Natura Scienza on line - 7-8/2018

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Periodico di Informazione Culturale e Scientifica

7-8 | 2018 MENSILE • LUGLIO - AGOSTO

SOMMARIO ALOE VERA: la pianta dai mille benefici

INCUBO CISTITE? Una risposta naturale per proteggere le vie urinarie

DIARREA DEL VIAGGIATORE: I consigli per non farsi sorprendere

Bacino di raccolta delle bacche di Cranberry


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di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata

Il tratto distintivo dell’Aloe o giglio del deserto, pianta che cresce spontanea nel Sudafrica, in Sudamerica e nelle regioni mediterranee, è la straordinaria capacità di trattenere acqua, anche in clima caldo e arido, che le consente di sopravvivere in condizioni estremamente difficili. Tra le 350 varietà di Aloe presenti sulla terra quella di interesse cosmetico e terapeutico è soprattutto l’Aloe barbadensis Miller

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o vera L. La materia prima utilizzata è il gel interno ottenuto mediate sfilettatura manuale delle foglie. UNA STORIA DA PROTAGONISTA Documenti antichi testimoniano come le proprietà antinfiammatoria, antibiotica, analgesica, depurativa e immunostimolante fossero già note e sfruttate da Assiri, Egizi, Ebrei, Greci, Romani, Indiani, Cinesi, Maya. Nella Medicina

tradizionale cinese l’Aloe viene utilizzata da più di 5.000 anni, come “rimedio dell’armonia”, chiamata dalle popolazioni himalayane “Kumari”, che significa “Dea della vita”. Il papiro egizio di Ebers del 1550 a.C. descrive 12 formulazioni diverse di impiego dell’Aloe sia per uso esterno che interno. Gli Israeliti erranti nel deserto al seguito di Mosè utilizzavano l’Aloe come protezione solare e per le

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Aloe vera: la pianta dai mille benefici

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proprietà cicatrizzanti. Nel 335 a.C. si racconta che Alessandro Magno, ferito in battaglia da una freccia e curato con un unguento a base di Aloe proveniente da Socotra, isola al largo della costa orientale della Somalia, sia stato consigliato di conquistare l’isola per poter disporre del succo dell’Aloe che vi cresceva abbondante e si riteneva capace di curare le ferite dei guerrieri e di renderli addirittura invulnerabili. Cleopatra utilizzava un unguento di Aloe per le proprietà idratanti, emollienti, protettive, capaci di mantenere o ristabilire l’elasticità cutanea, conferendole un aspetto giovanile. L’effetto rivitalizzante viene valorizzato a tutt’oggi, tanto che in Medicina estetica l’Aloe viene definita “dono di Venere”. Nel 900 d.C. AL-Kindi, medico e filosofo arabo, afferma che l’Aloe è efficace nel trattamento del dolore di origine infiammatoria, le ulcerazioni a livello degli occhi, la depressione dell’umore e molti altri disturbi. Precisa inoltre che l’Aloe viene utilizzata in Iran come purgante ed in Egitto per depurare l’intero organismo. Nel 1492 d.C. Cristoforo Colombo in viaggio verso il Nuovo Mondo annota sul diario:

“Todo està bien, hay Aloe a bordo”. Nel 1973 M. El Zawahry ed altri ricercatori del Cairo in Egitto confermano l’efficacia dell’utilizzo dell’Aloe per uso locale e per via interna nella cura di numerose forme di affezioni dermatologiche (acne, seborrea, ulcere croniche degli arti inferiori, caduta dei capelli). Nel 1994 Wendell Winters della University of Texas Health Science Center di San Antonio analizza la composizione dell’Aloe identificando almeno 140 principi attivi, precisando le principali proprietà dell’Aloe che definisce come “una farmacia in una pianta”. LE PROPRIETÀ BENEFICHE DELL’ALOE Nell’ultimo decennio si sono moltiplicate le pubblicazioni scientifiche incentrate sull’Aloe, di cui viene soprattutto attualizzato il potenziale terapeutico con enfasi particolare sull’attività antiossidante, immunostimolante, antivirale ed antitumorale, integrando e completando l’approccio convenzionale alle diverse condizioni e forme patologiche particolarmente rilevanti nel mondo attuale. Per uso interno l’Aloe ha dimostrato di possedere proprietà depurative, an-

