NATURA SCIENZA N°5 - 2018

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Periodico di Informazione Culturale e Scientifica

5 | 2018 mensile • 1-31 maggio GAMBE TONICHE E LEGGERE EFFETTO SETA

INTESTINO SANO: UN EQUILIBRIO DA CUSTODIRE

TUTTI GLI AMICI (E I NEMICI) DELLA PELLE


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GAMBE TONICHE E LEGGERE EFFETTO SETA di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata

“Avere delle gambe da sirena”: ecco un’espressione apparentemente assurda che offre un’immagine suggestiva per indicare la leggerezza e la naturalezza del movimento in acqua di questa creatura mitologica, per metà donna e per metà pesce, contrapposta alla pesantezza e all’affaticamento che caratterizzano 2

le gambe con varici. Nell’imminenza della calda stagione estiva, in cui i sintomi dell’insufficienza venosa tendono a manifestarsi o ad accentuarsi, è opportuno considerare l’origine e la natura di tali disturbi, proponendo le piante utili per rinforzare la parete venosa, dare sollievo alle manifestazioni di

tale patologia e le misure da adottare per correggere i comportamenti a rischio. LE ORIGINI DELL’INSUFFICIENZA VENOSA Il sangue circola nel nostro corpo in una rete di vasi lunga circa 100.000 chilometri. Nessun problema per scendere nelle parti inferiori del


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corpo, ma per risalire dalla periferia verso il cuore, il sangue deve lottare contro la forza di gravità. Questo lavoro comporta spesso il ristagno di liquidi nei vasi venosi e linfatici dove si possono anche manifestare dei fenomeni infiammatori. I sintomi di affaticamento doloroso e pesantezza agli arti inferiori sono aggravati dalla stazione eretta, verso la fine della giornata e con il calore. L’organizzazione generale della circolazione periferica venosa appare come un lento e progressivo adattamento nella conquista della stazione eretta da parte dell’uomo. Il ritorno del sangue venoso dalla periferia verso il cuore deve avvenire per la massima parte contro la forza di gravità. Le pareti venose appaiono dunque particolarmente vulnerabili e tendono con facilità a manifestare dilatazioni e cedimenti, soprattutto quando la parete vascolare venosa si presenta povera di fibre elastiche. Quindi, l’insufficienza venosa si manifesta come il risultato della tendenza costituzionale familiare alla dilatazione venosa e il fattore acquisito della continua lotta contro la gravità per assicurare il ritorno del sangue venoso al cuore. Tuttavia, la malattia venosa,

antica quanto l’umanità, conosce un incremento preoccupante negli ultimi anni. Lo stile di vita moderno, caratterizzato da aumento della sedentarietà, posture lavorative prolungate e obbligate, stazione eretta mantenuta a lungo, uso di mezzi di trasporto anche per brevi percorsi, insufficienza dell’esercizio fisico, alimentazione troppo ricca o squilibrata in rapporto ai bisogni dell’organismo, comporta un aggravamento dei disturbi circolatori, sia arteriosi che venosi.

LE VENE VARICOSE L’affezione circolatoria periferica di gran lunga più frequente è rappresentata dalle varici. Si tratta di vene superficiali dilatate e tortuose con incontinenza valvolare. Il più interessato è il sistema venoso della grande e piccola safena. Si associano sensazione di pesantezza, gambe gonfie

e dolenti, crampi ai polpacci, formicolio o prurito alle gambe, presenza di edemi, alterazioni cutanee sulle gambe, comparsa di capillari visibili (teleangectasie), comparsa di vene varicose (varici, emorroidi) e di ulcerazioni. I sintomi sono aggravati dalla stazione eretta, verso la fine della giornata e con il calore. L’insufficienza venosa degli arti inferiori ha una base costituzionale familiare e predilige il sesso femminile. In presenza di varici sintomatiche e nel sospetto di una tromboflebite (edema doloroso di un arto) è indicata una valutazione specialistica flebologica. LE PIANTE AMICHE DELLE VENE Per controllare i disturbi dell’insufficienza venosa in fitoterapia si può ricorrere a preparati sia per uso topico, a base di flebotonici ad attività diretta, come ippocastano (Aesculus hippocastanum), rusco (Ruscus aculeatus) e amamelide (Hamamelis virginiana) che per via orale con azione sulla matrice connettivale (Centella asiatica), sul drenaggio venoso e linfatico (Melilotus officinalis), sul processo infiammatorio (Rutina). Il trattamento va eseguito a cicli, soprattutto nella stagione calda. 3


