TabletRoma Maggio 2019

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ACILIA

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Editoriale di Stefano Quagliozzi

Ora basta! È di pochi giorni fa la notizia dell’ultimo femminicidio avvenuto in Italia. A poche ore dalla tragedia di Ragusa, un nuovo omicidio-suicidio fotocopia in provincia di Pavia, a dimostrazione che la latitudine del delitto non ha più rilevanza. In tutti e due i casi la moglie aveva deciso di interrompere la relazione e i rispettivi mariti, appartenenti alle forze dell’ordine, hanno utilizzato l’arma d’ordinanza per mettere fine alle rispettive storie coniugali. Il fatto inaccettabile è che ogni anno si registrano episodi di questo genere, in famiglie di ogni estrazione sociale e come ricordato, di ogni latitudine. Non si tratta dunque di delitto d’onore, abolito nel 1981 dall’ordinamento giuridico italiano, quanto piuttosto di impedire ad ogni costo che altre relazioni vengano intrecciate dalle donne, dopo una relazione più o meno stabile negli anni. Una sorta di possesso indiscriminato deciso unilateralmente dall’uomo. Cosa che non gli fa onore e che si risolve quasi sempre in tragedie di orfani giovanissimi e innocenti, dolore, sgomento degli amici e dei parenti, ma spesso anche dei vicini che, intervistati dai giornalisti inviati per seguire i singoli casi, dipingono queste coppie come coppie normali, senza eccessi, talvolta con qualche litigio ma persone insospettabili di poter compiere azioni tanto violente e irreparabili. In Italia questi delitti hanno una media di circa 130 casi all’anno, quasi 45mila quelli censiti nel mondo. Quasi sempre a monte degli omicidi, ci sono denunce

di stalking, percosse, minacce più o meno gravi; segnali che comunque non possono rimanere inascoltati come invece purtroppo accade e viene puntualmente rilevato dalla cronaca. La domanda sorge spontanea quando si raffrontano i dati con gli altri Paesi europei ed extraeuropei. Si, è un fenomeno che riguarda tutto il mondo tanto che viene da pensare che Otello non abiti solo qui da noi. Anche in confronto all’Europa mediterranea dove il sangue “caliente” potrebbe far pensare che gli uomini siano indotti ad atti fuori misura a causa della gelosia verso le loro compagne che manifestano la volontà di cambiare vita, di recidere il legame affettivo, di avere un altro compagno che non sia il padre dei figli già nati dal precedente rapporto. Nel mondo il triste primato dei femminicidi ogni centomila abitanti spetta alla Russia, seguita dall’Honduras e dal Sudafrica: come si vede il fenomeno è ben distribuito in ogni angolo del globo. Per i Paesi d’Europa mappati da Eurostat nel 2015, i casi più numerosi si registrano in Germania, Romania, Francia, Inghilterra, Italia e Spagna. Ma in rapporto alla consistenza della popolazione, situazioni di allarme sono anche in Finlandia e nelle Repubbliche baltiche di Lettonia e Lituania oltre a Repubblica Ceca, Montenegro e altre zone dei Balcani. Tutto questo è assolutamente intollerabile e non solo per le donne, uniche vittime di questi atti meschini. I primi che dovrebbero indignarsi sono proprio gli uomini, quelli sani di mente, quelli cui viene dato dalla società un potenziale marchio infamante. Sono questi soggetti che dovrebbero scendere in piazza,

manifestare, far capire che questo non ha nulla a che fare con una società civile. Molti Paesi nel mondo hanno tutt’oggi ed hanno avuto in passato verso la donna una cultura maschilista e di tolleranza ridotta verso l’emancipazione e la libertà. L’Europa e la storia hanno scongelato certe resistenze verso la libertà femminile e verso le donne. Non vorremmo tornare al Medio Evo o anche solo a prima del 1946, quando in Italia una donna non poteva neanche esprimere il proprio voto e di fatto era considerata come una cittadina di serie B. Gli uomini illuminati debbono volere l’esistenza di donne libere di pensare e di agire come meglio credono, senza il castigo di pagare con la morte decisioni unilaterali che riguardano in fin dei conti proprio la loro vita futura. Mai più orfani innocenti, mai più violenza sulle donne, mai più assassinii che trovino motivo nell’intolleranza e nella gelosia.


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TABLET ANNO 7 NO 72 MAGGIO 2019 SOMMARIO

ROMA

Chi siamo

8 PRIMO PIANO Intervista a Ostia Clean-Up

16 + DESIGN Le sere all’aria aperta

24 RICETTA DEL MESE Pizza di scarole

30 TABLET SCUOLA A lezione di ... Costituzione

TabletRoma Reg. Trib. di Roma n° 296/2012 del 19/10/2012 WWW.TABLETROMA.IT Editore Tablet Edizioni di Cristina Anichini Via Difilo 41 - 00124 Roma P.I. 13042831001 C.F. NCHCST66E63H501F anichini@tabletroma.it Direttore responsabile Stefano Quagliozzi - quagliozzi@tabletroma.it Direttore editoriale Cristina Anichini Progetto grafico tablet ADV Maurizio De Vincentiis Impaginazione e grafica Marco Flore Stampa Poligraf s.r.l. Via Vaccareccia, 41/b - Pomezia - tel. 06 9106822 Pubblicità 340.340.69.70 Rita Chiodoni pubblicita@tabletroma.it - ritachiodoni@libero.it Direzione e redazione redazione@tabletroma.it Tablet eventi Massimo Gallus - eventi@tabletroma.it mob. 334.39.22.475 Hanno collaborato a questo numero Cristina Anichini, Giorgia Conti, Annamaria De Calisti, Barbara Donzella, Marina Grappasonni, Libreria Novarcadia, Alessandra Lino, Federica Lorenzet ti, Giuseppe Menzio, Giulia Migani, Oriana Orlandi, Annalisa Parente, Alessandro Polinori, Davide Sagliocco, Luca Carlo Santagà, Lorenzo Sigillò, Alber to Terraneo, Francesco Valente

42 UN POSTO TRANQUILLO Mindful Eating

48 TABLET NATURA Alla scoperta del fratino

É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Tablet Edizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi. La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 7 Maggio 2019

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Ostia Città dei Mestieri e delle Professioni, Biblioteca Elsa Morante, Asl Sant’Agostino, Ufficio di Collocamento, Scuola Professionale CIOFS Lazio, Scuola Professionale Alberghiero CastelFusano, Scuola di Ostia Scacchi, Ostia Danza, Attività e chioschi del lungomare, Via delle Baleniere, Via Isole di Capoverde, Via Pietro Rosa, Piazza della Rovere, Corso Duca di Genova, Via dei Misenati, Via Capo Soprano, Piazza Gregorio Ronco, Via Paolini - Multisala Cineland Zona industriale Dragona e Dragona Centro Sporrtivo Helios, Via Ortolani, Via Charles Lenormant, Todi’s, Via di Dragone, Via Casini, Via Donati - Parrocchia di Centro Giano Eur e Torrino Bar e Ristorante ‘Il Fungo’ - Palombini Giolitti - Mc Donald - Highlands Institute Attività di Viale Europa - Viale dell’Ocea-no Atlantico - Viale Oceano Pacifico - Via della Grande Muraglia - Via Mar della Cina - Piazza Cina - Viale Città d’Europa - Via del Piabeta Venere - Stardust Village - Via Beata Vergine del Carmelo - Supermercato Elite Via Cristoforo Colombo - Parrocchia Stella Maris

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Primo Piano di Cristina Anichini

Un mondo più pulito con i ragazzi di

Ostia Clean-Up

Si presentano così sulla loro pagina social: Siamo un gruppo di ragazzi nati e cresciuti a Ostia. Siamo persone a cui piace il mare, d’inverno molto più che d’estate. Purtroppo le nostre spiagge vengono pulite quotidianamente soltanto durante la stagione estiva: da inizio Maggio a fine Settembre. Il resto dell’anno sono una discarica di bottiglie di birra, cartacce e montagne di plastica gettate a riva dalle onde e dai passanti. Abbiamo deciso di fare qualcosa per cambiare questa situazione. Abbiamo deciso di smettere di lamentarci e accusare chi non adempie al proprio dovere, di rimboccarci le maniche e di regalare un aspetto dignitoso a ciò che a Ostia abbiamo di più caro e a ciò che più ci caratterizza: le nostre spiagge e il nostro mare. Quando ne avremo l’occasione, ci prenderemo cura anche dei parchi pubblici e della pineta. Non chiediamo nulla in cambio, se non un aiuto da chi ha a cuore lo stesso problema. Insieme possiamo fare di più. L’importante è agire, ora.

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Sono partiti in tre circa un mese e mezzo fa ed oggi contano più 1400 followers su Facebook e decine di persone che ogni settimana partecipano agli eventi di pulizia che promuovono, dalle spiagge ai parchi cittadini. Ci incontriamo nello spazio di Ostia Coworking in Via Claudio 44, luogo adibito per riunioni e ufficio per chi necessita di uno spazio temporaneo per il proprio lavoro. Alessio fa l’infermiere, Bruno si sta laurendo in ingegneria meccanica e lavora come riparatore di computer, Giordano studia in Svezia disastri ambientali. Amici da sempre.

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Alessio come è cominciata questa avventura? A ottobre dello scorso anno ho pensato di contattare Giordano per proporgli di fare qualcosa contro l’inquinamento delle nostre spiagge, perchè siamo di

Ostia e viviamo il mare tutto l’anno e questo problema lo sento molto. Ci accordiamo per cominciare acquistando del materiale di raccolta su Amazon decidendo di riprodurre un modello di raccolta che lui aveva sperimentato all’estero. All’estero dove, Giordano? Sono spesso fuori. Da un anno studio in Svezia e per un periodo ho fatto un tirocinio in Indonesia per la tesi. È proprio qui che con l’organizzazione per la quale lavoravo, un centro di ricerca per gli tsunami, facevamo delle giornate di raccolta sulla spiaggia dove la situazione inquinamento è veramente imbarazzante. Ci organizzavamo il sabato mattina coinvolgendo molte persone del luogo raggiungendo anche le 200 unità e raccogliendo migliaia di chili di rifiuti che venivano portati via da camion. Stavo in una cittadina a Nord di Sumatra, dove non c’è turismo. I rifiuti sono prodotti esclusivamente locali causati da un sistema di smaltimento che non funziona. Lì il problema è culturale. La prima uscita di pulizia a ostia fatta da Giordano crea un certo consenso tramite i social, molti like e molti commenti. Si aggiunge a loro anche Bruno e con sempre più seguaci aprono la pagina di facebook Clean-Up che gli permette oggi di gestire gli eventi. Bruno, con Giordano, sei tra gli ideatori del nome? Si una sera ci siamo sentiti al telefono e abbiamo deciso che era il momento per essere presenti sui social. Abbiamo cercato ed è uscito Clean-Up che non è molto originale come nome, ma avevamo fretta. Il mezzo dei social è potente se ci sono dietro i contenuti e lo si sa sfruttare bene. Oggi i followers della pagina sono 1400. Da una parte è stato facile perchè in un luogo come Ostia ci conosciamo tutti e se fai qualcosa la voce gira in breve tempo. E poi è un quartiere che ha un orgoglio altissimo e nel momento in cui presenti una tematica che è emergente a livello globale, che sta a cuore a tante persone e che la coinvolge in quanto realtà locale, ricevi tanto supporto perchè la gente si riconosce in quello che fai.

Chi sono le persone che vi seguono? Principalmente giovani, nostri coetanei, che ci seguono maggiormente sui social, dai 18 ai 30 anni, ma sono anche capitate famiglie con bambini. Durante gli eventi come quello che abbiamo fatto al Pontile, in una zona molto centrale, molti ci hanno fermato per chiedere chi eravamo e cosa stavamo facendo. Come vi fate riconsocere? Abbiamo fatto delle magliette grazie ad un’associazione che ci ha dato una mano. Sono diverse le associazioni che ci stanno sostenendo. Una di queste è Save the Sea Roma, dei ragazzi di Ardea nati da qualche mese anche loro. Sono già venuti un paio di volte qui ad Ostia a darci un aiuto. In queste ultime settimane siamo entrati in contatto con Water Will Save the Water, due ragazzi di prenestino che da gennaio fanno eventi in diverse parti di Italia coinvolgendo la comunità del Kite surfing. Con loro abbiamo fatto un evento al Porto Turistico di Roma. Avete preso contatti con realtà locali? Con Lega Ambiente, solo che con associazioni costituite e strutturate non è così facile collaborare poichè noi non lo siamo, siamo ancora dei privati. Ci invitano ad alcuni eventi ma non possiamo fare partnership ufficiali. State pensando di costituirvi in un’ Associazione? Stiamo valutando, però si possono fare delle cose, anche sensibilizzando le amministrazioni pubbliche, senza doversi per forza costituire in qualcosa di ufficiale, ma rimanendo un gruppo di volontari. Come funziona lo smaltimento dei rifiuti che raccogliete? Durante i primi eventi abbiamo raccolto i rifiuti differenziandoli nei sacchi neri ma all’isola ecologica dell’AMA hanno buttato tutto nel cassone dell’indifferenziata perchè non si sono fidati del contenuto. Abbiamo poi parlato con l’Assessore all’Ambiente Ieva e al Presidente della Commissione Ambiente Vitolo, ma non essendo costituiti in associazione non possiamo fare accordi con nessuna


sensibilizzare le persone su temi ambientali. Non ci vediamo nulla di male, se è cresciuta con questa cultura ben venga, è comunque un fine lodevole. Poi con il potere dei social lei si è trovata nel giro di breve tempo a parlare con il Papa ed è stata accolta al Parlamento europeo. Si comincia a fare una cosa personalmente e poi si diventa un simbolo globale. Ma dal momento che questo simbolo tratta di questioni ambientali e climatiche, allora meno male che qualcuno c’è. Quando ci si espone può arrivare di tutto, cose belle e cose meno belle.

