Taste&More Magazine dicembre2013-gennaio2014 n°6

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www.tasteandmorer.it

Dicembre - Gennaio 2014 dicembre-gennaio 2014


Hanno collaborato Alessandra Uriselli http://www.dolcementeinventando.com/ Chiara Setti http://lacucinadellostivale.blogspot.it/ Deborah Puppa http://creareconlozucchero.blogspot.it/ Francesca Quaglia http://www.paciocchidifrancy.com/ Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/ Luana http://limonestracciatella.blogspot.ch/ Maria Antonietta http://iocontemporanearetro.blogspot.it/ Simona Milani http://www.pensieriepasticci.com/ Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/ Valentina Prato http://www.mytasteforfood.com/ Elisabetta Casellato http://www.uncucchiaiodimarmellata.com/ Chiara e Marta Calugi http://www.lacucinaspontanea.com/ Francesca Palmieri http://lagattacolpiattochescotta.blogspot.it/ Mary Pellegrino http://www.angolodidafneilgusto.com/ Stefania Zecca www.lericettedipepi.it Letizia Sodini http://diariodicucina.blogspot.it/ Katiuscia http://girovegandoincucina.blogspot.it/ Angela Lancia http://dolcinboutique.blogspot.it/ Fausta Olivieri http://dolcipassioni.blogspot.it/ Stefania Oliveri http://saporiesaporifantasie.blogspot.it/


La Redazione Meris Carpi http://vanigliaecannella-bellissima2010.blogspot.it/ Lara Bianchini

http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/

Progetto grafico Magazine Meris Carpi Davide Dianati Vittorio Conti

Fotografi Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/ Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/ Valentina Prato http://www.mytasteforfood.com/

Inoltre: Consulenza fiscale Dott. Marina Galassi Consulenza legale Avv.to Catherine Scala Nutrizionista: Dott.ssa Nives Lombini, collaboratrice I.P. Ottavia Gardella

La fotografia in copertina è di Lara Bianchini


Sommario

8

Salmone affumicato

24

“Tutto in un boccone”

40

I grande classici dell’Aperitivo

62

L’ora del patè

68

Cheap Kitchen

84

Christmas Brunch

86

Contorni eleganti per il cenone

104 Evviva la Befana 132 Ricette salate con agrumi 134 I consigli della Nutrizionista 152 Sweet Corner 168 Gluten Free 174 Vegan


Redazionale di Elisa Caimi Ancora cadevano quei grossi fiocchi di neve, come una soffice pioggia di cotone. Ancora s’abbandonavano all’aria, vorticosi e danzanti come piccoli e candidi frammenti di nuvola. Senza un suono, senza note di un’armonia: eppure così melodiosi, nel loro tenue cammino verso il suolo. Il cielo si era vestito di un solenne e ovattato silenzio, mentre il mondo riposava sotto una pura e immacolata coperta di ghiaccio. Ogni creatura pareva immobile e in attesa: ciascun seme sotto la terra o ciascun’anima sopra la terra era come in balia di una muta voce che invitava ad un sincero ed intimo raccoglimento. Il vecchio Klaus osservò a lungo quella quieta danza, al di là di un vetro i cui bordi erano appannati dal gelo: scostò lentamente le rosse tendine di pizzo e osservò con tenerezza un piccolo pettirosso saltellante nella neve. Le sue impronte lasciavano curiosi disegni nel manto innevato, mentre tentava di trovare qualche briciola che l’avrebbe sfamato; i profili delle case si notavano a malapena, ma fioche luci dietro alle finestre ne indicavano la presenza come fari nella notte: luci calde, amorevoli, quasi confortanti, pensò tra sé e sé stringendo in una mano una fumante tazza di tè bollente. Un altro anno era passato ed era nuovamente Natale. Altri mesi erano trascorsi e il mondo si era ancora una volta fermato: eppure era così bello perdersi in quell’assenza di frastuono; era così bello poter chiudere per un attimo gli occhi e godere di un istante completamente sospeso nel tempo. Passò solo qualche minuto e le fiamme scoppiettanti del camino acceso destarono l’anziano Klaus dai suoi pensieri, riportandolo al presente e riavvicinandolo all’intenso profumo di chiodi di garofano e arancia che saliva vaporoso dalla tazza: l’uomo sorrise, sorseggiando quell’infuso tra un battito e l’altro del cuore. Perché in fondo il Natale non era mai stata solamente una festa, ma un sentimento autentico da vivere: era il tepore dell’anima quando fuori il mondo era assopito sotto una spessa coperta gelata ed era luce dentro al cuore quando il cielo al di fuori si vestiva di veli grigi e cupi. Era un momento in cui si aveva l’occasione, liberi dalle oppressioni della quotidianità, di godere del valore della condivisione, degli abbracci, del chiarore che tutti portiamo dentro; era una possibilità unica per assaporare il valore dell’attesa, della riflessione, per ritrovare finalmente ciò che di importante la vita spesso ci sottrae, rendendoci sordi alle cose più vere che possiamo sentire. Un’opportunità in grado di farci udire le voci sommesse e nascoste del nostro cuore, rivelatrici di gioia e di pienezza, che troppo spesso lasciamo svanire nel frastuono: ecco la bellezza di quella neve tanto lieve, tanto taciturna e delicata, in un silenzio ovattato che permetteva di percepire ogni singolo battito dell’anima, che permetteva a ciascuno di avere l’occasione di rinascere, di ricominciare: proprio come quel Santo bambinello. Proprio da lì, dal profondo dello spirito: dagli affetti più cari, dal ricordo delle carezze e dei sorrisi di chi non c’è più, di chi vorremmo di nuovo stringere con una lacrima sul viso; dai profumi speziati di stelline alla cannella e infusi di zenzero e agrumi, che accarezzano le gote fredde con un confortante vapore; dalle luci morbide e soffici che si accendono su un rigoglioso e verde albero, lentamente e soavemente, alternandosi in una silente danza di luce. Proprio da lì, da un generoso cesto intrecciato abbondante di frutta secca o di profumatissimi mandarini; dalla luce tremula di una candela accesa che, talvolta, si allunga e freme come se ascoltasse sopita la muta voce di un angelo; da quell’amore che scioglie il cuore colando in rivoli candidi o purpurei di cera, bollenti come quelle lacrime dolcissime che iniziavano a rigare le guance dell’uomo. Oppure era la grazia di poter rivivere da lì, dai visi felici dei suoi nipotini e dei suoi famigliari che ben presto avrebbero varcato il consunto cancello di legno della sua casa, per portargli tutto l’amore che lo faceva sentire vivo: così, in quell’istante, non era più giovane né vecchio; né stanco né pensieroso; esisteva semplicemente in un attimo sospeso, in un momento che riluceva di infinita emozione. E che sarebbe stato, anche quell’anno, ciò che di più bello e prezioso potesse avere in dono: il profondo e lucente incanto del Natale.


foto di Valentina Prato http://www.mytasteforfood.com/


foto di Valentina Prato http://www.mytasteforfood.com/


foto di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/


Il Salmone affumicato articolo a cura di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Il salmone affumicato, ma anche tutti i restanti tipi di pesce così trattati, pur non provenendo dalla nostra radice culturale ma da quella del nord Europa, sono oramai ingredienti comuni delle nostre tavole di festa. La freschezza data da un pesce che in realtà non è cotto, unita all’aroma particolare, ne fanno un ottimo ingrediente per stuzzicanti antipasti, ma anche sfiziosi primi piatti.



Muffin con salmone e semi di papavero foto e ricetta di Stefania Zecca http://www.lericettedipepi.it/ Ingredienti per 8 muffins 100 g di ricotta 30 g di Parmigiano Reggiano 50 g di d’olio extravergine d’oliva 1 scalogno 50 g di salmone affumicato 80 g di farina integrale di grano tenero 60 g di farina tipo 0 8 g di cremor tartaro (lievito per dolci) 2 uova 100 g di latte 2 cucchiai di semi di papavero 1 rametto di timo fresco sale marino integrale per accompagnare: 2 finocchi 1 rametto di timo fresco olio extravergine d’oliva in più: 8 stampini da muffin oliati Scaldate il forno a 180°C. Tritate lo scalogno e fatelo stufare con un cucchiaio d’olio in un padellino. Grattugiate il Parmigiano. In una ciotola sbattete le uova con il latte, unite il formaggio, le foglioline di timo e amalgamate il tutto. Mescolate le farine con il cremor tartaro, i semi di papavero e un pizzico di sale. Aggiungete gli ingredienti liquidi e amalgamate bene. Distribuite ¾ di impasto nei pirottini, adagiate le fettine di salmone e terminate con il restante impasto. Fate cuocere per 25 minuti o finché sono ben dorati. Mentre i muffin sono in forno mondate i finocchi, affettateli sottilmente e fateli saltare in padella con 2 cucchiai d’olio, timo e un pizzico di sale. Togliete dal forno, lasciate intiepidire pochi minuti, sformate e servite accompagnando con i finocchi al salto.



Salmone su crema di mango con bufala e sale rosso foto e ricetta di Francesca Palmieri http://lagattacolpiattochescotta.blogspot.it/

Ingredienti 400 gr di salmone affumicato Una mozzarella di bufala Un mango maturo Olio extra vergine di oliva Sale rosso Prezzemolo riccio (per guarnire) Preparazione Lavate bene il mango e sbucciatelo, privandolo del nocciolo. Tagliatelo a pezzi e frullate. Prendete la mozzarella di bufala, facendo attenzione a scolare il latte. Tagliatela a pezzi. Procedete con la preparazione del piatto: con un cucchiaio adagiate la crema di mango, spargendola delicatamente, a formare “un letto�. Sistemate sopra le fette di salmone affumicato provando a disegnare una rosa e formando un cerchio. Lasciate spazio al centro, dove metterete i pezzi di bufala. Irrorate con olio extra vergine d’oliva e concludete con una spolverata generosa di sale rosso. Infine, come decorazione, mettete un ciuffetto di prezzemolo riccio.


Mini pudding alla robiola e pere con salmone affumicato e panna acida allo zenzero e valeriana


foto e ricetta di Mary http://www.angolodidafneilgusto.com/


Ingredienti per una 4 mini pudding (diametro 6/7 cm ) 170 g di yogurt greco 100 g di robiola 40 g di panna fresca 15 g di burro 15 g di zenzero fresco ( in mancanza un cucchiaino raso di zenzero in polvere) 6 fette di pan brioche all’uva passa 4 fette di salmone affumicato 2 cucchiai d’acqua 1 pera abate piccola ( 200 g circa ) 1 cucchiaino di zucchero muscovado ( o di canna ) 1 cucchiaino di miele 1 cucchiaino di senape 1 ciuffettino di valeriana ( songino ) ½ limone pepe sale olio evo


Preparazione

Accendete il forno a 200°. Prendete la pera abate e lavatela bene, tenete una fetta con la buccia da parte. Private le altre 3 fette del torsolo e della buccia, tagliatele a cubetti regolari molto piccoli e metteteli in un pentolino antiaderente, aggiungete i 15 g di burro, i due cucchiai d’acqua, il pepe e il cucchiaino di zucchero muscovado, e fate cuocere a fiamma bassa fino a quando la pera non si sarà ammorbidita appena (10 minuti scarsi). Intanto che la pera cuoce, prendete 4 coppa pasta da 6/7 cm di diametro, o in mancanza dei bicchierini o stampini idonei alla cottura in forno. Imburrateli bene e rivestite fondo e bordi con due striscioline di carta forno, che dovranno fuoriuscire dal vostro coppa pasta, così da consentirvi di sformare i mini pudding agevolmente. Prendete le 4 fette di pan brioche, e ricavatene 4 dischetti con diametro corrispondente al fondo del vostro stampo. Posizionateli sul fondo dello stampo in modo tale da farli aderire bene. Prendete le due fette rimanenti, tagliatele in due, così da ricavare 4 strisce, e appiattitele appena con l’aiuto di un matterello. Foderate i bordi del vostro stampo, facendole aderire bene. Una volta cotte le pere, lasciatele intiepidire appena, prima di mescolarle alla robiola. Con il composto ottenuto, riempite i 4 pudding. Prendete il quarto di pera tenuto da parte, privatelo del torsolo ( ma non della buccia ) e ricavatene 4 fette sottili con cui dovrete decorare ciascun mini pudding, facendole aderire al pan brioche, nella parte. Infornate per circa 20 minuti. Intanto che i mini pudding cuociono, preparate la panna acida mettendo nel bicchiere del frullatore ad immersione lo yogurt, la panna fresca, lo zenzero, il succo di mezzo limone, 1 cucchiaino di miele, 1 cucchiaino di senape, due/tre pizzichi di sale, pepe e il ciuffetto di valeriana. Frullate tutto fino ad ottenere una crema liscia. Trasferitela in una ciotola e poi in frigo, fino al momento di servire. Una volta sfornati i pudding, lasciateli intiepidire appena prima di sformarli aiutandovi con le striscioline di carta forno. Trasferiteli sul piatto di portata e completateli mettendo al centro di ognuno una rosa di salmone affumicato, conditelo con un filo di olio evo e pepe e irrorate con la panna acida. Eventualmente lasciate la panna acida a disposizione dei commensali affinché possano aggiungerne altra a proprio piacere



