NATURA SCIENZA N°9 - 2018

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Periodico di Informazione Culturale e Scientifica

9 | 2018 mensile • SETTEMBRE

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MIRTILLO NERO: un piccolo frutto un grande tesoro

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CAPELLI SANI 7 regole d’oro

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BENEDETTE PIANTE MEDICINALI alleate delle articolazioni


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MIRTILLO NERO: un piccolo frutto un grande tesoro di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina Integrata

Una scoperta recente Frutti di bosco: ecco qualcosa che oltre a essere buono è anche prezioso per la salute e il benessere. Con sorpresa si è scoperto solo di recente che queste delizie sono dei veri e propri tesori di composti fitochimici dall’elevato potenziale protettivo. In particolare, i nutrizionisti ritengono che le bacche di mirtillo nero e dei frutti di bosco rappresentino una fonte preziosa

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di molecole di documentata attività antiossidante e antitumorale. Alcuni principi attivi, come l’acido ellagico e le antocianidine impediscono, infatti, la trasformazione delle cellule normali in cellule neoplastiche, ostacolando l’attività negativa delle sostanze cancerogene a livello del dna cellulare e contrastano lo sviluppo di nuovi vasi per “angiogenesi”, impedendo la vascolarizzazione necessaria per la crescita tumorale. Il consumo regolare di frutti di bosco contribuisce quindi ad apportare importanti agenti antiossidanti e antitumorali. Particolare attenzione riveste il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus), la cui scoperta e valorizzazione è recente e deriva da un’osservazione empirica. I piloti inglesi della RAF, nel corso della seconda guerra mondiale, consumavano marmellate di mirtilli neri prima delle missioni aeree notturne per migliorare la capacità visiva al buio. Ri-

cerche successive condotte in oftalmologia hanno confermato l’esattezza di tale osservazione empirica, evidenziando che tale proprietà è dovuta alla ricchezza in antocianosidi; si tratta di sostanze di cui sono particolarmente ricche le bacche del mirtillo nero, capaci di accelerare la rigenerazione dei pigmenti retinici, di favorire l’adattamento all’oscurità, di migliorare la qualità della visione, soprattutto in condizioni di luce crepuscolare. Componenti, attività e indicazioni d’uso I piccoli frutti di mirtillo nero devono il colore scuro alla ricchezza di antocianosidi, potenti antiossidanti che proteggono le cellule dai danni provocati da molecole instabili e aggressive dette radicali liberi. Gli antocianosidi svolgono, inoltre, un’azione favorevole sul microcircolo, aumentano la resistenza dei capillari e diminuiscono la loro permeabilità

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(azione “vitaminica P”). Le principali indicazioni all’uso di mirtillo nero comprendono: disturbi circolatori (fragilità capillare, couperose, insufficienza venosa) e alcune affezioni dell’occhio (difficoltà di adattamento alla visione notturna, miopia, maculopatia degenerativa, retinopatia diabetica). La regolazione del microcircolo La particolare abbondanza di antocianosidi rende

il mirtillo nero salutare per migliorare la circolazione del sangue, grazie all’effetto antinfiammatorio e antiedema, combinato con un’attività antiossidante e tonificante sui piccoli vasi. I mirtilli neri stimolano inoltre la sintesi di collagene, facilitano la reticolazione delle fibre elastiche, riducono la permeabilità e la fragilità dei capillari, proteggono la fittissima rete di piccoli vasi che forma il microcircolo. Studi clinici ne hanno confermato la va-

lidità nel trattamento degli edemi di natura venosa e linfatica, localizzati soprattutto a livello delle caviglie. La somministrazione di estratti di mirtillo nero, in associazione con vitamina C, riattiva il microcircolo locale, facilita il deflusso del sangue venoso e accelera il drenaggio dei liquidi interstiziali, riducendo l’edema. Ne consegue una riduzione della tensione dolorosa, del senso di pesantezza e dell’edema agli arti inferiori.

