Sei periodico aprile 2016

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Aprile 2016 - Anno V - nr. 54 - Mensile a diffusione gratuita - ph. Marco Minello

IL MENSILE DI CHI FA LA DIFFERENZA

ATTUALITÀ ERASMUS INCIDENTE IN CATALOGNA FIGLI DI UN DIO SUPERIORE...

GIANLUCA ANSANELLI è l’amore che m’ispira

SEBASTIANO

SOMMA uno stabiese e la sua carriera artistica

TONY MARTIN É L’ALBA DEI PENSIERI

MODA

LA MODA SEMPRE di ...MODA BENESSERE NATURA AMICA





SOMMARIO

07 EDITORIALE

APRILE

essere (non essere) padre

08 COVER

sebastiano somma

14 ATTUALITà la possibilità negata

16 ATTUALITà

figli di un dio superiore...

18 I° PIANO

gianluca ansanelli

23 STORIE

danza virale | tony martin | 6° appuntamento

28 MODA

la moda sempre di ...moda

30 PET SHOP

passeggiate a 4 zampe

34 BENESSERE la natura amica

36 SOS CASA

bucato perfetto

38 bit

lo sai che?

42 SEI DI GUSTO

funghi champignon ripieni al forno

44 RELAX

ora d’aria

46 CHE SEGNO SEI

l’oroscopo di aprile

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EDITORIALE APPUNTI

Direttore Responsabile PINA LONGOBARDI redazione@seiagenzia.it 3473250831 Redazione Seiperiodico Via Amato, 13 c/o Istituto L. Valla Castellammare di Stabia (NA) Edito da SEI AGENZIA S.A.S. Progetto Grafico GIANCARLO CORBO grafica@seiagenzia.it Direttore Commerciale LELLO CAPRIGLIONE commerciale@seiagenzia.it 3341979221 Contributo redazionale di: MINA GIULIANO NICO CLEMENTE MARCO MINELLO MARGHERITA STAIANO NOELLA ROSSI SILVIA PILIEGO Mensile a Diffusione Gratuita Anno V • N. 54 • Aprile 2016 Aut. Tribunale di Torre Annunziata Num. Reg. 952/2011 - Num. Reg. Stampa 11 del 03/11/2011 Chiuso in Redazione il 4/4/2016 Stampato da Sprint Italia Qualsiasi collaborazione grafica o redazionale s'intendono opere intellettuali cedute dagli autori a titolo gratuito e che con gli stessi non vi é alcun rapporto di lavoro subordinato e continuativo. © Tutti i contenuti, anche parziali, presenti su seiperiodico non possono essere riprodotti senza autorizzazione.

ESSERE RE NON ESSE

PADRE

Qualcuno ha detto che non contano i respiri che fai nella vita ma gli attimi in cui ti manca il fiato e, quando ti ho preso in braccio la prima volta è stato un attimo senza respiro, così come quando hai pronunciato la parola “papà” per la prima volta e l’istante in cui ho mollato il sedile della bicicletta per lasciarti andare da sola. Sappi che mi è mancato il fiato ogni volta che in questi diciassette anni di vita mi hai preso in contropiede per le scelte che hai fatto. Certo lo avevo messo in conto, un padre è quell’uomo che ad un certo punto della vita di sua figlia viene retrocesso al secondo posto nella scala degli affetti. Mentre cresci sto imparando ad accontentarmi di quel poco che vuoi darmi, un abbraccio rubato all’uscita di scuola, un sorriso, i post-it di quelli che oggi mi lasciate tu e tua sorella attaccati allo schermo del computer, con due cuori a fare da cornice ad un “ti voglio bene papi” anche quelli mi tolgono il fiato. Sappi che in tutti gli incontri che farai pochi saranno quelli che ti vorranno bene sul serio e molti non c’entreranno niente con la tua vita e che per ogni delusione o sbaglio che commetterai io sarò li ad aspettare e mai a giudicare. Sappi che ti sgriderò sicuramente anche se in quel momento vorrei solo abbracciarti perché essere padre è una difficile promessa d’amore, un patto di sangue da affrontare con coscienza. Sappi che la tua vita è l’emozione più bella per me, trattala bene e vivila fino in fondo, qualunque cosa bella o brutta ti capiti. Non nascondermi i tuoi problemi per paura di deludermi, sono tuo padre! Quando ti ho concepita sapevo di non essere esente dalle piccole e grandi sofferenze che chi mette al mondo un figlio può incontrare. Infine ricordati figlia mia che tra gli schiaffi e le carezze della vita, ogni volta che ti sentirai sola come mai ti è successo finora e non troverai nessuno accanto a te, guardati alle spalle perché troverai un uomo solo dietro di te: il tuo papà. T.V.B. paginasette


Nato a: C/mare di Stabia Piatto preferito: la parmigiana di mia madre

Un difetto: dispersivo Sposato con: Morgana Forcella PapĂ di: Cartisia, 11 anni

SEBASTIANO

SOMMA

paginaotto

ph. Marco Minello | make-up Noella Rossi | abiti by Eddy Monetti | u-boat watches

Un pregio: disponibile


COVER

SEBASTIANO SOMMA © Pina Longobardi

CASTELLAMMARE È LA CITTÀ DA CUI È PARTITO, UN LUNGO VIAGGIO DI ANDATA (E CONTINUI RITORNI) VERSO UNA BRILLANTE CARRIERA ARTISTICA TRA CINEMA, TEATRO E TV. “AMO LA MIA CITTÀ E RITORNARCI PER VIVERLA”,