istituzione in tal senso. In alternativa abbiamo trovato la collaborazione con una start up romana che si trova a Testaccio e si chiama ‘Non solo rifiuti’ che compra alcuni tipi di rifiuti, li smaltisce e li rimette nel mercato come materiale grezzo. State agendo soprattutto sulla pulizia delle spiagge? Abbiamo cominciato a pulire anche delle aree verdi come il parco Clemente Riva e quello di Via Pietro Rosa, ma ci siamo concentrati soprattutto sulle spiagge prima dell’apertura della stagione quando la nostra azione diverrebbe più complicata. Ci muoviamo essenzialmente sulle spiagge libere poichè per quelle in concessione entriamo in conflitto con i gestori degli stabilimenti. Il nostro intento è quello non solo di raccogliere il rifiuto ma di agire in contrasto all’inquinamento e non facciamo quindi distizione di area, se pubblica o in concessione, e neanche di tempo perchè viviamo il mare tutto l’anno e vorremmo quindi una spiaggia pulita sempre. Continueremo a promuovere degli eventi anche a stagione avviata chiaramente solo sulle aree libere. State andando comunque di pari passo ad alcuni interventi del municipio che sta cominciando, anche se con un pò di ritardo, a mettere mano alla passeggiata verso il Porto, rimuovendo le vecchie piante e le transenne sulla pista ciclabile. Con l’Assessore Ieva ci siamo detti che gli interessi sono comuni quindi riuscire ad intrecciarli e andare nella stessa direzione sarebbe la cosa ideale. Riconosciamo che ciò che facciamo non sarebbe compito nostro ma bensì del Comune, ma ci fa piacere agire come cittadini perchè ne abbiamo il tempo e perchè il nostro spirito ambientalista si muove per il bene comune. Il nostro principale obiettivo è combattere l’inqui-namento e tutelare l’ambiente, quindi non solo spiagge ma, per esempio anche la Pineta, che in alcune punti versa in condizioni terribili. Poi noi non ci limitiamo a raccogliere i rifiuti ma li differenziamo

perchè una raccolta fatta male porterebbe ancora più inquinamento. Se tutti riuscissimo a differenziare bene alcuni materiali per portarli ad una nuova vita sarebbe tutto più semplice arrivando così alla cosidetta economia circolare. In questo modo si può tracciare l’intero processo di smaltimento e si può essere trasparenti su ciò che facciamo. In questo modo anche la gente che viene a raccogliere vede che c’è un ritorno ogni volta, e che magari un oggetto che ha raccolto si è trasformato in altro. Questo è molto interessante. Faremo così fino a quando riusciremo ad avere una collaborazione con l’AMA. L’Assessore Ieva se ne sta intressando e stiamo aspettando una sua risposta per sapere come procedere. Siamo stati anche informati che si sta istituendo un albo dei volontari ambientali. È molto importante perchè si potrà avere una polizza assicurativa comunale per tutti i partecipanti in caso di piccoli incidenti. Basterà una semplice firma del partecipante. Avete partecipato venerdì 19 all’incontro con Greta, a Piazza del Popolo. C’era molta gente ed è stato molto piacevole. Avevamo portato con noi un cartello di Ostia Clean-up e molti ci hanno riconosciuti, sia persone di Ostia ma anche di Roma, universitari che ci conoscono e che sono interessati alle nostre iniziative. Per noi il fenomeno Greta è positivo. Abbiamo sentito dire che lei ha cominciato con gli scioperi del venerdì dopo che la mamma aveva pubblicato un libro per

Quali altri progetti state sviluppando? Abbiamo da poco istituito una rubrica, ed ogni martedì su Facebook e su Instagram pubblichiamo un breve articolo, dei consigli su come e dove differenziare dei materiali particolari. Si chiama Martedìfferenziamo e sta andando molto bene. Ci stanno anche chiedendo di fare degli interventi puntuali su alcuni tratti di spiaggia come per esempio ai cancelli, nei punti in cui non ci sono più le aree organizzate. Come lo vedete il futuro? Dal punto di vista globale non abbiamo una visione molto positiva, basta vedere quello che facciamo a livello di emissioni e produzione di materiali plastici. Invece un aspetto molto positivo che stiamo riscontrando è che a livello locale quello che si può fare è molto più di quanto fa una politica nazionale. Lo stiamo vedendo a Ostia con quello che stiamo facendo. Quando impatti con la sensibilità della gente, l’azione collettiva diventa spontanea e ha una forza maggiore rispetto a qualsiasi altra richiesta che potrebbe venire dall’alto. Questo nostro progetto proposto anche in altre realtà con altre esigenze, può diventare veramente dirompente. Grazie ragazzi continuate così! Per contatti e informazioni visitate i loro profili Facebook e Instagram: Ostia Clean-Up

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Il libraio consiglia

MARZIA SIGNANO PRESENTA

a cura della libreria Novarcadia

SABATO 11 Maggio

Gli eventi di Maggio CINZIA LEONE

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GENITORIALITÀ La Dottoressa Renata De Gregori classe 1965, operatore specializzato nella relazione d’aiuto, dottore in Psicologia Clinica e di Comunità, presso La Sapienza di Roma, formata in Psicooncologia presso la Cattolica Agostino Gemelli di Roma, arteterapeuta, mediatore familiare e counselor sistemico relazionale, terrà in libreria un incontro rivolto alle problematiche adolescenziali e all’ evoluzione del rapporto con le figure genitoriali, in special modo la figura del padre. La Dottoressa partirà da due testi cult quello di Anna Oliviero Ferraris “Sopravvivere con un adolescente in casa” e quello di Massimo Recalcati ” Cosa resta del padre” e “Il complesso Telemaco”.

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Tablet consiglia testo e foto di Barbara Donzella

Viaggio nel “giardino segreto” della Capitale:

il Roseto Comunale

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Il 21 aprile ha riaperto, ai piedi dell’Aventino, il Roseto Comunale, la terrazza fiorita di Roma che si lascia scoprire solo poche settimane l’anno. Passeggiare tra i vialetti di questo giardino, avvolti dai colori e dall’intenso profumo delle rose con vista panoramica sul Circo Massimo e sul Palatino, è uno degli spettacoli più suggestivi che la Capitale possa offrire di sé in Primavera. Il roseto, situato in Via di Valle Murcia 6, è visitabile gratuitamente tutti i giorni - feriali e festivi - dal 21 aprile al 16 giugno 2019, dalle 8.30 alle 19.30. Per una particolare coincidenza questo luogo magico nasce lì dove, nel III a.C., sorgeva un tempio dedicato a Flora, la dea romana dei fiori e della primavera e che, molti secoli dopo (nella prima metà del 1.600), divenne luogo di sepoltura per gli ebrei. La sua destinazione rimase tale sino al 1895, quando tutte le tombe vennero trasportate nella zona ebraica del cimitero del Verano. Dell’antico cimitero ebraico rimane una piccola lastra in marmo, che ricorda quella dei 10 Comandamenti e una traccia nascosta, ma posta sotto gli occhi di tutti. Chi passeggia per i vialetti del settore più grande del roseto, infatti, probabilmente non si accorgerà di camminare su un gigantesco Menorah (candelabro a sette braccia, simbolo dei sette giorni della creazione della religione ebraica), il cui disegno è visibile solo dall’alto. In questo splendido luogo sono messe a dimora oltre 1.100 varietà di rose botaniche di decine di sfumature e provenienti da ogni parte del mondo. Il curatissimo roseto di Via di Valle Murcia è diviso in due sezioni e attraversato da piccoli viali, che si fanno largo tra una moltitudine di cespugli fioriti, di cui si può

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scoprire varietà e provenienza grazie agli appositi cartellini di riconoscimento. L’idea di un roseto a Roma si deve a una determinata signora della Pennsylvania, la Contessa Mary Gailey Senni, che risiedeva a Roma e che, visto il suo grande amore per la botanica, nel 1924 donò le proprie piante al Comune. Non essendo, però, soddisfatta della collocazione se le riprese, in attesa di una sistemazione più adatta. Il suo progetto vide la luce solo otto anni dopo, quando nel 1932 venne inaugurato il Roseto Comunale sul colle Oppio. L’anno successivo venne indetto il “Premio Roma”, il concorso internazionale di giardinaggio riservato alle più belle nuove varietà di rose, ideato dalla stessa Gayley Senni e di cui, la stessa, fu per molti anni la curatrice, oltre che giurata, in rappresentanza dell’American Rose Society. Il consueto Premio si terrà anche quest’anno e proprio per consentirne lo svolgimento, l’area concorso (una delle due sezioni del Roseto) sarà chiusa al pubblico per la sola giornata di sabato 18 maggio. Dal 19 maggio al 16 giugno anche l’area concorso sarà aperta al pubblico. L’ingresso al giardino è gratuito e accessibile anche a persone con disabilità. Sono, inoltre, ammessi cani di piccola taglia, obbligatoriamente al guinzaglio. Sono previste anche visite guidate a pagamento. Singolo Feriale € 5, singolo Festivo € 7, Gruppi (superiori a 15 persone - Feriale) a persona € 2,50, Gruppi (superiori a 15 persone Festivo) a persona € 3,50. Gratuito per scuole, persone con disabilità, ragazzi fino a 14 anni e Over 65 anni. Per partecipare alle visite è obbligatoria la prenotazione all’indirizzo email: rosetoromacapitale@comune.roma.it o al numero telefonico 06/5746810 fax 0657135413 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e lunedì e martedì anche dalle 14.00 alle ore 16.30).


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Tablet musica di Francesco Valente

Il Sassofono

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Ogni strumento ha un suo carattere, una propria voce e ricopre un ruolo o diversi ruoli sempre al servizio di sua maestà la Musica. Se immaginiamo la musica come un campo di battaglia, e il direttore d’orchestra come se fosse il Generale che schiera le sue truppe e le muove a secondo della strategia vincente necessaria, quando è il momento di dare un colpo decisivo alle sorti della battaglia e portare a casa la vittoria… si lancia al galoppo la cavalleria. Bene, nell’orchestra secondo me la cavalleria sono i Fiati. Suddivisi in due ampie categorie, gli Ottoni e i Legni, in questa puntata ci occupiamo di uno strumento che sta a cavallo tra le due categorie, ha una struttura di metallo, ma la sua ancia è di legno per cui le abbraccia tutte e due. Eccolo qua lucido, metallico, potente e sonoro…Il Sassofono o per gli amici Sax. È uno strumento monofonico, che produce una sola nota per volta e quindi lo vediamo spesso in sezione, cioè in una ensemble che possa armonizzare e quindi aumentare lo spettro sonoro. Tutti gli strumenti, a meno che non andiamo nel particolare e nella molteplicità delle varie culture, sono ben presenti nell’immaginario collettivo, quindi anche in questo caso chi non ha mai sentito, e direi anche visto, suonare uno di questi strumenti, che sono anche molto coreografici sopratutto nelle sezioni. Parente di trombe e tromboni che troviamo nelle orchestre di tutti i tipi, dalle bande dei paesi o militari e nella miriade di gruppi dal jazz al pop, in forma solistica o in una ensemble, arricchiscono il sound con le loro possibilità sonore. Il loro suono può essere potente e metallico così come dolce e malinconico e dalle innumerevoli sfaccettature. Per meglio descriverne le caratteristiche mi faccio come sempre aiutare da chi ne sa più di me. Raffaella Vigneri, un’amica, una musicista impegnata con il suo Sax

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in molti progetti e un’insegnante che da anni opera nel nostro quartiere. Raffaella gestisce un piccolo miracolo di capacità realizzativa in quanto direttrice di “Naima” una scuola di musica graditissima ospite all’interno della Social Music School qui all’Infernetto, i cui corsi sono dedicati all’apprendimento musicale fin dalla prima infanzia. Suo il compito di accendere la fiammella della passione nei confronti di questo meraviglioso mondo. Sassofonista ed insegnante anche dei corsi di questo strumento, parallelamente alla sua attività di mamma. Ciao Raffaella, ci parli un po’ del tuo bellissimo strumento? Hai detto bene, bellissimo strumento! Quello che spesso colpisce è proprio il fascino della sua forma e della sua lucentezza. Ma quello che colpì me tanti anni fa fu il timbro di un sassofono tenore che riuscì a suscitare in me emozioni indescrivibili. Era il suono di uno dei più grandi sassofonisti che siano mai esistiti, John Coltrane, che invito tutti ad ascoltare. Perché spesso sembra che canti come fosse la voce umana? Effettivamente credo che sia lo strumento a fiato più vicino alla voce umana e infatti come un quartetto di voci il quartetto di sassofoni è costituito, a

partire dal più acuto al più grave, dal sax soprano, contralto, tenore e baritono. Grazie alla sua conformità’ può’ riprodurre le stesse modulazioni della voce e “cantare”. Come preferisci suonarlo, solista o in sezione? Io personalmente iniziai a suonare il Sax tenore, poi mi sono diplomata in Conservatorio con il Sax contralto e ho continuato a suonarlo nel tempo. Suono e studio anche il soprano. Diciamo che trovo entusiasmante sia suonare da solista che in sezione soprattutto nel ruolo di primo Sax alto che guida la sezione dei sassofoni in formazioni orchestrali. Ci parli un po’ di Naima? Naima... proprio il titolo del brano che mi fece amare il sassofono.... mi occupo da tanti anni dell’ educazione musicale dei bambini approfondendo i principi del metodo Orff- Schulwerk e della teoria sull’apprendimento musicale di Edwin Gordon. Il mio desiderio e progetto è stato quello di creare uno spazio dedicato soprattutto all’educazione musicale dalla prima infanzia e non lasciare che i bambini avessero solo un piccolo spazio per la propedeutica musicale come generalmente viene fatto nella maggior parte delle scuole di musica. Naima, all’interno della Social Music School, promuove anche un corso il “Girotondo Strumentale” di avvicinamento agli strumenti musicali, una sorta di orientamento strumentale dove i bambini a partire dai cinque anni hanno la possibilità di provare strumenti come la chitarra, la batteria, il violino, il sassofono e il pianoforte oltre a svolgere attività collettiva di educazione al ritmo, intonazione, canto, ascolto e anche accenni di notazione musicale. Grazie Raffaella Allora orecchie aperte e lasciamoci incantare dal canto di questo meraviglioso strumento!!


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CENTRO ESTIVO

SPORTIVO

2019

DAI 4 AI 13 ANNI __________________________________________________________________________________________________

TENNIS - BASKET - PATTINAGGIO/ROLLER - BEACH VOLLEY BEACH TENNIS - ARTI MARZIALI - CALCIO BALILLA - TENNIS TAVOLO GIOCHI D'ACQUA - ANIMAZIONE - EDUCAZIONE AMBIENTALE

Giugno dal 10 al 14 dal 17 al 21 - dal 24 al 28 ________________________________ Luglio dal 1 al 5 - dal 8 al 12 - dal 15 al 19 dal 22 al 26 - dal 29 al 2 agosto ________________________________ Agosto dal 26 al 30 ________________________________ Settembre dal 2 al 6 - dal 9 al 13 ________________________________

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TURNI SETTIMANALI

QUOTE CENTRO ESTIVO SPORTIVO

- Iscrizione/Assicurazione €15,00 comprensiva di tessera AICS. - Kit di benvenuto.

