Sicilia in Rosa

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Anno II - N. 8 - Marzo/Aprile 2012 - t 2,50 - Domenica 25 marzo a Catania e provincia e lunedì 26 nelle altre province in abbinamento con il quotidiano LA SICILIA a t 1,20

SICILIA ROSA IN

lina sastri

«SOGNO MEDEA A SIRACUSA»

speciale wedding day

FATELO CON STILE

Valeria Solarino

«IN SCENA MI NASCONDO»



SICILIA INROSA

mar/apr 2012 22

Nella foto di copertina, di Angelo Gigli, Valeria Solarino (intervista a pag. 12)

5 detto tra noi

il matrimonio tra cliché e realtà

7 quellocheledonne... 10 jelodicoaguia 11 ci piace 12 da donna a donna valeria solarino «in scena mi nascondo»

16 siciliane

cucinotta, ferlito, santangelo, brogna/sonnino

18 firstlady

LINA SASTRI una, nessuna e centomila

22 moda stylist

maurizio pecoraro atmosfere tribali

25 evergreen

la carica degli “antamontabili”

26 déco Anni ’20

ritorna il flapper style

29 Speciale wedding day 30 33 34 37

fatelo con stile i luoghi del sì l’abito della sposa... ...e degli invitati

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18 38 la location giusta per festeggiare 40 fiori, non solo d’arancio 41 attimi da immortalare 43 wedding cake e dintorni 44 regali in lista 45 luna di miele nell’atollo

46 photoshoot

un giorno da principessa

50 make-up

la perfezione parte dalla base

photoshoot mariella gennarino

46

un giorno da principessa

52 esteticamente

bellezze al party

54 tempopernoi

gambe leggere come piume

56 arredo

fai-da-te d’autore

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58 designcorner

visioni futuristiche

60 cotto e bloggato 61 globetrotter

in vacanza dal rumore

62 happy hour 65 l’oroscopo

56 SICILIA INROSA

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detto tra noi

PAROLE_

PAROLE

IL MATRIMONIO TRA CLICHÉ E REALTÀ di paola pasetti l copione prevede che l’uomo lo subisca quasi passivamente e che invece la donna lo desideri per tutta la vita; che già a dieci-undici anni le bambine sappiano come dovrà essere il proprio abito da sposa e che facciano le prove dell’ingresso in chiesa, immerse in un immaginifico trionfo di fiori, tulle e merletti. Cliché a parte, l’idea delle nozze matrimonio come festa da ricordare per tutta la vita è ancora nell’immaginario collettivo di molti, uomini e donne. E questo nonostante i tempi, come si dice in questi casi, siano cambiati: diminuiscono i matrimoni celebrati in chiesa, aumentano i divorzi e le convivenze, mentre i modelli di coppia e di famiglia vengono continuamente rivisti, dilatati, reinterpretati. È di pochi giorni fa la sentenza della Corte di Cassazione che mette il dito sullo strappo tra società e leggi. La Suprema Corte, con un pronunciamento destinato a segnare la storia del nostro Paese, riconosce il diritto delle coppie gay conviventi “in stabile relazione di fatto”, a una vita familiare, a vivere liberamente la loro condizione di coppia e ad avere un trattamento omogeneo a quello assicurato dalle legge ai coniugi. Con una drastica e rigorosa motivazione, i giudici della Suprema Corte propongono una diagnosi sociale chiarissima: “È stata radicalmente superata - ricordano - la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per così dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimonio”. Una sentenza, la 4184, che non fa legge ma che spiana la strada alle richieste degli omosessuali, come a Catania, dove la comunità Lgbt ha chiesto l’istituzione del registro delle unioni civili (già esistente a Bologna, Torino, Milano, Napoli e tra poco anche Salerno); e che costituisce una risposta anche a tutte quelle coppie eterosessuali che per i motivi più svariati vivono la loro vita al di fuori dell’istituto matrimoniale. Il matrimonio così come lo abbiamo immaginato finora sta tramontando? Certamente no, come non tramonta l’idea del “giorno più atteso” come una grande festa, fatta di tutte quelle piccole e grandi cose - velo bianco, torta e confetti - che la rendono un momento unico nell’esistenza di una donna e di un uomo. Non è un caso che in questo numero dedichiamo un ampio servizio alle nozze e alla complessa macchina organizzativa che presiede a quello che è giustamente sentito come un evento. Un’idea di matrimonio ben radicata nella nostra cultura, che però si prepara a fare spazio ad altre idee, che rispondono tutte allo stesso desiderio: portare avanti un progetto che - ci si augura - possa durare per tutta la vita.

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MODERNIZZARSI NON VUOL DIRE AVERE UN PROFILO TWITTER O METTERE OMELIE SU INTERNET: LA MODERNITÀ STA NELL'ESSERE ACCOGLIENTI RISPETTO AI DOLORI DEL MONDO

(Luciana Littizzetto, “Chi” del 21 marzo 2012)

LA QUALITÀ, SE NON RIESCE AD ESSERE POPOLARE, NON HA SENSO (Fausto Brizzi, “D” del 21 gennaio 2012)

QUANDO C’È MENO DENARO, LA GENTE DIVENTA PIÙ CREATIVA

(Nicholas Cage, “La Repubblica", 10 marzo 2012) FINCHÉ L’ITALIA NON CAPIRÀ CHE FAMIGLIA E LAVORO È UNA CONTAMINAZIONE POSITIVA, NON AVVERRÀ QUELLA SPINTA IN AVANTI DI CUI IL PAESE NECESSITA (Francesco Profumo, 8 marzo 2012)

LA GRECIA OGGI POTREBBE CHIEDERE MILLE MILIARDI DI DIRITTI D’AUTORE AL MONDO CONTEMPORANEO (Jean Luc Godard, 10 febbraio 2012)

MIA MOGLIE MI HA INSEGNATO AD ACCETTARE I MIEI SENTIMENTI: ADESSO POTREI PARLARE D’AMORE ANCHE DAVANTI A DUEMILA PERSONE

(Massimo Gramellini, “Grazia” del 13 marzo 2012

PER UNA DONNA LA GIOIA DI VIVERE È IL MIGLIOR COSMETICO (Rosalind Russell)


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quellocheledonne(non)dicono

CONTRO CORRENTE

di paola pasetti

NEL RISIKO IDEOLOGICO

perdiamo un po’ tutti a diversità è un valore? In questo Paese, per fortuna, c’è chi pensa che lo sia. E che si batte, per difendere il diritto di chiunque ad essere diverso, contro qualsiasi forma di discriminazione, basata su differenze di genere, di razza, di orientamento sessuale e via dicendo. Eppure quando si tratta di difendere la “diversità di pensiero” le cose cambiano. Si vedano le polemiche nate attorno all’apertura dei cimiteri dei “bimbi mai nati”: dopo Manduria, Agrigento, Milano e Roma, ora anche Firenze si prepara ad avere il luogo in cui i genitori che vorranno potranno dare sepoltura ai “prodotti abortivi e del concepimento”. L’ennesima occasione per scatenare la guerra tra associazioni “pro-vita” e abortisti. I primi gongolano, convinti forse di aver messo una bandierina in più sulla plancia del Risiko; gli altri, coltello tra i denti, annunciano battaglia. La posta in gioco, dal punto di vista ideologico, è alta: che un consiglio comunale approvi la destinazione di un’area del cimitero ai resti dei feti è un fatto rilevante. In ballo c’è la delicatissima e controversa questione sul concetto di “persona” con tutti i diritti ad essa collegati e le conseguenze giuridiche e culturali che ne potrebbero derivare. C’è un “però” che mi ronza in testa. Riguarda quei genitori (pochi? molti? chi può dirlo) che delle questioni ideolo-

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giche non se ne fanno granché. E che se perdono un figlio prima dei canonici nove mesi - non importa a che punto della gestazione, né perché - preferirebbero poter dare sepoltura a quei pochi resti in un camposanto, piuttosto che farli smaltire agli ospedali come rifiuti organici. Una possibilità riservata a chi esprima la volontà di farlo, non un automatismo. Sbagliano i pro-vita a sbandierare il presunto centimetro di terra conquistato. E sbagliano pure i laicisti a buttarla sempre in politica. Dimenticano entrambe le fazioni che in mezzo ai loro cannoni puntati l’uno contro l’altro ci sono milioni di uomini e donne, con i loro infiniti e diversi desideri e bisogni. Forse - azzardo - è su altri fronti che andrebbe combattuta la battaglia per l’autodeterminazione e la laicità dello Stato. Per esempio facendo in modo che le donne che vogliono abortire siano realmente messe in grado di farlo, visto che ancora oggi sono moltissimi gli ospedali in cui trovare medici non obiettori è un’impresa impossibile. Quanto ai pro-life dai facili entusiasmi, sarebbe il caso che riflettessero su una frase, attribuita a Voltaire: “Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”. Chiunque voglia parlare di rispetto per la persona, non può che partire da qui.

MUMBLE MUMBLE

IL PESCE FUOR D’ACQUA di gennaro giacobbe

di Maria Enza Giannetto

SILENZIO IN AULA, PER FAVORE PATRIZIA DEVE PIANGERE

I RAGAZZI DEL CARCERE MINORILE SOGNANO LAVORO E SERENITÀ

è una donna che ha sopportato il dolore più forte per una madre. Per lei il tempo si è fermato la mattina del 25 settembre 2005, quando il suo Federico di appena 19 anni morì inspiegabilmente, durante un fermo di polizia. Da allora sono passati sette anni, due sentenze che hanno chiarito la dinamica dei fatti e reso giustizia, stabilendo la condanna di quatto agenti per eccesso colposo in omicidio colposo. Sette anni di pena, alla ricerca di una verità difficile da far venire fuori, perché è sempre complicato dimostrare le accuse, sostenerle durante i processi e arrivare a sentenze di condanna, contro uomini dello Stato, contro chi, per definizione, riteniamo leale, competente, tanto da affidargli la sicurezza della nazione e la vita dei nostri figli. Patrizia Moretti lo ha fatto, ha lottato contro un potere molto più grande di lei, apparentemente insormontabile, ma ha vinto. Per questo ha dovuto sopportare tanto, troppo. Querele, accuse, e adesso dovrà anche rispondere, insieme a tre giornalisti della Nuova Ferrara, al Tribunale di Mantova del reato di diffamazione verso il primo pm che indagò sull’uccisione di Federico. Qualcuno, quindi, si ritiene offeso da Patrizia Moretti? C’è forse, allora, qualcosa di paragonabile all’oltraggio che ha dovuto subire una madre che ha perso un figlio nel fiore degli anni e nel modo che tutti conoscono, perché così è scritto nelle sentenze? E quale sarebbe, dunque, il risultato alla fine di questa querela? Ma l’imputata, vostro onore, è una mamma che deve piangere tutte le lacrime del mondo, perché il suo “bimbo” non c’è più. Silenzio in aula, per favore.

ra musica, dibattito e qualche battuta, due ore passano velocemente. A volte però, a quelle due ore, continui a pensare per giorni interi. Trascorrere un po’ di tempo tra i ragazzi dell’Istituto penitenziario minorile Bicocca di Catania – in occasione di un incontro organizzato dal Sistema associazioni antiracket della Confcommercio di Catania – fa sbucare, una dietro l’altra, tutta una serie di emozioni che poi tornano a balenare in mente all’improvviso. C’è la curiosità di vedere quei giovani volti, a metà tra lo spavaldo e lo spaurito, e chiedersi cosa li abbia portati li. C’è l’ammirazione per chi si prende cura di loro educatori, guardie, psicologi - cercando di proporre modelli diversi di vita; c’è la speranza che questo modello rieducativo possa servire a rimettere sulla giusta via adolescenti che si sono un po’ smarriti, ma che stanno pagando il loro debito con la giustizia e che una volta fuori dall’istituto potranno ricominciare. C’è la soddisfazione di aver portato loro un messaggio positivo, ascoltare nuova musica, ridere, suonare e ricevere in regalo un libretto sulla Costituzione. E poi, c’è la tenerezza nel sentire che i loro sogni sono molto più semplici di quelli dei loro coetanei. Sognano solo un lavoro e un po’ di serenità i ragazzi di Bicocca. Sognano di fare i panettieri, i commercianti, i pizzaioli. Qualcuno ha già cominciato seguendo il corso di formazione professionale, all’interno della struttura, e imparando a fare la pizza da un vero chef. Qualcuno esce già la mattina a lavorare e lascia presagire un futuro diverso. Le emozioni, però, non sono tutte positive. C’è anche la rassegnazione nel dover ammettere che questi ragazzi, forse, se non avranno la fortuna di conoscere qualcuno che crederà in loro e darà loro un’opportunità di lavoro, nell’illegalità ci ricadranno presto. C’è la consapevolezza che la società civile questi ragazzi li ha lasciati anche un po’ soli, non fornendo loro gli strumenti per combattere la tentazione di guadagni facili ma illegali. E c’è, purtroppo, anche un profondo senso di colpa nel pensare che, chissà, forse se avessimo impegnato un po’ del nostro tempo libero in qualche progetto di volontariato che si occupa di minori a rischio, qualcuno di quei ragazzi, quel giorno, quando noi ospiti abbiamo lasciato il carcere minorile, sarebbe venuto via con noi, invece di rimanere dietro quelle grate chiuse alle nostre spalle.

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Chi dice donna... di karen basile

Sciocchezzaio DI PRIMAVERA ettiamoci l’anima in pace, ché dopo i tormentoni di Sanremo e Carnevale arriva, inesorabilmente e cronologicamente, il martellamento da bella stagione. Recessione economica, precariato esistenziale, questione morale, riforma del lavoro? Chissenefrega. È primavera, svegliamoci bambine! E allora via con un florilegio a getto continuo di fluttuanti idiozie. La glamour press ci vuole così: leggere leggere e belle toniche, sguardo limpido e debordante gioia di vivere. Possibilmente nei toni pastello, con tolleranza del bianco-rosso-blu. Che fa tanto marina. Nessuno, o per meglio dire nessuna, si salva dal banale a mezzo stampa, neanche noi ra-

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gazze over 50, giacché le note di costume al femminile ci pretendono - oltrecchè gnocche, va da sé - pure professionalmente realizzate, psicologicamente risolte, dal guizzo sessuale proteso tra sperimentazione e trasgressione. Toy boy e autoreggenti. Posizioni erotiche in sprezzo del ridicolo, dell’artrosi e della temperatura delle nostre case, ancora ferma a 14°C. Magari titubanti tra un week-end esclusivo, a prezzi stellari, ed una sgommata sulla nuova cabrio così ben progettata da non mandare in malora il lavoro del parrucchiere. No, non mi invento nulla. Non ne sarei capace. Ottimismo, quindi. È primavera: beauty farm e remise en forme, impacchi di fieno e bagni nel sidro, massaggi ayurvedici e pilates, e tisane depurative

ai fiori di “sapidduchè”. Oltre ai deprimenti ed immangiabili “cosi” al polistirolo espanso. Il tutto a costi Cartier (nel senso del gioielliere). “Perdere dieci chili in due mesi con la dieta della bella Kate” (maritata Windsor) “per dirgli sempre sì”. Ma a chi? “Ritrovarsi a 60 anni come a 20”. Ma dove, con chi, a fare che? Glamour e senso dell’umorismo a volte fanno a pugni, ma mai quanto in primavera: in questo caso la lotta diventa wrestling. Dico io, ma si può? Sobrietà, frugalità e semplicità? Lasciamole a trappisti, neo-quaccheri e menagramo e spariamoci la vita. Finchè ne abbiamo ancora una… o forse due? Facciamo tre. Così abbiamo anche il tempo di redimerci e fare ammenda.

fimminazze di lavinia d’agostino

L’INTIMO DI LEI

che non suscita

L’INTERESSE DI LUI uante volte, davanti alla vetrina di un negozio di lingerie, ci siamo fatte sedurre e abbiamo sognato ad occhi aperti: noi con addosso quel completino sexy… E ce ne siamo innamorate ancor di più quando, tempo dopo, anche il nostro lui si è fermato davanti alla stessa vetrina a guardare lo stesso identico completino. È chiaro, ha fatto lo stesso pensiero... ed è un attimo, abbiamo già deciso. Un rapido calcolo delle probabilità ci conferma che difficilmente ce lo regalerà: San Valentino è appena trascorso e poi “non saprebbe orientarsi con la misura”. Quindi andiamo dritte alla meta. Nonostante il prezzo spropositato, il completino deve essere nostro, costi quel che costi. Armate di carta di credito ci buttiamo nel folle acquisto. Si sa, noi donne per amore e per esaudire un “evidente” desiderio di entrambi, faremmo questo ed altro... E qui necessita una bella frenata, perché a questo punto dobbiamo essere consapevoli di una cosa fondamentale, per evitare di restarci male. Bisogna farsene una ragione, la maggior parte degli uomini non è particolarmente interessata all’intimo femminile. O meglio, lo sono parzialmente, in alcuni rari momenti, e comunque non quando e come lo intendiamo noi. La prova del nove? Indossata la nuova lingerie, arriva finalmente la tanto attesa serata romantica. In prima battuta giustificheremo l’assenza di commenti con un “è tale la sorpresa, che è rimasto senza parole! In certi momenti, si capisce, ci sono cose più interessanti di cui parlare...” Ma la triste realtà si manifesterà dopo, quando, satolli e soddisfatti, in mezzo a una calda nuvola di lenzuola, tenteremo di “ricomporre i pezzi” del nostro guardaroba: dopo alcuni minuti di ricerca carponi, una testolina arruffata sbucherà da sotto al piumone chiedendo «ma di che colore sono?».

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DE GUSTIBUS

di rita la rocca

IL WELFARE SACRIFICATO SULL’ALTARE DELLA CRISI

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onosco poche persone che possono dichiararsi soddisfatte del lavoro che fanno. Stanchi, demotivati, irritati, sognamo tutti l’impiego perfetto, quello che ci consenta di ottenere il massimo dei benefici con il minor dispendio di energia e tempo possibile. Un’utopia? Forse no a giudicare dalla classifica delle 100 migliori aziende per cui lavorare del magazine Fortune, che comprende le società che hanno adottato la filosofia del “dipendente felice, azienda in salute”. Tra queste anche la multinazionale Mattel, che ha da poco aggiunto alla lista dei benefici di cui godono gli impiegati della sua sede milanese (incontri con esperti per gestire lo stress, venerdì pomeriggio liberi, caffè gratis) una wellness room aziendale con tanto di massaggiatore. Stando a quanto afferma il direttore Risorse Umane di Mattel Italia, Annalisa Sala, in un momento difficile come quello attuale, l’azienda ha deciso di puntare sul suo capitale più prezioso, i dipendenti, restituendo loro tempo e benessere. Parole che potrebbero sembrare inappropriate in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui per la maggior parte delle piccole imprese è già difficile assicurare uno stipendio ai dipendenti, figuriamoci una wellness room. Eppure, sacrificare il welfare aziendale in nome della crisi economica non è una strategia sempre e comunque giustificabile. In un Paese come il nostro in cui i diritti fondamentali dei lavoratori (ferie, maternità, malattia) sono troppo spesso calpestati, non farebbe male ricordare che un dipendente felice, o meglio soddisfatto, è anche un dipendente produttivo e che lavorare, almeno secondo la Costituzione, è un diritto e non certo un privilegio. E se un impiegato stremato da un numero imprecisato di ore di straordinario non retribuito non saprebbe che farsene della wellness room aziendale, forse invece sacrificherebbe più volentieri il suo tempo libero per una realtà lavorativa che rispetta i suoi diritti di uomo e lavoratore. Anche perchè, almeno a giudicare dai profitti delle aziende della lista di Fortune, mai come in questo caso la felicità “paga”.


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jelodicoaguia

«Se la redazione mi ha invitato a rispondere alle vostre lettere immagino sia perché conosca la mia sensibilità e il mio culto per il prossimo. Ma, forse, non sa quanto io sia tollerante con l’umanità. L’uomo è fragile ed è per questo che va seguito e sostenuto dagli angeli che possiamo esser tutti, cioè gli altri; nella sua fragilità c’è la forza! Con tutto il mio cuore, sempre». Guia

la posta di guia jelo scrivete a lettere@siciliainrosa.it fax 095 8166139

Amici lettori e lettrici fedeli e affezionati a me e ai miei pareri, vi avverto, col massimo contributo del mio cuore, che le mie risposte, i miei profani (e non) consigli potrebbero risentire di un bel momento buio che sto attraversando io, ahimè! Non perderò l'ironia, la gioia di vivere e la felicità delle amicizie, anche se sono rimasta sconsolatamente e forzatamente zitella!

RINUNCIA A LEI, NON A TUO FIGLIO

vocato (o meglio avvocatessa!!) per avere, anche tu, tuo figlio (oltre che lei) anzichè lasciarlo in affitto a un altro, richiedendo le varie prove del dna. Fallo! Altrimenti tuo figlio, da grande, se lo dovesse scoprire, magari anche tramite una stronza come sua madre, per giunta ti odierebbe. E sarebbe il colmo! Ti abbraccio con affetto e grande solidarietà! Sempre col cuore! Guia

Se ci si innamora di un’altra è giusto UN BAMBINO, HA DECISO DI TORNARE DAL PROPRIO lasciare la moglie

La donna CHE AMA E DALLA QUALE ASPETTA

MARITO. IL CONSIGLIO: RIVOLGERSI SUBITO A UN AVVOCATO PER TUTELARE I SUOI DIRITTI DI PADRE ei è sposata, io no. Lei voleva un figlio da me, e io l’ho accontentata. Da quando ha scoperto di essere incinta, non solo mi ha mollato perché “si è ritrovata con il marito”, ma non risponde alle mie chiamate. Mi sento usato, umiliato, come uomo e futuro “padre”. Se non fosse che l’amo più della mia stessa vita, sarei tentato di svelare tutto al marito. Mi sento un idiota… Idiota ‘63

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Caro, caro, anzi carissimo, ma ti rendi conto che ti dai dell'idiota?

