Skan Magazine n.11

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Anno 1

N u me r o 1 1

S ka n

Luglio 2013

La rivista multicanale di narrativa fantastica liofilizzata istantanea

Bright Side Guida alla Frontiera Galattica

AMAZING MAGAZINE

F u tu r o Eredi

Luce artificiale

I m p as s e Non parlare agli estranei N ASF: L e T re L une

Monossido di carbonio M in u t i C o n t a t i

Speranze bruciate

Salve, sono il Signore Oscuro Marte in fuga E sarà la luce I o s o n o il B r u jo L'Incubatrice Terminal Shock L im ite I g n o to 50 sfumature di Sci­fi "Scimmiette di mare" Project Intervista a Laura Platamone Creare avventure con Inform7 d i J a c k ie d e R ip p e r

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The Final Frontier d i L u c a Ole a s t r i


N o n pe r d e t e i l n u m er o d i A g o s t o 2 01 3 St r a n i e r o i n t er r a s t r a n i er a


Sommario

del

Hanno collaborato L'editoriale ............................. 5

Jackie de Ripper e

Giorgio Sangiorgi Roberto Bommarito Andrea Viscusi Luigi Bonaro Claudia Graziani Mirko Giacchetti Andrea Andreoni Maurizio Bertino Xavor85 Andrea Atzori Massimo Luciani Fabrizio Valenza Alexia Bianchini Riccardo Sartori Leonardo Boselli

Bright Side

di Jackie de Ripper Le "Guide" di Edizioni Scudo "La guida turistica alla Frontiera Galattica" .... 6 di Giorgio Sangiorgi Una voce da Malta "Futuro" ............................. 9 di Roberto Bommarito Being Piscu "Eredi" ................................ 10 di Andrea Viscusi Poscritti di futuro ordinario "Luce artificiale" .............. 14 di Luigi Bonaro Guest Stars "Impasse" ........................... 17 di Claudia Graziani "Non parlare agli estranei" ..................19 di Mirko Giacchetti Oltre lo Skannatoio NASF ­ Le Tre Lune "Monossido di carbonio" .22 di Andrea Andreoni Minuti Contati "Speranze bruciate" .......... 24 di Maurizio Bertino Vale più di mille parole "Original Sin" ................... 25 di Xavor85 Nella pancia del Drago "Salve, sono il Signore Oscuro" di Andrea Atzori .......... 26

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I libri da rileggere G. Bear, "Marte in fuga" di Massimo Luciani ..... 28 J. Tiptree Jr, "E sarà la luce" di Massimo Luciani ..... 30 Quattro passi con Mezzotints "Io sono il Brujo" (presentazione) ............. 32 "L'incubatrice" (presentazione) ............. 33 "Terminal Shock" (presentazione) ............. 34 "Limite ignoto" (presentazione) ............. 35 L'eBook nell'eReader "50 sfumature di Sci­fi" (presentazione) ............. 36 Il caso editoriale "Scimmiette di mare" Project (presentazione) ............. 37 Intervista a Laura Platamone di Riccardo Sartori ...... 38 Narrativa interattiva "Creare avventure con Inform7" di Leonardo Boselli ...... 42 DARK SIDE ........................... 47


Sommario

Hanno collaborato Vale pi첫 di mille parole

TETRACTYS Sol Weintraub anark2000 Albertine Rovignon Polly Russell kaipirissima Cristiano R. Nozomi 2.0 e Luca Oleastri

del

"The Final Frontier" ......... 47 di Luca Oleastri

Risultati e classifiche "Skannatoio 5 e mezzo"... 48 Skannatoio edizione XIX Chiamatemi Ismaele Le specifiche ..................... 49 di TETRACTYS "L'arca del silenzio" di Sol Weintraub .......... 50 "Cyberinferno" di anark2000 ................. 58 "Ammazzatopi" di Albertine ................... 60 "Scherzo di natura" di anark2000 ................. 62 "Il tesoro del Kraken" di Rovignon .................. 66 "Il sonno e il tempo" di Polly Russell ............ 71

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Dark Side Speciale ventiquattr'ore tra ombra e acciaio "Avanguardia psichedelica" di Sol Weintraub .......... 76 "Carillon del dolore" di Albertine ................... 78 "Come polli volanti" di kaipirissima ............. 79 "Anima Garden" di Cristiano R. .............. 80 "Allah akbar" di anark2000 ................. 81 "Chi tace acconsente" di Nozomi 2.0 ................ 82


S ka n AMAZING MAGAZINE Chiamatemi Ismaele

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S ka n

La guida turistica alla Frontiera Galattica

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Le "Guide" di

Ed i z i o n i S c u d o


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S ka n Futuro

Territori d'oltremare

Una voce da Malta

Ro b e r t o Bo mma r i t o

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S ka n Eredi

Being Piscu

An d r e a Vi s c u s i

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S ka n Luce artificiale

Poscritti di futuro ordinario

Lu i g i Bo n a r o

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- Non crede che sia strano? - Cosa - Alla luce quantica, tutto diviene d'improvviso piÚ reale‌ - Se lo dice lei?

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S ka n Impasse

Guest Stars

Gr a z i a n i 足 Gi a c c h e t t i

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S ka n Non parlare agli estranei

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S ka n

OLTRE LO skannatoiO

Le Tre Lune

Nuovi Autori di Sfi-Fi

Monossido di carbonio

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S ka n

OLTRE LO skannatoiO Minuti ContatI NEW AGE

Speranze bruciate

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S ka n

Original Sin

VALE PIU' di mille parole

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S ka n

Nella pancia del Drago http://www.sulromanzo.it/redazione/andrea-atzori

Salve, sono il S ig n o r e Os c u r o

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S ka n

I Libri da rileggere Marte in fuga di Greg Bear

Marte in fuga di Greg Bear

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S ka n

I Libri da rileggere E s a rà l a l u c e di James Tiptree Jr.

