Sound & Vision Mag

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PHO TO AWARD

"BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS” - lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi -

LES CLAYPOOL @ Alcatraz – Milano, 11 marzo 2010 foto di Alessandra di Gregorio - http://www.flickr.com/photos/digregorioalessandra


RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB

WWW.RIVEJAZZCLUB.IT

APRILE LIVE! ven 2 aprile MORROCOY BAND presentazione del nuovo cd fusion, jazz ery

ge ven 9 aprile THE SMART SET + BACK TO BLACK DJ&VIDEO SET

Vinta

La band & il dj set più cool del momento

ven 16 aprile TRIBOSSA bossanova con la voce calda di Sabrina Turri

ven 23 aprile LUBJAN etno-folk-jazz

ven 30 aprile VERO TRIO NORDESTINO quintetto di forrò, etno jazz

OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815


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S & V I N F O P O I N T :

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W E B :

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SOMMARIO

APRILE 2010

PAG 2 : “BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”, di Alessandra Di Gregorio (Les Claypool) PAG 6 : “STATE A SENTIRE” di Ilaria Rebecchi (Peggy Sue, Tre Allegri Ragazzi Morti, The Rodeo) PAG 7 : “IN BRIT” / brit-rock, di C. Cristofari & M. Peotta (Pipers) PAG 9 : “MONO” e “ALBUM LEAF” live report di Marilù Cattaneo PAG 10 : “LA ROUX” live report di Emanuela Virago PAG 16-17: “ROCK ICONS – Iggy Pop”, monografia storica di Ilaria Rebecchi PAG 20 : “WILD BEASTS” intervista di Chiara Colli PAG 22-23 : “THE BLOOSY BEETROOTS”, intervista di Matteo Visentin PAG 26-27 : “TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI”, intervista di Antonio lo Giudice PAG 28-29 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi PAG 30-31 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito ] PAG 32-33-34-35 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ] PAG 37 : “VESSEL” intervista esclusiva di Ilaria Rebecchi PAG 39 : “AC/DC Rock'n'Roll ain't noise pollution” di Francesco Nicolli PAG 42 : “BEDROOM REVOLUTION”, di Sir Taylor (Elvis Presley) PAG 43 : “Gli Indimenticabili Dimenticati” di Fox (Grace Slick Manhole) PAG 45 : “GUCCINI” live report di Sara Gregorutti PAG 51 : “GIULIA MORELLO” theatre interview di Ilaria Rebecchi PAG 54 : “CINE PREVIEW”, di Ilaria Rebecchi (“Crazy Heart”) PAG 54 : “I'm Old & My Moviess Too” – di DjD (“Faster Pussycat!”) PAG 56 : “L'eleganza del Riccio” books review di Alice Lago PAG 57 : “THE ISLE OF ART”, di Ambra Rebecchi (“Il Genio di Fellini a Bologna”) PAG 58 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ]


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“STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi

"Fossils & Other Phantoms” PEGGY SUE

"Music Maelstorm" THE RODEO

"Primitivi del futuro” TARM

Naive 2010 genere: Folk web: www.myspace.com/ iamtherodeo

Wichita 2010 genere: indie/folk web: myspace.com/peggywho

La Tempesta 2010 web: myspace.com/ treallegriragazzimorti

Nuova promessa del panorama indie britannico, il trio Peggy Sue, dopo circa 18 mesi di sold-out in giro per l'Europa, e dopo aver collaborato con Steve Ansell dei blood Red Shoes e Ben Lovett dei Mumford&Sons (per la produzione) e Alex Newport (Two Gallants) e John Askew dei Dodos, debuttano con “Fossils and Other Phantoms”, la cui etichetta indie-folk non rende effettiva giustizia all'intero progetto, intriso di precisione sonora e coralità ambigue e talora eteree che spesso sfociano, volentieri, nell'incisività di un mistero lirico stridente. Se l'opener dell'album, Love Division Blues, è un trionfo indipendente di crescendo sonori dall'apertura polivalente, e Yo Mama rievoca i fasti dei Jefferson Airplane, con She Called il trio scende nelle atmosfere tipicamente nordiche ed autorali, e con Fossils trae ispirazione dall'esperienza degli ultimi anni della scena indie, tanto indefinibile e ricca quanto spesso inflazionata. Ma non fa al caso loro. Sono racconti esistenzialisti, esasperati da rintocchi di chitarre acustiche e voci ora recitate e ora esagerate in acuti impressionanti, c'è la disperazione nostalgica infarcita di sarcasmo lieve, naturale e veritiero, che Rosa e Katy Young, con Olly Joyce, sviluppano in assenze e rifiuti vitali, in perfetto accordo con il minimalista art work del disco, creato ad hoc da Benjamin Philipps.

Progetto nato dalla cantautrice Dorothee Hannequin, una stravagante artista parigina trapiantata degli States, con il fine (non unico) di girare il mondo per i live, The Rodeo estrapolano la grazia di un folk contemporaneo e ritmato, sublimato nella vocalità di Dorothee (che ricorda Cat Power), nell'album “Music Maelstorm”, prodotto da Stuart Sikes (White Stripes, The Walkmen) che dal singolo radiofonico (appunto) On The Radio, brillante ed avventuroso viaggio sognante in emisferi a tratti ballabili del country stesso, che porta in velocità alle successive Little Soldier, scanzonata e fiabesca, alla delicatezza blues di Modern Life alla sperimentazione post-folk di High Resolution World, tra echi mai invasivi ma sospiranti ed oscuri e memorie alla Billie Holiday, dove Hand Shadows è la sintesi di un album delizioso e sospeso tra sogno e realtà. Ideale per non destarsi…

Un viaggio musicale del tutto nuovo, perfettamente riuscito anche grazie all'apporto del produttore Paolo Baldini (B.R. Stylers, Africa Unite, Dub Sync), perpetrato attraverso nuovi orizzonti sonori che passano soprattutto per l'Africa e la Jamaica, infarcendo questo pastone intelligente di sane dosi di punk e contaminazioni new wave, senza dimenticar eil cantautorato poetico da sempre fortemente alla base dei testi della band. Si parla di rivoluzione dub su sfondo blu e il pensiero dei primitivismi (John Zerzan), sfocia in “Primitivi del Futuro”, ispirato ai Les Primitifs du Futur, formazione jazz del disegnatore Robert Crumb. La resa è fortemente cinematografica, tra impatti narrativi e panorami sonori sostenuti da echi alieni, come mai il trio aveva proposto prima d'ora, che si muovono in un mondo consumato e pieno di gente reale (Mina), di amori e morti (La Ballata delle Ossa) dove il cantato è più soffice e l'orrore quotidiano è incentivo a reagire (come in La Cattedrale di Palermo) e a ristabilire un equilibrio tra natura e uomini. Aggiungeteci la ben nota propensione dei TARM per le illustrazioni ed animazioni (Maicol, Mirco e Michele Bernardi) le fotografie di Cecilia Ibañez, e la masterizzazione al Wolf Studio di Brixton, e avrete un condensato ordinato di reattività post-clashiana. Nuovo e retrò.

VOTO: 8/10

VOTO: 7/10

VOTO: 8,5/10


“IN BRIT” di C. Cristofari & M. Peotta

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a f fa s c i n a n t e, p i a n o ripetitivi, concedono Pipers “No One But Us" beatlesiano, sfondo carico di confidenza all'orecchio, non

propone una linea vocale emotività. Non suonano

L'indie che non c'era qui. L'indie che senti rarissime volte nei club, nei locali. Un indie che sa di esserlo, pieno di freschezza, che guarda in alto, perché è lì che vuole arrivare. La consapevolezza di saperci fare i Pipers l'hanno ben scolpita nei loro pensieri, altrimenti il risultato non potrebbe essere “No one but us” atteso album dei quattro di Napoli, che per l'occasione lascia il cielo e il mare mediterraneo, per colori diversi. Puramente britannici. Da collocare per una parte nella Liverpool di metà anni sessanta per l'altra nella caotica e frizzante Londra anni novanta. Immenso tributo al Britpop. Per ricordarci che era cosi tempo fa. Canzoni pop che sapevano non finire nella fiammata di un tormentone, ma che avevano qualcosa da dire. I Pipers lo sanno come si

emotività. Perla dell'intero rubano nulla, semplicemente album. Bitter e Flourish Again sanno perfettamente come conducono all'incalzante Save confezionare una canzone The Tears fino alla chiusura con attraente, sinuosa e quando Tonight Goodbye, song inserita vuole ruvida. Linee vocali pure nella compilation della accattivanti e sensuali danno Matchbox Recording dal titolo pregio a tutto il lavoro e dal The Big Indie Come back Vol. 3, punto di vista strumentale che raccoglie le migliori l'album fa tutto quello che deve, canzoni indie della scena talvolta bene, talvolta meglio. europea. Non possono che Un album da avere, perché va convincere questi quattro bene sempre, perché non ragazzi, che hanno assunto sembra mai sbagliato, perché tutto ciò che potevano dalla sa alleggerire il pensiero. Brit lunga cultura pop inglese fin Pop Lovers, we never said we'd fa. Ne esce un album omogeo, dai tempi dei Beatles, per poi c h a n g e t h e w o r l d … stabile su un continuo alto mettere in musica tutta la loro semplicemente viverlo meglio! livello, confezionato a Londra da Bunt Stafford Clarks (Embrace, Elbow, Suede, The Verve) e che sa tanto di Inghilterra. Apre la titletrack di tutto il lavoro, primaverile, leggera, mai banale, con un ritornello che graffia ma non fa male. Golden Sand introduce un ottimo pianoforte e una linea di basso inquieta che porta ad Eveline, terza traccia che nel t i t o l o evo c a u n n o m e femminile, (cosa tanto cara alle band britanniche), Sick Of You, una sterzata aggressiva,ironica, sfrontata,piacevole.Arriva Chance, ruffiana, e Brit Pop Lovers, che desta subito curiosità per ciò che evoca il titolo. Strizza l'occhio alle migliori sonorità ritrovabili nel pop britannico anni '90, Oasis e Via Robert Baden Powell 45 Costabissara (Vi) Tel 0444.971503 Email imagomentis@hotmail.it Blur. Don't Ask For More

IMAGO TATTOO MENTIS STUDIO



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“Live Report” by Marilù Cattaneo (MI)

mezza di concerti non sia altro che un caleidoscopio emotivo MONO ALBUM LEAF Circolo Magnolia, 3.03.2010 dove non veniamo lasciati a noi Circolo Magnolia 4.03.2010

Siamo tutti figli del post rock. Gli album leaf, gruppo californiano con una storia decennale alle spalle, in una sera in cui tirava vento e sembrava che il general inverno stesse armando le sue truppe per l'offensiva finale, erano al magnolia. La prima volta che hanno suonato a Milano, Milano sembrava l'Islanda, il che probabilmente li ha riportati con un potentissimo amarcord ai giorni in cui erano a Reykjavik, a registrare l'ultimo lavoro, A Chorus of Storyteller. Quel che sorprende nell'impatto sonoro e visivo è che il leader del gruppo, Jimmy Lavalle, fondatore e anima portante del progetto, appaia deflilato, spostato lateralmente sul palco. Post rock, si diceva, ma con una vena elettronica che ossigena l'intero impianto sonoro. Sperimentazione anche, con l'uso di diversi strumenti a percussione, che incastonano vibrati nelle pause emotive, in modo tale che l'intera ora e

stessi nemmeno il tempo di un respiro. Eccezonali sono stati i video proiettati, mai eccessivi o prevaricanti sul resto, ma anch'essi onirici e iponotici. Se segui i concerti per passione ma il pane te lo guadagni altrove, è inevitabile, non puoi conoscere tutto. E io - faccio un clamoroso outing - gli album leaf li avevo sentiti poche volte, mi erano piaciuti e avevo scelto, con una scelta piuttosto azzardata, di andare a recensirli pur non sapendo molto altro. Ecco, il solo fatto che non avrei voluto essere altrove, che per tutta l'esibizione io sono stata senza sentire niente fourché la musica, non il caldo dentro il tendone, non il peso della mia borsa dove ci finisce tutto (se sei una ragazza sai quello di cui sto parlando, se sei un ragazzo non lo saprai mai) , non che la mia birra si stava sgasando nell'inevitabile bicchiere di plastica, dovrebbe spiegare come a volte andare a sentire degli sconosciuti sia la migliore delle scelte praticabili. Gli Album Leaf, che a me personalmente hanno ricordato i miei tanto amati port-royal, i Sigùr Ròs, gli Errors e per alcuni aspetti anche i Mogwai, sono stati il migliore modo per iniziare un mese musicalmente intenso. Probabilmente il concerto di ieri sera non sarà il mio concerto dell'anno, ma in ogni caso se mi fossi lasciata vincere dalla pigrizia, dalla pioggia fuori, dall'indolenza del piumino e di un libro avvincente, avrei perso sensazioni ed emozioni-

