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La Redazione

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er dare un segnale di cambiamento ho deciso di non fare alcune cose come la pagina delle news. I più malevoli tra voi penseranno poi che non sia solo una coincidenza che Tabagista, Vicari, Congiu, Settembrini, Biani, Andy Ventura, Fifo, Bruno Olivieri, Betty Greco, Scàzzeri, Francesca Ghio, George Frusciante e Cani&Porci non hanno firmato un documento a mio sostegno. Ma non c'è nessuna epurazione: solo un ricambio naturale.

Sono decisioni prese da tempo e i documenti, a favore o contro, non c'entrano assolutamente niente. Perché quelle sono liturgie che non mi appartengono. A. Minzolini In questo numero: Di Giorgio celebra il partito dell'amore; ed* celebra il leader del partito dell'amore; Fabbri dipinge un commovente ritratto del leader del partito dell'amore. Speciale Pasqua in Cristo a cura dei coniglietti pasquali: Sciuscia e Errante. G cementa la sua amicizia

Con Bagnasco parlando di Ru486. Kermit la Rana con l'aiuto di J. Grass chiede scusa all'Italia a nome del Pd. Pisani ribadisce il no dell'Italia intera alle intercettazioni. Coq Baroque si dichiara apertamente pro-life. L'innocuo angolo culinario di Boscarol. Volpe ci offre il consueto sguardo all'estero per ricordarci che qua non-sista-poi-così-male. Una tirata d'orecchi a Napolitano per aver cercato di ostacolare l'amore e la democrazia, da parte del nuovo precario assunto per mostrare volti nuovi: V. S. Bakunin, Prefe esprime solidarietà a Feltri, Lukonrad loda Castelli, Blicero si dichiara alla Lega. Infine un Question Time da far invidia a Libero.



Roberto Saviano aveva auspicato l'intervento dell'Onu per evitare che ci fossero problemi con i brogli elettorali ma fortunatamente i brogli si sono svolti senza intoppi. Cosa? Le elezioni sono state regolari? Cioè, Mara Carfagna è stata davvero la più votata d'Italia? Deve avere le ginocchia a pezzi! Ma che avete capito??? Per tutte le ore che è stata in

ginocchio a pregare il Signore per ottenere questo risultato, mica per altro... La Lega avanza, conquista due regioni e strappa alla sinistra migliaia di voti persino in Emilia Romagna, l'ultima regione in cui il Pd credeva di essere considerato ancora un partito di sinistra. Cota è il nuovo governatore del Piemonte dopo aver sconfitto la Bresso (Pd. O almeno questo era

quello scritto affianco al suo nome) per una manciata di voti. La Bresso ha accettato la sconfitta e ha subito annunciato un'opposizione dura: “Faremo di tutto per contrastare il Movimento di Beppe Grillo”. Grillo ha conquistato circa mezzo milione di voti in tutta Italia. Meno male che in questi mesi il Pd lo ha demonizzato e tenuto alla larga o avrebbe


rischiato di confermarsi in Piemonte e vincere anche da qualche altra parte. 25 secondi dopo la vittoria Cota e Zaia (trionfatore in Veneto) hanno ringraziato i loro elettori dichiarando che la RU486 resterà nei magazzini. Non dico che la Lega abbia vinto grazie ai voti indirizzati da Bagnasco, solo che nelle cabine elettorali del nord il simbolo della Lega era accompagnato dalla stella cometa. Prima delle elezioni Bagnasco aveva invitato a votare chi era a favore della vita, sempre che la vita in questione non arrivi in Italia su un gommone. Grazie alla Lega Berlusconi regge, potrà

fare scherzi telefonici a nostre spese per altri tre anni e attuare finalmente le riforme che interessano i cassaintegrati, i disoccupati e i pensionati iniziando dalla più impellente: lo stop alle intercettazioni. Vendola ha trionfato in Puglia nonostante D'Alema, l'Udc continua a galleggiare (come sempre) prima di saltare sul carro del vincitore (come sempre), Di Pietro rosicchia altri voti al Pd che conferma di riuscire a dormire anche con gli operai con il martello pneumatico sotto la finestra. Mentre la Polverini festeggiava con il saluto romano Bersani aveva il coraggio di parlare di una

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er monsignor Simone Scatizzi, vescovo emerito di Pistoia, i gay non dovrebbero più ricevere la comunione. Dovrebbero limitarsi ad amministrarla. Scatizzi è lo stesso vescovo che tempo fa ha dichiarato che i gay sono colpevoli della "crisi della virilità". Scatizzi, la colpa non è dai gay, è che hai 79 anni. Secondo il prelato, l'"omosessualità ostentata e praticata è un peccato che esclude la comunione". Rischiano di non avere mai la bocca libera. Il monsignore ha comunque ribadito che l' omosessualità è un "disordine indiscutibile". E ha perfettamente ragione a lamentarsi. Ammettiamolo: esiste un limite al numero di uomini vestiti da donna che mi va di vedere in giro. Qualche giorno fa, inoltre, il vescovo emerito di Grosseto aveva tuonato: "io non darei mai la comunione a uno come Vendola". "Peccato, mi piaceva così tanto stare in fila" ha risposto Vendola. Ma il vescovo emerito di Lucera-Troia, monsignor Francesco Zerrillo, ha trovato la soluzione destinata a mettere d’accordo tutti: "Sarebbe saggio generalmente prevenire queste cose o al massimo amministrarla e poi dirgli amico non provarci più" Domenica mattina. Il Vescovo emerito di LuceraTroia sta servendo messa senza ridere, a dispetto del nome della sua comunità. Viene il momento dell'eucaristia. In fila c'è anche un omosessuale. Vescovo emerito di Lucera-Troia: "corpo di Cristo" Eterosessuale: amen Vescovo emerito di Lucera-Troia: "corpo di Cristo”

“non sconfitta”. E' come se Rocco Siffredi parlasse di un “non orgasmo” mentre pulisce il viso di Mara Carfagna. No, la Carfagna non si era inginocchiata per quello, ma deve stare più attenta a dove si abbassa per pregare il Signore per il buon esito delle Regionali.


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l telefono è silente. Il tuo telefono, che normalmente trilla in continuazione come un criceto che fa sesso anale con una fila di conigli, da due giorni non squilla. Umberto non ti chiama perché se la sta tirando. Gianfranco non ti chiama perché gli stai sul cazzo. Augusto non ti chiama perché non gli hai ancora ricaricato la scheda. Le tue elezioni sono andate come era ovvio, del resto erano contro il PD. Un partito il cui leader prende una pallonata sui coglioni e urla “Gol!”. Eppure, non hai voglia di riempire i giornali di fotografie mentre manifesti la tua superiorità roteando il cazzo come al solito. Sei inquieto. Evasivo. Non hai voglia di vedere nessuno. A 74 anni hai ripreso a farti le pippe, perché non sopporti di essere guardato negli occhi nemmeno da chi te lo sta succhiando. Davanti alla rassegna stampa dei quotidiani cerchi, invece, un libro da leggere; magari un saggio di Bondi.Pensieri stanchi. Al Nord hanno fatto finalmente la Padania. Roma è di nuovo in camicia nera. I soldi per arrivarci chi li ha messi?! Un minimo

di riconoscenza te la devono! ...o no? ...e se volessero farti le scarpe? Eppure i patti sono chiari: tu non vai in galera, e loro fanno il cazzo che gli pare! ...sì, ma...ti fidi?...come fai a fidarti?...nessuno si fida della casta, l'unico coglione sei tu? Che confusione...e pensare che Licio ti sta tenendo pronta la suite a Villa Wanda... Devi chiamare Niccolò. Angelino. Giulio. Quanto cazzo ci vuole ancora per sistemare tutto? Devi prendere tempo. Tra due settimane si riparte col processo! Puoi anche uscire di scena ma non da perdente! I documentari sulla tua vita dovranno far guadagnare te, non Travaglio! Chissenefrega di chi governa, al comando ci può stare Bossi, Fini, Galliani, una trota, purché lo debbano a te! Oppure il tuo nome, Silvio Berlusconi, non conta più un cazzo?!?... Il telefono non squilla. Ti senti solo. E cosa fa nel 21° secolo uno che si sente solo? ...ma sì, è ora di rinnovarsi. Dopo una breve telefonata con Vittorio per farti spiegare come si fa, accedi a Facebook. E apri il gruppo “NON T'AREGGE A FARE IL COLPO DI STATO”.



