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Convegno d’autunno Todi 26 ottobre 2013 Palazzi Comunali Sala del Consiglio

Verde e Salute Il verde tra città e territorio Trait d’union per l’architettura del paesaggio


Materiale per gli Atti del Convegno Il giardino e la sua storia Il giardino è letteratura e la letteratura giardino, due forme l’una materiale l’altra simbolica che si presentano come luoghi di rasserenamento, di svago, di « loisir ». Cercheremo di esplorarne l’inventiva e la narrazione. « LAISSEZ VERDURE », così George Sand poco prima di morire esprimeva il suo ultimo desiderio quello di poter ancora volgere lo sguardo sul verde paesaggio del suo giardino dove c’era un ciliegio in fiore. La scrittrice nella residenza di Nohant conciliava la passione per la scrittura con quella per il giardinaggio tanto che aveva organizzato lo spazio verde circostante la sua dimora mettendo insieme quelle piante e quelle fioriture che potessero darle benessere, che la rimandassero idealmente a quel giardino-paradiso dove tutto viveva nell’armonia con la natura.

Il giardino dunque inteso non solo come zona adiacente alla casa, ma come metafora della vita e del mondo che ci circonda: per lei piantare un giardino significava seminare la felicità. Sceglieva per il suo giardino piante che le dessero benessere ricreando l'armonia come nei giardini-paradiso. La ricerca perciò di perfezione è stata sempre alla base della creazione del giardino: dall’Eden biblico, ricco di piante rigogliose e sempre in fiore, ai luoghi “paradisi” dei persiani e dei babilonesi. L’individuo vive nell’ eterna nostalgia di quello spazio incantato; basti pensare che a livello etimologico in varie culture e religioni le parole “giardino” e “paradiso” coincidono, individuando un luogo di benessere nel quale si può raggiungere la massima dimensione della felicità.

Giardini-paradiso


Alcuni studiosi fanno risalire addirittura alla civiltà babilonese l’istituzione del giardino inteso come idealizzazione del creato, luogo di meditazione e di contemplazione, mentre lo storico Senofonte nel V° sec. A.C., usa per la prima volta il termine paradiso in riferimento ai giardini persiani di Ciro il grande. Il giardino dunque testimonia la creazione attraverso l'artificio della composizione, di ambienti suggestivi ed accoglienti nei quali acqua, ombra e piante sono elementi fondamentali. Rappresenterà il luogo dove ogni tentativo di organizzare al meglio le piante ed il verde sarà finalizzato alla ricostruzione di quello stato “primordiale” da cui tutto ha avuto inizio e verso il quale tutti si vuole tornare. Il giardino rappresenta l’insieme di regole e proporzioni sapientemente organizzato dal suo “artefice”, il creatore cioè di una difficile armonia tra uomo e natura . Ricordiamo che le piante che ornavano le terrazze dei famosi giardini di Babilonia venivano coltivate per i loro frutti o per le essenze che ne venivano estratte, non utili per il cibo, ma necessarie ed indispensabili per la chiaroveggenza, la divinazione, la medicina sacra e la magìa; piante come l’aloe, l’anice o la cassia, oppure la mirra, la cannabis, la melissa o l’alloro, potevano aiutare l'uomo al conseguimento di quella che, allora, nella civiltà mesopotamica, era considerata la perfezione.

Giardini di Babilonia Il “mago” era infatti l'uomo perfetto, così come “paesaggio perfetto” era il giardino da cui lo stesso mago traeva i suoi ingredienti. Il giardino pur conservando la sua dimensione di artificio soprattutto in letteratura diviene l’ambiente in cui alcuni autori più attenti ai sentimenti umani, preferiscono inserire i propri personaggi con gli innamoramenti i sogni le nostalgie e gli affetti perduti .

