14 progetti per Piazza Parrocchia - Quartucciu 2010/2013

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Cari concittadini, sono trascorsi tanti anni da quando manifestammo il desiderio di donare una realizzazione, un’opera a Quartucciu, nostro paese natale. Ci sembrò subito un segno di tangibile riconoscenza nei confronti del paese e dell’intera comunità, alla quale appartengono valide e innumerevoli professionalità che hanno dato un fondamentale contributo alla crescita della nostra azienda. Valutate diverse possibilità, la scelta è ricaduta sulla riqualificazione di un luogo simbolo per tutti i quartuccesi: Piazza Parrocchia, dai più conosciuta come Piazza San Giorgio. Con tanto entusiasmo e di concerto con l’amministrazione comunale, abbiamo così attivato tutte le procedure necessarie per raggiungere l’obiettivo, a partire dall’organizzazione di un concorso di idee che ha visto la partecipazione di oltre 114 progettisti, in forma singola o associata, provenienti da tutto il territorio nazionale con le loro idee, progetti e creatività. Una commissione esaminatrice altamente qualificata ha successivamente individuato il miglior elaborato, affidando al gruppo proponente la realizzazione del progetto esecutivo.Finalmente, dopo alcuni anni di travagliate vicissitudini legate a vincoli e problemi di carattere procedurale, l’obiettivo è stato raggiunto. Oggi, la Piazza e il tratto della via Quartu che vi si prospetta, si presentano completamente riqualificati e pronti a riappropriarsi dell’importante funzione aggregante persa negli anni a causa del degrado e dell’incuria. Il volume presentato con questa breve introduzione illustra i primi 14 progetti classificati. Auguriamo a Voi tutti, cari Concittadini, di poter beneficiare a lungo dell’opera appena ultimata, con l’auspicio che la sua più ampia fruizione possa rivitalizzare il centro storico di Quartucciu, stimolando inoltre la sua totale riqualificazione. Con affetto e riconoscenza Maria Murru e Antonio Puddu Quartucciu, 9 novembre 2013


1째 Ricreare connessioni


Team Arch. Elisabetta Pani, PhD in Arch. Bruno Ferreira Franco, Ing. Massimiliano Onidi, Ing. Gina Orrù, Maurizio Castangia Progetto Testo di Elisabetta Pani e Bruno Ferreira Franco

Il concetto su cui si fonda la linea progettuale, è quello di riqualificare e ricollegare gli spazi e riattivare le funzioni che con lo scorrere del tempo e l’evoluzione della città sono andati persi o non sono mai entrati in relazione, per restituire la piazza San Giorgio alla collettività. Intervenire in questo spazio, che ha un forte legame con le sue radici storiche, sociali e culturali, ha imposto una riflessione sul processo di ricostruzione e riattivazione dello spazio pubblico, attraverso la creazione di luoghi con un significato forte, legati a pratiche collettive che incarnano il modo di vivere la città da parte dei suoi abitanti. Gli interventi in un ambito particolarmente sensibile come quello in oggetto, hanno come obiettivo il recupero di quella funzione urbana e civica che dovrebbe caratterizzare l’identità di questo luogo come condensatore di soggettività, ma che stenta a manifestarsi a causa di una mancanza di spazi e strutture adeguate. Partendo dall’analisi del costruito, la strategia di progetto si fonda sulla creazione di aree che agevolino l’accessibilità e la fruibilità ed allo stesso tempo divengano contenitori di nuove attività. A questa interfaccia verso l’esterno corrispondono pertanto degli scenari possibili secondo i quali la piazza, oltre ad assolvere la funzione di luogo di incontro e socializzazione, acquisisce funzioni che la reinseriscono all’interno di un contesto più propriamente urbano.



Si è avvertita da principio la necessità di realizzare una nuova quinta per la piazza San Giorgio che, insieme alla vegetazione scelta per quest’area, permettesse di realizzare un gradiente di transizione tra il contesto costruito e lo spazio pubblico, sottolineando l’ambito di appartenenza di quest’ultimo e creando un’area verde su cui le residenze esistenti avrebbero potuto affacciarsi, uno spazio più intimo e raccolto in continuità con i giardini privati, riparato ma al tempo stesso in continuità visiva con lo spazio pubblico.La nuova quinta si materializza attraverso un elemento verticale estremamente permeabile, che si sviluppa lungo un asse ideale di collegamento tra la via Corongiu e la chiesa. Il materiale pensato per questo elemento murario è il calcestruzzo a vista con finitura sabbiata, additivato con ossidi di ferro che conferiscono una colorazione calda e rimandano alla tradizione della costruzione in terra cruda. Attraverso la modellazione del suolo è stato creato un ampio sagrato alla quota di accesso della chiesa, collegato ad un piano inclinato che parte dalla via Corongiu. Da una frattura originata dalla realizzazione del sagrato, si genera un piano affiancato da due ampie aree verdi e in continuità con la strada esistente. Questo spazio restituisce il carattere civico alla piazza connotandosi come un’area polivalente, capace di accogliere una grande quantità di persone in occasione di eventi di vario genere, dalle attività liturgiche a quelle culturali, per le quali è prevista una totale libertà di allestimento, compresa la possibilità di sfruttare il dislivello tanto per manifestazioni di culto all’aperto, quanto per spettacoli musicali e di intrattenimento durante il periodo estivo. Per favorire questi usi sono stati ipotizzati dei dissuasori di traffico posizionati tra la via Quartu e la via Corongiu, così da consentire la completa fruizione dell’area carrabile circostante. Lo spazio compreso tra il campanile, la chiesa di San Luigi Gonzaga e la via San Biagio, che presenta un carattere più introverso e raccolto, protetto dal traffico dei flussi principali, ed è stato pensato come area dedicata alle attività ludiche dei bambini e al relax.