STABIA

ANDATA e ...RITORNI Ciao Sebastiano, facciamo un salto indietro nel tempo: c’era una volta una città bellissima e un bambino che abitava lì... L’infanzia stabiese resta un’impronta importante per me, gli anni più spensierati della mia vita li ho trascorsi, come tutti i bambini di allora, tra le escursioni familiari sul monte Faito, le estati al mare, alle terme, le serate ai chioschi dell’Acqua della Madonna, il Santuario di Pozzano, le bottiglie di pomodoro fatte in casa e l’eleganza degli stabiesi di un tempo. Oggi a Castellammare ho lasciato un pezzo di cuore, mia madre novantenne e parte della mia famiglia vivono ancora lì. Che rapporto hai con la città e gli stabiesi? La amo molto, soprattutto il centro storico, quando

vengo a Castellammare mi piace passeggiare per via Gesù, Capo Rivo, soffermarmi sotto il balcone della casa in cui nacque Viviani. Credo che mettere a fuoco le potenzialità dei quartieri storici e delle terme sarebbe la reale resurrezione per la “mia” città. Gli stabiesi sono consapevoli della bellezza e delle potenzialità del centro antico che andrebbero maggiormente esaltate. Occorre riscoprire l’orgoglio, la dignità persa e la voglia di lottare dei miei conterranei per ambire alla rinascita del territorio. Da un artista affermato che ricordi hai dei tuoi primi passi nel mondo dello spettacolo? Sin da bambino ero attratto dalla recitazione perché suscitava in me grandi emozioni, era una cosa istintiva.

Giovanissimo, trasferitomi a Fuorigrotta, entrai a far parte di un gruppo di giovani attori teatranti con cui condividevo l’opera teatrale di Scarpetta, di Eduardo in un clima di aggregazione e sperimentazione. Quelle emozioni diventavano man, mano sempre più intense tanto da proiettarmi in percorsi e viaggi che si orientavano verso il mondo del teatro e della tv. Tra un viaggio e l’altro qual’è stato il treno giusto nella tua vita artistica? Più che un treno fu un’auto a cambiare il mio futuro artistico... l’opportunità nacque quando il mio amico Filippo Boccoli decise di trasferirsi a Roma ed io di seguirlo. Una scelta dettata dal momento perchè a Napoli mi sentivo prigioniero rispetto alle mie aspettative paginanove


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abiti by Eddy Monetti ph. Marco Minello make-up Noella Rossi


Infatti tra corsi e ricorsi, gavetta tra cinema, tv e teatro a quarant’anni la tua carriera prese il volo, giusto? Nei miei primi quarant’anni ho fatto delle belle cose con grandi artisti come Aldo Giuffrè, Rosalia Maggio, preso tante batoste e compiuto tanti passaggi fondamentali per la crescita professionale sia a teatro che in Tv. Il successo l’ho consolidato a 39 anni quando, in un momento emotivamente difficile per me, il regista Luigi Perelli, noto per aver firmato diverse serie de “La Piovra”, mi volle fare un provino per il ruolo di Luca Bartoli per la serie “Sospetti”. La sua idea era di proporre al pubblico un ispettore dall’aspetto fascinoso maturo e grintoso. Da lì è stato tutto un susseguirsi di copioni per fiction televisive come “Senza confini”, “Un caso di coscienza”, “Madre Teresa”, “La bambina dalle mani sporche”. Quale personaggio ti porti nel cuore? Indubbiamente Giovanni Palatucci che ho interpretato nella serie “Senza Confini”, è stato toccante per me far rivivere un personaggio realmente esistito, un eroe italiano poco citato nei libri di storia ma che ha sacrificato la propria vita per salvare migliaia di ebrei dai campi di sterminio. Non hai pensato di confrontarti con ruoli diversi? Sicuramente da “Sospetti” in poi i ruoli positivi mi hanno regalato una grande popolarità, permettendomi di continuare a fare il teatro e a cominciare a scegliermi ruoli più complessi sia in teatro che in tv o al cinema, ultimamente ho

ph. Marco Minello | make-up Noella Rossi | abiti by Eddy Monetti | u-boat watches

e decisi di andarmene. Caricai il mio malandato ma amatissimo Mercedes Codini, con materassi, pentole e tutto il possibile e, un po’ come Totò e Peppino, mi misi in viaggio verso la capitale. In una curva sulla Tangenziale un gatto nero mi tagliò la strada e la macchina mi abbandonò sulla carreggiata, un inizio non proprio eccezionale ma non fu certo la scaramanzia a fermarmi.

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interpretato a teatro Eddy Carbone in “Uno sguardo dal ponte” un testo del grande Arthur Miller, con un ruolo torbido, ambiguo e complesso, per me un cambiamento enorme. Tu hai avuto partner notevolmente belle come Carol Alt, Ornella Muti, Isabella Ferrari, con chi hai lavorato meglio? Quelle che hai citato sono state tutte partner bravissime, in particolare ho avuto un ottimo rapporto con Ornella Muti, una donna vera, forte, sincera oltre che una grande amica. Cos’è per te essere un attore? È la voglia di emozionarmi e di trasmettere emozioni, la grandezza dell’essere umano è il costante bisogno di vivere tutto questo e anche molto di più, il giorno in cui non riuscirò più ad emozionarmi mi dedicherò ad altro. Il cinema rende famosi, la tv ricchi e il teatro? Il teatro ha una sua magia, è l’incontro della parola tra l’autore, l’attore e il pubblico, una grande responsabilità ma anche molto gratificante. Come hai conosciuto tua moglie Morgana? L’ho conosciuta nel 1996, eravamo entrambi in vacanza a Mykonos e abbiamo simpatizzato subito, quando mi disse che anche lei viveva a Roma al rientro non ho perso tempo e ho iniziato ad invitarla ad uscire. Ero ad un punto della

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mia vita in cui ricercavo un’armonia diversa ed ero certo che lei era la donna giusta per me, quell’esatta proporzione che completava il mio essere. Sono trascorsi vent’anni e il tempo è la conferma che la mia scelta era giusta, nel 2005 a completare i miei affetti è nata Cartisia, nostra figlia. Ho sempre anteposto la famiglia anche alle scelte lavorative perché credo che sia un capitale affettivo su cui investire. Quando vieni a Castellammare dove ritorni. Nei luoghi della mia infanzia che per me sono i luoghi dei ricordi: Pozzano dove affondano le mie radici d’infanzia, lì rivivo il ricordo di mia sorella una persona straordinaria e mio punto di riferimento purtroppo scomparsa a soli 52 anni. Ritorno nella sua casa che ho vissuto con i miei nipoti. Mi piace anche andare sul lungomare e soffermarmi nei pressi del molo a vedere i pescatori che attraccano con le loro barche ma i luoghi sono tantissimi e raccontano una storia di radici mai dimenticate. Concludendo a chi dedichi quest’intervista A mio nipote Peppe Dolvi, uno stabiese che non ha mai abbandonato la sua città costruendo con determinazione il suo futuro e a tutti i giovani stabiesi a cui dico rimboccatevi le maniche e credete di più nelle bellezze della nostra città.

