Magazine Caprilli febbraio 2014

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01.VIII

WEB E TRIMESTRALE FREE W

I T S I N O G PROTA EROLESE DEL PIN LUCIANO PROIETTI Il noto pediatra tratta l’alimentazione fisiologica del neonato

CHRISTIAN MILONE

Affermato chef della Trattoria Zappatori e autore del libro “Odio cucinare”

ANDREA CHIAROTTI CAPITANO DELLA NAZIONALE DI SLEDGE HOCKEY E SIMBOLO DELLO SPORT SENZA LIMITI L’APPROCCIO ALLO SPORT DI UN RAGAZZO DISABILE

BOTTIGLIA O RUBINETTO? CHE ACQUA BEVI?

INNOVAZIONE E QUALITÀ IN EDILIZIA

di Fabio Giovannini

di Giovanni Polidoro

di Andrea Ferretti

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A te non rimane che immaginarlo...

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AL RESTO PENSIAMO NOI dalle idee al progetto, i lavori di realizzazione, fino alla consegna dell’elevatore funzionante “chiavi in mano”

Numero Verde uffici

800-29.29.08 w w w. n u v o l i . t o. i t PINEROLO Via F.G. Bona,1 - tel. 0121/20.28.70 - info@nuvoli.to.it 3


Redazione Erica Multicomunicazione Corso Torino, 84 - Pinerolo Tel. 0121 794257 www.studioerica.it - www.caprilli.com Direttore Responsabile Mauro Deidier Articoli Valentina Costantino Grafica Diego Andidero Caprilli.com Supplemento alla testata web Reg.TribunalediPinerolon.05/06del21/11/2006. Progetto grafico e impaginazione: Erica Multicomunicazione. Stampa: CDN Litografica. Questo numero è stato chiuso in tipografia il 13/02/2014 e distribuito gratuitamente presso inserzionisti sponsor, attività commerciali di Pinerolo e cintura e punti di interesse pubblico (ATL,ASL,URP Pinerolo,ecc.). Stampato su carta FSC certificata

COLLABORATORI NUNZIA BRUSA vive a S.Secondo di Pinerolo. Ha insegnato nelle scuole elementari di Rivoli, Torino e Pinerolo. Scrive racconti pubblicati su numerose antologie di premi letterari, si dedica alla saggistica e si è classificata tre volte nei primi posti del concorso "Cesare Pavese" di S. Stefano Belbo (CN). Recentemente ha dato alle stampe il libro "Il fascino dell'antico Egitto" edito da Carta e Penna di Torino.

GIGLIOLA BRAGA è nutrizionista, ha pubblicato sette libri di successo e due applicazioni per iPhone con Sperling e Kupfer. E’ presidente dell’Associazione Italiana Alimenti e Nutrizione. Collabora con diverse aziende come la Enervit e segue l’alimentazione di vari atleti di diverse specialità.

ROSY CERVELLERA è consulente di Prevenzione Primaria Responsabile Salute della Donna A.N.P.P.N. Onlus Italia per la provincia di Torino, è docente di prevenzione primaria alle Università delle Tre Età della provincia di Torino. Cura prevenzionedonna.blogspot.it e www.prevenzioneprimaria.it

ANDREA FERRETTI architetto di Pinerolo, è Consulente Energetico CasaClima, specializzato in consulenza e progettazione di edilizia eco-sostenibile, bioedilizia, efficienza energetica, costruzioni in legno ed edifici Energia Zero NZEB. sponsor ufficiale

GIOVANNI POLIDORO è amministratore unico della società Gruppo Polaris che si propone alle aziende e al mercato come società di servizi integrati per i settori della sicurezza sul lavoro, l’ambiente ed energia.

caprilli web

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FABIO GIOVANNINI è insegnante di educazione fisica, maestro di scherma Federale e CT Della Nazionale Italiana Paralimpica di scherma. E’ specializzato presso la Scuola Centrale dello Sport in "tecnica e pratica degli sport paralimpici”. Nel 2012 fonda il Club Scherma Pinerolo Olimpica Asd.


EDITORIALE

SOMMARIO

TUTTI I GRANDI CAMBIAMENTI CREANO EMOZIONI.

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I PIÙ BEI PARCHI DEL TERRITORIO

di Valentina Costantino

Emozionante. Questa è la parola che mi torna insistentemente in testa mentre penso a come presentare questo primo trimestrale Caprilli.com. Emozionante perché, nonostante il freepress compia ormai sette anni, questo numero può dirsi un nuovo inizio: differente il formato, più pagine, più contenuti e una grafica rinnovata; ma anche perché questo è un progetto creato e costruito da chi ama il territorio e ancora si emoziona a viverlo; infine perché è una scommessa e, come tutte le scommesse, regala adrenalina. Quella stessa adrenalina che, immaginiamo, proverà sulla pelle il nostrano Andrea Chiarotti quando, tra poche settimane, sventolerà in mondovisione il Tricolore alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi Paralimpici di Sochi. Emozionante come un piatto nato dal sorprendente estro di Christian Milone, giovane chef pinerolese che stupisce i critici e i palati in tutto il mondo. Insomma, la nuova mission del progetto Caprilli.com è quella di raccontare di persone che rappresentano il nostro territorio attraverso il loro esempio, il loro lavoro e la loro passione, ma non solo. Parliamo anche di alimentazione, di sport, di autoproduzione con esperti e professionisti di alto livello. Tutti argomenti legati da un filo rosso che potremmo chiamare “vivere bene”, tematiche che ritroviamo nella vita di tutti i giorni, consigli che ci possono aiutare ad attraversare questo complesso momento economico e sociale. Nessun ingrediente miracoloso né facili soluzioni ovviamente, ma spunti ed idee che possono concorrere ad affrontare le sfide quotidiane con un pizzico di ottimismo in più e la consapevolezza di essere parte di un territorio pieno di risorse. Buona lettura!

redazione@caprilli.com

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IL SALE DELLA VITA

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CHIACCHIERE DOLCI DI CARNEVALE

IN QUESTO NUMERO 6 / Innovazione e Qualità in Edilizia

31 / L'approccio allo sport di un ragazzo disabile

8 / Perchè una piscina è vacanza tutti i giorni!

32 / Andrea Chiarotti: il nostro portabandiera olimpico

10 / Bottiglia o rubinetto? Che acqua beviamo? 12 / Christian Milone: tradizione ed interpretazione d'autore 15 / Bacche di goji, elisir di lunga vita 16 / Food blogger: passione o professione? 18 / Il sale della vita 21 / Ricetta: chiacchiere dolci di carnevale

34 / La formazione destinata alle imprese 36 / Dott. Proietti: l'alimentazione fisiologica del neonato 39 / Denti sani e belli… per un sorriso prêt à porter 40 / Cerchiamo un modo diverso di vedere le cose 43 / La lista dei desideri 44 / Scopriamo le orchidee

26 / Vivere di Gusto

46 / Cammini di libertà: con l’arrivo della primavera, alla scoperta dei più bei parchi del territorio

28 / L'importanza del caffè nella "food terapy"

49 / La natura si risveglia: istruzioni per l'uso

29 / Frutta secca: perché non possiamo farne a meno

50 / Autoproduzione: gel per capelli ai semi di lino

24 / I 10 anni del Museo del Gusto di Frossasco

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CASA

INNOVAZIONE E QUALITÀ IN EDILIZIA RISANAMENTO E RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA… LA SFIDA DEL SETTORE di Arch. Andrea Ferretti

Alla fine del mese di gennaio scorso in Trentino Alto Adige, regione più “green” d’Italia secondo l’indice Green Economy 2013, si è svolta la 9° edizione della fiera Klimahouse, kermesse ormai riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale come vero e proprio punto di riferimento per l’innovazione e la qualità in edilizia.

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Oltre 400 aziende espositrici qualificate, 39.000 visitatori (rispetto ai 38.000 del 2013) e vivo interesse da parte del pubblico arrivato da tutta Italia che ha apprezzato le nuove soluzioni e prodotti proposti per le costruzioni del futuro. ut“Innovazione” è stato il tema e filo conduttore di tutto l’evento; dall’esposizione di sistemi e prodotti dedicati all’edilizia energeticamente efficiente e sostenibile, al congresso “Costruire Intelligente” promosso dall’Agenzia CasaClima, alle visite guidate agli edifici modello sempre più diffusi e non solo in provincia di Bolzano. Anche in tutta Italia gli esempi virtuosi sono numerosi come dimostrato dal recente raggiungimento a livello nazionale della certificazione CasaClima numero 5.000. Nel dibattito corrente che riguarda i temi dello sviluppo sostenibile, è ormai sempre più ricorrente il tema del futuro e dell’innovazione nel settore dell’edilizia. E’ infatti chiara la strada da percorrere. Risanamento e riqualificazione dell’immenso patrimonio


edilizio pubblico e privato italiano sotto tutti i punti di vista: architettonico, energetico e di sicurezza. Azioni da intraprendere obbligatoriamente non solo per risollevare intrap il settore dal prolungato periodo di crisi ma anche e soprattutto per le emergenze climatiche e ambientali in atto, il consumo (e molto spesso spreco) di risorse limitate non più sostenibile, la necessità di recuperare iimmobili e ampie urbane degradati, il miglioramento ddel confort abitativo e della qualità di vita, la riduzione ddei costi di manutenzione e gestione… assicurare un visione del futuro più serena e ottimistica e creare convi dizioni socio-economiche più favorevoli. L’interesse verso Klimahouse è comunque da intendersi come un potenziale segnale di trend positivo di crescita e ripresa. Da una parte è stata infatti registrata una consistente presenza di operatori del settore giustamente interessati e coinvolti in un percorso di necessario aggiornamento; dall’altra un’importante presenza di visitatori giunti in fiera per motivi privati il cui 80% ha dichiarato di aver partecipato alla manifestazione perché sta costruendo casa (o ha intenzione di farlo), oppure perché vuole risanare energeticamente la propria abitazione. Fortunatamente, con l’approvazione della Legge di Stabilità, anche il governo centrale ha cercato di fare la sua parte prorogando sino al 31.12.2014 l’attuale regime agevolativo dei bonus fiscali legati agli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici. E’ certo che servi-

IN SINTESI LE NOVITÀ INTRODOTTE NELLA DISCIPLINA DELLE DETRAZIONI FISCALI SONO LE SEGUENTI:

• proroga fino al 31 dicembre 2014 della detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio; • conferma della detrazione pari al 50% sulle spese documentate per l’acquisto di mobili, ove siano legate ad un intervento di recupero edilizio e nel limite di spesa di 10.000 €; • proroga fino al 31 dicembre 2014 della detrazione Irpef/Ires del 65% sulle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica per qualsiasi tipologia di immobile. Detrazione che passerà al 50% per le spese che verranno sostenute nel corso del 2015.

rebbero azioni, strumenti e leve (soprattutto finanziarie e di migliori condizioni per l’accesso al credito) forse più incisivi per dare maggior impulso alla ripresa del settore ma, in mancanza d’altro, è meglio concentrarsi sulle effettive e reali opportunità che possono dare quelli vigenti. Rispetto al regime del 2013 non sono state apportate sensibili modifiche e le detrazioni fiscali che si possono ottenere sull’arco di dieci anni continuano a garantire buoni tempi di rientro di un investimento mirato al miglioramento della prestazione energetica di un’abitazione e al contestuale miglioramento delle condizioni abitative interne. Per approfondimenti e maggiori informazioni: www.agenziacasaclima.it www.piemonte-valledaosta.casaclima-network.info/ Su www.caprilli.com/casa leggi l’articolo completo con i dettagli sulle detrazioni fiscali e sul protocollo CasaClima R.

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CASA

PERCHÈ UNA PISCINA È VACANZA TUTTI I GIORNI! di Tecnosfer Piscine S.r.l

La TECNOSFER PISCINE S.r.l è un’azienda giovane e dinamica composta da personale altamente qualificato e con esperienza ventennale nel settore. Siamo in grado di fornire alla nostra Clientela tutto il supporto necessario per la realizzazione della piscina con ogni livello di personalizzazione. Dal sopralluogo alla progettazione e sino alla completa realizzazione, il nostro personale tecnico segue il Cliente accompagnandolo per mano dall’inizio alla fine del cantiere , alla completa realizzazione del suo “sogno”. Grazie alla nostra “divisione impresa” infatti, siamo in grado di realizzare la Vostra 8

piscina anche con la formula “chiavi in mano”, cioè comprendendo tutte le opere murarie necessarie alla sua costruzione quali lo scavo, il getto del calcestruzzo, il montaggio della struttura, la realizzazione dell’impianto di filtrazione, l’impianto elettrico , il bordo e rivestimento, volendo anche il marciapiede perimetrale, liberandovi da qualunque incombenza relativa all’organizzazione del cantiere. Naturalmente abbiamo un servizio di post-vendita che offre interventi di manutenzione, riparazioni, fornitura di prodotti e accessori, gestione globale della piscina, oppure anche solo qualche piccolo consiglio per mantenere sempre efficiente e bello il Vostro impianto natatorio.


