Tecnica 2/2019

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Anno 27 N. 2 Febbraio 2019 Copia omaggio (euro 2,50)

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FEBBRAIO 2019


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FEBBRAIO 2018

PRODOTTI

Anno 27 N.

2 Febbraio

2019 Copia

omaggio (euro

ARTICOLI DOVE I PROTAGONISTI SONO I PRODUTTORI E LE IMPRESE DI ONORANZE FUNEBRI.

IMPRESE

CASE FUNERARIE

TECNICA ED INFORMAZIONI DALLE AZIENDE

Anno 27 • n. 2 • Febbraio 2019

AZIENDE

ATTUALITÀ

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Mensile inviato gratuitamente a tutti gli operatori del settore. edito da:

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NEWS E APPROFONDIMENTI SULLE TEMATICHE CHE INTERESSANO E COINVOLGONO L’INTERO SETTORE.

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tanatoestetica

RUBRICHE CONTRIBUTI, OPINIONI E RISPOSTE DI ESPERTI E PROFESSIONISTI. arte floreale

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musica

LA PAROLA ALL’ESPERTO IL COACHING

IL CONSIGLIO DELLA PSICOLOGA

Chiuso in redazione il 14-12-2018

AUTO STORICHE

il fiscalista per voi


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L’INNOVAZIONE CHE PIACE! Un altro modello firmato Ellena, una quattro porte E 513, è stato scelto dall’impresa Sant’Andrea di La Spezia, sempre alla ricerca di modelli innovativi e moderni.


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il parco auto. «Non è il primo modello che scegliamo da Ellena, che da tempo apprezziamo proprio per la capacità di dare sempre un tocco di eleganza e modernità alle soluzioni che propone, senza dimenticare la parte tecnologica e dell’allestimento interno», afferma Giulio presentandoci la nuova E 513, la quattro porte realizzata su meccanica Mercedes-Benz e scelta di colore grigio.

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uello dei modelli di autofunebre Ellena è uno stile moderno e innovativo per l’impresa Sant’Andrea di La Spezia. Lo stesso stile che Giulio Maggesi ha scelto e continua ogni giorno a scegliere per la propria impresa di onoranze funebri, sia per quanto riguarda la sede e l’arredamento sia per gli accessori e tutto quello che è indispensabile per rendere un servizio funebre completo. E con questo si intende anche

ESPERIENZA CHE FA CRESCERE L’impresa Sant’Andrea è stata fondata da Roberto Maggesi nel 2009, dopo un’esperienza di oltre 30 anni nel settore funebre. Un’esperienza che non solo ha permesso di far crescere in modo continuativo la propria impresa, ma che ancora oggi è un grande valore per il figlio Giulio che da alcuni anni gestisce l’attività di famiglia. «Portare avanti l’impresa è per me motivo di grande orgoglio


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e ancora oggi i consigli di mio padre sono fondamentali per continuare a dare alle famiglie il giusto supporto in ogni fase della cerimonia funebre», conclude Giulio. «Il compito di un impresario è infatti quello di consigliare, in un momento molto delicato per il dolente, ed essere una guida che, in modo professionale, si occupa anche di tutte le pratiche burocratiche, indispensabili per la cerimonia funebre».

Sotto, la nuova E 513 di Ellena e, sopra, Giulio Maggesi, titolare dell’impresa Sant’Andrea insieme a un dipendente all’interno della moderna sede di La Spezia.

Ellena • Tel. 0175 217576 • Fax 0175 477167 • Cell. 335 6244655 • www.ellenafuneralcar.com • info@ellenafuneralcar.com Onoranze funebri Sant’Andrea • La Spezia • Tel. 0187 778070


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VALORI E FAMIGLIA

La condivisione dei valori e degli obiettivi comuni è uno dei punti di forza dell’impresa Giorgio Testa di Selargius, in provincia di Cagliari, guidata dai fratelli Sandro, Daniele e Cristina.


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Sandro Testa impegnato alla scrivania e, sotto, insieme al nipote Gianmaria nella sede di Selargius, in provincia di Cagliari.

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orta il nome del suo fondatore l’impresa Giorgio Testa, nata negli anni Settanta e operativa soprattutto sul territorio di Cagliari e del Medio Campidano. I figli Sandro, Daniele e Cristina – anche con l’aiuto di Maurizio, marito di Cristina, e dei dipendenti – gestiscono questa consolidata realtà che ha, tra i punti di forza, proprio la famiglia, che continuando a innovare e crescere porta avanti gli ideali e il progetto iniziale. A partire da Ida Porcu, madre dei titolari e moglie del fondatore, un’importante presenza e un prezioso sostegno anche per le nuove generazioni, i nipoti Davide, Gianmaria e Andrea.

I PRODOTTI GIUSTI L’agenzia si avvale di una fioreria all’interno della sede di Selargius, in provincia di Cagliari, e di un ulteriore punto vendita sempre in città.


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Sandro Testa accanto all’espositore di prodotti Caggiati. A destra, Gianmaria Testa nel reparto fioreria.


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«Quello dei fiori è un servizio molto importante e negli anni abbiamo continuato a specializzarci per offrire decorazioni adatte a soddisfare tutte le richieste, dalle composizioni più coinvolgenti a quelle meno impegnative e più versatili, soprattutto per le dimensioni più ridotte», afferma Daniele Testa. «A nostro parere l’impresa deve essere il vero punto di riferimento per la famiglia e aiutarla nella scelta di tutto quello che sarà necessario, perché possa poi essere soddisfatta di come ha onorato il proprio caro. E gli accessori a marchio Caggiati rientrano nella nostra offerta di prodotti di qualità per un servizio studiato nei minimi particolari. Siamo clienti storici e, grazie anche all’assortimento proposto, è sempre stato semplice per noi avere i prodotti giusti da offrire».

Il marchio Caggiati è presente da sempre nell’impresa Giorgio Testa, oggi gestita dai fratelli Sandro, Daniele e Cristina.

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PRODOTTI 13

SENZA BARRIERE

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er molte famiglie il vetro sopra il cofano funebre è una barriera che aumenta il distacco e non consente il contatto visivo con il proprio caro. Per questo Olivetti ha pensato alla versione Sprint del minifrigo F1, che nelle diverse versioni e anche in inverno, quando gli ambienti sono riscaldati, garantisce l’esposizione della salma in totale sicurezza.

Olivetti • Tel. 0522 875165 • Fax 0522 875319 • www.funerolivetti.com • info@funerolivetti.com


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MAI PER CASO La scelta di un nuovo mezzo non avviene mai per caso e spesso l’impresario è colpito da un modello che ritiene adatto per il servizio che vuole offrire alle famiglie. È successo a Ignazio Pireddu dell’impresa La Sulcitana di Carbonia, in provincia del Sud Sardegna.

L’

acquisto dell’ultimo modello di autofunebre da parte dell’impresa La Sulcitana può sembrare avvenuto quasi per caso. Ma in realtà non lo è. Il titolare Ignazio Pireddu conosce infatti

molto bene Pilato, alla quale si è già rivolto in passato per rinnovare il parco auto. Durante una trasferta per aggiornamento professionale nelle regioni del Nord Italia, complice anche un appunta-

Ignazio Pireddu insieme alla figlia Alessia accanto alla GrandAurora 4 posti su base Jaguar XF di Pilato.