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La Centella per stimolare il collagene Il nome cinese fo-ti-tieng significa “elisir di lunga vita”. I taoisti ne raccomandano l’uso concomitante con il ginseng. Nella medicina ayurvedica è ritenuta l’equivalente indiano del ginseng. Nello Sri Lanka le foglie fresche di centella sono considerate un alimento in grado di assicurare salute e longevità. In fitoterapia si utilizza la pianta fresca intera per la proprietà benefica sulla pelle, flebotonica e sedativa. Recenti ricerche hanno consentito di isolare principi attivi, appartenenti alla famiglia dei saponosidi (asiaticoside), capaci di stimolare la produzione di fibre collagene del connettivo sottocutaneo, rinforzando la parete venosa. Il Meliloto per migliorare la circolazione di ritorno Il meliloto è una pianta della famiglia delle Fabaceae, di cui si utilizzano le sommità fiorite. È uno dei costituenti principali attivi dei “bagni di fieno” con effetti favorevoli nel trattamento dei processi dolorosi osteoarticolari e della ritenzione idrica. Il meliloto contiene derivati fenolici (acido caffeico, acido salicilico). Agisce con meccanismo protettivo sul microcircolo, 4

CENTELLA Pianta della famiglia delle Ombellifere, nota come “ombelico di Venere”. Migliora l’elasticità dei vasi venosi, favorendo la produzione del collagene.

MELILOTO Deve il suo nome al profumo di miele. I suoi fiori, a forma di farfalla, vengono utilizzati in fitoterapia per migliorare la circolazione linfatica.


1-31 maggio2018 - 5/2018 IPPOCASTANO I flavonoidi e la vitamina PP rinforzano i vasi, prevengono e attenuano i fenomeni infiammatori e la congestione delle vene.

facilita la circolazione e il drenaggio linfatico, favorisce il ritorno venoso. Ha proprietà diuretiche. Svolge inoltre un’attività di normalizzazione del sistema nervoso vegetativo. L’ippocastano per rinforzare i vasi L’ippocastano o castagno d’India è un albero appartenente alla famiglia delle Ippocastanacee. È stato introdotto in Europa dalla Turchia nel XVI secolo e valorizzato soprattutto dal medico senese Mattioli nei suoi Commentari del 1586 come flebotonico e astringente, capace cioè di indurre un aumento del tono della parete vascolare venosa.

PICNOGENOLO Il Pino marittimo francese viene utilizzato in fitoterapia per la marcata attività antinfiammatoria, antiossidante e antidolorifica.

Il Picnogenolo per spegnere l’infiammazione Il picnogenolo è un concentrato di polifenoli, sostanze dotate di attività antiossidante ed antinfiammatoria, ottenuto dal pino marittimo francese (Pinus pinaster), utilizzato sia per favorire il flusso sanguigno mediante proprietà antiaggreganti piastriniche che per controllare pesantezza e dolore derivanti dal processo infiammatorio conseguente alla stasi venosa. 5


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I NOSTRI CONSIGLI Ecco dieci semplici suggerimenti utili nella prevenzione e nella cura delle varici: 1. Evitare la stazione eretta prolungata; 2. Evitare l’esposizione a fonti di calore e l’assunzione di alcolici; 3. Eseguire movimento regolare (passeggiate, cyclette) e praticare attività sportiva (passeggiate, cyclette, nuoto); 4. Utilizzare calzature adeguate; 5. Ridurre il sovrappeso e curare ogni forma di stitichezza; 6. Evitare indumenti stretti e le costrizioni; 7. Ricorrere al trattamento contenitivo con calze elastiche; 8. Riposare con i piedi del letto leggermente sollevati; 9. Ricorrere all’idroterapia (frizioni, getto d’acqua fredda, ginnastica vascolare, passeggiate in riva al mare); 10. Assumere piante medicinali adatte (ippocastano, amamelide, pungitopo, meliloto).