Tortiglioni al salmone affumicato con crema di ricotta e limone foto e ricetta di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/

foto di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it

Ingredienti per 2 persone 200 g di tortiglioni 100 g di salmone affumicato 80 g di ricotta di mucca 20 g di pinoli 1 scalogno 1 spicchio d’aglio 1/2 limone timo limone pepe rosa pane secco olio extravergine d’oliva


Procedimento Tritate lo scalogno e fatelo rosolare in una padella con dell’olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio intero, tagliate il salmone a piccoli dadini e unitelo allo scalogno. Fate scaldare abbondante acqua salata e cuocetevi la pasta, mentre questa cuoce sbattete un uovo in una tazza, aggiungetevi la ricotta la scorza grattugiata di ½ limone e un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta. Versate la crema sul salmone e fate cuocere pochi minuti, deve rimanere una crema e non si deve asciugare troppo, eliminate l’aglio. In un’altra padella fate scaldare poco olio extravergine d’oliva e tostate i pinoli assieme al pane ridotto in grosse briciole. Scolate la pasta, conditela con la salsa e del timo limone, mettetela nei piatti e completate con le briciole di pane e i pinoli tostati.



foto di Cristina Patuelli http://cristinapatuelli.altervista.org/


foto di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/


foto di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/


Finger Food per accompagnare un aperitivo informale ma d’effetto, favolose idee da assaporare senza neanche prendere le posate in mano, ospiti che ridono passeggiando attorno ai tavoli chiacchierando in allegria, ecco cosa evoca un buffet imbandito con queste delizie. Piccoli bocconi di paradiso che anticipano le meraviglie a seguire. articolo a cura di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/


PiÚ che una ricetta un’idea di presentazione sfiziosa Ingredienti 250 g di ricotta di pecora 10 foglie di prezzemole lavate e asciugate con cura 2 foglioline di menta lavate e asciugate 10 nocciole

foto e ricetta di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/


Cucchiaini di ricotta di pecora e nocciole Realizzazione Tritate finemente il prezzemolo e la menta. In una ciotola, con l’aiuto di una forchetta, lavorate a crema la ricotta e incorporatevi le foglioline. Mettete la crema ottenuta in una sac a poche e con la bocchetta a stella distribuitela sui cucchiaini in tanti piccoli fiocchetti, con questa dose otterrete circa 20 cucchiaini. Mettete le nocciole nel mixer e con la funzione pulse frullate fino a ridurre in briciole ma non troppo sottili, spolverizzate le nocciole sui cucchiaini.



Cucchiai con palline di salmone, caprino ed erba cipollina foto e ricetta di Simona Milani http://www.pensieriepasticci.com/

Ingredienti: per 4-6 cucchiai (dipende dalla loro grandezza) 1oo g caprino freschissimo 50 g salmone affumicato Un ciuffo di erba cipollina Sale e pepe nero macinati al momento Olio extravergine d’oliva Preparazione: Lavate ed asciugate l’erba cipollina. In una ciotola amalgamate il caprino con qualche goccia di olio extravergine, una macinata di sale e pepe nero e qualche stelo tagliuzzato con le forbici di erba cipollina; usate una spatola per ammorbidirlo bene. Unite il salmone tagliato a piccolissimi dadini con un coltello ben affilato e continuate ad amalgamare. Inumidite le mani e formate delle palline, poco piÚ piccole di una noce, che poserete sui cucchiai da finger food, decorando a piacere con qualche stelo di erba cipollina tagliuzzata. Mettete i cucchiai in frigo sino al momento di servire.



Sfere di pera con pecorino, lime e zenzero foto e ricetta di Fausta Olivieri http://dolcipassioni.blogspot.it/

Delle piccole sfere innevate che decoreranno come per magia la tavola di Natale.

Ingredienti per 4 persone 2 pere Williams 5 cucchiai di pecorino 1 lime un cucchiaio di zenzero grattugiato Procedimento Sbucciare le pere e con uno scavino ricavarne delle piccole sfere. Passarle nel pecorino grattugiato che avremo aromatizzato con la scorza grattugiata del lime e lo zenzero. Infilzare le sfere con dei piccoli bastoncini e disporli a piacere su piattini di vetro individuali o bicchierini.


Polpettine speziate su crema di ceci foto e ricetta di Fausta Olivieri http://dolcipassioni.blogspot.it/

Per un natale da mangiare con le mani, un finger food speziato, gustoso ed elegante

Ingredienti per la crema di ceci 200 g di ceci giĂ cotti 1 lime 3 cucchiai di olio d’oliva extravergine sale e pepe Procedimento Mescolare la polpa di maiale tritata con la cipolla tagliata molto fine. Unire il cumino, i semi di coriandolo macinati, la paprica, il sale , il pepe, e il prezzemolo lavato e tritato. Lavorare nel mixer per amalgamare gli ingredienti .Lasciare riposare il composto in frigorifero per 1 ora. Nel frattempo preparare la crema di ceci, versando nel mixer i ceci lessati, l’olio, il succo del lime, sale e pepe. Frullare il tutto e la crema è pronta. Riprendere il composto di carne , formare delle polpettine non troppo grandi e cuocerle in forno o su una piastra fino a farle dorare. Servirle calde sulla crema di ceci.




Semisfere di zucca al tomino con salsa di parmigiano alla salvia foto e ricetta di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/

Ingredienti per circa 15 semisfere 180 g di polpa di zucca cotta 90 g di tomino 10 g di pane secco 1 albume sale, pepe per la salsa: 100 g di latte parzialmente scremato 40 g di Parmigiano Reggiano 5 g di farina 00 2 foglie di salvia mandorle tostate salate a piacere


Preparazione Tagliate la zucca a pezzi, mettetela in un cartoccio fatto di alluminio e cuocetela in forno caldo a 180° per circa 40 minuti, il tempo dipende da quanto sono grandi i pezzi che avete tagliato. Frullate il tomino con l’albume e il pane secco finché non si forma un composto liscio, unite la polpa di zucca e amalgamate il tutto, riempite con il composto le semisfere di uno stampo di silicone apposito, se non lo avete potete formare delle piccole quenelle con due cucchiaini, cuocete a 180° per circa 20 minuti, saranno pronte quando la superficie è appena dorata. Fate riposare una decina di minuti prima di sformarle. Nel frattempo preparate la salsa, mettete la farina in un pentolino e aggiungete poco alla volta il latte mescolando con una frusta, aggiungete le foglie di salvia e mettete a cuocere sempre mescolando per evitare la formazione di grumi, appena inizia a bollire togliete dal fuoco e unite il Parmigiano, mescolate finché sarà sciolto, eliminate la salvia. In ogni cucchiaio monodose disponete una semisfera, sopra fate colare un cucchiaino di salsa e decorate a piacere con una granella di mandorle tostate salate. Servite tiepidi.



Dadolata di salmone con cavolo cinese marinato al limone foto e ricetta di Luana http://limonestracciatella.blogspot.ch/

Ingredienti Salmone affumicato Cavolo cinese Aceto balsamico Olio Sale Succo di limone Pepe ai fiori Procedimento Tagliate il salmone a cubetti. Dopo aver lavato le foglie di cavolo cinese tagliatele a julienne molto sottile. A parte create un’emulsione con l’olio, il sale ed il succo di limone, quindi marinatevi il cavolo cinese per una decina di minuti. Nel frattempo portate a bollore l’aceto balsamico, quindi continuate a mescolarlo finché raggiungerà una consistenza cremosa, quindi toglietelo dal fuoco e lasciatelo raffreddare. Impiattate in piccoli bicchierini o piattini per finger-food adagiando alcuni cucchiaini di salmone affumicato sul fondo, quindi disponetevi il cavolo cinese marinato ed alcune gocce di crema all’aceto balsamico. Terminate con una generosa macinata di pepe.




I grandi classici dell’Aperitivo


L’aperitivo è una tradizione tutta Italiana, e quale paese meglio della nostra tanto amata Italia avrebbe potuto inventare un rituale tanto allegro, mondano, versatile e informale? Un momento conviviale in cui bevande leggermente alcoliche vengono mischiate a chiacchiere e stuzzichini, dove le risate si mischiano al cibo e non ci sono regole su dove sedersi e quanto e come mangiar? Un rituale che comunque ha preso velocemente piede in tutto il mondo. Quindi quale modo migliore di anticipare un momento di festa se non una tavola imbandita di stuzzichini più o meno sfiziosi, e vi rimandiamo ai cucchiaini del servizio precedente, e di bevande che con un po’ di alcol sciolgono gli impacci iniziali e favoriscono l’avviarsi di conversazioni divertenti? Vi proponiamo qui una serie di grandi classici dell’aperitivo, quelli che potete trovare da Milano a New York, ovunque uguali e tutti indiscutibilmente Glamour…

foto e articolo di lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/




Dry Martini foto e ricetta di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Partiamo dal Dry Martini, Il preferito di molti nomi legati allo show Buisness, ricordiamo tra tutti HemingWay che lo preferiva molto secco, il banchiere Rockfeller e James Bond che nell’immaginario di Ian Flemig lo preferiva fatto con la Vodka. La sua nascita ha origini sconosciute e non è dato sapere se prenda il nome dal suo creatore o da una analogia con il nome di uno dei suoi ingredienti. Ingredienti per un cocktail, aumentate in relazione agli ospiti 6 cl di gin (celebri anche le sostituzioni con Vodka e Tequila) 1 cl di dry vermut 1 oliva verde olio di 1 fettina di scorza di limone 1 coppa


Esecuzione Prendere una coppa da Martini e riempirla di cubetti di ghiaccio in modo da raffreddarne le pareti e farla restare molto fredda durante tutta la preparazione del cocktail (questo passaggio è molto importante per mantenerlo freddo più a lungo visto che poi non contiene ghiaccio in cubetti) poi riempire anche uno shaker di cubetti di ghiaccio. Con il colino in dotazione scolate l’acqua che il ghiaccio forma nello shaker e profumare il ghiaccio con il vermut dry. Vuotare le coppe dal ghiaccio una volta che sono ben fredde e versare il vermut, sempre aiutandosi col colino, nelle coppe. A questo punto versare nello shaker il gin, mescolare in modo che si rafreddi bene e sempre aiutandosi col colino versarlo nelle coppe. Prendete una falda di scorza di limone (usate un pelapatate per ricavarla) e spremetela nel liquido trasparente, Guarnite con un oliva verde. Il martini perfetto è secco, chiaro e puro.


“Un Martini è come il seno di una donna: uno non è abbastanza, tre sono troppi.” Mr. Rick Fishman



Negroni foto e ricetta di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Il Negroni, nato a Firenze nel 1919-20 dal conte Camillo Negroni. Negli anni ’20 il Conte frequentava l'aristocratico Caffè Casoni in Via de' Tornabuoni a Firenze (ora chiamato Caffè Giacosa) e chiese al barman Fosco Scarselli, per variare un po’, una spruzzatina di Gin in sostituzione del seltz al suo Americano in onore agli ultimi viaggi che aveva fatto a Londra. Quello, per il conte, divenne «il solito», per gli altri un "Americano alla moda del conte Negroni" ovvero un Americano con un'aggiunta di gin e prese il nome del conte che tanto lo amava. Oggi il Negroni è considerato uno dei più famosi aperitivi italiani, e in tutto il mondo è conosciuto semplicemente come "Negroni".


Esecuzione Raffreddare un bicchiere Tumbler basso con ghiaccio, una volta freddo scolare l’acqua con uno strainer (il colino in dotazione allo shaker). Preparare direttamente nel bicchiere con la tecnica Build, come avviene per l’americano, versando 3 cl di Gordon gin, 3 cl di bitter Camparie 3 cl di vermut rosso direttamente nel bicchiere. Mescolare delicatamente con un lungo cucchiaino o se ce l’avete con il bar spoon. Completare con una fetta di arancia meglio se di uno spessore di almeno mezzo centimetro. È uno dei pochi drink che ha un dosaggio alcolico superiore alle 2 once (misure american bar).


