obiettivo di formare professionisti nel settore del flower design e del wedding planning. Nelle sedi di Milano, in viale Lunigiana 15, e di Bornate, in provincia di Vercelli, corso Buozzi 8, si organizzano tutto l’anno corsi professionali individuali e personalizzati di floral design, tra cui quelli dedicati alle onoranze funebri, relativi alla lavorazione di fiori freschi, essiccati e artificiali e alla realizzazione di composizioni floreali e di piante. La Scuola d’Arte Floreale si conferma anche un luogo dove sperimentare e realizzare le idee compositive che nascono dallo studio, dalla documentazione e dalla costante ricerca di innovazione, grazie anche a importanti partner come Van der Plas (www.vdplas.com) a cui la scuola si rivolge per i fiori recisi. Per maggiori informazioni contattare Roberto Sangalli della Scuola d’Arte Floreale Milano tel. 02 66987150 - cell. 339 5080536 – Bornate (VC) cell. 3398962634 www.fioristaitaliano.it - info@artefloreale.com


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36 PRODOTTI

SEMPRE E SOLO SOLIDE CERTEZZE

Con Fratelli Grasso non si sbaglia mai: meccanica e prestazioni si uniscono a eleganza e innovazione. Sono solide certezze che contraddistinguono l’intera produzione, tra cui spicca il modello due porte su base Chrysler 300, qui in versione grigia. Un’autofunebre imponente e originale, dalle linee moderne e al tempo stesso capace di soddisfare anche i gusti più classici.


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Giovedì 5 aprile • ore 10.00 La Cremazione è la killer application per i cimiteri? • ore 14.00 La crescita della cremazione. Sfida o opportunità per l’impresa funebre? Venerdì 6 aprile • ore 10.00 Il Marketing funerario: elementi fondamentali • ore 14.00 Il Marketing funerario: piano pratico di azione Sabato 7 aprile • ore 10.00 Come affrontare il passaggio generazionale?

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SEMPLICI, MODERNE E PRATICHE

40 PRODOTTI

È quello che cerca un impresario per allestire una camera ardente: soluzioni moderne, belle e facili da montare e trasportare. Tra i vari prodotti presentati da Diemme, per esempio, troviamo i fondali in alluminio, semplici o nella versione double face. Inserendo un’immagine nell’anta centrale, colori e taglio geometrico del tessuto saranno abilmente coordinati con quelli delle ante laterali.

Roll up con meccanismo di fabbricazione italiana.

Camera ardente Conica bicolore. A destra, due modelli di fondale in alluminio.


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PRODOTTI 41

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42 RUBRICHE

ade in ITALY

PERCHÉ COMPRARE ITALIANO

Perché anche nel settore funebre l’Italia è un’eccellenza. Lo conferma Marco Ghirardotti, dal 2011 presidente di Assocofani, l’associazione italiana di produttori di cofani e accessori funebri.

«A

ssocofani raggruppa le più importanti aziende italiane di produzione del settore funebre. Le nostre aziende producono in Italia in maniera legale un prodotto che si trova sul mercato da anni e con continuità. I prodotti italiani si contraddistinguono da sempre per la loro fattura, la loro linea, il loro design e sono presi a esempio in tutto il mondo come prodotti da imitare. Questo vuol dire che anche nel settore funebre l’Italia è un’eccellenza. Perché comprare un prodotto italiano? Innanzitutto perché abbiamo una storicità. Chi ha sempre acquistato dalle nostre aziende ha avuto la ga-

ranzia nel corso degli anni che il prodotto che ha comprato è un prodotto valido, che ha sempre fatto ottimamente la funzione per il quale è stato utilizzato. Ricordo agli impresari che il loro lavoro è molto particolare, infatti hanno anche delle responsabilità da non poco in quanto facenti funzione di pubblico ufficiale e quindi responsabili legalmente, giuridicamente e penalmente davanti

alla legge e davanti alle famiglie dei dolenti di quello che fanno e di quello che hanno fatto nel corso degli anni passati. Quindi, a tutela del proprio lavoro, della propria professionalità e a garanzia ulteriore del proprio operato, il mio consiglio è quello di utilizzare prodotti forniti dalle nostre aziende manifatturiere italiane, delle quali conosciamo la loro storica professionalità e sappiamo dove producono, chi c’è dietro, cosa danno e soprattutto quali garanzie offrono. NORMATIVE E DISEGNI DI LEGGE I nostri prodotti, in particolare i cofani in legno e in zinco, sono realizzati seguendo scru-


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RUBRICHE 43

polosamente quanto indicato nel regolamento di polizia mortuaria attualmente vigente in Italia, il Dpr n. 285 del 1990, che se volete consultare o scaricare lo trovate in internet digitando semplicemente il nome nei motori di ricerca. All’interno di questo regolamento si trovano le indicazioni di legge riguardanti tutto quanto è pertinente alla materia della funeraria e del cimiteriale e che un bravo impresario dovrebbe assolutamente conoscere. Allo stato attuale sono stati presentati nelle due Camere del Parlamento ben quattro differenti disegni di legge: Rizzotti – Senato, Vaccari – Senato, Casati e Gasparini – Camera, Mandelli – Senato. È stata assegnata a una commissione interna al Parlamento (XVII Commissione Sanità) il compito di raggruppare e armonizzare i quattro disegni di legge e giungere a un disegno unico. Il problema è che i tempi amministrativi sono molto lunghi e le legislature troppo brevi. E quindi intanto si resta in attesa. REGOLAMENTI REGIONALI Le regioni in questi ultimi anni si sono dotate di regolamenti di polizia mortuaria propri, primi fra tutti la Lombardia, nel 2004, l’Emilia Romagna, il Ve-

neto e altre regioni a seguire. All’interno di questi regolamenti alcune norme hanno così di fatto portato delle modifiche in deroga a quanto stabilito dal Dpr 285/90, norme che però possono trovare la loro applicazione solo sul territorio di giurisdizione e che spesso non sono armonizzate con quelle delle altre regioni limitrofe. Il regolamento della Lombardia, una volta applicato, ha permesso un cambiamento all’interno del settore, per esempio autorizzando la creazione delle sale del commiato e delle case funerarie, l’affidamento delle ceneri ai famigliari e altre piccole cose che hanno portato innovazioni al servizio funebre. Questi cambiamenti “pilota” ora vengono anche

proposti nei quattro disegni di legge che vi ho citato. Non meno importante, ricordo agli impresari che dal 2014 esiste anche una norma Uni sulla fabbricazione dei cofani funebri in legno, la Uni 11520, norma volontaria che alcune regioni, come Friuli Venezia Giulia, hanno già reso obbligatoria e che prevede come devono essere costruiti i cofani funebri, come devono essere marchiati, con indicazione sia del luogo di produzione sia del produttore, e quali prerogative e caratteristiche tecniche gli stessi d e v o n o avere. Restando a disposizione per eventuali delucidazioni, colgo l’occasione per augurare a tutti gli impresari italiani un buon lavoro con un prodotto italiano!».