Imprescrutabili. Salgono sul palco, i Mono, e capisci che no, con un giapponese non riuscirai mai a interagire (come ha scritto meglio di me e Amelie Nothomb in Stupori e Tremori). Non ci sono microfoni, non ci sono presentazioni, ringraziamenti, quei piccoli intermezzi che servono ad allentare la tensione. I Mono non guardano nemmno il pubblico, sono del tutto concentrati su loro stessi, sulle note che escono potenti e precise dagli strumenti, ma questo essere assenti non è un limite, casomai è quel che si può definire un valore aggiunto. Per tutta la sera ho pensato che questa musica sarebbe stata la perfetta colonna sonora di un film di Takeshi Kitano, per quanto è cupa e tesa e - per un certo verso - violenta di una violenza psicologica che ti prende e non ti molla più. E come nei film di Beat Kitano quando pensi che non ci sia più speranza per nessuno ecco che arriva la dolcezza, la consapevolezza che invece una speranza ci sia, per me, per te, per tutti. Basta aspettarla, come quegli incredibili intermezzi di quiete - fatta di archi e di synth prima che la chitarra e il basso riprendano. Il loro suono non è avvolgente. Non è confortante, non è il cd che metti appena rientri dal lavoro e devi fare tutte quelle piccole cose in casa. Non li ascolti mentre ti trucchi o ti prepari per uscire con un uomo che ti piace. Loro richiedono una dedizione assoluta, che trascende la semplice

concentrazione. Qualsiasi definizione per la musica dei Mono non può andar bene: come coperta ruvide e troppo corte, le parole in questo caso - anche a crearne di nuove - sarebbero limitanti. A ben pensarci perfino musica è un concetto stridente con quel che è stato, per un'ora e mezza, il palco del Magnolia. Un concerto amozionale, dove la depauperizzazione di emozioni è la prima emozione che si prova. I brani sono inaspettati e arrivano al climax quando pensi che sia tutto finito. Stupori: folate di dolcezza nella roccia di pareti s o n o re. M a n c a n z e d i sovrastrutture e di coerenze armoniche che però hanno non solo una loro logica ma una loro ragione d'essere. Il Giappone si estende dal clima subtropicale di Hokinawa ai ghiacci dell'Okkaido: in mezzo c'è tutto il possibile: la modernità spinta e l'esasperazione tecnologica e i ryokan dove le donne hanno ancora i Kimono e la tranquillità dei boschi verdi di pioggia e degli spiriti che accompagnano i viaggiatori. I Mono sono la rappresentazione di tutto questo: sono un Paese che nessuno potrà mai capire fino in fondo in tour mondiale. Fuori non può che piovere, non può che esserci buio e freddo. All'interno del tendone, una creatura ci nasce davanti agli occhi: tutto è fermo, immobile. Nessuno parla, nessuno fiata: semplicemente assistiamo a un evento irracontabile. Nella piazza più inquinata di Milano, intanto, un albero fiorisce: è un hanami psichedelico, portato da questi quattro ragazzi a cui è impossibile dare un volto, un n o m e, u n ' e t à .


“Live Review” di E.Virago

LA ROUX www.viragoentertainment.it

47. Quarantasette minuti è la durata del concerto di La Roux a Milano ai Magazzini Generali il 10 Marzo, unica tappa italiana del suo 'The Gold Tour 2010'. La serata è sold out e orde di teenagers ai primi rintocchi elettronici vanno in visibilio. C o n s i d e rat a l a nu ova promettente icona inglese, nonchè il ciuffo rosso piú famoso del 2009, Elly Jackson, classe 1988, è l'ultima reginetta dell'electro-pop. Il suo sound elettronico ispirato a musica e personaggi degli anni '80, periodo in cui lei non era nemmeno nata, la rendono unica nel suo genere; questo suo primo omonimo album è un caleidoscopio di emozioni. Lanciata lo scorso giugno durante Sonar De Dìa a Barcellona, continua il suo anno di consensi con un tour che sta toccando le più

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importanti città di tutto il mondo, dagli Stati Uniti, passando per l'Europa, fino a giungere in Australia. Sul palco dei Magazzini si presenta puntualissima con il caratteristico look androgino, un ciuffo piú lungo e sparato del solito, chiodo nero corto alla vita con spalle imbottite che ricordano i looks dei primissimi Boy George e Bananarama, jeans scuri attillati e mocassini ai piedi - comodi per ballare ogni suo pezzo. Amatissima dal folto pubblico di adolescenti presenti al concerto, non risparmia saluti, sorrisi e strette di mano. Raccoglie al volo cd da autografare. Conserva bigliettini e cartelli a lei dedicati: quello con scritto 'Happy Birthday Elly' sarà in bella mostra sul palco tutto il concerto. Sì, buon compleanno Elly, perchè lei diventerà ventiduenne proprio due giorni dopo la serata ai Magazzini Generali. Sul palco ad accompagnarla non solo il compagno e co-produttore di sempre, Ben Langmaid, ma anche altri due elementi che con keyboards e computer, arricchiscono il live. Dopo un'inedita e piacevole cover dei Rolling Stones, il pubblico è caldo e la ascolterebbe per ore ma ecco che ad un certo sparisce dalla scena per rientrare con un nuovo look per cantare l'ultimo singolo. E poi via di nuovo ma stavolta non ritorna. E a tutti rimane un pó di amaro in bocca per un concerto breve, intenso e senza bis.







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“ROCK ICONS” di I. Rebecchi

IGGY POP

Nasce a Muskegon il 21 aprile del 1947 James Newell Osterberg, meglio conosciuto come Iggy Pop, l'archetipo vivente del protopunk, che grazie alle squilibrate e tarantolate celeberrime p e r fo r m a n c e r i u s c ì a destabilizzare e rivoluzionare l'idea di performance. Dopo una travagliata infanzia, e l'esperienza di James come batterista negli Iguanas dal '63 al '65, con i fratelli Ron e Scott Asheton e Dave Alexander forma gli Stooges, a metà degli anni '60. Una formazione rock molto differente dalle altre band americane del tempo, nata dopo che Iggy si era trasferito a Chicago innamorato dalla scena musicale della città, in particolare dal blues e dai Doors. Nel '65 i Psychedelic Stooges nascono e James si fa ribattezzare Iggy Pop prendendo

il nome da un divertente momento quando si presentò in studio con le sopracciglia rasate e assomigliante a tale Jim Popp, abitante di Ann Arbor conosciuto dalla band. Debuttano il giorno di Halloween del '67 alla Michigan University, segnalandosi subito proprio per lo strano e convulso modo di muoversi di Iggy on stage, che oltraggioso e provocatorio spesso si procurava ferite sul petto e sulle braccia. L'anno successivo firmano per la Elektra Records e pubblicano l'omonimo primo LP prodotto da John Cale (Velvet Underground). L'album non riscuote grandi favori di critica e pubblico (raggiungendo appena le 35mila copie vendute), ma la band parte per un tour di promozione che diventerà fa m o s o s o p rat t u t t o, e nuovamente, per le prodezze di Iggy, che a Cincinnati passa parte

del live in mezzo al pubblico, tornando sul palco solo in un secondo momento e completamente cosparso di burro di arachidi, e a Boston si contorce al solito facendo uscire sangue dal suo stesso torace. Nel 1970 esce il secondo album, “Fun House”, dal suono decisamente più enigmatico e complesso rispetto alla prima produzione, grazie anche alla collaborazione con Don Gallucci (Kingsmen, Don & The Goodtimes), dove il sassofonista Steve McKay aggiunge fraseggi di stampo jazzistico stravolgendo il sound di ogni brano. Iggy Stooge d'ora in poi sarà Iggy Pop anche nei credits dell'album (a differenza dell'esordio), e “Fun House” spopola riuscendo a rappresentare anche in studio le stesse, già celebri, performance ardite della band. Dopo qualche cambio di formazione gli Stooges cadono in maggioranza nel vortice delle droghe e la casa discografica più volte li riprende, soprattutto Iggy, spesso completamente consumato dagli stupefacenti anche nei live. La Elektra scarica il gruppo che inesorabilmente si scioglie, portando Iggy ad un periodo di quasi due anni di inattività, che fu fondamentale per la sua crescita artistica, grazie, soprattutto, all'incontro con David Bowie ('72), all'epoca all'apice della musica mondiale per il suo Ziggy Stardust. Pop vola in Inghilterra da Bowie che gli procura un contratto con la Columbia Records. Insieme al fidato Williamson, Iggy cerca di ricostruire la band con musicisti

britannici, ma non trovando nessuno richiama ben presto i fratelli Asheton, cambiando però il nome della band in Iggy & The Stooges. Esce il terzo lavoro, “Raw Power”, datato 1973, e prodotto da Tony De Fries, manager dello stesso Bowie, che mixerà il disco personalmente forse penalizzandone le premesse al punto che la MainMan Management lo rifiuta immediatamente. “Raw Power” diventerà però il punto di riferimento del nascente punk rock, sebbene al momento dell'uscita le vendite furono un fallimento. E' l'inizio del 1974 e Iggy & The Stooges si sciolgono per la seconda volta, a causa, in primis, della dipendenza da eroina del frontman. Iggy, consumato da essa e dalla poco soddisfacente carriera con la sua band, inizia a lavorare da solista, pubblicando due album di poco appeal, poi sfociati nei due veri capolavori della sua produzione, “The Idiot” ('77), forte di brani come Nightclubing, Funtime e Chinagirl, e “Lust For Life”, celeberrimo grazie alla title-track, a The Passenger e a Some Weird Sin. Entrambi gli album sono realizzati con la collaborazione di David Bowie. L'America sotterranea a cavallo tra '60s e '70s dei suoi Stooges era esplosa con quegli album poco amati dalla critica ma incendiari per le generazioni future, e ora Iggy, detto l'Iguana del Michigan, è completamente nelle mani di Bowie, che ne percepisce il talento e la carica, l'avanguardia e la provocazione, la schizofrenica auto-distruzione mitigata


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“ROCK ICONS” di I. Rebecchi

dall'istinto di sopravvivenza seppur prostrato all'arte stessa. Parte in tour con Bowie, che affascinato dall'espressionismo tedesco si trasferisce a Berlino, dove tra i fuochi fatui della trasgressione mitteleuropea darà vita alla sua più celebre trilogia di capolavori (“Low”, “Lodger” e “Heroes”), con la collaborazione strabiliante di Brian Eno. Iggy, al contrario è un punk nell'anima, anche se il punk non è ancora nato formalmente. Eroinomane per vocazione, disperato ed orgoglioso del suo distaccamento dalla realtà, si accosta a David tra ambiguità sessuali e la determinazione di emergere. “The Idiot” viene registrato un po' a Berlino e un po' in un castello Linguadoca, di proprietà di Michel Magne, che poi collaborerà, oltre a Bowie, con altri miti della musica, dai Pink Floyd a Elton John. L'ardore algido dei brani stupisce al primo ascolto: tra tensioni liriche e blues ombroso, a metà tra drammaticità e dolcezza, dove spicca la piccola perla antirazziale di Dum Dum Boys, dichiarazione d'amore verso i disadattati e gli emarginati. Iggy rinasce a nuova vita e poco dopo l'uscita dell'album inizia nuovamente a lavorare ai brani del successivo “Lust For Life”, composto, registrato e mixato in soli otto giorni: aggressivo e roccioso, Iggy lascia con questo nuovo capolavoro, lo spazio necessario che qui rifugge dalle meccaniche elettroniche e fruibili per tuffarsi in un effettivo p u n k e g a ra g e r o c k

d'avanguardia, tra radici glam e intuizioni synth-pop (Tonight). Un trionfo anche commerciale e radiofonico, che scala le classifiche inglesi ed americane, che però non placa l'Iguana, sempre più volubile ed inquieto, bramoso di donare alla propria carriera una svolta ancor più personale. Chiude il contratto con la Rca e pubblica il live “Tv Eve” nel '78, firma per la Arista e cerca di togliersi i panni di ombra di Bowie. Affiancato da Williamson e Scott Thurston porta a termine “New Values”, un disco non appoggiato al passato, ma la naturale evoluzione dei precedenti, nel tentativo di miscelare abilmente new wave, punk, synth pop e garage rock, tra brani alla New York Dolls (Girls) e c o nv u l s e e s a l t a z i o n e sperimentali (Billy Is A Runaway), con l'apporto delle pulsazioni sotterranee di Endless Sea e di un'antesignana afro-wave African Man. Un successo solo in Australia e Nuova Zelanda, dove Iggy in una performance in tv mette sotto sopra lo studio di Countdown, un programma seguito in tutto il mondo. Ed è la consacrazione a rockstar più acclamata del momento. Nell'80 esce “Soldier” dove Pop palesa una serie di cadute di stile che rendono l'album deludente, confuso e passato per troppe mani per via di incompatibilità tra produttori e amici di Iggy. Mancano le chitarre elettriche e Pop è in precaria forma vocale, ma il Nightclubbing Tour di quell'anno, in compagnia di Ivan Kral e Richard Sohl, ex di Patti Smith, e di Gary Valentine e Clem

Burke, ex di Blondie, lo rende memorabile soprattutto nella data di Detroit insieme ai Rolling Stones. Dopo album come “Party”, “Zombie Birdhouse” (ambizioso ed incompiuto ma forti di sperimentazioni elettroniche), “Blah Blah Blah” (di nuovo con il Duca Bianco), “Instinct” (molto monotono ma trainato da Cold Metal, candidato al Grammy come miglior performance Hard Rock), “Brick By Brick” (raffinato per la produzione di Don Was), l'autoironia di “American Caesar” ('93) dove mixa anche Johnny Cash e Jeffrey Lee Pierce, e duetta con Lisa Germano, e le nuove proposte dei primi anni zero (con influenze persino dai

Korn da Lou Reed), il 2009 è l'anno del ritorno di Iggy Pop con “The Preliminares”, ultimo disco solista dopo la reunion del 2007 degli Stooges, dove il nostro appare come un cantastorie letterario di grande fascino. Un ultrasessantenne mai domo, dia capelli lunghi e folti, che dal vivo si contorce col torso nudo e i pantaloni di pelle, nervoso e muscoloso, che non vuole fermare il proprio impatto lirico e punk. Nemmeno oggi e nemmeno in quanto rocker d'altri tempi paragonato alle nuove generazioni di giovani artisti, che, a sua detta, conoscono alla perfezione le mode e gli spartiti, ma non sanno cosa significhi vomitare.