tinfiammatorie e immunostimolanti. Allo stato attuale sono noti oltre 160 principi attivi. Il principale costituente dell’Aloe è l’acemannano, un mucopolisaccaride che aumenta le difese immunitarie e potenzia l’attività dei macrofagi che distruggono scorie e cellule tumorali. L’ALOE IN COMMERCIO Numerosi sono i preparati disponibili a base di Aloe, utilizzata da sola o in associazione. La scelta dovrebbe privilegiare il succo puro al 100% di Aloe, senza l’aggiunta di acqua, zucchero o alcol, con elevata concentrazione di polisaccaridi e possibilmente titolato in acemannano, la molecola a cui viene attribuita gran parte delle proprietà favorevoli dell’Aloe. Il succo dovrebbe essere ottenuto da piantagioni coltivate senza l’uso di

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fertilizzanti o prodotti di sintesi, non OGM, esenti da residui di glutine e privo di aloina che è tollerata solo se presente in tracce minime, per la sua attività irritante sull’intestino. Per eliminare l’aloina si procede alla raccolta e alla filettatura manuale in loco, togliendo spine e punte, dove maggiormente si concentra l’aloina. Inoltre quanto più adulta è la pianta raccolta, tanto più la concentrazione di aloina è ridotta, fino ad es-

sere insignificante in piante di almeno 5 anni. Per esaltare le proprietà dell’Aloe sono disponibili in commercio dei preparati in cui il succo è in associazione con altri fitocomplessi o complementi nutrizionali, come la papaya e il ribes nero per le manifestazioni dolorose articolari, con il frutto di Goji per contrastare lo stress ossidativo oppure l’olio di melaleuca per il trattamento topico delle punture di insetto, succhi di mirtillo

rosso e frutti di bosco come coadiuvante nelle infezioni urinarie ricorrenti o l’olio di mandorle per esaltare la proprietà idratante nelle lozioni per il corpo. In generale per ottenere un effetto depurativo si consiglia di assumere due cucchiai di succo puro di Aloe al risveglio, a digiuno, per cicli di almeno 40 giorni, eventualmente diluito con acqua o succo di frutta, oppure con tè verde o il succo di un limone.

INDICAZIONI PER L’USO DELL’ALOE PER VIA GENERALE (PER BOCCA) • Prevenzione dell’invecchiamento • Riduzione del colesterolo • Cure depurative periodiche • Cellulite • Protezione contro lo stress ossidativo • Attività sportiva • Disturbi digestivi • Diabete di tipo 2 • Malattie infiammatorie croniche • Prevenzione e cura delle infezioni batteriche, virali e da funghi

ricorrenti o croniche (Herpes labiale, Herpes zoster)

• Prevenzione e trattamento di forme tumorali (complemento della

terapia convenzionale)

• Chemioterapia PER APPLICAZIONE TOPICA (SULLA PELLE) • Pelli fragili, sensibili, con tendenza alla disidratazione • Secchezza cutanea • Invecchiamento cutaneo • Radioterapia • Eritemi ed ustioni

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

INTEGRATORI E GEL A BASE DI ALOE IL SUPERALIMENTO CHE FA BENE AL CORPO Specchiasol ha deciso di sviluppare due linee in grado di sfruttare le proprietà dell’aloe: gli integratori e la linea cosmetica. Il Succo Puro al 100% di Aloe, contiene un’elevata concentrazione di polisaccaridi e titolato in acemannano, la molecola a cui viene attribuita gran parte delle proprietà favorevoli dell’aloe. Aloe Vera+ è un integratore alimentare a base di gel fogliare di Aloe vera ad azione emolliente e lenitiva sul sistema digerente; inoltre favorisce i fisiologici processi depurativi dell’organismo. È ottenuto da piantagioni coltivate senza l’uso di fertilizzanti o prodotti di sintesi, non OGM, esenti da residui di glutine e privo di aloina, sostanza irritante per l’intestino.

Il Gel d’Aloe, invece, è un vero toccasana per la pelle tutto naturale. Grazie alle sue mucillagini ed altre componenti attive è dotato di proprietà idratanti, cicatrizzanti, lenitive, antinfiammatorie e decongestionanti, rappresenta un alleato straordinario in caso di ustioni lievi e scottature di varia natura, pelli arrossate d’estate, irritazioni cutanee, micro lesioni dovute alla rasatura o all’epilazione. Aloevera Gel con Papaya e vitamine A, C, E è un trattamento intensivo per la pelle a base di pregiato gel interno di Aloe vera (Aloe barbadensis Miller) puro al 100%, impreziosito dalla vitalità della papaya e delle vitamine antiossidanti quali la A, la C e la E. Il suo impiego è particolarmente adatto nel trattamento cosmetico degli inestetismi cutanei come rughe, smagliature e arrossamenti (couperose, dermatiti allergiche…).