QUOTE SETTIMANALI - giornata intera con pranzo (08.00-17.00) - solo mattina con pranzo (08.00-14.30) - solo mattina (08.00-13.00) - giornaliero con pranzo (08.00-17.00) - giornaliero solo mattina con pranzo (08.00-14.30)

€ 100,00 € 80,00 € 50,00 € 25,00 € 20,00

CENTRO SPORTIVO COMUNALE INFERNETTO

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via Varna 66, Infernetto Roma info 06.64.53.08.42 Massimo 333.48.12.661 Monica 348.37.40.186 email: oasiaicsroma@gmail.com (*) Riduzione del 20% per iscrizione entro il 25 maggio

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5 Step da seguire per allestire una serata all’aperto La bella stagione sta per arrivare, è il momento di mettere a lustro il dehors, strappare le erbacce e fare scorta di limonata. Finalmente è giunto quel momento dell’anno in cui si possono fruttare gli spazi esterni. Per chi ha la fortuna di avere una casa con giardino, terrazzo o balcone, può sbizzarrirsi organizzando pranzi, aperitivi e cene en plein air. Quindi, a seconda che si abbia a disposizione un piccolo balcone o un ampio giardino, bisogna iniziare a pensare a come arredarli, per noi e per gli ospiti. Sono sufficienti poche e semplici idee per organizzare i vostri momenti all’aperto che sia un pranzo, un aperitivo oppure una cena. Ecco qui un piccolo vademecum da seguire se volete organizzare una cenetta o degli apertivi all’aperto. 1 - Creare spazi confortevoli Nelle mini case odierne è sempre più difficile avere grandi spazi outdoor dove poter accogliere amici facendoli sedere intorno a un grande tavolo pieno di sedie. Quindi, il mio consiglio è cercare di creare differenti spazi di comfort, qualunque sia la grandezza dei vostri spazi all’aperto. Al posto delle sedie, qualora lo spazio a disposizione sia minimo, proviamo ad utilizzare tanti cuscini e/o pouf in modo che gli ospiti potranno sentirsi liberi di stare in piedi o di usufruire dei cuscini per gustare un aperitivo in tranquillità. Per trasformare il terrazzo in una vera oasi potete utilizzare tappeti da esterno … anche sovrapponendoli! 2 - Osare con i colori e con il Mix & Match Non c’è nulla che urli Primavera più del colore! Le tavole outdoor possono essere “scomposte”. Quindi divertitevi a sfogare la vostra creatività mischiando ad esempio piatti, bicchieri e stoviglie. Via libera ai servizi non coordinati, ai colori e ai pattern in stili diversi. L’effetto Meraviglia è assicurato!

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3 – Preparare pietanze semplici Non occorrono piatti da chef stellati per stupire i tuoi ospiti. Spesso le pietanze più genuine e di stagione sono le migliori. Anche qui si può sperimentare e stupire gli amici con piatti freschi e colorati! E l’acqua?! Servitela in caraffe trasparenti e guarnitela con piante aromatiche. Mentre i drink serviteli nei barattoli della

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marmellata con allegre cannucce di carta colorata. 4 – Creare l’atmosfera con le luci Come per indoor la luce è un elemento importantissimo anche all’esterno. Oggi la scelta di lampade per esterni è sempre più vasta quindi non avrete problemi nella scelta! Candele, lanterne, ghirlande di lampadine, renderanno la vostra terrazza intima, accogliente, rilassante e festosa. 5 – Arredare con le piante La natura è il miglior elemento decor quando si cena all’aperto. Create scenari fioriti o green utilizzando ad esempio anche piante aromatiche per coinvolgere pure l’olfatto e rendere la serata indimenticabile!


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IL DIARIO della ZEVI

Intervista a Diana Di Sebastiano e Federica Gabriele

Dal mese di marzo 2019 è nato il Diario della Zevi, mensile di informazione per le famiglie dell’Istituto Comprensivo Tullia Zevi. Incontriamo le ideatrici di questo fantastico progetto editoriale, Diana e Federica, due mamme impegnate che hanno molto a cuore la scuola, il luogo dove i nostri bambini trascorrono tante ore della giornata. Come è nata l’idea di un giornalino cartaceo per le famiglie dell’Istituto? L’idea di creare una newsletter per i genitori e gli alunni dell’Istituto è nata nell’ambito del Comitato Genitori al fine di avere uno spazio, una “piazza virtuale” in cui i genitori potessero confrontarsi su tematiche di interesse e, nel contempo, essere informati sulle varie attività della scuola, in un’ottica di trasparenza che il Comitato Genitori persegue come sua mission. Nel corso del tempo l’idea iniziale si è evoluta: io e Federica abbiamo intravisto nella possibilità di trasformare la newsletter in un giornalino cartaceo una grande opportunità: da un lato quella di raggiungere più persone possibili, dall’altro quella di dare modo anche ai più piccini, i nostri bimbi della materna, di riconoscersi nelle foto, nei lavoretti svolti in classe e negli articoli pubblicati, perché anche questo crea senso di appartenenza e maggior apprezzamento del lavoro svolto dagli insegnanti. Perché questo nome, “Il Diario della Zevi”? Abbiamo pensato molto al nome da dare al giornalino e, alla fine, abbiamo optato per un nome che ne evocasse i contenuti: ci piaceva l’ idea di affidare al giornalino, proprio come si fa con un diario, i pensieri, le emozioni e le esperienze vissute a scuola o fuori scuola da noi tutti, alunni e genitori della Tullia Zevi. Nel mese di marzo 2019 è uscito il primo numero cartaceo: come è stata l’accoglienza da parte delle famiglie? Il giornalino viene distribuito gratuitamente fuori dai plessi ai genitori e agli alunni dell’istituto, da me e Federica; il primo giorno della consegna, ricordo che i genitori ci hanno guardato sorpresi, a volte sospettosi, altre curiosi ed entusiasti. Dobbiamo dire che realizzare questa iniziativa non è stato facile; abbiamo dovuto superare molte difficoltà e delusioni, soprattutto per chi non ha creduto in noi e nella nostra idea di scuola “partecipata”. Dopo l’uscita del primo numero abbiamo ricevuto molto sostegno e grande apprezzamento da parte di tutti, non solo genitori ma anche docenti dell’istituto. Il giornalino assume una valenza non solo didattica ma anche sociale Certamente, il giornalino assume una rilevanza fondamentale: dal punto di vista sociale, stiamo lavorando per la valorizzazione del territorio e la creazione di importanti partnership a vantaggio delle famiglie e dell’istituto: ad esempio, solo per citare alcuni esempi, grazie al giornalino, gli alunni della Tullia Zevi da Bi trattoria mangiano gratis; le famiglie tutte hanno la possibilità di avere sconti anche

consistenti (fino al 40%) presso i nostri sponsor; importanti studi e professionisti del settore stanno mettendo a disposizione dei genitori incontri gratuiti e consulenze su temi particolarmente delicati quali autismo, bullismo, rapporto genitori –figli; il circolo del golf, nostro “vicino di casa”, con la collaborazione del centro di yoga Bijia, ha creato un evento unico dedicato proprio alle famiglie della Tullia Zevi, evento che ha riscosso grande partecipazione da parte delle famiglie della Tullia Zevi, e molte altre inziative. Il giornalino riveste un’importanza fondamentale, a nostro avviso, anche per l’istituto: esso, infatti, si pone come strumento di comunicazione non solo tra le famiglie dell’Istituto e la scuola (grazie ad esso, infatti le famiglie possono conoscere le numerose ed interessanti attività che la scuola svolge), ma come collante della scuola verso il territorio, affinchè si stimoli l’interesse verso il nostro Istituto. Dal punto di vista didattico, nella scuola secondaria stiamo creando una piccola redazione formata da alunni che, con adesione volontaria, hanno manifestato la volontà ed il piacere di scrivere articoli durante il loro tempo libero. Inoltre, grazie al nostro impegno, hanno avuto la possibilità di incontrare ed intervistare campioni del mondo dello sport (es. Perrotta e Tonetto) con i quali hanno condiviso l’importanza di alcuni valori basilari quali l’impegno, la perseveranza ma anche l’importanza dello studio e della cultura in generale.



Tablet Scuola di Cristina Anichini

Donare il sangue, un atto di amore

Grazie alla segnalazione del nostro amico Alessandro Silvestri, il Corniciaio Magico di Via San Candido, la redazione di TabletRoma ha partecipato come osservatore alla periodica raccolta di sangue destinato all’Ospedale Bambin Gesù che si è svolta lo scorso sabato 13 aprile presso la scuola comunale dell’infanzia ‘Il Cucciolo’ di Via Torcegno, all’Infernetto. Quest’anno sono stati festeggiati i 10 anni di attività che vedono questa scuola in prima linea su progetti di solidarietà rivolti ai bambini e al territorio, e in particolare su questo progetto di donazione. Molti sono stati i donatori, insegnanti, perosnale della scuola e genitori, ma c’è ancora tanto da fare per sensibilizzare le persone a offrire questo piccolo ma grande atto di amore, perchè il fabbisogno di sangue è sempre alto. L’attività di donazione è stata assistita dal personale medico e infermieristico del Centro Trasfusionale del Bambin Gesù. Chiediamo informazioni alla dottoressa responsabile del team, che ci risponde: ‘Il sangue raccolto viene destinato direttamente alla struttura ospedialiera, dove viene analizzato, conservato e utilizzato esclusivamente per i piccoli pazienti del nosocomio, in particolar modo per quelli del reparto ematologico entro i 14 giorni dal prelievo. Oltrepassate le due settimane quello non utilizzato viene offerto ad altri ospedali che ne fanno richiesta. Il donatore di sangue può essere chiunque goda di buona salute, in una età compresa tra i 18 e i 65 anni, con un peso superiore ai 50 chili e risponda ad alcuni valori che rientrino nella normalità. Si deve donare a digiuno (è possibile bere al massimo un caffè, un thè o un succo di frutta). Il prelievo dura circa 15 minuti, dopo una breve intervista e racolta dei

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parametri da parte dello staff medico. La quantità di sangue che viene prelevato è modesta e viene utilizzato materiale rigorosamente sterile e monouso.’ Oltre ad essere un grande gesto di solidarietà verso i piccoli pazienti del Bambin Gesù è anche l’occasione per eseguire un test di accurati esami gratuiti del proprio sangue. Se si diventa donatori abituali, dopo almeno due cicli di donazioni si possono ricevere gratuitamente visite ed esami per i propri bambini presso la struttura ospedaliera del Bambin Gesù. Si ha anche una priorità in caso di necessità di sangue per sè e per i propri parenti. L’occasione di questa visita ha permesso alla nostra redazione di entrare in contatto con una delle realtà scolastiche comunali del nostro territorio. Grazie al grande impegno del personale e delle maestre questa scuola per l’infanzia è un vero gioiellino di accoglienza per i piccoli. Siamo stati accompagnati dalla maestra Gerry Califano che ci ha ruilasciato una breve dichiarazione: ‘Il Cucciolo dieci anni fa è stata una scuola pilota di questa iniziativa, attraverso una collega dell’IPA (Istituto di Previdenza e Assistenza dipendenti del Comune di Roma). Successivamente hanno aderito altre scuole del territorio e il Comune di Roma ha dato il permesso di utilizzare gli spazi scolastici. Ogni sei mesi, due volte l’anno apriamo le nostre porte alle famiglie e anche ad altri cittadini per questa attività di donazione. Il prossimo incontro si terrà a ottobre. Ogni donatore verrà contatato direttamente dal Bambin Gesù e noi comunicheremo l’iniziativa alle famiglie, attraverso le insegnanti e il personale. In questa scuola si dona

di sabato mattina e riteniamo che sia una soluzione comoda per tutti coloro che vogliono partecipare senza doversi recare presso strutture ospedaliere preposte. Viene poi offerta una bella colazione, un momento anche questo di condivisione tra la scuola e le famiglie.’ Quest’anno per festeggiare i 10 anni di attività la maestra Gerry ha confezionato delle meravigliose saponette date in omaggio a tutti i partecipanti e donatori. Tra le scuole del territorio e le parrocchie che aderiscono all’iniziativa curata dal Centro Trasfusionale del Bambin Gesù ne citiamo alcune come l’Araba Fenice, la Gabbianella, le Stelle Nascenti, la Quinqueremi, alle Suore della Presentazione, alla parrocchia di Santa Monica e a quella di San Tommaso. Un grazie a tutte le persone che hanno contribuito a questa giornata di donazione, alla scula e al suo personale, ai genitori presenti e allo staff del Bambin Gesù. Invitiamo tutti i nostri lettori a informarsi su dove, come e quando ci sarà la possibilità di donare il sangue sia nelle scuole che nelle parrocchie. Un gesto d’amore, che con poco, dà tanto!



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TABLET DRINK: BREADY CRUSTA (ispirato al film “Pane, Amore e...”, di Dino Risi, 1955) BARLADY: Sabina Yausheva del The Pantheon Iconic Hotel di Roma INGREDIENTI: 4,5 cl brandy Cardenal Mendoza1,5 cl Limoncello Pallini 2 gocce di angostura 1 cucchiaino di sciroppo di zucchero Top di champagne JacquartAroma alla crosta di pane Garnish: zucchero semolato e crosta di pane

DRINK: YOU ONLY LIVE TWICE (ispirato al film “Agente 007 - Si vive solo due volte”, di Lewis Gilbert, 1967) BARLADY: Cristina Folgore INGREDIENTI: 50 ml bourbon Jim Beam30 ml succo di lime15 ml zucchero liquido20 ml Martini RubinoGinger water Bicchiere: highball PREPARAZIONE: Versare tutti gli ingredienti eccetto la ginger beer in uno shaker. Aggiungere ghiaccio, quindi shakerare. In un bicchiere highball aggiungere ghiaccio e versare il drink appena shakerato e chiuderlo con la ginger beer. ISPIRAZIONE: A fine anni Sessanta Sean Connery era testimonial ufficiale del bourbon Jim Beam, e proprio in quegli anni uno dei suoi film di maggiore successo fu proprio “Agente 007 You only live twice”.

PREPARAZIONE: Preparare precedentemente un bicchiere con una linea di crosta di pane e una di zucchero. Mettere in frigo per freddarlo durante la preparazione del cocktail. Quindi versare in uno shaker il brandy Cardenal Mendoza, il Limoncello Pallini, le gocce di angostura e un cucchiaino di sciroppo di zucchero. Agitare energicamente per una decina di secondi, quindi, con un passino e uno strainer, versare il contenuto nel bicchiere. Una volta completato, aggiungere un top di Champagne Jacquart e infine spruzzare l’aroma alla crosta di pane. ISPIRAZIONE: Ispirato al film di Dino Risi, terzo film della tetralogia Pane, amore e... ambientato a Sorrento, dove il maresciallo Antonio Carotenuto, interpretato da Vittorio de Sica, viene convocato per dirigere la locale stazione dei vigili urbani. Sarà Donna Violante, sua fidanzata, ad ospitarlo in casa, proprio come lo champagne fa da padrona al concetto di benvenuto. L’attenzione del maresciallo viene catturata da una bellissima Sophia Loren, una pescivendola di Sorrento alla quale non si può che attribuire il limoncello Pallini. Dopo una serie di peripezie in questo triangolo amoroso Antonio Carotenuto si vedrà costretto a lasciare la Costiera Amalfitana per partire verso la penisola iberica, ed ecco che entra in gioco il brandy Cardenal Mendoza. Vogliamo ricordare anche il pane, come da titolo del film, che ci verrà riportato alla mente con uno spruzzo di aroma alla crusta di pane.

DRINK: IL PIONIERE (ispirato a “THE AVIATOR”, di Martin Scorsese, 2004) BARMAN: Franco Recarte del NIJI di Roma INGREDIENTI: 4 cl VII Hills Italian Dry Gin 2 cl Cointreau 1 cl liquore alla violetta 2 cl lime 1 cl zucchero liquido Bicchiere: coppa Martini PREPARAZIONE: Con la tecnica dello stir&strain, versare tutti gli ingredienti in un mixing glass precedentemente freddato, aggiungere ghiaccio fino all’orlo e mescolarlo con un barspoon fino al raggiungimento della temperatura e della diluizione desiderata. Versare in una coppetta Martini raffreddata e servire. ISPIRAZIONE: Rivisitazione del classico “Aviation”, un drink dedicato ai pionieri dell’aviazione militare, nella variante proposta, si ispira al film “The Aviator”, con un gusto fresco dalle note profumate, grazie alle botaniche del VII Hills Italian Dry Gin.

