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6 » POLITICA

| IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 4 Ottobre 2016

L’UDIENZA

IL RICOVERO era previsto: per Silvio Berlusconi, neo ottantenne, alcuni accertamenti al Presbyterian Hospital, il centro medico della Columbia University, a New York. Ieri mattina, però, era prevista una udienza per il processo Ruby-ter: i legali dell’ex premier hanno chiesto il rinvio per “legittimo impedimento”. I pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, però,

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Berlusconi in clinica a New York, stralciato dal Ruby-ter

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ualche giorno fa ha fatto piuttosto scalpore una frase con cui Matteo Renzi, nel corso di un’intervista al Foglio, ha affermato che “il referendum si vince a destra”. Il modo con cui il premier ha scoperto le carte della sua strategia, dichiarando apertamente di puntare a conquistare i voti di persone esterne all’elettorato di centrosinistra, ha sollevato molte polemiche. Del resto, è proprio l’elettorato di centrosinistra a vivere le maggiori tribolazioni, a giudicare da come sono divisi i suoi dirigenti, tra renziani entusiasti della riforma e minoranza dem – oltre a tutti i partiti a sinistra del Pd – quantomeno scettici, se non fortemente contrari. Ma è proprio così?

La caccia grossa è a destra A Renzi serve l’elettore di B.

CHE LE ELEZIONI si vincano

“al centro”, ossia conquistando elettori che altrimenti potrebbero votare per il proprio avversario, è cosa nota. La cosiddetta “teoria della competizione spaziale”risale ai primi decenni del secolo scorso, e fu perfezionata nella “Teoria economica della democrazia” di Anthony Downs nel 1957. Ma questa teoria è valida quando si è in presenza di uno scenario politico bipolare: se esistono solo due partiti, uno di sinistra e uno di destra, ciascuno di essi per diventare maggioritario dovrà – oltre a mobilitare tutti i propri elettori – prenderne qualcuno dal campo avversario. Quando però si è in presenza di una competizione di tipo “anomalo”, quale è un referendum, le cose sono più complicate. Tanto più che lo scenario politico italiano, attualmente, non è di tipo bipolare, ma presenta un elettorato diviso in tre parti quasi uguali (centrosinistra, centrodestra e M5S). L’affermazione di Renzi si comprende maggiormente alla luce di questa considerazione: se due dei tre poli sono nettamente schierati (centrosinistra/Pd per il Sì, M5S per il No), diventa decisivo il modo in cui si orienteranno gli elettori del terzo polo, cioè il centrodestra. Il premier sembra quindi aver capito l’errore commesso personalizzando il referendum: come abbiamo sottolineato proprio su queste pagine molti mesi fa (“Referendum, Renzi rischia grosso con opposizioni unite”, FQ del 31 gennaio 2016), compattare l’ampio e variegato fronte dei suoi avversari politici era il modo migliore per affossare la sua stessa rifor-

alle udienze del procedimento che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. L’ex Cavaliere è accusato di aver pagato con 10 milioni di euro, 7 dei quali finiti a Ruby, il silenzio delle ragazze che partecipavano alle sue feste ad Arcore, per indurle a mentire ai magistrati. Per gli altri imputati l’udienza è fissata invece al 19 ottobre.

I sondaggi Dopo la rottura del Patto con Silvio, l’orientamento degli azzurri è cambiato. Ora il premier spera nel ritorno di fiamma

YOU TREND

» SALVATORE BORGHESE*

hanno fatto un passo in più e hanno chiesto e ottenuto che la posizione di Berlusconi venga stralciata, dividendo così, almeno per ora, il suo destino processuale rispetto a quello dagli altri 23 imputati del caso Ruby ter. L'udienza preliminare per l’ex Cavaliere, infatti, proseguirà infatti il 15 dicembre proprio per dargli il tempo di ristabilirsi ed eventualmente partecipare

Vecchi amici Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia: è per il No ma, almeno per ora, non sta facendo campagna Ansa

L’INTERVISTA

ma nelle urne. Ecco quindi che oggi si rivolge all’elettorato che gli appare più “aggredibile”: quello di centrodestra, in particolare di Forza Italia. MA SE LO STESSO Berlusco-

ni ha dichiarato di votare No (peraltro con le stesse argomentazioni usate dalla sinistra anti-riforma e dal M5S) perché i suoi elettori dovrebbero dar retta a Renzi? In verità ciò che il premier sta cercando di fare è inver-

