Fructibus construere folia

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dorso 33,5 mm

Biblioteca Palazzeschi

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Biblioteca Palazzeschi

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Fructibus construere folia

Fructibus construere folia. Omaggio a Vittoria Perrone Compagni

Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»

€ 44,00

Omaggio a Vittoria Perrone Compagni a cura di Gianluca Garelli e Anna Rodolfi

19 19



università degli studi di firenze dipartimento di lettere e filosofia

Biblioteca Palazzeschi

Collana coordinata dal Consiglio Direttivo del Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»

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Fructibus construere folia Omaggio a Vittoria Perrone Compagni a cura di

Gianluca Garelli e Anna Rodolfi

SocietĂ

Editrice Fiorentina


© 2020 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it isbn: 978-88-6032-575-4 issn: 2036-3516 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Copertina Albrecht Dürer, La grande zolla d’erba, 1503, Albertina, Vienna (l’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari di diritti sulle immagini riprodotte con i quali non sia stato possibile mettersi in contatto)


indice

Premessa dei curatori

xi

tra umanesimo e rinascimento Ferdinando Abbri, Paracelso, i «tria prima» e la teologia trinitaria

3

Annalisa Cappiello, Una confutazione laica della mortalità dell’anima. La polemica anti-alessandrista di Ludovico Boccadiferro

19

Stefano Caroti, Materia e «potentia» in Pietro Pomponazzi e Agostino Nifo

33

Chiara Crisciani, «Quaestio de alchimia» nel secolo XV: Arnaudus de Arnaudis

49

Antonella Sannino, La duplice natura dell’uomo, tra ermetismo antico ed ermetismo rinascimentale. Note in margine al volgarizzamento fiorentino di «Corpus Hermeticum» I

65

Valeria Sorge, Sulla demonologia in Agostino Nifo

81

David Speranzi, Esplorazioni riccardiane. Il «Vangelo» di Marsilio Ficino

97

Nicolas Weill-Parot, L’attraction magnétique dans les commentaires de la «Physique» d’Agostino Nifo et de Pietro Pomponazzi

109


Marco Bertozzi, Pellegrino Prisciani, lettore e interprete del «Conciliator» (diff. 156) di Pietro d’Abano

129

Concetta Bianca, Fortuna e virtù in Coluccio Salutati

143

Luca Burzelli, «Unum indivisum». Il problema dell’Uno da Pico a Contarini

161

Gian Carlo Garfagnini, Un documento, poco noto, di polemica antisavonaroliana

177

Michela Pereira, Costruire la memoria: Tritemio lettore di Ildegarda di Bingen

199

Annarita Angelini, «Pensare il vedere». Forme e immagini tra Cusano e Leonardo

223

Gianluca Garelli, Il motto di Simonide. Una nota sul «Trattato della Pittura» di Leonardo da Vinci

241

Elisabetta Scapparone, Cesare Vasoli e i «mondi di Leonardo»

259

filosofia moderna Nicola Panichi, La profezia e le sue metamorfosi. Il caso Montaigne

279

Anna Rodolfi, Francisco Suárez e la profetologia di Tommaso d’Aquino

303

Simonetta Bassi, Spigolature su Francesco Bacone e le favole antiche

323

Luisa Simonutti, Simpatia, «philautìa» e riflessioni sulla tolleranza nella lunga modernità

341

Francesco Ademollo, Una nota su Hume lettore di Platone

359

Alessandro Pagnini, Rinascimento e modernità (ricordi di “scuola”)

369

Roberto Morani, La filosofia come biografia della nazione. Rinascimento e circolazione del pensiero europeo in Bertrando Spaventa

385


literaria Mario Labate, Costruire una carriera poetica: la presunta «Gigantomachia» di Ovidio

407

Donatella Coppini, Noterella pichiana

427

Simone Magherini, Il «nodo morale» del dissidio tra Franco e Luisa in «Piccolo mondo antico» di Fogazzaro

437

Anna Nozzoli, Una ragazza a Casa Einaudi: su una dispersa intervista di Marialivia Serini a Natalia Ginzburg, Cesare Pavese, Italo Calvino