COME SI LAVORA L’ALOE Le foglie vengono raccolte manualmente dalla pianta fresca di almeno 5 anni, lavate accuratamente così da preservare il prodotto da eventuali contaminazioni. La cuticola della foglia protegge il gel interno dall’ossidazione: quando la foglia viene recisa ha inizio il processo di ossidazione che priva lentamente l’Aloe delle sue proprietà. Per evitare l’ossidazione, la lavorazione delle foglie viene avviata immediatamente. La prima fase consiste nell’eliminazione dell’aloina (antrachinone): vengono asportate manualmente le spine coriacee, la punta e la parte basale di ogni singola foglia dove la sua percentuale è particolarmente elevata. Successivamente viene separato il gel pa-

renchimatico dalla cuticola attraverso una sfilettatura manuale. Il gel interno (idroparenchima) viene convogliato in una cisterna di raccolta per poi passare alla fase di stabilizzazione. L’efficacia dei preparati a base di Aloe vera dipende dalla purezza della pianta stessa, dai metodi di coltivazione e di lavorazione a cui essa è stata sottoposta e dalla sua conservabilità.

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di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata

Le infezioni ricorrenti a livello genitourinario manifestano la tendenza a recidivare, soprattutto nel sesso femminile, favorite dalle alterazioni della flora intestinale e dalla formazione di colonie di batteri che danno origine al cosiddetto “biofilm”. La possibilità di eradicare le infezioni recidivanti si basa principalmente sull’uso di probiotici, Cranberry, D-mannosio, N-acetilcisteina. INFEZIONI DELLE VIE URINARIE (IVU) Le infezioni delle basse vie urinarie (IVU) rappresentano un disturbo molto comune. Interessano soprattutto le donne adulte, con un’incidenza 50 volte superiore rispetto agli uomini, per la brevità dell’uretra femminile che permette ai batteri di origine intestinale di risalire in vescica, dove si moltiplicano provocando un processo infettivo e manifestazioni di tipo infiammatorio. 6

CISTITE ACUTA E CISTITE RICORRENTE Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono caratterizzate dalla presenza di batteri nelle urine (batteriuria) in associazione a una reazione infiammatoria nell’ospite. Nelle persone adulte i sintomi più frequenti in

caso di cistite e infezione urinaria bassa sono caratterizzati da dolore e bruciore alla minzione (disuria). È presente, inoltre, bisogno urgente di urinare di frequente (pollachiuria), associato alla sensazione di non avere svuotato completamente la vescica (tenesmo).

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Incubo cistite? Una risposta naturale per proteggere le vie urinarie

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In alcuni casi si può osservare un aspetto torbido o un cambiamento dell’odore o del colore delle urine, talvolta associato alla presenza in esse di tracce di sangue (ematuria). Frequente è il senso di dolenzia continua a livello della parte bassa dell’addome. La presenza di brividi seguiti da febbre elevata e sudorazione, con dolore lombare e addominale, lungo il decorso degli ureteri è indicativa di un processo infettivo che interessa le alte vie urinarie (pielonefrite acuta). Si parla di cistite ricorrente quando si presentano almeno due episodi nell’arco di sei mesi oppure tre o più episodi durante l’anno. L’urocoltura conferma l’infezione delle vie urinarie quando sono presenti più di 100.000 batteri per ogni millilitro di urina. L’esecuzione dell’antibiogramma consente di individuare la sensibilità del germe responsabile dell’infezione

nei confronti dei diversi antibiotici testati. I PROTAGONISTI DELLE INFEZIONI URINARIE Per comprendere la dinamica responsabile dei processi infiammatori e infettivi delle basse vie urinarie e genitali è necessario considerare i diversi fattori predisponenti, la virulenza batterica e i meccanismi difensivi specifici messi in atto dall’organismo umano. FATTORI PREDISPONENTI La vescica urinaria è un organo muscolo-membranoso deputato alla raccolta dell’urina prodotta dai reni e che vi giunge attraverso gli ureteri. Dalla vescica l’urina viene periodicamente espulsa all’esterno attraverso l’uretra. Il muscolo che forma le pareti della vescica è detto muscolo detrusore, costituito da fibre muscolari lisce e regolato da fibre nervose del sistema simpa-

