Natura Scienza on line - 03/2019

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Periodico di Informazione Culturale e Scientifica

3 | 2019 MENSILE • MARZO

SOMMARIO CACAO

Prezioso dono di energia vitale

DECLINO COGNITIVO

Come preservare la memoria

CALO DI MEMORIA

Qualità della vita e rimedi naturali

Natura Scienza Salute


RA PE SU

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LIM I

T EN

CACAO

Il Cibo degli dei, prezioso dono di energia vitale Originario del bacino del Rio delle Amazzoni, il cacao è stato inizialmente coltivato in Messico, nella penisola dello Yucatan, da parte dei Maya, già 1000 anni prima di Cristo. I Maya e successivamente i Toltechi e gli Aztechi attribuivano grande importanza ai semi di cacao utilizzati sia come moneta di scambio, sia per preparare una bevanda amara e speziata, lo xocoatl. Tale bevanda era molto diversa dalla cioccolata che prepariamo oggi. La pasta di cacao era ottenuta tostando e frantumando i semi. Successivamente si aggiungeva acqua, spezie ed aromi, come pepe, peperoncino e cannella. La pasta veniva riscaldata per far affiorare il burro di cacao, mescolato per ottenere una bevanda densa e spumosa. La parola ‘cioccolata’ fa riferimento al crepitio del fuoco che scioglie e fa gonfiare il cioccolato (da xoco, fondere e atl, acqua). In Europa si è adottato lo stesso procedimento, ma si sono sostituite le spezie con lo zucchero, per rendere la 2

bevanda meno amara. Nel 1752, il botanico Linneo, attribuì al cacao il nome di Theobroma cacao che significa “cibo degli dei”. È stato dimostrato che il consumo quotidiano di 2030 g di cioccolato fondente con il 70% di pasta di cacao contribuisce a prevenire i disturbi cardiocircolatori, per gli effetti benefici dovuti all’abbondanza di polifenoli e di magnesio. Inoltre, come rilevano Richard Béliveau e Denis Gingras nel loro libro L’alimentazione anti-cancro, una tazza di cioccolata calda sviluppa un’azione antiossidante che è cinque volte superiore a quella di una tazza di tè nero, tre volte superiore a una tazza di tè verde e due volte quella di un bicchiere di vino rosso.

Si noti che il cioccolato fondente non influenza il livello di colesterolo nel sangue e ha un indice glicemico relativamente poco elevato. È indicato, inoltre, nella cura della sindrome premestruale.

ALIMENTI RICCHI DI POLIFENOLI Cioccolato fondente Tè verde Cacao Vino rosso Cioccolato al latte

Polifenoli (mg)

g 50

300

1 tazza

250

2 cucchiai

200

ml 125

150

g 50

100


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Il cioccolato: un’ossessione antistress Nelle pagine iniziali del romanzo Cent’anni di solitudine, Gabriel García Márquez inserisce l’episodio fantastico in cui padre Nicanor, per raccogliere elemosine necessarie alla costruzione della chiesa, ricorre allo strabiliante stratagemma della levitazione, sollevandosi da terra, dopo aver bevuto una tazza di cioccolato caldo. ‘Il ragazzo che aveva servito messa gli portò una tazza di cioccolato spesso e fumante che egli bevve d’un fiato. Poi si pulì le labbra con un fazzoletto che tolse dalla manica, stese le braccia e chiuse gli occhi. Allora padre Nicanor si alzò di dodici centimetri dal livello del suolo’. L’evento magico descritto sottolinea, in chiave letteraria, l’importanza che oggi viene attribuita, a livello nutrizionale, al cioccolato. Si

ritiene, infatti, che una tazza di cioccolato caldo procuri un’attività protettiva antiossidante pari a cinque volte quella di una tazza di tè nero, tre volte quella di una tazza di tè verde e due volte quella di un bicchiere di vino rosso. Ma le proprietà cui allude l’evento straordinario, raccontato dallo scrittore colombiano, è da riferire, soprattutto, alla particolare ricchezza di magnesio del cioccolato fondente, capace di

trasmettere leggerezza, di assicurare il distacco dalle vicende che opprimono, di rendere disponibile l’energia necessaria per rispondere in modo ottimale quando lo stress diventa eccessivo. L’importanza oggi attribuita al magnesio va ricercata nella sua carenza diffusa nei paesi industrializzati, in conseguenza di un’alimentazione moderna che con il processo di raffinazione e cottura comporta una drammatica riduzione del contenuto di magnesio nei cibi. D’altra parte lo stress eccessivo provoca la fuoriuscita di magnesio dalle cellule e la sua rapida eliminazione con le urine. La giovane donna che, su consiglio del ginecologo, consuma quotidianamente tavolette di cioccolato fondente, per eliminare il problema della ritenzione di liquidi, il ciclico aumento di peso, gli insopportabili 3


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sbalzi di umore e il dolore mestruale, così come il lavoratore che ricorre agli integratori ricchi di magnesio, per svolgere mansioni impegnative, spesso monotone, a ritmi serrati e insostenibili, cercano di riprodurre per sé gli effetti benefici della levitazione descritta da Marquez, cercando di sfuggire all’oppressione della fatica, alla morsa degli impegni quotidiani, alla frenesia che esaurisce ogni energia, recuperando la condizione di leggerezza, di controllo sulla realtà, di benessere personale. Nome botanico: Theobroma cacao L. Famiglia: Sterculiaceae Materia prima: semi