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on ricordo cosa stessi facendo quando ascoltai quella notizia. Credo che stessi affettando le verdure. O forse è stato nella mia sessione plenilunare di trampling con padre Giorgio? Fatto sta che alla tv danno la notizia: «Immigrato dà a suo figlio Silvio Berlusconi come nome di battesimo.» Adesso non avrò più problemi a dire in giro che ho soprannominato il mio pisello Sandro Bondi. Ma la notizia in questione era un'altra: «Si farà Raiperunanotte, lo show di Michele Santoro dal Paladozza di Bologna: al centro della trasmissione la censura, l'inchiesta di Trani e la tossicodipendenza di Morgan.» Così, per l'ennesima volta, ci ritroviamo a parlare di indagini su Berlusconi. "Avanti, Minzolini avrà pure rantolato di piacere a farsi chiamare direttorissimo ma non ci vedo

niente di male" , afferma padre Giorgio accarezzandomi l'inguine con il suo stivale in pelle di daino metrosessuale. Oh, neanch'io. Ma credo che un giorno Berlusconi denuncerà la lingua di Minzolini per stalking. E pensare che proprio oggi avrei dovuto scrivere un pezzo sul rapporto tra religione e denaro ma, in fondo, forse è andata meglio così: non ero dell'umore adatto per pensare al cattolicesimo. Né al Vaticano. "Anche secondo il pm sono solo due minaccette all'Agcom, che sarà mai?", arrivati a questo punto l'unica soluzione sarebbe creare un'Autorità per le Garanzie per l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Almeno Berlusconi dovrà incazzarsi il doppio. Quello che mi rattrista è vedere più della metà degli italiani sbattersene: potrebbe anche


picchiare un'anziana paraplegica non vedente sopravvissuta di Auschwitz durante un collegamento con il Tg1, se ne sbatte comunque. "Ehi, ma sono cose che dice anche in pubblico!", afferma mellifluamente don Giorgio affondando i tacchi nei miei testicoli. Esatto, padre. Ed è per questo che, un giorno, Berlusconi denuncerà la Costituzione per stalking Come avrete intuito, non ho una buona opinione su Silvio Berlusconi. Non solo te lo infila in ogni orifizio consacrato ma pretende anche che l'altra parte dica che va bene così; come se l'Italia fosse una cicciona alcolizzata priva d'autostima rimorchiata ad un concerto di Vasco Rossi. Davvero. Berlusconi fa quello che vuole, se ne sbatte il cazzo e desidera che gli altri gli diano ragione. E' come se sentissi tuo figlio rincasare dai colpi di tosse per le scale e lo vedessi entrare, fischiettando una canzone dei Toots and the Maytals, incurante degli occhi rossi semichiusi, mentre gli cadono dalle tasche due pacchetti di cartine, tre chiloom e un vaporizzatore. "Ah, ti ho visto: ti fai le canne, piccolo ipocrita figlio di puttana!" "Io?!? Andiamo babbo, vedi del fumo in giro? Smettila con i tuoi teoremi calunniosi che non dimostrano nulla: la tua è solo disinformazione." "E quel vaporizzatore?" "Me l'ha messo in tasca Marcello senza che me ne accorgessi." "E quei tre chiloom?" "David dice che sono soprammobili svizzeri." "Secondo te dovrei credere a quello che dice David?" "Vuoi che chiami Augusto?" "No!" "Vergogna! Vergogna! Vergogna!" "Ehi, non ti sembra il caso di abbassare i toni?" "E allora smettila di gettare fango sulle istituzioni e sgancia le patatine fritte, coglione!”

Mezza Italia se ne sbatte di quello che fa Berlusconi e, se vengono pubblicate intercettazioni compromettenti, se la prende con chi lo ha fatto senza badare al contenuto. E' la solita vecchia storia: quando indichi la luna lo stolto guarda il dito e, mentre Berlusconi guarda il clito, la maggior parte degli italiani si ferma all'avambraccio del talidomidico che cerca di grattarsi le palle. "Oh, voi sporchi comunisti finitela di storpiare quel detto popolare: è ora che si torni a parlare dei problemi veri del paese e che si facciano le riforme". Come no. Realizzeranno riforme condivise, aboliranno le province, tornerà il voto di preferenza nella legge elettorale, non ci sono più le mezze coalizioni e Sandro Bondi non è più come una volta. Come mi ripete spesso padre Giorgio.


Il punto è questo. Giacché Silvio Berlusconi ha una serie di amici criminali, anche se non intercettano direttamente lui i gendarmi preposti incappano spesso nelle sue dilettevoli telefonate. E’ questo il vero dramma umano della vicenda BIT (Berlusconi-IntercettazioniTrani). Le molestie alle Forze dell’Ordine da parte del Presidente del Consiglio. Che ora sono diventate indiscriminate, mentre prima si limitavano solo alle donne modello Belen Rodriguez. Qualche tempo fa, i poliziotti ebbero ad ascoltare Berlusconi che discuteva con Saccà circa alcune veline da piazzare nelle fiction televisive. Era evidente, mentre i due parlavano, il trastullamento dei rispettivi pifferi (sebbene malandati). I poliziotti coinvolti sono ancora in psicoterapia. Ora, il brutto affare delle pressioni su Guido Masi, dg della RAI, e Giancarlo Innocenzi, commissario dell’Agcom, per la chiusura di AnnoZero. Sentiamone un passaggio: Berlusconi (insistendo con Innocenzi): «Ma giovedì c’è ancora Spatuzza. E fanno il processo a me, non a lui, come appartenente alla mafia. Allora se voi non riuscite a fare questa roba qua, allora non lo so proprio io...» Innocenzi: «Presidente, Spatuzza si sa che è un mafioso. E’ stato già processato. Lei… quando gli devono fare un processo è peggio di Beep Beep…» Ah no, scusate. Questo è quello che Innocenzi avrebbe dovuto rispondergli. Invece Innocenzi prova a giustificarsi mettendo una pezza e la risposta del premier è infatti un comprensivo: «Ma che cazzo state a fare tutti quanti, ma che non lo sapete che mi ha fatto un culo che non finiva più!». La chiamata poi continua con Innocenzi che progressivamente non ha più braghe da calarsi, che viene mandato a fare in culo ogni tre ore (Berlusconi gli intima proprio di impostare il promemoria sul cellulare “Vai a fare in culo”), eccetera eccetera. A un certo punto, mentre parla con Guido Masi,