INFEZIONI URINARIE IN CIFRE 150 milioni di casi ogni anno nel mondo 60% delle donne ha avuto almeno un episodio nella vita 2-3% è la frequenza dell’intera popolazione 50 volte più frequente nella donna rispetto all’uomo 35% della spesa per antibiotici del mercato europeo 75-85% dei casi sono provocati da Escherichia coli oltre 100.000 germi per millilitro di urina è il limite oltre cui si fa diagnosi

tico e parasimpatico. L’uretra è l’ultimo tratto delle vie urinarie e forma un piccolo condotto che unisce il polo inferiore della vescica urinaria con l’esterno. Nella donna ha la sola funzione di permettere il passaggio dell’urina, mentre nell’uomo serve anche per il passaggio dello sperma, poiché in essa si immettono i condotti eiaculatori. La sua lunghezza varia secondo il sesso dell’individuo. Nella donna, infatti, è lunga solo tre centimetri circa, mentre negli uomini è lunga circa 16 centimetri. Questa diversa conformazione anatomica rappresenta un importante fattore che favorisce la maggiore vulnerabilità delle donne nei confronti delle infezioni delle basse vie urinarie. Un ulteriore fattore che predispone alle infezioni del tratto genitourinario è rappresentato dalle alterazioni della flora intestinale, definita disbiosi o dismicrobismo intestinale, termine generico utilizzato per indicare le modificazioni della fisiologica flora intestinale che viene sostituita da batteri patogeni. La disbiosi viene anche considerata come madre di tutte le malattie, in quanto la compromissione della flora intestinale prelude a una sequenza a cascata di eventi 7


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negativi che predispongono alla malattia. La disbiosi intestinale si manifesta con un’ampia varietà di sintomi e quadri clinici, sia a livello gastrointestinale (alitosi, meteorismo, tensione dolorosa addominale, stipsi o diarrea) che generale (stanchezza, facile esauribilità, ipereccitabilità, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione, cefalea, infezioni urinarie e genitali). FATTORI DI VIRULENZA BATTERICA Tra gli agenti responsabili della cistite viene riconosciuto il ruolo preminente di Escherichia coli, germe di origine intestinale che risale fino in vescica. La fase successiva è caratterizzata dalla moltiplicazione e colonizzazione locale con adesione dei batteri alla parete della vescica, grazie alla presenza di piccole ventose, dette adesine. L’adesività batterica costituisce il meccanismo di interazione tra le strutture proteiche superficiali del batterio (adesine) e i recettori specifici posti sulle cellule uroteliali, che permette al batterio di rimanere adeso all’epitelio, nonostante il lavaggio prodotto dal flusso urinario. Le adesine batteriche sono poste alle estremità di fimbrie o pili che rivestono il corpo batterico. In base alle carat8

teristiche biochimiche vengono distinti due tipi di tali strutture filiformi che rivestono un ruolo fondamentale nella patogenesi della cistite batterica: fimbrie di tipo P, GAL-GAL sensibili che mediano l’adesione alle cellule uroteliali, mediante legame al galattosio espresso sulla cellula e fimbrie di tipo 1, mannosio sensibili che mediano l’adesione ai mucopolisaccaridi della cellula epiteliale. Dopo aver aderito alla parete della vescica, i batteri di Escherichia coli attivano un processo di liberazione di sostanze che richiamano altri batteri con la formazione di colonie organizzate che danno forma al cosiddetto biofilm. Tali strutture permettono ai batteri di sottrarsi all’azione del sistema immunitario difensivo dell’organismo e all’attività dell’antibiotico. La sopravvivenza dei germi in fase latente permetterà, successivamente, la liberazione di batteri da parte di tali colonie, provocando la recidiva dell’infezione urinaria. In questa prospettiva non sorprende che un impressionante numero di infezioni batteriche recidivanti e croniche vedano come responsabili biofim batterici che assai difficilmente possono essere eradicati dai meccanismi difensivi e dalla tera-

pia antibiotica convenzionale. MECCANISMI DI DIFESA DELL’OSPITE L’organismo umano dispone di alcuni meccanismi difensivi specifici per proteggere le vie urinarie. Tra di essi particolare importanza assume la flora vaginale, una proteina di origine renale, la minzione regolare. La flora vaginale saprofita svolge un ruolo protettivo nelle infezioni delle vie urogenitali per la capacità dei lattobacilli di competere con i germi patogeni e per la produzione