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46 COFANI

UN VOLTO CARICO DI EMOTIVITÀ

Numerose essenze, una sponda generosa, linee innovative. È il nuovo modello Zaffiro di Ferrari, che nella versione figurata colpisce per la sensibilità e l’emotività trasmesse dagli intagli unici e appositamente disegnati.

Zaffiro Madonna Ferrari • Tel. 0376 808901 • Fax 0376 88062 www.ferraricofani.it • ferrari@ferraricofani.it

TRA DUE ROSE

In profondo raccoglimento e gentile, il viso della Madonna è evidenziato da morbide linee che tendono poi verso l’alto per trasformarsi in due rose dal gambo lungo. Un raffinato disegno scelto per il cofano 735 Madonna, realizzato da Lavalle in larice per adornare la fascia centrale.

735 Madonna Lavalle • Tel. 0172 373013 www.lavallecofani.com • lavalle.cofani@gmail.com


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COFANI 47

MINIMO INGOMBRO

Eliminando le cornici perimetrali Lombarda ha realizzato un cofano che mantiene un ingombro esterno inferiore a 63 centimetri e conferma ampi spazi interni, proporzioni ed eleganza. Si tratta del modello Giada, disponibile in larice, mogano, frassino e rovere naturale e sbiancato.

Luca Ghirardotti

Giada Lombarda • Tel. 030 311402 • Fax 030 0946638 www.lombarda.info • lombarda@lombarda.info

ANGOLI VIVI E COPERCHIO PIATTO

Gli angoli vivi e il coperchio piatto sono le principali caratteristiche del modello qui presentato in frassino, ma disponibile anche in noce e larice. Un cofano raffinato, moderno e artistico per cui Melloni, non a caso, ha attribuito il nome Picasso.

Picasso Melloni • Tel. 030 6900687 www.mellonicofani.it • info@mellonicofani.it


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48 COFANI

SEMPRE INDISPENSABILE

Non può mai mancare in un’impresa un elegante e raffinato cofano liscio, indispensabile per soddisfare richieste e gusti differenti, grazie anche all’utilizzo di diverse essenze, come per il modello C50 Liscio di Menegardo, disponibile in yellow pine, esotico, mogano, frassino, rovere, ebiara ed ekop. Alessandro Menegardo

C50 Liscio Menegardo • Tel. 045 6450279 • Fax 045 6461910 www.menegardocofanifunebri.net

ELEGANZA CLASSICA

Frakè, larice e mogano sono le tre essenze pensate da Scacf e tra cui scegliere per il modello 29. Un cofano caratterizzato da linee classiche ed eleganti, che punta a sottolineare la semplicità anche con il delicato intaglio che adorna la fascia centrale.

Michela Sgoluppi

29 Scacf • Tel. 075 856328 • Fax 075 8560314 www.scacf.it • scacfalt@technet.it


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RAPPRESENTANTI 53

Quattro chiacchiere con...

Davide Formica cantante

adoro quasi tutta la musica, in particolare anni 80. Sono cresciuto con Michael Jackson e Madonna passando per Sergio Caputo... strano, vero?

squadra del cuore

Ascoli e Inter

sport

nel tempo libero il mio sogno

sono nato a il sotto il segno della vivo

vergine praticamente in auto

mi occupo di

distribuzione di cofani funebri, autofunebri e imbottiture

in queste zone

Sud Marche, Abruzzo e Molise

innamorato?

le more mantengono quello che le bionde promettono. Indovinate con chi sono finito io?

pregi e difetti

li lascio stabilire agli altri, però non credo di essere tanto male. Cerco di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno

la sveglia suona

alle 6, perché tra doccia, vestirsi e colazione passa quasi un’ora

ristorante

tutti quelli in cui si fermano i camionisti

piatto

bevanda

film programma TV colore

un buon timballo, come quello di mia mamma, e ovviamente le mitiche olive all’ascolana non dico mai di no a un buon vino rosso, meglio se Montepulciano d’Abruzzo Guerre Stellari e comunque tutto ciò che è fantasy non sopporto i reality adoro il blu e tutte le sue sfumature

appena posso mi faccio portare a spasso dal mio amore Honda Cbr ha quattro ruote, si chiama Lamborghini

vacanza ideale

caldo, possibilmente secco e dove non prenda il telefono. Anche se mi piace la mia Ascoli. C’è un detto: quando Ascoli era Ascoli, Roma era pascoli

epoca in cui ti sarebbe piaciuto vivere

mi piacerebbe vivere nel futuro, sono curioso di provare il teletrasporto di Star Trek

Ascoli Piceno 30 agosto

i motori, due e quattro ruote. Ovviamente tifoso Ferrari e Valentino Rossi

momento più drammatico giorno più bello numero fortunato

come contattarmi 377 1314894

quando sono stato operato di tumore il 19 settembre 2002 dal giorno dopo in avanti 19, ovviamente


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Il pensiero di...

56 RUBRICHE

Davide Veronese

Davide Veronese, socio amministratore dell’Agenzia Antonio Pirovano di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, e presidente del collegio nazionale dei garanti di Federcofit.

Autoreferenzialità e campanilismo bloccano nuovamente il legislatore in ambito funerario: Campania, Lombardia e Lazio i casi eclatanti.