Innocenzi dice poi la famosa frase: «Quello che vuole il presidente non succede nemmeno nello Zimbabwe». No, certo. Perché nello Zimbabwe quelli come Berlusconi se li sono già mangiati. Il più furbo di tutti è come al solito Gianni Letta. Da anni attua una strategia solidissima: bofonchiare parole incomprensibili, prima di tutto a se stesso. La trascrizione delle sue intercettazioni è: «Pronto? Ah ciao… agjegah, gerfdbg, nagdhbci tyr Viagra dhjath, dtgbgcb: cknafebr mentoviz. Sgumbipur. Ottime pompinare. OudioIDOIA DJAHJSH!! HsakJAKOI, sì ok, ci penso io». Per questo è considerato il saggio dell’entourage berlusconiano. L’uomo oscuro, l’oracolo, una Supercazzola umana incomparabile. Dopo averlo sentito parlare, i carabinieri in cuffia chiedono di essere destinati a Nassiriya. La reazione di Santoro, venuto a conoscenza del fatto che gli volevano chiudere il programma, è pacata. Affitta il Paladozza di Bologna, raccoglie 70 mila (boh) spettatori, va


in diretta su Internet, varie reti sul digitale terrestre (Gasparri ciucciami il calzino), per radio, nei citofoni, risuona nei tostapane, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Ma chi si crede di essere, Radio Maria? Doveva andare in onda anche su Rainews24. Ohhh! parliamone. L’avete vista? Sì? Credevo sapeste reggere l’alcol. Rainews24 non ha trasmesso in diretta la trasmissione, l’ha trasmessa in differita. E nemmeno tutta. Perché era trasmessa in differita, sì, ma hanno cominciato dall’arrivo dei primi camion a montare le impalcature. Poi si sa che il tempo è quello che è. L’intervento di Luttazzi trasmesso? Poco, ma ci ha dato dentro: “Salve, sono Daniele Lutt-”. Al posto di

Raiperunanotte, tribune politiche con il linguaggio dei segni. Le interpreti, a un certo punto: «Cazzoni, cambiate canale». Disobbedienza civile. Durante Raiperunanotte, centinaia di migliaia di spettatori hanno acquistato consapevolezza del fatto che ormai la situazione del nostro paese è realmente tragica: il tormentone Zimbabwe, fra i comici, è un cancro di fronte al quale non si può più far finta di niente. Persino Benigni, nel suo intervento, dice «Vado in Zimbabwe. Là ho saputo che ci sono i Masai. Ah no scusate, i Masi». Ci sono i Masai, scusate, i Masi. Lo riscrivo, nel caso qualche poliziotto se lo sia perso. Questo è per voi, eroici ragazzi. Che il viaggio verso Nassirya vi sia lieve.





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l mondo incantato dove la morale cristiana viene messa al primo posto:

Benedetto XVI ha dichiarato oggi che si dimetterà da papa come atto minimo dovuto per aver coperto decine di abusi sessuali nel corso della sua carriera, non prima di aver sciolto ogni gerarchia ecclesiastica per manifesto abbandono dei dettami di Gesù Cristo. Il triste mondo della realtà: Il parroco sotto casa lo tronca in culo a tuo figlio e se provi a chiederne conto al vaticano l'Osservatore Romano ti criminalizza perché attacchi il papa. Il dorato mondo in cui la Religione Cristiana è confinata alla sfera spirituale e non ha alcun tipo di emanazione terrena, non avendo Gesù Cristo dato indicazioni in tale senso: Un’assemblea spontanea di fedeli si è radunata ieri ai giardini pubblici per ringraziare il Signore Nostro Dio di non averci dato una chiesa piena di schifosi pedofili come è accaduto invece nella realtà. L’orribile mondo nel quale la chiesa è una multinazionale bastarda radicata in tutto il globo e collusa con tutti i tipi di poteri, politici, economici e sociali: Dopo aver ordinato di non votare per candidati a favore dell’aborto, la CEI ha trascorso il resto della giornata a studiare le possibili nuove parrocchie di destinazione per i preti che si sono scopati chierichetti nella stagione 2008/2009. Il mondo immaginario nel quale dio esiste ed è iracondo e vendicativo con chi lo tradisce: Un parroco recentemente coinvolto in un caso di pedofilia è stato trovato inspiegabilmente morto nella sua canonica. Ha del surreale la spiegazione del nucleo di Polizia Scientifica: pare che una scarica atmosferica di diverse decine di migliaia di volt sia entrata da una finestra ed abbia raggiunto il religioso attraverso la stanza. Il duro mondo nel quale dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso: Nonostante il prete del quartiere abbia avuto l’onore di godere delle verginità della tua nipotina di sei anni, dio continua a giocare a Texas Hold’Em con Manitù, Allah e Zeus e se ne fotte.


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arlare tenebrosi del cosiddetto scandalo dei preti che s'inculano bambini è capzioso: ve lo dice uno che usa il termine “capzioso”. L'idea che la Chiesa Romana Cattolica abbia una sessualità ordinata e normale è infondata. Se i comunisti del New York Times (probabilmente ebrei liberal che fanno abortire anche i morti) avessero letto la Bibbia, saprebbero che tali Scritture sono farcite di perversioni, schifi, immoralità e maurizilupi vari. Perfino l'iconografia della Natività di nostro Signore è lercia. Pensateci: partorireste mai in mezzo a degli animali, alla paglia, col pericolo che vostro figlio (oh, non propriamente vostro figlio, bensì di colui che vostra moglie ha definito “un angelo con una spada infuocata”) muoia e/o che la donna crepi di infezione? Non credo proprio. E per questo siete peccatori. Voi non potete nemmeno immaginare il gaudio che dà il portare a termine operazioni così delicate in mezzo alla merda; voi seguite la scienza, l'igiene, in una parola: Satana.

E quel zozzo di Noè? Vogliamo parlarne? Quello era un vecchio alcolizzato che sentiva le voci. Lo si vedeva ai giardini mentre si eccitava guardando le siepi. E un bel giorno una di queste voci gli suggerisce di costruire un'enorme nave di legno e di riempirla con un sacco di animali, due per tipo. Ecco cosa succede quando a settantanni continui ad amare gli zoo. Il piano serviva per sopravvivere al Diluvio Universale. Così Noè costruì la sua arca e la riempì di bestie (anche i leoni, le tigri, le sanguisughe – i dodo no) e partì, navigando sopra tutti i suoi amici morti. Il viaggio durò mesi e sarebbe morboso non mettere a verbale che in tutto quel tempo Noè si è inculato le capre. Sarebbe veramente morboso non metterlo a verbale. E vogliamo parlare di Abramo, quel vecchio malato di mente che decise di uccidere suo figlio William (?) solo perché “una voce mi dice di farlo”. Ma bravo, Abramo! E se quella voce si butta in un burrone, tu ti ci butti? Eh? È chiaro che il vecchio malato volesse uccidere il suo pargolo perché geloso del rapporto privilegiato che esso aveva con sua madre (la moglie di Abramo, Uma Thurman). Li aveva scoperti pochi giorni prima in pose esplicite e a poco erano servite le scuse della donna: “Volevamo ricordare i bei tempi dell'allattamento, Abramuccio!” La Bibbia è piena di cosacce, di rapporti sordidi, tanto che se Freud fosse vissuto a quei tempi avrebbe probabilmente avuto una barba molto lunga.


Finiamo questa carrellata con la Genesi, dove due imbecilli (Adamo ed Eva) sono nel paradiso terrestre belli pacciarotti (cit. Prosperini) ma decidono di andare contro ai matusa diventando fan degli Slayer. Lo smacco per Dio fu enorme, visto che è un noto amante di Burzum, e decise di mandarli a fare in culo, che in gergo tecnico significa “sulla Terra”. Da questo campionario di nefandezze tanto sporche quanto porne, ci si può aspettare di tutto, come ad esempio un potere temporale enorme, il controllo di una banca misteriosa e sempre presente quando c'è da sguazzare nella merda (lo IOR, un istituto di credito che non conosce il significato di “rogatoria” – e questo lo renderebbe un ottimo presidente del

Consiglio –), la lotta millenaria alla scienza, la libertà, la dignità umana, la donna, il rogo di migliaia di streghe, stregoni e altri “diversi”; ma non, MA NON, la capacità di creare una cricca di omini vergini e con il pene disinnescato. Il clero ha voglia di figa, pensa l'ingenuo. E invece no, ha voglia di tutto: peni e vagine. Il tappo della castità rende alcuni pretini delle bombe pronte ad esplodere, ovviamente sui più piccoli. Non a caso gli utenti di Youporn che si connettono dal Vaticano sembrano preferire alcune tag piuttosto eloquenti come barely legal, teen e Non è la rai. Facciamoli sposare, 'sti preti, altrimenti si scoperanno il bambino che è in noi.