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Non devi! Non farlo! Rispettati, amati e fregatene della dignità, quella non esiste in amore! È utopistica! Quando si ama e non si è ricambiati, si soffre come svergognati senza scrupolo nei confronti di se stessi e la dignità se ne va... (a.f.c.) Sempre! Goditi questo sano dolore (guardandoti intorno... ci sono una miriade di donne sole che ti aspettano) e poi goditi il disprezzo che sopraggiuge nei confronti di questa “mamma” e non parlare col marito, lui è il cornuto nemico più patetico di te e pericoloso in quanto già abbastanza fregato. Rivolgiti a un av-

i scrivo perché sono curioso di leggere la tua risposta, ammesso che mi risponderai… Sono sposato da 20 anni e non nego qualche scappatella senza importanza. Ora ho incontrato una donna di cui mi sono innamorato per la prima volta nella mia vita, ed ecco il bivio e il turbamento. Sono un uomo diviso a metà: da una parte l’amore, quello vero, dall’altra il mio vissuto, una donna che stimo e con la quale ho diviso i migliori anni della mia vita, i figli… Alberto, Enna

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Caro Alberto, ma perché dubiti? Io rispondo a tutti e ti assicuro che vi

voglio anche bene... solo che siete tanti (e di questo vi ringrazio) e inoltre, per ora la rivista che mi onora di questo incarico è bimestrale, quindi per rispondere ci sono tempi lunghi! Come non mi è piaciuto il tuo quesito, ahimè! E le chiami scappatelle? Sono stati tentativi, troppi (e non sporadiche occasioni) di sfasciare la tua famiglia e cestinare, con stima, la tua donna, con la quale hai vissuto i migliori anni della tua vita e quindi cestinare pure la tua vita! Tentativi che ora sono andati a “buon fine” e, “finalmente” ci sei riuscito. Era ora! Vattene, mio caro Alberto, entra in questa idilliaca storia di “grande” amore e tienitela questa donna che ti fa "tirare" tutto... il cervello, il cuore, fino alla punta dei piedi e tienitela stretta, il più possibile, quest'amante appassionata e che ti appassiona, perchè tanto poi... ti passa. Passa tutto (a voi uomini passa anche se non vi passa, figuriamoci se vi passa “piddaveru”) e restano solo gli errori e gli orrori del dolore immenso che si è saputo (o dovuto) procurare! Scusami! Ti abbraccio e ti faccio gli auguri con tutto il mio essere femmina e sempre col cuore! Guia


Telefono Rosa PARLIAMONE Riceviamo e pubblichiamo una richiesta di rettifica inviataci dall’Associazione nazionale Volontarie del Telefono Rosa Onlus in merito all’articolo pubblicato sullo scorso numero “Parola di femminista”.

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el testo si indica che Grazia Giurato, una delle protagoniste storiche del femminismo di Catania - scrive l’associazione - “negli anni ’80 fu lei a prendere la prima chiamata al Telefono Rosa di Catania”. Dal testo sembra quasi che il Telefono Rosa di Catania sia funzionante ma ciò non risponde a verità. Questa Associazione, costituitasi nel 1990, con marchio e ragione sociale tutelata da registrazione presso il Ministero delle Attività Produttive, non ha una propria sede distaccata a Catania né ha autorizzato l’uso del nome e del marchio a Catania. Esiste invece un Telefono Rosa di Bronte, così come può essere facilmente controllato sul sito dell’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa Onlus. Sarebbe stato facile per la giornalista Paola Pasetti verificare le affermazioni della sig.ra Giurato, di cui non vogliamo sminuire le attività, ma malgrado ciò, chiediamo che venga rettificato l’articolo, a firma della suddetta giornalista: la rettifica dovrà mettere in risalto che non esiste né ci risulta sia mai esistito un Telefono Rosa a Catania; la rettifica dovrà utilizzare gli stessi caratteri ed essere impaginata con posizione di “pari importanza” all’articolo pubblicato, per evitare che le donne, in cerca di un sostegno, tentino di rintracciare invano a Catania un centro di ascolto Telefono Rosa».

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entili signore, non era certo intenzione di chi scrive generare confusione nei lettori, tanto più che nel pezzo ci si riferiva in modo esplicito agli Anni ‘80. Chiariamolo, in ogni caso, a scanso di equivoci: oggi a Catania non esiste una sede del Telefono Rosa. Tuttavia non sempre è stato così: ben prima del 1990, infatti, in varie sedi dell’Udi (Unione donne in Italia) nacque un servizio di assistenza telefonica a sostegno delle donne in difficoltà. A Catania questo servizio, che si chiamava Telefono Rosa, fu inaugurato nel 1989, come testimoniano numerosi articoli di giornale apparsi all’epoca e come ribadisce il nostro quotidiano “La Sicilia” nel pezzo di Pinella Leocata pubblicato il 22 marzo scorso dal titolo “Quando le richieste d’aiuto correvano sul filo. Le donne dell’Udi e il primo Telefono rosa”. Un capitolo che si è concluso alcuni anni più tardi, nel 1992, non senza aver lasciato la sua eredità, visto che da quel punto in poi sono nati i primi centri antiviolenza. Quanto a Telefono Rosa di Bronte confermiamo - come del resto avevamo già comunicato alla presidentessa onoraria Angelica Prestianni - la nostra disponibilità a dare notizia delle attività dell’associazione, nel comune intento di rendere un servizio sempre più puntuale alle donne in difficoltà. (Paola Pasetti)

CI PIACE Registro delle protesi al seno. Via libera della Commissione Sanità del Senato al disegno di legge che istituisce il registro nazionale e i registri regionali degli impianti protesici mammari e introduce il divieto di intervento di plastica al seno per le minorenni.

Tagesmutter in Sicilia. “Tagesmutter - Una mamma per le mamme” è il progetto di nido familiare promosso a Caltagirone. La tagesmutter è una persona, adeguatamente formata, che offre educazione e cura a bambini di altre persone lavorando in casa propria. Il progetto si rivolge a donne maggiorenni che saranno impegnate in un percorso di formazione a conclusione del quale potranno iscriversi a un albo e accedere al microcredito per l’acquisto di attrezzature utili all’avvio dell’attività.

Divorzio breve. La commissione Giustizia della Camera ha concesso il primo via libera alla riforma del divorzio. Se verrà approvata alla Camera e al Senato anche in Italia sarà possibile divorziare in un solo anno o in due anni in presenza di figli minorenni. L’obiettivo è quello di ridurre l’attesa dei coniugi per metter fine al vincolo matrimoniale e di limitare le spese legali. Con la nuova normativa la comunione dei beni cessa con l’autorizzazione del giudice a vivere separati. Barbie Loves. Carré minimali e lunghezze estreme, ricci vaporosi e sfumature. Ventiquattro stili differenti che rivelano l'abilità dell'hair designer etneo Salvo Filetti che, in collaborazione con Mattel e L'Oreal Professionél, ha rifatto il look a 24 Barbie intervenendo su taglio, piega e colore come un miniaturista del passato, creando acconciature eleganti e retrò, punk e new wave.

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da donna a donna

Valeria Solarino

l’Attrice valeria solarino foto di angelo gigli

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DNA SICILIANO, INTERPRETA, IN TEATRO E AL CINEMA, PERSONAGGI FEMMINILI FUORI DAL COMUNE E CONFESSA DI RECITARE PER VINCERE LA SUA TIMIDEZZA. DEL GOSSIP DICE: «HO LO STESSO FIDANZATO DA 9 ANNI, NON FACCIAMO NOTIZIA»

«FACCIO L’ATTRICE PER NASCONDERMI» di maria enza giannetto

enza trucco, lunghi capelli nero corvino raccolti in una coda imperfetta che rivela una certa velocità nella sua preparazione, jeans e camicia bianca. A vederla così, Valeria Solarino è ancora più bella di come appare in foto e in video. A Catania per l’ultima tappa della tournée teatrale che l’ha vista protagonista di “La Signorina Giulia”, diretto da Valter Malosti, al mattino Valeria sente ancora la stanchezza accumulata la sera prima con la penultima replica dello spettacolo... Un tazza di caffè già pronto sul tavolo, aiuterà. E servirà anche a prendere tempo quando le domande diventeranno un po’ più intime. Sì, perché la Solarino è gentile, raffinata, ma riservata e molto, molto timida. Quasi si stenta a riconoscere in lei la volitiva Anita Garibaldi della miniserie per Rai1, la ribelle Angela di “Viola di mare” il film diretto da Donatella Maiorca, Linda di “La febbre” di Alessandro d’Alatri, la particolarissima Maja in “Fame chimica” di Vari e Bocola, la Consuelo di “Vallanzasca - Gli angeli del male”, regia di Michele Placido. Tutti film, tra i 15 che ha già fatto, in cui l’attrice trentaduenne interpreta donne irruente, cabarbie, fuori dal comune.

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Ruoli spesso estremi e fuori dai canoni. Ogni volta che si parla di te, si dice che interpreti donne anticonformiste e coraggiose. «È vero, in effetti, molti ruoli che ho interpretato e per i quali mi hanno cercata sono stati di donne molto particolari... ma la loro particolarità sta nell’avere una loro identità precisa e una vita a sè, non legata, o subordinata, ad alcuna figura maschile. La nostra televisione e il nostro cinema, purtroppo, ci hanno abituato a donne relegate al ruolo di spalla, di coprotagoniste, insomma di “accessori”». Com’è la donna anticonformista del 2012? «Credo che l’anticonformismo oggi sia principalmente legato a un fattore estetico, al “coraggio” di esibire un’esteriorità diversa da quel modello imposto dalla società. Essere anticonformista significa non omologarsi». L’anno scorso eri in piazza tra le donne del “Se non ora quando?”, credi che quel movimento sia servito a qualcosa? «Quei momenti sono importanti per una presa di coscienza: dalla piazza si lanciano messaggi precisti, che arrivano a tutti. Una maggiore consapevolezza fa sì che le donne si arrabbino un po’ di più e non restino indifferenti rispetto ai modelli che ci vengono offerti. Il vero cambiamento, però, va fatto giorno per giorno. Sono convinta che un movimento femminista vero dovrebbe essere incentrato solo sulla donna e non sulla contrapposizione all’uomo. Non basta dire: “la donna non è questo”, “noi non siamo così” e sicuramente non basta affermare “siamo diverse dagli uomini”, il femminismo deve avere la donna al centro».

Parliamo di teatro, chiudi ora questa tournèe che ti ha visto per la prima volta sul palcoscenico e con un ruolo da protagonista. Perché dopo gli studi in teatro l’hai abbandonato? «Non c’era stata l’occasione. Dopo aver studiato recitazione allo Stabile di Torino, mi è subito capitato il cinema che mi ha portato in un altro mondo. Lavorare con Valter Malosti è stata una grande fortuna, un regista che segue attentamente i propri attori, si prende molta cura di loro. Questo spettacolo è stato davvero un momento di crescita artistica importante. Il teatro ti costringe a metterti continuamente a confronto con il testo e con le emozioni che ogni giorno metti al servizio dello spettacolo. È una vera palestra. Al cinema sei un po’ più protetto». Progetti futuri? Tornerai al cinema? «Mi piacerebbe continuare a fare entrambi, non mi piace l’idea di scegliere tra palco e set. Quel che è certo è che vorrei sempre fare ruoli come quello di Julie, una donna che ancora ora, alla fine della tournèe non ho del tutto capito. Per quanto riguarda il cinema ho già per le mani alcuni copioni e sto valutando delle proposte». A chi chiedi consiglio per le tue scelte professionali? «Alla mia agente. Lei mi passa tutto quello che le arriva, ma si fa già un’idea dei progetti e me ne parla. È un bel confronto. Anche se, devo essere sincera, io sento quello che non fa per me e mi è capitato di dire di no a certe cose e poi il tempo mi ha dato ragione». Ci sono attrici, modelli, cui ti ispiri? «In realtà non mi ispiro a nessuno, posso dirti però che mi piace molto Meryl Streep, capace di interpretare personaggi di qualunque tipo, apprezzo molto il fascino e la fragilità di Juliette Binoche e poi, su tutte, Anna Magnani per la sua verità, per il suo non essere attrice». Qualche attrice italiana vivente? «Adoro Margherita Buy per il suo ritmo, per i suoi tempi e Giovanna Mezzogiorno, per quel suo sguardo capace di nascondere migliaia di mondi». Di te si parla poco, tu conduci una vita ritirata. «Ho lo stesso fidanzato (il regista Giovanni Veronesi, ndr) da 8 anni e mezzo. Penso sia questo il motivo: non facciamo notizia (sorride). Comunque, non è poi così difficile condurre una vita ritirata e non far parlare di sè. Il gossip un po’ te lo cerchi». Com’è una tua giornata tipo? «Se non lavoro, ma sto preparando delle cose, studio, leggo, faccio esercizi e mi faccio aiutare anche da professionisti. Per esempio, in questo periodo studio inglese e prima della tournée mi sono preparata con esercizi di respirazione diaframmatica. Non ho hobby particolari, passioni che coltivo con costanza. Poi mi piace andare al cinema, a teatro, leggere e SICILIA INROSA

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da donna a donna

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«anche se MI APPASSIONO

MOLTO AI PROGETTI DEL MIO COMPAGNO, PREFERISCO NON LAVORARE NEI SUOI FILM. FORSE È QUESTO IL SEGRETO 4 PER FAR DURARE UNA RELAZIONE»

5 CINEMA, TEATRO E TV. Da sopra l’attrice insieme con Valter Malosti in “La signorina Giulia” (1); protagonista con Isabella Ragonese di “Viola di Mare” (2); in una scena della fiction tv Anita Garibaldi (3). Nella foto 4 la Solarino è Consuelo, la donna di Vallanzasca nel film di Michele Placido “Gli angeli del male”; nel ruolo di Linda, nel film “La febbre” di Alessandro D’alatri (5)

RUOLI ESTREMI apà siciliano (di Modica), mamma torinese (nata a Torino, ma da genitori modicani), Valeria Solarino è nata a El Morro de Barcelona (Venezuela), il 4 novembre 1979. Dopo aver studiato per quattro anni alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Torino, dove era iscritta al corso di laurea in Filosofia, inizia la sua attività di attrice professionista alla scuola del Teatro Stabile torinese. Dopo qualche esperienza sul palcoscenico viene notata e scelta da Mimmo Calopresti per un piccolo ruolo nel film “La felicità non costa niente” (2003). Da lì tanto cinema: ha lavorato con Alessandro D’Alatri (La febbre), Roberto Andò (Viaggio segreto) e soprattutto con Giovanni Veronesi (Che ne sarà di noi, Manuale d’amore 1 e 2), che è diventato suo compagno anche nella vita. Vista anche in due video musicali “Tre minuti” dei Negramaro e “Attimo” di Gianna Nannini,

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andare a sciare e la sera guardare la televisione. Ma certo non li definirei hobby». Cosa farai dopo la tournèe? «Sono euforica perché cambiamo casa e sarò tutta presa dal trasloco». Se mi dici che cambi casa la domanda è d’obbligo: si allarga la famiglia? Vi sposate? «No, no... Nulla del genere, cambiamo solo casa». Non pensi a un figlio? «Dicono che quando arriverà il momento si comincia a sentire quel particolare ticchettio. Io non sento ancora nulla. Non ci penso proprio, ancora». Sei nata a Torino ma il tuo dna è totalmente siciliano. Che rapporto hai con questa tua sicilianità? «Non la sento affatto. Mio padre, figlio di modicani vive ancora a Modica, mia madre invece è nata a Torino ma sempre da genitori di Modica che si erano trasferiti al Nord. Io però sono nata in Venezuela e ho sempre vissuto a Torino. In Sicilia torno per stare con mio padre, ma non mi definirei siciliana. Mi sento italiana e non mi sento legata a un luogo in particolare. La mia città per un po’ è stata Torino, ora lo è Roma. Diciamo che la mia città è quella dove mi fermo e mi trovo bene. Non ho quel legame forte con una terra che è poi una cosa tipica dei siciliani». Com’è lavorare con il proprio compagno? «In realtà cerchiamo di non farlo molto, a parte “Che ne sarà di noi?”, in cui ci siamo conosciuti, ho fatto una particina in “Italians” perché Giovanni non riusciva a

trovare una ragazza tunisina e ha pensato che io potevo somigliarci. Poi la parte in “Manuale d’amore 3” che in realtà poteva fare davvero chiunque altro. Comunque, noi cerchiamo di evitarlo perché è meglio, forse è anche il segreto per far durare una relazione. E poi io mi appassiono molto ai suoi lavori, come se fossi un suo collaboratore, parteciparvi diventa molto strano». Sai di essere spesso nella lista delle star meglio vestite? Che rapporto hai con la moda? «Non lo sapevo. Comunque, mi piace scegliere bene, quando ci sono sfilate e grandi eventi vado subito su internet a cercare le novità. Mi piace molto». Ti interessi di politica? «Leggo il giornale, vado a votare... ma non sono un’attivista». Cosa pensi del governo Monti? «Diciamo che stanno facendo scelte necessarie e, per questo, le accettiamo, ma certo non si può affermare che non siano misure di destra e che questo governo “tecnico”, in realtà, non sia un governo di destra». Sei molto timida vero? «Beh, sì». Come si sposa questa caratteristica con la decisione di apparire, di fare l’attrice? «Credo sia il bisogno di compensazione. Sul palco o sul set ho la possibilità di vivere un’altra vita. In scena non c’è Valeria, c’è il personaggio, c’è quello che mi ha detto di fare il regista».


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people

IL NOSTRO ZOOM SUI TALENTI NOSTRANI, DONNE CHE SI SONO DISTINTE PER I RISULTATI E I SUCCESSI OTTENUTI NEL LAVORO, NELLO SPORT, IN TEATRO, AL CINEMA. E NELLA VITA X

CARLOTTA FERLITO

MARIA GRAZIA CUCINOTTA Per favore non chiamiamola direttore artistico anche perché Taormina Arte ha stabilito che per quest’anno le tre sezioni - cinema, teatro e musica - avranno solo dei consulenti di spicco da considerare “coordinatori artistici”. E la Cucinotta potrebbe coordinare il TaorminaFilmFest, il lato cinema di Tao-Arte che “va in scena” a fine giugno così da “allacciarsi” ai Nastri d’argento in calendario il 30 giugno. Un prestigioso incarico, quindi, si profila per la donna di cinema messinese che sarebbe riduttivo, ormai, chiamare solo attrice. Il cinema per la CucinotX ta è impegno a 360° tra recitazione, produzioni ed anche regia. La Cucinotta da aprile sarà impegnata con il film “C’è sempre un perché”, prima sua co-produzione fatta in Cina.

«Sono entratata fra le grandi in punta di piedi e ora sono pronta a prendere il volo. Volteggio in aria, inseguendo il mio sogno». Lo spot Sky che promuove il prossimo impegno del canale satellitare in vista delle Olimpiadi di Londra ha il volto e la voce della diciassettenne ginnasta catanese. La sua pagina fan di Facebook conta già quasi 33 mila “mi piace” e il fatto di essere l’immagine dell’Italia olimpica per il network televisivo aggiunge un’esposizione mediatica forte ad una ragazza che il piccolo schermo aveva già scoperto grazie al programma di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”, reality sulla vita quotidiana sua e di altre compagne che si allenano e studiano nel centro federale dei Milano. La Ferlito, che ha fatto parte anche del corpo di ballo che ha danzato sulla sigla dello scorso Sanremo, gareggerà a Londra nella ginnastica artistica, concorso generale a squadre.

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GIOVANNA BROGNA/SONNINO Dai vicoli di Palermo della Santangelo ai vicoli di Catania descritti da Giovanna Brogna/Sonnino il passo non è necessariamente lungo. In “Chiarmastramma”, edito alla fine dello scorso anno da Maimone, la Brogna Sonnino illustra una storia di iniziazione alla poesia con una colonna sonora che va da Chopin ai Nirvana passando per Julio Iglesias. Il libro viene presentato lunedì 26 marzo alla Feltrinelli di Catania, presenti l’autrice, la giornalista Maria Lombardo e l’attrice Lucia Sardo. Con “Chiarmastramma” Giovanna Brogna/Sonnino, già apprezzata come film maker e fotografa, approda al romanzo. Catania, laureata in storia dell’arte, nel 1980 la Brogna/Sonnino arriva a Roma dove realizza servizi e documentari per la Rai. Dal 1992 con Mathelika e Drifting Pictures, è autrice di una serie di film e docufilm, con cui ha ottenuto riconoscimenti in Italia e all’estero. Dal 2003 è tornata a vivere nella sua città.

EVELINA SANTANGELO Il 10 aprile esce per Einaudi “Cose da pazzi”, il nuovo libro della scrittrice palermitana, storia di amicizia tra due ragazzini che vivono nel cuore del centro storico di Palermo, tra vecchie botteghe e bar alla moda. Rafael, figlio di un’emigrata colombiana e di un disoccupato, è un ragazzino tutto pepe, pieno di vita, di dubbi e di pensieri strani. Richi è un irresistibile sbruffoncello, segnato ma non piegato dalla malattia. Nel quartiere parlano di calcio, di corse clandestine, di donne, cominciano ad apprendere troppo presto che i diritti, dove vivono loro si chiamano favori, spesso in mano a interessi mafiosi. Sarà un’insegnante coraggiosa a parlar di legalità. E quando le strade dei due ragazzi si divideranno, i parallelismi fra un Sud compromesso e un Nord senza radici e ugualmente compromesso tenderanno a congiungersi. Scrittrice ma anche editor - per Einaudi ha curato l’edizione di “Terra matta” di Vincenzo Rabito - e traduttrice, la Santangelo fa parte del blog letterario “Nazione Indiana” e collabora con “il Fatto Quotidiano”.