tire la rotta e riportarla a me- daggio Ipsos pubblicato ieri no di un anno fa, quando la dal Corriere della Sera, su 10 strada del Sì sembrava spia- elettori di Forza Italia che nata proprio grazie ai con- andranno a votare al refesensi trasversali che la rifor- rendum, 6 voteranno No. ma incontrava, anche (ma Tra quelli della Lega Nord non solo) nell’elettorato di addirittura solo 2 su 10 votecentrodestra. Secondo un ranno Sì. sondaggio Cise risalente allo Lo stesso sondaggio ha escorso dicembre, quasi la videnziato come, nonostanmetà degli elettori forzisti e- te i No siano complessivara favorevole alla riforma, mente in vantaggio (52% contro un misero 15% di con- contro 48%), gli elettori sotrari. Ancora n o i n m a ga marzo, l’igioranza stituto De- L’inversione d’accordo mos rilevava Da sostenitori delle con i singoli tra gli elettoaspetti della ri di Forza I- riforme a oppositori riforma. Se si talia ben il (non troppo convinti) votasse solo 64% di favosui contenurevoli, e ad- Ecco i numeri ti, cioè, gli la dirittura la riforma sametà (il 51%) r e b b e a pdegli elettori della Lega. Le provata senza grosse difficose sono cambiate in modo coltà. A incidere sulla decinetto da quando i partiti di sione di voto in favore del centrodestra – complice an- No, anche tra gli elettori di che la campagna per le am- centrodestra, è proprio la ministrative, giocata intera- “irrimediabile” valenza pomente in chiave anti-Pd – si litica di questo referendum: sono schierati con forza per ecco perché Renzi sta ceril No, compresa Forza Italia cando di sgomberare il cam(che aveva concordato e vo- po dagli argomenti più strettato col Pd la riforma in Par- tamente politici (le sue dilamento). Ad agosto l’istitu- missioni, la legge elettorale, to Piepoli aveva rilevato co- etc). Che poi ci riesca, è me il 55% degli elettori di tutt’altro discorso. centrodestra fosse orientati *YouTrend a votare No. Secondo un son© RIPRODUZIONE RISERVATA

La scheda IN AULA Forza Italia inizialmente – ad agosto 2014 – ha sostenuto il ddl Boschi con il voto in Parlamento n

LA FINE DEL PATTO Dopo la rottura del Patto del Nazareno, con l’elezione al Colle di Sergio Mattarella (gennaio 2015), il partito di Berlusconi decide di non sostenere più la riforma costituzionale n

Alfredo Llana Il segretario del circolo democratico di Buenos Aires, contrario alla riforma

“Telefonate e bugie: ma noi votiamo No” Cosa pensa della visita della ministra Boschi?

» GUIDO GAZZOLI Buenos Aires

È venuta qui a fare campagna elettorale. Ha avuto un sacco di incontri per pubblicizzare il bisogno di una riforma e la bontà di quella proposta. Mi piacerebbe sapere da dove sono venuti i fondi per il suo viaggio. Non mi accontento del comunicato diffuso dal governo.

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a visita in Argentina della ministra Maria Elena Boschi, la settimana scorsa, non gli è andata giù. Nulla di personale: semplicemente il Pd di Buenos Aires, di cui Alfredo Llana è segretario, è convinto che la riforma costituzionale targata Renzi sia da bocciare. Qual è la posizione del Pd argentino sul referendum?

Questa è una riforma che vuole rispondere con cambiamenti istituzionali a un bisogno politico. È una riforma che porta con sé l'indebolimento del Parlamento e della voce delle minoranze quindi la riduzione dell'importanza della volontà popolare. Eppure la nostra “burocrazia” romana (il dipartimento “Italiani nel mondo”) ha i suoi piani,

In tour Boschi in Argentina Ansa

nei quali non c'è posto per un Pd all'estero con una propria visione. Quindi hanno fatto di tutto per boicottare, dividere, ecc. attraverso menzogne, false promesse e l'invenzione di “dirigenti” che si sono scoperti democratici da un giorno all’altro.

L'incontro-comizio al teatro Coliseo di Buenos Aires non ha registrato il pienone. Secondo il direttore del giornale locale Tribuna It a l i a n a , M a rco B a st i , membro del Comitato per il Sì, è perché “rispetto a dieci anni fa (data dell’ultima riunione con Mirko Tremaglia, a cui parteciparono 4 mila persone) tanti di quegli emigranti sono morti e l'incontro con la Boschi è stato organizzato in fretta”. È andata così?

Certo, la comunità sta cam-

biando, ma per l'incontro con la Boschi il Consolato si è mosso come mai fino a oggi. Da Roma hanno telefonato facendo pressioni giorno e notte. Le associazioni, le forze politiche, i patronati, le scuole e anche i funzionari sono stati pregati, con insistenza, di portare gente al l’evento. Ma questo governo raccoglie quel poco che ha seminato, dimenticando gli italiani all’estero e

Per l’incontro con la Boschi il Consolato si è mosso come mai fino a oggi. I costi? Non mi accontento della nota del governo

rivolgendosi a loro soltanto quando c'è da votare. Pochi mesi fa, in aprile, qui abbiamo votato in modo massiccio per fermare le trivelle sull'Adriatico, nonostante il governo avesse invitato a non votare. Che iniziative state promuovendo per il No?

La campagna è appena iniziata: stiamo parlando con la gente, usando le reti sociali per contattare gli italiani in America Latina. Stiamo organizzando delle campagne insieme con i progressisti sia a Montevideo che in altre realtà latinoamericane. Vogliamo fare dei dibattiti pubblici, dove ambedue le posizioni vengano discusse. Non è questo un referendum come tanti: come ha detto giorni fa il professor Zagrebelsky, in Italia è in gioco la stessa democrazia. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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