La conformazione di questi ambiti ha generato, nel punto di convergenza dei percorsi, un luogo di incontro ideale, che si configura come nuovo baricentro della piazza e che è stato dunque ritenuto il più adatto per la ricollocazione della statua della Madonna di Lourdes, che mantiene in questo modo una posizione di centralità rispetto agli spazi e ai percorsi ed acquista un nuovo rilievo e maggiore visibilità. Le aree verdi non svolgono unicamente il ruolo di completamento naturale allo scenario della piazza o di mitigatore dei fattori climatici, ma sono accessibili e permeabili, interagendo pienamente con gli spazi circostanti. Allestite con specie vegetali endogene o con quelle esistenti, rimandano alla tradizione delle corti private, da cui traggono i colori e i profumi che fanno parte della identità di questo luogo. Nell’area più raccolta, destinata a svolgere una funzione ricreativa, si è scelto di collocare un ulivo di grandi dimensioni, olea europea, pianta simbolo della tradizione e della cultura mediterranea, al fine di ombreggiare, rendere accogliente e sottolinearne il carattere più intimo e domestico. Ai lati dello spazio per eventi si è scelto di collocare degli alberi che evidenziassero la prospettiva verso la facciata della chiesa e che al tempo stesso consentissero un’efficace protezione dalla radiazione solare diretta. La specie arborea scelta è il carrubo, ceratonia siliqua, per la chioma fitta e perenne e la capacità, al contrario delle alberature esistenti, di generare delle ampie ombre che consentiranno, soprattutto nel periodo estivo, di correggere il microclima della piazza. Il verde esistente e in buone condizioni sarà dunque mantenuto, come nel caso dei due quercux ilex a lato della chiesetta di San Luigi Gonzaga, e al tempo stesso potenziato dall’inserimento di esemplari di elevato valore, realizzando un sistema più adeguato ad una piazza urbana. Il progetto di riqualificazione della piazza San Giorgio si completa con l’inserimento di una fontana a livello della quota del sagrato: una lama d’acqua che separa parzialmente quest’ultimo dal piazzale per eventi, ne sottolinea il ruolo e la funzione e contribuisce alla definizione del disegno degli spazi. Una particolare attenzione è stata rivolta alla scelta dei materiali e degli elementi di arredo, che vengono studiati nel dettaglio. All’interno di una logica di sostenibilità, contenimento dei costi e valorizzazione dei colori e delle pietre locali, sono stati scelti per la pavimentazione e i rivestimenti il granito rosa beta, il granito rosa nule e il granito giallo san giacomo, trattati con una lavorazione bocciardata. Le sedute sono pensate come estrusione di porzioni di pavimentazione, realizzate anch’esse in granito giallo sian giacomo di provenienza regionale.










2째 Magnete urbano




Team Studio Montagnini Fusaro. Architettura e paesaggio. Progettisti: Marco Montagnini (capogruppo), Francesco Fusaro Collaboratori: Marcello Galiotto, Alessandra Rampazzo Progetto Se la piazza è sospiro profondo che interrompe la cadenza degli edifici, il progetto intende ascoltare il sito e conservare il modo in cui esso respira, definire un punto di equilibrio tra gli elementi sedimentatisi nel tempo e la volontà di conferire una nuova immagine allo spazio pubblico. Si tratta di fornire unitarietà fisica e percettiva a un ambiente frammentario valorizzando gli elementi da sempre presenti ai quali si conferiscono solo rapporti diversi, un ordine nuovo e nuove gerarchie. Una superficie materica uniforme lambisce e mette in relazione la compattezza volumetrica della chiesa, la verticalità della torre campanaria e l’asciutta stereotomia della cappella. La piazza arriva a lambire gli edifici circostanti, li coinvolge, se ne appropria in termini figurativi per delineare l’immagine di un unico invaso destinato alla vita collettiva: il progetto si unisce così all’esistente e, nel contempo, unisce l’esistente in un comune spazio aperto. Un segno sottile in granito bianco da sud corre lungo la facciata della cappella per concludersi a nord dove acquista tridimensionalità: un lembo della piazza si alza, modifica la percezione dello spazio circostante, assume uno spessore non più solo da percorrere, ma da abitare. Una rampa si affianca al ricorso in pietra per permettere di raggiungere un ambiente ipogeo polifunzionale, elemento di riconoscibilità per l’intero ambito urbano. L’articolazione dello spazio delimita aree, definisce percorsi privilegiati, frena o asseconda l’incedere dell’osservatore e, con leggere inclinazioni, gradoni e panche invita alla sosta, a sedersi e a guardare la vita che scorre attorno.