E così Napolitano non ha firmato la riforma sul lavoro. Sacconi ha detto che terrà conto dei rilievi, ma per prevedere le mosse del Governo bisogna tenere conto dello stato psicologico di Silvio Berlusconi. Non basta aver vinto per il rotto della cuffia in due regioni dove l'immagine della sinistra era di poco superiore a quella dell'AIDS. Non basta che la Rai non si decida a dare a Santoro e Travaglio il ruolo che meritano (quello di pilastri di cemento nella redazione del Molise). Non basta doversi spalmare ogni giorno il volto di cerone (non sia mai qualcuno si accorga che non si riflette negli specchi). Non basta che Bossi gli faccia perdere intere nottate a base di escort e minorenni per parlargli del trionfo elettorale della Lega e di quanto lui, malgrado l'ictus, ce l'abbia duro senza Viagra. Adesso ci si mette pure Napolitano? Quando è troppo è troppo, e io credo che la sua naturale reazione sarà di recarsi di volata al Quirinale. Con La Russa e Gasparri: così durante il tragitto può parlare male di Fini. -"Se continua così gli faccio mettere la testa di Feltri tra le lenzuola. Tanto poi a Vittorio ricresce". -"Vabbè, capo, almeno ha parlato contro Bossi". -"E ci credo, perché si caca sotto pure lui. Ah, ma come sarebbe bello se un paio di leghisti idrofobi prendessero quel bastardo ingrato sotto Montecitorio! Lo dovrebbero spellare, cospargere di sale, bollire nei pentoloni celtici, incenerirlo e spargerlo per tutto il corso del fottuto dio Po del cazzo!". La voce di Silvio a questo punto è un rantolo. Ignazio e Maurizio si guardano e pensano: "Cazzo, sarebbe bello diventare anche noi così moderati, un giorno". Per distrarre il padrone dai brutti pensieri, La Russa propone la classica gara di peti. Quando ormai l'abitacolo della vettura profuma come l'interno del cranio di Borghezio, si decreta che il vincitore è Ignazio.

Per rifarsi Silvio decide di raccontare aneddoti sulla fica. Sa che ha vita facile: Gasparri ogni volta che sente la parola "fica" cerca di mostrare quanto è colto, dicendo che si dice "fico", e che lui una volta ne ha mangiato uno. Poi ride. La Russa prova a raccontare la sua esperienza, ma Silvio lo ferma: "Donne, Ignazio, donne umane". Gasparri ride. Sta ancora pensando al fico. La macchina arriva al Quirinale. Berlusconi esce dall'abitacolo, lascia due spiccioli ai corazzieri (per non perdere l'abitudine). Cammina un passo davanti agli altri. Arriva allo studio di Napolitano. Bussa. "Avanti": un sospiro da dentro. I tre entrano tranquilli, in una formazione compatta come una cacata ricca di fibre. Gasparri ride. Ha capito quella delle donne umane. Napolitano si alza dalla poltrona e gira attorno alla scrivania con la mano tesa. Berlusconi non sta più nella pelle, è fremente, e scatta in avanti. Rapidi e feroci come un blitz alla Diaz, La Russa e Gasparri lo superano ai lati e placcano il Presidente. Lo sbattono con violenza sulla scrivania, e lo girano. La Russa


gli mette un braccio sulla schiena e lo tiene fermo contro il tavolo, gli tappa la bocca con brandelli di Costituzione: "Ecco il tuo articolo 21 del cazzo!". Gasparri nel frattempo gli abbassa i pantaloni e le mutande, e gli tiene ferme le gambe. Silvio si cala la zip, e aziona la pompetta. Si avvicina al Presidente, che cerca di divincolarsi, mentre le lacrime gli rigano le guance, scolorendo le firme sui decreti. Silvio adesso gli allarga le chiappe, e avvicina il membro squamoso a quella tenera narice di coniglio. Per arrivarci monta su Gasparri, che a quattro zampe regge i piedi del Presidente. Napolitano cerca di chiudere ermeticamente il più inviolabile dei segreti di Stato, ma Silvio si sputa sul cazzo e lo penetra. Per aiutarlo nella spinta, Gasparri inarca la schiena. Giorgio vorrebbe gridare, vorrebbe opporsi, adesso, ma la Costituzione gli toglie la voce. Silvio spinge e allarga sempre di più. "Questo è per il lodo Alfano!", grida, "Questo per il ddl sul lavoro! Questo per il decreto su Eluana! Questo per i comunisti!". A ogni urlo una botta potente, più potente.

Ma l'umiliazione di Giorgio non finisce qui: malgrado il dolore, malgrado l'immobilità, malgrado la vergogna, la sua vecchia prostata sembra reagire alla stimolazione. Ed è così che, complice l'asfissia, nello stesso momento in cui Silvio scarica mezzo centilitro di sperma nero e vischioso nel fondo dell'intestino del Presidente, quest'ultimo si viene sulla pancia. Silvio trema ancora, come un pitbull che ha appena sbranato un bambino. Si tira su la zip, fa un cenno agli altri ed esce senza una parola. Napolitano piomba a terra. Piange. Mai come adesso si è sentito solo. Il giorno dopo, una poesia di Bondi: A GIORGIO NAPOLITANO Antro d'amore Dolente fulgore Rubata sensualità Capricciosa fantasia In basso in esclusiva per ScaricaBile la scheda elettorale di Girogio Napolitano. (Tonus)


BASTA UN POCO DI ZUCCHERO E LA PILLOLA RESTA IN MAGAZZINO

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ggi nella consueta (quando mai) rubrica culturale di ScaricaBile parleremo di RU486. Per quelli di voi che non sono avvezzi ad aprire un giornale, se non per fare un simpatico cappellino con il quale intrattenere i colleghi di lavoro (al Senato), vi dico subito che l'RU486 non è la cugina di C3PO bensì la famigerata pillola abortiva. O per dirla con le parole del sottosegretario alla salute Eugenia Roccella: un arma di distruzione di massa partorita dal culo di Satana in persona. Pensate che la Roccella non userebbe mai parole del genere? Si vede che non ascoltate radio maria. L'ultimo dei “problemi” legati a questo farmaco è che, nonostante le urla dei vari movimenti per la vita, gli anatemi voodoo fatti dai vescovi e le innumerevoli indagini parlamentari e ricorsi legali, queste cazzo di pillole sono arrivate nei magazzini farmaceutici italiani. No, non sono stati i terroristi di Al Quaeda a portare le pillole in Italia nascondendole nelle mutande (come in genere ama raccontare Mons. Fisichella). In realtà l'Associazione Italiana del Farmaco (AIFA), dopo 700 giorni di istruttoria, studi, monitoraggio e incontri di thai boxe con i gesuomani del PDL, ha stabilito che: “si, il farmaco può essere inserito nel prontuario nazionale”. SETTECENTO giorni di istruttoria. Scommetto che se Berlusconi avesse 40 anni di meno e non fosse sterile a causa del cancro alle palle, sarebbe bastato un decreto legge da cinque minuti. E' incredibile come qui in Italia ancora ci sia tanta gente che demonizza questo farmaco che, sin dagli anni ottanta, viene venduto in gran parte d'Europa. Si vede che qui da noi è ancora molto influente la lobby dei produttori di grucce metalliche. In un paese democratico normale, dopo che l'autorità competente si è pronunciata, la questione dovrebbe essere chiusa. Ma l'Italia non è un paese normale né democratico e lo si desume facilmente dal fatto che il ministro Gasparri, uno che quando apre bocca dà sempre l'impressione di essere Neri Marcorè che ne fa l'imitazione comica, l'altro giorno, in ascensore, ha mollato questa: “l'AIFA non garantisce adeguati livelli di competenza, trasparenza e imparzialità”. Converrete con me che essere accusati da Gasparri di incompetenza e imparzialità è come essere