LE PRINCIPALI AFFEZIONI CIRCOLATORIE TRATTATE CON ESTRATTI DI MIRTILLO NERO Fragilità capillare È la dilatazione del reticolo vascolare capillare superficiale, in particolare a livello del viso e degli arti inferiori. Viene indicata anche con il termine “teleangectasie”, ovvero “dilatazione dei capillari”. Spesso si manifesta con ecchimosi per traumi anche modesti. È dovuta a predisposizione familiare, fluttuazioni ormonali, inattività fisica, sovrappeso, stress e deficit nutrizionali (vitamina C). Couperose È un’affezione cutanea caratterizzata da chiazze rossastre a livello degli zigomi e del naso, dovute alla dilatazione dei vasi capillari superficiali. Insufficienza venosa cronica È caratterizzata dalla dilatazione dei vasi venosi degli arti inferiori. Ha una predisposizione familiare, predilige il sesso femminile e si manifesta con pesantezza, gonfiore e crampi agli arti inferiori, aggravati stando in piedi, verso la fine della giornata e con il calore.

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La protezione degli occhi Gli estratti ottenuti dai frutti di mirtillo nero manifestano la loro attività principalmente a livello della retina, la struttura più sensibile dell’occhio, indispensabile per la visione. Numerose ricerche hanno confermato il valore terapeutico del mirtillo, anche in presenza di un danno retinico, purché la somministrazione sia precoce e prolungata nel tempo. In oftalmologia sono largamente utilizzati estratti

ottenuti dai frutti sia per migliorare la visione notturna, soprattutto in soggetti con miopia, in quanto aumentano la velocità di rigenerazione della rodopsina, il pigmento che si trova nei bastoncelli della retina e permette l’adattamento dell’occhio al buio, sia per curare alcune retinopatie. Numerose ricerche hanno confermato che gli antocianosidi svolgono un’attività protettiva sull’occhio, tanto da migliorare la funzione visiva in generale, arrestare la progressione nella fase

iniziale della cataratta e ridurre i fenomeni di emorragia retinica in soggetti diabetici e ipertesi.

LE PRINCIPALI AFFEZIONI VISIVE TRATTATE CON ESTRATTI DI MIRTILLO NERO

Cataratta Rappresenta una delle cause principali di compromissione della vista nelle persone anziane. È dovuta al danno ossidativo a livello del cristallino con la formazione di macchie opache.

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Maculopatia degenerativa della retina È un’alterazione della regione centrale della retina, caratterizzata dalla formazione di nuovi piccoli vasi e dal danno progressivo delle cellule retiniche che compromette progressivamente la funzione visiva. Interessa circa il 10% della popolazione oltre i 70 anni.

Retinopatia diabetica È caratterizzata da un’aumentata formazione di capillari con proliferazione del tessuto interstiziale conseguente a valori persistenti di iperglicemia.


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MIRTILLO NERO: L’ESSENZIALE Componenti principali Pigmenti antocianici, flavonoidi, vitamina C, acidi organici, acido idrossicinnamico e idrossibenzoico, terpeni, tannini, pectine, sali minerali. Proprietà • Azione regolatrice del microcircolo. • Attività protettiva sulla retina e rigenerante del pigmento retinico. • Effetto antiossidante e antitumorale.

Indicazioni • Affaticamento visivo (debole visione notturna, miopia, retinopatia diabetica, maculopatia degenerativa). • Fragilità capillare. • Couperose. • Trattamento sintomatico dell’insufficienza venosa degli arti inferiori (pesantezza, edema). • Trattamento coadiuvante della diarrea e delle infezioni urinarie. • Prevenzione tumorale. Controindicazioni e avvertenze Nessuna controindicazione nota.

Dalla ricerca Specchiasol Mirtillo formula potenziata Una capsula di Mirtillo al giorno per favorire il benessere del microcircolo e della vista. La ricerca scientifica Specchiasol ha studiato una nuova formula potenziata, capace di utilizzare tutte le grandi potenzialità del mirtillo nero. Un sano stile di vita e una dieta equilibrata, uniti a un’adeguata integrazione di mirtillo nero e vitamina C, contrastano efficacemente le problematiche associate alla fragilità capillare, un

problema molto diffuso, specie nella popolazione femminile. Anche la vista beneficia dell’azione antiradicalica e capillaroprotettiva del mirtillo nero. Gli antocianosidi, infatti, aiutano a migliorare l’adattamento e la qualità della visione quando la luce è crepuscolare e intervengono nella sintesi della rodopsina, un pigmento che si trova nei bastoncelli della retina e permette l’adattamento dell’occhio al buio.