A

l giorno in cui scrivo un altro anno è da poco trascorso e, come capita a molti, anche per il settore funebre è tempo di redigere il proprio personalissimo bilancio annuale. Purtroppo c’è da registrare quanto, come anche per il 2017, poco o nulla si sia concretizzato e come, anche in quei rari casi in cui pur quel poco si è smosso, meglio sarebbe stato nulla si fosso smosso: in Lombardia, dopo audizioni in Commissione, sudati e combattuti accordi tra le maggiori sigle sindacali, incontri, confronti e ritrattazioni, la Legge sulla Sanità, prima dello scioglimento del Consiglio, viene licenziata pressoché integralmente, ovviamente eccezion fatta per la parte attinente la disciplina del settore funebre. Nel Lazio, regione anch’essa in procinto di rinnovo del governo, manca a tutt’oggi uno straccio di legge in materia, con tutte le conseguenze che una tale latitanza porta con sé. In Campania, dove una legge, per quanto stringente, giaceva quiescente, il risve-

glio dal torpore del governo regionale ha innescato polemiche e aspre contestazioni da parte di un nutrito manipolo di operatori locali. Ma andiamo con ordine…

LOMBARDIA Il caso a me personalmente più vicino e, perciò, da me meglio conosciuto è quello lombardo. Onde evitare di perdere l’ennesimo treno, le maggiori federazioni si incontrarono e confrontarono per tempo, riuscendo a convergere su una posizione semplice, univoca, trasparente: requisiti minimi per poter operare; apertura grazie a un regime autorizzatorio e non tramite Scia; possibilità di ottemperare ai requisiti grazie alla pratica dell’avvalimento; requisiti crescenti per i cosiddetti centri servizi, sulla scorta dei contratti di avvalimento stipulati. Nulla sarebbe stato stravolto, ma molto sarebbe stato regolamentato. Ma con le posizioni divergenti, l’accordo svanì e ora


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RUBRICHE 57

ci ritroviamo con un pugno di mosche.

LAZIO In Lazio, invece, di legge sulla funeraria non se ne parlò, non se ne parla e, più che plausibilmente, se ne potrà parlare solamente dopo che la nuova giunta regionale sarà ben rodata, quindi non prima dell’anno a venire. In questo caso specifico, quindi, la mancanza di una legge non solo nazionale, ma anche regionale, che regolamenti il settore si fa sentire in maniera ancora più potente e pervasiva. Basti solo pensare che, senza l’adozione di specifiche preclusioni, è possibile per gli operatori funebri partecipare in prima persona ai bandi per la gestione delle camere mortuarie ospedaliere! CAMPANIA Circa la solerzia del legislatore, in questo caso, per lo meno sulla carta, nulla si può eccepire, dato che la legge regionale sulla funeraria data 2013.

Eppure era dal 2013 che mancavano quelle delibere attuative che, emanate solo sul finire di novembre dell’anno scorso, hanno sollevato un vero e proprio vespaio di polemiche. Se per alcuni aspetti si è provveduto da una parte a risolvere lacune significative e a dare un considerevole impulso alla professionalizzazione del settore, permettendo finalmente la realizzazione delle case funerarie, d’altro canto la Regione ha imposto requisiti così stringenti da mettere a serio repentaglio l’esistenza stessa della più parte degli operatori funebri campani, estromettendo di fatto la cosiddetta minore impresa dal nostro settore. Questi sono solo alcuni e fra i più eclatanti esempi di come i legislatori in Italia non si siano affatto mossi o, se pur si siano mossi, si sono mossi male e di come la mancanza di coesione e di intenti tra le federazioni non solo non rafforzi nessuno, ma anzi indebolisca l’intero comparto… speriamo che l’anno nuovo porti miglior consiglio!


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I PRIMI DIECI ANNI

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Dieci anni di attività appena festeggiati per il centro servizi funebri Pollino di Saracena, in provincia di Cosenza.

servizi funebri, siamo riusciti a raggiungere in pochi anni un ragguardevole numero di imprese funebri che hanno sposato il nostro progetto. Photo © Gabriele Tolisano

I titolari Biagio Di Leone e Vincenzo Di Pace.

QUAL È IL BILANCIO

DEI PRIMI DIECI ANNI?

Siamo molto soddisfatti di quello che siamo riusciti a creare in questi anni. È stata una vera e propria sfida perché sul nostro territorio c’era molto scetticismo intorno all’idea del centro servizi funebri. Ma con caparbietà, credendo pienamente nel nostro lavoro e nell’importanza del centro

LE CHIAVI DEL SUCCESSO Indubbiamente la tenacia e la voglia di portare avanti una nuova idea nonostante le difficoltà iniziali, credendo in un progetto ambizioso e allo stesso tempo aspettando con molta pazienza che l’idea della cooperazione prendesse corpo nelle coscienze degli impresari funebri. Siamo molto orgogliosi per essere riusciti a cambiare il modo di fare impresa funebre sul nostro territorio e creare una fitta rete di collaborazioni, fonda-

mentale per garantire servizi eccellenti in una terra come la nostra, fatta da tanti piccoli Comuni. Crediamo che abbia inciso parecchio anche il periodo storico in cui siamo nati. Se è vero che le famiglie vogliono spendere sempre meno per un servizio funebre, è anche vero che esigono sempre professionalità, qualità e precisione. E noi possiamo aiutare le imprese proprio a garantire un servizio eccellente alla propria clientela. COSA GARANTITE ALLE IMPRESE? Oggi possiamo vantare la col-

Photo © Gabriele Tolisano


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IMPRESE 59

laborazione con oltre 50 imprese di onoranze funebri sparse sul territorio calabrese, la maggior parte in provincia di Cosenza. A tutte le imprese che collaborano con il nostro centro servizi garantiamo personale altamente qualificato e autofunebri all’avanguardia. Oggi sul mercato esistono diversi costruttori di autofunebri e ognuno si differenzia per le caratteristiche e la qualità dei propri mezzi. E noi abbiamo scelto Pilato per dare ai nostri clienti ciò che per noi rappresenta il top del mercato. UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE Alle nostre famiglie, che ci hanno sempre supportato in

Photo © Gabriele Tolisano

questo ambizioso progetto, al personale che ogni giorno si fa apprezzare per la professionalità e la sensibilità, a tutti gli impresari funebri che credono in noi e con i quali ogni giorno collaboriamo con la massima

Photo © Gabriele Tolisano

Pilato • Tel. 0422 881298 • Fax 0422 887092 • www.pilato-spa.it • pilato@pilato-spa.it Centro servizi funebri Pollino • Saracena (CS) • Tel. 0981 34193

trasparenza e sincerità e al signor Diego, interlocutore per Pilato, che è riuscito a conquistare la nostra fiducia anche con i suoi modi gentili e mai invadenti.


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AGILE, PER SEMPLIFICARE Proprio come il simpatico animale, lo Scoiattolo di Olivetti è molto agile, perfetto anche in situazioni apparentemente complicate come le scale ripide e strette. Non sono infatti un problema grazie al sistema di frenaggio brevettato che si inserisce in modo automatico rilasciando il pulsante e riconosce automaticamente la fine dello scalino.