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mento non confermato, decide di passare nella sede di Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso, con un collega. E sceglie la GrandAurora 4 posti su base Jaguar XF. ÂŤCome potevo non restare col-

pito da questo modello? Ha un’estetica davvero innovativa che ho trovato perfetta per

il tipo di servizio che voglio offrire alle famiglieÂť, commenta Ignazio Pireddu, che ha scelto


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un’originale tinta blu. IL COMPITO DI ACCOMPAGNARE L’impresa La Sulcitana è presente dal 1994 a Carbonia, in provincia del Sud Sardegna, e nasce dall’espansione di

un’impresa presente nella zona più settentrionale dell’Ogliastra. Oggi è gestita da Ignazio Pireddu, che da oltre 4 anni si avvale anche dell’aiuto della figlia Alessia. Alla sede princi-

pale si è aggiunta quella di San Giovanni Suergiu, entrambe con spazi dedicati all’accoglienza delle famiglie e all’esposizione degli accessori e di tutto quello che deve essere scelto per lo svolgimento del


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Alcuni particolari del modello GrandAurora 4 posti su base Jaguar XF scelta dall’impresa La Sulcitana in un’originale tinta blu.

servizio funebre. «Il nostro compito è accompagnare chi ci ha lasciati, ma anche chi resta», conclude Ignazio. «Perché in nessun momento può venir meno il doveroso rispetto dei sentimenti, del credo e delle idee di ognuno. E voglio continuare a offrire tutto questo anche attraverso la proposta di prodotti diversi, ma accomunati dalla qualità. Compreso il parco auto, che deve essere sempre aggiornato con modelli che, come la GrandAurora, assicurano prestigio e classe».

Pilato • Tel. 0422 881298 • Fax 0422 887092 • www.pilato-spa.it • pilato@pilato-spa.it Onoranze Funebri La Sulcitana • Carbonia (SU) • Tel. 0781 660141


PubApiemme 2018 TE_Memoria.qxp_xxPubTG_Tanexpo2004 23/10/18 16:40 Pagina 1


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Scoiattolo il saliscale Telecomando per controllo a distanza

Inserimento automatico del sistema di frenaggio brevettato

Sistema di riconoscimento automatico della fine del gradino

Ruotino piroettante per eliminare l’aggravio di peso del pieno carico

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PRODOTTI 21

NELL’ARTE DEL PREZIOSO RICORDO “La differenza consiste nel vedere ciò che tutti vedono e nel pensare ciò che nessuno ha pensato”

Cofano Ali nella Luce blu in rovere americano.

Design & raffinatezza caratterizzano ogni artistica creazione firmata Rotastyle.

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22 CASE FUNERARIE

RISERVATA ATMOSFERA FAMIGLIARE Per favorire il raccoglimento a parenti e amici, l’atmosfera riservata e accogliente è stata una delle priorità nella progettazione della casa del commiato dell’impresa Pastori di Calcinato, in provincia di Brescia.

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CASE FUNERARIE 23

L

a casa del commiato è la più recente novità presentata dall’impresa Pastori, realtà molto conosciuta e punto di riferimento nel territorio della provincia di Brescia già a partire dagli anni Sessanta. L’impresa di onoranze funebri

viene fondata nel 1961 a Calcinato da Giuseppe Pastori insieme alla moglie Lidia e si affianca al negozio di fiori, ancora oggi attivo e sempre a disposizione per fornire o consigliare quale addobbo floreale scegliere. Nel corso degli anni la gestione dell’impresa funebre è passata dai genitori al figlio Diego che, a partire dal 2006, è affiancato dal socio Giorgio Botti. DAL COFANO AI DETTAGLI «Assistenza e sensibilità sono per me fondamentali in questa professione e per questo la nostra proposta alle famiglie vuole essere sempre completa e contempla tutto quello che è necessario per il rito funebre, partendo dal cofano fino ad ar-

rivare a tutti i dettagli e ai particolari», afferma Diego Pastori. «E per quanto riguarda i cofani posso dire che il marchio Lorandi è entrato nella mia impresa molto prima di me, grazie anche alla vicinanza geografica e allo storico rapporto con mio padre. Ma ogni volta che mi ritrovo a fare un nuovo ordine ho la conferma non solo di portare avanti le idee di mio padre e l’attenzione che riservava alle famiglie, ma anche di offrire un’ampia scelta di cofani con linee, decorazioni e intarsi dif-


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24 CASE FUNERARIE

ferenti, tutti in grado di conferire prestigio e importanza al momento che si sta celebrando e garantire elevata qualità».

ACCOGLIENZA E PRIVACY Dallo scorso mese di agosto la sede storica dell’impresa funebre Pastori – situata in centro a Calcinato, completamente ristrutturata e con un ampio parcheggio a disposizione nelle immediate vicinanze – ospita la nuova casa del commiato. «Abbiamo curato la struttura in tutti i dettagli, per rendere l’ambiente elegante, sobrio, raffinato e soprattutto accogliente», pre-

Da destra, Diego Pastori, Giorgio Botti e Sara Botti insieme a Luca Conforti, agente Lorandi.

La vetrina del negozio di fiori Pastori, presente a Calcinato da quasi 60 anni, come l’omonima impresa di onoranze funebri.


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CASE FUNERARIE 25

L’elegante e intima sala creata dall’impresa Pastori di Calcinato, in provincia di Brescia, per dare alle famiglie un luogo accogliente dove raccogliersi per l’ultimo saluto al proprio caro.

cisa Diego. «Abbiamo voluto dare grande importanza all’atmosfera famigliare, scegliendo un arredamento ed elementi che contribuiscono a favorire ad amici e parenti un riservato e tranquillo momento di raccoglimento.

Sempre per andare incontro alle esigenze delle famiglie la casa del commiato è aperta fino alle 20, ma con molta flessibilità in caso di particolari necessità e richieste». La nuova casa del commiato dell’impresa Pastori si distin-

Lorandi • Tel. 030 6900600 • Fax 030 6900603 • www.lorandi.it • lorandi@lorandi.it Onoranze Funebri Pastori • Calcinato (BS) • Tel. 030 963227

gue anche per essere una struttura all’avanguardia, dotata di moderni e tecnologici impianti di trattamento aria, video sorveglianza continua, anche a distanza, e audio che rispondono alle vigenti normative.


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UN’INTERESSANTE COLLABORAZIONE PER ESSERE PIÙ VICINI ALLE FAMIGLIE Nel corso degli anni già molti impresari funebri hanno iniziato una collaborazione con Giesse, ampliando lo spettro dei servizi offerti e sostenendo i familiari della vittima anche per quanto riguarda le complesse procedure relative al risarcimento del danno causato da terzi.

V

anta un’esperienza ultraventennale nella gestione di incidenti stradali mortali, infortuni sul lavoro e casi di malasanità Giesse Risarcimento Danni. Grazie alla presenza capillare su tutto il territorio nazionale – 42 sedi operative in tutta Italia – e a un consolidato team di consulenti tecnici, medici legali e avvocati, sostiene i parenti della vittima sin dai primi momenti successivi alla perdita del proprio caro. Proprio in questi momenti, infatti, i familiari di una vittima, oltre all’immenso dolore, devono anche affrontare inevitabili incombenze legate al procedimento penale e al complesso iter necessario per ottenere il giusto risarcimento per la scomparsa della persona amata. La reale esperienza maturata

sul campo gestendo anche casi di cronaca molto noti – come il naufragio della Costa Concordia, il disastro aereo del volo Air France Rio de JaneiroParigi, le sciagure ferroviarie di Viareggio e del treno AndriaCorato e il più recente crollo del ponte Morandi a Genova

– permette a Giesse di occuparsi di casi molto complessi, con grande umanità e vicinanza ai familiari delle vittime. AFFRONTARE INSIEME IL PROCEDIMENTO PENALE

