Taste&More Magazine luglio-agosto 2013 n° 4

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Taste More & magazine www.tasteandmore.it

Luglio 2013 N째 4


Photo by Vittorio Conti


Taste More & magazine

Luglio 2013 La Redazione

Meris Carpi

http://vanigliaecannella-bellissima2010.blogspot.it/

Lara Bianchini

http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Sabrina & Luca

http://saporidivini.blogspot.it

Progetto grafico magazine Vittorio Conti

Web Master Mario Donatelli

Grafico Sito Susanna Mancini http://www.suzestudio.com


Sommario 8 18 38 42 58 80 90 102 114

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Tempo di vacanze Spuntini per i viaggi Puffly e Flaffy La nutrizionista: frutti gialli In viaggio Dolci senza cottura Freschi intermezzi Da leccarsi i “baffi� Viaggio dentro la festa Artusiana


Il Redazionale Ed ecco che finalmente è arrivata l’estate e con lei il caldo. Un caldo atteso, un caldo che rigenera dai rigori dell’inverno e che ci riporta con la mente alle vacanze, quelle già fatte ma soprattutto quelle che stanno arrivando e, che scegliate di ciabattare fino al primo ombrellone o di scalare ripide pareti montane, l’imperativo categorico è quello del relax. E se relax deve essere, relax sia, anche in cucina o forse soprattutto in cucina dovremmo dire, ecco quindi tra le nostre pagine comparire piatti freschi e veloci che pur rubando pochissimo tempo per la preparazione, solleticano il palato e esaltano i sapori. Sempre parlando di vacanze, un servizio dedicato agli snack e ai pranzi pret –a - porter per aiutare chi deve affrontare lunghi spostamenti in auto e finalmente, dopo un lunghissimo inverno di mele e pere, ecco arrivare la succosa frutta estiva, da noi declinata in deliziosi dessert. D’estate in vacanza oltre a noi va anche il forno, in fin dei conti chi se la sente di arroventare la casa con 40 gradi all’ombra? Per questo abbiamo studiato delle fresche proposte per il fine cena che non necessitano di cottura. Non ci resta quindi che augurarvi buone vacanze.

La Redazione 5




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Photo by V. Conti


E’ Tempo di vacanze ...

E’ tempo di vacanze, è tempo di preparare la valigia per recarsi in qualche ameno luogo di mare. Costumi, sandali, occhiali da sole, pantaloncini e fresche magliette sono già pronti per essere messi in valigia. L’atmosfera è carica di aspettative: il lungo inverno ci ha logorati, abbiamo bisogno di relax e di tanto sole. Abbiamo bisogno di non fare scandire, per un po’,le nostre giornate dall’orologio. La corsa per andare a lavorare, la corsa per fare la spesa, il rientro in casa con il suo lavoro di tutti i giorni, la corsa per tutte quelle incombenze giornaliere che “ devono” essere fatte …….. bisogna fermarsi e riassaporare il dolce far nulla, il tempo da dedicare a noi stessi e alla lettura di un buon libro.

Mangiare è, però, una necessità. Ed ecco quindi una serie di ricette facili, gustose e colorate che ci permetteranno di fare un buon pasto senza stare troppo tempo in cucina. Maria Bianco

Photos by V. Conti


A Seg Insalata di quinoa

Pizza ve


guire ...

eloce...

Spaghetti al limone



Insalata di quinoa con verdure crude Ingredienti 1 tazza di quinoa 1 cetriolo 1/2 cipolla rossa di Tropea 10 pomodorini 1/2 peperone giallo un mazzo di prezzemolo 10 foglie di menta succo di mezzo limone olio evo, sale Preparazione In un tegame facciamo scaldare un cucchiaio di olio e quando è caldo tostiamovi la quinoa per qualche minuto. Copriamo con 2 tazze d’acqua e un pizzico di sale grosso, mettiamo il coperchio e facciamo cuocere a fiamma bassa finché l’acqua non è stata tutta assorbita e i chicchi si sono aperti (ci vorranno 15-20 minuti). Intanto laviamo le verdure, togliamo i semi al peperone e ai pomodorini precedentemente tagliati a metà. Con un coltello ben affilato tritiamo il più finemente possibile la cipolla e mettiamola in uno scolapasta. Sbucciamo il cetriolo, tritiamolo e aggiungiamolo alla cipolla. Proseguiamo con il peperone e i pomodorini, mettendoli sempre nello scolapasta di modo che perdano la propria acqua di vegetazione. Quando la quinoa è cotta mettiamola in una capiente ciotola, versiamoci un cucchiaio d’olio e sgraniamola con i rebbi di una forchetta. Una volta fredda, aggiungiamo le verdure, tritiamo la menta e il prezzemolo insieme e uniamoli al resto degli ingredienti. Prepariamo il condimento con il succo di mezzo limone, 2-3 cucchiai di olio e mezzo cucchiaino di sale. Versiamo nella ciotola e mescoliamo. Conserviamola in frigo. E’ buona da subito, ma un riposo di 1-2 ore migliorerà ancora di più il sapore.

Di Katyuscia


Di Maria Bianco


Pizza veloce con peperonata Ingredienti 500 g farina 00 500 g semola rimacinata di grano duro 25 g lievito di birra 720 ml di acqua tiepida 4 cucchiai olio extravergine d’oliva 4 cucchiaini zucchero 1 cucchiaio abbondante di sale Inoltre: peperoni rossi e verdi ( quantità a piacere) olio extravergine d’oliva una grossa cipolla una manciata di capperi alcuni pomodorini origano sale e pepe una dadolata di formaggio primosale Una ciotola in plastica con coperchio ermetico (indispensabile) Preparazione Mettere le due farine in ciotola con il sale Aggiungere il lievito prima sciolto in acqua tiepida insieme allo zucchero e all›olio. Chiudere bene la ciotola con il coperchio ed iniziare la «danza»:prima muovere la ciotola in senso rotatorio e poi in senso sussultorio,poi ancora in senso rotatorio. L’unica fatica è poi pulire i bordi della ciotola ed il coperchio con un cucchiaio.... Compiuta questa veloce operazione non resta che rimettere il coperchio facendo uscire bene l’aria e fare lievitare con una copertina sopra fino a quando non si sente un “botto”. E’ il coperchio che si apre da solo (30 minuti esatti). Mentre l’impasto lievita preparare la peperonata. In una larga padella rosolare,in olio,la cipolla affettata ed i peperoni tagliati a bastoncini lunghi. Unire un po’ di sale e cuocere lentamente con coperchio. A metà cottura aggiungere alcuni pomodorini affettati,un bel pizzico di origano e qualche cappero precedentemente dissalato. Una volta sentito il “ botto” Mettere l’impasto (aiutandosi con le mani bagnate)in tre teglie unte di olio ed allargare con le mani. Condire l’impasto delle pizze con la peperonata. Lasciare riposare per altri 15 minuti prima di mettere in forno. Infornare a 280° fino a cottura e doratura delle pizze. Qualche minuto prima di togliere dal forno cospargere le pizze con la dadolata di formaggio primosale ( o altro formaggio a piacere).



Spaghetti al limone Mescolare 200 ml di panna con la scorza grattugiata di 1 limone, metà succo, 4 cucchiai di grana, sale, una spolveratina di pepe bianco e 50 g di lamelle di mandorle. Condire gli spaghetti (80 gr a testa) con questa salsina, unendo solo se necessario, pochissima della loro acqua. Impiattare velocemente decorando con semi di papavero e ulteriore scorza di limone fresca grattugiata.

Di Letizia

E ... per il bere Piatto fresco dove è predominante la tendenza acidula data dal limone e che pertanto necessita della rotondità di un vino morbido, come un RIESLING dell’Alto Adige, che si presenta all’olfatto con eleganza e leggerezza e che si posa morbido sul palato regalando note di frutta gialla e di mela verde.