Essenze dei giardini di Babilonia


Perciò il fil rouge, cioè il filo conduttore del nostro viaggio attraverso quei “Paesaggi perfetti” rappresentati da giardini che abbiamo scoperto nel nostro territorio, avrà una doppia lettura: analizzeremo giardini dove mediante particolari impianti strutturali e sistemazione delle specie arboree viene potenziato il benessere del corpo e della mente, e nello stesso tempo sfoglieremo alcune pagine di opere letterarie i cui personaggi a nostro avviso potrebbero far parte di quei particolari contesti stilistici e vivere perciò in quei “paesaggi perfetti” che Entriamo dunque in un giardino circondato dai muri di cinta della casa e di altre abitazioni circostanti, caratterizzato da armonia dei colori delle varie piante erbacee e dalle disposizioni ben ordinate delle varie specie vegetali. In un certo senso esso assume una sua connotazione di un “dentro sicuro”, con la caratteristica quasi di “sacralità” che lo fa assomigliare ad un hortus conclusus medievale. Qui il giardino è quasi “simbolo di vita”, di armonia e di pienezza esistenziale, caratteristiche che scaturiscono dal cromatismo delle fioriture , dalla disposizione delle piante , un luogo di vita e di benessere, “conclusus” sì, ma allietato da tutte le caratteristiche botaniche, arboree e paesaggistiche che il suo artefice ha voluto rappresentarvi, trasformandolo così in un paradiso di essenze e di fiori.

Giardino Luzzi


Sarà proprio in un giardino di questo tipo che immaginiamo il Boiardo mentre compone in versi la storia dell’innamoramento di Orlando per Angelica: l’autore ci fa partecipi del disvelamnento della scoperta progressiva dell’amore da parte di Orlando, contrapposto all’indifferenza di Angelica.

Ecco allor comparire una donzella, essa sembrava matutina stella e giglio d’orto e rosa de verzieri: in somma, a dir di lei la veritate, non fu veduta mai tanta beltate.

“Ahi paccio Orlando!" nel suo cor dicia "Come te lasci a voglia trasportare! Non vedi tu lo error che te desvia? Vedome preso e non mi posso aitare; Io, che stimavo tutto il mondo nulla, Senza arme vinto son da una fanciulla”.

Con questi versi siamo entrati nel mondo cavalleresco dove amore coraggio e beltade rappresentano valori ed elementi fondamentali; allo stesso modo le fioriture presenti nel giardino che stiamo visitando con i loro profumi ed i loro colori rafforzano quell’atmosfera che Boiardo con versi diventati immortali ha creato intorno all’apparire della bella principessa orientale. L’autore utilizza una tecnica innovativa in cui la narrazione di più storie viene sospesa e poi ripresa in modo da dare al lettore la sensazione che i fatti narrati stiano accadendo tutti intorno a lui , sparsi in un grande mondo che prende connotati quasi reali. Questo giardino che abbiamo descritto come “simbolo di vita”, ha a nostro parere le stesse caratteristiche della tecnica narrativa dell’ “entrelacement”: infatti mentre il visitatore rimane prima colpito dal cromatismo delle rose , si trova affascinato dall’esplosione olfattiva del glicine o dalla delicatezza delle infiorescenze perenni per poi essere attratto dalla presenza dell’ulivo, maestoso e semplice nello stesso tempo. Giardino luzzi


Entriamo ora in un giardino situato in pieno centro a Todi,

in un luogo quasi magico, da

definirlo “giardino letterario” , uno spazio ben delimitato, in armonia con la città ; giardino colto, un angolo verde, luogo di sosta di ritrovo e di ascolto, nel quale fermarsi per gustare musica o dedicarsi alla lettura . Qui è un suggestivo spazio con elementi-chiave quali fontana, alberature di contorno, aiole fiorite, tutti elementi che sembrano fare da cornice alle emozioni descritte da Jane Austen nel romanzo “Orgoglio e pregiudizio”. E’ qui che la letteratura è da intendere nel significato più ampio di “orto della mente”, è qui che un testo può essere gustato in una rilettura silenziosa perché come già affermato, la letteratura può diventare giardino ed il giardino letteratura, nello scambio di due universi, quello dell’immaginazione e quello della poetica. Rileggendone alcuni passi, sembra proprio di vedere qui la stessa Austen passeggiare , alla ricerca dell’ambiente adatto per analizzare a fondo l’animo dei suoi personaggi.