E sarà la luce

di James Tiptree Jr.

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S ka n

Q

I

P

Br u j o

Mezzotints

o s o n o il di Stefano Fantelli

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S ka n

Q

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L' I

P

Mezzotints

ncubatrice di Paolo Di Orazio


S ka n

Q

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T P

S

Mezzotints

erminal h oc k di Giovanni De Matteo


S ka n

Q

P

L

Mezzotints

I

im ite g n o to di Massimo Rainer

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S ka n Sci-Fi

LM A

L' Book nell' Reader a ela vvelenata di Alexia Bianchini & C.

1. Cantico del guerriero eterno – Daniele Picciuti 2. È solo l’inizio - Viola Lodato 3. Una famiglia perfetta – Emanuele Delmiglio 4. Chouma-Fly - Dario Tonani 5. Speranza - Anna Grieco 6. Tartan - Stefano Pastor 7. Symlife – Giovanni Stoto 8. NeoLife Enterprise – Lorenzo Crescentini 9. Dodici minuti - Livin Derevel 10. Una questione di memoria - Alain Voudì 11. L’Ufficio Richieste - Marta Leandra Mandelli 12. Tempus fugit - Francesco Troccoli 13. Fuoco amico - Claudio Cordella 14. G.D.O. - Simone Messeri 15. La Soglia – Serena Barbacetto 16. Adatto – Maico Morellini 17. Il Sentiero della Spirale - Sandro Battisti 18. Recupero Intergalattico – Ambra Fraccaro2 19. Flyway 617 - Aaron Leonardi 20. Sganciamenti - Chiara Perseghin 21. Lenora - Rigoni Fiorella 22. Il dibattito - Andrea Santucci 23. La preghiera della sera - Francesca Rossi 24. Galassia Magellano - Elvio Ravasio 25. Secondo avvento - Luigi Milani 26. Infinity - Federica Gnomo 27. Cacciatori di Draghi - Enrico Nebbioso Martini 28. Il bastoncino più corto - Fabrizio Fortino 29. Galassia madre – Marco Milani 30. LUI & LEI - Claudia Graziani 31. Gamma pavonis – Ivan Berdini 32. Virus – Donatella Perullo 33. Piloti di Meteor – Vittorio Della Rossa 34. Flush – Francesco Verso 35. Mutangenesi – Alexia Bianchini 36. Nella luce – Luca Romanello 37. Per un pugno di sogni – Stefano Sacchini 38. Il pianeta bianco - Luca Fadda 39. Rompicapo – Daniela Barisone 40. Il tempo che verrà - Francesca Montomoli 41. Cambi d’Abito – Alessandro Forlani 42. Ma che bontà - Luciana Ortu 43. Illuminante buio – Fabio Bottinelli 44. Consapevolezza – Paola Boni 45. Me-book - Raffaele Fumo 46. Technofollia - Valerio Marcello Pelligra 47. Happy Days – Raffaele Serafini 48. Finalmente umano – Pellegrino Dormiente 49. Verso la luce – Maria De Riggi 50. Terra – Hush

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S ka n

Il Caso Editoriale

S c i mmi e t t e d i m a r e Project a cura della Mamma (alias Laura Platamone)

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Interviste usate

Il Venditore di pensieri usati intervista Laura Platamone

Il Venditore di pensieri usati

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Narrativa Interattiva Creare Avventure con Inform7 di Leonardo Boselli

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VALE PIU' di mille parole

The Final Frontier

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risultati e classifiche

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AMAZING MAGAZINE

S k a n n a t o i o e d i z i o n e XI X C h i a m a te m i I s m a e l e

&

S k a n n a t o i o s p e c i a l e XI X V e n t i qu a t t r ' o r e tr a o m b r a e a c c i a i o

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S ka n

L'arca del silenzio

D'improvviso, mentre venivi con me, ti toccai e si fermò la mia vita: eri davanti ai miei occhi, regnavi su di me, e regni.

(Pablo Neruda)

«Chiamatemi Ismaele.» Le parole spiccavano sul foglio ingiallito, illuminate dalla luce pallida del campo di Novikov. L'ammiraglio Cheyne allungò la mano guantata oltre i fasci di elettroni per sfogliare quelle pagine sbiadite, vergate a secoli e parsec di distanza. Mathias poteva sentire crescere l'emozione dell'uomo, il battito del cuore accordarsi al contrappunto del respiro che variava di tono al mutare delle sensazioni. Era una musica in Fa Minore, la Sonata per Cembalo Solo di Scarlatti; le note di un'anima che sferza la vita con onde di un mare in tempesta. La nascita di ogni creatura era il La dell'Artefice Supremo alla partitura dell'esistenza. A Mathias era stato concesso il dono di ascoltarne l'esecuzione e, alle volte, di poter intuire l'opera nella sua interezza. Lo studio occupava l'intero cassero di poppa della Lužin; oltre la grande vetrata, i profili gemelli di

Bevis e Messier si adagiavano sul fondale gassoso della Nebulosa del Granchio. - Roso di dentro e arso di fuori dagli artigli fissi e inesorabili di un'idea incurabile - lesse il capitano ad alta voce, stonando quella musica che non gli era concesso udire. - Ossessione - sentenziò l'accademico. Si avvicinò per osservare il libro: la litografia sul frontespizio raffigurava un uomo in piedi sulla prua di una lancia, l'arpione stretto tra le mani, a fronteggiare l'orizzonte. - Dedizione. L'abnegazione alla causa è la messa in atto di un ideale. Lampade Armentari in stile liberty rischiaravano la stanza, già stemperata dal bagliore dei piane-

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ti, creando giochi di luce sulle tele. Mathias diede le spalle al compagno, per contemplare l'Ecce Ancilla Domini di Rossetti. - Questa non è una catena, - riprese Cheyne, tirando un lembo della divisa - è una libera scelta. Lo udì a stento, perso nel volto delle Vergine. Il quadro la raffigurava sorpresa nel letto, posto all'angolo della stanza. In quel capo chino, nel viso scarno, l'uomo non vide reverenza né devozione ma timore dell'inevitabile; immaginò la donna indietreggiare verso il muro, schiacciata tra le pareti e lo sguardo divino dell'angelo. Fiat mihi secundum verbum tuum . Più che all'Annunciazione, la scena lo fece pensare a uno stupro. - Si - sussurrò. - Una libera scelta.