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BENEDETTE PIANTE MEDICINALI alleate delle articolazioni di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina Integrata

I protagonisti
 dei reumatismi
 Per comprendere l’origine del dolore reumatico è opportuno prendere in esame brevemente gli attori protagonisti e il ruolo di ciascuno nel provocare e mantenere i disturbi a livello articolare. Si può riconoscere un “aggressore” ovvero i fattori esterni, un “complice” ovvero i fattori interni, la “vittima” ovvero l’apparato muscolo-scheletrico, la “reazione della vittima” ovvero i dolori reumatici e un “circuito parassita” che alimenta il persistere del dolore. 6

La “vittima”, in questo caso le articolazioni che formano l’apparato locomotore, reagisce all’aggressione degli agenti esterni opponendo una reazione infiammatoria con sintomi come dolore, rigidità, limitazione articolare, contrattura muscolare, edema, disturbi della sensibilità, disabilità. I dolori reumatici Le nostre articolazioni sono strutture dotate di un meccanismo complesso, messe continuamente a dura prova dal movimento incessante. Col tempo la cartilagine che le riveste

va incontro a un’usura progressiva. Compaiono allora artrite o artrosi con dolori reumatici, che si fanno sempre più insistenti col passare degli anni, interessando via via diverse regioni corporee. Solitamente la rigidità dolorosa che interessa le articolazioni tende ad accentuarsi nella stagione autunno-invernale, per cui è opportuno intervenire soprattutto prima della recidiva stagionale prevenendo l’infiammazione e l’usura articolare, privilegiando il ricorso ad alcune piante medicinali ad attività pro-

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tettiva specifica, per assicurare l’elasticità delle articolazioni in ogni stagione. Artrosi La causa più frequente di dolore reumatico è l’artrosi, che consiste in un processo di progressivo logoramento che coinvolge la cartilagine articolare, con successivo interessamento di ossa (osteofiti), sinovia (infiammazione) e capsula articolare (edema). In condizioni di normalità la cartilagine è formata da una

matrice connettivale (collagene e proteoglicani) e dai condrociti. Essa contiene fino all’85% di acqua in età giovanile e circa il 70% nell’anziano. Con il passare degli anni si riduce, pertanto, la sua funzione di cuscinetto idraulico. Nelle fasi iniziali dell’artrosi la cartilagine perde proteoglicani e quindi acqua; successivamente si impoverisce di collagene, perdendo elasticità. Per visualizzare quanto accade a livello della cartilagine

FARMACI ANTINFIAMMATORI E PIANTE MEDICINALI Per far fronte al dolore muscolo-scheletrico si ricorre abitualmente all’uso di farmaci antinfiammatori, noti come FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei), che comprendono diverse categorie di principi attivi. Il loro effetto sull’infiammazione e sul dolore è rapido, ma il loro uso ripetuto comporta il rischio di frequenti fenomeni collaterali e, soprattutto, un danno a Arnica (Arnica montana L.)

Nota fin dall’antichità come “pianta per il traumatizzato”, fu descritta per la prima volta

si può pensare agli effetti delle piogge acide in un bosco, con l’impoverimento progressivo degli alberi che assumono un aspetto sofferente. Il ripetersi dell’infiammazione articolare, anche se non è la causa scatenante del processo artrosico ma la conseguenza, riveste un ruolo importante nel far progredire la malattia e renderla cronica.

livello della cartilagine articolare. Per questo motivo è preferibile scegliere un trattamento che sfrutti le proprietà antinfiammatorie di piante medicinali, dotate anche di un’azione sintomatica antinfiammatoria, antalgica e protettiva sulla cartilagine in virtù dei molteplici costituenti attivi contenuti in alcune piante medicinali, come l’Artiglio del diavolo, la Boswellia, il Picnogenolo, l’Olmaria, l’Ortica, il Capsico.