DALLE PIANTE OFFICINALI UNA LINEA CONTRO L’INSUFFICIENZA VENOSA La linea Vitalven 5®, studiata dalla ricerca scientifica Specchiasol, è costituita da un integratore alimentare con Centella, Meliloto, Mirtillo, utili per la funzionalità del microcircolo, con vitamina C e Pycnogenol® e un gel a base di estratti vegetali di Ippocastano, Centella, Rusco, Amamelide e Giglio bianco per il sollievo di gambe stanche e pesanti. Le piante officinali, associate a ingredienti funzionali per contrastare l’insufficienza venosa, si rivelano utili alleate contro i disturbi funzionali dei vasi sanguigni. Vitalven 5® capsule si assume con cicli di 15-20 giorni, da ripetere più volte l’anno al bisogno e, in prevenzione, durante la primavera e l’estate. Se ne consiglia l’uso in associazione con Vitalven 5® gel, applicato con un massaggio circolare partendo dalle caviglie e risalendo verso le cosce, fino al completo assorbimento. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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INTESTINO SANO: UN EQUILIBRIO DA CUSTODIRE di Bruno Brigo Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata

“Nell’intestino si trova la culla della morte e della vita”. La frase di Paracelso ci ricorda come la funzionalità intestinale e in particolare della flora intestinale rappresenti un elemento vitale per lo stato di salute e benessere dell’organismo. I probiotici possono favorire l’equilibrio della flora intestinale. Flora intestinale o “microbiota” C’è un organo del corpo umano poco conosciuto eppure di vitale importanza; un organo localizzato a

livello intestinale, del peso di due chilogrammi, formato da 100.000 miliardi di microrganismi, numero 10 volte superiore a quello complessivo delle cellule e 100 volte superiore ai geni di tutte le cellule dell’organismo; un organo in continua trasformazione, dal cui equilibrio dipende in larga misura la nostra salute. Tale organo viene definito “microbiota”, termine che ha sostituito quello di “microflora intestinale”, formato dall’insieme di microrganismi viventi che assicura numerose funzioni vitali, in quanto protegge l’intestino dai germi patogeni, favorisce la digestione degli alimenti, regola la funzione intestinale, produce vitamine essenziali per la salute, elimina scorie e sostanze potenzialmente dannose, mantiene attive le difese, contribuendo in maniera determinante alla salute dell’intestino e dell’intero organismo. Alla nascita l’intestino è sterile. Il passaggio attraverso

il canale del parto e la successiva ingestione di latte materno, vaccino o artificiale, induce un progressivo sviluppo dei microrganismi che occupano e colonizzano l’intestino del neonato in modo stabile e costituiscono la flora intestinale che rivestirà la mucosa dell’intestino per tutta la vita. La composizione della flora intestinale è condizionata inoltre dal tipo di dieta seguita e presenta un’evoluzione anche in relazione all’età. I batteri della flora intestinale sono localizzati soprattutto nella parte bassa dell’intestino a livello del colon. La disbiosi “madre di tutte le malattie” “Disbiosi” o “dismicrobismo intestinale” è il termine generico utilizzato per indicare l’alterazione della flora intestinale che viene sostituita da batteri patogeni (actinomiceti, streptomiceti, clostridi, candida). Si manifesta con sintomi gastrointestinali (alitosi, me7


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teorismo, tensione dolorosa addominale, stipsi o diarrea) e generali (stanchezza, facile esauribilità, ipereccitabilità, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione, cefalea, infezioni urinarie e genitali). La disbiosi è stata definita come la “madre di tutte le malattie”. Si tratta di un’affermazione forte, solo in apparenza eccessiva, che richiama l’attenzione sul ruolo critico svolto dall’ecosistema intestinale nel mantenimento della salute e del benessere, tanto che la sua compromissione prelude a una sequenza a cascata di eventi negativi che predispongono alla malattia. Numerose cause possono provocare un’alterazione della flora intestinale: uso di antibiotici; abitudini alimentari inappropriate; disordini alimentari; condizioni di stress. La disbiosi può essere corretta mediante opportune modificazioni dello stile di vita, delle abitudini alimentari e con l’assunzione di fermenti lattici che ricolonizzano il loro ambiente naturale.

