Restauro tomba Carpaneto il nocchiero

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Tomba Carpaneto detta “il Nocchiero� di Giovanni Scanzi (1886) Porticato inferiore di levante, nicchione CII.

intervento di conservazione e restauro realizzato da:

Livia Pecchioli restauro e conservazione

Via Aquarone 40 Genova


Il monumento è costituito da una scultura raffigurante un angelo che conduce una barca a vela (Angelo Nocchiero). E’ contenuto in un nicchione e ne occupa l’intero volume. E’ costituito da una base in granito, con scritte in bronzo a rilievo e due bassorilievi con ritratti di profilo di cui uno mancante per metà. La scultura vera e propria invece è costituita da marmo bianco di Carrara.











La pulitura è stata eseguita con impacchi di polpa di cellulosa additivata a carbonato di ammonio , dopo i preventivi test per stabilire i tempi di applicazione in funzione dell’accumulo della crosta nera e del livello di superficie lapidea originale .













Dopo la pulitura ad impacchi la sigillatura che univa i due pezzi del pennone è stata rimossa poiché non più funzionale. L’adesione tra le due parti, che erano eseguite ad incastro, è stata ripristinata con resina epossidica e la sigillatura eseguita con malta di calce e polvere di marmo











Dopo la pulitura il bassorilievo di volto femminile è stato ricomposto ancorando la parte che era caduta e ricoverata all’interno della barca, con resina epossidica e l’ausilio di un perno in materiale inossidabile.





Il basamento in granito, completamente deteriorato da efflorescenze saline che avevano provocato lo sfogliamento del materiale è stato consolidato con ripetute applicazioni di ESTEL 1000




Gli elementi in bronzo sono stati puliti con soluzione satura di bicarbonato di sodio e trattati con Soter, cera microcristallina additivata ad inibitore di corrosione. Le lettere cadute, recuperate tra la polvere all’interno della barca sono state ricollocate




La scultura è stata quindi sottoposta al trattamento protettivo tramite cera microcristallina, che permette una corretta traspirazione del lapideo proteggendolo però dall’azione distruttrice degli agenti atmosferici e del pulviscolo, rendendo piĂš agevole la manutenzione.

















Intervento realizzato da Livia Pecchioli restauro e conservazione con la collaborazione di Carmelo Quiada e Jacopo Lendaro. con l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza alle belle arti della Liguria Finanziato da anonimo benefattore tramite Grazia Badino e con la direzione tecnica di Emilia Bruzzo. Presentazione a di cura di Emilia Bruzzo foto delle lavorazioni di Livia Pecchioli, foto finali di AnnaRosa Basile e Guido Dagnino


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