APRILE 2010 Venerdi 02 D.J. Conf (Deep house) www.myspace.com/djconf Sabato 03 D.J. Omar R. (Deep house) www.myspace.com/rdjomar Venerdì 09 D.J. Omar R. Sabato 10 D.J. Bruno 19/71 (Tech house) Venerdì 16 D.J. Omar R. Sabato 17 D.J. Conf Venerdì 23 D.J. Richy Sixchic (Deep/Vocal house) www.myspace.com/richysixchic Sabato 24 D.J. Ale Dem (Tech house) Venerdì 30 D.J. Bruno 19/71 “Dopo le 02.00… Loggia cafè goes to 'Touch me light'+'Menage a trois privè' .

Guest dj Scarlett Etienne”

info: www.myspace/touchmeonenight - www.myspace/menageatrois08


“EXCLUSIVE INTERVIEW” di Chiara Colli (Roma)

WILD

La storia della prova del secondo album la sanno tutti. Una band esordisce col botto, si gode il successo, prende tempo per un nuovo disco che non deluda le aspettative e poi, come una maledizione, qualcosa va storto. Il secondo album è il tallone d'Achille di molti gruppi. Ma non dei Wild Beasts. Quattro ragazzi da Kendal, paesino sperduto nel nord del Regno Unito. Quattro (oggi) poco più che ventenni, che si conoscono fin dalla scuola e che, dopo 3 EP ed un passaggio alla BBC, firmano per la Domino. La loro musica è definita “erotic downbeat”. Elegante, ballabile, fascinoso. Limbo, Panto, datato 2008, è l'esordio che non passa inosservato, anche grazie alla voce ambigua e raffinata di Hayden Thorpe, novello Anthony Hegarty. La prova del nove, arriva

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Skin, Daedelus, Bugge come lavorarci su. Per questo Wesseltoft ed Henrik Schwarz Two Dancers è arrivato BEAST (tanto per citarne alcuni) si velocemente, volevamo

già nel 2009. Ogni infausta tradizione che li vorrebbe ripetitivi ed opachi è smentita. Two Dancers è tra i dischi dell'anno di molte testate. Il falsetto di Hayden che dialoga con la voce baritonale del bassista Tom Fleming. Il contrasto tra testi erotici e colti e sonorità giocosamente pop che si intensifica. I ragazzi sono (già) cresciuti. E dal vivo, sorprendono. L'opportunità di vederli nel Belpaese arriva proprio ad aprile. A Roma, in particolare, saranno ospiti - l'11 Aprile al Parco della Musica - di Meet In Town, Festival dedicato ad elettronica e sperimentazione. Mentre in Sala Santa Cecilia John Cale (con Lisa Gerrard, Mark Lanegan, Mercury Rev ed altri) omaggerà Nico nel progetto speciale “A Life Along the Borderline”, Plaid, Soap &

alterneranno negli altri spazi dell'Auditorium. E forse, in Teatro Studio, come promesso da Tom, i Wild Beasts, suoneranno anche Sylvia, A Melodrama. Richieste a parte, nonostante l'hype piombato sulla band, Tom Fleming è un tipo cortese, dalla parlantina veloce e i numerosi “grazie”. Il giorno in cui chiacchieriamo al telefono i Wild Beasts sono a Norwich, dove “sembra primavera”. S&V: Raccontaci cosa vi accomuna al movimento Les Fauves e come è nato questo nome. Inizialmente ci chiamavamo Fauve, ma a un certo punto lo abbiamo dovuto tradurre per darci un tono più serio. Si riferisce più a come le cose sono vissute che a come sono realmente, al fatto che i fauvisti non si conformavano al gusto dell'epoca, ma erano liberi. Che è un po' il nostro modo di fare musica, cercando di non preoccuparci e di fare quello che sentiamo, anche se inizialmente non viene compreso. Il passaggio dal primo al secondo album è stato molto veloce. Che evoluzione c'è stata? Nel primo album eravamo una band sconosciuta da un posto sconosciuto, dovevamo come dimostrare qualcosa; c'abbiamo messo molte idee, l'album è costato parecchio ma non ha venduto granché. Però in poco tempo abbiamo imparato molto, di quello che volevamo e di

fo t o gra fa rc i a l l ' i s t a n t e, condensare un momento. Nell'album ci sono meno idee rispetto all'esordio, direi solo 3-4 melodie, ed è anche più corto e più sporco, ma abbiamo messo più a fuoco il nostro suono ed è stato un lavoro più intenso. Spiegaci il ruolo della sessualità nei testi. Two Dancers è, in effetti, un album erotico, ma in senso romantico. C'è molto desiderio e sessualità ma intese nel senso più profondo, non ci sono azioni o riferimenti al sesso in sé, ma a come la sessualità viene vissuta, attraverso le emozioni. Soprattutto, non è una sessualità maschile o femminile, etero o omosessuale, ma è aperta alle interpretazioni, senza la volontà di dare risposte o connotazioni vincolanti. A Roma suonerete in un Festival dedicato alle nuove sonorità. Come cercate di fare qualcosa di nuovo e personale? Ci viene naturale, non come singoli ma come band, essere un po' eccentrici, la cosa che detesto di più è sembrare una persona normale (ride). Da un lato cerchiamo di essere accessibili, mentre dall'altro proviamo a reimmaginare nuove direzioni per un quartetto fondamentalmente ro c k c o m e i l n o s t ro. Possibilmente perdendoci. La parola chiave dell'album? Aftermath: la sensazione del giorno dopo.



nuovo Bar

CONTRA BARCHE - VI

ASTRA

ELECTRO SAPIENS di M.Visentin

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BLOODY BEETROOTS DEATH CREW 77 Anarchy in the World

Ven 2 - Erik SkanK Dj Set Sab 3 - Osteria Popolare Berica (Concerto di Pasqua) Ven 9 - Dj Meli (Folk berico) Sab 10 - Samuel Catarro Live (Pistoia) + Dj Galzi Ven 16 - Dj Loba Lo Sab 17 - Dino Fumaretto Live (Mantova) + Dj Morris Ven 23 - Marco SoulBrew (Sol Venessian) Sab 24 Baby Blue Live (Prato) + Dj Rena from Zena Ven 30 - Back To Black Dj Set by DjD (Sound & Vision)

STATO DI FESTINA PERMANENTE

Domenica Aperto dalle ore 16.59

In un pianeta dove il disegno politico dei potenti vorrebbe ridurre la massa ad un cumulo di robot obbedienti, servili e zerbini, dove il progetto di pochi arroganti desidera che ci si comporti come vogliono loro, piegandosi a 90 gradi dinanzi a leggi create ad hoc, fortuna vuole che qualcuno ancora predichi la libertà d'espressione in tutte le sue forme. Bob Rifo si appresta nuovamente a stupire il Mondo intero, anarchicamente, puramente. The Bloody Beetroots diventa live: basta dj

set, tre componenti..cosa dobbiamo aspettarci e perchè questo cambiamento? Vogliamo offrire qualcosa di diverso rispetto a quello che tutto il Mondo sta dando, usando la parola LIVE per portare delle caratteristiche, che non sono propriamente LIVE, sul palco. E' un cambiamento drastico, voglio far vedere che c'è musica vera, suonata, voglio dimostrare che c'è un certo tipo di qualità quando si parla di esibizione live e di produzioni in questo particolare periodo per


ELECTRO SAPIENS di M.Visentin

la musica. Non c'è il rischio di perdere una fetta di pubblico abituata al classico dj set? Probabilmente sì, ma come in tutte le cose si andrà a guadagnare altra gente che punta sulla qualità dell'esibizione. Romborama è stato un album che ha sancito l'anima anarchica di TBB unita alla potenza stilistica della band. Troveremo anarchia e potenza anche nelle esibizioni live? Assolutamente sì. Il live riproporrà con ancora maggior forza le nostre caratteristiche, facendo uscire sul palco tutta la nostra anima. E' uscitond da poco il video digitale di 2 Streets Have No Name, secondo singolo di Romborama. Parlaci di questa creazione. Questo è un video un po' leggero, fotografico, in bianco e nero. Un video che si sposa perfettamente con la canzone in questione, ambientato a Parigi e dove fanno la comparsa diversi amici, da Etienne De Crecy a Vicarious Bliss. Nel digitale sono contenute tre versioni della canzone e quella sicuramente più interessante da un punto di vista prettamente musicale è rappresentata dal connubio viola, violino, pianoforte e glockenspiel realizzata con il duo parigino Something A La Mode. Ennesima svolta di TBB è l'apertura di un vero e proprio punto di incontro e confronto on line, il sito Death Crew 77. Io ho aperto un blog quando tutti i blog stavano cominciando a morire, creando una sorta di manifesto anarchico dove

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chiunque ha la possibilità di leggere e discutere i contenuti. Verrà poi aperta una piattaforma per permettere agli artisti di poter esprimere le proprie opere e cercare popolarità, usando direttamente il canale The Bloody Beetroots. TBB è innovazione contro i princìpi appassiti della musica. Come vedi la situazione della musica elettronica in Italia? La vedo come la classica situazione in cui una persona fa una cosa e tutti la seguono a ruota. La vedo molto pigra a livello di innovazione, non si vuole creare qualcosa di diverso e ci si fossilizza sulla figura del “dj superstar”. Sei sempre dell'idea che l'Italia non sia il posto adatto per far divenire realtà i propri sogni e le proprie aspettative? Sì, l'Italia è ancora ancorata a certi princìpi che all'estero non esistono. In Italia un artista fa la fame, all'estero il lavoro valido è riconosciuto e retribuito e si può pensare di fare di questa passione la propria professione. E' partito anche il progetto RIFOKI, l'EP è questione di poco tempo. Come sta andando? Sta andando sicuramente bene, a breve uscirà Sperm Donor EP e siamo pronti per il debutto a Los Angeles. Sta andando come deve andare, l'affinità con Steve Aoki come risaputo è molto forte, ci divertiremo. Bloody Beetroots Death Crew 77 non si ferma. Date fissate fino a Luglio, e poi? Dopo di che continueremo con il tour e ci saranno altre due interessanti novità entro fine 2010 di cui non vorrei svelare ancora nulla per ora. Stay tuned...


SARTEA

MartedĂŹ- mercoledi-giovedi e domenica 10.00-01.00, venerdi e sabato 10.00- 02.00 .... duante la settimana di Vijazz (7-16 Maggio) si terranno concerti a tema tutte le sere e durante Giugno 2010 il giardino di Sartea ospiterĂ i mondiali di Sudafrica 2010 con maxischermo e posti a sedere..