Di Luca e Sabrina

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Cosa mangiare prima e dura

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ante un lungo viaggio in auto

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La curva panini La sveglia suonava presto, ma non la sentivamo. L’euforia per l’imminente partenza ci aveva buttate giù dal letto all’alba. Prima delicatamente, poi man mano che ci avvicinavamo, sempre più rumorose ed esagitate ci buttavamo nel lettone svegliando la mamma angelicamente ancora immersa nel mondo dei sogni, dopo una serata passata a preparare i bagagli. Le valigie accatastate in cucina venivano trasportate dal papà in garage e successivamente caricate nell’auto con metodica cura. Quasi come in una partita a Tetris, valigie dalle forme e dimensioni più disparate finivano incastrate alla perfezione. La borsa dei giocattoli era stata preparata con cura maniacale da noi bambine che la custodivamo gelosamente accanto a noi per tutto il viaggio. In parte per controllare che nulla venisse perso per strada ed in parte per avere a portata di mano qualche passatempo che permettesse di abbreviare, seppur nell’apparenza, le lunghe ore di auto che ci si prospettavano davanti. Partiti da poche decine di minuti, puntualmente iniziavamo a chiedere se fossimo quasi arrivati e quanto mancasse ancora. Quando si è piccoli, tutto sembra maggiorato: le giornate più lunghe, il mondo più grande ed i viaggi di alcune ore odissee infinite. Per distrarci un poco, la mamma aveva studiato un piccolo giochetto: conoscendo a memoria la strada che ci stavamo apprestando a percorrere ci diceva che quando saremmo arrivati alla grande curva a C vicino al castello avremmo pranzato. L’idea di poter mangiare in macchina ci piaceva parecchio, lo vedevamo come uno sgarro alle severe regole che vigevano al fine di mantenere pulita l’auto durante l’anno. Rizzateci sui sedili nella speranza di riuscire a vedere oltre il campo visivo concessoci dai finestrini, io e mia sorella facevamo a gara a chi riuscisse ad intravedere per prima un segno dell’avvicinamento alla grande curva, da quel momento in poi denominata “la curva panini”. Ancora oggi, a distanza di oltre una ventina d’anni, quando percorro quella curva mi viene da sorridere. I pensieri tornano all’infanzia. Ed è cosi che un semplice panino è diventato uno dei ricordi più cari che ancora oggi custodisco gelosamente. Un panino che sa di innocenza, di gioventù e di famiglia. Di amore.

Luana


A Segu Biscotti integrali...

Scone al formaggio...

Barrette

di frutta

secca

Tortine di sfoglia...


uire ... Torta di pancarrè con asiago e...

O n i g i r i



Biscotti integrali con carote e zenzero I viaggi in macchina: chi non ne ha mai fatti? Viaggiare in auto significa anche doversi preoccupare del cibo, vuoi per veri e propri pasti (se non abbiamo voglia di fermarci all’autogrill), vuoi per snack veloci per ricaricarci. Sia i pasti che gli snack devono essere leggeri e comodi: bocconcini pratici ed energetici che non sporchino, non sbriciolino e non portino via troppo spazio. Come questi biscottini morbidi, energetici e naturali: carote, uvetta, mandorle e poco zucchero. E il viaggio diventa piacevole. Ingredienti per una dozzina di biscotti 60 gr di carote grattugiate 60 gr di farina integrale 25 gr di farina di riso 25 gr di zucchero di canna 20 gr di farina di mandorle 25 gr di uvetta 1 cucchiaino di lievito 2 cucchiai di latte vegetale 1 cucchiaio di olio evo Zenzero in polvere

Preparazione

Ammollare l’uvetta in acqua per 20’ circa. Mescolare in una ciotola la farina integrale con quella di riso, le mandorle, il lievito, lo zucchero, lo zenzero e le carote. Aggiungere l’uvetta scolata e tritata grossolanamente. Fare la fontana e, al centro, mettete il latte e l’olio. Impastare fino ad ottenere un composto morbido e malleabile, quindi fare riposare il composto per un’oretta a temperatura ambiente. Preriscaldare il forno a 180°. Rivestire una placca del forno con carta da forno. Prendere l’impasto e formare delle palline della dimensione di una piccola noce. Schiacciarle un poco al centro, quindi infornare per circa 10’. Fare raffreddare. Si possono conservare in una scatola di latta o, per il viaggio, in sacchetti di carta (come quelli del pane).

Di Francesca



Barrette di frutta secca Una prima colazione leggera, sana e piena di energia, per affrontare al meglio un bel viaggio. Ingredienti per circa 28 barrette: 2 cucchiai di miele ,45 gr. di cocco disidratato tostato,50 gr. di fiocchi d’avena, 150 gr. di frutta secca(mirtilli rossi, mela, albicocche) 125 gr. di uva sultanina,60 gr. di mandorle a pezzettini,100 gr. di latte scremato in polvere,150 gr. di succo d’arancia. Procedimento: Ungete una teglia da forno delle dimensioni di 20 x 30 cm. Intiepidite il miele in un pentolino a fuoco lento, poi in una ciotola grande incorporatelo al cocco tostato, ai fiocchi d’avena ,alla frutta secca, all’uva sultanina, alle mandorle e al latte scremato in polvere. Amalgamate bene, e aggiungete la quantità necessaria di succo d’arancia, in modo che il composto leghi bene. Spianatelo nella teglia e pressatelo in modo che risulti ben compatto Lasciare riposare in frigo per almeno 4 ore ( o se possibile tutta la notte). Tagliare il composto a barrette e servire.

Di Fausta


Torta di pancarrè con asiago e ciliegino di Pachino Ingredienti due confezioni di pancarrè un uovo un pochino di latte sale e pepe foglie di basilico origano pomodorini qualità ciliegino di Pachino bastoncini di formaggio asiago fresco Procedimento Ricoprire una larga teglia con carta forno ( meglio se lievemente bagnata e poi strizzata). Togliere la crosticina esterna alle fette di pancarrè e depositarle,una accanto all’altra,in teglia. Condire il pane con ciliegino di Pachino tagliato a metà,foglie di basilico,origano,sale, pepe e bastoncini di formaggio asiago. Coprire il condimento con altre fette di pancarrè. Sbattere l’uovo unendo un pizzico di sale ed un goccino di latte. Pennellare l’uovo sulle fette di pancarrè e mettere la torta in forno a 180° fino a doratura. E’ consigliabile gustarla a temperatura ambiente. Se porzionata ed avvolta su carta stagnola è ottima da consumare per un pic-nic,in auto durante un viaggio o semplicemente da portare con sè sul posto di lavoro.

Di Maria Bianco




Scone al formaggio bianco cremoso senza uova e senza burro

Ingredienti 250g di formaggio bianco cremoso tipo quark 10 cucchiai di latte di soia o latte vaccino 10 cucchiai di olio di riso o un’altro olio neutro di vostra preferenza 6 cucchiai di zucchero semolato 1 cucchiaino di estratto di vaniglia 380 g di farina 00 1 bustina e mezzo di lievito per dolci Forno a 170°C. 25 min.di cottura Procedimento Preparare una scodella e versarvi il formaggio bianco, il latte, l’olio, lo zucchero e l’estratto della vaniglia. Con le fruste a mano mescolare per ben amalgamando il tutto.A parte setacciare la farina ed il lievito e poco per volta integrarla agli ingredienti liquidi mescolando con un cucchiaio di legno prima e poi successivamente con le mani. L’impasto sarà morbido ma non appiccicoso, piacevole da maneggiare.Preparare un piano di lavoro con poca farina e con il matterello tirare la pasta. Tagliare con delle formine tonde e disporle mano mano sopra una teglia ricoperta di carta forno, lasciando tra loro di qualche centimetro. Infornare per 20/25 minuti finché la parte superiore sia ben dorata. Sono ottimi caldi e freddi restano morbidi per al massimo due giorni conservati in una scatola di latta. Servirli con marmellata o con miele.