Con i suoi avvocati fiduciari il gruppo Giesse è in grado di

La collaborazione tra Giesse e l’impresa di onoranze funebri • • • • •

un valore aggiunto che rende completo il servizio dell’impresa un conforto per le famiglie, assistite in ogni fase del caso il supporto di un team di esperti in varie discipline l’esperienza in molti ambiti di intervento la presenza in tutta Italia


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AZIENDE 29

tutelare al meglio i familiari sin dal procedimento penale che si apre a carico del responsabile: ➦ in primo luogo seguendo dal principio tutta la complessa fase delle indagini preliminari; ➦ successivamente incaricando consulenti tecnici (medici legali, ingegneri, periti esperti in ricostruzioni cinematiche, esperti in sicurezza del lavoro ecc.) affinché possano intervenire nelle perizie (autopsie, ricostruzioni sulla dinamica di un sinistro ecc.) eventualmente disposte dal PM e far emergere ogni elemento di verità; ➦ infine procedendo, se utile od opportuno, alla costituzione di parte civile nel processo penale eventualmente disposto al termine delle indagini. ASSISTENZA ANCHE IN SEDE GIUDIZIARIA

Sul piano civile Giesse segue tutta la fase civile stragiudiziale, illustrando ai propri assistiti ogni aspetto e guidandoli nella raccolta di quanto necessario per documentare al meglio tutti i danni da essi patiti, sia quelli patrimoniali (perdita di reddito familiare, spese funerarie, spese di successione ecc.) sia quelli non patrimoniali (danni morali, danni esistenziali, il danno terminale, il danno da rottura del vincolo

TEAM DI ESPERTI E CODICE ETICO Lo staff di Giesse Risarcimento Danni si compone di esperti e tecnici in ogni disciplina che hanno sottoscritto un codice etico: una carta dei diritti e dei doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all’organizzazione aziendale.

familiare, il danno biologico psichico ecc.). Quando non è possibile raggiungere un accordo stragiudiziale adeguato, Giesse tutela i propri assistiti anche in sede giudiziaria sempre tramite i propri avvocati fiduciari, esperti civilisti, con i quali lotta fino alla fine per ottenere il giusto risarcimento per la perdita subita. Se autorizzata dai propri assistiti, inoltre, può anticipare le spese per il servizio funebre, per l’eventuale trasporto della salma e quelle necessarie per la migliore tutela dei loro diritti. Per esempio, spese per legali, per consulenti tecnici, per medici legali, per perizie ecc.

Giesse • N. Verde 800 125530 • www.giesse.info • giesse@giesse.info

CON LE IMPRESE, AL FIANCO DEI PIÙ DEBOLI

«Non chiediamo alcun compenso in caso di mancato risarcimento. Ci schieriamo al fianco dei più deboli fino a ottenere il risarcimento integrale del danno. In Italia, per numero di sinistri mortali gestiti a oggi, nessun’altra realtà è in grado di vantare un’esperienza neppure lontanamente paragonabile alla nostra», sottolinea Bruno Marusso, vicepresidente di Giesse Risarcimento Danni. «Vi aspettiamo il 21, 22 e 23 marzo a Memoria Expo a Brescia e il 29, 30 e 31 marzo a Tener Expo a Palermo per presentarvi un’interessante proposta di collaborazione».


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o iam i h t rc Ce gen ne a zo r pe bere li


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SCEGLI IL TUO STILE! Eleganza impeccabile in qualsiasi taglia per i capi realizzati da Service Global Fashion, anche per la linea sartoriale che lascia ampio spazio di scelta al cliente in merito a trame, tessuti e tagli.

C

hi opera nel settore funebre deve sentirsi sempre libero di muoversi, senza impedimenti, ma al tempo stesso vuole anche presentarsi in modo impeccabile, come richiedono il particolare momento e la cerimonia funebre. Per questo Service Global Fashion, specializzata in abbigliamento professionale dal 1983, offre all’impresario un ampio assortimento di capi pratici e resistenti, ma anche eleganti e raffinati. Una produzione made in Italy che, disponibile in diverse taglie, garantisce lo stesso capo a tutto lo staff dell’impresa. ABITI SU MISURA Oltre al valido e apprezzato servizio dei capi in pronta consegna, Service Global Fashion offre una linea sartoriale dedicata soprattutto a chi, per seguire uno stile e gusti propri, vuole staccarsi da quello che considera standard. Partendo dalle proprie scelte per quanto riguarda stile, trame e tessuti il cliente può quindi ottenere un capo elegante e su misura.


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AZIENDE 33

I SERVIZI PER L’IMPRESA MESSA IN TAGLIA GRATUITA

per evitare ulteriori spostamenti allo staff, la consegna dei capi scelti viene effettuata presso la sede dell’impresa e prevede anche la messa in taglia di ogni abito PERSONALIZZAZIONE

non solo la scelta del taglio o del tessuto, ma anche l’applicazione di loghi ricamati oppure stampati PRONTA CONSEGNA

grazie all’ampio e fornito magazzino viene assicurata alle imprese la pronta consegna e soprattutto la continuità dei modelli, disponibili in diverse taglie LINEA SARTORIALE

abiti su misura partendo dalla scelta da parte del cliente di trame, tessuti e stile che più si adatta ai gusti personali

TESSUTI DI QUALITÀ: LA LANA

Tra i numerosi tessuti a disposizione per la realizzazione dei capi troviamo la lana, in tipologie differenti per finezza,

peso e trama. Si parte dai rigati o quadrettati fino ad arrivare all’occhio di pernice, molto apprezzato per un abito formale, e alla particolare unione di quadri grandi

e piccoli del principe di Galles. Qualsiasi tipologia scelta, Service Global Fashion garantisce un’ottima qualità, nessun problema nel tempo e un’impeccabile eleganza.

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PRODOTTI 35

GLI STRUMENTI GIUSTI S

postare un cofano in un ambiente stretto oppure su scale ripide non è un problema se si utilizzano gli strumenti giusti. Come il saliscale Scoiattolo di Olivetti, che consente a un solo operatore di lavorare in completa sicurezza grazie a meccanismi studiati per garantire il perfetto svolgimento: dal sistema di frenaggio brevettato, che si inserisce automaticamente rilasciando il pulsante di esercizio, al riconoscimento automatico della fine del gradino.

Olivetti • Tel. 0522 875165 • Fax 0522 875319 • www.funerolivetti.com • info@funerolivetti.com


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38 COFANI

EMOZIONANTI DECORI Una sponda riccamente decorata con un motivo che, partendo dagli angoli, riporta l’attenzione sulla parte centrale dedicata a una toccante immagine di Cristo. Il modello Zaffiro Cristo è realizzato da Ferrari in frassino, yellow pine, mogano, esotico e rovere.

Zaffiro Cristo

Ferrari • Tel. 0376 808901 • Fax 0376 88062 www.ferraricofani.it • ferrari@ferraricofani.it

L’ELEGANZA DISCRETA Un cofano liscio, robusto e compatto, senza cornice inferiore e dalla forma semplice che esalta la grande eleganza, ma sempre in modo discreto. Si presenta così il modello 142 Egizia realizzato in noce bodè da Lavalle, che riesce a soddisfare anche i più esigenti.

142 Egizia

Lavalle • Tel. 0172 373013 www.lavallecofani.com • lavalle.cofani@gmail.com


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COFANI 39

ARTISTICHE VARIANTI Un grande intaglio floreale sulla fiancata caratterizza il modello 36 F, disponibile in frassino, mogano e larice. Questo cofano di Lombarda si affianca ad altre artistiche versioni: 36 M con l’immagine della Madonna, 36 C con quella di Cristo, 36 W dedicato a Wojtyla e 36 P con Padre Pio. Luca Ghirardotti

36 F

Lombarda • Tel. 030 311402 • Fax 030 0946638 www.lombarda.info • lombarda@lombarda.info

COLORI E CREATIVITÀ Un ricercato disegno di curve e linee percorre il cofano Roma N in rovere e separa due differenti tonalità creando un particolare effetto cromatico che sottolinea ancor più l’eleganza e la creatività di Melloni nella produzione di cofani di pregio.