::::::: entrata gratuita e cosumazione facoltativa ::::::: start open events beginnig 21.30/22.00

SARTEA - C.so S. Felice e Fortunato - Vicenza


Apertura ufficiale

MONTE CROCETTA bassano del grappa (vi)

graphic by S&V

Pasquetta : Ore 15 Live Music


“EXCLUSIVE INTERVIEW”di A. Lo Giudice

TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI - V E R S I ON E D U B -

PHOTO DI PAOLO PROSERPIO

So di aver abusato di questo escamotage, vista la mia conclamata incapacità di dare inizi decenti ai miei articolima sto scrivendo questo pezzo, mentre mia moglie si sta facendo un aerosol di acqua e sale con un asciugamano in testa. Ciò detto, sabato sera ho intervistato i Tre Allegri Ragazzi Morti: o meglio, ho intervistato Enrico, bassista del gruppo, visto quattro chiacchiero con Davide Toffolo le avevo già fatte a suo tempo in quel di Riese Pio X, in occasione di uno spettacolo multimediale con il regista Vignolo e i Melt. In mattinata mentre andavo al lavoro (ringrazio il cliente che mi ha dato di che sgobbare sabato e domenica, lo possino…), ho avuto modo di ascoltare il loro ultimo album, che non mi ha stupito solo perché mio cugino Danilo mi aveva

preventivamente avvisato: “Guarda che i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno fatto un disco dub!”. Mi aspetto sempre novità dal terzetto pordenonese, ma non c'era mai stato, nella loro carriera, uno scarto così netto come quello segnato dalla loro ultima opera. Ovviamente, non potevo esimermi dal chiedergli come mai un gruppo di punk rock estremamente viscerale (ma non solo), abbia deciso di rallentare così tanto il ritmo. Enrico: (Ride) Io (a Davide): dovevo chiedere a te, vero? D av i d e : C h i a c c h i e rat e, chiacchierate! Enrico (si ricompone): Ci siamo inscimmiati per i fatti nostri, suonando roba simile in sala prove all'inizio solo divertirci, ma, poi, abbiamo deciso di realizzare un disco con questo sound, chiedendo la collaborazione di un esperto in materia come Paolo Baldini di Pordenone, che aveva già

collaborato con gli Africa Unite. E così è nato questo matrimonio tra la nostra musica e il mondo reggae-dub, apparentemente lontano, anche se noi siamo sempre appassionati di queste sonorità e assidui frequentatori del Sunsplash. In ogni caso, tutti sappiamo come il punk ed il reggae, già dalla fine degli anni '70, siano sempre andati a braccetto. Io: Com'è stato il passaggio tra un genere immediato e istintivo come il vostro punk rock, ad uno che, da sempre è più legato alla produzione e all'ingegneria del suono? Enrico: Ne discutevo prima con un mio amicoquesto, in realtà, disco è suonato dall'inizio alla fine! Molti hanno parlato a sproposito di elettronica, ma anche i pochi effetti che abbiamo utilizzato, alla fine, sono per lo più meccanici e azionati a mano, uno po' come quelli che usava Lee Perry. Diciamo che, in questo disco, il suono risulta più levigato del solito. Io: Ho visto il cartone animato che accompagna il brano “I Primitivi del Futuro” , un video molto ben realizzato. Enrico: L'autore si chiama Michele Bernardi, un nostro caro amico, che collabora col gruppo da parecchio tempo e si è occupato dell'animazione di alcuni fumetti di Davide. In realtà, questo cartone è stato una sua espressione personale, che poi Davide ha montato. ma non si tratta di un vero e proprio video. Abbiamo scelto

26 quella canzone (probabilmente l a m e n o c o m m e rc i a l e dell'album) solo perché era quella che si adattava meglio alle immagini. Io: a chi le faccio le domande sui testi delle canzoni? Davide: A lui, che è bravo! Io: ti tocca! Sempre sulla canzone “I Primitivi del Futuro”parla di devoluzione o nega che ci sia stata un'evoluzione? Enrico: ... Io: Gli altri ti stanno guardando con una certa aspettativa! Enrico: Ma io credo di sapere la risposta. Sto solo cercando di interpretare la domanda! Se Davide fosse qui potrebbe rispondere lui... Io: Peccato che non ci sia! (Davide se la ride) Enrico: Questa canzone si richiama alla filosofia del primitivismo, che cerca di trovare risposta ai problemi della nostra civiltà nel neolitico. Io: I personaggi delle vostre canzoni sono sempre un po' malinconici. La malinconia è un antidoto all'omologazione? Enrico: Una volta ti avrei risposto di sì, avendo io dei trascorsi un po' darkeggianti. Ma, alla fine, è solo uno dei tanti aspetti della vita quotidiana che tutti, chi più e chi meno, affrontiamo. Quindi non ci si può considerare speciali solo perché si è malinconici. Io: Sei stato bravissimo! E lui mi regala la maschera del gruppo con la quale ho seguito il concerto e sono tornato a casa la sera (anche se, con gli occhiali inforcati sopra, devo aver avuto un'aria abbastanza ridicolafortuna che non mi hanno fermato i vigili!). Per quanto lo


TAVERNA

spettacolo fosse stato poco pubblicizzato, lo Shindy è pieno zeppo di gente quando i tre (più un secondo chitarrista) salgono sul palco e iniziano a suonare la title track dell'ultimo album. L'atmosfera è meno scatenata del solito: niente “bacini e rock 'n roll”, ma un sound insinuante e mistico. Il tour è puramente promozionale dell'ultimo album, che, infatti, viene riproposto nella sua interezza. Immagino che i TARM debbano ancora affinare le versioni live delle loro ultime canzoni, ma confesso che mi sono divertito di più quando hanno proposto i loro classici come “Mai Come Voi”, “Occhi Bassi”, “Il Mondo

Prima”. La chicca è stata una lunga medley dub (sarà durata almeno mezz'ora) nella quale, t ra i m p rov v i s a z i o n e e cazzeggio, sono stati declamati i testi delle loro canzoni, su una base scarna e pulsante- un po' sfiancante, ma indubbiamente originale. Il pubblico sembra aver già assimilato il nuovo corso del gruppo (le canzoni nuove venivano cantate a memoria da un sacco di persone), però l'impatto della conclusiva “Ogni Adolescenza”, che ha rischiato di far crollare il locale, mi fa pensare che “I Primitivi del Futuro” resterà un ottimo disco, i cui brani, però, difficilmente diverranno classici live. Ma potrei anche sbagliarmi!

R.I.P. Jim Marshall 1936/2010

il fotografo e' morto in un hotel di New York all'eta' di 74 anni

AL GALLO

Sabato 10 Aprile GORAN KUZMINAC Sabato 16 Aprile A. VETTORE & STRANGERS

Era alle spalle di Johnny Cash durante il concerto nella prigione di San Quintino; con Bob Dylan quando muoveva i primi passi al fianco di Pete Seeger; con Janis Joplin per una bevuta in compagnia; davanti a Jimi Hendrix mentre incendiava la sua chitarra sul palco di Monterey. E ancora: con Chuck Berry, Miles Davis e con i maggiori esponenti del rock anni '70, da Jim Morrison agli Who, dai Led Zeppelin a Neil Young. E' anche grazie a lui, il celebre fotografo Jim Marshall scomparso a New York all'età di 74 anni, che il rock e le sue icone si sono affermati nella cultura del ventesimo secolo. Nato a Chicago nel 1936, Marshal aveva iniziato la carriera da fotografo professionista nel 1959 instaurando da subito un rapporto di stima con i musicisti che immortalava. A New York lavorò per l'Atlantic e la Columbia per poi spostarsi nella San Francisco degli anni '60 e continuare a raccontare la musica fino ai giorni d'oggi

Sabato 24 Aprile L. Miglioranza & Smokin’ Taxy FIETTA DI PADERNO D. G. (TV) INFO 0423.53090 / 320.411.04.19


APRILE 2010 VENERDI' 2 APRILE 2010 NICKER HILL ORCHESTRA + FLAP (Bukowski-Valdagno-VI) MASSIMO VOLUME (Teatro Concordia-San Benedetto-AP) THE TEENAGERS (Tunnel-Milano) HIDDEN CAMERAS (Covo-Bologna) I MOSTRI (Mads-Roma) LINEA 77 (Land Of Live-Legnano-MI) PINK IS PUNK (Zion-Conegliano, Tv) MAD PROFESSOR (Estragon-Bologna) AFRICA UNITE (Auditorium Flog-Firenze) LE VIBRAZIONI (Tunnel Club-Reggio Emilia) MODENA CITY RAMBLERS (Arci Tom-Mantova) BOLOGNA VIOLENTA (Arci Caracol-Pisa) SABATO 3 APRILE 2010 KANI + FUCKTOTUM + BLACK RAINBOWS (United Club-Torino) DAEDALUS (Eremo-Molfetta-BA) CARMEN CONSOLI (Teatro Tenda-Ragusa) HIDDEN CAMERAS (C.degli Artisti-Roma) BOLOGNA VIOLENTA (Milk Club-Genova) PINO SCOTTO (Sabotage-Vicenza) LINEA 77 (Urban-Perugia) MOLTHENI (Bronson-Madonna dell'Albero-RA) AIRWAY (Circolone-Legnano, Mi) DOMENICA 4 APRILE 2010 UNDEROATH (Vidia Rock Club-San Vittore di Cesena-FC) STILL GOING (L-Ektrica-Roma) CARMEN CONSOLI (Zo Centro - Catania) THE DAD HORSE EXPERIENCE (Druso Circus-Brescia) LUNEDI' 5 APRILE 2010 THE HEAVY (Bloom-Mezzago-MI) UNDEROATH (Black Out Rock Club-Roma) MARTEDI' 6 APRILE 2010 HANK JONES (Sala Sinopoli Parco della Musica-Roma) UNDEROATH (Alcatraz-Milano) BAZ (Politeama Rossetti-Ts) ELISA (Zoppas Arena-Conegliano Veneto-TV) LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA (Teatro Espace-Torino) MERCOLEDI' 7 APRILE 2010 CARMEN CONSOLI (Teatro Augusteo-Napoli) BISHOPS (Spazio211-Torino) LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA (Teatro Duse-Bologna) STIFF LITTLE FINGERS (Estragon-Bologna) THE DAD HORSE EXPERIENCE (Arci Tambourine-Seregno, Mi)

GIOVEDI' 8 APRILE 2010 THESE NEW PURITANS (C.degli Artisti-Roma TARM (C.Magnolia-Milano) DENTE (Teatro al parco-Parma) STEVE REICH (Auditorium Parco della Musica-Roma) DENTE (Teatro Al Parco-Parma) LINEA 77 (Auditorium Flog-Firenze) STIFF LITTLE FINGERS (Init-Roma) VENERDI' 9 APRILE 2010 ALAN WILDER'S RECOIL (Magazzini Generali-Milano) 2 MANY DJs (Vox-Nonantola, Vr) THESE NEW PURITANS (Locomotiv-Bologna) RESET! (Magnolia-Milano) WISHBONE ASH (Naima Club-Forlì) TEATRO DEGLI ORRORI (Viper-Firenze) THESE NEW PURITANS (Locomotiv Club-Bologna) FRANCESCO GUCCINI (Palapartenope-Napoli) LINEA 77 (Circolo degli Artisti-Roma) MOTEL CONNECTION (Hiroshima Mon Amour-Torino) CRISTIANO DE ANDRE' (Teatro degli Animosi-Carrara) MOLTHENI (Estragon-Bologna) LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA (Teatro Palladium-Roma) STIFF LITTLE FINGERS (Live Club-Trezzo sull'Adda-Mi) SABATO 10 APRILE 2010 ALAN WILDER'S RECOIL (Circolo degli Artisti-Roma) ANAGOOR TEMPESTA (T.Astra-Vicenza) WISHBONE ASH (Cinema Teatro Parrocchiale-Cologne-BS) THESE NEW PURITANS (Spazio 211-Torino) THE VERY BEST (Il Covo Club-Bologna) ZOMBIE NATION (Pop Corn, Marghera, Ve) CARMEN CONSOLI (Gran Teatro-Padova) MISS KITTIN (Tenax-Firenze) MOLTHENI (Iroko-Salerno) POLAR FOR THE MASSES (Istanbul Cafè-Squinzano-LE) A TOYS ORCHESTRA (Duel Beat-Agnano-NA) MOTEL CONNECTION (Estragon-Bologna) AFRICA UNITE (Demodè-Modugno-BA) MODENA CITY RAMBLERS (Velvet Club-Rimini) HEIKE HAS THE GIGGLES (Twiggy-Varese) LINEA 77 (H25-Bari) BAUSTELLE (Saschall-Firenze) DOMENICA 11 APRILE 2010 FOREIGNER (Alcatraz-Milano) WISHBONE ASH (Crossroads Club-Osteria Nuova-RM) WILD BEASTS (Auditorium Parco della Musica-Roma) THE VERY BEST (Mit Festival-Roma) CARMEN CONSOLI (Auditorium Palalevico-Levico-TN) MOLTHENI (Fiera del Levante-Bari) STARDOG (Locomotiva-Vimercate-MI)

LUNEDI' 12 APRILE 2010 EDITORS (Palatorino-Torino) YACHT (Spazio211-Torino) KISS THIS! (C.Magnolia-Milano) WILD BEASTS (Circolo Magnolia-Segrate-MI) CARMEN CONSOLI (Teatro Politeama-Piacenza) MARTEDI' 13 APRILE 2010 LITFIBA (Mediolanum Forum-Milano) GUANO PADANO (C.degli Artisti-Roma MERCOLEDI' 14 APRILE 2010 JOHN ABERCROMBIE ORGAN TRIO (S. Petrassi -Roma) ULTRAVOX (Vox-Nonantola, Mo) SAMUELE BERSANI (Parco della Musica-Roma) GIOVEDI' 15 APRILE 2010 GORGOROTH + KEEP OF KALESSIN (M. Generali-Milano) ULAN BATOR (Spazio211-Torino) WHY? (C.degli Artisti-Roma) DONPASTA (Auditorium Parco della Musica-Roma) NEXUS (Jack The Ripper-Roncà-VR) LINEA 77 (Kortocirkuito-Brescia) OFELIADORME (Brevevita Videobar-Ascoli Piceno) AFTERHOURS (Teatro Petruzzelli-Bari) VENERDI' 16 APRILE 2010 LITFIBA (Mandela Forum-Firenze) CARMEN CONSOLI (New Age Club-Roncade-TV) MAXI B - MICHEL - METRO STARS (Akab-Roma) ELISA (Palalottomatica-Roma)) MOMIX (Gran Teatro-Padova) CRYSTAL ANTLERS (Covo-Bologna) MOTEL CONNECTION (Viper-Firenze) MAMBASSA (C.degli Artisti-Roma) OFELIADORME (Mamamù-Napoli) LINEA 77 (Hiroshima Mon Amour-Torino) GIANMARIA TESTA (Parco d Musica-Roma) MODENA CITY RAMBLERS (Live Club-Trezzo d'Adda-MI) A TOYS ORCHESTRA (Barbara Disco Lab-Catania)