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PRODOTTI 61


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62 RUBRICHE

CIMITERI PRIVATI E REPARTI SPECIALI ALL’INTERNO DEI CAMPISANTI COMUNALI A

volte, tra impresari di onoranze funebri, specie fra quelli più facoltosi e abbienti si s-ragiona, in effetti spesso a sproposito, sulla possibilità di costruire e amministrare in proprio nuovi cimiteri, magari attingendo direttamente al capitale privato, per una nuova forma di business sul modello già sperimentato con successo negli Stati Uniti (ma difficilmente esportabile per le forti divergenze soprattutto giuridiche, pure in termini di garanzia per l’utente finale del servizio! E se il gestore fallisce, come è già capitato, quali tutele per il dolente?). Ci scrivono, allora, da un’imprecisata regione italiana con un invitante quesito. Quali pratiche e domande si devono inoltrare presso l’Ente Locale per un cimitero riservato esclusivamente alle sepolture dei musulmani, che secondo la loro regola religiosa devono avvenire solo per inumazione e pure senza la cassa, con il corpo avvolto nel solo sudario? La risposta è, in sé, semplice e perentoria:

questa fascinazione così estrema non è proprio praticabile perché in aperto contrasto con l’art. 824 comma 2 del Codice Civile il quale assoggetta i campisanti al regime dei beni demaniali (e si mediti sul significato profondo di demanialità, vocabolo derivato dal termine latino “dominium” e transitato nella lingua italiana attraverso il francese antico “demaine”) e nemmeno la più aggressiva normazione regionale, in un sincero slancio di liberalizzazione del settore funerario, potrebbe contravvenire a questa disposizione in quanto l’Ordinamento Civile art. 117 comma 2 lett. l) Cost, così come novellato nella sua ultima formulazione dalla Legge di Revisione Costituzionale n. 3/2001, è oggetto di riserva di legge unicamente statale, vale a dire che occorrerebbe una fonte del diritto di rango primario (Legge della Repubblica Italiana) per modificare addirittura il vigente Libro III del Codice Civile, dedicato alla proprietà, entrato appunto in vigore il 28 ottobre 1941. Accademicamente parlando, pure se ciò


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RUBRICHE 63

fosse anche ammissibile in diritto, con ogni probabilità l’ipotesi non si sosterrebbe dal punto di vista dell’iniziativa economica. Nel senso che, essendo questa libera, non potrebbe aversi la contraddizione secondo cui chi avvii scientemente (?) la conduzione di un sepolcreto sia obbligato a mantenerla senza limiti temporali (ciclica infatti è la funzione cimiteriale e la sua prosecuzione non ammette soluzione di continuità), a prescindere dai presupposti finanziari che siano necessari al buon andamento ricettivo della struttura, compresa, giustamente, la remunerazione dell’attività intrapresa e del denaro investito. Sotto un profilo meramente legale Ai sensi del combinato disposto tra gli artt. 337, 343 comma 1 e 394 del Testo Unico Leggi Sanitarie di cui al Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265, non esiste alternativa al sistema (per gli Enti Locali che dispongano di più impianti) cimiteriale comunale, in quanto istituzionalizzato, per la sepoltura dei defunti, con – forse – l’unica eccezione attualmente consentita

dalla Legge, seppur in via residuale (art. 104 comma 4 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285) dei cimiteri particolari ancora attivi, ma pur sempre realizzati prima dell’entrata in vigore del Regio Decreto n. 1265/1934, che il legislatore continua a vedere con una certa diffidenza, in quanto li subordina alla supervisione igienico-sanitaria dell’Autorità Amministrativa. Molto prima dell’avvento dell’attuale Codice Civile i cimiteri privati (anche “parrocchiali”, si veda a tal proposito, quale retaggio storicamente stratificato nella nostra tradizione, il Canone 1180 e il Canone 1240 e ss. dell’attuale Codice di Diritto Canonico varato nel 1983) erano espressamente annoverati dall’art. 107 del Regio Decreto 25 luglio 1892 n. 448 (secondo il quale “i cimiteri particolari esistenti o da costruirsi per uso di un gruppo di popolazione, di congregazioni, o di qualsiasi CARLO BALLOTTA

Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine Nazionale Giornalisti dell’Emilia Romagna, specializzato in giornalismo tecnico-amministrativo nel settore necroscopico, funerario e cimiteriale.

Ha conseguito diplomi e attestati partecipando a diversi seminari sulla polizia mortuaria e a giornate di studio sulle differenti leggi regionali emanate negli ultimi anni, focalizzandosi principalmente su pianificazione e gestione dei fattori produttivi in ambito cimiteriale, redazione e osservanza del regolamento comunale di polizia mortuaria e pianificazione cimiteriale.

Dal 2005 è parte del programma di aggiornamento e formazione per il settore funebre e cimiteriale condotto da diversi enti e ha frequentato, a più riprese, corsi di approfondimento su concessioni cimiteriali, operatività e sicurezza in cimitero, metodologia di azione nelle operazioni cimiteriali, protezione della privacy in ambito di polizia mortuaria e tutela delle opere di rilievo storico-artistico nella gestione cimiteriale.


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altra associazione civile o religiosa, sono sempre sottoposti alla immediata vigilanza dell’autorità comunale”), abrogato con l’entrata in vigore del successivo regolamento speciale di Polizia Mortuaria, approvato con Regio Decreto 21 dicembre 1942, n. 1880, il cui art. 82, peraltro nel testo confermato dall’art. 104, comma 4, del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, statuiva che “le cappelle private costruite fuori dal cimitero, nonché i cimiteri particolari, preesistenti alla data di entrata in vigore del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, approvato con Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265, sono soggetti, come i cimiteri comunali, alla vigilanza dell’autorità comunale”. Da questo breve excursus storico-normativo si evincono queste constatazioni di ordine generale: l’entrata in vigore del Codice Civile non ha impedito, almeno per il pregresso, la conservazione di un regime di titolarità dei cimiteri diverso da quello demaniale; oggigiorno, dunque, sono “tollerati” i cimiteri particolari purché anteriori al 24 agosto 1934, sui quali il Comune esercita, comunque, un potere di vigilanza. Il Codice del 1942, infatti, non ha comportato né la demanializzazione automatica di tali moderne necropoli, ancora sottratte al monopolio pubblico, né ha sancito l’impossibilità di un assetto proprietario differente, anche per eventuali ampliamenti. I cimiteri privati rappresentano un’incognita sotto il versante del loro inquadramento dogmatico… almeno per i puristi del diritto funerario. Sovente i loro rispettivi titolari e proprietari hanno essenza di enti ecclesiastici o di persone giuridiche private riconosciute ai termini dell’art. 12 Cod. Civile (oggi abrogato dall’art. 11 comma 1 lett. a) D.P.R. 10 febbraio 2000 n. 361), ma, altrettanto spesso, risulta quasi impossibile individuarne, con certezza, la personalità, specie quando il