ANCHE L'OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE LA “DIVISIONE IMPRESA” L’Impresa TECNOSFER è sul mercato sin dal 1987. Nella sua esperienza quasi trentennale, pur continuando la sua attività che spazia dai lavori di costruzione strade, scavi e movimento terra, per continuare con pavimentazioni in pietra, autobloccanti nonché lavori di ristrutturazione, oggi affianca la “TECNOSFER PISCINE” nel portare alla propria clientela un prodotto realmente “chiavi in mano”, onnicomprensivo di tutte le opere edili, dallo scavo al getto della platea in calcestruzzo, realizzazione e getto dei muri perimetrali, posa del bordo e realizzazione del marciapiede. Ciò comporta per il cliente finale un indubbio vantaggio: un unico interlocutore dall’inizio alla fine dei lavori, inoltre il nostro personale, seguito direttamente dai nostri tecnici, è addestrato da tempo a questo tipo di lavoro. Non esitate a chiederci un appuntamento per un sopralluogo e un preventivo senza alcun impegno da parte vostra!

Per quanto riguarda i ricambi, si può contare sul nostro ampio magazzino sempre fornito che garantisce efficienza e velocità nelle riparazioni e manutenzioni. TECNOSFER PISCINE offre alla propria Clientela una gamma di vasche idromassaggio (SPA) di ultima generazione, cromoterapia, aromaterapia, ozonoterapia e tanto altro ancora. Siamo a disposizione per qualunque Vostra esigenza attraverso un semplice appuntamento, senza alcun impegno o costo da parte Vostra, dove potremo verificare le migliori condizioni di realizzazione e proporVi un preventivo su misura per realizzare la piscina dei Vostri sogni...

Perchè una piscina... è vacanza tutti i giorni!

Tecnosfer piscine s.r.l Via delle Vigne, 4 10060 Macello (TO)

Ufficio: 0121 340366 Tecnico: 346 6307414 info@tecnosferpiscine.it www.tecnosferpiscine.it 9


ALIMENTAZIONE

BOTTIGLIA O RUBINETTO? CHE ACQUA BEVIAMO? di Giovanni Polidoro | Gruppo POLARIS

Qual è l’acqua migliore? Per quanto riguarda le caratteristiche e la qualità, entrambi i tipi possono avere un’analoga composizione, dipende solo dalla provenienza dell’acqua. L’acqua in bottiglia dal punto di vista normativo è definita acqua minerale naturale ed è un’acqua di origine sotterranea proveniente da sorgenti naturali o pozzi. E’ pura già all’origine sia dal punto di vista chimico che microbiologico. L’acqua di rubinetto è distribuita attraverso gli acquedotti e può provenire sia da sorgenti sotterranee o pozzi che da fonti superficiali come bacini artificiali, laghi o fiumi. Nel primo caso spesso è già potabile all’origine e viene solo leggermente disinfettata per precauzione; nel secondo caso, quando si utilizzano acque superficiali, è necessario effettuare trattamenti di potabilizzazione. Le acque in bottiglia hanno prevalentemente fonti di provenienza montana: per una persona che abita in quelle zone, l’acqua del rubinetto avrà le medesime caratteristiche di leggerezza dell’acqua imbottigliata dalla fonte locale perché avranno provenienza da falde simili; è ovvio invece che la stessa acqua in bottiglia potrà essere più leggera rispetto all’acquedotto di una grande città o territorio. Non è sempre vero che l’acqua in bottiglia sia meglio dell’acqua di rubinetto, è consigliabile leggere sempre l’etichetta confrontando le caratteristiche della fonte scelta con quelle dell’acqua erogata dal proprio acquedotto (si possono richiedere all’ASL di competenza).

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I PRO E CONTRO DELLA BOTTIGLIA E DEL RUBINETTO L’ACQUA DI RUBINETTO • può essere trattata e disinfettata • può avere caratteristiche identiche all’acqua di bottiglia • non ha problemi di cessione di sostanze dai contenitori • ha un basso costo, molto inferiore a quella in bottiglia • ha un basso impatto ambientale in quanto non è distribuita e non trasportata • non ci sono contenitori da smaltire L’ACQUA IN BOTTIGLIA • è pura all’origine, non viene mai trattata • non contiene residui di disinfezione (cloro e derivati) • può avere proprietà utili per la salute ed essendo imbottigliata è possibile scegliere quella più idonea al nostro organismo • può contenere residui provenienti dai contenitori (in particolare quelli in plastica specie se esposti a luce e calore possono dare origine a cessioni di sostanze) • va conservata in modo adeguato per non pregiudicarne la qualità sia da un punto di vista chimico che microbiologico. In particolare occorre fare attenzione alla temperatura di conservazione per evitare cessioni di sostanze dai contenitori (Inoltre: siamo sicuri che durante il trasporto e lo stoccaggio queste misure vengano rispettate?) • ha un elevato impatto ambientale in quando deve essere trasportata (con consumo di carburante, inquinamento ecc.), inoltre i contenitori devono essere smaltiti, la plastica in particolare ma anche il vetro, seppur dopo essere stato riutilizzato più volte. Perché viene utilizzato il cloro? In natura l’acqua, anche quella di sorgente, è sempre stata a rischio di contaminazioni batteriologiche. In epoche passate era comune il diffondersi di epidemie dovute alla scarsa igiene e alla contaminazione dell’acqua. Per questo motivo gli acquedotti moderni utilizzano il cloro per sterilizzarla. La tecnica di sterilizzazione dell’acqua ha garantito la sicurezza a milioni di abitanti in tutto il pianeta ed è stata una delle conquiste civili più alte nella storia.

Leggi tutto l’articolo e scopri come togliere il cloro dall’acqua del rubinetto in modo semplice e veloce sul sito www.caprilli.com/alimentazione


Idee versatili in materie plastiche La plastica è presente nella nostra vita come pochi altri materiali. Versatile, leggera ed economica, si trasforma in qualsiasi oggetto necessario e nella forma più particolare. Visoplast è un’azienda che lavora materie plastiche per arredare gli spazi con creazioni su misura delle necessità della clientela. L’azienda nasce nel 2005 grazie al fondatore che crede nelle potenzialità di questi materiali, nel loro sviluppo e nell’applicazione futura. Le caratteristiche sono la durata abbinata alla leggerezza e la grande versatilità nella creazione di oggetti pratici e colorati. Grazie all’esperienza acquisita nel settore, Visoplast realizza particolari tecnici a disegno, elementi di arredo ed espositori su specifiche del cliente o, in alternativa, propone progetti e soluzioni per l’esecuzione degli stessi. Si occupa di vendita, taglio e lavorazione di plexiglas, policarbonato, delrin, polietilene, polipropilene, pvc, forex, pet, teflon, nylon. Articoli vari in plexiglas su specifiche del cliente - Barre di plexiglas e policarbonato - Elementi di arredo Insegne pubblicitarie - Tubi colati ed estrusi - Articoli tecnici - Box doccia su misura - Espositori in plexiglas Ripari antinfortunistici - Tubi in pvc - Teche per esposizioni e musei - Teche e bacheche per modellismo

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ALIMENTAZIONE

CHRISTIAN MILONE: TRADIZIONE ED INTERPRETAZIONE D’AUTORE di Valentina Costantino

A qualche mese dall’uscita del suo primo libro “Odio cucinare” edito da Mondadori, incontriamo Christian Milone, affermato chef della Trattoria Zappatori, storico locale presente a Pinerolo dal 1890. All’interno del ristorante di famiglia, accanto alla cucina tradizionale, Christian stupisce occhi e palati con la sua raffinata cucina d’autore nella dependance “zen” chiamata Gastronavicella: una continua ricerca delle essenze della natura che sposa innovative forme e sorprendenti abbinamenti.

Nel suo libro ha scritto di essere partito dal “non sapere”. Quanto ha influito il ristorante di famiglia? Sarebbe diventato uno chef comunque? Forse no, ma avrei in ogni caso fatto un mestiere dove esprimere il mio estro. Quello che mi interessa è il processo creativo, ovunque possa applicarlo. Vengo da un mestiere ben diverso, il ciclista, anche in questo campo ho espresso la mia creatività per raggiungere risultati. Nel mondo agonistico non ho seguito una disciplina ferrea, mi piace il concetto di libera interpretazione e di massima responsabilità. Certo, quando sono partito rilevando il ristorante dei miei genitori non avevo idea della crisi che avrebbe colpito il nostro paese… ma sarebbe stato stupido non cogliere l’occasione. Sono stato molto influenzato dall’essere cresciuto in un ristorante: gli odori e i suoni della cucina mi sono entrati dentro ed oggi chiudo il cerchio lavorando qui con mia moglie. Diciamo che ho cercato di “leggere” al meglio il disegno che mi appartiene. Le sue ricette come nascono? La mia formazione personale nasce dal ristorante dei miei genitori, è rimasta una conoscenza subconscia. Per esempio, solo poco tempo fa ho cucinato il mio primo brasato. Ebbene, il risultato è stato identico a quello cucinato per anni da mio padre, senza aver avuto istruzioni. Questa è la conoscenza inconscia che deriva dall’essere cresciuto in cucina. Dopo questo imprinting di base, ho acquisito la parte creativa dal mio maestro Enrico Crippa, per me uno dei tre migliori al mondo (chef del ristorante Piazza Duomo ad Alba, tre Stelle Michelin n.d.r.). Presa la decisione di rilevare il ristorante di mio padre, stilai una top 20 dei migliori ristoranti in cui avevo mangiato. Chiesi agli chef di poter fare uno stage presso le loro cucine. Ebbene, fu

Christian Milone, classe ’79, dal febbraio 2006 è chef e proprietario della Trattoria Zappatori a Pinerolo. Collabora con marchi internazionali con consulenze, miglioramento o creazione di nuovi prodotti o ricette. La Trattoria Zappatori è stata segnalata da Guide l’Espresso, Touring Club Cucina d’Autore, Guida del Gambero Rosso. Premiato come Ristorante Foodies dell'anno dalla Guida Foodies 2014 del Gambero Rosso, come Il Ristorante Radioso 2014 dalla guida Critica e Golosa di Paolo Massobrio e vincitore a novembre 2013 del Concorso Acqua di Chef indetto da Ferrarelle nella categoria Chef. Nominato nel 2013 Ambasciatore Mondiale del Tartufo Bianco di Alba. In finale a molti concorsi internazionali, vanta varie esperienze televisive in Italia e all’estero. A novembre 2013 è uscito il primo libro edito da Mondadori “ Odio Cucinare”. “Chef talent of the Year” per i Jre Italia 2013.