Riequilibrio intestinale con i fermenti lattici Uno dei provvedimenti fondamentali da attuare per favorire una normale flora intestinale è quello di seguire abitudini alimentari corrette. Il ripristino delle condizioni di equilibrio a livello dell’ecosistema intestinale richiede in molti casi l’assunzione di integratori biologici di fermenti lattici vivi o probiotici. Il termine “probiotici”, di origine greca “pro-bios” (a favore della vita), indica microrganismi in grado di produrre effetti favorevoli per la salute mediante un riequilibrio della flora intestinale. Nel 1989 Fuller definisce probiotico “un integratore alimentare a base di microrganismi vivi e vitali che produce effetti favorevoli sull’organismo animale, migliorandone l’equilibrio microbico intestinale”. Negli anni ’60 il concetto di probiotico viene contrapposto a quello di antibiotico (“anti-bios”, “contro la vita”). Il primo previene l’infezione batterica arricchendo la microflora intestinale di

microrganismi capaci di contrastare la crescita dei batteri patogeni, mentre il secondo distrugge direttamente i batteri responsabili di processi infettivi. L’antibiotico però distrugge anche i batteri buoni o probiotici e, quando si interrompe la somministrazione, lascia l’intestino esposto allo sviluppo di patogeni. Per questo motivo, dopo una cura antibiotica è consigliabile assumere probiotici per ricostruire la flora fisiologica protettiva che è stata distrutta dall’antibiotico. Nell’ultimo decennio si è progressivamente accumulata una quantità di dati che attestano l’importanza della flora intestinale, il suo ruolo nel mantenimento della salute e l’effetto favorevole derivante dall’assunzione di probiotici o fermenti lattici in condizioni molto frequenti, caratterizzate da una alterazione della flora intestinale, anche se la “terapia con batteri” basata sull’assunzione di fermenti lattici per via orale nasce cento anni fa con Elias Metchnikoff (1845-1916),

Principali indicazioni per l’uso dei probiotici • • • •

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Afte ricorrenti Alitosi Allergie Antibiotioterapia

• • •

Diarrea Infezioni delle vie aeree Infezioni urinarie e ginecologiche

• Intestino irritabile o colon irritabile • Intolleranze alimentari • Meteorismo

• Disturbi della pelle • Stipsi • Stress


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microbiologo russo, premio Nobel in Medicina nel 1908 per gli studi sul sistema immunitario. Egli attribuì la straordinaria longevità dei pastori della regione caucasica al consumo di latte fermentato, attivo grazie all’azione di microrganismi, capaci di contrastare la putrefazione a livello intestinale e i fenomeni dell’in-

vecchiamento. Il termine “fermenti lattici” è stato recentemente sostituito dalla parola “probiotici”. Il mondo scientifico scopre in tal modo che i microrganismi non sono necessariamente dannosi e che la loro presenza forma un ecosistema che si integra con l’organismo umano, così come aveva intuito lo stesso Metch-

FERZYM®: L’INTEGRATORE CHE MANTIENE LE PROMESSE Siamo in una stagione di transizione, la primavera, cambia la nostra alimentazione e cambia con essa anche il microbiota del nostro intestino, considerato ormai dalla comunità scientifica un organo a sé stante (pesa ben due chili). Il dott. Giuseppe Maria Ricchiuto, presidente gruppo Specchiasol, spiega quali sono le caratteristiche della linea Ferzym. • In commercio esistono tanti integratori di questo tipo, perché scegliere Ferzym? «Perché Ferzym è un prodotto che gode della nuova Evolution Technology Dual Coated, costituita da un’unica matrice polisaccaridica (alginato di sodio) che protegge in modo diversificato i batteri nello stomaco, dove il pH è fortemente acido, e nell’intestino, dove il pH è più vicino alla basicità, garantendone la sopravvivenza. Lo scudo funziona a livello dello stomaco come un guscio di ricopertura del batterio, poiché, essendo insolubile forma un polimero gelificato che lo protegge dall’attacco dei succhi gastrici, per poi dissolversi nell’intestino dove i batteri reidratati tornano vivi e attivi».

nikoff: “Un lettore che abbia poca dimestichezza con questi argomenti potrebbe rimanere sorpreso dalla mia raccomandazione a consumare grandi quantità di microbi, considerata l’opinione comune che i microbi possono nuocere. Vi sono molti microbi utili, e tra questi i lattobacilli hanno un posto d’onore”.