449

Gino Tellini, Etica e tensione conoscitiva nella letteratura italiana

467

marco biffi, Di grano e di parole: alcune riflessioni linguistiche in margine a una poesia di Tommaso Campanella 483 Indice dei nomi 497


Dico: quis docuit fructibus sic construere folia? Pietro Pomponazzi


premessa dei curatori

Nella sezione filosofica de Il Contributo italiano alla storia del Pensiero (Treccani, 2012) il lemma dedicato a Pietro Pomponazzi – redatto da una studiosa del filosofo mantovano fra le voci più autorevoli, in ambito nazionale e internazionale – si apre in questo modo: L’intera vicenda biografica e intellettuale di Pietro Pomponazzi si svolse nelle aule dell’università. L’unilateralità di questa esperienza di vita è solo apparente, giacché Pomponazzi seppe trasformare il proprio ufficio di docente e di commentatore dei testi aristotelici in una seria e profonda riflessione sul ruolo della filosofia nella società, a cui si accompagnò un’analisi critica coraggiosa […] sulla funzione della Chiesa, istituzione investita di precisi e fondamentali compiti educativi nell’ambito del corpo statale1.

Se si prescinde dall’accenno conclusivo alla Chiesa (ma non certamente dalla vigorosa indagine circa i compiti delle istituzioni preposte all’educazione e alla formazione), riteniamo che queste parole potrebbero descrivere bene anche l’impegno generosamente profuso, in tutto il corso della sua carriera di studiosa e di docente, dall’autrice stessa del lemma citato: Vittoria Perrone Compagni. A lei è dedicato questo libro. Formatasi all’Università di Firenze, erede e prosecutrice di una scuola storiografica che ha avuto fra i propri esponenti alcuni fra i Il lemma si può leggere anche in rete all’indirizzo <http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-pomponazzi_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Filosofia%29/> (ultimo accesso: lunedì 29 giugno 2020, 20:35); per la voce corrispondente nel Dizionario biografico, cfr. <http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-pomponazzi_%28DizionarioBiografico%29/> (ultimo accesso: lunedì 29 giugno 2020, 20:33). 1


xii   premessa dei curatori

maggiori studiosi della filosofia medievale e rinascimentale, in questo Ateneo Vittoria Perrone Compagni ha ricoperto (prima come Straordinario, dal 1° novembre 2005, poi come Ordinario, dal 1° novembre 2008) la cattedra di Storia della filosofia, dedicandosi in particolare all’insegnamento della Storia della filosofia del Rinascimento. Grazie alle sue raffinate ricerche, la studiosa ha saputo aprire nuovi filoni di indagine, privilegiando un approccio mirante, fra l’altro, a far emergere le relazioni fra la tradizione filosofica strettamente intesa e gli altri aspetti del sapere e della cultura; a individuare le reti di relazioni fra gli intellettuali; a sottolineare l’importanza dei rapporti che il pensiero filosofico intrattiene con la storia e con la politica. In tal modo, ha contribuito alla revisione di pregiudizi storiografici, alla costruzione di immagini più vive e affascinanti degli autori indagati, noti e meno noti, e in molti casi ha saputo restituire loro la parola con un’opera infaticabile di edizione e traduzione. Un aspetto, quest’ultimo, che costituisce un modello davvero esemplare, tenendo conto che la traduzione può essere considerata come lavoro ermeneutico per eccellenza – dunque, anzitutto come problema filosofico: nella pratica non meno che nella teoria2. *** La ricerca storico-filosofica di Vittoria Perrone Compagni tocca molteplici nodi della complessa trama del pensiero rinascimentale, esplorandone a fondo, per molti aspetti, le radici medievali. A uno sguardo generale (benché, in questa sede, inevitabilmente selettivo), nel suo ampio percorso di pubblicazioni crediamo si possano distinguere almeno tre profili fondamentali, fra loro fortemente interconnessi: in primo luogo, lo studio di una delle figure più rappresentative e poliedriche della magia rinascimentale, Cornelio Agrippa di Nettesheim; in secondo luogo, l’interesse d’insieme per il vasto continente del pensiero magico-astrologico ed ermetico, esaminato nei suoi testi e nei suoi complicati intrecci con la tradizione platonica e con il cristianesimo; infine, le ricerche sul pensiero di Pomponazzi. 2 Si vedano per esempio le riflessioni contenute in Latino grosso e sottigliezze scolastiche. Problemi di traduzione dei testi di Pietro Pomponazzi, in Edizioni e traduzioni di testi filosofici. Esperienze di lavoro e riflessioni, a cura di Marialuisa Baldi e Barbara De Mottoni Faes, Milano, Franco Angeli, 2006, pp. 85-109.


