Spinelli

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6 » PRIMO PIANO IL PROCESSO

Scontrini e onlus, Marino ottiene il rito abbreviato

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a parola è populismo. “Queste elezioni rappresentano una svolta che mette in dubbio molte granitiche certezze nella classe politica tradizionale. In particolare confutano slogan che sembravano punti di forza e invece si sono rivelati fragilissimi”, spiega Barbara Spinelli, giornalista, scrittrice ed europarlamentare, Indipendente del gruppo GuE-Ngl (Sinistra unitaria europea). “La prima accusa che in genere viene rivolta al Movimento 5 Stelle è quella di populismo. Ma le urne di domenica ci dicono che il populismo di cui si parla con tanto disprezzo non è in fondo altro che il desiderio, profondo, di restaurare in pieno la sovranità popolare”.

L’EX SINDACO DI ROMA Ignazio Marino ha chiesto e ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato, ovvero di ottenere in caso di condanna, la riduzione di un terzo della pena. Ieri si è tenuta la prima udienza davanti al gup per le vicende giudiziarie che hanno travolto Marino, dimissionato poi dai consiglieri dem davanti ad un notaio: i processi riguardano l’utilizzo della carta di credito

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C’è un legame con i prossimi appuntamenti, come il referendum costituzionale di ottobre?

Un legame strettissimo. Tutta l’impalcatura oligarchica scricchiola: la riforma del Senato, che non sarà più elettivo, nella misura in cui è abbinato alla nuova legge elettorale, si contrappone a questo tentativo di recupero del principio di rappresentanza e di sovranità. Per essere coerenti, gli anti-populisti dovrebbero eliminare le elezioni: se si considera qualunque

aiuti sanitari in Sudamerica e Africa, Marino è indagato assieme ad altre tre persone per aver predisposto, tra il 2012 ed il 2014, la certificazione di compensi riferiti a prestazioni fornite da collaboratori fittizi o soggetti inesistenti. In questo modo, secondo l’accusa, l’Inps avrebbe subito una truffa di circa seimila euro. Il processo è stato aggiornato al prossimo 29 settembre.

“L’Europa chiama populista chi rifiuta le oligarchie” Renzi rispecchia la tendenza oligarchica dei governi europei. È questo modo di governare che va rottamato

alternativa alle politiche proposte come populista , tanto vale non chiamare più i cittadini a esprimersi. Perché le elezioni ti possono dare come risultato il fatto che il popolo sceglie l’alternativa.

Quali sono le sfide che ha davanti il Movimento ora?

Aula Parlamento europeo e Barbara Spinelli Ansa

TELEVISIONI

ra Appendino dopo la vittoria hanno fatto discorsi molto inclusivi.

È un messaggio molto giusto. Non sarà semplice il loro lavoro. Virginia Raggi ha detto di voler mettere un punto e cambiare pagina, dopo gli scontri della campagna elettorale. Ma gli altri, i poteri forti, non credo lo faranno. Anche i cittadini dovranno essere molto vigili, continuando a sostenere il lavoro dei nuovi eletti.

Si è detto che con Virginia Raggi e Chiara Appendino il Movimento 5 Stelle ha presentato un volto più rassicurante, più istituzionale.

Ho seguito la campagna elettorale e ho avuto l’impressione che le due candidate siano arrivate molto preparate e con le idee chiare all’appuntamento con le urne. Aggiungo: non ne sono affatto sorpresa. Sono al Parlamento europeo da due anni e seguo attentamente quello che i miei Da due anni colleghi del Movimento 5 vedo come stelle fanno a Bruxelles e Strasburgo: con loro lavoro in molavorano do molto proficuo perché i miei hanno competenza di altissicolleghi mo livello su questioni speciM5S a fiche e tecniche. Sono docuStrasburgo mentati, studiano, sono pune Bruxelles tuali negli interventi. Dicono Sono che sono antieuropei, ma non documentati, è vero: si battono per un’Europa diversa e questo per me studiano vuol dire essere pro Europa.

Il populismo è l’altra faccia della governabilità, slogan che sentiamo ripetere continuamente.

Infatti: la governabilità, che ci viene propagandata come il valore massimo, nasconde in realtà un tentativo di accentramento del potere. Del resto “governabilità” ha un significato passivo, vuol dire “essere g ov e r na t i”. Tra queste due parole, “populismo”e“governabilità”, c’è una connessione stretta: le urne ci hanno detto che il popolo non vuole subire il governo dall'alto. Vuole governi, non governabilità. Questo al netto dell’astensionismo, che però nei ballottaggi è abbastanza fisiologico. L’accusa di populismo in tutta Europa viene utilizzata insistentemente per screditare ogni forma di protesta o di partecipazione dei cittadini, penso per esempio ai referendum. Tutto ciò che dà voce alla volontà dei cittadini viene svilito, eppure in tutta Europa il principio della sovranità popolare è il fondamento della democrazia costituzionale. Qualche settimana fa Junker al G7 ha attaccato i populisti dell’Occidente mettendo sullo stesso piano Beppe Grillo e Donald Trump. Accusa che ha certamente fatto piacere al premier Renzi, ma che indica la cecità della classe dirigente europea rispetto a movimenti sociali sempre più rilevanti.

del Comune e alcune presunte irregolarità legate all’Onlus Imagine fondata dallo stesso Marino. La Procura contesta all’ex sindaco il peculato e il falso per essersi, nel periodo 2013-2015, appropriato "ripetutamente della dotazione finanziaria dell’ente". In totale si tratta di circa 13 mila euro, spesi per 56 cene. Nella vicenda della Onlus, creata nel 2005 e che aveva come obiettivo quello di fornire