La famiglia? u n capitale

affettivo

su cui investire

SEBA STIA NO SOM MA


ph. Marco Minello | make-up Noella Rossi | abiti by Eddy Monetti

Le emozioni sono parte integrante

della mia vita e del mio lavoro. Pi첫 riesco a viverne pi첫 ne trasmetto soprattutto a teatro.

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ATTUALITA'

CAMPO MINA...TO © Mina Giuliano

OGNI INDIVIDUO VIVE LA SUA ESISTENZA AFFRONTANDO LE SFIDE QUOTIDIANE CON ANIMO AMBIVALENTE, BARCAMENANDOSI CONTINUAMENTE TRA UN LACONICO “DOMANI SI VEDRÀ” E UNO SPERANZOSO “QUEL CHE SARÀ, SARÀ”.

LA POSSIBILITÀ NEGATA

Le scelte sono il “pane quotidiano” di una vita che non sempre mantiene le promesse iniziali e che, spesso, nega una seconda chance a chi meriterebbe di diritto una reale possibilità di riuscita!

Ci si illude di poter avere sempre un giorno, un’ora, un attimo a disposizione per poter cambiare le cose e mettere in atto quell’ennepaginaquattordici

simo tentativo-bonus per ottenere quanto faticosamente anelato; troppe volte, però, destino e fortuna in disaccordo si rincorrono, stabilendo arbitrariamente se e come cambiare le carte in tavola! Difficile comprendere perché, lungo una strada della Catalogna, siano stati improvvisamente infranti i sogni di chi, per passione e con coraggio,

ha provato a reinventare il presente in modo originale, ansioso di esplorare il pianeta come un poco esperto aviatore, che si meraviglia dinanzi alla straordinaria varietà del mondo che si nasconde dietro le nuvole e vive sorridendo estasiato, scrutando sempre nuovi orizzonti. Per sempre si è spento il luccichio di quegli


occhi curiosi, che guardavano al futuro colmi di quella speranza, spesso ultima “dea” a cui affidare le proprie silenziose preghiere. Per un errore, per un fatale errore nessuno potrà restituire ai tanti cuori orfani la grinta e lo straripante entusiasmo di quelle giovani leve a spasso per un mondo troppo grande ma, allo stesso tempo, anche troppo accattivante per essere passivamente scrutato solo attraverso una cartolina. Lacrime, disperazione e rancore: il mondo piange

ma poi tutto torna sempre alla normalità perché la vita procede e il tempo spazza via ciò che non saprà mai spiegare e le domande a cui non riuscirà mai a fornire una risposta esaustiva.

Tutti accantonano e dimenticano frettolosamente perché gli eventi sono solo parentesi che si aprono e chiudono rapidamente; le tragedie finiscono nel dimenticatoio e vengono escluse dalla parte cosciente della nostra mente perché si è sempre proiettati altrove col pensiero. Vanno subito stretti i panni del cittadino solidale che partecipa al dolore collettivo e, con l’incedere dei giorni, si arriva addirittura a maturare la presunzione irreale che le cose che accadono saranno sempre troppo lontane e distanti... senza possibilità alcuna di tangere certezze e conquiste del proprio presente. Eppure su quel bus poteva esserci chiunque, un qualsiasi figlio che, per amore della cultura, aveva volontariamente deciso di abbandonare la tradizionale seggiola da studente universitario qualsiasi per vivere un’esperienza di formazione da conservare nel cuore e non solo nel curriculum!

L’energia vitale di chi ha scelto la strada della progressiva scoperta, all’insegna della condivisione di esperienze e della collettiva partecipazione alla vita di un altro paese, non si è esaurita quel drammatico giorno perché essa tornerà a trasmettere il suo inestimabile impulso ogni volta che qualcuno deciderà di aprire la propria valigia per riempirla di nuove aspettative e di sogni che conducono lontano. paginaquindici

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ATTUALITA'

IL CUORE DELL’EUROPA È ENTRATO NEL PANICO IL GIORNO DOPO LA RIENTRATA PRIMAVERA CON LE ESPLOSIONI ALL’AEROPORTO E ALLE METROPOLITANE DI BRUXELLES.

PUNTO DI VISTA © Pina Longobardi

FIGLI

DI UN DIO

superiore... Con l’attacco a Bruxelles l’Isis scrive un’altra triste pagina di storia conclamando le minacce, esclamate nei mesi, con il fragore delle bombe all’aeroporto di Charleroi e l’urlo di dolore di vite innocenti spezzate. Purtroppo bisogna rassegnarsi all’atroce realtà che il termine “kamikaze” stia diventando una parola sempre più inquietante e familiare. La tranquillità di prima lascia il posto al sospetto, ai dubbi improvvisi, che ci assalgono salendo su una metro, guardando lo straniero con in spalla uno zainetto e che potrebbe decidere di morire per fare una strage tra persone sconosciute e pacifiche. paginasedici

Siamo vittime del fanatismo criminale, alimentato da svariati fattori quali la lucida follia, l’odio religioso, la speculazione politica delle grandi potenze economiche che si fingono fintamente sdegnate innanzi ai mostri collaborazionisti che, al grido di Allah, disseminano la morte in occidente.