3째 Locus amoenus




Team Ing. Francesco Saverio Campanale (capogruppo), Arch. Carolina Cusatelli, Sig. Riccardo Campanale Progetto La piazza si compone di tre spazi urbani, caratterizzati da differente identità funzionale e formale, ma strettamente connessi tra loro. La piazza-sagrato Spazio “classico” per eccellenza, rappresenta la risposta formale alla facciata storica della chiesa, un’area volutamente essenziale nel trattamento, sia per ragioni estetiche di rispetto e valorizzazione dell’impaginato architettonico della facciata sia perchè, per ragioni funzionali, si è previsto di dotare la piazza di uno spazio libero da ostacoli fisici visivi e funzionali, che possa all’occorrenza ospitare eventi, spettacoli, feste accogliendo liberamente un elevato numero di persone. Sagrato e piazza sono concepiti come un luogo continuo ed unitario a cui si accede, senza barriere architettoniche, in molteplici punti, studiati in relazione alle gerarchie del sistema di percorsi circostanti. La piazza-corte e la sala San Giorgio Dalla piazza sagrato, percorrendo un’ampia scalinata, si accede ad un arioso spazio ribassato di forma triangolare, che si configura come una piazza interrata, immaginata come una sorta di stanza a cielo aperto. Si tratta di uno spazio aperto fortemente qualificato, flessibile per svariati usi della comunità. Uno dei fronti della corte rappresenta la facciata di tale sala, costituita da un ampio taglio vetrato che la percorre per tutta la sua lunghezza, e che culmina in un muro basamentale rivestito in acciaio corten. Ospita una sala polifunzionale e un piccolo spazio ristorazione. La strada-giardino ed il locus amoenus La strada giardino conserva il suo carattere originario di luogo di percorrenza e distribuzione alle abitazioni, ma viene inserita nel sistema degli spazi pubblici garantendo l’assenza di barriere visive, ed è caratterizzata dal diverso trattamento della pavimentazione realizzata in listelli di basalto e da un’alta concentrazione di spazi verdi. La connessione tra strada-giardino e piazza è mediata da percorsi trasversali individuati da un sistema di aiuole fuori terra connesse alle sedute che delimitano il bordo della piazza-sagrato. L’andamento spezzato delle aiuole accentua il carattere di questo spazio come luogo di percorrenza, che individua come fulcro visivo il campanile e come meta il locus amoenus. Questo ultimo rappresenta lo spazio più intimo e meditativo del progetto, con la presenza di un recinto che racchiude visivamente l’ambiente e genera una cascata d’acqua che si riversa nella vasca sottostante. Qui si è scelto di collocare la statua della Madonna di Lourdes, quale omaggio al valore simbolico di questa icona.


4째 Un gelato al limon


Team Salvatore Peluso (capogruppo), Roberta Milia, Roberto Lallai, Miriam Manconi, Luisa Zedda, Fabrizio Cosmi, Marcello Airi Progetto L’impianto urbano del progetto si dispone secondo un sistema ortogonale che assume come riferimento le direzioni di giacitura della piccola chiesa di San Luigi. Diventa questa la chiave per risolvere le attuali incongruenze spaziali del sito, lette anche in considerazione delle sue modificazioni storico-morfologiche che si sono succedute nel tempo. Il nuovo sistema di riferimento ri-orienta l’intero spazio aperto, ruotandone l’affaccio per offrirlo più chiaramente alla via Quartu, che ne costituisce l’accesso e il nesso con l’intero sistema urbano. Permette inoltre di restituire un nuovo ruolo alla piccola chiesa, la cui marginalità risulta allo stato attuale evidente, come se fosse dimenticata e sopraffatta dagli eventi. Il terrapieno del “piccolo bosco”, con al vertice il chiosco per la gelateria, ridefinisce un fronte sul lato nord della piazza, attualmente il più problematico e incerto; inoltre, con la sua giacitura e le linee di fuga prospettica che ne conseguono, riconosce una diversità e un valore specifico allo spazio sulla via San Biagio. Uno spazio distinto, con carattere autonomo e una propria dignità, che assume anche il ruolo di seconda porta della piazza San Giorgio, contrapposta alla via Quartu. Le nuove direzioni, infine, introducono una netta distinzione tra spazi verdi – umbratili, protetti e silenziosi – e lo spazio aperto della piazza, luogo dinamico degli incontri, ampio e dalle visuali libere, per un chiaro rapporto con l’urbano e gli edifici sacri.


5째 Urbano minimale


Team Arch. Giovanni Sorvillo (capogruppo) Arch. Annamaria Di Nola (componente) Progetto L’area oggetto del concorso si concretizza in due parti fisicamente unite ma che di fatto rappresentano due momenti diversi di uno stesso spazio sociale: sagrato e area del campanile. Il sagrato L’area antistante la Chiesa di San Giorgio è assimilabile ad un trapezio delimitato, tra le altre, da via Corongiu e via Monsignor Tronci: questa irregolarità geometrica ci suggerisce, in prima istanza il prolungamento degli assi di tali strade fino alla loro intersezione. Quest’ultima individua un centro virtuale dal quale partono una serie di raggi che determinano la scansione principale della griglia che inquadra e regola il pensiero progettuale dell’intervento. Questi segmenti si estendono fino a comprendere l’adiacente via Quartu, realizzando l’integrazione tra le due parti urbane, prima separate da salti di quota e differenze architettoniche, associando di fatto il tutto al medesimo contesto urbano. La raggiera cosi elaborata viene a sua volta intersecata da ulteriori assi paralleli alla navata principale della chiesa e posti a margine dell’ elemento lapideo antistante la relativa facciata: nei punti di intersezione poniamo, da un lato, una sequenza di getti d’acqua e dall’altro una sequenza di essenze arboree autoctone. L’area del campanile Tale area diventa di fatto una estensione della piazza ma con elementi di arredo specificatamente diversi: le panche sono circolari cosi come le siepi basse e disposte in maniera apparentemente disordinata, cosi da formare una sorta di labirinto verde, luogo quindi adatto al gioco dei bambini . Nella piazza sono state collocate della particolari aiuole: elementi in granito bianco di Sardegna a grandezza variabile e con andamento curvilineo in sezione longitudinale tale da conformare nei lati corti ed alti due panchine prospicienti una la piazza e l‘altra la via Quartu.