Roma N

Melloni • Tel. 030 6900687 www.mellonicofani.it • info@mellonicofani.it


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40 COFANI

SOLO LEGNO MASSELLO L’abete senza nodi è l’essenza scelta da Scacf per il modello 116, dalla forma squadrata e dalle cornici in evidenza. Come tutti i modelli della linea Legno is Green, da quelli grezzi fino a quelli rifiniti con vernici ad acqua, è realizzato utilizzando esclusivamente legno massello. Michela Sgoluppi

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CHI SBAGLIA RISCHIA DAVVERO

L’autocertificazione mendace non conviene a nessuno. E con le regole, oggi così severe, chi commette errori in merito alla verifica del feretro va incontro a severe sanzioni penali.

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uando ancora si ragionava di una riforma nazionale del Regolamento statale di polizia mortuaria, il trasporto avrebbe definito il servizio nella sua totalità: dalla raccolta della salma fino al collocamento nel feretro e al successivo avvio alla destinazione finale, solitamente con autofunebri. Una nozione che avrebbe delineato l’attività funebre come un servizio articolato e complesso di prestazioni e forniture risolte concretamente: ➦ nel disbrigo delle pratiche burocratiche relative al contratto di mandato (ex art. 1703 del codice civile) tipico dell’agenzia d’affari di cui all’art. 115 Testo Unico leggi di pubblica sicurezza n. 773/1931; ➦ nella fornitura di cofani, accessori, arredi e addobbi attraverso la licenza di commercio non alimentare con sede fissa (tabella merceologica XIV; C.7 prodotti vari, articoli funebri); ➦ nel trasporto propriamente detto, che avrebbe chiuso il ciclo produttivo dell’impresa contemplando, almeno oggi, l’esercizio di fun-

zioni pubbliche di rilevanza sanitaria (paragrafo 9.7 circolare del Ministero della Sanità del 24 giugno 1993, n. 24) quali l’attestazione dell’identità del cadavere e del corretto confezionamento del feretro. In realtà, già da diversi anni, le due vecchie autorizzazioni (agenzia d’affari e commercio) vengono sempre più assorbite in un unico titolo abilitativo all’esercizio, comprensivo anche di nuove attribuzioni, molto pericolose se attuate senza un’attenta e seria formazione professionale. Quasi tutte le leggi regionali hanno trasferito all’addetto al trasporto, quale incaricato di pubblico servizio, questa incombenza prima in capo all’Ausl, approvando spesso una modulistica piuttosto approssimativa che non facilita il compito e la responsabilizzazione dei necrofori. In nome di una mal congegnata, seppur necessaria, semplificazione nelle procedure di polizia mortuaria divenute obsolete (documento 9 febbraio 2006, assunto dai presidenti delle Regioni

INCARICATO DEL TRASPORTO Se l’incaricato del trasporto tralascia volontariamente di indicare nell’attestazione di garanzia l’azione di controllo svolta, in quanto da lui dovuta in forza della legge regionale, o riporta dati non corrispondenti alla realtà, si è in presenza di un comportamento antigiuridico che integra la figura di reato rubricata come FALSITÀ IDEOLOGICA (articoli 479, 480, 481 del codice penale), per l’estensione di cui all’art. 493 del codice penale (eventualmente, in concorso con i reati di falsità materiale di cui agli articoli 476, 477 e 478 del codice penale). Trattandosi di illeciti penali perseguibili d’ufficio opera quanto previsto dall’art. 331 del codice di procedura penale, il quale comporta la necessità dell’immediata segnalazione alla magistratura requirente (dovere che, se omesso o ritardato, espone il pubblico ufficiale al reato considerato all’art. 361 del codice penale).


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ex art. 4 del Dlgs del 28 agosto 1997, n. 28) ritengo sia stato un grave errore strategico eliminare il controllo sanitario alla partenza dei funerali. E chi sbaglia, oggi e con queste regole così severe, rischia davvero… e pesantemente. Ma forse non ne è ancora davvero conscio: con l’ambito penale non si scherza affatto! INCOMPLETEZZA DELLA VERBALIZZAZIONE O SUA NON VERIDICITÀ

● impiego di casse non rispondenti alla singola fattispecie di trasporto di cadavere. Per esempio, l’uso di cofani di provenienza non ben identificabile attraverso il marchio impresso sulla cassa stessa, con spessore inferiore al minimo di legge, di materiali non biodegradabili in caso di inumazione, la carenza della prescritta cassa metallica o di dispositivo sostitutivo, quando occorrente, determinano la violazione, a seconda dei casi, degli articoli 30, 31, 75 o 77 del Dpr n. 285/1990; ● confezionamento del feretro non segue le disposizioni che regolano la chiusura del cofano; ● il trasporto non avviene con le modalità dettate dalla vigente normativa.

LE IMPRESE FUNEBRI RISPONDONO DELL’USO DI COFANI NON AUTORIZZATI AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE Responsabilità che, in caso di indecomposizione di salma inumata o scoppio del feretro nella tumulazione stagna può essere sinonimo di consegna al cliente di una cosa per origine e qualità diversa da quanto dichiarato e costituire il REATO DI FRODE nell’esercizio del commercio (art. 515 del codice penale). L’utilizzo reiterato e non occasionale di beni idonei a determinare pregiudizio su quelli omologati costituisce CONCORRENZA SLEALE a norma dell’art. 2598 del codice civile, come già rilevato dalla Suprema Corte.

In questi casi accanto agli aspetti penali trovano applicazione le disposizioni di diritto punitivo: ➦ articolo 107 Dpr n. 285/1990 – con rimando all’art. 358, comma 2 regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, modificato nell’importo dall’art. 16 Dlgs 22 maggio 1999, n. 196 – e con le procedure di cui alla legge n. 689/1981, implemen-

VIGILANZA SUL TRASPORTO FUNEBRE È ancora assegnat a, anche se sempre più residuale, all’AUSL competente per territorio, almeno da una prospettiva eminentemente igienico-sanitaria, poiché essa s’incardina quale ente tecnico-strumentale rispetto alla potestà regolamentare del Comune, che attraverso i propri servizi ispettivi (vigilanza sanitaria) rileva l’infrazione e la contesta, ai sensi dell’articolo 16, comma 2 del Dpr 285/1990 (se non tacitamente abrogato o novellato). L’accertamento dell’inadempienza, ma non l’applicazione della relativa sanzione, può avvenire anche a mezzo del CUSTODE DEL CIMITERO che, redigendo apposito verbale, segnala all’Ausl o all’ufficio di polizia mortuaria del distretto amministrativo. Acclarare l’eventuale trasgressione può spettare alla POLIZIA MUNICIPALE se chiamata a una verifica alla partenza o durante il tragitto, con funzioni di polizia giudiziaria ai termini dell’art. 57, comma 2, lett. b) del codice di procedura penale. Il SINDACO è l’autorità sanitaria locale ai sensi del combinato disposto tra l’art. 13 legge n. 833/1978, art. 117 Dlgs n. 112/1998 e, soprattutto, art. 50, comma 4 Dlgs n. 267/2000. Il trasporto funebre costituisce pur sempre servizio sottoposto alla regolazione e all’autorizzazione del comune, anche quando erogato in regime di libero mercato.