Ingredienti per un cocktail, aumentate in relazione agli ospiti 3 cl di gin 3 cl di bitter 3 cl di vermut rosso dolce 1 fettina di arancia


L’Americano

foto e ricetta di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/


L’Americano invece, a dispetto del suo nome, nasce in Italia e si realizza con ingredienti totalmente Italiani, come molti cocktail non ha una origine definita, un racconto che a noi piace molto lo fa risalire agli anni trenta e sarebbe stato chiamato così in onore di Primo Carnera, un pugile Italiano molto attivo negli Stati Uniti, e per questo detto appunto “l’Americano”. L’Americano è divenuto negli anni un cocktail di successo, raggiungendo una certa fama anche grazie ad alcuni omaggi cinematografici. Questo cocktail italiano è considerato anche il “padre” del Negroni L’Americano si prepara con una tecnica chiamata build , cioè la costruzione diretta nel bicchiere, che sarà un Tumbler capiente o un juicer, vietati i bicchieri troppo piccoli.


Ingredienti per un cocktail, aumentate in relazione agli ospiti 3 cl di Campari 3 cl di Vermut Rosso Una spruzzata di soda Esecuzione Si versano dunque nel bicchiere colmo di ghiaccio Vermouth rosso e Bitter, dopodichÊ si va a completare con la Soda la quale va miscelata leggermente utilizzando un cucchiaino lungo . Alla fine si decora con una fetta d’arancia.




Mimosa foto e ricetta di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Il Mimosa è una variante dei cocktail Bellini, Rossini e Tintoretto. Chiamato anche Buck’s fizz. fa parte della categoria dei medium drink. Il Mimosa viene preparato con spremuta d’arancia fresca e prosecco, ha un sapore fresco e rinfrescante, il periodo ideale per gustarlo sono i mesi invernali, quando appunto maturano i frutti. Il nome “mimosa” comparso nel 1925 viene dai fiori della omonima pianta del mimosa, colore giallo brillante. Mentre la maggior parte dei barman sono concordi che il Mimosa dovrebbe essere servito in una flûte, le proporzioni esatte della bevanda sono state discusse spesso. Alcune ricette richiedono una misura di tre parti di champagne ad una parte di succo di arancia, mentre altre preferiscono metà e metà. Entrambi gli ingredienti dovrebbero essere raffreddati ma serviti senza ghiaccio, per non diluire la bevanda.


Ingredienti per un cocktail, aumentate in relazione agli ospiti 7.5 cl Spumante 7.5 cl Succo d’arancia Esecuzione Versare il succo d’arancia in una flûte insieme allo spumante o champagne. Mescolare delicatamente. Si può guarnire con un twist d’arancia (è facoltativa).




Hugo foto e ricetta di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Scendendo decisamente di gradazione alcolica passiamo al cocktail Hugo, originario dell’Alto Adige ma diffuso in Triveneto, Austria, e anche Germania. Questo aperitivo ha una storia piuttosto giovane contrariamente ai precedenti, è un stato ideato nel 2001 nelle vallate Dolomitiche sopra Bolzano, dal Barman Filippo DeBertl come alternativa allo spritz, e si è rapidamente diffuso anche oltre i confini altoatesini. Ingredienti per un cocktail, aumentate in relazione agli ospiti Ingredienti 6 cl di prosecco 6 cl di seltz 3 cl di sciroppo di fiori di sambuco foglie di menta Esecuzione Gli ingredienti vengono versati direttamente nel bicchiere, normalmente un calice, con alcuni cubetti di ghiaccio.



“Ma quante ricette ci sono, all’MTChallenge? Cinquemila? E come facciamo, ad averle a portata di mano? A sottolinearle, ad annotarle, a riconoscerle al primo sguardo? Ad averle catalogate per argomento, a poterle studiare con calma, a confrontarle e assaporarle come si fa con tutte le ricette che stuzzicano la nostra curiosità?” In altre parole: quand’è che lo facciamo, questo libro? A dirlo, sembra facile. In un panorama editoriale in cui i testi di cucina si sfornano di continuo, trovare un editore disposto a pubblicare il nostro non sembrava una mission impossible. Ma un conto è la teoria, un altro la pratica: perché quello che avremmo desiderato noi, non era un libro di cucina qualunque, ma “il” libro dell’MTChallenge: quello, cioè, che fosse in grado di trasferire anche sulla carta stampata, quello spirito tutto peculiare che contraddistingue ormai da 34 edizioni la nostra gara e che è il vero motore di una sfida in cui i saperi si mescolano al divertimento, la competizione si stempera nell’amicizia, le individualità si riconoscono in uno spirito di gruppo che in internet si chiama “community” ma che nella nostra esperienza di mtchallengers prende le forme di un dialogo quotidiano che ha al centro un’idea di cucina intesa nel significato più pieno della condivisione: di competenze, di tradizioni, di sentimenti, di storie. Inoltre, era chiaro da subito che un solo libro non sarebbe bastato: ci voleva una intera collana, con un lavoro matto e disperatissimo che avrebbe assorbito risorse ed energie- e tutto sulla base di una scommessa da fare ad occhi chiusi, non potendo vantare curriculum tranquillizzanti o, meno che mai, altisonanti. E così, l’idea del libro era andata a rimpinguare il cassetto dei sogni: la si tirava fuori, ogni tanto, ma solo per soffiarne via la polvere, magari con sospiri di pacata rassegnazione, “che mica si può far tuttoed il gioco è già una meraviglia così”. E invece... E invece, è andata che una serie di misteriosi eventi si è concatenata in una progressione di incontri felici, di comunione di intenti, di sintonie quasi alchemiche che alla fine hanno portato alla realizzazione del nostro sogno che oggi ha la forma di un libro che abbiamo scritto tutti e che ci rispecchia tutti: L’ORA DEL paTE’ è la raccolta delle ricette più significative della sfida numero 17- un numero che ci ha portato fortuna, a dispetto della superstizione, visto che a soli sei giorni dall’uscita ufficiale nelle librerie, abbiamo esaurito le 2000 copie della prima tiratura. Qui troverete oltre 80 ricette fra paté e accompagnamenti vari, inserite in una cornice graficamente innovativa, che ha saputo valorizzare al meglio i contenuti di questo volume che abbracciano tutti i livelli di esperienza, mantenendo costante l’aggancio a quella “cucina vera” che è la cifra connotativa del nostro gioco: approfondimenti storici, puntualizzazioni sulle basi, ampio spazio al fatto in casa, in una continua e parallela valorizzazione del prodotto e della tecnica. Ultima ma, ovviamente, non ultima informazione: il nostro libro sostiene il progetto “Cuore di bimbi” della Fondazione “aiutare i bambini”: è un progetto impegnativo e costoso, che coinvolge medici ed operatori volontari nella lotta contro le patologie cardiache che altrove possono essere curate e che invece, nei Paesi in via di sviluppo, privano ancora oggi chi ne soffre del diritto alla vita: poterli sostenere con il nostro libro, ha dato un valore diverso e migliore al nostro gioco. Titolo: L’ORA DEL paTE’ Collana: I libri dell’MTChallenge Editore: SAGEP EDIZIONI a cura di Alessandra Gennaro illustrazioni di Roberta Sapino fotografie di Sabrina de Polo prezzo di copertina: 18,00 € in tutte le librerie, su amazon, ibs e sul sito della fondazione






foto di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/ foto di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/


Nonostante le tredicesime a zero e la crisi economica imperante su tutto, noi di Taste&More non vogliamo rinunciare alla gioia dello stare insieme e alla possibilità di invitare una tonnellata di amici! Ecco quindi qualche piatto per un Natale economico e a farsi friggere tutti i problemi‌ Ci penseremo dopo la befana. articolo di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/



Raviolini con patate, ricotta e zucca la salto foto e ricetta di Stefania Zecca http://www.lericettedipepi.it/

Dei piccoli ravioli economici e gustosi che si possono preparare in compagnia, così saranno ancora più apprezzati. Per una presentazione simpatica e un pochino chic servitene 4 o 5 a persona in delle belle ciotoline. Per il condimento potete tranquillamente abbondare con la zucca. Costo per persona € 1,00

Ingredienti. per 4 persone, circa 50 ravioli la pasta: 200 g di farina tipo 0 2 uova 1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva sale marino integrale (per la cottura) il ripieno: 100 g di patata privata della buccia 100 g di porro mondato olio extravergine d’oliva 150 g di Ricotta di pecora 40 g di Parmigiano Reggiano un rametto di timo fresco a piacere sale marino integrale per condire: olio extravergine d’oliva una manciata di foglie di salvia 200 g di zucca gialla mondata sale marino integrale in più: macchina per la pasta/ mattarello


Disponete la farina a fontana. Mettete le uova e l’olio nel centro e sbattete con una forchetta, poi unite a poco a poco la farina amalgamando bene. A questo punto impastate con le mani per una decina di minuti. L’impasto deve risultare sodo, liscio e non appiccicoso. Avvolgete la pasta in un canovaccio pulito e fate riposare per una mezz’ora almeno. Fate stufare il porro e la patata con pochissima acqua, un cucchiaio d’olio e le foglioline del timo. Grattugiare il Parmigiano. In una ciotola mettete la ricotta, il Parmigiano e gli ortaggi. Se volete aggiungete una macinata di pepe (pochissimo). Riducete in purea con il frullatore ad immersione e regolate di sale. Mettete in frigo a riposare per un’ora. Con il mattarello stendete leggermente la pasta e ripiegatela su se stessa (a portafoglio) e stendetela ancora. Ripetete l’operazione più volte fino ad avere una consistenza morbida ed elastica. Tirate una sfoglia abbastanza sottile di ½ o 1 mm di spessore, eventualmente aiutatevi con la macchina per la pasta. Con un cucchiaino distribuite delle noccioline di ripieno sulla sfoglia. Piegate sovrapponendo l’altro lembo di pasta e schiacciate bene ai lati di ogni pallina di ripieno per sigillare. Con la rotella ritagliate i singoli raviolini. Tagliate la zucca a piccoli dadini. Fate bollire l’acqua leggermente salata in una pentola capace, gettate i raviolini e fatele cuocere per tre minuti circa (avendo l’accortezza di mantenere il fuoco basso per non farli aprire). Scolate e tenete in caldo in una zuppiera. In una padella fate saltare con due cucchiai d’olio la zucca e la salvia. Regolate di sale e aggiungete i raviolini. Distribuiteli in delle piccole ciotoline e servite subito.




Farfalle con cipolotti, capperi e seitan foto e ricetta di Letizia Sodini http://diariodicucina.blogspot.it/

Un primo piatto sano, leggero e saporito. Per far felice la vostra salute ed anche gli amici vegetariani. Ingredienti per 4 persone (circa euro 1,5 a persona) 300 g fusilli 150 g cipolotti 3 cucchiai di olio 1 confezione di seitan 1 cucchiaio di capperi sott’aceto prezzemolo q.b. origano secco q.b. semi di sesamo o germogli di soia sale e pepe Lavate i cipolotti e tagliateli a rondelle sottili. Portate a ebollizione abbondante acqua salata, quindi tuffate i cipolotti e i fusilli. Fate cuocere per il tempo indicato sulla confezione di pasta. Nel frattempo in una padella mettete l’olio e il seitan tagliato a strisce sottili. Fate cuocere per un paio di minuti, poi unite il prezzemolo lavato e tritato e i capperi sgocciolati. Salate ed eventualmente pepate. Scolate la pasta con i porri e padellatela con il seitan e gli altri ingredienti. Assaggiate e correggete se necessario con una macinata di pepe e semi di sesamo o germogli di soia freschi.


Porri al brie foto e ricetta di Letizia Sodini http://diariodicucina.blogspot.it/

Un antipasto sfizioso e ricco di sapore. Cremoso e avvolgente come solo le cotture al forno sanno offrire. Ingredienti per 4 persone (circa euro 1,9 a persona) 500 g porri 200 g brie 20 g burro 120 g speck sale e pepe qualche cucchiaio di panna vegetale o latte Pulite e lavate i porri, quindi metteteli a bollire in acqua salata per 5 minuti. Sgocciolate i porri e lasciateli raffreddare prima di tagliarli a metà e stenderli sul tavolo da lavoro. Distribuite su ogni porro una fettina di brie e ripiegateli su loro stessi, richiudendo il formaggio. Avvolgete intorno a ogni fagottino una fettina di speck. Disponete i porri cosÏ preparati in una pirofila da forno leggermente oliata o imburrata, irrorateli successivamente con poca panna vegetale. Insaporite il tutto con una macinata di pepe e passate in forno molto caldo circa sui 190° per 8-10 minuti, fino a completa gratinatura. Portate in tavola direttamente nella teglia di cottura.