Di Patrizia Miceli



Tortine di sfoglia con zucchine, feta e l’uovo Ingredienti per 4 persone 1 rotolo di pasta sfoglia 4 piccoli uova fresche 1 zucchina 80 g di formaggio feta 1 spicchio d’aglio Olio extravergine d’oliva Sala e pepe Erbette aromatiche fresche

Procedimento

Tagliare la zucchina a dadini dopo averla lavata bene e levato parte dei semini interni. In una padella antiaderente versare poco olio, lo spicchio d’aglio ed i dadini della zucchina facendoli saltare in padella a fiamma medio alta per circa 5/6 minuti finché diventeranno leggermente dorati ma resteranno croccanti; mescolare spesso con un cucchiaio di legno. In una ciotola sbriciolate la feta e tritare delle erbette odorose (basilico, prezzemolo, menta), un cucchiaio circa e mescolarlo insieme al formaggio. Preparare delle formine in silicone o anche in alluminio. Tagliare 4 tondi dal rotolo di pasta sfoglia che serviranno come base per le tortine. Utilizzare come misura le formine da voi scelte e, considerando la capienza, tagliare la pasta 5/6 centimetri oltre i bordi del diametro delle vostre formine. Sistemare la pasta nelle formine. Punzecchiare il fondo con una forchetta. Distribuire nel incavo i dadini di zucchine, poi le briciole di feta , sgusciare l’uovo lasciandolo intero e coprire ancora con dadini di zucchina e feta tutto intorno al tuorlo. Procedere nello stesso modo per le 4 formine. Accendere il forno a 200°C. Infornare le tortine per 20/25 minuti. Lasciare intiepidire e servire con un’insalatina fresca.

Di Patrizia Miceli

A queste tortine di sfoglia, ravvivate dalla sapidità della feta, vogliamo abbinare un vino bianco morbido con bassa acidità, in modo da mantenere un piacevole equilibrio gustativo al palato. Le accompagniamo con un CERETTO BLANGE’ delle Langhe DOC, ottenuto da uve 100% Arneis. E’ un vino molto fruttato, con sentori che richiamano chiaramente alla mente pere e mele, leggermente frizzante e con bassa acidità.



Onigiri

Da quando siamo stati in Giappone io e mio marito ci siamo innamorati degli onigiri, i “panini” Giapponesi fatti di riso. Sono perfetti per i lunghi viaggi perchè non appesantiscono ma lasciano sazi a lungo. Ingredienti per 6 onigiri 200 gr di riso per sushi un pugno di pesciolini essiccati (o 100 gr di tonno o salmone cotti al naturale) un cucchiaino di sesamo nero 6 fogli di alga nori 3 cucchiai di salsa di soia Preparazione Sciacquate e lessate il riso in acqua non salata, scolatelo e mettetelo da parte. Quando sarà tiepido conditelo con la salsa di soia, il sesamo e i pesciolini secchi ( o con il tonno o il salmone sminuzzati). Con un coppapasta o con il palmo delle mani pressate leggermente il riso e dategli una forma triangolare. Avvolgetelo nell’alga nori, se vi piace, e mettete gli onigiri nella borsa del pranzo! Il massimo è comprare le alghe incartartate una ad una e avvolgerle intorno al riso; in questo modo le alghe resteranno croccanti fino al momento in cui scarterete il vostro onigiri.

Di Chiara


www.agromonte.it


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Le tartine animaletto di Puffly e Flaffy Queste buffe tartine sono una proposta salutare per abituare i bambini a mangiare qualcosa di diverso dal solito pane e salame o pane e prosciutto. Sono tartine vegetariane e il loro aspetto accattivante dovrebbe rendere i piccoli più disposti all’assaggio. Se poi le preparerai insieme a loro...il gioco sarà più divertente. Puffly e Flaffy ti propongono le tartine civetta e le tartine rana, ma con la fantasia potrai costruire altri animali. Solo una piccola nota... fai attenzione se prepari tartine orso... hanno il brutto vizio di rubare il cestino del pic-nic!

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Tartine rana per la crema di formaggio: formaggio quark ed erbe fini tritate (basilico, prezzemolo, erba cipollina e menta) Due rondelle di oliva per gli occhi e una fettina di pomodoro per...la bocca larga!

Di Elisabbetta Pica


Tartine civetta per la crema di formaggio: usa del formaggio quark mescolato con parmigiano grattugiato. Due fette di uovo sodo per gli occhioni e due capperi per le pupille, un triangolino di carota per il becco e mandorle tostate a scaglie per le piume.


A Proposito di ... Ora che arriva l’estate, la voglia di pietanze calde e pesanti va via. Con il caldo si preferiscono frutti freschi e succosi che dissetano, e in tavola prevalgono insalate e cibi freddi. La miglior protezione contro il caldo e la sete è bere, ma non sempre si ha voglia di bere acqua, i succhi sono sempre ricchi di zuccheri quindi bisogna moderarsi nel consumo. La miglior scelta possibile è gustarsi un frutto succoso e dissetante per calmare la fame, la sete e ritrovare energia. I frutti che prevalgono d’estate e vengono più consumati sono i frutti giallo-arancio, ricchi di vitamina A. Parleremo del processo di assorbimento della vitamina A per capirne l’importanza. Nella frutta e verdura gialla è contenuto un composto liposolubile, il carotenoide, che stabilisce il caratteristico colore giallo-arancio. Quest’ultimo possiede la funzione fisiologica di precursore della vitamina A per il nostro organismo, di fatto i carotenoidi vengono spesso chiamati provitamina A o β -carotene. Nel momento in cui ingeriamo frutti o verdure di questo colore il nostro organismo lavorerà per 7 ore circa prima di integrare vitamina A. Nell’intestino, con l’aiuto di enzimi lipidici, sali biliari, zinco e tiroxina (ormone tiroideo), il β – carotene verrà trasformato in vitamina A e in seguito messo in circolo nel sangue, con il nome di retinolo. Il retinolo agisce su gran parte dell’organismo con azione antiossidante, e di conseguenza antitumorale. In particolare va a proteggere il timo, ghiandola fondamentale per il nostro sistema immunitario, ed ha stimolarne la funzione; rinvigorisce i tessuti oculari e le funzioni della vista, favorisce il ricambio cellulare della pelle, migliora la fotoprotezione cutanea.

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frutti Gialli L’importante, nella dieta di tutti i giorni, è variare i cibi nei pasti; frutta e verdura vanno consumati per integrare tutti i minerali e le vitamine di cui abbiamo bisogno per l’assorbimento dei nutrienti. Ritornando alla descrizione dei frutti e verdure gialli, tra i più conosciuti abbiamo ananas, agrumi, albicocche, cachi, meloni, pesche, avocado,papaya, mango, carote, peperoni gialli, zucca e mais. Albicocche, cachi, avocado e zucca sono tra i più calorici, quindi sconsigliati nel diabete e nell’obesità, però sono comunque ricchi di fibre e vitamine del gruppo A. Gli agrumi, le pesche, l’ananas e la papaya, leggermente più acidule, sono ricche in vitamina C, un potente antiossidante. Il limone, in confronto agli altri suoi fratelli, è il più ricco di vitamina C, potassio, calcio e magnesio. La particolarità del limone consiste nell’alta percentuale di acidità, quindi di acido ascorbico e citrico, che gli conferisce tantissime proprietà digestive ed antinfiammatorie. Un’ultima puntualizzazione su una verdura gialla, il peperone. Non sem pre piace, si cucina in molti modi e spesso è sottovalutato; in realtà contiene pochissime calorie, 22 per 100 gr, ed un’alta percentuale di acqua, 92%, perciò è molto consigliato nelle diete ipocaloriche, poiché aumenta il senso di sazietà. Costituisce, inoltre, una fonte di potassio (210mg in 100gr), calcio (17mg in 100gr), vitamina C ed A.