Periodico di informazione Culturale e Scientifica Via B. Rizzi, 1/3 – 37012 Bussolengo (VR) redazione@specchiasol.it Direttore: Giuseppe Maria Ricchiuto Redazione: Laura Moroni, Adriana Vallisari

NOVI

INFUSO CACAO BIO Dall’antica tradizione peruviana una nuova tisana, gustosa ma delicata a base di gusci di cacao tostati e arricchita da note speziate di cannella e chiodi di garofano accompagnate dal gusto fruttato delle scorze di arancio dolce. Un’alternativa alla classica cioccolata calda, adatta a chi ricerca il benessere senza rinunciare al gusto. Una deliziosa bevanda, dal profumo di cioccolato e dall’aroma delicato che richiama quello del tè nero ma con note finali di tostato e cacao. Ingredienti: Cacao* (Theobroma cacao L.) scorze, Cicoria* (Cichorium intybus L.) radice, Aroma naturale di cioccolato, Anice stellato* (Illicium verum Hook F.) frutti, Stevia* (Stevia rebaudiana Bertoni) foglie, Aroma naturale di Mandorla amara. * da agricoltura biologica

Dir. resp.: Enzo Righetti Registrazione Tribunale di Verona n. 700 del 20.07.1987

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA


RI TE GR AT O IN

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DECLINO COGNITIVO

Come preservare la memoria per dare un corso ordinato alla nostra vita di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina Integrata

FUNZIONI COGNITIVE E MEMORIA Le attività mentali o cognitive vengono definite in un documento dell’OMS, pubblicato nel 2001 e relativo alla classificazione delle funzioni dell’organismo, come ‘Funzioni mentali specifiche dipendenti in particolar modo dai lobi frontali del cervello, che

includono comportamenti complessi diretti allo scopo, come la capacità di prendere una decisione, il pensiero astratto, la pianificazione e la realizzazione di progetti, la flessibilità mentale e la capacità di decidere i comportamenti appropriati alle circostanze; spesso chiamate funzioni esecutive’. Tra le diverse e complesse facoltà della mente, parti-

colare importanza assume la memoria. La parola ‘memoria’ deriva dalla radice indoeuropea smer-, ricordo. Viene definita come la funzione mentale specifica che registra, immagazzina e rievoca informazioni. In generale si distingue la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine. La prima rappresenta la riserva temporanea di memoria, della durata di circa 30 secondi, che viene persa, se non è consolidata nella memoria a lungo termine. Questa seconda rappresenta il sistema della memoria che consente di immagazzinare informazioni recenti e passate. La memoria è, dunque, la registrazione dei nostri vissuti che si stratificano e formano un deposito. Così con la mente abbiamo la memoria, con il cuore abbiamo i ricordi, con il corpo abbiamo le rimembranze. La stessa intima identità dell’uomo è costruita sulla conservazione della 5


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memoria e sulla ideazione continua a partire dalla memoria stessa.

IL FILO DELLA MEMORIA Nel romanzo L’uomo senza qualità, lo scrittore austriaco Robert Musil (18801942) osserva come ciò che maggiormente ci tranquillizza e dà sicurezza è poter prendere in mano il filo d’Arianna della memoria che ci permette di ordinare gli avvenimenti della vita, al riparo da dubbi e incertezze. ‘Gli venne in mente che la legge di questa vita a cui si aspira oppressi sognando la semplicità non è se non quella dell’ordine narrativo, quell’ordine normale che consiste nel poter dire: ‘Dopo che fu successo questo, accadde quest’altro’. Quel che ci tranquillizza è la successione semplice, il ridurre a una dimensione, come direbbe un matematico, l’opprimente varietà della vita; infilare un filo, quel famoso filo del racconto di cui è fatto anche il filo della vita, attraverso tutto ciò che è avvenuto nel tempo e nello spazio! Beato colui che può dire: ‘allorché’, ‘prima che’ e ‘dopo che’! (...) Agli uomini piace la serie ordinata dei fatti perché somiglia a una necessità, e grazie all’impressione 6

che la vita abbia un ‘corso’ si sentono in qualche modo protetti in mezzo al caos.’