da Santa Ildegarda; nel 1600 fu scoperta dal mondo accademico e definita “panacea lapsorum” (panacea dei traumi). Arnica è la pianta medicinale indicata per tutti i traumi diretti e indiretti, caratterizzati dalla sensazione di contusione e di indolenzimento muscolare nella zona del trauma (esiti di cadute, contusioni, distorsioni, ecchimosi, ematomi, stiramenti e strappi muscolari, tumefazione e versamento). Caratteristico è l’aggravamento con

il contatto più lieve. La sua azione a livello della muscolatura riduce la contrattura e la tensione dolorosa muscolare, mentre la sua attività protettiva sul microcircolo riduce i fenomeni microemorragici conseguenti al traumatismo. I principi attivi responsabili dell’attività antinfiammatoria e antiedema comprendono: arnicina, arnisterina, inulina, tannini, fitosterina, acido caffeico e clorogenico, silicio e manganese. L’arnica deve es-

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(Harpagophytum procumbens DC)

Questa pianta cresce nel sud dell’Africa, nel deserto del Kalahari. Viene utilizzata la radice, che si presenta come un grosso tubercolo da cui si dipartono radici secondarie più affilate. Gli africani ne conoscono le proprietà da lungo tempo, anche se in Occidente l’attività antireumatica è stata scoperta solo negli anni ’60 del secolo scorso. Attualmente viene considerata in fitoterapia come la pianta antireumatica per eccellenza. L’arpagofito vanta numerose azioni favorevoli per le articolazioni, in quanto è antinfiammatorio, analgesico e previene l’usura della cartilagine, di cui anzi rinforza la trama elastica. L’efficacia della pianta si deve alla ricchezza in principi attivi noti come iridoidi (arpagoside, procumbide, arpagide), contenuti nelle radici secondarie della pianta.

reumatismi infiammatori e delle affezioni intestinali. L’attività sull’infiammazione è dovuta principalmente all’inibizione della 5-lipossigensi da parte degli acidi boswellici, che bloccano in tal modo la sintesi di leucotrieni, mediatori dell’infiammazione acuta e cronica. Viene inoltre inibita la migrazione leucocitaria da parte degli acidi boswellici con blocco della liberazione locale di elastasi, enzima proteolitico responsabile della distruzione del collagene nella cartilagine delle articolazioni. Capsico

(Capsicum frutescens L.)

Picnogenolo Il peperoncino rosso forte o pepe di Cayenna appartiene alla famiglia delle Solanacee. In fitoterapia si utilizza l’estratto ottenuto dai frutti per l’attività revulsiva nel trattamento delle nevralgie e del dolore muscolo scheletrico. L’elevato contenuto in capsaicina rimuove la sostanza P, un neuro peptide che favorisce la trasmissione degli impulsi del dolore dai nervi periferici al midollo spinale.

Boswellia

Olmaria

La boswellia è un albero che cresce nelle regioni collinari dell’India e della Cina. La resina viene utilizzata da secoli nella tradizione della medicina ayurvedica per le proprietà terapeutiche nei confronti dei

L’olmaria, detta anche “regina dei prati”, è una pianta medicinale appartenente alla famiglia delle Rosacee, che cresce in zone umide e lungo i corsi

(Boswellia serrata Roxb.)

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d’acqua. Di essa si utilizzano le sommità fiorite, raccolte in estate. Nel secolo XVIII Tissier, un medico della città di Lione, ne mise in evidenza la netta azione diuretica. Da allora sono numerosi gli autori che sostengono la sua efficacia nel trattamento dell’edema localizzato agli arti inferiori e del versamento articolare in corso di artrosi. Nella fitoterapia moderna l’olmaria è considerata come la pianta medicinale di prima scelta nella cura delle manifestazioni dolorose articolari di natura reumatica e dell’edema. Per la sua ricchezza in salicilati è stata definita “aspirina vegetale”. In generale l’olmaria manifesta proprietà antinfiammatoria, antireumatica, diuretica, antipiretica e facilitante l’eliminazione urinaria di acidi urici.

(Spiraea ulmaria o Filipendula ulmaria L.)

L’estratto ottenuto dalla corteccia di pino marittimo francese (Pinus pinaster Aiton), ricco di polifenoli vari e in particolare di procianidine, viene utilizzato in fitoterapia per la capacità di ridurre l’infiammazione articolare, l’edema e la degradazione della cartilagine. L’estratto di corteccia di pino marittimo francese ha un forte tropismo per le proteine (collagene, elastina), che costituiscono la cartilagine articolare. Inibisce, inoltre, l’attivazione delle molecole che provocano e alimentano l’infiammazione. Numerosi studi hanno evidenziato una marcata attività antiossidante, antinfiammatoria e analgesica.