Di Dott.ssa Nives Lombini, nutrizionista con la collaborazione di I.P. Ottavia Gardella


A Segu Pesche grigliate...

Torta al cioccolato

Cake pops di frutta

Spiedini di melone...


uire ... Albicocche al forno...

Budinetti ghiacciati...



Pesche grigliate con salsa leggera al mascarpone Per 4 persone Ingredienti 4 pesche 1 cucchiaino di cannella in polvere 2 cucchiai di zucchero di canna grezzo 2 cucchiai d’acqua 120 g di mascarpone 120 g di panna da montare 120 g di yogurt greco 2 cucchiai di zucchero semolato Preparazione In una padella mettete lo zucchero di canna con i due cucchiai d’acqua e fate caramellare dolcemente, attenzione a non farlo bruciare. Spolverate le pesche con la cannella e adagiatele delicatamente nella padella, col lato tagliato rivolto in basso, fate cuocere per circa 5 minuti e mettete da parte a intiepidire. Mettete la panna il mascarpone e lo zucchero semolato in una ciotola e montate tutto assieme, ci vorrà meno perché la parte grassa del mascarpone velocizzerà anche il montaggio della panna. Aggiungete lo yogurt aiutandovi con una spatola e mescolando dolcemente dal basso verso l’alto, facendo attenzione a non smontare il composto. Mettete in una coppa due mezze pesche, di lato mettete due cucchiaiate di mascarpone allo yogurt e versate sopra al tutto il fondo di cottura delle pesche.

Di Lara



Cake pops di frutta caramellata Ingredienti frutta fresca 100 gr zucchero due cucchiai di acqua qualche goccia di limone Un’idea carina e alternativa per servire la frutta nelle cene estive, molto apprezzata anche dai bimbi che della frutta non ne vogliono sapere. E’ possibile usare diverse varietà di frutta, a seconda della stagione. Il procedimento è molto semplice ma di sicuro effetto. In un pentolino, far sciogliere lo zucchero con l’acqua ed il limone. Una volta sciolto completamente, togliere il pentolino dal fuoco e poggiarlo su una bacinella con dell’acqua bollente per non far raffreddare subito il caramello. Prendete i bastoncini per i cake pops, o in alternativa degli stuzzicadenti ed immergeteli nel caramello. Infilzate lo stecchino intriso di caramello nella frutta e lasciate raffreddare in maniera che la frutta resti bene attaccata al bastoncino. Una volta infilata tutta la frutta, immergetela nel caramello e lasciate raffreddare.

Di Deborah



Albicocche al forno con mousse al pistacchio Ingredienti 2 cucchiai di zucchero di canna 250 gr yogurt di soia al naturale 2 cucchiai di zucchero a velo 25 gr pistacchi non salati 1/2 cucchiaino di acqua di fiori d’arancio 80 ml panna da montare 100% vegetale, fredda di frigo

Preparazione La sera prima mettiamo lo yogurt in un telo di cotone, posizioniamolo sopra ad un boccale e mettiamolo in frigorifero, di modo che perda tutto il siero. Il giorno dopo laviamo le albicocche, asciughiamole, tagliamole a metà e priviamole del nocciolo. Posizioniamole su una placca rivestita di carta forno e cospargiamole con i due cucchiai di zucchero di canna. Inforniamole a 180° per 15 minuti. Mettiamo i pistacchi in un mixer assieme allo zucchero a velo e frulliamo finché non sono ridotti in farina. Prendiamo il nostro yogurt ormai compatto e uniamolo agli altri ingredienti nel frullatore, aggiungiamo anche l’acqua di fiori d’arancio e azioniamo finché non otteniamo un composto omogeneo. In una ciotola di vetro o di metallo, fatta raffreddare in congelatore per qualche minuto, montiamo con le fruste elettrice alla massima velocità la panna, finché non diviene spumosa e ferma. Uniamo lo yogurt con i pistacchi alla panna e mantechiamoli delicatamente con una spatola, con movimenti dal basso verso l’alto. Mettiamo un cucchiaino di mousse su ogni metà di albicocca e cospargiamo con qualche pistacchio tritato. Se la mousse dovesse avanzare, si conserva tranquillamente per qualche giorno in frigorifero in un contenitore di vetro. E’ ottima anche sulla macedonia o per farcire torte.

Di Katiuscia



Torta sofficeconal cioccolato nespole e composta di nespole Ingredienti

9 cucchiai di farina 00 9 cucchiai di maizena 5 cucchiai di cacao amaro in polvere 50 ml di latte 6/7 grosse nespole a pezzettini 4 uova Un pizzico di sale 200 ml di panna fresca da montare 15 cucchiai rasi di zucchero Una bustina di lievito per dolci Due cucchiaini di olio extravergine d’oliva Inoltre per la teglia: cacao amaro ed una noce di burro

Per la composta di nespole: 5 grosse nespole 5 cucchiai di zucchero 50 ml di acqua

Procedimento

In una ciotola mettere le quattro uova e montarle con lo zucchero usando preferibilmente uno sbattitore elettrico. Aggiungere la farina,la maizena, il cacao,il pizzico di sale,il lievito alternandoli con il latte,la panna e l’olio. In ultimo unire le nespole fatte a pezzettini e mescolare. Imburrare lievemente una teglia da forno e cospargerla interamente con cacao amaro eliminando,naturalmente, l’eccesso. Mettere l’impasto preparato dentro la teglia ed infornate a 180° fino a cottura. Mentre la torta cuoce occuparsi della composta di nespole: In un piccolo tegame riunire le nespole a pezzettini,lo zucchero e l’acqua e far cuocere dolcemente fino a che si restringe il tutto. Servire la torta a fette con accanto una cucchiaiata di composta di nespole.

Di Maria Bianco



Spiedini di melone e feta alla menta Ingredienti 1 melone maturo e sodo Formaggio feta Cipollotti bianchi freschi Menta fresca o essiccata Sale integrale e pepe nero Olio extra vergine di oliva biologico

Procedimento Tagliare i cipollotti a rondelle, la feta ed il melone a pezzetti ed infilare nello spiedino a piacere. Condire con olio extra vergine di oliva, sale, pepe e menta