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Il Ristorante Burro e Menta è un punto di riferimento per chi ama la cucina tradizionale, genuina e di carattere, servita con eleganza e professionalità. Lo dimostrano Marco Porrini e Leo Amato, rispettivamente proprietario e chef del locale, che svelano in questa intervista i segreti di tanto successo.

Marco, come è nata questa idea di ristorazione? La mia passione per la cucina si è sviluppata grazie a mia nonna paterna che insieme alle sorelle gestiva una trattoria a Teramo, in Abruzzo. Sono quindi cresciuto con i profumi della cucina della nonna e di mia madre, che era una bravissima cuoca. La voglia di mettermi alla prova si è sviluppata molto velocemente e già a 16 anni mi dilettavo con le prime carbonare in compagnia degli amici. Nonostante i miei studi siano stati altri, l’idea di impresa nel mondo della ristorazione mi è sempre rimasta e con mia moglie abbiamo cominciato a sviluppare il progetto partendo dal nome: Burro e Menta. Questo nome unisce il tradizionale della cucina ovvero il burro che è un alimento presente in qualsiasi cucina e la menta, la parte fresca, la novità. Quindi una cucina tradizionale ma anche innovativa? Grazie a Leo Amato, che ha sposato subito il nostro progetto, l’idea si è trasformata in un variegato menù. Nelle nostre preparazioni la parte tradizionale si fonde con la parte tecnologica. In cucina utilizziamo strumenti e processi di lavorazione delle materie prime moderni e innovativi proprio per rispondere ai nuovi canoni di cottura. In questo modo il nostro pensiero e la nostra filosofia trova espressione nei nostri piatti. Che prodotti utilizzate? Acquistiamo solo materie prime di alta qualità provenienti da piccole aziende italiane che tengono molto al loro prodotto. Dal Trentino alla Campania passando per le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria e Lazio. Alimenti introvabili nella grande distribuzione. Per la pasta fresca ci avvaliamo di un produttore locale che prepara tutto su nostre ricette originali. La nostra carta dei vini annovera circa una sessantina di etichette italiane oltre che un’accurata scelta di vini e champagne francesi.

Chef Amato veniamo a lei e scopriamo le sue origini. Vengo da Ravello, un paesino della costiera amalfitana. Ciò che mi unisce a Burro e Menta è la passione per l’uso della materia prima di qualità e la tecnologia. La nostra è stata subito una grande intesa per sviluppare un progetto di crescita e portare a Casalpalocco un’ idea innovativa, cioè cercare di far avvicinare la clientela ad assaporare dei piatti realizzati con materie prime di eccellenza e tecniche di cottura moderne. Il nostro impegno è quello di far riscoprire ai clienti il gusto e la “necessità” dell’attesa come anche la giusta porzione al fine di trasmettere loro l’idea che dietro ogni piatto c’è un progetto. Siamo sempre pronti a metterci in gioco, uscendo un pò fuori dai canoni ma senza stravolgere la tipicità che caratterizza la cucina italiana.

Marco Porrini e Leo Amato

Quanto c’è di campano nel menù? C’è il limone, c’è la colatura di alici, c’è la pasta rigorosamente di grando duro, c’è il pomodorino del Piennolo che viene raccolto ancora acerbo e viene fatto maturare al sole alle pendici del Vesuvio in modo da avere la sua disponibilità persino d’inverno. Prodotti di eccellenza per piatti in cui trionfa il sapore degli elementi, come lo spaghettone con pomodorino fresco, aglio, olio e basilico e altri dove invece è la tecnologia a fare da padrone, come per esempio l’uovo cotto a bassa temperatura con il tartufo, una crema di patate e cialda croccante di pecorino. Sono anni di studio e di innovazioni nel campo dell’alta cucina che ci permettono oggi di realizzare texture e consistenze prima inimmaginabili, come microsfere in cui possiamo intrappolare qualsiasi succo o gustose gelatine che si possono modellare per decorare piatti e regalare al cliente nuove e sorprendenti esperienze gustative. Nel menù avete sia carne che pesce? Abbiamo cominciato con un menù di carne poi ci siamo accorti che una parte della clientela apprezza molto i nostri piatti di pesce. Il nostro zoccolo duro rimangono la cacio e pepe o la carbonara, molto gradite anche grazie alla ricerca di alcuni elementi fondamentali come per esempio l’uso del pepe Timut o del pepe Sichuan. Tanti sono gli accorgimenti e i particolari necessari per equilibrare i sapori.

Avete un ottimo servizio. I vostri piatti sono presentati molto Il servizio è molto curato, dall’arredaTataki di tonno rosso bene. Anche questo è un vostro punto mento al personale di sala per ricreare un di forza. ambiente familiare che mette a proprio Oltre alla scelta dei prodotti mettiamo agio il cliente. tanta cura in ogni nostro piatto, sia nella preparazione che Tutto il personale dal più giovane al più esperto ha una formazione nell’impiattamento, che prevede diversi passaggi. Siamo un professionale nel settore. Chi si occupa della sommellerie è in grado ristorante con cucina espressa, nulla è precotto o già pronto. di consigliare vini, bollicine e distillati da abbinare sia alle portate Abbiamo una pasta che cuoce in 14 minuti, i nostri dolci sono principali sia ai nostri dessert. tutti fatti in casa e anche loro richiedono tempi di preparazione e La sala è accogliente e d’estate c’è la possibilità di mangiare impiattamento tutt’altro che rapidi. all’esterno. Inoltre nella zona garden, arredata con panche e tavolinetti, è possibile consumare un fresco aperitivo. E la pinsa di cui tutti parlano? I clienti che si rivolgono a Burro e Menta desiderano provare La pinsa romana viene fatta seguendo tutti i criteri del decalogo un’emozione mangiando di qualità e disponendo di un servizio Pinsa Romana Certificata. Quindi le farine, la lavorazione, i attento e riservato. tempi, le temperature di impastamento e quelle di cottura sono Ospitiamo inoltre eventi di qualsiasi genere, con la disponibilità di rigorosamente rispettate per garantire al cliente un prodotto una sala da 45 , una sala da 20 e una da 12 coperti. che sia realmente pinsa romana. I prodotti sono di eccellenza: la Il giusto numero per poter garantire una cucina di qualità servita in burrata, la mozzarella, il culatello, il tartufo, il salmone selvaggio maniera elegante e valorizzando l’estetica del piatto. affumicato, l’acciuga di Cetara, i porcini.


Marco Porrini e lo staff di Burro e Menta

MartedĂŹ - Domenica Cena:19,00-24,00 Sabato - Domenica Pranzo 12,00-15,00 LunedĂŹ chiuso

Via Demostene 1C, Casalpalocco info: 0689130613 - 3917547977 - www.burroementa.it




Mozart News di Annalisa Parente

A lezione di...

Costituzione

Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.

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In questo discorso agli studenti milanesi del 26 gennaio 1955, Pietro Calamandrei invitava i giovani a conoscere e a ritrovare il senso e il valore della nostra Costituzione tra le pagine più buie e tra quelle più coraggiose della storia d’Italia. Da insegnante rifletto però su quanto il suo appello debba essere accolto con serietà, impegno e professionalità in primis dalla nostra categoria, non ‘relegando’ lo studio della Costituzione e della fase di costruzione della stessa a qualche minuto di riflessione ritagliato ‘nello svolgimento di un oramai obsoleto programma scolastico’. Se servizi di Tg o testate giornalistiche social ci propinano l’ignoranza

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di ragazzi o adulti (cittadini che hanno l’età per godere del sacrosanto di diritti di voto) che ignorano le ragioni per cui si festeggiano date come il 25 aprile nonché l’identità della nostra attuale democrazia, mi chiedo: quanta responsabilità ha la scuola in questo buio culturale, identitario e civico? Parlare ai ragazzi di Costituzione non è un orpello facoltativo alle nostre lezioni: è un obbligo morale che deve accompagnare la formazione di cittadini che possano essere coscienti fruitori dei loro diritti, nonché responsabili esecutori dei loro doveri sociali. E per arrivare ai loro cuori, oltre che alle loro testoline vivaci e piene di splendide intuizioni, è necessario che noi insegnanti ci formiamo e ci informiamo con puntualità e professionalità sul testo costituzionale, baluardo delle nostre libertà e della nostra democrazia. A questa idea di “scuola aperta alla Costituzione”, l’I.C. W.A. Mozart ci crede e, al di là del lavoro in classe svolto dai singoli docenti, alcuni di loro - lo scorso 26 febbraio - hanno accompagnato una delegazione di alunni ad un incontro di formazione presso l’Università RomaTre in cui i ragazzi hanno discusso, insieme a dottorande della facoltà di Giurisprudenza, della differenza tra uguaglianza ed eguaglianza, libertà e legalità. Principi cardine necessari per poi approfondire, nello specifico, uno studio più consapevole del testo costituzionale. È stato un incontro di eccezionale stimolo culturale, che ancora dimostra quanto spesso la capacità di riflessione di questa generazione sia sottovalutata da un mondo adulto sempre più disfattista e, uno tempore, meno attento e paziente a rimodulare certi temi fondamentali con codici diversamente efficaci. I nostri ragazzi, insieme ad altre delegazioni di alcune scuole del Comune di Roma, non solo hanno provato l’emozione di vivere precocemente una tipica giornata universitaria, ma hanno anche superato timidezza e soggezione interrogando, con quesiti pertinenti e appassionati, le relatrici del convegno di formazione. A questa giornata così formativa e al lavoro che ne è

seguito in classe, i docenti della Mozart coinvolti nel progetto del Comune di Roma accompagneranno la loro delegazione di alunni all’Evento conclusivo del ciclo di Lezioni sulla Costituzione, il prossimo Mercoledì 15 maggio 2019, presso l’Università Roma Tre. Saranno presenti il Prof. Luca Pietromarchi, Rettore Università Roma Tre; il Dott. Paolo Sciascia, Direzione generale per lo Studente, l’integrazione e la Partecipazione, MIUR; la Dott.ssa Laura Baldassarre, Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale; il Prof. Giovanni Serges, Direttore Dipartimento Giurisprudenza Università Roma Tre e il Prof. Marco Ruotolo, Ordinario di Diritto costituzionale, Prorettore Università Roma Tre. Seguiranno gli Interventi dei docenti e degli studenti dell’Università Roma Tre e quelli di uno studente e di un docente per ogni scuola partecipante, inerenti ai lavori svolti delle loro classi durante le attività didattiche. Sarà un’altra occasione presentata ai nostri ragazzi per designare il loro profilo di futuri cittadini, nonché corroborare il loro bagaglio storico, civico e culturale da condividere con i loro compagni, trasformandosi a loro volta- in seri e impeccabili formatori inter pares. Sempre citando Pietro Calamandrei: La Costituzione non è una macchina che una volta messa in motova avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio caderee non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità.” Questo “combustibile” dobbiamo (ri)mettercelo noi insegnanti che, con il nostro lavoro, abbiamo il privilegio e la responsabilità di lasciare un segno positivo e costruttivo nel percorso formativo dei nostri ragazzi, formulando, con parole e azioni, la Promessa di resistere al buono, con speranza, ‘volontà e impegno’ per il loro ( e il nostro) futuro.



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Il trattamento ad onde acustiche “Acoustic Wave Therapy” o brevemente AWT® (Acoustic Wave Treatment) è un processo che utilizza i naturali meccanismi di riparazione del corpo umano per rassodare il tessuto attraverso delle onde sonore – meglio conosciute come onde d‘urto – caratterizzate da elevata ampiezza di pressione rispetto a quella dell’ambiente. Le onde utilizzate a scopo medico vengono generate per via extra-corporea e applicate sul paziente nel corpo in maniera mirata senza ledere la cute del paziente. La propagazione delle onde acustiche avviene secondo le leggi dell‘acustoottica, ossia la disciplina che studia gli effetti e le applicazioni dell’interazione tra un campo di sforzi prodotto in un mezzo dal passaggio di un’onda elastica e la radiazione elettromagnetica.

Dott. Daniele D’Andria MEDICO

DOCENTE

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MEDICINA

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Università degli Studi “G. D’Annunzio” - CHIETI

MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA VISO E CORPO BLEFAROLIFTING NON CHIRURGICO CHIRURGIA DERMATOLOGICA CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA RIABILITAZIONE LINFOVASCOLARE CARBOSSITERAPIA TRICOLOGIA MEDICINA RIGENERATIVA

Una variazione nelle proprietà acustiche quali densità o velocità sonora alle interfacce tra tessuti diversi (cute, cellule adipose o muscoli) crea un salto di impedenza acustica con conseguente rilascio di energia. Questo fenomeno produce effetti biomeccanici come la contrazione dei linfangioni ed una migliore permeabilità della membrana cellulare. Una terapia all‘avanguardia, quella usata da AWT® STORZ, che stabilisce nuovi standard nella medicina estetica.

Nell’80% dei casi, la tipica pelle a buccia d’arancia si sviluppa su cosce, glutei, fianchi e braccia. La cellulite è diventata un problema frequente nella nostra società che spesso implica una diminuzione della qualità della vita dovuta al disagio psichico che tale patologia può creare. Le onde acustiche rappresentano uno strumento terapeutico molto efficace per il rimodellamento del corpo e un rimedio efficace contro la cellulite. La cellulite è connessa ad una ridotta capacità di trasporto dei vasi linfatici. Il Trattamento e i macchinari estetici per sconfiggere la cellulite di AWT® STORZ accelerano il flusso linfatico, migliorano il metabolismo e promuovono l‘eliminazione del grasso. L‘applicazione delle onde acustiche sul tessuto ha come effetto una stimolazione delle cellule e un aumento di permeabilità della membrana, con conseguente drenaggio di acidi grassi e glicerina dalle cellule. I risultati degli studi condotti confermano la straordinaria efficacia delle onde acustiche nel rimodellamento del corpo. L‘applicazione delle stesse nel trattamento AWT® STORZ ha come effetto acuto una mobilizzazione di glicerina e di acidi grassi liberi, garantendo una difesa antiossidativa del tessuto. In uno stato patologico avanzato della cellulite, il sistema linfatico non riesce più ad allontanare dall‘interstizio una quantità sufficiente di molecole proteiche e di prodotti catabolici per farli passare nel circolo venoso. L‘applicazione delle onde acustiche induce una permeabilità temporanea delle membrane cellulari e un miglioramento dello scambio di sostanze tra le cellule. Tale permeabilità porta all‘attivazione delle lipasi, enzimi responsabili della scissione dei grassi.