LA SEDE DELLA MEMORIA Il palazzo della memoria

La memoria è una facoltà complessa, perché inscritta nella totalità della persona. Sant’Agostino (354-430 d.C.) la paragonava ad un enorme edificio con tante stanze ed anfratti, dove l’uomo incontra se stesso. ‘Giungo allora ai campi e ai vasti quartieri della memoria, dove riposano i tesori delle innumerevoli immagini di ogni sorta di cose, introdotte dalle percezioni; dove sono pure depositati tutti i prodotti del nostro pensiero, ottenuti amplificando o riducendo o comunque alterando le percezioni dei sensi, e tutto ciò

che vi fu messo al riparo e in disparte e che l’oblio non ha ancora inghiottito e sepolto. Quando sono là dentro, evoco tutte le immagini che voglio. Alcune si presentano all’istante, altre si fanno desiderare più a lungo, quasi vengano estratte da ripostigli più segreti. Alcune si precipitano a ondate e, mentre ne cerco e desidero altre, balzano in mezzo con l’aria di dire: – Non siamo noi per caso? –, e io le scaccio con la mano dello spirito dal volto del ricordo, finché quella che cerco si snebbia e avanza dalle segrete al mio sguardo; altre sopravvengono docili, in gruppi ordinati, via via che le cerco, le prime che si ritirano davanti alle seconde e ritirandosi vanno a riporsi ove staranno, pronte a uscire di nuovo quando vorrò. Tutto ciò avviene,


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quando faccio un racconto a memoria.’ Quando il meccanismo mentale dei pensieri va alla ricerca di radici, attinge alla memoria e, in base a ciò che si trova depositato, anche il prodotto dei pensieri, dell’immaginazione e della creazione saranno diversi. L’arbitro dei ricordi

Le informazioni che giungono alle diverse aree visive, acustiche, tattili, gustative, olfattive del cervello sono tessere di un puzzle che devono essere riunite, ordinate e orchestrate dall’ippocampo, considerato l’arbitro dei ricordi, struttura nervosa necessaria per ricreare la scena totale, integrare le sensazioni e far rivivere i ricordi. Lo stesso ippocampo è l’area del cervello che viene attivata sia per ricordare il passato che per immaginare il futuro. Gli studiosi di neuroscienze considerano l’ippocampo come parte di un sistema mnemonico del lobo cerebrale temporale mediale, responsabile della ‘memoria dichiarativa’, fatta di ricordi che possono essere verbalizzati e che comprenderebbero la memoria semantica, oltre a quella episodica. Verosimilmente il consolidamento della memoria a lungo termine comporta il trasferimento delle

informazioni in altre parti del cervello. In definitiva l’ippocampo va considerato come uno spazio di memoria in cui le informazioni collegate ad una memoria dichiarativa episodica, si integrano per un breve periodo (memoria a breve termine), per essere trasferite, poi, ad altre strutture corticali che ne faranno una memoria a lungo termine. Nel morbo di Alzheimer, l’ippocampo è una delle prime strutture nervose ad essere danneggiata. A livello biochimico il processo della concentrazione e memorizzazione richiede una corretta trasmissione di messaggi tra le cellule nervose che è assicurata da alcuni micronutrienti tra cui le vitamine del gruppo B, gli acidi grassi, la colina, la tirosina. Il nostro cervello è composto soprattutto da acidi grassi polinsaturi appartenenti alla famiglia degli omega-6 e

degli omega-3, con la netta prevalenza dell’acido docosaesaenoico (DHA). Fonti eccellenti di omega-6 sono gli oli vegetali, mentre pesce, noci e semi di lino sono particolarmente ricchi di omega-3.

I PECCATI DELLA MEMORIA Il Professor Daniel Schacter, direttore del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Harvard, uno dei massimi esperti nello studio della memoria, nel libro ‘I sette peccati della memoria. Come la mente dimentica e ricorda’ (Mondadori, 2001) chiarisce le disfunzioni della memoria, suddividendole in sette grandi trasgressioni o peccati: labilità, distrazione, blocco, errata attribuzione, suggestionabilità, distorsione, persistenza. Come i Sette peccati capitali queste alterazioni fanno parte della nostra vita

LA MEMORIA E LA VISTA Con lo scorrere del tempo, la memoria diventa sempre più simile alla vista, tanto che mentre non si ricordano i nomi di persone, letture e fatti recenti, al contrario persistono sempre più vivi e nitidi episodi, incontri, volti di tempi remoti, allo stesso modo della presbiopia per la quale la lettura da vicino risulta annebbiata, mentre rimangono perfettamente a fuoco le cose lontane.

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I 7 PECCATI DELLA MEMORIA LABILITÀ: i ricordi sono effimeri e si indebolisono con il passare del tempo. DISTRAZIONE: la mancanza di attenzione può impedire la memorizzazione. BLOCCO: ho un nome sulla punta della lingua, ma non riesco a ricordare. ERRATA ATTRIBUZIONE: si attribuisce un ricordo ad un contesto errato. SUGGESTIONABILITÀ: il ricordo viene alterato da influenze e pressioni esterne. DISTORSIONE: i dati attuali elaborano e modificano il ricordo passato. PERSISTENZA: i ricordi continuano a riemergere nella mente disturbando la concentrazione.

quotidiana e comportano conseguenze dannose. I sette peccati della memoria descritti da Daniel Schacter possono essere ritenuti per alcuni aspetti come virtù, in quanto tali alterazioni hanno una funzione adattativa che può essere riassunta nella necessità di dimenticare alcune informazioni per ricordare cose più importanti. Pertanto risulta essere più difficile l’arte del dimenticare rispetto a quella di ricordare.