tata dal Dpr 29 luglio 1982, n. 571, che comportano l’elevazione della sanzione amministrativa da 1.549 a 9.296 euro (che può essere oggetto di oblazione in via breve, entro 60 giorni dall’accertamento e notifica dell’infrazione, con il versamento di 3.098 euro), per la violazione della parte normativa espressamente considerata dal regolamento nazionale di polizia mortuaria; ➦ se l’inosservanza è riconducibile a una materia specifica prevista dalla sola Regione, si applicano le sanzioni amministrative contenute nella legge regionale; ➦ per la trasgressione al regolamento comunale di polizia mortuaria si rammenta l’art. 7bis del Dlgs n. 267/2000 introdotto dalla legge n. 3/2003; ➦ se a non esser rispettata è l’ordinanza sindacale che disciplina i trasporti mortuari si rimanda alla contravvenzione di cui all’art. 650 del codice penale aggravata dal fatto che è commessa da un incaricato di pubblico servizio. È di rigore un’ultima precisazione: tali sanzioni amministrative pecuniarie non sono alternative alle sanzioni penali, ma concorrenti con esse se sussistono entrambe le fattispecie di illecito. Carlo Ballotta


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DUBBI E CERTEZZE

a g lo o ic s p a ll e d o li ig Il cons

Laureata in psicologia presso l’Università Cattolica di Milano e abilitata alla professione di psicologo, la dott.ssa Monica Fiocchi è regolarmente iscritta all’Albo dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. Attualmente si occupa di sostegno psicologico, supporto emotivo e potenziamento delle abilità individuali di problem solving, rivolgendosi soprattutto ad adulti che presentano sintomi depressivi e ansiosi, una bassa autostima e difficoltà nella gestione dello stress. cell. 347 3090216 - monicafiocchi@icloud.com

Come spiegare l’esperienza DEL LUTTO A UN BAMBINO Il lutto è l’esperienza emotiva più dolorosa che si possa provare, ancora più forte e devastante se deve essere affrontata da un bambino. Come bisogna agire e quali sono le informazioni importanti da dare a un bambino che ha perso una persona cara?

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ella letteratura scientifica sui traumi viene considerato un evento critico che colpisce la vita di ognuno di noi e che porta con sé un’ondata di emozioni negative, le quali generano a loro volta uno squilibrio nella mente della persona che sta attraversando questo difficile momento. Se si pensa a un bambino, la sofferenza che deriva dalla morte di una persona cara, come potrebbe essere la perdita di un genitore, per esempio, risulta essere ancora più forte e devastante. È qui che sorge un’importante domanda: come dobbiamo comportarci in casi di questo tipo? A volte, per il bene del bambino e secondo errate credenze comuni, si pensa che la cosa migliore da fare sia quella di tenerlo lontano e all’oscuro dagli eventi luttuosi che invece lo riguardano in prima persona. Questo comportamento, anche se frutto delle migliori intenzioni, può causare ancora più sofferenza nel bambino che a ogni modo sa, poiché tutto comprende e tutto intuisce. Inoltre, un dolore non affrontato ed elaborato nel momento presente può ripercuotersi con conseguenze negative e patologiche in età adulta. DALLA SOFFERENZA SI ESCE SOLO SE SI ENTRA In una conferenza cui ho presenziato di recente sul tema è stata usata questa frase che mi piace molto e che vorrei riproporvi per

farvi capire il senso di quanto scritto sopra: “Dalla sofferenza si esce solo se si entra”. È evidente come questo sia vero non solo per l’esperienza del lutto, ma anche per tutti quegli eventi negativi che toccano la vita delle persone (divorzi, separazioni, perdite in senso generale). Affrontare eventi negativi e accogliere la sofferenza che ne deriva non vuol dire non essere più felici, perché non è così. In realtà ciò che accade causerà certamente un periodo molto difficile, caratterizzato da momenti di particolare tristezza e vulnerabilità e di altre forti emozioni negative che si presenteranno sotto differenti risvolti, come per esempio quello di un’estrema rabbia, forse sino a quel momento mai provata. Ma saranno costruttivi, in quanto, in seguito, si diventerà consapevoli della propria capacità di resilienza che consentirà di comprendere come noi esseri umani siamo in grado di sopravvivere a qualsiasi evento. Il nostro cervello è una macchina perfetta: elastica, adattabile e plasmabile, dunque fidiamoci di lui e anche di quello di un bambino. Tra l’altro i bambini spesso riescono a reagire agli eventi dolorosi ancor prima degli adulti, poiché presentano un’elevata capacità di resilienza. Tuttavia devono disporre di strumenti adeguati per far fronte a simili esperienze e a quella del lutto nello specifico. Vediamoli ora insieme nel dettaglio.


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VICINANZA AFFETTIVA DI UN ADULTO DI RIFERIMENTO CHIAREZZA DEL LINGUAGGIO È un elemento essenziale. L’adulto ha il compito di rassicurare il bambino e di accompagnarlo in questo passaggio di superamento del lutto. Un genitore deve spiegare al bambino che quel dolore che sente è normale e che quelle emozioni che prova sono giuste per il momento che si sta vivendo. Frasi come, per esempio, “non ci pensare, passerà in fretta” sono sbagliate, poiché portano a uscire dal problema senza che venga affrontato e spiegato. Come dicevo in precedenza, un lutto irrisolto rimane dentro ed è libero di esprimersi nel futuro di quel bambino con esiti negativi su di sé. Quindi accogliamo la sua sofferenza, magari dicendo: “è un momento difficile per noi, lo supereremo insieme”.

COSA È NECESSARIO COMUNICARE AFFINCHÉ IL BAMBINO COMPRENDA? • che la persona cara non sarà più con il bambino e che non tornerà più. • che il bambino non è la causa di quanto accaduto. • che non voleva morire. In caso di suicidio, una possibile soluzione potrebbe essere quella di dirgli che non era in grado di pensare per via di una malattia e che ha commesso un fatale errore.

Comprendo che per un genitore annunciare la morte del proprio coniuge o di una persona cara e importante per lui, ma soprattutto per il proprio bambino, sia veramente difficile e possano mancare le parole, ma la chiarezza del linguaggio utilizzato nella comunicazione di un lutto è un punto fondamentale. È necessario evitare eufemismi come, per esempio: “l’abbiamo perduto”, “si è addormentato”, “è andato in cielo”. Un bambino potrebbe mal interpretare queste parole, perché potrebbe pensare che il defunto stia veramente dormendo o che paradossalmente sia andato a fare un viaggio. È bene spiegare sempre ciò che è accaduto realmente e accertarsi che il bambino abbia veramente compreso, nonostante la consapevolezza della morte differisca in base all’età del bambino.

TEMPO, PER FARE DOMANDE E PER RICEVERE RISPOSTE Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione riguarda il tempo che deve essere lasciato al bambino per fare delle domande e per ricevere delle risposte. Quest’ultime devono corrispondere ancora una volta alla verità e se per caso non si ha la risposta è possibile dire: “Non lo so”, perché la realtà ci insegna che non a tutto c’è una risposta. Un ultimo suggerimento che mi sento di consigliare è quello di trovare delle occasioni per poter parlare della morte, anche in assenza di eventi luttuosi. È possibile proporre dei libri che ci aiutino a raccontare della morte a un bambino.