SABATO 17 APRILE 2010 SUM 41 + MADINA LAKE + AFI + THE SWELLERS + THE FRIDAY NIGHT BOYS + ANDEAD (Alcatraz-Milano) ALTAVOZ (Rivolta-Marghera, Ve) PAOLO BENVEGNU' (Estragon-Bologna) CYBERPUNKERS (Zion-Conegliano, Tv) URI CAINE (Auditorium Parco della Musica-Roma) LITFIBA (Mandela Forum-Firenze) MOMIX (Gran Teatro-Padova) MOLTHENI (Tambourine-Seregno-MI) LINEA 77 (New Age Club-Roncade-TV) AFRICA UNITE (Hiroshima Mon Amour-Torino) LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA (Teatro Parenti-Milano) MOTEL CONNECTION (Land of Live-Legnano-MI) BAUSTELLE (Atlantico-Roma) DOMENICA 18 APRILE 2010 B. HOLDSWORTH L. MASTELLOTTO (Live Club-Trezzo-MI) MISFITS (New Age Club-Roncade-TV) ZEBRAHEAD (Bloom-Mezzago-MI) LUNEDI' 19 APRILE 2010 65 DAYS OF STATIC (Circolo Magnolia-Segrate-MI) BAUSTELLE (Alcatraz-Milano) NADA (Aula Magna Primo Longobardo-La Maddalena-SS) MARTEDI' 20 APRILE 2010 65 DAYS OF STATIC (Init-Roma) TO ROCOCO ROT (Spazio 211-Torino) GROUNDFLOOR (Teatro Studio Parco della Musica-Roma) LORDS OF ALTAMONT (United Club-Torino) MERCOLEDI' 21 APRILE 2010 MIKA (Mediolanum Forum-Milano) TUCK & PATTI (Auditorium Parco della Musica-Roma) 65 DAYS OF STATIC (Locomotiv Club-Bologna) GANG + DANIELE BIACCHESSI (Auditorium-Bresso-MI) TRASH & BURN (Estragon-Bologna) GIOVEDI' 22 APRILE 2010 PRODIGY (Alcatraz-Milano) 65 DAYS OF STATIC (Spazio 211-Torino) TO ROCOCO ROT (Circolo degli Artisti-Roma) LINEA 77 (Circolo Magnolia-Segrate-MI) TRASH & BURN (Tunnel-Milano)

VENERDI' 23 APRILE 2010 PRODIGY (Palabam-Mantova) THE NIRO (C.degli Artisti-Roma) SOPHIA (Covo-Bologna) LA MONCADA + I TRENI ALL'ALBA (Cafè Liber-Torino) SICK TAMBURO (Forum-Assago, Mi) LA VALIGETTA NIGHT (C.Magnolia-Milano) RUGGINE + MARNERO (United Club-Torino) NADA (Teatro Comunale Oriana Fallaci-Ozieri-SS) MOTEL CONNECTION (New Age Club-Roncade-TV) LINEA 77 (Mac 2-Schio-VI) AFRICA UNITE (Estragon-Bologna) SABATO 24 APRILE 2010 ASIA (Auditorium Parco della Musica-Roma) PRODIGY (105 Stadium-Rimini) TO ROCOCO ROT (Il Covo Club-Bologna) RAISED FIRST (Blackout-Roma) SOPHIA (Twiggy-Varese) SEX SLAVES + TRACY GANG PUSSY (United Club-Torino) MOTEL CONNECTION (Xl-Alba-CN) A TOYS ORCHESTRA (Auditorium Flog-Firenze) IL TEATRO DEGLI ORRORI + BOLOGNA VIOLENTA + HEIKE HAS THE GIGGLES + JOYCUT (Spazio 211-Torino) LINEA 77 (Vidia-Cesena) TURIN BRAKES (Bronson-Ravenna) DOMENICA 25 APRILE 2010 TO ROCOCO ROT (Teatro Fondamenta Nuove-Venezia) LOS NATAS + SEMTEX (United Club-Torino) I TRENI ALL'ALBA (Cinema Vekkio-Cornegliano d'Alba-CN) LUNEDI' 26 APRILE 2010 PRODIGY (Atlantico Live-Roma) SOPHIA (Spazio211-Torino) FAITHLESS (Alcatraz-Milano) CARIBOU (Circolo Magnolia-Segrate-MI) MEURSAULT (La Tana Delle Rane-Novellara, Re) MARTEDI' 27 APRILE 2010 PRODIGY (Palasport-Bari) SICK TAMBURO (Circolo Arci Mu-Parma) SOPHIA (C.Magnolia-Milano) AFRICA UNITE (C.degli Artisti-Roma) MARC RIBOT TRIO (Sala Petrassi Parco della Musica-Roma) THIS IS A STANDOFF + PASSENGER ACTION + ANGRY SEPTEMBER + NOT FOUND (United Club-Torino) ELISIR (Auditorium Parco della Musica-Roma)

MARTEDI' 27 APRILE 2010 PRODIGY (Palasport-Bari) SICK TAMBURO (Circolo Arci Mu-Parma) SOPHIA (C.Magnolia-Milano) AFRICA UNITE (C.degli Artisti-Roma) MARC RIBOT TRIO (Sala Petrassi -Roma) THIS IS A STANDOFF + PASSENGER ACTION + ANGRY SEPTEMBER + NOT FOUND (United Club-Torino) ELISIR (Auditorium Parco della Musica-Roma) MERCOLEDI' 28 APRILE 2010 PRODIGY (Palasport-Acireale-CT) SOPHIA (Teatro Furio Camillo-Roma) THE UNTHANKS (C.degli Artisti-Roma) CRYSTAL CASTLES (Magazzini Generali-Milano) GIOVEDI' 29 APRILE 2010 DENTE (Teatro Palladium-Roma) BLACK BOX REVELATION (C.Mahnolia-Milano) LILY ALLEN (Magazzini Generali-Mi) BUD SPENCER B EXPLOSION (C. degli Artisti-Roma) VENERDI' 30 APRILE 2010 ONE REPUBLIC (Magazzini Generali-Milano) MUMFORD & SONS (Il Covo Club-Bologna) CALVIN HARRIS (Fucina Controvento-Mestre, Ve) TARM (Estragon-Bologna) JUS MARRIED (Teca-Verona) FRANCESCO GUCCINI (Palabigi-Reggio Emilia) AFRICA UNITE (Koko Club-Castelletto Cervo-BI) MOTEL CONNECTION (Tunnel-Reggio Emilia) AIRWAY (Yourban-Thiene, Vi) SABATO 1 MAGGIO 2010 MUMFORD & SONS (Circolo degli Artisti-Roma) HEIKE HAS THE GIGGLES (Bloom-Mezzago-MI) DOMENICA 2 MAGGIO 2010 ALICIA KEYS (Arena-Verona) DOA (United Club-Torino) THE EXPLOITED (Init-Roma)


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VIA BOSSOLI 83 - TORINO INFO : 011. 3176636

VIA 4 NOVEMBRE - MODENA

Il Circolo Magnolia, luogo di socialità, divertimento e vivo scambio culturale, è IL PRIMO LOCALE AD IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi 102 pannelli solari da 195w l’uno, il Circolo Magnolia propone una programmazione intensa e decisamente originale: live, dj set, party, festival, rassegne teatrali, presentazioni di libri e riviste, corsi di formazione, campagne di sensibilizzazione. Non ci si annoia proprio mai qui al Magnolia!

Spazio Parallelo di Musiche Indipendenti. Che eludono le convenzioni e tendono a crearne di nuove ed attuali. Missione: dare ossigeno all'asfissia artisticaculturale scavando sotto la superficie dei consumi convenzionali in cerca di linguaggi e suoni nuovi. Non basta dire non importa. E’ semplicemente la musica a formare le nostre opinioni.

Hiroshima Mon Amour opera dal 1986 nel campo della produzione e dell'organizzazione di spettacoli e di eventi culturali. Punto di ri fe ri m e n t o n a z i o n a l e e d internazionale per i grandi eventi e i festival musicali.

Ex mattatoio recuperato, è una vera e propria sauna di suoni: funk, reggae, soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa indie rock. Propone dj set e live con ospiti italiani e internazionali. Erede dello storico Left, è da dieci anni il circolo all'avanguardia nel panorama modenese per le sue proposte musicali e artistiche dove ampio spazio viene dato agli aspetti più sotterranei, sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi dedicati ad artisti emergenti, ai concerti dei gruppi di base, al sostegno a varie campagne sociale ed umanitarie.

MODENA VIBRA www.vibra.tv


ROMA CIRCOLO DEGLI ARTISTI

FIRENZE VIPER CLUB

VIA CASILINA VECCHIA 42 INFO : 06.70305684

VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIA INFO : 055. 318231

BASELGA DI PINE’ - TRENTO INFO : 380.7325710

VIA DELLA CRUSCA - MESTRE Laterale Via Martiri Della Libertà

Un locale che si è sempre proposto come spazio musicale dove avanguardia, sperimentazione e rock'n'roll sono di casa: musica italiana e straniera, emergente e originale, sostegno alle scene musicali in difficoltà, qualità e novità come obiettivi nella scelta della programmazione, impegno a non chiudere fuori nessun "genere" musicale e soprattutto, negli ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le altre arti.

Struttura polivalente, ritrovo per gli appassionati di musica. Qui potrai ascoltare serate all’insegna della musica rock, con programmazione di artisti internazionali il venerdì sera, mentre al Sabato troverete serate degne dei migliori club electro/house. Ottima acustica e bellissimo palco insieme a buone birre e raffinati drink rendono molto piacevole la permanenza nelle due piste da ballo del locale.

Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.

Il circolo culturale Elefante Rosso nasce sulle tracce di un'etichetta discografica già attiva e distribuita in tutto il mondo, e che vorrebbe promuovere e sostenere varie forme essenziali nella musica e nell'arte. E' stato William Parker con il suo quartetto ad inaugurare il Music Club e a dare il via ad una serie di appuntamenti programmati e live music, workshops, seminari, artisti internazionali come Sandra Nkakè, Mark De Clive-Lowe (NZ, US) Paul Randolph (Detroit) e moltissimi altri ...

VERONA LA LOGGIA

VICENZA OVOSODO

VICENZA SARTEA

VICENZA SABOTAGE

VENEZIA TRENTO CHALET DE LA MOT ELEFANTE ROSSO

C.so GUA’ - COLOGNA V.TA INFO : 0422.41041

CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12 VICENZA - INFO 0444.235315

C.so S. Felice 362 - VICENZA INFO : www.sartea.it

Viale dell’Industria 12 - VICENZA INFO : www.sabotagebar.eu

Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set. Chiuso il Lunedì

In centro a Vicenza Ovosodo wine bar spazia tra ottimi vini al calice, 24 tipi di spritz, stuzzicherie fresche, cordialità, allegria e tanta buona musica. Per la nuova stagione 2009/2010 Ovosodo organizza ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set, dalla ricercata musica elettronica, alla serata Soul Funk. Aperto dalle ore 9 alle 2.

Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì

Nell'insidioso mare magno del NordEst , tra localini minimal, spritz bar, pre-post discobar, bella gente, musica a 360 e birra a fiumi si erge sparuta un'isola di salvezza! Un covo per chi cerca e vuole il Rock senza tanti complimenti e senza troppi compromessi! Per chi bada alla sostanza più che alla forma! L'ultima spiaggia per chi cerca un informale, rumoroso ed accogliente rifugio per il cuore e per le orecchie! Dal lunedì alla domenica! Musica, live show, Djset, bere, mangiare e buone vibrazioni. Let there be rock!


VICENZA BAR ASTRA

VICENZA DUE DI PICCHE

VICENZA SHINDY CLUB

VICENZA CONTRA’ GRANDA

CONTRÀ BARCHE - VICENZA INFO :

Via Gamba 17 - BASSANO D. G.

VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G. INFO : 0424.500.000

VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G. INFO : 347.7597201

Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59.

Unico nel suo genere, il "2 di Picche" offre beer&drinks accompagnati da ottima musica rock e dintorni per momenti shanty di puro divertimento!!! Per anime Rock.

Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato

Alla mattina ottime colazioni a base di spremute di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i ricercati cocktails (ottimo Moijto), la sangria e una vasta selezione dei migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs della scena electro. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì

VICENZA ZIO FREAK

VICENZA SENSO UNICO

VICENZA PORTA BREGANZE

VICENZA OSTERIA RIVE

VIA GAMBA - BASSANO D. G.

VIA CASTELLETTO 6 - BREGANZE

C.SO MAZZINI 138 MAROSTICA

INFO : 345/2758203

INFO : 345/2758203

VIA RIVE 14 - CARTIGLIANO INFO : 348.8265815

L'arredamento caldo ed accogliente, e l'atmosfera che si respira ti fa sembrare a casa, le ottime birre ed i vini di grande qualità, sono sempre accompagnati da deliziosi stuzzichini, e a fare gli onori di casa ci sono Barbara, Manuela, Erika, Giulia, Alessia e Cristina che con i loro sorrisi vi conquisteranno. Organizziamo feste di laurea, compleanno addio al celibato/nubilato, eventi Sky, Musica live e serate Karaoke e con DJ. Chiuso il lunedì aperto dalle 07 alle 02.