Ingredienti per 4 persone (euro 1,2 circa a persona) 400 ml di latte 200 g Gouda 200 g pancarre 4 uova 1 cucchiaino cannella un bel pizzico di sale


Sformato di pane con gouda e cannella foto e ricetta di Letizia Sodini http://diariodicucina.blogspot.it/

Uno sformato ricco e nutriente per la presenza di latte, uova e formaggio. Molto facile da preparare regala un gusto cremoso ed anche delicato.

Esecuzione Riducete il formaggio a fili con una grattugia a fori larghi. In una terrina sbattete le uova con il latte, poi salate e aromatizzatele con la cannella. In uno stampo di circa 18 cm di diametro disponete le fette di pane e le fettine di formaggio a strati alterni. Versatevi sopra il composto di uova e di latte. Lasciate in fusione per una decina di minuti. Infornate poi a 180째 per circa 20 minuti. Passato questo tempo, alzate la temperatura a 200째 e lasciate cuocere per altri 18/20 minuti. Portate in tavola ancora caldo, o tiepido.


Sformatini di finocchi al mascarpone e cumino foto e ricetta di Letizia Sodini http://diariodicucina.blogspot.it/

Delle gustose monoporzioni cremose, perfette come antipasti da offrire ad amici e familiari nei giorni di festa.

Ingredienti per 4 persone (euro 0,80 circa a persona) 2 finocchi 150 ml latte 80 g parmigiano reggiano 50 g farina bianca 50 g mascarpone 2 cucchiaini di cumino (in semi) sale e pepe




Pulite i finocchi e tagliateli a fettine sottili. Portate a ebollizione due dita d’acqua e fatevi lessare i finocchi affettati per 5 minuti. Scolateli e fateli raffreddare. Fate sciogliere il mascarpone in un tegame antiaderente poi unitevi i finocchi lessati. Spolverate di farina e rimescolate. Diluite con il latte e portate leggermente a ebollizione. Salate e pepate. Frullate per avere un composto perfettamente omogeneo. Unite il cumino macinato finemente. Unite il parmigiano grattato. Rimescolate ancora. Versate in stampini adatti alla cottura e passate in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti. Lasciatele intiepidire e poi sfornate. Portate in tavola direttamente nelle ciotoline.


foto di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/ articolo di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/


E a Natale? Un Brunch! Dopo il cenone della vigilia, dopo l’apertura dei regali e la gioia negli occhi dei bambini, dopo gli ultimi brindisi… una nottata di meritato riposo, un risveglio pigro e perché no? Un Bruch, nè colazione né pranzo, ma una informale via di mezzo, con un ricco buffet tra il dolce e il salato, strizzando l’occhio alle usanze d’oltreoceano,che sanno trasformare un pigro giorno di festa in un favoloso momento assieme.


Tarte con zucca confit, cavolfiore viola, olive dolci, scamorza affumicata e pastore sardo foto e ricetta a cura di Mary Pellegrino http://www.angolodidafneilgusto.com/


Ingredienti per una tortiera da 26 cm di diametro 500 g di zucca al netto degli scarti 300 gr di “Macina� ( farina di grano tenero macinata a pietra, integrale ) 150 gr di burro freddo a pezzetti 130 g di scamorza affumicata 130 g di pastore sardo 75 ml di acqua fredda 3 cucchiaini di zucchero 2 manciate di olive dolci 1 piccolo cavolfiore viola 1 limone qualche rametto di timo sale pepe Olio extra vergine d’oliva q.b.



Preparazione Accendete il forno a 150°. Private la zucca della buccia e tagliatela a cubetti regolari di circa 2 centimetri. Prendete una teglia da forno, rivestitela con carta forno e adagiateci sopra i cubetti di zucca, distanziandoli bene tra loro. Conditeli con sale, pepe, zucchero, timo e olio evo. Trasferite in forno per circa un’ora. Una volta pronta, tenetela da parte. Mettete la farina, 3 pizzichi di sale, il burro a tocchetti e la buccia di limone grattugiata nella planetaria montata con il gancio a foglia e lavorate alla prima velocità fino ad ottenere un impasto tutto sbriciolato. A questo punto aggiungete l’acqua e lavorate fino ad ottenere una palla. Avvolgete l’impasto nella pellicola e mettete in frigo per un’ora. Mondate il cavolfiore, e tagliatelo a pezzi. Passatelo per pochi minuti in una padella antiaderente, con olio e sale. Coprite la padella così il cavolfiore tenderà a stufare leggermente. Deve rimanere croccante. Una volta pronto, tenetelo da parte. Lavate le olive dolci, trasferitele in un padellino antiaderente, aggiungete olio e sale, e cuocetele a fiamma vivace per qualche minuto. Tenetele da parte. Prendete la scamorza affumicata e il pastore sardo, riduceteli a tocchetti e poi grattugiateli insieme nel cutter. Tenete da parte. Accedete il forno a 170°. Trascorso il tempo di riposo della pasta, stendete la brisè su un foglio di carta forno ad uno spessore di 4 millimetri circa. Trasferitela nella tortiera imburrata e infarinata, livellate bene i bordi con l’aiuto di un coltellino. Ricopritela con il foglio di carta forno che avevate usato per stenderla, metteteci sopra delle sfere di ceramica, o in mancanza dei ceci, per far peso ed evitare che si gonfi in cottura e cuocetela per circa 20 minuti. Una volta sfornata, eliminate la carta forno e fate raffreddare per qualche minuto. Dopodiché farcite la tarte in modo omogeneo con un po’ più della metà dei formaggi grattugiati. Aggiungete il cavolfiore, la zucca a cubetti e il restante formaggio. Aggiungete le olive dolci e infornate a 200° per circa 30 minuti. Una volta sfornata la tarte, lasciatela riposare 5 minuti prima di tagliarla e servirla.


Scrambled tofu ai funghi foto e ricetta di Francesca Quaglia http://www.paciocchidifrancy.com/

Ingredienti per 4 porzioni 320 g di tofu 250 gr di funghi champignon 1 spicchio di aglio 1 cucchiaino di timo secco ½ cucchiaino di curcuma Sale q.b. Pepe q.b Olio q.b. Prezzemolo tritato Preparazione Mescolate la curcuma e il timo in una ciotola, aggiungete circa 3 cucchiai di acqua e mettete da parte. Aiutandovi con lo schiacciapatate o con una forchetta riducete il tofu a pezzetti irregolari. Pulite i funghi e tagliateli a fette non troppo sottili. Preriscaldate una padella antiaderente appena unta di olio, e saltate a fuoco basso per qualche istante lo spicchio di aglio. Aggiungete il tofu e i funghi tagliati a fette. Fate cuocere per circa 10’ sempre su fuoco basso, mescolando per non fare attaccare il tofu. Se fosse necessario, aggiungete un goccio di acqua o di brodo vegetale. Aggiungete il misto di spezie, aggiustate di sale e pepe, fate cuocere ancora 5’, quindi spegnete, cospargete di prezzemolo e servite in accompagnamento di crostini tostati, fette biscottate o muffins.



Ingredienti per una teglia da 26 x 36 410 g di acqua naturale a temperatura ambiente 400 g di patate ( peso a crudo ) 300 g di farina tipo 2 buratto 100 g di farina di fatto integrale 100 g di caciotta di Norcia 10 g di miele 10 g di sale 2 g di lievito di birra secco (o 6 g di lievito di birra fresco) 12/15 fette di lardo di colonnata 10/15 olive nere al forno 10 cipollotti rosmarino fresco Olio extra vergine d’oliva q.b.


Focaccia alle patate con lardo di colonnata, cipollotti, caciotta di Norcia e rosmarino foto e ricetta a cura di Mary Pellegrino http://www.angolodidafneilgusto.com/



Prendete una teglia, foderatela con carta forno e irroratela con un filo d’olio ( senza esagerare ). Trasferiteci dentro l’impasto, coprite con un’altra teglia, e lasciate riposare per 10 minuti. Intanto che l’impasto riposa, mondate i cipollotti, e se sono troppo grandi, tagliateli a metà per il verso della lunghezza, trasferiteli in un piatto e conditeli con sale, olio e pepe, e tenete da parte. Trascorsi i 10 minuti di riposo, ungetevi appena le mani, e allargate molto delicatamente l’impasto, fate attenzione a non rompere le bolle che si saranno fornate in superficie. Coprite e lasciate riposare per altri 10 minuti. A questo punto, farcite la focaccia. Cominciate con il lardo, tagliate ciascuna fetta a metà, arrotolatela su se stessa, e affondatela delicatamente nella focaccia. Infilate in ogni rotolino di lardo, un piccolo rametto di rosmarino. Tagliate la caciotta a piccoli cubetti, e affondate anche questi delicatamente nell’impasto. Aggiungete le patate lesse che avevate condito e riposto in frigo, i cipollotti, e infine le olive nere. Fate riposare per 20 minuti, e prima di infornare, irrorate tutto con un filo d’olio. Infornate la focaccia sulla parte bassa del forno, per circa 25/30 minuti, poi trasferitela sulla parte alta per circa 15/20 minuti. Verificate che si sia formata una leggera crosticina sia sotto, che sopra. Una volta cotta, fatela riposare per 2/3 minuti, trasferitela su un tagliere e tagliatela a pezzi usando un paio di forbici oppure un coltello seghettato da pane. Nota : L’ideale è cominciare a preparare quest’impasto la sera prima, così da poterlo gustare a pranzo del giorno dopo.


Preparazione Lessate le patate, e una volta cotte, pesatene 150 g ( peso delle patate cotte e al netto degli scarti ), e trasferitele nella ciotola in cui andrete a preparare l’impasto. Quando sono ancora calde, schiacciatele bene con una forchetta fino ad ottenere una purea. Aggiungete le due farine, il miele e il lievito, e, aiutandovi con la forchetta, mescolate gli ingredienti tra loro. Aggiungete l’acqua pian piano, e mentre aggiungete l’acqua, continuate a mescolare tutto la forchetta. Una volta aggiunta tutta l’acqua, aggiungete il lievito e mescolate bene. Il risultato sarà un impasto molto morbido. Non aggiungete farina. La caratteristica di questa focaccia, è l’elevato livello di idratazione. Prendete una ciotola in cui far riposare l’impasto, irroratela abbondantemente con olio, e trasferiteci dentro l’impasto. Coprite e lasciate lievitare al riparo da correnti d’aria per un’ora. Intanto che l’impasto riposa, pelate le patate lesse che vi sono avanzate, tagliatele a cubetti, trasferitele in un piatto, e intanto che sono ancora calde, conditele con sale grosso, rosmarino e pepe. Coprite con pellicola, e trasferite in frigo, fino al momento di utilizzarle per farcire la focaccia. Trascorsa l’ora di riposo dell’impasto, ungetevi le mani e fate 10 pieghe, tirando delicatamente un lembo d’impasto dall’esterno verso il centro. Girate appena la ciotola, e procedete con un altro lembo d’impasto. Continuate così per 10 volte ( l’operazione non vi porterà via più di 10 secondi). Coprite l’impasto, fatelo riposare per altri 10 minuti, e praticate altre 10 pieghe. In tutto, dovrete ripetere questa operazione per 4 volte ( a distanza di 10 minuti l’una dall’altra). Noterete che dopo il giro di pieghe e il relativo riposo, l’impasto avrà acquistato più consistenza. Al termine delle ultime pieghe, aggiungete un po’ d’olio, facendolo scivolare tra la ciotola e l’impasto, affinché questo non si attacchi alla ciotola, coprite e lasciate riposare a temperatura ambiente per un’ora. Trascorsa l’ora, trasferite in frigo per 10/12 ore ( o per tutta la notte ). Trascorso il tempo di riposo, tirare fuori l’impasto dal frigo, praticate una piega, tirando un lembo dell’impasto da destra verso sinistra. Coprite e lasciate riposare per un’ora. Dovrete ripetere questa operazione per altre 3 volte, a distanza di un’ora l’una dall’altra. Noterete che l’impasto diventa bello gonfio e pieno di bolle. Trascorso il tempo di riposo, accendete il forno alla temperatura massima.