premessa dei curatori   xiii

Queste tre direttrici principali di ricerca, come si diceva, si sono concretizzate anzitutto in importanti edizioni critiche e in lavori di traduzione. Anche grazie alle ampie introduzioni di cui sono corredati, tali lavori costituiscono sicuri punti di orientamento tematico tanto per gli studiosi più esperti, quanto per i ricercatori delle generazioni più giovani; così come la messe di articoli, saggi in volume, voci di enciclopedia (che potremo menzionare solo in parte negli apparati di questa breve premessa). Ad Agrippa di Nettesheim, Perrone Compagni ha dedicato contributi già nel corso degli anni Ottanta3, giungendo poi, nel 1992, a curare e introdurre l’edizione critica di un’opera cardine per il pensiero cinquecentesco come il De occulta philosophia4. Nell’Introduzione a questa importante edizione, vengono ricostruiti i molteplici nessi storici e tematici che fanno da sfondo all’opera di Agrippa, dalla gestazione più che ventennale; si insiste inoltre sulla complessiva riforma della teologia – e del rapporto tra teologia e conoscenza umana, magia inclusa – proposta da Agrippa come esito di un percorso personale di rimeditazione della tradizione magico-ermetica e neoplatonica5. In contributi successivi, l’autrice ha poi ricostruito, mettendone in luce il valore paradigmatico per comprendere il pensiero rinascimentale tout court, i profondi legami che, nel pensiero del “mago scettico”6, sussistono tra magia, astrologia, conoscenza naturale e riforma politico-religiosa della cristianità7. A questo proposito, del 2005 è l’edizione critica, con traduzione a fronte, di un saggio più breve di Agrippa, il De triplici ratione cognoscendi Deum8, nell’introdurre il quale è stato ricomposto il fitto quadro biografico Cfr. Una fonte di Cornelio Agrippa: il “De harmonia mundi” di Francesco Zorzi, in «Annali dell’Istituto di Filosofia», iv, 1982, pp. 45-74; Il “De occulta philosophia” di Cornelio Agrippa, in Le edizioni dei testi filosofici e scientifici del ’500 e del ’600. Problemi di metodo e prospettive di ricerca, Milano, Franco Angeli, 1986, pp. 99-111. 4 Cornelius Agrippa ab Nettesheim, De occulta philosophia libri tres, a cura di Vittoria Perrone Compagni, Leiden-New York-Köln, Brill, 1992, 660 pp. 5 Cfr. ivi, pp. 1-50. 6 Sull’elusività dello scetticismo di Agrippa, si veda tra l’altro Vittoria Perrone Compagni, Della vanità delle scienze. Note di lettura, in «Bruniana & Campanelliana», xi, 2005, pp. 127-133. 7 Cfr. per esempio Riforma della magia e riforma della cultura in Agrippa di Nettesheim, in «I Castelli di Yale», ii, 1997, pp. 115-140; Dispersa intentio. Alchemy, magic and scepticism in Agrippa, in «Early Science and Medicine», v, 2000, pp. 160-177; Astrologia e filosofia occulta in Agrippa, in «Rinascimento», xli, 2001, pp. 93-111. 8 De triplici ratione cognoscendi Deum, Firenze, Polistampa, 2005. 3