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proprio Crippa, il più alto nella mia classifica, l’unico che mi accolse. All’epoca non aveva ancora le tre stelle Michelin di oggi, ma era già il migliore. Ha visto lungo quindi… L’avevo capito… lui dava molto, non era ancora sottoo pressione come oggi. Io lavoravo al mio ristorante e durante le ferie imparavo nella sua cucina, niente vacanze per quattro anni. La prima volta abbiamo pulito insieme erbette e germogli per tre giorni poi mi ha aperto i suoi quaderni delle ricette. Lei ha viaggiato molto prima di gestire il ristorante a Pinerolo. Le viene mai voglia di lavorare altrove? Sì, certamente, ed è quello che sto facendo, infatti è in corso un progetto per aprire un ristorante di tapas piemontesi negli Emirati Arabi. Questo è il brutto e il bello di essere uno chef 2.0: è faticoso ma si possono fare più cose contemporaneamente. Per fortuna e purtroppo però, mi sento davvero molto pinerolese! Amo questo territorio ma soffro perché lo vedo pieno di risorse, ma vittima di amministrazioni sbagliate e troppa burocrazia. Personalmente, tengo molto a creare per il territorio e non per il mio orticello, ci metto la faccia anche a volte contro il giudizio dei colleghi. In questo sono molto piemontese vecchio stile: non amo i comizi, preferisco agire. Con il mio lavoro sto portando il pinerolese in tutto il mondo: nel 2013 ho viaggiato in tutta Europa e fino a Hong Kong e Macao. Il 2014 mi porterà in California, Messico, Emirati Arabi, Stoccolma e New York. Ho registrato una puntata della nuova serie di Masterchef mostrando a milioni di telespettatori le bellezze di Pinerolo. Per settembre sto organizzando un congresso di cucina proprio qui a Pinerolo. Saranno tre giorni con cene di gala, lezioni e show cooking. Stiamo facendo anche dei lavori all’interno del ristorante: abbiamo modificato la cucina in modo che il menù d’autore si possa gustare anche nella sala tradizionale, perché, in fondo, la Gastronavicella non è un luogo bensì un concetto…

Piatti a regola d'arte non solo gusti ricercati e combinazioni insolite ma vere e proprie opere d'arte curate in ogni minimo dettaglio

“QUELLO CHE MI INTERESSA È IL PROCESSO CREATIVO, OVUNQUE POSSA APPLICARLO”

Ritiene quindi che il suo territorio abbia molte potenzialità? Altroché! Abbiamo eccellenze di formaggi e vini pro-

dotti sui ripidi pendii della valle che viaggiano in tutto il mondo… Ma spesso siano troppo distratti per accorgercene. “Nessuno è profeta in patria” purtroppo è un proverbio veritiero.

Come possiamo definire la cucina che sperimenta nella Gastronavicella? La definirei semplicemente cucina d’autore, cioè la mia cucina. Servo direttamente io i piatti: se non sono in ristorante allora la Gastronavicella è chiusa. Quando si presenta un vegetariano? Beh, mi invita a nozze! Gran parte della mia cucina è vegetariana. Parafrasando il titolo del libro, esiste un cliente per cui davvero a volte “odia” cucinare? Si, esiste. E’ colui che si lamenta, che pretende di trovare al ristorante le abitudini che ha lasciato a casa, che non ama sperimentare e che parte con un preconcetto. Bisogna uscire a cena con il proposito di sedersi a tavola e fidarsi del professionista dietro ai fornelli. L’obbiettivo è godersi il proprio tempo a tavola, non “acquistare” lo chef. Lo scorso anno sono stato in Cina per registrare due puntate del programma tv Greatest Chef. Ho mangiato i piatti della cucina tradizionale di Pechino, cose davvero incredibili, ma ho scoperto ed apprezzato le differenze. 13


La vostra attività stelle merita

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Una tipica piantagione di goji - fonte: gojitalia.com

ALIMENTAZIONE

BACCHE DI GOJI, ELISIR DI LUNGA VITA di Valentina Costantino

Quale sia l’ingrediente segreto del famoso elisir di lunga vita, resta un mistero. Le bacche di goji però, potrebbero essere una probabile risposta. Questi piccoli frutti ultimamente fanno parlare di loro un po’ ovunque, dalle erboristerie alle riviste dedicate al benessere; d’altronde, le loro eccezionali caratteristiche sono confermate da molti studi scientifici ma, ancor prima, dalla loro storia. Provenienti dagli altipiani della Mongolia, dalle valli ai piedi dell’Himalaya in Tibet e in Cina attorno ai 1500 metri di altitudine, le bacche di Goji sono state battezzate nell’antichità con il nome “frutto della longevità”. Oggi vengono coltivate un po’ in tutto il mondo. La pianta delle bacche di goji (scientificamente: Lycium barbarum e Lycium chinense) fa parte della famiglia delle solanaceae (come il pomodoro, la patata, la melanzana, il tabacco, il peperone, ecc.) ed è formata da un arbusto perenne deciduo alto oltre due metri. I frutti, le cosiddette bacche, sono di diverse varietà di rosso e hanno un gusto dolciastro simile ad altri frutti di bosco. La raccolta avviene tra luglio ed ottobre ed è un’operazione molto delicata poiché non bisogna toccare le bacche con le mani.

PERCHE’ FANNO COSI’ BENE? Rinforzano il sistema immunitario grazie ai polisaccaridi, alla vitamine C, A,E e al betacarotene. - I carotenoidi portano beneficio alla vista, proteggono la retina dagli effetti negativi dei raggi UV ed aiutano in caso di cataratta. - Le bacche di goji hanno un bassissimo indice glicemico, i loro principi nutritivi favoriscono l’equilibrio della glicemia quindi sono ottime in caso di diabete. - Donano un senso di sazietà e contrastano l’accumulo di grasso, adatte per chi sta seguendo una dieta. - Le vitamine C ed E proteggono il corpo dai radicali liberi, rame, ferro, fosforo manganese, potassio e magnesio mantengono l’energia e la potenza muscolare. Sono un ottimo anti ossidante anti invecchiamento, ancora più del lampone nero e del cioccolato fondente. - Disintossicano e purificano il fegato. - Danno energia e benessere nei periodi di affaticamento, stress, in gravidanza o menopausa. COME ASSUMERLE Nelle terre di origine le bacche di goji si consumano fresche di raccolta, mentre da noi arrivano essiccate oppure sottoforma di succhi di frutta, yogurt, tè, marmellate. Si possono aggiungere a macedonia, riso, insalate, yogurt. Ne è sconsigliato il consumo a coloro che soffrono di allergia al pomodoro.

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ALIMENTAZIONE

FOOD BLOGGER: PASSIONE E PROFESSIONE? di Valentina Costantino

Al bando vecchi quaderni sgualciti, fogli sparsi e pagine ritagliate dai giornali. Il ricettario del secondo millennio è online, organizzato in categorie e tag, con le ricette più popolari in primo piano. E se la nonna ci ha tramandato i suoi preziosi appunti, anche quelli possono diventare pixel e byte. Blog, trasmissioni tv, libri… sembra davvero che la cucina sia uno dei settori che subisce meno la crisi. Nel mondo del World Wide Web la parola food blogger è uno dei neologismi più usati: solo in Italia si contano decine di migliaia di siti dedicati a cibo e ricette. Quella che nasce come una passione, può diventare per davvero un impegno importante e qualcosa di simile ad una professione. Abbiamo incontrato Erika Scarafia, pinerolese, food blogger sul sito lamiacucinasemplice.wordpress.com. Ciao Erika, come sei diventata food blogger? E’ arrivato un momento della mia vita in cui ho avuto la necessità di lasciare il lavoro e dedicarmi a marito e figli. Per quanto appagante però, ho capito che non poteva bastarmi. Avevo bisogno di una valvola di sfogo, di coltivare una passione. Fin da bambina ho amato cucinare così, avendo un pò più di tempo disponibile, ho pensato di raccogliere le mie migliori ricette, ma anche le sperimentazioni, in un blog. Quello che all’inizio era un semplice “raccoglitore” virtuale di ricette, in breve tempo è diventato un vero, piccolo mondo.

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Ogni quanto aggiorni il blog? Inserisco nuove ricette 1-2 volte alla settimana. La costanza è un’aspetto fondamentale per fidelizzare i visitatori. E’ un lavoro notevole in quanto ogni ricetta viene fotografata in tutti i suoi passaggi per agevolare chi la seguirà. Hai un buon riscontro di pubblico? Sì, è nato un bel gruppo di appassionati che interagiscono con il blog, posso contare varie centinaia di visite ogni giorno. Ho conosciuto altri food blogger con cui ci si scambia ricette ed impressioni. Pensi che l’attività di foodblogger possa un giorno essere redditizia? Si, per molti foodblogger è già così. Nel mio piccolo ho già stipulato una partnership con il proprietario di una macelleria di Pinerolo, una specie di scambio servizi. Lui fornisce la carne con la quale io preparo le mie ricette ed io pubblicizzo il negozio all’interno del mio blog. Probabilmente altre collaborazioni di questo genere potrebbero far sì che il sito risulti redditizio. Ci sono poi molte aziende alimentari disposte ad omaggiare i propri prodotti ad un food blogger che li utilizzerà all’interno delle proprie ricette pubblicizzandoli. Quante ricette conta il tuo blog? Al momento ho pubblicato circa 150 ricette.


Tutti i giorni dalle 18.30 aperitivo della casa! un buon bicchier di bianco o rosso e tanti ti deliziosi stuzzichini

1 MARZO ” H. 16.00 “MARSALA DAYla con dolci siciliani, arsa degustazione m Salvatore Vullo presentazione di

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ALIMENTAZIONE

IL SALE DELLA VITA di Dott.ssa Gigliola Braga

È un additivo utilizzato per conservare gli alimenti e viene normalmente usato in cucina per modificare il gusto di un piatto. Il sodio presente nel sale è un elemento essenziale per l'organismo perché regola gli scambi vitali e partecipa alla trasmissione dell'impulso nervoso. La sua carenza porta a crampi, scarsa lucidità mentale, inappetenza. Tuttavia oggi il rischio è la sua eccessiva presenza nell'alimentazione perché si trova in molti alimenti confezionati e nelle conserve, negli insaccati, in patatine e snack non dolci, nei formaggi, ecc. Assunto in eccesso fa male poiché predispone all'ipertensione e all'osteoporosi. Il sale richiama infatti acqua causando degli edemi e aumentando la pressione minima e massima con un meccanismo poco chiaro. L'organismo sano è in grado di eliminare

IL SALE ROSSO HAWAIANO Il sale marino rosso Alaea proviene dalle acque delle Hawaii ricche di argilla di origine vulcanica. Molto utilizzato nella cucina locale, il sale rosso dona alle pietanze un vivace gusto leggermente ferroso. Perfetto su carne e pesce alla griglia.

il sodio inutile ma ciò comporta la perdita di calcio e abitua il palato a sapori alterati che possono protrarsi per tutta la vita, aumentando il rischio per la salute. Per limitarne l'uso, oltre a ridurre il consumo degli alimenti lavorati che ne contengono molto, si può parzialmente sostituire con erbe aromatiche, spezie, limone, ecc. Il suo uso è soprattutto un'abitudine che può essere educata: sono sufficienti un paio di settimane per apprezzare maggiormente i cibi poco salati rispetto agli altri che si consumavano abitualmente, i quali vengono ben presto percepiti come troppo salati.

Il sale iodato è un normale sale da cucina a cui è stato aggiunto lo iodio, elemento essenziale per la regolazione del metabolismo basale. Lo iodio non è sintetizzato dall'organismo e la sua carenza comporta gravi conseguenze sullo sviluppo mentale e fisico del bambino. Pertanto il sale iodato è preferibile al normale, specialmente se si vive in zone montane dove è dimostrata una maggiore carenza di iodio e se si utilizzano pochi alimenti che maggiormente lo contengono: pesce, uova, latte, carne. Va usato a crudo o aggiunto a fine cottura. L'importanza dello iodio richiama l'attenzione a un comportamento in cucina e a tavola consapevole ed equilibrato in cui bisogna evitare gli eccessi: non si deve esagerare ma neppure abolire, specialmente d'estate quando la sudorazione può far perdere molti minerali, e durante gli stati febbrili, la

IL SALE GRIGIO DI BRETAGNA Famoso sale grigio non raffinato, è prodotto in labirinti fatti di argilla lungo le coste dell’Atlantico. Molto ricco di magnesio, ha meno sodio del sale tradizionale ed è ideale per chi soffre di pressione alta. Eccellente utilizzato sulle verdure.

IL SALE ROSA DELL’HIMALAYA Il famoso sale dell’Himalaya è tra i più pregiati del mondo. Si tratta di una formazione cristallina con più di 250 milioni di anni, un sale non raffinato dal gusto delicato, ricco di 84 sali minerali purissimi. Facilmente assimilabile e digeribile.

NON CHIAMATELO SOLO SALE / QUANTI NE ESISTONO? 18


diarrea, ecc. In questi casi il ripristino dell'acqua è importante e non bisogna sottovalutare il necessario apporto di sodio per non diluire eccessivamente la sua concentrazione nel sangue e incorrere in ipotensione e altre manifestazioni più o meno gravi per i livelli del minerale. Quindi è sconsigliata l'acqua iposodica. E' opportuno evitare di conservare il sale iodato oltre i sei mesi perché lo iodio tende a disperdersi, soprattutto se gli ambienti sono caldi e umidi.