Dentro di lui l'opera non suonava Mathias sorrise e sorseggiò l'infuun Gloria, ma un Requiem. so. - Non è quello che le ho chiePRIMO MOVIMENTO sto. Misurato, senza affrettare Sorseggiarono il tè in terrazza, Cheyne scosse il capo. “La balena non ti cerca. Sei tu circondati dalle Allegorie del L'accademico posò la tazza. - Alle che, insensato, cerchi lei.” Tempo. volte mi accede - declamò - che Sopra di loro i profili scuri degli l'anima si senta struggere dal desi- «L'opera che si compie per mezzo incrociatori della Navis Nobilitae derio di vedersi unita con la sua della nostra vita, tutta l'opera e il suo senso non è, e non può essesporcavano il cosmo. parte maggiore. re, comprensibile. Capire il dise- La guerra non è una libera - È Melville? scelta, ma lo è combatterla - lo - No, è Teresa D'Avila. Una misti- gno del Creatore non è in mio posguardo di Cheyne era fisso sugli ca della Vecchia Terra - si alzò in tere, ma fare la Sua volontà, scafi. - Fu mio padre a leggermi piedi e iniziò a passeggiare tra le scritta nella mia coscienza. Lo so la storia di Achab per la prima statue di marmo. - Prima, quando con certezza, e quando lo faccio mi sento in pace. » volta. Era tornato in licenza e mi ho detto ossessione, mi sono Nechljudov pensa all'intera sua portò il libro. Ovviamente era una espresso male. Avrei dovuto vita ponendosi, umilmente e copia video interlink e non un'ori- parlare di anelito. Di desiderio, sinceramente, disposto al pentiginale come la vostra. nel senso più puro del termine: Sebbene mantenesse l'espressione una forza che scuote e trascina, mento e alla decisione di essere un uomo nuovo. In certi momenti sprezzante tipica dei militari di una corrente del fato. avverte la sua volontà, come carriera, Mathias percepì un Come Maria al cospetto accade anche a noi, impetuosa e cambiamento di fondo nella voce dell'Angelo. dell'uomo, una nota grave: il Re - Ne siamo terrorizzati e attratti - pronta a fare il bene ed essere giusti. di un fagotto. proseguì - vorremmo fuggire e Le parole di Tolstoj mi accompa- Un capitolo ogni sera - continuò invece ci ritroviamo a navigare gnavano durante il viaggio attral'ammiraglio - e, quando ripartì, verso la tempesta, consapevoli gli promisi che non sarei andato che solo così potremo sciogliere i verso la regione di Herschel, alla avanti fino al suo ritorno. Ogni grumi del dolore e trasformare la volta di Zobeide. notte sognavo della Pequod, di vita, ora cristallizzata, in un flusso Mentre la Lužin usciva Starbuck e Fedallah. Avevo otto esistenziale che spinge alla verità. dall'iperluce immergendosi in quell'”informe foschia ardente, anni e decisi che sarei entrato in Mathias chiuse gli occhi. Sul marina. palco della memoria l'orchestra si caotico materiale dei soli futuri”, mi ritrovai a pensare al primo Rimase in silenzio per alcuni accordava, pronta a eseguire la incontro con Febo, molti anni istanti, assaporando l'aroma sinfonia dei ricordi. prima. dell'earl grey, prima di riprendere. L'ammiraglio taceva. - Volevo anch'io la mia balena - Vorrei raccontarle una storia, se Ci presentò Lara, su Archades. bianca. me lo permette. - E l'ha trovata? L'uomo annuì e, come ogni volta, All'epoca io ero un giovane acca- Ho combattuto per venticinque Mathias sentì la musica scemare e demico dell'Ambrosiana, lui un membro eminente dell'Arca delle anni al servizio della Coalizione. l'universo mettersi in ascolto.

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Arti. Ci accolse nella sua tenuta di Parnasus, al centro della regione dei laghi. L'edificio era la replica perfetta del Vittoriale, la magione di un antico poeta terrestre preesilio. Lui e sua moglie Talia mi piacquero fin da subito, la loro musica suonava all'unisono, uno Scherzo spuntato dai quartetti di Haydn. Ho ricordi meravigliosi di quel periodo: il volo degli aquiloni tra i prati o i lunghi bagni notturni; Lara e io abbracciati sulle rocce argentee, alla luce delle lune. Negli anni successivi alla sua scomparsa sono tornato spesso con la mente a quei giorni: lei, nuda, i capelli sciolti, galleggiare sulla superficie dell'acqua. - Guardami, sono una stella - mi diceva mentre le nuotavo accanto. - Ora una cometa mi vedrà e verrà a prendermi per portarmi via. Ci sentivamo immortali. Febo possedeva una straordinaria conoscenza dell'arte, in ogni sua forma o declinazione; ma ancora più straordinaria era la capacità di penetrare le opere fino all'essenza. Quello che per me era musica, lui lo traduceva in parole. - Che cosa senti? - mi chiese un giorno. Eravamo nella sua pinacoteca, circondati da siepi di oleandro. Davanti a noi il Viandante sul mare di nebbia di