• Come siete arrivati a mettere a punto questa nuova tecnologia? «Specchiasol da sempre ha puntato sullo studio e sulla ricerca scientifica, creando un laboratorio di ricerca e sviluppo e uno specializzato in chimica analitica strumentale. Ma, oltre a questo, ha cercato anche la collaborazione con realtà importanti come le Università di Milano e Padova, avviando rapporti con i loro centri studi fin dal 2002. • Con Ferzym si può fare a meno dei farmaci, nel caso per esempio di diarrea del viaggiatore, intestino irritabile, e altro? «In qualche caso sì, cioè quando il farmaco viene utilizzato in modo improprio, con il fai-da-te. Ma se il medico ha riscontrato la presenza di una patologia, ovviamente il parere del medico è indiscutibile. Non bisogna dimenticare che Ferzym è un integratore, un nutraceutico, aiuta ma non può sostituire una sostanza farmacologica. • Si può utilizzare l’integratore periodicamente, anche in mancanza di sintomi specifici? «La microflora intestinale buona è costituita da batteri che hanno bisogno di un forte sostegno probiotico e prebiotico per funzionare bene; entrambi sono inclusi negli integratori della linea Ferzym. Fare cicli di 20 giorni, oltre che a seguire un corretto stile di vita, rappresenta una valida scelta, da ripetere ciclicamente ogni due mesi». Per ulteriori informazioni: www.specchiasol.it

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TUTTI GLI AMICI (E I NEMICI) DELLA PELLE di Rita Zappatore Cosmetologa

Perdita di elasticità, aumento delle rughe, pigmentazione irregolare, secchezza e ruvidità. Sono i modi in cui si manifesta l’invecchiamento cutaneo, un cambiamento dermatologico progressivo. Si tratta di un fenomeno fisiologico inevitabile con il trascorrere dell’età: viene infatti chiamato invecchiamento cronologico o invecchiamento intrinseco. Ad

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esso si può aggiungere un invecchiamento estrinseco o prematuro o foto-invecchiamento, quando un certo numero di fattori esterni agiscono a loro volta sulla nostra pelle. La maggior parte degli invecchiamenti precoci sono causati da esposizione al sole e da altri fattori ambientali. I contaminanti ambientali, specialmente le polveri sottili (PM)

derivanti principalmente da scarichi industriali e di veicoli, i metalli pesanti e i composti organici volatili, a cui siamo quotidianamente esposti, aumentano significativamente i sintomi dell’invecchiamento. L’esposizione agli UV e inquinanti è la primaria causa di stress ossidativo nella pelle ed è un fattore di rischio importante per lo sviluppo di problemi cutanei, per esempio la formazione di rughe, lesioni e cancro. In seguito ad esposizione, le molecole della pelle assorbono i raggi UV con conseguente generazione delle specie reattive dell’ossigeno (ROS). Le entità reattive dell’ossigeno esercitano un effetto dannoso sulle frazioni cellulari, comprese le pareti cellulari, le membrane lipidiche, i mitocondri, il nucleo e il DNA producendo “stress ossidativo”.


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Il fumo di sigaretta è un ulteriore fattore ambientale che contribuisce all’invecchiamento precoce. È in grado di indurre cambiamenti strutturali e compositivi sia nell’epidermide che nel derma, simili a quelli ottenuti con l’esposizione cronica alle radiazioni UV. I sistemi viventi hanno la capacità di mantenere l’omeostasi dei ROS, garantendo alla pelle umana una protezione dai raggi UV attraverso complesso siste-

ma di difesa antiossidante che comprende due tipi di antiossidanti: endogeni ed esogeni. Gli antiossidanti endogeni vengono prodotti dal nostro organismo e si trovano nello strato epidermico, ma con l’età sono costantemente consumati, aumentando il rischio di stress ossidativo e si esauriscono se continuamente esposti a fattori ambientali (luce solare, smog, fumo). Quando si manifesta questo squilibrio tra ossidanti

e antiossidanti endogeni, gli antiossidanti esogeni sono utili per ripristinare l’equilibrio. Gli antiossidanti esogeni comprendono composti che non possono essere sintetizzati dal corpo umano. Vitamine, e polifenoli applicati esternamente sono componenti importanti nel mantenimento dell’omeostasi ossidativa. L’uso di antiossidanti esogeni come strategia di prevenzione è essenziale.

LA PROTEZIONE DELLA MORINGA OLEIFERA La Moringa Oleifera, chiamata anche “Albero della vita” o “Albero dei miracoli”, è una pianta esotica apprezzata già dall’antichità per fini salutistici e nella medicina tradizionale per le sue molteplici proprietà benefiche e nutritive. La molteplicità dei nutrienti e la stabilità chimica dei fitoattivi rendono la Moringa particolarmente adatta

come ingrediente cosmetico multiattivo di origine naturale. Dagli studi riportati in letteratura si è scoperto che l’estratto di foglie di Moringa previene direttamente il danno al DNA indotto dei radicali idrossilici e dal perossido di idrogeno. L’estratto ha mostrato una notevole capacità scavenger dei radicali liberi, dovuta alla presenza di quercetina, rutina, epicatechina, acido ferulico e altri importanti polifenoli, una interessante

attività antinfiammatoria, antiossidante e antimicrobica grazie alla composizione in flavonoidi e polifenoli, un ricco apporto nutritivo e rigenerante per la pelle perché ricco di proteine ed amminoacidi, vitamine e minerali. Il potenziale preventivo contro lo stress tossicologico ambientale sta nelle proprietà chimiche della moltitudine dei fitocomponenti attivi presenti nell’estratto di foglie di Moringa.