accusati da Giuliano Ferrara di essere sovrappeso. La verità è che è tutta una questione di interessi. E il Vaticano, dopo tutto, esercita sempre quel discreto fascino sui politici. Che dire, sarà l'incenso. Infatti, dopo la volata che Bagnasco ha tirato al centrodestra per le elezioni, ecco che i neoeletti presidenti di regione hanno voluto assolutamente dire la loro contro la pillola. Persino i leghisti! Gli stessi che si sposano con i riti celtici e che credono che il figlio di dio mandato sulla terra fosse Thor. Cota, il leghista dalla faccia pulita (con la carta igienica), in televisione ha detto: “per me la pillola può restare nei magazzini”. Poi il giorno dopo ha dichiarato di essere stato frainteso. Ha tutti i requisiti per diventare il miglior presidente di regione degli ultimi 150 anni . Zaia, il mc ministro, ha invece tuonato che la pillola “non sarà mai somministrata nei nostri ospedali”. Eletto presidente da meno di una settimana e già si comporta come se avesse raccomandato lui tutti i primari degli ospedali della regione. E poi ancora: “stiamo talmente banalizzando la questione che la RU486 rischia di diventare l'aspirina delle minorenni”. ??. Leggi una dichiarazione del genere e non puoi fare a meno di chiederti cosa ci faccia Zaia con l'aspirina e le minorenni. Scopelliti, l'uomo del PDL che ha sconfitto alle elezioni il cadavere del PD, ha voluto precisare che lui è “assolutamente contrario alla pillola abortiva”. Meno male, gli aborti clandestini iniziavano a preoccuparsi.


Ovviamente, nel giro di ventiquattro ore, esperti e politici hanno fatto notare a questi novelli super eroi che nonostante i loro poteri, non possono andare contro una legge dello stato che Berlusconi non abbia ancora cambiato a suo uso e consumo. Ma per fortuna Casini, ha prontamente suggerito alla Lega di modificare la legge 194. Bisogna capirlo, Casini crede che ci sia davvero un tizio barbuto che, tutti i giorni, lo osserva e ne giudica le azioni. Giuliano Ferrara. Il vero problema è che in questa società maschilista e bigotta non si vuole dare la possibilità di scelta alle donne. So che a volte le donne rompono le palle con i film romantici e loro collezioni di scarpe, però non mi sembra questo il modo per vendicarsi. Bisogna smetterla di far passare l'idea che con questo farmaco si voglia rendere più facile l'aborto. Sono cazzate. Prendere una decisione del genere è difficile a prescindere dal metodo utilizzato. Inoltre, dovrebbe riguardare solo le donne, non anche tutti quelli che portano la gonna lunga per lavoro. Se c'è un farmaco che, nel rispetto della legge, ti permette di abortire senza subire un'operazione dolorosa e invasiva, perché ostinarsi a vietarlo? Secondo voi, i preti si opporrebbero ad una pillola che permettesse di appagare il loro desiderio sessuale senza le dolorose complicanze per i bambini molestati? Ok, forse ho sbagliato esempio. Mi chiedo dove sia il problema. Sei cattolico? Benissimo, non utilizzerai mai alcun metodo contraccettivo né abortivo e vivrai felice insieme alla tua numerosa prole da coniglio. Se invece vuoi imporre agli altri le tue credenze, andando contro i loro diritti previsti dalla legge, allora non sei cattolico. Sei stronzo. Questa cazzo di pillola è stata approvata dall'autorità farmaceutica competente. Inoltre, anche il Consiglio superiore della sanità sostiene che sia un farmaco perfettamente compatibile con la legge italiana sull'aborto. Non so voi ma, riguardo alle medicine, credo che l'unico tizio vestito di bianco autorizzato a dare un parere sia un medico. A proposito. Indovinate di chi è la dichiarazione più pacata in materia? Del papa, naturalmente. L'altro giorno, durante la cerimonia di benedizione degli olii sacramentali*, Ratzinger ha esortato il folto gregge di cristiani a “non accettare le leggi ingiuste”. Ingiuste secondo lui, mica secondo un giudice. Non so voi ma come discorso mi sembra leggermente eversivo dell'ordine democratico. Dove sono i poliziotti violenti quando servono? Ah, vero li hanno tutti promossi ad incarichi più importanti. * Benedizione degli olii sacramentali. In pratica i cristiani credono che il papa abbia dei super poteri con i quali infonda uno spirito magico su quest'olio. Se fosse vero, mi chiedo come mai il papa non faccia anche un incantesimo che impedisca ai preti di molestare i ragazzini.

G.

S

enti che come Cristiano non ti stai impegnando abbastanza per diffondere la parola di Dio? Ti vedi circondato da atei, miscredenti e islamici che minacciano i tuoi valori e la tua fede? Senti di non essere pronto per il giudizio universale? HUTAREE sta cercando proprio te! La fine del mondo è vicina ed nostro compito di cristiani schierarci con le forze del Signore contro quelle di Satana. Unisciti alla nostra milizia religiosa armata. Come è scritto in Luca 22.36 - Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Gesù voleva che fossimo pronti a difenderci con le spade. Noi abbiamo fatto di meglio: fucili M16 d'assalto, pistole M9 automatiche, Lanciagranate M203 da 40mm a colpo singolo e Mitragliatrice pesante Browning M2. Musulmani, atei, NyTimes: preparatevi ad assaggiare il piombo del Signore. We are preparing for the end time battles to keep the testimony of Jesus Christ alive Useremo i nostri proiettili per far entrare la parola di Dio nelle teste e nei cuori dei miscredenti, adepti del demonio. N.B. Astenersi perditempo, salesiani, agenti FBI Maggiori info su www.hutaree.com Guarda i nostri video su www.youtube.com/hutaree


E

così, dopo anni ed anni di onorata carriera, inspiegabilmente Vittorio Feltri è stato sospeso dall’ordine dei giornalisti. Ci credereste? Lo so, è una notizia allucinante, sono shockato quanto voi: Vittorio Feltri era un giornalista! Non vi prendo per il culo, era ritenuto un giornalista in via ufficiale, non solo dal pubblico del tg4. E’ come scoprire che Dio esiste; lo dicono in molti, ma usando un po’ di logica si capisce che è una storia assurda e nemmeno plausibile ad uso e consumo dei gonzi. Eppure… Non mi viene in mente nessuno che abbia così ostentamente remato contro alla corrente della libera informazione, per di più seduto in una barca comprata con i soldi dei contributi all’editoria. Non dico che Feltri non abbia nulla a che fare con un giornalista, ma è come se Berlusconi venisse espulso dalla magistratura, o Buttiglione dallo UAAR, o Mourinho dalla Juventus.