xiv   premessa dei curatori

e intellettuale della prima fase del pensiero di Agrippa, il formarsi della sua autonoma prospettiva filosofica e religiosa, cui la studiosa avrebbe dedicato anche in seguito altri interventi di rilievo9. Sullo sfondo degli studi su Agrippa, Vittoria Perrone Compagni ha inoltre sviluppato negli anni un interesse di vasta portata per i legami tra cultura magica, astrologica ed ermetica: appunto la seconda delle direzioni di ricerca sopra richiamate. Questo interesse era già presente peraltro fin dagli esordi della sua produzione scientifica, a partire da due interventi sul Picatrix, uno dei testi fondamentali della tradizione occultistico-astrologica, così importante per la cultura tardo-medievale e rinascimentale10. È però tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila che si concentra la maggior parte dei lavori, numerosi, dedicati a questo ambito tematico: da uno spaccato del dibattito sull’astrologia11, alle ricognizioni di vasta portata sulle radici del pensiero magico e sulle sue specificazioni in Ficino, Pico e Bruno12. Ma anche sull’ermetismo Perrone Compagni ha 9 A questo proposito si vedano: L’innocenza di Eva. Retorica e teologia nel “De nobilitate foeminei sexus” di Agrippa, in «Bruniana & Campanelliana», xii, 2006, pp. 5980; Tutius ignorare quam scire. Cornelius Agrippa and Scepticism, in Gianenrico Paganini e José R. Maia Neto (eds.), Renaissance Scepticisms, Dordrecht, Springer, 2009, pp. 91-110; “Questa Mente è Dio negli uomini”. Presenza dell’ermetismo nella magia neoplatonica di Ficino e di Agrippa», in I vincoli della natura. Magia e stregoneria nel Rinascimento, a cura di Germana Ernst e Guido Giglioni, Roma, Carocci, 2012, pp. 47-62. Da segnalare, infine, che Vittoria Perrone Compagni è autrice anche dell’ampia voce dedicata ad Agrippa di Nettesheim nella Stanford Encyclopedia of Philosophy (2017; cfr. <https://plato.stanford.edu/entries/agrippa-nettesheim/>; ultima consultazione: 29 giugno 2020, 22:50). 10 Cfr. Picatrix latinus. Concezioni filosofico-religiose e prassi magica, in «Medioevo: rivista di storia della filosofia medievale», i, 1975, pp. 237-337; La magia cerimoniale del Picatrix nel Rinascimento, in «Atti dell’accademia di scienze morali e politiche», lxxxviii, 1977, pp. 279-330; su questo argomento, più di recente, si veda anche “Picatrix”: une philosophie pour la pratique, in Jean-Patrice Boudet, Anna Caiozzo et Nicolas Weill-Parot (éds.), Images et magie. Picatrix entre Orient et Occident, Paris, Champion, 2011, pp. 359-372. 11 Il cardinale e i Caldei. Paolo Cortesi lettore di Giovanni Pico, in «I Castelli di Yale», iii, 1998, pp. 37-58. 12 In proposito si vedano fra l’altro: Minime occultum chaos. La magia riordinatrice del Cantus Circaeus, in «Bruniana & Campanelliana», vi, 2000, pp. 281-297; Studiosus incantationibus. Adelardo di Bath, Ermete e Thabit, in «Giornale critico della filosofia italiana», xxi, 2001, pp. 36-61; Le opere magiche di Giordano Bruno. Note di lettura, in «Rivista di storia della filosofia», lvii, 2002, pp. 201-224; Abracadabra: le parole nella magia (Ficino, Pico, Agrippa), in «Rivista di estetica», xlii, 2002, pp. 105-130; Magia, in Enciclopedia Bruniana e Campanelliana, a cura di Eugenio Canone e Germana Ernst, Pisa-Roma, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2006, pp. 90-105; Fici-