6° Isometria

Team ATP Associazione Temporanea Professionisti: Arch. Tonino Tola (capogruppo), Arch. Emanuela Cappellini, Arch. Domenico Piemonte, Arch. Aikaterini Samsarelou, Arch. Mariantonietta Tatti, Dott. Gianluigi Tatti Progetto Lo scopo è quello di stabilire una gerarchizzazione della piazza, attualmente troppo “diffusa”. Creare quindi, punti di accesso, zone per il gioco, punti di aggregazione e zone verdi. Si generano 3 livelli differenti: il primo a quota 0,00 m cinge la piazza sul lato sud-est lungo la via San Biagio, si insinua all’interno della piazza, costeggiandola longitudinalmente fino ad arrivare sulla via Corongiu. Questo primo livello si presenta come un’estensione della strada integrando la piazza nel sistema di strade circostanti. La configurazione degli altri livelli determina gli accessi allo spazio urbano, ricreando una sorta di “mura”, lasciando però la vista libera. Al livello 0,00 m trovano spazio le attività ludiche, aggregative (giochi e panchine) e la vegetazione. Al livello 0,55 m si è cercato di lasciare la zona intermedia più libera possibile per dare flessibilità d’uso alla piazza (spalti, mercatino, giochi) e sul lato est si trova la zona “ombreggiamento”, dove si posizioneranno gli stessi alberi che si trovano oggi messi a dimora, con l’aggiunta di essenze della macchia mediterranea quali cisto, lentisco, elicriso che con il loro profumo doneranno ai visitatori anche una gradevole sensazione olfattiva. Il livello 1,10 m sarà il vero e proprio sagrato della chiesa che, all’occorrenza, si trasformerà nel palcoscenico dotato di una quinta privilegiata. Lungo la linea che unisce i due livelli ci sarà un sistema di rampe e gradini che legherà armoniosamente i due spazi. Si prevede inoltre, a sud-ovest della torre campanaria, un accesso diretto dal livello 0,00 m al livello 1,10 m. la piazza così composta si converte in un punto di vista privilegiato del centro abitato di Quartucciu e al tempo stesso luogo riconoscibile, visibile ma non immediatamente raggiungibile, il livello “sacro” della zona del sagrato e il livello “profano”, più vicino alla strada. La pavimentazione sarà in accordo con i livelli differenti: l’uso di due pietre differenti (biancone di Orosei al livello superiore e ignimbrite al livello inferiore) permetterà di proseguire gli interventi già in atto sulle strade adiacenti e creare un gioco di incastri-intarsi con gli altri livelli. In linea con la tradizione di Quartucciu nel campo del ricamo, della tessitura, della cestineria e del legno intagliato, si propone l’uso di figure geometriche “frattali” riproducibili all’infinito per la pavimentazione. Queste si possono trasformare, attraverso un processo di estrusione, in sedute e prevedono il posizionamento modulare, per cui modificabile nel tempo, di elementi di arredo urbano (dissusori, cestini, fermata autobus, panchine, lampioni, etc.).


7° Cronos e topos

Team Arch. Manuela Podda, Arch. Donato Pettorruso Progetto Il processo “tempo” che trasforma i luoghi, li lega per sempre alla memoria delle collettività. La “memoria” delle forme sostituite, non scompare senza lasciare traccia, ma crea lo sfondo culturale di essi. La condizione attuale di P.zza San Giorgio ha riposto il suo “cronos e topos” in un silente stato di frammentazione planimetrica. L’ipotesi progettuale riconosce in questa diversità la risorsa che permette di definire uno spazio che all’occorrenza sappia accogliere, oltre all’evento religioso, la conversazione, lo svago, il riposo e la meditazione; momenti questi di una quotidianità che nella nuova piazza ritrovano proporzioni domestiche. Una piazza in cui il concetto di “cronos e topos” sottende le scelte formali che ripropongono in chiave contemporanea l’asimmetria degli spazi e al contempo la ricomposizione di questi frammenti, dando vita a diversi luoghi di aggregazione il cui fulcro rimane il grande sagrato che, rialzato rispetto al piano stradale, con la sua pulizia formale enfatizza l’ingresso principale della chiesa, e torna ad essere contenitore di relazioni ed espositore di cultura ed arte, religiosa e civile. Gli spazi dialogano tra loro attraverso assi compositivi percettivi e materiali fuori e dentro i limiti del sagrato, sottolineati dal ritmo delle alberature, dalla matericità delle pietre di Sardegna o dal ritmo dell’acqua, che ad ogni rintocco delle ore, immersa in un gioco di luci, segna il tempo.


8° Gerarchie, Prospettive, Relazioni: Essenzialità

Team Ing. Michele Congiu Arch. Valentina Dessì Progetto Il progetto configura un nuovo centro rappresentativo, in grado di divenire il fulcro della vita civile e religiosa dell’intera cittadinanza. Le relazioni con l’intorno ed i percorsi interni alla piazza sono alla base del disegno e dell’organizzazione spaziale e morfologica basata su differenti livelli. La superficie inclinata collega la quota stradale alla chiesa di San Giorgio, sottolineando la centralità dell’edificio storico. I livelli che compongono la piazza fungono da collegamento tra lo spazio centrale e le vie di accesso laterali. Le specie vegetali che mutano aspetto a seconda delle stagioni, la presenza dell’acqua e la forma degli elementi di arredo contribuiscono a creare un ambiente in cui la sosta non è solo un riposo momentaneo ma una vera e propria esperienza sensoriale.