loro momento originario risalga a epoche molto lontane nel tempo. La fattispecie storica e anacronistica (?) dei cimiteri privati o “particolari”, legittimi purché antecedenti all’entrata in vigore del T.U.LL.SS. – Regio Decreto n. 1265/1934 –, nemmeno, poi, così rarefatta, almeno in certe zone d’Italia, è regolata, in via del tutto straordinaria, dall’art. 104 comma 4 del D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285. Non si nasconde come tali sepolcreti non comunali costituiscano, spesso, un problema di non facilissimo approccio. Sia per la difficoltà di rinvenire i loro atti fondativi (dispersi negli abissi del passato?) sia perché la loro origine remota non sempre consente di aver estremamente chiaro il rapporto sussistente, senza, magari, poter disporre neppure degli elementi salienti per valutare se sia in presenza di un vero e proprio camposanto privato o di un semplice reparto speciale del cimitero in concessione a un ente (confraternita, congrega, corpo morale?), magari inglobato nel plesso cimiteriale divenuto, poi, comunale, talora anche per altre motivazioni contingenti e locali in cui, in modo frequente, giocano atteggiamenti scarsamente idonei a favorire un normale dialogo tra i diversi attori del sistema funerario e il conseguente esercizio delle potestà comunali in materia di vigilanza igienico-sanitaria e di accertamento della sussistenza dello Jus Sepulchri in capo agli aventi diritto… o presunti tali. In genere, quando i titolari di questi sepolcreti sono enti ecclesiastici tali controlli sono più facili, anche in relazione al processo di riordino che ha interessato, appunto, quest’ultimi come risultato finale delle revisioni del Concordato tra Chiesa Cattolica Romana e Stato Italiano firmato il 18 febbraio 1984 (e si veda, nel dettaglio, la Legge 20 maggio 1985 n. 222) da cui emerge come essi debbano esser riconosciuti titolari della personalità giuridica ai fini civili.


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Per altro occorre, comunque, rapportarsi all’atto costitutivo, allo statuto dell’Ente e all’ordinamento interno ai fini del rilascio delle autorizzazioni alla sepoltura (ex art. 102 D.P.R. n. 285/1990) dovendo la competente autorità comunale acclarare, caso per caso, se esista o meno lo Jus Sepulchri quale titolo di accoglimento del defunto in quella determinata e atipica destinazione. L’omissione di tale obbligo insuperabile da parte del preposto ufficio comunale implica il suo determinante concorso nella violazione della norma di cui all’art. 340 Testo Unico Leggi Sanitarie (= divieto tassativo, assoluto e categorico, in quanto dettato da norma di ordine pubblico inderogabile, di dar sepoltura in luogo diverso da un cimitero… a questo punto pubblico o autorizzato dal Comune) oltre a una grave infrazione ai doveri disciplinari. Impiantare ed esercire ex novo un cimitero privato (e su quale base soppesare, poi, i titoli di accoglimento ex art. 50 o, a questo punto, 102 D.P.R. n. 285/1990, valido proprio per ponderare il diritto di sepolcro in una qualsivoglia sepoltura privata nei cimiteri, ancorché comunali) non è pertanto possibile. Ma la Legge contempla un altro ragionevole rimedio per assecondare le comprensibili istanze, soprattutto di comunità straniere, strutturate e caratterizzate da una forte identità religiosa e culturale: si tratta dei cosiddetti “reparti speciali” posti all’interno dei cimiteri e destinati alla sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da quello cattolico, espressamente autorizzati dall’art. 100 dell’attuale Rego lamento Nazionale di Polizia Mortuaria e, come tali, separati dagli altri campi destinati

alla sepoltura, quale che sia la tecnica di seppellimento (tumulazione o inumazione) prescelta, tenendo ben presente che tali collettività organizzate possono rientrare, secondo il loro carattere, tanto nell’ambito dei semplici soggetti “privati” quanto in quello degli “enti”, persone giuridiche, siccome sussistono entrambe le fattispecie in esame. Sia le sepolture private (tumuli o campi d’inumazione dati in concessione) sia i reparti speciali devono necessariamente rinvenire preliminare riscontro nell’ambito dei piani regolatori cimiteriali, aspetto che costituisce pre-condizione di legittimità perché il Comune possa procedere alle concessioni. Non si tratta di un’affermazione astratta e solo di principio, ma coerente con la previsione del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria, specie laddove (art. 59) si stabilisce come, ai fini del dimensionamento dell’area cimiteriale, non vadano computati gli spazi riservati a determinati interventi (realizzazione di manufatti diversi), sostanzialmente per finalità diverse dall’inumazione in campo comune e che trova testuale riscontro nell’art. 91 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285. Si rammenta come – ad oggi – ope legis, solo le persone professanti il credo ebraico, in virtù dell’art. 16 Legge 8 marzo 1989 n. 101, a livello nazionale, stante l’art. 8 Cost., vedano riconosciuti i diritti di perpetuità delle inumazioni. Le fosse di terra scavate in lotti di terreno dati in concessione per 99 anni (dopo di che si provvede al rinnovo d’ufficio senza margini di discrezionalità alcuna) non sono, infatti, soggette ai normali turni di rotazione ordinaria, solitamente decennali, ma la materia è in continuo divenire… vi terremo, pertanto, aggiornati!


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METODOLOGIE E APPLICAZIONI Sempre più importante e diffusa anche nel nostro Paese, la tanatoestetica è una preziosa opportunità per rendere il più presentabile possibile l’aspetto del defunto, per un ultimo e dignitoso saluto. Ma non tutti sanno o pensano che dietro questa pratica ci sono professionisti che hanno studiato e continuano ad aggiornarsi con corsi dedicati.

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entre la tanatoprassi, l’insieme delle tecniche utilizzate per la conservazione della salma, è una pratica non ancora in uso in quanto non consentita per legge nel nostro Paese, assume invece un ruolo sempre più importante la tanatoestetica, che a volte necessita però ancora di alcuni chiarimenti in merito alla sua applicazione e alle metodologie utilizzate. È una tecnica di trattamento del corpo del defunto che consente – principalmente attraverso un’accurata pulizia e una cosmesi del viso effettuata con prodotti appositi – di presentare alle famiglie il proprio caro nel modo più naturale possibile e senza alterarne la fisionomia. Sono ancora troppe

le persone che pensano, purtroppo, che sia un servizio superfluo, a volte persino inutile. Ma non è assolutamente così e nei miei anni di lavoro nel campo della funeraria ho constatato che esiste e permane invece una certa necessità da parte delle famiglie di dare un ultimo e dignitoso saluto alla persona cara. E l’impresario che condivide questo pensiero e coglie questa necessità ha anche la consapevolezza che non si può rimanere attaccati a radici formate da nulla, quel nulla che porta il settore funebre a uno stallo ormai calcificato, fatto di servizi funebri che a volte possono risultare mediocri o privi di personalità.