LA MEMORIA DEBOLE Di tutte le attività mentali la capacità di ricordare, ordinando la propria vita con il filo del tempo, è probabilmente la più importante. 8

E con il passare degli anni comincia a vacillare, riducendosi progressivamente, come una moneta che si consuma con lo scorrere del tempo. La diminuzione della memoria assume significato diverso in funzione dell’età dell’uomo. Nel bambino è spesso in relazione al facile affaticamento o a ritardo con lentezza di apprendimento; nel giovane si manifesta nella preparazione agli esami; nell’anziano per un processo di involuzione. La perdita grave di memoria può essere uno dei segni precoci della demenza. I disturbi della memoria

Amnesia (dal greco amnesia, oblio) indica la man-

canza o perdita di memoria. Può essere causata da trau­ma cranico, ictus, malattie degenerative neurologiche, encefalite, deficit di tiamina nell’alcolismo, patologie psichiatriche, o, più semplicemente da un temporaneo offuscamento dell’attività mentale. L’amnesia anterograda è l’incapacità di memorizzare nuove informazioni nel periodo che segue un trauma o una malattia. L’amnesia retrograda riguarda eventi avvenuti prima del trauma o della malattia. Disturbi della memoria a insorgenza graduale La ‘crisi’ di ansia comporta spesso la compromissione delle funzioni cognitive, con stato di confusione, disturbi della memoria e della concentrazione. Nell’ansia possono essere presenti disturbi sensoriali (offuscamento visivo, ron­ z io auricolare, capogiri), irritabilità nervosa con tensione, iperestesia, insonnia e somatizzazione a livello di vari organi. La demenza vascolare e la malattia di Alzheimer sono caratterizzate da un deteriora­m ento cognitivo ingravescente, in cui riveste primaria importanza il deficit della memoria. L’esordio è insidioso e subdolo. Nella malattia di Alzheimer si associano sintomi psichici e


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forme di demenza che sono reversibili, è importante rivolgersi al medico in presenza di sintomi che possono rappresentare dei campanelli di allarme. Foggy mind Gli anglosassoni hanno introdotto l’espressione foggy mind o brain fog (mente annebbiata) per indicare una forma di lieve decadimento cognitivo che può comprendere disorientamento, difficoltà a rimanere concentrati e a prestare attenzione, vuoti di memoria a breve termine. comportamentali come depressione, stato di agitazione e psicosi con riduzione significativa della capaci­tà di svolgere le attività quotidiane. L’uso di alcuni farmaci (anestetici, sedativi, barbiturici) può indurre amnesia anterograda. Disturbi della memoria a insorgenza improvvisa L’epilessia del lobo temporale del cervello comporta un’amnesia con stato confu­ sionale, allucinazioni, movimenti anomali della bocca. Un trauma cranico può provocare amnesia di durata variabile, secondo la gravità del trauma stesso. Di solito persiste l’amnesia per l’evento traumatico, con una breve amnesia retrograda e una più prolun-

gata amnesia anterograda. Nel trauma cranico possono essere presenti cefalea, confusione, disturbi visivi, disturbi della sensibilità e del movimento, alterazioni dello stato di coscienza. Per giungere ad una diagnosi più precoce, importante soprattutto per quelle

Demenza senile

È l’alterazione o perdita delle funzioni mentali che si manifesta con stato di confusione, calo di memoria e alterazione dell’umore. È provocata dal ridotto apporto di ossigeno al cervello conse­guente a scarsa

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO • Vuoti di memoria che riguardano soprattutto le informazioni più recenti nel tempo.

• Difficoltà a pianificare le azioni, a risolvere i problemi e a svolgere comuni attività quotidiane.

• Disorientamento spazio-temporale. • Problemi a scrivere o a pronunciare le parole. • Diminuita capacità di giudizio; ritiro dalla vita sociale.

• Cambiamenti nel tono dell’umore e nella personalità.

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LA MEMORIA RITROVATA

irrorazione vascolare per aterosclerosi. La diagnosi è confermata da test neuropsicologici che evidenziano il deficit delle funzioni cognitive e in particolare della memoria. La RMN con mdc mostra zone di infarto a livello dell’encefalo. La prevenzione si basa sulla correzione dei fattori di rischio (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, tendenza alla trombosi). Morbo di Alzheimer

È la patologia neurodegenerativa, descritta per la prima volta nel 1906 dallo psi­chiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer, caratterizzata da degenera­ zione cerebrale con declino progressi­vo e globale delle funzioni cognitive e intellettive. Colpisce prevalentemente soggetti in età senile e rappresenta circa il 60% di tutte le forme di demenza. A 10

livello cerebrale è presente una marca­ta atrofia con aumento in ampiezza dei solchi cerebrali e incremento di volume dei ventricoli. Le alterazioni istologiche caratteristiche sono le placche forma­ t e dall’accumulo di beta-amiloide, una proteina extracellulare che genera di­sfunzione delle sinapsi e morte dei neu­roni. L’esordio è subdolo e si manifesta con perdita di memoria. Spesso si asso­ciano depressione e agitazione. La ma­lattia evolve con la riduzione della capa­cità di svolgere le comuni attività della vita quotidiana. La diagnosi si basa sulla valutazione delle capacità funzionali (ADL), cognitive (MMSE), comporta­ mentali (NPI) e sulla TAC o RMN cere­brale. La terapia si basa su farmaci an­ ticolinergici e antiossidanti. L’approccio immunologico è in fase sperimentale.