COME SI SVILUPPANO LE INFEZIONI URINARIE RECIDIVANTI 1. Adesione batterica alla mucosa vescicale 2. Invasione dell’urotelio vescicale 3. Produzione di metaboliti e tossine 4. Formazione di biofilm patogeni extra e intra

cellulari

5. Acquisizione di resistenza alle difese

immunitarie e agli antibiotici 6. Periodica attivazione di processi infiammatori

cronici urinari (sindrome della vescica dolorosa)

7. Danno lesionale della vescica.


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di acido lattico che crea un ambiente vaginale acido sfavorevole ai microrganismi. Un ulteriore meccanismo protettivo è assicurato da una glicoproteina prodotta dal rene (proteina di Tamm-Horsfall). Essa contiene mannosio, che riconosce i pili di tipo 1 dell’Escherichia coli, a cui si lega impedendone l’adesione, intrappolandola e favorendone l’eliminazione con le urine. Le donne che soffrono di cistiti ricorrenti hanno una minore quantità della glicoproteina di Tamm Horsfall, che si lega alle adesine delle fimbrie mannosio sensibili di E. coli, impedendo l’adesione del batterio alla parete vescicale e facilitandone l’eliminazione meccanica con il flusso urinario. La minzione regolare e completa permette di assicurare un lavaggio continuo della vescica e della parete uretrale, impedendo la colonizzazione da parte dei batteri patogeni. STRATEGIA INTEGRATA PER LA PREVENZIONE E LA CURA Nella fase acuta la cistite va curata con farmaci sintomatici (antinfiammatori o antispastici) e antibiotici, prescritti dal medico per il minor tempo possibile (sono disponibili i preparati in monodose) sulla base del

risultato dell’antibiogramma. Il trattamento mediante medicina naturale va spesso associato alla terapia antibiotica per controllare meglio i sintomi e prevenire le recidive. In presenza di cistite recidivante l’Associazione Europea di Urologia consiglia di utilizzare trattamenti alternativi agli antibiotici per evitarne l’uso ripetuto e prolungato, nell’ottica di prevenire la formazione di ceppi resistenti. I preparati naturali disponibili valorizzano, in particolare, le proprietà del mirtillo rosso americano, del mannosio e dell’acetilcisteina. PROBIOTICI Nel 1989 il ricercatore inglese R. Fuller definisce probiotico “un integratore alimentare a base di microrganismi vivi e vitali che produce effetti favorevoli sull’organismo animale, migliorandone l’equilibrio microbico intestinale”. Negli anni Sessanta il concetto di probiotico (dal greco pro-bios, “a favore della vita”) era stato contrapposto a quello di antibiotico (anti-bios, “contro la vita”): il primo previene l’infezione batterica, arricchendo la microflora intestinale di microrganismi capaci di contrastare la crescita dei batteri patogeni, mentre il

secondo distrugge direttamente i batteri responsabili dei processi infettivi. L’antibiotico però distrugge anche i batteri buoni o probiotici, e quando si interrompe la somministrazione lascia l’intestino esposto allo sviluppo dei patogeni. Per questo motivo dopo una cura antibiotica è consigliabile assumere probiotici per ricostituire la flora fisiologica protettiva. In generale i probiotici vengono identificati in base al genere (Lactobacillus, Bifidobacterium…), alla specie (L. acidophilus, B. lactis…) e al ceppo di appartenenza (L. acidophilus LA-5, B. lactis B-b12). Attualmente si ritiene che l’attività favorevole dei probiotici sia ceppo-dipendente. Vengono definiti “tindalizzati” i probiotici sottoposti a trattamento termico a 56°C per 30 minuti. La tindalizzazione, mediante l’esposizione al calore, uccide i batteri ma ne preserva la struttura e la funzione rendendoli stabili nei

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confronti sia degli acidi gastrici e dei succhi biliari sia della temperatura ambiente per lunghi periodi. I probiotici tindalizzati, pertanto, sono più stabili rispetto ai probiotici vivi che possono variare di concentrazione all’interno del preparato in cui si trovano e lungo il tubo digerente una volta che sono stati assunti. MIRTILLO ROSSO AMERICANO (CRANBERRY)