Dentro le bellissime e storiche mura del Castello Scaligero di Marostica un'ambiente moderno, raffinato ed elegante, in contrasto con l'area circostante ti affascinerà per il calore che trasmette, Monia ti conquisterà con la bontà dei suoi “spunciotti”, le bellissime Lorena e Vania per la classe con cui servono tutte le bevande. Un piacevole giardino estivo con vista Castello Superiore sarà presto reso operativo anche d'inverno per dare, a chi desidera fumare e bere all'aperto, un po' di comfort.

Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!

Un tributo in stile "bacaro venesian" al mitico Freak Antoni, situato in una delle vie più movimentate e cool di Bassano! Chiuso il martedì


VICENZA BARETTO

TREVISO ZWEI BAR

TREVISO TAVERNA AL GALLO

TREVISO NEW AGE

PONTE PAGNANO - ASOLO INFO : 0423.952761

FIETTA DI PADERNO D. GRAPPA INFO : 0423.53090

VIA TINTORETTO - RONCADE INFO : www.newageclub.it

Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali, Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti.

Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.

Ambara ba chi! Chi! Coko! Questa sera dove vò? Vado al Gallo in Valle San Liberale dove non si sta per niente male ...

New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

TREVISO ROKKAFE’

TREVISO ZION ROCK CLUB

TREVISO ASHA

TREVISO EDEN CAFE’

St. DEI COLLI - CASTELCUCCO INFO : www.rokkafe.com

Via Vazzoler 30b - Conegliano INFO : 349.8820213

Via Fonderia 35 - TREVISO INFO : 0422.304280

VIA 15 Luglio - TREVISO INFO 340.1275245

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00 Info 3496027294 - 347737793

Ultima citta' libera del cult movie Matrix, contestualizzando nel proprio territorio il significato che il film da' di essa. Spirito di liberta' culturale, voglia di rinnovamento socio-comunicativo, promuovere le migliori espressioni artistiche nazionali ed internazionali. La programmazione del Circolo e' concentrata sulle serate del venerdi' e del sabato con concerti dal vivo e Dj Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato: Apertura Circolo: ore 22:00

Lo scenario cosmopolita di ASHA è dedicato al loisir, al piacere spirituale in cui emozioni e sapori si ampliano in una particolare armonia di sensi. ASHA offre un'esperienza memorabile in cui decor, illuminazione, acustica, grafica e staff risultano in perfetta sintonia tra loro, in un flusso di energia globale che avvolge e coinvolge chiunque. L'ospite è cuore pulsante e protagonista, anima di in un ambiente dall'appeal internazionale.

Da qualche anno a questa parte si sta affermando come uno dei punti di ritrovo per la Treviso alternativa, quella che cerca lo spirito dell'osteria, magari con qualche accorgimento, ma senza snaturare lo stile easy dei bei vecchi tempi. La location è ricca d'atmosfera, in un ex cinema teatro, poco fuori le mura. Al Ven e Sab concerti d’autore e dj set sempre ricercati.

Via Ponticello 40 - Molvena (Vi) INFO : 345/2758203



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“Exclusive Interview” di Ilaria Rebecchi

VESSEL Dai Giardini di Mirò ai Pitch e ritorno, in un trionfante esempio di attualizzazione della new wave di stampo psichedelico, tra spasimi esterofili, maestosità alla Ian Curtis e Velvet Underground e un progetto di tre ep sul ricordo, il desiderio e la rinascita dell'uomo. Così i Vessel hanno raccontato di sé e del nuovo “Tales Of Memento Island”… Vessel: nascita, ide di fondo e formazione? Vessel nasce dal mio incontro con Corrado ed Emanuele dei Giardini di Mirò in occasione della compilation tributo a Leonard Cohen "Strange Music". "Famous Blue Raincot" è stato il primo pezzo fatto insieme, poi lo abbiamo subito suonato dal vivo: già dalle prime prove c'era feeling, una ottima

INTERVISTA

sintonia musicale e personale, perché allora non continuare? Le vostre influenze sembrano essere state ben amalgamate nella stesura dei brani… Corrado e' partito con chitarra e voce, lavorando sulle sue linee io ho aggiunto armonie dei cori e successivamente il basso mentre Emanuele ha effettuato il lavoro di rifinitura finale con gli arrangiamenti di violino, pianoforte, tromba, percussioni. La fusione tra il background cantautorale folkrock psichedelico di Corrado, l'esperienza ed il gran gusto di Emanuele, le mie reminiscenze new-wave hanno fatto sì che le influenze si amalgamassero in modo molto spontaneo dando vita ad un'impronta sonora che cercavamo. “Tales Of Memento Island” è solo il primo di tre ep che usciranno in questo 2010,

una trilogia che parte dalla memoria per arrivare al desiderio e alla rinascita? Tutto nasce dell'idea di un viaggio, e' la metafora di ciò che sta per salpare. Tre approdi su tre isole diverse, la prima e' l'isola del ricordo, la memento island appunto. Tanti sono i ricordi sugli anni 90, quelli più vicini a noi: la musica vissuta in prima persona, i concerti, le bands, gli status symbols, la cronaca del mondo. Sogni, delusioni, speranze. Per quanto riguarda i due prossimi "approdi" preferiamo non anticipare nulla al riguardo... Psichedelia e new wave oggi: scene che in molti affrontano... Abbiamo ascoltato new wave dai suoi albori e da un certo punto di vista non e' mai tramonta, tolta una parentesi negli anni 90, già dai primi anni del 2000 ha avuto un fulgido ritorno. La new wave ha viaggiato per un buon periodo a pari passo con il post punk, ed ha significato un punto di ro t t u ra , d i s vo l t a , d i cambiamento culturale un nuovo modo di esprimere ed esorcizzare le proprie psicosi r i v i ve n d o l e t ra g e d i e raccontate. E qui il paradosso, e' lo specchio della società che cambia ma la musica ritorna e p e rs i s t e. C o ri e m o l t i strumenti… I cori sono stati forse il primo "linguaggio musicale" che ci ha avvicinato, l'aver duettato in "Famous blue raincot" ci ha fatto capire che

le nostre voci si sposavano bene insieme, le voci non prevaricavano l'una sull'altra erano entrambe protagoniste. Abbiamo curato moltissimo le armonie vocali, mentre Emanuele si e' occupato principalmente degli arrangiamenti e ell'esecuzione degli strumenti più classici. L'influenza dell'arte per i Ve s s e l … L' a r t e n e l l a fattispecie: pittura, scultura video installazioni e fotografie sono una passione personale di tutti noi ed ora anche parte del progetto Vessel, perché dal vivo cerchiamo di incorporare alla musica anche proiezioni v i d e o - fo t o gra fi c h e c h e permettono di coniugare oltre all'ascolto anche un'estetica visuale che scorre tra le note musicali. Inoltre c'e' stato un lavoro di ricerca per quanto riguarda le foto scattate per la cover dell'ep. Ci siamo affidati a Corrado Dalcò ed insieme abbiamo cercato di dar vita ad uno scenario che meglio rispecchia il contenuto e l ' at m o s fe ra d e l n o s t ro disco.Cosa spinge tre musicisti già inseriti in un contesto sonoro con le rispettive band a cercare spazio in altri orizzonti e con un nuovo progetto? E' l'esigenza di esplorare territori diversi, avvicinarsi alla musica d'autore e cantautorale e di nuovo ottenere risultati mescolando i background delle singole esperienze musicali.



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“Libri che suonano” di F. Nicolli

AC-DC

Rock 'n roll ain't noise pollution

Si avvicina uno dei live più attesi dell'estate 2010, gli storici AC/DC saranno allo Stadio Friuli di Udine il prossimo 19 maggio. E quale occasione più ghiotta per parlare di uno dei gruppi più importanti della storia dell'hard rock! La storia del gruppo australiano è stata celebrata pochi mesi fa dall'uscita di due biografie, la prima edita da Tsunami, intitolata “Let there be rock” e scritta da Susan Masino. Ma è sulla seconda che ci soffermiamo: intitolata semplicemente “AC/DC” (anche se l'edizione originale riporta l'eloquente sottotitolo “Maximum Rock & Roll”), è un'opera enciclopedica, un tomo di quasi quattrocento pagine, impreziosite da numerose fotografie e dalla

discografia del gruppo. Edito da Arcana, il libro è firmato da Murray Engleheart ed Arnaud Durieux, entrambi giornalisti musicali assai vicini alla realtà degli AC/DC. Il gruppo, il cui nome significa “alternative current/direct current”, viene fondato a Sidney nel 1974 su impulso dei fratelli Angus e Malcom Young, di origine scozzese, entrambi chitarristi, ai quali si uniscono il cantante Bon Scott, il batterista Philip Rudd e il bassista Mark Evans. L'anno successivo vede l'incisione da parte del gruppo di ben due album, “High voltage” e “TNT”, che scuotono il panorama musicale australiano con toni che si rifanno chiaramente all'hard rock dei Led Zeppelin; l'enorme successo del gruppo in patria convince la casa discografica Atlantic a puntare su di loro e nei due anni successivi gli AC/DC approdano in Gran Bretagna e negli USA. Nel 1979 arriva il successo mondiale, con l'album “Highway to hell”, che in un certo qual modo mette l'accento su riferimenti “satanici” che resteranno tanto cari al gruppo. Dietro l'angolo però c'è la tragedia, e cioè la morte, causata principalmente da eccesso di alcool, del cantante Bon Scott, vero leader carismatico nella prima parte della carriera del gruppo; un duro colpo per Angus

e Malcom, la cui volontà di proseguire però non venne mai meno. Paradossalmente il primo album con Brian Johnson alla voce sarà anche il loro lavoro più famoso, una vera pietra miliare nella storia del rock: “Back in black”, inciso nel 1980, contiene alcuni tra i più celebri brani della band, primo tra tutti “Hells bells”, ma anche la stessa “Back in black” e “Have a drink on me”, dedicata allo scomparso Scott. La storia del gruppo viene raccontata con dovizia di particolari dagli autori del libro, che lasciano veramente poco all'immaginazione… Ma qual è la ricetta del successo di questi dinosauri del rock, sulla cresta

dell'onda da trentacinque anni? Diciamo che il motto “fedeli alla linea” può essere accostato benissimo alla filosofia originaria del gruppo: quella di creare una musica che desse sfogo alle proprie pulsioni e che facesse d i v e r t i r e. I n g r e d i e n t i fondamentali naturalmente la Gibson di Angus, la ritmica di Malcom, la voce e il carisma di Bon prima e Brian poi. E…non sentite in lontananza uno strano rintocco? Sì, sono le campane dell'inferno, si avvicinano. Ancora capaci, a distanza di trent'anni, di trasmettere una carica unica, perché, ricordiamolo: il rock 'n roll non è inquinamento acustico!


O T T E R A B “Versate ancora e sempre Finché basta si dica noi” (Moliere)

Porta Breganze C.so Mazzini,138 Marostica Tel.345/2758202

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Via ponticello, 40 Molvena (Vi) - Aperto dalle 06,00 alle 02,00 - Aperto 7 giorni su 7 - INFO 345/2758202.