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SPAZIO AI PROFESSIONISTI Nella quotidianità di un’impresa possono capitare, anche contemporaneamente, due decessi molto differenti. Per esempio, quello di una persona di una certa età, deceduta tra l’amore di una famiglia, e quello di una persona deceduta per fatalità, magari per incidente stradale. Senza scendere nei dettagli è possibile immaginare in che condizioni differenti si possano trovare i corpi. Ma come si comporta in questi differenti casi un’impresa? Apparentemente nello stesso modo almeno per quanto riguarda l’organizzazione e l’esecuzione del servizio funebre. Ma sappiamo che si tratta di due casi davvero differenti. Nel primo decesso abbiamo di fronte una famiglia consapevole da ormai un po’ di tempo che, di lì a poco, avrebbe perso il proprio caro. Per l’altra famiglia, invece, è una morte improvvisa e inaspettata. L’impresa incaricata delle esequie, quindi, deve pensare proprio a questo, al fatto che la famiglia molto probabilmente non è neppure riuscita a salutare il proprio caro per l’ultima volta ed è necessario un intervento per curare l’aspetto del defunto e renderlo il più presentabile possibile. La tanatoestetica si conferma una preziosa possibilità che a volte non viene data non tanto per mancanza di voglia, ma soprattutto per mancanza di conoscenze. È invece quello che riusciamo a fare noi tanatoesteti! È importante quindi affidarsi a professionisti di questo particolare campo della funeraria che a volte possono contribuire anche ad accrescere il pregio un’impresa. Un’impresa che vuole dare qualità al proprio servizio funebre anche scegliendo professionisti che hanno studiato e con i quali confrontarsi per crescere insieme.

SALVATORE MANOLA

Esperto di tanatoestetica, ha studiato all’estero frequentando corsi di tanatoestetica e principi base di tanatoprassi, tra cui il Curso de Tanatopraxia presso l’Universidade Federal de Minas Gerais in Brasile e diversi corsi di perfezionamento in Inghilterra e Scozia, con il superamento di esami e prove pratiche. In Italia ha seguito il corso di formazione di tecnico di sala autoptica presso diverse strutture ospedaliere di Milano e corsi di psicologia focalizzati soprattutto sul tema della morte e dell’elaborazione del lutto. Interessato anche ad altre religioni, è costantemente aggiornato sulle metodologie e il trattamento delle salme nei riti buddisti, musulmani, ortodossi ed ebrei. Gli studi e la pratica nel campo della tanatoestetica hanno portato allo sviluppo di collaborazioni con diverse imprese di onoranze funebri. Autoptical Service - cell. 389 6016759 anubifuneralservice@gmail.com


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GIOVANI E LAVORO, NUOVE OPPORTUNITÀ

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Buone notizie per gli impresari funebri e i giovani lavoratori che desiderano inserirsi nel settore: il 2018 segna l’inizio di una serie di vantaggi sia per il datore di lavoro sia per i dipendenti.

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i chiama bonus assunzioni giovani 2018 ed è una delle misure dirette a incentivare la stipula di nuovi contratti stabili. Introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, consiste in uno sgravio sui contributi pari al 50% ovvero al 100% nel rispetto di determinati requisiti per un periodo pari a tre anni. L’importo dell’agevolazione a cui avranno diritto i datori di lavoro che assumeranno giovani al di sotto dei 35 anni con contratto a tempo indeterminato sarà quindi pari a un massimo di 3.000 euro all’anno, che salirà a 8.000 euro circa in caso di bonus del 100% sui contributi dovuti. I giovani italiani che non hanno mai avuto un rapporto d’impiego stabile, quindi un contratto a tempo indeterminato, potranno essere assunti dalle imprese italiane con lo sgravio contributivo del 50% per i primi tre anni di contratto a tutele crescenti. E tale incentivo sarà struttu-

rale, quindi fisso. Il diritto a beneficiare del bonus sui contributi per le assunzioni di giovani è riconosciuto ai datori di lavoro che stipulano contratti stabili a tutele crescenti a tempo indeterminato. Lo sconto sui contributi previdenziali è riconosciuto anche nei casi di prosecuzione a partire dall’1 gennaio 2018 di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, indipendentemente dall’età anagrafica del lavoratore alla data della prosecuzione. Ed è esteso anche nei casi di conversione di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato, nel rispetto dei requisiti anagrafici richiesti al lavoratore. REGOLE PER I DATORI DI LAVORO La Legge di Bilancio 2018 stabilisce regole precise per i datori di lavoro che intendono beneficiare del bonus per le nuove assunzioni di giovani: • nei sei mesi precedenti l’as-

sunzione non devono aver effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero licenziamenti collettivi; • il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore assunto beneficiando del bonus o di un lavoratore impiegato nella medesima unità produttiva e inquadrato con la medesima qualifica del lavoratore assunto con l’esonero, effettuato nei sei mesi successivi alla predetta assunzione, comporta la revoca dell’esonero e il recupero del beneficio già fruito; • in caso di revoca del bonus a un datore di lavoro non comporta la perdita del diritto a beneficiare dell’incentivo ad altri datori di lavoro privati che intendono assumere il lavoratore. In merito all’ultimo punto, la Legge di Bilancio 2018 stabilisce che nel caso di parziale fruizione dell’esonero da parte di un datore di lavoro, per il lavoratore assunto nuo-


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vamente da un’altra impresa è riconosciuto il diritto a beneficiare della quota di sgravio per il periodo residuo indipendentemente dall’età anagrafica del lavoratore. LIMITE D’ETÀ DEI LAVORATORI I datori di lavoro privati potranno beneficiare del bonus assunzione del 50% e del 100% in casi specifici per i contratti stabili nel rispetto dei seguenti limiti di età: • per l’assunzione di giovani under 35 per tutto il 2018, a patto che non siano mai stati titolari di contratti a tempo indeterminato; • per l’assunzione di giovani fino a 29 anni a partire dal 2019. Sui limiti di età dei lavoratori potrebbero essere inserite ancora novità con l’approvazione della Legge di Bilancio 2018. IMPORTO E DURATA DELLO SGRAVIO CONTRIBUTIVO

L’importo massimo dello sgravio contributivo per i datori di lavoro sarà pari a 3.000 euro all’anno e per tre anni, innalzato a 8.000 euro nel caso in cui il bonus assunzione giovani sia riconosciuto nella misura del 100%. Attualmente, nella bozza della Legge di Bilancio 2018 si legge che l’esonero dai versamenti dei contributi previdenziali è riconosciuto nella misura del 50% per un massimo di 36 mesi per i contratti a tempo indeterminato e nelle regole sopra descritte. Lo sgravio contributivo è invece riconosciuto ai datori di lavoro nella misura del 100% dei contributi previdenziali, a esclusione dei premi e contributi Inail, ai datori di lavoro privati che assumono, entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che hanno svolto presso il medesimo datore attività di alternanza scuola-lavoro.