Feltri è comunque uno che sa incassare (specialmente soldi) e ha accettato la decisione con la consueta classe, aprendo l’edizione de Il Giornale del sabato pre-elettorale con il titolone “Sentenza politica: sospeso Feltri”. L’articolo lo scrive Feltri, ma parla di sé in terza persona; e a me viene in mente solo un altro tizio che utilizza questa tecnica piuttosto spesso. Indovinate chi? …Già! E’ come se volessero prendere le distanze dalle cazzate che stanno per dire e/o scrivere e/o ripetere a pappagallo. Non c’è nemmeno bisogno di addentrarsi nell’articolo per vedere il muro che separa Ridicolandia da Indignitown andare in frantumi sotto le picconate di Feltri, che al sottotitolo ha già spiegato che è stato “Colpito lui per colpire Berlusconi al quale ieri hanno negato i testimoni a favore nel processo di Milano (Mills)”. (Testimoni di un avvocato condannato per essere stato corrotto per testimoniare il falso rifiutati. Strano! -Ok, bravi, ci avete provato. Se non capite perché ve li hanno rifiutati leggetevi la storia di Pierino che grida “Al lupo” e datevi una risposta.).


del centrodestra e il PDL tutto si trasformerebbe in un branco di iene affamato di cellulosa disinteressandosi del pulsantino del voto (“pulsantini” per i più). Fra le manifestazioni di solidarietà spicca, ma non c’è nemmeno il bisogno di dirlo, Sandro Bondi: “La sospensione decisa dall’Ordine dei giornalisti del direttore Feltri è un atto odioso da regime comunista.” Ma guarda, il regime comunista! Proprio una di quelle carte che non ti aspetteresti mai di vedere giocare a Bondi. (La reductio ad Stalinum, una vecchia conoscenza, sempre per Nerd) Gli avranno chiesto “cosa ne pensa della sospensione decisa dall’ordine dei giornalisti del direttore Feltri?”. E’ come quei mediocri studenti che, non possedendo alcuna nozione, guadagnano tempo riprendendo la domanda per poi sparare l’unica cosa che ricordano di tutto l’anno scolastico. C’è gente che studia la teoria delle stringhe e cose del genere, vedete un po’ voi se ne vale la pena.

Dai tribunali all’ordine dei giornalisti il legame è uno, il giudice, anche detto lo stronzo onnipresente. Come c’era da aspettarsi tutti i ministri del governo si sono affrettati ad esprimere massima solidarietà a Feltri con delle commoventi letterine prontamente pubblicate da Il Giornale Online, che ormai è la pallida imitazione di un blog (potremmo definirlo più correttamente un aggregatore di flame, da bravi nerds). Questi politici sono davvero reattivi, accorrono come mosche bulimiche sul miele caramellato quando c’è la possibilità di prendersela con chiunque cerchi di applicare una qualunque legge. Quando a quel chiunque va davvero male arrivano gli ispettori di Al Fano, e se io fossi un magistrato l’ultima cosa che vorrei trovarmi di fronte sarebbero “gli ispettori dell’ex coordinatore di Forza Italia in Sicilia”. Mi fanno venire in mente dei rappresentanti di scarpe di cemento. In località balneari. Quando c’è una votazione importante in aula al PD basterebbe lanciare il cartaceo di una sentenza di colpevolezza a caso fra i banchi

Dulcis in fundo, eccone un altro che doveva necessariamente renderci partecipe del suo pensiero: Capezzone. Per non esagerare ha ben pensato di scrivere che Feltri “È il Montanelli dei nostri tempi, e dovremmo tutti esserne consapevoli.” Se qualcuno ha un badile da prestarmi vado a dirlo a Indro, di fronte a un’enormità del genere non escluderei una sua reazione.


PD in Italia candidasse alle prossime politiche D'Alema, però un D'Alema davvero intelligente, pericoloso e con un livello di potere e influenza di scala internazionale, non uno sfigato che non riesce più neanche a imporre un candidato alla Puglia e si fa battere alle primarie da Vendola perfino a casa sua a Gallipoli. Sicome che... ga vinto ea Lega, xe sta deciso che da oncò ea rubrica Trashabile ga da avere un nome padano. Zaia ga dito che essendo ancora iù el titoeare dea 'gricoltura -e mi un animàe- go da darghe un nome veneto, aea rubrica. Tuta sta roba me mete tristessa, no me sento in vena, come che diseva el sangue del poissiotto iracheno saltà in aria in te un atentato. Passemo subito ae notissie, che xe mejo... FRANCIA Chi piange un torrente di vocali davanti all'ennesima vittoria del centrodestra italiano almeno si consola guardando alla Francia, in cui 21 regioni su 22 sono andate al centrosinistra. Sarà. Il fatto è che mentre in Italia le regioni hanno effettivamente il potere di impedire alle donne comuniste di uccidere i propri embrioni e ai medici di praticare gli aborti, in Francia le regioni non contano un cazzo. In Francia conta solo Parigi. Il che spiega anche l'astensione al 49%. Le regionali furono vinte anche nel 2004 (20 a 2), poi alle presidenziali vinse la destra, perché mentre il popolo di sinistra va a votare per la frustrazione di perdere sempre, quello di destra se ne sbatte e va a votare solo quando conta. Oltretutto esultare per la vittoria dei socialisti francesi è come esaltarsi per il PD. I socialisti francesi sono tra quelli che per prostituirsi al capitalismo, hanno scritto le regole di merda del mercato globale che ha prodotto due crisi, l'apertura alla Cina, l'immigrazione selvaggia nella sua forma neoschiavista e la distruzione dei diritti sindacali, gli aspetti peggiori dell'Unione Europea e del Trattato di Lisbona; e in cambio il loro ex-ministro delle finanze e principale teorico economico, Dominique Strauss-Kahn, è stato eletto Direttore del Fondo Monetario Internazionale, uno di quegli istituti che governa il mondo distribuendo patenti economiche e imponendo al terzo mondo prestiti e regole per permettere al capitale occidentale di occuparlo colonialmente. Lo stesso Strauss-Kahn che i socialisti pensano di contrapporre a Sarkozy alle prossime presidenziali. Un po' come se il

OBAMA Ok, Obama continua la guerra, ha aperto al nucleare, non è un vero negro e non è neanche sto gran che a basket, comunque sia una cosa almeno l'ha fatta: la famosa riforma sanitaria. E non mi si dica che è poco, dato che questa cosa gli è probabilmente costata la rielezione alle presidenziali del 2013. Soprattutto non è poco considerata la pioggia di soldi che arriva al Congresso americano ogni anno dalle lobby. Infatti nessun repubblicano ha appoggiato la riforma e perfino trenta democratici le si sono opposti; e i voti indispensabili per varare la riforma sono arrivati dagli antiabortisti ai quali è stato promesso di mantenere il bando dei finanziamenti statali alle iniziative a sostegno dell'aborto. La riforma dovrebbe aprire il settore della sanità a 30 milioni di americani senza copertura, anche se il modo per ottenerlo non è esattamente il migliore: ovvero pagare coi soldi dello stato le assicurazioni sanitarie di chi non ha i soldi per pagarle di tasca propria. RUSSIA Due attentati hanno sconvolto Mosca all'alba del 29 marzo: due donne kamikaze cecene si sono fatte saltare per aria nella metropolitana della capitale russa.Il ruolo delle donne nella ribellione cecena pare a molti misterioso, soprattutto a quelli che non capiscono perché non facciano calendari per PlayIslamicRevolutionFighter vestite solo di velo e cartucciera.. Si tratta invece di donne che hanno perso mariti e figli e che spesso sono state violentate da soldati russi, che quindi non hanno niente per cui vivere e che si uccidono in questo modo per vendetta e per liberarsi dall'onta subita. Sempre ammesso che non sia, come per gli attentati del 1999, un atto architettato dai servizi segreti russi, il cui ruolo fu svelato dal vicepresidente della commissione governativa d'inchiesta Sergey Yushenkov, assassinato nel 2003 e il cui omicidio è rimasto tuttora “irrisolto”. Così almeno mi ha detto di scrivere Putin, che su quegli attentati costruì la sua prima elezione.



T. De Benedetti* risponderà a quesiti universali come nella casetta di marzapane la tavoletta del water era di cioccolata?