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Lina Sastri L’ATTRICE NAPOLETANA, CHE SI DICHIARA INNANZITUTTO pirandelliana, NEI PROSSIMI MESI INCONTRERA’ PER BEN TRE VOLTE LA SICILIA CHE LE HA DATO PARTE DELLE SUE RADICI: «I SASTRI SONO SIRACUSANI»

UNA, NESSUNA E CENTOMILA di GIANNI NICOLA CARACOGLIA a stella polare di Lina Sastri nelle prossime settimane guarderà a Sud. Ci sarà, infatti, molta Sicilia, Catania per la precisione, nel già ricco carnet di impegni che l’attrice napoletana ha in agenda. Il 5 e il 6 aprile, giovedì e venerdì santo, al Teatro Massimo Vincenzo Bellini la Sastri sarà la voce recitante, con Agostino Zumbo, della versione semiscenica dell’oratorio Giovanna d’Arco al rogo di Arthur Honegger con la direzione dell’ex direttore artistico, il maestro Will Humburg. Un paio di mesi dopo, l'attrice tornerà a Catania dove nella corte Mariella Lo Giudice del Palazzo della cultura sarà la protagonista de La Casa di Bernarda Alba di Federico Gacia Lorca, nell’allestimento firmato dal regista spagnolo Lluís Pasqual. Passando al grande schermo, dal 13 aprile vedremo la Sastri anche al cinema in Poker generation, girato a Scicli, dove interpreta Lucia, una mamma siciliana, e una settimana dopo, dal 20 aprile, sarà uno dei volti italiani di A Roma con amore, il film “tricolore” di Woody Allen. Una sorta di ritorno alle origini, quindi, poiché nel sangue di Guendalina “Lina” Sastri scorre sangue siciliano da parte di padre. «Sì, certo, i Sastri sono siracusani. Mio nonno, Carmelo Sastri era di Siracusa e sposò la napoletana Pasqualina Grande. Io ho molti parenti a Siracusa ed ogni volta che torno in Sicilia mi ritrovo a casa. Tutto il mondo siciliano è affascinante, misterioso. La Sicilia è una terra bella, forte, magica, dove ancora la femmina e il maschio sono diversi e amano questa differenza. Ancora in Sicilia riesci a camminare ed essere guardata dagli uomini come una donna. Quando sarò a Catania ballerò il tango, mi aspettano già». Quanto alberga in lei questo lato siciliano? «Posso dire che nella mia natura c’è una mescolanza fra la leggerezza dei napoletani e il lato barocco, più tragico, della natura siciliana. Da Pirandello alle tragedie greche sono tutte cose che mi appartengono. Anche se purtroppo, lo devo dire, non ho mai calcato la scena del teatro greco di Siracusa per una rappresentazione classica e questo mi dispiace molto». E’ vero, ha messo in scena più volte le donne della tragedia greca, da Medea a Elettra, ma mai al Teatro Greco di Siracusa. Sposiamo la causa: quale ruolo le piacerebbe? «Mi piacerebbe portare in scena Cassandra, Fedra, la stessa Medea, ma ci sono tanti personaggi della tragedia greca che si possono fare. Certamente l’emozione del teatro greco di Siracusa è grande. L’unica volta che mi sono esibita a Siracusa, ho portato il mio spettacolo musicale all’anfiteatro romano. Quella volta è venuta tutta la famiglia “sastriana” a vedermi, ed erano tantissimi». Nel 1999 lei ha lavorato con un amico di Catania, il coreografo e regi-

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sta belga Micha Von Hoecke per la messa in scena de Le Troiane, lavoro condiviso sul palco con la compianta Mariella Lo Giudice, che ora “ritroverà” spiritualmente a giugno nella corte a lei dedicata all’interno del Palazzo della Cultura di Catania. «Che amica meravigliosa, una grande perdita. Mariella non era solo una grande attrice ma una donna meravigliosa, una donna di brillante intelligenza, artista ma anche madre di famiglia, una donna di carattere, di qualità e di forza. Tutto questo sempre con un sorriso, una leggerezza, una gioia di vivere che era meravigliosa. Amava i dolci e i gioielli, era una donna di grande femminilità. Ora che tornerò, mi mancherà molto non incontrarla». In quel lavoro c’era anche una giovane Donatella Finocchiaro. «Sì, faceva parte nel coro. Donatella ha fatto poi una splendida carriera, ha una faccia meravigliosa, quasi antica». Chi apprezza o ha apprezzato dei protagonisti siciliani dello spettacolo? «Turi Ferro, innanzitutto, per me un genio, poi sicuramente Emanuele Crialese perché ha fatto dei capolavori. Ho avuto la fortuna di avere la stima e l’affetto di Giuseppe Tornatore con cui ho lavorato in Baarìa. Ho avuto modo di vedere alcuni spettacoli di Emma Dante, molti mi sono piaciuti ma non tutti. Amo molto la musica siciliana, da Rosa Balistreri agli ultimi cantastorie. Il primo siciliano, però, per me resta comunque Luigi Pirandello». Cosa mi dice della Giovanna D’Arco che farà al Bellini? «Sono contenta perché il Bellini è un bellissimo teatro ma di questo progetto so ancora poco. Anni fa ho messo in scena una Giovanna D’Arco in prosa, lavoro da me prodotto su un testo tratto dagli atti originali del processo. Questo del Bellini è un oratorio (una composizione musicale di ispirazione religiosa ma non liturgica ndr): Giovanna è un personaggio strano, contraddittorio che ho molto studiato». Negli ultimi mesi è passata dalla tragedia materna di Bernalda Alba a Lucia, la mamma siciliana di Poker generation. «E’ una piccola partecipazione nel film. Sono una mamma siciliana di una povera famiglia di un paese dell’entroterra, con tre figli, una bambina piccola e due ragazzi che una volta cresciuti tentano questa avventura del poker per racimolare i soldi che permetteranno l’operazione della sorellina malata. E’ una donna del Sud che ho cercato di non stereotipare, una che conduce una vita semplice ma faticosa ma non è una mamma castrante, capisce le esigenze dei figli e li accompagna col suo cuore in questa avventura». Questo è un periodo molto ricco dal punto di vista professionale.


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l’Attrice lina sastri foto di roberto rocchi

sicilia e teatro.

MENTRE DA UNA PARTE COLTIVA IL SOGNO DI CALCARE LA SCENA DEL teatro greco di siracusa, LA CITTA’ DI SUO NONNO E DI SUO PADRE, LA SASTRI A CATANIA, AD APRILE, AL BELLINI DARA’ VOCE A giovanna d’arco E, A GIUGNO, INCARNERÀ bernalda alba ALLA CORTE MARIELLA LO GIUDICE. AL CINEMA, IN poker generation SARA’ LUCIA, MAMMA SICILIANA

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firstlady non chiamatemi commendatore, io sono lina LA MIA VITA NON E’ CAMBIATA

MA HO ACCETTATO LA NOMINA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO CON ORGOGLIO. E’ UN RICONOSCIMENTO CHE POCHE DONNE HANNO RICEVUTO. SPERO DI POTERLO ONORARE SEMPRE CON ONESTA’

«Sì, ho fatto L’opera da tre soldi con Massimo Ranieri, che abbiamo concluso poche settimane fa al Teatro La Fenice di Venezia. Poi sono felice di riprendere La casa di Bernalda Alba con la bellissima regia di Lluís Pasqual e un grande cast che comprende anche due donne del teatro catanese, Anna Malvica e Olivia Spigarelli, che vedrete a giugno a Catania. Poi ho ripreso La casa di Ninetta, tratto dal mio libro dedicato a mia madre che morì di Alzheimer qualche anno fa, un lavoro dove parlo di lei, di me, di Napoli, una cosa autobiografica che è diventata un monologo con la regia di Emanuela Giordano, spettacolo che ripartirà dal 17 aprile al teatro San Ferdinando di Napoli. Dal 15 maggio, all’Eliseo di Roma, riprendo Per la strada, il mio spettacoloconcerto, dove non presento le canzoni classiche napoletane ma di autori contemporanei come Carlo Faiello, Enzo Gragnaniello, Pino Daniele. Nel mio prossimo spettacolo-concerto in musica ho intenzione di riprendere anche parte del canzoniere classico napoletano e questo spero possia5 te ascoltarlo anche in Sicilia». Non è stato un caso, quindi, se nel giugno dello scorso anno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’ha nominata commendatore al merito. «Non lo so se è stato un caso ma è stato un gesto che ho accettato con molto onore e anche imbarazzo perché mi ha molto sorpreso ma è un gesto di affetto da parte di Napolitano che avevo avuto modo di co-noscere, lui grande amante del teatro, prima che diventasse Presidente, quindi mi onoro della sua amicizia e della sua stima». Questo riconoscimento ha cambiato la sua vita? «No ma è un motivo di orgoglio, è un riconoscimento che è andato a pochissime donne italiane, forse è più importante del cavaliere, ma non è che io mi presento sono il Commendatore Lina Sastri, io sono Lina. E’ certamente una tappa che spero di poter onorare sempre con onestà». Si sente quindi un po’ imprenditrice di se stessa? «Per gli spettacoli musicali lo sono sempre stata per avere la libertà di fare le cose in cui credevo perché oggi è sempre più difficile incontrare persone, registi, collaboratori con i quali avere un rapporto

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Lina Sastri di scambio onesto e di qualità artistica». Come vede iniziative come “We are more”, il manifesto europeo sottoscritto anche da vari artisti italiani, che vorrebbe che gli investimenti per la cultura in Italia salgano del 37%, come richiesto dall’Unione europea? «Sono d’accordo che è importante che lo Stato sovvenzioni la cultura ma bisogna capire anche a chi vanno questo soldi. L’Italia è comunque un Paese dove la cultura non è in mano allo Stato ma ha che fare anche con il libero mercato. Non è 3 bello vedere tanti fondi assegnati a fini culturali poi mal usati. Lo Stato dovrebbe aiutare i giovani o la ricerca, quelli che non hanno un mercato». Cosa è cambiato dai tempi quando ha cominciato lei, quando al grido di “A Roma, a Roma”, ha lasciato Na-poli per il grande palcoscenico? «Quando ho cominciato io gli spettacoli stavano tre mesi a Roma, un mese a Milano e un mese a Napoli. C’erano meno compagnie, c’era meno approssimazione, c’era un mercato del teatro relegato e delegato a quelli che lo sapevano fare e non anche a chi si improvvisava. Adesso è diverso. Il teatro è anche azienda e mentre in America chi investe sulla cultura può detrarre dalle tasse i costi ma si misura con la meritocrazia dello spettacolo senza pretendere la protezione da parte dello Stato o dalla politica, in Italia accade che vengono finanziati spettacoli che poi non sono fruiti dal pubblico».

lina sastri in una foto di carlo bellicampi L’attrice e’ nata a napoli il 17 novembre 1953


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stylist

MODA

di venera coco

stato uno dei protagonisti della Milan Fashion Week del febbraio scorso, Maurizio Pecoraro, palermitano, classe 1961, reinterpreta sulle passerelle una musa metropolitana, sempre femminile, vagamente rétro, delicata e mai volgare, un’anima sensibile con una forte personalità, una vera nomade del lusso. Pecoraro, sin da bambino, aveva un forte interesse per la moda, dedicandosi prevalentemente alle tecniche di modellistica in una sartoria siciliana per uomo. Successivamente ha lavorato come buyer per un’importante catena di boutiques svizzere e contemporaneamente, a Milano, avvia i suoi studi stilistici all’ istituto Marangoni. Dopo una collaborazione con Therry Mugler a Parigi e, dopo aver concluso il suo percorso accademico, entra a far parte del team creativo di Gianni Versace. Sempre a Parigi, per altri otto anni, è stato consulente freelance per alcune maison francesi e, nel 1989, ha ereditato da Gianni Versace la direzione creativa della linea Alma. Da Les Copains a Antonio Fusco fino a Valentino, il couturier siciliano consolida, così, il suo talen-

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Atmosfere TRIBALI maurizio pecoraro. DA PALERMO ALLE CAPITALI

DELLA MODA, LO STILISTA SICILIANO PER LA PROSSIMA SPRING/SUMMER COLLECTION SI LASCIA ISPIRARE DAI COLORI DEL CONTINENTE AFRICANO, PER UNA DONNA GLOBE-TROTTER DALLO SPIRITO SELVAGGIO to e quel suo gusto ante litteram prezioso e innovativo. Nel 1998 ha esordito con la sua prima collezione e, da allora, le creazioni proposte raccolgono tutta l’esperienza del designer: forme semplici, realizzate in materiali unici, che sviluppano un nuovo concetto di lusso tradotto in eleganza moderna, atemporale e raffinata. Per la prossima primavera/estate la sua collezione si rifà a una donna globe-trotter,

a tratti un po’ gipsy per un safari-style, caratterizzato da abiti in chiffon con colori neutri e stampe al limite del camouflage. Come mai questa scelta? «L’ispirazione è partita dall’idea di mescolare accumuli di ricicli urbani, vetri e specchi distrutti, a materiali naturali come legno, marmo e malachite. In seguito, i materiali sono stati fotografati e si è creato un effetto di mix&match fuori dal comune, ideale per l’i-


LA COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE 2012 RICICLI URBANI MESCOLATI A MATERIALI NATURALI COME LEGNO, MARMO E MALACHITE PER UN MOOD TRIBALE

PROTAGONISTA DELL’ULTIMA MILAN FASHION WEEK, LA PRIMA COLLEZIONE DI PECORARO RISALE AL 1998

dentificazione di questo nuovo mood tribale». Quanto la Sicilia è stata importante per la sua formazione accademica e per il suo fashion imprinting? «La mia terra mi ha trasmesso il senso del colore e la cultura del decoro, inoltre, mi ha permesso di consolidare il concetto di eleganza rarefatta e mai ostentata». Senza l’esperienza francese, sarebbe stato lo stesso Maurizio Pecoraro di adesso? «No. A Parigi ho imparato la differenza fondamentale tra quello che può essere considerato pret à porter e quello che è invece il vero concetto di haute couture. Solo col passare del tempo sono riuscito a far convivere le due anime, all’interno del mio stile». Cosa le ha trasmesso Gianni Versace durante la vostra collaborazione? «Grazie a Gianni ho imparato il senso d’individualità: un’idea, un progetto, una visione hanno più valore quando sono frutto della propria personalità e mai simili ad altri. L’unicità ripaga sempre». Che cosa ne pensa delle partnerships tra i designers affermati e i colossi del fashion low-cost come H&M? «Trovo che sia un buon connubio, un efficace co-branding dove le due unità, instaurano una forte sinergia positiva che vede partecipe la creatività, da una parte e la larga dis-

tribuzione, dall’altra». Le piacerebbe creare una capsule collection come quella realizzata da Donatella Versace, Lanvin e Marni for H&M? «Si, molto. Sarebbe uno stimolo per cercare di raggiungere fasce di età e di consumo molto diverse dal mio target, inoltre, un ottimo veicolo di diffusione per un brand indipendente come il mio». Tre aggettivi che descrivono il suo stile? «Atemporale, femminile e raffinato». In questo clima di recessione attuale, quali sono le difficoltà che può incontrare uno stilista in Italia? «Di sicuro la contrazione economica ha portato i buyers verso una riduzione significativa dei budgets. Nel mio caso, la fidelizzazione del cliente finale ha permesso che si consolidasse un buon legame tra il mio brand e il punto vendita, così da avere dei margini di crescita costanti». Quali sono invece, a suo avviso, i minus e/o i plus di un marchio sviluppato all'estero in questo momento? «In momenti come questi, il vantaggio di essere presente nei mercati esteri garantisce e rafforza il mio marchio, oramai è impossibile prescindere dai mercati stranieri per costruire un business duraturo e costante». Qual è il suo ideale di donna? SICILIA INROSA

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stylist maurizio pecoraro

«Una donna dalla forte personalità che preferisce interpretare il suo stile piuttosto che seguire tendenze ben definite». Ripensa, ogni tanto, alle forme mediterranee della donna siciliana quando disegna le sue silhouettes? «In generale non sono così legato a un ideale mediterraneo. Penso che le donne abbiano caratteristiche interessanti ovunque e, non sono le loro forme ad accattivare, ma è il loro fascino e la loro attitudine a renderle belle e carismatiche». Oltre Rothko, la tendenza Swinging Sixties, l’algida carnalità delle divine degli anni ’30,

il mio stile. TRE

AGGETTIVI CHE DESCRIVONO LE MIE CREAZIONI? «ATEMPORALI, FEMMINILI E RAFFINATE» quali sono le sue principali fonti d'ispirazioni? «Mi lascio influenzare dall’arte contemporanea, dal design, dal cinema ma anche dalla quotidianità che spesso può apparire straordinariamente originale e avvincente». Quali sono i libri che le hanno segnato la vita? «La biografia di Coco Chanel, a mio avviso, è la dimostrazione di come tenacia e stile possano creare un mito». Ci sono piccole cose, oggetti a cui non riesce a rinunciare che sono diventati dei passpartout del suo modo di essere? «Direi che collezionando arte e design, preferisco concentrarmi sugli ambienti piuttosto che sugli oggetti». Dal 1998, anno di nascita del suo brand, ad oggi cosa è cambiato nel suo modo di fare e

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intendere la moda? «Mi vedo sicuramente più riflessivo, meno istintivo, ma anche più maturo e meno sprovveduto». Pensa che certe caratteristiche del suo stile siano rimaste indelebili nel tempo? «Credo che le basi siano rimaste uguali, quel senso del bello e di eleganza misurata invariati durante il mio excursus lavorativo. Conservo ancora, alcune delle mie prime creazioni e, con orgoglio, posso dire di trovarle, tutt’oggi, estremamente contemporanee. Spesso i designer siciliani non hanno il giusto risalto in Sicilia: le boutique affermate prediligono spesso brand inflazionati. Da siciliano, cosa ne pensa della distribuzione limitata delle sue collezioni nella boutique dell’isola? «Il mio concetto di distribuzione è sempre stato legato alla nicchia, pertanto le due boutiques siciliane, Torregrossa a Palermo e Helmé a Catania, che sin dall’inizio mi hanno accompagnato nella mia crescita, restano la scelta perfetta. Per una distribuzione più “allargata”, occorrerebbe un prodotto diverso». Progetti futuri e sogni nel cassetto? «Dopo il Giappone, mi piacerebbe molto creare nuovi spazi in Korea, oltre a quelli giù esistenti. In quell’area, già da alcuni anni, il mio stile e il mio marchio ricevono numerosi consensi ma, sarei altrettanto felice di inaugurare una mia boutique in Italia». Un'anticipazione per la prossima fall/winter collection: a cosa non dobbiamo rinunciare? E quale palette di colori bisognerà scegliere? «Per il prossimo autunno/inverno consiglierei di puntare sul ritorno, in grande stile, della pelle e dei volumi astuccio, spesso in contrasto oversize. I colori chiave saranno di certo il nero e tutte le gradazioni del rosso, mischiati tra loro per creare effetti cromatici inaspettati».


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La carica degli

ANTAMONTABILI assano gli amori, le amicizie, gli affetti e le mode, ma non quei prodotti che, sempre presenti nelle nostre vite tanto da essere considerati dei veri e propri “cult” senza tempo, accendono i ricordi, scaldano il cuore, regalano l’emozione di tornare all’infanzia. Eccoli gli “antamontabili”, quella sfilza di prodotti che per ben 6 italiani su 10 sono sempre presenti e riescono a regalarci dolci ricordi e piacevoli sensazioni legate al passato, trasmettendo serenità e stabilità interiore, specie quando ci si sente soli o insicuri. È quanto emerso da un’indagine condotta da Found! - mood marketing communication agency italiana - realizzata attraverso un monitoraggio on line sui principali social network, blog e community interattive, che ha coinvolto circa 1300 persone comprese tra i 35 e i 55 anni, per capire perché alcuni marchi e alcuni prodotti hanno così successo, nel tempo. È emerso che questi prodotti vengono associati a ricordi particolari, e a distanza di anni si prova lo stesso piacere nell’utilizzarli perché rievocano un clima familiare, fanno sognare, provocando una sorta di “effetto madeleine”, ovvero qualcosa di magico che fa restare letteralmente di stucco. La forza degli “antamontabili” sta, per oltre un quarto dei monitorati, nel non passare mai di moda e nel conservare un calore incomparabile che la metà degli intervistati avverte come famigliare e rassicurante. Tra gli “antamontabili” si trovano diverse tipologie di prodotti, dal cibo al capo d’abbigliamento fino agli oggetti di uso quotidiano. Tra questi il mitico Nesquik, il prodotto che ha trasformato la colazione degli italiani; ma anche la classica Coppa del Nonno e la Nutella, l’immortale crema di nocciola. Tra i brand che animano i ricordi degli “anta” troviamo lo stile inconfondibile degli occhiali Ray Ban Aviator e anche le impareggiabili Timberland; l’intramontabile piumino Moncler e la storica penna Bic. Ma non è tutto. Tra i prodotti che riescono a commuoverci ci sono anche la carne in scatola Simmenthal; le Polo, le inimitabili caramelle con il buco; il chewing gum Brooklyn e l’inconfondibile coccodrillo delle polo Lacoste.

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déco

ANNI ’20

RITORNA IL FLAPPER STYLE. TRA MINI ABITI, FRANGE, PIZZI,

CRISTALLI, PIUME E RICAMI, È DI NUOVO IL TEMPO DEI ROARING TWENTIES. A RITMO DI CHARLESTON, TORNANO ALLA RIBALTA LE RAGAZZE CHE RIVOLUZIONARONO LO STILE E I COMPORTAMENTI FEMMINILI 1

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2 a cura di Venera Coco 1. LUNGHE FRANGE DI RAFIA PER IL LONG BLACK DRESS DI BLUMARINE 2. IL TUBINO DOLCE & GABBANA, RICAMATO CON CRISTALLI COLORATI 3. PENDENTI A GOCCIA DELLA DAMIER PERLE COLLECTION DI LOUIS VUITTON 4. VESTITO CHARLESTON CON RICAMI EFFETTO MIRROR, GUCCI 5. IMPRONTE FUTURISTICHE SUL SANDALO SPUNTATO DI ETRO 6. SANDALO CON PLATEAU BY ERNESTO ESPOSITO 7. UNA COROLLA DI FIORI DI HYDRANGEA DISEGNA IL TALLONE DELLE DAFNE DI GAETANO PERRONE 8. PAILLETTES NERE E APPLICAZIONI METALLICHE PER I T-BAR SANDALS, KALLISTÉ 9. ALBERTO GUARDIANI PUNTA SUL TACCO ROSSETTO PER IL SUO SANDALO IN VERNICE NUDE 10. SHINY EFFECT SUL SANDALO GLITTERATO ARGENTO E ORO, COYE NOKES 11. MINI DRESS A FASCIA TEMPESTATO DI MICRO PAILLETTES PER HOSS INTROPIA 12. COLLANA SWAROVSKI CON PERLINE DI CRISTALLO DAI TONI PASTELLO 13. RODO CREA EFFETTI DI LUCE SULLA MINAUDIÈRE IN METALLO CON CRISTALLI SWAROVSKI 14. MARILYN È LA POLSIERA DI WHITE FASHION ROMA 15. ORECCHINI CHANDELIER CON MICRO CRISTALLI, SEMPRE SWAROVSKI 16. TRECCE E TORCHONS DORATI RICOPRONO L’ABITO DI MARCO DE VINCENZO 17. AL GINOCCHIO SFUMATO BICOLOR, L’ABITO DI PATRIZIA PEPE 18. DELPHINE È IL SANDALO OPEN-TOE IN CAMOSCIO NERO DI GUCCI 19. SUSAN C STAR È LA CLUTCH IN NAPPA BLU DI CORTO MOLTEDO

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Per tutta

LA VITA

nozze in vista?