premessa dei curatori   xv

prodotto interventi storico-filosofici autorevoli e strumenti di studio di grande utilità, seguendo fra l’altro i tragitti medievali di questa multiforme tradizione. In proposito bisognerà menzionare anzitutto la curatela (condotta insieme a Paolo Lucentini) di I testi e i codici di Ermete nel Medioevo13, che raccoglie direttamente testi – editi o inediti – riconducibili a versioni greco-latine di scritti ellenistici e imperiali, versioni arabo-latine, apocrifi latini basso-medievali, e fornisce un quadro esaustivo della letteratura più diffusa dell’ermetismo medievale latino14. Il lavoro di edizione dei testi ermetici è stato poi ripreso negli atti del convegno Hermetism from Late Antiquity to Humanism (2004)15; ma alla stretta simbiosi di magia ed ermetismo sono rivolti anche vari altri contributi16. Tutte queste prospettive confluiscono, riprese e rielaborate, nel terzo indirizzo di ricerca sopra individuato: l’indagine del pensiero di Pietro Pomponazzi. A lui Vittoria Perrone Compagni ha dedicato, negli ultimi vent’anni, rilevantissimi lavori critici, interpretativi ed editoriali, che hanno reso accessibili agli studiosi le molte sfaccettature di una figura tra le maggiori e più influenti del Cinquecento no e la magia naturale, in Il pensiero di Marsilio Ficino, Figline Valdarno, S. Marco Litotipo, 2007, pp. 69-83; Problemi di causalità: Pico sulla magia, in Nello specchio del cielo. Giovanni Pico della Mirandola e le Disputationes contro l’astrologia divinatoria, Firenze, Olschki, 2008, pp. 95-115; Natura maga. Il concetto di natura nella discussione rinascimentale sulla magia, in Natura. XII Colloquio internazionale del Lessico Intellettuale europeo, Firenze, Olschki, 2008, pp. 243-267; “Artificiose operari”. L’immaginazione di Avicenna nel dibattito medievale sulla magia, in Immaginario e Immaginazione nel Medioevo. Atti del Convegno SISPM, Turnhout, Brepols, 2009, pp. 271-296. Cfr. infine più di recente, per altri aspetti: Volti della fortuna. Note su un dibattito rinascimentale, in «Spazio filosofico», ii, 2014, pp. 607-622. 13 Cfr. I testi e i codici di Ermete nel Medioevo, a cura di Paolo Lucentini e Vittoria Perrone Compagni, Firenze, Polistampa, 2001. 14 Su questo aspetto si veda anche la presentazione complessiva fornita in Vittoria Perrone Compagni, Ermete nel Medioevo cristiano, in Storia d’Italia Einaudi. Annali 25: Esoterismo, a cura di Gian Mario Cazzaniga, Torino, Einaudi, 2010, pp. 149-173. 15 Cfr. Hermetism from Late Antiquity to Humanism, a cura di Paolo Lucentini, Ilaria Parri e Vittoria Perrone Compagni, Turnhout, Brepols, 2004; volume che include anche l’intervento I testi magici di Ermete, pp. 505-533. 16 Cfr. Technical and operative Hermetism in the Middle Age: Ceremonial Magic, in Wouter J. Hanegraaf (ed.), Dictionary of Gnosis and Western Hermeticism, Leiden-Boston, Brill, 2005, pp. 517-526; La magia ermetica tra Medioevo e Rinascimento, in La magia nell’Europa moderna. Tra antica sapienza e filosofia naturale, Firenze, Olschki, 2007, pp. 3-23; nonché Maritare il mondo. Magia naturale ed ermetismo, in Il Rinascimento italiano e l’Europa, V: Le scienze, a cura di Antonio Clericuzio e Germana Ernst, Vicenza, Fondazione Cassamarca Colla Editore, 2008, pp. 95-110.