Barbara Spinelli L’europarlamentare e le analisi a suon di slogan: “C’è il desiderio profondo di restaurare in pieno la sovranità popolare”

L’INTERVISTA

» SILVIA TRUZZI

| IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

Queste elezioni hanno dimostrato la prevalenza della sovranità popolare, ma non ba-

Se si etichetta così qualunque alternativa alle politiche proposte, tanto vale non chiamare più i cittadini a esprimersi sta esprimerle nel momento del voto. Deve essere un processo continuo. Una volta insediati nei municipi, i nuovi sindaci 5 Stelle dovranno continuare ad appellarsi alla sovranità popolare, e avere un legame forte con i cittadini, con la società civile: i poteri forti non si faranno da parte. Sia Virginia Raggi che Chia-

Il Pd ha perso la connessione sentimentale con i ceti più popolari?

Non considero il Pd un partito di sinistra. Quello che i candidati e le candidate dei 5 Stelle dicono sulla povertà e le disuguaglianze sociali sono temi che un tempo erano della sinistra. Anche nella battaglia No Tav io credo che molte persone di sinistra si potrebbero riconoscere.

Commentatori e politici del Pd dicono che Renzi non avrebbe completato il processo di rottamazione e qui starebbero le ragioni della sconfitta.

Renzi rispecchia molto la tendenza oligarchica che c’è negli esecutivi di tutta Europa: è questo modo di governare che va rottamato.

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Servizio pubblico Niente cambio al vertice dei telegiornali per adesso

Rai, la bufera grillina congela le nomine » CARLO TECCE

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uand’era l’Epurator per i giornalisti, in Commissione di Vigilanza, Francesco Storace sosteneva: “Per ottenere un favore, in Rai giocano con la fantasia. Se c’è la destra al governo, tutti ti evocano un nonno reduce di Salò; se c’è la sinistra, tutti si ricordano di un nonno partigiano”. Cosa accade in Viale Mazzini con l’ascesa dei Cinque Stelle? Risponde Carlo Freccero, consigliere di amministrazione, eletto proprio dal Movimento: “Niente, e che vuoi succeda? In molti sono spaventati, storditi, confusi, ma non c’è ancora un coraggioso che s’avvicina. Perché?”. Perché? “Facile no: i Cinque Stelle non garantiscono poltrone, mandano a quel paese con un sonoro calcio in culo. Chiaro?”. Il ballottaggio di

Antonio Campo Dall’0rto Ansa

domenica, però, ha già un effetto sull’agenda di Antonio Campo Dall’Orto e condiziona gli impegni previsti per la fine di giugno. Confermati i palinsesti per martedì prossimo con la tradizionale presentazione ufficiale (Gianluca Semprini da SkyTg24 a un Ballarò più breve), ma slittano le nomine dei telegiornali, almeno di un paio di settimane. Il capo di Viale Mazzini non intende affrontare un argomento che, da sempre, rinfocola il dibattito politico,

ma lo schema è approntato: resta Mario Orfero (Tg1), un esterno (Gaia Tortora o Sarah Varetto) e un interno per il Tg2 e il Tg3. Un po’ di guai in meno per Matteo Renzi, che ha scelto Campo Dall’Orto per la Rai sin dai tempi del pulpito offerto alla Leopolda. Pausa tecnica, pausa di riflessione. Nient’altro. Perché i telegiornali, secondo l’azienda, vanno ritoccati prima di settembre, quando sarà torrida la campagna elettorale sul referendum costituzionale, il voto che segnerà il destino del governo e la carriera di Renzi. Il referendum è l’assillo renziano, e Viale Mazzini non sarà immune. Come dimostrano le rilevazioni dell’Autorità di garanzia inviate in Vigilanza Rai, le ragioni del Sì (che approva la riforma Boschi) debordano sugli schermi del servizio

pubblico, mentre il comita- mesi. Scaramucce. Sintomi to per il No è ignorato. di una tensione che sarà inI dem hanno respinto le contenibile, soprattutto sui accuse e confutato le analisi media. delle opposizioni. Ma c’è diAllora parola a Freccero, sappunto in Agcom per l’in- che in viaggio, in treno, ritervento di Antonio Nicita. flette sul trasformismo e Senza consultal ’ o p p o r t u n ire il Consiglio, il smo: “As pe tt i, commissario una cosa mi fa davvero sorri(indicato dai La lettera dem) ha spedito dere. I signori una lettera a Ro- Il membro Agcom o p i n i o n i s t i , berto Fico, il quelli che andapresidente della in quota Pd: vano negli studi a condannare il Vigilanza, per “Non c’è nessun scagionare ViaMovimento pobavaglio al No” le Mazzini e pulista, adesso convincere l’as- Ma lo ha deciso sono cauti, alisemblea che mentano rifleslui da solo quei numeri sioni, sono gennon certificano tili con i vari Di Battista e Raggi. la prevalenza del Sì. Ma la stessa Agcom ha Chissà, sperano di ottenere sollecitato le emittenti a in- qualcosa in cambio. E inveformare in maniera com- ce”. Invece? “Li mandano a pleta sul referendum, nono- quel paese con un sonoro stante il regime di par con- calcio in culo”. dicio scatterà fra circa due © RIPRODUZIONE RISERVATA


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