Nove proposte

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La quarta scheda illustra le misure che consideriamo urgenti, oltre che in materia di contrasto all’evasione e di sgravi immediati per imprese e lavoratori, anche in materia di a) certezza e semplificazione del diritto tributario, b) certezza dei diritti del cittadino su questo terreno: proponiamo di elevare al rango costituzionale alcuni principi dello Statuto del contribuente; c) divieto per l’amministrazione di pretendere adempimenti inutili e delle presunzioni fiscali dannose. 5. Rimettere in movimento un mercato del lavoro infartuato, quale è oggi drammaticamente il nostro, richiede innanzitutto l’abbattimento del cuneo fiscale e contributivo: oggi esso fa sì che il costo del lavoro per l’azienda sia il doppio della retribuzione netta percepita dal prestatore; inoltre una drastica semplificazione della normativa, suscettibile di essere anticipata nel quadro di una sperimentazione legata alla congiuntura recessiva e alle scadenze relative a Expo 2015. Nella quinta scheda presentiamo un progetto che si propone a) l’azzeramento dell’incidenza del lavoro nell’imponibile Irap su tutti i rapporti di lavoro a carattere incrementale, b) la possibilità per le imprese di sperimentare, per tutte le nuove assunzioni, un rapporto di lavoro dipendente meno costoso (contribuzione pensionistica ridotta) e più flessibile (con un primo triennio in cui il costo di separazione dal lavoratore è basso e di entità predeterminata). Ma un’altra misura di straordinaria importanza per contribuire ad aprire il Paese agli investimenti stranieri e rivitalizzare il nostro mercato del lavoro, attuabile a costo zero, è costituita dal varo del Codice del Lavoro semplificato: un testo unico integrato nel Codice civile, che traduce l’intera legislazione attuale di fonte nazionale in materia di lavoro in 70 articoli brevi, chiari, scritti per essere agevolmente traducibili in inglese. Sul terreno del welfare, Scelta Civica si oppone con tutto il vigore possibile a qualsiasi ipotesi di ritorno indietro rispetto alla riforma degli ammortizzatori sociali e del trattamento della disoccupazione, del luglio 2012, o rispetto alla riforma pensionistica del dicembre 2011. Il problema dei cinquantenni e sessantenni senza lavoro e senza pensione – impropriamente e riduttivamente indicati come esodati - deve essere risolto con misure di politica attiva e di sostegno del reddito mirate a 3


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