Lorenzin

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| IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 22 Settembre 2016

PROCESSO L’8 NOVEMBRE

Violenze e omicidio della piccola Fortuna, in due a giudizio

LA MAMMA della piccola Fortuna Loffredo, la signora Domenica Guardato, potrà invocare la verità davanti a un Tribunale. Ci sarà un processo per la morte della bambina di 6 anni, scaraventata giù dall’ottavo piano di una casa del Parco Verde di Caivano. Inizierà l’8 novembre davanti alla Corte d’Assise di Napoli Nord. Il gup ha rinviato a giudizio i due imputati, Raimondo Ti-

q

tò Caputo, accusato di aver violentato e lanciato nel vuoto la piccola Fortuna, e Marianna Fabozzi, convivente di Caputo, che va alla sbarra per aver coperto l’omicidio e gli abusi sessuali di Titò verso una delle sue tre figlie. I due sono tuttora detenuti. Caputo è indagato di aver violentato sia Fortuna che tutte e tre le figlie della compagna. Le accuse si fondano sulle testimonianze delle figlie della si-

gnora Fabozzi e di una quarta ragazzina. La vicenda si incrocia con quella di Antonio Giglio, morto nel 2013 a 4 anni, anche lui dopo essere precipitato nel vuoto da un appartamento del Parco Verde. Antonio era figlio di Marianna Fabozzi, l’unica indagata nel fascicolo aperto a Napoli: inizialmente per omicidio colposo, poi per omicidio volontario. VIN. IUR.

SECONDA FIGURACCIA Dopo la réclame con la clessidra la toppa è peggiore del buco e la Lorenzin caccia il capo della comunicazione giustificandosi: “Io avevo visto un’altra immagine”

» SILVIA D’ONGHIA

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ella seconda stagione della serie americana Wayward Pines, dodicenni appena sviluppate vengono fatte accoppiare con coetanei per la conservazione della specie, messa a repentaglio – nell’anno 4000, dopo un’ibernazione di venti secoli – dalla presenza, sulla Terra, di aberrazioni genetiche. Se non fossimo nel 2016 e la campagna per il #fertilityday non fosse quella istituzionale del ministero della Salute, il paragone sarebbe spontaneo. Ma qui – se possibile –la realtà supera la fiction e, a tre settimane da quella clessidra sbattuta in faccia alle donne per dire “p rocrea te, finché siete in tempo”, prima versione dello spot, la toppa è peggio del buco.

Fertility day, ministero razzista: biondi buoni e neri drogati LASCHEDA

VEDIAMOLA allora, la preven-

La scelta del governo

Il 28 luglio 2016, il Consiglio dei ministri approva la proposta della ministra Lorenzin di istituire per il 22 settembre di ogni anno una giornata nazionale dedicata all’informazione sulla fertilità

SULLA COPERTINA dell’opu-

scolo “Stili di vita corretti per la prevenzione della sterilità e dell’infertilità”, ben distinti da colori vivaci e giallo seppia, ci sono due generi di ragazzi: in alto, due coppie dai caratteri ariani, sfondo marittimo alla Baywatch e sorriso da impianto appena rifatto (la stessa immagine presa da una banca dati, segnala Sel, compare sul sito del britannico Penn hill dental); in basso, una ragazza che fuma una canna, un capellone attaccato a un narghilè, un giovane col naso chino e un uomo di colore, che nella foto originale – sempre da banca dati – è ritratto con una bottiglia in

IL DOSSIER

prio operato: “Accuse ridicole, il razzismo è negli occhi di chi guarda. Noi pensiamo alla prevenzione”, aveva sentenziato il ministero.

La seconda discutibile locandina per la campagna del Fertility day

mano (almeno questa il ministero ce l’ha risparmiata). Come se non bastasse, le due immagini sono accompagnate dalle scritte “Le buone abitudini da promuovere” (ovviamente la prima) e “I cattivi ‘compagni’ da abbandonare” (la seconda). E così, alla vigilia della giornata d’avvio, sul #fertilitydaysi è abbattuta una nuova valanga di critiche e accuse. Tanto che la ministra Beatrice Lorenzin, in serata, ha dovuto per la seconda volta

correre ai ripari: fuori il direttore della comunicazione, immagine sostituita e opuscolo ritirato. Lorenzin sostiene che il Gabinetto ha visionato e vidimato un’immagine diversa e non si spiega cosa possa essere accaduto. Deve essere imbarazzante per un ministro non avere il pieno controllo –per la seconda volta – dei propri uffici. Ancor più perché la decisione è arrivata dopo quella che era apparsa, nel pomeriggio, una strenua difesa del pro-

La prima campagna

Di fronte alla ragazza con la clessidra in mano, persino Renzi prende le distanze dallo spot: “Non ne sapevo niente e non conosco nessuno dei miei amici che fa un figlio perché vede un cartellone pubblicitario”