Caro Tommaso, cosa ne pensi dell'esordio di Berlusconi su Facebook? Che non è un caso abbia scelto un social network in cui compare la sola opzione 'mi piace'. Caro Tommaso, ho sentito dire che i fedeli cristiani si allontanano sempre di più dal sacramento della Confessione. E' vero? Oh, qualunque cosa tu legga su 'Chi' è vera. Quello della Confessione è un problema che secondo il mio consulente religioso, Padre Smarties, deriva da scelte poco lungimiranti come quella di perdonare più facilmente un atto di pedofilia piuttosto che un aborto (a meno che il feto non abbia anche subito molestie) - o da indicazioni poco chiare relative al sacramento: ad esempio molti prelati sono ancora incerti se in caso di masturbazione ammessa da due sorelle siamesi, il tutto ricada anche sotto la voce 'incesto'. I più ottimisti sperano queste cose siano come gli incroci improbabili sui test della patente ma la verità è che la realtà non ha sempre una linea filobus. Caro Tommaso, credi che alla base dell'ennesima sconfitta del Pd possa esserci un problema di comunicazione? Sì, il partito non si fa capire, non mostra identità ed appare agli occhi degli elettori più malleabile del pongo. Senti qua, per le ultime regionali: "il lavoro ordinario non basta più. I

ritmi ortodossi sono troppo lenti. Le liturgie della casa sono stantie. I cartellini da timbrare sono sempre più falsati". "L'imborghesimento ci tenta in continuazione e arriva persino a coinvolgerci in scellerate trasversalità ammantate di riformismo. I nostri valori fondanti rischiano di vacillare sotto i colpi della sfiducia e di un neorelativismo che intossica le nostre coscienze per condurci verso la più colpevole accidia". "Serve un supplemento d'anima". Inquietante: ed erano solo le critiche! Caro Tommaso, in Thailandia la polizia per risultare meno ostile alla popolazione utilizza una scimmia poliziotto. Lo strategemma potrebbe essere usato anche in Italia? Ne dubito. La polizia ha già grossi grattacapi dovuti a mele marce al suo interno, e applicando il tutto a casi recenti, non gioverebbe all'immagine delle forze dell'ordine dover eventualmente dire che "Cucchi è caduto dalle scale perché il macaco di fiducia dell'unità penitenziaria lo ha fatto inciampare".


Caro Tommaso, non è stato forse commovente alla messa di Pasqua il messaggio di sostegno del Cardinal Sodano al Papa con evidente riferimento agli scandali sulla pedofilia? Da cuore in gola. "Tutta la Chiesa è oggi accanto al papa, oggetto di attacchi per lo scandalo dei preti pedofili.": il mio animo si è ammantato di così tanto spirito caritatevole per Benedetto XVI che quasi non badavo al fatto che il Vaticano spostasse l'attenzione sulla Grande Meringa facendone una vittima quanto se non più delle stesse vittime degli abusi. Un enorme atto di crush fetish spirituale in cui le vittime abusate sono gli insetti e i fedeli quelli che ne traggono godimento. Raccapricciante. Ma interessante. E raccapricciante.

Caro Tommaso, come passerai la pasquetta? Come tutti. In compagnia di amici, a covare le mie uova di cioccolato.

*Prima ancora che uscisse ScaricaBile, Tommaso de Benedetti ha negato la veridicità delle dichiarazioni presenti in questa rubrica. E noi di questo siamo completamente shockati e rattristati.** **Falsissimo, siamo talmente avanti che ci siamo inventati anche la smentita.



A

ppena ho messo piede al Marco Polo di Venezia mi è sembrato tutto normale. Ero tornato per poco meno di una settimana dall'Erasmus a Parigi, principalmente per recuperare un barlume di eterossessualità e per farmi trapiantare un fegato nuovo. Sapevo che c'erano state le Regionali, a cui non ho votato per mancanza di alternativa tra Zaia, Zaia e Zaia, ma sapevo altresì che la transizione, dopo 15 anni ininterrotti di strapotere forzista, avrebbe impiegato più di qualche ora per arrivare a conclusione. Mi sbagliavo, terribilmente. Di solito, comunque, dopo aver ritirato la valigia dai nastri ci si dirige verso l'uscita e nessuno ti controlla più. Ma questa volta degli agenti (in divisa verde, simile a quella della polizia degli anni '70) controllavano i documenti e provvedevano a smistare il flusso dei passeggeri nelle apposite categorie social-geografiche: Veneto-Padani, Terroni, Pedofili (cioè cittadini comunitari). Per gli extracomunitari, invece, era previsto un bus navetta curiosamente blindato e provvisto di grate metalliche sul parabrezza e su tutti i finestrini. Che gentili, ho pensato, finalmente hanno collegato l'aeroporto con il resto del mondo civilizzato. Poi ho realizzato che vicino all'aeroporto c'è Porto Marghera, e che delle vasche di liquame tossico sono molto più economiche dell'edificare un campo di concentramento – almeno per i primi tempi. Ad ogni modo, l'agente doganale allo sportello “Veneto” mi ha rassicurato subito, accogliendomi con un caloroso sorriso, una spilla con al centro una specie di svastica formata dal Sole delle Alpi opportunamente ricomposto, una copia de “L'invenzione della Padania” di Gilberto Oneto e delle salviette detergenti, “in caso di brutti incontri”. L'ho ringraziato, poi mi sono finalmente affacciato sul parcheggio antistante l'aeroporto. Girandomi ho notato che due imponenti drappi verdi andavano a coprire le estremità di destra e di estrema destra della struttura. Al centro c'era un cerchio bianco, e all'interno di esso la stessa strana svastica presente sulla mia nuova spilla. Ho guardato perplesso mio padre, che mi ha fatto cenno di lasciar perdere, e sono entrato nel treno piombato che mi avrebbe riportato a casa. In orario.

Non vedevo C. da un paio di mesi, da quando l'avevo lasciata in lacrime dentro la sua macchina dopo un ingoio non particolarmente soddisfacente e

una lettura forzata dei rantoli di Massimo Fini sulle donne. Sono riuscito ad arrangiare un rendez-vous strategico in un locale dopo immancabili scuse, promesse di essere diverso, “l'esperienza all'estero mi sta cambiando”, abiure politiche e sessioni congiunte Baustelle-Tiromancino per innalzare la soglia del dolore. E insomma, dopo qualche drink, tentennamenti e commenti sulle ultime elezioni finalmente riesco a portarla a casa sua. Libera. Sembra andare tutto per il meglio, ma quando incomincio ad avvicinarmi per affrescarle la morbida e slabbrata staccionata lei mi ferma e mi intima di rivolgere le attenzioni solamente al posteriore. Oh, certamente!, dico io, ignaro delle reali motivazioni. Già pregustavo reazioni indignate di collettivi postfemministi e invettive di studentesse fallite di psicologia sulla connessione tra la mia naturale ossessione per il sesso anale, Freud e un latente sintomo di onnipotenza maschilista riconducibile al mio animo-intimamente-fascista-anche-se-tento-dirimuoverlo, ecco, stavo pregustando questa dolce e sana penetrazione anale quando lei mi blocca ancora con quattro semplici parole: “Veneto, modello anni '50”. Ah, dico io. Devo rimanere vergine fino al matrimonio, sono le disposizioni di legge entrate in vigore giusto oggi, mi dice lei. Oggi


dei tecnici mi hanno applicato un microchip dentro la vagina per rilevare penetrazioni di ogni tipo, aggiunge. E va bene: così almeno la Ru486 non servirà più a nulla, e potrà anche non ammuffire nei magazzini come ha già promesso il Caro Governatore. Ad ogni modo dopo un'insufficiente consumazione le vengo, per sbaglio, in un occhio. E lì, mi dispiace, la pillola non riuscirà a raschiare via alcuna incrostazione.