Prendete una teglia, foderatela con carta forno e irroratela con un filo d’olio ( senza esagerare ). Trasferiteci dentro l’impasto, coprite con un’altra teglia, e lasciate riposare per 10 minuti. Intanto che l’impasto riposa, mondate i cipollotti, e se sono troppo grandi, tagliateli a metà per il verso della lunghezza, trasferiteli in un piatto e conditeli con sale, olio e pepe, e tenete da parte. Trascorsi i 10 minuti di riposo, ungetevi appena le mani, e allargate molto delicatamente l’impasto, fate attenzione a non rompere le bolle che si saranno fornate in superficie. Coprite e lasciate riposare per altri 10 minuti. A questo punto, farcite la focaccia. Cominciate con il lardo, tagliate ciascuna fetta a metà, arrotolatela su se stessa, e affondatela delicatamente nella focaccia. Infilate in ogni rotolino di lardo, un piccolo rametto di rosmarino. Tagliate la caciotta a piccoli cubetti, e affondate anche questi delicatamente nell’impasto. Aggiungete le patate lesse che avevate condito e riposto in frigo, i cipollotti, e infine le olive nere. Fate riposare per 20 minuti, e prima di infornare, irrorate tutto con un filo d’olio. Infornate la focaccia sulla parte bassa del forno, per circa 25/30 minuti, poi trasferitela sulla parte alta per circa 15/20 minuti. Verificate che si sia formata una leggera crosticina sia sotto, che sopra. Una volta cotta, fatela riposare per 2/3 minuti, trasferitela su un tagliere e tagliatela a pezzi usando un paio di forbici oppure un coltello seghettato da pane. Nota : L’ideale è cominciare a preparare quest’impasto la sera prima, così da poterlo gustare a pranzo del giorno dopo.


Medaglioni di patate e speck foto e ricetta di Deborah Puppa http://creareconlozucchero.blogspot.it/

Ingredienti per la base 1 kg patate 80 gr farina 200 gr speck 1 cipolla di tropea sale q.b.

Preparazione Lavate e sbucciate le patate. Grattugiatele con una grattugia a fori grossi.Tagliate a pezzettini lo speck e la cipolla. Mescolate tutti gli ingredienti ed aggiungete la farina ed il sale. Formate delle palline e schiacciatele bene tra le mani. Mettete sul fuoco una padella con un filo d’olio e adagiate i medaglioni pressandoli bene. Cuocete a fuoco medio per 5 minuti per lato.



Torta di noci e miele foto e ricetta di Francesca Quaglia http://www.paciocchidifrancy.com/

Ingredienti 250 g di farina 00 100 g di zucchero di canna 4 cucchiai di miele 2 uova 100 g di olio 120 g di panna fresca 100 g di noci 1/2 bustina di lievito Cannella in polvere q.b. Scorza di limone grattugiata Preparazione Preriscaldate il forno a 180°. In una terrina sbattete le uova con lo zucchero, l’olio, il miele e la panna. Aggiungete la farina setacciata con il lievito, le noci tritate, la scorza di limone grattugiata e la cannella in polvere. Mescolate bene per amalgamare il composto quindi versate l’impasto in una tortiera di circa 22- 24 cm di diametro imburrata e infarinata. Infornate e cuocete per circa 40’. Fate raffreddare prima di sfornare e di servire.




Pain perdu di panettone foto e ricetta di Chiara Setti http://lacucinadellostivale.blogspot.it/

Ingredienti per 2 persone 100 ml di latte 1 uovo 15 g di burro 4 fette di panettone zucchero a velo frutta a piacere Preparazione In una ciotola sbattete energicamente latte e uovo fino ad ottenere una pastella omogenea. Tagliate il panettone a fette e passate entrambi i lati nella pastella, facendole sgocciolare un po’. Fate sciogliere il burro in una padella antiaderente e, a fiamma moderata, fate dorare da entrambi i lati le fette di panettone, manovrandole con delicatezza. Non appena saranno pronte, trasferitele in un piatto e completate con una spolverata di zucchero a velo e con frutta a piacere. Servite ben caldo.


Cocktail leggeri da gustare durante il brunch

foto e ricetta di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/


Pink Martini


Ingredienti per 2 cocktails: 240 g di succo di melagrana 120 g di succo di pompelmo rosa fresco 60 g di Martini bianco ghiaccio chicchi di melagrana* Preparazione: Sgranate 4 melagrane medie, mettete i chicchi in uno schiaccia patate e ricavate il succo, filtratelo e ricavatene la quantitĂ necessaria. Spremete il pompelmo rosa, filtratelo e unitene la giusta quantitĂ al succo di melagrana. Aggiungete il Martini bianco e ghiaccio a piacere. *Se volete un effetto piĂš scenografico, mettete negli stampini per i ghiaccioli alcuni chicchi di melograno e riempite di acqua, fate congelare. Usate questi ghiaccioli per completare il cocktail.



Red Cocktail foto e ricetta di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/

Ingredienti per 2 cocktails: 240 g di Cedrata tassoni 60 g di Schweppes lemon 60 g di Aperol soda 30 g di Campari ghiaccio arancia per servire Preparazione: In una caraffa mescolate assieme tutti gli ingredienti, dividete nei bicchieri, servite con ghiaccio e un mezzo spicchio d’arancia.



foto di Valentina Prato http://www.mytasteforfood.com/


Idee per il cenone di Capodanno, quando anche il contorno deve essere vestito a festa, per avvolgere in modo glorioso portate importanti�


Ingredienti per 4 porzioni 500 g carote 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva 2 spicchi d’aglio in camicia 30 g burro Sale q.b. Pepe q.b. 1 mazzetto di prezzemolo La scorza grattugiata di un limone non cerato ¼ di spicchio d’aglio


Carote arrosto delle festa foto e ricetta di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Preparazione Preriscaldate il forno a 180°. In una pentola che possa andare anche in forno scaldate l’olio con i due spicchi d’aglio in camicia fino a che non iniziano a rilasciare il profumo, aggiungete le carote lavate e tagliate a pezzi nel senso della lunghezza, salate pepate e aggiungete 5/6 cucchiai d’acqua, coprite la pentola e fate cuocere in forno per circa mezz’ora. Togliete dal forno e se necessario fate andare a fuoco vivace per far evaporare l’acqua in eccesso, aggiungete il burro e finite di far rosolare le carote. Spegnete il fuoco e fate intiepidire. Preparate un trito con il prezzemolo, la scorza di limone e l’aglio. Disponete le carote in un piatto da portata e spolveratele generosamente con il trito prima di servire.




Crumble di verdure invernali foto e ricetta di Chiara e Marta Calugi http://www.lacucinaspontanea.com/

Ingredienti per 4 persone 350g di radici amare di songino 280g di zucca 190g di patate 70 g di farina 00 50g di burro freddo 20g di mandorle 10g di nocciole parmigiano grattugiato olio extravergine d’oliva sale e pepe Preparazione Pulite e tagliate a rondelle sottili le radici amare, le patate e la zucca a piccoli tocchetti. Sbollentate le verdure il acqua salata. Scolatele bene e posizionatele in una pirofila di medie dimensioni, oppure in pirofile monoporzioni. Irrorate con dell’olio e aggiustate di sale e pepe. Aggiungete una spolverata di parmigiano. Cuocete le verdure in forno per una ventina di minuti. Nel frattempo preparate il crumble. In una ciotola tagliate il burro a cubetti, unite la farina e la frutta secca tagliata grossolanamente. Con le punta delle dita sbriciolate il tutto. Non lavorate troppo questo impasto, altrimenti il burro tenderà a sciogliersi troppo con il calore. Distribuite il composto sopra le verdure e passate in forno per una altri 15 minuti o fino a che il crumble non vi sembrerà cotto.



Ingredienti per 2 persone 6 cucchiai soia 3 cucchiai acqua 1 cucchiaio maizena 1 cucchiaio zucchero 200g carote 200g cavolo cinese 200g acqua 160g farina 2 uova


Okonomyaki natalizi con salsa di soia agrodolce

foto e ricetta di Luana http://limonestracciatella.blogspot.ch/


Preparazione Iniziate preparando la salsa che dovrà intiepidirsi: in una ciotola unite la salsa di soia con tre cucchiai d’acqua, lo zucchero e la maizena. Mescolate in modo da sciogliere il più possibile la maizena, quindi accendete il fuoco e portate il tutto ad ebollizione. Continuando a mescolare lasciate bollire per ca. 30 secondi (o finché la salsa inizierà ad addensarsi). Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare. A questo punto mescolate le uova con la farina. Unitevi 200 grammi di acqua così da ottenere una pastella liscia e piuttosto liquida. Travasate metà impasto in un’altra ciotola. Nel frattempo affettate a julienne sottile (ca. 50mm) le foglie di cavolo cinese (lasciate da parte il gambo se risultasse particolarmente duro) e versatele in una delle due ciotole con la pastella. Sbucciate le carote e tagliatele a fettine sottili con un pelapatate oppure con un tritatutto. Versate le striscioline nella seconda ciotola. Preparate tre pentolini antiaderenti e mettetene due sul fuoco. Non appena si saranno leggermente scaldati versate all’interno di ciascuno il contenuto di una ciotola. Cuocete a fuoco elevato per alcuni minuti, quindi con l’aiuto di una paletta iniziate a sollevare la frittatina. Controllate che la frittata si sia completamente staccata dal fondo scuotendo il pentolino: se la frittata segue il movimento potrete passare alla fase successiva, altrimenti continuate la cottura per qualche secondo. A questo punto, con un movimento veloce e deciso, versate la frittata nel terzo pentolino facendo attenzione a capovolgerla. Fate la stessa cosa con la seconda frittata. Non appena le frittate risulteranno dorate da entrambi i lati, toglietele dal fuoco e versatele su un tagliere. Ritagliate da ciascuna frittata due stelline aiutandovi con gli stampi per biscotti, quindi ammucchiatele su sé stesse alternando le due frittate fino a formare un alberello (se dovesse servirvi potete infilare uno stuzzicadenti in mezzo all’alberello per tenere uniti gli strati). Agite allo stesso modo per gli altri alberelli. Servite gli alberelli di okonomyaki come contorno, completando con la salsa di soia agrodolce.




Insalata di mele e finocchi alla senape

foto e ricetta di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/



Ingredienti per 4 persone: 2 mele pink lady o altra varietà un po’ aspra 2 finocchi 1 cuore di radicchio 8 noci chicchi di melagrana succo di limone per la salsa 15 g di senape 15 g di miele d’acacia 15 g di olio extravergine d’oliva 1 cucchiaio di succo d’arancia pepe



Preparazione: Lavate le mele, tagliatele a metà , eliminate il torsolo e tagliatele a spicchi sottili, mettete in un piatto con un cucchiaino di succo di limone per non farle annerire e mescolate bene. Tagliate i finocchi a metà , eliminate le foglie esterne e lavatelo, tagliate a fettine molto sottili, lavate il cuore di radicchio e tagliatelo molto fine, schiacciate le noci, tritatele grossolanamente e unite il tutto alle mele. Per la salsa, mescolate assieme tutti gli ingredienti fino a ottenere un composto omogeneo. Mettete l’insalata nei piatti, decorate con qualche chicco di melagrana e condite con la salsa.



Evviva la Befana


La neve cadeva copiosa e fitta, quella gelida notte di gennaio. Il vento soffiava pungente e agitava i candidi fiocchi vorticosamente, preannunciando un’imminente tempesta. La luce fioca della luna illuminava gli scarni ed essenziali contorni del paesaggio invernale, conferendogli un pallore quasi azzurrino, mentre le cime degli alberi si piegavano ritmicamente sotto le raffiche insistenti di un’aria stizzita e sibilante. Filippo si svegliò d’improvviso, spaventato dal rumore sordo delle imposte che battevano sul muro vigorosamente e insistentemente, quasi fossero l’incarnazione di esseri alati intenzionati a volare via. Si stropicciò gli occhietti un po’ confuso, prima di scostare le coperte e andare a chiamare la mamma, per far sì che il suo sonno potesse continuare sereno: il bimbo lentamente sbadigliò e si avvicinò titubante alla finestra, sulla quale si proiettavano ombre lunghe e inquietanti; spostò le tendine e diede una rapida occhiata al giardino. E fu allora che nel mezzo della tormenta la vide: non poteva credere ai suoi occhi. Era lì, ed era impossibile pensare che non fosse proprio lei: una donnina minuta, dai lunghi capelli grigi e dagli abiti sdruciti e scuri, avvolta in una bruna coperta di cartone. Era lì, sulla panchina davanti alla sua casa, con un carrello pieno di stracci dal quale faceva capolino una vecchia scopa di saggina: il bimbo era certo che là sotto si nascondessero caramelle, cioccolatini di ogni tipo e forma, zuccherini colorati e persino del carbone dolce. Non ebbe alcun dubbio che quella vecchina fosse la leggendaria presenza che l’indomani gli avrebbe portato della gioia, appendendola ad un vecchio calzino appuntato sopra ad un caldo camino in pietra. La osservò a lungo, meravigliato ed emozionato, con il fiato sospeso e il cuore che batteva come un tamburo: forse di lì a poco l’avrebbe vista salire su quella logora ramazza, l’avrebbe vista legarsi sul capo un liso fazzoletto e librarsi nell’aria per portare le sue incantevoli delizie ai bambini più generosi e buoni. Mentre fantasticava i minuti passavano e non pensò più alla voce insistente del vento: i suoi occhietti chiari erano come incantati di fronte a quella strana signora che riposava su una panchina di vernice verde. Ma solo quando si mosse Filippo notò quanto stesse tremando e, cosa ancora più strana, si accorse che aveva i piedi completamente nudi. Non ci mise molto a capire che quella vecchina aveva fatto un gesto di gran cuore, rinunciando ai suoi calzini per poterli appendere al suo camino. Il bimbo si sentì enormemente grato e tremendamente in colpa: così, con gli occhi lucidi, pensò qualche istante e poi decise di agire. Non importava quanto facesse freddo, in fondo quella cara signora lo stava patendo pur di renderlo felice l’indomani mattina; non importava che ore fossero, lui doveva assolutamente ricambiare dell’amore con altro amore.