ALLORA LE PAGINE CHE SEGUONO POSSONO ESSERTI SICURAMENTE D’AIUTO. DAI CONSIGLI PER L’ORGANIZZAZIONE DELL’EVENTO ALLA SCELTA DELLA LOCATION, TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SU UNO DEI GIORNI PIÙ BELLI (E FATICOSI!) DELLA VITA DI UNA DONNA

a scelta dell’abito, il ricevimento, la lista degli invitati, le fedi... l’organizzazione di un matrimonio è una prova che richiede impegno e una certa dose di coraggio. Perché non c’è crisi che tenga, né età, né budget a disposizione. Per il giorno più bello tutte, ma proprio tutte, abbiamo un unico desiderio: che ogni cosa sia perfetta. Attenzione, però, perché sia che abbiate programmato con un anno di anticipo le vostre nozze, sia che abbiate deciso di fare una corsa contro il tempo e organizzare tutto in poche settimane, le cose da fare sono veramente tante. Nelle prossime pagine troverete alcun consigli pratici per fare fronte a tutto e per orientarvi tra le varie scelte che sarete chiamate a fare: i fiori, la chiesa, la musica, l’automobile. Ma anche un utile scadenzario, le ultime tendenze in fatto di abiti, le regole del bon ton. Una piccola guida per addentrarsi senza perdere la calma nella fitta giungla dei preparativi. Con due avvertenze: anzitutto no allo stress. Ciò che dovranno ricordare gli invitati sarà il viso radioso della sposa. E poi, come per ogni cosa fatta bene, non perdete mai di vista i dettagli. Sono quelli, tenetelo a mente, a fare la differenza.

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Fatelo CON STILE sposarsi senza stress È POSSIBILE,

SPECIE SE CI SI AFFIDA A UN WEDDING PLANNER. E PER CHI FA DA SÉ LA PAROLA D’ORDINE È ORGANIZZAZIONE ette, otto, nove mesi. Persino un anno. Quanto tempo ci vuole per organizzare un matrimonio? Anche se le più fortunate possono contare sull’aiuto di sorelle, madri, amiche fidate, la maggior parte del carico organizzativo sta sulle spalle della futura sposa. Che il più delle volte, magari nel bel mezzo di una crisi isterica dovuta alla necessità di ridurre ulteriormente la lista degli invitati o di ritoccare verso l’alto il budget iniziale, è pure costretta a sentirsi dire dal fidanzato la fatidica frase: “Dai, amore, andiamocene lontano e sposiamoci da soli”. Del resto se fino a qualche decennio fa, quando le donne non lavoravano fuori di casa e potevano contare su una solida rete familiare, i mesi che prece-

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devano il matrimonio venivano totalmente dedicati alla preparazione del grande evento, oggi che le coppie sono sempre più sole e sempre più concentrate sul lavoro, l’organizzazione diventa una faticosissima gimkana. Ecco perché anche in Sicilia si sta affermando la moda anglosassone di affidarsi a un wedding planner; una figura che fino a

poco tempo fa era associata a festeggiamenti principeschi e che invece negli ultimi anni è diventata sempre più presente, anche nei matrimoni dei “comuni mortali”. Il compito di questo professionista è di curare ogni dettaglio, sempre sotto la supervisione dei futuri sposi, che rimangono i protagonisti del loro matrimonio (e i prepara-

un po’ di bon ton eligioso o civile, il matrimonio è un rito che segue precise regole dettate dal galateo, rivolte sia ai futuri sposi e alle loro famiglie sia agli invitati. Partiamo dalla chiesa. È assolutamente vietato ritardare: l’unico ritardo ammesso è quello della sposa (che non dovrebbe superare i 10 minuti), ma parenti ed amici dovranno essere tutti presenti all’orario stabilito. Anche l’ingresso segue uno schema ben definito. Tradizionalmente lo sposo entra in chiesa accompagnato dalla mamma, che deve trovarsi alla sua destra e alla quale porge il braccio. A seguire entrano i testimoni, e poi - se ci sono - damigelle e paggetti che aspettano l’arrivo della sposa. Al suo arrivo, la sposa verrà aiutata dal papà a scendere dall’auto, il quale le farà anche il baciamano: il papà accompagnerà la sposa all'altare porgendole il braccio sinistro. Il corteo di entrata è formato nell’ordine da paggetti, sposa con il padre e damigelle che tengono il velo e lo strascico. Una volta arrivati all’altare, il padre affida la figlia al futuro marito, al quale stringe la mano, e poi va a sedersi al primo banco sul lato sinistro: a questo punto lo sposo bacia la mano della futura moglie e la cerimonia può avere inizio. In caso di matrimoni particolarmente formali, lo schema è totalmente diverso: è infatti lo sposo ad accogliere la sposa e a consegnarle il bouquet. Il matrimonio civile non prevede cerimoniali rigidi, ma qual-

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che regola va seguita. In linea generale, in una cerimonia civile ci si può vestire come si vuole: la sposa può scegliere o meno di indossare il classico abito bianco o optare per la mise che preferisce: può scegliere il colore (ma il nero di solito non è accettabile), lo stile, ma è bene che sia in linea con quello dello sposo. Il galateo vuole che, anche nel rito civile, si mantenga un minimo di eleganza e di formalità. La sala comunale, per lo più austera, dovrà essere decorata con addobbi floreali delicati, e sarà possibile avere un accompagnamento musicale adeguato: sarà necessario chiedere le dovute autorizzazioni qualora si voglia qualcosa di particolare, come un accompagnamento musicale dal vivo. Invitati e testimoni devono essere i primi ad entrare nella sala comunale: poi entrano gli sposi (prima lo sposo con la mamma, e poi la sposa con il padre). Per ultimo entrerà il sindaco o l’assessore, ed in quel momento tutti si dovranno alzare in piedi. Alla fine del rito è previsto, anche nel caso di nozze civili, il tradizionale lancio del riso. A patto che non si trasformi in uno scomposto... tiro al bersaglio.


TABELLA DI MARCIA. QUANDO COMINCIARE I PREPARATIVI? NON PRIMA DI UN ANNO E NON DOPO I TRE MESI DALL’EVENTO. LA PRIMA MOSSA, IN OGNI CASO, È UNA LISTA DELLE COSE DA FARE PER TENERE TUTTO SOTTO CONTROLLO

tivi ne fanno decisamente parte) ma che vengono sollevati da qualsiasi noiosa incombenza. Il campo d’azione del wedding planner non si esaurisce solo con la cerimonia in chiesa e il rinfresco, ma se richiesto può riguardare qualsiasi aspetto del matrimonio: la spedizione degli inviti e delle partecipazioni, i contatti con i fiorai, i musicisti, i fotografi e tutti i professionisti al servizio della buona riuscita dell’evento. Il costo di questo servizio varia proprio in base al tipo di “mandato” che viene dato dagli sposi. Prima di rinunciare all’idea di avvalersi di una comodità del genere conviene richiedere qualche preventivo. Infatti il wedding planner può far risparmiare tempo e denaro, perché se è vero che il suo lavoro va pagato (minimo mille euro), sarà lui poi a ottenere sconti dai fornitori, con cui di solito ha già delle speciali convenzioni.

In ogni caso, anche la scelta del wedding planner va fatta con cautela: meglio rivolgersi a professionisti referenziati, per non incorrere in spiacevoli inconvenienti, e capire sin dai primi incontri se si è stabilita la necessaria “empatia”. Quando si delega il giorno più sognato della vita ad un estraneo, l’intesa è fondamentale. Di solito il primo incontro è informale, non vincolante e gratuito, e serve a capire i desideri degli sposi e a stabilire un budget. Da lì nasce il preventivo preliminare con una prima rosa di scelte effettuate. Se deciderete di proseguire, i successivi incontri serviranno a definire tutte le fasi dell'evento, a

low cost NOZZE FURBE, ANZI FURBISSIME Ci si può sposare riducendo al minimo il budget senza rinunciare alla qualità? Sì, secondo il portale Nozzefurbe.com, che propugna democraticamente l’idea di un matrimonio alla portata di tutti. Con un budget di 5000 euro, secondo i creatori del sito, è possibile realizzare il sogno di una vita. Il segreto? Risparmiare in maniera mirata, a seconda delle necessità e delle priorità della coppia. Il risparmio comincia dall’abito da sposa, che può essere noleggiato o acquistato di seconda mano, solo per fare qualche esempio. E continua con la possibilità di accedere alla formula “matrimonio con sponsor”: nuovissima, certo, ma forse non proprio previsto dal bon ton. Da non perdere i “dieci utili consigli per risparmiare qualcosa sulla spesa del pranzo di nozze”, quella che incide maggiormente sul budget totale. E, per chi ha una coscienza ambientalista, tutto ciò che c’è da sapere per organizzare nozze “eco”. Perché in fondo amare l’ambiente è la cosa più furba che si possa fare.

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UN ANNO PRIMA Scegliere e prenotare la chiesa Scegliere il luogo del ricevimento

6 MESI PRIMA Iscriversi al corso prematrimoniale Preparare i documenti per il matrimonio Prenotare il luogo del ricevimento

5 MESI PRIMA Scegliere l’abito da sposa Compilare una prima lista di invitati e di persone alle quali inviare solo le partecipazioni Scegliere i testimoni

SHABBY CHIC. LO STILE CHE DOVRÀ AVERE IL GIORNO DEL MATRIMONIO È FONDAMENTALE, PERCHÈ CONDIZIONA TUTTE LE SCELTE SUCCESSIVE LEGATE ALL’EVENTO. DALL’AMERICA SPOPOLA LO “SHABBY CHIC”, DAL GUSTO VINTAGE

stabilire ogni minimo dettaglio. Tuttavia se l’idea di affidare l’organizzazione ad altri non vi piace proprio, con una buona dose di tempo, pazienza e con l’aiuto delle amiche più care sarete sicuramente in grado di realizzare la festa dei vostri sogni. La prima mossa è preparare una tabella con i tempi di marcia, per avere sempre la situazione sotto controllo. Cominciare a organizzare il matrimonio al massimo un anno prima e minimo 3 mesi prima: sconsigliato tutto il resto. Troppo lunghi i tempi nel primo caso, con il rischio di cambiare continuamente idea nel frattempo, e troppo ridotti nel secondo con il timore di arrivare al matrimonio distrutte. Secondo passo, fondamentale perché vi guiderà in tutte le vostre decisioni successive, è la scelta dello stile che vorrete dare al vostro matrimonio. Insieme allo stile sarà utile scegliere anche il colore che farà da leit motiv all’evento, e che si potrà ritrovare su inviti, addobbi floreali, tovagliato, abiti. Una questione di gusto personale, senza dubbio, ma che non si sottrae ai capricci della moda. La tendenza per il 2012 per fiori e addobbi, per esempio sono i colori vivaci. Al bando i toni pastello, dominano fucsia (specie nell’abbinamento con l’arancione), magen-

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3 MESI PRIMA Contattare il fioraio per addobbi e bouquet Scegliere i musicisti Scegliere fotografo e operatore video Ordinare le partecipazioni e gli inviti Compilare la lista nozze Prenotare il viaggio di nozze Scegliere l’automobile per la sposa

2 MESI PRIMA

ta, verde lime, lavanda, rosso, blu navy. Molto di tendenza anche i colori metallici come l’argento, il bronzo e tantissimo oro, perfetto da abbinare con il bianco. Dalla Gran Bretagna arrivata il black&white, giocata sul contrasto netto del bianco e del nero, ripreso anche dalla torta nuziale. Se volete un matrimonio a tema e non avete un budget altissimo, la soluzione ideale potrebbe essere lo shabby chic. Uno stile apparentemente trasandato, che accosta oggetti vintage alle tonalità fresche dei colori pastello. Una bellissima interpretazione della filosifia eco chic che arriva ancora una volta d'Oltreoceano: una vecchia valigia si trasforma in centrotavola fiorito, i fazzoletti in un coloratissimo festone, un vecchio barattolo in una lanterna. Attenzione, però: la semplicità di questo stile richiede che nulla sia lasciato al caso e che gli accostamenti cromatici siano inappuntabili. Se non siete famose per il vostro senso estetico, quindi, forse è meglio lasciar perdere le mode e puntare senza indugi sul classico, che non tradisce mai.

Alla prova dell’abito, definire gli accessori Lo sposo deve acquistare il proprio abito Scegliere eventuali paggetti e damigelle Depositare la lista nozze Spedire le partecipazioni Definire il menu del ricevimento e la torta Scegliere bomboniere e sacchettini Andare dall’estetista e dal parrucchiere e concordare le prove

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3 SETTIMANE PRIMA Lo sposo ritira le fedi: spesso sono i testimoni a regalarle e quindi a ritirarle

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15 GIORNI PRIMA Lo sposo sceglie e ordina il bouquet Acquistare l’abito per il dopo cerimonia Acquistare il cuscinetto portafedi

7 GIORNI PRIMA Ultima prova dell’abito Dare al ristoratore il numero degli invitati Andare dal parrucchiere per ritoccare taglio e colore dei capelli; fare un'accurata manicure. Organizzare l'addio al celibato o nubilato

2 GIORNI PRIMA Depilazione e pedicure Far controllare la disposizione dei tavoli, i decori e i segnaposto

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WED-DAY! Mettere a punto manicure, pettinatura e trucco Farsi consegnare il bouquet a casa Il gran giorno è arrivato: auguri!


I luoghi DEL SÌ all’altare. LA SICILIA È

RICCA DI BELLISSIME CHIESE MA LE PIÙ RICHIESTE DAGLI SPOSI VANNO PRENOTATE CON UN ANNO D’ANTICIPO

hi sceglie di sposarsi con il rito cattolico dovrebbe farlo, di norma, nella parrocchia di competenza. In pratica, però, gli sposi scelgono quasi sempre una chiesa bella che faccia da degno scenario al momento più importante del matrimonio. In Sicilia, tra le regioni con il più alto numero di luoghi di culto, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ma è pur vero che se si punta alle chiese più “gettonate”, allora si dovrà prenotare con largo anticipo, specie se si ha già in mente una data fissa. In particolare, i mesi di maggio, giugno e luglio sono di solito i primi a registrare il “tutto esaurito”, specie per il sabato. A Catania tra le chiese più amate c’è sicuramente quella di San Placido: il prospetto, in classico stile barocco siciliano, in pietra bianca di Taormina, si affaccia sull’omonima piazza; l’interno , a navata unica, è impreziosito da marmi, stucchi dorati e da dipinti di Michele Rapisardi. Anche la chiesa di San Giuliano e la Basilica della Collegiata di via Etnea (foto in alto) sono richiestissime: quest’ultima, progettata da Stefano Ittar, è un magistrale esempio di barocco catanese. In pro-

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rito civile Per chi sceglie il rito civile, è possibile anche se non usuale far celebrare le nozze da un amico, un’amica o da un parente (purchè non sia nonno, genitore o figlio). Questa possibilità deriva da una vecchia norma del 1939. Ad oggi, è ancora possibile scegliere di far celebrare il rito ad una persona diversa dal sindaco o da un ufficiale di Stato, grazie al Dpr n. 396 del 3 novembre 2000 che ha mantenuto questa possibilità. È meglio comunque informarsi con un certo anticipo al Comune di competenza per sapere quali documenti dovranno essere prodotti.

vincia, condizioni meteo permettendo, il Santuario all’aperto di Santa Tecla (foto al centro) intitolato alla Madonna di Fatima, offre una cornice di sicuro effetto. A Palermo è il barocco di Casa Professa a farla da padrona. Chi preferisce uno stile più sobrio sceglie invece la chiesa medievale di San Francesco d’Assisi. Poco lontano, affacciata sulla Cala, la chiesa di Santa Maria della Catena, un connubio di elementi tardo rinascimentali e gotico-catalani, è scelta da molti sposi. Prenotare la Cappella Palatina (foto qui a sinistra), infine, è una missione quasi impossibile, ma la bellezza dei suoi mosaici bizantini val bene un tentativo.

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Un sogno in BIANCO ungo o corto? Principesco o semplice? Bianco, avorio o colorato? I dubbi che accompagnano la scelta dell’abito da sposa sono tanti e spesso prendere una decisione dopo aver provato decine di modelli diversi è tutt’altro che semplice. Anche perchè il giorno del sì tutti gli occhi sono puntati sulla sposa che deve lasciare letteralmente senza fiato coloro che l’attendono. Non esistono trucchi o consigli che aiutano nella scelta dell’abito, che deve essere fatta seguendo esclusivamente il proprio gusto, il proprio stile e i propri desideri. Il vestito da sposa deve riuscire a fondere insieme i sogni della bambina, le fantasie dell’adolescente e le esigenze della donna e neanche il più esperto consulente di immagine potrà mai sostituirsi all’improvvisa e incrollabile certezza che ogni sposa sente nell’indossare per la prima volta il “suo” abito bianco. Detto questo, non si deve però dimenticare che non sempre il vestito dei sogni, una volta indossato, dà il risultato sperato. Un consiglio generale è di non partire con un’idea predefinita, ma di individuare lo stile dell’abito solo dopo alcune prove. L’abito ha inoltre la funzione di mimetizzare i difetti e mettere in luce i punti di forza del corpo di ogni donna. Chi ha la fortuna di avere un fisico da top model non ha che l’imbarazzo della scelta fra le migliaia di modelli proposti dalle maison di moda, ma se si ha qualche chilo di troppo è meglio optare per un abito stile impero che nasconde pancia e fianchi. Le spose dal seno prosperoso farebbero bene a rinunciare a bustini troppo scollati, mentre chi ha il problema opposto può ovviare con un corpetto che segua e modelli le forme del corpo. Lo strascico, romantico e fiabesco, è adatto solo alle donne più alte, mentre quelle di piccola statura possono ricorrere ad abiti stretti e fascianti slanciati da scarpe a tacco alto. Nella scelta del colore molto contano la carnagione, il colore dei capelli e secondariamente degli occhi. Si può anche scegliere di “vivacizzare” l’abito con piccoli dettagli color pastello, mentre gli azzardi cromatici, dall’oro al rosso, si adattano solo alle spose più spiritose ed audaci e, in ogni ca-

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un giorno da favola. LO SI DESIDERA PER UNA VITA INTERA MA LA SCELTA NON È SEMPRE FACILE COME LA SI IMMAGINA. PERCHÉ L’ABITO PERFETTO DEVE RAPPRESENTARE LO STILE E VALORIZZARE L’IMMAGINE E LA BELLEZZA DI OGNI SPOSA

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1. SEMPLICE E FASCIANTE L’ABITO CON CINTURA RICAMATA FIRMATO ROSA CLARÀ 2. DRAPPEGGI E ARRICCIATURE ARRICCHISCONO IL MODELLO PELICANO DI PRONOVIAS CON AMPIA SCOLLATURA 3. AUDACE L’ACCOSTAMENTO DI BIANCO E ARGENTO SULL’ABITO DI VALENTINI SPOSA 4. COME ANGELICA LA SPOSA DELLA STILISTA MARIELLA GENNARINO ISPIRATA AL GATTOPARDO

so, sono da evitare in chiesa. Infine, è bene rispettare una rigorosa tempistica: mamme, testimoni e amiche, immancabili accompagnatrici e fidate consigliere, vanno allertate almeno nove mesi prima. È questo il tempo necessario (salvo qualche eccezione) per visitare gli atelier, scegliere l’abito e gli accessori e fare tutte le prove del caso. Il numero e la cadenza delle prove verranno concordate insieme ai sarti dell’atelier dalla cui bravura dipende il perfetto adeguamento dell’abito al corpo e alle forme della sposa. Almeno tre mesi prima del matrimonio il vestito andrà provato insieme a lingerie e scarpe, mentre gli ultimi dettagli saranno definiti pochi giorni prima delle nozze: lo stress, si sa, gioca brutti scherzi e non è insolito perdere alcuni chili a ridosso del grande giorno. Infine, per la cerimonia civile l’eleganza consiglia un vestito corto o un tailleur, ma oggi è adeguato anche un abito lungo da cerimonia o da sera.

paggetti Piccoli coprotagonisti del giorno del matrimonio, damigelle e paggetti regalano alla cerimonia momenti di allegria e tenerezza. La regola vuole che i ruoli dei bambini (due o più) siano ben definiti: ai paggetti spetta il compito di portare gli anelli, mentre alle damigelle sono riservati i fiori da spargere all’ingresso e all’uscita dalla chiesa. Anche per i cortei nuziali esistono regole precise: il paggetto con le fedi è il primo ad entrare in chiesa, seguito dalla damigella che lascia cadere i petali sul cammino della sposa al braccio del padre. Per l’uscita lo schema è lo stesso, con paggetti e damigelle che precedono gli sposi. Nella scelta degli abiti è fondamentale pensare alla comodità dei bambini. Il vestito della damigella dovrà essere in linea con quello della sposa, mentre per il paggetto pantaloni lunghi, camicia bianca e scarpe comode.

IL DETTAGLIO CHE FA LA DIFFERENZA Scarpe e accessori sono dettagli che completano e arricchiscono il look della sposa e la loro scelta non è meno impegnativa di quella dell’abito. Le calzature devono essere abbinate al colore e al tessuto dell’abito e adattarsi al tipo di modello: le peep toe sono perfette con abiti classici, lunghi e voluminosi; i sandali mal si adattano al velo, mentre i sandali gioiello sono molto glamour con con abiti a sirena, con ampio décolleté o senza spalle. Per i gioielli, invece, vale la regola della semplicità: piccoli e poco vistosi. Alle mani solo la fede nuziale, l’unica eccezione consentita è l’anello di fidanzamento o un’antico anello di famiglia donato dalla suocera. I guanti sono richiesti solo in caso di matrimoni molto formali, ma vanno tolti dopo l’ingresso in chiesa.

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capelli&makeup CONSIGLIATE DAGLI ESPERTI a scelta dell’acconciatura e del make-up è uno tra i momenti più divertenti e rilassanti dell’organizzazione di un matrimonio. Accompagnata da testimoni e amiche, la futura sposa sceglie il look che meglio le si addice sottoponendosi a una serie di prove sotto la guida attenta di estetisti ed hairstylist. Un bravo truccatore saprà suggerire alla sposa un maquillage modulato sulla base non solo della sua pelle e del suo incarnato, ma anche dell’acconciatura, dell’abito che indosserà, del tipo di festa che intende organizzare e, soprattutto, dell’orario in cui si svolgerà il matrimonio. Infatti, la luce naturale del giorno, a dominante azzurra, raffredda i colori rendendo linee e forme più dure, mentre la luce artificiale ha una forte dominante gialla che tende a riscaldare tutte le nuances e a renderle più morbidi. Compito dell’hairstylist, invece, è realizzare un’acconciatura in linea con l’abito, di cui è bene portare con sé una foto, e con il taglio del viso della sposa. Il raccolto bon ton, ad esempio, è indicato per chi ha zigomi alti e orecchie perfette; il semiraccolto crea movimento ed evidenzia i giochi di luce, ma è sconsigliato sui visi tondeggianti o allungati; lo sciolto è perfetto per le spose più giovani, mentre il raccolto morbido, consigliato a chi ha lineamenti regolari, mal si adatta a nasi importanti o capelli troppo ricci. Un consiglio: al termine di ogni prova è bene scattare alcune foto per poi decidere con calma il look per il grande giorno.