LA PAROLA ALL’ESPERTO

GIOVANNI VEGGIOTTI

Conseguita la maturità classica presso il Liceo Lagrange di Vercelli, si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Pavia. Da allora è inserito in un primario studio legale di Milano che conta corrispondenti in tutta Italia e che tratta materie di diritto civile, bancario e fallimentare. Ha all’attivo diverse e positive collaborazioni con professionisti del settore funebre, dai quali è stato da subito apprezzato. Se avete domande o volete sottoporre un vostro caso a Giovanni Veggiotti, contattatelo allo 02 83641807 oppure via mail a giovanni.veggiotti@gmail.com


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g n i h c C oa

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TRE ERRORI CHE IL BRAVO IMPRESARIO NON COMPIE MAI

Non esiste l’impresario perfetto, ma esistono bravi professionisti con regole imprescindibili nello svolgere il proprio lavoro e, seppur vicini alla perfezione, qualche volta possono incappare nelle imperfezioni. Qualunque sia il modello professionale a cui ti ispiri, che sia un tuo avo o l’idea di come vorresti essere al massimo delle tue potenzialità, spero che queste mie parole possano esserti utili o di ispirazione. Errore numero 1 Non registrare la soddisfazione dei clienti Può sembrarti banale, ma molti impresari non se ne preoccupano o non sanno come poterlo fare in maniera efficace. Sono sicurissimo che le persone soddisfatte del tuo servizio siano state tante e sono altrettanto sicuro che tu ne vada fiero.

Ma è importante chiederlo, tenendo sempre ben presente che esistono momenti più opportuni di altri per farlo. Al termine della cerimonia, al momento di congedarsi, è sicuramente molto apprezzato rivolgere alla famiglia domande quali, per esempio: è andato tutto bene? Possiamo fare altro per voi prima di andarcene? Ma può anche essere utile procurarsi un questionario, che puoi far realizzare da esperti oppure farlo da te, e chiederne la compilazione in un secondo momento. Sono sicuro che, se non l’hai mai fatto, potrai raccogliere dati che evidenziano i punti di miglioramento e un cliente

soddisfatto. Errore numero 2 Poca scelta Un errore che ho più volte riscontrato nelle imprese è il mancato aggiornamento dei cataloghi, spesso abbinato a un’esposizione non sufficientemente ampia. Se pensiamo ai modelli di cofani, per esempio, non solo possiamo individuarne di tipologie diverse, ma riscontriamo anche per uno stesso modello preferenze divere legate all’area geografica. Avere una ricca esposizione, selezionando un’ampia varietà di modelli tenendo conto della diversità degli stessi, aiuta indubbiamente il tuo


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Il coaching è una strategia di formazione che consente di migliorare le performance e raggiungere gli obiettivi di maggior valore attraverso la scoperta e lo sviluppo delle personali potenzialità.

Gabriele Grasso Sono un coach con due certificazioni internazionali ottenute dalla società americana di programmazione neurolinguistica (PNL). Il coach (termine inglese che nel mondo dello sport indica l’allenatore) è un professionista che “allena” i propri clienti a un continuo e costante miglioramento. Mi rivolgo al mondo della funeraria con un programma di coaching dedicato alle imprese di onoranze funebri.

cliente a trovare quello giusto per i propri gusti e la cerimonia che si sta organizzando. L’importante è che, indipendentemente dal prezzo, sia sottolineata la qualità che contraddistingue tutti, magari con una vetrofania che garantisca l’utilizzo di prodotti made in Italy. E per i dettagli, indispensabili per la cerimonia, è sempre utile seguire il cliente e aiutarlo nella scelta più adatta cercando, senza naturalmente sembrare frettoloso, di decidere in un tempo abbastanza breve. Per quanto i tuoi uffici siano accoglienti e calorosi, difficilmente il cliente ha voglia di fermarsi a lungo, mentre necessita invece spesso di un tuo consiglio esperto per essere più sicuro della scelta fatta. Errore numero 3, il più imperdonabile di tutti Abbandonare il cliente Il cliente ha bisogno della tua presenza e di poterti chiedere aiuto o conforto quando ne sente il bisogno. E forse chi dispone di una

casa del commiato è più avvantaggiato. Il 70% delle persone che intervisto si sente abbandonata dall’impresa e questo è sicuramente un dato su cui riflettere. Quante volte mediamente vai ad assicurarti che la camera ardente sia disposta al meglio, quante volte nell’arco della veglia controlli che stia andando tutto bene per poter prevenire eventuali criticità? Se lo fai regolarmente, sei sempre tu o mandi anche i tuoi collaboratori? Troppo spesso gli impresari non fanno regolare visita alla famiglia o costringono a interfacciarsi con persone sempre diverse, che può essere motivo di ulteriore stress. E tu cosa fai per non far sentire il tuo cliente abbandonato?


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DUBBI E CERTEZZE a

g o l o c i s p a l l e d Il consiglio

Laureata in psicologia presso l’Università Cattolica di Milano e abilitata alla professione di psicologo, la dott.ssa Monica Fiocchi è regolarmente iscritta all’Albo dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. Attualmente si occupa di sostegno psicologico, supporto emotivo e potenziamento delle abilità individuali di problem solving, rivolgendosi soprattutto ad adulti che presentano sintomi depressivi e ansiosi, una bassa autostima e difficoltà nella gestione dello stress. cell. 347 3090216 - monicafiocchi@icloud.com

COME ESSERE UN BUON LEADER

Sicuramente molti di voi, a capo di un’impresa, piccola o grande che sia, si saranno chiesti quale sia il modo più funzionale per poterla gestire, coordinando e portando le persone che lavorano al suo interno a sentirsi gratificate e appagate, in vista di un obiettivo sovraordinato rappresentato dal profitto aziendale.