Potenziare la memoria, migliorare la capacità di apprendimento, cancellare i ricordi traumatici, liberare la mente dai ricordi dolorosi, arginare il declino mentale: ecco alcuni degli obiettivi da ricercare, mettendo in atto misure, strategie e comportamenti che ci possono aiutare a controllare la memoria, per dare un corso ordinato alla nostra vita e proteggerci dal caos. Consigli utili

Uno studio sulle caratteristiche di uno stile di vita anti-Alzheimer è stato realizzato dai ricercatori del Karolinska University Hospital di Stoccolma, diretti da Miia Kivipelto, che hanno individuato quattro fattori principali di prevenzione della malattia: 1. Dieta: mediterranea, ma con più pesce, olio d’oliva, frutta e verdura, poco sale e poco zucchero. 2. Attività fisica: esercizi sia di forza che di resistenza, meglio se fatti in compagnia per socializzare (lunghe camminate, ginnastica aerobica in acqua, palestra). 3. Check up personale: con particolare attenzione a


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pressione arteriosa, peso, glicemia e colesterolo. 4. Esercizi per la memoria: tenere allenata memoria e attenzione ad esempio facendo parole crociate, leggendo libri, imparando una nuova lingua o uno strumento musicale: l’importante è variare le attività e affrontare sempre nuove sfide.

cocemente. Tra di esse assume grande importanza la Bacopa monnieri, pianta originaria dell’India, utilizzata da millenni nella Medicina ayurvedica sia per ottimizzare concentrazione e memoria nei soggetti giovani, in condizioni di stress che per prevenire il declino delle attività mentali nell’anziano. Complementi nutrizionali

Fitoterapia e Integratori

Alcune piante officinali possono valorizzare il potenziale mnemonico e l’attività mentale, contrastare il deterioramento cognitivo e prevenirne le conseguenze, soprattutto se utilizzati pre-

Molte ricerche confermano il possibile ruolo favorevole preventivo svolto da alcuni complementi nutrizionali per preservare la memoria e le funzioni cognitive, come la taurina, l’omotaurina, l’uridina monofosfato, la vitamina C, D, E.

Dieta mediterranea, attività fisica, check up personale, esercizio mentale, sono comportamenti utili per conservare la memoria.

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T IN TO RA EG

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CALO DI MEMORIA

Qualità della vita e rimedi naturali di Antonio Scialpi Direzione scientifica Specchiasol

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deputate alla memoria ed alle funzioni logiche. La memoria rappresenta una risorsa importantissima per l’adattamento e per la sopravvivenza in quanto permette di sfruttare le informazioni raccolte ed immagazzinate negli anni tramite le esperienze vissute come bagaglio utile ad affrontare le situazioni similari che si presenteranno. Stress, professioni estremamente impegnative, scarsa quantità e qualità del sonno possono aggravare in maniera importante la sintoma-

tologia del Deficit cognitivo. I disturbi cognitivi sono rappresentati da una o una serie di situazioni che compromettono: • Le Capacità di Attenzione • Concentrazione • Memoria • Ragionamento • Calcolo • Logica • Orientamento Questa tipologia di disturbo, quando diventa molto frequente o continuativa, può avere ripercussioni sulla qualità della vita dell’individuo e della sua famiglia.

DIMINUZIONE DI CAPACITÀ COGNITIVE ASSOCIATE ALL’INVECCHIAMENTO 1

Esecuzione normalizzata

I Deficit cognitivi possono essere intesi come un aumento delle difficoltà legate alla riduzione della memoria, che ci rendono meno performanti rispetto al passato. Con l’avanzare dell’età è più che normale il verificarsi di cali di rendimento, deficit che possono essere sia di tipo fisico, legati alla forza, alla reattività muscolare, ed ai riflessi, che di tipo mentale e può quindi accadere che la capacità di ricordare nuovi eventi o di richiamare alla mente uno o più ricordi del passato sia ridotta. Queste ultime situazioni sono disturbi legati al cosiddetto “Deficit cognitivo”. Relativamente ai cali di rendimento fisico esistono integratori specifici come ad esempio quelli contenenti aminoacidi essenziali mentre per i deficit cognitivi gli integratori ideali sono quelli in grado di apportare principi funzionali in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e raggiungere le aree neurologiche