SHAPING UP FILLERS BIORIVITALIZZAZIONE PEELING

L A S E R : CAPILLARI ROSACEA ACNE ONICOMICOSI MACCHIE SKIN RESURFACING EPILAZIONE COMPATTAZIONE TESSUTI TERAPIA ANTALGICA ANTINFIAMMATORIA TRATTAMENTO BRONCOPATIE -RUSSAMENTO-

Le rughe sono una conseguenza naturale dell’invecchiamento, dai 25 anni (circa) la pelle comincia a invecchiare, il tessuto connettivo accumula meno umidità e cala la produzione di cellule. Queste piccole piaghe sono il risultato della minore elasticità delle fibre del derma con effetti particolarmente evidenti sul viso: contorno labbra, perilabiali, perioculari e periorali. Per combattere la perdita di elasticità, le onde acustiche stimolano i fibroblasti in profondità all’interno della pelle per ripristinare la produzione di collagene ed elastina. Un trattamento estetico naturale per le rughe, che promuovono il rinnovamento cellulare per migliorare la densità della pelle, donandole un aspetto più liscio e sano. Una volta stimolati in profondità mediante le onde acustiche, i fibroblasti riattivano la produzione di collagene ed elastina, così il rinnovamento cellulare viene riattivato e la densità e l’elasticità cutanee risultano migliorate. Un trattamento antirughe efficace e non invasivo che ridona alla pelle più tonicità. La ricerca di AWT® STORZ ha cercato di offrire anche una soluzione a chi ha il problema di voler ridurre o eliminare le cicatrici sul viso, sul corpo o le cicatrici da intervento chirurgico. Il trattamento con onde d’urto a bassa energia stimola l’irrorazione sanguigna e la formazione di nuovi vasi capillari (neoangiogenesi). Le onde stimolano il rilascio delle proteine e NOS (ossido nitrico sintasi endoteliale) e VEGF (fattore di crescita endoteliale vascolare), responsabili della neovascolarizzazione e quindi del processo di cicatrizzazione delle ferite. Il procedimento di generazione elettromagnetica con bobina cilindrica (brevettata dalla STORZ MEDICAL) delle onde d’urto si basa sul principio fisico dell’induzione elettromagnetica; la disposizione di bobina e membrana viene ottimizzata in modo tale da generare impulsi acustici particolarmente potenti e brevi che trovano il loro impiego ideale per indicazioni in prossimità della superficie, come ad esempio la cura di ferite non cicatrizzate. Le onde così prodotte consentono un livello di energia costante e un’ampia zona focale, garantendo così un trattamento sicuro per curare le ferite e far sparire le cicatrici. Processi di guarigione con trattamento AWT® STORZ: •Stimolazione della microcircolazione (sistema sanguigno, sistema linfatico) e del metabolismo (ossido d’azoto, vasodilatazione, riduzione dello stress ossidativo); •Meccanotrasduzione – stimolazione della matrice cellulare; •Rilascio di NO (eNOS); •Effetto antibatterico e antinfiammatorio; •Rilascio di fattori di crescita (ad es. VEGF); •Stimolazione di cellule staminali, ovvero proliferazione, trasporto e differenziazione cellulare (ringiovanimento cutaneo, rigenerazione tissutale)


a cura di Giuseppe Menzio

Il primo sistema postale europeo La prima e pratica organizzazione di un vero sistema postale la si deve all’iniziativa di due bergamaschi della famiglia dei Torre e Tasso della Val Brembana. L’antica famiglia è conosciuta per aver dato i natali a due letterati, Bernardo Tasso e suo figlio, il grande Torquato Tasso, autore della “Gerusalemme Liberata”, ma passerà alla storia anche come una delle prime “imprese multinazionali” europee, dal momento che creò e poi detenne per secoli il monopolio del servizio postale tra l’Impero tedesco e gli altri stati d’Europa.

I Tasso cominciano nel 1400 con la “Compagnia dei Corrieri della Serenissima”, che curava i collegamenti fra Venezia, Milano e Roma; poi con l’organizzazione delle Poste Pontificie, incarico che ricoprirono fino al 1539; quindi ottengono i primi appalti per le comunicazioni postali nel Tirolo, con Massimiliano I d’Asburgo, incarichi poi confermati nel Cinquecento da Filippo I re di Spagna, e dall’imperatore Carlo V. Era l’inizio della grande epopea che vide gli intraprendenti membri di questa famiglia ricoprire per secoli il prestigioso ruolo di “mastri generali delle Poste Imperiali” .

da Bruxelles arrivava a Roma in 10 giorni, da Blois a Venezia in 7 giorni; niente male davvero! Una grande organizzazione per un servizio vitale per l’Impero. Nel Seicento il ramo tedesco della famiglia, che ora si chiamava Thurn und Taxis, ottenne dagli imperatori il titolo principesco. È all’inizio dell’800 che comincia il declino, quando Napoleone decide di potenziare il servizio postale francese, e concede ad alcuni Stati tedeschi di gestire le proprie poste. Tuttavia, dopo il Congresso di Vienna del 1815, i Thurn und Taxis ristabiliscono il controllo delle poste nell’area germanica. Ma, l’invenzione del francobollo nel 1840, come vedremo in uno dei prossimi capitoli, rendeva molto più semplice la gestione delle poste, ed alcuni Stati tedeschi cominciano ad emettere propri francobolli. I Thurn und Taxis si adeguano, e nel gennaio 1851 i loro primi francobolli vedono la luce nei circa 450 uffici di posta della famiglia, in quegli Stati tedeschi ed austriaci che ancora non avevano un proprio servizio postale. Questi francobolli

saranno utilizzati fino al luglio 1867. Ormai però si stava chiudendo un’epoca. Il 27 Gennaio 1867 la famiglia vende l’impresa all’Amministrazione postale di Prussia per tre milioni di talleri. Finisce così il più grande sistema postale che l’Europa aveva conosciuto e che era durato oltre quattro secoli e, ironicamente, finisce proprio a causa della comparsa del francobollo…. I Thurn und Taxis mantengono il privilegio della franchigia fino al 1918, e continuano a vivere splendidamente nel loro superbo castello di Regensburg (Ratisbona) e nelle loro altre dimore. Una curiosità : molti ritengono che l’etimologia della parola “taxi” derivi proprio dal nome della famiglia Thurn und Taxis, anche se altri pensano possa derivare dal greco “tachos” che significa “veloce”. Sopra :Una lettera del 1864 affrancata con una coppia del francobollo da un kreuzer verde di Thurn und Taxis. A sinistra: ritratto di Franz von Taxis (1459-1517). In basso: salone del Castello di Regensburg. (Ratisbona)

I Tasso crearono una fitta rete di collegamenti tra centinaia di città europee, raggiungevano anche Trieste ed i Balcani, dando vita ad un’impresa che in breve raggiunse i vertici del potere finanziario, garantendo ai membri della famiglia onori, privilegi e blasoni. Arrivarono ad impiegare più di 20.000 corrieri, migliaia di cavalli, veloci carrozze, stazioni di posta, locande, ecc. Una lettera spedita

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Tablet Sociale a cura di Giuseppe Menzio

Maggio si concluderà con un interrogativo intrigante : “Dove va la musica ?” Non è facile dare una risposta, non ci sono chiare indicazioni, ma è certo che l’influenza dell’ elettronica, delle contaminazioni della musica classica con altri generi musicali sono presenti in molti autori contemporanei.

Un mese di Maggio assai intenso, con la grande musica a S.Cecilia, giovedì 9 : il violino di Lisa Batiashvili, e musiche di Bartòk, Mussorgskj e “Shèhérazade di Rimskj-Korsakov. Venerdì 10, Giuseppe Menzio parlerà dell’India, la sua storia e le prospettive di un paese in grande sviluppo nella ricerca, nel software e nei servizi, destinato a diventare la terza economia del mondo dopo Cina e Stati Uniti. La conferenza sull’Induismo è stata rinviata al 14 Giugno.

Dal 2 all’8 Giugno si svolgerà il viaggio in Albania e Macedonia, paesi Il 14-15 Maggio il già annunciato bel viaggio in Abruzzo, Sulmona, relativamente poco conosciuti ma che Scanno, Pescocostanzo, l’abbazia di S.Clemente a Casauria e altro ancora. oltre a paesaggi e interessanti, Di questi tempi si parla molto dei cambiamenti climatici che il città canostro pianeta sta subendo. Greta Thunberg è stata a Roma di recente, i giovani custodiscono come sembrano consapevoli di una situazione molto preoccupante; ce ne parlerà polavori “L’Annunciazione di Antonio Praturlon, venerdì 17. Ocrid” (Orida), una ggio assai intenso, con la grande musica a S.Cecilia, giovedì 9 : il violino magnifica icona siche di Bartòk, Mussorgskj e “Shèhérazade di Rimskj-Korsakov. risalente al 1.300. Torneremo su questo viaggio in uno dei eppe Menzio parlerà dell’India, la sua storia e le prospettive di unprossimi pae- numeri della rivista. ella ricerca, nel software e nei servizi, destinato a diventare la terza

economia dopo Cina e Stati Uniti. La confe I ndel f i mondo ne anticipiamo il grande renza sull’Induismo è stata rinviata al 14 Giugno. concerto “tutto Beethoven” diretto

a l l ’e ff eMaggio r v e s c e n t eil già annunciato bel viaggio in Abruzzo, Il d14-15 Gustavo Dudamel (il Sulmona, 15 Giugno) eScanno, la mostra Pescocostanzo, fotografica “Deserti”l’abbazia con pranzo didichiusura a bordo piscina il 19 Giugno al Golf Club “Marediroma” (a Marina S.Clemente a Casauria e altro ancora. di Ardea). Martedì 21 è previsto un incontro per la presentazione del viaggio in Albania e Macedonia. Oltre a Tirana, si visiteranno Kruja, Elbasan, Ardenica, Berat, il lago di Ohrid con i monasteri ortodossi e gli antichi mosaici.

Maggio

Venerdì 24, sarà con noi nuovamente la nota sinologa e giornalista del TG2, Maria Novella Rossi con argomenti di grande attualità e interesse : la “nuova via della seta”, la visita di Xi Jinping, la firma del memorandum del quale tanto si è parlato, dei vantaggi e rischi per l’Italia, ecc. Mercoledì 29 una visita guidata alla mostra “La scienza prima della scienza” alle Scuderie del Quirinale. La mostra offre una visione sull’opera di Leonardo come ingegnere e scienziato, attraverso le sue “macchine” che spesso hanno anticipato realizzazioni avvenute secoli dopo.

Delhi. La moschea del venerdì

si parla molto dei cambiamenti climatici che il nostro pianeta nberg è stata a Roma di recente, i giovani sembrano consapevoli preoccupante; ce ne parlerà Antonio Praturlon, venerdì 17.

Concerto Shèhérazade

Ven 10

L’India : conferenza, video

14-15

Sulmona, Scanno, ecc.

Ven 17

Cambiamenti climatici

Mar 21

Albania e Macedonia, introduz.

Ven 24

Novità dalla Cina

Mer 29

Leonardo e la scienza

Ven 31

Dove va la musica ?

Giugno 02-08

Viaggio in Albania-Macedonia

Ven 14

L’Induismo

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sto un incontro per la presentazione del viaggio in Albania e rana, si visiteranno Kruja, Elbasan, Ardenica, Berat, il lago di rtodossi e gli antichi mosaici.

Gio 09

Tutti i dettagli, quote di partecipazione e contatti sono disponibili nel “calendario” mensile (può essere richiesto a giuseppe.menzio@fastwebnet.it,cell. 347.3738360, oppure cliccando su https://www.csp-palocco.it/associazioni-e-gruppi/associazione-culturale-nuova-acanto.html.) Venerdi 24, sarà con noi nuovamente la nota sinolo-

ga e giornalista del TG2, Maria Novella Rossi con argo-37 menti di grande attualità e interesse : la “nuova via


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Come scegliere il trattamento giusto per la remise en forme!

Innanzi tutto è chiaro per tutti cosa sia la remise en forme? La rimessa in forma. È quella azione titanica e fatta di privazioni che ogni persona, che è passata dalle cene natalizie ai pranzi Pasquali, capisce di dover fare quando guarda lo specchio o la bilancia. E infatti, eccoci qua: è maggio, sembra ieri che era Natale ed invece anche la Pasqua è già passata, semmai lasciandoci anche lei una fetta di colomba incollata ai fianchi. Adesso è il momento di agire. Niente più scuse: anche se il ricordo del sapore dei dolci ci riporta alle belle giornate in compagnia, bisogna guardare al futuro: il tempo vola e l’estate è dietro l’angolo ad aspettarci. Primavera vuol dire passare dal cappotto che nasconde i chili di troppo agli abitini leggeri che non danno spazio a camuffamenti. Ti senti pronta? Alcune tue amiche più lungimiranti molto probabilmente hanno già iniziato a pianificare la remise en forme e tu sei psicologicamente pronta? All’inizio di questo editoriale ho detto che perdere i chili di troppo prima della primavera può essere una azione faticosa e stressante, e a volte lo è. Altre volte può anche essere più semplice del previsto e affidarsi a dei professionisti aiuta. Ci sono ottimi nutrizionisti o centri estetici che possono venirti in aiuto.Avendo io un centro benessere in zona, riporto la mia esperienza. Ovviamente lavorare sul rimodellamento e la rimessa in forma è la mia specialità, quindi anche chi viene nel mio centro affronta i periodi di feste con più serenità perché sa che assieme porremo rimedio ai piccoli stravizi fatti. Personalmente posso dire che le mie clienti arrivano serene alla primavera senza temere per la prova

costume. Come spiego sempre, il corpo ha i suoi tempi che vanno rispettati e mai forzati: i risultati più grandi si ottengono attraverso pianificazione e programmazione in funzione di quando vogliamo raggiungere gli obiettivi stabiliti!L’esempio classico è quello del grano: la sua raccolta avviene a giugno tuttavia l’operazione più importante è la preparazione del terreno ancor prima di seminare e la stessa cosa avviene per il nostro corpo, il corpo ha bisogno di tempo per reagire e fissare i risultati che ci si danno come obiettivi. È troppo tardi ora per iniziare i trattamenti? Ovviamente no! Però bisogna fare in fretta ed affidarsi a chi può garantirti il risultato.Con questo editoriale ti aiuterò a capire come poter scegliere il centro estetico migliore per te, prima di acquistare dei trattamenti. Per il risultato che vuoi ottenere, ovvero ridefinire la silhouette e mantenere un aspetto bello e tonico, è importante affidarsi ad un centro estetico. Che tu sia una mamma impegnatissima, donna in carriera o studentessa assorbita dagli esami, non fa differenza: hai tutto il diritto di concederti del tempo e prenderti cura del tuo corpo anche per offrire alle persone care la versione migliore di te. Ovviamente non hai tempo per sbagliare o per seguire trattamenti inefficaci. Per il tuo benessere e per essere certa di affidarti in mani giuste, valuta per prima cosa la qualità del servizio offerto 1. Prima di iniziare qualsiasi trattamento, raccogli informazioni sul centro a cui stai affidando il tuo corpo. Verifica il curriculum del centro, da quanto tempo lavora, i risultati che ha ottenuto, le competenze specifiche e il senso di benessere che provi andando a vedere il centro. Attenzione ai franchising o a realtà inserite in sistemi commerciali: spesso hanno ottime strategie di

marketing ma poca esperienza nel settore. 2. Valuta l’attenzione.Tieni presente che il corpo deve essere trattato a 360 gradi e non solo nella zona in cui vedi l’inestetismo. Chi ha un deposito su una coulotte de cheval non deve essere trattata solo dalla vita in giù, altrimenti Il rischio che si corre è di non avere nessun risultato e aver buttato tempo e denaro. 3. Valuta l’interesse per i tuoi bisogni e non cercare tu il trattamento giusto. Spesso mi capita di rispondere a richieste del tipo: “ho un problema di cellulite nel vostro istituto avete il macchinario xy?” Come ho detto sopra, spesso le buone azioni di marketing fanno pensare alle persone che un determinato macchinario o un determinato trattamento sia esattamente ciò di cui hanno bisogno. Ovviamente, come ho scritto, è giusto e doveroso informarsi, ma poi bisogna fare attenzione a quanto l’estetista sia interessata ad aiutarti a ottenere i risultati piuttosto che a venderti qualcosa. Quando ci si affida ad un centro per risolvere un problema è compilto della consulente di bellezza comprendere cosa è bene fare. Tutto deve partire da una diagnosi professionale che aiuta l’estetista a capire di cosa davvero hai bisogno e come può realisticamente aiutarti. E, in fine, devi stare bene. Nel centro estetico devi sentirti a tuo agio, accolta e coccolata. Emozione, coccole e location rappresentano un valore aggiunto per far diventare un trattamento efficace anche un momento di benessere e relax. Queste sono alcune cose fondamentali da ricercare e che ti permetteranno di essere felice del tempo che ti stai dedicando. Se hai domande da farmi, dei consigli professionali da chiedermi, scrivi a redazione@tabletroma.it, per me sarà un piacere risponderti nei prossimi editoriali dandoti gratuitamente il mio sostegno. Un saluto in bellezza Marina Grappasonni Consulente di bellezza