Il sale marino integrale non subisce la raffinazione chimica del comune sale da cucina conservando intatta la ricchezza di molti minerali oltre al sodio: calcio, ferro, rame, fluoro, iodio, magnesio, potassio, manganese, zinco in quantitativi diversi a seconda del luogo di provenienza. La mancata raffinazione mantiene anche minerali poco graditi come arsenico, piombo, mercurio presenti comunque in quantitativi estremamente esigui. Contiene meno sodio del sale raffinato, non contiene gli additivi finalizzati a contrastare l'effetto igroscopico e quindi può apparire umido e grumoso. Il suo colore può variare dal bianco al grigio ed essere ancora diverso in base alla provenienza geografica e alla lavorazione. Sala leggermente di più, quindi consente una sensibile riduzione dei quantitativi. Gli estimatori del sale marino integrale lo apprezzano inoltre per la sua genuinità in quanto gli elementi nutrizionali presenti si trovano in uno spontaneo equilibrio sinergico da cui l'organismo può trarre beneficio. La raffinazione invece interviene sulla sua composizione dapprima snaturandolo completamente, poi ricostruendolo ma dopo averlo privato di tutti gli importanti oligoelementi tranne il cloruro di sodio e lo iodio aggiunto.

IL SALE NERO DI CIPRO Dall’isola di Cipro nasce questo sale arricchito di carbone attivo derivato dalle cortecce di tiglio, salice e betulla. Utile nella cura di problemi intestinali e intossicazioni, è utilizzato anche come decorazione. Ottimo utilizzato per condire pesce e zuppe.

IL SALE INDIANO KALA NAMAK Un sale fossile molto particolare, morbido e soffice, che presenta tutte le sfumature del colore viola. Estratto nelle miniere dell’India Centrale, è ricco di zolfo che gli dona un gusto deciso.

SALE BLU DI PERSIA Sale pregiato e dal caratteristico gusto speziato, il sale blu di Persia proviene dalle millenarie miniere iraniane. È la silvinite il minerale che gli dona il tipico colore blu. È ricco di potassio e cloro e viene utilizzato in cucina anche come decorazione dei piatti.

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erdì al vesnpeciali! serate

...immersa nel verde delle colline di Bricherasio

Il gusto del vero sapore Scoprire o riscoprire. Riconoscere e ricordare. L’approccio alla cucina naturale fatta con prodotti genuini “come una volta” non è solamente uno slogan. È un affidarsi alla propria memoria, alla storia e alle tradizioni famigliari, è godere di quelle sensazioni troppo spesso accantonate che ci riportano a epoche in cui la cucina era affare quotidiano, in cui i fornelli erano accesi tutto il giorno poiché cucinare era lentezza e accuratezza, i gesti sapienti e tramandati con amore. Non una moda passeggera quindi, ma una presa di coscienza, una necessità di non perdere e, quindi, di non perdersi. Ecco da dove nasce la nostra passione per la cucina naturale che condividiamo con voi.

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RICETTA

CHIACCHIERE DOLCI DI CARNEVALE

Impegno

“UN DOLCE SEMPLICE CHE PIACERÀ A GRANDI E PICCINI”

Persone 10

Tempo 1h 30' Vino Plavas moscato D'Asti Michele Chiarlo 2012 (sugg. da Luca Coucourde - sommelier)

300 g 50 g 3 1 pizzico 1/2 bustina q.b. 25 ml

Vuoi partecipare con le tue ricette? Vai su www.caprilli. com/ricette oppure inviaci una mail a redazione@caprilli.com

farina burro uova sale lievito per dolci marmellata di albicocca sambuca o liquore olio per friggere zucchero a velo zucchero semolato

Impastate insieme su un tagliere di legno la farina, le uova, il burro aggiungendo a filo la sambuca (o un liquore equivalente) Stendete la pasta con il mattarello con la macchinetta in una sfoglia sottile: deve essere semi trasparente. Create delle strisce di pasta e posizionate al centro la marmellata del ripieno. Ripiegate la pasta e fatela aderire con una leggera pressione sui tre lati facendo attenzione a non far fuoriuscire la confettura. Tagliate con una rotella o con un coltello formando dei quadrotti. Friggete in abbondante olio bollente per pochi minuti fino a che le chiacchiere saranno gonfie e croccanti, scolatele con una schiumarola e fatele riposare su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso. Servite su un piatto da portata cospargendo le chiacchiere con zucchero a velo o semolato e zuccherini colorati.

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IL LOUNGEBAR A PINEROLO È PLAN B!

“Se non c’è musica non c’è vita!”: questo il motto di Oscar, il gestore di Plan b nuovo pianobar di Pinerolo - che ben riassume quella che è stata la sua vita. Dalla consolle delle discoteche di tutta Italia fino a Radio 105, passando per un disco di successo con 500 mila copie vendute (Secchi Presents Oscar – Children Voyage) fino ad arrivare alla nuova scommessa di Plan b, condivisa con la sorella Tiziana. Plan b è un locale nuovo per la città, elegante ma soprattutto versatile.

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Aperto sin da mattino per la colazione, propone pranzi di lavoro con gastronomia fresca tutti i giorni; ma è a partire dalle 18 che tira fuori la sua vera anima. All’elegante pianoforte a coda, durante la settimana, giovani pianisti locali si alternano a maestri professionisti: Paolo Mosele, apprezzato compositore di numerosi brani per la RAI e membro delle Voci di corridoio e Bruno Trucco, con 40 anni di esperienza nei piano bar. Il venerdì Plan b propone serate a tema mentre il sabato è la serata d’eccezione per piacevoli momenti di relax durante l’aperitivo o per un tranquillo dopo cena con la musica di Dj Oscar.

TEL. 370.3249550

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ALIMENTAZIONE

10 ANNI DI GUSTO! 28 MARZO 2014: IL MUSEO DEL GUSTO DI FROSSASCO COMPIE 10 ANNI!

Il Museo del Gusto® è unico in Italia, il solo dedicato alla scoperta del cibo, dell’alimento e dei suoi ingredienti, attraverso l’uso dei sensi e in particolare del gusto; proprio per mantenere questa sua unicità, il Museo del Gusto® è un marchio registrato, in Italia e all’estero, sin dalla sua creazione.

Nato nel 2004 e riconosciuto dalla Regione Piemonte, la sede del Museo si trova nel centro storico di Frossasco. Insieme alla Scuola di Cucina, situata nello stesso edificio, costituisce il Centro di Valorizzazione del Prodotto Tipico denominato “Argal”. Il Museo è gestito dall’Associazione Amici del Gusto. La mission del Museo è di tipo educativo – didattico e si riassume nel trasmettere alla collettività il valore, la storia, la tradizione di un alimento e in particolare la sua “palatabilità”, ossia la capacità di capire cosa lo rende gradevole o sgradevole al gusto imparando a riconoscere i sapori che lo caratterizzano. L’allestimento museale propone al visitatore un viaggio ideale nella storia dell’alimentazione dalla preistoria ai giorni nostri, con suggestioni attraverso la cucina tradizionale in parallelo a quella contemporanea, itinerari alla conoscenza dei vari alimenti con informazioni sui cibi del mondo, le diete, ma anche postazioni sensoriali e multimediali dedicate ai cinque sensi, il “Gioco delle calorie”, l’orto-frutteto didattico e sezioni dedicate al gusto che si ritrovano nell’arte, nella musica, nel cinema, nella pubblicità. Tra le più importanti attività del Museo del Gusto® troviamo i laboratori didattici per le scuole. Numerosissime sono le visite guidate, dalle materne alle superiori, fino a stage universitari. L’attività prosegue nella Scuola di Cucina, dove si svolgono principalmente corsi di formazione professionale gestiti dall’Agenzia formativa C.F.I.Q. di Pinerolo, corsi di cucina amatoriali, corsi di degustazione vini e oli, corsi serali e per professionisti, numerosi corsi a tema. In varie occasioni hanno mostrato la loro abilità chef di varie nazioni europee, oltre che statunitensi, brasiliani, tailandesi, giapponesi, coreani, con collegamenti e conoscenze di aziende produttrici, diventando così i più accreditati e stimati testimoni della creatività italiana all’estero e testimonial dell’”Eccellenza” dei prodotti italiani. Dal 2012 il Museo è anche sede della Scuola Italiana di Qualità e Sicurezza nell’Alimentazione, che gestisce progetti e organizza corsi, convegni e seminari principalmente rivolti ad aziende ed operatori del settore agroalimentare.

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anni di gusto! PER CELEBRARE I 10 ANNI DEL MUSEO DEL GUSTO SONO IN PROGRAMMA EVENTI ED INIZIATIVE DURANTE TUTTO IL 2014

www.museodelgusto.it

Il Museo del Gusto® realizza inoltre progetti, mostre, convegni nazionali e internazionali, serate tematiche, manifestazioni e incontri sia all’interno della struttura, sia direttamente sul territorio. Il Museo ha infatti instaurato un’estesa rete di relazioni con produttori, ristoratori, enti ed associazioni, diventando sempre più un punto di riferimento per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti del territorio e la cultura enogastronomica. Il know-how acquisito negli anni ha consolidato un network di contatti da cui sono emerse numerose richieste di collaborazione per la realizzazione di strutture museali nelle varie regioni italiane al fine di valorizzare e promuovere, con una rete di “Musei del Gusto Regionali”, le culture enogastronomiche locali. Tra le sedi già realizzate: Museo del Gusto Sicilia a Valderice, Museo del Gusto Calabria a Cosenza e si sta concludendo il Museo del Gusto Lombardia in Franciacorta. La struttura e le attività sono sostenute dal Comune di Frossasco, la Provincia di Torino, la Regione Piemonte, la Camera di commercio di Torino e da sponsor privati: Albergian, Confcooperative Torino, CSI Piemonte, Eutourist, Galup, La Prealpina, Panmonviso, Pezzana, Raspini, Saclà, Sparea, Tapporosso, Uova Fantolino. Il museo accoglie al suo interno e in ampi cortili, manifestazioni, convegni, momenti aziendali e conviviali, oltre che degustazioni e le strutture sono fruibili anche da privati. Importante e considerevole è infatti la produzione del Museo di mostre itineranti, documentazione fotografica, video ricette e pubblicazioni con una biblioteca scientifica specializzata anche con riviste di settore.

marzo 2014 I MUSEI DEL GUSTO REGIONALI: INCONTRI E PRESENTAZIONI 11-13 aprile 2014 (Pinerolo) VIVERE DI GUSTO aprile 2014 INCONTRO CON I CIBI DEL MONDO da aprile 2014 MELTING FOOD - CONFRONTO DI CIBI E CULTURE 10-11 maggio 2014 "GUSTI E SAPORI" - PALARED giugno 2014 “LA QUINOA …DAL PERÙ AL MONDO!” agosto e dicembre 2014 “GUSTO IN QUOTA! A SESTRIERE E SULLE MONTAGNE OLIMPICHE” luglio 2014 "IL GUSTO DEL PAESAGGIO!” settembre 2014 (Pinerolo) ARTIGIANATO PINEROLESE ottobre 2014 FUNGO D’ORO E CITTÀ DEL FUNGO 23-27 ottobre 2014 SALONE DEL GUSTO

Zuppa barbetta - fonte: gastronomiamediterranea.com

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partner ufficiale

un anno di eventi sul vivere bene

mangiare bene per vivere bene

Pinerolo 11|13 aprile piazza Volontari della LibertĂ (fronte Cavallerizza Caprilli)

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Vivere di Gusto l’evento dedicato alla CULTURA DEL CIBO per la prima volta A Pinerolo Un evento sul cibo dedicato a tutti coloro che vogliono “Mangiare bene per vivere bene”. La manifestazione si terrà in Piazza Volontari della Libertà, davanti alla Cavallerizza Caprilli, una zona storicamente importante della città di Pinerolo. Un luogo dove riscoprire, attraverso l’enogastronomia e il turismo consapevole, la storia e la cultura del nostro territorio.