RACCONTARE LA VERITÀ Altro importante aspetto riguarda la possibilità per un genitore di raccontare ciò che è accaduto, di dire la verità. I bambini si accorgono di tutto ciò che succede intorno a loro; sanno leggere atteggiamenti, emozioni, parole bisbigliate e così via. Inoltre, può capitare che vengano a conoscenza della brutta notizia da altre persone, anche estranee alla famiglia. Sfuggire dalla verità è veramente sbagliato per diversi motivi: • il bambino potrebbe sentirsi tradito dal proprio genitore e, di conseguenza, potrebbe non fidarsi più di lui. Una tale situazione porterebbe in lui insicurezza in un momento in cui, invece, più di ogni altro ha bisogno di sentirsi sicuro, poiché uno dei pali fermi della sua vita è venuto a mancare; • un bambino abituato a non ricevere la verità diventerà a sua volta un adulto che non dirà la verità; • il bambino potrebbe provare vergogna. I bambini non vogliono sentirsi diversi dagli altri, hanno bisogno di sentirsi uguali agli altri. Venire a conoscenza della notizia, per esempio, da un compagno di classe, potrebbe comportare in lui un sentimento di vergogna così grande che amplificherebbe solo il suo dolore; • i bambini si sentono spesso in colpa. Pensano che ciò che accade sia per causa loro. È importante dunque che un genitore vada a sconfessare simili credenze fantastiche in modo da evitare che il bambino porti dentro di sé un sentimento di colpa ingiustificato. Per gli stessi motivi qui elencati è necessario che la spiacevole comunicazione venga effettuata il prima possibile.


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DA COLLEGA A COLLEGA Roberta Ridolfi, infermiera dell’emergenza e nell’ambito formativo. Tania Bressan, nel settore amministrativo di un’impresa funebre, si occupa anche delle adempienze del Testo Unico sulla sicurezza nell’ambiente di lavoro e del Gdpr 679. Parallelamente alle nostre occupazioni prioritarie, da oltre 10 anni ci occupiamo di sicurezza sul lavoro e di primo soccorso aziendale. Seguendo le linee guida sanitarie e tramite Pratika Growup (struttura integrata che supporta le aziende nella gestione dei rischi aziendali) abbiamo creato diversi format di corsi di primo soccorso per le aziende e un progetto di primo soccorso pediatrico con dispensa tecnica.

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dacollegaacollega@gmail.com

Scopo di questa rubrica è promuovere una maggior sensibilizzazione di tutti gli operatori del comparto alla cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. L’esperienza e la voglia di approfondire hanno portato Roberta Ridolfi e Tania Bressan, in collaborazione con Pratika Growup, ad analizzare argomenti spesso sottovalutati nella funeraria. «Il nostro principale obiettivo è quello di riuscire a trattare argomenti, a volte complessi, in maniera semplice e alla portata di tutti. Ci auguriamo che la cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro diventi un argomento di formazione basilare e non solamente un obbligo di legge da rispettare».

PRIMO SOCCORSO aziendale È una cultura che sfortunatamente ancora non ci appartiene, ma il primo soccorso aziendale risulta di vitale importanza. Effettuare una corretta e precoce azione di primo soccorso significa influire in maniera significativa sull’esito di un infortunio di qualsiasi gravità.

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utte le formazioni per obbligo di legge a volte risultano costose e considerate perdite di tempo, ma se fatte in maniera consapevole possono solo portare beneficio alla nostra azienda, in situazioni di emergenza per il primo soccorso, ma anche di prevenzione per la nostra salute e quella dei nostri lavoratori. Riteniamo importante la scelta di aziende qualificate e professionali che effettuano le docenze per i nostri lavoratori. Diffidate delle docenze on line dove le parti pratiche non possono essere trattate. Di tutti gli obblighi di legge inerenti il Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (decreto legislativo n. 81/2008), il corso di primo soccorso aziendale è uno degli strumenti fondamentali per i lavoratori. Durante la creazione e l’organizzazione di molti corsi ci siamo spesso ritrovate a porci un sacco di domande riguardo la struttura e i contenuti previsti dalle linee guida della normativa. Per poter conoscere le opinioni dei partecipanti abbiamo strutturato dei test a risposta multipla in modo da raccogliere testimonianze reali sull’approccio dei lavoratori al corso. La consapevolezza raggiunta è stata alquanto scoraggiante: l’interesse paragonabile allo zero e la partecipazione equivaleva al solo obbligo. Dovevamo trovare il modo di coinvolgere i partecipanti e fargli capire che veramente potevano fare la differenza, sia in ambito lavorativo sia nel proprio tempo libero. L’abbiamo fatto e possiamo dire che l’attenzione si deve focalizzare su due punti:

Scelta RENDERE CONSAPEVOLE IL DATORE DI LAVORO NELLA SCELTA DEL RESPONSABILE DEL PRIMO SOCCORSO L’addetto al primo soccorso è il soggetto che rientra a pieno titolo nella gestione delle emergenze all’interno dell’ambiente di lavoro. È designato a compiere un insieme di azioni e interventi che hanno il fine di preservare la vita dell’infortunato in attesa dell’arrivo del personale qualificato. La scelta del datore di lavoro deve quindi essere accurata e oculata, ma come far capire a un datore di lavoro che la persona scelta è affidabile? La risposta, osservando i partecipanti ai corsi, è stata immediata. Un test finale. Questo obbligava per lo meno moralmente i partecipanti a seguire gli argomenti, in quanto la società per cui effettuavamo le docenze avrebbe comunicato ai datori di lavoro gli esiti, mettendo in evidenza se l’addetto avesse acquisito o meno le nozioni teoriche pratiche, nonostante la normativa non lo prevedesse. Il lavoratore addetto al primo soccorso aziendale: - ha l’obbligo di intervenire in caso di incidente o malessere di un collega. Per soccorso si intende anche solo chiamare il 118 e assistere l’infortunato in attesa dell’arrivo del personale sanitario. Non necessariamente dovrà effettuare manovre sull’infortunato o prestazioni terapeutiche, ma solo se si sente sicuro e pronto per farlo; - è perseguibile solo se non interviene in alcun modo. È dovere di ogni cittadino, indipendentemente dall’attività che svolge, soccorrere una persona in difficoltà, pena una multa o, in casi


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gravi, il carcere, colpevole del reato di omissione di soccorso ai sensi dell’art. 593 del codice penale; - non deve esagerare nelle misure adottate poiché, non essendo un medico o un infermiere, potrebbe causare un danno ancora maggiore al paziente. Eventualità punita con multa o reclusione per abuso della professione ai sensi dell’art. 348 del codice penale. Al di fuori di questa eccezione, l’intervento del soccorritore è sempre tutelato dal codice penale ai sensi dell’art. 54, utilizzando la formula dello stato di necessità, che assolve sempre chi ha compiuto un determinato fatto spinto dall’urgenza e dall’emergenza. In conclusione, l’addetto al primo soccorso aziendale, come ogni cittadino, non ha responsabilità penale nello svolgimento delle proprie funzioni, a eccezione dei casi di omissione di soccorso o abuso di professione.

Corso CREARE UN CORSO COMPLETO E DI FACILE COMPRENSIONE Il programma secondo il Testo Unico è molto articolato e con molte nozioni di anatomia, che potrebbero risultare tediose e complicate in un corso di massimo 16 ore per il rischio alto. Negli anni di esperienza nel settore emergenze sappiamo che in fondo ci sono poche e fondamentali nozioni da imparare, perché una persona senza qualifiche mediche, anche con un minimo di formazione, può ritrovarsi in uno stato confusionale e farsi prendere dal panico nel momento di un infortunio.