9° I campi di piazza San Giorgio

Team Arch. Sergio Pascolo (capogruppo) Arch. Gabriella Stiavelli (componente) Progetto La proposta di sistemazione della Piazza della Chiesa di San Giorgio trasforma l’insieme degli spazi della piazza e della strada adiacente in un nuovo paesaggio composito in cui una serie di elementi affioranti dal terreno scandiscono una sequenza di luoghi diversi, di “campi” con caratteristiche diverse di spazio, di materiali e di posizione che creano diverse possibilità di fruizione della Piazza nel suo complesso. Tutta l’area, delimitata dalle Vie Corongiu e San Biagio e comprendente il Sagrato della Chiesa e la Via Quartu fino alla quinta edilizia di contorno, viene ridisegnata in un paesaggio unitario per matericità e finiture e articolato in tanti spazi per diventare un punto di riferimento nella città per tutti i cittadini e per tutte le ore del giorno. Il nuovo paesaggio crea uno spazio ospitale e confortevole dove è piacevole stare per la presenza della Chiesa del Campanile e della Cappella in spazi raccolti, spazi verdi e ombreggiati, spazi d’acqua. Il progetto crea un paesaggio urbano e naturale ricco di alternanza tra gli elementi materici e naturali che modulano la luce, il sole e l’ombra. Il paesaggio crea il luogo; per questo non si sono ipotizzate nuove funzioni stabili all’interno della piazza, pensando che la trasformazione dello spazio generi anche una riqualificazione ed una eventuale rifunzionalizzazione degli edifici esistenti lungo la Via Quartu dove attività commerciali e di ristoro potrebbero affacciare direttamente sulla nuova piazza. Il nuovo spazio rimane così spazio urbano per eccellenza, uno spazio disponibile e flessibile per la vita quotidiana ed attrezzato per installazioni temporanee ed eventi speciali.


10° qu.Art

Team Studio di Architettura Dario Di Luzio, Chieti Architetto Dario Di Luzio (capogruppo), Alfio Maglitto (architetto junior) Gianfilippo Cantarini (collaboratore) Progetto La configurazione proposta dell’area della piazza è ispirata alla volontà di dotare questo luogo di una organica e misurata complessità in grado di produrre relazioni funzionali ed architettoniche tra il tessuto urbano e la piazza, e tra la piazza ed i suoi ambiti. La struttura compositiva della sua planimetria sottintende a questa volontà seguendo le forme di una mano dal cui palmo, la chiesa di S. Giorgio, si dipartono le dita, le aiole, che disegnano lo spazio secondo schemi modulati e calibrati sulla struttura urbana e sulle emergenze architettoniche. Ma questa è solo la conseguenza dell’approccio originale: progettare uno spazio piano partendo dalla sua sezione. Tale peculiarità ha permesso di modellare gli spazi attraverso una terza dimensione che introduce un elemento innovativo in un contesto urbano fatalmente appiattito nella morfologia del territorio. Gli scarti di quota, calibrati e mai eccessivi, che caratterizzano la composizione complessiva della piazza risolvono tutte le problematiche di percezione, fruizione e accessibilità. Ne deriva uno spazio in cui le superfici si accavallano, scorrono, si sollevano e l’ultima si piega verso l’alto per consentire l’accesso allo spazio sottostante. La scelta dei materiali è volutamente tradizionale affinché il linguaggio compositivo sia tradotto e contestualizzato. La pavimentazione è pensata in granito sardo affinchè la proposta, pur nella sua forte caratterizzazione, si integri intimamente con il contesto già realizzato.


11° Corti in piazza

Team Arch. Martina Troilo, Arch. Elisabetta Trainotti Progetto L’idea progettuale, nata dall’osservazione del tessuto urbano caratterizzato dalla presenza di corti private separate dallo spazio pubblico, consiste nell’estendere il sistema di spazi aperti definiti alla piazza attraverso l’inserimento di corti, differenziate tra loro per materiali ed attività. Nei vari momenti della vita civica è possibile sperimentare usi diversi degli ambiti. Un volume interrato, dal quale emergono tre elementi puntuali traslucidi, che fungono da collegamento verticale e illuminazione interna del volume e notturna della piazza, ospita nuove attività: caffetteria, edicola, mediateca e aula civica, per permettere un uso diurno e serale della piazza, attirando nuove utenze. Le tre “lanterne” e la parete attrezzata si posizionano lungo un asse laterale e costituiscono la spina dorsale del sistema volume-piazza, delimitando un ambito privato prospiciente alle abitazioni. La griglia strutturale in acciaio rivestita in basalto che dà forma alla parete, contiene elementi di arredo urbano e costituisce il supporto tecnico per i cablaggi in caso di proiezioni o rappresentazioni. La continuità dinamica degli spazi interni ed esterni e delle funzioni è garantita da un sistema costituito da una gradonata e una cordonata. La piazza bagnata in posizione centrale, caratterizzata da getti d’acqua ad intermittenza con altezza variabile, si presta per il gioco e il raffrescamento estivo, ma può essere utilizzata come platea nel caso di eventi speciali.