Friedrich. - È un Preludio - risposi senza esitazioni, avvolto in un movimento di fiati. Lui sorrise e mi cinse le spalle. - È uno sguardo sull'avvenire dietro le lenti fumé i suoi occhi brillavano. - L'uomo è giunto, a questo punto del cammino, su una vetta: la sua volontà, la sua forza e la sua intelligenza stanno preparando un mondo nuovo. Quello che vede però non è un paesaggio illuminato dalla luce del sole, ma un mare di nebbia: i dubbi in cui naufraga la coscienza man mano che conosce e si evolve. - La conoscenza è disperazione, dissi, dando voce ai miei timori perché è conoscenza di se stessi e della propria realtà. Tutto è segnato e determinato, senza speranza di un vero cambiamento. La vita ci appare vuota e vana, come una corsa senza controllo verso l'oblio. Lui non aggiunse altro ma, nell'allontanarsi, mi rivolse uno sguardo carico di promesse.

metri quando, esausto, mi lasciavo cadere all'ombra delle querce. Il legame che ci univa ai nostri amici si rinsaldava di giorno in giorno e, forse, la nostra permanenza si sarebbe protratta ancora se non fosse accaduto un fatto. Una mattina, sceso per colazione, avvertì un variazione nella melodia dei nostri ospiti. La leggerezza che li aveva sempre contraddistinti si era fatta più greve, note di gioia pura si intessevano ad accordi rapidi di tensione e paura. Talia ci prese per mano e ci disse di essere incinta. Potevo percepire l'orgoglio e la commozione di Febo alle parole della moglie. Guardai Lara e sperai di poter provare un giorno lo stesso.

- Lascia che Mathias ascolti il bambino. Erano passati diversi mesi dalla notizia e il ventre di Talia aveva iniziato a gonfiarsi. Alle parole della mia compagna sorrise, sollevando i lembi della camicia. Ci fermammo su Archades sei me- Imbarazzato posai l'orecchio si. Lara aiutava Febo nelle cata- sulla pelle tesa. logazioni e spesso lo accompa- Una femmina - proclamai. - Un gnava, via teleporter, su Bressia o battito un po' rapido. Sol Bemolle Nuova Rinascimento; io, con la Maggiore, con un presentimento scusa di importanti studi, rimane- di Sol Maggiore. vo a oziare in giardino o mi Febo mi strinse a sé. imbarcavo in improbabili scampagnate che la mia pigrizia Due giorni dopo lasciai il pianeinterrompeva dopo pochi chilota, richiamato, dissi, dal mio ma-

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gistro su Aghia Sofia. Lara mi seguì senza obiezioni. Non le avevo mai mentito, né lo feci mai più. Ma non avrei saputo spiegarle perché quel giorno, per la prima volta nella mia vita, tutto ciò che udii fu il silenzio. Non rividi più Febo e Talia. In seguito alla morte di Lara decisi di abbandonare ogni cosa e di ritirarmi, solo, nella regione più remota della Nube di Oort. Passavo i miei giorni seduto allo Steinway a tradurre in musica il canto delle comete, in attesa di ritrovare la sua voce. Mi ero lasciato alle spalle una vita intera: amici, doveri, titoli e onori. Nessuno conosceva il luogo del mio esilio. Eppure, dopo due anni di silenzio, mi giunse un messaggio. Dallo schermo Lara mi sorrideva, i capelli rossi al vento. La voce era quella di Febo; anche attraverso l'etere potevo percepire le sue vibrazioni armoniche. Pronunciò poche parole. - Ascolta, ti ha vinto la Sorte. Ma per i cuori leggeri un'altra vita è alle porte. Non c'è di dolcezza che possa uguagliare la morte. Seguivano le coordinate per raggiungere Zobeide.

Diotima era apparsa, silenziosa e

servile, a riordinare le porcellane. La luce della cupola si rifletteva sul suo corpo di marmo in tonalità azzurre. L'ammiraglio era rimasto in silenzio, giocando con il cucchiaino d'argento e quando l'androide lo ripose nel vassoio assunse un'espressione piccata. - Zobeide, - disse infine, approfittando della pausa di Mathias non mi risulta un pianeta con questo nome. - Infatti, - riprese l'accademico, accomodando la veste - e non risulterà mai.

quindi non disponeva di teleporter. Il viaggio verso la Nebulosa del Triangolo durò otto mesi, con un debito temporale di tre anni rispetto al tempo locale. Rifiutai la criostasi, preferendo dedicarmi alla musica e ai miei libri. Leggevo Sartre e della melanconia. Sei giorni e sette notti dopo l'uscita dall'iperluce, la Lužin discese nell'atmosfera del pianeta. Seguendo le coordinate di Febo mi ritrovai a sorvolare un mare violaceo. Dall'alto potevo vedere le tonalità delle correnti fondersi in maelstrom cromatici. Ovunque SECONDO MOVIMENTO voltassi lo sguardo non c'era seIn moto tranquillo gno di terra emersa, come se Van “...venne allora che il corpo stra- Gogh avesso steso uno dei suoi ziato e l'anima ferita sanguina- cieli ai nostri piedi. rono l'uno nell'altra.” Rimasi per ore tra i leoni di Il momento in cui l'innocenza vie- marmo, nel loggiato del ponte, ne perduta non è immediatamente ma quando avvenne, capii che sarebbe valsa l'attesa di una vita percepito. Il serpente della superbia si insinua nella vita senza intera. che ci si accorga dell'inganno. Il compito dell'Accademia L'uomo è un fenomeno sempre Ambrosiana è quello di preservainscritto in una vicenda, nella e dalla quale trae ispirazione al fi- re il sapere della Vecchia Terra. ne di cercare se stesso. Non moti- Tutto ciò che è stato, ora noi siamo; la gloria dell'uomo, viva, nel vo, si badi bene, ma ispirazione. nostro perpetuo ricordo. Siamo tutti Prometeo od Orfeo. Non sottostiamo a nulla, neppure Eppure il mio cuore cedette e io seppi che, da quel giorno, nulla al volere degli dei. avrebbe più avuto un senso. Vidi la nave più grande che Zobeide non figurava sulle l'ingegno possa concepire. Lo normali carte di navigazione, scafo d'avorio, lento e maestoso,