Rovistò confusamente nel suo piccolo armadio e ne tirò fuori una trapunta color mare; rubò gli stivali da neve della mamma, assicurandosi che fossero abbastanza imbottiti. Poi, senza nemmeno cambiarsi il pigiamino, si vestì di tutta fretta indossando il suo cappottino pesante e un bel berretto di lana. Uscì di casa silenziosamente, camminando con fatica nella neve, trascinando la coperta goffamente nel tentativo di non farla cadere a terra. <Signora> sussurrò delicatamente, una volta che raggiunse la vecchina semi addormentata <Signora Befana> insistette, constatando che restava immobile e muta. E a quel punto la donna si voltò, completamente intirizzita dal freddo: lo guardò con aria schiva e con sospetto, tanto che per un istante Filippo si sentì spaesato. Il bimbo deglutì, un po’ imbarazzato. Ma poi riprese, pieno di riconoscenza: <E’ stata veramente gentile a rinunciare alle sue calze per donarle a me. E io non voglio che abbia freddo per colpa mia: prenda, sono gli stivali della mamma ma dovrebbero tenerla al caldo. E prenda anche questa trapunta: è la mia, spero possa piacerle; gliela dono volentieri, ha persino tanti pesciolini disegnati e mi creda se le dico che è proprio morbida.> Così dicendo allungò le braccine e cercò di avvolgerla subito, per evitare che si prendesse un malanno. L’anziana e minuta signora non ebbe la forza di dire nulla, ma percepì quel tepore avvolgerla come non mai: avvertì finalmente del sollievo e si sentì per la prima volta al sicuro. Guardò Filippo allontanarsi fino a scomparire dietro la porta di quella grande casa e dolcemente abbozzò un sorriso sorpreso. Gli occhi le si riempirono di lacrime e, grata al cielo per aver mandato un piccolo angelo a salvarla, la senzatetto provò un moto di immenso amore. Non aveva più un paio di calzini da tempo ormai. Ma se ne avesse posseduto uno, anche uno solo, avrebbe davvero voluto farlo trovare a Filippo sopra uno scoppiettante fuoco, al sorgere dell’alba: forse non avrebbe potuto riempirglielo con dolciumi e caramelle, ma certamente glie l’avrebbe riempito con tutto il suo cuore. articolo a cura di Elisa Caimi http://ilrovodibosco.blogspot.it/



Caramelle Latte e Menta foto e ricetta di Deborah Puppa http://creareconlozucchero.blogspot.it/

Ingredienti per la base : 200g latte intero 250g zucchero semolato 50g sciroppo alla menta Preparazione: In una casseruola, versate il latte, lo zucchero e la menta. Ponete sul fuoco basso e portate a bollore. Mescolate spesso e continuate a far bollire fino ad ottenere uno sciroppo denso. Versate in degli stampini di silicone e lasciate raffreddare completamente.


Cubetti al cocco e lime Ingredienti per circa 15 cubetti: 100 g di farina di cocco 100 g di latte condensato 40 g di panna fresca succo di ½ lime scorza di 2 lime zucchero a velo


Preparazione: In una ciotola mettete tutti gli ingredienti e mescolateli assieme fino ad ottenere un composto omogeneo. Versate tutto su un foglio di carta forno e sistemate il composto in modo da ottenere un rettangolo di circa 10x15 centimetri, ricoprite con altra carta da forno, livellate in modo da avere tutto alla stessa altezza e mettete a riposare in frigorifero almeno due ore. Eliminate la carta forno e tagliate il composto a cubetti, passateli velocemente nello zucchero a velo e incartateli singolarmente.

foto e ricetta di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/


Cioccolatini al cioccolato bianco mandorle e wafer foto e ricetta di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/

Ingredienti per circa 15 cioccolatini: 100 g di cioccolato fondente al 62% 50 g di cioccolato bianco 50 g di panna fresca 12 g di latte di mandorle pugliese o aroma alla mandorla* 10 g di mandorle 10 g di wafer al latte * per le quantitĂ regolarsi in base ai gusti




Preparazione: Fate scaldare la panna con il latte di mandorle, unite il cioccolato bianco, togliete dal fuoco e mescolate per farlo sciogliere, fate raffreddare bene, mettete in frigo almeno per un’ora poi montate il composto finché sarà gonfio e sodo. Unite le mandorle e i wafer tritati grossolanamente. Sciogliete a bagnomaria 90 grammi di cioccolato fondente, quando avrà raggiunto la temperatura di 47° toglietelo dal fuoco. Se non avete il termometro quando il cioccolato sarà ben sciolto è pronto. Inserite il restante cioccolato tritato e fatelo sciogliere mescolando continuamente finché avrà raggiunto la temperatura di 27° ci vorranno circa 15 minuti. Rimettete a scaldare a bagnomaria per pochi secondi fino a raggiungere la temperatura di 42°. Riempite le forme dei cioccolatini e rovesciatele per eliminare il cioccolato in eccesso. Mettete in freezer per una decina di minuti. Riempite i cioccolatini con il composto fino a pochi millimetri dal bordo, mettete in freezer e fate congelare. Togliete dal freezer, ricoprite con il cioccolato fondente rimasto ed eliminate quello in eccesso, rimettete in freezer.



Sfere alle nocciole e cacao

Ingredienti per circa 22 sfere: 100 g di biscotti secchi o frollini 50 g di yogurt alla vaniglia 50 g di nocciole 40 g di burro fuso 40 g di zucchero 20 g di cacao amaro 1 cucchiaio di cacao amaro 1 cucchiaio di zucchero a velo


Preparazione: In una ciotola mettete lo yogurt e il burro fuso tiepido, unite lo zucchero e mescolate per farlo sciogliere. Unite il cacao le nocciole tritate piuttosto fini ma non a farina, i biscotti metĂ fruttati e metĂ tritati grossolanamente. Mettete il composto in frigorifero circa 30 minuti per farlo rassodare, formate delle palline grosse come noci. Miscelate il cacao amaro con lo zucchero a velo e passatevi le sfere, mettete in frigorifero a rassodare.



Scopette della Befana di cioccolato fondente, ripiene alla crema di pistacchio di Bronte

foto e ricetta di Alessandra Uriselli http://www.dolcementeinventando.com/


Per circa 14 scope 200 g di cioccolato fondente di ottima qualità crema spalmabile di pistacchio di bronte q.b. crema spalmabile di cioccolato e nocciole Per i manici di frolla 150 g di farina 00 50 g di zucchero 2 cucchiai di olio di oliva 1 uovo zucchero semolato da cospargere Fondete il cioccolato a bagnomaria e poi versate un primo strato nell’apposito stampo di silicone per cioccolatini ( tipo praline rigate). Successivamente unite un po’ di crema di pistacchio e ricoprite con del cioccolato fondente. Fate solidifcare per qualche ora. Preparate la frolla amalgamando tutti gli ingredienti e formando un impasto morbido e compatto. Avvolgetelo nella pellicola e lasciate riposare in frigo per circa 30 minuti. Trascorso questo tempo, formate, con l’aiuto delle mani dei bastoncini di frolla di circa 3-4 cm e tagliateli con un coltello alle estremità, spolverizzateli con dello zucchero e metteteli a cuocere in forno per circa 15 minuti a 180°. Quando i cioccolatini saranno solidificati, mettete della crema di cioccolato e nocciole in superficie e utilizzatelo come collante per far aderire i manici di frolla.


foto e ricetta di Angela Lancia http://dolcinboutique.blogspot.it/


Palline cheesecake

Ingredienti: 80 gr di formaggio cremoso tipo quark 50 gr di mascarpone 130 gr di biscotti tipo digestive


Per la glassa al cioccolato 150 gr di cioccolato fondente 1 cucchiaio di olio di semi. Codette colorate per decorare. Procedimento : Riducete in farina i biscotti digestive, unite i due formaggi cremosi e mescolate tutto bene assieme. Fate con le mani delle palline di circa 2,5 cm di diametro e mettete a raffreddare in frigorifero per 1 ora circa. Nel frattempo preparate la glassa. Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato e unitevi il cucchiaio d’olio, mescolate e lasciate intiepidire. Poi con l’aiuto di uno stecchino immergete ciascuna pallina nel cioccolato e appoggiate su di un foglio di carta forno. Decorate con le codette colorate e rimettete in frigorifero per un’altra ora.




Una calza da incorniciare foto e progetto di Maria Antonietta Trimarchi http://iocontemporanearetro.blogspot.it/


Se volete realizzare una calza della befana originale munitevi di: tela bianca vuota (quadro) del pannolenci spago forbici matita colla a caldo


Per prima cosa realizzate il carta modello: disegnate la sagoma di una calza, ritagliate e fissate sul pannolenci con degli spilli e ritagliate di nuovo. Ottenuta la vostra calza, prendete la tela e incollate con la colla a caldo, per prima, lo spago e poi la calza solamente nei bordi, è importante non incollare la parte superiore in modo da poterla riempire di caramelle e quant'altro.



Abbellite e personalizzate il vostro quadretto come vi suggerisce la vostra fantasia, io ho usato qualche fiocchetto e dei finti dolcetti.



Gli agrumi in versione salata, una piacevole sorpresa


Agrumi, non si butta niente Quando comincia la stagione invernale, i primi malanni vengono a galla. Per poter combattere questi mali, seppur insignificanti, molto fastidiosi, possiamo agire dall'interno del nostro organismo e rafforzare il sistema immunitario; gli agrumi ci possono sostenere in modo naturale ed efficace. In Italia il maggior produttore di agrumi è la Sicilia, ed, a seguire, la Calabria; in ogni modo, tutti i paesi della fascia subtropicale sono produttori su larga scala di questi frutti. Gli agrumi appartengono alla famiglia delle Rutaceae e si suddividono in Citrus, Fortunella e Poncirus. Il genere più conosciuto è il Citrus, che comprende cedro, pomelo e mandarino; dai quali derivano gli ibridi, nonché i frutti più consumati sulle nostre tavole: arancio e arancio amaro, limone, pompelmo, clementina, bergamotto, chinotto,lime. L'arancio, o Citrus Sinensis, è un ibrido tra pomelo e mandarino, insieme all'arancio amaro, o Citrus Aurantium. Il limone, o Citrus Limon, deriva da cedro e arancio amaro. Il pompelmo, o Citrus Paradisi, deriva da pomelo e arancio. Il mandarancio, o Citrus Clementina,deriva da arancia e mandarino. Il bergamotto, o Citrus Bergamia, deriva da limone ed arancio amaro/lime. Il chinotto, o Citrus Myrtifolia, è una mutazione dell'arancio amaro. Il lime, o Citrus Aurantifolia, deriva dal cedro e dal limone. Le proprietà nutritive degli agrumi, li rendono ottimi integratori di vitamine e minerali. In generale, gli agrumi abbondano in vitamina C, P, A e alcune del gruppo B. La vitamina C, o acido ascorbico, è un elemento fondamentale per il buon funzionamento del sistema immunitario e per la sintesi del collagene. Il collagene è l'impalcatura della maggior parte dei tessuti dell'organismo, rinforza le pareti dei vasi sanguigni, le ossa, i muscoli e la pelle; in carenza di acido ascorbico non possono avvenire quelle reazioni che implicano la maturazione del collagene. La dose giornaliera consigliata equivale a 60mg di vitamina C al giorno pari a 3/4 di pompelmo o ad un’arancia. La vitamina C aiuta l'organismo a metabolizzare carnitina e tirosina, importanti per mantenere reattività e attenzione nella vita quotidiana. Inoltre l'assunzione di questa vitamina, in concomitanza all'ingestione di ferro, aumenta l'assorbimento di quest'ultimo a livello gastrico, circa 2/3 volte superiore al normale. Le vitamine del gruppo P, comunemente chiamate flavonoidi o bioflavonoidi, sono una classe di metaboliti secondari delle piante. Sono ritenuti potenti antiossidanti indiretti , modificano la risposta del nostro organismo nei confronti di allergeni, virus e agenti cancerogeni. Secondo alcuni studi, ancora in fase di sperimentazione, i flavonoidi inducono meccanismi di eliminazione e inibizione delle cellule tumorali, contribuendo all'azione enzimatica; quindi possono essere utili nella prevenzione oncologica. I bioflavonoidi come rutina, esperidina e quercitrina, in associazione alla vitamina C, hanno un potenziale effetto vasoprotettore, aumentano la permeabilità capillare e migliorano il flusso sanguigno.