12° Intrinseche connessioni

Team Ing. Cocco Francesco (capogruppo) Ing. Pintor Antonino (componente), Ing. Andrea Salis (consulente), Sig. Gianluca Longu (consulente), Sig. Daniele Pagella (grafica 3D) Progetto Data l’ampiezza, Piazza San Giorgio ben si presta ad ospitare le iniziative civili e religiose che interessano il comune di Quartucciu e la sua cittadinanza. Questi aspetti hanno portato ad una riflessione dalla quale è nata la soluzione progettuale proposta: essa si pone come obiettivo, la realizzazione di uno spazio di ampio respiro inserito nel contesto urbano esistente, con il quale instaura un dialogo continuo, dato dalle intrinseche connessioni che si sviluppano fra la città, gli elementi interni alla piazza (la chiesa di San Giorgio e San Luigi, il campanile) e la dimensione spirituale evocata dalla presenza della fonte. I percorsi di accesso si innestano nella trama della pavimentazione prevista per la riqualificazione delle vie limitrofe alla piazza (le vie Corongiu e Mons. Tronci). La stessa trama viene ripetuta, pressoché invariata, nel tratto di strada della via Quartu, oggetto del concorso. L’organizzazione spaziale della piazza ruota attorno a due fattori, da un lato l’asse centrale che converge visivamente verso l’ingresso della chiesa, dall’altro, il grande spazio centrale che riprende l’idea berniniana del grande abbraccio alla comunità (realizzato dall’artista romano in San Pietro) e lo ripropone in chiave moderna. Il grande spazio al centro è libero da ostacoli, adatto quindi all’incontro di un gran numero di persone durante gli eventi civili o religiosi, mentre nella parte più esterna ospita un pergolato e delle sedute atte a favorire l’aggregazione spontanea, la sosta e la socializzazione. L’intero spazio è reso maggiormente dinamico grazie al particolare disegno della piazza: vi è infatti una costante dualità fra l’azione concentrica della pavimentazione e le direttrici d’accesso, disposte a raggiera, fra le quali si inserisce, come segno forte e distintivo, il percorso d’acqua. Lo stesso alternarsi dei due materiali scelti per la realizzazione della pavimentazione (granito e basalto) ricorda il moto ondoso presente nella vasca d’acqua ed in senso figurativo, l’espandersi della piazza verso il centro abitato, un vero e proprio centro pulsante, catalizzatore della vita della comunità. Anche la presenza della fonte d’acqua ha un preciso significato simbolico: rimanda all’idea della fonte battesimale, del fiume che sgorgando dalla roccia, costeggia tutta la piazza e si estende idealmente verso l’abitato. Le forme delle aree verdi, del pergolato, delle sedute ed il posizionamento degli elementi di illuminazione nascono dal disegno e si inseriscono in maniera armonica nell’insieme, creando un tutt’uno che diventa l’impronta caratterizzante dell’intero progetto.


13° The living square

Team Tecnolav Engineering srl (capogruppo) Ing. Giulia Cirina (mandante) Ing. Maurizio Boi, Ing. Giulia Cirina, Ing. Luca Zodio, Ing. Daniele Asunis Progetto Lo studio ha l’obbiettivo di rendere Piazza S. Giorgio punto attrattivo per il contesto sociale dell’area urbana di Quartucciu, in tal senso si è previsto di rendere lo spazio fruibile ed accessibile mediante l’eliminazione delle barriere architettoniche. Si è cercato di ridare importanza agli attuali elementi identificativi (la chiesa, il campanile, la statua della Madonna) e si sono previste nuove funzioni attrattive per il pubblico. Al fine di veicolare i flussi derivanti dalla nuova attrattività sono state individuate una serie di direttici, quelle di maggiore importanza hanno come punto d’origine gli elementi identificativi principali quali la Chiesa e il campanile. I percorsi si mostrano lineari, semplici, intuitivi e con una leggerissima pendenza (inferiore al 5%) tali da rendere agevole la fruizione della piazza e di tutti i nuovi “ruoli” che essa va ad assumere. La direttrice principale presenta un tratto caratterizzato da piano in legno movibile: esso può essere mantenuto alla quota inferiore costituendo quindi un palco per spettacoli all’aperto, oppure, tramite dispositivi automatici, può essere sollevato fino a farlo coincidere con il piano di calpestio più elevato della piazza, cioè sulla direttrice che porta all’ingresso alla Chiesa. Punto fondamentale del progetto è rendere piacevolmente fruibili tutti gli spazi della piazza, preesistenti o nuovi. A tal fine è stato studiato il posizionamento di elementi (vasche d’acqua, aree verdi/ombreggiate) che consentano di modificare il microclima urbano. Inoltre è stato studiato un sistema di illuminazione che consenta, nel rispetto dei parametri illuminotecnici, di vivere la piazza anche durante la notte.


14° ArteQ Team Ing. Francesco Trevisani (capogruppo) Ing. Riccardo Pasquini, Ing. Alessandro Petrani, Ing. Paolo Nicolini (componenti) Progetto La piazza è storicamente luogo di socialità e di cultura, dove avviene l’incontro e il confronto fra le persone. Questo è l’obiettivo principale del progetto: fare in modo che la piazza riacquisti il ruolo che le compete di AGORA’ per la città e per la gente che la abita. Il progetto crea luoghi riconoscibili e ben definiti che si rivolgono a tutte le fasce di età; si compone di aree differenziate che sono in grado di adempiere ad ogni funzione della vita sociale e culturale con lo spazio religioso che viene ad assumere un ruolo preminente grazie al sagrato libero conforme all’accoglienza di folle significative. Viene dato grande spazio alla natura con la riqualificazione delle aree verdi che trovano spazio in posizioni strategiche atte a velare le aree carrabili e gli spazi di parcheggio. L’approccio compositivo si concretizza con l’individuazione degli allineamenti fondamentali rispetto ai quali poi si organizza tutta la progettazione di dettaglio. Il primo, con orientamento nord-sud, nasce dal prolungamento della linea di facciata della piccola cappella laterale: un segno quasi marginale rispetto all’area da gestire ma in grado di potenziare e valorizzare tanto la cappella che il campanile, con l’individuazione di un arco visuale che comprende i due edifici e la chiesa. Il secondo allineamento, con orientamento est-ovest, è parallelo a via Corongiu; la scelta ha ragioni estetiche, legate ad una accattivante conformazione dello spazio del sagrato, nonché funzionali e simboliche considerato che la via è perimetrale alla piazza e che in corrispondenza dell’incrocio con via Quartu definisce l’ingresso allo spazio pubblico. Gli allineamenti individuati sono stati rafforzati con la creazione di percorsi e di oggetti architettonici adeguatamente orientati, oggetti che peraltro servono ad individuare le differenti aree funzionali, spazio civile, sagrato, spazi verdi, e sono segno esteriore della grande sala polifunzionale interrata, con circa 450 mq di spazio utile. Mentre lo spazio civile è pensato con sedute che invitano a soffermarsi e a godere della piazza, l’area prospiciente la chiesa è stata completamente liberata, per permetterne l’uso nelle più diverse occasioni, cerimonie religiose, mercati e fiere, manifestazioni pubbliche e concerti.