Vivere di Gusto: assaggiare, mangiare e stupirsi attraverso le gioie del palato e dello stare insieme. Vendita prodotti enogastronomici locali e di varie regioni italiane e a kilometro zero Piatti tipici piemontesi e italiani cucinati secondo le più classiche tradizioni, street food Intrattenimenti e eventi culturali a tema

Nella piazza sarà allestita una struttura coperta e riscaldata, con oltre 200 posti, per poter consumare seduti i piatti scelti. Per info: ERICA multicomunicazione 0121 794257

INGRESSO LIBERO venerdì 11 | 17.00-24.00 - sabato 12 | 10.00 - 24,00 domenica 13 |10,00 - 23,00

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ALIMENTAZIONE

L’IMPORTANZA DEL CAFFE’ NELLA “FOOD TERAPY“ di Nunzia Brusa

Spesso il nostro benessere psicofisico è messo a dura prova dalla quotidianità. Le relazioni interpersonali, il lavoro, lo stress ci fanno accumulare energie negative e, se non riusciamo a smaltirle, ci procurano tutta una serie di disturbi psicosomatici. La tazzina di caffè è un efficace antidoto ai malesseri più svariati. Si rivela un valido aiuto nelle difficoltà digestive perché riduce la sonnolenza post prandiale e stimola la secrezione gastrica. Da esperimenti condotti all’università di Haward risulta che un buon caffè forte, dopo circa un’ora e mezza dall’assunzione, fa lievitare in modo considerevole le endorfine nel sangue. Nel cuore viene così iniettata un’ overdose di ottimismo che migliora l’umore. Bere un caffè riduce la stanchezza e dà sollievo all’emicrania provocando una specie di effetto analgesico con la leggera costrizione dei vasi cerebrali. La caffeina agisce da stimolo anche sulle cellule cerebrali e migliora la capacità di concentrarsi: una situazio-

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ne ottimale per affrontare una riunione di lavoro impegnativa. I benefici della tazzina sono assicurati quando è necessario trascorrere la notte in piena forma o se si è a dieta. In quest’ultimo caso, se alla bevanda non si aggiungono latte o zucchero, l’apporto all’organismo è di sole due calorie e viene attutito lo stimolo della fame. Di recente, per favorire il recupero della forma fisica del proprio corpo, sono nati dei trattamenti anti ossidanti e antistress che si avvalgono delle proprietà dei chicchi. Sono veri elisir di bellezza, soprattutto femminile, perché sfruttano a fondo l’azione della caffeina; per loro è stato coniato il neologismo “coffeeling". Se si aggiunge che l’olfatto viene stimolato dall’aroma del caffè, in queste terapie innovative, l’efficacia si coniuga perfettamente con il piacere. In una prima fase la pelle “a buccia d’arancia“ viene combattuta con la caffeina favorendo il drenaggio dei liquidi in eccesso. Poi la pelle viene esfoliata con uno “scrub“ ai chicchi di caffè e sali del Mar Morto, importante per eliminare le cellule epiteliali secche; in seguito si effettua il massaggio su glutei, cosce e gambe con una crema alla caffeina, fino al completo assorbimento. Il caffè svolge inoltre un’importante funzione antiossidante grazie ai flavonoidi che contiene: questi polifenoli proteggono l’organismo dall’aggressione dei radicali liberi, sovente prodotti in eccesso, e li neutralizzano. L’inquinamento, l’esposizione prolungata ai raggi solari, un’alimentazione sregolata, il fumo di sigaretta, contribuiscono al prematuro deterioramento delle cellule accelerando il processo d’invecchiamento e facendo peggiorare le malattie cardiovascolari e neoplastiche. E allora viva Il caffè, importante ingrediente della “food terapy“ che, secondo le teorie più recenti, sembra essere diventata l’ultima frontiera per riacquistare il wellness.

MOKA

NAPOLETANA

IBRIK

In Italia la caffettiera moka rappresenta il metodo più collaudato. Si mette l’acqua nella caldaietta e si riempie il filtro di polvere di caffè che va messa rasa, non compressa. Quando inizia l’ebollizione si abbassa la fiamma per permettere all’acqua di estrarre tutte le sostanze aromatiche. La moka non va mai lavata col detersivo. Se è rimasta a lungo inutilizzata si fa bollire solamente l’acqua con un cucchiaino di sale grosso.

Un’altra usanza italiana per preparare il caffè è “alla napoletana“. In questo caso la caffettiera si compone di un cilindro nel quale bolle l’acqua che, a sua volta, contiene un filtro a vite pieno di polvere di caffè e di un bricco col beccuccio. Raggiunta l’ebollizione si toglie la macchinetta dal fuoco e la si rovescia. Avvertenza: il caffè non deve mai bollire! Si può riscaldare nel forno a microonde, già nella tazzina o a bagnomaria.

In Turchia, Grecia e Medio Oriente il caffè si prepara con l’ibrik, un piccolo recipiente dotato di manico, di ottone o di rame, con l’imboccatura stretta. Si fa bollire l’acqua zuccherata nel contenitore e lo si toglie dal fuoco, aggiungendovi il caffè macinato finissimo. Si continua la bollitura finchè il liquido diventa schiumoso: a questo punto si toglie dal fuoco e si mescola. L’operazione va ripetuta due o tre volte finchè la schiuma sparisce.

AMERICANA

Il caffè all’americana è molto adatto per la colazione e si gusta in tazzoni. L’acqua bollente viene versata sul filtro di carta contenente la polvere di caffè, sistemato in un cono di porcellana o di plastica. Si ottiene un caffè lungo, limpido, dal sapore delicato.

IN QUANTI MODI SI PUÒ BERE IL CAFFÈ?


ALIMENTAZIONE

FRUTTA SECCA: PERCHÉ NON POSSIAMO FARNE A MENO di Valentina Costantino

“Una dieta che contempli l'assunzione regolare di una modesta quantità di noci, noccioline, mandorle e altra frutta oleosa sarebbe in grado di abbassare fino al 20 per cento i tassi di mortalità per qualsiasi causa” Questo è ciò che afferma uno studio realizzato da ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute di Boston. Vale quindi la pena conoscere e imparare a consumare frutta secca quotidianamente. La cosiddetta frutta secca si divide in frutta a guscio, detta anche oleosa (mandorle, nocciole, noci, pistacchi, ecc.) e frutta essiccata (prugne, fichi, datteri, albicocche, ecc.). Con proporzioni differenti, tutta la frutta secca è molto ricca di vitamine B, E, ferro, magnesio, potassio, fosforo e proteine, caratteristica che la rende assolutamente indispensabile per coloro che seguono una dieta vegetariana o vegana ma anche per tutti coloro che desiderano nutrire correttamente il proprio corpo. I grassi insaturi Omega 3 e Omega 6 presenti nella frutta a guscio, a differenza dei grassi saturi di carne e latticini, contribuiscono ad abbassare il colesterolo e il rischio di cardiopatie.

La frutta secca deve essere consumata giornalmente in piccole dosi poiché altamente calorica: la si può sgranocchiare in ufficio, è consigliato portarla con se durante l’attività sportiva, in cucina arricchisce insalate, dolci, pane e frullati. Ciò che permette la lunga conservazione della frutta secca (o essiccata) è la mancanza di acqua al suo interno: è importante però mantenerla in un ambiente fresco e secco per evitare il formarsi di muffe che possono essere anche molto velenose. Energia, gusto e salute quindi. La natura ha messo tutta la sua saggezza nella frutta secca: sta a noi conoscerla ed approfittarne! Curiosità: lo sapevate che le arachidi non sono frutta secca ma dei legumi? Il guscio è l’equivalente del baccello dei piselli.


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SPORT

L’APPROCCIO ALLO SPORT DI UN RAGAZZO DISABILE di Fabio Giovannini

Per affrontare il discorso relativo all'approccio del disabile allo sport credo sia necessario chiarire il concetto di disabile o meglio, diversamente abile, senza retorica. Il concetto di norma ci spiega cosa è statisticamente più frequente, normale, appunto. Non è offensivo definire certe situazioni o certe fisicità non normali, del resto la norma non è un concetto statico: cosa è normale qui non lo è in Africa, parlando di usi e costumi; cosa è normale (di moda, altro elemento statistico: la moda altro non è che il dato più frequente in una analisi statistica) nell'abbigliamento oggi non lo sarà domani e non lo era venti anni fa... Inoltre, chiarito che il disabile è oggettivamente svantaggiato, ma che per questo non va certo penalizzato né tantomeno emarginato, anche perché da uno svantaggio può sviluppare (vicariare) altre abilità e che soprattutto la persona va in quanto tale accettata per quello che è (del resto chi di noi può dirsi perfetto?), bisogna considerare che tipo di disabilità abbiamo di fronte per valutare il tipo di approccio che potrà avere.

Anche in questo caso dobbiamo considerare le diverse disabilità sullo stesso piano dei cosiddetti normodotati: bambino, adolescente, adulto, anziano e, nello specifico, bambino calmo, ipercinetico, coordinato, goffo, ecc. Qual è la soluzione, allora? Semplificare tutto e considerare la persona e la sua motivazione a praticare lo sport che voi insegnate, quindi insegnare quello sport tenendo conto delle potenzialità e delle tempistiche di apprendimento relative. L'approccio del disabile allo sport è esattamente quello del normodotato: sta a noi, alla nostra cultura, renderlo piacevole e costruttivo, in un caso come nell'altro. Il diversamente abile oggi, nella misura in cui trova intorno a sé più cultura sportiva, ne sviluppa una propria. Si è passati dall'emarginazione alla pratica sportiva nelle cliniche riabilitative fino alla pratica sportiva integrata nelle normali società sportive che, a mio giudizio, sono da preferire rispetto alle società che praticano solo sport per disabili dove non c'è integrazione.

DEL RESTO CHI DI NOI PUÒ DIRSI PERFETTO?

Ci sono tre tipi di disabilità: fisica (paraplegici, amputati, spastici, ecc.), psichica (deboli mentali, persone con sindrome di Down, ecc.) e sensoriale (non vedenti, sordi, ecc.).

Per finire, un consiglio agli addetti ai lavori, dirigenti, tecnici e atleti: aprite le porte delle vostre società agli atleti paralimpici, i primi a guadagnarci sotto il profilo della crescita tecnica e umana sarete proprio voi!

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“NESSUN LIMITE OLTRE IL CIELO” SPORT

ANDREA CHIAROTTI IL NOSTRO PORTABANDIERA PARALIMPICO di Valentina Costantino

Il Tricolore che sventola, lo spirito olimpico, lo spettacolo della cerimonia di inaugurazione… ci aspettano emozioni autentiche e, per noi pinerolesi, un tocco di fierezza in più. Infatti Andrea Chiarotti, meglio conosciuto come Ciaz, atleta di Torre Pellice e capitano della squadra nazionale di sledge hockey (hockey su slittino), porterà la bandiera italiana alla sfilata di inaugurazione dei Giochi Paralimpici che si terranno a Soči, in Russia, dal 7 al 16 marzo prossimi. La scelta del CIP, Comitato Italiano Paralimpico, di scegliere Andrea come simbolo del Paese è stata così motivata: “Andrea Chiarotti è espressione di una squadra, di unn team, di un gruppo, dell’intero mondo paralimpico italiano, che ha lavorato unito per raggiungere un obiettivo sportivo, ma anche la certificazione stessa della propria esistenza”.

Incontrare Andrea è stato emozionante: chi è capace di realizzare i propri sogni, persino di superarli, porta con sé una passione ed un entusiasmo contagiosi. I sogni di Andrea sono diventati la realtà di tante persone che, grazie al suo impegno, oggi possono praticare sport nonostante la disabilità ma soprattutto credere che i limiti sono fatti per essere superati. Giocatore di hockey in piedi prima dell’incidente del 1990 che gli è costato l’amputazione ad una gamba, Andrea è colui che ha portato lo sledge hockey nel nostro paese, disciplina inesistente fino al 2003 (praticata in Svezia fin dal 1974 e disciplina paralimpica dal 1994). 94). Dalla passionee di Andrea e


alcuni amici per lo sport nascono i primi tre club italiani, divenuti oggi quattro squadre consolidate: Tori Seduti Torino, di cui Andrea è capitano, Aquile del Sudtirolo di Bolzano, Armata Brancaleone di Varese e Aquile del Friuli-Venezia Giulia. Gli allenamenti, una squadra tutta da formare, le prime partite, il campionato italiano nel 2005 e il sogno della Nazionale: un’ascesa rapida per lo sledge hockey italiano, fatta di passione e sudore, sconfitte e risultati indimenticabili. Dalla sconfitta agli Europei del 2005 in Repubblica Ceca alla medaglia d’oro agli Europei di Solleftea nel 2011 fino ai prossimi Giochi Paralimpici di Soči in cui gli Azzurri affronteranno Stati Uniti, Corea e Russia. L’impegno di Andrea Chiarotti nel mondo dello sport però, non è fatto solo di Nazionale, viaggi e gare in giro per il mondo: lavora ogni giorno per formare le nuove generazioni sull’importanza e sul valore aggiunto a della diversità. A Torino, sulle orme dei Tori T Seduti e grazie all’associazione Sportdipiù, è nata la squadra junior di “torelli”: bambini con disabilità agli a arti inferiori insieme a bambini normodotati che insieme sfrecciano sul ghiaccio e inseguono il puck, p che uniti imparano a fare squadra e ad affrontare f le sfide in campo e nella vita. Ed è proprio questa fusione di abilità differenti, questo arricchimento reciproco, r che sintetizza al meglio il lavoro di Andrea che, con gli g occhi che brillano, ci dice che questo è il più grande risultato ottenuto!