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fendere le onde. Vidi la polena, a guisa di Nike, stagliarsi tra le nubi a sfidare il mondo. La vidi venirci incontro, memento titanico di cultura immortale. Sopra di lei, vidi Venezia. La Venezia di Tiziano e Bellini, di Manuzio e dei Colonna, di Otello e di Shylock. San Marco, Palazzo Grassi e il Ducale, Santa Maria dei Frari e l'Arsenale dove «bolle l'inverno la tenace pece / a rimpalmare i legni non lor sani / che navigar non ponno - in quella vece. » Mentre sorvolavo, a bordo di una navetta, la curva dolce del Ponte degli Scalzi, compresi la portata di quell'opera: erano le pietre calpestate da Foscari, bagnate del sangue di poeti, eretici e navigatori. Era la città della Vecchia Terra ricostruita pietra su pietra.

Quando infine mi voltai, vidi una figura in cima al pontile, al di là del sagrato. La raggiunsi, strappandomi con forza a quell'estasi. Era un androide paffuto, costruito a immagine dello Scrivano di Droz. Senza parlare mi indicò il naviglio dove una gondola ci attendeva, beccheggiando placida. Mentre navigavamo tra i canali sentivo crescere dentro di me un senso di nausea, un'inquietudine sottile. Era il silenzio. Da lontano giungeva allegro il suono di una festa, eppure quella musica mi arrivava vuota, inesistente. Mi strinsi nelle vesti, colto da un gelo improvviso. Attraversammo il Ponte dell'Accademia e raggiungemmo San Polo. La città era in festa. Atterrammo sull'Isola di GiuDalle calle, uomini e donne in decca, di fronte alla Chiesa del maschera si riversavano per le Palladio. strade cantando e ballando. Non Sceso a terra attraversai la vi era piazza in cui non si danzaspiazza, stordito, e lì rimasi, se e orchestrali in abiti sfarzosi all'ombra della facciata del Remarciavano da un capo all'altro dentore, lo sguardo perso tra le del sestiere. lesene e le statue dei santi. Ma di quella gioia apparente, io Che cos'è la realtà spirituale, che non percepivo che l'ombra. cosa il vero Spirito? E il suo Provavo a sintonizzarmi sui suocontrario è realmente la materia? ni, ma il mio udito si interrompeIn quell'istante di tempo sospeso, va. nel prolungamento infinito del qui Provavo di nuovo. Niente. Non e dell'ora, vivevo quel marmo co- c'era nulla da sentire. me una preghiera. Ogni cosa emetteva il suo rumore

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naturale, fisico. Ma dietro quei suoni, dove ero solito percepire l'armonia delle cose, si era aperto un altro livello che si estendeva nel silenzio. Sentivo conati di bile bruciarmi la gola e dolore crescente, come al termine di un'anestesia. Temetti di impazzire e, nello stringermi il volto, mi accorsi che stavo piangendo. Le esperienze della vita lasciano tracce dolorose nella nostra anima, tanto più profonde quanto più ciò che proviamo non trova un senso, un suo particolare significato dentro la nostra realtà interiore. Attraccammo a un pontile isolato, sul retro di Palazzo Mocenigo, dove la scala di marmo si immerge nell'acqua scura. A stento mi alzai dal fondo della barca e, per la seconda volta in quel giorno, la mia realtà andò in frantumi. Seduta sui gradini di marmo, ad attendermi, c'era Lara.

TERZO MOVIMENTO Calmo

“Achab e l'angoscia giacquero coricati insieme nella stessa branda.” Fuori dalla dimensione dello Spirito non vi è scampo: il dolore è sottratto a qualsiasi senso.


Non ricordo cosa accadde ma, quando mi svegliai, era mattina. Giacevo in un grande letto a baldacchino, di fronte una finestra aperta lasciava entrare l'aria salmastra e il calore del primo sole. Da qualche parte un disco suonava l'Aria dei gioielli del Faust. «. . . è uno splendido sogno che mi abbaglia o son desta. » Una porta si aprì e lei entrò. Era nuda, la pelle umida e arrossata per il bagno. Mi si stese a fianco e mi prese la mano. - Ti aspettavo - disse, sfiorandomi le labbra. Provai a parlare ma lei mi zittì con un bacio. - Non chiedere, Mathias. Non chiedere mai. Questo non è un posto per domandare, ma per vivere. Facemmo l'amore e quando la luna sorse eravamo ancora abbracciati. Un violino suonava lontano ma le sue note erano vuote. Nascosi il viso tra i capelli di Lara sperando, come mai prima d'ora, che la musica cessasse. Dopo i primi giorni smisi di chiedere di Febo e Talia. A ogni domanda Lara si chiudeva in se stessa, facendomi desistere. Venezia era splendida e, trascorsi i primi giorni in cui i nostri corpi non smettevano di cercarsi, ci de-