La seconda campagna Ieri il nuovo opuscolo del ministero, poi ritirato

zione, negli opuscoli realizzati dall’ormai ex direttore generale della comunicazione e dallo staff dell’ufficio eventi. Esiste il documento “Proteggi la tua fertilità”, 24 pagine che analizzano l’“abc della riproduzione”, i fattori di rischio, le infezioni sessualmente trasmissibili, l’endometriosi e il varicocele. A pagina 18 c’è l’immagine di una ragazza di profilo (bionda anche questa) e un titolo: “Consigli in pillole”. Che detto di una campagna sulla fertilità fa pensare a una battuta venuta male. Ma l’opuscolo più divertente – semmai ci fosse da ridere in una campagna, va ribadito, istituzionale – è quello “Giusto o sbagliato. Sfatiamo i falsi miti sulla fertilità”. Anche qui campeggiano le foto di un uomo e una donna bianchi, biondi, occhi azzurri. Citiamo alla lettera alcuni dei falsi miti: “Il doping mi aiuta a essere bello e vincente anche nel sesso”; “I boxer sono migliori degli slip per la tutela della fertilità”; “Se mangio cibi più saporiti e tanta carne, aumento la probabilità

di avere un figlio maschio”; “Sono fertile al 100% fino alla menopausa”. Evidentemente, il ministro ha intenzione di portare la campagna nelle scuole medie, o magari nelle zone d’Italia in cui la tv non è ancora arrivata e i giovani si informano attraverso i nonni centenari. Altrimenti il “sai cosa sono gli spermatozoi?” dell’opuscolo “Alla scoperta delle cellule riproduttive” difficilmente si addice ai ven-

L’opuscolo già ritirato “Consigli in pillole”, il titolo di un paragrafo sembra una battuta davvero male riuscita ti-trentenni (età di massima fertilità) del 2016. Ora, è possibile che la prima campagna fatta di clessidre e banane fosse stata uno scivolone (già molto grave), ma non è possibile che questa volta la ministra non abbia voluto seguire l’e la bo ra zi on e degli opuscoli dalla prima parola (o immagine) ideata fino alla pubblicazione. La città di Wayward Pines non è poi così lontana. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Valutazione dei rischi Presentato il rapporto di “Cittadinanzattiva” sugli istituti italiani

“Una scuola su tre è a rischio terremoto” bile scuola di Cittadinanzattiva, ieri mattina ha lanciato rediamo sia doveroso dalla sala Igea dell’Istituto che gli enti locali in que- dell’enciclopedia italiana a sti giorni dichiarino quanti Roma, in occasione della sono gli edifici sottoposti a presentazione del XIV rapverifica di vulnerabilità si- porto sulla sicurezza, la quasmica che avrebbero dovuto lità e l’accessibilità a scuola. fare entro il marzo 2013 e l’e- Di fronte a Marianna Madia, sito di tali accertamenti; vo- ministro per la semplificagliamo sapere quanti sono zione e la pubblica amminigli edifici adeguati sismica- strazione, i dirigenti di “Citmente. E ai dirigenti delle tadinanzattiva” sono stati scuole che ne sono sprovvi- chiari: basta parole. sti chiediamo Dall’altro canto loro sono che provvedano immediataabituati ai numente a dotarsi meri: secondo il del documento Allarme crolli dossier illustradi valutazione Secondo l’ultimo t o u n i s t i t u t o dei rischi per scolastico su tre essere in grado studio in un caso si trova in zone a d e l e v a t a s idi fronteggiare su quattro s i t u a z i o n i es m i c i t à e s o lnon sono stati mergenziali”. tanto l’8% è stato progettato svolti interventi È L’APPELLO che secondo la norAdriana Bizzar- dove richiesto mativa antisiri, la responsasmica. Due ter» ALEX CORLAZZOLI

I numeri

112

I crolli di istituti registrati negli ultimi tre anni e riportati nel dossier

8%

È la piccola percentuale totale delle scuole italiane costruite secondo i modelli antisismici

C

zi delle scuole non possiedono la certificazione di agibilità statica e sette scuole su dieci hanno lesioni sulla facciata esterna. L’81% dei responsabili del servizio di protezione e prevenzione ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario ma in un caso su quattro non è stato effettuata alcuna azione. UNA FOTOGRAFIA desolan-

te che ha conseguenze gravi: in tre anno scolastici “Cittadinanzattiva” ha registrato 112 crolli e 18 feriti. Cadono solai, controsoffitti, cancelli e ventilatori dalle aule, al Nord così come al Centro e al Sud. “La situazione dell’edilizia scolastica è difficile, come dimostrano i dati e lo sarà per molti anni ancora, nonostante gli interventi governativi fin qui realizzati. All’indomani del sisma che

ha colpito il Centro Italia, ai cittadini che legittimamente e con preoccupazione chiedono conto delle stato delle loro scuole in diverse parti del Paese, occorre dare informazioni chiare”, ha spiegato Adriana Bizzarri. Il rapporto mette sotto accusa la mancanza di trasparenza di molti enti locali che si rifiutano di fornire i dati sulle certificazioni di agibilità o dichiarano di non aver-

Studenti in pericolo La scuola elementare “Enrico Pessina” di Ostuni (Brindisi), crollata nell’aprile del 2015 Ansa

le: è il caso della Calabria, della Sicilia, del Lazio e della Sardegna. “Lanciamo un appello ad Anci e Upi perché questo tema diventi una priorità. Ad oggi è difficile collaborare con loro”, ha spiegato Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale dell’associazione. Le 179 pagine del rapporto rivelano problemi anche sulla sicurezza interna delle scuole: le porte anti panico mancano nell’82% dei bagni, nell’80% delle aule e delle biblioteche e nel 33% delle palestre. NON SOLO: gli impianti elet-

trici sono a norma solo in un’aula su quattro. Resta, infine, la questione delle barriere architettoniche: nel 78% delle aule non c’è nemmeno lo spazio sufficiente per consentire il movimento della carrozzina. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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