Di Monica



Budinetti ghiacciati al pescamelon Una soluzione anticaldo davvero rinfrescante oltre che gustosa, a patto che i pochissimi ingredienti utilizzati siano di primissima qualità. Facilissima da fare e ri-fare tutte le volte che avrete voglia di buona frutta “ghiacciata”. Ovviamente al posto del melone potrete mettere qualsivoglia frutto estivo quali pesche, albicocche o cocomero. Il risultato sarà sempre ugualmente perfetto. E se usate stampini monoporzioni saranno ancora più eleganti :) Scegliete un melone medio che sia maturo al punto giusto. Tagliatelo a metà. Liberatelo dei semi e dei filamenti. Con un cucchiaio raccoglietene la polpa e frullatela insieme a due pesche nettarine, private della buccia e del nocciolo. Versate il contenuto in una ciotola, aggiungete 3 cucchiai di sciroppo d’acero. Assaggiate e se è il caso, dolcificate ulteriormente con altri cucchiai. Mescolate e unite 125 gr di yogurt intero greco. Amalgamate con cura e versate il composto in uno stampo da sei coppette in silicone, così l’espulsione finale sarà ancor più semplice. Ponetelo in freezer per alcune ore e ritiratelo un po’ prima di servire. Sformate i budinetti su un piatto da portata e guarniteli con lamelle di mandorle tutte intorno alla base e un ciuffetto di panna montata sulla superfice. Scegliete un melone medio che sia maturo al punto giusto. Tagliatelo a metà. Liberatelo dei semi e dei filamenti. Con un cucchiaio raccoglietene la polpa e frullatela insieme a due pesche nettarine, private della buccia e del nocciolo. Versate il contenuto in una ciotola, aggiungete 3 cucchiai di sciroppo d’acero. Assaggiate e se è il caso, dolcificate ulteriormente con altri cucchiai. Mescolate e unite 125 gr di yogurt intero greco. Amalgamate con cura e versate il composto in uno stampo da sei coppette in silicone, così l’espulsione finale sarà ancor più semplice. Ponetelo in freezer per alcune ore e ritiratelo un po’ prima di servire. Sformate i budinetti su un piatto da portata e guarniteli con lamelle di mandorle tutte intorno alla base e un ciuffetto di panna montata sulla superfice.

Di Letizia


In Viaggio...

Di V. C

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Sud Tunisia

Conti

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Il Sud della Tunisia è la regione più vasta della Nazione, sebbene le città non siano molto so. L’ambiente umano è unico. Impressionanti sono le abitazioni, scavate a pozzo, di M che più vale la pena visitare sono i villaggi berberi, situati fra Mededine e Taouine. Inacc abitazioni trogloditiche nelle quali la gente vive ancora come mille anni fa. Chi visita il Sud non può mancare di visitare le oasi di montagna: Chebica, Tamerza e M fonde, grandi cascate d’acqua e canyon. E ora lasciamo la parola alle immagini. Buona visione...


o numerose. Ăˆ il regno delle immense distese di deserto, a tratti sassoso, a tratti sabbioMatmata e le architetture, uniche al mondo, delle Ghorfas di Mededine e dintorni. Ma ciò cessibili, circondati da una natura incredibilmente aspra e ricca di fascino. Essi ospitano

Mides. Si trovano incastonate in un territorio aspro e di incomparabile bellezza. Gole pro-

Photo by V. Conti

















Photos by V. Conti


Cous cous tunisino

Questa ricetta mi è stata insegnata da una donna tunisina a Douz, nel sud della Tunisia. E’ stato il più buon Cous cous che io abbia mai mangiato. Naturalmente le dosi non le ho ma, rifacendolo a casa, sono andata “ad occhio”, è proprio buono. Fare soffriggere abbondante cipolla in olio, aggiungere la carne di agnello e lasciare rosolare bene. Aggiungere il pomodoro, le patate tagliate a tocchetti, i fagioli già cotti. A questo punto mettere un cucchiaio abbondante di harissa (condimento piccante che troverete in tutti i negozi etnici). Lasciare cuocere per circa un’ora. Una volta cotto aggiungere le spezie: sale, pepe, zafferano, peperoncino, cannella. Sempre “ad occhio”. Cuocere il Cous cous secondo le istruzioni e aggiungere il condimento.


Di Meris


Da giugno a settembre i forni si spengono... e allora? Per non r

A Segu

Triffle syllabub a Amarettini croccanti al cioccolato

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rinunciare, ecco arrivare Mousse, bicchierini, macedonie, etc...

uire ...

ai mirtilli Trifle di pesche e amaretti



Amarettini croccanti al cioccolato Ingredienti per circa 15 piccoli pirottini in silicone diametro 3-4 cm 100 gr cioccolato al latte 50 gr burro 75 gr Golden Syrup 40 gr albicocche secche 10 gr cranberries essiccati 30 gr fra mandorle e noci pecan (piÚ alcune per decorare la superficie) 80 gr amaretti Preparazione In un pentolino antiaderente, sciogliere a fiamma bassissima il cioccolato con il burro e il golden syrup, mescolando con un cucchiaio di legno. Una volta ottenuto un composto morbido e cremoso, spegnere la fiamma e lasciar intiepidire. Nel frattempo tagliuzzare le albicocche, i cranberries, le mandorle e le noci pecan grossolanamente; sbriciolare sempre grossolanamente gli amaretti. Unire il tutto al composto fuso, mescolando sempre col cucchiaio di legno e riempire uno alla volta i piccoli pirottini di silicone, decorando con una mezza mandorla o una noce pecan in superficie. Mettere in frigo per almeno un’oretta. Belli da servire sia dentro ai pirottini in silicone che anche dentro a pirottini in carta dai mille colori.

Di Simona



Triffle syllabub ai mirtilli E dopo una bella cena estiva in compagnia di amici, un dessert veloce fresco e perché no brioso sarebbe proprio la conclusione ideale. Un’idea geniale potrebbe essere inventarsi in 5 minuti un triffle syllabub. Che cosa è il syllabub? Niente altro che una panna montata aromatizzata con un vino dolce o liquore aromatico , un dessert inglese che risale al ‘700 . Noi lo accompagneremo con un inglesissimo triffle che in questo caso componiamo con mirtilli, marmellata, strati di pan di spagna sbriciolato e macarons sbriciolati….ma naturalmente possiamo giocare d’inventiva e comporlo a nostro personalissimo piacimento. Ingredienti per 3/4 persone panna 300 ml zucchero 30 gr succo di limone 2 cucchiai brandy 2 cucchiai liquore cherry o altro a piacere circa 100 ml pan di spagna al cioccolato sbriciolato q/b meringhe, macarons, o amaretti sbriciolati q/b marmellata di mirtilli mirtilli 200 gr Preparazione Mettere in una boule lo zucchero il succo di limone, il brandy e il liquore e mescolare bene fino a far sciogliere tutto lo zucchero, mettiamone da parte un po’ per bagnare il pan di spagna e unire al mix panna fresca freddissima e montare fino a consistenza sostenuta. Adesso iniziamo ad alternare gli strati nelle coppe, uno di pan di spagna bagnato con il mix, poi marmellata e mirtilli, quindi uno strato di syllabub e ancora macarons sbriciolati, ancora marmellata e mirtilli, finiamo con abbondante syllabub. Decoriamo a piacere.

Di Angela



Trifle di pesche e amaretti Ingredienti per una ciotola da 12 cm: 250 ml di panna da montare 1 vasetto di pesche sciroppate una decina di amaretti una decina di savoiardi (quelli morbidi) rum Preparazione: Mettete la panna e le fruste elettriche in freezer per una decina di minuti. Montate la panna con un pizzico di sale e iniziate a comporre il dolce. Tagliate le pesche a fettine sottili e stendetele facendole aderire bene ai lati della vostra ciotola. Ovviamente dovete utilizzare un contenitore in vetro per due motivi: uno perchè la frutta essendo bagnata, aderisce molto bene e due perchè la vista finale sarà bellissima. Nel mezzo adagiate i savoiardi e bagnateli con del rum. Coprite il tutto con la panna montata livellando bene e sopra sbriciolate qualche amaretto. Disponete altre fettine di pesca e ripetete il procedimento fino al raggiungimento del bordo del vostro contenitore. Decorate con amaretti sbriciolati e conservate in frigo fino al momento di servirlo.