dicammo a esplorarla. Avevo studiato a fondo il periodo definito Rinascimento Veneziano, appartenente a un'epoca remota dell'umanità pre-esilio, ma mai avrei creduto di poter ammirare con i miei occhi gli affreschi di Andrea del Castagno o le tele del Carpaccio. Facevamo lunghe passeggiate tra i canali, stupendoci alla vista di questo o quello scorcio riconosciuti dagli studi o dalle ricostruzioni interlink. A volte, colti da spirito d'avventura, ci immergevamo nel labirinto delle calle alla ricerca di piccole botteghe artigiane o solo di un portico nascosto in cui perderci l'uno nell'altra. Iniziai a conoscere e apprezzare quell'eterno presente, gli altri cittadini erano disponibili e cortesi, per quanto anch'essi restii a dare risposte esaurienti su quanto riguardasse il “prima” o il “fuori”. Le sensazioni sgradevoli e il timore immotivato erano ormai un ricordo sbiadito. Avevo Lara e non desideravo altro. «Noi lasciamo i confini, lasciamo le dolci campagne, noi fuggiamo la patria. » Ero finalmente giunto in Arcadia. La negazione del reale è una spaccatura che si frappone fra se stessi e la verità. Beandoci di illusioni viviamo di

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ego mentre l'io, impoverito e svuotato, è relegato al ruolo di pastore senza gregge. Non viene più colta la forma della Parola. L'anima si svuota dei propri aneliti, inaridisce e si trasforma in un simulacro sterile. Accadde un giorno, per caso. Stavamo passeggiando abbracciati per Calle dei Frari quando, nel buttare l'occhio dentro un uscio aperto, vidi un pianoforte. Era uno strumento dozzinale, un verticale di scarso valore se paragonato al mio Steinway eppure all'improvviso sentii nascere il desiderio, il bisogno, di sedermi alla tastiera. Da quando ero atterrato su Zobeide non avevo più suonato una sola nota. Nel vedermi avvicinare Lara mi afferrò per un braccio. Cercai di tranquillizzarla, inutilmente; tremava, colta da una crisi isterica, pregandomi di andar via. Avrei voluto assecondarla ma il richiamo era troppo forte. Sciolsi il suo abbraccio e varcai la porta. Lei mi corse dietro, urlando. Mi afferrò per le spalle, mi voltò e iniziò a tempestarmi di pugni il petto. Mi insultò, cercò di blandirmi con parole dolci, ma più proseguiva più in me cresceva il desiderio di quello strumento. Infine mi sedetti alla tastiera e


cominciai a suonare.

Diotima disse che ero rimasto sul pianeta poco più di due giorni. Di nuovo non trovai che silenzio. Due giorni di catatonia completa, Tornai in un regno di dolore. senza cibo né acqua. Era ovunque. Una sensazione di Eppure se chiudevo gli occhi poparalisi e di insensibilità allo stotevo sentire ancora l'abbraccio di maco e al ventre. Lara, la sua pelle bruciare come Fin dalla nascita avevo vissuto il fuoco. sentendo e sentendo ero esistito. Non appena fui in grado di muoOra, in quel mondo privo di suovermi tornai sulla nave. Questa ni, la mia anima urlava, muta, volta nessuno venne a prendermi. dissolvendosi nell'oblio. Camminai per le strade silenziose Attorno a me non c'era che vuoto, lastricate di corpi, tra il tanfo il silenzio della creazione che tedella decomposizione. stimonia e grida non solo il muti«Et in Arcadia ego. » smo dell'Artefice, ma la sua orriAndroidi ignari proseguivano i bile inesistenza. propri compiti, imbandendo tavolate di pietanze gustose che QUARTO MOVIMENTO marcivano per essere sostituite. Non sapevo cosa cercare, ma seMolto comodo “...se il suo petto fosse stato un guii il silenzio. Era come una spicannone, gli avrebbe sparato il rale d'angoscia che si dipanava da un centro di vuoto, nel ventre cuore.” della nave. Tra il sogno e la veglia mi Mi lasciai alle spalle Venezia e i raggiunse altro dolore. Questa suoi splendori per discendere in volta fisico, carnale. un Inferno di macchine. Elevatori Aprii gli occhi. automatici mi condussero per giProvai ad alzarmi più volte, inu- roni e bolge di cablaggi fino a tilmente. quel cuore pulsante di nulla infiCon uno sforzo immane mi voltai nito. sulla schiena; sopra di me il cielo Infine le porte si aprirono ed plumbeo di Zobeide minacciava entrai in quell'ultima stanza. tempesta. Ero sulla scalinata di marmo di C'è più verità nella sofferenza che Palazzo Mocenigo. Con le ultime nella gioia, poiché la gioia ci forze estrassi il comlink dalle pie- racconta di quello che è stato fino ghe della veste e chiesi aiuto. Poi a quel punto, mentre il dolore ci svenni. introduce in ciò che è racchiuso

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nel divenire. Ma la creatura che mi trovai davanti non aveva mai conosciuto né gioia, né dolore. Era un'anima sterile. Un mostro dell'assenza. Adagiata su un letto da principessa di fiaba, circondata da bambole e animali di pezza, la ragazza dormiva. Sopra di lei un baldacchino di tubi stendeva i suoi strali a trafiggerle il corpo. Un'aureola di fili dorati le emergeva dal cranio glabro, irradiandosi verso le pareti. Proseguii verso di lei, senza reale timore se non quello di destarla dall'oblio, naufragandola in quel mare di sofferenza. Ai lati del letto due corpi senza vita, inginocchiati, le tenevano le mani. Prometeo cade e diviene Narciso. Attraverso le registrazioni di Febo compresi la portata dell'orrore. Quel giorno, su Parnasus, avevo percepito l'assenza di un'anima in quella creatura. Ciò che non potevo sapere è che proprio quell'assenza le permetteva di assorbire le vibrazioni dell'essere, come un buco nero la luce. Noah, questo era il suo nome, cercava negli altri ciò che le era negato: la sensazione del vivere. Nella sua ossessione di un mondo perfetto Febo aveva trasformato


sua figlia in un demiurgo di illusioni, costruendo per lei uno specchio in grado di proiettare all'esterno le sue visioni. Quella genia di egolatri si era immersa nel proprio Paradiso Terrestre e lì era morta, intrappolata nei propri sogni. Non è possibile negare il dolore, perché è proprio lui a gridarci in faccia che tutto ha un senso. Poiché fuori dal senso c'è il nulla, e il nulla, non avendo alcuna intenzione, alcun movente e quindi non muovendo nulla, non percepisce che se stesso. La vera via è quella di vivere la sofferenza, di penetrarla nel suo mistero e di non morire in essa.