Giardino Grandona


La immaginiamo cercare ispirazione in un altro giardino, simile come impianto a quello analizzato poc’anzi: un reticolo di vialetti e cespugli crea uno spazio verde con angoli curati e suggestivi, spazio che diviene luogo di incontro e di conoscenza. L’autrice infatti ha creato con la sua narrazione quasi una magìa perché attraverso lo svolgimento delle vicende che possono sembrare frivole, ci porta ad approfondire quelle tempeste emotive tipiche dell’età giovanile delle sorelle Bennet.

Giardino Morena Potremmo invece vedere muoversi i personaggi del romanzo della Austen in un giardino che si trova a mezza costa, con vista sulla valle del Tevere: un giardino caratterizzato dal colore bianco delle sue fioriture, quasi che si sia voluto con quel colore raddoppiare lo spazio stesso. Appare come “locus amoenus”, cioè senza mura, pur essendo delimitato da quelle della casa; è il colore e la bellezza scenografica del prunus, pianta che fiorisce anche in pieno inverno quando i rami sono ancora senza foglie a creare quell’atmosfera di purezza e di nobili sentimenti di una “ragazza in fiore” quale era Lizzy , protagonista di Orgoglio e pregiudizio, che rappresenta proprio il fiorire e lo svilupparsi di personalità interessanti e portatrici di novità. Questo spazio-giardino così suggestivo proprio per il bianco luminescente della fioritura ci piace pensare che possa essere il luogo dove l'innamoramento è possibile perchè il paesaggio lo favorisce accompagnandolo nel suo compimento.

Giardino Resta a San Giacomo


Ora il fil rouge del nostro viaggio , l’analisi cioè di quei giardini presenti nel nostro territorio, “paesaggi perfetti” che rappresentano spazi fruibili per il benessere del corpo e dell’anima, ci conduce in una sorta di “spazio concluso”, digradante lungo i fianchi del colle della città che fa da sfondo e da sponda ad uno scenario armonico con scorci di verde e fioriture ben disposte con la finalità di costruire un giardino per tutte le stagioni, che offra un aspetto ameno e fiorente. Qui l’idea di giardino è stata concretizzata come “paesaggio dello spirito” dove sostare, passeggiare, coltivare piante bene si coniugano con il suo carattere estetico dovuto alla scelta delle specie vegetali ed alla loro distribuzione.

Giardino Mantilacci

Infatti le conifere argentate, simbolo di resistenza e rinnovamento, sono poste a fianco allo stachis ritenuta pianta dalle proprietà magiche, o alle robinie ed alla lagerstroemia, simboli di immortalità e prosperità.

Giardino Mantilacci


Saliamo ora verso il centro della città dove scopriamo un giardino situato in un antico palazzo gentilizio: qui l’impianto è stato scenograficamente costruito, caratterizzato da terrazze, scalinate, prospettive verso il panorama umbro e quello dei tetti di Todi, teatri di verzura, balaustre, elementi decorativi e d'arredo quali statue, vasi con alberi o piante di particolare pregio.

Giardino Spada (Palazzo Ciuffelli)

Molta attenzione è stata posta nel posizionamento delle varie specie arboree, rispettandone la forma, ponendo attenzione ai loro colori, al loro fogliame, in una parola, alla loro "natura". Questo giardino possiamo catalogarlo come “giardino amatoriale” , esempio di cultura e poesia, dove la passione del riempire uno spazio vuoto con il verde è autentica: in questo giardino ci si può ritrovare per comunicarsi esperienze, per conoscere l’altro, nella convinzione che in tale luogo ci si può ritrovare attraverso un linguaggio comune, profondo ed autentico.