E pensare che fu etichettata pazza per le sue idee Oriana Fallaci quando, all’indomani di quel terribile 11 settembre 2001, con parole intense e consapevoli, raccontò la verità dei rapporti tra Oriente ed Occidente. Processata in Francia, la stessa di #JesuisCharlieHebdo, in Svizzera e


anche l’Italia al tempo in cui l’Europa difendeva l’integrazione islamica e condannava aspramente le opinioni della Fallaci. Dopo oltre un decennio l’Isis sottrae le vite dei nostri figli nello sgomento indignato della gente e le mille dietrologie su “chi li ha creati”, “chi li sostiene e li paga” servono solo a confezionare salottini di opinionisti in tv, la verità è che l’Europa deve svegliarsi! Non sarà l’ennesimo #jesuis# a fare la differenza perché la risposta identitaria non ci salverà dal massacro che è il pane quotidiano per gli estremisti e i proclami pacifisti sono solo figli della paura. Una paura che

dura il tempo di pubblicare una candela in bacheca, una bandiera nel proprio profilo a gratificare il nostro egocentrismo virtuale e poi dimenticare, presi come

siamo dalle problematiche dell’ennesimo tronista respinto e dalle peripezie delle star dell’Isola dei Famosi. Noi che un tempo, nel sicuro delle nostre “tiepide case”, eravamo spettatori di un mondo violento ma distante dal nostro e trovavamo incomprensibile l’ignoranza di imposizioni musulmane

Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006) stata una scrittrice, giornalista e attivista italiana.

come il velo alle donne, la crudeltà a sfondo religioso, noi che la sera dormivamo sicuri: figli di un Dio superiore e diverso da loro; oggi dobbiamo essere consapevoli che quel tempo è finito! Il “cancro islamico” come un tempo fu quello nazista, ha disegnato nuovi confini superando quelli orientali e non c’è terapia perché non c’è stata prevenzione. Questo è un progetto sfuggito di mano alle presuntuose superpotenze occidentali che da sempre hanno venduto le armi agli

islamisti per acquistare il petrolio attraverso Libia e Turchia. Opportunismo e ipocrisia si tenevano a braccetto anche durante la sfilata parigina dei capi di stato falsamente indignati. Una nuova “coscienza umana” dovrà radicare il cambiamento, facendo cadere il velo delle dietrologie sulla tolleranza, l’integrazione e quant’altro permetta alla follia di disseminare il terrore perché l’islamismo è sempre più associato al terrorismo. paginadiciassette


I° PIANO

GIANLUCA ANSANELLI

Ph. Riccardo Riande Grooming: Martini Gentili @makingbeauty Location: Douze - Teatro Comedy Club

© Pina Longobardi

Chi scrive con il suo ingegno crea un’opera d’arte: un romanzo, un film, una commedia, una canzone e la mette a disposizione degli altri. Purtroppo in Italia, quando si tratta di cinema e tv , chi firma una sceneggiatura vive senza troppi onori, così come ci spiega l’autore Gianluca Ansanelli.

Autore per cinema e teatro, regista, attore, speaker, conduttore cos’altro ancora manca da fare a Gianluca Ansanelli? Mi manca l’opera lirica, la danza classica e anche nel mondo della lap dance non sono nessuno!

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Dal 7 aprile al cinema regista di “Troppo Napoletano” prodotto da Alessandro Siani, qual è la trama? Abbiamo raccontato una Napoli fantasiosamente romantica, vista attraverso gli occhi dei bambini che meglio degli adulti sanno vivere i sentimenti colorandoli di fantasia. C’è un’ispirazione autobiografica? Sicuramente! Tutti ci siamo innamorati tra i banchi di scuola, io ho cominciato già all’asilo, le maestre dicevano che ero precoce, le compagne dicevano che ero allupato. Nel film anche il piccolo Ciro s’innamora della sua compagna di banco: è la prima volta che prova un sentimento così intenso e non riesce a comprenderlo. Tutti dicono che l’amore è qualcosa di bello che ti rende felice, lui invece sta male e non capisce perché. Durante il film, e con l’aiuto di un amico speciale, prenderà piano piano coscienza di cosa gli sta capitando e scoprirà i lati belli dell’amore e anche quelli più dolorosi. Protagonisti sono Gigi&Ross, la bella Serena Rossi e i giovanissimi Gennaro Guazzo e Giorgia Agata, come è stato vivere il set? Il set è stato faticoso ma avere nel cast i due bambini ha creato un’atmosfera quasi magica: per loro non era neanche lontanamente un lavoro, ma piuttosto una favola da vivere in prima persona. Si aggiravano sul set toccando le scenografie e provando stupore per ogni cosa: quello stesso stupore che molte volte noi adulti perdiamo per la strada, senza capire che è proprio quella la chiave della felicità. Alla fine delle riprese i nostri piccoli protagonisti avevano vissuto la trama con una tale intensità che si sono messi a piangere all’idea di non rivedere più gli altri attori: il set era diventato per loro un’estensione della loro vera famiglia. Che significa “Troppo Napoletano”? Essere napoletano non è solo un’indicazione geografica ma un vero e proprio modo di

essere. Significa avere un certo tipo di umanità, una visione del mondo, una filosofia di vita. Credo che solo ai partenopei capiti di sentirsi dire la frase “sei troppo napoletano”: uno stato geografico diventa un concetto morale. I tuoi soggetti ruotano spesso attorno a dinamiche familiari affrontate in maniera ironica e dissacrante: “Se prima eravamo in due”, “Poli Opposti”, “Troppo napoletano”, la famiglia t’ispira? È l’amore che m’ispira, sia nelle vesti di autore che di spettatore. Volendo scegliere un genere prediligo il la commedia romantica, specie in chiave brillante. Quando un autore scrive una storia s’immerge completamente in un mondo parallelo, “frequentando” quel mondo e quei personaggi per molti mesi. Dovendo immergermi in un mondo per così tanto tempo, preferisco crearmi un’atmosfera serena, dove tutto va bene e tutti trovano la felicità. Perchè dovrei ficcarmi dentro torbidi scenari da thriller o ansiogeni universi polizieschi? Potendo scegliere, meglio l’amore… Ma qual è il segreto del successo di un soggetto e invece cosa porta al flop? Sarebbe bello se esistesse una formula precisa. Purtroppo non è così: aggiungi che gli scenari odierni sono molto dinamici e i gusti del pubblico mutano di stagione in stagione con grande rapidità. Non è facile intercettare cosa c’è nell’aria, ma è proprio quello che un bravo autore deve fare. Il pubblico oggi è abituato bene, le grandi serie americane hanno di molto innalzato il livello di scrittura dei prodotti di fiction. Viviamo in un’epoca in cui il “concept” è fondamentale. La gente deve sapere subito perché scegliere quel tale film. Concept, titolo, trailer, manifesto, cast: devi fare molti centri per ottenere un grande successo. bisogna sempre mettersi nei panni di uno spettatore e porsi con onestà la fatidica domanda: ma io questo film, lo andrei a vedere???