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Un Posto Tranquillo Dott.ssa Giulia Migani Psicologa / Psicoterapeuta Analista transazionale socio-cognitiva Mediatore Feuerstein PAS Basic e Standard I livello EMAIL: giuliamigani@yahoo.it Cellulare: 338 3839479

MINDFUL EATING:

un nuovo rapporto con il cibo

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Come promesso, questo mese vi farò conoscere la mindful eating, una metodologia che si inserisce all’interno della psicologia dell’alimentazione. Cosa significa “mindful eating”? “Mangiare a piena mente”: questo potrebbe essere una sua semplicistica traduzione. Come dire… prima si riempie la mente, poi si riempie lo stomaco. Sembra strano? Più o meno funziona proprio così... La traduzione più adeguata è “mangiare in modo consapevole” e la mindful eating si inserisce nel campo delle strategie per regolare in modo innovativo il proprio rapporto con il cibo. Nasce dall’incontro con le pratiche meditative della Mindfulness: il “mangiare consapevole” consiste nel porsi con attenzione, momento per momento, nei confronti di tutto ciò che accade dentro e fuori noi, con apertura e curiosità, senza criticare o giudicare. Mindful eating non è l’ultima dieta in voga o programma per perdere peso: è un modo di essere “presenti” a noi stessi e a tutto ciò che accade nella nostra vita con cuore aperto e mente attenta, di imparare ad accogliere noi stessi così come siamo, con tutti i nostri pregi e anche difetti. Mangiare in modo “mindful”, consapevole, è un modo per incorporare la consapevolezza in una delle fondamentali attività della nostra esistenza, per nutrire non solo il corpo ma anche la mente. Modo non semplice... Perché? Perché nelle nostre vite sempre di corsa e indaffarate, non rimane tempo per noi stessi. Tantomeno il tempo da dedicare ad un “mangiare pensante”. Stiamo scherzando? Un panino, un tramezzino, un pezzo di pizza ingurgitato in pochi minuti. Non c’è tempo da sprecare per pensare a come nutrire il nostro corpo in modo corretto, per mantenerlo sano da un punto di vista psicofisico. Siamo “sconnessi” da quello che facciamo, soprattutto quando mangiamo. Un momento i nostri piatti sono

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pieni e subito dopo sono vuoti. Cosa è successo nel frattempo? Che abbiamo ingurgitato il cibo, non assaporandolo e non godendoci consciamente ogni boccone. Mangiare è quindi diventata un’attività meccanica: dobbiamo nutrirci, ma così di fretta che non ci rendiamo nemmeno conto di ciò che stiamo masticando. Tantomeno abbiamo la consapevolezza di quanto il cibo possa influire sulla salute e sull’umore. Per cui, un’attività così importante per la nostra salute e benessere, diventa un processo automatico sul quale non esercitiamo più alcun controllo ma andiamo avanti tramite scelte inconsapevoli, frutto della superficialità e dei condizionamenti appresi dalla cultura. Allora che fare? È sicuramente una tendenza non salutare che va invertita ma in che modo? Imparando a scegliere e cucinare cibi sani e nutrienti, entrando in sintonia con i colori, gli odori, i sapori, i suoni e la consistenza del cibo, guardando il cibo nella sua forma e dimensioni, sentire il rumore del cibo che scrocchia sotto i denti, annusare il profumo di quello che stiamo per gustare iniziando a preparare le nostre papille gustative, mangiando lentamente, ascoltando i segnali del corpo che ci indicano quando smettere di mangiare, concentrando tutta la nostra attenzione sul cibo riducendo al minimo le distrazioni esterne… La mindful eating ci aiuta in questo, perché è un modo di fare esperienza che coinvolge completamente il nostro corpo, il nostro cuore e la nostra mente nella scelta, nella preparazione e nella consumazione del cibo quotidiano. Attraverso la mindful eating, utilizzando i sensi ci immergiamo nei colori, nella consistenza, nei profumi, nei sapori di ciò che gustiamo, esploriamo con curiosità le nostre reazioni al cibo e riconosciamo i segnali interni di fame e di sazietà. Imparando a mangiare con consapevolezza tutto il cibo ci sembrerà più buono e gustoso e ci basterà anche mangiarne molto meno, perché ne saremo appagati molto prima. Lo psicologo che segue i pazienti con la mindful

eating lo fa durante un percorso di almeno 9 incontri settimanali (spesso in gruppo) della durata di 2 ore circa: una esperienza intensiva che consente di apprendere modalità funzionali di interazione con il cibo e di acquisire le 7 abilità del mangiatore consapevole: • Consapevolezza: è un fondamento della Mindfulness. Un tipo di attenzione calma e focalizzata che consente di sintonizzarsi attraverso i sensi con il cibo che assaporiamo e con le sensazioni di fame e sazietà, le emozioni e pensieri legati all’alimentazione; • Osservare: quando osserviamo in modo consapevole notiamo le sensazioni che provengono dal nostro corpo, le emozioni e i pensieri, iniziamo a comprendere la differenza con il mangiare in modo inconsapevole; • Essere nel momento presente: così impariamo a disattivare il “pilota automatico” delle nostre abitudini alimentari e a vivere il presente cosicché ogni boccone di cibo diventi un’esperienza nuova; • Essere consapevole del contesto: prestare attenzione al contesto in cui viviamo ci permette di notare come molte cose che ci circondano rappresentano delle “trappole” per mangiare in modo non consapevole; • Non giudizio: pensare in modo non giudicante, neutrale o compassionevole, così da imparare a essere comprensivi sulla difficoltà che si possono incontrare. Quando smettiamo di giudicarci, permettiamo a noi stessi di essere più presenti e più consapevoli; • Lasciare andare: permettere alla situazione di essere quello che è senza desiderare qualcosa di meglio. Per esempio, lasciare andare le emozioni difficili che spesso ci conducono a mangiare per riempire vuoti emotivi; • Accettazione: è il primo passo per gestire e risolvere un problema ed è strettamente legata all’azione del lasciar andare. È il momento fondamentale per tutto il percorso. Questo percorso sembra non semplice da imparare ma ci sono dei piccoli consigli che possono aiutarci


a essere più “mindful”, cioè ad aumentare la nostra consapevolezza ogni giorno, anche mentre mangiamo: 1. Impegnarsi gradualmente. Comincia da un pasto o anche semplicemente uno snack ogni giorno, poi gradualmente aumentare la quantità di “piatti” su cui prestare attenzione, fino a che non diventi un’azione naturale. 2. Dedicare attenzione. Partendo da un pezzo di cibo, un’uvetta, una patatina, far partire i sensi: annusare, notare forma, colore, come si sente tra le dita… Se la mente comincia a vagare, tornare a focalizzarsi sul cibo e solo poi portarlo alla bocca e gustarlo. 3. Essere consapevole di pensieri, sensazioni e sapori. Accettare i pensieri che si

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Studio: Via Raffaele De Cosa, 61, palaz. A3 - Ostia - Tel. 06.563.398.60 Studio: Galleria n°24 Le Terrazze Casal Palocco Tel. 06.50.91.52.79 - 06.50.91.21.02 Studio: Via Gino Bonichi, 111 - Acilia - Tel. 06.52.35.07.70 Studio: Via Torgegno, 65F - AssoMedical - Infernetto - Tel. 06.50916397

manifestano, quando si comincia a masticare, notare il gusto e il sapore che esplode nella bocca. 4. Notare la fame e il desiderio. Imparare a chiedersi se si ha semplicemente voglia o se davvero c’è ancora fame. Mangiare consapevolmente dà grande soddisfazione e insegna a riconoscere i segnali di sazietà. Entrando in sintonia con le pratiche di mindful eating, sarà possibile cambiare il rapporto con il cibo rendendo il momento dell’alimentazione uno spazio di nutrimento e di benessere, riconoscendo la differenza tra fame fisica e “fame emotiva”, imparando a osservare, riprendere contatto con i nostri sensi e ricominciando a scegliere, preparare e consumare con consapevolezza ciò che mangiamo.


Tablet Couture di A.T

Alice nel meraviglioso mondo di Alice Ha iniziato a posare da giovanissima, richiesta per l’altezza e per la figura magra e slanciata. Prima qualche sfilata, poi presenza ad eventi in veste di hostess e ragazza immagine, finchè sono arrivati i primi modelsharing e il “gioco” ha iniziato a farsi sempre più importante. Oggi, Alice Vinci è un’artista eclettica, poliedrica, che sotto le luci dei riflettori esprime arte ed eleganza. Basta ammirarla per trovare passione in tutto quello che fa. “Quando recito, canto, danzo, sfilo o poso sto bene. Sono un po’ ansiosa ma è la parte stessa in cui mi calo che mi aiuta a superare ogni ansia” racconta lei che – nata e cresciuta a Roma – oggi vanta un curriculum d’eccezione. Descriverla non è così semplice. Modella e fotomodella per lavoro e per passione, con un’inclinazione naturale

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verso la recitazione, la musica e la danza che ha studiato anni. Ma non è tutto. Alice Vinci è anche Dottoressa in Servizio Sociale e Assistente Sociale, laureata in Scienze della Comunicazione e Servizio sociale, attualmente anche in formazione specifica per divenire Criminologa. L’immagine, in sostanza, è solo uno spicchio di quello che è realmente. In lei, però, tanti fotografi hanno trovato una sorta di “musa” per raccontare qualcosa attraverso l’obiettivo. Dagli amatori ai professionisti, il risultato finale ha saputo stregare chiunque abbia guardato lo scatto in cerca di un significato non scontato. “Mettermi in gioco è ciò che mi regala in assoluto più emozioni. Ho paura del freddo e dell’ignoranza, ma non di sfidare me stessa; andare oltre mi fa provare un piacere fisico, che penso arrivi anche a chi mi scatta o mi guarda, mi legge e mi vede…”. Riavvolgiamo il na-stro, con l’ingresso nel mondo della fotografia. Inizialmente partivo dallo studio, per passione,

della recita-zione, danza e canto, arti che ho coltivato intrecciandole una sull’altra. Per poi “operare” principalmente come modella e fotomodella, sempre con maggiore frequenza e passione. Ho collaborato con vari fotografi: di famosi e di bravissimi, altri amici e pure qualche spasimante. Cosa rappresenta per te la fotografia? La fotografia è comunicazione ed energia, è sfogo delle varie anime che la compongono. In chi scatta ma soprattutto per chi - o per cosa - ne è attore protagonista. Mi ha dato molto ma non ancora tutto, altrimenti smetterei. Ma non è un gioco o un lavoro per tutte. Ed è un ambiente molto molto difficile. Cosa ti spinge a buttarti? Amo mettermi in gioco, stimolare le parti più “nascoste” di me. E voglio sperimentare. Non ho ancora fatto nudo perché serve il fotografo giusto, che dia forma all’eros e alle mie peculiarità, ma metto sensualità anche in uno scatto sul tram, perché la sensualità, il glamour e, mi sia permesso, l’eleganza, fanno parte della mia vita e della persona che sono e che voglio essere. Non solo fotomodella, ma anche Miss. Voglio citare Miss Ippodromo, l’ultimo concorso cui ho partecipato, arrivando alla finale dopo aver dominato le selezioni web e dove ho conquistato una fascia molto importante, quella di Miss Bar Sport, per “essere stata la più seguita su Internet e per il suo elogio alla bellezza”, quest’ultima cosa riferita a un monologo scritto e recitato sulla mia pelle. Anche sui social, il tuo personaggio piace. I social sono i mezzi virali per farsi conoscere, per una modella e/o un’artista sono fondamentali, e Alice Vinci deve molto ad essi. Anzi, bisogna sempre rimanere sulla cresta dell’onda,


mai sparire, sempre esserci, ma in modo intelligente e ponderato, e non tanto per apparire. Che rapporto hai col ruolo di… Influencer? Non saprei, ma ho il mio modo peculiare, unico di essere, e chissà se “influenzo” il mio pubblico…Non sono e non vorrei essere persona e personaggio che piace a tutti, da masse o branco. Credo di dividere molto, di essere bianco o nero, difficilmente un tono di grigio, pur avendo il mio bell’apprezzamento dal web. Sono molto presente su Facebook e prossimamente aprirò un profilo veramente speciale su Instagram. Amo apparire, mostrarmi, piacere e sedurre, lo confesso. Che immagine ti piace veicolare? L’immagine di Alice, il sogno di me stessa, una donna che è gioco di contrasti, bellezza complessa, femminilità estrema, sensualità ardente, ma anche intelligenza, cuore, istinto e calcolo in un sol tempo. Amazzone, guerriera e principessa fuori dal tempo. Mi piace la trasparenza, la verità pur nei suoi angoli scuri, odio la menzogna e le falsità. No per me non è una semplice passione, ormai catalizza molto del mio tempo e delle mie energie, non so in futuro come si metteranno le cose e preferisco tenere gli occhi sul presente. Lontana dalla ribalta, chi è Alice Vinci? Il mio carattere è forte, e nello stesso tempo diplomatico, nel senso che non spreco energie se non ne vale la pena. Ma sono ardente, passionale, e vivo la vita intensamente. Sono una persona di indole tendenzialmente buona. Un difetto? Ogni tanto un pizzico ingenua Fisicamente di me amo le gambe, le labbra, il sedere e lo sguardo, il nasino, la figura slanciata, e mi dicono la pelle… Sono quasi

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piatta e un po’ spigolosa, con tendenza a esser magra. E quello che per altre è un punto d’arrivo per me è una partenza nel senso che mi riprometto di metter su un po’ di carne. In fondo la mia stessa sensualità è carne, voluttà, desiderio. Fuori dal mondo dello spettacolo ho passioni nell’arte e, appunto, nello spettacolo. Il cinema, in particolare horror, thriller e noir anni ’50, leggere e appunto la criminologia, che studio formandomi in modo specifico, con i libri gialli… Quanto ti piace nel quotidiano essere al centro dell’attenzione? Io sono Alice in ogni cosa che faccio e in ogni istante che vivo. Amo giocare, avere addosso gli occhi della gente e sono esibizionista, ma al tempo stesso amo l’eleganza e non sopporto chi fa l’eccentrica per farsi notare. Adoro colpire, lasciare il segno. Nel lavoro ma anche nel quotidiano, che è la parte più straordinaria e vera della vita, a pensarci bene. Tu e il futuro: cosa bolle in pentola? Progetti tanti e mi impegnerò per realizzare anche i sogni, piccoli o grandi che siano. Tra 10 anni sarò dove sarò stata capace di arrivare. Cioè molto lontano, in alto.