La vitamina A nell’organismo ha un ruolo ristrutturante e ricostituente delle cellule, e numerose funzioni biologiche che riguardano la differenziazione cellulare. Il retinolo migliora le cellule della pelle, diminuendo l’effetto dell’invecchiamento e delle rughe, come dimostrato da uno studio dell’università di medicina del Michigan, il quale utilizzando creme contenenti retinolo su un numero di soggetti per 2 mesi ha notato l’aumento di produzione di glicosaminoglicani e procollagene, componenti strutturali della pelle, e, di conseguenza la riduzione dell’invecchiamento. Il retinolo riduce anche il rischio di melanoma, soprattutto nella donna. Le dosi giornaliere di vitamina A consigliate sono 700mcg per le donne e 900mcg per gli uomini, senza eccedere poichè si rischia tossicità epatica, dolore osseo o perdita di capelli. Le vitamine B, in particolare Tiamina, Riboflavina e Niacina, hanno un ruolo essenziale per il normale funzionamento del sistema nervoso, dell’apparato digerente e per i tessuti di capelli, occhi e bocca. La Tiamina in particolare contribuisce al metabolismo dei carboidrati in glucosio, alla decomposizione dell’acido lattico e alla sintesi dell’emoglobina. La niacina svolge ruolo importante nel metabolismo del sistema nervoso, difatti la carenza di questa può comportare stanchezza, depressione e disturbi della memoria. Il limone, in particolare è, tra gli agrumi, quello più ricco di vitamina C, 50mg per 100 g, e il più povero di zuccheri. Viene utilizzato come astringente, dissetante e calmante. I mandarini sono, al contrario, gli agrumi più dolci, la % di zuccheri è il doppio che nelle arance, va consumato con moderazione nelle diete ipocaloriche ma mai scartato grazie alla quantità di vitamina A e selenio. L’arancia, più conosciuta e consumata in tutto il mondo, ha molte specifiche proprietà: rafforzamento delle difese immunitarie, digestive, presenza di vit. C, ricca di fibre e povera di zuccheri complessi, effetto lassativo (presenza di acido citrico), antiossidante. Il pompelmo è consigliato nelle diete ipocaloriche per le sue capacità di accelerare la trasformazione di grassi in energia, ricco di fibre, disinfettante e stimolante dell’apparato digerente. Il succo di pompelmo non si può bere per assumere farmaci, perchè modifica l’assorbimento e l’effetto terapeutico.

articolo a cura della Dott.ssa Nives Lombini, Nutrizionista in collaborazione con I.P. Ottavia Gardella



Caramelle al formaggio di fossa arancia e zenzero

200 g di farina 00* 2 uova per il ripieno: 180 g di ricotta di mucca fresca 50 g di formaggio di fossa grattugiato** cannella per il condimento: 100 g di panna fresca ½ arancia 1 cucchiaino raso di zucchero zenzero sale, pepe *la quantità di farina dipende dalla grandezza delle uova, è necessario regolarsi in fase di impastatura

foto e ricetta di Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/



Preparazione: Lavorare le uova assieme alla farina fino ad ottenere un impasto liscio e piuttosto morbido, per la pasta ripiena infatti è meglio non eccedere con la farina in questo modo aiuteremo la chiusura delle caramelle. Fate riposare la pasta tra due piatti o avvolta nella pellicola trasparente, per almeno 15 minuti. Nel frattempo lavorate la ricotta con il formaggio di fossa e ½ cucchiaino di cannella, la quantità della cannella dipende dal vostro gusto e si può anche omettere. Tirate la pasta in una sfoglia piuttosto sottile, tagliate delle strisce larghe circa 7 centimetri che a loro volta taglierete in pezzi larghi 8, al centro mettete un cucchiaino di ripieno, appoggiatevi sopra la parte alta del rettangolo e ripiegate su se stessa. Schiacciate con un dito le due estremità della caramella e formate i due nastrini. Lasciate riposare la pasta su un ripiano infarinato, almeno 15-20 minuti in modo che la pasta si attacchi e il ripieno non esca in cottura.


Preparate la salsa, fate scaldare in padella una noce di burro, mettete due pezzetti di zenzero interi, fate rosolare qualche minuto poi unite la scorza e il succo di una mezza arancia, aggiungete lo zucchero, fate cuocere qualche minuto finché il succo si sarà rappreso, aggiungete la panna e salate e pepate a piacere, considerate che il ripieno sarà molto saporito quindi non mettete troppo sale, tirate il sugo qualche minuto. Cuocete la pasta in acqua salata per pochi minuti, scolate e condite con la salsa, servite nei piatti completate con del formaggio di fossa grattugiato ed eventualmente altro pepe. **Prodotto D.O.P. Il formaggio di fossa è un pecorino prodotto sulle colline tra Rimini e Forlì, la sua stagionatura, che dura dai tre mesi ai cento giorni, avviene all’interno di tipiche fosse di tufo scavate nella roccia, il formaggio viene posto in sacchi di tela ricoperti di fieno. Il suo sapore è deciso e e leggermente piccante, il profumo è molto intenso e la consistenza friabile. Può essere sostituito da un pecorino stagionato a maturazione media che abbia un sapore forte.



Risotto alle mazzancolle profumato all’arancia foto e ricetta di Simona Milani http://www.pensieriepasticci.com/

Ingredienti per 4 persone: 280 g riso Carnaroli Una ventina di code di mazzancolle sgusciate 1 litro di brodo vegetale leggero 2 arance bionde biologiche non trattate 2 cucchiai panna fresca 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva 1 quarto di una piccola cipolla bianca Sale e pepe q.b Una noce di burro Preparazione: In una capace casseruola mettete l’olio e il burro insieme alla cipolla tritata finissimamente e iniziate a rosolarla, senza però farla soffriggere. Aggiungete il riso e tostatelo a fiamma vivace per qualche minuto, mescolando con un cucchiaio di legno. Unite la scorza dell’arancia (solo la parte arancio e non quella bianca che risulta amarognola) grattugiata molto finemente, continuando a mescolare. Sfumate con il succo di una arancia, e dopo qualche minuto di cottura, unite le mazzancolle e iniziate ad aggiungere brodo caldo, sempre mescolando per far si che il riso non si attacchi sul fondo. Regolate di sale e pepe a piacere. Continuate a cuocere il riso aggiungendo sempre pian piano il brodo, e, a qualche minuto prima di fine cottura aggiungete ancora il succo spremuto di mezza arancia. Spegnete il fuoco, togliete la casseruola dal fornello, aggiungete la panna e mantecate il tutto; mettete il coperchio e lasciate riposare a fuoco spento per qualche minuto. Impiattate e servite, spolverizzando la superficie del piatto con un pizzico di scorza d’arancia grattugiata al momento.




Arrosto di Vitello con salsa alle arance e castagne foto e ricetta di Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Ingredienti per 8 persone Un arrosto di vitello arrotolato del peso di circa 1,5 kg (potete arrotolarlo e legarlo voi, o farlo fare dal vostro macellaio) 2 arance al naturale 100 g di castagne bollite e sbucciate (anche queste potete farle da sole o trovarle già pronte in comode bustine al supermercato) Sale Pepe 2 spicchi d’aglio 3 cucchiai d’olio 1 rametto di rosmarino


Esecuzione Preriscaldate il forno a 180°. Scaldate l’olio e l’aglio in una cocotte che vada in forno e anche sul fuoco, appena l’aglio inizierà a rilasciare il suo aroma rosolate l’arrosto da tutti i lati, salate e pepate e aggiungete il rametto di rosmarino. Se avete una centrifuga o un estrattore di frutta, spremete un’arancia intera e usate sia lo scarto che il succo come liquido aggiunto alla cottura (altrimenti sarà sufficiente passarla in frullatore, buccia e tutto, e usare la poltiglia ottenuta). Tagliate la seconda arancia a rondelle e disponetele attorno all’arrosto, fate lo stesso con le castagne. Coprite e infornate per un’ora. Scoperchiate e continuate la cottura fino ad avere un bell’arrosto dorato e sugoso, ci vorranno ancora circa 45 minuti, provvedete a girarlo a metà del tempo. Una volta cotto fatelo freddare prima di tagliarlo, di modo da ottenere delle belle fette regolari. Disponete le fettine di arancia su un piatto da portata, sistemate sopra a queste le fette di arrosto e qualche castagna intera. Mezz’ora prima di consumarlo mettete il piatto nel forno scaldato a 100° e spento, così da riscaldarlo dolcemente e mantenerlo caldo fino al momento di servirlo. Il resto del fondo di cottura filtratelo e passatelo con il frullatore a immersione insieme alle castagne rimaste, otterrete una bella crema densa con la quale irrorare l’arrosto.




Spiedini di fontina di capra con cedro candito pompelmo rosa e bacon foto e ricetta di RTiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/

Ingredienti per 4 spiedini: 3 fette di 1.5 cm di fontina di capra (o altro formaggio semi stagionato saporito) circa 3hg 50 g di cedro candito (o arancia) 30 g di pane secco 25 g di olio extravergine d’oliva dal sapore delicato 16-18 fette sottili di bacon 2 cucchiai di succo di pompelmo rosa 1 albume timo limone Preparazione: Eliminate la buccia dalla fontina, tagliatela in cubetti di 1,5 cm. Prendete gli spiedini di legno e infilzatevi i cubetti di formaggio, ora prelevateli dallo stecchino e fateli congelare dentro a un piatto coperti con la pellicola per alimenti. Facendo in questo modo anche da congelati riuscirete a rimetterli nello stecchino senza problemi. Nel frattempo preparate l’impanatura frullando assieme il pane, il cedro candito e qualche rametto di timo limone, alla fine aggiungete l’olio e amalgamate il tutto. Sbattete l’albume assieme al succo di pompelmo rosa, prendere i cubetti di fontina e passateli prima nell’albume e subito dopo nell’impanatura, avvolgeteli ognuno in una fetta di bacon sul lato con il buco e rimetteteli sullo stecchino, circa 4 pezzi l’uno. Passate immediatamente gli spiedini sotto il grill tenendo appoggiata sulla griglia la parte del bacon, per circa 6 minuti, girateli a metà cottura. Servite subito.


Crema di tonno al limone e mela verde granny smith foto e ricetta di Mary http://www.angolodidafneilgusto.com/

Ingredienti per un vasetto ( 4 persone ) 200 g di tonno sott’olio ( il peso si riferisce al tonno sgocciolato) 100 g di robiola 1 limone 1 fetta di mela granny smith 1 cucchiaino di miele 1 rametto di timo pepe nero Preparazione Prendete il tonno, sgocciolatelo e mettetelo nel bicchiere del frullatore ad immersione ( in mancanza nel cutter ), aggiungete la robiola, e cominciate a ridurre tutto in crema. Aggiungete il succo di un limone intero e la buccia di mezzo, la fetta di granny smith ridotta in piccoli pezzi ( con la sua buccia ), il miele, il pepe e il timo. Continuate a lavorare con il frullatore fino ad ottenere una crema liscia. Una volta pronta, trasferitela in un vasetto di vetro, e conservate in frigo fino al momento dell’utilizzo. Provate questa crema spalmandola su fette di panettone all’uvetta appena tostate, o con del pan brioche. La crema si conserva in frigo per un paio di giorni.




Dolci insoliti per un dopo cenone in grande stile



Biscotti Segnaposto su stecco foto e ricetta di Deborah Puppa http://creareconlozucchero.blogspot.it/

Ingredienti per la base : 450g farina 00 250g burro 150g zucchero a velo 120g zucchero grezzo 50g preparato per cappuccino 6 tuorli pasta di zucchero per decorare bastonicini legno per gelate



Preparazione: Setacciate la farina, unite lo zucchero a velo, lo zucchero grezzo di canna e la polvere per cappuccino. Aggiungete il burro freddo a pezzetti e lavorate in planetaria qualche minuto . Aggiungete i tuorli, uno alla volta e formate una palla da porre in frigorifero a risposare per circa un’ora. Passato il tempo di riposo, prendete l’impasto, stendetelo e aiutandovi con dei coppa pasta, formate i biscotti. Inserite alla base lo stecco e infornate in forno caldo a 160° per circa 15 minuti. Una volta raffreddati i biscotti, sporcate leggermente la superficie con della gelatina di albicocche o con poca marmellata e decorate con la pasta di zucchero.