paginadiciannove


Un autore resta sempre un personaggio all’ombra del successo come vive il suo momento di gloria? In Italia lo sceneggiatore vive una sorte sciagurata, il cinema è nato come cinema muto dunque in principio non c’erano dialoghi. Forse è per questo che, rispetto ad esempio al teatro, lo scneggiatore cinematografico è una figura meno centrale. Nel cinema conta molto di più il regista, ma in Italia le cose vanno anche peggio: basti pensare che la Siae paginaventi


Nato a: Napoli Il: 09/10/1974 Piatto preferito: Polipetti alla luciana Un pregio: Ragionevole Un difetto: Polemico

non riconosce agli autori alcun diritto sugli incassi lordi al botteghino, una condizione che non trova nessuna spiegazione e di cui qualcuno prima o poi dovrà darcene. Quando nel nostro paese si deciderà di valorizzare maggiormente l’importanza della scrittura e la storia diventerà il perno principale in un progetto, probabilmente si potrà parlare di ripresa dell’industria cinematografica. Tv di ieri o tv di oggi? Tv di ieri sicuramente! Ormai quella di oggi ha ben poco da dire e probabilmente nell’immediato futuro sarà totalmente soppiantata dalla TV on demand o dal web. La

televisione di ieri aveva una mission chiara: educare il paese. Forse era un pò bacchettona ma sicuramente più nobile di certi pollai televisivi che oggi intrattengono i telespettatori incollati allo schermo, spegnendo ogni loro facoltà. Se dovessi scrivere un soggetto sulla tua vita s’intitolerebbe? Cito Vasco e dico: “Va bene, bene così” Salutiamo i lettori con un appuntamento? Si, ci vediamo al cinema il 7 aprile con “Troppo napoletano” e a teatro con Maurizio Aiello e Maria Bolignano in “Tutti per uno, uno per Titti” da aprile in tutto il circuito teatrale campano e al teatro Cilea a Napoli. paginaventuno


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Tony Martyn

B A LLE T

S CHOOL

28 maggio 2016

Vivrò di Danza, fi n c h è l a D a n z a mi darà vita!

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STORIE

DANZA VIRALE

© Pina Longobardi

La vigilia dell’evento è ormai vicina e si accompagna ad una primavera che ha fatto capolino all’improvviso in tutti i suoi colori accendendo, con i suoi profumi, il desiderio di realizzare quello che l’inverno ha messo a riposo.

È l’alba di pensieri.

Amo passeggiare all’ alba nella mia città, ammirarla mentre lentamente si risveglia, questa terra è paradossalmente bella nonostante le sue ferite. Camminare mi aiuta a scandire i dettagli delle mie giornate benché, per quanto possa programmare tutto, l’imprevisto è dietro l’angolo e può far caracollare ogni più accurata pianificazione. L’appuntamento col passato si presenta irriverente a disturbare la mia quiete, ricordandomi che ci sono state tante altre vigilie vissute in questi trent’anni di sfide e l’ansi mi assale, sono il peggior giudice di me stesso, un killer dell’obiettività che sa incupirsi nelle sue stanze buie, nella costellazione paranoica dei miei “se” e “ma” per fortuna ho chi sa dare la luce ai miei pensieri come la mia amica di sempre Mariagrazia Garofoli.

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Quando la conobbi circa 8 anni fa, ci trovavamo entrambi ad un meeteng ospiti della direttrice dell’Accademia di danza Margherita Parrilla, lei che è stata una delle più grandi étoile di danza classica italiana, prima ballerina del teatro “La Fenice” di Venezia e al Teatro comunale di Bologna, nella sua carriera ha interpretato balletti del repertorio ottocentesco come Giselle in un’edizione creata appositamente per lei dal coreografo Eugeny Poliakov e poi La Silfide, Coppelia, Paquita e La bella addormentata, e capolavori del Novecento tra cui Cenerentola, Chopiniana, Pas de quatre, Romeo e Giulietta, Carmen, Fedra, Francesca da Rimini, Apollon Musagete, Il mandarino meraviglioso, Concerto barocco e Morte a Venezia. Partner dei più grandi ballerini internazionali della danza come Dan Moisev, Rudolph Nureyev, Cyril Atanassov e Rudy Brians. In quel momento dirigeva la

Fondazione Arena di Verona e per me era un mito oltre che una donna dalla straordinaria bellezza, stare solo nella stessa stanza con lei era un onore. Ma quanto ha inciso nel percorso artistico di Tony la signora Mariagrazia Garofoli? Come vi siete conosciuti con Tony? La conoscenza diretta è avvenuta circa 8 anni fa, entrambi eravamo ospiti di uno spettacolo sulla bellissima terrazza dell’Accademia di danza a Roma, curato dalla direttrice nonché mia carissima amica Margherita Parrilla. Quella sera proprio a lei chiesi di indicarmi chi era tra i suoi altri ospiti Tony Martin. Volevo conoscerlo per congratularmi personalmente con lui per un suo ex allievo Antonio De Rosa, un giovane talento a cui avevo affidato il ruolo di Basilio nella coreografia del Don Chisciotte presentata quell’anno all’Arena. Sapere che era stato suo allievo me lo fece


La danza è il mio respiro

spesso, quando mi addormento, sogno di danzare ancora ...PERCHÉ L’ANIMA DI UN BALLERINO NON SMETTE MAI DI BALLARE