xvi   premessa dei curatori

e della prima modernità; un pensatore, pure, spesso non indagato a fondo, e non di rado abbandonato a schematizzazioni di scuola. Di Pomponazzi, Perrone Compagni ha tradotto, curato e introdotto il celebre e scandaloso Trattato sull’immortalità dell’anima; l’imponente De fato; l’Apologia; nonché più di recente le Incantazioni17, opera – quest’ultima, come il De fato – mai pubblicata da Pomponazzi, ma che ebbe ampia circolazione manoscritta nel XVI secolo, e di cui la studiosa ha curato anche l’edizione critica18. Oltre alle istruttive introduzioni della curatrice ai volumi appena citati, un’abbondante serie di suoi contributi ricostruisce molteplici aspetti dell’eterodosso profilo intellettuale di Pomponazzi, insistendo in particolare sul complesso connubio tra gnoseologia aristotelica, mortalismo metafisico, ruolo politico dell’immaginazione religiosa e costruzione di un peculiare determinismo fisico: quest’ultimo, pur squalificando gran parte delle pretese conoscitive e pratiche delle «incantazioni», include la stessa astrologia all’interno di un sistema materialistico delle cause naturali19. Le indagini sull’originale sintesi teorica pomponazziana offrono senz’altro un prisma interpretativo prezioso per esplorare, con occhi più attenti, anche altri aspetti – solo apparentemente distanti – del 17 Cfr. rispettivamente Pietro Pomponazzi, Trattato sull’immortalità dell’anima, Firenze, Olschki 1999; Id., Il fato, il libero arbitrio e la predestinazione, Torino, Nino Aragno, 2004; Id., Apologia, Firenze, Olschki, 2011; Id., Incantazioni, Pisa, Edizioni della Normale, 2013. 18 Cfr. Pietro Pomponazzi, De incantationibus, a cura di Vittoria Perrone Compagni, con la collaborazione codicologica di Laura Regnicoli, Firenze, Olschki, 2011. 19 Per limitarsi a ricordare i principali contributi di Vittoria Perrone Compagni su queste tematiche: Mens, intellectus, ratio. Scala dell’essere e modi di conoscenza in Pietro Pomponazzi, in Per una storia del concetto di mente, a cura di Eugenio Canone, Firenze, Olschki, 2005, pp. 207-240; Circe, la “virtus loci”, il determinismo nel “De incantationibus” di Pomponazzi, in «Annali del Dipartimento di Filosofia», xii, 2006, pp. 5-32; Métamorphoses animales et génération spontanée. Développements matérialistes après le “De immortalitate animae”, in Pietro Pomponazzi entre traditions et innovations. Centre d’Etudes Supérieurs de la Renaissance, Tours, Grüner, 2005, pp. 65-98; La teologia di Pomponazzi: Dio e gli dei, in Pietro Pomponazzi. Tradizione e dissenso, Firenze, Olschki, 2011, pp. 107-129; “Evidentissimi avvertimenti dei numi”. Sogni, vaticini, profezie in Pomponazzi, in «Annali del Dipartimento di Filosofia», xvii, 2011, pp. 21-59; Pietro Pomponazzi, in Enciclopedia italiana. Il contributo italiano alla storia del pensiero. Filosofia, a cura di Michele Ciliberto, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana Treccani, 2012, pp. 149-157; Strategie didattiche del maestro Pomponazzi nella Expositio duoedcimi Metaphysicae (1511-1512), in «Ratio practica» e «ratio civilis». Studi di etica e politica medievale per Giancarlo Garfagnini, a cura di Anna Rodolfi, Pisa, ets, 2016, pp. 271-284.


