Boschi

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| IL FATTO QUOTIDIANO | Domenica 27 Marzo 2016

REGGIO CALABRIA

Dai pullman per B. agli abusi sessuali: in manette Sciarrone

DAI BANCHI della politica allo stalking e non solo: avrebbe costretto la sua ex “a subire atti sessuali contro la sua volontà”. Il consigliere provinciale di Reggio Calabria Rocco Sciarrone (30 anni di Gioia Tauro) è stato arrestato per minacce e abusi sessuali. Lo ha stabilito il gip di Palmi, Paolo Ramondino che ha accolto la richiesta del procuratore Ottavio Sferlazza e del sosti-

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tuto Valentina Gianmarria e ha disposto i domiciliari con l’obbligo del braccialetto. Con un passato in Forza Italia (aveva addirittura pagato le trasferte dalla Calabria a Roma per i fans di Berlusconi) e una recente candidatura alle regionali nelle liste del centrosinistra (a sostegno dell’attuale governatore Mario Oliverio), Rocco Sciarrone non si era rassegnato alla fine della relazio-

ne con l’ex fidanzata. In preda alla gelosia, infatti, il consigliere provinciale in diverse occasioni avrebbe non solo minacciato la ragazza ma l’avrebbe aggredita fisicamente percuotendola con pugni e calci (anche al volto). Sciarrone, inoltre, minacciava di pubblicare dei video intimi che la ritraevano. LU. MU.

IN DECLINO Esclusi i fedelissimi, il ministro non ha più “fan”

» WANDA MARRA

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on passa giorno in cui qualcuno non faccia arrivare alle orecchie di Renzi una domanda: “Matteo, ma che differenza c’è tra il caso Boschi e quello della Cancellieri?”. A chiedere le dimissioni del ministro della Giustizia del governo Letta per l’aiuto a Giulia Ligresti, furono allora l’attuale premier. E Maria Elena Boschi. Due anni e mezzo dopo, con l’indagine per bancarotta fraudolenta a carico di suo padre, lei un passo indietro non lo fa. “Non mi dimetto se mio padre è indagato”, aveva chiarito lo scorso 11 gennaio a Otto e mezzo. E a quelle dichiarazioni si attiene. Sono passati tre mesi e mezzo da quando è scoppiato il caso Banca Etruria e “la Mari” (così la chiamano amici e fan) vive sotto assedio. Sono cominciati i fischi: lunedì fuori dall’aula di Economia, alla Sapienza, è stata accolta da un manipolo di contestatori. Il suo staff faceva da scudo umano. La lezione-spot sulle riforme costituzionali, è stata pubblicizzata il meno possibile. Era il giorno dopo la notizia dell’indagine sul padre: non era il caso. Ieri le vittime del decreto salva-banche hanno manifestato a Pontassieve, vicino casa Renzi: l’obiettivo era lei.

Boschi sotto assedio: i fischi, l’incubo Cancellieri e i veleni Pd La scheda SAPIENZA Lunedì la Boschi era ospite dell’Università di Roma per una lezione sulle riforme costituzionali. L’evento non è stato pubblicizzato, ma ha trovato un gruppo di contestatori n

FIRENZE Le vittime del salva-banche ieri hanno protestato a Pontassieve, vicino casa Renzi, ma l’obiettivo era la Boschi n

L’ASSEDIO non si materializza

in atti concreti, per adesso, ma in un indebolimento costante. “Non si fida più di Renzi, per questo si fa la sua corrente”, racconta un deputato dem. Ieri La Stampaha fatto i nomi dei “boschiani”: tra loro alcuni deputati come i giovanissimi Marco Donati, Marco Di Maio, Edoardo Fanucci, Francesca Bonomo. E Dario Parrini, il sottosegretario Ivan Scalfarotto, il sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto. Senza contare l’amico-guardia del corpo, il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, che la presentò a Renzi e che con lei condivide pure le vacanze, come l’estate scorsa a Formentera. “Maria Elena si muove molto. Ma senza Matteo non va da nessuna parte”, altro commento comune. La corrente è un progettp antico. Ha alcuni rapporti privilegiati a sinistra (come con Migliore e la Di Salvo) e Ncd risponde soprattutto a lei: Dorina Bianchi, Federica Chiavaroli, Laura Bianconi, le fedelissime. Ma a parte gli amici, nel Pd non la amano affatto. Non la minoranza, soprattutto da quando nella trattativa decisiva sulle riforme costituzionali, lo scorso autunno a Palazzo Madama, fu lei a fare le resistenze più forti sulla richiesta di eleggibilità dei senatori. Ma neanche i catto-renziani (Graziano Delrio, Matteo Richetti,

LA CURIOSITÀ

persino Lorenzo Guerini, sempre ai margini rispetto ai toscani). “Che ci fai tu qui? Sei del governo, questa è materia p ar la m en ta r e”, sbottò una renzianissima cattolica, Rosa Di Giorgi, durante una delle ultime riunioni sulle unioni civili. E i Giovani Turchi sono più vicini a Luca Lotti. Con il quale i rapporti sono tesi, da mesi: il sottosegretario mal sopporta chi è troppo vicino al capo. Una guerra di potere tutta interna al Giglio Magico “Ma quale corrente e corrente, è Matteo che le dà una mano”, sono i commenti dei renziani doc. Si torna al punto dei rapporti politici tra i due. Che sono ostentatamente buoni, ma non come una volta. Però, Renzi non si può permettere di scaricarla. E quindi la blinda, la difende. “Senza di lei viene meno la ragione sociale del gove rn o”, confermano un po’ tutti. Lei lo sa. E lo fa pesare. Pensa a un ruolo di punta nel Pd, per avere un’ulteriore copertura rispetto a una vicenda che rimarrà una macchia. “Se pensate di indebolire il governo attaccando me, lasciate perdere”, disse il 19 dicembre durante la sua “arringa difensiva” a Montecitorio, in occasione della mozione di sfiducia dell’M5s. Anche un avvertimento al premier. Ma nei mesi

successivi non si è rafforzata: prima c’è stata la sparizione pubblica. Adesso stava tornando sulla scena, con il rinnovato mandato di Renzi a seguire dossier, anche delicati, persino bancari. Ed è arrivata l’indagine. Di fronte alla quale, ha mantenuto un profilo bas-