Moringa Oleifera

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5/2018 - 1-31 maggio 2018 Composizione e proprietà delle foglie di Moringa Oleifera

I semi di Moringa Oleifera, a loro volta ricchi in polifenoli (acido gallico, clorogenico, ferulico), acidi grassi, carotenoidi, glucosinolati e vitamine rappresentano degli antiossidanti naturali (fitoantiossidanti) per ec-

cellenza e agiscono positivamente sul volume, sulla morbidezza e sulle rughe della pelle. I semi, grazie a specifici composti contenuti chiamati isotiocianati, possiedono una potente attività antibat-

terica che si manifesta in special modo nell’inibizione di batteri coinvolti nell’acne e nella forfora. L’olio di semi, ricco di acidi grassi soprattutto oleico presente dal 65-78% e in vitamine, è l’olio più stabile in natura. Composizione e proprietà dei semi di Moringa Oleifera

Periodico di informazione culturale e scientifica Via B. Rizzi, 1/3 – 37012 Bussolengo (VR) redazione@specchiasol.it Direttore: Giuseppe Maria Ricchiuto Redazione: Laura Moroni, Adriana Vallisari Dir. resp.: Enzo Righetti Registrazione Tribunale di Verona n. 700 del 20.07.1987

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tre è lenitivo, in grado cioè di ridurre l’infiammazione conseguente all’esposizione solare e ad agenti sensibilizzanti. Riduce poi visibilmente il sebo e la comparsa di acne e protegge contro l’esposizione quotidiana agli UV e all’inquinamento.

ESTRATTO DI CORTECCIA DI PINO MARITTIMO Il Pino Marittimo (Pinus Pinaster, Pinacee) vive in climi ventosi e soleggiati, in condizioni estreme rispetto ad altre piante. Per sopravvivere in questi ambienti ha sviluppato delle sostanze, contenute nella corteccia, che proteggono e difendono la pianta dalle aggressioni esterne. L’estratto di corteccia di Pino Marittimo, infatti, è un attivo dalle molteplici proprietà. È antiossidante, perché protegge contro i radicali liberi grazie alla sua ricca composizione in polifenoli (acido ferulico, vanillico, caffeico e fumarico); antirughe, dato che aumenta la sintesi del collagene; energizzante, poiché aumenta i livelli di ATP. Inol-

LA POLPA DI BAOBAB Il Baobab è un albero del continente africano che con i suoi 20 metri d’altezza e i 12 metri di diametro sembra unire il cielo alla terra. Considerato un albero sacro, la sua aspettativa di vita è eccezionale, pari a 2000 o 3000 anni. Dalla polpa del frutto si ricava un attivo ricco in polisaccaridi, zuccheri liberi e polifenoli. A livello cutaneo, gli alfa idrossiacidi della polpa possiedono un’attività cheratoregolatrice, in quanto accelera la desquamazione e stimola l’attività metabolica dell’epidermide. Questo porta a una riduzione di spessore dello strato corneo con il conseguente effetto di ridurre le imperfezioni e migliorare l’aspetto cutaneo superficiale. Grazie all’alto contenuto in acido tartarico, un alfa idrossiacido noto per le sue proprietà astringenti e rassodanti, la polpa di Baobab, migliora il suo effetto tensore. L’insieme di componenti

forma un film igroscopico sulla superficie cutanea che limita la perdita di acqua idratando l’epidermide. Questo fenomeno è incrementato dall’attività idratante degli zuccheri liberi, che sono parte del fattore naturale di idratazione della pelle (NMF) e sono noti per la loro capacità di trattenere l’acqua nello strato corneo. Formando un film igroscopico idratante, la polpa di Baobab è in grado di ristabilizzare il naturale afflusso di acqua alla pelle e garantire maggiore coesione ai corneociti. Albero di Baobab

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