Di Chiara




Freschi Intermezzi per dissetare e ristorare

A Segu e n o l e m e e n o p m a l , a c s ie alla pe

Smooth

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Frozen yogurt con il kefir ai mirt


Da servire per colazione,merenda o dessert. Gelati, sorbetti, semifreddi, smoothies e i long drinks

uire ...

tilli

La colazio frullato ne del campione di banane : e biscotti

Zuccotto gelato al tiramis첫



Smoothie alla pesca, lampone e melone Ingredienti per un bel bicchierone alto 2 piccole pesche noci gialle oppure una grande 1 fetta di melone retato 2 cubetti di ghiaccio 14 lamponi Un cucchiaio di zucchero di canna scuro Uno yogurth intero da 125 gr Qualche fogliolina di menta fresca tagliuzzata Preparazione Sbucciare e fare le pesche a piccoli spicchi, pulire il melone e farlo a dadini, tagliuzzare le foglioline di menta e lavare ben bene ed asciugare i lamponi. Mettere nel bicchiere del frullatore tutti gli ingredienti ed azionare alla massima velocità , sino ad ottenere un frullato cremoso, profumatissimo ed un po’ spumoso‌se fosse troppo denso, aggiungere un goccio di latte. Servire freddissimo in un bicchiere alto accompagnato da qualche lampone.

Di Simona



Frozen yogurt con il kefir ai mirtilli

Ingredienti 200g di yogurt ai frutti di bosco 100g di latte di kefir 80g di zucchero semolato 60g di mirtilli congelati Procedimento Inserire nel mixer i frutti di bosco congelati, lo yogurt e lo zucchero e frullate il tutto. Aggiungere il kefir a filo ed azionare il mixer per alcuni secondi. Azionare la gelatiera e versare il composto. Lasciare amalgamare per una ventina di minuti, facendo attenzione a non farlo ghiacciare troppo. Servire.

Di Martina



La colazione del campione: frullato di banane e biscotti

Ingredienti per 2 persone una banana due bicchieri di latte quattro biscotti secchi un cucchiaino di cacao amaro Preparazione Tagliate la banana a rondelle e mettetela nel boccale del frullatore. Unite i biscotti sbriciolati grossolanamente, il latte e il cacao. Azionate il frullatore alla massima velocitĂ e servite subito.

Di Chiara Setti


Zuccotto gelato al tiramisù

Ingredienti 250g di mascarpone 100g di panna fresca 150g di zucchero semolato 3 tuorli 1/2 tazza di caffè espresso (non zuccherato) Procedimento Montare con le fruste elettriche i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere con un cucchiaio alla volta il mascarpone continuando a mescolare con le fruste e infine la panna (non montata). Dividere l’impasto in due parti: in una aggiungete il caffè, poco alla volta mescolando per bene. Versare il composto bianco nella gelatiera e lasciarlo amalgamare per mezz’ora. Ripetete la stessa operazione con l’impasto al caffè. Rivestire una coppa con della pellicola trasparente e formare un primo strato con il gelato alla crema di mascarpone e porre in freezer a solidificare. Fare la stessa operazione con il gelato al caffè. Lasciare riposare in freezer il zuccotto e tirarlo fuori qualche minuto prima di servire. Spolverizzate di cacao amaro.

Di Martina



Frat el l i G ardi n i


http://www.gardinicioccolato.it/


Da leccarsi ...

A Segu Passatelli freddi

Bocconcini di Persico con verdure pastellate grana e insalatina croccante

Pesto di melanzane alle nocciole

F


I baffi

uire ...

Fettucce con funghi...

Semifreddo ai fichi d’India

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Piatto morbido, fresco e croccante insieme al quale proponiamo di stappare una bottiglia di vino bianco leg-

germente frizzante, ottenuta da uve 100% pedevenda, vitigno ra-

rissimo del vicentino e coltivato da pochissimi produttori. Di questo uvaggio scrive Valerio Canati, poeta del 700 “... Egli è un ber di paradiso: questo raro Pedevendo è stupendo e d’incanto ...”. Vino bianco dal colore giallo paglierino, dotato di un fine e persistente perlage, offre al naso un intenso bouquet di note floreali e di erba appena tagliata. All’assaggio ripropone le stesse sensazioni olfattive che si elevano verticalmente e permangono a lungo sul palato.


Bocconcini di Persico con verdure pastellate grana e insalatina croccante Ingredienti per 4 persone 750 gr di Filetto di Pesce Persico fresco 1 Porro 2 Zucchine 2 Melanzane lunghe 3 Carciofi Il cuore croccante di una Lattuga romana Qualche pomodoro ciliegino Scaglie di Grana Padano Il succo di 1 limone Farina q.b. per infarinare il pesce Una generosa noce di Burro 3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva Sale e Pepe Olio di semi di arachidi per friggere Per la Pastella 250 gr di Farina per frittura 1 uovo grande Latte q.b. 2 prese di Sale

Procedimento Preparare la pastella mescolando in una ciotola la farina, l’uovo, il sale e latte freddo quanto basta per ottenere un composto che fila. Lasciare riposare in frigorifero per circa 20 minuti. Lavare il filetto di pesce persico, eliminare le eventuali spine aiutandosi con una pinzetta e tagliarlo a pezzetti delle stesse dimensioni. Infarinare generosamente i bocconcini di pesce. Pulire accuratamente le verdure e tagliare il porro a rondelle non troppo sottili, le zucchine e le melanzane a bastoncino e i carciofi a spicchi, facendo attenzione a rimuovere le foglie più dure e le barbette interne. Fare fondere il burro in una padella antiaderente, aggiungere l’olio extravergine d’oliva e tuffarvi i bocconcini infarinati di pesce persico. Fare rosolare per qualche minuto, il tempo necessario perché cuocia. Aggiungere infine il succo del limone e lasciare addensare la cremina che si verrà a formare. Completare con una macinata di pepe nero e togliere dal fuoco. Nel frattempo procedere alla frittura delle verdure. Sistemare sul fornello un pentolino con i bordi alti, con almeno 4 dita di olio di semi. Portare ad ebollizione, abbassare successivamente la fiamma al minimo e immergere nell’olio, poche alla volta, le verdure ben intinte nella pastella. Friggerle fino a perfetta doratura, estrarle con una schiumarola e lasciarle scolare su carta assorbente. Regolare di sale. Il piatto va servito tiepido. Impiattare adagiando i bocconcini di pesce su un letto di lattuga croccante insieme alle verdure pastellate, completando con abbondanti scaglie di grana e con i pomodorini freschi conditi a parte con sale ed olio extravergine d’oliva.

Di Luca & Sabrina



Passatelli freddi ingredienti per la pasta: (dosi per due persone) 2 uova a temperatura ambiente 100g di parmigiano grattugiato 100g di pangrattato (ottenuto da pane comune bianco) 3 cucchiaio di farina tipo “00” la scorza grattugiata di 1/2 limone noce moscata q.b. sale

procedimento per la pasta

In un’ampia ciotola versare il pane disposto a fontana, poi, all’interno del cratere, aggiungere le uova, il parmigiano, la farina, la scorza di limone, un pizzico di sale e uno di noce moscata. impastate il composto fino a farlo risultare compatto e piuttosto duro. Dopo aver fatto riposare il panetto per 5 minuti, con l’ausilio di uno schiacciapatate a fori larghi, passare l’impasto e tagliare con un coltello i passatelli lunghi circa una decina di centimetri, facendoli cadere direttamente nell’acqua di cottura. Saranno cotti dopo pochissimi minuti, quando affioreranno in superficie.

ingredienti per il condimento

130g di asparagi selvatici 100g di pancetta affumicata 95g di scamorza affumicata 1 scalogno qualche foglia di basilico vino bianco secco per sfumare, q.b. olio extravergine d’oliva sale pepe

procedimento

Mondare, tritare lo scalogno e soffriggere in padella con un fondo d’olio d’oliva. Mondare e tagliare a pezzettini gli asparagi, aggiungerli al soffritto, salare, pepare e sfumare con del vino bianco; cuocere per qualche minuto e unire la pancetta tagliata a cubetti. Una volta rosolato il condimento farlo raffreddare. Cuocere i passatelli, scolarli e lasciarli raffreddare. Tagliare a cubetti la scamorza, tritare grossolanamente il basilico e unire tutti gli ingredienti.