Créme caramel al cioccolato bianco foto e ricetta di Francesca Quaglia http://www.paciocchidifrancy.com/

Ingredienti per 3 persone 250 ml di latte intero 4 cucchiai di zucchero 50 gr di cioccolato bianco 2 uova Preparazione Preriscaldate il forno a 180°. Fate scaldare in un pentolino il latte in cui avrete spezzettato il cioccolato. Portate ad ebollizione, facendo sciogliere il cioccolato, quindi spegnete e fate riposare coperto. In una terrina sbattete le uova con un cucchiaio e mezzo di zucchero (il cioccolato bianco è già dolce, quindi non consiglio di esagerare con lo zucchero. Consiglio comunque di assaggiare e, se fosse poco dolce, di aggiungerne un po’). Aggiungete il latte al cioccolato e amalgamate bene. Con il restante zucchero preparate un caramello biondo ( basta mettere lo zucchero con un goccio di acqua in un pentolino su fuoco basso e farlo cuocere fino a quando si sarà sciolto ed avrà assunto un colore dorato ), versatelo sul fondo di 3, 4 stampini da crème caramel. Versatevi il composto di uova e latte e infornate, a bagnomaria, per circa 30’, fino a quando risulterà sodo al tatto. Spegnete , togliete dal forno e fate raffreddare a temperatura ambiente, quindi tenete in frigorifero per almeno 4 ore. Al momento di servire, capovolgete le creme su un piattino, decorate con riccioli di cioccolato e portate in tavola.



Truffes all’anice stellato

foto e ricetta di Valentina Prato http://www.mytasteforfood.com/


Ingredienti per 4 confezioni regalo: 300 gr di cioccolato fondente 250 ml di panna 40 gr di burro cacao in polvere 12 stelle/anice stellato Preparazione: Con l’aiuto di una bastardella, sciogliete a bagnomaria il cioccolato tagliato in pezzi con il burro ammorbidito. A parte, fate un infuso di panna e anice stellato facendo bollire la panna prima e lasciando in fusione l’anice per 15 minuti. Unite la panna al cioccolato, mescolate bene e uniformate il composto. Mettete in frigo. Una volta che il cioccolato si sarà solidificato, con un cucchiaino ricavate delle piccole porzioni e lavoratele con le mani facendone piccoli bocconcini. Passate velocemente i tartufi nel cacao in polvere e confezionate nel modo che preferite.



Ingredienti per 6 persone Biscotto fondente 6 albumi 3 tuorli 80 g di zucchero 190 g di cioccolato fondente 70 g di burro 10 g di farina 00 Per il mascarpone al marron glacè 200 g di marron glacÊ, piÚ per la decorazione 200 g di latte intero 250 g di mascarpone 200 g di panna fresca 4 cucchiaini di Grand Marnier 200 g di succo di una arancia fresca 40 g di zucchero


Mascarpone al marron glacÊ con salsa all’arancia e biscotto fondente


Procedimento Montate gli albumi e i tuorli assieme allo zucchero per almeno 20 minuti, finché si sarà formata una crema gonfia e chiara. Fondete il cioccolato assieme al burro, fate intiepidire e unitelo delicatamente al composto di uova. Unite ora la farina setacciata, mescolate bene e stendete uno strato alto circa un centimetro e largo 30X30 su una teglia ricoperta di carta forno, cuocete 8 minuti a 200°. Lasciate completamente raffreddare. Nel frattempo, mettete i marron glacé in un pentolino assieme al latte e fate cuocere finché il latte sarà quasi completamente asciutto, ma fate attenzione che non si bruci. Lasciate raffreddare poi frullateli assieme al mascarpone e al Grand Marnier. Montate la panna e incorporatela delicatamente. Per la salsa, mettete in un pentolino lo zucchero e il succo d’arancia, fate sobbollire finché il composto si addensa, circa 20 minuti, lasciate raffreddare. Dal biscotto fondente ricavate 12 dischi di circa 6 centimetri, disponetene uno su ognuno dei sei piatti, mettete la crema in una sac a poche con un beccuccio da 1.8 mm e distribuitela sui dischi, appoggiatene sopra un altro biscotto e create l’ultimo strato di crema. Decorate con qualche pezzetto di marron glacé e terminate con la salsa all’arancia.



a cura di Stefania Oliveri http://saporiesaporifantasie.blogspot.it/


È Natale per tutti... Il Natale è una festa gioiosa sia per i credenti che per tutti gli altri. Si celebra la nascita di Gesù, è tutto uno sfavillio di lucine, i negozi sono pieni di regali e persone che cercano regali, e si pensa a stare insieme e a divertirsi. Ecco, quando tutto sembra allegro e bello e, le occasioni di incontro, e quindi di convivialità, si moltiplicano, per noi celiaci comincia il dramma! Già, andare a mangiare a casa di qualcuno, a volte può diventare un incubo. E di solito più la festa è solenne, più è alto lo stress. Perché quando veniamo invitati, si può verificare una di queste tre situazioni, tutte e tre, abbastanza spiacevoli: a. si rischia di rimanere digiuni; b. ci viene chiesto di portarci il nostro “panierino” con le “nostre” provviste (solitamente diverse da tutti gli altri), così da evitare contaminazioni; c. ci viene chiesto di cucinare per tutti. Sebbene la soluzione c. sembri la peggiore, perché è ovvio che significhi maggiore “lavoro per noi”, alla fine diventa la più auspicabile, per non sentirsi diversi dagli altri. La soluzione a., invece ci fa sentire soli, incompresi, depressi; la soluzione b., forse la peggiore di tutte, ci fa sentire diversi. In realtà basterebbero poche semplici regole per mangiare tutti alla stessa maniera, senza escludere nessuno e facendo sì che sia festa per tutti. Perché quello che ci fa sentire differenti non è la nostra celiachia, ma il fatto che gli altri ci facciano sentire differenti! Vi lascio alcuni pratici consigli, banali sicuramente, ma che spesso vengono comunque ignorati dagli stessi parenti. 1. Pensate ad un menù adatto a tutti! Perché fare i tortellini se c’è un celiaco? Un ottimo risotto sarà ugualmente gradito da tutti e non più difficile da preparare. I celiaci, comunque, non sono gli unici a poter essere discriminati in queste situazioni, quindi sarebbe carino informarsi prima di eventuali intolleranze e problemi di salute, ma anche di stili di vita, e pensare ad un menù che tenga conto di tutti. Festeggiare è bello, festeggiare insieme è più bello, non pretendere dalla padrona di casa di fare sei primi diversi per ogni diversità è sacrosanto! 2. Pietanze semplici! Non pensate di fare cibo complicato, che implichino ore di lavoro, fatica e tormento, come panettoni, pane e lievitati senza glutine. Noi ci accontentiamo di molto meno. 3. Ricordatevi che la contaminazione fa molto male ai celiaci, tanto quanto mangiare cibi col glutine. Non è un capriccio non mangiare il glutine è la sola e unica via per non stare male. 4. Guardate bene le etichette dei prodotti che comprate, troverete delle sorprese anche per chi celiaco non è. 5. Il kamut, il grano, l’avena, l’orzo, il farro e il triticale contengono il glutine. 6. Tutto il resto è senza glutine! 7. Esistono vari blog senza glutine dove potete trovare delle ricette buonissime e adatte a tutti, fidatevi di quelle ricette già testate da altri, piuttosto che sperimentare, perché non è facile fare la trasposizione di ricette con il glutine in senza, molto più semplice il contrario. E adesso vi lascio la ricette di biscottini facili facili che potete offrire ai vostri ospiti (celiaci e non) per un bel tè natalizio.


Biscotti di riso, con pistacchi e acqua di rosa a cura di Stefania Oliveri http://saporiesaporifantasie.blogspot.it/

Ingredienti 300 g farina di riso super sottile 180 g burro a pomata 200 g zucchero 100 g pistacchi sgusciati + quelli per decorare 1 uovo intero + 1 tuorlo 2 cucchiaini da tè di acqua di rose pistacchi Lavorate bene il burro con lo zucchero. Incorporate quindi l’uovo intero e il tuorlo e poi la farina di riso, i pistacchi tritati finemente e l’acqua di rose. Lasciate riposare per almeno un’ora in frigo. Riprendete l’impasto e formate delle palline. Poggiatele su una teglia coperta di carta forno e disponete su ogni pallina un pistacchio in cima. Infornate in forno già caldo a 180°, ventilato, per circa 20 minuti.




Ciambelline di riso e miele alla crema di mascarpone e composta di mirtilli rossi foto e ricetta di Alessandra Uriselli http://www.dolcementeinventando.com/

Ingredienti Per 12 ciambelline 75 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente 50 g di zucchero a velo 1 cucchiaio di miele integrale biologico 40 g di farina di riso 35 g di amido di mais mezza bustina di lievito per dolci senza glutine Per la crema di mascarpone 250 g di mascarpone 4 cucchiai di zucchero a velo zucchero a velo per spolverare composta di mirtilli per guarnire Procedimento Sbattete con le fruste il burro con lo zucchero e il miele, poi unite l’uovo. Mescolate bene e poi unite la farina di riso, l’amido e il lievito. Infornate le ciambelle nell’apposito stampo a 180° per circa 20-25 minuti. Quando saranno fredde spolveratele con lo zucchero a velo. Con le fruste lavorate il mascarpone con lo zucchero a velo e poi mettete il composto in un sac-à-poche con bocchetta a stella.Decorate con la crema al centro delle ciambelline e poi versate della composta di mirtilli rossi.



Un primo gustoso per un pranzo di Natale Vegano


Tortelli di radicchio e nocciole ai porcini foto e ricetta di Katiuscia http://girovegandoincucina.blogspot.it/

Ingredienti per 4 persone: 350 g semola di grano duro rimacinata fine 2 cespi di radicchio rosso lungo una cipolla bionda 100 g nocciole tostate 3-4 cucchiai di pangrattato 30 g funghi porcini essiccati 2 carote piccole 1 spicchio d’aglio 3-4 rametti di timo ½ cucchiaino di curcuma sale, pepe olio evo acqua bollente q.b.




Preparazione: Preparate il ripieno: mondate e lavate le foglie di radicchio, sbucciate la cipolla e mettete tutto in un frullatore da cucina (in più riprese se non è abbastanza capiente), azionate fino a ridurre tutto in piccolissimi pezzi. Scaldate 3 cucchiai di olio evo in un’ampia padella e versatevi il radicchio e la cipolla sminuzzati, salate, chiudete con il coperchio e fate andare a fiamma media, mescolando di tanto in tanto. Quando le verdure sono cotte, togliete il coperchio e continuate a cuocere finché i liquidi di vegetazione non sono assorbiti. Spegnete e fate raffreddare. Preparate la sfoglia: posizionate la farina a fontana su di un tagliere e la curcuma lungo i bordi. Versate al centro 1 cucchiaio di olio evo e aggiungete acqua bollente. Iniziate ad amalgamare con una forchetta, poi impastate con la mani. Aggiungete acqua fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. Copritelo con pellicola e fatelo riposare per 20 minuti. Intanto mettete le nocciole nel frullatore assieme ad un pizzico di sale e azionate fino a ridurle in farina, aggiungete il radicchio ormai freddo e frullate brevemente a scatti. Mettete il tutto in una ciotola, aggiustate di sale e versate qualche cucchiaio di pangrattato per togliere umidità al composto, mescolate e riservate. Su di un tagliere infarinato stendete la sfoglia a 2-3 mm, con un coppapasta circolare ricavate quante più forme possibili, versate una piccola dose di ripieno al centro di ognuna e piegate a mezzaluna. Pigiate bene lungo i bordi del tortello e unite i due angoli laterali, in modo da creare la forma tradizionale di questo formato di pasta. Continuate fino ad esaurimento. Preparate il sugo: mettete in ammollo i funghi in una ciotola con acqua bollente per almeno 20 minuti, intanto tagliate a mirepoix le carote, mettetele in una padella con 2-3 cucchiai di olio e lo spicchio d’aglio sbucciato intero. Salate leggermente e fate soffriggere a fiamma moderata. Passato il tempo richiesto, scolate i funghi e tagliateli grossolanamente, aggiungeteli alle carote assieme a 5-6 cucchiai della loro acqua di ammollo filtrata e 1-2 rametti di timo sfogliati. Fate cuocere finché i liquidi non sono quasi del tutto assorbiti ed eliminate l’aglio. Mettete sul fuoco abbondante acqua salata e quando bolle versate delicatamente i tortelli, fateli cuocere per 1 minuto dalla ripresa del bollore e scolateli con un mestolo forato direttamente nella padella del condimento. Fate saltare brevemente e con delicatezza a fiamma vivace e servite nei piatti con qualche foglia di timo fresco.


foto di Maru Pellegrino http://www.angolodidafneilgusto.com/


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