CHIUSURA - Cosa ne è stato della ragazza? la voce di Chayne tremava. Mathias rimase in silenzio alcuni istanti. - Prima di lasciare la nave distrussi le macchine che la tenevano in vita. Non lo feci solo per lei, ma per tutti quegli sventurati che, come me, sarebbero venuti a cercarla. L'ammiraglio annuì. - Eppure, - proseguì l'accademico - mentre stavo per lasciare la città vidi in lontananza Lara un'ultima volta. E per un istante, uno soltanto, mi parve di udire la sua musica. - E cosa faceste?

L'uomo sorrise, triste. - Come Orfeo. Dissi “sia finita”, e mi voltai. Si salutarono nella Loggia grande, accanto alla statua di Patroclo. Mathias strinse la mano dell'ammiraglio e lo abbracciò con trasporto. - Quando incontrerete la vostra balena bianca non prendete esempio da Achab, amico mio. Lasciate andare l'arpione. L'uomo scosse il capo. - Non conosco la fine della storia. Mio padre cadde durante l'assedio di Fathom, due mesi dopo il ritorno in servizio. Poi voltò le spalle e si incamminò verso la baia d'attracco. Nella penombra dello studio il volto della Vergine appariva trasfigurato. Mathias sfiorò la tela. Il Requiem era scomparso, sostituito da un Gloria. Seduta sulla poltrona Noah lo osservava, vuota e immobile, eppure quando lui si chinò e le prese la mano, lasciando che assorbisse un po' della sua armonia, sul suo volto gli parve di scorgere un sorriso.

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S ka n Cyberinferno

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S ka n Ammazzatopi

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S ka n Scherzo della natura

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S ka n Il tesoro del Kraken

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S ka n Il sonno e il tempo

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S ka n

Avanguardia psichedelica

Scegliere l'ordine invece del disordine, o il disordine al posto dell'ordine, è accettare un viaggio composto sia dal creativo che dal distruttivo. Ma scegliere il creativo al posto del distruttivo è farsi un viaggio completamente creativo, composto tanto di ordine, quanto di disordine. (R.Shea e R.A.Wilson, La mela d'oro )

A questo ci si riduce. In lontananza un grattacielo brucia. Fiamme, come preghiere, elevano carne fatta cenere al cielo. Igne Natura Renovatur Integra. Osservo la città morire, corvo nigredo nell'athanor del mondo. Otto piani più in basso evangelisti seriali declamano soup opera da pulpiti catodici. Ricordo i Preadamitae, settanta pagine di latino terso, exercitatio super versibus Epistolae Pauli ad Romanos, quibus inducuntur primi homines ante Adamum conditi.

Primo: per opera di un solo uomo peccatum in hunc mundum intravit, accompagnato dalla morte che investe l'intera razza. Secondo: peccatum non imputabatur, sebbene infestasse il mondo. Terzo: regnavit mors anche su chi non era peccatore nel modo di Adamo, a figura di colui che deve venire. Thanatos non era previsto nell'economia divina; lo porta l'errore del capostipite, inquinando il mondo.

Figli corrotti, eredi di una natura infetta. È tutto un fottuto circo del cazzo. La tossica mugola, distrugge pensieri ellittici. Sdraiata sul letto si tocca tra le cosce nere di buchi. Odore di sesso, piscio e sudore. La afferro per i capelli, la volto. Il suo buco è stretto e sporco di merda. Non ciò che entra contamina l'uomo, ma quello che ne esce. Mentre la scopo piange. Io sono di un'unica natura. Vedo una legge diversa nelle mie membra che osteggia la legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato, che sta nelle mie membra. Le prendo tra le mani quel volto gemens et flens, le bacio le labbra, le sputo in bocca. Poi la spingo sul mio cazzo, la riduco al silenzio ed esplodo. Mi chiamo Sol Weintraub, e sono un pistolero. Ogni notte vedo l'Inferno divorare l'uomo. Fin'ora sono sopravvissuto. Non fatelo. L'Anark2000 pulsa come un cuore a 200 bpm, arterie di dignità recisa sparano sudore, glitter e strobo. Dal mare di anime e carne si eleva una colonna d'oro, memento fallico al Pontifex Maximus del Rave Eterno. La folla si apre e lui appare, attraversa il Mar Rosso di fiche sgrillettanti. John Falko, il campione. Una volta era mio fratello. Ma queste sono le regole del gioco. Stasera tocca a noi. Al suo fianco Tanja squirta ego tra le cosce. Solo un fottuto circo del cazzo.