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vedere con una stima diversa, perché Antonio è un ballerino eccellente e dietro il suo talento ho percepito tutto il lavoro abilmente compiuto dal suo maestro di danza. Tony si emozionò molto per le mie parole, da quando lo conosco è stato uno dei pochi momenti della sua vita in cui è rimasto senza parole. E dopo quella sera come avete approfondito la conoscenza? Ci rivedemmo ad una cena organizzata da Margherita e nell’atmosfera informale della serata apprezzai la sua simpatia e l’affabile conversazione. Lo invitai a Verona a vedere l’Aida e nacque un rapporto di grande stima professionale e amicizia. Nel 2013 mi chiese di curare le coreografie per presentare l’Aida con la sua compagnia di ballo in anteprima al Teatro delle Rose a Piano di Sorrento e poi al Politeama di Lecce, fu una sfida difficile ma emozionante per entrambi avere sul palco i due primi ballerini

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dell’Arena di Verona che, assieme al suo corpo di ballo, davano vita alla mia coreografia dell’Aida. Dal suo punto di vista come descriverebbe Tony Martin? Tony è un danzatore dalla grande sensibilità artistica, credo che la sua forza stia nella capacità di accettare le sfide, anche quelle più difficili. Da insegnante ha saputo coltivare i suoi allievi e trasmettere una parte di se stesso con grande generosità. Quando lavora ad un progetto, come in questo momento, è capace di estraniarsi dal mondo, si chiude in se stesso, lasciandosi turbare dalle mille ansie che ogni artista affronta nel corso della sua carriera ma ogni volta ne esce rinnovato. Lei sarà sua ospite al Galà? In realtà stiamo vivendo questo evento insieme, proprio ora non potevo fargli mancare la mia collaborazione, so quanto questo trentennale sia carico di significati per lui perché rappresenta l’apoteosi di una vita dedicata al suo lavoro, un

riconoscimento al valore dell’artista e dell’uomo. Dopo il Galà ci saranno altri progetti per i quali collaborerete? Il nostro percorso artistico non finisce qui ma lei sa che gli artisti non amano parlare dei loro progetti, le confermo che abbiamo in pentola altre cose. Per lei cos’è la danza? Dopo anni di sacrifici prima come ballerina e poi come direttore dell’Arena di Verona, oggi sono arrivata ad un momento della vita in cui scelgo di fare ciò che mi piace e con le persone che mi fanno stare bene. È il momento di godere della parte ludica della danza che, secondo me è quella più bella. La danza è il mio respiro spesso, quando mi addormento sogno di danzare ancora, non sono sogni di rammarico perché l’anima di un ballerino non smette mai di ballare, la danza è un eterno pomeriggio primaverile in cui l’armonia del corpo sposa la passione in un unico eterno abbraccio.

In bocca al lupo Tony!


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Il trench di Ingrid Bergman

È un evergreen ideale nei passaggi di stagione, abbinato a un bel foulard, ripara e non tiene eccessivamente caldo o freddo.

Camicia o abito con scollo Bardot

Prende il nome dalla mitica Brigitte ed è l’ideale per l’estate perché romantico sexy e sbarazzino.

Il tubino nero di Audrey Hepburn

Elegante di sera con le sempreverdi e immancabili décolleté e impreziosito con una collana. Assume un’aria professionale se indossato con un blazer.

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Le perle di Coco Chanel

Con le perle l’eleganza non rischia! Accessorio molto amato dalla mitica Coco Chanel che sosteneva: “le perle illuminano il viso attenuando le rughe”.

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La IT- bag Lady Dior

La borsa da giorno elegante, raffinata e di dimensioni contenute, ha una linea pulita e squadrata, forse per questo era amata da un’icona di stile come Lady Diana, musa ispiratrice del modello di Dior.

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L’abito a trapezio di Twiggy

Sta bene proprio a tutte perché nasconde qualche chiletto di troppo e da più forme alle magroline ma attenzione alla lunghezza, le giovanissime possono indossarlo anche cortissimo ma per chi ha superato gli anta meglio pochi centimetri sopra al ginocchio.

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PET SHOP ACCESSORI A 4 ZAMPE © Silvia Piliego

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GUINZAGLI, PETTORINE E COLLARI PER CANI CON PADRONI AMANTI DEGLI SPORT ALL’ARIA APERTA E PADRONI CHE DESIDERANO SOLO IL MEGLIO PER I LORO AMICI A 4 ZAMPE…

Guinzaglio Ergocomfort Fluo G In nylon. Impugnatura ergonomica con morbida imbottitura, per una presa confortevole e sicura. Disponibile in 3 misure e in due combinazioni di colori fluo.

Collare Ergocomfort Fluo C Collare in nylon per cani fino a 60 kg di peso. Morbida imbottitura interna, innovativo sistema di chiusura veloce a doppia microregolazione, facile da indossare. In varie misure e combinazioni di colori fluo.

Ergocomfort Freetime

Set composto da 3 pezzi: cintura, borsello e guinzaglio elastico per cani. Guinzaglio in nylon regolabile (80-120 cm) con terminale elastico che ammortizza gli strappi, cintura imbottita regolabile (70-130 cm) e riflettente, borsello per portare con sé oggetti utili. Pensato per cani fino a 50 kg. Perfetto per escursioni, jogging o semplici passeggiate.

Pettorina ergonomica

6 punti di chiusura e sistema di microregolazione, facile da indossare e da adattare alla taglia del cane. Distribuisce uniformemente la trazione sul corpo dell'animale Pensata per cani dai 20 ai 40 kg (disponibile in 3 diverse taglie). Pratico maniglione sul dorso per aiutare il cane a superare ostacoli particolarmente difficili. Strisce catarifrangenti.