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lingerie Se l’abito bianco è il protagonista indiscusso del giorno del sì, anche la lingerie gioca un ruolo importante, in quanto aiuta a minimizzare i piccoli difetti ed esaltare le forme. Nella scelta dell’intimo si deve innanzitutto tener conto del tessuto e del colore dell’abito: un vestito elaborato, con ricami e decorazioni, permette di optare per un’elegante lingerie in pizzo, mentre la microfibra è la scelta ideale per abiti più semplici e aderenti. Se le spalle sono scoperte si può valorizzare il decolleté con un reggiseno a fascia, mentre se ad essere nuda è la schiena, le coppe possono essere applicate direttamente alla scollatura del vestito. Intramontabili infine body e bustini che sorreggono e fasciano il busto assottigliando il punto vita. E per rendere omaggio alla tradizione, non va dimenticata la giarrettiera, il cui lancio è ancora oggi uno dei momenti più attesi della festa.


Classe e SOBRIETÀ

gli abiti degli ospiti. a scelta dell’abito è un dilemma che affligge non solo la sposa, ma anche tutti gli invitati al matrimonio, che ci tengono ad apparire al meglio in un’occasione tanto importante. Nella ricerca della mise da sfoggiare è bene però seguire alcune fondamentali regole per evitare di risultare inopportuni e rubare la scena agli sposi. Se per gli uomini la scelta è quasi obbligata (abito scuro, grigio o blu, camicia bianca, calze scure e scarpe scure), le donne dovranno affidarsi al proprio buon gusto e ricordare che eleganza non è sinonimo di sfarzo o opulenza. Per le signore

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PER NON RUBARE LA SCENA AGLI SPOSI È MEGLIO SEGUIRE IL PROPRIO BUON GUSTO, EVITANDO LOOK TROPPO AUDACI O VISTOSI

quindi niente look total white (riservato alla sposa) o total black (troppo lugubre): le tinte pastello, in tutte le loro varianti, e il blu restano sempre i colori più adatti. Da evitare anche colori troppo accesi (come rosso o oro) e abiti che possono dare nell'occhio (minigonne, trasparenze, scollature o spacchi troppo profondi). La discrezione vale anche per gioielli, make-up e acconciatura. In chie-

sa è d’obbligo coprire le spalle con giacche o scialli, mentre il cappello è richiesto solo in caso di matrimoni formali e va indossato per tutta la durata dei festeggiamenti. I festeggiamenti serali consentono di indossare il lungo mentre di giorno è sempre preferibile un abito da cocktail. Obbligatorie in quanto sinonimo di eleganza, le calze, anche se d’estate si può optare per modelli molto velati.

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La location giusta per

FESTEGGIARE È

proprio il caso di dirlo, in merito alla location per il ricevimento ormai non c’è che l’imbarazzo della scelta. Castelli da fiaba e palazzi storici per chi predilige il forte impatto emotivo; ristorante e cascine rustiche per chi è ancorato alla tradizione; antichi battelli a vapore o treni d’epoca per chi ha voglia di un grande effetto scenografico. Qualunque tipo di matrimonio vogliate organizzare, le soluzioni e le alternative sono tantissime. Oltre a scegliere il posto giusto per festeggiare, è bene che i futuri novelli sposi preferiscano location non troppo distanti dal luogo in cui verrà celebrata la funzione e, comunque, sarà bene che ogni invitato sia provvisto di una mappa del percorso da seguire per raggiungere il luogo del ricevimento fornito, possibilmente, di parcheggio privato. Detto questo, si può procedere alla scelta della location dove festeggiare il giorno più bello e importante, in cui tutto deve essere perfetto e impeccabile. Il ristorante è certamente la soluzione più tradizionalista ma quella che più di ogni altra privilegia il pranzo e si presta perfettamente ai festeggiamenti familiari. Il classico banchetto al ristorante offre ottime opportunità in grado di abbinare proposte di alta gastronomia con interni lussuosi e ricchi d’atmosfera, oppure panorami mozzafiato. Le possibili ambientazioni, infatti, sono varie: bordo piscina, terrazza panoramica, sala di un raffinato ed elegante ristorante con vista mare, magari immerso in un romantico parco.

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Se l’obiettivo è invece realizzare il sogno di una vita, ovvero quello di un matrimonio da fiaba, si può optare per festeggiare il matrimonio in una villa, magari d’epoca, o in una dimora storica esclusiva, che bene si presta a un matrimonio elegante e formale. Secondo la struttura scelta il ricevimento si può suddividere in più ambienti. Oltre alla sala dedicata al banchetto si possono prevedere angoli privè, disporre di una sala da ballo per il dopo cena e, ancora, usufruire dello spazio all’aperto per l’aperitivo o per il brindisi finale. Come nel caso, ad esempio, di La Villa in città, dimora privata con parco di cinque ettari che si propone come nuova location per matrimoni di lusso a Catania. «La struttura sorge all’interno di un rigoglioso parco progettato appositamente negli Anni 70 dall’architetto Ippolito Pizzetti che lo ha arredato con oltre 40 tipi di palme, alberi oggi secolari e una vegetazione che non ha eguali da nessun’altra parte – racconta Veronica Parasiliti, amministratore della struttura -. La piscina, invece, è stata ideata da Giorgio Pes, l’architetto che realizzò diverse scenografie cinematografiche tra cui quella del film “Il Gattopardo” . Un ambiente molto particolare e a due passi dal centro città». Se desiderate un matrimonio romantico, da mille e una notte, è il castello la location giusta per voi, anche se trovarne uno non è semplicissimo. Ideale per chi conta di avere un cospicuo numero di ospiti, il castello è anzitutto un luogo scenografico: torri merlate, ponti levatoi, imponenti portoni e scaloni, ravvivati dalle luce di torce coreografiche e grandi camini in pietra sono già una cornice suggestiva, per vivere il giorno più importante in un’atmosfe-

il ricevimento.

DAL TRADIZIONALE MA SEMPRE AZZECCATO RISTORANTE AL ROMANTICO CASTELLO, FINO A VILLE E PALAZZI STORICI PER MATRIMONI ELEGANTI, CHI SI SPOSA HA SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. ECCO ALCUNI CONSIGLI AFFINCHÉ QUELLO DELLE NOZZE SIA UN GIORNO INDIMENTICABILE, ALL’INSEGNA DELLA PERFEZIONE. E CHI VUOLE OSARE PUÒ FESTEGGIARE IN LOFT O IN BARCA A VELA


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petali sparsi LA BOUTONNIÈRE La boutonnière è il “fiore all’occhiello”che indosserà lo sposo nel giorno del matrimonio: si tratta di una piccola composizione di fiori, foglie e bacche che si appunta al bavero della giacca, sul risvolto sinistro, vicino al cuore. Simbolo di raffinatezza, il galateo prevede che lo sposo porti, fermato al bavero, un solo fiore, in tono con l’abito della sposa e il bouquet.

I CENTROTAVOLA Per i centrotavola del ricevimento si può spaziare da alzate di fiori o anche di frutti, a seconda della stagione, a rami di albero fioriti, tralci di vite, melograni, pannocchie, fasci di spighe con girasoli e papaveri. Attenzione però a non strafare: valutare le dimensioni dei tavoli ed evitare centrotavola molto alti, che coprano il volto dei commensali. Inoltre altri piccoli accorgimenti floreali possono rendere la tavola ancora più bella: petali accanto ai piatti, spighe o frutti come segnaposto per quel tocco di raffinatezza in più.

Fiori, non solo D’ARANCIO rofumi e colori sono fondamentali per creare l’atmosfera. I fiori sono spettatori del matrimonio, dal mattino, in casa dei due sposi, fino al ricevimento, passando, ovviamente, per la chiesa. Gli addobbi floreali rispecchiano lo stile e un po’ anche il carattere della coppia (soprattutto di lei) e donano quel tocco di unicità all’evento. Regola fondamentale: i componenti degli addobbi floreali del matrimonio dovranno essere in sintonia tra loro: il bouquet dovrà armonizzarsi con i fiori della chiesa, del ricevimento e dell'auto per il matrimonio. Molto importante per la buona riuscita di un allestimento di nozze è scegliere i fiori più adatti a seconda della stagione: il tema del matrimonio e la fantasia di un bravo fiorista faranno il resto. Le decorazioni floreali vanno scelte almeno due mesi prima delle nozze. È consigliabile che i professionisti scelti per l’addobbo floreale facciano un sopralluogo sui luoghi della cerimonia e del ricevimenti e in base alla location propongano le soluzioni più adatte. Un fattore importante è la stagionalità: è consigliabile che la scelta ricada su fiori di stagione, perché i fiori saranno più freschi, dureranno di più e costeranno meno. Altra questione economica è proprio il tipo di fiore scelto: rose o orchidee sono ovviamente più cari mentre lilium, girasoli, gerbere e margherite mantengono il budget più basso. La scelta dei fiori può spaziare su una gamma di colori vastissima: rosa, rosso,

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spettatori SILENZIOSI

DELL’INTERA GIORNATA, GLI ADDOBBI FLOREALI VANNO SCELTI ALMENO DUE MESI PRIMA E DEVONO ESSERE IN SINTONIA CON L’ABITO E LO STILE DEL RICEVIMENTO

giallo, turchese, lilla..., l’importante è scegliere la giusta combinazione di colori in base ad una serie di elementi fondamentali: il tipo di cerimonia, il luogo della cerimonia e del ricevimento e il vestito. Per quanto riguarda i colori, generalmente la base della decorazione è il bianco, cui si può unire un altro colore come il giallo, il blu, l'azzurro, l'arancio, il rosa o il rosso. È sconsigliato creare una forte mescolanza di colori, comunque ricordate che: il blu e l’azzurro, anche se freddi, invitano al raccoglimento e all'intimità; il giallo, il rosso e l'arancione, molto vivaci, invitano poco al silenzio. Ai fiori si possono anche unire erbe, piante verdi, frutti (grappoli d'uva in autunno, agrumi o melogran d'inverno, limoni o mele verdi in estate).

il bouquet Quanti significati e quanti sogni sono legati a quel mazzolin di fiori... Le ultime tendenze in fatto di bouquet della sposa parlano di “fiori con significato” o bouquet “a borsetta”. Dunque anche per il discorso fiori la futura sposa dovrà scegliere non solo pensando all’abito e al resto degli addobbi ma anche alla propria personalità. Allora ricordate: l’edera significa fedeltà, le gerbere allegria, la buganvillea passione, le rose rosso scuro bellezza, la primula fiducia, le ortensie azzurre fecondità. Se invece si vuole sposare alla bellezza la comodità: il bouquet a borsetta rappresenta l’ideale.


banqueting e catering

ra surreale, intrisa di magia e sogno. Se non volete allontanarvi dal centro città senza per questo dover rinunciare al lusso, ecco che si può festeggiare in un palazzo storico, cornice ideale, specie nei mesi invernali. Le diverse sale arredate con sfarzo, magari in stile Barocco, spesso sono messe a disposizione degli sposi e dei loro invitati, tanto per cocktail intimi quanto per grandi feste. Chi si sposa in primavera e ama la campagna può scegliere di festeggiare in una cascina rustica: il top è sceglierne una che abbia anche una cappella privata dove celebrare il rito nuziale, in modo da poter svolgere cerimonia religiosa e ricevimento nello stesso luogo. Si tratterà di un matrimonio magari meno formale ma forse più divertente, soprattutto se gli sposi opteranno per un ricevimento “agreste” in stile “arrusti e mancia”

con tanto barbecue per la cottura della carne. Le coppie molto giovani alla ricerca di uno spazio insolito e anticonformista, gradiranno l’idea di festeggiare in un vecchio edificio industriale, in un loft essenziale e minimalista o, ancora, in una discoteca, dove però non bisognerà far mancare un ricco buffet. A proposito vi consigliamo di preferire le soluzioni in accoppiata “ritorante-discoteca”, in modo da poter comunque ballare, magari dopo cena, senza escludere gli invitati non più giovanissimi. Per i più estrosi, infine, battelli a vapore e treni d’epoca possono diventare originali location. Tra le alternative più gettonate il matrimonio “all inclusive” in nave da crociera o, per chi ha intenzione di festeggiare solo con pochissimi intimi (massimo 12 persone) quello in barca a vela.

Scelto il luogo, in che modo salutare amici e parenti? L’orario condiziona: se ci si sposa di mattina, si deve prevedere il tradizionale pranzo o un banchetto; per chi fissa la celebrazione al pomeriggio si può prevedere un rinfresco, magari all’aperto se la stagione lo consente, mentre se ci si sposa nel tardo pomeriggio sarà buona regola orientarsi su una cena, su un cocktail o un buffet. Una buona idea è affidarsi a una società di catering, che si occuperà della fornitura alimentare, oppure a un’agenzia di banqueting. In quest’ultimo caso gli sposi non dovranno neppure preoccuparsi di scegliere la location, in quanto l’agenzia si preoccuperà anche di prenotare quella più idonea all’esigenza degli sposi. Ovviamente provvederà anche all’allestimento dei tavoli, all’illuminazione e a curare altri importantissimi dettagli. Oltre alla cucina e al servizio impeccabile, infatti, durante il ricevimento nuziale la cosa più importante è creare la scenografia e l’atmosfera adeguate.

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ATTIMI DA

immortalare Le foto RENDONO ETERNE LE EMOZIONI

DEL GIORNO PIÙ BELLO. IMPORTANTE LA SCELTA DEL PROFESSIONISTA, DELLA TECNICA E DELL’ALBUM. IL RESTO LO FARANNO I SORRISI E LA SPONTANEITÀ l giorno del matrimonio rimarrà per sempre stampato nella memoria degli sposi, ma le foto, è inutile negarlo, sono irrinunciabili e preziosissime. E non solo per mostrarle poi ad amici, parenti e ai futuri figli. Lo sono, anche, per una sana dose di civetteria della sposa che, in quegli scatti, si rivedrà sempre bella come non mai. E poi le emozioni, le lacrime, i sorrisi, gli sguardi: tutto da immortalare. È innegabile che la professionalità del fotografo abbia un ruolo fondamentale nella buona riuscita del servizio fotografico, ma ci sono alcuni dettagli che è meglio conoscere per assicurarsi che il risultato sia quello che davvero si desidera. Per esempio, è consigliabile scrivere per il fotografo una lista degli scatti essenziali, di quello che assolutamente non si vuol perdere, dei momenti su cui dovrà puntare l’attenzione. Inoltre, è possibile chiedere al fotografo di visitare la location prima dell’evento così potrà scegliere i posti più adatti e avere più tempo per studiare pose non banali e provvedere ai dettagli tecnici come la luce. Inoltre, è essenziale comunicare al fotografo un programma dettagliato della giornata con gli orari e gli indirizzi in cui si svolgeranno le varie tappe, dalla cerimonia di matrimonio al ricevimento vero e proprio.

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photobook Il photobook (detto anche fotolibro o album libro) è l’album che riproduce proprio come in un libro le foto impresse direttamente sulle pagine. Nel photobook le fotografie non sono stampate e poi incollate sull’album di matrimonio, ma vengono impaginate “a vivo”, come nel caso di un libro. Generalmente le pagine sono 50, anche se si può chiedere di arrivare fino a 70-80. Viene pagato il numero di pagine e non il numero di foto. Le misure disponibili sono tante, da quello grande (40x60) a quello compatto (25x30), e poi ci sono le versioni “ad albo” e quelle quadrate. Per quanto riguarda la copertina si può trovare in ecopelle, cuoio naturale, antichizzato o in antico toscano.

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Chiaramente, il momento più importante per le foto è quello del dopo cerimonia, prima del ricevimento (una sessione che, anche per galateo nei confronti degli invitati, non dovrebbe durare più di un'ora e mezza). È il momento più intimo tra gli sposi, quello in cui sbizzarrirsi con le idee e le pose un po’ più da set. Durante il ricevimento poi, l’ideale è che regni la spontaneità. Solo il sorriso e le emozioni più belle daranno davvero un ottimo risultato. Regola importantissima: belle foto avranno bisogno di un bel contenitore. L'album di fotografie classico, spesso in pelle non tramonterà mai. Ma oggi sono tantissime le possibilità, analogiche e digitali. Indipendentemente dalla scelta è importante tenere in considerazione il materiale (cuoio, seta, ceramica o legno, tessuto, carta di Varese o argento lavorato). All’interno dell’album le pagine su cui inserire le fotografie di nozze devono essere di cartoncino rigido e separate da fogli di carta velina, per evitare che si rovinino. La copertina dell’album può essere poi arricchita da inserti in legno, ceramica, argento. E infine, parliamo di costi. Il consiglio è

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quello di chiedere sempre un preventivo scritto che elenchi ogni singola voce di spesa. Al di là, infatti, delle scelte più tradizionali (foto in bianco e nero o a colori), ci sono tantissime varianti cromatiche, delle tinte patinate che conferiscono o attribuiscono aspetti anticati alle foto e delle rifiniture dipinte a mano; come, infiniti sono anche i formati di riproduzione di stampa. Per quanto riguarda le tecnologie impiegate, alla tradizionale soluzione delle fotografie stampate su pellicola, oggi è possibile affiancare o se si preferisce, prediligere le tecniche basate sul sistema digitale, come ad esempio: masterizzazioni dei negativi delle foto da trasferire su più pratici cdrom (magari, organizzate in un programma specifico comprensivi di menù); riproduzione di dischetti a bassa risoluzione in grado di trasferire immagini fotografiche sul proprio computer di casa.

IL WED SITE Spesso gli sposi creano album e video online, pubblicati all'interno del proprio Sito del Matrimonio (Wed Site), permettendo anche a chi vive lontano di sfogliare le foto delle vostre nozze. Dedicare una sezione del proprio Wed Site alle fotografie del matrimonio permetterà inoltre anche a chi non è riuscito ad essere presente di vedere vedere il giorno del sì e ad amici, colleghi e conoscenti che vi chiedono. Inoltre, le foto sul vostro Wed Site possono essere commentate e chi vuole può aggiungerne altre.

LA LISTA Nel momento delle foto di gruppo con gli invitati è consigliabile aver pronta una lista preparata per “gruppi” e affidata a una persona vicina e che conosca la maggior parte delle persone al matrimonio. Questa potrà farvi guadagnare tempo domandando ai gruppi di prepararsi per lo scatto.

il video Li chiamano reportage e sono la nuova tendenza in fatto di video per i matrimoni. Di fatto sono i video che immortalano assolutamente ogni cosa per “documentare” la verità di quel giorno. In fatto di video comunque una regola fondamentale è la durata: non dovrebbe mai superare i 35/40 minuti al massimo. Per quanto riguarda lo stile, invece, può essere tradizionale (riprese classiche e romantiche, con una camera fissa e nessuna post-produzione), un autentico videoclip (con una sorta di backstage, riprese sulla coppia, tutto rielaborato in fase di montaggio), oppure una sorta di spot pubblicitario, con un susseguirsi di ritmi incalzanti con alternanze susseguenti di campi e controcampi, e la possibilità di introdurre anche situazioni divertenti.


DOLCI sculture n qualche modo la torta nuziale sta al ricevimento come l’abito da sposa sta al rito. Proprio così, perché anche se arriva quasi alla fine della festa, la torta ha il compito di chiudere in dolcezza e in bellezza il ricevimento sempre rispettando il tema di tutta la giornata. Ce ne sono di vari tipi: quella monopiano o multipiano sono le più tradizionali, ma da qualche anno si è diffusa anche la moda della torta all’americana ricoperta di fondant o pasta di mandorle, che permette ai maestri pasticcieri di realizzare vere e proprie sculture e di accontentare qualsiasi richiesta degli sposi. Uno dei più noti cake designer del nostro Paese è Renato Aldovino (www.letortedirenato.it) che coniuga arte e pasticceria: le sue torte, realizzate artigianalmente, vengono spedite su ordinazione in tutta Italia. Ormai è facile trovare nelle principali città pasticcieri specializzati nella realizzazione di torte in stile anglosassone. Altra tendenza d’oltreoceano è quella di realizzare le cupcakes, mini-torte monodose identiche alla torta nuziale “ufficiale”, da donare agli invitati. E sempre dall’America arriva un’altra moda, quella di personalizzare le statuine degli sposi da mettere in cima alla torta: in pasta di zucchero o di mais, ma anche in cartone, legno e quasiasi altro materiale la fantasia suggerisca. Sul web proliferano i siti ai quali è possibile inviare le foto degli sposi, con la descrizione degli abiti che indosseranno per il grande giorno e il gioco è fatto. Si paga con carta di credito, si riceve direttamente a casa.

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SACCHETTI E BOMBONIERE, C’È CHI LI PREFERISCE SOLIDALI Un gesto di solidarietà nel giorno più bello della propria vita ci può stare, specie se si appartiene alla schiera di persone che vedono le bomboniere come l’ennesimo oggetto inutile da tenere in casa. Da anni le associazioni no profit hanno previsto tra le forme di sostegno alle loro iniziative un settore dedicato alle nozze: non solo bomboniere e sacchetti, ma anche partecipazioni e persino, in qualche caso, la lista nozze e le fedi. “Festa senza frontiere” è l'iniziativa che fa capo a Medici Senza Frontiere: si può scegliere tra pergamene e scatoline porta confetti (www.medicisenzafrontiere.it). Biglietti e lista nozze solidale si possono fare con Emergency, l’associazione nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre e della povertà. Per tutto il 2012 i fondi raccolti saranno destinati al Centro Salam di cardiochirurgia a Khartoum, in Sudan. (www.emergency.it). Pensa ai bambini in difficoltà Terre des Hommes: “con amore” è la nuova linea di bomboniere e pensieri solidali, decorate con le creazioni di Alessandra Castagni, e dedicate ai bambini delle Case del Sole, rifugi per bimbi e bimbe in condizioni di grave disagio (www.terredeshommes.it). Ma la lista è lunghissima: tra le scelte possibili ci sono l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (www.airc.it), l’Unicef (www.unicef.it), l’Aibi amici dei bambini (www.aibi.it), l’African Medical and Research Foundation (www.amref.it) e molte molte altre.