“Bedroom Revolution, vinili da collezionare” di Sir Taylor

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scuderia sun-usando suoni e (con tirature molto basse) e ELVIS PRESLEY: ELVIS PRESLEY ritmi tipici della country music collezionabili rispetto i singoli RCA LPM1254 USA lp 1956 (gran uso di echo e riverbero, 45giri. Il long play RCA

Nelle world critics' lists un lp di Elvis si trova sempre,chi sceglie un titolo originale chi una raccolta, (ma qualcosa a testimoniare l'importanza del personaggio si trova sempre. Di Elvis si è occupato che non è m o l t o ro ck i c o n s (dicembre'09) quindi senza ripercorrerne la storia vorrei comunque evidenziare alcuni fatti che rendono questo album il punto zero di qualsiasi discografia rock rispettabile se non della storia della musica rock. L'idolo di Elvis, quando si presentò negli studi della Sun rec. con un dollaro per registrare un 45giri da regalare a mamma, è Frank Sinatra. Il c ro o n e r j a z z p o p p e r eccellenza, quanto di più lontano dalla nascente

ribellione giovanile americana ( ve d i fi l m i l s e l vaggi o 1954/gioventù bruciata 1955) si possa immaginare. Il fatto è che Elvis finisce per una di quelle fortunate coincidenze nel posto giusto al momento giusto cioè nelle mani di uno dei migliori produttori del tempo Sam Phillips nel sud degli States patria del country e del blues. Una volta capito che la voce era promettente, che la fisicità e la voglia di emergere del ragazzo non erano da meno si trattò di lavorare sul repertorio con dei musicisti fuoriclasse come Scotty Moore(chitarra)e Billy Black (basso). La svolta arriva quando si comincia a lavorare sul repertorio del bluesman Big Boy Crudup-artista della

chitarra elettrica, ritmi sincopati e velocizzati rispetto a l bl u e s ) . I l s u c c e s s o ra d i o fo n i c o l o c a l e è immediato; con un buon m a n a g e r ( c o l Pa r ke r ) subentrato al momento giusto si passa al successo su scala nazionale con tour e passaggi t e l ev i s iv i . I l c o l o s s o discografico RCA subodora l'affare del secolo e sborsa la folle cifra di 35,000$ per avere l'esclusiva su tutto il repertorio e s i s t e n t e e f u t u ro. Q u i comincia l'interazione tra marketing e la musica rock. F u o ri n e ri m a n go n o i cantautori folk, i bluesman e i veri padri del rock'nroll cioè i neri. L'album in questione è il primo vero long playing di Elvis, visto che il materiale d e l l a s u n re c . cronologicamente inciso per primo verrà pubblicato per lo più in formato 78 e 45. Al tempo si ragionava molto in termini di 45 giri e gli album spesso erano realizzati con gran uso di scarti o riempitivi tratti dalle session per i singoli. Infatti vale la pena ricordare che i giovani al tempo non avendo grande disponibilità e c o n o m i c a p o t eva n o comprare 2 o 3 singoli, un E.P. (45giri con 4 brani) ma molto difficilmente un intero lp; per questo i l. playing fino al'68 circa sono solitamente più rari

lpm1254 è inciso grosso modo in due session sucessive nel febb. 56 fondalmentalmente negli studi RCA, ma c'era ancora una gran quantità di brani inediti registrati ai sun studios di Memphis. Si crea così un curioso mix di suoni chiaramente avvertibile al primo ascolto in cui “I love you becouse/just becouse/never let you go/trying to get to you/blue moon”- brani molto country blues-vengono aggiunti a 7 brani nuovi che per ribadire la grandezza molto probabilmente sono prodotti da Elvis stesso! “I got a woman/Tutti frutti/blue s h u e d e s h o e s / m o n ey h o n ey / o n e s i d e d l ove affair”sono scritti da musicisti d i c o l o re ; s t re p i t o s e esecuzioni con musicisti del calibro di Chet Atkins (chitarrista che lascia il segno nei suoi solos per tecnica e suono) D.J. Fontana (drums), Floyd Cramer (piano). La copertina è storia, omaggiata dai Clash in L.Calling e T.Waits in Raindogs. La stampa USA del 56 è rara ma non introvabile (300/500$), segnalo quella italiana RCA cat n°A12.P0031 assolutamente introvabile (circa 800/1000€). Album epocale da lasciare ai vostri figli per ricordare cosa era il buon vecchio rock'n'roll.


“Gli indimenticabili dimenticati” di Fox 43

direzione musicale che l'album riesce a tracciare GRACE SLICK senza mai perdersi in inutili MANHOLE sperimentalismi. Inoltre la

E' il primo disco solista ed il più importante e riuscito della cantante, uscito nel 1973 in un periodo di cambiamento profondo nell' universo mu s i c a l e d e i Je f fe rs o n Airplanes. I musicisti sono più o meno gli stessi rispetto alle produzioni di quel periodo, ma l'aggiunta non casuale della London Symphony Orchestra rende ancora più interessante un album che molti avevano dimenticato. In effetti Manhole è caratteristico dell'indole ribelle, spesso antipatica e saccente della cantante americana che però è di certo una tra le maggiori interpreti vocali regalate dal pop internazionale e qui, in veste di compositrice, riesce a ribaltare tanti cliché imputati ai Jefferson Airplane. E' in questo disco che emerge con forza la matrice colta dell'autrice; lo si nota dai continui cambi di

stesura compositiva fonde le origini musicali di frontiera in un contesto ricco di riferimenti classici, nella costruzione in particolare del cuore del disco, ovvero nel lungo brano che da il titolo all'album. Qui appare in tutta evidenza il momento storico della musica internazionale, soprattutto europea, legato a lunghe composizioni in progressione con riferimenti classici. Credo che pochi artisti siano riusciti a passare senza problemi da atmosfere borderline a scene musicali così pompose e di forte impatto emotivo. Diversa la seconda side del disco, dove le canzoni riescono di meno, sono piacevoli momenti di pop americano ma non hanno molto a che fare con l'ingegno della title track, che basta e avanza per regalarci un album intramontabile. Manhole qualche anno fa è stato ripubblicato in compact disc, ma consiglio chi riesca a trovare la versione in vinile, di prenderselo perchè suona veramente bene. La versione digitale ha una masterizzazione che fa a pugni con i suoni e le atmosfere avvolgenti che appaiono nel master originale.


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“Live Review” di Sara Gregorutti, Foto di Marcello Lotti

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ripetuta citazione divertita a 'Stelutis alpinis' (Stelline F R A N C E S C O G U C C I N I della frase 'Italia amore mio'. La a l p i n e ) u n a c a n z o n e maggior parte dei brani viene tradizionale friulana, che parla introdotta da una curiosità dell'anima di un alpino che si PALATRIESTE 12/03/2010 legata alle circostanze della r i v o l g e a l l a m o g l i e ,

Non capita tutti i giorni di ascoltare un ragazzo che sa raccontare in musica 50 anni di Italia. Francesco Guccini è un ragazzo, per idee, spirito e atteggiamento. Lo si capisce già dall'inizio del concerto, in cui saluta il pubblico con un: 'Come va, cari bricconcelli?' e prosegue con un breve d i s c o r s o i n t ro d u t t i vo s u l l ' at t u a l i t à i t a l i a n a , sbeffeggiando come prima cosa il tanto chiacchierato 'decreto interpretativo', che viene immaginato paradossalmente applicato ad una partita del Milan:'Noi stavamo per segnare sei/ sette volte ma c'erano dei radicali che si sono messi davanti alla porta'. Ma per fortuna in Italia c'è anche

Sanremo, che non sfugge all'ironia dell'autore emiliano: 'Far l'amore in tutti i laghi? In Romagna c'è un paese che si chiama Lugo…far l'amore in tutti i Lughi', oppure alla

nascita del brano stesso, da motivazioni o da aneddoti interessanti: questo rende piacevole l'ascolto sia a chi sa già tutto o quasi sulle canzoni, sia a chi le conosce meno. L'atteggiamento nei confronti del pubblico è infatti complice, a tratti cameratesco, perché 'questa è la differenza tra un juke-box e un cantante', che non esegue tutti i brani in fila ma li racconta, eliminando quella distanza che spesso si crea tra un personaggio famoso e il suo pubblico e facendo sembrare un palazzetto con 4300 persone come un ritrovo tra vecchi amici. Alcune canzoni sono infatti nate per raccontare l'atmosfera dei bar di Bologna fuori porta, perché all'epoca c'era 'Una sola discoteca, il Whiskey a go-go e noi che non avevamo i soldi per andarci ci trovavamo nei bar'. Nel parterre la gente sta seduta effettivamente per terra, come se si trovasse in mezzo ai cuscini di un salotto e si alza in piedi solo per le ultime canzoni, per dimostrare ulteriormente il coinvolgimento emotivo, già comunque evidente dai lunghissimi applausi per tutto il corso del concerto. Parlando con il p u bbl i c o, G u c c i n i fa inaspettatamente riferimento

descrivendogli il luogo dove è morto durante la prima guerra mondiale: sopra questo luogo insanguinato sono cresciute le stelle alpine, candidi fiori di montagna. Oltre al disprezzo per la guerra, in queste oltre due ore di spettacolo vengono affrontate in musica e poesia tutte le tematiche più care al c a n t a u t o re, s e m p re attualissime, come la giustizia, il trascorrere del tempo, l'attaccamento alla natura, alla genuinità delle cose, a un poetico e lontano mondo contadino, ma anche la leggerezza, la capacità di fare ironia, le occasioni perdute, l'amore idealizzato, l'amicizia. Un giovane maestro che continua ad insegnare.






GRINDING HALT CONCERTI PRESENTA

THE RESIDENTS

PAVEMENT LUN 24 MAGGIO ROMA - ATLANTICO LIVE MAR 25 MAGGIO BOLOGNA - ESTRAGON

MER 12 MAGGIO TRIESTE - Teatro Miela GIO 13 MAGGIO ROMA - Teatro S. Raffaele VEN 12 MAGGIO BOLOGNA - Estragon SAB 15 MAGGIO MILANO - Teatro Leonardo

Baby Shambles

25 GIUGNO FERRARA SOTTO LE STELLE

RECOIL Ven 9 Aprile - Milano @ Magazzini Generali Sab 10 Aprile - Roma @ Circolo degli Artisti

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“Exclusive Interview” by Ilaria Rebecchi

Intervista a

GIULIA MORELLO

L'intervista intera su www.soundandvision.it “Schiena Contro Schiena” è il tuo primo romanzo, diventato poi un reading e ora uno spettacolo teatrale. Quali sono le differenze sostanziali tra le tre trasposizioni? Sono tre “vesti” diverse: il romanzo è stato l'inizio. Scrivere un libro è stato un bellissimo viaggio, ancora non ho capito se io ho scritto il libro o lui me... forse sono vere entrambe le cose. Il concerto reading è venuto in un secondo momento. E' stato bello far dialogare alcune canzoni di DolceNera con alcuni pezzi del mio libro, a dimostrazione del fatto che arti diverse possono comunicare e..comprendersi. Lo spettacolo teatrale è stata un'evoluzione: mi ha dato la possibilità di unire due mie passioni: la scrittura ed

il teatro. A teatro Silvia e Lucia sono separate per le 96 ore raccontate. Quattro giorni al limite. Come sono le due protagoniste, e come mai la scelta di delineare personaggi femminili? Le due protagoniste Lucia (Sara Ricci) e Silvia (Eleonora Gnazi) sono due donne di età diverse, una mamma ed una figlia. Sono due d o n n e ap p a re n t e m e n t e opposte ma sostanzialmente molto simili. Il cuore dello spettacolo è il loro rapporto che comincia a cambiare nel momento dell'arresto di Silvia. Lucia è una donna sola, separata e che ha investito molto nella carriera. L'arresto di sua figlia ha un effetto travolgente nella sua vita e comincerà a mettersi in discussione. Ritroverà in Silvia

alcune delle sue passioni a cui aveva rinunciato, attraverso Silvia ritroverà la sua parte più vera. Hai lavorato per anni al Centro di Prima Accoglienza di R o m a , d o v e fondamentalmente è ambientata la tua storia. Come questo ha inciso nella narrazione? Mi è sempre piaciuto raccontare la realtà, è proprio lì che ho incontrato le più grandi fantasie. Ho tentato di rendere accessibile a tutti un luogo che per natura è blindato e sospeso ma che esiste. Trovo assurdo che tutti noi abbiamo un'idea più o meno corretta di cosa sia un carcere minorile e q u a s i t u t t i i g n o ri a m o l'esistenza dei centri di prima accoglienza, che di fatto sono il primo vero impatto con la giustizia per un minore in stato d i a rre s t o. C ' è m o l t a contemporaneità nella tua storia e nella tua opera teatrale: quale la tua opinione sulla

scena italiana in merito? Credo che esistano in Italia molte realtà teatrali interessanti e meritevoli che purtroppo non troviamo nei cartelloni dei teatri più importanti. Il teatro è in una situazione di stallo, dove non è possibile fare ricerca se non a proprie spese. Molte compagnie sconosciute in Italia godono di successo e riconoscimento all'Estero. Credo sia urgente e necessario la “nascita” di un teatro contemporaneo che si libera dall'atteggiamento snob di un certo tipo di teatro che pensa sia inutile parlare agli spettatori e che preferisce parlare a sé stesso. A questo tipo di teatro imputo la responsabilità di aver allontanato molte persone dal teatro. E come l'arte può essere attuale e di denuncia anche oggi che tutto sembra crollare di fronte ai problemi sociali? L'arte è utile e fondamentale finché fa porre una domanda.




CinePreView di Ilaria Rebecchi

“I’m Old & my Movies Too” di DjD

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CRAZY HEART FASTER PUSSYCAT!

Ascesa e caduta di un dio del country

E' diretta da Scott Cooper la pellicola più toccante di cui si è parlato all'ultima notte degli oscar 2010. “Crazy Heart”, basato sull'omonimo romanzo d i T h o m a s C ab b , e d interpretato magistralmente da Jeff Bridges (anche cantante), neo vincitore proprio dell'ultima statuetta c o m e m i g l i o r at t o re protagonista (oltre che del Golden Globe come miglior attore drammatico), è un film toccante che racconta la storia della vita privata e pubblica del cantante country (ed alcolizzato) Bad Blake, che riuscirà a ricostruire la propria carriera e indipendenza personale grazie al supporto della più giovane giornalista Jean Craddock (Maggie

Gyllenhaal). A supportare l'enfasi metaforica e il pathos della pellicola, le musiche di TBone Burnett, guru della musica nel cinema, che già si occupò di film come “Across The Universe”, “Quando l'Amore Brucia l'Anima” e “Fratello, dove sei?”. Regalando una soundtrack deliziosamente struggente malinconica come solo il country di stile può essere, tra le partecipazioni di Ryan Bingham, le canzoni di Lightnin' Hopkins e Waylon Jennings, e le voci di Dunvall, Colin Farrell e dello stesso Bridges, meravigliosamente assestate. Un passato illustre e una vita scandita dal numero di sigarette e bicchieri, nella modesta provincia americana, dove suona in piccoli locali. Bad dopo 4 matrimoni falliti, a 56 anni, è l'archetipo della musica country stessa, fatta da pochi accordi ripetitivi e un grande valore interpretativo, e anche dell'ascesa e caduta di piccoli eroi contemporanei votati all'autodistruzione coscientemente, per un'opera intrisa dello stessi significato di quel genere musicale e del provincialismo statunitense (e mondiale) che ne esalta le m e t a fo re e l a s t o r i a . C o m m o v e n t e !