Andrea Chiarotti, classe 1966, di Torre Pellice,

è allenatore di hockey su ghiaccio di 2° grado F.I.S.G., responsabile squadra di Ice Sledge Hockey “Tori Seduti” e docente di discipline sportive in situazione di Handicap presso la Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie di Torino. Dal 2004 al 2009 ha allenato la squadra del H.C.Valpellice Bulldogs nel Campionato Italiano A2. Fino al 2012 allenatore dei settori giovanili delle Società di Hockey su ghiaccio del Valpellice, Pinerolo e Torino, ed aiuto allenatore di squadre del massimo Campionato di seria A. Ha partecipato in qualità di atleta con la Nazionale di Ice Sledge Hockey alle Paralimpiadi di Torino 2006 e Vancouver 2010. Dal 2004 ad oggi capitano della squadra Nazionale Italiana Paralimpica di Ice Sledge Hockey.

Nelle immagini la Nazionale Italiana in azione

SPORT

/ Silvia De Maria

PROGETTO SCUOLE

Insieme ad Andrea Chiarotti incontriamo Silvia De Maria, già ospite in passato di Caprilli.com, atleta di Piscina e campionessa paralimpica di tennis in carrozzina e doppio adaptive in canoa. Amici nella vita, Andrea e Silvia condividono anche un progetto di formazione nelle scuole del Piemonte in collaborazione con il CIP e il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). Il loro progetto è impegnativo quanto affascinante e, soprattutto, necessario. Insieme ad altri atleti disabili, Silvia ed Andrea incontrano bambini e ragazzi delle scuole, li portano a contatto con la loro disabilità, la stessa che troppo spesso viene forzatamente ignorata per mascherare un disagio fatto di non conoscenza e difficoltà di interazione. “In questo modo saranno i bambini a superare barriere psicologiche e mentali e anche ad “educare” i genitori sulla diversità” spiegano con entusiasmo. Tutti gli studenti provano a giocare a tennis sulla carrozzina di Silvia e a salire sullo slittino di Andrea, vivono le emozioni dei Giochi nei video di Torino 2006 e i ragazzi con disabilità fisiche vengono a conoscenza delle opportunità sportive e sociali di cui possono usufruire. 33


FORMAZIONE

LA FORMAZIONE DESTINATA ALLE IMPRESE: DAI FONDI INTEPROFESSIONALI ALL’ APPRENDISTATO. di Elena Paciello, referente formazione finanziata per le aziende e Sylvia Casorso, Responsabile apprendistato

I fondi paritetici interprofessionali Da alcuni anni il Consorzio per la Formazione, l’Innovazione e la Qualità (CFIQ) lavora con i Fondi Paritetici Interprofessionali per la formazione continua destinata alle imprese. I Fondi attingono le loro risorse dallo 0,30% dei contributi che il datore di lavoro versa all’INPS per i propri dipendenti. Ogni impresa può aderire solamente ad un Fondo e l’atto è gratuito. In questo contesto, il CFIQ supporta le imprese nella definizione dei fabbisogni formativi: i Fondi Interprofessionali consentono all'azienda di avvalersi dell’esperienza di soggetti formativi accreditati i quali si occupano di progettare, coordinare e rendicontare le attività. Uno dei Fondi più rappresentativi è Fondimpresa (www.fondimpresa.it), realtà associativa composta da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. L’obiettivo di questo strumento è rendere semplice e accessibile alle aziende l'utilizzo della formazione, considerata come leva per l'innovazione e lo sviluppo. Fondimpresa offre tre opportunità di gestione delle risorse dedicate alla formazione. Conto di sistema: “conto collettivo” che viene organizzato attraverso degli avvisi generalisti o tematici. Conto formazione: si tratta del “conto individuale” di ogni azienda aderente. Le risorse finanziarie che vengono accantonate nel “conto formazione” sono a disposizione dell’azienda titolare. Avvisi con contributo aggiuntivo: strumento pensato per dare alle piccole e medie imprese maggiori possibilità di utilizzare il proprio Conto Formazione offrendo loro un contributo aggiuntivo ulteriore alle risorse accantonate. Un altro Fondo al quale le aziende possono aderire è Fondartigianato (www.fondartigianato.it), realtà associativa composta da Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI, CGIL, CISL, UIL. Su entrambi i Fondi sono attivi degli Avvisi ai quali le aziende possono accedere e per i quali il CFIQ è in grado di predisporre tutte la documentazione per una richiesta di finanziamento. 34

APPRENDISTATO

Attività e Servizi Territoriali per l’Apprendistato È inoltre utile specificare che esistono altri strumenti a supporto della formazione per le imprese promossi dalla Provincia di Torino (Piani formativi d’Area) e dalla Regione Piemonte. Apprendistato: giovani e mondo del lavoro L’apprendistato è una tipologia contrattuale pensata per facilitare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e finalizzata alla diffusione di strumenti che favoriscono la formazione on the job, ma anche uno strumento flessibile a disposizione delle imprese per far crescere al loro interno professionalità di cui necessitano, con interessanti agevolazioni. Il vantaggio per i giovani consiste nel poter acquisire una qualifica o specifiche competenze professionali, accrescendo così le loro dirette possibilità occupazionali. L’obbligatorietà di formazione relativa al contratto di apprendistato prevede che ciascun apprendista svolga un monte ore di formazione base che varia a seconda del titolo di studio. Tale percorso, con l’entrata in vigore del Nuovo Testo Unico sull’Apprendistato - D.Lgs: 167/2011 è finanziato a mezzo di fondi pubblici ed è volto all’acquisizione di Competenze Base Trasversali. La formazione viene erogata presso l’agenzia formativa sulla base di 8 ore settimanali. Le restanti ore di formazione tecnico/professionali devono essere svolte dagli apprendisti presso l’azienda di provenienza e sono disciplinate dai singoli Ccnl. Per affiancare le Aziende nell’espletamento delle attività di progettazione, erogazione, registrazione, controllo e certificazione dell’avvenuta formazione le Agenzie Formative, con Accreditamento Regionale, Consorzio Formazione Innovazione e Qualità, ed ENGIM PIEMONTE (sede di Pinerolo), rispettivamente capofila e partner dell’ATS ASTA (Attività e Servizi Territoriali per l’Apprendistato), hanno ampliato la loro offerta formativa elaborando una proposta di Accompagnamento rivolta alle aziende del territorio che dovranno erogare un monte ore di formazione tecnico-professionale ai propri apprendisti. Su specifico mandato dell’azienda, il CFIQ è in grado di supportare le imprese e i loro apprendisti dall’erogazione delle ore di formazione correlate alle competenze base- trasversali fino alla progettazione, al coordinamento e alla certificazione delle ore tecnico-professionali erogate presso l’azienda, le quali durano per tutto il ciclo di vita del contratto di apprendistato.


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SALUTE

DOTT. PROIETTI: L’ALIMENTAZIONE FISIOLOGICA NEL NEONATO di Rosy Cervellera

Rosy Cervellera, consulente di A.N.P.P.N. Onlus, associazione pinerolese che promuove la conoscenza della prevenzione primaria naturale attraverso attività di formazione e iniziative di tipo sanitario e culturale, ha incontrato Luciano Proietti, pediatra nutrizionista autore del libro “Figli Vegetariani”.

le regole della fisiologia e della natura invece, potremmo evitare che i nostri figli si ammalino. Pensiamo al raffreddore: perché alcune persone lo prendono e altre, molto vicine, no? Non è il virus o il batterio che ci fa ammalare, è la nostra predisposizione a farlo. Perché non ci chiediamo il motivo per cui nostro figlio ha la dermatite, ma ci limitiamo a curarla? Vi faccio un esempio: ho conosciuto una bambina di cinque mesi con una dermatite molto diffusa sin dall’età di due mesi e mezzo. Sia le pomate consigliate dal dermatologo che le cure omeopatiche non erano state risolutive. Ho cercato quindi di capire se fosse stata messa la “benzina” giusta secondo le caratteristiche della bimba poiché la malattia è sempre l’effetto di uno scompenso. Ho quindi valutato la sua nascita: parto cesareo, elemento molto significativo. Nascere con taglio cesareo significa avere una condizione di flora batterica completamente diversa poiché non si assorbono i germi e i batteri del canale del parto e, di conseguenza, l’intestino non viene colonizzato dai batteri giusti. In questi casi è fondamentale la somministrazione di fermenti lattici alla nascita. Inoltre, durante i primi due mesi di allattamento la mamma consumava regolarmente proteine animali e dal terzo mese la bimba è stata alimentata con latte in polvere: tutti

Dottor Proietti, lei è un pediatra con molta esperienza anche nella medicina naturale, ci parli del concetto di salute e malattia. Il concetto di salute consiste nel permettere al nostro “motore”, il corpo, di funzionare al meglio. Perché questo accada occorre sapere qual è la benzina giusta da utilizzare. Purtroppo, spesso, dottori e società passano un messaggio errato. Da più parti ci viene detto cosa dar da mangiare ai nostri bambini, si crea confusione e si finisce per prendere le strade più conosciute ma fisiologicamente errate. Ad un certo punto infatti, i nostri figli hanno dermatiti, febbre, tonsillite, diarrea, naso che cola… e noi diamo la colpa ai dentini! Se conoscessimo

Luciano Proietti è nato a Torino il 22 aprile 1948. Il dottor Schweitzer, Gandhi e Don Luigi Ciotti sono alla base della sua formazione umana prima che professionale. Dopo la specializzazione in pediatria inizia ad occuparsi di nutrizione, in particolare di vegetarismo, macrobiotica e igienismo. Nel 1975 svolge le prime ricerche in Italia sull'alimentazione vegetariana nel bambino presso la Clinica Pediatrica dell'Università di Torino. Padre di tre figli, d'accordo con la moglie Carla, ha scelto di crescerli seconda la dieta vegetariana in famiglia e lasciare decidere a loro, al momento dell'ingresso nella scuola, cosa mangiare. Opera a Torino. 36


fattori che hanno creato un altro danno al sistema immunitario e scatenato la dermatite. Ecco dov’è l’errore, curare con antibiotici e medicinali il sintomo senza domandarsi la causa. Il mio obbiettivo è non ammalarsi, anziché curare. Perché per tanto tempo la carne è stata considerata alimento fondamentale? Non sono molti anni che si ragiona su come alimentare i più piccoli, cercando di uscire da tradizioni e stereotipi. Oggi, per fortuna, il benessere ci permette di scegliere e di ragionare. Dal dopoguerra in poi, le profonde trasformazioni della società hanno fatto sì che sempre meno donne allattassero poiché dovevano andare a lavorare nelle fabbriche. Quando non era possibile dare il latte in polvere, si ricorreva al latte di mucca. Così, nel giro di poche settimane il bambino diventava anemico poiché la composizione del latte di mucca è molto diversa dal latte materno. Quindi era necessario dare al bimbo altro cibo per reintegrare il ferro: ecco quindi comparire la carne nelle pappe. Queste abitudini sono diventate convenzionali e ancora oggi molti credono che la carne sia essenziale per la crescita. Se davvero fosse così, l’homo sapiens si sarebbe già estinto perché per secoli molto raramente ci si poteva permettere di dare la carne ai bambini. L’allattamento come fattore principale quindi per una buona base di crescita. Il bambino ha bisogno solo delle proteine del latte materno, lo dice il nome: lattante. Purtroppo al giorno d’oggi si fa di tutto perché la mamma non allatti: la nascita medicalizzata in ospedale, l’allontanamento dopo il parto, i consigli degli “esperti” che dicono di non tenerlo troppo in braccio, di non viziarlo, di non dormire col neonato. Quando la mamma perde il latte o sceglie di non allattare, non essendoci altri latti di composizione simile, l’unica possibilità è quella di utilizzare un latte costruito appositamente, il latte formulato in polvere appunto. Ce ne sono di due tipi in commercio: quello che contiene le proteine derivate dal latte di mucca e quello con proteine vegetali. Abbiamo già visto i danni che può portare il latte animale; almeno nei primi due anni di vita quindi, il latte di soya formulato è l’alimento migliore per sostituire quello materno. Per concludere, è importante sottolineare che la predisposizione alla malattia di un bambino dipende sì dalla flora batterica, dall’alimentazione ma anche molto dallo stile di vita, dall’ambiente circostante, dallo stretto contatto con i genitori. Il bambino che gioca in cortile, che sta molto tempo al sole è molto diverso dal bambino che passa tante ore in luoghi chiusi, in ambienti eccessivamente puliti; così come il bambino che viene nutrito con omogeneizzati a lunga conservazione reagirà diversamente agli eventi dal bambino che mangia verdura fresca, magari appena raccolta e non sterilizzata.

su www.caprilli.com/starbene trovi l'intervista completa a Luciano Proietti!