CAKE DESIGNER. SOPRA, UNA TORTA DI RENATO ARDOVINO. IN ALTO UN CAKETOPPER PERSONALIZZATO. A SIINSTRA ALCUNE CREAZIONI DELLA LONDINESE PEGGY PORSCHEN, UNA DELLE PIÙ CELEBRI CAKE DESIGNER (WWW.PEGGYPORSCHEN.COM)

special corner C’era una volta il banchetto nuziale. Oggi il ricevimento è tutto un fiorire di corner speciali, tavoli di degustazione che offrono agli invitati la possibilità di fare esperienze sensoriali in pieno relax. Preferito dalle donne è il tavolo della confettata, che ha dato nuova vita al classico confetto, considerato un po’ rétro, grazie anche alla grande quantità di nuovi gusti e colori immessi sul mercato: rhum, mandarino, limone, crema chantilly, ricotta e pere. Perché la confettata sia d’impatto, deve essere curata nei minimi dettagli: i colori del tavolo, l’allestimento floreale e i contenitori devono rendere facile all’ospite l’individuazione dei gusti con cartellini appositamente preparati, e per evitare che l’ospite vada in giro con i confetti in mano si preparano contenitori come coni o scatoline richiudibili. I confetti vengono esposti all’interno di eleganti alzate in vetro di diverse dimensioni o piatti o delicati sacchi in stoffa. Molto amato dagli uomini è il tavolo “sigari, rhum e cioccolato”, per un after dinner da intenditori. E per chi vuole ritagliarsi anche nel cuore della festa un momento di relax esiste pure l’angolo del tè e delle tisane, perfetto se il matrimonio si tiene in un mese freddo.

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REGALI in lista tradizionale OPPURE ON LINE, IN OGNI CASO VA DEFINITA PRIMA DI SPEDIRE LE PARTECIPAZIONI

uella di comperare un regalo agli sposi seguendo una specifica lista è ancora oggi una soluzione pratica per tutti: per gli sposi novelli, che riceveranno soltanto regali che desiderano e non avranno inutili doppioni, e per gli invitati, sollevati dall’incombenza di dover decidere “cosa regalare”. Ma attenzione, la lista nozze è un valido aiuto solo se ben compilata. Anzitutto deve essere pronta prima dell’invio delle partecipazioni e depositata con almeno due mesi d’anticipo sulla data delle nozze. È poi importante considerare la necessità di non inserire soltanto oggetti molto costosi, ma di più fasce di prezzo in modo da dare a tutti la possibilità di poter acquistare secondo la propria disponibilità. Per scegliere il negozio (o sempre più spesso più di uno) bisognerà valutarne attentamente l’assortimento, il rapporto qualità-prezzo, la professionalità e la disponibilità del personale di vendita, le facilitazioni, la possibilità di tenere in magazzino i regali sino al ritorno dal viaggio

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di nozze, le modalità di consegna e l’eventualità di integrare la lista con altri regali in caso di “tutto esaurito”. Al tipico negozio di casalinghi e cristalleria si può affiancare un negozio di elettrodomestici e hi-fi, oppure, per chi ha già casa arredata, una galleria d’arte o un negozio d’arredamento per esterni, anche se, sempre più spesso, gli sposi richiedono l’aiuto economico di amici e parenti per l’acquisto del viaggio di nozze. Se poi il matrimonio dovesse coincidere con l’acquisto di una nuova abitazione, gli sposi potrebbero decidere di “rendere lista” la ristrutturazione della nuova casa. Da non dimenticare infine, la lista nozze on line: vetrine virtuali suddivise nei vari settori dalle più grandi catene di vendita; una soluzione che permette di risparmiare tempo ed energie sia agli sposi che agli invitati e che agevola chi ha parenti e amici fuori sede. La lista nozze on line permette inoltre di avere la situazione costantemente aggiornata, in modo da poter ringraziare gli invitati al matrimonio in tempo reale.

FRATELLI RESTIVO AL SERVIZIO DEL BUON GUSTO Quattro generazioni al servizio di una clientela esclusiva. E una storia che ha inizio nel 1922, quando il Cav. Angelo Restivo decide di fondare a Enna la sua azienda. Successivamente, nel 1955, il Comm. Francesco Restivo, figlio di Angelo, sposta nella zona più elegante di Catania, centro del commercio siciliano, gli interessi dell’ azienda. Apre un negozio in Corso Italia proponendo i marchi più prestigiosi di argenti, cristalli e porcellane. La terza generazione è rappresentata dai figli Mauro e Giovanni che, forti dell’insegnamento ricevuto e attenti ad anticipare le tendenze, costituiscono nel 1975 la “Fratelli Restivo s.n.c.”, sviluppando ulteriormente il commercio di argenti, cristalli, porcellane e liste nozze, diventando un punto di riferimento per tutti quei clienti esigenti e amanti del buon gusto e della raffinatezza. Una storia di famiglia che continua sino ad oggi. La quarta generazione è rappresentata da Francesco e Beatrice, figli del dr. Giovanni Restivo, che si interessano con entusiasmo all’attività di famiglia. La loro grande professionalità e cortesia ha portato l’azienda a essere leader nel settore, conquistando la stima e la fiducia dei clienti.

Fratelli Restivo Corso Italia, 240 - 246 Catania Tel. 095.375916 www.fratellirestivo.com


MEDJUMBE

un atollo

PER DUE con le spiagge BIANCHISSIME E I FONDALI INCONTAMINATI, L’ISOLA PRIVATA AL LARGO DEL MOZAMBICO È IL LUOGO IDEALE PER UNA LUNA DI MIELE LUSSUOSA, TRANQUILLA E RILASSANTE on importa dove si va... l’importante è stare insieme. Sarà anche vero ma, ammettiamolo pure, in luna di miele, la destinazione conta. Eccome. Il viaggio di nozze deve essere da sogno: che si scelga un tour o una vacanza “stanziale”, bando al low cost, almeno per una volta. Anche perché, ricordiamolo, il viaggio di nozze, si può sempre inserire nella lista nozze e farselo regalare. E allora, perché non sentirsi padroni di un’isola? L’isola in questione è Medjumbe (www.medjumberesort.com), nell'Oceano Indiano, fa parte dell’arcipelago delle Quirimbas, nel nord del Mozambico, composto da un sorprendente insieme di

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27 isole, soprannominate “isole fortunate”, comprese nello splendido parco naturale Quirimbas National Park. Medjumbe è un’isola privata, lunga un chilometro e larga 350 metri, raggiungibile con un breve volo privato - di circa 45 minuti - dalla città di Pemba. Ospita unicamente servizi a cinque stelle per immergere i propri ospiti nel lusso, nel comfort e nel relax più totale. Infatti ci sono solo 13 chalet molto vicini al mare, lussuosamente arredati e dotati ciascuno di una piscina privata. Non sono ammessi bambini al di sotto dei 12 anni, a meno

che non vogliate affittare in esclusiva tutta l'isola. Bianchissime spiagge punteggiate di mangrovie circondano l’atollo corallino e i suoi fondali sono caratterizzati da una fauna marina sorprendente. Le escursioni consigliate sono le uscite in mare all'ora del tramonto, per godere di uno spettacolo emozionante alla vista di balene e delfini, e la visita a Ibo, una cittadina vicina che ancora conserva edifici in stile portoghese. L’isola offre una splendida barriera corallina che è tra le più conosciute al mondo, ed è ideale per chi ama l’immersione e lo snorkelling e si contraddistingue per le sue piccole baie, calette e spiagge bianche. Il prezzo, all inclusive, per uno chalet per due, si aggira intorno ai 1000-1200 euro a notte. Per informazioni www.raniresorts.com.

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photoshoot le spose di mariella gennarino

UN GIORNO

da principessa NUVOLE DI TULLE, MERLETTI, NASTRI, FIORI: TRAE ISPIRAZIONE DAL GATTOPARDO LA COLLEZIONE SPOSE DI MARIELLA GENNARINO. ABITI DA FAVOLA, COME QUELLI DA CERIMONIA PER BAMBINI E I CAPI D’ALTA MODA CREATI DALLA STILISTA CATANESE CHE VESTE ANCHE LE TESTE CORONATE modella Anna Di Sciacca foto marco spartà per Castdiva setting vico dei fiori chiari via monfalcone, 6 - catania

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CANDIDI CORPETTI PREZIOSI COME GIOIELLI SORMONTANO GONNE VAPOROSE, ARRICCHITE DA TRINE CHE EVOCANO LE NOBILDONNE SICILIANE DI UN PASSATO SEMPRE RICORRENTE. OGNI CREAZIONE È UNICA, FRUTTO DI UN’ATTENTA RICERCA STORICO-STILISTICA RIVOLTA ANCHE ALLA SCELTA DEI MATERIALI PIÙ PREGIATI

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photoshoot mariella gennarino per vico dei fiori chiari PICCOLI CAPOLAVORI DI ALTA SARTORIA: SONO LE CREAZIONI DI MARIELLA GENNARINO PER VICO DEI FIORI CHIARI. VOLUMI BAROCCHI O LINEE BON TON, PER ABITI UNICI. PROPRIO COME I MOMENTI A CUI SONO DEDICATI

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photoshoot mariella gennarino alta moda

GUSTO GLAMOUR CON UN OCCHIO ALLE TENDENZE. LE CREAZIONI D’ALTA MODA DI MARIELLA GENNARINO SONO PENSATE PER UNA DONNA SOFISTICATA CHE SA APPREZZARE L’UNICITÀ DEL GESTO SARTORIALE. NELLE FOTO, ABITI IN CADY DI SETA NEI COLORI DI MODA IMPREZIOSITI DA PIZZO CHANTILLY, MACRAMÉ E REBRODÉ

NELL’ATELIER CATANESE VERE E PROPRIE OPERE D'ARTE “ALLARGATA” DIVENTANO NEL QUOTIDIANO ABITI DA CERIMONIA, DA BATTESIMO, PER DAMIGELLE O DANNO VITA A PREZIOSI CORREDINI PER NEONATI MARIELLA GENNARINO, VICO DEI FIORI CHIARI VIA MONFALCONE 6, CATANIA TEL. 095.386876 WWW.VICODEIFIORICHIARI.COM SICILIA INROSA

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make-up

a cura di rita la rocca

essenze A VOLTE RITORNANO La primavera è la stagione della rinascita. E non a caso tre grandi maison hanno scelto il mese che segna l’ingresso della bella stagione per lanciare la rivisitazione di alcune essenze “classiche”. Da segnalare l’originale rivisitazione di Daisy e Daisy Eau So Fresh di Marc Jacobs che si trasformano in piccoli fiori colorati, i Petite Flowers On The Go. Clohé punta sulla rosa con una reinterpretazione del classico Signature: brioso, elegante ed etereo, il nuovo Eau de Clohé è un’esplosione di freschezza grazie all’acqua di rose distillata. Ritorna anche un classico Guerlain: La Petite Robe Noire che si arricchisce di note di patchouli, mandorla, frutti rossi, bergamotto, rosa bulgara, assoluto di rosa turca, liquirizia, fava tonka, vaniglia e iris.

LA perfezione COMINCIA DALLA BASE nuance e texture. a scelta del fondotinta più adatto al proprio tipo di pelle è il primo passo per ottenere un trucco perfetto. Per non rischiare di cadere nell’effetto mascherone, occorre prima di tutto scegliere un fondo che si adatti al colore del proprio incarnato. A questo proposito, si deve ricordare di non effettuare la prova colore sulla mano, ma sempre nella zona tra viso e collo e di verificarne la resa alla luce naturale (le luci al neon ingrigiscono la pelle). Ma l’aspetto più importante nella scelta del fondotinta è la sua texture che dovrà corrispondere perfettamente alle caratteristiche e alle esigenze della pelle. I fondotinta fluidi, ad esempio sono perfetti per pelli che non presentano grosse imperfezioni, perchè la loro composizione acquosa dona una coprenza leggera e trasparente. Esistono però formulazioni adatte anche a pelli grasse come Mat Lumière di Chanel che, grazie a silice micronizzata in finissime particelle porose e sferiche, opacizza le zone lucide donando luminosità. Per le pelli grasse la texture più adatta è quella compatta, in grado di assorbire il sebo in eccesso. La

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NELLA SCELTA DEL FONDOTINTA SI DEVE TENER CONTO DEL COLORE, DELL’ETÀ E DEL GRADO DI IDRATAZIONE DELLA PELLE

tecnologia di Almost Powder Makeup SPF 15 di Clinique permette all’acqua contenuta nella formula di evaporare gradualmente creando delle microtasche d’aria, per un effetto vellutato ma trasparente e leggero. Pensati per coprire le prime rughe, i fondotinta effetto lifting si rivelano adatti anche alle pelli miste e grasse. Novità nel settore Designer Lift di Giorgio Armani la cui tecnologia brevettata Micro-Fil Stretch rende la pelle come un nuovo tessuto cosmetico ispirato a maglie finissime ed elastiche. I fondotinta anti-age, infine, contengono elementi che nutrono, idratano e distendono le pelli mature, come il complesso oxygen e le microproteine della moringa oleifera del nuovo Haute Beauté Teint Soin Sublimateur Eclat Jeunesse di Carita.

LA BELLUCCI SI ACCENDE DI ROSSO PER D&G Sei nuove tonalità e una testimonial d’eccezione: la linea di rossetti Monica Lipstick di D&G, in vendita da maggio, promette di essere un successo grazie anche alla bellezza di Monica Bellucci che presterà il volto alla campagna. A differenza delle altre maison che propongono nuances evanescenti e delicate, la nuova linea D&G punta sul rosso, sensuale e femminile come la Bellucci.

VERNIS IN LOVE MANI A 22 COLORI Per la primavera Lancome offre alle appassionate di manicure una tavolozza composta da ben 22 nuove tonalità. Gli smalti della collezione Vernis in Love offrono una texture lucida e una durata impeccabile grazie al nuovo applicatore che permette di stendere il colore in una sola passata.


hairstylist di antonio morici *

RICCI SENZA CAPRICCI

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è nell’aria voglia di movimento, di ritmo, di novità, anche per quel che riguarda l’hairstyling. Il nuovo trend in arrivo questa primavera sono i capelli ricci e ondulati che conferiscono a chi li porta fascino e sensualità, soprattutto se lunghi, e si prestano a mille varianti. Il segreto per avere capelli ricci sani e belli è l’idratazione. Una chioma secca e sfibrata infatti ha un pessimo aspetto e rende la piega difficile. Nel caso di capelli ricci, morbidezza e idratazione sono fondamentali per conferire la forza, la brillantezza e il vigore necessari per mantenere a lungo splendide le onde. Un prezioso alleato per chi vuole ricci morbidi e setosi è Parameter T. di Artègo, una mousse ondulante temporanea ad azione delicata, priva di ammoniaca e tioglicolati, a base di cisteamina, principio naturale derivato dall’aminoacido cisteina che costituisce un importante elemento strutturale della cheratina capillare. Spruzzato sui bigodini questo rivoluzionario trattamento è in grado di assicurare un movimento naturale e morbido che dura da 20 a 30 giorni in base al tipo di capello. Da oggi quindi la possibilità di avere un cambiamento temporaneo, ripetibile frequentemente senza rovinare i capelli.

shop-it L’arrivo della bella stagione segna anche l’inizio della fase più intensiva di lotta alla cellulite. Lo sa bene Collistar che lancia il nuovo Trattamento Snellente Rimodellante Corpo Effetto Pressoterapia, uno snellente di nuova generazione che si ispira ai trattamenti pressoterapici da istituto. Grazie alla sua formula, che abbina un innovativo principio biostimolante con l’escina e gli estratti di vite rossa e mirtillo, questo trattamento cattura i grassi rendendoli disponibili per la metabolizzazione e tonifica i vasi, ottimizzando la circolazione sanguigna superficiale.

POLVERE DI STELLE CON LAS VEGAS DI CHANEL È ispirata al dorato mondo di Las Vegas la nuova collezione Chanel in edizione limitata, che solo poche fortunate avranno il piacere di sfoggiare. Peter Philips, direttore della creazione maquillage Chanel, ha immaginato una collezione placcata oro e ha steso una polvere di stelle sui quattro esclusivi prodotti che compongono la linea Las Vegas: Lucky Stripes, quattro nuance per un blush che ricorda le sfumature calde del deserto del Nevada; Rouge Coco Shine Brillant, un malizioso rossetto dal total look dorato; Le Crayon Levres Vegas Gold che sottolinea con un tratto d’oro i contorni e il centro delle labbra; e Les Vernis Gold Fingers, uno smalto dorato semitrasparente per toccare la fortuna con la punta delle dita.

Morici è un hair stylist e look maker siciliano. * IlAntonio suo salone romano è frequentato da molte celebrities

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La dottoressa Chantal Sciuto, specialista in dermatologia, medicina estetica e antiage

esteticamente di chantal sciuto

BELLEZZE AL PARTY n evento importante, in uno spazio inusuale per la Roma tradizionale. Dopo l’inaugurazione della Maison Etoile di Louis Vuitton a Roma, selezionatissimi invitati hanno potuto partecipare al party nel vecchio istituto geologico. Cosi, nel ricco parterre di ospiti illustri, abili attori inscenavano l’eterno gioco della seduzione, in modo raffinato ed originale, accompagnati da esibizioni circensi e musica live, sparsi nelle varie sale dell’edificio. Uno spettacolo entusiasmante che è divenuto perfetto alla vista delle meravigliose Cate Blanchett e Catherine Deneuve. Visi angelici, perfetti, quasi innaturali. Accanto, coinvolgevano gli ospiti le attrici, vivaci e colorate, in perfetto stile bohemienne. Queste “damigelle” dalla pelle di porcellana, da eterne bambine, accanto alle regine del cinema, anche loro luminose, splendide. Donne diverse, ma stessa elegante luminosità nel volto. Ecco il loro segreto, una pelle chiara, omogenea, compatta. Come ottenerla? Questo è il momento giusto per agire: levare le macchiette che invecchiano tanto - e compattare la pelle, ridandole tono, è un dovere. Un peeling leggero serve ad eliminare queste antiestetiche differenze di colore ed una rivitalizzazione a base di acido jaluronico ed aminoacidi a dare turgore, tono e vitamine alla pelle. D'altronde diciamolo chiaro, nessuna crema agisce cosi in profondità e ci per-

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SERATA CHIC. SOPRA UN MOMENTO DELL’INAUGURAZIONE DELLA MAISON ETOILE DI LOUIS VUITTON. A SINISTRA CHANTAL SCIUTO OSPITE DELLA SERATA

vi consiglio PULIZIA

volti luminosi

L’OCCASIONE ARRIVA DA UN PARTY ESCLUSIVO NEL CUORE DI ROMA, LA BELLEZZA DI ATTRICI E MODELLE RICORDANO CHE È TEMPO DI RIVITALIZZARE LA PELLE

Non andate mai a letto senza detersione del viso, preferibilmente a risciacquo. Perfetta la linea Intraceuticals cosmetici.

ALIMENTAZIONE Per una pelle luminosa, consumate verdure a foglia larga, molto verdi, ricche di vitamine e pesce azzurro, fonte di Omega 3. Acqua naturale senza gas, 2lt al giorno e the verde disintossicante e drenante. Evitate cibi conservati e precotti, bevande troppo colorate spesso ricche di artefatti.

SOLE mette di uscire senza trucchi e fondotinta. E poi, diamo una bella preparazione vitaminica in vista dell’estate. Attrezziamoci a ricevere questi tanto amati ma pericolosi raggi di sole, senza danni, traendone solo benefici. Basteranno, pochi minuti, in una Medical Spa, per ottenere una pelle chiara, compatta e luminosa per sentirsi pronte all’estate e al prossimo party.

Evitate l’esposizione solare incontrollata, oggi non tutto il sole fa bene. Suggerisco Inneov solaire.

TRATTAMENTO Una rivitalizzazione con acido jaluronico, per alto potere idratante, per una pelle luminosa e compatta. Veloce e assolutamente indolore il nuovo Hydrate ma, fate attenzione, affidatevi solo a mani esperte.


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QUOTEROSA di elisabetta sciotto

I CONTRATTI DI CONVIVENZA onvivere o sposarsi? È questo l'interrogativo di migliaia di giovani coppie, le quali, non di rado, optano a favore della prima soluzione. Ciò nonostante il legislatore sembra non curarsi di loro: la convivenza more uxorio non trova ad oggi un pieno riconoscimento normativo. Nel tentativo di colmare questo vuoto sono intervenuti i giudici che in più di un'occasione hanno applicato anche ai conviventi le norme previste per i coniugi. Un ulteriore tentativo è stato attuato dagli stessi conviventi: in molti hanno fatto ricorso al contratto di convivenza, con cui le parti disciplinano autonomamente il proprio rapporto. Generalmente si tratta di di accordi che si riferiscono ad aspetti di natura patrimoniale, come il regime giuridico dei beni acquistati durante la convivenza e la regolamentazione dei rapporti economici dopo la fine del rapporto. Attraverso il contratto di convivenza i conviventi possono così decidere di acquistare beni immobili o mobili in situazione di comproprietà, eventualmente anche concordando sui beni stessi l’attribuzione di quote di proprietà differenti. E’ assai frequente che nel contratto venga indicata la misura della partecipazione di ciascuno alle spese ordinarie e straordinarie, in base alla proprie capacità di reddito e sostanze. Con i contratti di convivenza è poi possibile prevedere al momento della cessazione del rapporto, la corresponsione, a favore del convivente più debole economicamente, di una somma di denaro periodica che può essere assimilata in tutto e per tutto all'assegno divorzile. Il contratto può essere redatto nella forma della scrittura privata e può avere una durata specifica. Inoltre, può essere modificato in ogni tempo, previo accordo delle parti.

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TEMPUS FUGIT. USEDESIGN SI FA PORTAVOCE DI UNA NUOVA TENDENZA: GLI OGGETTI DI DESIGN NASCONO DAL RIUSO DI ELEMENTI CHE HANNO CONCLUSO IL LORO CICLO DI VITA. COME QUESTI OROLOGI, ORIGINALISSIMI COMPLEMENTI D’ARREDO DALL’ANIMO ECO, CHE DANNO NUOVA VITA A CAFFETTIERE, VECCHI TELEFONI, PIASTRE DI FERRI DA STIRO E PALE DI VENTILATORI IN ALLUMINIIO (WWW.UDESIGN.IT)

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firma anche borse, cinture, cappelli, portatabacco e tanti altri accessori originali. (www.madeinpa.it).