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L'invidioso è tristis de bono alieno , patisce perché l'altro sta bene. Soffre del bonum alterius sentendosi sminuito. Ognuno misura l'aureola altrui: perché l'ha doppia della mia se veniamo dalla stessa massa spregevole? I sorrisi mascherano faide. Lui. Porco. Sorriso Durbans da wasp in carriera. Lei. Cagna. Lecca ormoni da labbra rosa shocking. La mandria freme, brama il sangue dell'arena. Delitto e castigo, stanotte, a Downtown. I pistoleri lisergici sono pronti al duello. Globi orbitanti ci avvolgono nel mezzogiorno olografico. Inserisco gli spinotti di interfaccia. Scariche elettriche mi fottono la corteccia. Mi guarda. Lo guardo. Sfioro la fondina dell'ipodermica. Una campana risuona oltre la polvere rossa. PRIMO RINTOCCO Sparo. Dorfina. Gruppi acetilici ballano nel telencefalo. Les pleurs d'Orphée ispirano fantasie. Farneticano paradossi sul peccato originale. I nostri deck neurali fondono le menti e sprofondo Johnny nel mio Eden. Siamo creature d'etere, idee e sentimenti. Materia volatile, un pensiero debole e diveniamo sabbia. Stasera mi sento orfico. La Scala di Giacobbe è un albero di seni gravidi che emerge dallo specchio opaco del Daat inferiore. Attorno a lui il serpente si avvolge in tre spire e mezzo,


succhia la Sekinah da capezzoli turgidi. Cielo terso, sole freddo, colori d'autunno. Cade tra sephirot in esplosione, kelim in frantumi invasi di luce. SECONDO RINTOCCO Lui. Fenciclidina. - Dov'è il cazzone? - Dora l'esploratrice pigola nel crepuscolo ipnagogico. Scimmie blu mi allargano a forza le cosce. - Voi riuscite a vederlo? - Ce l'hai in culo, stupida puttana! Voci di bimbi spastici risuonano nell'aria. Mi aggrappo al mio Eckhart.

bruciate. La carne sfrigola tra frizzi e lazzi della folla festante. Tanja ovula, pregusta, comunque, vittoria. TERZO RINTOCCO Diidrocodeina. Rinasco come il Rex Alchemicus, vecchio, sfinito, inerte. Divorato dal lupo ritorno giovane. Mi sollevo nel calore di un sole raggiante. Doxa, il contrario della carne corruttibile. Sprofondo il porco in un maelstrom di dubbi esistenziali, labirinti teologici, sincresi inesplicabili.

strap-on a stelle e strisce. - Doveva accadere, con o senza gli Illuminati a spianare la strada ride mentre decine di mani dalle unghie smaltate mi afferrano. - È giunto il tramonto degli occulti plutocrati, il sol dell'avvenire! QUINTO RINTOCCO Benzodiazepina. Marxismo? Questo è troppo. Mi disconnetto di colpo, surfando su onde psicotrope. Stringo l'ipodermica e la pianto nell'occhio di John. Ancora, e ancora, e ancora. Plasma e umor vitreo si spandono Rerum distinctio trilex, realis, in rivoli fluo alle luci modalis, rationis. intermittenti. Dal mare ribollente un gigantesco La folla esulta per la festa inatteL'uomo che permane così in totale Spinosa emerge mugghiando, sa. Qualcuno si sega alla vista del distacco che nulla di effimero può afferra John e lo ingoia. sangue. Lui urla. Scivola in un esofago di Afferro Tanja per i capelli. Le turbarlo. Zainetto sputa dildo multicolori lemmi e assiomi. scopro gli innesti. tra risate compiaciute di mamme Nello stomaco, rabbini Cohanim Misericordia e giustizia sono, cosanciscono precetti. in calore. me ognun sa, le due mani con le - L'estensione è un attributo di Egli nulla prova quando è nella quali Iddio regola l'universo: Dio - strilla Caifa, in groppa a carne e viene detto morto al conviene però che siano egualisun'anfisbena. - Un ente che pensa sime; e così del pari poderose mondo. infinite cose in infiniti mondi. - Eccolo! - strilla la troia. nell'operare, del pari infaticabili, Poi il dolore esplode tra merda e del pari meravigliose. QUARTO RINTOCCO sangue. Mi connetto a lei. Johnny ride. Tuona tra nubi calei- Clomipramina. Effundens iram secundum miseri- Sol Weintraub deve morire! doscopiche. cordiam. - Scordi le regole del duello. Se grida una gnocca orientale in abiti sado. Stringe un vessilo con non sei protetto, impiccati. Nei Mi chiamo Sol Weintraub e sono discorsi sarai un cabalista ma qui scritto IL CYBERPUNK È un pistolero. MORTO in lettere dorate. sono altri i titoli, il latino delle Venitemi a cercare a Downtown. pandette qui viene ultimo. S'è mai Fuggo sul lato di una piramide Sfidatemi. vista una causa vinta da sofismi dove virago ossesse scagliano Ucciderò il vostro ego. ermetici? Ne compro sette con un massoni parati giù per i gradoni. Pensate di potercela fare da soli? soldo. L'avvocato abile entra nel Il sole è l'occhio di Johnny. Vi sbagliate. - Ho visto l'avvento dello stato as- Dovreste scendere all'Inferno e gabinetto del giudice senza togliersi il cappello. Ci vuole ben sistenziale, del liberalismo sopravvivere. guerriero e la diffusione del altro, eccome, al mercato delle Non fatelo. marxismo - la sua voce inonda il Perché a questo ci si riduce. sentenze. cielo psichedelico. La mistress saltella, arroventa Dagli spinotti, odore di sinapsi

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S ka n Carillon del dolore

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Come polli volanti

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S ka n Anima Garden

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Allah akbar

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S ka n Chi tace acconsente

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N o n pe r d e t e i l n u m er o d i A g o s t o 2 01 3 St r a n i e r o i n t er r a s t r a n i er a


S ka n

Luglio 2013

AMAZING MAGAZINE

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N u me r o 1 1

La rivista multicanale di narrativa fantastica liofilizzata istantanea

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Ventiquattr'ore t r a o mb r a e a c c ia io

Avanguardia psichedelica

di Sol Weintraub

Carillon del dolore d i A lb e r t in e

Come polli volanti d i k a ip ir is s ima

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Allah akbar di anark2000

Chi tace acconsente di Nozomi 2.0

Original Sin di Xavor85

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