A qualsiasi costo. A partire da oggi… CONTATTI SOCIAL https://www.facebook.com/alice.vinci.model/

La VERA scuola di

Mountain Bike è all’Infernetto!

Istruttore diplomato alla Scuola Nazionale maestri di Mountain Bike pista attrezzata di oltre 300 mt di sviluppo Corsi per bambini, ragazzi, adulti avventure in bici Centro Sportivo Comunale Infernetto OASI AICS ROMA Via Varna, 66 - Infernetto (Roma) • Info: 347 07 04 344


Tablet Natura

di Alessandro Polinori , Responsabile CHM Lipu Ostia, Consigliere Nazionale Lipu/BirdLife Italia

Alla scoperta del Fratino,

il piccolo trampoliere della spiaggia

Negli ultimi mesi un animale molto affascinante, quanto poco conosciuto, è balzato agli onori delle cronache nazionali, in particolare per i problemi di “coesistenza” con alcuni dei concerti previsti da Jovanotti sulle spiagge italiane. L’animale in questione è un uccello, il fratino, un piccolo (e purtroppo sempre più raro) limicolo protetto dalla Direttiva Comunitaria “Uccelli”, il quale, per l’appunto, è solito frequentare il bagnasciuga delle spiagge italiane.

Questo simpatico trampoliere, dal corpo piccolo e tozzo, con una testolina tonda dal becco sottile e la caratteristica “mascherina” nera, per fare il nido sceglie suoli salini e fangosi con poca vegetazione, vicini all’acqua, ma al riparo da possibili inondazioni, come le dune più selvagge delle nostre spiagge, senza disdegnare però i tratti di costa più affollati! Il nido del fratino non è molto elaborato, ma è costituito da un semplice buco nella sabbia, che ospita di solito tre uova. Il colore degli adulti – grigi sul dorso – rende questa specie difficile da distinguere dalla sabbia, sulla quale costruisce il nido. Gli esemplari più giovani, privi delle macchie scure presenti negli adulti, si confondono ancora meglio tra le dune e la battigia. Il segreto dell’alimentazione del fratino sta tutto nel limo, il fango del bagnasciuga e delle zone di acqua bassa costiere. È qui, in questo terreno ricco di vita, che il limicolo trova il suo cibo preferito: insetti e piccoli molluschi, che raccoglie direttamente al suolo o scavando piccole buche nella sabbia. Da sottolineare l’abitudine “nidifuga” dei piccoli, che abbandonano il nido poco dopo la nascita, seguendo i genitori per procurarsi il cibo già dopo un paio di giorni dalla schiusa e diventando facilmente attaccabili dai predatori. La presenza del fratino è un buon indice dello stato di salute dell’intero ecosistema costiero, in particolare di una spiaggia correttamente tutelata e conservata. Nel nostro Paese, purtroppo, la popolazione del fratino è diminuita del 50% in 10 anni, divenendo una delle speFratino PH Riccardo Lucietti

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cie maggiormente minacciate di estinzione. Per tali ragioni, la Lipu-BirdLife Italia ha da tempo lanciato una campagna, in primis per ottenere dai Sindaci dei comuni interessati una serie di misure di protezione del fratino, tra cui la rinuncia alla pulizia meccanica delle spiagge, che ha effetti devastanti su questo prezioso habitat e la sua sostituzione con la pulizia manuale, ben più delicata e rispettosa delle esigenze di questa importante specie. La stagione della nidificazione, infatti, parte a marzo e si conclude in piena stagione turistica, ad agosto. La pulizia meccanica, movimentando la sabbia, fa un doppio danno, poiché elimina i ripari utili a pulcini e adulti per difendersi dai predatori naturali e rimuove gli organismi di cui questi uccelli si nutrono, lasciandoli senza cibo. E la situazione peggiora in pieno periodo di nidificazione, quando i mezzi meccanici colpiscono direttamente, e in modo letale, i piccoli fratini. Oltre alla pulizia meccanica, altri fattori minacciano il fratino, come l’uso di mezzi fuoristrada, il passaggio di cavalli, i cani a passeggio senza guinzaglio, l’utilizzo dell’arenile per attività ricreative (come i concerti!) a pochi metri dai nidi del nostro amico trampoliere. Proteggere il fratino significa anche valorizzare un turismo diverso, che aggiunga al divertimento e alla giusta ricreazione, una necessaria attenzione agli aspetti naturalistici, in grado, peraltro, di attrarre visitatori stranieri sensibili al tema, come Inglesi, Tedeschi e Scandinavi, che amano frequentare spiagge ricche di biodiversità e dove sia possibile praticare il birdwatching. In tale contesto, tra le tante iniziative intraprese, la Lipu collabora da tempo con il

Monumento Naturale Palude di Torre Flavia e con associazioni di ricerca come il GAROL, per tutelare i nidi di fratini presenti sul Litorale Romano ed in particolare nella zona compresa tra Ladispoli e Cerveteri. Nell’ambito del Progetto Life CHOO-NA! la Lipu ha così istituito il Gruppo Fratino Lazio, composto da giovani volontari che, con passione e competenza, portano avanti attività di sorveglianza e protezione diretta dei nidi, accanto ad iniziative di sensibilizzazione della popolazione, partendo dal coinvolgimento delle nuove generazioni. Tra un tuffo in mare ed uno sguardo al tablet, saremo in grado di riuscire a rispettare la vita selvatica che, nonostante tutto, cerca di sopravvivere accanto a noi? Per informazioni: alessandro.polinori@lipu.it



Tablet Bike

di Luca Santagà - fb avventure in bici

Partita a scacchi

Quando vogliamo fare i turisti, la mente viaggia

verso luoghi esotici e lontani, ed utilizziamo la fantasia per esplorare terre che, il più delle volte, finirebbero per annoiarci molto presto. La verità è che non sempre abbiamo tempo e denaro per andare dove vorremmo veramente andare. Così riduciamo le nostre mete a pochi, consueti luoghi, che in qualche modo appagano la nostra voglia di viaggiare. Gettonatissimo il mare, soprattutto quando il caldo comincia a farsi sentire e, fenomeno recente, noi italiani ci stiamo accorgendo che le nostre città d’arte sono splendide. Questo meccanismo, sposta quindi un enorme quantità di persone, curiosamente tutte negli stessi posti e nello stesso momento. Traffico, sovraffollamento, code in ogni dove. Sto sottolineando cose ovvie, ma quello che mi accingo a raccontarvi, è la storia di una giornata un po’ controcorrente. Siamo andati, con la nostra bici a vedere come sono i luoghi

che tutti lasciano per andare ad accalcarsi in spiaggia. Non è proprio così, naturalmente: in spiaggia siamo arrivati anche noi, ma lo abbiamo fatto attraversando quella che da un’ immagine dall’ alto appare come una grossa, immensa scacchiera. Un territorio che noi

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romani conosciamo relativamente ed è vicinissimo ad Anzio, al Circeo, oppure a Terracina. Ebbene, l’Agro Pontino, proprio alle spalle delle nostre mete più amate, offre scorci meravigliosi ed inaspettati, soprattutto per chi si muove in bicicletta. Scendiamo dal treno alla stazione di Priverno- Fossanova a metà di una calda mattinata di questa capricciosa primavera. Il cielo è azzurro intenso e non vediamo l’ ora di iniziare a pedalare. La nostra meta, anzi il nostro desiderio è quello di pranzare sul mare, a Terracina. Prima di affrontare il nostro percorso di avvicinamento al mare, però, non possiamo perderci un breve passaggio alla splendida abbazia di Fossanova distante dalla stazione poco più di un chilometro. La sensazione che ci regala l’ arrivo in bicicletta in posti affascinanti come questo è talmente intensa che lava via come un colpo di spugna la stanchezza per esserci alzati di buon’ ora, il treno e tutto il resto. Il borgo sembra cristallizzato nel tempo e la visita dell’ abbazia che si staglia proprio ai piedi delle montagne, ci infonde un gran senso di pace. Dopo un doveroso rinforzino di colazione siamo pronti per affrontare la nostra scacchiera. Come in una vera e propria partita, dobbiamo stabilire le nostre

mosse strada facendo. D’accordo, siamo attrezzati con mappe e GPS, ma la sfida odierna prevede di navigare a vista basandosi su una vecchia traccia di chi, sempre in bici, ci ha preceduto. Dire che ci si perde in questo dedalo di stradine di campagna, non sarebbe affatto esagerato; il nostro riferimento è il fiume Amaseno che dalla stazione ci farà da guida per gran parte del percorso. Qui entriamo in un mondo che per noi è nuovo ma che sa di antico. Un tempo, questa vasta pianura era una palude. Eppure essa era attraversata da importanti arterie che fin dall’ antichità collegavano Roma, e soprattutto il suo porto con il sud della Penisola. Non è raro imbattersi in alcune vestigia dell’ Impero Romano e troviamo naturale fermarci ogni tanto a riflettere su quanto doveva essere intenso il traffico un tempo. Ora ci sono i campi, verdissimi e pettinati da un vento fresco e gentile, tutto sembra immoto e il silenzio che ci circonda rende ancora più particolare questo territorio. Il fiume, che scorre tranquillo accanto a noi, è ricco di vegetazione e trasparente, carpe di dimensioni rispettabili nuotano alla ricerca di cibo ed è irresistibile la tentazione di allungare loro qualche briciola di pane. E’ il quadro idilliaco che tutti dovremmo guardare dal vivo, almeno una volta nella vita. Lasciato il fiume, ogni bivio rappresenta un’ incognita ma devo dire che ci siamo divertiti anche a mettere alla prova il nostro senso dell’ orientamento. A pochi chilometri da Terracina, imbocchiamo poi la via Appia Antica, che è “ufficialmente” interrotta per lavori, e costeggiando una ferrovia che sembra abbandonata da tempo, copriamo l’ ultimo tratto che ci separa dal mare, e dal nostro pranzo. Il fondo è asfaltato ma ai lati si intravedono gli antichi e rassicuranti pietroni romani. A Terracina ci aspetta il delirio. E’ difficile proseguire


partenza”. Questo ci ha consentito di accorgerci di un gran numero di particolari che durante l’ andata ci erano sfuggiti. Il sole alle spalle, il vento a favore e la

sagoma delle montagne che si stagliavano sotto un cielo privo di nuvole hanno reso il ritorno per certi versi ancora più piacevole dell’ andata. In particolare, ho trovato interessanti le testimonianze di un passato recente, quello relativo alla bonifica agli inizi del novecento. Su tutto, le chiuse lungo i canali, ma poi anche carcasse di trattori o anche solo le loro ruote che semisepolte ed arrugginite sono l’ immagine emblematica della fatica di un’ intera generazione. Bonificare questo immenso territorio, con i mezzi di allora, non deve essere stato proprio uno scherzo. Sotto alcuni aspetti, questa escursione me ne ha ricordata un’ altra compiuta anni or sono: un viaggio in bici attraverso il Polesine, un bell’ itinerario attorno al Delta del Po. Per chi come me, è affascinato dall’ archeologia industriale, un vero paradiso. Gli scenari sono completamente diversi, ma è evidente che i due luoghi siano accomunati da un certo tipo di persone, dal loro coraggio e dalla loro forza. Perso in queste considerazioni quasi non mi accorgo che siamo già in vista della stazione dalla quale siamo partiti stamattina. La nostra giornata in bici sta volgendo al termine, così come la nostra partita a scacchi. Non ci sono ovviamente ne’ vinti ne’ vincitori. E’ stato un gioco divertente ed allo stesso tempo lungo ed impegnativo, giocato lealmente, come una partita tra vecchi amici.

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nel traffico persino in bici e le nostre aspettative di goderci un fritto di calamari al ristorante sfuma quando ci imbattiamo nella fila chilometrica di chi aspetta un tavolo. Così barattiamo un comodo pranzo con un niente affatto disprezzabile panino, cosa che ci

offre l’ opportunità di tuffarci in mare per il primo bagno della stagione e poi asciugarci al sole senza fretta. Alla fine direi che non ci è andata male. Mentre siamo stesi sulla sabbia, non posso che chiedermi come sia possibile che tante persone decidano volontariamente di mettersi in coda in macchina per ore, fare un’ altra fila per mangiare, per poi rimettersi in colonna fino a sera per tornare a casa. Non lo chiamerei proprio tempo libero, ma si sa… qui i matti siamo noi. Almeno un gelato monumentale Terracina ce lo deve, poi ci rimetteremo in sella per affrontare il ritorno nella giusta disposizione d’animo. E qui devo ammettere che ci siamo concessi un briciolo di comodità: per poterci godere in rilassatezza la strada che ci separava dalla stazione, abbiamo impostato il GPS sulla funzione “torna al punto di

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News Fiumicino

FIUMICINO: DAL 1 MAGGIO CANI IN SPIAGGIA Da Maggio 2019 una grande novità per chi desidera portare al mare con sé il proprio amico a quattro zampe; l’ordinanza balneare 2019 infatti in vigore dal 1 Maggio 2019 prevede la possibilità di portare i propri cani in spiaggia su tutti i 24 km di costa del Comune di Fiumicino, a patto che siano muniti di museruola e guinzaglio. Sarà comunque sempre dei proprietari la responsabilità di badare ai propri cani e di rimuovere le loro deiezioni. Inoltre gli stabilimenti balneari potranno potranno allestire un’area dedicata ai cani, per un massimo di 10 animali e previa autorizzazione delle autorità competenti. Sarà possibile portare i propri amici a quattro zampe anche nelle spiagge libere e quindi anche nel tratto di litorale, che va dalla fine dell’abitato di Passoscuro verso Palidoro, nella costa nord del comune. Per conoscere tutti i dettagli della nuova ordinanza balneare è possibile visionarla nella sezione Albo pretorio - Ordinanze sindacali del sito del Comune. Oriana Orlandi

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FIUMICINO: DONNA AGGREDISCE I PROPRIETARI DI UN BAR E MORDE I CARABINIERI È successo a Fiumicino il 7 Aprile 2019 in un bar, dove una donna, ubriaca e affetta da Aids, ha dato in escandescenza. La 46enne aveva iniziato, senza motivo, a infastidire i clienti, aggredendo anche il titolare del bar ed ad urlare “Ho l’Aids! vi infetto a tutti”. Tempestivo l’intervento dei Carabinieri di Fiumicino, che, giunti sul posto, hanno tentato di calmare la donna. Alla vista dei militari, però, la donna si è avventata anche contro di

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loro colpendoli con calci, pugni e sputi, e prendendoli anche a morsi. Quattro uomini dell’Arma sono rimasti feriti e sono dovuti ricorrere cosi alle cure mediche. La donna, bloccata, è stata pertanto accompagnata al carcere di Civitavecchia: è accusata di tentate lesioni gravissime, resistenza e minacce a pubblico ufficiale, danneggiamento ai danni dei titolari del bar e dei militari. Oriana Orlandi

Inoltre questi tipi di eventi potranno ospitare un massimo di 2000 persone e dovranno rispettare limiti di emissione sonora stabiliti nell’atto a firma del sindaco. L’ordinanza si applica a tutti coloro che gestiscono qualsiasi tipo di struttura destinata alla balneazione, dagli stabilimenti balneari alle spiagge libere attrezzate, ma anche a chi frequenta le spiagge libere. Oriana Orlandi

FIUMICINO: APRE LA STAGIONE BALNEARE Dal 1 Maggio fino al 30 settembre, via libera alle attività balneari sul litorale del Comune di Fiumicino che comprende Isola Sacra Focene, Fregene, Maccarese, Fiumicino e Passoscuro. Un’estate regolamentata con norme da osservare e, nello stesso tempo, con tante possibilità di divertimento. Tornano la spiaggia per naturisti e quella libera per i cani. La prima è compresa nel tratto di litorale tra Fiumicino e Focene: circa 600 metri alle spalle della pineta di Focene, compresi tra via del Pesce Luna e 200 metri a sud della spiaggia antistante il radar aeroportuale. La seconda, invece, è nel tratto di litorale di circa 300 metri, dalla fine dell’abitato di Passoscuro verso Palidoro. Possibili anche le attività di kite surf in alcuni tratti del litorale tra Fregene e Maccarese e tra Passoscuro e Palidoro. Per quanto riguarda gli intrattenimenti musicali invece, le iniziative serali dovranno terminare entro l’1 di notte nei giorni di venerdì e prefestivi ed entro la mezzanotte tutti gli altri giorni. Necessario per tali attività ottenere il preventivo nulla osta dagli uffici comunali, da richiedersi almeno 20 giorni prima della manifestazione.