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tempopernoi

a cura di Lavinia D’Agostino

GAMBE COME piume «IN CASO DI INSUFFICIENZA VENO LINFATICA - DICE IL chirurgo

vascolare luca spinamano - SONO D’AIUTO

INTEGRATORI E CALZE ELASTICHE. SARÀ BENE POI PERDERE PESO, FARE MOVIMENTO ED EVITARE L’ESPOSIZIONE AL SOLE»

on il caldo inizia una battaglia tutta al femminile: quella contro le gambe gonfie; soprattutto a sera, dopo una giornata trascorsa a lavoro, seduta o in piedi per molto tempo. Soffrono di questo disturbo il 40% delle donne, ma come prevenirlo? E che fare se le gambe si gonfiano? Lo abbiamo chiesto a Raffaele Adornetto, chirurgo vascolare al dipartimento Cardio toraco vascolare dell’Ospedale dell’Angelo di Venezia – Mestre. «Il gonfiore alle gambe può essere scatenato da molteplici fattori. Anzitutto c’è da capirne la causa che può essere di natura sistemica (problemi cardiaci, renali, metabolici, etc.) o legata, più comunemente, a problematiche di insufficienza venosa o linfatica. È quindi opportuno sottoporsi ad accertamenti che com-

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prendano anche l’ ecocolordoppler. In un quadro di insufficienza veno-linfatica può risultare utile l’assunzione di integratori a base di meliloto e tarassaco, che esercitano un’azione trofica sul microcircolo, e l’utilizzo di un’opportuna calza elastica da indossare durante le ore diurne. Rappresentano consigli preziosi per ridurre il gonfiore alle gambe camminare almeno 1-2 ore al giorno, evitare una vita eccessivamente sedentaria, l’esposizione diretta e prolungata al sole e mantenere il proprio peso forma». Che tipo di scarpe utilizzare? «È auspicabile avere sempre scarpe con tacco di almeno 2-3 centimetri. Scarpe molto basse come le ballerine sono sconsigliate perché possono accentuare eventuali disturbi. Alla stessa maniera tacchi troppo alti non sono consigliati. L’ideale sarebbe indossare scarpe con

tacchi al massimo di 5- 6 centimetri». È preoccupante se ci accorgiamo di antiestetici capillari rossicci o bluastri? «Si chiamano teleangectasie e possono essere la spia di una insufficienza venosa. Esclusa la problematica circolatoria con un esame ecocolordoppler, le teleangectasie potrebbero essere collegate a un disturbo di tipo ormonale. Non di rado, infatti, insorgono in determinati periodi della vita di una donna, come la menopausa o durante l’assunzione di una terapia ormonale estro-progestinica (come ad esempio la pillola anticoncezionale). Le teleangectasie possono essere riscontrate anche in tutti quei soggetti che hanno una forte componente cellulitica. È la stessa cellulite, infatti, a predisporre le donne all’insorgenza delle teleangectasie».

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LE BUONE ABITUDINI Per alleviare la pesantezza alle gambe o il gonfiore, basta seguire qualche accorgimento quotidiano. Sarà buona abitudine evitare di stare per troppo tempo sedute e di utilizzare scarpe troppo alte o troppo basse: l’ideale è indossare calzature con un tacco di 3-4 centimetri. Un po’ di attività fisica è un toccasana, ma basterà camminare quotidianamente, almeno un’ora. Mangiate con poco sale, bevete molta acqua e consumate cibi che contengono molte fibre e, se necessario, associate degli integratori specifici per migliorare la resistenza della parete capillare. Siccome la ritenzione idrica è una delle cause pricipali del gonfiore alle gambe, sottoponetevi a massaggi linfodrenanti e, comunque, utilizzate gel o creme rinfrescanti per i vostri massaggi casalinghi. In commercio esistono anche degli spray rinfrescanti tascabili da utilizzare all’occorrenza.

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1. ESSAVEN GEL. CAPILLAROPROTETTORE, COADIUVANTE NEL TRATTAMENTO SINTOMATICO DELLE DILATAZIONI VENULARI. 2. VENORUTON SPRAY. SPRAY RINFRESCANTE DONA IMMEDIATO SOLIEVO ALLE GAMBE, SI PUÒ UTILIZZARE ANCHE SOPRA LE CALZE. 3. FORMULA GAMBE BOTTEGA VERDE. CREMA GEL CON VITE ROSSA, RUSCO, LIMONE E MIRTILLO. 4. CAROVIT VASOTON. INTEGRATORE CON ESTRATTI DI IPPOCASTANO E MELILOTO AD AZIONE VASOPROTETTIVA. 5. ANTISTAX. GEL RINFRESCANTE, ASSOCIATO A UN MASSAGGIO STIMOLA LA MICROCIRCOLAZIONE


linfodrenaggio

SOLLIEVO E LEGGEREZZA IMMEDIATI er rimediare alle gambe gonfie un buon massaggio che parta dai piedi e risalga lungo la gamba e fino alla coscia, è un toccasana. Il linfodrenaggio migliora la microcircolazione, si tratta di un massaggio – spesso consigliato anche a chi soffre di cellulite - che mira a ridurre la ritenzione idrica e a combattere il crearsi del gonfiore. Il massaggio deve stimolare la circolazione del sangue e rilassare la muscolatura e la tensione accumulata durante la giornata. Il sollievo è immediato: da subito, infatti, già dopo la prima seduta, si ha una percezione di leggerezza delle gambe, che spesso è possibile percepire anche ad occhio nudo. L’obiettivo del drenaggio è quello di aiutare l’eliminazione del liquido interstiziale e della linfa, ma anche di rilassare le fibre muscolari. I movimenti devono essere delicati, lenti e vanno ripetuti più volte. Non si devono utilizzare olii o creme, né prodotti di bellezza perché è indispensabile una buona aderenza della mano del massaggiatore.

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ritocchino Caviglie grosse, un difetto che colpisce il 27% delle donne. Molti casi sono dovuti alla conformazione ossea e muscolare, oppure a un problema circolatorio: in entrambi i casi la liposuzione non è consigliabile. Qualora il difetto sia dovuto a un accumulo adiposo si potrà procedere con la liposuzione alle caviglie, consigliata alle donne che presentano “caviglie grosse” in relazione al resto della gamba. Viene eseguita in anestesia locale oppure, se l’intervento coinvolge più zone può con anestesia epidurale. Come per ogni liposuzione è necessaria una buona tonicità cutanea e un buono stato di salute generale.

OLTRE LA VITE E IL MIRTILLO La vite rossa è la pianta più conosciuta per curare l’insufficienza venosa. Grazie ai flavonoidi contenuti nelle sue foglie, rafforza le pareti dei piccoli vasi attenuando gonfiore e senso di pesantezza. Anche i frutti del mirtillo sono consigliati nei casi di alterazioni circolatorie del sistema venoso, (pesantezza delle gambe, varici, flebiti, ulcere varicose ed emorroidi) perché agiscono proteggendo e rinforzando le pareti dei vasi capillari e venosi, impedendo la fuoriuscita di proteine e di liquido dai tessuti, favorendo così la riduzione di edema e di congestione. Particolarmente utile, poi, il massaggio con un mix di oli essenziali specifici: rosmarino, ginepro, limone, pompelmo e menta. Il massaggio deve essere eseguito partendo dai piedi e risalendo verso l’alto, con movimenti circolari in senso orario.

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arredo

a cura di eleonora costa

Fai-da-te D’AUTORE innovazione&tradizione DALLA CONSOLLE CON LE BRICCOLE DI VENEZIA AL “KILIM” PAKISTANO, INCONTRO TRA DESIGN E ANTICHI MATERIALI

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ndustria e artigianato sono due mondi strettamente legati: una sempre alla ricerca di un’identità immediatamente riscontrabile, l’altro simbolo delle culture locali, dei saperi del fare manuale e del lavoro fatto ad arte. Inserire quindi nell’industria modalità artigianali, così come usare strumenti industriali e sofisticati nel lavoro manuale, sono operazioni fondamentali nella ricerca della qualità e soprattutto di nuove identità produttive. Un esempio di equilibrato connubio tra automazione e lavoro manuale è Riva 1920: azienda specializzata nella lavorazione del legno massello, che in collaborazione con diverse firme del design internazionale, «misura nuove formule d’autore con la disciplina di un antico materiale» creando prodotti unici come gli straordinari tavoli di Kauri. Avviato da Riva 1920 anche il progetto di recupero delle briccole di Venezia, pali di quercia sostituiti nella laguna di Venezia a causa dell’usura o rottura, portatori di una storia, segnati da un mare “artigiano” e scolpiti dai molluschi. La collezione ha coinvolto 34 progettisti internazionali tra cui Michele De Lucchi con la libreria il Briccolone, Paola Navone con le sue Briciole, Claudio Bellini con la consolle Venice, e Philippe Starck con Slice of Briccole. Il brand spagnolo Nani Marquiña collabora invece con i fratelli Bouroullec in un percorso di semplicità ed eleganza con la collezione Losanges: un kilim filato a mano e tessuto artigianal-

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mente nel nord del Pakistan. Il suo disegno geometrico è ottenuto intrecciando filati di tredici tonalità differenti, per ottenere ogni volta un esemplare unico, in bilico tra modernità e tradizione. Anche i designer del gruppo Miroglio, grande industria tessile italiana, in collaborazione con tre artisti, hanno ideato la collezione Metri d’arte: sei linee di tessuti che imbastiscono tecnologie d’avanguardia e sforzo creativo. Un esempio legato alla storia del design sono Le Murrine, ancora oggi prodotte da Venini, nate dalla collaborazione tra il grande maestro Carlo Scarpa e la sapiente arte vetraria veneziana. Nel 1974 è Enzo Mari che rivoluziona il concetto di design, con la Proposta per un’autoprogettazione spingendo le persone ad appropriarsi del progetto portando a compimento, con le proprie mani, la realizzazione di diversi pezzi di arredo. Volutamente realizzati perché avessero un’aria fai-da-te, sono invece i cinque elementi della serie The Crate di Jasper Morrison per Established & Sons.


ELEONORA COSTA ata a Catania nel 1976, si laurea in architettura a Roma, dove prosegue il suo percorso con il gruppo Stalker/Osservatorionomade. In seguito collabora con lo studio di Francesca Montinaro alla progettazione e realizzazione di allestimenti scenografici per la tv (Rai, Mediaset, La7 ecc.). Oggi vive in Sicilia, dove ha fondato il gruppo Accura sperimentazioni (laboratorio di eventi legati all’arte e al territorio). Coniuga nel suo lavoro fotografia, grafica, design e tradizione, unendo il gusto per la composizione alla conoscenza dei princìpi dell’architettura, allo studio dei colori e della luce e all’amore per le tecniche artigiane.

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1. VENICE_DI CLAUDIO BELLINI PER RIVA 1920: LE BRICCOLE ESTENDONO IL LORO MUTO RIFLESSO IN UN LUCIDO MARE D’ACCIAIO. 2. SLICE OF BRICCOLE DI PHILIPPE STARCK PER RIVA 1920: RICAVATE DAL LEGNO DELLE BRICCOLE UN SET DA SEI SLICE IN COMODA CONFEZIONE 3. LOSANGES DEI FRATELLI BOUROULLEC: REALIZZATO DA ESPERTI TESSITORI CON LANA AFGANA, PRENDE IL NOME DAL DETTAGLIO DELLA LOSANGA. 4. MURRINE OPACHE DI CARLO SCARPA PER VENINI: PIATTI LAVORATI A MANO E SCOLPITI ALLA “MOLA”. 5. SEDIA 1 DI ENZO MARI PER ARTEK, REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON LA SOCIETÀ FINLANDESE ARTEKE 6. BOLLE DI TAPIO WIRRKALA PER VENINI: VETRI SOFFIATI E LAVORATI A MANO CON TECNICA A “INCALMO”. 7. THE CRATE DI JASPER MORRISON PER ESTABLISHED & SONS: PIÙ ELABORATI PER LA DOTAZIONE DI CHIUSURE E PIEDINI. 8. TAVOLO KAURI PER RIVA1920: REALIZZATO CON LEGNI KAURI MILLENARI DATATI 30.240 ANNI, RITROVATI IN NUOVA ZELANDA. 9. THE CRATE DI JASPER MORRISON_ PER ESTABLISHED & SONS : IL CAPOSTIPITE, UNA CASSETTA IN LEGNO, DA UTILIZZARE COME BASE D’APPOGGIO O SCATOLA, A PIACIMENTO. SICILIA INROSA

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design

CORNER

a cura di Venera Coco

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FUTURISTICHE visioni 7

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STEFANO RUSSO

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iciliano, classe 1969, Stefano Russo spazia tra arte e design. Studia all’Accademia di Moda e Costume, poi si stabilisce a Milano. Nel 1994 fonda Russo Design, società indipendente a conduzione famigliare che si occupa principalmente della progettazione di occhiali, gioielli e orologi, ma spazia anche nell’arte tra foto/design e istallazioni. Collabora con grandi marchi: prima con Swatch, dal 2000 al 2008 è direttore creativo occhiali per Prada. Lavora al design delle collezioni di occhiali per Miu Miu e al fianco di Miuccia Prada per le sfilate. Nel 2003 cura il lancio di “Emporio Armani” gioielli e “Giorgio Armani” per gli accessori pelletteria. Nel 2006 al Salone del Mobile di Milano espone il progetto “Visori”. Russo alterna il lavoro di designer e artista a quello di docente al Politecnico, allo Ied e alla Domus Accademy. Attualmente vive tra Milano e Parigi e collabora con Louis Vuitton.

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1. INSTALLAZIONE SELF-PROTECTION 2. ANELLO SQUALO CREATO PER IL LANCIO EMPORIO ARMANI 3. IN STILE ANNI ’50 L’OCCHIALE DA SOLE PENELOPE DI LOUIS VUITTON 4. ORECCHINI GOCCIA, PER IL LANCIO EMPORIO ARMANI 5. SUNGLASSES MAGNOLIA, DI LOUIS VUITTON 6. AVVOLTO L’ANELLO EMPORIO ARMANI 7. BUTTERFLY L’OCCHIALE DISEGNATO PER PRADA 8. CATTEDRALE È L’OCCHIALE CON MULTILENTI DI MIU MIU 9. DAMIER OCCHIALI DA SOLE, ANCORA DI LOUIS VUITTON 10. LENTI ORIZZONTALI PER GLI OCCHIALI REALIZZATI PER LA SFILATA FALL-WINTER 2009-2010 DI LOUIS VUITTON 11. AVVENIRISTICI GLI OCCHIALI VISIONAIRE REALIZZATI E PROGETTATI DALLO STUDIO RUSSO DESIGN


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cucina: cotto e bloggato*

a cura di paola pasetti

SAPORE... d’amare

è ricco di fosforo, PROTEINE NOBILI, VITAMINE E OMEGA 3. EPPURE

IL PESCE È UN ALIMENTO ANCORA TROPPO POCO PRESENTE SULLE NOSTRE TAVOLE. ECCO TRE RICETTE PER UN PASTO “TOTAL-FISH” PESCE SPADA MARINATO Ingredienti per 4 persone: 8 fettine sottili di pesce spada fresco, una confezione di carote in busta già pronte, due coste di sedano, uno spicchio d’aglio, il succo di due lime, olio extravergine d’oliva, sale marino verde delle Hawaii, pepe bianco. Fatevi dare dal vostro pescivendolo di fiducia delle fettine sottilissime di pesce spada. In un piatto da portata versate un filo d’olio extravergine d’oliva e spargete un pizzico di sale. Adagiate le fettine di pesce spada. Intanto, prendete le coste di sedano, privatele dei filamenti e tagliatele. In una ciotola emulsionate il succo di lime con l’olio extravergine d'oliva, un pizzico di sale e del pepe. Dovrete ottenere una salsa ben densa che verserete sul pesce spada. Sistemate al centro un fiore di carote e alcuni pezzettini di sedano e anche intorno al piatto mettete dei fili di carote. Insaporite con alcuni grani di sale marino verde (un sale miscelato con l’estratto di foglie di bamboo delle Hawaii) che darà al piatto un tocco esotico. Lasciate marinare per almeno due ore e servitelo con crostini di pane.

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IN CUCINA CON ROBERTA

FETTUCCINE ALLE TRIGLIE Ingredienti per 4 persone: 500 g di tagliatelle, 500 g di triglie di scoglio, 400 g di finocchietto di montagna, 1 spicchio d’aglio, 200 g di pomodoro fresco, ½ bicchiere di vino bianco, olio extravergine d’oliva sale e pepe q.b.

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a sua passione più grande è la storia della cucina, alla quale ha dedicato tre dei suoi libri “La cucina romana di mare”, “La cucina romana”, “Yogurt: tra storia e leggenda”. Ma Roberta D’Ancona, giornalista enogastronomica palermitana da anni trapiantata a Roma, ha deciso di mettere anche sul web le sue esperienze ai fornelli. È nato così lo scorso anno il suo blog, incucinaconroberta.blogspot.com, un luogo in cui Roberta condivide ogni giorno appetitosissime ricette. E fino al 10 aprile le foodblogger interessate possono partecipare al contest organizzato con lo chef Shady Hasbun sul tema “La scoperta delle radici storiche della cucina contadina italiana”.

In una pentola con acqua salata lessate i finocchietti, precedentemente lavati. Scolateli, tagliateli a pezzetti e metteteli da parte. Conservate anche l’acqua di bollitura dei finocchietti perché servirà per cuocervi la pasta. Pulite le triglie privandole delle squame, delle lische e delle eventuali spine. Pelate i pomodori e tagliateli a filetti. Mettete in una padella (grande abbastanza per poi potervi amalgamare la pasta) due cucchiai d’olio, l’aglio intero, il finocchietto messo da parte in precedenza e il pomodoro a filetti. Appena il pomodoro sarà appassito, togliete l’aglio, unite le triglie e fate rosolare a fuoco lento. Quando le triglie avranno raggiunto la cottura versatevi il vino e fate sfumare. Cuocete la pasta al dente, quindi fatela mantecare per qualche minuto assieme al condimento. Prima di servire spolverate con finocchietto selvatico tritato e un filo d’olio.

ANELLI DI TOTANO CON VELLUTATA DI PISELLI Ingredienti per 4 persone: 500 g di totani freschi (o in alternativa decongelati), 2 patate a pasta bianca, 250 g di pisellini, alcune foglioline di menta fresca, un bicchiere di vino bianco, uno spicchio d’aglio, olio extravergine d’oliva, un ciuffetto di prezzemolo, sale e pepe. In un tegame a bordi alti versate un bicchiere di vino bianco, aggiungete lo spicchio d’aglio, un pizzico di sale e il prezzemolo. Fate sobbollire e aggiungete i totani interi. Fateli cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti. Scolateli dal liquido e tagliateli ad anelli. Intanto pelate le patate e tagliatele a cubetti. Prendete una pentola e fate bollire un po’ di acqua con un cucchiaio di ace-

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to. Versatevi le patate e fatele cuocere per una decina di minuti. In un altro pentolino fate cuocere i piselli surgelati con un filo d’olio e un bicchiere d’acqua. Una volta cotti, prendete parte dei piselli e frullateli con un filo d’olio e poco liquido di cottura, in modo da ottenere una crema densa. Prendete i restanti piselli e insieme alle patate (che avrete scolato) fateli saltare in un tegame, insaporendoli con sale, pepe e mentuccia fresca. Sistemate la crema di piselli al centro del piatto e allargatela a cerchio. Adagiatevi sopra gli anelli di totano sistemandoli uno sull’altro e mettete all’interno qualche cucchiaio di patate e piselli. Completate con olio, menta e scorza grattugiata di limone.


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a cura di maria enza giannetto

ISOLA D’ELBA

in vacanza

DAL RUMORE dal 6 al 31 maggio IL FESTIVAL DEL SILENZIO OFFRE LA POSSIBILITÀ DI RISCOPRIRE I SUONI DELLA NATURA CON UN VASTO PROGRAMMA DI ESCURSIONI E PASSEGGIATE CULTURALI. UNICA REGOLA STACCARE IL CELLULARE l tempo, lo spazio, la tranquillità, l’ambiente sono beni sempre più desiderati soprattutto in vacanza, e sono beni scarsi e rarefatti nelle grandi città». Lo dichiarò il sociologo Hans Magnus Enzensberger. E se è vero che in vacanza si cerca ciò che più si desidererebbe quotidianamente, nulla è meglio di un nuovo viaggio al di fuori della solita routine all’Isola d’Elba: privo di inquinamento acustico, tecnologico, visivo e ambientale. Si chiama il Festival del Silenzio perché vuole dare il via a uno spettacolo naturale dove a calcare il palcoscenico è il silenzio nelle sue innumerevoli sfumature solitamente camuffate dai rumori. Una parentesi dalle troppe sollecitazioni a cui si è sottoposti quotidianamente che invece di stimolare nuove sensazioni provocano una sorta di immobilismo verso l’universo, la terra, la natura e gli animali. Una vacanza che possa in un qualche modo aiutare a riacquistare la sensibilità dei sensi… da quello visivo di autentica bellezza a quello uditivo e tattile di una natura ruvida, certi di non essere da meno sono il gusto e l’olfatto che qui trovano un’innata amplificazione. Organizzatore del Festival è il Boutique Hotel Ilio (www.hotelilio.com) situato a Capo Sant’Andrea, dove le alture si uniscono al mare tra ripide scogliere e una caletta di

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spiaggia bianchissima, il punto dove il Mediterraneo è più trasparente e non si sottrae dal mostrare la bellezza dei suoi fondali. Ogni giorno sarà possibile avere un personal guide tour che a seconda delle proprie esigenze organizzerà un giro alla scoperta di un nuovo angolo dell’Elba, via terra o via mare, alla luce del sole o al chiaro di luna. Dal 6 al 31 maggio, l’Hotel Ilio propone soggiorni a partire da 55 euro a persona con trattamento di mezza pensione fino a 95 euro a persona (a seconda della tipologia della camera). Archeotrekking per chi non vuole perdere la bellezza di unire al relax una sorta di passeggiata culturale attraverso le testimonianze artistiche e culturali del passato. Bird trek aiuta a ritrovare il legame innato dell’uomo con gli abitanti del cosmo, gli appassionati e i più silenziosi potranno scorgere la pernice rossa, la poiana, il gheppio e l’astore, il ghiro, la lepre, il cinghiale e la martora. Per chi invece non potrebbe mai rinunciare a farsi cullare dal rumore della pagaia nel mare, sarà il Kayak a trasportare in emozionanti avventure ritrovando tutta la pace che gli amanti del mare ricercano guardando il suo orizzonte. C’è solo una regola inderogabile: vietato portare cellulari, palmare, e qualsiasi cosa di tecnologicamente attiva per tutta la durata delle escursioni.