Le bacche di mirtillo americano (Vaccinium macrocarpon Ait.), arbusto della famiglia delle Ericacee vengono utilizzate per il controllo delle infezioni urinarie ricorrenti. La grande diffusione dei prodotti a base di Cranberry si deve a uno studio effettuato nel 1994 e pubblicato sulla rivista JAMA: in 153 donne anziane afflitte da cistite ricorrente, l’assunzione di 300 g al giorno di succo di mirtillo rosso americano per sei mesi ha infatti dimostrato efficacia clinica. Grazie alla ricchezza in procianidine (PACs) que10

sto frutto inibisce l’adesione dei batteri alle cellule della mucosa di rivestimento delle vie urinarie, favorendo la loro eliminazione con le urine. Provoca inoltre un’acidificazione delle urine, creando in tal modo un ambiente sfavorevole per i batteri e in particolare per Escherichia coli, spesso responsabile della cistite. In commercio sono disponibili numerosi preparati a base di Cranberry per la prevenzione e il trattamento delle infezioni delle vie urinarie. L’estratto secco deve contenere almeno 36 mg di proantocianidine, misurate con il metodo DMAC (metodo colorimetrico che impiega come reagente la dimetil-amminocinnamaldeide), per assicurare un effetto ottimale sia preventivo sia terapeutico. Le proantocianidine del Cranberry possono avere catene di diversa lunghezza. Le PACs a catene corte vengono facilmente assorbite a livello intestinale e svolgono un’azione molto rapida a livello urinario, mentre quelle a catena più lunga vengono assorbite più lentamente, svolgendo un’attività prevalente a livello intestinale. Per questo motivo nel trattamento della cistite in fase acuta vanno preferiti dei

preparati a base di Cranberry con catene corte e miste, mentre nella prevenzione delle recidive sono indicati estratti di Cranberry con catene miste. N-ACETILCISTEINA Si tratta di un derivato dell’aminoacido cisteina, dotato di proprietà favorevoli per l’organismo (mucolitico, antiossidante, epatoprotettore). Recenti studi sperimentali hanno documentato l’efficacia dell’acetilcisteina nel disgregare e ridurre il numero di batteri presenti nel biofilm di Escherichia coli. Tale attività è in grado di potenziare sia le proprietà del mirtillo rosso americano che l’azione degli antibiotici, soprattutto nella prevenzione delle ricadute. D-MANNOSIO Il D-mannosio è uno zucchero semplice, scarsamente assorbito a livello intestinale, che dopo essere stato assunto per via orale viene in gran parte eliminato con le feci e le urine, manifestando un’attività di inibizione delle adesine dei batteri. È indicato nel trattamento delle infezioni recidivanti delle vie urinarie, in associazione con il mirtillo rosso americano (Cranberry). Nella prevenzione delle infezioni urinarie resegue a pag.12


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STRATEGIA TERAPEUTICA INTEGRATA NELLE INFEZIONI URINARIE

Bere almeno 2 litri d’acqua al giorno, a piccoli sorsi e lontano dai pasti. • Evitare in maniera categorica ogni forma di stitichezza, mediante un’alimentazione ricca di fibre che contribuisce al mantenimento di una fisiologica flora intestinale. • Dopo aver liberato l’intestino la donna deve detergersi dall’avanti all’indietro, e non il contrario, per non contaminare le vie genitali con germi intestinali. • Equilibrare la flora intestinale ricorrendo ai probiotici per contrastare una disbiosi intestinale, responsabile di un disequilibrio dell’ecologia del colon. • Evitare i fenomeni di macerazione a livello genitale (evitare i collants, i tamponi interni, i pantaloni stretti). • Urinare spesso ed evitare di trattenere l’urina. Urinare dopo un rapporto sessuale. • La visita medica va effettuata per ricercare una causa locale (malformazione delle vie urinarie, calcoli, polipi), in caso di brividi, febbre, dolori lombari, cattive condizioni generali e nelle cistiti recidivanti. • Ricorrere a preparati fitoterapici ed a complementi nutrizionali con attività specifica sulle infezioni delle vie urinarie (Cranberry, D-Mannosio, N-acetilcisteina), soprattutto nelle forme recidivanti.