FIUMICINO: RAPINA ALLA CONAD Arrestato un rapinatore a Fiumicino, mentre fuggiva via dalla Conad di via Tempio della Fortuna che aveva appena rapinato.Protagonista della vicenda un quarantenne del posto, già noto alle forze dell’ordine, che dopo aver spintonato la cassiera del Conad si è impossessato dell’incasso contenuto in un registratore di cassa e si è diretto all’uscita spintonando anche un uomo che abitualmente aiuta a risistemare i sacchetti della spesa.Il malfattore si è dato precipitosamente alla fuga in direzione di via delle Meduse, ma un carabiniere di servizio ad Acilia ma abitante a Fiumicino, accortosi del fatto ha iniziato un inseguimento, raggiungendo e bloccando poi l’uomo con l’aiuto dei colleghi di Fiumicino. Il bottino, circa 2000 euro, è stato riconsegnato immediatamente al Conad. Una strana curiosità: per Pasqua il Conad aveva donato alla caserma dei carabinieri alcune confezioni di colombe pasquali; e mai direttore del Conad avrebbe immaginato che, a loro volta, il regalo dei carabinieri sarebbe stato quello di impedire una rapina e di riconsegnarli il bottino rubato. Oriana Orlandi


News X Municipio a cura dell’Ufficio Stampa del Municipio X

MUNICIPIO X E SAVE THE CHILDREN INSIEME PER I MINORI DEL TERRITORIO Migliorare le condizioni esistenziali di quanti intendono partecipare alle attività sociali, ricreative, educative, assistenziali, culturali, ambientali e sportive. Tutto per il potenziamento e l’arricchimento della formazione professionale, sociale per la prevenzione ed il contrasto della povertà educativa. Questo in sintesi, il progetto che vede uniti il Municipio X e Save The Children, l’organizzazione umanitaria internazionale che da 100 anni si occupa dei minori in difficoltà. Firmatari di questa importante alleanza sono la Presidente Giuliana Di Pillo, l’Assessore alla Scuola ed alle Politiche Sociali e la Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save The Children Raffaela Milano. E ad ospitare l’iniziativa “Punto Luce delle Arti” sarà l’edificio ex scuola media Guttuso in via Marino Fasan all’Idroscalo che l’Amministrazione lidense ha affidato in comodato d’uso gratuito proprio a Save The Children. I locali saranno presto oggetto di ristrutturazione, a spese del concessionario, con una distribuzione degli spazi interni ed esterni così da migliorarne la fruibilità. Un progetto fortemente voluto dal Municipio X che così recupera un bene pubblico all’interno del quale sono spazi da dedicare a tutte le attività previste peraltro completamente gratuite per i bambini ed i ragazzi che li frequenteranno.

Impianti elettrici, idrici, recupero del teatro, delle sale polivalenti e della palestra, sono soltanto alcuni degli interventi previsti per riportare alla luce l’edificio attualmente abbandonato a se stesso. Un edificio da recuperare che andrà ad arricchire l’offerta per un quartiere, un quadrante del Municipio nel quale l’Amministrazione sta investendo moltissimo. “L’ex Istituto Guttuso - dichiara la Presidente Di Pillo - sarà un punto di riferimento per l’aggregazione dei minori, contribuendo alla completa rinascita di un quadrante importante del territorio. Nel Punto Luce delle Arti i bambini e i ragazzi troveranno uno spazio idoneo per il loro futuro”. Per l’Assessore Germana Paoletti “sarà restituito un presidio educativo sottratto al territorio a seguito dell’accorpamento all’Istituto Parini della

scuola Guttuso. Vogliamo fortemente che le bambine ed i bambini del quartiere e non solo, si riapproprino della scuola perduta con attività gratuite che consentiranno di non restare indietro”. Raffaela Milano si dichiara “orgogliosa di lavorare in sinergia con il Municipio X ed in un luogo dove le attività svolte consentiranno di scoprire e sperimentare talenti, capacità ed aspirazioni”. Cosa in concreto troveranno i ragazzi frequentando “Punto Luce delle Arti”? un luogo dove i minori avranno a disposizione laboratori educativi, artistico e ludico-creativi; studio e piani di interventi personalizzati, invito alla lettura, laboratori di fotografia, cinema, teatro e disegno; attività informatica di base, consulenze legali, psicologiche, pediatriche ed educative.



L’avvocato risponde a cura dell’avvocato Federica Lorenzetti - lorenzettiavv@gmail.com - 06.56305241

La stipula del contratto per la realizzazione di un sito web.

Come sempre salve a tutti e ben ritrovati nel nostro sportello, al quale, anche in questo mese, avete rivolto numerosissime domande anche nelle more del periodo Pasquale di festività. Oggi risponderò ad un quesito estremamente interessante, poiché attuale e concernente un’esigenza sempre più frequente e sempre più sentita, attesa, non solo la necessità, per gli imprenditori, di farsi conoscere anche via Web per pubblicizzare e sponsorizzare la propria attività (si pensi ai siti vetrina ovvero e- commerce), ma anche per gli operatori professionali che vengono investiti di tali compiti e che sentono forte l’esigenza di avere un’adeguata tutela del proprio lavoro intellettuale messo a disposizione per creare i richiesti siti Web. Orbene, doveroso suggerire alle parti coinvolte la stipula di un contratto scritto ad hoc che disciplini compiutamente ciò che viene richiesto dal

committente e descriva altrettanto compiutamente il lavoro fornito dallo sviluppatore. Solitamente, si individua la natura del contratto di realizzazione di un sito Web nel contratto d’opera, quando il soggetto che assume l’incarico sia quello del professionista, o del piccolo imprenditore il cui apporto personale sia prevalente rispetto ai mezzi impiegati, ovvero di appalto quando il predetto soggetto abbia, alle sue spalle, una struttura imprenditoriale tale da garantirgli una disponibilità di organizzazione, di mezzi e forza lavoro che manca appunto al singolo professionista (per quanti ancora comunque lo definiscano un contratto atipico). Nel contratto di appalto lo sviluppatore (appaltatore) può impegnarsi a realizzare un vero e proprio sito Web ovvero garantire la costante attività di aggiornamento del sito stesso e ciò anche potendo prevedere controlli e pagamenti in acconto durante lo svolgimento dell’incarico. Nel contratto d’opera deve risultare prevalente l’apporto

personale impiegato dal singolo professionista il quale potrà servirsi dell’assistenza di terzi in via occasionale. Sarà altresì necessario, in tale tipologia contrattuale, evidenziare se si tratti di un contratto d’opera materiale ovvero intellettuale. Nel primo caso, lo sviluppatore deve eseguire le obbligazioni rispettando le condizioni stabilite nel contratto e a regola d’arte, fissando nel predetto contratto, in modo specifico e compiuto, le modalità esecutive dell’opera. Tale tipologia si utilizza quando si pattuisca, a titolo esemplificativo, una mera attività di aggiornamento del sito Web con contenuti forniti dal committente. Invece, nel caso in cui l’opera sia intellettuale, e ciò può avvenire allorquando si concordi tra le parti una vera e propria realizzazione grafica di un sito, con contenuti scelti direttamente dallo sviluppatore ed affidandogli anche la scelta dell’esposizione, l’eventuale responsabilità del professionista potrebbe essere limitata ai casi di dolo o colpa grave configurandosi un’obbligazione di mezzi e non di risultato. Vi voglio ricordare come tra le obbligazioni assunte dalle parti vi possa essere quella stabilita a carico del committente di fornire allo sviluppatore le chiavi di accesso al sito e non modificarle e questi avrà l’obbligo di custodirle e non darle a terzi. La consegna dovrà rispettare i termini concordati e possibilmente coordinati con il pagamento e si potrà garantire un periodo di assistenza giustificata da esigenze tecniche che dovessero sorgere successivamente la consegna del lavoro. Così come potranno già essere concordati servizi di aggiornamento, scadenzandone l’impegno ed il corrispettivo pagamento.

CINEMA TEATRO SAN TIMOTEO

Programma febbraio / marzo 2019 - Via Apelle 1 – Casal Palocco - tel. 0650916710 Sabato 11 maggio ore 15.00 Domenica 12 maggio ore 15.00 SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO Di B. Persichetti, P. Ramsey, R. Rothman con S.Moore, J.Johnson Animazione (117’) Sabato 11 maggio ore 21.15 Domenica 12 maggio ore 17.30-21.15 IL CORRIERE - THE MULE di Clint Eastwood con C. Eastwood, B. Cooper Drammatico (116’) Giovedì 16 maggio ore 21.15 Sabato 18 maggio ore 17.30 IL PRIMO RE di Matteo Rovere con A. Borghi, A. Lapice Storico (127’) Sabato 18 maggio ore 21.15 Domenica 19 maggio ore 17.30-21.15 DOMANI E’ UN ALTRO GIORNO di Simone Spada con V. Mastandrea, M. Giallini Commedia, Drammatico (110’)

Giovedì 23 maggio ore 21.15 Sabato 25 maggio ore 17.30 BLACKkKLANSMAN di Spike Lee con J. David Washington, A. Driver Biografico, Poliziesco (135’) Sabato 25 maggio ore 21.15 Domenica 26 maggio ore 17.30-21.15 THE AVENGERS – END GAME di Anthony e Joe Russo con R. Downey Jr., C. Evans, M. Ruffalo Avventura (181’) Giovedì 30 maggio ore 21.15 Sabato 1 giugno ore 17.30 COLD WAR di Pawel Pawlikowski con T. Kot, A. Kulesza, J. Kulig Drammatico (84’) Sabato 1 giugno ore 21.15 Domenica 2 giugno ore 17.30-21.15 STANLIO E OLLIO di Jon S. Baird con J.C. Reilly, S. Coogan Biografico (98’)

Giovedì 6 giugno ore 21.15 Sabato 8 giugno ore 17.30 SE LA STRADA POTESSE PARLARE di Barry Jenkins con K.Layne, S. James, P. Pascal Drammatico (119’) Sabato 8 giugno ore 15.00 Domenica 9 giugno ore 15.00 DUMBO di Tim Burton con C. Farrell, M. Keaton, D. De Vito Fantastico (112’) Sabato 8 giugno ore 21.15 Domenica 9 giugno ore 17.30-21.15 I FRATELLI SISTERS di Jacques Audiard con J. Phoenix, J- C. Reilly, J. Gyllenhaal Commedia, Western (121’) Giovedì 13 giugno ore 21.15 Sabato 15 giugno ore 17.30 CAFARNAO – CAOS E MIRACOLI di Nadine Labaki con N. Labaki, Z. Alrafeea Drammatico (120’)


Scadenzario Fiscale Anna Maria De Calisti commercialista

Lo Studio De Calisti A.M. saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Maggio 2019.

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A partire dal 2 maggio inizia l’appuntamento con il Mod. 730/2019 ed il Mod. Redditi PF 2019 precompilato, pertanto da questa data sarà possibile modificare ed inviare il Mod. 730/2019 tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate. Si informano i Lettori che Contribuenti e Intermediari avranno tempo fino al 23 luglio 2019 per inviare il Mod. 730 sia precompilato che ordinario, mentre per chi si avvale del datore di lavoro la scadenza è invece fissata per il 8 luglio 2019.

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Si rende noto che entro la scadenza del 10 maggio 2019 sarà possibile inviare il Mod. Redditi PF precompilato.

16

Si rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 16 maggio prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Inoltre, entro il 16 maggio coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile o trimestrale (Gennaio, Febbraio, Marzo 2019), dovranno effettuare il versamento. In riferimento ai Titolari di Partita Iva iscritti nell’albo Artigiani o Commercianti, la scadenza del 16 maggio prevede sia i contributi INPS relativi al 1° trim. 2019 che la Rata INAIL del premio anno 2018 – 2019. (anche per coloro che hanno deciso di rateizzare) Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 16 aprile 2019), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 16 maggio.

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Con la scadenza del 27 maggio coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat.

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Si informano i Lettori della proroga del 31 maggio 2019 in cui imprese e professionisti interessati, devono assolvere all’invio telematico dello Spesometro relativo al quarto trimestre 2018, con i dati delle fatture emesse e ricevute, note di variazione e bollette doganali. Si informano le imprese ed i professionisti interessati che a fronte della Fatturazione Elettronica, dal 01 gennaio 2019 è stato abolito lo Spesometro. Si rammenta ai Lettori che entro il 31 maggio si può presentare:Domanda di definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti. Dichiarazione integrativa relativa allo specifico periodo d’imposta che intende definire ovvero più dichiarazioni. Domanda di definizione per la regolarizzazione delle violazioni formali indicate nel modello F24. Inoltre, si rende noto che entro il 31 maggio scade il termine per la Comunicazione Telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alla liquidazione periodica IVA del 1 Trimestre 2019. Si informano i lettori che lo Studio essendo anche CAF CGN è in grado di fornire ulteriori servizi tra cui: • 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati. • Gestione Badanti e Colf. • Mod. PF SP SC • Successioni. Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione, sia per ogni ulteriore chiarimento che per eventuali prenotazioni riguardo il 730 e il Mod. PF, SP,SC. Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma - 06/52352585 cell. 3333087137 - e-mail: amdec@libero.it

Lo Studio offre servizi di consulenza del lavoro




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