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LA SOLUZIONE NATURALE PER LE ARTICOLAZIONI

LENI COMPLEX COMPRESSE Modalità d’uso: di norma si consiglia l’assunzione di 2 compresse al giorno, preferibilmente prima dai pasti principali. Leni ComplexTM Compresse è una formulazione innovativa che contiene: Artiglio del Diavolo, LeniFitTM, Boswellia Pycnogenol® Piante officinali che lavorano sinergicamente per favorire la fisiologica funzionalità articolare. Selenio: minerale noto per la sua spiccata attività antiossidante.

GEL LENI COMPLEX Nel trattamento delle malattie reumatiche è importante intervenire alleviando l’infiammazione, in modo da ridurre il dolore e recuperare gradualmente la funzionalità articolare. Per favorire la fisiologica attività articolare, Specchiasol ha studiato Leni complex, un innovativo complesso naturale di piante officinali che lavorano in sinergia per il benessere articolare. Il preparato è disponibile in compresse per la prevenzione e la cura della rigidità dolorosa artrosica, in cerotti da applicare sui punti dolorosi circoscritti e in gel per i dolori regionali.

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ARNICA 30 PLUS GEL ARNICA 30 PLUS GEL 75 ml Con il 30% di tintura madre di Arnica montana L., in associazione con Amamelide ed Ippocastano, conferisce sollievo in presenza di ecchimosi conseguenti a contusioni e distorsioni. Non macchia e non unge la pelle. Ingredienti funzionali: Estratti di Arnica montana L., Hamamelis virginiana L., ed Aesculus hippocastanum L.

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CAPELLI SANI 7 regole d’oro

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di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina Integrata

La forza di Sansone, la bellezza di Sissi Anche se i capelli nel loro insieme non svolgono una funzione fondamentale nell’organismo umano, assumono grande rilevanza per l’aspetto estetico e psicologico della persona. 10

In epoche e culture diverse i capelli hanno assunto significato, soprattutto come espressione di forza e di bellezza. Il racconto dell’episodio biblico di cui sono protagonisti Sansone e Dalila, mette in rilievo soprattutto la relazione tra capelli

e vigore fisico. “Dalila fece addormentare Sansone sulle sue ginocchia, e poi chiamò un uomo per tagliare le sette trecce di capelli. La sua forza lo lasciò, e Dalila cominciò a dominarlo (…) In tal modo i Filistei lo catturarono” (Giudici 16, 19-22). Grande importanza assume, inoltre, soprattutto in tempi più recenti, la cura dei capelli per la valorizzazione della bellezza. L’imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio conosciuta come la Principessa Sissi, era famosa per lo splendore della sua foltissima chioma. Invidiata da tutte le donne della sua epoca, soffriva di violente crisi di emicrania, in parte dovute al peso dei capelli, dovendo coricarsi spesso per riprendersi dalla fatica di sostenere ben cinque chili di capelli. Il ciclo vitale dei capelli Nel loro complesso i capelli costituiscono un vero e proprio organo formato da un numero di follicoli pili-


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feri compreso tra 100.000 e 150.000 e circa 85/130.000 capelli. La durata media del ciclo vitale di ogni singolo capello è di 3-4 mesi. La media di crescita giornaliera è di 0,35 mm nella regione delle tempie e di 0,4 mm sulle restanti regioni. I capelli delle donne crescono più velocemente di quelli degli uomini. Il ciclo vitale del capello è costituito da tre fasi successive, note come anagen (crescita del capello), catagen (fase di riposo), telogen (fase di caduta). La caduta dei capelli Viene considerata fisiologica la perdita di circa cento capelli al giorno, purché la maggior parte di essi ricresca, altrimenti si procede verso una condizione di diradamento. Il cambio di stagione influenza il ciclo vitale di unghie e capelli così come i fattori genetici, ormonali, metabolici e locali. L’indebolimento, la fragilità e la caduta dei capelli riconosce infatti cause diverse: ormonali (alopecia androgenetica nell’uomo); carenziali (deficit di ferro e zinco, allattamento, convalescenza); metaboliche (dimagramento), mentali (studi prolungati); energetiche (stanchezza); psichiche (ansia, tensione, stress, per-