CONCORSO DI IDEE PIAZZA PARROCCHIA (NOTA COME PIAZZA SAN GIORGIO) QUARTUCCIU (CA) Pubblicazione bando 14 febbraio 2010 Scadenza iscrizioni 6 marzo 2010 Iscrizioni pervenute 216 Nomina della commissione esaminatrice 7 aprile 2010 Commissione Ing. Pierpaolo Fois (presidente); Sig. Antonio Puddu; Prof. Ing. Carlo Aymerich; Prof. Ing. Maria Sias; Prof. Arch. Caterina Giannatasio; Arch. Manuela Cossu; Arch. Ernesto Rollo; Geom. Francesco Vargiu (segretario). Scadenza presentazione proposte 23 aprile 2010 Proposte pervenute 114 Lavori commissione dal 4 maggio 2010 al 28 maggio 2010 Ufficializzazione graduatoria 5 giugno 2010 Cerimonia di premiazione 18 giugno 2010 GRADUATORIA FINALE PRIMI 5 CLASSIFICATI Primo posto, premio € 10.000,00 Ricreare connessioni Punti 78,93 Capogruppo Ing. Massimiliano Onidi, Cagliari (CA) Componenti Ing. Gina Orrù Collaboratori Arch. Bruno Ferreira Franco, sig. Maurizio Castangia Consulenti Ing. Elisabetta Pani Secondo posto, premio € 5.000,00 Magnete Urbano Punti 77,21 Capogruppo Arch. Marco Montagnini - Sestiere Dorsoduro (VE) Componenti Arch. Francesco Fusaro Collaboratori Sig. Marcello Galiotto, Sig.ra Alessandra Rampazzo Terzo posto, premio € 3.000,00 Locus amoenus Punti 72,50 Capogruppo Ing. Francesco Saverio Campanale, Bari (BA) Componenti Arch. Carolina Cusatelli, Sig. Riccardo Campanale Quarto posto, rimborso spese € 1.000,00 Un gelato al Limon Punti 71,07 Capogruppo Ing. Salvatore Mario Peluso, Cagliari (CA) Componenti Ing. Fabrizio Cosmi, Ing. Miriam Manconi, Ing. Roberta Milia, Ing. Luisa Zedda Collaboratori Sig. Roberto Lallai, Dott. Agr. Marcello Airi Quinto posto, rimborso spese € 1.000,00 Urbano minimale Punti 68,93 Capogruppo Arch. Giovanni Sorvillo, Gragnano (NA) Componenti Arch. Annamaria Di Nola

TUTTI I PROFESSIONISTI Ing. Massimiliano Onidi Ing. Gina Orrù Arch. Bruno Ferreira Franco Sig. Maurizio Castangia Ing. Elisabetta Pani Arch. Marco Montagnini Arch. Francesco Fusaro Sig. Marcello Galiotto Sig.ra Alessandra Rampazzo Ing. Francesco Saverio Campanale Arch. Carolina Cusatelli Sig. Riccardo Campanale Ing. Salvatore Mario Peluso Ing. Fabrizio Cosmi Ing. Miriam Manconi Ing. Roberta Milia Ing. Luisa Zedda Sig. Roberto Lallai Dott. Agr. Marcello Airi Arch. Giovanni Sorvillo Arch. Annamaria Di Nola Arch. Tonino Tola Arch. Domenico Piemonte Arch. Aikaterini Samsarelou Arch. Emanuela Cappellini Arch. Mariantonietta Tatti Dott. Gianluigi Tatti Arch. Manuela Podda Arch. Donato Pettorusso Ing. Michele Congiu Arch. Valentina Dessì Arch. Sergio Pascolo Arch. Gabriella Stiavelli Arch. Dario di Luzio Arch. Alfio Maglitto Sig. Gianfilippo Cantarini Arch. Martina Troilo Arch. Elisabetta Trainotti Ing. Francesco Cocco Ing. Antonino Pintor Ing. Andrea Salis Sig. Gianluca Longu Sig. Daniele Pagella Ing. Maurizio Boi Ing. Giulia Cirina Ing. Luca Zodio Ing. Daniele Asunis Ing. Francesco Trevisani Ing. Riccardo Pasquini Ing. Alessandro Petrani Ing. Paolo Nicolini Arch. Alessandro Cossu Arch. Simone Solinas Arch. Gabriel Verd Gallego Arch. Federico Farina Ing. Francesca Oggiano Sig. Massimo Congiu Sig. Giaime Meloni Arch. Maurizio Dessì P.I. Benito Massidda Sig. Simone Consalvo Sig.ra Agnese Mannai Sig. ra Daniela Settembrino Arch. Filippo Mastinu Arch. Rosa Bittolo Bon Arch. Emanuel Lancerini Arch. Daniele Levi Arch. Alioscia Mozzato Arch. Francesca Tullio Altan Arch. Maria Irene Cardillo Arch. Mario Grosso Arch. Alessia Pasqua Arch. Carmela Borrelli Arch. Jorge Santos Gonzàlez Ing. Diletta Fedele Arch. Sabino Rubini Arch. Pietro de Zio Ing. Leonardo Zaccaro Arch. Andrè Temporelli Arch. Andreas Krauss Arch. Johannes Schmidt Arch. Dirk Faisst Arch. Anna Guerzoni Arch. Giacomomaria Mutti Arch. Fabio Anchora Dott. Luigi Tarantino Ing. Michele Pio Decembrino Arch. Francesco Belcanto Arch. Giovanni Biancofiore Arch. Ciro Mariano Decembrino Arch. Luigi Valentino Losciale Arch. Carlo Cafiero Arch. Rosanna Rizzi Arch. Mariacristina Carella Arch. Alessandra Carella Sig.ra Giuliana Galantino Arch. Gianluca Castangia Arch. Amanzio Farris Arch. Giorgio Roberto Porpiglia Ing. Maria Ludovica Tramontin Ing. Gianluca Puddu Ing. Marco Abis Arch. Antonio Tiragallo Arch. Francesco Spanedda Ing. Giovanni Masala Arch. Mario Cubeddu Ing. Aldo Vanini Arch. Gabriele Loy Ing. Giovanni Battista Cocco Ing. Valentina Carboni Arch. Nicolay Frau Arch. Elisabetta Lobina Ing. Alberto La Barbera Ing. Andrea Vallascas Ing. Stefano Marras Arch. Alberto Aresu Arch. Luca Nicoletti Arch. Roberto Perego Arch. Alessandro Sardu Arch. Maurizio Tonzi