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SALUTE

DENTI SANI E BELLI… PER UN SORRISO PRÊT-À-PORTER di Dott. Mario R. Cappellin

“Chi bello vuole apparire, un poco deve soffrire...” recita il proverbio: le corone in ceramica sono quanto di più bello e simile al dente naturale si possa immaginare, ma sono molti i pazienti che hanno dovuto affrontare numerose sedute dal dentista, con fastidiose e lunghe impronte, per ottenere un bel risultato estetico. Alla Clinica dentale Cappellin, grazie a un’esperienza decennale nel campo delle ceramiche integrali (e oltre 6.000 lavori effettuati), tutto questo appartiene al passato: è infatti possibile ottenere la ricostruzione di un sorriso completo (come nella foto a destra) in sole due sedute a distanza di pochi giorni una dall’altra. Nel primo appuntamento vengono preparati i denti per poter accogliere le nuove corone: grazie a una telecamera tridimensionale a colori si riprende una impronta ottica delle arcate, su cui si progetta al computer (mediante software CAD dedicato) la nuova forma estetica; anche la definizione del colore è digitale e non ci si affida più solo a una valutazione “a occhio”, in modo che la riproduzione della tinta sia perfetta in ogni punto. Infine mediante fresatori di precisione (arrivano a 3-4 micron, ovvero millesimi di millimetro), da blocchetti di ceramica industriale dalla resa estetica superlativa e dalla resistenza eccezionale (la Clinica garantisce a vita questi lavori), si ricavano le corone che verranno fissate con un cemento estetico (dalle diverse sfumature) per ottenere un risultato indistinguibile dai denti naturali. Un ulteriore vantaggio per il paziente è dato dal costo, che grazie all’ottimizzazione dei processi produttivi, è mediamente dal 30 al 40% più basso del tariffario nazionale ANDI. Qualità, organizzazione, efficienza ed esperienza sono i valori che hanno reso la Clinica dentale Cappellin un centro di riferimento nazionale per queste nuove tecnologie presso cui si tengono corsi di formazione per i colleghi. Con questa metodica, in due sedute è inoltre possibile sostituire anche le vecchie otturazioni in metallo o quelle in resina composita che si sono ingiallite nel tempo (la ceramica invece non cambia mai colore, neppure nei fumatori): avere un bel sorriso non è mai stato così semplice e veloce! 39


SALUTE

CERCHIAMO UN MODO DIVERSO DI VEDERE LE COSE di Cristina Manassero Riflessologia plantare - Tecnica metamorfica - Facilitatore Psych-K Via Saluzzo, 73 - Pinerolo - Cell. 340.4810805

Nella nostra società è sempre più alto il numero di persone che soffre di ansia, attacchi di panico e di un profondo senso di tristezza. Il periodo storico che stiamo vivendo porta una condizione psicologica di fragilità, di pessimismo, incertezza e paura. Spesso non riusciamo a superare le difficoltà imposte dal veloce evolversi della vita odierna. Se rimaniamo legati ai nostri problemi, la vita diventerà pesante e complicata. Possiamo però trasformare il nostro vissuto che ci tiene ancorati alle esperienze del passato e fare pulizia dei tanti pensieri tossici di cui ci nutriamo ed innalzare la qualità della nostra vita. Se non si tratta di uno stato patologico che rende necessario un intervento medico, tra le terapie alternative troviamo metodi efficaci che ci consentono di migliorare gradualmente noi stessi e di conseguenza la nostra esistenza. PSYCH-K è una tecnica che permette di cambiare le credenze subconscie che limitano il nostro potenziale impedendoci di raggiungere i nostri obiettivi, fornendoci strumenti pratici per creare la vita che desideriamo davvero, perché la nostra realtà è formata dalle nostre credenze! 40

La RIFLESSOLOGIA PLANTARE è una terapia olistica con lo scopo di curare la persona nella sua globalità di corpo, mente e spirito per portare equilibrio, armonia e rilassamento. Stimolando punti specifici sulla pianta dei piedi è possibile eliminare blocchi, allentare tensioni e correggere gli squilibri. FIORI DI BACH: Edward Bach credeva nella cura della persona ammalata piuttosto che della malattia. Da questa convinzione nasce la sua ricerca di un metodo di cura che considerasse le disarmonie fisiche, mentali, emotive e spirituali che riteneva essere alla base della patologia.

CAMBIARE LE CREDENZE SUBCONSCIE CHE LIMITANO IL NOSTRO POTENZIALE IMPEDENDOCI DI RAGGIUNGERE I NOSTRI OBIETTIVI


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SPOSI

LA LISTA DEI DESIDERI di Anna Maria Chiale

La consuetudine da parte degli sposi di redigere una lista di regali “graditi”, nasce negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso e approda in Italia negli anni Settanta. Se a prima vista può essere sembrata un’abitudine sfacciata e poco delicata, ben presto i vantaggi si sono affermati e consolidati: gli sposi non si trovano più con regali doppi o sgraditi e gli invitati sono alleggeriti dalla responsabilità di azzeccare gusti e necessità. Bando alla forma quindi, sono ormai decenni che le coppie in vista delle nozze e dell’organizzazione della nuova casa si rivolgono a negozi di casalinghi, biancheria, elettrodomestici dando fondo a desideri inespressi e altrimenti difficilmente realizzabili. Il mondo delle nozze, il giorno più bello dove tutto ciò che ruota attorno all’universo sposi concorre a creare un percorso tra suggestione e concretezza, tra sogno e realtà. La lista nozze è proprio uno dei punti da cui partire per il cammino del matrimonio. E’ quindi utile avere al proprio fianco dei professionisti del settore che sappiano accompagnare la coppia nelle scelte, dal regalo più piccolo a quello più importante.

Scelte che fanno da contorno alla vita insieme, oggetti utili e indispensabili ma anche particolari di arredamento e design della nuova casa. Noi di Chiale Expert mettiamo a disposizione dei futuri sposi una lunghissima esperienza nel campo e la competenza nel valutare gli spazi piccoli o grandi che siano, che è il migliore inizio per progettare la casa a due. Inoltre, il valore aggiunto di essere un’azienda famigliare, ci permette di entrare in confidenza con la coppia e di guidarla al meglio nelle scelte. In linea con le nuove esigenze del mercato, offriamo anche la pratica soluzione delle liste nozze online grazie alle quali è possibile scegliere e acquistare il dono via internet. L’abitudine di intraprendere una convivenza prima delle nozze poi, ha fatto sì che nascessero nuove tipologie di liste in cui l’oggetto del desiderio viene frazionato in tranche. Dall’ormai abituale viaggio di nozze ad oggetti d’arredamento d’epoca fino a macchine fotografiche professionali. Non mancano le coppie che scelgono di optare per corsi di ballo, abbonamenti a riviste, tatuaggi, biglietti per concerti e addirittura gratta e vinci. Insomma, ogni desiderio è lecito! Inoltre, una nuova frontiera dei regali per gli sposi più alternativi è quella di indirizzare gli invitati verso attività filantropiche come ad esempio il donare libri ad una biblioteca o di effettuare un versamento a determinate associazione benefiche.

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NATURA

SCOPRIAMO LE ORCHIDEE di Crespo Garden

Le orchidee sono una vasta famiglia (una delle più numerose del regno vegetale) che comprende circa 30.000 specie diverse e che si possono trovare in ogni luogo del mondo. L’habitat tipico è quello della foresta tropicale, ma anche in Italia si possono trovare in natura diverse specie spontanee, belle almeno quanto le orchidee tropicali. Le orchidee hanno una struttura piuttosto diversa rispetto alle piante da fiore alle quali siamo abituati. Si possono dividere in due gruppi principali: - monopodiali: caratterizzate da un fusto che cresce di anno in anno e sviluppa nuove foglie, nuove radici e nuovi fiori dalla parte bassa (Phalaenopsis, Vanda, ecc.); - simpodiali: sviluppano nuova vegetazione come fossero nuove piante e prendono l’aspetto di un insieme di ciuffi di foglie, affiancati gli uni agli altri. La maggior parte sviluppa pseudo “bulbi” (Cymbidium, Cattleya, ecc.). COME CURARLE

Se consideriamo le classiche orchidee di origine tropicale possiamo affermare che le condizioni migliori per la coltivazione e per godersi la lunga fioritura di piante facili da coltivare e scarsamente esigenti in termini di cure, sono: - abbondante luce; - annaffiare a necessità, evitando ristagni d’acqua; ua; - concimare abitualmente; - nebulizzare l’ambiente attorno alla pianta..

Le principali orchidee che si adattano alla coltivazione in appartamento sono: Cymbidium, Dendrobium, Miltonia, Paphiopedilum, Phalaenopsis, Zygopetalum. Tra le più conosciute troviamo un’amica raffinata e signora regalo, la Phalaenopsis. I suoi fiori appaiono come stupende farfalle in volo, simboleggia l’amicizia e la complicità, è una bellissima pianta fiorita, semplice da curare e può rifiorire più volte. Esiste una scelta illimitata di forme e 44

colori ed è facile trovare l’esemplare adatto ai gusti e allo stile vostri o della persona a cui fare un presente. Raffinata e amica in casa, questa farfalla notturna è simbolo di femminilità, collaborazione, affetto, alleanza, eleganza e autostima. Se stringete un patto con la Phalaenopsis, non solo avrete una nuova amica, ma anche una coinquilina preziosa che porta la bellezza in casa. Il legame di amicizia con essa può durare per anni; è sufficiente annaffiarla con moderazione, somministrare fertilizzante specifico e scegliere una posizione al riparo dal sole diretto. In media i suoi rami fioriti possono durare dai 2 ai 4 mesi circa.

CONOSCERLE MEGLIO CYMBIDIUM • sepali e petali, quasi sempre della stessa lunghezza, di forma lineare o lanceolata, labello trilobato, vario pinto sulla parte superiore e rialzato ai lati. DENDROBIUM • molto simili a canne di bamboo • foglie disposte a coppie lungo i nodi dello stelo • possono essere erette o ricadenti MILTONIA • somiglianza con le Viole del pensiero • più sottili rispetto alle altre specie di orchidee PAPHIOPEDILUM • foglie partono direttamente dal colletto, disposizione a ventaglio • grande labello a forma di sacca o tasca contornato in alto dai due tepali uniti PHALAENOPSIS • presenta un solo "piede" vegetativo • fiori variamente colorati molto differenti fra specie e specie • crescita dei fiori a grappolo ZYGOPETALUM • foglie lunghe, strette e appuntite all’estremità. • orchidea robusta e malleabile • ideale per esterni (ombra) foto da: commons.wikimedia.org ^


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TERRITORIO

CAMMINI DI LIBERTÀ

CON L’ARRIVO DELLA PRIMAVERA, ALLA SCOPERTA DEI PIÙ BEI PARCHI DEL TERRITORIO Natura incontaminata

Prosegue lo spazio dedicato su Caprilli al progetto “PINEROLO E LE VALLI: Cammini di libertà tra arte e cultura”. In questo numero, presentiamo alcuni tra i più bei parchi del territorio: con l’arrivo della primavera, infatti, cresce la voglia di stare all’aria aperta gustando la bellezza dei paesaggi e le meraviglie naturali di Pinerolo e delle sue valli.