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cidivanti si utilizza per cicli di 20 giorni al mese, secondo necessità. COME MANTENERE IN SALUTE L’APPARATO UROGENITALE Le infezioni ricorrenti a livello urogenitale rappresentano un problema clinico rilevante sia per la tendenza a recidivare che per il rischio di resistenza agli antibiotici, conseguente al loro utilizzo ripetuto e prolungato. Solitamente l’antibioticoterapia rappresenta una risposta efficace nella risoluzione di singoli episodi di cistite, ma non nella prevenzione delle infezioni uro-ginecologiche recidivanti e nel mantenimento di un buono stato di salute dell’apparato urogenitale. Inoltre, il fenomeno della

resistenza batterica sempre più frequente, determinato dall’utilizzo ripetuto e talvolta indiscriminato di antibiotici, rende sempre più complicata la possibilità di eradicare le forme infettive recidivanti, oltre a favorire una condizione di disbiosi intestinale e vaginale. In base alle ultime evidenze scientifiche, una valida prospettiva è costituita dal tradizionale uso del Cranberry e dal più recente utilizzo di D-mannosio ed N-acetilcisteina, la cui sinergia rappresenta un’importante strategia preventiva, terapeutica e di mantenimento dei risultati clinici ottenuti per il benessere delle vie urogenitali, grazie all’ azione difensiva e riparativa. In particolare il ricorso all’utilizzo di preparati che

sfruttano la sinergia di tali sostanze, dovrebbe far parte delle strategie abituali di prevenzione e cura, in quanto agiscono in maniera maneggevole, efficace e sicura, contro l’adesione batterica, la formazione di biofilm e il danno della mucosa vescicale. Risulta ugualmente fondamentale ripristinare e mantenere una flora intestinale normale, mediante un’alimentazione corretta e l’uso di probiotici. L’adozione di semplici accorgimenti e di un adeguato stile di vita contribuisce a controllare i fattori predisponenti e precipitanti, favorendo i meccanismi di difesa ed impedendo la sequenza di eventi responsabili degli episodi infettivi a livello urogenitale.

NOCIST: NATURA E TECNOLOGIA BREVETTATA Specchiasol ha studiato una linea di integratori a base di estratti vegetali per il benessere delle vie urinarie. Lenitivo del senso di irritazione, NoCist riequilibra le funzioni fisiologiche dell’apparato urinario e previene l’insorgenza di successive infezioni recidive. Specchiasol propone un’integrazione differenziata specifica per la forma acuta e per la forma ricorrente. La differenziazione della lunghezza polimerica delle catene di PACS impiegate nel NoCist in DIMERI-TRIMERI-TETRAMERI è stata effettuata con le più sofisticate tecniche analitiche in collaborazione con il Dipartimento di Scienza del Farmaco dell’Università di Padova.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA


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Diarrea del viaggiatore: i consigli per non farsi sorprendere A cura della redazione

Per diarrea del viaggiatore si intende un’affezione intestinale conseguente all’ingestione di cibi e bevande contaminate, come acqua, vegetali non cotti, carne, pesce, frutti di mare, latte e derivati, durante un viaggio, soprattutto nei Paesi del Sud e in via di sviluppo. Colpisce un terzo dei viaggiatori che si recano in aree che non siano Europa, USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Si manifesta generalmente

nei primi giorni del soggiorno con numerose scariche diarroiche, fino a 20-30 evacuazioni, talvolta con sangue. Si associano spesso crampi dolorosi addominali, nausea, vomito, profonda spossatezza e malessere, talora con febbre quasi mai elevata. Il quadro si risolve spontaneamente in 3-4 giorni. L’Escherichia coli è responsabile del 50% delle infezioni, mentre meno frequenti sono altri microrganismi,

come Campylobacter jejuni, Salmonella enteritidis, Shigella, Vibrio fluvialis, Yersinia enterocolitica. MISURE GENERALI La prevenzione si basa su un corretto comportamento alimentare che richiede una selezione accurata degli alimenti e delle bevande. Ecco i principali consigli per prevenire e curare la diarrea del viaggiatore. (vedi box).

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CONSIGLI DA SEGUIRE • In previsione di un viaggio, soprattutto con destinazione in Paesi caldi, si consiglia di iniziare con i probiotici

• Non acquistare bevande o alimenti da venditori ambulanti;

almeno una settimana prima della partenza, prose-

• In certi periodi dell’anno alcuni pesci o crostacei

guire durante il soggiorno e continuare per almeno

possono contenere tossine pericolose, anche se

due settimane dopo il ritorno.

ben cotti;

• Evitare i cibi crudi, con l’eccezione della frutta cha va sbucciata da parte del viaggiatore stesso; • Se si consumano cibi cotti, assicurarsi che non si-

• Se non si ha scelta o si è nel dubbio sulla qualità del cibo, meglio saltare qualche pasto o consumarne il meno possibile;

ano cotti solo parzialmente o che non siano stati

• In caso di diarrea, la misura fondamentale da mettere

conservati parecchie ore a temperatura ambiente,

in atto è la reidratazione con abbondanti liquidi, evi-

dopo la cottura;

tando bevande gasate, alcolici, caffè e tè;