NOZIONI BASILARI PER L’ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO Dopo una carrellata degli argomenti previsti dal decreto riteniamo che queste siano le nozioni fondamentali per l’addetto al primo soccorso aziendale

1 conoscere la struttura organizzativa aziendale

stema di emergenza

6 valutare le condizioni dell’infortunato

2 riconoscere una situazione di pericolo

4 valutare la sicurezza della scena per sé, per l’infortunato e poi agire

7 cosa può fare e cosa non deve fare

3 saper effettuare la corretta attivazione del si-

5 acquisire capacità di intervento pratico

8 utilizzo della cassetta di primo soccorso

LA CHIAMATA AL 112/118 Non è mai una perdita di tempo la telefonata ai numeri di emergenza. Tutte le domande dell’operatore consentono di attivare la corretta catena del soccorso e, nelle situazioni di immediata emergenza, guidare passo dopo passo nella corretta procedura di intervento. Il progresso della tecnologia e l’accorpamento in centrali uniche dell’emergenza può esserci davvero d’aiuto. Pensiamo, per esempio, alla funzione vivavoce del cellulare: attivandola diamo modo di liberare le mani e di poter seguire le indicazioni dell’operatore. COSA FARE ● fornire più informazioni possibili sul tipo di infortunio per un intervento più immediato e preciso; ● aiutare a identificare il luogo da raggiungere comunicando con precisione indirizzo, numero civico, paese, frazione e possibilmente agganciarci a luoghi noti; ● lasciare sempre libero il numero dato come riferimento alla centrale del soccorso per essere eventualmente ricontattati.

NEL SETTORE FUNEBRE SI FA COSÌ Se ci troviamo fuori dall’impresa, per esempio nei cimiteri, cerchiamo di mandare qualcuno ad aspettare l’ambulanza in modo da fare arrivare i soccorsi nel minor tempo possibile nel luogo esatto. Immaginiamoci un cimitero di una grande città: se all’operatore comunichiamo di essere all’interno del cimitero di Milano, senza ulteriori informazioni, non ci troverà mai!


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NEL SETTORE FUNEBRE SI FA COSÌ Tutti i mezzi del parco auto dell’impresa funebre devono obbligatoriamente essere provvisti del pacchetto di medicazione con le dotazioni indicate nella normativa. La nostra attività ci porta spesso a operare in luoghi isolati (per esempio il cimitero) e comunque fuori dalla sede aziendale. È obbligatorio e opportuno avere a portata il pacchetto medicazioni, nonché sempre un mezzo di comunicazione idoneo al fine di attivare rapidamente il sistema di emergenza.

CASSETTA

DI PRIMO SOCCORSO Per esperienza, la maggior parte di noi, pensa in maniera errata di saper utilizzare i dispositivi di protezione individuale a disposizione e addirittura di saper intervenire utilizzando i famosi e altrettanto sbagliati rimedi della nonna. La cassetta di primo soccorso contiene materiale che bisogna conoscere e saper utilizzare nelle sedi e nei modi opportuni. Deve essere tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita in luogo facilmente accessibile e individuabile con segnaletica appropriata. Di solito si comprano le cassette già complete che si differenziano secondo la normativa per il numero di dipendenti coinvolti nel processo aziendale (allegato 1 e 2 del decreto ministeriale 388/03). Ma attenzione: è opportuno valutare i fattori di rischio nella propria azienda e integrare, se necessario, il materiale, magari seguendo i consigli del medico competente. Fattore importante è il mantenimento della cassetta di primo soccorso (di responsabilità del datore di lavoro), l’integrazione del materiale usato e il controllo delle scadenze.

ALCUNI CONTENUTI (FORSE SCONOSCIUTI) DELLA CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO

Guanti sterili monouso: sono importantissimi, aiutano prima di tutto a preservare la nostra salute e poi a non contaminare l’infortunato. Sono monouso e quindi non riutilizzabili! Dobbiamo indossarli sempre, rimuoverli subito dopo l’uso e prima di toccare oggetti non contaminati o superfici. Le linee guida ricordano di fare attenzione nel toglierli a non contaminarsi e, dopo la loro rimozione, lavarsi possibilmente le mani. Soluzione fisiologica: soluzione salina e, con tutta probabilità, l’agente detergente più usato con una caratteristica tecnica che gli permette di esercitare appieno l’azione meccanica di pulizia della ferita. In assenza si può usare l’acqua potabile direttamente dal rubinetto. Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone: parola difficile per dire che è una soluzione disinfettante a base di iodio, attenzione quindi alle possibili allergie allo iodio. Indicata per la disinfezione di ferite lievi, contusione aperta, puntura d’insetto, abrasioni, escoriazioni. Prima di procedere alla disinfezione della ferita è bene detergere la cute lesa con soluzione fisiologica o acqua potabile. Il disinfettante si applica attorno alla ferita con una garza sterile, dal centro alla periferia. Compresse (pacchetti) di garze sterili: indicate per la pulizia, la disinfezione e la protezione delle ferite. Nell’impiego di questi presidi va mantenuta la sterilità, quindi per la loro manipolazione è bene usare le pinze sterili monouso in dotazione. Una volta aperta la busta le garze perdono la loro sterilità. Non utilizzare quindi quelle residue per altre medicazioni. Pinzetta da medicazione sterile monouso: indicata per la rimozione di piccoli corpi estranei e per ogni operazione con materiale sterile. Per mantenere la sterilità della pinza occorre prestare molta attenzione all’apertura della confezione, aprendola dalla parte in cui la pinza è saldata. La parte che si può toccare con le mani è quella centrale o sagomata. Cotone idrofilo: va utilizzato solo come materiale assorbente in caso di perdita abbondante di sangue, unitamente alla garza. È importante non usarlo direttamente sulle ferite perché può lasciare residui di filamento di cotone. Forbici: non forbicine, ma del tipo taglia abiti. Si utilizzano per tagliare cerotti, bende, rete elastica, per aprire la confezione della soluzione fisiologica e per tagliare i vestiti nei traumi (per verificare la presenza di ferite sotto i vestiti) o nelle ustioni da sostanze chimiche (per eliminare velocemente i vestiti impregnati). Laccio emostatico: sconsigliato vivamente l’uso se non guidati da personale sanitario. L’uso improprio potrebbe creare danni anche irreversibili. Sacchetto monouso per raccolta di rifiuti sanitari: è necessario per raccogliere tutto il materiale possibilmente infetto, compresi i guanti utilizzati.

NEL SETTORE FUNEBRE SI FA COSÌ Nel comparto funebre è obbligatoria la raccolta dei rifiuti sanitari. Tutti i dispositivi individuali - utilizzati nella movimentazione delle salme, durante i recuperi e in qualsiasi altro contatto con resti o parti umane - vanno gettati nei contenitori appositi. Sono qualificati come rifiuti sanitari a rischio infettivo. Di qualsiasi salma con cui veniamo in contatto, non conosciamo i trascorsi sanitari, quindi dobbiamo trattarla sempre come possibilmente infetta. Estrapoliamo dalla normativa la definizione di rifiuto a rischio infettivo: ● qualsiasi rifiuto proveniente da isolamento infettivo; ● qualsiasi cosa che sia venuta a contatto con qualsiasi liquido biologico. La raccolta di tali rifiuti deve essere effettuata in contenitori appositi, che verranno prelevati a scadenze temporali da ditta specializzata per lo smaltimento. Si ricorda che tale raccolta deve essere accompagnata da un formulario di carico e scarico. Quindi consigliamo di affidarsi a una ditta specializzata che ci aiuterà a capire i tipi e i tempi della raccolta di questi rifiuti sanitari.


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TRE consigli per la tua CASA FUNERARIA

Rappresenta il sogno professionale di molti impresari la casa funeraria, mentre per altri è già realtà. Nel caso sia già operativa oppure sia solo un’idea e un progetto, questi tre consigli fanno al caso tuo. Non è presente nella nostra cultura funebre il concetto di casa funeraria, ma come abbiamo già visto si è integrato e radicato in maniera eccellente nelle nostre realtà ed è evidente che il settore stia guardando verso l’America. Presta però attenzione ad alcuni particolari.