LA PASQUA DEI BAMBINI AL CASTELLO DI GROPPARELLO Ha appena riaperto i battenti il Parco delle Fiabe del Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza, il primo parco emotivo d’Italia. I bambini imparano divertendosi e non c’è niente di più coinvolgente di un’avventura vissuta sulla propria pelle. Così è nata quest’oasi dedicata allo stupore, alla scoperta di meraviglie magiche, alla storia che sa di fiaba e al puro godimento infantile, che fa sognare anche gli adulti. Per coinvolgere genitori e piccoli in un clima festoso e piacevole, la magione piacentina propone una Pasqua fuori dall’ordinario, immersa nello scenario naturale che circonda la struttura, composto di rocce millenarie e alberi secolari. Il bosco è l’habitat che accoglie i giovani avventurieri. Nel bosco ci si perde, si fanno scoperte mirabolanti, animali e persone si tramutano in personaggi veri o inventati. I piccoli, una volta entrati nella magia del parco, indossano cappa e spada e, accompagnati dal Cavaliere Bianco, rivivono l’entusiasmo delle scorribande medievali, combattendo contro gli esseri nascosti negli scuri anfratti della vegetazione: orchi e streghe. Ad assisterli e a vegliare su di loro ci sono gli altri abitanti del bosco: fate, folletti, elfi, druidi e poi l’uomo albero e l’uomo animale.

PRINTEMPS DES ARTS, A MONTECARLO IN MUSICA A Monte-Carlo la primavera è a suon di musica con Printemps des Arts, (www.printempsdesarts.com) la straordinaria kermesse musicale fondata nel 1984 e trasformatasi negli anni in uno degli appuntamenti clou del Principato. Fino all’8 aprile, le sette note accompagneranno l’arrivo della nuova stagione con numerosi eventi ospitati dalle più prestigiose location monegasche, come la Salle Empire dell’Hôtel de Paris e la leggendaria Salle Garnier dell’Opéra de Monte-Carlo, fiori all’occhiello del gruppo SBM. Nel corso di questi weekend dedicati alla grande musica, gli spettatori potranno assistere ad eventi di livello internazionale come i cinque concerti di accordéon che vedranno la partecipazione di grandi nomi della musica classica e antica. Come l’esibizione di Quatuor Zemlinsky e Josef Kluson, impegnati in un fantastico concerto di musica da camera, venerdì 6 aprile (il 6 aprile). Per chi desidera vivere questo imperdibile appuntamento a 360°, l’edizione 2012 del festival Printemps des Arts propone inoltre un ricco programma di conferenze, masterclass, performance e incontri con gli artisti del festival, momenti dedicati al dialogo tra musica, teatro e danza. Per scoprire in prima persona le gioie della primavera del Principato di Monaco, Monte-Carlo SBM propone il pacchetto speciale (valido fino all’8 aprile) Monte-Carlo Experience “Festival Printemps des Arts 2012” al Monte-Carlo Bay Hotel & Resort. Informazioni su www.montecarloresort.com.

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DUE DONNE “GIUSTIZIERE” PER DIFENDERE LE FIGLIE

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Due appuntamenti, fra aprile e maggio, chiudono il ciclo di quattro incontri Donne in campo. Parole, immagini, vite di donne organizzato dal comitato Se non ora quando (Snoq) di Catania e dal Teatro Stabile etneo. Il prossimo incontro, Due donne, è in calendario il 24 aprile al teatro Musco ed è incentrato sugli atti giudiziari dell’omicidio Guglielmino, l’uomo ucciso dalla moglie e dalla cognata perché molestava le rispettive figlie. Le due donne si costituirono portando il corpo dell’uomo direttamente in questura a bordo di una 500. Erano gli anni Ottanta, a Catania, il “caso” fece molto scalpore. L’incontro avverrà in corrispondenza dell’allestimento dello spettacolo I giganti della montagna. La formula prevede la presenza degli attori protagonisti Magda Mercatali e Vincenzo Pirrotta e gli interventi del vice questore aggiunto Adriana Muliere, del teologo Don Pino Ruggieri e dell’insegnante Marisa Distefano. L’incontro conclusivo, a fine maggio, prevede la proiezione del film Quando la notte di Cristina Comencini. Al dibattito che seguirà interverrà la stessa regista.

sul palco IL RITORNO DI PATRIZIA LAQUIDARA

Una domenica tra sport e solidarietà con la “Corri Catania”, la corsa-camminata lungo le strade del centro storico, giunta alla quarta edizione. La “corsa” è in programma per domenica 15 aprile, partenza da piazza Università alle ore 10. I fondi raccolti attraverso la vendita della maglietta e del pettorale (costo 3 euro) saranno destinati all’acquisto di attrezzature specialistiche per l’Unità spinale unipolare dell’ospedale Cannizzaro.

COUNTDOWN PER THE HUB

A grande richiesta, dopo il successo dello scorso dicembre, il 22 aprile Patrizia Laquidara torna al Ma di Catania in duo con Giancarlo Bianchetti. In questo progetto l’artista catanese mette in gioco il suo repertorio - da Indirizzo Portoghese alle scorribande dentro la canzone popolare, da Funambola a composizioni non ancora incise su nastro, fino ad arrivare a Il Canto dell'Anguana (album vincitore della TargaTenco 2011 nella sezione dialettale) dialogando con le chitarre di Bianchetti. Sempre al Ma, il 24 aprile, sarà poi la volta della cantautrice romana Pilar, che porta in tour il suo secondo album Sartoria Italiana Fuori Catalogo. Patrizia Laquidara

“CORRI CATANIA” UNA DOMENICA DI SOLIDARIETÀ

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È cominciato il conto alla rovescia per l’apertura di The Hub Siracusa, a Ortigia, lo spazio entrato a far parte del network internazionale degli “hub” (www.the-hub.net). La data è fissata al 20 aprile, con un evento ad hoc. Intanto via ai laboratori sul recupero dei materiali di scarto per realizzare gli arredi interni dell’Hub. Info: www.thehubsicilia.net.

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happyhour TREWQE LET’S GO! CHIAMATA ALLE ARTI

UOVA D’AUTORE IN “CASA” FERRERA essanta uova di struzzo, simbolo di vita e rinascita, decorate e interpretate da pittori, musicisti, cantanti, attori, esponenti del mondo del design e dell’alta cucina. Sono le Uova d’autore che fanno parte della originale collezione raccolta negli ultimi tre anni dalla stilista Marella Ferrera ed esposta - sino al 29 maggio - al MF Museum & Fashion, l’atelier-museo di Catania della Ferrera. Sessanta opere e installazioni create - con le uova dei due struzzi femmina Bibì e Bubù “adottati” dalla stilista - da musicisti come Giovanni Sollima, Carmen Consoli (nella foto in alto a destra il suo Mandoluovo), Nicola Piovani, Franco Battiato, artisti come Alberto Abate, recentemente scomparso, designer come Mario Nanni (in alto a destra, il suo Attraversando le porte del viaggio l’uomo ritrova la sua luce), registi come Gianpaolo Cugno, attrici come Donatella Finocchiaro e Lucia Sardo. In più, l’originale Cavaliere Inesistente del puparo catanese Fiorenzo Napoli e le creazioni di chef stellati e maestri pasticceri.

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SICILIA INROSA

Sabato 31 marzo alle ore 18 si inaugura la collettiva Chiamata alle Arti nella Galleria Civica Montevergini di Siracusa. La mostra (aperta fino al 25 aprile) espone i lavori di 70 artisti tra scultori, pittori, video artisti e fotografi, provenienti da tutta la Sicilia. Domenica 1° aprile, alle 10 in piazza Minerva, l’iniziativa correlata Sicilia scunucchiata, con l’invito a portare in piazza tavoli per dibattere su temi inerenti la città. Nel pomeriggio alle 18 la Galleria Montevergini ospiterà Le ciambelle di Erlend, concerto del musicista Erlend Oye, componente dei Kings of Convenience.

LA GIORNATA MONDIALE DEL TAI CHI Una lezione aperta (e gratuita) al parco Gioeni di Catania per festeggiare la Giornata mondiale del Tai Chi. L’appuntamento è per sabato 28 aprile alle ore 10, organizzato dall’associazione Toum Sicilia. Dal 4 al 6 maggio, al resort Le Dune, l’associazione propone anche un seminario di formazione tenuto da Anya Meot, una tra le personalità di maggiore spicco dello stile del Maestro Tung Kai Ying, scuola seguita dall’associazione Toum.

a maggio tutti in cantina Torna il 27 maggio Cantine Aperte, ormai classico appuntamento per scoprire il mondo e la cultura del vino direttamente nei suoi territori di produzione. Quest’anno sarà la 20esima edizione e circa mille aziende in tutta Italia apriranno le porte agli enoappassionati con un programma denso di appuntamenti. Per sapere quali cantine aderiranno all’iniziativa in Sicilia, tenete d’occhio il sito www.turismodelvino.it.


happyhour TREWQQEWTQE LIBRI DOPO L’AFGHANISTAN

TRA LE RIGHE di ilenia suma

QUANDO GLI OGGETTI RACCONTANO UNA COPPIA

LIMBO di Melania G. Mazzucco Einaudi pp. 448 Euro 20,00

Gli oggetti a volte non sono solo oggetti, sono ricordi, sono indizi della nascita e la morte di un amore; sui quali s’imprime l’impronta di un’emozione, di un giorno particolare, di un’intenzione: tracce materiali, intime e resistenti all’evanescenza della memoria. Seguendo questa pista, Leanne Shapton, scrittrice, editrice, illustratrice e graphic designer, ha costruito Importanti oggetti personali e memorabilia dalla collezione di Lenore Doolan e Harold Morris, storia di una coppia e degli oggetti che hanno accompagnato la loro passione, ormai finita, e messi in vendita in un’ipotetica casa d’aste newyorkese il giorno di San Valentino. Sotto la provocatoria forma asettica del catalogo, il romanzo raccoglie tutto ciò che è appartenuto ad Harold e Lenore, lui fotografo globe-trotter eterno Peter Pan, lei esperta di cucina per il New York Times appassionata di dolci. Da un’istantanea scattata a una festa di Halloween che cattura il primo sguardo, il momento in cui sboccia la loro complicità, alla saliera rubata al ristorante, all’anello con le chiavi della prima casa insieme: 325 lotti, accuratamente descritti, fotografati in bianco e nero, e disposti in ordine diacronico, attraverso i quali riviviamo i loro momenti di felicità e di crisi. E nell’intrigante gioco di rimandi ognuno di noi potrà rinvenire i turbamenti e i piaceri vissuti nel trovare e poi perdere un grande amore. Colto e raffinato, ricco di sottotesti, l'ambiguità è forse l’elemento più conturbante di questo insolito catalogo. Ed è l’ambiguità delle diverse versioni dei fatti, della diversa visione dell’amore, così come la riporterebbe qualsiasi coppia scoppiata del mondo. La storia farà presto il salto sul grande schermo, la Paramount ha comprato i diritti (battuti anche questi all’asta); coproduttori e protagonisti saranno Brad Pitt e Natalie Portman. Chi volesse emulare Harold e Lenore, ed elaborare il lutto di una storia finita, lo può fare consegnando i propri “importanti oggetti personali” al Museum of Broken Relationships di Zagabria, nato nel 2006 dall'intuizione di due artisti che si erano, guarda caso, appena lasciati.

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SE QUESTO È AMORE Dopo rinvii e polemiche, Rai1 dal 27 marzo trasmette il ciclo di 4 film tv Mai per amore. Le pellicole, prodotte da Claudia Mori per la regia di Liliana Cavani, Margarethe Von Trotta e Marco Pontecorvo, affrontano il tema della violenza contro le donne. Il primo film, Troppo amore, parla di stalking, protagonista Antonia Liskova. Nelle altre pellicole Stefania Rocca, Carolina Crescentini e Francesca Inaudi e Barbora Bobulova.

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SICILIA INROSA

CD/DVD IL RITORNO DEI LAUTARI

C’ERA CU C’ERA Lautari Cd Narciso Records

C'era cu c'era è il nuovo album dei Lautari, pubblicato da Narciso Records, che esce (il 27 marzo) a cinque anni di distanza da Arrè. Contiene undici brani. Tra i nuovi pezzi, una cover di Notte Chiara, reso celebre da Domenico Modugno, e Focu di raggia scritta dai Lautari per l’album Karmen with a happy end (2007) di Goran Bregovic e interpretata da Carmen Consoli. Show case alla Feltrinelli di Catania il 3 aprile.

KRYPTONITE NAPOLETANA

LA KRYPTONITE NELLA BORSA Dvd 2D Rai Cinema

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TV

Si intitola Limbo ed è il nuovo libro di di Melania G. Mazzucco in uscita per Einaudi. Racconta la storia di Manuela, una soldatessa italiana tornata dall’Afghanistan, dopo un attentato che l’ha ridotta in stampelle. La giovane donna vive ricordando quei giorni, ma c’è un uomo che la guarda fumare, ogni sera, dal balcone. E come lei, aspetta di capire da dove si ricomincia a vivere. Un racconto che affronta temi sociali e morali senza retorica.

multimedia

A VOLTE UN PRANZO PUÒ VALERE UN LAVORO È arrivato in Italia il nuovo social network Let’s Lunch (http://letslunch.com). Il principio base è costruirsi il proprio network d’affari, trovando “connessioni” utili per cercare o cambiare lavoro o avviare nuovi progetti. La novità è che si esce dal web per fare conoscenze reali, naturalmente attorno a un tavolo e a un pasto. Come funziona? Basta iscriversi per connettersi a una rete di professionisti utili per la propria carriera, con cui organizzare dei “pranzi strategici”. Let’s Lunch è nato nel 2010 nella Sillicon Valley da un’idea di Syed Shuttari.

Uscirà il 4 aprile il dvd del film La kryptonite nella borsa per la regia di Ivan Cotroneo e tratto dall’omonimo libro dello stesso regista. Nel cast Valeria Golino, Luca Zingaretti, Cristiana Capotondi. Una commedia corale ambientata a Napoli negli anni Settanta, uscita sugli schermi lo scorso autunno. La storia di una originale famiglia in una “Swingin’ Naples”, tra feste negli scantinati, collettivi femministi e sigarette di contrabbando.

cinema

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CI SI COMMUOVE CON LEAFIE Leafie è una gallina coraggiosa protagonista del film d’animazione Leafie - La storia di un amore in uscita il 20 aprile. Una gallina resa famosa dall’omonimo best-seller di Hwang Sun-mi, scrittore e autore coreano. Il film è ricchissimo di dettagli, realista e ogni fotogramma è una festa per gli occhi. Realismo anche nella storia, che fa capire allo spettatore le leggi della natura e le regole tra cacciatore e preda. Più vicina a Bambi che non a Madagascar e Re Leone, Leafie è una pellicola destinata a diventare un “classico”, una commovente storia d’amore di una mamma per il proprio figlio e più in generale dell’amore filiale verso i genitori. Insomma un film per tutte le età.


MARZO-APRILE EQUINOZIO DI PRIMAVERA, RINASCE LA NATURA, IL CORPO S’INFIAMMA E LA PELLE S’ILLUMINA. L’INVERNO VA VIA E COL FUOCO DELL’ARIETE FESTEGGEREMO IL PASSAGGIO DEL SOLE ALLA DOLCE STAGIONE. BUON CAPODANNO ASTROLOGICO A TUTTE

l’oroscopo di lucia arena www.luciaarena.com

aariete Tra tempeste e schiarite la prima parte di marzo trascorrerà senza infamia e senza lode. Il bello arriverà allo scoccare di mercoledì 21. Eccola “la Primavera.” Non sarà solo una nuova stagione che arriva o l’atteso Equinozio o il magico Capodanno astrologico, bensì una luminosa finestra di vita che si affaccerà dentro e fuori di voi. Mercurio e Venere fautori di successi, la Luna nuova portatrice di rinnovamento, il Sole su Urano vi renderanno vulcaniche. Attratte dall’innovazione, darete il massimo nelle imprese “impossibili”.

btoro Che meraviglia quel Giove, brilla come un diamante nel vostro cielo e ci rimarrà ancora per qualche altro mese. Vi donerà fortuna e splendore e sarà il testimone d’eccezione dell’incontro con Venere, l’apoteosi per i sentimenti. La primavera sorprenderà con piacevoli incontri, sarete decise a rimettervi in gioco dove non osavate immaginare. In amore la passione farà rima con ribellione, direte basta alla troppa inflessibilità e confiderete al partner i più intimi desideri. Non tarderete a passare alla pratica rendendovi insostituibili, la Luna nuova di aprile accenderà i sensi.

c gemelli Stressate e un po’ annoiate confiderete in questa primavera per tirarvi su il morale. Marzo sarà movimentato e se prenderete il ritmo giusto riuscirete a portare a termine le faccende che vi stanno a cuore. Massima attenzione agli incontri tra il 23 marzo e il 18 aprile, saranno importanti contatti per il settore professionale. Ora prendete carta e penna e appuntatevi questa data, 3 aprile 2012, Venere, la madre di Cupido, entra in Gemelli e ci rimarrà per ben 4 mesi… donne date l’addio alle pene d’amore, sarete tutte amate e felicemente soddisfatte.

d

cancro

Non è ancora arrivato il momento per esultare ma un po’ di luce arriverà dal Sole di marzo che accresce-

IL SEGNO FAVORITO

n pesci oche voglie, molti conflitti… care pescioline non è detto che tutto debba girare intorno all’amore, bisogna pur pensare anche ad altro. Con Marte opposto da ben sei mesi altro che relazioni idilliache, se resisteranno i rapporti consolidati e di lunga data sarà già un successo. Piuttosto pigiate l’acceleratore fino ai primi di aprile, la carriera è in ottima posizione, se v’impegnerete arriverete al trionfo. Per l’economia non c’è di che lamentarvi, siate un po’ più parsimoniose, affronterete meglio i mesi a venire.

P

rà l’immaginazione tanto da renderla un privilegio personale da mettere in mostra. Se ancora non siete riuscite ad affermarvi nel campo del lavoro pur avendo impiegato grande volontà ed energia, sappiate che occorrerà puntare tutto tra il 18 marzo e il 2 aprile, momento di massima concentrazione astrale che darà alle signore del segno un irresistibile fascino oltre che uno straordinario estro.

e

leone

Nessuna opposizione all’orizzonte ma questo non sarà ancora sufficiente per sbloccare le situazioni che vi portate dietro da qualche mese. Se avete in progetto di rinnovarvi il guardaroba abbiate pazienza, siete ancora in deficit, i crediti da riscuotere sono tanti ma stentano ad arrivare. In amore tenetevi stretto il partner e non siate gelose, se s’interromperà un legame sarà per troppa possessività, piuttosto siate comprensive e affettuose. Nella carriera sarete imbattibili, avrete ambizione e immaginazione.

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i EVA HERZIGOVA (Litvínov, 10 marzo 1973) L’attrice e top model ceca in questi giorni è sul set del suo quarto film “Cha cha cha”, diretto da Marco Risi. Nel cast anche Luca Argentero e Claudio Amendola

Fino ad oggi vi siete fatte carico di ogni cosa, da marzo tutto sarà visto sotto un’altra luce, sta per cambiare la vostra filosofia di vita, colpa o grazie alla primavera, si vedrà. All’inizio di aprile un rapporto extra vi metterà in confusione, sarà travolgente, lo alimenterete piacevolmente fino a quando un destino beffardo interporrà tra voi e l’amato un’inevitabile lontananza.

g

bilancia

Alti e bassi è sempre meglio che solo bassi. Non sarà rilassante ma vi terrà sempre in forma e all’erta, pronte a cavalcare l’onda che sentite avvicinarsi sempre più. Non arriverà con la primavera, questo è assodato, anche se l’aria sembra prepararsi a un’energia nuova dovrete ancora risolvere una serie di faccende legate a un Saturno inflessibile e risolutivo. Quindi sbrigatevi e tagliate i rami secchi, relazioni complicate da chiudere e questioni legali da definire, la Luna piena d’aprile sarà favorevole. Un viaggio piacevole vi ritemprerà.

h scorpione vergine

Non è un periodo invidiabile per le relazioni affettive, sarete predisposte al litigio facile e alla rottura frequente. Nel matrimonio non mancheranno le discussioni riguardanti la gestione dei compiti di famiglia.

piccanti e trasgressive che il cielo possa offrivi in questa prima parte del 2012. Per le coppie, momento propizio per i progetti futuri. Un partner facoltoso è innamorato non sarà un sogno ma pura realtà.

Belle e passionali, sarete sensuali e conturbanti più del solito. Arrivano combinazioni stellari di lusso e libidine, sarà la rinascita della natura, scalpita dentro di voi un’incontenibile forza, un’esigenza di amore mista a passione e sesso. Se inizierete la primavera con questi presupposti sarete candidate alle relazioni più

sagittario

Siete scese da quelle montagne russe che dall’inizio del 2012 vi hanno portato su e giù per cime e valli simbolicamente raffiguranti gli eventi della vostra vita. Ebbene siete salve e più forti. Adesso inizia la quiete dopo la tempesta, assaporerete la primavera con tutti i suoi colori e odori, siete in perfetta forma fisica, salute invidiabile, un cambio look sarà favorito. L’instabilità nei sentimenti sarà dovuta a un rapporto che non funziona più, “meglio sole che male accompagnate”… ricordatevi questo detto, per l’amore c’è tempo, adesso divertitevi.

l capricorno La prima parte di marzo sarà piacevole. Soddisfazioni a lavoro, contatti importanti per un progetto che vedrà partecipare il partner o un parente vicino. Se vorrete ottenere buoni risultati non siate presuntuose, evitate l’aria di comando e fatevi valere con discrezione. Dalla metà del mese qualche dissonanza, discussioni con una figura femminile, atteggiamenti irresponsabili che non gradirete. Fortunatamente l’amore andrà a gonfie vele e dal 3 aprile un compromesso metterà la pace in famiglia.

m acquario Care amiche, quanto costa farsi belle, non solo in termini di tempo da impiegare, anche se siete delle Veneri di Milo. Il capriccio si sa è donna, ma non sottovalutate le spese eccessive e sconsiderate. Con la nuova stagione sentirete il bisogno di rinnovarvi, purtroppo l’economia non lo consentirà, perlomeno fino al 2 di aprile. Nel frattempo consolatevi con gli incontri appassionati che capiteranno, uomini importanti, intriganti e geniali offriranno le loro doti e qualità alla vostra felicità “fisica”. Festeggerete la primavera col sesso. SICILIA INROSA

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gerenza SICILIA INROSA Bimestrale Anno II - N. 8 25 marzo 2012 Testata indipendente Reg. Trib. di Catania N. 6 del 23 gennaio 2012

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