Qui potremmo incontrare Hermann Hesse, sederci con lui e sentire quello che sosteneva nella sua opera “In giardino”: « C'è qualcosa di simile al piacere della creazione a plasmare un pezzetto di terra come si vuole, a procurarsi i frutti, i colori e i profumi che si preferiscono. Si può trasformare anche una piccola aiuola in una delizia per gli occhi e per i sensi in un angolo di paradiso ».

Hermann Hess nel suo giardino in Svizzera

Il giardino che abbiamo scoperto in quel palazzo gentilizio di Todi ci è apparso proprio come luogo in cui la natura mette in evidenza le sue molteplici funzioni, quelle stesse che vengono ricordate dallo scrittore : la meditazione, la contemplazione, la rigenerazione spirituale, il piacere del riposo.

Al mattino verso le sette Esco subito fuori sulla chiara terrazza Il calore del sole è già intenso La ruvida balaustra di granito È gà tiepida al tocco …… Anche i pensieri sono già lontani, via dalla casa, via dalla colazione, dai libri dalla posta, dai giornali, amo il nostro regno vegetale perché qui si concentra un valore non da poco un valore che l’estraneo stenta a capire ma che noi apprezziamo come un tesoro di cui essere grati


Giardino Spada

Il nostro viaggio attraverso quei paesaggi perfetti rappresentati dai giardini che abbiamo scoperto nel nostro territorio si conclude in due spazi verdi di grande estensione: il primo che abbiamo definito come “paesaggio della mutevolezza” ed il secondo che potrebbe essere un perfetto sfondo “scenografico” per le più significative rappresentazioni della natura.

Giardino Galimberti a Massa Martana

Giardino Lizza a Monticello


Il primo dei due, situato un po’ fuori dall’abitato di una cittadina a pochi chilometri da Todi, presenta una caratterialità basata su una cangiante imprevedibilità: la classica linearità di un giardino all’italiana, la scioltezza più informale di un giardino all’inglese, l’esotismo delicato di un giardino giapponese, il pacato romanticismo di un giardino ottocentesco. Tutto ciò ce lo fa definire “paesaggio della mutevolezza”: è “perfezione” sostare sui comodi divani, far scorrere lo sguardo verso la campagna e le colline circostanti, scendere per un sentiero e camminare lungo un ruscello, su lastre di pietra bianca circondati dalla vegetazione tipica degli ambienti umidi. E’ anche un “giardino per passeggiare”: da un viale ricoperto da soffice e verde prato, si giunge ad un percorso delimitato da bosso e palme , poi ci si avvia attraverso un vialetto in penombra verso la parte più silenziosa e remota, il cuore del vecchio giardino.

Giardino Galimberti

Il secondo è l’ultimo spazio verde di cui vogliamo parlare: si trova in un piccolo borgo anch’esso a pochi chilometri da Todi dove giardino e paesaggio rispondono in egual modo alle variazioni della luce e del colore.

Giardino Lizza a Monticello


Lo abbiamo definito “perfetto sfondo scenografico”: ecco alcuni scenari del giardino, una ciotola sospesa per gli uccellini, sulla superficie del laghetto ondeggia la pianta acquatica scirpus lacustris albescens.

E’ un vero capolavoro, quasi un libro d’erba, i cui capitoli sono percorsi verdi e stanze a cielo aperto: tutto è scaturito dalla lettura del libro della scrittrice Vita Sackville-West, una raccolta selezionata degli articoli sul giardinaggio che la scrittrice per quasi 15 anni, dal 1946 al 1961, scrisse sul periodico britannico The Observer. La rubrica settimanale, redatta da una donna che si considerava autodidatta, divenne un importante punto di riferimento per tutti gli appassionati floricoltori. La stessa passione e curiosità nel creare il suo bellissimo giardino di Sissinghrust le ritroviamo nel giardino di Monticello. “ Tutta una serie di posti appartati che danno l’impressione di una ininterrotta fuga dal mondo...”.


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Le foto dei giardini Resta a San Giacomo, Galimberti a Massa Martana e Lizza a Monticello sono state fornite dagli stessi proprietari; le altre sono state scattate dalle redattrici dell’intervento, prof.sse Donatella e Simonetta Fedele


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