Una sala della casa funeraria Aronica e Caico di Licata (AG), realizzata da Apiemme.

QUELLO CHE PIACE A TE NON È DETTO CHE SODDISFI I DOLENTI È un principio cardine che dovrebbe governare ogni aspetto della tua attività. Non dimenticare mai che non ti rivolgi ai colleghi (con i quali puoi intrattenere utili conversazioni sull’autofunebre più bella oppure sul cofano più pratico), ma alle persone che stanno soffrendo per la perdita di un familiare. È chiaro che se ti fosse concesso di osare daresti probabilmente sfogo ai tuoi gusti e alle tue idee su come dovrebbe essere fatto il servizio per onorare al meglio il defunto. Ma il problema è che non conosciamo i gusti e il vissuto di chi abbiamo davanti. Un colore che a te piace molto e che sceglieresti per allestire le sale della tua casa funeraria, per esempio, potrebbe urtare la sensibilità del tuo cliente. Ho visto imprese sull’orlo del fallimento per aver costruito una casa funeraria non compresa dai dolenti o che hanno dovuto affrontare ulteriori spese o, ciò che è peggio, sanzioni per una stuttura non fatta a regola d’arte e a norma. Comprenderai l’importanza, quindi, di farsi supportare e fidarsi di chi se ne occupa per professione e può assicurarti la serenità e il miglior ritorno possibile per questo importante investimento economico.

Il coaching è una strategia di formazione che consente di migliorare le performance e raggiungere gli obiettivi di maggior valore attraverso la scoperta e lo sviluppo delle personali potenzialità. Gabriele Grasso www.gabrielegrasso.it/essentia | info@gabrielegrasso.it | cell. 340 7002671


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LA TUA ETÀ ANAGRAFICA È UN FATTORE DA CONSIDERARE

Partiamo dal presupposto egoistico che avere a disposizione una casa funeraria cambia la tua vita professionale, anche in previsione del fatto che tutti invecchieremo e faremo più fatica a eseguire ciò che da giovani non comportava sforzi. Ma oltre al dettaglio dell’età, pensa a quante variabili in un singolo servizio possono esserci e che devi tenere in considerazione, inclusi il trasporto e il montaggio degli arredi e degli accessori funebri necessari per allestire una camera ardente. La scelta e il recupero dei materiali per l’allestimento possono essere un vero motivo di stress. Senza contare il rischio di usura dei prodotti e degli arredi. Non dover lavorare in ambienti sconosciuti e che rappresentano un rischio di immagine alla tua azienda, nel caso qualcosa non vada nel verso giusto, è un vero vantaggio. Ho purtroppo assistito a spiacevoli episodi in cui impresari navigati sono scivolati o hanno danneggiato gli arredi dei locali scelti dalla famiglia per la camera ardente proprio perché non adatti, poco spaziosi e soprattutto non conosciuti. Aggiungo, inoltre, che muoversi in ambienti conosciuti toglie molto stress e diminuisce drasticamente le probabilità di errore.

CASA FUNERARIA SÌ, CASA FUNERARIA NO Come ben sai giro l’Italia e aiuto le imprese – piccole, medie e grandi, da quelle sane a quelle più in difficoltà – a distinguersi con l’obiettivo di raggiungere l’eccellenza. E l’eccellenza non è mai solo fatta di materiali pregiati, ma piuttosto di una serie di caratteristiche che vanno messe a punto, interiorizzate e allenate. Arriva sempre il momento in cui si ragiona sui possibili sviluppi e la casa funeraria è tra le opzioni. Se la casa funeraria è un tuo desiderio e se solo hai pensato almeno una volta a questo progetto, il mio consiglio è quello di approfondire le possibilità tenendo inoltre conto che per il futuro, non lontano, sarà lo standard per un’impresa di onoranze funebri.

IL NUOVO STANDARD In conclusione, caro impresario, seguendomi sulle pagine di Tecnica avrai notato quanto sia per me importante il concetto di qualità, come strumento per distinguerti e per rendere meno doloroso il momento che stanno passando i dolenti. Sappi che la casa funeraria, proprio per quello che offre, è il nuovo standard. Ma non in futuro, adesso!

Via E. Fermi 74/A - 42021 Barco (RE) - Tel. 0522 875165 - Fax 0522 875319

www.funerolivetti.com


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AUTOSTORICHE che passione! Concludiamo la presentazione dei numerosi mezzi acquistati e posseduti dall’impresa Zenoni & Scarponi di Terni. Ringraziamo i titolari per aver conservato queste preziose testimonianze, averle condivise e rese note tramite gli articoli su Tecnica.

I tempi cambiano e arrivano le prime vetture con motore diesel veloce. Dario Casale non perde tempo e allestisce le Ford Granada, vettura molto in voga negli anni 80 grazie a una presenza simile a quella delle Mercedes, con una motorizzazione Peugeot 1900 diesel, affidabile, con consumi contenuti e costi d’esercizio davvero modesti. Negli anni furono molte le Ford Granada allestite da Casale, sia benzina sia diesel.

Troviamo una coppia di classiche Mercedes W 115 allestite sempre da Dario Casale, decisamente un classico negli anni 70 e 80: finiture eccellenti e motorizzazioni affidabili. Una in nero con interni chiari, l’altra in grigio metallizzato con le lampade votive spesso usate da Casale, senza eccedere nei decori sul tetto limitati a una croce in inox e tubi batticorona.

Dello stesso periodo, sempre da Dario Casale vennero fatte allestire anche due prestigiose Fiat 130 berlina, l’ammiraglia della casa torinese e vera alternativa alle Mercedes almeno per quanto riguarda l’allestimento funebre. Furono scelte due vetture simili, ma differenti nella meccanica, una con motore benzina 2800 e cambio automatico, l’altra con motore sempre benzina 3200 e cambio manuale. Scelte che ben descrivono la passione per le auto da parte dei titolari.


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La massima aspirazione per un impresario era allora, come probabilmente oggi, avere un’autofunebre allestita sulla più prestigiosa delle vetture, la Rolls Royce. Anche qui arrivò un magistrale lavoro commissionato a Dario Casale, che era autorizzato dalla casa madre, e lavorò una berlina Silver Shadow mossa da un poderoso motore a benzina V8 da ben 6750 cc. Le linee parlano da sole, così come le finiture. All’epoca avere nel proprio garage questa vettura era estremamente prestigioso.

Per ultimo troviamo un piacevole mezzo di supporto, un camioncino Fiat 1100T portacorone, decisamente molto elaborato nel frontale con fari doppi rispetto al mezzo da lavoro da cui nasceva. Aveva anche coppe cromate alle ruote, vernice metallizzata e una finitura da vera fuoriserie. Qui il lavoro di allestimento fu affidato alla carrozzeria Grazia di Bologna, molto attiva negli allestimenti sui mezzi funebri dagli anni 60 agli anni 90.

Nel corso degli anni l’impresa Zenoni & Scarponi si è occupata anche di funerali di importanti personalità, tra cui il campione del mondo nella classe 500 di motociclismo Libero Liberati, deceduto il 5 marzo 1962, e Paolo Pileri, campione del mondo classe 125, morto il 13 febbraio 2007. Concludiamo con un’immagine del gruppo di mezzi e una di un funerale nel quale venne usata la Fiat 525.

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle autofunebri utilizzate in passato dagli impresari italiani. In ogni numero vi presentiamo alcuni modelli grazie all’analisi di Marco Sambataro, modellista ed esperto di autofunebri d’epoca.

INVIACI LE FOTO DELLE TUE AUTO D’EPOC A E LE PUBBLICHEREMO GRATUITAMENTE:

carridepoca@libero.it


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