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BENESSERE SANI E IN FORMA

A C I M A A R U T A LA N DEL BENESSERE Le fAVe

Le fave sono ricche di proteine e fibre vegetali, ma sono povere di gassi. Rappresentano una fonte naturale di molti degli elementi nutritivi necessari per la nostra alimentazione, come vitamine e minerali. Le fave si sa che sono lo spuntino ideale per le gite primaverili fuoriporta, quel che non si sa è che forniscono al nostro organismo una buona quantità di potassio, magnesio, ferro, selenio, rame e zinco; inoltre sono ricche di proteine, vitamine, fibre e sali minerali. paginatrentaquattro

LO zAfferANO

È una spezia ricavata dai pistilli del fiore del Croco, dal particolare e intenso colore violetto, può raggiungere un’altezza di 15 cm e possiede delle foglie verdi lanceolate. Lo zafferano possiede delle qualità che lo rendono quasi un elisir di lunga vita. Pare che sia in grado di contrastare l'invecchiamento della pelle, favorire la digestione, abbassare la pressione e ridurre il colesterolo.

IL cedrO

Ricco di vitamine e sali minerali quali potassio, acido citrico e flavonoidi, stimola il buon funzionamento del fegato, abbassa il colesterolo totale del sangue, dunque è a favore dell'ipercolesterolemia. Combatte i radicali liberi e svolgerebbe anche un'azione antitumorale, poiché rafforzerebbe le difese immunitarie grazie alla grande quantità di vitamine ad azione antiossidante e Utile per contrastare i dolori delle articolazioni. Contiene degli antibiotici naturali, perfetti per prevenire influenze e raffreddori.



o t t e f r e p ac to

SOS CASA

I CONSIGLI DELLA NONNA

Bu ca p

ip u Ec l i t c

d iv e rs e e s i g e n z e : a c i l p ce im . i r t la va o i nt eg ri t o. n i t o perf et t t a o c u t u t b uc a s opra t per u n b intimo: l e i at i e ns igl i La biancheria intima o r l’abbigliamento per neonati va F a f um e i c o lavato separatamente dagli altri s o capi aggiungendo al ciclo di pr tr i lavaggio delicato un additivo i , nos delicati: disinfettante. I capi con ricami e paillettes oi possono essere lavati in lavatrice ma è consigliabile sempre di metterli nel cestello al rovescio per evitare che si rovinino a contatto con gli altri capi.

detersivi & C.:

Il dosaggio del detersivo varia in base alla quantità di sporco e alla durezza dell’acqua, per diminuire la quantità di detersivo aggiungete al lavaggio un prodotto anticalcare e tre cucchiai di sale grosso come additivo naturale antimacchia.

colorati:

Esistono diversi tipi di bucato: bianchi, colorati chiari, scuri e neri. Se volete preservare i vostri capi dovete separarli per categoria e poi è consigliabile inserire nel cestello i pannetti cattura colori che sono utilissimi casomai qualche capo dovesse rilasciare un po’ di tinta.

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NERO:

I capi neri a lungo andare tendono a sbiadire, è consigliabile metterli in lavatrice al rovescio ed esclusivamente solo neri, fare cicli brevi di lavaggio a temperature basse o meglio in acqua fredda.

manutenzione:

Per evitare cattivi odori sul bucato mettete 2 parti di aceto, 2 parti di bicarbonato di sodio ed una d’acqua, versateli nella vaschetta del detersivo e fate un lavaggio completo a 90°.



BIT WORLD WEB

sul mondo inf b e w orm dal à t i at i os r u C

ico

E H C I A LO S Innovazione tattile Nel 2007, con il primo iPhone, arriva lo schermo multi touch. Che darà vita (e successo) ai tablet e ai lettori di ebook.

GOOGOL La parola "Google" deriva da googol, termine coniato da Milton Sirotta (nipote minorenne del matematico americano Edward Kasner) nel 1938, per riferirsi al numero rappresentato da 1 seguito da 100 zeri. Il nome Google di fatto nasce da un errore di trascrizione del termine googol ai tempi della registrazione del dominio, ed è stato scelto perchè rappresentava il numero di pagine che Page e Brin sognavano di indicizzare.

YouTube e lo zoo Su YouTube vengono caricate venti ore di video al minuto ogni giorno. Il primo video caricato sul celebre sito per la condivisione dei filmati è di Jawed Karim, uno dei fondatori, che il 23 aprile 2005 pubblicò una breve clip di 19 secondi che lo riprendeva di fronte alla gabbia degli elefanti dello zoo di San Diego (ed è tuttora visibile sul sito). paginatrentotto

Su, fai un bel sorriso Sapete chi ha digitato il primo “smile”? Pare sia stato Kevin MacKenzie in un'e-mail datata 12 aprile 1979 in cui invitava gli iscritti del newsgoup MsgGroup ad aggiungere un po' più di “sentimento” nei loro messaggio. L'emoticon di MacKenzie era piuttosto “primitivo”, un semplice -) che sarebbe diventato ben presto :)

1984

1984 è lo spot pubblicitario della Apple, con il quale è stato presentato il personal computer Macintosh. La pubblicità "1984" fu fortemente voluta da Jobs che chiedeva "Qualcosa che fermi il traffico". Il budget delle sole riprese fu di 750.000$.



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SEI DI GUSTO

LA BUONA CUCINA © Margherita Staiano

Funghi champignon

Margherita Staiano

ripieni al forno.

Ingredienti 1 confezione di funghi champignon | 1 fettina spessa di prosciutto cotto 1 uovo | 1 fettina spessa di scamorza affumicata Grana padano grattugiato q.b. | Sale e pepe q.b.

Le ricette di “Margherita” Difficoltà: facile

Preparazione: 40 minuti

Preparazione

Pulire i funghi togliendo il gambetto e rimuovendo tutte le lamelle, tagliare a dadini la fettina di prosciutto cotto e la scamorza, sbattere l'uovo con il grana padano e un pizzico di sale. Riempire i funghi inserendo i dadini di cotto e la scamorza e versare su ogni fungo un cucchiaino di uovo sbattuto. Mettere i funghi in una pirofila e infornare a 180° per 35 minuti circa. A cottura ultimata poggiate i funghi su un piatto da portata e decorate a piacere con un trito di erba cipollina o prezzemolo.