Di Eleonora


Fettucce con funghi porcini e pistacchi di Bronte Ingredienti 350 g di pasta formato fettucce due grossi funghi porcini surgelati ( ahimè,non trovo a Trapani quelli freschi!!!) 100 g di pomodorini semisecchi tre spicchi d’aglio rosso di Nubia abbondante prezzemolo olio extravergine d’oliva q.b. sale e peperoncino q.b. una manciata di pistacchi di Bronte un pugno di parmigiano grattugiato Preparazione Mettere una pentola con acqua sul fuoco. In una padella rosolare in olio i tre spicchi d’aglio tritati; aggiungere poi i funghi porcini affettati,abbondante prezzemolo tritato,sale e peperoncino. Dopo un poco unire i pomodorini semisecchi e continuare la cottura. In ultimo aggiungere i pistacchi tritati (non proprio in polvere). Cuocere le fettucce,scolarle tenendo da parte qualche cucchiaio di acqua di cottura. Aggiungere al condimento la pasta,un po’ di acqua di cottura,un pugno di parmigiano grattugiato e mantecare bene il tutto. Servire su un piatto da portata con l’aggiunta di qualche altro pistacchio tritato sopra.

Di Maria Bianco




Semifreddo ai fichi d’India

Ingredienti kg 1,200 di fichi d’India ( pesati già puliti) 250 g di zucchero semolato 400 ml di panna fresca da montare 100 ml di acqua 4 uova Procedimento Pulire i fichi d’India e pesarli. Passarli con un passa pomodoro in modo da eliminare tutti i semini. Preparare uno sciroppo mettendo un tegamino sul fuoco contenente lo zucchero e l’acqua. Appena lo sciroppo accenna a bollire e lo zucchero è ben sciolto,spegnere il gas. Separare,in due ciotole,gli albumi dai tuorli. Montare i quattro tuorli con uno sbattitore elettrico ed unire,a filo,lo sciroppo di acqua e zucchero. Montare,sempre con lo sbattitore elettrico,i quattro albumi a neve. Montare la panna. Unire alla panna prima gli albumi a neve ( con delicatezza,mescolando con un cucchiaio dal basso verso l’alto),poi i tuorli con lo sciroppo ed in ultimo il passato di fichi d’India. Versare il tutto in uno stampo di silicone ( ottimo per sformare facilmente il semifreddo). Conservare per una notte nel congelatore. Sformare il semifreddo e servire. Essendo il mio uno stampo a ciambella ho decorato ponendo nel foro centrale due fichi d’India a fettine.

Di Maria Bianco


Pesto di melanzane alle nocciole Ingredienti tre melanzane rotonde 30 g di granella di nocciole tostate abbondante prezzemolo tritato origano due spicchi di aglio rosso di Nubia 60 ml di olio extravergine d’oliva un pizzico di peperoncino sale q.b. 25 g di formaggio asiago stravecchio a pezzettini Inoltre: un mixer olio ( per friggere le melanzane ) Procedimento Per preparare questo buonissimo pesto bisogna per prima cosa tagliare le melanzane a dadini e metterle a bagno in acqua e sale. Sgocciolarle bene e friggerle in olio. Fatto ciò, inserire le melanzane ed il resto degli ingredienti in un mixer e frullare. Il pesto è pronto per condire delle fette di pane tostate o per condire un bel piatto di spaghetti. Nota: se non si vuole consumare subito basta sterilizzare i vasetti ( non quelli in fotografia ma quelli adatti per la sterilizzazione) per trenta minuti in acqua.

Di Maria Bianco



Pellegrino Artusi, liberale moderato e patriota convinto, progetta il suo ricettario

come contributo alla costruzione di una cultura nazionale. Artusi riprende le tradizioni orali e i suggerimenti dei lettori, li codifica in modo intelligente e li unisce in un unico manuale: “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, regalando all’Italia il senso di una gastronomia unitaria. Anche dal punto di vista linguistico, rovesciando la nomenclatura utilizzata con l’abbandono progressivo dei francesismi che dominavano da secoli, compie una vera rivoluzione. Nella rivista del caciucco, Artusi infatti scrive: “Dopo l’Unità d’Italia mi sembrava logica conseguenza pensare all’Unità della lingua parlata”. Uomo di cultura, critico letterario, scrittore, gastronomo, il commerciante Artusi è unanimemente riconosciuto come il padre della cucina e divulgatore della lingua italiana. Nasce a Forlimpopoli il 4 agosto 1820, da Teresa Giunchi e Agostino Artusi. Dopo gli studi al Seminario di Bertinoro, comincia ad occuparsi degli affari paterni. Nel 1851, dopo l’irruzione a Forlimpopoli della banda del Passatore, la famiglia Artusi si trasferisce a Firenze, dove continua l’attività commerciale prelevando un banco di seta. Artusi gode di una vita agiata e non perderà mai di vista le sue passioni per la letteratura e la cucina. “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, la cui prima edizione viene pubblicata nel 1891. Fino al 1911, anno della morte, Artusi ne curerà direttamente 15 edizioni, arricchite ogni volta di aggiustamenti linguistici e nuove ricette, grazie anche ai consigli dei lettori e delle lettrici. Nel 1931 le edizioni giungono a quota 32 e l’Artusi (ormai il manuale veniva chiamato con il nome del suo autore) era uno dei libri più letti dagli italiani, insieme ai Promessi Sposi e a Pinocchio. “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” è un successo editoriale che trova pochi termini di paragone: viene continuamente ripubblicato secondo il dettato dell’autore; viaggia nelle valigie degli emigranti; viene tuttora regalato alle spose come augurio per una buona vita matrimoniale. L’opera è stata tradotta in inglese, tedesco, olandese, spagnolo, portoghese, russo. Sono in corso traduzioni in francese e polacco. “La scienza in cucina” è un libro da consultare e da usare, ma anche da leggere serenamente, in salotto o in cucina, con leggerezza di chi, come Artusi, ama fare le cose con cura ma senza prendersi mai sul serio. Pellegrino Artusi, dopo sessant’anni vissuti a Firenze, non può scordare il paese natale, tanto da nominarlo, inaspettatamente, esecutore ed erede testamentario. Da: “Festa Artusiana 2013”

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Mauro Grandini, assessore alla cultura del Comune di Forlimpopoli, racconta la

cucina italiana.