premessa dei curatori   xvii

pensiero rinascimentale20; arricchendo così ulteriormente i molteplici stimoli, tematici e metodologici, che le ricerche dell’autrice hanno fin dagli inizi saputo offrire all’avanzamento degli studi storico-filosofici21. *** Si è accennato, in apertura, al grande impegno dedicato da Vittoria Perrone Compagni al servizio dell’istituzione universitaria, e in particolare dell’Ateneo fiorentino, in un’attività che ha accompagnato per quasi tre lustri quella di studiosa e di docente, portandola a ricoprire con intelligenza, intraprendenza e dedizione cariche tanto gravose quanto delicate. Dal 1° novembre 2007 al 31 ottobre 2012 è stata presidente dei Corsi di Studio unificati in Filosofia, Scienze filosofiche e Logica, filosofia e storia della scienza: in tale ruolo, ha potuto dare un apporto imprescindibile all’organizzazione di questi curricula in una fase complicata di trasformazione dell’ordinamento didattico. A partire dal 1° novembre 2012 è stata eletta Direttore del neonato Dipartimento di Lettere e Filosofia (DILEF): incarico, come si può immaginare, di massima delicatezza, per la necessità di guidare la non facile transizione dal vecchio sistema, che prevedeva l’organizzazione dell’Ateneo in facoltà, alla nuova organizzazione strutturata in dipartimenti: e non sarà inutile ricordare quanto il contributo di Vittoria Perrone Compagni sia stato decisivo, nella fondazione e nella gestione del Dipartimento di cui molti degli autori di questo libro fanno tuttora parte. Del DILEF, Vittoria Perrone Compagni A tale proposito si può vedere, in modo paradigmatico, il saggio Machiavelli metafisico contenuto negli atti del Convegno internazionale di studi in onore di Cesare Vasoli, Firenze, Olschki, 2012, pp. 223-252. 21 Fra le altre incursioni vale la pena di ricordare in questa sede almeno ancora: Le immagini del medico Gerolamo Torrella, in «Annali dell’Istituto di Filosofia», i, 1978, pp. 17-45; Cose di filosofia possono dirsi in volgare. Il programma culturale di Giambattista Gelli, in Il volgare come lingua di cultura tra Trecento e Cinquecento, Atti del Convegno, Mantova, 18-20 ottobre 2001, Firenze, Olschki, 2003, pp. 301-337; “Verba ligant, verba solvunt”. Pomponazzi e la differenza 156 del “Conciliator”, in Colloquio internazionale in onore di Paolo Lucentini, Napoli, 6-7 novembre 2007, Turnhout, Brepols, 2011, pp. 449473; Parlare velato: trasmissione esoterica della verità nel Rinascimento, in La verità in scrittura, a cura di Fabio Bazzani, Roberta Lanfredini e Sergio Vitale, Firenze, Clinamen, 2013, pp. 73-86. 20


xviii   premessa dei curatori

ha conservato la direzione sino al 31 ottobre 2015, rivestendo nel contempo anche la carica di membro del Senato Accademico. Dal 1° novembre 2015 è stata quindi scelta dal Magnifico Rettore, Luigi Dei, a ricoprire il ruolo di Prorettore vicario dell’Università di Firenze, con delega all’Innovazione della Didattica: e non è esagerato dire – tanto più alla luce degli ultimi drammatici avvenimenti – che l’Ateneo deve moltissimo al lavoro da lei svolto in questa veste (come sempre con generosità straordinaria, anche in momenti tutt’altro che semplici). *** Il sottotitolo di questo volume recita: Omaggio a Vittoria Perrone Compagni. E come tale, anzitutto, il libro va inteso. Esso vorrebbe significare il riconoscimento del magistero della Collega, così come esprimere la vicinanza e l’affetto di alcuni amici, allievi e colleghi, desiderosi di manifestarle – in occasione del suo collocamento fuori ruolo – la loro gratitudine per tutto ciò che ha saputo dare e ancora vorrà dare agli studi filosofici, e all’Ateneo fiorentino. Null’altro che un tentativo di dire, con la sobrietà che – ne siamo certi – nessuno come Vittoria sa apprezzare: grazie di cuore22. gianluca garelli e anna rodolfi

22 Desideriamo esprimere in questa sede un ringraziamento alla prof.ssa Anna Nozzoli e al dott. Guido Frilli, per il prezioso aiuto che ci hanno offerto nella ricostruzione – rispettivamente – delle attività istituzionali svolte presso l’Ateneo fiorentino da Vittoria Perrone Compagni, e della bibliografia ragionata dei suoi studi. Di entrambi questi aspetti si è cercato di rendere conto, in modo inevitabilmente sommario, in questa premessa. Un ringraziamento particolare va al prof. Simone Magherini e al Centro di studi «Aldo Palazzeschi», da lui diretto, per avere ospitato il volume in questa prestigiosa collana.