Un ordinario pomeriggio di regime nella nuova Nazidania. La televisione riporta scene di pestaggio selvaggio da parte della Guardia Nazionale Veneta ai danni di alcuni operai extracomunitari, e la susseguente dichiarazione di solidarietà ai soldati da parte delle gerarchia ecclesiastiche: “Tra noi e la Lega Nord c'è comunanza assoluta di vedute”. La Passione di Gesù Cristo ringrazia. Dunque esco per andare a tagliarmi i capelli al barbiere di fiducia. Di solito me li regola un attimo, di modo che il taglio duri almeno due mesi. Ma questa volta no, evidentemente ha risentito visceralmente del risultato elettorale e ne è venuto fuori un taglio a metà strada tra un ufficialetto della Hitlerjugend e le reclute di Full Metal Jacket dopo la scena iniziale – mancavano solo i baffetti, ma l'ho fermato in tempo. Dopo lo scempio perpetratomi decido di fare un giro in centro. Passo in libreria e compro un libro. Poi succede l'inimmaginabile. Mentre tengo il libro in mano, un signore di circa 60anni passatomi di fianco si getta a terra, contorto orribilmente dagli spasmi, una sostanza giallognola che sfrigola in abbondanza dai vestiti e dalla carne, gli occhi che schizzano ed esplodono ed infine l'evaporazione del corpo in un tripudio di fischi e sinistri suoni organici. Succede di nuovo con un ragazzo, e ancora con una signora di mezza età, e ancora con un'altra dozzina di persone, ad ogni passo. Oddio, penso, sono diventato un assassino. Ma io non volevo signor giudice, non ho fatto nulla, ho solo comprato un libro. Come si dichiara imputato, colpevole o colpevole? Colpevole, signor giudice. Bene, la condanniamo per 15 anni a 5 ore di internamento con l'on. Mario Borghezio, che per l'occasione digiunerà ogni settimana per 6 giorni interi, in un cubo 3x3 senza finestre e senza luce. Nulla da eccepire, signor giudice. Il dolore incomincia ad irradiarsi per tutte le mie membra, quando in lontananza scorgo tre poliziotti in divisa verde correre verso di me. Chiudo gli occhi. Li riapro e sono di nuovo davanti allo specchio del salone, con il barbiere dietro di me intento a sforbiciarmi con precisione nazionalsocialista i capelli. Chiedo a lui se c'è una rivista, onde evitare di tornare ad immaginarmi certe cose. Mi dice che in città la carta stampata (e più in generale la

lettura) è stata proibita d'imperio, dopo che un recentissimo studio scientifico ne ha dimostrato la dannosità cerebrale. Mi riguardo allo specchio e vedo che gli adolf-baffetti, alla fine, me li ha fatti. Fanculo. Pardon, Sieg Heil.

Mi stavo per addormentare quando delle ombre si agitano in prossimità del mio letto. Una mano mi cinge lo stomaco, un'altra mi tappa la bocca con un fazzoletto di stoffa imbevuto di un qualcosa che sa di disinfettante, un'altra ancora mi blocca le gambe. Svengo. “Se è vero che San Marco d’Aviano combatteva con la croce in mano...” Un eco mi ridesta dal torpore. Immagini sfocate scorrono sulle mie retine, lontane da me. Guardo, ma non vedo. “...Tirando dietro di se i battaglioni, indicando e dando precise lezioni e indicazioni tattiche di vera battaglia...” Scorgo navate, rosoni, colonne, vetrate e grossolani affreschi a buon mercato. Sì, sono in una chiesa. Com'è possibile? “...Io vi incoraggio a abbracciare la vita cristiana tutta intera, con tutte le sue virtù”. Dal pulpito il prete/oratore tiene continuamente il braccio teso. La tonaca assomiglia ad una camicia nera e i pantaloni e gli stivali lucidi vanno a completare un abbigliamento non esattamente clericale. La Chiesa è gremita, tutti portano una tunica verde. Un urlo squarcia il momento di apparente raccoglimento collettivo. La muta di preghiera si trasforma in muta di guerra. “VINCERE. E VINCEREMO” sbraita il prete dalla capigliatura a spazzola e il braccio perennemente teso, sputacchiando sul microfono. Tutti i presenti si battono un colpo sul petto, stendono il braccio destro verso l'alto soffitto della chiesa, quasi come a volerlo toccare, poi tirano fuori dalla tasca un cappuccio verde bucato sugli occhi, naso e bocca e se lo indossano all'unisono, creando un inquietante fruscio amplificato dal rimbombo della struttura sacra. Fiaccole si accendono dal fondo, il fuoco promana velocemente di mano in mano, fino al pulpito. La spedizione è pronta a partire, per vendicare la morte del figlio di Dio compiuta da Roma Ladrona. E questa volta ho l'impressione che la concezione non sarà così immacolata.

Mi trovavo in un McItaly con alcuni amici quando ad un certo punto ho captato frammenti di conversazione in dialetto dal tavolo vicino al mio. “Ma vedi, Zaia è uno rispettabile, è stato dirigente


d'azienda, è presente sul territorio, ha un volto rispettabile, non alza mai la voce, sa anche parlare!” esclama un uomo in giacca e cravatta. “Sì, hai proprio ragione – gli risponde l'altro commensale, anch'egli in giacca e cravatta – Zaia è l'uomo rispettabile della Lega, sono contento di averlo votato, penso che possa rappresentare perfettamente gli interessi della nostra terra”. “Già, poi ha anche una certa cultura, vero?” “Assolutamente! Anche se a sentire la parola cultura io metto mano alla fondina, lo sai”. Interrompo l'intercettazione ambientale, finisco il panino, saluto i miei amici e scappo verso casa. E nel tragitto riesco solamente a pensare che anche Goebbels, del resto, amava il cinema.

Sono sul viaggio di ritorno all'estero, e sì, cari elettori/cittadini/sudditi veneti, ve lo dico dal profondo, non siete popolo mediterraneo, non popolo padano, non popolo antico, ma regione morente, regione frammentata, divisa e avviluppata su sé stessa. Popolo di infanti, infami, affamati, corrotti, di imprenditori sull'orlo della bancarotta, avvocatucci unti di brillantina, fighetti aridi, ignoranti, ipocriti. Ridete pure, sentitevi sicuri nella vostra enclave di irrazionalità fobica, evasione fiscale e leasing in scadenza, sentitevi protetti nei vostri rapporti umani dominati dalla paura, dal disgusto e dalla xenofobia istituzionalizzata. Sentitevi al sicuro, davvero, e sprofondante una volta per tutte nel pattume della vostra pianura. E questo ve lo dico perché vi amo, non perché vi odio. E l'amore vincerà sempre sull'invidia e sull'odio. Fine

A ScaricaBile non c'è alcun disagio. Non è accettabile che si rappresenti addirittura questo stato d'animo che nella rappresentazione giornalistica di alcuni quotidiani, è diventata persino necessità di "vigilanza" dell'operato di tutta la redazione. Nozione quella di vigilanza che stupisce e preoccupa perché evoca concezioni totalitarie. Così facendo si determina nell'opinione pubblica il sospetto di una mancanza di trasparenza nella satira del Bile che mai ha contraddistinto e mai contraddistinguerà l'operato della nostra testata. Invitiamo il comitato di redazione a coinvolgere l'intera redazione prima di intraprendere iniziative così impegnative, arbitrarie e delicate che rischiano di danneggiare l'immagine del lavoro di tutti. Nel contempo invitiamo il cdr a salvaguardare quello spirito di testata che da sempre rappresenta il nostro punto di forza e il nostro valore aggiunto. Vice direttori: Fabrizio Ste Ferragni, Susanna MelissaP2 Petruni, Claudio G Fico, Gennaro Prefe Sangiuliano. Collaboratori: Tonus, Sommacal&Rasori,Pv, Perrotta, Fricca, Natangelo, Cruel, Lele Corvi, Frago, M. Pinna, M. Palazzo, Boscarol, Flaviano Armentaro, Coq Baroque, Sciuscia, P. Errante, Volpe, J.Grass (anche conduttore), D.Fabbri, S. Di Giorgio, ed*, S. Pisani, Harlot, V.S. Bakunin, Bitetto. Copertina di J. Grass + G + Ste Blog www.scaricabile.com Mail. Scaricabile@hotmail.it Per ricevere gratuitamente i prossimi numeri di ScaricaBile iscriviti alla Newsletter, manda una mail a staff.scaricabile@gmail.com reclamando il pdf.



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