Compagni coltelli I colleghi di partito bussano da Renzi: “Ai tempi di Letta chiedevi le dimissioni” Rapporti di forza Il premier l’ha sempre difesa, ma adesso Maria Elena si fida di meno so, secondo la linea “non cambia niente”. Mercoledì in Senato dovrebbe esserci la calendarizzazione di un’altra mozione di sfiducia, quella al governo: non rischia dal punto di vista dei numeri, ma di nuovo sarà molto esposta. E i suoi nemici ricominciano a sussurrare: Maria Elena se la tira troppo, è arrivata troppo su senza

meriti. Le invidie si sprecano. Le valutazioni ricominciano a essere negative, come a inizio legislatura. Negli scorsi mesi erano tutti pronti a tesserne le lodi: “Un animale politico, una vera democristiana, più di Renzi. Brava, intelligente, ironica, coraggiosa”. Adesso, i giudizi si correggono: “È una che studia, è un’e se c ut r ic e perfetta. Ma non ha autonomia, è telecomandata, non ha un pensiero politico”. Lei reagisce, ma è sempre più nervosa. Anche perché fino a dove può arrivare la vicenda Banca Etruria non lo sa nessuno. I NEMICI ricordano: “Ha men-

tito su un punto cruciale, alla Camera, dicendo che suo padre era vicepresidente di Banca Etruria dal 2014. Invece era nel Cda dal 2011”. E poi si fa notare quell’apologia del padre “contadino”: ora si è saputo che aveva rapporti con la massoneria, che è indagato per bancarotta fraudolenta. “Matteo il referendum se lo gestirà in proprio. La Boschi ormai è soprattutto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, le riforme sono state fatte”. È ancora un renzianissimo a ridimensionarla. Perché non si sa mai: Matteo potrebbe un giorno mollarla per salvarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Spot sleale Il “plagio” di un gruppo a sostegno della riforma fa intervenire il presidente

» TOMMASO RODANO

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a galassia che orbita attorno al Pd è piena di blog, pagine Facebook e account Twitter che promuovono le ragioni del “Sì” al prossimo referendum costituzionale. Ce n’è una che è riuscita a far intervenire addirittura il Senato della Repubblica. Nessun appunto sul merito e sui contenuti, ma una questione di forma e di rispetto delle istituzioni: la pagina, su Twitter, si chiama “Sì! Riforma Senato” e utilizza nella sua foto del profilo lo stesso e identico stemma di Palazzo Madama. SI POTREBBE PENSARE che sia un

gruppo ufficiale del Senato a supporto del ddl Boschi. Chiaramente non è così: l’account è collegato a un blog amministrato da un nickname anonimo (tale Barone Barolo), mentre interagiscono sulla pagina molte altre reti e associazioni a favore della riforma; singoli politici, parlamentari e costituzionalisti vicini al Pd, primo fra tutti l’ex senatore Stefano Ceccanti, del quale vengono quotidiana-

“Togliete il logo del Senato” Grasso fa cambiare simbolo alla pagina Twitter per il Sì

Istituzioni Lo stemma “plagiato” e Grasso

mente sponsorizzate iniziative e pubblicazioni. L’ultima è appena arrivata in edicola: “La transizione è (quasi) finita. Come risolvere nel 2016 i problemi aperti 70 anni prima”. Una delle argomentazioni più care ai nuovi costituenti e al presidente del Consiglio, Matteo Renzi (anche se 70 fa la Carta non era nemmeno ancora entrata in vigore). L’osservatore meno attento può

tattato dal Fatto, lo staff di Pietro Grasso ha fatto sapere che il presidente del Senato non era nemmeno a conoscenza dell’esistenza dell’account twitter con il logo istituzionale. essere tratto in inganno, nel vedere Il tempo di una verifica e la presiassociata la campagna del “Sì” al logo denza ha deciso di intervenire: “È padi Palazzo Madama. Logo a parte, co- cifico che il logo istituzionale del Seme detto, nell’account nato non possa essere utwitter non c’è nessun tilizzato per fini politici. legame istituzionale Non facciamo polemiche, con Palazzo Madama. non è una questione di Soltanto una forma di Palazzo Madama merito: il discorso vale “pubblicità ingannevo- “Lo stemma per il Sì come per il No alla le”. riforma costituzionale, non può essere come anche per qualsiasi SAREBBE strano il con- usato per fini altro referendum o initrario: il Senato e chi lo ziativa di parte. L’ufficio rappresenta, come no- politici. Lo faremo stampa del Senato si sta to, non possono pren- rimuovere il per mettere in contatto dere posizione su un tecon Twitter e con chi gema politico come la ri- prima possibile” stisce la pagina per far riforma costituzionale muovere il logo. Speria(figuriamoci su questa, mo di riuscire a farlo sopoi, che del Senato restringe drasti- stituire entro la serata”. Al momento camente il prestigio e l’importanza). in cui scriviamo il simbolo non è anE i vertici di Palazzo Madama come cora stato tolto. l’hanno preso, questo “plagio”? Con© RIPRODUZIONE RISERVATA


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