KILL! KILL!

Lo zoccolo duro dei tarantiniani là fuori avranno sicuramente sentito parlare del film di Russ Meyer; altri magari lo avranno visto nei cataloghi di cinema B e altri ancora ne avranno ignorato l'esistenza per lungo tempo. Ai tempi di 'Jackie Brown' e, più ancora, con 'Grind House: A Prova Di Morte'; tra i tanti ne spiccava uno, più sboccato del solito: 'Faster, Pussycat! Kill! Kill!', Russ Meyer, 1965. Tre bellocce formose e danzerine mettono a ferro e fuoco il deserto americano; manco a dirlo, giocano molto sporco: le auto truccate sfrecciano e muovono nuvole di polvere, maschietti scemotti e muscolosi si prestano al raggiro più blando, la progettualità si limita al borseggiare, sequestrare,

ritorcere, mentire, sculettare. Nel tempo, molti hanno forzato la mano cercando di scovare chissà quale significato in un film che, invece, rimane sintonizzato sull'exploitation più becera: dovendo scovarne lo slogan, diremmo che si tratta di una pesante sberla verso la morale dell'epoca, anche se altri titoli avevano fatto meglio e con più stile, senza contare che di lì a qualche anno il pubblico sarebbe stato assuefatto a quel genere di cose. Resta un grande film di culto, casualmente sdoganato e capito vent'anni dopo la sua uscita, più che altro sull'onda dei giudizi sopra le righe di alcuni illustri sostenitori, anche se ancora non mi capacito di come un film di bambolone dalle caricaturizzate pose maschili possa essere assurto a manifesto per alcune congreghe fe m m i n i s t e d e l l ' ep o c a . Ovviamente, se uscisse in questi tempi sbancherebbe: al tempo, quasi nessuno se lo deve essere filato di striscio. Se desiderate rivivere una serata all’insegna della musica e delle proiezioni dei film di Russ mayer vi rimandiamo all’appuntamento che si terrà presso lo Shindy Club il giorno Ven 30 Aprile. Sul palco potrete ammirare sei magnifiche ragazze australiane le Dolls Squad. Da non perdere!



“Book Review” di A. Lago

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QUANDO L'ELEGANZA DEL RICCIO, SI RIVELA LA BELLEZZA DI UNA SCOPERTA.

C'è una sensazione semplice e meravigliosa: rimanere stupiti della bellezza in filigrana di una persona. Lo scoprire, intuire, il saper “leggere” dietro a uno sguardo, di fronte a dei silenzi, tra le righe di una frase, di assaporare a piccoli sorsi questa magia nascosta che ciascuno di noi possiede. Lasciarsi travolgere dalla sensazione che tutto quello che immaginavi, che pensavi, non è così, ma è decisamente m e g l i o. Pe r p a rl a re dell'eleganza del riccio, il caso letterario francese del 2007, non posso che partire da un incontro. Da uno “scontro” con una persona che tutto immaginavo, tranne che così. Enigmatico, silenzioso, misterioso. All'apparenza semplice e forse un po' comune. Sotto la buccia, la polpa. L'eleganza di un ragazzo intelligente, curioso, di un

amante della lettura, di un abile consigliere che scambia i suoi libri più belli nel piazzale della chiesa di paese. Devo ringraziare lui, per avermi fatto “succhiare fino al midollo” il capolavoro di Barbery Muriel, il botta e risposta di una portinaia che racconta la quotidianità della sua esistenza nel palazzo dove lavora e della piccola Paloma, che conosciamo attraverso le pagine del suo diario. Una storia originale e un po' amara, che cattura il lettore. Ti focalizza davanti agli occhi il tutto e il niente dell'umanità delle persone. Un chiacchiericcio confuso e allo stesso tempo delineato fino alla maniacale congiura di questo o quell'altro, che riesce a incantarti. Scopri che le persone sono degli universi assurdi e basta poco per rimescolare le carte e le sorti di un condominio, o di una vita. Arriva un giapponese, nel romanzo, attento alle persone che gli stanno accanto, l'unico a comprendere l'eleganza del riccio. E così, grazie a lui, le due narrazioni si avvicinano e diventano parallele e le due donne scoprono le loro affinità elettive. Non lo so se sotto la scorza, tutti abbiamo qualcosa di meraviglioso e insospettabile da regalarci. Ma so che questo libro è difficile per certi versi, ma splendidamente immediato per altri. E, senza ombra di dubbio, che dopo averlo letto, saremo tutti meno ricci, conservando e mostrando al mondo però la nostra segreta eleganza.


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“THE ISLE OF ART” di Ambra Rebecchi

DALL'ITALIA ALLA LUNA CON IL CINEMA… IL GENIO DI FELLINI IN MOSTRA A BOLOGNA 25 Marzo – 25 Luglio 2010 MAMbo – Museo di Arte Moderna – Bologna

Federico Fellini è stato forse il più grande dono che il nostro paese potesse dare all'arte cinematografica: rivoluzionario, estremo, boccaccesco, sarto di una veste realista nuova, nella quale “ tutto avviene come se cogliessimo i personaggi non più fra gli oggetti, ma per trasparenza, attraverso di essi” (come disse Andrè Bazin in Che cos'è il cinema?). Nato a Rimini nel 1920, dopo aver ottenuto la maturità classica ( rivelando tuttavia straordinarie doti di disegnatore, che lo portarono a realizzare vignette e caricature ispirate ai compagni di classe e professori) si trasferì a Roma con l'intento di affermarsi nel mondo del giornalismo. Nel 1945 incontrò Roberto Rossellini, con il quale collaborò

alla sceneggiatura di “Roma città aperta” e “Paisà”, ma furono necessari 7 anni per vedere il riminese approdare nel mondo della regia: nel 1952 debuttò con il film Lo sceicco bianco. Da lì in poi successi straordinari coronarono la vita del artista romagnolo, che lo portarono a vincere 4 premi Oscar ( nel 1957 per La strada; l'anno seguente per Le notti di Cabiria; nel 964 per 8 ½ e nel 1975 per Amarcord). E sono l'immenso genio felliniano e i retroscena di tale mito i protagonisti della mostra “Fellini. Dall'Italia alla luna”, organizzata dal MAMbo di Bologna in collaborazione con la Cineteca della città emiliana. L'esposizione intende analizzare la nascita e l'evoluzione del mito

cinematografico italiano attraverso le ossessioni, i sogni che hanno ispirato i personaggi dei suoi film, le location, backstage assolutamente inediti. Cultura popolare, Fellini al lavoro, La città delle donne, Invenzione biografica: queste sono le principali aree tematiche attorno alle quali si sviluppa la mostra, per un totale di oltre 200 fotografie, 50 disegni autografi, 30 postazioni audio-video e centinaia di documenti, estratti da riviste, locandine, manifesti, diapositive, copertine. Particolare spazio è riservato alle “immagini in movimento”, messe in rapporto

dialettico con le immagini fisse: una serie di schermi e proiezioni presentano estratti e montaggi di lavori di Fellini, accanto a nastri di prova, scene tagliate, filmati e cinegiornali dell'epoca. Ad inaugurare l'esposizione il giorno 24 marzo due ospiti d'eccezione: il regista Emir Kusturica, che in Fellini ha sempre trovato uno dei propri maggiori referenti cinematografici, e Sergio Zavoli,grande amico di Fellini nonché grande giornalista ed esponente del mondo politico. Per ricordare al meglio un grandissimo italiano del secolo passato.

SABATO 10 APRILE 2010

GORAN KUZMINAC IN CONCERTO @ Taverna Al Gallo Fietta di Paderno d. G. INFO 0423.53090


Punto Ufficiale

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QUESTA È LA LISTA COMPLETA DEI DISTRIBUTORI UFFICIALI DI S&V. QUI TROVERETE SEMPRE LA VOSTRA COPIA OGNI MESE. SCEGLIETE LORO PER RITIRARE IL VOSTRO S&V! SUL SITO WWW.SOUNDANDVISION.IT TROVERETE ANCHE I PUNTI NON UFFICIALI

a Vicenza e Prov.

a Padova e Prov.

BAR ASTRA - Contrà Barche VI PROSPORT - Via Zamenhof 821 - VI

USCITA 16 - Vialedell’Industria - PD

SABOTAGEBAR - V.le dell’Industria 12 - VI

ALE SURF SHOP - Via Cà Moro 121 - Cittadella

SARTEA - C.so San Felice 362 - VI OVOSODO - Contrà Pescherie Vecchie 12 - VI JUMPIN JACK - Via Roma 29 - Torri di Quartesolo MONTE CRUZ - Loc. Monte Crocetta - Bassano d. G. SHINDY CLUB - Via S. Giorgio - Bassano d. G. LIB. P. ROBERTI - Via J. da Ponte 34 Bassano d. G. CONTRA’ GRANDA - Via Barbieri - Bassano d. G. CLAPS - Viale Diaz 8/b - Bassano d. G.

21.1 - Via dei Ventuno - TRENTO

Spazio 211 - Via Cigna 211 - Torino

DERSUT CAFE’ - Via Pennella - Pergine STREETS ON FIRE - Via Riva del G.pa 55 - Cittadella

a Verona e Prov.

LE BISTROT - C. Comm. Ponte Regio - Pergine

a Firenze

EVAOS - Viale del Commercio 40/a - Soave

BOTTEGA DELLA MUSICA C. Comm. Ponte Regio - Pergine

PENNY LANE Via Verdi 53r - FIRENZE

JACK THE RIPPER - Via Nuova 9 - Roncà

SNOOKY MUSIC PUB - Viale Trento - Caldonazzo

VIPER THEATRE Via Pistoiese ang. Via Lombardia - FIRENZE

LA LOGGIA - Corso Guà 46 - Cologna Veneta

BINARIO 79 - Loc. Valcanover - Pergine

a Venezia e Prov. ELEFANTE ROSSO - Via Crusca - Mestre PENNY LANE SHOP - Via S. Croce 29 - VE

a Treviso e Prov.

TAO ETNO SHOP - Via Gamba 17/b - Bassano d. G.

TAVERNA AL GALLO - Fietta di Paderno d. G.

ELLIS SHOP - Via Gamba 18 - Bassano d. G.

ASHA LOUNGE - Via Fonderia 35 - TV

WAVE CAFE’ - Via Capitelvecchio 136 - Bassano d. G EDEN CAFE’ - Via 15 Luglio 1 - TV OGM TATTOO - Via Sette Comuni - Valstagna

a Torino HIROSHIMA MON AMOUR Via Bossoli 83 - Torino

CIRCOLO ARCI UNWOUND - Via Fowst 1/3 - PD

ZIO FREAK - Via Gamba 26 - Bassano d. G. 2 Di PICCHE - Via Gamba 17 - Bassano d. G.

a Trento CHALET DE LA MOT PUB RISTORANTE Baselga di Pinè (TN)

a Roma a Milano

CIRCOLO DEGLI ARTISTI Via Casilina Vecchia - ROMA

MOM CAFÈ - Viale Montenero 51 - MI LA CASA 139 - Via Ripamonti 139 - MI ATOMIC BAR - Via Casati 24 - MI SURFER'S DEN - Via Mantova 13 - MI MONO - Via Lecco 6 - MI CIRCOLO MAGNOLIA - Via Circ. Idroscalo 41 - MI

NEW AGE - Via Tintoretto 14 - Roncade

OSTERIA RIVE - Via Rive 14 - Cartigliano

ROCK CAFE’ - Strada dei Colli 2 - Castelcucco

BARETTO - Via Ponticello 40 - Molvena SENSO UNICO - Via Castelletto 6 - Breganze PORTA BREGANZE - C.so Mazzini 138 Marostica

ZWEIBAR - Via Ponte Pagnano 3 - Asolo REPLAY - Via Marcoai 1 - Asolo SETTIMO CIELO - Corso Rosselli - Conegliano

LA CORTE DEI RE - Via Montello - Marostica TREMILAEVENTI - Via M. Piovesana -Conegliano A DUE PASSI ... - Via Garibaldi 22 - Lonigo JUNGLE RECORDS - Via Matteotti 31 -Conegliano ENOTECA WINEBAR - Via Garibaldi - Lonigo FAIR PLAY EVENTI - Via Giunti 12/b - Conegliano SACRUM COR TATTOO - Via Prà Bordoni - Zanè RADIO GOLDEN - Via Friuli 1 - Conegliano IMAGO MENTIS - Via R. B. Powell 45 - Villaverla SPAZIO MAVV - Via Gelsolino 43 - Vittorio Veneto

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