Ing. Gianluca Marchi Arch. Daniele Vanotti Arch. Maria Manca Arch. Marco Bignardi Ing. Simone Coni Ing. Giuseppe Liarda Ing. Antonella Saba Arch. Manuele Ferrari Arch. Stefano Lilliu Arch. Michele Galluzzi Arch. Federico Bargone Ing. Andrea Bigolin Ing. Giada Cherchi Arch. Luca Gangemi Arch. Mario Pisani Ing. Giuseppe Becciu Arch. Dario Eliano Arch. Adolfo Sironi Arch. Aldo Vella Ing. Marco Granata Arch. Loris Mencacci Ing. Elena Agus Ing. Fabio Murgia Ing. Pier Luigi Schintu Ing. Maurizio Mascia Arch. Raffaele Mossa Arch. Giampaolo Lai Arch. Silvano Polacchini Ing. Silvano Sogus Ing. Fabrizio Musu Arch. Lara Vandoni Arch. Monica Cecchini Arch. Chiara Salvaterra Arch. Pierluigi Spano Ing. Salvatore Barria Arch. Bernardo Guida Arch. Pierluigi Percoco Ing. Piergavino Cherchi Arch. Luisa Fontana Arch. Danilo Cei Ing. Marco Mottura Ing. Filippo Melis Ing. Fabio Fara Ing. Stefano Nieddu Ing. Antonio Collu Arch. Mariagrazia Baldini Ing. Giovanni Vargiu Arch. Tullio Angius Ing. Paolo Trudu Arch. Gianfranco Crisci Arch. Alessandro Vergot Arch. Angela Gabriella Marotta Arch. Cristina Garofalo Arch. Michele Mariani Arch. Alessandro Nieddu Arch. Elia Lubiani Ing. Costantino Manca Arch. Giuseppe Scarso Arch. Mauro Salvatore Licitra Ing. Costantino Floris Arch. Andrea Cabras Ing. Maria Emanuela Melis Arch. Alice Pasqualin Arch. Alessandro Unali Ing. Silvia Serra Ing. Roberto Rotondo Arch. Luciano Buono


Grazie! Soggetti donanti Sig.ra Maria Murru, Sig. Antonio Puddu Soggetto attuatore A.P.I.C.E. Srl

Progetto esecutivo Arch. Elisabetta Pani, Ing. Massimiliano Onidi, Ing. Gina Orrù Coordinamento progettuale PhD in Arch. Bruno Ferreira Franco Consulenti Ing. Guido Faggioli, Ing. Alessandro Pedemonte, P.I. Angelo Garau R.U.P. Ing. Angelo Spettu (Comune di Quartucciu) Direzione lavori Ing. Demetrio Artizzu Sicurezza Ing. Alessandro Pedemonte Responsabile del progetto Geom. Francesco Vargiu Capocantiere Geom. Mosè Manca, Sig. Luciano Etzi Collaudatore Ing. Antonino Tanas

Movimento terra F.lli Campus di Efisio, Quartucciu (CA) Asfalti e inerti CA.GI.MA. Srl, Sinnai (CA) Calcestruzzi Glarea Srl, Quartu Sant’Elena (CA) Graniti Zichi Graniti, Orani (NU) Pavimentazioni Edil S.A.T. Sas, Quartu Sant’Elena (CA) Idraulica Imit Srl, Cagliari Impianti elettrici Mario Vadilonga & C. Srl, Cagliari Impianti di sollevamento Elettromeccanica Bande, Quartucciu (CA) Fornitura Piante Centro Verde Green Keeper Srl, Villasimius (CA) Opere a verde Sempreverde Snc, Siurgus Donigala (CA) Arredo urbano, opere in acciaio Salvatore Talloru Srl, Serrenti (VS) Videosorveglianza Sicurtecnica Srl, Cagliari Restauri opere d’arte Anna Rita Pisu e Simonetta Birardi, Quartucciu (CA)

Grafica e impaginazione Seiès Comunicazione & Design, Cagliari Fotografia Gianfranco Rojch, Cagliari Stampa Sainas Industrie Grafiche, Villaspeciosa (CA)


Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata o comunque riprodotta senza le dovute autorizzazioni. ISBN 978-88-909272


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