biblioteca palazzeschi 1. Aldo Palazzeschi et les avant-gardes, Atti del Colloquio Internazionale, Istituto Italiano di Cultura, Parigi, 17 novembre 2000, a cura di Gino Tellini, pp. x-144, 2002 2. Il Re Bello, musica di Roberto De Simone, libretto di Siro Ferrone dall’omonimo racconto di Aldo Palazzeschi, pp. 144, 2004 3. Il codice della libertà. Aldo Palazzeschi (1885-1974), Catalogo della mostra documentaria, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Spazio ParolaImmagine, Bergamo, 9-11 dicembre 2004, a cura di Simone Magherini, presentazione di Gino Tellini, pp. xiv-60, 2004 4. Palazzeschi e i territori del comico, Atti del Convegno di Studi, Bergamo, 9-11 dicembre 2004, a cura di Matilde Dillon Wanke e Gino Tellini, pp. xii-420, 2006 5. Palazzeschi europeo, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Bonn-Colonia, 3031 maggio 2005, a cura di Willi Jung e Gino Tellini, pp. xii-264, 2007 6. L’arte del saltimbanco. Aldo Palazzeschi tra due avanguardie, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Toronto, 29-30 settembre 2006, a cura di Luca Somigli e Gino Tellini, pp. xii-228, 2008 7. Tradizione e modernità. Archivi digitali e strumenti di ricerca, Convegno di Studi, Firenze, 27-28 ottobre 2006, a cura di Simone Magherini, presentazione di Gino Tellini, pp. xviii-230, 2009 8. Aldo Palazzeschi a Roma, Atti della Giornata di Studi, Casa di Goethe, Roma, 20 aprile 2009, a cura di Gino Tellini, pp. xiv-238, 2011 9. Beyond Futurism: Filippo Tommaso Marinetti, Writer. For the Centennial Anniversary of the Italian Avant-Garde - Al di là del Futurismo: Filippo Tommaso Marinetti, scrittore. Per il centenario dell’Avanguardia italiana, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Columbia University, New York, 12-13 novembre 2009, a cura di Gino Tellini e Paolo Valesio, pp. xiv-250, 2011 10. Letteratura italiana e Unità nazionale, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Firenze, 27, 28, 29 ottobre 2011, a cura di Riccardo Bruscagli, Anna Nozzoli, Gino Tellini, pp. xx-452, 2013 11. Gino Tellini, Alle origini della modernità letteraria. La poesia a Firenze tra Ottocento e Novecento, pp. xii-196, 2013 12. Aldo Palazzeschi e Venezia, Atti della Giornata di Studi, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 14 maggio 2013, a cura di Simone Magherini, pp. xii-172, 2014 13. Aldo Palazzeschi: der Dichter, der Gaukler und die Ernsthaftigkeit des Spiels - Aldo Palazzeschi: il poeta saltimbanco e la serietà del gioco, Universität Hamburg, Istituto Italiano di Cultura, Amburgo, 25 ottobre 2013, a cura di Gino Tellini, pp. xiv146, 2015 14. Sei conversazioni di letteratura italiana, Gabinetto G.P. Vieusseux, Sala Ferri, Palazzo Strozzi, Firenze, ottobre 2013 – maggio 2014, a cura di Gino Tellini, pp. xvi-132, 2015 15. Per Lanfranco Caretti. Gli allievi nel centenario della nascita 1915-2015, a cura di Riccardo Bruscagli e Gino Tellini, pp. xl-376, 2016


16. In trincea. Gli scrittori alla Grande Guerra, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Firenze, 22, 23, 24 ottobre 2015, a cura di Simone Magherini, pp. xii-532, 2017 17. Studi di letteratura italiana in onore di Gino Tellini, a cura di Simone Magherini, 2 voll., pp. xiv-1182, 2018 18. Le forme del comico, Atti delle sessioni plenarie del XXI Congresso Nazionale dell’Associazione degli Italianisti, Firenze, 6, 7, 8, 9 settembre 2017, a cura di Simone Magherini, Anna Nozzoli, Gino Tellini, pp. x-378, 2019 19. «Fructibus construere folia». Omaggio a Vittoria Perrone Compagni, a cura di Gianluca Garelli e Anna Rodolfi, pp. xviii-518, 2020


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