Perfetti come antipasto o contorno, da servire caldi, con un filo di olio a crudo, o tiepidi su un letto di insalata.

Prepara la ricetta e inviaci la foto!

Metti MI PIACE alla nostra pagina Seiperiodico e inviaci le foto della ricetta che hai realizzato tramite messaggio oppure via e-mail a redazione@seiagenzia.it paginaquarantadue



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RELAX

ORA D’ARIA

SUDOKU

COME SI GIOCA: Le regole sono semplici: alcune caselle sono già fissate. La tavola è suddivisa in 9 quadranti da 3x3 caselle nelle quali vanno inseriti i numeri dall’1 al 9 senza ripetizioni. Ogni riga orizzontale e verticale dell'intera tavola non deve contenere ripetizioni di numeri.

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Orizzontali: 1. Fiume dell'oltretomba nella mitologia greco-romana. 5. Mucchio di covoni di grano. 9. Somma attività umana. 10. Ecoscandaglio. 11. Schedare, rubricare. 13. Centro Meccanografico Interministeriale. 14. Scarafaggio. 15. L'inizio dell'otite. 17. Salita ripida. 18. Rischi, azzardi. 20. A te. 22. Il bello dei saldi. 24. Autofurgone per il trasporto dei cavalli. 26. Politeismo. 28. Pianta arbustacea detta anche “scopa”. 29. Alt. 30. Tutela i diritti d'autore (sigla). 31. Rendere felice. Verticali: 1. Si ricorda con Vanzetti. 2. Sferraglia in città. 3. Parte della zoologia che studia i pesci. 4. Divinità che personificava la Terra. 5. L'Humphrey di "Casablanca". 6. Inoperosità. 7. Quella di credito sostituisce il contante. 8. Superficie, zona. 10. La nostra stella. 12. Lobo senza pari. 16. Perseverante. 18. Piccoli aracnidi parassiti. 19. E' anche detto Mongibello. 21. Povero. 22. L'ultima dea dei Romani. 23. Oersted. 25. Quello proprio è legittimo orgoglio. 27. Sud-Sud-Est.



OROSCOPO APRILE

Oroscopo Ariete (20 Marzo - 20 Aprile) Energia e voglia di fare accompagneranno i tuoi progetti e le iniziative che metterai in cantiere in queste belle giornate di primavera. Grande passionalità e un cielo davvero speciale per l’amore! I transiti di aprile ti faranno un regalo bellissimo per il tuo compleanno.

Bilancia (23 Settembre - 22 Ottobre) Nell’atmosfera frizzante della primavera spiccheranno la tua grinta, la tua volontà di migliorare le cose, di far funzionare quello che non è andato esattamente secondo i tuoi piani. L’istinto sarà in primo piano e ti regalerà sensualità, nottate memorabili e tanto fascino.

Toro (21 Aprile - 21 Maggio) Vivacità, comunicativa, desiderio di conoscere. Sarà un buon periodo per viaggiare, partire, studiare, dialogare con le persone care. La tua mente sarà in fermento e penserai a mille situazioni, mille progetti, mille cambiamenti.

Scorpione (23 Ottobre - 22 Novembre) Vivi e lascia vivere: ecco il motto che renderà piacevoli e divertenti le tue giornate primaverili. In amore godrai di un periodo forse poco appariscente, ma incoraggiante anche per il futuro.

Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno) Aprile ti porgerà del buono e del meno buono. Vivrai in una condizione nervosa, forse ansiosa, sempre preoccupato o timoroso, ma nel complesso, riuscirai a raggiungere i tuoi obiettivi. Le stelle ti consigliano di rilassarti, al di là che tu stia o meno vivendo una condizione preoccupante.

Sagittario (23 Novembre - 21 Dicembre) Vivacità e grinta saranno con te lungo un mese che ti offrirà sensazioni appassionate, che riguarderanno gli affetti, ma anche qualche preoccupazione che probabilmente riguarderà il futuro. Saranno le emozioni, i desideri, la volontà che ti guideranno nella selva dei dubbi e delle incertezze.

Cancro (22 Giugno - 22 Luglio) Vita sociale e rapporti di amicizia scorrevoli e piacevolissimi. Se ti piace viaggiare, questo mese godrai di ottime occasioni per allontanarti dalla solita routine. In amore, occhio all’insoddisfazione: rifletti con attenzione su quali sono le radici di quel che provi.

Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio) Sarà un mese che ti riserverà moltissimi favori in alcuni ambiti ma che potrebbe essere avaro di situazioni scorrevoli in altri. Le stelle vogliono essere positive: amici, divertimenti, gite, viaggi, dialogo, chiarimenti, perfino denaro e situazioni pratiche, sono parecchie cose che andranno come vorresti tu.

Leone (23 Luglio - 23 Agosto) Emozioni ed erotismo godranno dei favori di Venere e Marte in trigono. Una combinazione esplosiva che potrebbe regalarti alcune giornate davvero memorabili. Sarà opportuno però “pensare con il cuore”: Mercurio, ti sarà ostile per buona parte del tempo. Vergine (24 Agosto - 22 Settembre) Aprile ti regalerà situazioni positive, la possibilità di migliorare la tua vita sociale, di assecondare i tuoi interessi, di viaggiare e conoscere. L’amore potrebbe essere litigioso, colmo di insidie, e di momenti di scoraggiamento. paginaquarantasei

Acquario (21 Gennaio - 19 Febbraio) Emozioni, certezze emotive, forza di carattere saranno gli aspetti positivi di un mese che scorrerà molto bene per l’ambito affettivo. In amore, Marte sti regalerà sensualità e desideri erotici piccanti e molto forti. Pesci (20 Febbraio - 19 Marzo) Qualche tensione nervosa, un po’ di timore per una situazione che tarda a risolversi. L’amore probabilmente ti terrà un po’ in tensione. Occhio alla gelosia, all’insoddisfazione, alle bugie, che potrebbero avere le gambe corte e farti fare una figura memorabile.

© oroscopo.it

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