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toricamente i primi studi si sono focalizzati su tratti e caratteristiche di personalità che un leader, per essere considerato tale, doveva possedere per avere successo. Poi, con il tempo, è stata riconosciuta l’importanza di altre variabili, come la situazione contestuale e gli obiettivi del gruppo. Oggi, quindi, la maggior parte degli psicologi sociali ritiene che l’efficacia di una leadership dipenda principalmente dall’interazione fra le caratteristiche del leader e dalla situazione in cui egli si trova a esercitare il suo ruolo (Kaneklin e Gozzoli, 2015). Voglio presentarvi le principali teorie che spiegano la leadership come una caratteristica di personalità e, sull’altro versante, quelle che

fanno riferimento alla situazione in cui un leader opera. Tre stili di leadership Tra le teorie di personalità, Lippitt e White (1943) individuano tre stili di leadership: • Autocratico: il leader assume tutte le decisioni senza dare spiegazioni ai membri del gruppo di lavoro. Il rispetto di esse viene ottenuto tramite la coercizione (sanzioni, punizioni). Tutto ciò comporta una buona produttività, ma può dare origine a manifestazioni di aggressività nei dipendenti che, scontenti, non si sentono motivati e presi in considerazione. • Democratico: le decisioni di maggior rilievo


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vengono prese con la partecipazione del gruppo, anche se il leader rimane il responsabile ultimo delle scelte. I membri, che per l’appunto sono partecipi ai processi decisionali, si sentono presi in considerazione dal leader e parte attiva del processo lavorativo. Di conseguenza, maggiormente motivati. Ciò determina forme di comunicazione positiva all’interno del gruppo, un ambiente sereno e una buona produttività. • Permissivo: prevede un’ampia autonomia dei membri del gruppo che sanno esattamente quali sono i loro compiti e come questi vanno svolti. La partecipazione del leader è ridotta al minimo, il quale interviene solamente se sollecitato, anche se rimane il responsabile delle decisioni assunte. Questa tipologia di leadership può comportare una produttività bassa, un clima caotico e convulsivo. Due diverse modalità Nel 1950 Bales individua, invece, due diverse modalità di fare il leader: • Orientata al compito: il leader ha conoscenze ed esperienza di tipo tecnico rispetto al compito assegnato al gruppo. Partecipa quindi alle attività di gruppo ed è efficiente nel programmare e organizzare il lavoro con il fine principale di realizzare l’obiettivo assegnato al gruppo. • Socio-emotiva: il leader è dotato di ottime capacità di espressione. È in grado di risolvere i conflitti, ascoltare i membri del gruppo, comprendere i loro bisogni e valorizzare il lavoro svolto. Questo tipo di leader garantisce un clima armonioso poiché interessato ai rapporti interpersonali. In questo caso, l’adeguatezza di una forma di leadership dipende dal contesto. Per esempio, in alcune organizzazioni con attività fortemente autonome e creative può essere più adatta la leadership socio-emozionale, mentre in altre caratterizzate da attività ripetitive e

indirizzate ai risultati può essere più efficace una leadership orientata al compito. La leadership trasformazionale Infine, la leadership trasformazionale individuata da Burns considera i leader individui che stimolano le motivazioni dei membri del gruppo per raggiungere adeguatamente gli scopi. Tale tipologia di leadership si distingue da quella orientata al potere perché è legata ai bisogni dei singoli ed è attenta alle loro potenzialità. In una conduzione aziendale di questo tipo sono presenti valori, prospettive etiche e scopi a lungo termine. Tra le teorie situazionali, le più rilevanti risultano essere: • Teoria della contingenza di Fielder (1965): l’efficacia di un leader dipende dalla presenza di tre fattori contingenti (il livello di accettazione del leader da parte dei membri, il grado di precisione e chiarezza con cui sono definiti gli obiettivi da raggiungere e il potere del leader derivante dalla sua autorità formale) • Teoria transizionale di Hollander (1958; 1964): le relazioni tra leader e i membri del gruppo si sviluppano e si mantengono tramite lo scambio reciproco di risorse. Come il leader, anche i membri del gruppo sono parte attiva del processo di leadership in quanto hanno percezioni e valutazioni del proprio leader, avanzano richieste e oppongono resistenze. L’aspetto centrale di questa teoria si basa sulla concezione che il leader non può esistere senza il riconoscimento da parte dei propri subordinati, così definiti dall’autore, a cui viene riconosciuto dunque un ruolo attivo e fondamentale per l’esistenza stessa della leadership. Il termine stesso transazione indica un processo in cui, attraverso la relazione e il reciproco scambio, il leader arriva a conquistare la credibilità, la fiducia e la stima dei membri del gruppo.


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Continua il nostro viaggio alla scoperta delle autofunebri utilizzate in passato dagli impresari italiani. In ogni numero vi presentiamo alcuni modelli grazie all’analisi di Marco Sambataro, modellista ed esperto di autofunebri d’epoca. INVIACI LE FOTO DELLE TUE AUTO D’EPOCA E LE PUBBLICHEREMO GRATUITAMENTE:

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Trasformazione su base Buick berlina del ‘35.

Narzole, in provincia di Cuneo, si trova l’impresa Antonione, dove il signor Renato ha intrapreso la professione di impresario nel 1957 acquisendo l’attività fondata nel 1940. Era un momento di notevole ripresa post bellica per l’Italia, che si rialzava ricostruendo e iniziando il positivo periodo che sfocerà negli anni Sessanta con il boom economico. L’impresa Antonione continua a crescere mantenendo nel tempo un ruolo di importante presenza sul territorio e oggi è gestita dal figlio Giuseppe, che desidero ringraziare per le interessanti immagini che ci ha gentilmente inviato. Prima su tutte, troviamo una vettura americana del periodo anteguerra trasformata localmente in autofunebre. Si tratta quasi sicuramente di un mezzo arrivato in Italia forse a seguito delle truppe americane o forse semplicemente importata dopo la guerra. È una Buick berlina modello 57 del 1935, mossa da un poderoso motore 8 cilindri a benzina di circa 4000 cc. La vettura venne tagliata dopo il sedile anteriore e chiuso l’abitacolo come era consuetudine nel dopoguerra per trasformare molte berline in autofunebri o camioncini. La parte posteriore, grazie alla presenza del telaio separato a longheroni, venne ricreata da qualche artigiano locale con un notevole lavoro di ebanisteria. Da notare la classica struttura a baldacchino con colonne in legno, visi di putti agli angoli del tetto e i quattro pennacchi decorativi in piume di struzzo. Presenti gli immancabili cordoni per l’accompagnamento da parte dei parenti, il tutto ben rappresentato in questa bella foto durante un funerale.

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