• Grande rischio comporta il consumo di gelati e di latte non bollito o non pastorizzato;

• Nelle forme più severe si ricorre a farmaci antimicrobici, ad ampio spettro di attività;

• Evitare di bere acqua dai rubinetti, usando esclusiva-

• Se la diarrea persiste e si accompagna a segni di

mente acqua gassata imbottigliata con tappo sigillato;

compromissione generale, va consultato un medico

• Evitare il ghiaccio, sempre che non sia preparato con

del luogo e il proprio medico curante, al ritorno.

acqua potabile;

FERZYM TRAVEL: I PROBIOTICI A PORTATA DI MANO Specchiasol ha messo a disposizione un preparato specifico a base di probiotici in bustine orosolubili per i disturbi intestinali da diarrea del viaggiatore. Ferzym Travel (Zenzero) contiene 7 miliardi di probiotici (5 ceppi specifici), vitamine ed estratto di zenzero. Grazie alla tecnologia Dual Coated®, caratterizzata da un doppio rivestimento protettivo, viene salvaguardata la vitalità dei fermenti lattici probiotici. Grazie all’elevata efficacia e biodisponibilità della linea Ferzym il probiotico arriva vivo fino in fondo. In generale si consiglia di assumere 1-3 bustine orosolubili al dì, iniziando con i probiotici almeno una

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

settimana prima della partenza, proseguendo durante il soggiorno e continuando per almeno due settimane dopo il ritorno.


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Buongiorno, che differenza c’è tra fluido e siero Moringcè?

Il fluido e siero hanno caratteristiche diverse e la loro funzione è sinergica e complementare. Il fluido è un prodotto idratante, lenitivo grazie alla presenza di Moringa e di Aloe Vera e dermopurificante grazie anche al contributo dell’Amamelide. Racchiude in sé le proprietà antiradicaliche, protettive e purificanti della Moringa. Dal punto di vista della texture è cremoso ma fluido, si assorbe rapidamente ed è indicato soprattutto in caso di pelli miste o che non devono essere sovraccaricate di oli e grassi, oppure nella stagione calda estiva in cui la pelle necessita di creme più leggere che non vadano ad appesantirla. È un’ottima base per il trucco. Il siero è un concentrato di attivi antiossidanti ed

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Il siero è un concentrato di attivi antiossidanti ed idratanti tra cui la Moringa, l’acido ialuronico, la gomma di acacia. Va utilizzato prima della crema o del fluido per potenziarne l’azione. Ha inoltre uno spiccato effetto liftante e illuminante dovuto agli alfa-idrossiacidi e i polisaccaridi contenuti nella polpa del frutto di Baobab che si riscontra sia dopo pochi minuti dall’applicazione che già a pochi giorni dal suo utilizzo. L’uso combinato garantisce idratazione, nutrimento e prevenzione da agenti aggressivi esterni causa di un invecchiamento prematuro. 6

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Buona sera, che differenza c’è tra . il Ferzym plus e il Ferzym colesol?

Buona sera: il Ferzym Plus è un integratore a base di fermenti lattici che favoriscono l’equilibrio della flora intestinale. Il Ferzym Colesol oltre ai fermenti lattici contiene estratti secchi di Basilico e Camomilla, Magnesio. La letteratura scientifica descrive gli estratti di Basilico e Camomilla per i loro benefici effetti sulle funzioni digestive. Inoltre la camomilla è nota per la sua attività sulla regolazione della motilità gastrointestinale e l’eliminazione dei gas. Il magnesio contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso. Un cordiale saluto.

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Buongiorno, che differenza di indicazione c’è tra No-cist intensive e No-cist prevent. Con quali modalità assumere i due prodotti?

Buongiorno, Specchiasol propone un’integrazione differenziata specifica per le forme acute e per le forme ricorrenti di infezione delle vie urinarie. Nella forma acuta si consiglia di assumere No-cist intensive, due bustine al dì, in un grande bicchiere d’acqua, per alcuni giorni consecutivi. Quando le infezioni delle vie urinarie tendono a recidivare, si consiglia No-cist preventive, 2 capsule al giorno per cicli ripetuti di 20 giorni al mese.In questo caso può essere utile associare una bustina di Ferzym Nocist, per favorire il riequilibrio della flora intestinale.


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