0,5 0 -0,5 -1 -1,5

30s

40s

50s

60s

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80s

• MEMORIA A LUNGO TERMINE • RAPIDITÀ DI ELABORAZIONE • MEMORIA DI LAVORO • MEMORIA A BREVE TERMINE • CAPACITÀ VERBALE

Età


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Quali sono le cause del deterioramento cognitivo? Quando si indagano, a livello medico, quali sono i segnali organici alterati in un soggetto affetto da declino cognitivo si nota che questo si associa spesso ad uno stato infiammatorio delle cellule cerebrali con il conseguente deterioramento delle cellule nervose ed una minore attività neurogenetica nell’area cerebrale denominata ippocampo. La conseguenza è rappreMEMORIA AUTOBIOGRAFICA

sentata da una riduzione e un indebolimento delle seguenti funzioni cognitive: attenzione complessa, apprendimento e memoria, funzioni esecutive, linguaggio, funzione percettivo-motoria. Relativamente alle capacità mnemoniche, la memoria definita autobiografica, cioè quella legata al passato spesso viene mantenuta, a discapito della Memoria semantica e della Memoria a breve termine che, invece, subiscono solitamente delle evidenti alterazioni (vedi tabella). Invecchiamento Mild Cognitive Impairment (MCI) Demenza. L’attenzione della comunità medica è orientata nel cercare di comprendere quali possano essere le cause che portano il naturale calo delle prestazioni mentali a diventare un problema invalidante. Molti autori concordano che la causa possa esse-

re ricondotta, quando non attribuibile alla trasmissione genetica, alla presenza di un importante stato infiammatorio, di un carico ossidativo elevato ed alla carenza dei neurotrasmettitori che favoriscono la comunicazione tra le cellule. Infiammazione Stress ossidativo Carenza dei neurotrasmettitori L’infiammazione ed il carico ossidativo causato dai radicali liberi alla lunga distanza influiscono in maniera significativamente negativa in quasi tutti i processi mnemonici favorendo la comparsa dei deficit cognitivi caratteristici di varie malattie tra cui Alzheimer e sclerosi multipla. Secondo quanto emerso da recenti studi, i livelli alterati di infiammazione vengono rapidamente captati da ‘cellule partner’ dei neuroni, gli astrociti, che per reazione alterano il funzionamento SEDE ANATOMICA

COMPRENDE

ESEMPIO

MEMORIA DICHIARATIVA (memoria consapevole)

Memoria semantica e memoria episodica. Rappresenta la memoria cosciente delle esperienze vissute nel passato e la capacità di rievocarla.

Ricordare una poesia, un numero di telefono, un appuntamento, un indirizzo.

Ha sede principale nell’Ippocampo.

MEMORIA IMPLICITA (o procedurale)

Rappresenta la memoria di come eseguire determinate azioni o come si utilizzano i vari oggetti.

Guidare senza pensare, allacciarsi le scarpe.

Ha sede principale nello Striato e nei Gangli della base.

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dei neuroni dell’ippocampo (il centro dei ricordi). Quando la persona affetta da deficit cognitivo si rende conto di avere bisogno di aiuto generalmente si rivolge al medico di base prima per poi essere orientato dallo stesso presso lo studio specialistico. Le terapie farmacologiche oggi sono varie ma quasi sempre il medico avviserà il paziente che difficilmente i trattamenti suggeriti potranno procurare sensibili benefici. Dalla rassegna bibliografica disponibile presso le banche dati internazionali è tuttavia possibile individuare molti lavori che mettono in evidenza la capacità di alcuni estratti vegetali e di diversi componenti nutrizionali di intervenire positivamente nelle situazioni sopra descritte. Tra questi, che andremo a trattare nel dettaglio si mettono in particolare luce: - Bacopa monnieri - Taurina - Omotaurina - Uridina monofosfato

BACOPA MONNIERI La Bacopa monnieri è una pianta che cresce nelle zone umide e paludose del sud est asiatico. La droga è costituita dalle parti aeree dalle quali 14

si possono estrarre diversi principi funzionali tra i quali i più studiati sono quelli appartenenti alla categoria fitochimica dei Bacosidi. I Bacosidi agiscono preservando le cellule cerebrali dall’invecchiamento grazie al potenziamento dell’azione di molecole antiradicaliche endogene come ad esempio la superossido dismutasi (SOD) e la glutatione perossidasi (GPx). Funziona inoltre elevando incrementando la sintesi dei neurotrasmettitori GABA e Serotonina, mediatori neurologici legati alla sfera dell’umore, della memoria e dei processi cognitivi. Studi clinici hanno evidenziato un’attività positiva dell’estratto di Bacopa monnieri nel mantenere efficienti i livelli dell’acetilcolina rallentandone il de-

grado (inibizione aceticolinesterasi) e favorendone la biosintesi (attivazione acetiltrasferasi). Numerose sperimentazioni cliniche su modelli umani ed animali hanno evidenziato che gli estratti di Bacopa monnieri rappresentano un valido sussidio per favorire i processi mnemonici e la funzione cognitiva in generale. Secondo alcuni autori l’assunzione di preparati a base di Bacopa monnieri possono avere effetti protettivi nei modelli animali di neurodegenerazione riducendo i livelli di proteina Beta amiloide nel cervello. Neuroreport. 2017, Nov 8; 28 (16):1031-1035 Bacopa monnieri extract enhances learning-dependent hippocampal long-term synaptic potentiation. Phytotherapy Research. 21 (10): 965-969 Neuroprotective mechanisms of ayurvedic antidementia botanical Bacopa monnieri.


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Phytomedicine (Review). 12 (4): 305-17 Bacopa monniera, a reputed nootropic plant: an overview. Rejuvenation Res (Review). 16 (4): 313-26 Neuropharmacological review of the nootropic herb Bacopa monnieri.