dita di affetti); meccaniche (uso eccessivo del phon); chimiche (permanente, stiramenti); farmacologiche (chemioterapia). I nutrienti del capello Alcuni composti nutrizionali specifici per le alterazioni dei capelli ne ripristinano la vitalità e la bellezza. In particolare la cistina, un aminoacido solforato che forma la cheratina, responsabile della resistenza dei capelli e delle unghie. La vitamina B 6 è indispensabile per la sintesi della cistina e per la sua incorporazione nelle unghie e nei capelli. Lo zinco è indispensabile alla sintesi della cheratina, a partire dalla cistina. La vitamina H o B8, nota anche come biotina, partecipa alla sintesi degli acidi grassi insaturi, degli aminoacidi e del glicogeno. La sua carenza comporta la comparsa di acne, dermatite seborroica e alopecia. Le fonti principali comprendono semi, funghi, insalata, lievito di birra, polline, piselli, fagioli secchi, uova, latte. Il bambù (Bambusa vulgaris) ricco in sali minerali, soprattutto in silicio, viene utilizzato per la sua attività rivitalizzante e mineralizzante nella fragilità degli annessi cutanei (caduta dei capelli, fragilità

delle unghie). L’estratto ottenuto dai frutti della piccola palma (Serenoa repens), che cresce nei Paesi sudamericani, viene impiegato nell’uomo per contrastare la fissazione del diidrotestosterone, che comporta l’atrofia dei follicoli piliferi e la conseguente caduta prematura dei capelli. La rodiola (Rhodiola rosea), pianta che cresce in Siberia, viene utilizzata tradizionalmente come tonico e rivitalizzante. Dal momento che stanchezza, stress e depressione sono spesso associate alla caduta dei capelli, soprattutto nella donna, la presenza della rodiola è preziosa in preparati specifici per la bellezza e la vitalità dei capelli femminili. Alcuni oligoelementi sono fondamentali per la vitalità dei capelli: il ferro assicura l’ossigenazione del bulbo pilifero, lo zinco stimola la moltiplicazione cellulare e la crescita dei capelli, il selenio contrasta il processo di invecchiamento dei capelli per la sua attività antiossidante, il rame aumenta la robustezza e la pigmentazione del capello.

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SETTE CONSIGLI D’ORO In presenza di alterazioni persistenti a livello dei capelli è opportuna una valutazione medica per stabilirne l’origine (anemia, infezione da funghi, carenza di nutrienti). Il semplice esame microscopico del capello, che si può eseguire con rapidità in farmacia, consente di cono-

scere lo stato dei capelli e del cuoio capelluto, permettendo di impostare un trattamento corretto. Per prevenire e contrastare la fragilità e la caduta stagionale dei capelli è opportuno seguire alcuni semplici accorgimenti generali, qui riassunti sotto forma di 7 consigli:

• Evitare lavaggi troppo frequenti, l’uso di spazzole troppo dure, il phon troppo caldo, limitare il danno da uso di coloranti utilizzando preparati ristrutturanti e rivitalizzanti. Proteggere i capelli dalle aggressioni esterne quotidiane e dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare con riduzione dell’attività e della vitalità;

• Fornire sostanze lenitive capaci di controllare il processo infiammatorio associato alla perdita abnorme di capelli;

• Aumentare la circolazione sanguigna a livello delle zone interessate, in modo di favorire il metabolismo locale e aumentare l’apporto di sostanze nutritive per il cuoio capelluto e i capelli;

• Trattare depressione, anemia, conseguenze di shock o affaticamento intellettivo prolungato che possono causare o aggravar e la caduta.

• Contrastare la seborrea che compromette la vitalità dei bulbi piliferi, ristabilendo la normale condizione fisiologica del cuoio capelluto;

• Fornire sostanze nutritive per la cute e ristrutturanti per i capelli, per via orale e locale (shampoo, balsamo, olio), per cicli di 1-2 mesi; • Inibire la trasformazione del testosterone in diidrosterone, responsabile della progressiva miniaturizzazione del follicolo pilifero;

