Canti d'amore

Page 1

Simone Fagioli

Canti d’amore

Società

Editrice Fiorentina



Simone Fagioli

Canti d’amore prefazione di

Francesco D’Episcopo introduzione di

Franco Piva

postfazione di

Maria Carla Spina

Edizione speciale con QR Code del video-melologo e della partitura della SONATA QUINTA op. 87 di Franco Piva

Società

Editrice Fiorentina


© 2022 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it facebook account www.facebook.com/sefeditrice twitter account @sefeditrice instagram account @sef_editrice isbn 978-88-6032-641-6 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata


Nel momento in cui l’incomprensibilità prende il posto della musicalità della parola, la poesia diventa prosa o filosofia. (S. Fagioli)



Prefazione L’infinito dell’amore

Bene ha fatto Simone Fagioli a raccogliere in una silloge unitaria le sue poesie d’amore, certamente guidato dal Maestro Piva, che gli ha dedicato la suggestiva SONATA QUINTA op. 87, confermando l’effetto magico che poesia e musica possono compiere, quando si congiungono carnalmente. Come, del resto, nell’amore, dove due corpi, due anime diventano miracolosamente inscindibili, confermando quel calco totale, che nessuno può separare, a costo di provocare solo inquietudine, insoddisfazione ma, soprattutto, incompletezza, incompiutezza, che possono sembrare la stessa cosa, ma sono in parte cose drammaticamente diverse. Fagioli è un uomo d’amore e in questa silloge offre una prova intima, intensa, persino giustamente irruente, di ciò che è la passione d’amore, quando ti prende e ti possiede per intero; ma Fagioli è anche un poeta, che sa ritmare i propri slanci, sussurri e baci su un pentagramma estremamente consapevole, che si rinnova di continuo, facendosi talvolta da rapsodia sinfonia.

7


Il lettore riconosce nelle sue parole i momenti più esaltanti ed esultanti della sua vita, accanto a quella malinconia, di lontana memoria anche culturale, che prende l’amante quando avverte inquieta e intollerabile l’assenza, la mancanza di una parte di sé per la lontananza della sua amata. Colpisce, in questa sorta di vademecum dell’eros, inteso nella sua piena compiutezza semantica, l’offerta di vita che il poeta compie, donando tutto l’universo. Sono momenti assoluti, autentici, che nascono dalla profondità del proprio essere e per questo devono essere assunti a modelli catartici e felici, che la vita sa regalare solo a chi veramente l’ama e riesce a trasferire questo amore alla donna, divenuta centro imprescindibile della propria esistenza. Nell’amore la vita tocca il suo apice e fortunato è colui che, come Fagioli, sente vibrare dentro di sé tutta l’energia che l’universo sa sprigionare, ben consapevole della incommensurabile infinitezza di un sentimento, che, regalandoti felicità, ti consente di prendere la vita dal verso giusto e di goderla fino in fondo. Sensi e sentimenti appaiono, in questo diario d’amore, del tutto inscindibili, dal momento che il poeta espone tutto se stesso in pensieri, ma anche e soprattutto in gesti continui ed evidenti, capaci di esprimere tutto l’ardore di un amore, che non conosce pause, ma sempre

8


si rinnova, si rinforza, invocando una presenza fisica costante e imprescindibile. Nella nostra letteratura ci sono stati poeti che hanno amato l’amore metafisicamente, trovando nella poesia un luogo ideale per dare libero sfogo alle loro fantasie; anche Fagioli, da lontano, sogna e soffre, ma da vicino non può fare a meno di manifestare, con gesti e parole, tutto il suo slancio amoroso, riservandosi tuttavia anch’egli dei cantucci, del tutto personali, nei quali manifesta ancora una volta l’intenzione di offrire alla propria donna tutto ciò che di bello e di buono l’universo mostra e nasconde e che solo la poesia è capace di scavare e svelare. Il tutto, è indispensabile aggiungere, con un senso di protezione e di difesa del proprio amore da tutto ciò che il mondo circostante potrebbe contaminarlo, inquinarlo. Si avverte, in tal senso, in tutta la silloge una sorta di ecologia dell’amore, estrema riserva di bellezza e purezza in una società sempre più caotica e incontrollabile. Un’ultima osservazione riguarda il titolo dell’opera. Come ricordavo spesso ai miei studenti, la nostra tradizione letteraria, per limitarci a qualche esempio, da Petrarca a Leopardi, è “cantata”, da un punto di vista semantico e strutturale, ma anche formale. E questo canzoniere d’amore rientra a pieno titolo in questa orchestrazione sonora, che la strumentazione del Maestro Piva conferma e sostiene brillan-

9


temente. La poesia è canto, musica, ritmo e, quando è animata da un sentimento così travolgente, quale è quello dell’amore, si presta a raggiungere note di suggestiva espressione. Tutto ciò qui accade con la naturalezza e la consapevolezza di un poeta, inquietamente sereno, che alla parola affida i suoi tormenti e le sue gioie. prof. Francesco D’Episcopo già docente di Letteratura italiana, Critica letteraria e Letteratura comparata, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