TAURINA La Taurina è un amminoacido semiessenziale che differisce dagli aminoacidi che formano le proteine per la presenza del gruppo acido sulfonico in luogo al tradizionale gruppo carbossilico. È una molecola oggi molto conosciuta perché largamente impiegata come ingrediente in numerose bevande energetiche ma contrariamente a quanto si crede essa non ha proprietà energizzanti ma esattamente l’opposto, agendo sul recettore GABA ha un’attività rilassante nei confronti dei neuroni eccitatori del cervello. Questa proprietà della la taurina è probabilmente dovuta all’azione di agonista indiretto sul sistema GABAergico, inibendo l’attività dell’enzima GABA-transaminasi, responsabile della degradazione del GABA a livello delle sinapsi cellulari. Sono state documentate anche le sue proprietà an-

ti-ossidanti e protettive per le cellule. Sono numerose le pubblicazioni a supporto della funzione di mantenimento (protettiva) e migliorativa nei confronti della sfera cognitiva e della memoria. FASEB J. 2004 Mar 18 Taurine prevents the neurotoxicity of beta-amyloid and glutamate receptor agonists: activation of GABA receptors and possible implications for Alzheimer’s disease and other neurological disorders.

ning and Memory in Mice Exposed to Arsenic. Sci. Rep. 2014, 4, 7467 Kim, H.Y. Taurine in drinking water recovers learning and memory in the adult APP/PS1 mouse model of Alzheimer’s disease. Neurosci. Biobehav. Rev. 2017 Understanding taurine CNS activity using alternative zebrafish models. Mezzomo, N.J.; Fontana, B.D.; Kalueff, A.V.; Barcellos, L.J.G.; Rosemberg, D.B.

Food Funct 2018 Jan 24 Preventive effects of taurine against d-galactose-induced cognitive dysfunction and brain damage.

J.Neurosci. Res. 2009, 87, 1185-1194. Protective function of taurine in glutamate-induced apoptosis incultured neurons.

Adv Exp Med Biol. 2017; 975 Protection of TaurineAgainst Impairment in Lear-

Stem Cell Res. 2015 Taurine increases hippocampal neurogenesis in aging mice.

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Adv. Exp. Med. Biol. 2009 Mechanism of neuroprotective function of taurine.

OMOTAURINA

L’Omotaurina è un piccolo composto naturale identificato in differenti specie di alghe marine rosse come la Gratelupia livida, il Chondrus ocellatus specie che usano l’omotaurina come unica fonte di azoto per la crescita. Il nome Omotaurina è stato scelto in virtù dell’alta omologia di questa molecola con la Taurina (2-aminoetansulfonato), che è uno dei più abbondanti amminoacidi liberi nel cervello. L’Omotaurina è analoga anche del 4-aminobutirrato (γ-acido amminobutirrico; GABA), ed ha proprietà di agonista per il recettore GABA, soprattutto di tipo A. l’Omotaurina ha dimostrato di poter intervenire in diversi processi biologici, in modelli sperimentali sia in vitro che in vivo, e di possedere attività neuroprotettiva attraverso più di un meccanismo. L’attività antinfiammatoria specifica e l’interazione con il GABA-A recettore sembrano essere quelle 16

maggiormente efficaci nei processi che favoriscono la memoria e rallentano il declino cognitivo. Modelli statistici predittivi relativi all’uso di Omotaurina hanno mostrato: • Tendenza a favorire effetti benefici cognitivi. • Tendenza a rallentare la riduzione del volume dell’ippocampo. • Riduzione del deterioramento cognitivo.

Omotaurina: protegge le cellule cerebrali dalla degradazione indotta dalle sostanze ossidanti e dai radicali liberi

Anti-inflammatory Effects of Homotaurine in Patients With Amnestic Mild Cognitive Impairment. J Alzheimers Dis. 2016; 50(3):807-16. doi: 10.3233/ JAD-150484.

HOMOTAURINE REDUCES COGNITIVE DECLINE SIGNIFICANTLY IN AD PATIENTS - ApoE4+

Front Aging Neurosci 2018 Nov 2


3/2019

Homotaurine effects on H i p p o c a m p a l Vo l u m e Loss and Episodic Memory in Amnestic Mild Cognitive Impairment. Front Aging Neurosci. 2014 Sep 23 Homotaurine induces measurable changes of short latency afferent inhibition in a group of mildcognitive impairment individuals.

URIDINA MONOFOSFATO L’Uridina monofosfato, conosciuto anche con il nome di acido 5’-uridilico ed abbreviato in UMP, è unnucleotide che si trova nell’RNA. Si tratta dell’estere dell’acido fosforico con il nucleoside Uridina.

Rappresenta una delle sorgenti di fosforo per il cervello. Nell’organismo risulta essere coinvolto nel metabolismo degliacidi nucleici, dei lipidi e dei mucopolisaccaridi. Insieme alla colina ed agli acidi grassi poliinsaturi rappresenta una delle tre sorgenti per fornire al cervello la possibilità di sintetizzare i fosfolipidi della membrana cerebrale (Fosfatidilcolina). La molecola di Uridina è inoltre implicata in alcuni processi neurologici che la vedono capace di incrementare la formazione di acetilcolina, un neurotrasmettitore importante sia a livello cerebrale, dove permette la comunicazione tra i neuroni, che periferico, dove agisce promuovendo la contrazione dei muscoli.