DA SPECCHIASOL LINEA HC+ TRICOLIGO® PER CAPELLI PIÙ SANI E FORTI La ricerca scientifica Specchiasol ha studiato la Linea Tricologica®, un trattamento naturale completo per la salute e la bellezza dei capelli. L’integratore alimentare e la lozione tonificante HC+TRICOLIGO® CAPELLI UOMO con Trichomples e Serenoa repens e HC+TRICOLIGO® CAPELLI DONNA con Trichomples e Rodiola rosea aiutano a preservare e ripristinare il naturale equilibrio e benessere fisiologico del capello e del cuoio capelluto. L’esclusivo complesso è a base di un elevato tenore di cheratina, di un’innovativa fonte di zolfo naturale inodore ed estratto di bambù, utili a ridurre la caduta dei capelli e aiutarne la ricrescita. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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Specchiasol Bussolengo Softball CAMPIONE D’EUROPA La squadra sale per la terza volta sul tetto d’Europa, nel 2015 a Praga, nel 2017 in Olanda e sabato 25 agosto 2018 a Forlì: la prima volta che una squadra italiana vince in Italia l’Europeo.

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. Buongiorno, da diverso tempo accuso una dolorosa rigidità articolare alle mani, con episodi . di artrite caratterizzati da tumefazione, senso di calore locale, arrossamento e limitazione dell’articolarità. Ho assunto degli antifiammatori, ma li tollero male. C’è qualche vostro prodotto naturale che può aiutarmi? 10:30

Per controllare i sintomi del dolore e della rigidità articolare, si consiglia di assumere Leni Complex compresse, alla posologia di due compresse al dì, subito prima dei pasti principali, per cicli ripetuti di 20 giorni al mese. Si tratta dell’associazione di Artiglio del diavolo, Boswellia e Picnogenolo. In particolare quest’ultima sostanza, ricavata dal pino marittimo che cresce lungo le coste francesi dell’Atlantico, svolge un’azione sia sulla rigidità dolorosa che come protezione della cartilagine nei confronti dell’usura, caratteristica del processo artrosico. 10:33

SPECCHIASOL

Ho sviluppato una zoppia conseguente a un dolore diffuso alla pianta dei piedi, con fitte violente e bruciore che mi impediscono di camminare. Ho l’alluce valgo e i piedi piatti, sono costretto a portare un plantare. La parte anteriore del piede mi fa sempre male; consigli?

Per contrastare i disturbi osteoarticolari può fare uso di alcune piante officinali capaci di lenire i dolori. Prima di coricarsi per la notte, applichi sulla pianta dei piedi una crema a base di Calendula, massaggiando bene. Proceda poi con un bendaggio a base di Calendula tintura madre e otterrà dei netti benefici già dopo un paio di mesi.

Pillole di benessere INFORMAZIONE PUBBLICITARIA


15:20

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Sono una donna di 35 anni e il mio oculista mi ha consigliato di assumere integratori a base di mirtillo, come complemento per controllare la miopia. Può essere indicato il vostro integratore a base di mirtillo?

Sono una signora di 40 anni e da alcuni mesi ho notato la comparsa di capillari a livello delle cosce, definiti “teleangectasie” dall’angiologo. Potrei avere beneficio dal Mirtillo Specchiasol?

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I preparati a base di mirtillo sono adatti per migliorare il microcircolo della retina e favorire una capacità visiva normale. Le consigliamo di prendere una capsula di Mirtillo Specchiasol per cicli di due mesi e un mese di pausa.

L’assunzione di Mirtillo Specchiasol è indicata per migliorare il tono della parete dei vasi capillari. La posologia consigliata è di una capsula al dì, per cicli ripetuti di 20 giorni al mese. L’elevata concentrazione di antocianosidi del mirtillo e la presenza di vitamina C aumentano la resistenza dei vasi a livello del microcircolo periferico.

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Sono una signora di 55 anni e ho notato che nel passaggio stagionale dall’estate all’autunno i miei capelli diventano più deboli e cadono con facilità. Inoltre le unghie diventano più fragili. Può essere indicato HC+ Tricoligo Donna? Con quale posologia? 19:45

Il cambio stagionale comporta una condizione di stress aggiuntivo e una maggiore disponibilità di energia. HC+ Tricoligo Capelli Donna, grazie alla presenza di rodiola e silicio, irrobustisce i capelli, favorendo una ricrescita superiore al 20 per cento. Si consiglia di assumere due compresse al giorno, dopo colazione, per due mesi. 19:48


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