……”Qual è la cucina più interpretata nel mondo, se vuoi attirare il cliente col concetto di buono? Con tutte le considerazioni del caso su quanto sia degnamente rappresentata, sicuramente quella italiana! Qual’ è la cucina che sviluppi nel tuo locale, se credi di dover esprimere qualità attraverso ricette fini e materie prime di grande ricercatezza? Sicuramente quella italiana! Quale cucina ti rimane nei ricordi, come un aroma o un alone di vago piacere o un rituale magico nella preparazione, al punto da sentire il bisogno di riproporre quei profumi o quei gesti saggi fra taglieri e fornelli, a migliaia di chilometri dal loro luogo di origine e a molti anni di distanza? Ancora una volta, quella italiana! Per quanto creda fermamente nella qualità delle materie prime che derivano da produzioni locali, nella stagionalità, nel semplice fatto che il migliore speck si mangi dove viene preparato e perde il suo sapore emozionale se portato a casa con cura, nonostante tutto questo, il “furto” della Cucina Italiana, al netto di falsi e ardite interpretazioni, mi inorgoglisce e mi fa respirare un’aria di cultura nazionale come fosse un’architettura romana o un affresco fiorentino. Questa arte è Nostra per la grande fame patita da questo paese, per la necessità di cucinare e dare dignità ad un poco che doveva saziare e far vivere. Conservare, mescolare, intridere, tutti gesti di un evolversi verso un meglio virtuoso che ha fatto crescere le nostre capacità di trasmettere emozioni con materie prime coltivate e allevate con cura, e anche la capacità di costruire il riscatto sociale e la dignità delle classi meno abbienti, attraverso l’arguta creazione di ricette prelibate derivanti dai tagli di carne poco nobili o di verdure e tuberi da lavorare per ore. Oggi tutto questo è il capitale che l’Italia può dichiarare, ben oltre spread o PIL (meri obiettivi di mediocri divoratori di aragoste e caviale!), e il mondo ce lo riconosce alla pari delle altre nobili arti. Nel premio Artusi, nei premi Marietta e nel convegno di quest’anno abbiamo riassunto questa tensione verso la mondialità, per mettere a frutto la sapienza e diffonderla e per porre il diritto al cibo come esercizio di democrazia, mai elitario, da consumare senza sprechi e con consapevole conoscenza e saggezza. Spero che ancora una volta il cibo e l’arte rappresentino l’orgoglio italiano e che questa visione si diffonda nell’aria di una Romagna in festa a Forlimpopoli. Dico grazie a chi ha lavorato ai fornelli e alle folle che si sono riversate nella città di Artusi! Mauro Grandini Assessore alla Cultura del Comune di Forlimpopoli


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La festa Artusiana, con le sue luci, le bancarelle, gli stand gastronomici, le mostre, i convegni, concorsi, è sicuramente la festa più attesa dell’anno da tutti i romagnoli e non solo. Pensavo, cercando di ricordare bene, un anno passato senza partecipare alla festa. Non c’è! Da bambina andavo con le amiche e ora, da “grande”, vado con la famiglia e altre famiglie amiche. E’ un appuntamento che attendo sempre con piacere. In piazza, in questa occasione, si respira aria di festa, si respirano i profumi delle varie cucine e, nelle tante bancarelle, mai banali, si scoprono prodotti del territorio a volte sconosciuti ai più. Quando qualche anno fa mi venne l’idea di aprire un blog di cucina, scoprii, con mio grande piacere, che la cucina di Pellegrino Artusi era amata da tanti. Tante blogger partecipano al concorso del “Premio Marietta”, tante blogger, di tutta Italia, si danno appuntamento a Forlimpopoli in occasione della festa artusiana. Qualche anno fa lavoravo in una residenza psichiatrica e, con alcuni ospiti della casa, andammo alla festa. Ricordo con piacere cosa fu questo evento. Persone che stavano tutto il giorno “ripiegati in sé stessi”, senza interessi né voglia di fare qualcosa, furono scossi dal loro torpore dai profumi e dall’allegria delle persone della piazza. A casa poi, studiammo la vita di Pellegrino Artusi ed interpretammo alcune sue ricette. Tutti gli ospiti lavoravano in cucina con piacere, senza stancarsi, manipolando, affettando, pesando gli ingredienti, parlando tra di loro e confrontandosi sui sapori. Fu un periodo bellissimo e terapeutico. La cucina come terapia, la cucina come unione tra le persone e tra i vari popoli. Questo è quello che si respira “dentro” la festa artusiana. Meris Carpi



Viaggio dentro la festa Artusiana


... in quel di Forlimpopoli



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A Segu Pesch

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uire ... e n e i p i r e n i l l e z n Do



Pesche ripiene Ancora una ricetta dedicata al grande Pellegrino Artusi, questa volta si tratta di un dolce davvero semplice ma delizioso, che come dice l’Artusi, se vengono bene devono fare bella mostra di sé sul vassoio, prendendo l’aspetto di veri e propri pasticcini. Pesche ripiene Ingredienti : nr. 6 pesche grosse, poco mature, nr.4 savoiardi piccoli, 80 gr. di zucchero,50 gr. mandorle dolci con tre mandorle di pesca, 10 gr. di cedro o arancio candito, mezzo bicchiere scarso di buon vino bianco. Procedimento: Dividere le pesche in due parti, togliere i noccioli ingrandendo i buchi con la punta di un coltello; passare nel mixer, la polpa della pesca, le mandorle, già sbucciate, che avrete precedentemente pestato con 50 gr .di zucchero, i savoiardi sbriciolati, e per ultimo il candito tagliato a dadini. Riempire le mezze pesche con il composto preparato e metterle in una pentola con il ripieno all’insu’.Versate il vino e i 30 gr. di zucchero rimasto e cuocetele in forno a 200° per circa 20 minuti. Servirle calde o “diacce”(fredde) a piacere, col loro sugo.

Di Fausta



Donzelline ripiene “L’Artusi ci ha aperto la strada per conoscere noi stessi e la nostra nazione, un cucchiaio alla volta.” Con questa frase dello chef Massimo Bottura, si ha la sintesi perfetta del capolavoro culinario del grande Pellegrino Artusi, scrittore e gastronomo e padre riconosciuto della cucina italiana. Un piccolo omaggio tratto dal suo famosissimo libro” La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” come contributo alla Festa Artusiana che si svolge ogni anno a Forlimpopoli, sua citta natale. Donzelline ripiene di acciughe salate

Ingredienti per 6 persone Farina, 220 gr. Burro, 30 gr. Latte, quanto basta Sale, un pizzico Acciughe salate, n. 4

Preparazione Incorporare alla farina il burro, il latte e il sale formando un’impasto di giusta consistenza, lavorarlo molto affinchè la pasta rigonfi in padella. Lasciarlo riposare poi tagliarlo a metà e stendere le due parti con il mattarello in una sfoglia abbastanza sottile. Dissalare le acciughe, dividerle a metà per il lungo, togliere la spina e tagliarle a pezzetti, disporli distanziati sulla prima sfoglia di pasta e ricoprire con l’altra metà, schiacciare bene prima con le mani per fare aderire bene la pasta poi con il mattarello stendere il tutto in una sfoglia sottile. Tagliare a mandorla (descrizione dell’Artusi) e friggerle nell’olio.

Di Fausta


I Collaboratori Angela Lancia http://dolcinboutique.blogspot.it/ Deborah Puppa http://creareconlozucchero.blogspot.it/ Eleonora Righetti http://eilbasilico.blogspot.it/ Francesca http://www.paciocchidifrancy.com/ Katiuscia http://girovegandoincucina.blogspot.it/ Lara http://www.labarchettadicartadizucchero.com/ Luca & Sabrina http://saporidivini.blogspot.it Maria Bianco http://panzaepresenza.blogspot.it/ Simona http://www.pensieriepasticci.com/ Stefania Oliveri http://saporiesaporifantasie.blogspot.it/ Teresa http://www.peperoniepatate.com/ Tiziana http://ombelicodivenere.blogspot.it/ Monica Caldara http://lamammapasticciona.blogspot.it/ Luana http://limonestracciatella.blogspot.ch/ Patrizia Miceli http://myviadellerose.com/ Elisabetta Pica http://loradelte-eli.blogspot.it/ Chiara http://zeroincucina.blogspot.it/ Letizia Soldini http://diariodicucina.blogspot.it/ Fausta Olivieri .http://dolcipassioni.blogspot.it/ Chiara Setti http://lacucinadellostivale.blogspot.it/

Luglio


Inoltre

| 2013

Consulente fiscale Dr Marina Galassi Consulente legale Avv. Catherine Scala Nutrizionista – Dott.ssa Nives Lombini e I.P. Ottavia Gardella

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