PHOSPHATIDE CONTENTS (nmol/mg protein) 300

B r a i n R e s . 2 0 0 7 Fe b 16;1133(1):42-8. Epub 2006 Dec 19 Dietary supplementation with uridine-5’-monophosphate (UMP), a membrane phosphatide precursor, increases acetylcholine level and release in striatum of aged rat. La natura, come spesso accade in diverse patologie, è in grado di offrire principi funzionali che possono risultare utili, nel cercare di contrastare e rallentare i processi legati al naturale declino cognitivo. Questi principi funzionali possono essere assunti con una sana ed attenta alimentazione così come esistono in commercio particolari integratori alimentari che li contengono.

BASELINE ACH LEVELS IN DIALYSATES (fmol/min) 250

Controllo UMP 2.5

200

Controllo UMP 1 settimana UMP 6 settimane

200

150

100

100

50

0

0

PtdCho

PtdEtn

PtdSer

0.5 μM

1.0 μM neostigmina

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Integratore Alimentare con: Omotaurina, Taurina, Uridina fosfato, Vitamine C, D, E, Bacopa monnieri

Favorisce la memoria e le funzioni cognitive DISPONIBILE IN ERBORISTERIA, FARMACIA E PARAFARMACIA

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Ricorda l’importanza di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano. Prima dell’uso leggere le avvertenze riportate sull’astuccio.

MIGLIORA LA TUA CAPACITÀ DI MEMORIA


Sono Francesca, ho 48 anni e lavoro come segretaria. Da alcuni mesi ho notato una stanchezza mentale con calo della concentrazione, vuoti di memoria, difficoltà a trovare le parole giuste, mentre parlo o scrivo, accompagnata da una sensazione di annebbiamento della mente. Potrei trarre giovamento dall’uso di integratori specifici? Gent.ma Francesca, i disturbi da lei descritti, vengono definiti dagli autori anglosassoni come ‘foggy mind’ o ‘brain fog’, termine che indica una forma di lieve riduzione del rendimento con la percezione soggettiva di annebbiamento delle attività mentali. Per ottimizzare la concentrazione e la memoria, è consigliabile assumere complementi nutrizionali che favoriscano la lucidità mentale. Cognis è un preparato della Specchiasol indicato in maniera specifica per questo tipo di disturbi. Si consiglia di prendere 2 compresse al mattino, al risveglio, prima di colazione, per un mese. Da ripetere a cicli, soprattutto nei periodi di ‘surmenage’ mentale.

Sono una signora di 74 anni, mi chiamo Giuditta. Sono in cura per ipertensione arteriosa e colesterolo elevato. Entrambi i genitori sono deceduti per demenza senile. Quali misure dovrei assumere per preservare la mia attività mentale. Esistono integratori utili? Gent.ma Sig.ra Giuditta, come sa, il modo per prevenire il declino cognitivo si basa su alcuni comportamenti che possono essere così riassunti: (1) dieta di tipo mediterraneo con aggiunta di pesce e povera di sale; (2) attività motoria regolare, preferibilmente in gruppo; (3) esercizi per stimolare le funzioni cognitive, come leggere, scrivere, risolvere cruciverba; (4) indagini periodiche consigliate dal medico. Alcuni preparati possono migliorare l’attività mentale e contribuire a prevenirne il declino. Cognis è un integratore della Specchiasol che svolge tale attività. Si consiglia di assumere una compressa al risveglio, prima di colazione, per cicli ripetuti di 20 giorni al mese.

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SPECCHIASOL

Mi chiamo Claudio, ho 23 anni e sono uno studente universitario, iscritto al terzo anno di Medicina. In questo periodo devo frequentare le lezioni quotidianamente, ma devo anche preparare degli esami che dovrei sostenere a breve. Avverto difficoltà di concentrazione e soprattutto nel memorizzare gli argomenti che devo studiare, soprattutto per il senso di ansia di anticipazione e l’apprensione per le prossime scadenze. Potete suggerirmi un vostro preparato che migliori la memoria e riduca il livello di ansia?

SPECCHIASOL Gent.mo Claudio nel formulare la composizione di Cognis, integratore specifico per i cali della memoria, gli esperti del settore scientifico della Specchiasol hanno scelto degli ingredienti collaudati dalla tradizione, ma anche sottoposti alla verifica delle ri-

cerche più recenti. Per questo motivo hanno inserito la Bacopa monnieri, pianta indiana, utilizzata nella pratica millenaria della Medicina ayurvedica per la stanchezza mentale, spesso conseguente ad un intenso impegno intellettivo e accentuata da condizioni ambientali di stress eccessivo. Nel preparato sono presenti anche altre componenti che facilitano l’attività dei mediatori chimici preposti per l’attività mnemonica e altre componenti ad attività protettiva antiossidante. Si consiglia di assumere una compressa al mattino, al risveglio, per periodi anche prolungati. Nelle settimane che precedono un esame è preferibile prendere due compresse al giorno.


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