10


Introduzione

Quante volte alle declamazioni di testi poetici si sono sovrapposti interventi musicali! Ma nella maggior parte dei casi questi interventi o sono più o meno improvvisati, e quindi più o meno casuali, o prevedono l’utilizzo di musiche di repertorio comunque non composte esplicitamente per queste finalità. Questo è un caso diverso: diverso perché all’origine è stata verificata una sostanziale convergenza espressiva fra i Canti d’amore di Simone Fagioli e la mia SONATA QUINTA; convergenza basata sulle reciproche sospensioni e allusioni, sugli impulsi e sui sospiri, sulle melanconiche e dolci tensioni, sull’intensità delle singole immagini. Questa sostanziale convergenza ha dato quindi origine a una nuova partitura, dove il pianoforte e la voce recitante, come in un melologo, dialogano in un morbido contrappunto. Nella SONATA QUINTA le diverse situazioni si presentano e si ripresentano, alternandosi, determinando uno stato di continua sospensione e i testi poetici seguono i ritmi della partitura in modo che le presentazioni e i

11


ritorni dei diversi eventi musicali coincidono, in senso temporale e in senso espressivo, con le presentazioni e i ritorni dei diversi interventi poetici. Maestro Franco Piva compositore e direttore d’orchestra

12


Canti d’amore



Video-melologo

Musica di Franco Piva (SONATA QUINTA op. 87) eseguita dall’autore Testi poetici di Simone Fagioli Voce recitante di Maurizio Armellini Video di Marco Schiavoni Danzatrici: Mizar Gaia Astrid Tagliavini e Caterina Genta Le immagini del video sono state tratte dalla performance “Transiti”

Tutti i diritti sono riservati. Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata

15


Partitura della SONATA QUINTA op. 87 di Franco Piva

Tutti i diritti sono riservati. Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata

16


Liriche


Aime-moi, Car, sans toi, Rien ne puis, Rien ne suis (P. Verlaine, Chansons pour elle)


Vento d’estate Vento d’estate va e cerca lei nelle sere dimenticate, in tutti i sogni miei dille che io verrò. Corri, corri sul mare, supera i confini del cielo, perché i cieli e il mare diventeranno nebbia e gelo, mentre silenzioso io arriverò. Vento d’estate custodisci le mie illusioni, arriva alle finestre serrate, e canta, canta nuove canzoni sussurrandole che io ci sarò.

19


Indice

7 Prefazione. L’infinito dell’amore di Francesco D’Episcopo 11 Introduzione di Franco Piva canti d’amore 15 Video-melologo 16 Partitura della SONATA QUINTA op. 87 di Franco Piva liriche 19 Vento d’estate 20 Sera d’inverno 22 Canto d’amore per Lei 24 Cantare e morire per lei 26 Vorrei cantare le stelle per te 27 Semper 29 Sentendoti 31 Parleranno di noi 32 Nel vento che sa di noi 33 Ancora vento d’estate 34 Limite d’amore che tende a più infinito 35 Un verso per te 37 Postfazione di Maria Carla Spina


nella stessa collana

Pier Luigi Canzi, Per ripetuto caso, pp. 68, 2008. Giovanni Gut, Senza mai fermarsi, pp. 76, 2010. Carlo Cantagalli, Riverberi. Quarantaquattro sonetti, pp. 68, 2011. Walter Rossi, erfahrung. 140 caratteri in poesia, pp. 60, 2012. Carlo Villa, Eclisside, pp. 100, 2013. Emma Pretti, Un guaio che non è stato preso in esame, pp. 100, 2014. Walter Tripi, Londra, pp. 48, 2014. Carlo Cantagalli, Riverberi. Improvvisi e strambotti, pp. 76, 2015. Giacomo Soremic, Un lontano paradiso, pp. 52, 2016. Carlo Villa, Retrostrato, pp. 220, 2017. Carlo Cantagalli, Riverberi. Percorsi inversi. (Poesie 20151960), pp. 192, 2018. Raffaele Riela, Cinquanta. Poesie per strada, pp. 132, 2018. Carlo Villa, De te dedica narratur, pp. 256, 2018. Debora Scrofani, Lo sguardo teso, pp. 52, 2018. Massimo Bettetini, Luce di Candoglia, pp. 52, 2020. Alessandro Franci, La fragilità dei pesi, pp. 84, 2020. Simone Fagioli, Inconsapevoli emozioni, pp. 256, 2020. Angelo Scipioni, The End of Everything. Scritture di mari(lyn)ologia, pp. 116, 2021. Corrado Paina, Un brindisi alla malattia, pp. 100, 2022. Simone Fagioli, Canti d’amore, pp. 48, 2022.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.