PARCO ALPI COZIE L’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie è un ente nuovo istituito dalla Regione Piemonte nel 2012 per tutelare e gestire un vasto patrimonio naturale, paesaggistico e culturale che comprende quattro parchi naturali, due riserve naturali speciali e un ecomuseo. Il territorio delle valli pinerolesi ospita tre

in queste immagini alcuni scorci mozzafiato dei parchi del territorio. Un tuffo nella natura più incontaminata, un'occasione per stare all'aria aperta.

dei parchi gestiti dal nuovo ente di gestione: il Parco Naturale Regionale della Val Troncea, il Parco Naturale Regionale Orsiera Rocciavré ed il Parco Naturale Regionale del Gran Bosco di Salbertrand. Per info: www.parchialpicozie.it

PARCO NATURALE REGIONALE DELLA VAL TRONCEA 2 Il Parco Naturale Val Troncea occupa 3280 ettari di montagna incontaminata, nella parte superiore del bacino del torrente Chisone. Le rocce del Parco raccontano la storia della genesi delle Alpi e presso il colle del Beth le antiche miniere di calcopirite racchiudono nelle loro viscere quei minerali di rame che hanno significato lavoro e ricchezza per la valle, sul finire dell’Ottocento. Il Parco può essere visitato liberamente in ogni stagione, percorrendo gli oltre venti itinerari tracciati e segnalati. A Pragelato è possibile visitare il Museo del Parco che offre una panoramica completa su ciò che si trova all’interno dell’area protetta. Si tratta di un museo

naturalistico, attento anche alla presenza dell’uomo in Val Troncea, a cavallo di secoli ricchi di storia e di trasformazioni dell’ambiente naturale, le cui tracce sono visibili ancora oggi. Il Parco Naturale Val Troncea ha inoltre recentemente aperto al pubblico, in una costruzione risalente con ogni probabilità alla metà del XVII secolo e recuperata da sapienti mani artigiane, un nuovo spazio dedicato alla cultura e alla storia locale: la Casa degli Escartons “Alex Berton”.

PARCO NATURALE REGIONALE ORSIERA ROCCIAVRÉ 3 Il Parco copre un’estensione di circa 11.000 ettari a cavallo delle Valli Chisone, Susa e Sangone, ad un’altitudine compresa fra i 1000 m del limite inferiore ed i 2890 m del Monte Orsiera. Questo territorio è rimasto ai margini dello sviluppo di massa ed oggi rappresenta un angolo di natura pressoché intatta,


è stato allestito il centro visita: l’area espositiva ricorda il bosco dominante l’ambiente del Parco con quattro pilastri in larice grezzo nostrano e la scala in larice con pedate ampie e struttura squadrata. Vi sono collocati vari reperti ed allestite alcune vetrine per l’esposizione di diorami: i rapaci diurni e notturni, l’avifauna del Parco, dai passeriformi ai rapaci; il diorama dell’ambiente Alpino: dalle praterie di alta quota (camosci, marmotte, tetraonidi) al bosco (caprioli, scoiattoli, faine, tassi, martore) e al greto del fiume (aironi). Il centro visita accoglie inoltre un magnifico esemplare di lupo naturalizzato. GIARDINO BOTANICO REA - TRANA dove la presenza umana è caratterizzata dalle attività agricole e pastorali, dalle numerose borgate, da antichi manufatti storici (Forte di Fenestrelle, ecc. ) e da siti archeologici preistorici (Balm’Chanto, Crô da Lairi). Di grande rilievo anche gli aspetti geologici: il massiccio dell’Orsiera-Rocciavrè, costituito da rocce di origine diversa, è testimone del processo di orogenesi alpina. Il Parco è visitabile in ogni stagione e propone all’utenza diverse iniziative, che spaziano dalle visite guidate alle lezioni didattiche, alle visite del Museo a Pra Catinat, alle proposte di trekking in collaborazione con le strutture ricettive della zona.

PARCO NATURALE REGIONALE DEL GRAN BOSCO DI SALBERTRAND

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Situato prevalentemente in Val Susa, il Parco lambisce parzialmente l’Alta Val Chisone. Nel corso dell’anno 2005 un importante traguardo è stato raggiunto dall’Ente Parco: il completamento della nuova sede polifunzionale. Al pian terreno della nuova sede

Il Giardino Botanico Rea riserva sorprese in tutte le stagioni, ma la fine dell'inverno e l'inizio della primavera sono sicuramente uno dei momenti più spettacolari per la visita. La primavera ci sorprende sempre per la sua generosità e la sua potenza: i prati rinvigoriscono e diventano di colore verde brillante punteggiato del bianco delle pratoline, le gemme degli alberi si aprono dischiudendo le prime tenere foglie e arbusti ed erbacee sfoggiamo colorate fioriture: cuscini bianchi di iberis e arabis, il giallo degli alissum, primule e forsizie, il rosa tenue dei ciliegi da fiore e il profumo inebriante delle dafne. Fioriscono le prime iris botaniche, gli ellebori, magnolie e camelie. Anche le serre propongono le loro fioriture: le piante carnivore con fiori di forme insolite e curiose, le piante succulente che aprono i loro primi fiori vistosamente colorati per attirare gli insetti impollinatori e le ultime orchidee si lasciano ammirare nella Serra Tropicale. Ma la primavera non è che all'inizio, poi arriva l'estate con nuove sorprese... Pagina Facebook: facebook.com/Rea.Giardino.Botanico

Per gli amanti delle passeggiate e delle attività all’aria aperta, da non dimenticare infine il Parco Naturale Provinciale di Conca Cialancia, situato nel Comune di Perrero, e il Parco Naturale Provinciale Monte Tre Denti – Freidour.

www.pinerolovalli-artecultura.it

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solitario e riviera in oro bianco con diamantii

PREZIOSO.

Prezioso per il significato che gli si attribuisce: che sia amore, gratitudine o nobile vezzo, al nostro monile viene donato un valore immateriale e gli si chiede di ricordarcelo ad ogni sguardo. Un gioiello è prezioso per i materiali con cui è costruito, doni della natura formatisi nei millenni nel cuore del nostro pianeta. Prezioso per la maestria, l’arte e la manualità che racchiude: tutto il sapere dei maestri orafi riversato in minuscoli, unici particolari che fanno del nostro gioiello una piccola, personalissima opera d’arte. Via S. Giuseppe, 10/12 - PINEROLO (TO) | Tel. 0121 397363 | lab.or.art@hotmail.com | www.alessandramoneta.com


NATURA

LA NATURA SI RISVEGLIA: ISTRUZIONI PER L’USO di Camusso Garden Corso Torino, 400 - Riva di Pinerolo (TO) Tel. e fax 0121.398368 info@camussogarden.it www.camussogarden.it

La primavera è alle porte, la natura si sta risvegliando e giardini, orti e frutteti necessitano di attenzioni particolari dopo il riposo invernale. Il giardino deve essere ripulito da rami rotti e secchi e vanno eseguite le ultime potature dove non è stato fatto in autunno. Le protezioni per il freddo possono essere rimosse ed è consigliato rastrellare e pulire il terreno da erba secca, foglie e residui della stagione autunnale. Posso essere scavate buche per eventuali nuovi impianti di alberi e arbusti. L’orto, mai sopito del tutto durante l’inverno, ha bisogno anch’esso di interventi di preparazione alla stagione calda. E’ necessario fare un accurata pulizia del terreno dai residui delle piante dell'anno precedente, eseguire una vangatura dove necessario e sminuzzare accuratamente le zolle con l'aiuto di una zappa. Si può cominciare la messa a dimora di alcune varietà di orticole e si possono anche effettuare le prima semine come carote, lattughe, piselli, ravanelli e spinaci facendo attenzione agli sbalzi di temperatura della stagione primaverile. E’ anche il momento giusto per mettere a dimora le piante aromatiche: salvia, rosmarino, prezzemolo, basilico, menta, timo, ecc.

Nel frutteto vanno eseguite le ultime potature che sono state tralasciate in autunno e inverno ed è molto importante dare una corretta e abbondante concimazione alla ripresa vegetativa della pianta. Si possono fare per tutto il mese di marzo e aprile nuovi impianti sia di piante da frutto che di piccoli frutti come mirtilli, more, lamponi ecc.

è il partner ideale per tutti coloro che necessitano di un negozio di fiducia a cui rivolgersi per acquistare ma anche per avere consigli su come gestire i propri spazi verdi. • Grande varietà di piantine di verdura; • Concimi specifici per ortaggi; • Piccole attrezzature (teli da pacciamatura, tessuto non tessuto - velo da sposa, reti antigrandine); • Sementi di ortaggi con oltre 50 varietà; • Piante da frutto e piccoli frutti. • Fiori e piante: Gerani edera, zonali e parigini, Surfinie, Petunie Begonie, Sanvitalia, Dipladenia, Lobelie ma anche Azalee, Rododendri, Ortensie, Oleandri, Gelsomini, Glicini e molto altro.


AUTOPRODUZIONE

GEL PER CAPELLI AI SEMI DI LINO O

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di Valentina Costantino L’autoproduzione è una vera, piccola ma immensa rivoluzione. Autoprodurre significa sicurezza, risparmio, ecologia, consapevolezza e cultura; significa impegnarsi efficacemente per contrastare gli g aspetti dell’economia mia attuale che l’hanno resa insostenibile. enibile. In questa rubrica troverete overete alcune une ricette di cosmetici fai da a te, te tutti t rigorosamente p prodotti od dott e testati dotti dalla nostra redazione. edazio one.

Il lino è una pianta an nta della fa- Ingredienti: nta naceae che miglia delle Linaceae Tempo 20' può raggiungere il metro di 50 g di semi di lino no conteconte acqua altezza. I semi sono Impegno c nuti all’interno di capsule (frutti), il loro colore può va- Mettete i semi in un colino a maglie riare dal giallo al bruno: le larghe e posizionatelo a bagno in un proprietà sono innumerevo- pentolino di acqua per circa 12 ore. li, veri e propri alleati natu- Vedrete che i semi faranno uscire il loro gel naturale, parte sarà colato rali per salute e bellezza. La pianta di lino viene coltivata sia per i suoi semi che per la fibra per ricavare tessuti, carta, farina, olio. Crudi e tritati, i semi sono ottimi nelle insalate e posso comunque essere aggiunti a tutti i piatti e al pane fatto in casa: sono un ottimo integratore di Omega 3 e di fibre, antiossidanti e molto utili al sistema cardiovascolare. I semi di lino donano morbidezza, lucentezza e forza alla pelle e ai capelli. Abbiamo realizzato per voi un gel “oil non oil” con la sostanza gelatinosa che rilasciano nell’acqua. 50

nell’acqua del pentolino e parte sarà ancora attaccato ai semi. In un secondo pentolino fate colare il liquido del primo sopra i semi e smuovete il tutto con un cucchiaio facendo sì che gel e acqua scendano (se necessario usare un colino a maglia più larga). Il gel ottenuto deve essere piuttosto viscoso. Mettete quindi il tutto sul fuoco per qualche minuto senza far raggiungere il bollore finché il gel diventa consistente; una volta raffreddato, aggiungete l’olio essenziale preferito e, a piacere, qualche goccia di olio d’oliva. Invasate in barattolo di vetro o in un dosatore in plastica e conservate in frigorifero fino a tre settimane.

C Come usarlo Facendo degli impacchi sui capelli umidi, massaggiando ciocca per ciocca e lasciandolo riposare per almeno 20 minuti con un asciugamano umido in testa. Procedere poi con lo shampoo. I capelli saranno morbidi e facilmente pettinabili, i ricci modellati ed elastici. In alternativa, è possibile usarlo anche sui capelli asciutti come il classico gel. Cosa fare inoltre con i semi che hanno prodotto il gel? E’ possibile farli germogliare ed utilizzare la loro alta concentrazione di vitamine e sali minerali. Come? Sciacquate i semi di lino sotto l’acqua corrente e metteteli in un contenitore largo in modo che non siano sovrapposti. Ricopriteli appena con uno strato di acqua e lasciate riposare una notte al buio. Al mattino risciacquate i semi con dell’acqua fresca un paio di volte e rimetteteli umidi nel contenitore. Ripetete questo procedimento ogni 12-18 ore per circa 6 giorni. A questo punto vedrete spuntare i germogli dai semini: esponeteli alla luce del sole per qualche ora, risciacquateli bene e poi gustateli in insalata!


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